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4 (Marshall, Mi, 19/04/2004) I primi giorni di test drive Sal 2.

0 erano stati ammortizzati dagli anti dolorifici e dal buonismo ipocrita dei Sig. Wheeley. Buonismo ipocrita: effetto collaterale prodotto in seguito ad una disgrazia capitata a qualcuno che si ama, si manifesta solitamente offuscando la vista ed il giudizio morale; anche un coglione diventa un eroe. Leggere attentamente il foglietto illustrativo. Sal aveva assunto il primo giorno di scuola come un ecstasy. Tutti i "nuovi" lati del suo carattere schizzavano nell'azzurro dei suoi occhi e non c'era compagno di scuola che non avesse postato il proprio commento sulle spalle a bacheca di Sal. Prima dell'incidente Sal arrivava a scuola con Julian, sempre insieme. Uniti nell'amicizia, uniti nell'odiare praticamente ogni persona incrociasse il loro sguardo; insomma due Americani modello. "Che cazzo guardi Matt, lo sanno tutti che sei un frocetto di merda!", questo era il buongiorno con cui il dynamic duo (Julian pi Sal) ricambiava lo sguardo assente di Matt, il custode factotum del Marshall High. Quel luned di Aprile lo sguardo di Matt non era cambiato. "Qualcosa era cambiato" in Sal Nicholson. Osservandolo attentamente, non c'era nulla di frocetto in Matt. Era un tipo a posto, come tanti. Lo stesso dicesi per Jake, Chris, Stephen, John e Phil, soliti a finire etichettati con lo stesso epiteto. Non lo infastidiva nemmeno Wu. Quel "mangia riso giallo che Dio aveva fatto solo per dimostrare di avere uno spiccato senso dell'umorismo" era soltanto un adolescente di origine cinese. Quando cade un tiranno, un dittatore, tutti quelli che avevano tremato sotto la sua ombra e dovuto abbassare la testa, ne deturpano il corpo a sassate. Tutti vigliacchi che prendono a calci un cadavere che non pu pi difendersi. Sal il Tiranno era caduto e nessuno gli risparmi quel supplizio. "Hai ammazzato Julian, sei un assassino, ti sta bene, ora chi ti guarda le spalle?" cos l'aveva avvicinato mono-neurone-ho-preso-troppi-colpi-in-testa Derek. Il capitano della squadra di football aveva gi sfidato il dynamic duo: spallata di Sal a Derek che rovescia il vassoio, ovazione di Julian, gancio destro di Derek, schivato, vassoio di Julian sulla nuca di Derek, pioggia di calci di Sal sulla milza di Derek, gran finale: tutti contro tutti tra le grida del Marshall High. " - Dove vai stronzetto? Vai a casa a piangere dalla mammina? - VD per Vendetta Derek! - Sto andando in ospedale, ho una visita rispose calmo Sal morso dal solito mal di testa. Derek rimase intontito dalla risposta incolore di Sal. Aveva aspettato avidamente un'occasione come quella: Sal da solo post trauma cranico. Lo spinse facendolo abbracciare il marciapiede. - Dai mezza figa! O forse hai troppa paura? - Lasciami in pace, non ho nulla contro di te, devo andare! - zaino in spalla, testa bassa, emicrania formato sedici noni. - Ora ti ammazzo coglione! Un attimo prima che Derek sferrasse la gomitata del campione, Jennifer gli afferr il

braccio. - Lasciami troia! Che cazzo vuoi? - url Derek il cavaliere. Ma Sal si era gi allontanato, indifferente, come se nulla stesse succedendo. - S, s, scappa pure, non ho fretta, prima o poi ti prendo e ti spacco figlio di puttana! Tripudio per Derek ed il suo ego strafatto di testosterone. C' un nuovo sceriffo in citt. Le risate del Marshall High accompagnarono Sal verso Madison St. - Aspetta Sal Jennifer lo stava raggiungendo: passo svelto, scarpetta sportiva, gonnellina, treccia bionda, cheerleader vorrei ma non posso. - Dimmi rispose Sal il mite - Un grazie no? Ma che ti prende? - Grazie. Nulla J, devo andare, non voglio arrivare in ritardo - Fermati! Un secondo. Possiamo parlare? Jennifer non era il figone Mindy lambo style, ma rivedendo i suoi bei lineamenti lentigginosi e le sue tette spropositate per una sedicenne, Sal ricord perfettamente perch l'aveva voluta, ed avuta. - Sei diverso. Se ne sono accorti tutti. Un tempo avresti spaccato la testa a Derek, o ti saresti fatto spaccare la tua provandoci. - Lo so, ma ho capito che non ne vale la pena. Non sono pi sempre arrabbiato. Non ho voglia di fare a botte, non ho voglia di litigare. Mi sento... Tranquillo. E quando mi sto per incazzare mi viene un mal di testa del cazzo. - Sar l'incidente. Ne vuoi parlare. - Ho fatto un incidente, Julian morto, cos'altro c' da dire? - Non so... Come stai? - Te l'ho detto... Bene. Tranquillo. - Ok, ok. Vabb, allora ci vediamo. - Certo, ci vediamo Cinque secondi di imbarazzo... "La limono duro? Mmm... No! Ok, un abbraccio fraterno con pacca sulla spalla... In tre, due, uno..." - Sal... Niente, lascia stare. - Addio Jennnifer. "Gi, niente, lasciamo stare". Mentre Sal camminava lungo Madison St. i pensieri ed i ricordi lo invasero ordinatamente. Aveva conosciuto Jennifer alle medie. Passava il tempo a fissarla, senza imbarazzo. Un giorno, suicidio Bobby gli aveva detto di lasciarla perdere, J era la sua fidanzata. Il referto medico di Bobby: quattro denti rotti, mandibola slogata e sette punti di sutura sullo zigomo destro. Il referto scolastico di Sal: una settimana di sospensione ed una segnalazione al distretto di polizia. Il referto del cuore di Jennifer: "Mi fai schifo! Non ti voglio mai pi vedere! Non ti avvicinare a me!". L'anno dopo J gli aveva mandato un biglietto "Mi piaci, vuoi metterti con me?". Sal and da lei durante l'intervallo. Zero parole, otto centimetri di lingua in bocca: il primo bacio di Jennifer. "Allora stiamo insieme?", Sal aveva risposto sorridendo. Qualche ora di felicit dopo, J scopr che Sal stava gi con Barbara, Sandy e Michelle. Non mai troppo presto per scoprire quanto bastardi e bugiardi sono gli uomini! Si erano ritrovati al liceo. Lui sempre pi incline "al lato oscuro della forza", lei sempre pi incline al "gliela do perch credo sia l'uomo della mia vita anche se non ricordo esattamente come si chiama; voglio proprio essere come te, mamma!". A questo va aggiunto alcol, dell'ottima erba che Sal conservava per le occasioni speciali, un ballo scolastico, ed i due si ritrovarono a "ricordarsi del vecchi tempi" sotto le tribune della pista da atletica. "Ti amo" le aveva sussurrato Sal in pieno rincoglionimento post eiaculazione. "Ti amo anch'io" aveva

risposto lei per mettersi in pace con Dio. Che non si amassero per davvero l'avevano capito il giorno dopo, rivedendosi a scuola. Parlarne? No grazie, inutile. Meglio far finta di nulla. Il desiderio brucia finch non viene esaudito e poi... "E poi roba da sfigati, figurati se perdo tempo con quella l" ridacchiava Sal con Julian. Julian... "Mi manchi fratello". Incrocio Madison St con Mansion St. Oaklawn Hospital a sinistra, bianco pulito, bianco noioso, bianco ospedale. Ore quindici e cinquanta sette, puntualissimo. - Salve, sono Sal Wheeley, ho un appuntamento con il dott. Strout. Moquette grigia, vecchia ma pulita, quadri a colori sui muri, anziani in bianco e nero sulle sedie, sistema sanitario impeccabile, terza porta a destra. - Avanti Sal, ti stavo aspettando! Sedia comoda. - Ti voglio presentare il dott. Railes, fa parte dello staff che ti ha salvato la vita. - Come stai Sal? - Railes il fratello maggiore, quello buono, studioso, bravo, di cui i genitori vanno fieri. Quello con cui ti confidi quando fai una cazzata, quello che non ti giudica, ti capisce e ti aiuta. Ma i suoi occhi tradivano un'anima tormentata, che faceva a pugni con l'immagine riflessa dallo specchio. - Ancora vivo signore. Grazie a lei, grazie a voi. - Come sta la testa? Vedo che la cicatrice sta guarendo. - S, s. Beh, la testa mi fa male, non dico sempre ma spesso. Sembra mi faccia male pensare. Risata generale. Tutti contenti: quando il paziente ritrova il sorriso e la voglia di scherzare, la guarigione praticamente completa. - Ricordi qualcosa dell'incidente? - No signore, per quanto mi sforzi, proprio non riesco a ricordare. Tipico scambio di sguardi clinici tra medici, pieni di commenti silenziosi. - Vedi Sal Strout avvicinandosi - sei fortunato ad essere qui. Dico davvero fortunato: la dinamica dell'incidente, l'entit del trauma cerebrale, l'emorragia, eri messo proprio male! Devi sapere che proprio in quei giorni il dott Edmunds era in citt. Immagino tu abbia sentito parlare di lui... "Mai" - Beh, il governo vuole ispezionare la qualit e la funzionalit degli ospedali anche nelle citt mmm... Diciamo "minori". Il dott Edmunds ed il suo staff, cio noi, si trovava qui a Marshall quando il paramedico che ti ha soccorso ha richiesto un intervento neurochirurgico per salvarti la vita. Il dott. Edm... Railes and verso il telefono che stava squillando. - S, Railes... Buon pomeriggio signore. Meglio, molto meglio signore... No, non succeder pi. Certo... Certo... Certo... Ha ragione. Grazie signore. S, qui. D'accordo, arrivederci. - Era il dott. Edmunds, vuole visitarti. Sta arrivando. Era calato il silenzio sui fedeli che aspettavano trepidanti la venuta di San Edmunds. Railes passeggiava nervoso con le mani giunte dietro la schiena, Strout si era accomodato sulla sedia e fissava Sal con un sorrisetto "Monalisabettiamo", Sal scappava da quei occhi tamburellando con le dita sulla scrivania. Allford Edmunds, esattamente come ti immagini uno che si chiama Allford. Vecchio, canuto, saggio, diabolico, carismatico, distinto, ben vestito. Neurochirurgo di fama mondiale, pioniere della mappatura del cervello. Uno dei primi ad ipotizzare l'uso di

cellule staminali per la riabilitazione di alcune funzioni neurologiche. Sposato tre volte, due volte divorziato. Due figli a carico. Da quando aveva iniziato ad apprezzare travestiti venezuelani ben dotati, chiamava tutti i giorni sua moglie e le diceva "ti amo!". - Salve dottore. Grazie! Non so davvero come ringraziarla. - Sal si era alzato come una molla; certe persone si rispettano ancor prima di conoscerle, o forse semplicemente si temono. - Accomodati Sal, posso chiamarti Sal? Noel Strout e Otis Railes, due ottimi colleghi, dottori con grande talento, faranno strada, ne sono sicuro. Grazie ragazzi, potete uscire, vorrei visitare il nostro sopravvissuto. Una volta soli il dott. Edmunds guid Sal attraverso una serie di esami medici di routine. Pressione, vista, udito, ecc. - Molto bene, mi sembra che vada tutto molto bene. - prosegu - Voglio che tu sappia che sei un ragazzo molto fortunato. Quando mi hanno chiamato parlandomi del tuo caso mi sono precipitato in ospedale. Sono un medico vecchio stampo ed ho giurato ad Ippocrate che avrei salvato tutte le vite possibili. Tuo padre ha l'assicurazione medica ma non sarebbe mai stato in grado di pagare per tutte le spese mediche. Ho deciso di coprirle io per te. Non un atto di carit, credo che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro sistema e nel mio piccolo provo a combatterlo. Sto visitando centinaia di ospedali. Il governo vuole che mi accerti della qualit e dell'alto standard delle infrastrutture mediche. Cazzate dico io, sono solo un pagliaccio di un circo itinerante che tiene le menti degli americani occupate mentre i politici in giacca e cravatta rubano i risparmi della gente per bene. Come tuo padre, come tua madre. Sal avrebbe voluto abbracciare William Edmunds Wallace, ma rimase pietrificato. - Ahh! Lascia stare Sal come se il dottore avesse intuito le intenzioni di Sal - sono solo vecchio che brontola. Il dottore si alz, aggir la scrivania, sedendo ora di fronte a Sal. All'improvviso uno schiaffo, forte e sonoro. E poi un altro, e un altro ancora. Sal incapace di reagire si ritrasse. Edmunds lo seguiva, colpendolo. - Dai stronzetto, reagisci. Dai figlio di puttana! Sal non riusciva a rendersi conto di quanto stava succedendo, ma pi pensava, pi schiaffi ed insulti gli piovevano addosso. - Basta dottore! Basta! Smettila! Ho detto BASTA! L'urlo era esploso nel suo cervello come una bomba atomica. L'emicrania lo pieg sulla sedia, la testa tra le mani, le dita che spremevano le tempie. Quando riapr gli occhi il dottore si era gi ricomposto dietro la scrivania e lo stava fissando. - Perdonami Sal, ho dovuto fare un piccolo test: "reazione involontaria delle sinapsi" in termini tecnici. Ho paura che nell'impatto dell'incidente, in seguito al trauma cranico, si siano danneggiate alcune parti del tuo cervello, perci volevo verificarne la corretta funzionalit. Molto bene. Sal sconvolto lo fissava, la testa ancora pulsante. Rilassati, rilassati, bene, respira. - Ora un altro test. Sal balz indietro temendo che si passasse alla "reazione involontaria delle chiappe sotto una tempesta di calci nel culo". - Tranquillo, tranquillo ridacchi Edmunds non ti faccio nulla questa volta. Queste sono cinque fotografie. Ne prenderai una alla volta. La osserverai con la massima attenzione per tre secondi, poi la riponi girata sul tavolo. Chiaro? Via. Meglio non fare domande. Ok, cucciolo di gatto, mamma che abbraccia un bambino,

pistola, uomo che spara, fiorellini. - Stop! Ok, ora ripetimi, anche in ordine sparso, le immagini che hai visto. - Allora una mamma che abbraccio suo figlio, un gattino, fiorellini, emm una... Una pistola mi sembra, e... mmm... No, non mi ricordo. - Edmunds continu a scarabocchiare sul taccuino - Quattro su cinque, non male. Bene Sal. - il dottore accavall le gambe appoggiandosi allo schienale ora, se non ti dispiace, vorrei ripercorrere con te qualche momento della tua vita. Ho parlato con i tuoi genitori e mi hanno raccontato di alcuni momenti difficili. Ricordi l'incidente con il sig. Terrace? Brutta storia, male, sbagliato, cattivo, Julian, notte, rabbia, botte, mal di testa che inizia a salire. - S, signore. - Sal abbass gli occhi coprendo la propria vergogna con le mani giunte davvero una cazzata... -

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