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Curarsi Fino A Quasi Morire Samuel Tayl
Curarsi Fino A Quasi Morire Samuel Tayl
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( g i à R i s v e g l i a t e v i )B o o k - z i n e
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LA CURA
PRESIDENTEONORARIO:TommasoDidimo
OCCHI E DIRETTORE PierPaoloDi Mino
EDITORIALE:
Marco Saura
ALTRIOCCHI E MENTEOCCULT[I5T]A:
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P a s s oe c h i u d o .
R! è una Produzione de La Scimmia'
L a 5 c ì m m i a a r l t ' r i s c ca i B r t r c h i e r i( S i n i s t r i+ D e c s i o i )
1 ,
CUBABSI FINO l' (EUASD UORIRE
Idrtttrt/ lay/or (.rt/tilse,'l'ltrtttta-r l)e Qttìncey e /'oppir, .(.)/t/(.t/n/r/().tl() rli trtatit'iÍà arli.r/ittt
Marlo Faraose
( ) g r u s t o n r i s t c r i o s o ( p ( ) t c n t c o p p ì o c ì t c r i c L r o r it ì t i
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r j c c l c i r i c c h i , s e n z a c l i f - i c r e r r z r , l e i c r i t c i r r s . r r r r L ì rci lpi t . t
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l c p c n c " c h c t c n t a n o l o s p ì r ì r o r l l a r i r o ì t l " . p o r r i L r nì r r J s r r
m o r l r p e c c 1 . . . J t u s u s c i r ic l a j{ r c m l r o c ì c l ì cr t . r r c l r r cc. r i n l r .
f i n t l r s r i c l r c ì, r r r n t r t g ì n ci l r ' ìc t r l e l ì o . t o n p l ì r . c r r r ì c l r c s L r p c
r l n o I ' r r t t . r l i I i i l i r r c c l i l ) r r s s i t c l t , .s u p c r t n r ) q l i s p l c n t l o r ì r l i
l t c r r o r r p i l t c r l i l J r L ì r i L , n iJr.L. . 1 ' l ì r s o l o t l r r ì c l u c s t ir l o n i
a l l ' u o n t o , c r u h r i ì c c h i r r j t l c ì I ) r r a c l i s o ,( ) 1 1 i L r \ t rr,ì.t i s t t r ( )
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,1.ìl'inizro clcl XIX è un effctto collatcrale, 1ìlî c()nlLuì(ìueirnportantc, rli Lrn fcnrnrc
t t , r c ì r c i n t l t l c s t o P c r ì o d ( ) a s s L l l - r l cp r ( ) p ( ) r z 1 ( ) r ì ls c l n p r c m t g g i ( ) r i n c l l ' e c o r r o m i l c n c l l e
|, rìitice tlclle ;rotcnzc eur()pee, in quella inulese irr partìcollrc: il colonialisnrr) che, c()11
r r r ì : ìP ( ) l i t i c : t s f c s s ( ) a q g r c s s i v a e c o l - n u n q u e t ( ) t a l i z z a n t e ,
lerrncttc tli instatrrarc ra;r
Il gusto per le "cineserie" e pet usi e cosfumi di <luestiancof Pìu strani e lontani paesì
è databilc con sufficicnrt appro.simrziont. proprio al r',rlgcrc ckl srcolo r ne è
responsabile in modo significativo proprio la sensibilit:ì fomantica. Sono S.T.
Coiericlge e Thomas De Quincel' a sr>stituirenell'immaginario collcttivo il senso di
fuga daìia rcaltà frrrnito dalle .r1rabìanNzglltr con I'ambiguità e il disagio procìotto clai
sogni d'oppio provenicnri dalia (lina: insieme, i clue scritt<-rrialterano la perceztone
,l.ll'ori..tie nella cultura ingìese,mescolando atm()sfère screne e rilassanti con situa-
zioni violente, misteriose e clemoniache,che proprio al consumo dell'oppio devono
6 la propria narura. Iì, negli scritti e nclìc clichiarazioniclci clue autori, il consumo del-
I'oppio è sentito non tanto come una neccssitàc1idipendenza r.iziosa,_cluanto c()me
unà^"cura" da altri mali: generalmente malanni fisici; qualche r.olta problemi di ordi-
ne psiccùrgico o caratteriale;ma anche blocchi e impedimenti chc, in cìiversamisura,
Drecioitan()ì due scrittori romantici vetso la sterilità artistica.
II
2 per un reroconto dettagliato della progressiva fortuna dei racconti orientali nell'lnghilterra del XVlll secolo. si veda
(Ot. Pub. 1908).
Martha Pike Conant. Ihe Oriental Tale in Engtand in the Xvlllth Cenfury London: Frank Cass. 1966
per l,imitazione del modello orientale e la 5crittura creativa del genere narrativo orientalista. si consulti Mario Faraone.
',Tra
geni, califfi e inferni: William Beckford come Narratore Orientale. frame (Cassino), l: 2000: l5ll82.
3 Anche i termini "dipendenza" e "a5Juefazione" sono di uso moderno e vanno quindi imPiegati con estrema attenzlo-
ne. Infatti, fino alla seconda metà dell'800, non vi è alcuna vera cotcienza del fenomeno di dipendenza dall'oppio né
qua-
tra il pubblico di consumatori né tra gli appartenenti alla claire medica. lnfatti. il laudano è atJunto come cura Per
lunque malanno. anche i semplicì dolori reumatici o il mal di ttomaco per indiSestione, anche perché il Juo costo con-
il
tenuto e la 5ua dirponibilità permettono al cittadino medio l'auto p.e5c.izione e 8li consentono Pertanto di evitare
ricorso alle cure di un sanitario vero e proprio, di gran lunga piir ditpendiore. ln questo modo. le cifre di coloro che
progrerrivamente ri a5luefanno all'uto di oppiacei rono praticamente J.onosciute ai canali medici ufficiali. Cfr. Virginia
(1981: New
berridge and Griffith Edwards. Opium and the People: Opiate Ui€ in Nineteenth-Century EnSland.
Heaven: Yale University Press. l9B7) e Barry Milligan. Pleasures and Pains: Opium and the Orient in l9th Century
Brítith Culture. (Charlottesville: VirSinia UR 1995). 22'23-
glcrbo.Su quest. irnpero, vict.ria regna rrmai da ben 27 annt, amara c adorata da
gran parte dei suoi sudditi, e il suo regno durerà anaxa42 anni, far,<>rend<) un'eco-
nomia, almeno in apparcnza, florida e perfetta. (lon I'esclusione c1i \x/alter Savage
Landor, De Quincey è I'ultimo dei grandi romantici ancora in circolazione e gli scrit-
t<>rivittnriani sono in attività da almeno un decennio. La ttattazi<tneclcl ricorso aÌÌ'u-
s. delì'.ppio e dei suoi derivati e i'allarme per una vera e propria clipenclcnzatda cluc-
ste clroghe è ormai uno dei temi più popolari della letteratura vittoriana: rappresen-
tazioni letterarie sono molto frequenti dalÌa celebre scenadclla fumeria d'oppio in Ibe
\ltslervof EdwinDraoddt charles Dikens. lìn,, e quellc m,,lro piu rardc.li Sir.\rthur
Conan Dor lc, chc au ribuisceproprio al viz.j,,dell'oppi,,una d.ll. causcscatcnrndtìei
fatú narraú in'I'/te LIan of the Twitted Lip. NIa è proprio negLi scritti di (ìolcridge e dì
De Quinccv che s'infrangeil silenzio che aveva c()nsum()di oppio nella
borghtsil inglcsc.Un silenziclc€rtamentedovut,, "--".rt^niil
alla culrura.lclla riscnrìezza c al
disagitr conness()^Ila ftattazione di un argomento così spinoso, consideratala vasta
diftlsione dei preparati a base d'oppi<t ftaIap<tp<iazione inglesc.
Nella prima metà del XrX secolo,infatti, la tintura di l-audano rappresenraun rime-
dio unir.ersale,una sorta di panaceaper una vasta ccl eterogcncaquantità di malanni,
che vanno dalla nevralgia al dolore di stomaco, qualunque sia la krro origine-. Prima
che rl Pharmaq,Aît del 18ó8 la vincoli scveramentealle solc tarmacie profcssionìstc,
la'endita dcll'.ppio, in bottigliettc e flaconi, è di fatto libera, e il laudano, oltre ad
esseredisponibile in qualunclue farmacia o cmporio ben fornito, ò sìcurarnentepos,
seclut<rclallastragrandemagglctranz.a dclle famiglie borghesi.-Il problema fcrndamen-
tale per cit) che riguarda I'assunzionedi laudano è il rischio cosrante di trasformare la 67
n c c s . s i l àd i o n ' i a r e a l d , t l , t r ep . r u n t n a l d i t l c n t i o p e r u n a t o s s c s r i z z o s ai n u n a
tìipt ndcnza piu o m. n,, tlctiniriva nell'intcnto di allt.riarc rcnsipni, tìcprcssi,rni c
m()mcnti di sconfrrrto giornalieri; problema intensificato proprio dalla grande dispo-
nibilità, per giunta a buon mercato, del prodotto. Il passaggì. dalla "fase A" alla "fase
fJ" è esattamcntequello che accadea Thomas De Quincel il <1ualc,nell'autunno clel
4 Come afferma il Buchan'sDomestic Medicine. un manuale di divulgazione medica molto diffuso sin dalla metà del
XVlll secolo.Cfr. Buchan\ Domettic Medicine (1785).Chap. XXIX,'Of Colds And Coughs(ConsuttabileOnline: <
http://www.americanrevolution.orglmedicine.html >) i
A NERVOUScough may only be removed by change of air, and proper exercire; to which may be added the use of
gentle opiates.Insteadof the taponaciouspill. the pareSoricelixir.&c. which afe only opium dirguiJed.ten, fifteen.
twenty, or twenty-fivedropr of liquid laudanum,more or less,as circumstancer requir€,mav be takenat bed-time.or
when the cough it moit troublesome.lmmersingthe feet and handsin warm water will often appeasethe violenceof
a nervoui cough. [...] OPIATEsare tometimeJnecessary to allay the violenceof the cough. For this purpole a little of
the syrup of poPiet, or fìve, six or sevendrops of laudanum,accordingto the age of the patient. may be taken in a
cuP of hyttoP or penny-royaltea. and repeatedoccarionally,Somerecommendthe extractof hemlockar an exrraor,
dinary remedy in the hooping cough; but so far as I have I be€n able to obrerve.it is in no wav juperior to oDium.
which, when adminiJtered,will often relieveJome of the mort troubleiomeJvmotomrof thir disorder.
5 6li inglesidel periodo Potsonoacquistarel'oppio in ogni forma. dalle goccealla tintura. dallo sciroppoar granr.
dalle suppostealle pillole.persinonellecapJuleoriginalidel fiore. lnoltre, l'oppio e il laudanosono persinopiù a buon
mer6to di qualunquebevandaalcolicadúponibile alle clarii meno abbienti,per cui il loro conrumo ri diffonde rapi-
damente in tutta Ia poPolazione. Cfr. Dean Latimer and Jeff Goldberg, Flowers in the Blood: The Story of Opium
(New Yorki FranklynWatti, l98l).
6 AncheColeridte iniziaad assumerel'oppio come cura medica.Nel suo caso,si tratta di fastidiorissimi dolori artriti-
ci dovuti ad aver PaJJatoun'interanotte sui prati all'etàdi 8 anni, dopo eJsereicappatodi casaper un litigio con il
180;l rrentre si tnxl al \\trrcester Collcgc cìi ()xtìrrcl per stutlirrc le Ìcttcraturl tcclc-
scac qr-rella inqlcsc,ltssumela sua prima dose cli laudanorcLlLlisfìt() a T,onclrepr()prl()
pcr curarc un tìsticlioso mal cli clenti. E clire che Satlucl TevLrr Colcricìgc, che De
(]uinccr, stime e vcnerae con il clualeintrattieneun'inrl ortante amicizia,lo rrnrtloni
scc a pr<>posito di clucstipcricoli sin dal krro primo incr-rrrtru.
Ì.a vita di l)e (]uinccv è un altcrnarsidi alti e bassi,cli clepressionie comportamcntt
paranoicie mr>nomaniacalì allericercadi una stabilitiìnclla procluzir)ncrìrtìstica,
altcr-
nati a ccccssidi entusiirsmoc tli cnergtircrc.rtivache in alcuni decenni lo spittg,,n,,I
proclurrc opere in tutti i generi in vogr, clallapocsia alla narrative, cìalÌabiogratìa a1
saggio giornaljsrico,dall'articoloscicntitlco e storico alle crcazionecli una propria
pcrsonalissimj,i,f-1, cli pnrsa p()cticrì.l.utti familiarì, insocldisfazionipersonalte
insucccssiunir-crsìtarispingono I'autr>rcacl lssumcrc Lluxntiti scrrfrc Inaggl()ridi
gr>ccccli laut'lanoc di grani cl'oppio.\cl 1813I)e (]uincev c()nsurnagià 34{) grani
gi()rnalieri,nominal-ncntcpcr alleviarcil clolorccli un tcrribile mal cìi stomaco le cuì
cause risalgot-roa clieci anni prirla, o\-\-cro al celcbrc Periodo trascors()nei bessitìrn-
r'agabondrndo c()r-neun disereclato,dopo esseresfuggito al controÌlrr
cli lonclir-resi,
ser,eroclcsli esecutori tcstanìent:ìriclel paclrc.Questo è I'episodio centralc rìella r-ita
di l)e (]uincer,, e costituisce il materialc narrati\'o clellc sue (.anfe-rsittn.r
ol an I'.n,q/i.rh
Opitn Laltr, c()lrpars() s':tlLonlot llu.4tiire in due parti tra il scttembre e I'ottobrr: tlel
1821.
cli oppio varianel corso della sua vita. Ncl 1817ckrpoil tnatrimonio,acì
I-'assunzione
68 fratello. L'asrunzione di oppio diviene rapidamente una moda tra 8li scrittori.romantici e vittoriani. toprattutto In que-
rta prima metà del XIX secolo. Tra le altre "vittime' dell'oppio. figurano anche John Keals. probabilmente il poeta
romantico più rapprerentativo dell'intero movimento. e Wilkie Collint, romanziere di Srande importanza. che 5olo
negìi ultimi decenni sta ricevendo la 8iu5ta attenzione da parte della critica.
7 Soprattutto i lutti prematuri funertano la vìta di De Quincey. Dopo aver perduto in teneri55ima età la Jorella
E l i z a b e t h .a l l a q u a l e ì o l e g a u n r a p p o r t o i n t e n s i t r i m o d i . o m p l i c i t à e c o n d i v i i i o n e . [ e c c o c h e ] t r a i l 1 8 3 3 e i l 1 8 4 0 , l a
morte dell'amata moglie Margaret avviene a ridosso della perdita di due dei figli. aggiungendo dolore a dolore. De
Quincey. inoltre, lascia l'università nel 1808. ienza mai laurearsi. e in un modo davvero stupefacente. lnfatti. superato
brillantemente I'erame di latino.5cappa letteralmente senza neanche sostenere I'esame di 8reco. materia nella quale
egli eccelle come pochi altri uomini di cultura del suo lempo. Un aneddoto racconta che. frequentando la Bath
Crammar School. il giovanìtrimo autore icriverre e parlarse con tanta facilità in greco che un Juo maestro Ji diJte con-
vinto che egli fotre in grado di rivolgersi a una folla ateniese con più facilità di quanto il maeslro stesso poteste fare
con una folla inglete.
8 La vicenda editoriale dell'opera è complessa. Dopo querta prima edizione in due parti. Ie ConfettionJ venSono pub-
blicate in forma di libro nel 1822. con una introduzìone e un'appendice rcritte appositamente dall'autore. Infine, De
Quincey appronta una edizione collettiva della maggior parte delle tue opere nel 1856. e ripubblica le Confessions
come quinto volume della raccolta. Ma non si limita a pubblicare il terto del ì822, bensì lo rivede e a88iun8e nuove
reminiscenze e un gran numero di pagine aggiuntive. come afferma nell'ìntroduzione scritta appotitamente:
Quando fu rtabilito.he, nella serie generale delle pferenti rirtampe, Ie Confessioni d'un manSíatorc d'oppio avrcbbe-
ro occupato il quinto volume. rirolii di profittare nel miSlior modo di tale occasione per riveder I'intero lavoro. Per
ca5o, una parte coniiderevole delle Confettioni 1...] era stata icritta affrettatamente. e, per varie caute. non aveva tubi-
to alcuna accurata revisione. o praticamente non più che un'ordinata correzione lessicale,mentre Sarebbe ttalo necet-
sario fare molto di piit. La materia narrativa più importante ti svolgeva naturalmente attraverso una succestione d'in-
cidenti secondari. e, se avessi avuto maggior agevolezza d' richiamarli alla memoria, ne 5arebbe ritultata a55aipiu viSo-
rosa. (1856, 25)
Esistono entrambe le versioni dell'opera in lingua italiana. Quella del 1822 Confettíoní dí un oppiomane, a cvè di
Filippo Donini (Torino: Einaudi. 1973). e quella del 1856 le confessioni di un mangiatore d'opplo. traduzione di Aldo
Traverro e introduzione di Piero Citati (Miiano: BUR,2000). Nel corso della trattazione. mi rifarò a queste due edi-
zioni. chiamandole rirpettivamente "lS22" e "1856",e indicando le pagine di volta in volta citate.
tscmPi(), riescc lt riclr-rrreil consumo a so| 4(l grani giornalieri, ma già tra tl 1822 e rl
1823 la cìipenclcnzapeggiora cìi nuovo. Inoltre, la ttrrea ictrzttdt rrolontà uli permet
te piir voltc cli riclurrc la dose soprertumo quando, tra gli anni '30 e '40, collaborando
conle lJ/ackatorÀl'.dintltrtplt,\laqa(ine e 7-aìÍ'sI:dittbilr,Jb,\la.e,a7ine,
è costretto e tcmpi
tli scritttrra c c()nscgnan"roltoprccisi c cadenzati;salrrr poi riprcndere e intensificarc
per lc pìir sr-ariatctagioni, clai lutti tamiliari ai pcrenni pnrblemi economici, c non riu
scirc nrei Ì smcttcrc clcl tutto. DoPo iÌ 1844, e finci alla morte, De Quincev nesce a
imporsi la quentità minir.nagiornalicra cìi ó grani, quaîìrit2idalla <1ualenon è mai più
in gratlo rli staccarsi.
I-'attcggian'rcnto cli Dc Quinccv nei contronti dcll'assunzione dell'oppio non è né una
diicsa a spacìatratta né un atto di pcntimer-rtoc di accusatìrrmalc espress()in modo
unir-rrc<r. (ìran partc clcllc diftrcoltà rapprcsentatedalla lettura delle (.ortfe.r.rian.r of an
l:n,q/ì.rhOpitnt llalcrconsistono proprio ncll'ambisuo atfermare i piaccri c i clolori claì-
I'assunzioncquotidianae ed eccessivzr dell'olrpioc()n unl prosa ll c()ntemp()scicnu-
fìca c visualizz.atrice , comunque fìrrtemente incline acl esplor:rrc tutte le possibilità
conncssca un'abitudinesemprein bilico tra la neccssitàe il vizi<>. l)e Quincev è per-
tcttan"rentcconsapevoledei problemì dcrivanti dalla sua smocìaraassunzi<>ne di grani
tl'r>ppioc g()ccedi laudano,così com'è consaper-ole cleiclennr,s()l()temp()raneiper
tÌrrtr-rna,che la clroga pro\'oca alla sua salute. NIa ò anche consaper-olcclcl fatto che
I'oppio gli consente cli ir-rtcnsifìcarcalcr:ne dcllc fàcoltà dircttamcntc conncsse all'at-
to creatir.o clello scrittore, (.)\-\'er()la r-ncmoria c I'immaginazione', permcttcndogJi
encl-recli indagarc suì meccanisn'ritlel Lrro finzionarnenr() c sLrc()mc ()rrcncrne \ran-
taggi nel m()nrentodella produzi<)ncanisrica.ln altrc parole, I'oppio, olrre a essere 69
utr riutedio per i malanni fisici c un scclrtir.oper cluelli caratteriali c psicologici, divie
ne urì1ìr'era e pnrpria "cura" pcr la stcrilità artisticx,pcrchc permcrte rU'autoredi
rinruovcrc gli ostacr)lialla propria creatività.
(]uesta,almcno, è I'esplicitadustificazionechc (-olericlgcoifre pcr il consunrtrgiur-
naliero di oppio e lauclanoche, r-crso la finc dcl '100 cgli alrmenta pr()grcssl\.amcntc.
l-a celel>reintrocluztonealla poesia "l{ubla Ithan" (1798) ò una speciedi maniicsto
pr()grammetict>clclla cosicldctta"arte inc<>nscia",nei cui confronti Colericlec si defì
9 ll concetto di "immaginazione" è di ettrema importanza per la poetica romantica. 5.I Coleridge ne parla diffusamen-
te nella 5ua Biographia literarla. nella quale teorizzd ristematicamente una differenza roitanziale tra i termini "imagi-
nation" e "fancy" che da sempre costituitcono una divergenza bipolare nella letteratura inglese. Cfn 5.I Coleridge.
Bíographia Literaría: ttaduzione e cura di Paola Colaiacomo (Roma: Editori Riuniti. l99l). 233,234:
L'Immaginazíone dunque la contidero o come primaria, o come secondaria . L'lmmagínazione primaria la ritengo la
vitale capacità e l'a8ente primo di oSni umana percezione. e una ripetizione nella mente finita dell'eterno atto di crea-
zione nell'infinito /o lono. Quella tecondaria la conridero un'eco della prima. coeristente con la volontà consapevole.
e tuttavia ancora identica alla primaria nella natura della sua azione: differente tolo nel grado e nella modalirà della
tua operazione. Elsa dissolve, diffonde, dissipa. allo scopo di ri-creare; e. quando questo procerro è impossibile, lotta.
quale che sia l'e5ito. per idealizzare e unificare. La sua essenza è yltale, proprio come tutti gli oggetti (in quanto ogget-
tr) tono per loro esSenzafermi e morti.
La Fantatía. al contrario, non ha altri Settonj con cui giocare re non cose fì5re e definite. Ersa di fatto altro non è che
una modalità della memoria emancipata dall'ordine dello spazio e del tempo; mercolata con. e modificata da, quel
fenomeno emPirico della volontà che indichiamo con il termine di Jcelta. Ma, al pari della memoria ordinaria. essa
deve rìcevere tutti i 5uoi materiali già pronti dalla legge dell ailociazione.
lO Cfn "Crewe Manutcript of 'Kubla Khan'." In Jonathan Wordtworth (et alii. edr.). William Wordsworth and the AFe
of English Romanticítm (New Brunswick. N]: Rutgert U.P. t987), l84-185.
nisce scettico (comc molti critici clcllasua arte) me che nonclimcno seml>ravoler pra-
ticare.Sc nel testo che scguc sostitt-tiam,, ":rnodino" con "cluc grani d'oppio" come
tlriginalmenteil poeta avcvascrittr'", ci si rcn.lcrà conto dt come, almeno a detta cli
(-oleridge,I'assunzione,-lellarlroga possaindurre un() stat()clt torporc propizio pcr la
produzione p()etica:
Nel caso di De Quincey, le due f-unzioni di cun fìsica c psicokrgica I'oppio le sr-olge
in occasione della prima assunzione t: contlnuil. a svolqerle pcr parccchio temP():
come si è tletto, De Quincer, soifre di problcrni tìi stomaco, certamentc clor-uti alla
pessimae irregolare alimentazione nel corso della sua espericnzadi vagabonclaggioc
accattonaggioa Londra, tra il luslio del 1802 e il marzo dcl 1803. Da principir-,.I'rs
sunzione è limitata ai sabati sera,c permette all'autorc cli aggirarsipcr lc strade in unr>
stato di stupido t()rpore, che nondimeno eli garantiscc una ipcrsensibilità generaliz-
I I H ilary Gatti, La Poetia Romantica lnglese (Ba(l Laterza. 1977). I 50-15 L ll Purcha's Pilgrimage a cui Coleridge fa rife-
rimento è una raccolta, una pseudo-traduzione, di racconti orientali. molto popolare neì XVlll secolo.
l2 ll potere dell'oppio di amplificare la percezione auditiva. permettendogli così di apprezzare la musica in modo più
profondo. è uno degli elementi poritivi. non a caro connesio con la sfera artistica. tui quali I'autore inti5te:
più di una volta
[.,.] in quel tempo [...] di rado prendevo [un bicchiere di vino con laudano. caÌdo e ienza zucchero]
ogni tre settimane, ed era generalmente il martedì o il rabato sera. Eccone la ragione: la Grassini cantava all'Opera in
quei giorni e la sua voce era per me delizioia più di tutto ciò che avetti mai udito. I...1 Una dolce e deliziosa maSni
ficenza distingueva l'orchertra da tutte le altre orchertre ingleti, la cui compotizione. lo confesso. non è gradita alle mie
o r e c c h i e . p e r i l p r e d o m i n i o d e g l i r t r u m e n t i c l a m o r o i i e I ' a s r o l u t at i r a n n i a d e l v i o l i n o . [ . . . ] i l p i a c e r e d e r i v a d a l l e r e a -
zioni della mente ai suoni percepiti dall'orecchio [...] Ora l'oppio. aumentando grandemente I'attività della mente in
generale, aumenta per forza quel particolare modo della sua attività per mezzo del quale possiamo ricavare. dalla
materia prima del ruono fisico, un elaborato piacere intellettuale. (1822:55'56)
zat^ nei rapporti c()n gli altri esseriumani e, soprattutto, gli acuiscela sensibilitàmusi-
cale quando si reca ai concerd e all'opera-. Nîa ben presto il bisogno <liventa.1u<,ti
cìiano c l)e Quincey divicne sempre piu dipendente clallasua personaLissima"cura".
I.c (.,'trti.;.rìots
traccianoun pcrcorso prcciso c comllct(), Una vera c propria g(.()me-
tria dell'oppiomane professr<,nisra,accompagnata da una topografìa minuziòsa dei
luoghi clellaLondra "altra" dove, tra diseredatie infelici c1iogni sorta (indagine socia-
lx antu/itÍentn sui paradossidella ricca vita borghesc del tempo), I'autore concluceuna
vita miserrima e ai limiti dclla sussistenza,i cui influssi nefasti lo spingcranno in
seguito..a ricorrcrc all'oppkr per s,f-rggireaj dokrri iisici e mcntali. L"'Opening
aclclrcss"ècli chiara natura scientifica-",e contribuiscc ad accrecltutrelaÌtatfazionedeÌ
I'argomcnto n()n c()rrìcle mistificazioni di un pazzolm^ comc lc considerazitrnisuric
c lrfll()nentatc cli uno studi0s0 (tluale del resto I'autore ò):
Per patte mia, scnz:r venir mcno alla vcrità o alla moclestia,posso affermare che ia
nria vita è strtr nell'insiernela vita di un filosofb: fin clellenescita s()n()st.rt()una crea-
tura intcllettr,ralc,e rntcllcttuali ncl piu alto senso s()no state le mie occupazioni e ì
rmci piaccri fin dai nriei uiorni di scuoÌa.Se il prendere oppir> è un piacere sensuale,
c sc s()n()clispostoa confcssarecli essermivi abbandonato fino a un punto n()n anco-
lt rcglstret()per nessun Lr()m(),non è men vero che ho ìottato contro questa affascì-
nantc schiavitu con uno zekr rcligioso, e ho compiuto alla fine cir) che non ho mai
scntito attribuirc a ncssun uomo; mi son<>sciolto, fìn quasi agli ultini anelli, dalÌa
maledetta caten:i che mi legava.(1822; 1 5)
15 L'autore ejamina la situazione londinese, ma si tpinge tìno a trarre deduzioni Jtatittiche comple5sive tull'intera
'Ora,
lnghilterra: se una sola classe. proporzionalmente corì limitata. poteva presentare parecchie dozzine di casi (e
tutti a conoscenza di un solo indagatore), ie ne poteva dedurre naturalmente che l'intera PoPolazione dell'lnghilterra
ne avrebbe preJentati in proporzione.' (1822: 5) E difatti. analizzando la situazione di Manchester e soprattutto della
comunità operaia di questa popolosa città. De Quincey "rocio-antropoloSo" sul campo ei rende perfettamente conlo
pconomi. h":
delle dimentioni del fenomeno p delle lue motivazionÌ
l'abitudine del-
[...] fui informato da alcuni industriali del cotone che i loro operai rtavano prendendo rapidamente
l'oppio. tanto che il sabato pomeriggio i banchi dei droShieri erano cosparti di pillole da uno, due o tre 8rani. Pron'
te per le ben note richieste della sera. La causa immediata di ciò era il basso livello dei salari. che a quel temPo non
avrebbe permelso di darsi alla birra o all'alcool: e si poteva pensare che con I aumento dei lalari quell'abitudine tareb-
be cejrata. Ma non sono disposto a credere che uno che abbia guslato una volta le divine Sioie dell'oppio. Possa poi
diicendere ai grossolani, comunì piaceri dell'alcool 1...1 (18221 6)
16 Cfr. John Awsiter. An Ettay on the Effects of Opium Considered as a Poison (.1763). John Awsiter. farmacirta del-
I'ospedale di creenwich, "expresred the concern that if the pleasure 8ivin8 propertiet of the drug were to become well
known. there would be widespread habituation, which wouid be a general mitfortune. Thui by the mid-l8th century'
two viewi of opium addiction had been put forth: people continue to ute the druS because of the distrest of with-
drawal. or people use it repeatedly to experience itt plearure-Siving effect5." Si leda Testing for Abuse LíabilitY of
Drugt in Humant. ed. By Marian w. Firchman, Ph.D. and Nancy K. Mello, Ph.D. (NIDA RESEARCH MONOCRAPH
No. 92. 1989) (Consultabile Online: <http://www.drugabuse.gov/pdflmonographs,r92.pdf >t
l7 Qualcosa di simile awiene nel Robinton Crusoe di Daniel Defoe. L'autore. 5pacciandoti per il protaSonista della
storia. 5pe9ro argomenta sui pericoli e le punizioni che posiono ritultare dal di5attendere la volontà paterna e partite
per il mare in cerca di fortuna anziché vivere una vita modeita e benestante nell'ambito della famiSlia. Ma irirultati
conseguiti da Robinson. che pure si pente amaramente mille e mille volte della decisione presa, il suo tornare dopo
27 anni e JcoprirJi ricchissimo, certo non depongono a favore deÌl'intento moralistico enunciato.
iiste stcssa.Se I'autore vuole spingere il lcttt-rrca ritlettere sull'errore che ha commes-
so, l:r descrizionc tli questo "errore" è talmente csaltanteper lui che il rischio è quel-
lo tìel prr.,sclitisrno
l-r seziorrctlcllc "Preliniinan (-ontèssions" narra il progressivo awicinamento di De
(]uinc.cv ali'uso dell'oppio, e gÌi episoclidi vita nclla comunità degl-iemarginati londi-
nesi. [r clui che I'autore clelineauno clei personaggi piu r.ivi non solo della sua opera
ma anche cìcll'interaproduzior-rerorlantica: la giovanc prostituta Ann, che lo salvada
morte ccrtir somministrandogli un thrmact>c()ntr() la fcbbre; che assume progressi-
vamente un YaÌore molto importante pcr la sua tragica r'ìta; e che spariscemisteric,
Mmente r-relnulla, non prcsentanclosia un appuntamcnt(),senzadare mai più notizie
dt se
La seconda parte delle Confesliotts si apre con ulteriori descrizioni delle sofferenze
patite nel corso di <luestaespcricnzatìi emarginazione e con il resocont() dell'assue-
fazronealla clroga.Si divide in pratìcr in due sottosezioni,la prima delle quali è "The
Pleasuresof ()pium" chc, xttrxvcrso numcr,rsi episodi di vita, i-llustra,appunto, il
paradiso dei piaceri derivanti dall'oppio. In particolare, De Quincey sottoìinea il fatto
che I'effetto dell'oppio produce un'intcnsifìcazione della sensibilità e della percezio-
nc, a loro r.olta elementì basilari per I'atto della creazione artistica. L'autore disquisi-
sce sulla somiglianza con gli effetti prodotti clalì'alcool, negandola quantitativamente
e qualitativamente:
Il piacere dato clal rino è scmpre crescente,e tende a una crisi, dopo la quale decli-
na: clueilodato dall'oppio, una volta cominciato, resta stazionario per otto o diecì ore. 73
Il primo per servirci di una distinzione tecnica della medicina, è un caso di piacere
acuto, il secondo, cronico: ìl primo è una fìammata, il secondo un calore uguale e
c()stante.NIa la distinzione principale sta in quest(), che mentre il vino disordina le
facoltà mentali, I'oppio, rl contmrio, se preso a clovete,le ordina nel modo più squi
lc mettc in arnurttin.(1822;51)
sito, le discipLina,
18 Come per la maggior parte dei rcmantici, la presenza delle figure femminili è sempre molto importante per De
Quincey. Dopo Ia madre rigida e severa che lo affida ai tutori, notevole è Ia sorella Elizabeth, con la quale I'autore ha
un rapporto di affetto profondo e la cui morte nel 1792 lo getta in una prostrazione aiiolutai l'amata moSlie Margaret
5comparsa prematuramente nel 1837: le adorate figlie Florence ed Emily, che in JucceJsione ti occupano del padre,
rimettendolo spesso in carreggiata e curando i ruoi problemi finanziari 5ino a dargli una relativa tranquillità economi-
vino, fìno a un certo punto, e in certi uomini, tende piuttosto ad esaltare e rinsaldare
I'intelletto: io stesso,che non s()nr, nlai stat(, un gran bevitore di vino, trovavo di soli-
to che mezz dozzina di bicchicri avevano un effetto vantaggioso suÌle mìe facoÌtà,
da'n-anomaggior intensità e vivacità alla mia coscienza,e alla mente I'impressione di
csscrc"ponderibuslibrata suis". [...] Eppure ilvino conduce sempreall'orlo dell'as-
surdità e della stravaganza, ed. è sicuro che al di là di un certo Limite volatthzza e
disperde le energie dell'intelletto: mentre I'oppio sembra calmare sempre ciò che era
agitato, e c()ncentrerecii> che era dispetso. (1822;51 52)
Lc <1ualitàpositive clcll'oppio,in altre parole, supcrano cli gran lunga gLi effetti colla-
terali e perniciosi che I'assunzionedei suoi derivatr sen'rbracomunque pror-ocarc.De
Quinccv non nasconde rnai, in nessulliÌ sezione del testo, I'csistenzae I'insidiosità cli
tali effetti. Ila ir-rquesta parte, dall'eloquente titolo "Pleasuresof Opium", per lui
c()nta s()prattuttt>chc I'assunzionedi questa sostanza sia cli granclc aiuto per la sua
attività di letterato e di studioso:
[...] .hi prcnde I'crppio (mi riferisco a chi non sr>ftrecL alcun clisturbo,ocl altro effet-
to remoto cÌell'oppio)senteil predominio della parte più clivinadelìa sua natura, sente
cioè che gli atfctti morali sono in uno stato d'intatte scrcnità, c sLrrì-rttosi diffonde la
grande, màcst()saluce dell'intelletto. (1822; 52)
I miei studr ()ra s()n()intcrrotti da tanto tempo. Non provo più nessun piacere a lcg
gere,quasi n()n p()ss()tirarc avanti piu di ur-rrrinuto. [...] Per quasiclueanni creclocli
non avere lctto chc un libro lun'opcra incompiuta di Spìnoza, cioè I)e emendatiane
huntaniintel/erÍnrlla mia precisa vocazione, come ben sape\-o,era I'eserciziodelf intel-
ligenza ana[tica. ()ra, pcr kr piu, gli studi analitici sono conúnui, n,'n si posson()
seguirea pczzi c bocconi, o corl sf(xzi tiammentari. [. . .l Nte ne ritraevo con un sens()
di clebolezza,cl'impotenzainfantile, che mi da'n,ano un'angosciatanto maggiore quan-
to più ricorclavo il tempo in cui rni dedicavo a quelle discipline per mio continuo
d i l e t t o .( 1 8 2 2 ; 7 9 8 0 )
19 E il caro della vicenda editoriale dei Prolegomeni a tuttí i tittemi futuri di Economia politíca, open che avrebbe
dovuto ersere pubblicata a ridosso de Prínciples of Políti@l Economy (18'17) del pensatore ed economiita David
Ricardo. personalilà di rpicco nel panorama del periodo, molto ammirata da De Quincey. De Quincey ii impeSna e ri
sforza na. nonostante il suo grande impeSno. non rie5ce a terminare il manoicritto nei tempi concordati. e que5to lo
awiliJce:
Infatti,io intendevo pubblicare il mio lavoro, ed avevo prero accordi con una rtamperia di provincia, a circa dìciotto
miglia. per rtamparlo [...] L'opera fu anche annunziata due volte sulla ttampa, ed io ero in certo qual modo impegna-
to a portare a termine il mio propoiito. Ma dovevo scrivere una prefazione. e una dedica, che desideravo rruscrsse
splendida al mio Ricardo. Mi trovai a5iolutamente incapace di far ciò. Gli accordi furono annullati [...]
Insomma, lo stessooppio che era servito acl acuire la fan-
tasia e I'uso dell'intelletto e ad aumentare la sensibilità di
percezione della realtà circostante, ora rende un pessimo
sen-izio a De Quincey perché gli impecìisccc1imantenere
la concentrazione e la dedizione necessariea dedicarsi ai
propri studi e ai propri scritti nel modo migliore. E ben
presto il lavoro di scrittore ne risente, gli rccordi per le
consegne,rdi materiali saltano, le scadenze non venflono
flsDcttate
Dè Quincey si rende rapidamente conto che la "cuta" che
ha. scelto è spesso,se non sempre, peggiore del male per
20 Edmund Butke. Philotophical Enquiry into the Origin of Our ldeas of the Sublime and Beautiful (17 57). Cfr. Mario
Ptaz. La Letteraturc lnSlese dai Romantici al Novecenfo (Firenze: 5ansoni. 1975). ìl: 'Burke. mettendo deliberatamen
te da Parte ciò che sull'argomento avevano scritto i predecersori. pretese di ricercare l'origine del rublime, osservando
sollanto quel che avveniva in lui stesso: dava corì nel 1756 una base pseudo-icientifica all'irrazionalità del sublime. e
rivelava per primo un tipo di sublime dettinato ad avere gran voga. il sublime del terrore." Praz, parlando del subli-
me come cateSoria dell'arte capace a fondere e far convivere aspetti eterogenei e alieni ai canoni neo-classici, afferma
che il Jublime è impiegato dagli scrittori di fine'700 e inizio'BOO per "far rientrare nell'arte elementi che rappresenta,
no ciò che v'ha di più tiplco nel romanticismo." A tal proposilo, cita un brano dell'anonimo Enquiry Concerning the
Principlet of Tatte (1785). particolarmente tignifìcativo per il nostro dircorJo: "Dove cessa la grazia pura. comincia la
maettà del 5ublime, composto di pena, di piacere, di grazia, di deformità così commiste, che la mente non sa più che
nome darSli. Je pena o piacere. o terrore." ll concetto del iublime è alla base rtessa del fenomeno tetterario piu in voga
a cavallo dei due tecoli. il cosiddetto "romanzo gotico", le cui atmosfere agghiaccianti sono spesso popolate da sogni,
visioni e incubi. E vale la pena di ricordare il tentativo, non coronato da un gran ruccerio in verità. di De Quincey che
nel 1832 pubblica un romanzo gotico appunto, Klosterheim: or the Matque.
2l E come in realtà aveva almeno in parte fatto, dedicando un gran numero di versi della sua The Rhyme of the
Ancíent Marinet (1798-1798J proprio a JoSni allucinatori attribuiti alla diridratazione e agli rtenti provatì da un mari-
naìo a cauJa di una permanenza forzata in pieno oceano. Si vedano ad e5empio i teguenti verri. di evidente qualità
onirica. dalla Sezione lV: "Ollre l'ombra 5piavo della nave / i rerpenti marini; / muovevano con scie lustre di bianco.
/ e quando si drizzavano. quel lume / magico ricadeva in fiocchi candidi. / Nell'ombra della nave contemplavo / Ia
veste variopinla; era turchina, / verde lucida, nera vellutata; nuotando ji torcevano: la scia / uno sprazzo di fuoco era,
dorata." ed. a cura di 6inevra Bompiani, per la traduzione di Mario Luzi (Milano: BUR. 1973).99.
prosa acc()st.tla cepacitàlirica, rnusicaleed evocatricedella poesia.Rrfacendosiespli
citamentc a tìkrsofìc e rcli.qioniorientali, come quclle cinesi, indiane e ìndostanc, De
(]uincev cspl(xa nci suoi s()sni incubì una cultura transnazionale,partendo dal fatto
chc "l'r\sia mericlionalc è, ed ò' stata per migliaia di anni, la parte della tera piir pul-
lulantc di vita umana, la srentlc offiina .qnntitntl. . . I r\nche i vasti imperi nei quali si è
semprc plasmataI'cnormc popolazit>nedcll'Asia,conferisct>noun che di sublime ai
scntirnentic6llcgatic()n tutti i nenri, tutte lc irnm:rgini6tientalj." (1822;9I) In que-
sro pantheon cli immagini e sin-rboli,l)c (]uincev proietta i propri incubi e vn'e situe
zioni agghiaccianti,spcrimentand() tutt() e il c()ntrari() cli tutto al medesimo tclrìpo,
nella definizione assurclzrc totalizzantedell'infinitt' pcrcctti\(,:
Turto qucsro, e molto piLì di cluel che io possa dire o ebbia il tempo cli clire,il lcttore
der-e mettcrselo bene in mentc se r.-uol comprenclcrc I'orrorc inimmaginabile che
suscitavanoin mc clueisogni picni cli visioni oricnteli,cìi totture mitt>logiche.'l'utte le
cfeatì.rre,gli uccclli, le bcstic, i rcttili, ttrtti gli elberi c [c piante, tlrtti gli usi e gli aspet
ti chc si p()sson()tr()\-Íìrein tutti i paesi tropicali, io li mettcnr insieme,ii collegavo
con un scntir-nentogeneralecli calorc tropicalc c cìi sole a picco, e li ammassrlv()tuttl
in (-ina o in Ltclia. Rtchiarnaticla scntinrcnti atflni, bcn Prest()\'i si mischiarontr
I'ltgitto e tutti i suoi cìei,rientrando s()tt()l,Ì stessaleggc. [',ro circonclatttda occhì e
smorfìc di scimmìe, cla grida c scl-rian-razzi di pappagalli c cìcat()e. (lotrevo nelle
;ragocie,e passa\'(.) tlei sccolìir-nnlotosulla loro sornmità,,' irr strnzu scgrctc:cro I'i-
ckrlo,ero il prete, mi ackrlzn-rrno, mi sacrificavano.lruggir-o dall'ira di llrama per tutte
le torestc dell'Asia: \'isnu rnì odiava,Shiva stavain agg.ratoPcr mc. l)'impron-iso crtr
77
dinnanzi r Isiclcc ()siritlc: :t\c\'(, c()mpiut,tun misfatto, mi cliccvanochc faccr-atre
marc gli ibis e i coccotlrilli. [:ro seppeilito per r-nillcarrni in bare cli pictra, con le
mummic c le sfìngi, ir-rqtralcite strctta ca1ìrcriìnel cuore clì piranticlìctcrne. i\[i bacia-
vano, oh! I becì purulcnti, i coccocìrilli;c giacevo,cotriuso con Ic cose più r'iscidee
schii6sc,tre igiunchi e i tanchi dcl Nilo. 1...1la tcsta abomincvoleclelcoccodrillo e
i suoi occhi maLignimi guurtlnvano,ripetuti in millc aspctti cli\.crsi:e io restavo a Iìs-
s r r l i : r f l ì ' c i n r t { () n î u > L i L l '1, .: q , r : ì5 l ì ( s \ { (, l u c \ l ' ' r c l t i l ( , , t l i , r . u' ' S S c S S i o n îi \m2 i ( i
s()gni,chc moltc voÌtc lo stcsso,iclcnticosoqno vcnivlt intcrrott() ncllo stessoidenti-
co moclo [...] e subito mi sveglavo. (1822;91 92.;
22 Cft. H.S. Daviei. A 7íogrcphy of Thomas De Quincey, Chapter lV (Consultabile Onìine: <http:,//www.oúrcivilita-
tion.com/smartboard/shop/davierhs/quincey/chap4.htm >) :
The worst of its lvmptoms wa5 an uncontrollable rtream of fearfui dream5, which tyrannized over him not only in
sleep but in the whole of his waking life. And it is in the deicription of there dreamt that De Quincey ritet decitively
prote
above the prosaic, into hir own unique kind of impassioned prose'. The style refìects his long and careful Jtudy of
ar an artiltjc medium. above all his sense of its analogies with muJic. Many yeart latei in the Seneral preface written
for his collected work5. he pleaded'the perilous difficulty besieging all attemptt to clothe in words the visionary tce'
from the world of dreams. where a sinSle false note. a single word in the wronS key, ruins the whole
lìrÍir'""d
23Anche per Coleridge il tentativo di liberarri dall'oppio. o per lo meno di limitarne il consumo in quantità tollerabi-
li, ben prerto si trarforma in una vera e propria battaglia. Querti, almeno. i termini con i quali li esprime in una lette-
'700.
ra della fine del riporlata in Milligan. Barty. Pleatures and Pains: Opium and the Orient in lgth Century Brítísh
Cuifure. (Charlottesville: Virginia UP. 1995). 41'42:
III
BIBLIOGRAFIA
:
l a