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00 Intro MeccAgoforest
00 Intro MeccAgoforest
Meccanizzazione
agroforestale
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D. Pessina, L. Galli
Classificazione delle tipologie di accoppiamento
tra trattore e macchine operatrici
Meccanizzazione
agroforestale
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D. Pessina, L. Galli
Classificazione delle tipologie di accoppiamento
tra trattore e macchine operatrici
Meccanizzazione
agroforestale
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
!
quello accettabile dal gancio del trattore
! Meccanizzazione
agroforestale
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
(gancio cat.
B, C, e D)
(gancio cat. A)
Meccanizzazione
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Meccanizzazione
agroforestale
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
GANCI: barra di
traino
(cat. A - CUNA)
Meccanizzazione
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
GANCI: ganci
(cat. B, C, D2 e
D3 - CUNA)
Meccanizzazione
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Gancio automatico
Meccanizzazione
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Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Gancio
“Pick-up hitch”
(EU)
Meccanizzazione
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Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Gancio
“Piton FIX” (EU)
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Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
La
preoccupante
realtà…. Meccanizzazione
agroforestale
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
no
E’ importante mantenere la linea
! di tiro il più orizzontale (e bassa)
possibile.
!
no
Meccanizzazione
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Generalità sul concetto di aderenza
Meccanizzazione
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Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Generalità sul concetto di aderenza
Meccanizzazione
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Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Generalità sul concetto di aderenza
2 RM 4 RM
ruote cingolati
isodiametriche
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo «TRAINATO»
Generalità sul concetto di aderenza
Per tale motivo, in questi casi è prassi appesantire il trattore con una notevole quantità di zavorra
(di norma non oltre al 30% del peso tal quale), allo scopo di aumentare la massa che grava sulle
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ruote motrici, anche per migliorare la distribuzione dei pesi sugli assi, a tutto vantaggio della
stabilità, soprattutto nei trasferimenti. agroforestale
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D. Pessina, L. Galli
Requisiti per il collegamento di tipo
“PORTATO, SEMI-PORTATO o FISSO con STAFFE”
nella circolazione su strada
>20% Mt
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Requisiti per il collegamento di tipo
“PORTATO, SEMI-PORTATO o FISSO con STAFFE”
nella circolazione su strada
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Il motore diesel sui trattori agricoli
TRAZIONE
(moto rettilineo)
Flusso idraulico
(sotto pressione)
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Il motore diesel sui trattori agricoli
Meccanizzazione
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
In qualunque lavorazione, una certa quota parte della potenza erogata sarà impegnata dal trattore stesso
per permettere il suo regolare funzionamento.
Ne consegue che solo la parte rimanente potrà essere sfruttata dalle attrezzature accoppiate.
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D. Pessina, L. Galli
Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
E’ quindi necessario fare un «bilancio dinamico» per capire quali siano gli impegni di potenza nelle varie
condizioni di lavoro. Si considerano di solito 5 voci:
1 - Autodislocamento
E’ la potenza impegnata dal trattore per avanzare (per pompare acqua da un fosso o nel collegamento con una
cippatrice ovviamente non si ha questa dissipazione) e dipende in gran parte dalle caratteristiche della superficie su
cui si lavora.
Tra il trasporto su strada asfaltata, asciutta e in piano (potenza impegnata 2% circa) e il transito in una risaia allagata
(potenza impegnata sino al 25-30%) vi sono moltissime situazioni intermedie, tipiche della maggior parte delle
lavorazioni agricole.
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
I cambi esclusivamente meccanici evidenziano i rendimenti più alti, cioè gli assorbimenti di potenza più bassi.
In relazione poi alla crescente complessità, la potenza assorbita progressivamente aumenta.
Indicativamente:
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
Anche soluzioni come l’ inversore idraulico, molto utili perché senza dubbio semplificano il lavoro
(specie nel centro aziendale), comportano assorbimenti di potenza che, con il motore al massimo
regime, vanno tipicamente da 3 a 8 CV.
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
Il calcolo degli assorbimenti di potenza si complica ulteriormente quando si ha a che fare con trasmissioni a
variazione continua (CVT, Continuously Variable Transmission), dove gli assorbimenti variano in funzione della
quota parte del moto trasferito per via meccanica e per via idraulica.
Dal primo CVT con split-power meccanico-idraulico (1996) sono state immesse sul mercato altre trasmissioni a variazione continua,
che peraltro hanno caratteristiche diverse le une dalle altre e che quindi evidenziano assorbimenti diversi.
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
centralina trasmissione
centralina motore
Grazie alla gestione elettronica della trasmissione, che è posta in comunicazione con la gestione elettronica del motore è
possibile controllare l’intero sistema, in modo da tendere costantemente verso le condizioni di funzionamento di miglior
rendimento globale.
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
Quando è in uso (e se è in buone condizioni di manutenzione e non usurata), comporta una dissipazione di circa il
5 % della potenza motore (rendimento 0,95)
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
4 - Impianto idraulico
Con impianti a centro aperto, la pompa (a ingranaggi classica) è sempre in funzione (quindi anche senza
distributori collegati e con il sollevatore non in funzione): ciò comporta un impegno di circa il 4 % della potenza
motore (rendimento 0,96); nelle medesime condizioni, sia gli impianti a centro chiuso con pompa di tipo Load
Sensing che gli impianti a centro aperto dotati di valvola di esclusione comportano assorbimenti inferiori all’1%, e
pertanto trascurabili .
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
5 – Slittamento
Nei lavori che prevedono grossi sforzi di trazione, una certa quantità di energia viene dissipata per via dello
slittamento esistente tra le ruote e il terreno, necessario per ottenere l’aderenza necessaria da parte del trattore.
La quota parte dissipata varia molto in funzione delle condizioni (dal 5% al 30% circa), con un trattore a doppia
trazione che opera in condizioni ottimali di norma si attesta intorno al 15%, con un 2RM il valore è logicamente
più alto (20% circa).
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Il bilancio dinamico
(ovvero la potenza impegnata dal trattore come autoconsumo)
Dopo aver quantificato i singoli rendimenti è necessario calcolare Pu, cioè la potenza utile che il trattore è in
grado di mettere a disposizione per la lavorazione. Occorre quindi moltiplicare i singoli rendimenti per ottenere il
valore globale, che nella maggior parte dei casi risulta compreso tra 0,5 e 0,7.
In altre parole, ciò significa che dal 30 al 50% circa della potenza del motore del trattore è impegnata per
rendere possibile l’effettuazione dell'operazione in questione. Meccanizzazione
agroforestale
DIPARTIMENTO DI
INGEGNERIA AGRARIA
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D. Pessina, L. Galli
Trasmissione della potenza alla presa di potenza
(PTO, Power Take-Off)
Più vasta è l’offerta in termini di modalità di funzionamento della PTO (540 – 540 ECO – 1000 – 1000 ECO) e maggiore
è il numero di standardizzazioni richieste per il maschio scanalato (quando è intercambiabile), ma anche più elevata
sarà la versatilità di impiego del trattore. Meccanizzazione
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Trasmissione della potenza alla presa di potenza
(PTO, Power Take-Off)
L’adozione della PTO in modalità ECO (540 ECO o n1000 ECO) non consente di sfruttare un’elevata
quota della potenza disponibile, come succede invece nelle modalità classiche (540 o 1000 giri/min),
ma permette senza dubbio un risparmio dei consumi di combustibile (oltreché una riduzione
dell’usura e una minor rumorosità del motore). Meccanizzazione
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D. Pessina, L. Galli
Trasmissione della potenza alle operatrici tramite albero cardanico
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Trasmissione della potenza alle operatrici tramite albero cardanico
Il giunto omocinetico
Per ovviare ai fenomeni di sfasamento del moto in uscita dall’albero cardanico, è possibile ricorrere all’uso di un albero cardanico
dotato di giunto omocinetico che, come indica l'etimologia della parola, è in grado di mantenere uguale la velocità in entrata ed
in uscita con qualsiasi angolo di snodo.
L'operatore può così continuare il lavoro alle normali condizioni anche nelle manovre e nelle sterzate, con conseguente suo
risparmio di tempo, attenzione e fatica. L'albero cardanico può essere dotato di uno solo (a) o di due giunti omocinetici, installati
in quest'ultimo caso ad entrambe le estremità del dispositivo (b).
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D. Pessina, L. Galli
Trasmissione della potenza alle operatrici tramite albero cardanico
Meccanizzazione
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Trasmissione della potenza alle operatrici tramite albero cardanico
Meccanizzazione
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D. Pessina, L. Galli
Trasmissione della potenza alle operatrici per via idraulica
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D. Pessina, L. Galli
Trasmissione della potenza alle operatrici per via idraulica
Viceversa, con impianti a centro chiuso dotati di pompe Load Sensing (ma anche con i più semplici impianti “Energy
Saving”recentemente brevettati dal gruppo SDF) è possibile ridurre quasi a zero le dissipazioni di energia dovute
all’idraulica, quando questa non è necessaria.
Infatti, quando il sollevatore e i distributori non sono utilizzati (ad esempio nelle fasi di trasporto), l’impianto idraulico
“energy-saving”, attraverso una specifica valvola on-off del circuito idraulico chiude automaticamente il flusso d’olio ai
servizi e lo rimanda direttamente alla trasmissione.
Tra l’altro, ciò permette all’olio di mantenere una temperatura più bassa, preservandone pertanto più a lungo la
qualità, allungando in tal modo gli intervalli di sostituzione.
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Evoluzioni e sviluppi futuri
Generatore
elettrico Motore
elettrico
Pacco
batterie
centrale
Pacco
batterie
laterale
Meccanizzazione
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Evoluzioni e sviluppi futuri
36
34
32
30
28
26
24
22
Kg/KWh
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
1995 2000 2005 2010 2015 2020 2025 2030
Anni
Invece, è già realtà la guida automatica, che si basa sulla rete di satelliti per la Meccanizzazione
georeferenziazione. agroforestale
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Evoluzioni e sviluppi futuri
+ +
+
Meccanizzazione
agroforestale
46 DiSAA – sezione di Ingegneria Agraria D. Pessina, L. Galli
Evoluzioni e sviluppi futuri
Meccanizzazione
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47 DiSAA – sezione di Ingegneria Agraria D. Pessina, L. Galli
Evoluzioni e sviluppi futuri
Meccanizzazione
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DIPARTIMENTO DI
INGEGNERIA AGRARIA
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Evoluzioni e sviluppi futuri
Meccanizzazione
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49 DiSAA – sezione di Ingegneria Agraria D. Pessina, L. Galli
Evoluzioni e sviluppi futuri
La combinazione di diverse mappe (sia statiche che dinamiche) si rivela un efficace supporto alle decisioni
agronomiche e di meccanizzazione.
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DIPARTIMENTO DI
INGEGNERIA AGRARIA
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Evoluzioni e sviluppi futuri
Meccanizzazione
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51 DiSAA – sezione di Ingegneria Agraria D. Pessina, L. Galli
Evoluzioni e sviluppi futuri
La connettività ISOBUS
I primi tentativi di far “comunicare” trattore e attrezzature sono degli inizi degli anni 90, ma solo nel 2000 il
protocollo di comunicazione (ISO-Bus) codifica il connettore di connessione. Si è trattato di un passaggio
fondamentale, per montare al posto di guida un unico terminale con cui poter gestire qualsiasi attrezzatura.
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Evoluzioni e sviluppi futuri
Per garantire un controllo completo è necessaria un’efficiente comunicazione tra sensori, centralina e attuatori.
Una comunicazione che storicamente risulta essere basata su una connessione indipendente tra ciascun dispositivo
e la centralina della trattrice, fatto che impone inevitabilmente un gran numero di cablaggi con il rischio di
danneggiamenti dovuti alle gravose condizioni che spesso si riscontrano in campo (vibrazioni, condizioni termiche,
polverosità, umidità, ecc).
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Evoluzioni e sviluppi futuri
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Evoluzioni e sviluppi futuri
Meccanizzazione
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Evoluzioni e sviluppi futuri
L’operatore è oggi in grado di poter interagire con un sistema gestionale di bordo, ma è necessario disporre dei dati
sui quali poter “decidere” come intervenire, e quindi sono necessari dei sensori per raccogliere/registrare dati e un
“linguaggio” per renderli poi disponibili.
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Evoluzioni e sviluppi futuri
Uno dei principali vantaggi dell’ISOBus è senza dubbio quello di poter raccogliere, gestire e conservare i dati
derivanti dalle varie periferiche, grazie anche ad un “sistema di bordo” che convoglia i dati raccolti in un’unica
periferica di gestione, dalla quale poi esportarli mediante supporti di memoria (USB, SD, ram-card, ecc.).
Tra l’altro, in molti casi i componenti per la compatibilità ISOBUS sono applicabili anche in retrofitting.
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Evoluzioni e sviluppi futuri
La standardizzazione dei sistemi rende molto più agevole la generale automazione nel controllo dell’operatrice in
fase di lavoro (operazioni automatiche di fine campo per trattore e/o attrezzo, automazioni associate alla posizione
sull’appezzamento del cantiere di lavoro, ecc.), aspetto da non sottovalutare per un migliore rendimento operativo.
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Evoluzioni e sviluppi futuri
La possibilità di sfruttare un’unica unità gestionale di bordo comporta un’importante semplificazione sia nei
collegamenti/hardware (es. cablaggi, monitor di controllo, ecc) che nell’uso degli applicativi di controllo. L’operatore
ha infatti la possibilità di visualizzare sul monitor un “elenco” di attrezzature e tra queste selezionare quella di
prossimo impiego.
Tale obiettivo, ad oggi non si può purtroppo considerare completamente raggiunto, in particolare nel comparto delle
attrezzature, non tanto perché non ci sia stata una concreta evoluzione tecnologica, ma per la variabilità con la quale
i diversi costruttori hanno affrontato le opportunità date dall’applicazione di un sistema comune di trasmissione dati.
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