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CIAO ISAAAAAA!!!!!!

LE COSE EVIDENZIATE SONO QUELLE CHE


BOHHHHH
QUELLE SOTTOLINEATE INVECE SONO
INTERVENTI MIEI, TIPO IMMAGINATI
ALESSANDRO BORGHESE IN 4 RISTORANTI
CHE FA DIVENTARE TUTTO GRIGIO E FERMO
E LUI PARLA

DOMANDE LIBRO BONFIGLIOLI

- PAESAGGIO PER FARINELLI E BONFIGLIOLI

- AMOR SACRO AMOR PROFANO

Amor sacro e amor profano e’ un quadro di tiziano vecellio dipinto negli anni ’70-80 del xvi secolo, che la
bonfiglioli analizza confrontandolo con il der ercules di durer e con ERCOLE AL BIVIO CARRACCI per
sottolineare un passaggio importante nella concezione dello spazio e della sua rappresentazione.. nel der
hercules, infatti, la dualita’ incarnata dalle personificazioni di virtu’ e vizio, separate da una figura di albero, si
rispecchia nel paesaggio retrostante, che nel primo caso e’ in salita e nel secondo caso e’ in discesa, a
rappresentare l’opposizione delle due strade proposte dalle due allegorie. in tiziano, invece, riscontriamo
innanzitutto un’inversione rispetto alla raffigurazione di durer: dietro ad amor sacro si staglia una pianura,
dietro ad amor profano, invece, un colle. osserviamo una terza figura, fondamentale per l’interpretazione
globale dell’opera: eros, che, stando in mezzo alle due donne, fa da anello di congiunzione tra esse. ma non si
tratta solo di questo: egli e’ la chiave interpretativa in base a cui va letta la rappresentazione del paesaggio
retrostante: eros e’ mitologicamente figlio di poros e penia, secondo il mito narrato nel simposio, che riunisce
in se’ le caratteristiche dei genitori, senza tuttavia rappresentarne la copia; egli e’ altro da loro, eppure legato a
loro per discendenza, e pertanto terzo rispetto ad essi. in virtu’ di questa sua condizione, egli ben si presta a
rappresentare il concetto di terzita’ indispensabile ad interpretare il paesaggio: in esso infatti tiziano introduce
la figura umana sullo sfondo, assente in durer, e l’elemento antropico del castello, entrambi utili a leggere lo

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spazio raffigurato come un’unione di natura e cultura, elementi necessari per capire la terzita’ del paesaggio:
entita’ a se’ rispetto alle componenti che riunisce in esso.

Il Quadro di tiziano rappresenta quindi una tappa fondamentale nello sviluppo della concezione dell’uomo
modern dello spazio: dalla dualità del primo Cinquecento che propone durer, si passa alla logica del terzo
dell’opera di Tiziano, fino a quando, agli inizi del Seicento, alla pratica corografica ripresa da pittore Veneto si
sostituisce la pratica e la mentalità più propriamente cartografica, che porteranno Magini a ritrovarsi incapace
di comprendere una rappresentazione corografica come quella di Danti, che oltre al linguaggio scientifico-
geometrico contempla anche il linguaggio pittorico e quello verbal.

- SCANDALI DELLA GUARDAROBA

Nella trattazione portata avanti dalla Bonfiglioli, si sostiene l’ipotesi per cui Danti si sia dovuto trasferire a
Bologna da Firenze per essere stato coinvolto in certi “scandali”, a cui si fa riferimento in alcune lettere. Viene
ritenuto che tali scandali siano da ricondurre al periodo in cui Francesco I de medici salì al potere, e giudicò
scandalose le raffigurazioni cosmografiche di Danti in quanto, rifacendosi al modello tolemaico della sfera e del
reticolo, eliminava definitivamente la componente allegorica dalla rappresentazione del cosmo, e con essa la
componente trascendentale e divina: Danti non assegnava più a Dio la prerogative di conoscere gli spazi, dal
momento che gli spazi erano dati necessariamente dalla struttura globulare del mondo; concedeva al divino,
semmai, il potere di stabilire quando e come l’uomo avrebbe potuto scoprirli.

Secondo la Bonfiglioli, un’altra implicazione che la rappresentazione cosmografica comportava era


l’eliminazione del trascendente attraverso la rimozione totale dell’elemento allegorico comportava infatti la
vera e propria distruzione del concetto di simbolo nel suo senso più etimologico, cioè di rimando ad altro,
togliendo così valore simbolico alla sala stessa: le cartine di Danti, infatti, con la loro rappresentazione
obiettiva e trasparente del mondo, che non contemplava spazi di incertezza e dispiegava sotto gli occhi di
tutti la sfera terrestre come finita e matematicamente prevedibile, si presentavano come tavole disposte su
armadi, i quali finivano per fungere semplicemente da sostegni, anziché da veri e propri contenitori di tesori,
quali erano (e quali volevano essere, visto il nome della sala). La tavola, nella visione di Francesco, copriva
l’armadio anziché rimandare al contenuto, attraverso la rappresentazione geografica del luogo di provenienza
degli oggetti. Per questo, egli fece costruire la sala speculare e opposta a questa cosiddetta Studiolo,
recuperando la rappresentazione allegorica e cosmogonica del mondo, e con essa il significato etimologico di
armadio, che secondo una certa trafila etimologica la Bonfiglioli riconduce alle erme, statuette dotate di una
propria figura ma destinate a contenere un oggetto più prezioso, l’agalma

- SFERA ARMILLARE

La sfera che preoccupa danti è quella della terra, è necessarioadottare lo stesso linguaggio di descrizione
astronomica. La sfera armillare ne è il paradigma

- SFERA DI SACROBOSCO

DUE LINGUAGGI, MAT E PITT

SFERICIZZAZIONE DELL'ECUMENE

Fenomeno che si svolse nel rinascimento, quando, con il recupero dell’impostazione tolemaica del reticolo, fu
possibile calcolare la superficie della terra sulla base di una sfera, attraverso la riduzione della supercicie a spazi

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omogenei delimitati da paralleli e meridiani (altre squaccquere sul fatto che il mondo sulla sfera e’ quello
punto, vedi domanda sugli scandali)

- GROTTESCHE DI PALEOTTI

Paleotti, nel suo discorso su qualcosa che non mi ricordo di preciso, un trattato sulla teoria delle immagini letta
in ottica controriformista, espone l’idea che l’arte sia tenuta a rappresentare la realta’ con il criterio della
verosimiglianza. Paleotti e’ consapevole del fatto che ogni immagine e’ sostanzialmente altro da cio’ che
rappresenta, ma e’ altrettanto cosciente del fatto che esistano diversi gradi di somiglianza tra l’oggetto
raffigurato e la sua raffigurazione: pertanto, condanna quelle immagini, generalmente simboliche e
allegoriche, che rappresentano una cosa e ne significano un’altra, dal momento che sono piu’ facilmente
interpretabili e travisabili, e quindi rendono maggiormente vulnerabile l’individuo che puo’ affidarsi solo
all’ausilio iconografico. Secondo paleotti, l’immagine deve essere trasparente nel suo comunicare, e da qui
nasce la sua critica al genere iconografico delle grottesche, troppo inclini al simbolismo e all’allegoria

STRABONE

Geografo del I sec. A.c/I sec d.C che scrisse le geografika, un’opera importante per il rinascimento in particolare
per il concetto di chora proposto da strabone, cioe’ uno spazio su cui vivono uomini che praticano delle
attivita’ e degli esercizi, e che in forza di tali pratiche cambia in qualche modo natura, senza tuttavia divenire
altro da se’. Cosi’ come eros incarna le doti genitoriali senza essere il doppio dei genitori, ma altro da essi; cosi’
come l’immagine non coincide esattamente con cio’ che rappresenta, ma non e’ nemmeno totalmente altro;
così anche la chora riunisce in se’ natura e cultura, ge e askeseis, senza essere totalmente altro dagli elementi
che la costituiscono ma senza coincidere con essi

- CONFLUENZA

- FUNZIONE DELLE CORNICI DELLA GUARDAROBA

- MITO DI EROS RACCONTATO NEL SIMPOSIO

VEDI DOMANDA DI AMORE SACRO E PROFANO DAI

- ALTERITÀ

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- IMPORTANZA DELL’EPISODIO DEL TRIUMVIRATO

- CHI SONO I DUE COROGRAFI CHE PARLANO DELLA BONONIENSIS DITIO

Leandro alberti e brunetto latini. Scherzo. Non mi viene il nome del secondo, mi viene battista flavio, ma
non si chiama cosi’, uno dei due pero’ e’ con la B

- CONCEZIONE DI IMMAGINE DI PALEOTTI

VEDI DOMANDA SULLE GROTTESCHE DAI

- MANIFESTO DEL PAESAGGIO COME TERZO

VEDI LA DOMANDA SU STRABONE… CREDO. ANCHE SE DEL PAESAGGIO NE PARLA ALLA FINE IN QUELLA
PARTE CHE MI SA CHE MI DEVO RILLEGGERE

- ERDKUNDE

MA KE MINKIA NE SO IO (MI STO STANCANDO)

- SPIEGARE L’IMMAGINE IN COPERTINA (CASTEL BRIZZI, CAP. 3, §6) E I CASTELLI DI DANTI

SAPREI DIRE SOLTANTO CHE I CASTELLI VENGONO GENERALMENTE RITRATTI DA DANTI IN CONDIZIONI
DI ROVINA, A SOTTOLINEARE IL TUTT’UNO CHE CREANO CON IL RILIEVO SU CUI SI TROVANO E QUINDI
L’EFFETTIVA TERZITA’ DELLA CHORA COSI’ COME VIENE INTESA DA STRABONE, E QUINDI CIO’ CHE
RIUNISCE IN SE’ NATURA E CULTURA, E TUTTAVIA NON SI IDENTIFICA CON NESSUNA DI QUESTE DUE
COMPONENTI

- COROGRAFIA

DISCIPLINA INDICATA IN UNA TAVOLA DI UNA DELLE DUE OPERE DI DANTI CHE NON RICORDO QUALE
SIA DI PRECISO E DI CUI NON RICORDO NEMMENO IL NUMERO DELLA TAVOLA, NELLA QUALE VIENE
CLASSIFICATA TRA LE SCIENZE MATEMATICHE. TUTTAVIA, LA SUA COLLOCAZIONE LIMINARE IN QUESTA
CLASSIFICAZIONE, CHE SI TROVA VICINA ANCHE ALLE ARTI MECCANICHE, TRA LE QUALI DANTI
INSERISCE LA PITTURA, LA SCULTURA E L’ARCHITETTURA, CI FA CAPIRE CHE SI TRATTA DI UNA
DISCIPLINA PARTICOLARE; ESSA, INFATTI, A DIFFERENZA DELLE ALTRE, SI AVVALE DI BEN TRE
LINGUAGGI: QUELLO PITTORICO, QUELLO MATEMATICO E QUELLO VERBALE. ED E’ PROPRIO IN VIRTU’
DI QUESTA CARATTERISTICA PECULIARE DELLA CARTOGRAFIA, CHE FA DI ESSA UNA DISCIPLINA CAPACE
DI ASSIMILARE TRE COMPONENTI SENZA VENIRE A COINCIDERE CON NESSUNA DI ESSE, MA
RIMANENDO ALTRO DA ESSE, CHE LE SI PUO’ ATTRIBUIRE LA CARATTERISTICA DELLA MEDIETA’:
PROPRIO COME, SECONDO LA VISIONE PLATONICA, ANCHE IL SUO OGGETTO DI STUDIO, CIOE’ LA COSA,
E’ DOTATO DI MEDIETA’, IN QUANTO (…VEDI DOMANDA SUI CASTELLI, SEMPRE SOLITA SQUACQUERA)

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- ALEXANDER VAN HUMBOLDT

NONOSTANTE QUELLO DI PAESAGGIO SIA UN CONCETTO DI CUI GENERALMENTE SI PENSA DI


CONOSCERE IL SIGNIFICATO, E DUNQUE SIA ANCHE PIUTTOSTO UTILIZZATO DA MOLTI DI NOI NELLA
VITA DI TUTTI I GIORNI, RARAMENTE CI SI SOFFERMA SULL’INNOVATIVITA’ CHE QUESTA PROSPETTIVA
DI OSSERVAZIONE DELLO SPAZIO HA PORTATO NELLA STORIA DELLA RAPPRESENTAZIONE DI ESSO.
HUMBOLDT VIENE RITENUTO, APPUNTO, L’INVENTORE DI TALE CONCETTO. EGLI OPERO’, DI FATTO,
UNA TRASPOSIZIONE DI UN CERTO TIPO DI RAFFIGURAZIONE PAESAGGISTICA, QUELLA REALIZZATA
DAGLI ARTISTI OTTOCENTESCHI AUTORI DEI COSIDDETTI “PITTORESCHI”, CIOE’ RITRATTI DI SQUARCI DI
VEDUTE SU UN CERTO LUOGO, AGGIUNGENDO A QUESTE REALIZZAZIONI ARTISTICHE LA SCIENTIFICITÀ
CHE MANCAVA LORO, E FACENDO DI ESSE RAPPRESENTAZIONI DELLO SPAZIO COMPLEMENTARI A
QUELLE CARTOGRAFICHE. IN ALTRE PAROLE, A UNA RAPPRESENTAZIONE DEGLI SPAZI REGOLATA DA
RIGIDE PROPORZIONI MATEMATICHE, ORGANIZZATE SU UN RETICOLO, SE NE CONTRAPPONE UNA CHE
PROPONE UNA VISIONE IN CUI I CONFINI TRA GLI OGGETTI NON SONO PIÙ DEFINITI RIGIDAMENTE, MA
SFUMANO GLI UNI NEGLI ALTRI, E OFFRONO QUELLA PROSPETTIVA DI CUI LA CARTOGRAFIA E’
CARENTE.

- CASTRAZIONE DEL CIELO PER VASARI

Opera che racchiude le rappresentazioni di due modi di concepire il mondo: il modello cosmogonico e
allegorico e il modello cosmografico. Per altre informazioni, squacquererei sulla sala della gvardaroba

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DOMANDE MINCA
STATO CONTENITORE PER MINCA

EFFETTO SPECIALE DELLO SPAZIO GEOGRAFICO E COME SI REALIZZA

CONCETTI DI STATO, NAZIONE E SPAZIO

NAZIONE COME COMUNITÀ IMMAGINATA

TEORIA COSTRUTTIVISTA DELLA NAZIONE

LA CARTA E IL SOGNO

LO STATO E LO SPAZIO

SOVRANITÀ E STATO TERRITORIALE

NATURA TERRITORIALE DEL POTERE

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DOMANDE FARINELLI
CAPITOLO SULLA NASCITA RINASCIMENTO DI FARINELLI

CAPITOLO “NASCITA DI UNA NAZIONE” E SPIEGAZIONE FOTO ALINARI

PESCE CHE SPUTA

CONCETTO DI ECUMENE NEL MEDIOEVO

UTOPIA IN FARINELLI

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SERGENTE POLIFEMO

LA TERRA È UNA TESTA

MITO COSMOLOGICO BABILONESE

IL FASCINO DEL SERPENTE A SONAGLI

TOMMASO MORO

SALOMÈ

PAESAGGIO ED ECONOMIA DELLA NATURA

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