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Sigle Esame
Sigle Esame
scritto seguendo l’alfabeto latino e non che è scritto in latino. Questo codice è in volgare e sono
appunto i RERUM VULGARUM FRAGMENTA di Petrarca. Questo codice è l’originale ma è un
originale che in parte è autografo e in parte idiografo; Petrarca l’aveva dato da copiare al suo
copista GIOVANNI MAPAGHINI, uno dei grandi misteri della vita di Petrarca questo Giovanni,
tant’è vero che Marco Santagata, uno dei maggiori studiosi di Petrarca, ha dedicato a questo copista
Giovanni Mapaghini da Ravenna un romanzo che si intitola proprio IL COPISTA, in cui esamina
questo enigma dando in realtà una soluzione piuttosto romanzesca, non ha fondamento storico,
anzi potremmo considerarla quasi una suggestione. Questo copista copiò anche lettere di Petrarca,
ma ad un certo punto sentì raggelarsi la sua vocazione di copista, non volle più copiare per Petrarca
decidendo allora di abbandonarlo; Petrarca lo racconta in una delle sue lettere perché soffrì
profondamente per questo abbandono da parte di Giovanni, tra l’altro lui aveva riversato nel
rapporto con Giovanni una tensione paterna (ricordiamoci il trauma che Petrarca visse ossia la
perdita del figlio).
L’opera riporta IL FIDELE di Giovanni Philoteo Achillini bolognese, autore del 500, è
un poema in terza rima diviso in 5 libri. Inc sta per Incipit e significa “comincia”; Des sta
per Desinit e significa “finisce”
Incipit (carta 1 recto)
Desinit (carta 132 verso)
Il manoscritto è incompleto alla quarta cantica del terzo libro, cosa significa… l’opera
sappiamo che è suddivisa in 5 libri, il che lo sappiamo dall’intitolazione stessa, però questo
manoscritto non presenta l’opera completa, si arresta alla quarta cantica perché i vari libri
sono divisi in cantiche o cantilene.
Vediamo la descrizione del manoscritto= Membranaceao, è quindi in pergamena;
autografo, è quindi scritto di pungo; del sedicesimo secolo quindi del 1500, millimetri 154
(che corrisponde all’altezza) x 82 (che corrisponde alla lunghezza), di 5 carte non
numerate, contenenti il titolo scritto non dalla stessa mano che verga il testo (di mano del
secolo 17, evidentemente gli usi di scrittura portano chi ha curato il catalogo a dire che
probabilmente l’intitolazione è stata aggiunta nel 1600); quindi ci sono queste 5 carte non
numerate che contengono il titolo e la tavola (una sorta di indice sommario) e poi ci sono
132 carte numerate al recto, leg (rilegata) tutta in pelle risalente al 1800 con titolo
impresso sul dorso ACHILINI/IL FIDELE/CODICE. Dall’indice sommario risulta che
manca un secondo volume, citandosi la carta 298; cioè questo indice sommario cita una
carta che non è contenuta in questo volume che è composto da 132 carte, il che significa
che c’era un secondo volume che però non ci è stato conservato, infatti il ms (manoscritto)
giunge solo alla quarta cantica o “cantilena” del terzo libro, la riprova di questo è anche il
fatto che il ms è incompleto, non presenta tutti e 5 libri del Fidele e siccome poi questi 5
libri ci sono pervenuti per altra via, noi sappiamo che invece l’opera era completa. Il poema
fu pubblicato a BOLOGNA per oper di Girolamo di Plato nel 1523 ma non possediamo
alcun esemplare a stampa. Nella biblioteca universitaria di Bologna c’è un altro esemplare
autografo sempre scritto da Achillini di suo pugno del Fidele (ms 410; ci rimanda per le
informazioni sempre all’IMBI però al 17esimo volume che è evidentemente è quello
dedicato alla biblioteca universitaria di Bologna). Per l’autore si vede la voce relativa a cura
di Teresa Basini in dizionario biografico (B) degli italiani, e ci dice che nella voce del
dizionario BI c’è anche una bibliografia da cui potremmo partire se volessimo occuparci di
questo scrittore.