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Cause della 1 guerra mondiale

Le cause che portarono alla prima guerra mondiale furono molteplici, anche se poi il pretesto fu uno solo
l'uccisione dell’arciduca francesco Ferdinando e sua moglie. Le cause furono:

cause politiche: avevano il desiderio di rivincita dei francesi nei confronti dei tedeschi, dall’altra parte il
malcontento delle nazionalità dell’impero austro ungarico. La crisi dell’impero ottomano e la presenza dei
due blocchi militari contrastanti la triplice alleanza: Germania Austria, Italia e la triplice intesa: Russia
Francia e Gran Bretagna.

Cause economiche: necessità delle grandi potenze di avere le materie prime per migliorare lo sviluppo
industriale.

Cause militari: rappresentate da una corsa agli armamenti.

Cause culturali: il diffondersi dell’ideologia nazionalità, esaltazione della guerra e della violenza.

Il 28 giugno del 1914 un irredentista (colui che rivendica la propria nazionalità, indipendenza dall’impero
austro austro-ungarico) serbo Gabriel Princip, uccise l’arciduca francesco Ferdinando e la moglie si recarono
a Sarajevo. L' Austria chiedeva l’annullamento di queste redenzioni irredentiste, l’annullamento della
propaganda attraverso un ultimatum. Ovviamente la Serbia ignora questo ultimatum e quindi andarono in
guerra. Si mobilitarono le altre alleanze, tra cui triplice alleanza e triplice intesa, la Germania dichiarò
guerra alla Russia e alla Francia. I tedeschi per poter invadere la Francia la raggirano attraversando due
territori il Belgio e Lussemburgo che erano paesi neutrali. La gran Bretagna interviene a fianco degli alleati e
solo l’Italia si dichiara neutrale perché la triplice alleanza prevedeva che ciascun membro di questa alleanza
aveva l’obbligo di intervenire solo se venivano chiamati in causa. Si aprono due Fronti di guerra il fronte
Occidentale che vedeva i tedeschi avanzare che poi furono fermati dai francesi circa 34 km prima da guerra
lampo si trasforma in guerra di trincea, perchè si capisce che sarebbe durata più del previsto. L’altro fronte
fu il fronte orientale con la vittoria dalla battaglia di Tulemberg e dei laghi masuri. Entra in guerra anche la
Turchia. In Italia si formano due schieramenti i neutralisti che erano d’accordo con la neutralità del paese.
L’altro gruppo furono gli interventisti che attraverso la guerra vedevano la possibilità, della crescita della
loro nazione.

La maggioranza degli Italiani insieme a Giolitti erano d’accordo con la neutralità che chiedevano Trento e
Trieste e qui si accodano anche i cattolici.

Gli interventisti di destra vedevano nella guerra un modo per fare soldi

Gli interventisti di sinistra tra cui abbiamo Benito Mussolini.

Nel 1915 sottoscrive un patto il patto di Londra una trattativa segreta firmata a Londra stipulata a seguito di
un incontro avvenuto e che ignorava la neutralità del paese. Questo patto prevedeva che l'Italia nel giro di
un mese sarebbe entrata in guerra a fianco della triplice intesa e in caso di vittoria avrebbe ottenuto Trento,
Trieste, il sud Tirolo, l’Istria, la Dalmazia la base di Baldea in Albania e la completa sovranità del Dodecaneso
un insieme di 12 isole del mare egeo e un bacino carbonifero d’Agalia in Turchia. L’Italia esce dalla triplice
alleanza e Salandra il primo ministro ottiene dal re i pieni poteri e nel 1815 l’Italia dichiarò guerra all’Austria
e alla Germania. Sul fronte orientale si assiste ad una serie di guerre sottomarine che ottennero grandi
risultati come nella battaglia dello Yutlan dove si scontrarono gli inglesi e i francesi. Nel 1917 abbiamo una
svolta nella guerra, la Russia cambia posizione; esce dalla guerra scrivendo la Pace di Brest e nello stesso
anno si assiste all'ingresso degli Stati Uniti che scendono affianco all'intesa. Durante l'estate del 1918 gli
Astro-ungarici attaccarono Caporetto, annientando l'esercito italiano con 300mila morti, in seguito fu
sostituito il generale e salì Armando Diaz.
La Germania tentò un'ultima offensiva, ottenendo altre sconfitte, e nel mese di Novembre sia i Tedeschi che
gli Austroungaresi si arresero e firmarono l'armistizio, decretando la vittoria degli Alleati. La Prima Guerra
Mondiale ha visto la partecipazione di 60milioni di soldati. Con la fine della guerra cambia l'aspetto politico
in Europa, i quattro imperi precedenti erano scomparsi, ad esempio l'impero russo aveva perso vari territori
tipo l'ucraina. L'impero Austroungarico ha portato la nascita di vari stati dipendenti come l'Austria,
Cecoslovacchia, Ungheria. L'impero tedesco divenne Repubblica. Per evitare nuovi conflitti nasce la società
delle Nazioni che doveva avere lo scopo di redimere qualsiasi controversia, conflitto, ma si capì più tardi che
non era abbastanza potente per redimere il suo scopo e col tempo si sciolse.

Il presidente americano Wilson aveva concretizzato la sua idea di guerra in un documento


chiamato i quattordici punti. In questi punti vi erano delle proposte operative per il riassetto
geopolitica. Alcuni principi fondamentali sono; fine della vecchia prassi della diplomazia segreta,
libertà di navigazione e di commercio, riduzione degli armamenti. L’Austria fu ridotta a una piccola
repubblica, nacquero la Cecoslovacchia, l’Ungheria e la Jugoslavia. L’impero ottomano fu perso, la
Turchia mantenne solo Istanbul. Il Medio Oriente passò sotto il controllo della Francia e Gran
Bretagna. L’Italia ottenne meno di quanto era stabilito con il patto di Londra; ottenne Trentino,
l’Alto Adige, Trieste e l’Istria.
LA RIVOLUZIONE RUSSA

La prima guerra mondiale aveva messo a nudo l’arretratezza della Russia. Il settore agricolo era in crisi, le
campagne erano spopolate a causa della leva militare e i contadini non erano motivati ciò portò ad una
mancanza di cibo e quindi crisi alimentare. Fu aperto un governo provvisorio guidato dal principe L’on,
formata da borghesi democratici, che verteva su due principi; proseguire la guerra e fare nascere un
sistema parlamentare elettivo. Soviet e governo provvisorio avevano posizioni opposte a proposito della
guerra; i soviet intendevano infatti porre fine alle ostilità e attuare una riforma agraria che sottraesse i
latifondi ai proprietari terrieri. Il governo invece si era dimostrato incapace di non comprendere le istanze
di rinnovamento espresse dalla popolazione e anche di affrontare la guerra in corso. Nel 1898 si fondò il
Partito Operaio Socialdemocratico Russo con all’interno due anime; i Bolscevichi, con a capo Lenin, e i
Menscevichi con a capo Martov. I Menscevichi volevano un’alleanza con la borghesia e sostenevano le
elezioni come strumento per arrivare al potere, nel mentre i Bolscevichi volevano un partito formato da
professionisti. Lenin diede al Partito bolscevico una strategia politica e una struttura fortemente
centralizzata, in grado di estendere il controllo sui soviet e indirizzarli vergo gli obbiettivi stabiliti dai vertici
del partito russo. Il regime zarista subì il definito crollo della rivoluzione che scoppiò fra il 23 e il 27 febbraio
del 1917. La scintilla esplose a Pietrogrado dove Soldati e operai diedero vita a un consiglio di delegati
(Soviet) che votò per mettere gli arresti ministri zaristi e liberare i prigionieri politici. Lo Zar Nicola II fu
costretto ad abdicare e la guida del paese venne assunta dai rappresentanti della borghesia liberale. Il 25
ottobre i bolscevichi conquistarono il Palazzo d’inverno e Lenin concentrò tutto il potere su di se,
occuparono i punti nevralgici di Pietrogrado; vennero arrestati molti ministri e Kerenskij fuggì. Dopo ciò, il
potere esecutivo passò al Consiglio dei commissari del popolo, sempre guidato da Lenin. Scoppiò più tardi
una sanguinosa guerra civile tra le Armate rosse dei soviet e l’armata bianca dello Zar, che si concluse nel
1920 con la morte di tutte i membri della famiglia reale e la vittoria dei Soviet. Lenin nel 1918 impose il
Governo dei Commissari del popolo, eliminando lo Stato d’Assemblea, e ciò portò la completa epurazione
degli esponenti degli altri partiti, anche all’interno degli stessi soviet. I bolscevichi rimanere l’unica
organizzazione politica esistente. Per rispondere alle varie proteste avvenute nel corso degli anni, Lenin
scelse di crear una politica economica che diede ai contadini la possibilità di vendere i propri raccolti, dato
che prima era tutto dello Stato, concesse la libertà di commercio facendo sì che nascessero delle piccole
imprese. Questa nuova politica donò dei miglioramenti a livello economico. La data più importante è quella
del 1022, dove nasce l’URSS (Repubblica dell’Unione Sovietica)

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