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Tutto quello che dovresti sapere sulla festa

più commerciale del mondo


Dalle origini ai paesi in cui è vietato festeggiarlo, ecco
quello che un brand dovrebbe conoscere su San Valentino

San Valentino è considerata una ricorrenza romantica, un giorno importante per celebrare
l’amore: sono molte le persone che fanno il conto alla rovescia per organizzare in tempo una
cena a lume di candela o sorprese strabilianti per lasciare a bocca aperta il proprio partner.

D’altra parte, però, ci sono anche molti cinici e disincantati, che la ritengono solamente una
festa commerciale, in cui il consumismo sembra aver preso il sopravvento.

Ma, come ha avuto origine questa famosissima “festa degli innamorati”? La storia di San
Valentino ha origini antichissime e controverse. Fino al V secolo d.C., non vi era alcuna
associazione tra questa festa e l’amore. In occasione di questa data i Romani erano soliti
celebrare un rito di fertilità in onore della divinità pagana Luperculus, invocato a protezione di
campi e pastori. I Lupercali, offrivano alla dea Lupa una capra ed un cane in segno sacrificale.
Provvedevano poi a scuoiarne le pelli, ad indossarle e a riversare sulle strade, armati di fruste
insanguinate, in cerca di donne da fecondare. La festa prevedeva anche una lotteria a sfondo
sessuale: un bambino pescava da un’urna i nomi di alcune coppie che avrebbero dovuto vivere
in intimità per un anno intero.

Quindi, la tradizione di San Valentino, festa degli innamorati risale all'epoca romana, nel 496
d. C., quando l'allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati
al dio della fertilità Luperco.

Questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano


apertamente in contrasto con la morale e l'idea di amore dei cristiani.

Nudi e frustati. In particolare il clou della festa si aveva quando le matrone romane si
offrivano, spontaneamente e per strada, alle frustate di un gruppo di giovani nudi, devoti al
selvatico Fauno Luperco. Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale,
convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del pargolo.

In fondo, ad alleviare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, che
si facevano strada completamente nudi o, al massimo, con un gonnellino di pelle stretto intorno
ai fianchi.

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Per "battezzare" la festa dell'amore, il Papa Gelasio I decise di spostarla al giorno precedente -
dedicato a San Valentino - facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.

ARRIVA SAN VALENTINO. Ma è Uno, due o più? Esistono però molti Santi di nome
Valentino, e, a parte il fatto che tutti furono martiri, non si sa molto di loro. Due sono i più noti.

Il primo, nato a Interamna (oggi Terni) nel 176, proteggeva gli innamorati, li guidava verso il
matrimonio e li incoraggiava a mettere al mondo dei figli. La letteratura religiosa (e non storica)
descrive il santo come guaritore degli epilettici e difensore delle storie d’amore.

Specie quando queste sono infelici: si racconta, per esempio, che abbia messo pace tra due
fidanzati che litigavano, offrendo loro una rosa.

"Matrimoni misti". Il secondo, invece sarebbe morto a Roma il 14 febbraio del 274,
decapitato. Per alcune fonti sarebbe lo stesso vescovo di Terni. Per altri - tesi più plausibile -
sarebbe un altro martire cristiano. Per altri ancora, non sarebbe mai esistito.

Ad ogni modo, si racconta che Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il
matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. La
cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. E i due sposi morirono, insieme,
proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi
intervenuto il martirio del celebrante.

Sebbene Valentino sia considerato il protettore degli innamorati, molti sostengono che il
romanticismo legato a questa festa arrivò solo a posteriori. Secondo una tra le tesi più
accreditate, San Valentino sarebbe stata introdotta come festa degli innamorati grazie al
circolo di Geoffrey Chaucer.

Quindi in realtà, il merito moderno di aver consacrato San Valentino come santo patrono
dell'amore è da ascrivere a Geoffrey Chaucer, l'autore dei Racconti di Canterbury che alla

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fine del '300 scrisse - in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia - The Parliament
of Fowls, (Il Parlamento degli Uccelli) un poema in 700 versi che associa Cupido a San
Valentino. Che così divenne il tramite ultraterreno della dimensione dell'Amore cortese.

Altri riferimenti storici fanno ritenere che la giornata fosse dedicata agli innamorati già in tempi
precedenti: a Parigi, il 14 febbraio 1400, infatti venne fondato l’Alto tribunale dell’Amore,
un’istituzione ispirata ai principi dell'amor cortese, che si occupava di intervenire su
controversie legate ai contrasti amorosi, ai tradimenti e alle violenze sulle donne.

Solo nel XIX secolo, pero, questa ricorrenza assunse una notazione più commerciale. Alcuni
imprenditori come Esther Howland cominciarono a produrre i cosiddetti “valentine”, ovvero
biglietti di San Valentino venduti su scala industriale, rappresentanti i simboli dell’amore
romantico come colombe, cuori, immagini di Cupido. Questo fino alla seconda metà del XX
secolo, quando questa tradizione cominciò ad essere sostituita dal classico scambio di rose,
gioielli e cioccolatini che tutti noi conosciamo.

Come si festeggia San Valentino nel mondo


Dall’America all’Inghilterra, dalla Cina al Giappone, dall’Europa all’Africa, tutti dicono “Ti
amo”, ma le tradizioni di San Valentino risultano molto diverse tra loro.

Vediamo insieme le usanze più curiose.

I francesi, come gli italiani, amano scambiarsi lettere d’amore, fiori o qualcosa di più
impegnativo come un gioiello e gli immancabili cioccolatini. Partono avvantaggiati, perché la
Francia è il Paese dell’amore per antonomasia: hanno splendidi luoghi romantici come la
Torre Eiffel e gli Champs Elysée, dove è possibile trascorrere una piacevole serata di coppia.
Anni fa, era anche in vigore un'insolita usanza, abolita per problemi di sicurezza pubblica: la
loterie d’amour. I single di ogni età dovevano attraversare la strada ed urlare alle finestre il
nome del proprio prescelto. Se rifiutati, potevano accendere un fuoco per bruciare le immagini
dell’amato.

In Inghilterra, invece, ci si scambiano i famosi bigliettini romantici chiamati “Valentine”.


L’usanza vuole che il mittente resti anonimo, per rendere il messaggio ancora più dolce. Oltre
ai classici regali tra innamorati, la tradizione prevede che i più piccoli di casa intonino delle
canzoni, in cambio di piccoli doni, in genere dolci.

In Irlanda le origini della festa di San Valentino sono legate alla cultura gaelica che in questa
occasione consiglia di indossare il Claddagh Ring, un anello che rappresenta due mani che
sorreggono un cuore, a sua volta sormontato da una corona. Il significato di questi tre simboli
è semplice: le mani simboleggiano l’amicizia, la corona la lealtà e il cuore l’amore. Questo
anello è noto perché può essere indossato in diversi modi, a seconda del proprio stato
sentimentale.

In Danimarca e in Norvegia le tradizioni sono old school. Gli ammiratori compongono piccoli
poemi divertenti ed anonimi, chiamati gaekkebrev. L'unico indizio sta nella firma! Sarà
formata da un numero di punti corrispondenti alle lettere del suo nome: se la ragazza riuscirà
ad indovinare l'identità del suo ammiratore, a Pasqua riceverà un uovo in dono, altrimenti, in
segno di scusa, sarà costretta a regalarlo.

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I Gallesi non celebrano San Valentino il 14 Febbraio, ma lo anticipano al 25 gennaio, e si
scambiano i cosiddetti Love Spoons, caratteristici cucchiai d'amore. Questa tradizione risale al
XVII secolo, quando gli ammiratori donavano alla donna prescelta un cucchiaio di legno
lavorato a mano, per dimostrare la loro capacità di provvedere alla famiglia. Questi Love
Spoons possono raffigurare diversi simboli: uno zoccolo di cavallo che significa fortuna, una
campana simbolo di matrimonio, o un cuore, che ovviamente rappresenta l’amore. E le palline
racchiuse in superficie? Ovviamente simboleggiano il numero di bambini desiderati.

Anche in Catalunya la data è diversa: si festeggia San Jordi il 23 aprile. La tradizione prevede
che gli uomini regalino rose rosse, mentre le donne un libro. Da dove deriva la tradizione? Nel
XV secolo San Jordi divenne patrono della Catalogna e degli innamorati, perché, secondo la
leggenda, salvò una ragazza dalle grinfie di un drago.

San Valentino al di là della festa commerciale


In Kenya la tradizione vuole che le donne donino al proprio sposo una zucca colma di vino di
palma, ricevendo in cambio un pezzo di focaccia di tiglio, un pranzetto da consumare bevendo
da una “coppa dell'amore”. La popolazione dei Samburu, in particolare, si cimenta in danze
destinate al corteggiamento, alla fine delle quali i giovani gettano un ciuffo di capelli sul viso
dell’amata e, se ricambiati, le donano una collana di perle.

In altre culture la tradizione è quella di dimostrare il proprio amore mediante vere e proprie
prove di coraggio: in Brasile è nota la “prova del tronco”, in cui i giovani innamorati si sfidano
correndo per 6 chilometri con un tronco di barauna, per il diritto di ballare con l’amata.

In Cina, invece, l’amore si festeggia ad agosto, nel settimo giorno del settimo mese del
calendario. Il Qixi, detto anche festival della settima notte, si riferisce a un’antica leggenda che
ricorda l’amore impossibile di Romeo & Giulietta. Durante il Quixi, numerose ragazze
preparano meloni e frutta come offerta a Zhinü, sperando di trovare un fidanzato innamorato e
fedele come il suo Niulang. Le coppie, invece, si recano al tempio a pregare per il loro futuro.

In Giappone, a differenza di tutte le altre culture, le protagoniste sono le donne, che a San
Valentino devono regalare ai loro compagni cioccolatini preparati e confezionati a mano
(honmei choco, il cioccolato del vero sentimento). Simili regali, ma meno costosi, possono
essere rivolti ad amici, colleghi di lavoro e compagni di scuola in segno di amicizia (tomo
choko è il cioccolato dell’amico, mentre il giri choco è il cioccolato dell’obbligo). Un mese
dopo, durante il “White Day”, gli uomini dovranno ricambiare il gesto, con dei cioccolatini
bianchi! Tuttavia, un recente sondaggio di Lotte Corporation ha rivelato che ora sono le donne
giapponesi a desiderare i cioccolatini per questa ricorrenza. Il messaggio è forte e chiaro.

Simpatica, ma meno gioiosa la tradizione della Corea del Sud, simile a quella giapponese, se
non fosse che il 14 aprile, il “Black day”, chi non ha ricevuto doni deve recarsi in un ristorante
e mangiare i jajangmyeon noodles, un piatto a base di noodles con chunyang, una particolare
salsa di colore nero, lamentandosi della propria solitudine.

Meno impegnativi i costumi di Finlandia ed Estonia: per loro il 14 febbraio è ystävänpäivä o


Sõbrapäev, ovvero un giorno degli amici, che si festeggia in compagnia, piuttosto che con una
cena a lume di candela. Come regalo è tradizione spedire cartoline, fiori oppure cioccolatini.
Anche al capo opposto del mondo la tradizione rimane simile a quella dei due Paesi nordici: in

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Messico, Porto Rico e Colombia San Valentino è conosciuto come Día del Amor y la Amistad.
Lo stesso vale per gli Stati Uniti, dove i festeggiamenti coinvolgono tutta la famiglia, perché
Valentine’s Day è la festa di “chi si vuole bene”.

I paesi in cui è vietato festeggiare San Valentino


Non in tutti i Paesi del mondo San Valentino è una festività ben vista, soprattutto per ragioni
religiose, politiche e culturali e i trasgressori, se sorpresi a festeggiare, possono andare incontro
a severe punizioni.

Gli integralisti islamici e l’estrema destra pakistana, ad esempio considerano San Valentino
una volgarità importata dall’Occidente. In diverse località sono state adottate delle misure per
evitare i festeggiamenti nei luoghi pubblici, per proibire la vendita di biglietti e regali, e per
interrompere immediatamente qualsiasi forma di pubblicità per San Valentino.

In Iran festeggiare San Valentino è proibito, così come la commercializzazione di ogni tipo di
merchandising ad esso collegato. Però esiste anche un’associazione culturale che piuttosto di
combattere frontalmente questa ricorrenza propone di rimpiazzarlo con il Sepandarmazgan,
un’antica festa locale in onore di madri e mogli.

In Indonesia non ci sono bandi nazionali, ma la festa San Valentino è stata proibita da sindaci
e autorità islamiche, perché credono che la tradizione romantica di questa festa incoraggi il
sesso occasionale. I media locali raccontano di numerose manifestazioni in tutto il paese
indirizzate per lo più ai giovani, con l’obiettivo di far capire alle nuove generazioni che
Valentine’s Day è solo un concetto occidentale che conduce a comportamenti immorali.

Persino in Russia ed in alcuni stati dell’ex Unione Sovietica la ricorrenza è considerata lontana
dalla cultura del luogo, ed in alcune zone ne sarebbero addirittura osteggiati i festeggiamenti
pubblici. Le autorità hanno affermato che “l’atmosfera di queste feste non favorisce la
formazione di valori spirituali e morali nella gioventù”. Tuttavia, può capitare che in alcune
scuole si possano trovare delle scatole in cui lasciare le valentinka, cioè delle letterine rivolte
al proprio amato.

Bando assoluto anche per l’Arabia Saudita dove è persino vietata la vendita di rose in
prossimità del 14 febbraio. Festeggiando si celebrerebbe un santo cristiano e si
incoraggerebbero i rapporti immorali tra uomini e donne non sposati.

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