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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 27-28 MAGGIO 2007

PROGRAMMA ELETTORALE DEL CANDIDATO SINDACO NICOLETTA BIGATTI

PREMESSA
Una citt che assomiglia ad uno spettacolo televisivo, dove ben poco reale, dove tutto immagine costruita per compiacere il pubblico. Questa la Legnano che esce da 10 anni di Giunta Cozzi. E non la Legnano che vogliamo. Abbiamo in mente una citt nuova, la cui fisionomia cercheremo di definire in questo programma, e che riteniamo possa nascere solo partendo da un modo diverso di fare e di vivere la politica. Una politica intesa come impegno civile, passione e rigore, non come mero strumento per arrivare al potere. Una politica che condanni senza se e senza ma chi fa gli interessi propri e non quelli della comunit, e che non giustifichi il malaffare come fosse un evento inevitabile. Una politica al servizio dei cittadini e non di gruppi di potere. Partendo da questa visione abbiamo costruito il nostro progetto di citt: un progetto cresciuto negli anni, per gradi, dal nostro stare sulle strade ed in mezzo alla gente, ascoltando da essa suggerimenti, quesiti, segnalazioni. Un lavoro che da amministratori intendiamo assolutamente continuare, cercando anzi di estendere le occasioni di incontro e di confronto: perch le scelte diventino realmente condivise, perch le cittadine e i cittadini possano esprimere pareri e proposte sui provvedimenti che li riguardano, sapendo che di fronte non c il Palazzo, ma persone vive, capaci di ascoltare e disposte a farli partecipi delle decisioni. Un progetto di citt che nasce anche traendo forza dalle idee e dai valori che fanno parte della nostra storia, e che parlano di laicit dello Stato, di pace, di giustizia sociale, di diritti dei lavoratori, di rispetto e tutela delle differenze, di difesa dellambiente e di antifascismo. Valori in nome e sulla base dei quali intendiamo governare questa citt.

Il programma si articola su diverse aree tematiche: politiche sociali; diritti, partecipazione, trasparenza e sicurezza; ambiente, traffico e mobilit; pianificazione e governo del territorio; politiche culturali; lavoro, occupazione e rilancio produttivo. Naturalmente si tratta in un lavoro tuttaltro che esaurito, aperto pi che mai ai contributi che chiunque vorr fornire: per costruire, insieme, una citt vera, che non sia il set di uno spettacolo televisivo, ma una realt pi vivibile e vissuta da chi giorno per giorno ne condivide il presente e contribuisce al suo futuro.

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POLITICHE SOCIALI

1.1 LINEE GENERALI Il programma fondato sulla necessit di mettere al centro di tutto lattenzione alla persona, considerata non solo nei suoi bisogni fisici, ma anche nelle sue esigenze psicologiche ed affettive. Al fine di realizzare dei servizi che si conformino a questa visione generale, occorre rispettare alcuni punti di partenza imprescindibili: - Coordinamento e collaborazione fattiva fra lamministrazione comunale e le realt territoriali vicine. Lo strumento c gi, la legge 328/2000 sui Piani di zona, Per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali: occorre applicarla senza ingiustificate ambizioni di autosufficienza, nella consapevolezza che la sinergia fra Comuni lunico strumento in grado di garantire servizi migliori e di evitare sprechi. - Sviluppo delle forme di collaborazione anche con gli altri organismi del territorio (ASL in primis: occorre armonizzare il Piano di zona con il Programma delle attivit territoriali (P.A.T.), curato dal Distretto sociosanitario di base) e con le istituzioni di livello superiore (Provincia e Regione), anche alla luce della diversa distribuzione di competenze e attribuzioni avutasi nellultimo decennio. - I cambiamenti a cui la societ va progressivamente incontro (invecchiamento della popolazione, orari di lavoro sempre pi lunghi e diversificati, frequente lontananza dalle famiglie dorigine, presenza di culture diverse, ecc.) impongono che i servizi alla persona sappiano adeguarsi alle nuove esigenze dei soggetti a cui sono destinati. - impensabile che, soprattutto per ci che concerne le fasce pi fragili della popolazione, il servizio alla persona possa ridursi alla mera prestazione sanitaria, senza tenere in conto la globalit dei bisogni. - Le problematiche proprie del nuovo quadro sociale in atto (crescente disagio giovanile, aumento delle solitudini e dei casi di marginalit, droga ecc.) richiedono che sempre pi spazio, tempo e risorse vadano dedicati alla prevenzione, che fra laltro, dal punto di vista del costo sociale, rappresenta senza dubbio un investimento. - Per poter garantire la copertura degli effettivi bisogni, ed evitare ogni forma di ingiusto privilegio, ogni intervento sociale deve quanto pi possibile essere commisurato alle possibilit economiche dellutente. - Lopera del volontariato, che nellambito dei servizi alla persona costituisce un patrimonio insostituibile, deve sempre essere letta nellottica di sussidiariet che le propria: in nessun caso ammissibile che vada a sostituire le competenze dellente pubblico. Nei crescenti bisogni che la societ manifesta, il terzo settore e deve essere un fondamentale valore aggiunto. Proprio per svolgere tale ruolo in modo adeguato, ed alla luce sia di una indispensabile visione sistematica dei bisogni, sia delle attribuzioni che il Piano di zona riconosce a queste organizzazioni sociali, riteniamo si renda necessaria la formazione, a livello di Distretto, di unassemblea generale del terzo/quarto settore, che si articoler in assemblee di area, a seconda degli ambiti dei servizi alla persona in cui le associazioni 3

sono attive. Da queste assemblee di area potranno essere tratti i rappresentanti che saranno chiamati a far parte dei tavoli tematici previsti dal Piano di zona, mentre dallassemblea generale verranno definiti i rappresentanti che interloquiranno direttamente con il tavolo politico, per questioni che risultino trasversali ai vari tavoli tematici.

1.2 SERVIZI AGLI ANZIANI Laumento della popolazione anziana, e conseguentemente dei problemi connessi con la terza et, impongono ad ogni amministrazione uno studio ed un riesame approfondito della propria politica sociale, con linevitabile destinazione di maggiori risorse a questo settore di intervento. Limpiego di maggiori risorse, tuttavia, non di per s sufficiente se non si accompagna ad un continuo e sistematico monitoraggio dei bisogni, che sappia adeguare i servizi alle necessit che via via si presentano. Per questo motivo sarebbe auspicabile che una parte degli operatori venisse esclusivamente adibita a questo settore (unito a quello dei diversamente abili, con il quale esistono spesso problematiche in comune), anche al fine di creare figure che abbiamo ogni momento un quadro esatto della situazione, con la possibilit e il tempo di coordinarsi al meglio con gli altri organismi che sul territorio si trovano a gestire le problematiche relative a questo ambito: ASL, ospedale, case di riposo ecc. poi da rilevare che anche il migliore servizio si traduce in uno spreco di risorse se di esso non viene data adeguata informazione ai suoi destinatari, soprattutto se si tratta di persone che hanno poche occasioni di contatto con le strutture pubbliche. Occorrerebbe perci studiare apposite forme di comunicazione che raggiungano gli ultra sessantacinquenni direttamente a casa, al fine di portare alla loro conoscenza i servizi che li riguardano. Il prolungamento della vita media porta inevitabilmente con s lacuirsi di uno dei problemi pi sentiti nel mondo degli anziani, che quello della solitudine. La nostra citt non sfugge a questa regola: a Legnano sono 3.112 gli ultra sessantacinquenni che vivono soli, e di essi la maggioranza sono donne. quindi assolutamente fondamentale che la politica di intervento sociale sulla terza et miri a porre al primo posto tutte le misure utili a favorire la socializzazione, non solo fra coetanei ( diffondendo con apposite iniziative la cultura del buon vicinato, stimolando forme di volontariato da parte dei pensionati pi attivia favore di quelli pi malati e soli), ma soprattutto fra diverse fasce di et. In una societ in cui spesso i bambini sono privati per lallontanamento dei genitori dal paese dorigine della presenza preziosissima dei nonni, diventa ancora pi importante stimolare questo incontro fra generazioni: favorendo la crescita della figura del nonno vigile (e magari estendendone la presenza, con funzioni di sorveglianza, alle aree verdi di quartiere), ma anche promuovendo incontri nelle scuole, con gli anziani che raccontano ai piccoli la citt comera, o quei mestieri di cui si perduto il ricordo.

Nellambito invece che riguarda pi strettamente i servizi agli anziani, si ritengono importanti le seguenti annotazioni: - Lo sviluppo della socialit degli anziani, elemento fondamentale per migliorarne le condizioni fisiche e psichiche, deve potersi realizzare in spazi e con strumenti adeguati: a tal fine occorre riorganizzare e sviluppare le funzioni dei centri anziani, che non possono e non devono essere luoghi unicamente deputati al gioco delle carte o delle bocce, ma rappresentare lo stimolo per provare esperienze diverse ed aggreganti: corsi teatrali, viaggi, vacanze, visite culturali... - Da alcuni anni a Legnano stata dismessa lUnit valutativa geriatrica (U.V.G.) dellASL, organismo che svolgeva una fondamentale ed insostituibile funzione, avvalendosi della preziosa sinergia di diverse figure professionali, in tutti i settori di intervento socio-sanitari relativi alle persone non autosufficienti. Le gravi carenze determinatesi a seguito del venir meno dellattivit dellUVG impongono che il Comune chieda allASL il suo immediato ripristino e, in mancanza, ne costituisca una propria. Sempre per venire incontro alle necessit delle persone non autosufficienti in via di dimissione dallospedale o gi assistite a casa mediante ADI o SAD, si impone con altrettanta urgenza la realizzazione di un serio progetto per lospedalizzazione domiciliare, che oggi non esiste e che il Comune deve sollecitare dalla Regione. Nella medesima ottica di aiuto e sostegno allanziano e alle famiglie che ne hanno in carico lassistenza, occorre estendere il numero dei posti destinati ai ricoveri temporanei, sia quelli determinati dallinsorgenza di situazioni emergenziali (pronto intervento), sia quelli in forma programmata (sollievo), in strutture site in Legnano o nelle immediate vicinanze. In merito alle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) assolutamente necessario, per le pesanti conseguenze economiche che il problema comporta a molte famiglie, affrontare nel suo complesso la questione delle rette. Lattuale sistema, che pone a carico del Comune la quota alberghiera del ricovero, con diritto di rivalersi non solo sullanziano utente, ma anche sui suoi parenti, va riconsiderato in conformit a quanto previsto dalla normativa vigente (legge 328/2000, art. 25, DL 109/1998, modificato dal DL 130/2000, art. 3). Occorre che i Comuni aprano un confronto con la Regione, per ricavare dalla stessa il necessario sostegno economico finalizzato al pagamento della quota alberghiera con rivalsa sui soli utenti del servizio, studiando nel contempo anche meccanismi diretti ad evitare casi di abuso. - Il servizio del trasporto amico (servizio taxi per visite ed esami presso strutture ospedaliere) dovrebbe essere potenziato, estendendolo a tutta la giornata, ma soprattutto modificato nelle sue caratteristiche: esso ha ben poco senso se si limita a scaricare lanziano allingresso dellospedale, senza fornirgli alcun sostegno prima e durante lintervento terapeutico. Il supporto che gi oggi fornito in questo stesso ambito da alcune associazioni del terzo settore (Auser, Banca del tempo) dovrebbe essere supportato mediante apposita convenzione con il Comune, in modo che possa venire esteso anche ad altri bisogni dellanziano (visite al cimitero, accompagnamento per pratiche in uffici pubblici ecc.). 5

assolutamente di primaria importanza risolvere il problema relativo alle terapie continuative, che costringono molti anziani e malati a recarsi tutti i giorni in centri di cura lontani da Legnano, e che a tuttoggi non fruiscono di alcuna forma di assistenza pubblica: sarebbe opportuno pensare allorganizzazione di un servizio di trasporto, da concedersi naturalmente previa attenta verifica del bisogno. Il servizio pasti a domicilio rientra fra le prestazioni di assoluta rilevanza: sarebbe necessario migliorarne la qualit, aumentando le verifiche e i controlli sullorganizzazione a cui tale servizio esternalizzato. Un altro servizio che potrebbe essere avviato, magari con lintervento di altri anziani, potrebbe essere quello di lavaggio, stireria e rammendo. Il crescente numero di anziani non autosufficienti assistiti da badanti straniere rende necessario disciplinare questo settore mediante listituzione di un albo delle badanti, nonch lavviamento di corsi di formazione diretti a fornire chi intenda svolgere questo ruolo le necessarie conoscenze teoriche e pratiche. Fra i compiti degli operatori preposti allarea anziani dovrebbe rientrare quello di creare collegamenti ed occasioni di incontro fra familiari di soggetti con patologie legate a degenerazioni cognitive (es. Alzheimer), che potrebbero essere utili ad alleviare la sensazione di solitudine ed isolamento che molto spesso si accompagna a queste condizioni. Allo stesso scopo, la nuova R. S. A. potrebbe ospitare un centro diurno Alzheimer, dove i pazienti affetti da questa patologia potrebbero trascorrere, adeguatamente assistiti, met della giornata (con possibilit di ripetere il soggiorno due o tre volte alla settimana), sollevando in questo modo per alcune ore chi si occupa di loro. Considerata lestrema lacunosit delle offerte in questo ambito, lAmministrazione dovrebbe farsi promotrice presso la Regione di unazione finalizzata alla creazione di nuovi hospice per malati terminali, uno dei quali da collocarsi nel territorio di competenza della nostra ASL. Per venire incontro ai bisogni delle tante persone anziane che vivono sole, di fondamentale importanza la diffusione dei sistemi di telesoccorso, utili ed auspicabili anche per i casi di disabilit. Sempre come forma di aiuto per queste tipologie di anziani, sarebbe importante istituire, magari in convenzione con Auser ed in collaborazione con Carabinieri e Polizia, un servizio di pronto intervento per i casi di truffa o furto, che da una parte si prenda cura dei danni materiali e dallaltra fornisca un non meno indispensabile sostegno psicologico.

1.3 SERVIZI AI DIVERSAMENTE ABILI Il punto centrale di ogni politica sociale relativa ai diversamente abili dovrebbe essere quello di promuovere e sviluppare tutti quegli interventi che ne facilitino le relazioni sociali e i rapporti extradomestici. Realizzare una citt accessibile, dove il disabile possa senza difficolt uscire, incontrarsi con gli amici, confrontarsi con i coetanei: per raggiungere questo obbiettivo occorre dotarsi di alcuni importanti strumenti: 6

Realizzazione di un piano per labbattimento delle barriere architettoniche. Legnano ancora non ne possiede uno, e le conseguenze sono evidenti: scarsit di scivoli sui marciapiedi, assenza di semafori acustici (i pochi presenti vengono rimossi, come nel caso della grande rotatoria antistante al Comune), marciapiedi troppo stretti, strade perennemente sconnesse e con ostacoli poco o per niente segnalati. Fra i punti pi critici figura la stazione ferroviaria, di cui si impone un ammodernamento che la renda pi facilmente accessibile; allo stesso modo fortemente auspicabile la collocazione della biblioteca civica in una struttura adeguata alle esigenze dei portatori di handicap. La raccolta differenziata dei rifiuti ha dal canto suo reso la citt praticamente impraticabile per i disabili dopo le nove di sera: cumuli di sacchetti e bidoni che invadono i marciapiedi rendono estremamente difficoltoso il passaggio: da qui lassoluta necessit dello studio di possibili nuove modalit relative alla raccolta. Sempre allo scopo di favorire la mobilit, fondamentale aumentare il numero di parcheggi riservati ai disabili e prevedere la concessione di stalli nominativi. Uno dei principali assilli delle famiglie con disabili e dei disabili stessi riguarda il dopo, la vita quando i genitori o i parenti che assistono non saranno pi in grado di farlo. Per venire incontro a questa preoccupazione in alcune citt si cercato di sviluppare e di incentivare esperienze di vita indipendente (naturalmente con tutto il supporto necessario), con la creazione di unit abitative appositamente attrezzate. Realt di questo tipo potrebbero essere poste in essere anche a Legnano, sia prevedendone un certo numero nei progetti di nuova edilizia pubblica, sia utilizzando strutture gi esistenti, come ad esempio gli spazi della casa Accorsi, una volta che questa perder lattuale funzione. Ovviamente sarebbe importante affiancare a questi progetti la formazione di personale preparato che possa assistere il disabile nel proprio percorso di vita autonoma: anche in questo caso potrebbe essere daiuto la formazione di un albo di badanti in grado di adempiere al compito. I rapporti con i coetanei sono unesigenza fondamentale, soprattutto per i giovani: sarebbe quindi importantissimo sviluppare forme di volontariato a favore dei disabili che coinvolgano i ragazzi delle scuole superiori e gli universitari. Qualcosa viene gi fatto nel periodo estivo: occorrerebbe che con unopportuna campagna di sensibilizzazione e di formazione nelle scuole queste forme di vicinanza alla disabilit fossero estese a tutto lanno. Come per gli anziani, anche per i disabili spesso la mancanza di informazione adeguata costituisce causa di problemi e di difficolt: sarebbe auspicabile quindi una pi puntuale conoscenza dei servizi offerti e degli enti preposti ad erogarli, che evitino estenuanti ed inutili processioni fra luno e laltro di essi. A scopo informativo, ma non solo, sarebbe utile la creazione di uno sportello apposito per lhandicap, realmente funzionante e collegato al territorio, che faccia da punto di riferimento per le associazioni che si occupano di questa problematica e sia dotato di una banca dati e di un 7

centro di documentazione sulla disabilit. Fra i servizi forniti potrebbe avere grande valenza la predisposizione di una forma di sostegno psicologico che possa attivarsi gi al momento della nascita del bambino disabile e che possa aiutare i genitori a seguirlo nel suo cammino di crescita. Un altro servizio che un ufficio di questo tipo potrebbe fornire riguarda la realizzazione di progetti per il tempo libero per fare incontrare i disabili (gite, visite a musei e gallerie darte, accesso a manifestazioni sportive, concerti, spettacoli teatrali, ecc).

1.4 SERVIZI ALLINFANZIA E AI GIOVANI Tutte le politiche rivolte ai pi giovani dovrebbero essere finalizzate a rendere i ragazzi protagonisti della citt e dei suoi cambiamenti, a cominciare dallet pi precoce: in questo senso si collocano le esperienze di progettazione urbana partecipata e i consigli di quartiere dei ragazzi Progettazione urbana partecipata: bambini e ragazzi vengono coinvolti da architetti e urbanisti nella progettazione di parchi di quartiere e nel recupero di piccole aree abbandonate o degradate. Sempre sulla stessa linea le scuole potrebbero dare origine ad inchieste sul proprio quartiere e sulle misure utili a migliorarlo. Inutile sottolineare come progetti di questo tipo aiutano i giovanissimi a sentirsi veramente parte della comunit a cui appartengono e ad averne a cuore le sorti. - Consigli di quartiere dei ragazzi, da attivarsi nellambito delle iniziative dirette a promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva (si veda al par.2). Questi organi, nei quali i ragazzi avrebbero modo di formulare idee e proposte per migliorare la vita e laspetto del loro quartiere, costituirebbero unottima palestra di educazione alla democrazia e alla ricerca del bene collettivo. Sempre nellottica del rendere pi vissuto dai pi giovani il quartiere dove risiedono, altre iniziative potrebbero essere attivate: - Il negozio amico: esercizi commerciali che si rendano disponibili (si potrebbe far creare dai bambini un logo che li renda riconoscibili) a fare da punto di riferimento per le piccole necessit che possono capitare al piccolo utente della strada. - Creazione di percorsi protetti, separati dal traffico veicolare, che colleghino le principali strade del quartiere con le scuole e che facciano riscoprire ai ragazzi il piacere e i vantaggi dellandare a piedi. noto a tutti come lesperienza del gioco sia fondamentale per i pi giovani: una citt a misura di bambino dovrebbe quindi garantire alla fascia di et fra 1 e 12 anni degli spazi stimolanti che offrano occasione di aggregazione e di amicizia, dove poter giocare tutti i giorni, come una volta si faceva nel cortile di casa o nei prati di campagna. La ludoteca (da organizzarsi nellambito del centro di aggregazione giovanile cui pi avanti si far cenno) dovrebbe garantire angoli attrezzati con diverse tipologie di giochi, con cui divertirsi con gli animatori, con gli adulti accompagnatori e con gli altri bambini. Nei suoi 8

spazi potrebbero essere organizzati laboratori di espressione artistica, di psicomotricit e di espressione musicale, nonch essere riscoperti i vecchi giochi, poveri di tecnologia, ma ricchi di fantasia. Ma le esigenze giovanili a cui la citt non ha finora saputo dare una risposta non si fermano qui. Si rende sempre pi urgente la realizzazione di un Centro sportivo polifunzionale, dove poter fare sport in gruppo e a poco costo lungo tutto larco della giornata. Nellambito di questo centro, o in altra zona della citt, si potrebbe studiare la realizzazione di campi da basket/pallavolo e da calcetto allaperto, che i ragazzi potrebbero autogestire (magari con un impianto di illuminazione a gettone, che ne consenta lutilizzo anche in orario serale). Allo stesso modo si impone la creazione di un Centro di aggregazione giovanile, ideale luogo dincontro e polo dattrazione per i giovani fra gli 11 e i 20 anni, dove sia possibile coinvolgerli in iniziative che rispondono ai loro interessi. Il centro dovrebbe comprendere attivit strutturate e momenti liberi da gestire: nellambito di esso dovrebbe essere possibile studiare, incontrare gli amici, chiacchierare, fare musica (con una sala prove da utilizzare insieme alla propria band), organizzare gite, frequentare corsi di chitarra moderna piuttosto che di fotografia... Dovrebbe esservi compreso anche uno spazio compiti, dove gli educatori aiutano a studiare i ragazzi che frequentano le medie e le superiori. Il centro di aggregazione giovanile sarebbe anche il posto ideale per ospitare un Centro dascolto per gli adolescenti, dove i ragazzi che attraversano questo periodo delicatissimo della loro esistenza trovino persone esperte che sappiano ascoltare senza giudicare, e possano chiedere e ricevere consigli e informazioni, anche su temi (contraccezione, sessualit) di cui difficilmente si riesce a parlare con i genitori. Il centro svolgerebbe una funzione importantissima nellindividuare, e possibilmente prevenire, eventuali disagi psicologici (si pensi solo ai disturbi alimentari che affliggono un numero sempre crescente soprattutto di ragazze), fornendo sostegni in forma anonima e gratuita. Sempre allinterno del centro di aggregazione potrebbe trovare posto lInformagiovani, strutturato magari allargando e potenziando le competenze di quello esistente, ad esempio comprendendo anche linformazione sulle attivit di volontariato che possibile svolgere in citt, nonch sulle possibilit offerte dal Servizio civile. In una dimensione sempre pi extra nazionale come quella in cui viviamo, lInformagiovani dovrebbe anche essere in grado di fornire tutte le indicazioni e tutta la documentazione sulle opportunit di studio o lavoro allestero (con particolare riguardo ai progetti finalizzati allintegrazione europea).

1.5 POLITICHE DI GENERE Legnano, connotata da una popolazione femminile di 29.305 unit, pari al 51.7 % del totale, di cui le donne straniere maggiorenni risultano essere 1.481, chiede attenzione, servizi, risorse, interventi adeguati per le donne. Attuare le politiche di genere significa progettare interventi che favoriscano la piena integrazione delle donne in tutti gli ambiti della 9

vita sociale ed economica. Ci in particolare per lEnte locale significa impegno diretto a: - contrastare le discriminazioni - sviluppare servizi sociali adeguati - elaborare una politica dei tempi capace di conciliare i tempi della vita con gli orari della citt - promuovere modelli moderni di organizzazione del lavoro - creare occasioni per valorizzare il pensiero e la creativit femminile Tali obiettivi possono essere raggiunti attraverso una serie di misure indirizzate alle donne nelle varie fasi e periodi della loro esistenza: Come gi accennato allinizio, ogni organo di gestione del bene pubblico che abbia a cuore la salute della persona nella sua globalit non pu assolutamente prescindere dallattribuire un valore primario alla prevenzione. La legge assegna un ruolo decisivo in materia di prevenzione ai Consultori, che svolgono anche una preziosa e qualificata attivit per la salute sessuale e riproduttiva della donna, la contraccezione in et fertile, lintegrazione delle donne straniere, lassistenza sociosanitaria della maternit, la preparazione al parto. Tutte queste attivit non possono essere svolte da altre strutture: esse devono essere prestate sul territorio, con sedi capillari, diffuse e accessibili. Per tali motivi i Consultori rappresentano unesperienza e un patrimonio unico: dovrebbe quindi essere interesse primario di ogni amministrazione territoriale far s che essi svolgano al meglio le funzioni per le quali sono stati istituiti. In realt negli ultimi anni sul nostro territorio le scelte politiche sembrano procedere in senso opposto: i Consultori a Legnano vanno progressivamente riducendo le loro prestazioni (come sempre minori appaiono le risorse ad essi destinate), e non azzardato pensare che si punti a una loro morte per esaurimento. Crediamo quindi che sia nellinteresse dellamministrazione esercitare ogni forma di pressione sulla ASL, cui spetta la gestione dei Consultori, perch venga avviata una politica di recupero e di rilancio di essi. I fenomeni di mobilit che in modo sempre pi accentuato caratterizzano la societ attuale determinano il frequentissimo allontanamento delle giovani coppie dalle famiglie dorigine e da quella rete affettiva ed assistenziale che ad esse fa capo, allontanamento che diventa particolarmente pesante e denso di difficolt, di ordine pratico ma non solo, nel momento della nascita di un figlio. quindi fondamentale che fra i servizi alla persona rientrino tutte quelle misure che possano alleviare i problemi pratici delle neo mamme ed essere loro vicine nelle prime tappe della crescita del bambino: ovvio che, dato lelevato numero di mamme lavoratrici, il primo problema da risolvere riguarda gli asili nido, sia per ci che concerne la disponibilit dei posti (occorre ampliare lofferta di quelli comunali), sia riguardo ai tempi: la realt lavorativa di quasi tutte le famiglie rende ormai non pi adeguata una chiusura estiva prolungata per oltre un mese e mezzo (lo stesso discorso vale anche per i centri estivi, almeno uno dei quali deve essere aperto anche in agosto).

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Sempre per venire incontro ai bisogni delle madri che lavorano sarebbe importante istituire un albo delle baby sitter di sicura esperienza e a prezzi convenzionati a cui i genitori possano attingere in caso di necessit e di emergenza. Nella stessa ottica si rende necessario portare a compimento il cammino appena avviato relativo ai tempi della citt, perch questi diventino nei fatti corrispondenti ai bisogni delle donne lavoratrici, nonch attivare iniziative che mirino alla stessa finalit: estensione delle procedure on line, sensibilizzazione nei confronti delle aziende perch attuino orari flessibili ecc. La nascita di un bambino pu generare, soprattutto in una donna alla prima esperienza genitoriale, un pesante senso di solitudine, di incertezza e di insicurezza, che solo il contatto con altre mamme pu contribuire ad attenuare. A questo fine in molti comuni sono state avviate esperienze di spazi incontro rivolti alle mamme e ai bambini fino ai dodici mesi. Lobbiettivo quello di offrire occasioni di esperienza relazionale alle neo mamme e ai loro bambini, di promuovere momenti di gioco guidato e di aiutare a sviluppare la conoscenza e lo scambio affettivo fra madre e figlio, in un ambiente sereno e protetto (magari nellambito degli stessi asili nido). Gli incontri, sotto la guida di una psicologa e di una fisioterapista, avrebbero frequenza settimanale.

Per integrare il ruolo svolto dai Consultori in materia di prevenzione e di tutela della salute femminile, riteniamo sarebbe di importanza fondamentale introdurre a Legnano, sul modello di esperienze analoghe avviate in altri comuni, un Centro donna, con funzioni di: - centro locale di parit, che aderisca alla Rete Regionale per la realizzazione della legge 125 sulle pari opportunit - osservatorio sulla realt femminile - centro di iniziative dirette alla promozione sociale, economica e culturale delle donne - ufficio tempi, ove si studino misure che consentano di razionalizzare gli orari della citt, migliorando la qualit della vita delle sue cittadine In particolare questo centro potrebbe fornire servizi come i seguenti: - sportello di accoglienza, ascolto ed informazione su tematiche relative alle donne e alla famiglia - servizio di consulenza stragiudiziale, mediazione familiare e consulenza psicologica, iniziative di socializzazione - servizi di orientamento alle donne che si propongono di avviare unattivit imprenditoriale - collaborazione con i Centri antiviolenza e con i servizi per la prevenzione del fenomeno e per lassistenza alle vittime. - collaborazione con la Commissione femminile comunale, di cui si auspica la reintroduzione.

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1.6. SERVIZI AGLI IMMIGRATI Riteniamo che ogni politica attuata nei confronti degli immigrati debba necessariamente partire, come per i cittadini italiani, dalla reciprocit dei diritti e dei doveri. Riteniamo che, come in ogni forma di convivenza civile, anche la gestione delle tematiche relative allimmigrazione debba garantire la tutela dei diritti riconosciuti ad ogni altro cittadino, ma anche esigere il rispetto delle leggi e delle regole comunitarie. Questo significa da una parte realizzare un adeguato coordinamento fra le forze dellordine che permetta di accertare e sanzionare ogni comportamento illegale e di contrastare con mezzi idonei il fenomeno dellimmigrazione clandestina; dallaltra assicurare a chi vive e lavora onestamente nel nostro territorio ogni aiuto e sostegno. A tale proposito, risaputo come spesso il venire incontro ai bisogni e alle domande del cittadino straniero possa essere ostacolato da barriere culturali e linguistiche: per questo motivo evidente lassoluta importanza delle figure dei mediatori culturali, il cui ruolo a nostro parere diventerebbe assai pi efficace se svolto da rappresentanti delle stesse comunit di immigrati. Per questo ci sembra assai interessante lesperimento avviato in alcune citt, che consiste nellavviare corsi di mediazione culturale indirizzati proprio ai cittadini stranieri: oltretutto ci permetterebbe di valorizzare competenze e studi spesso presenti a livelli molto elevati. Sempre al fine di garantire adeguata accoglienza a chi viene da noi per lavorare, crediamo non sia pi dilazionabile lapertura di un ufficio stranieri, che dovrebbe svolgere i seguenti compiti: - Offrire informazioni a tutti i cittadini sui diritti e doveri dei delle persone straniere in Italia, sulla normativa, sulle procedure che riguardano gli immigrati, permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, iscrizioni allASL ecc. - Concedere assistenza ai cittadini stranieri per il disbrigo delle formalit burocratiche, per laccompagnamento in Questura per pratiche complicate; offrire inoltre uno spazio dascolto per le diverse problematiche. - Fornire orientamento sui servizi offerti dalla citt: corsi di italiano o professionali, possibilit di lavoro, soluzioni abitative ecc - Offrire consulenza e consigli legali - Fare da centro documentazione: porsi cio come osservatorio del fenomeno dellimmigrazione a Legnano e possedere dati statistici ed anagrafici sui cittadini stranieri. Sempre con lo stesso scopo si auspica la costituzione di una Consulta degli immigrati con i seguenti ruoli: - Fare dal collegamento tra le comunit e i singoli cittadini stranieri e lAmministrazione comunale - Sviluppare le opportunit per lintegrazione con riferimento alla tutela dei diritti, dellistruzione, della salute, dellinserimento nel mondo del lavoro, della fruizione dei servizi sociali ecc. - Promuovere laggregazione, il confronto e il dialogo fra portatori di diverse culture - Promuovere iniziative per la prevenzione del razzismo e di ogni forma di xenofobia. 12

Collaborare con lUfficio stranieri per fornire il necessario supporto agli immigrati. La composizione, la durata e le modalit di costituzione della Consulta dovranno essere definite anche tenendo presenti esperienze analoghe attive in altri comuni. Nonostante le condizioni abitative degli immigrati regolari vadano facendosi meno precarie (aumentano le case di propriet e gli affitti a norma), continuano a permanere situazioni di ripiego in abitazioni fatiscenti, o a costi altissimi per un posto letto: da qui lopportunit di pensare a strutture di seconda accoglienza, anche ricavabili da edifici che necessitano di ristrutturazione (magari dandone incarico agli stessi immigrati), da riservare a stranieri single o a famiglie in attesa di sistemazione stabile. Sempre per risolvere il problema casa sarebbe interessante avviare la sperimentazione (sul modello di quanto avviene in altri comuni) di progetti di autocostruzione: in pratica lamministrazione mette a disposizione larea senza costi n oneri di urbanizzazione e chi decide di comprare casa se la costruisce con le proprie mani, con conseguente ribasso dei prezzi di acquisto. Una misura semplice, ma di grande significato in termini di accoglienza, sarebbe luso e lesposizione, nei luoghi pubblici, di modulistica e di cartelli multilingue. Immigrati irregolari e rom: si tratta di un problema complesso ed impegnativo, anche per i suoi riflessi sulle comprensibili esigenze di sicurezza dei cittadini. Riteniamo tuttavia che tale complessit non legittimi la scelta di soluzioni spettacolari ed inutili, come quelle degli sgomberi: riteniamo che invece sia necessario avviare un percorso condiviso, che riunisca ad un unico tavolo rappresentanti dei quartieri interessati e delle comunit di immigrati, esponenti del volontariato e operatori dei servizi sociali comunali. Nellambito di questo percorso potrebbero essere definite regole precise, che ogni parte deve essere chiamata a rispettare: con la forza del dialogo, con costanza e tenacia crediamo sia in tal modo possibile trovare soluzioni che incontrino il consenso di tutti.

2.

DIRITTI, PARTECIPAZIONE, SICUREZZA

TRASPARENZA

Lidea di amministrazione che abbiamo in mente quella che rispetta e garantisce i diritti di tutti, coinvolge i cittadini nelle scelte, assicura uninformazione puntuale e completa e segue procedure trasparenti. 2.1 EDUCAZIONE E DIRITTI Lamministrazione che vogliamo non si limita ad erogare servizi, ma intende anche svolgere un ruolo educativo: educazione alla pace, innanzitutto, come condizione prima ed irrinunciabile nei rapporti fra gli individui e fra i popoli; ma anche educazione alla tolleranza ed al rispetto di tutte le posizioni 13

politiche, etiche e religiose. Questo significa, nel concreto, prevedere ad esempio forme di tutela per ogni tipo di famiglia: per tale motivo riteniamo indispensabile listituzione del registro comunale delle coppie di fatto.

2.2 PARTECIPAZIONE Perch il concetto di partecipazione non rimanga pura enunciazione teorica, occorre pensare un nuovo modo di governare, dove chi amministra non riceve deleghe in bianco e chi amministrato viene coinvolto nella progettazione degli interventi, nelle scelte di bilancio (bilancio partecipativo), nel controllo della gestione. Per garantire una reale condivisione di questi processi non sufficiente una mera reintroduzione delle Circoscrizioni, se mantenute nella mera funzione consultiva che esse svolgevano; invece necessario avviare un percorso pi coraggioso, che preveda anche modifiche sullo Statuto e sui regolamenti comunali. necessario istituire un Ufficio alla partecipazione, che si faccia garante del progetto ed abbia precise finalit operative, quali lanalisi continua ed aggiornata delle attivit e del percorso, lo sviluppo di campagne informative e lavvio di azioni di promozione ed educazione alla cittadinanza attiva. Legnano ha gi unoccasione per sperimentare un percorso simile a quello descritto: si tratta del Contratto di quartiere, previsto per la riqualificazione territoriale di Mazzafame e che, nelle intenzioni del legislatore che ha progettato questo strumento, comprende fra i suoi punti cardine il coinvolgimento e la partecipazione diretta dei residenti in tutte le fasi del processo, dalla sua progettazione alla realizzazione degli interventi. Dovr essere compito della prossima amministrazione attivarsi perch tale partecipazione non resti lettera morta come stato finora. 2.3 COMUNICAZIONE Condizione indispensabile del partecipare poter ricevere adeguata comunicazione sulle scelte dellamministrazione. Per questo motivo riteniamo che occorra ripensare tutto il sistema dellinformazione comunale, a partire dal Bollettino Legnano informa, che da passerella per i vari assessori deve diventare effettivo strumento (con cadenza regolare!) di conoscenza per i cittadini. Attraverso di esso i legnanesi devono poter ricevere informazioni accurate e puntuali sulle scelte che lamministrazione intende fare, e devono avere la possibilit di esprimere in merito il loro parere, ad esempio con lausilio di questionari; altrettanto importante sarebbe dedicare allinterno del giornale uno spazio che presenti ogni volta lattivit di una associazione, cos da rendere edotti i cittadini sulle realt che operano vicino a loro. Come gi accennato occorrerebbe anche rendere oggetto di uninformazione specifica quelle categorie che, per fragilit legate a et, stato di salute o disabilit, necessitano di ricevere a domicilio tutte le informazioni sulle procedure amministrative che le riguardano o sui servizi a disposizione per loro. Sempre nellottica di una migliore informazione andrebbe completamente rivisto il sito internet del Comune, che cos com appare incompleto e di difficile consultazione: oltre a renderlo totalmente accessibile ai non vedenti, in conformit alle disposizioni internazionali, si potrebbe 14

suddividerlo per categorie (giovani, a seconda delle proprie necessit, informazioni che lo riguardano. In potrebbe anche introdurvi dei maggiormente dattualit.

anziani, donne, immigrati...), in modo che, ciascuno possa arrivare rapidamente alle funzione di stimolo alla partecipazione si forum di discussione sugli argomenti

2.4 TRASPARENZA Alla luce dei recenti scandali che hanno coinvolto lex vice sindaco Tommasello, limprenditore Vinco e alcuni funzionari del Comune, riteniamo che vada messa in primo piano la questione della trasparenza amministrativa, in particolare in materia di appalti. Attraverso regolamenti rigidi intendiamo fare in modo che essi non vadano obbligatoriamente a chi offre il prezzo pi basso, ma a chi garantisce il miglior rapporto qualit prezzo; allo stesso modo renderemo impossibili i sub appalti. Sulla medesima linea intendiamo introdurre il Codice etico, sul modello di quello istituito dalla Provincia di Milano: si tratta di un testo contenente le regole di condotta alle quali dovranno attenersi le imprese che intendano iscriversi allAlbo dei fornitori del Comune.

2.5 SICUREZZA Il Patto locale di sicurezza del Comune di Legnano per gli anni 2007-2008, sostenuto da un sostanzioso contributo della Regione, prevede, fra i vari interventi, 73.000 euro per limplementazione dellimpianto di telesorveglianza e 17.000 per lacquisto di un gabinetto scientifico per la Polizia locale. Il costo complessivo sar per il nostro Comune di 54.200 euro. La lettura del progetto ci suggerisce che esso punti pi a fornire una risposta di facciata alle paure espresse dai cittadini, che a tentare unefficace opera di prevenzione e di recupero sociale; ci anche volendo non soffermarci su alcune considerazioni di fondo su quanto possano essere di utilit gli occhi delle telecamere in una citt che fra i suoi mali cronici mai risolti annovera quello di unilluminazione pubblica indecente (ne parleremo in maniera pi diffusa affrontando i nodi dellurbanistica). Siamo perfettamente consapevoli delle problematiche di convivenza determinate dalla presenza di un elevato numero di cittadini stranieri: crediamo per anche che spesso le tensioni siano generate dalla scarsissima conoscenza delle loro storie culturali, politiche, religiose, economiche e sociali, e che per tentare di superare le incomprensioni sia utile unazione di riconoscimento reciproco (scardinando, ci sentiamo di dire, la mentalit per cui gli extracomunitari vanno bene se si lasciano sfruttare, non vanno bene se chiedono diritti). Le scuole offrono gi unottima opportunit di scambio e confronto, dato il numero sempre pi elevato di alunni stranieri: occorre incoraggiare in esse tutti i progetti indirizzati a migliorare linformazione sui processi migratori, sulla solidariet e sulla cooperazione, progetti che in ugual modo potrebbero essere attivati anche in altri ambiti, come gli oratori o le medesime scuole per stranieri. In maniera simile, magari utilizzando strumenti come lUniversit degli anziani, necessario diffondere le

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stesse conoscenze fra i meno giovani, che forse pi a fatica riescono a far propri mutamenti sociali tanto rapidi e dirompenti. Sempre al fine di attivare un piano di prevenzione che cerchi di evitare il sorgere di conflitti di convivenza civile, riteniamo utile avviare un monitoraggio continuo sui contenziosi condominiali e di vicinato e sulle denunce relative ad episodi di criminalit giovanile: la conoscenza dei dati permetter di agire con pi efficacia sui fenomeni descritti, ipotizzando per esempio, per i contenziosi di cui sopra, la figura del mediatore condominiale, svolgente funzioni di controllo sulle situazioni pi complicate e di illustratore delle regole di convivenza. Per prevenire comportamenti scorretti o criminali da parte dei giovani auspichiamo invece che si possa prevedere figure di educatori adeguatamente preparati che assicurino una presenza costante nelle zone e nei luoghi pi a rischio. Naturalmente, queste azioni di prevenzione non escludono lazione e lintervento delle forze dellordine, di cui si ritiene anzi necessaria unopera di sorveglianza soprattutto allinterno delle grandi aree verdi, come il Parco Alto Milanese, dove negli ultimi periodi si sono registrati preoccupanti episodi di disturbo ai cittadini e di piccola criminalit.

3.

AMBIENTE, TRAFFICO, MOBILIT

3.1 LINEE GENERALI Il primo Rapporto sullo stato dellambiente del Comune di Legnano, redatto nellanno 2006 con la collaborazione di Agenda 21, fornisce alcune indicazioni utili alla programmazione delle politiche ambientali sul nostro territorio. Fra i dati (purtroppo non sempre aggiornati) contenuti nel rapporto colpiscono quelli relativi allutilizzo del suolo e quelli inerenti alla mobilit: sulla prima materia si segnala infatti a Legnano una sempre pi massiccia urbanizzazione del territorio, assai superiore alla media provinciale; in merito alla mobilit invece da registrare luso assolutamente prevalente, negli spostamenti per studio o lavoro, dei mezzi motorizzati privati, mentre per ci che concerne i mezzi pubblici fra 1992 e il 2003 il loro uso risulta diminuito del 35 % (con unofferta del servizio che rimasta pressoch invariata, se si esclude lintroduzione di due nuove linee nel 2005). Lanalisi stilata da Agenda 21 impone unosservazione preliminare. Una seria politica ambientale richiede di poter partire da dati costantemente e puntualmente aggiornati: per tale motivo non sar possibile prescindere per il futuro da un sistematico monitoraggio della situazione dellambiente, da tenersi con regolarit, collaborando con agenzie ed organismi che operano sul territorio in questo campo, integrando le informazioni laddove risultino carenti ed aggiornandole quando siano troppo datate. In questa prospettiva si colloca la necessit di installare nuove centraline per il controllo dellaria, di cui la citt carente. Sempre dal Rapporto di Agenda 21 nasce, incontrovertibile, unaltra considerazione: la politica del mattone cos convintamente perseguita negli ultimi anni, sta producendo nel nostro territorio ferite irreparabili, in termini di sfruttamento del suolo, circolazione e vivibilit della citt. 16

Legnano non pu reggere altri massicci incrementi di popolazione, non lo possono le sue strade, i suoi servizi, il suo traffico. Di questo non eludibile dato di partenza dovr partire tutto il lavoro diretto nei prossimi anni a rinnovare il vecchio PRG per adeguarlo al nuovo Piano di Governo del Territorio previsto dalla Legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 (Legge Moneta). Tale legge, limitando i poteri dei consigli comunali ed introducendo nuove regole in materia di standard, concede ampi spazi alle amministrazioni in materia di cementificazione del territorio: occorre assolutamente impedire che a Legnano questo progetto vada in porto. Al contrario, necessario fare del rinnovo del PRG unutile occasione per ristudiare lutilizzo del territorio, che tenga conto degli interessi generali e non di quelli di alcune singole categorie.

3.2 MOBILIT E TRAFFICO La progressiva disaffezione che i legnanesi dimostrano nei confronti dei mezzi pubblici induce a riflettere sulla adeguatezza degli stessi ai bisogni e alle necessit di una societ sempre pi veloce ed in movimento. Per questo motivo si rende necessaria una completa riconsiderazione del servizio di trasporto pubblico, che preveda corse pi frequenti, pi distribuite sul territorio e pi estese negli orari (non rappresenta certo un incentivo allutilizzo il fatto che il servizio sparisca nelle prime ore della sera e si riduca al minimo nelle giornate festive). A integrazione di queste misure occorrer studiare lutilizzo di veicoli a basso impatto ambientale, non omettendo di partecipare ai bandi con cui regione e provincia concedono contributi ai Comuni per lacquisizione di tali veicoli, e ragionare su ipotesi di autobus a chiamata, sul modello del Radiobus attivo a Milano in ore serali. Sempre nellottica di favorire una mobilit alternativa efficace ed efficiente, occorre promuovere ogni iniziativa diretta a favorire luso della bicicletta o la riscoperta del piacere di camminare. Per ci che concerne le biciclette, difficile immaginare di stimolarne lutilizzo se, come risulta dal rapporto di Agenda 21, Legnano dispone di piste ciclabili ridottissime nel numero e nel chilometraggio e per di pi isolate una dallaltra. quindi necessario sviluppare la rete dei percorsi ciclabili, aumentandone lestensione e collegandoli fra loro, e realizzandoli con criteri che garantiscano una effettiva separazione dal traffico veicolare. Di estrema utilit sarebbe anche la creazione di rastrelliere distribuite in vicinanza delle fermate dei pullman, cos come quella di una struttura di stazionamento, cura e manutenzione per le bici da porre in corrispondenza della stazione ferroviaria. Per promuovere invece gli spostamenti a piedi auspicabile innanzitutto la creazione di percorsi protetti, che nei singoli quartieri uniscano le strade principali alle scuole dellobbligo, magari avviando sperimentazioni sul tipo del progetto Piedibus, gi attivo in molte citt: carovane di bambini che sotto la guida di due adulti siano condotti a scuola su un percorso stabilito sicuro, in una sorta di autobus umano con tanto di fermate per raccogliere passeggeri, orari prestabiliti e capolinea. Nella stessa prospettiva sarebbe utile creare nelle aree verdi punti di noleggio biciclette, mentre di grande urgenza la costruzione di sottopassi o 17

sovrappassi che permettano di superare le barriere costituite dal Sempione e dalla Saronnese. In funzione di un utilizzo intelligente dellauto, occorre stimolare la conoscenza e lapproccio culturale al car sharing e al car pooling, avviando alcune sperimentazioni sul territorio. E sempre nella prospettiva di alleggerire e rendere pi scorrevole il traffico occorrer effettuare uno studio accurato sul Piano urbano del traffico, studiando sul campo i sensi di percorrenza delle strade e lintroduzione di nuove rotonde (che assicurano una circolazione pi scorrevole) e di rallentatori di velocit. Proprio al fine di garantire il rispetto dei limiti di velocit richiederemo una maggiore sorveglianza da parte della Polizia locale, soprattutto in alcuni punti particolarmente critici (es. sottopasso di via Montebello, via Parma ecc.). Sar anche necessario procedere ad un controllo rigoroso delle emissioni (anche e a maggior ragione di quelle dei mezzi pubblici!) e fermare i veicoli che non rispondono pi alle esigenze dettate dal rispetto ambientale e dalla salute pubblica.

3.3 INTERVENTI IN MATERIA DI EDILIZIA E DI RISPARMIO ENERGETICO Il miglioramento dellambiente passa anche attraverso lutilizzo di adeguate tecniche di costruzione, orientate al risparmio energetico e alluso di fonti di energia meno inquinanti. Proprio al fine di evitare sprechi di energia pregiata e di sfruttare le cosiddette fonti rinnovabili, riteniamo che il Comune debba imporre un doveroso cambio di mentalit nella progettazione dei nuovi edifici, pubblici o privati che siano: le nuove costruzioni dovranno quindi come minimo essere coibentate (ossia isolate termicamente), e le luci (finestre e porte finestre) e la disposizione dei locali studiate in modo da sfruttare al massimo lilluminazione naturale. Sar poi utile stabilire incentivi (es. riduzione degli oneri di urbanizzazione o sgravi fiscali) a favore di interventi edilizi che prevedano linstallazione di pannelli solari o celle fotovoltaiche o la sostituzione di caldaie inquinanti. Per informare i cittadini su tali interventi sarebbe utile predisporre uno sportello comunale che fornisca una documentazione adeguata. 3.4 AREE VERDI Partendo dal presupposto che la vivibilit di una citt si misura anche dalle condizioni dei suoi spazi verdi, riteniamo che occorra dare il massimo rilievo sia alla cura ed alla conservazione delle grandi aree destinate a parco, sia ai piccoli spazi di quartiere, fondamentali per il divertimento e la socializzazione dei ragazzi, soprattutto ora che le strade e i cortili non sono pi come una volta luogo dincontro e di gioco. Per ci che concerne le grandi aree verdi, si impone una serie di osservazioni: - Parco Castello. necessario prevederne una nuova gestione come parco urbano, che tenga conto delle esigenze delle migliaia di visitatori, ma nel contempo possa salvaguardare il verde con sempre maggiori interventi di normale ed eccezionale manutenzione. Il Castello dovrebbe essere parte integrante del parco, come museo storico naturalistico, sede 18

di associazioni e punto di partenza per visite guidate. Da questa area verde dovrebbe ripartire con forza il progetto del Parco dellOlona, con il fiume come protagonista e la possibilit di aprirlo allo studio di ambienti e realt sociali diverse (dai residui mulini alle piccole attivit industriali ed agricole, per arrivare al depuratore delle acque). Sempre nella stessa area, in merito al Parco dei Mulini, si rende necessaria al pi presto lattivazione del Consorzio. - Parco Alto Milanese. Anche qui si impone la salvaguardia delle realt agricole, magari spingendole verso tipi di coltivazione pi naturale, con la riscoperta di siepi e filari. La gestione di questarea (in sinergia con gli altri comuni interessati) dovrebbe anche assicurare il mantenimento delle aree boschive che ancora esistono, e linibizione dellattivit venatoria, che contrasta con le esigenze di sicurezza e di tranquillit dei fruitori di essa. - Parco Ronchi. Per meglio salvaguardare larea, occorre premere per il suo riconoscimento ufficiale come parco ed avviare un progetto per farlo divenire parco ad interesse sovracomunale. Il territorio in esso compreso deve essere spinto a divenire luogo di passo e di conservazione delle specie autoctone gi presenti, con la sostituzione degli esemplari malati o importati, quando non addirittura infestanti. - Parco ex Ila. Se ne dovrebbe garantire unapertura controllata, nel rispetto delle attivit delle associazioni che operano entro di esso. Insieme al parco Ronchi potrebbe ospitare aree attrezzate per i pi piccoli e momenti organizzati con la presenza di animatori. - Boschi Tosi. Occorre garantire la salvaguardia delle poche aree boschive rimaste. Di tutti i grandi parchi cittadini ci impegniamo a realizzare una mini guida, che informi il cittadino sul patrimonio faunistico ed arboreo e sulle attrezzature ludico sportive in essi presenti. Per quanto riguarda invece i parchi di quartiere, riteniamo sia della massima importanza tenere conto del punto di vista dei piccoli fruitori di essi: da qui la necessit di coinvolgere le scuole in forme di progettazione urbana partecipata, cui gi si accennato. Per mantenere poi i piccoli parchi di quartiere in condizioni adeguate di pulizia e sicurezza si potrebbe chiedere la collaborazione di gruppi di anziani volontari, che con la loro presenza educhino i piccoli ospiti al rispetto dellambiente e svolgano un ruolo di prevenzione e vigilanza. Sempre in riferimento alle aree verdi, pensiamo occorra garantire, allinterno di esse, una corretta convivenza fra i diritti delle persone che li frequentano e quelli degli animali che le accompagnano. In questo senso, se da un lato buona cosa prevedere nella progettazione apposite aree per i cani dove essi possano scorrazzare senza guinzaglio, daltro canto necessario usare la dovuta severit nel fare rispettare le regole laddove questo non sia permesso, a garanzia dellincolumit dei piccoli frequentatori. A tutela poi delligiene delle strade auspicabile diffondere la cultura della raccolta delle deiezioni dei propri animali, intervenendo a punire con regolarit i trasgressori: si tratta oltretutto di una forma di rispetto nei confronti di categorie con particolari fragilit (anziani, disabili) per i quali la sporcizia sui marciapiedi rappresenta un serio ostacolo, e pu essere portatrice di gravi conseguenze. 19

3.5 ELETTROSMOG LOrganizzazione mondiale della Sanit lo ha definito come linquinamento del terzo millennio: eppure a Legnano gli impianti delle antenne (soprattutto della telefonia mobile) si sono moltiplicati in modo esponenziale, senza alcun riguardo per la salute dei cittadini. una politica, questa, che deve cambiare: la prossima amministrazione, oltre ad esercitare unadeguata azione di monitoraggio sugli impianti esistenti, dovr per il futuro trattare con i gestori per individuare aree idonee alla posa in opera dei tralicci, ben lontani da luoghi abitati e soprattutto da siti frequentati da persone particolarmente fragili, quali malati, bambini ed anziani. La nostra proposta che vengano adottati protocolli dintesa che, oltre ad indicare le aree consentite, prevedano ladeguamento degli impianti alla migliore tecnologia a basso rischio ambientale e listituzione di un fondo, a carico degli operatori, per ricerche ed indagini a carattere epidemiologico a tutela della salute dei cittadini.

3.6 OLONA Impossibile parlare di Legnano senza nominare il fiume che vi scorre e che ne ha condizionato la storia. LOlona un fiume, non una fogna a cielo aperto: purtroppo la Giunta di centrodestra, pur avendo delle opportunit di intervento (PRG e Area Cantoni), le ha buttate al vento, preferendo considerare questo corso dacqua come fosse un semplice canale scolmatore. chiaro comunque che un recupero del fiume va gestito in ottica sovracomunale: se infatti alcuni problemi legati allinquinamento sono monitorabili a Legnano, buona parte di essi ha origine altrove. Insieme a questo necessario coordinamento con il territorio, pensiamo occorra riqualificare lOlona, per il tratto che ci compete, dal punto di vista ambientale e paesistico. Se depurarlo significa infatti diminuire i cattivi odori, e ridurre al minimo lintervento per la bonifica dalle zanzare e da altri insetti fastidiosi come i chironomidi (con conseguente risparmio di denaro pubblico), renderne lalveo e le sponde il pi naturali possibili vuol dire diminuire in modo esponenziale il rischio di esondazioni.

4. PIANIFICAZIONE E GOVERNO DEL TERRITORIO


4.1 LINEE GENERALI Il tema dellurbanistica, alla luce anche del rinnovamento del PRG, a cui la legge Moneta obbliga i Comuni, costituisce un punto cardine nello studio e nella progettazione del futuro della citt. A questo tema si lega anche la discussione relativa al riutilizzo delle molte aree gi dismesse o che diverranno tali nel prossimo periodo. Il timore, fondatamente basato su quanto accaduto negli ultimi anni, che la revisione del PRG e le decisioni in merito alla

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destinazione duso delle suddette aree offrano lo spunto per altre colossali speculazioni edilizie, ci impone di definire alcuni punti fermi: - Innanzitutto bisogner monitorare la reale esigenza abitativa per contenere il consumo di suolo, e ci mediante anche una revisione degli indici di edificabilit in alcune zone della citt - Per favorire gli spazi di utilizzo comune, in particolare nelle zone semi centrali e periferiche della citt, si dovranno cambiare le modalit di monetizzazione delle aree standard - Occorrer invertire la tendenza alleccessivo frazionamento degli spazi comuni, trasformando le aree di pertinenza dei grossi insediamenti condominiali in aree di fruizione collettiva - Per coordinare tutte le azioni per una urbanistica sostenibile, sar necessario costituire, quale strumento di partecipazione e controllo, un Comitato interdisciplinare di Valutazione di Sostenibilit Urbanistica e di Valutazione di Sostenibilit Sociale, che lavorer a fianco degli organi tecnici comunali e coordiner la partecipazione dei cittadini alla conoscenza e discussione degli interventi prima che vengano autorizzati e realizzati. - Si dovranno adottare provvedimenti speciali per le aree dismesse: pur nel rispetto dei diritti del privato, il loro recupero devessere assoggettato al principio del miglior beneficio sociale, ambientale ed economico per la citt. 4.2 AREE DISMESSE Diamo indicazione di una serie di ipotesi sul riutilizzo di alcune aree dismesse: - Vecchio ospedale. Al di l del non condividere la decisione di edificare ex novo un altro ospedale, che ci pare rispondere (con la considerevole diminuzione di posti letto in esso prevista) al modello formigoniano di progressiva privatizzazione della Sanit, non possiamo evitare di leggere con disappunto lintenzione pi volte manifestata di attribuire allarea del vecchio nosocomio una destinazione prevalentemente residenziale. Al contrario siamo fermamente convinti che occorra riservare gran parte degli 83.000 metri quadrati in oggetto ad attivit sociali, sanitarie e culturali, vincolando i terreni a standard. In particolare occorrer considerare con la massima attenzione la possibilit di realizzare allinterno dellarea una Casa della salute, secondo quei criteri di medicina del territorio a cui proprio recentemente si richiamato il Ministero della sanit. La casa della salute, la cui sperimentazione gi in atto in alcuni distretti sanitari con finanziamenti regionali, una struttura polivalente dove possono trovare collocazione il personale del distretto tecnico amministrativo, infermieristico, della riabilitazione e dellintervento sociale, i medici di base con il loro studio associato, gli specialisti ambulatoriali. In essa pu anche essere organizzata la didattica relativa alla formazione nelle professioni sanitarie, in spazi pi adeguati e pi consoni rispetto a quelli attualmente occupati dalla facolt di scienze infermieristiche. - Area Caserma In caso di sua dismissione larea occupata dalla Caserma potrebbe essere facilmente oggetto di appetibili interventi edilizi, vista la 21

sua vicinanza con lingresso dellautostrada. Per prevenire questo rischio auspichiamo che buona parte dellarea venga vincolata a standard e destinata a progetti utili per la collettivit. Casa di riposo Accorsi. La nascente residenza sanitaria per anziani in sostituzione della Accorsi permetter di avere a disposizione la vecchia struttura per finalit sociali. Una parte potrebbe essere utilizzata per alloggi destinati ai giovani e una parte per gli anziani, mantenendo in uso i servizi generali quali il centro di cottura interno. Altre aree in disuso o in procinto di essere dismesse. Riteniamo sia necessario porre subito dei vincoli di destinazione duso sulle seguenti aree: 1. Manifattura di Legnano 2. Gianazza e terreni di pertinenza 3. Parte sud della ex Tosi 4. Ex Frascold gi Mari 5. Ex Officine meccaniche Riva 6. Ex carcere 7. Ge.Te.Ca. (Gestione Tessile Cantoni)

4.3 POLITICHE PER LA CASA ormai nota la situazione di criticit diffusa in citt per quanto riguarda la scarsit di suolo su cui edificare nuove costruzioni. A questa realt si affianca per la domanda, sacrosanta, di abitazioni a prezzo accessibile per giovani coppie, famiglie numerose o monoparentali e di alloggi in locazione a canoni ragionevoli per studenti o giovani lavoratori. Per affrontare in modo positivo entrambe le problematiche proponiamo le seguenti misure: - Definire, allinterno della pianificazione territoriale, una strategia per la casa, individuando le aree da destinare ad edilizia economica popolare. - Definire quote, nei nuovi interventi di edilizia privata, da destinare a edilizia economica e sociale a costi trasparenti e controllati - Favorire un saggio e lungimirante recupero e restauro del patrimonio privato esistente anche per finalit sociali - Avviare una seria politica di recupero degli alloggi sfitti mediante anche forme di penalizzazione tributaria per chi mantiene vuoto un immobile Accelerare il cronoprogramma per il recupero edilizio degli alloggi comunali ed Aler, in particolare quelli di via Carlo Porta.

4.4 POLITICHE PER I QUARTIERI Siamo convinti che per ridisegnare una nuova Legnano occorra partire dai quartieri. Nel quadro di unurbanistica sostenibile essi devono diventare luoghi di una nuova vivibilit e socialit. Ci significa, in primo luogo, che i quartieri non devono essere isole, cio devono essere loro garantiti collegamenti adeguati con il centro citt, nonch servizi ed uffici pubblici decentrati. Nello stesso tempo occorre fornire i mezzi ed attrezzare le strutture necessarie

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per ospitare eventi e feste di quartiere, che aprano al resto della citt la conoscenza del territorio. Sui singoli quartieri, in aggiunta a quanto gi esposto in merito allutilizzo delle aree dismesse, si osserva quanto segue: Quartiere Canazza. Larea della Canazza alta si presta per un intervento integrato di riqualificazione territoriale e sociale utile a tutta la citt. In particolare, il ritorno in tempi brevi di tutti gli spazi alla scuola Pascoli, la presenza della scuola materna Anna Frank e del nido Salvo dAcquisto e il previsto riutilizzo della scuola Medea ci dicono che di fatto sta nascendo una piccola comunit scolastica che con modesti investimenti pu diventare un polo di istruzione e socialit a beneficio non solo dei frequentanti, ma di tutti coloro che svolgono o vogliono svolgere attivit attinenti alleducazione scolastica, sportiva e civica. inoltre da programmare il rilancio di aree verdi per uso collettivo quali il parco Robinson e il campo tra le vie Colombes e Girardi e la Accorsi, che non deve essere venduto; nella stessa funzione occorre bonificare e recuperare ad uso pubblico il terreno, attualmente adibito a deposito di carcasse dauto, sito sulla via del Fante, mentre auspicabile lacquisizione dal demanio militare del bosco situato nellarea del tiro a segno nazionale. Quartiere S. Paolo. quello pi colpito dalla speculazione edilizia. Lintensa urbanizzazione ha ridotto di molto gli spazi aperti e le aree verdi attrezzate, mentre i servizi primari sono diventati insufficienti. Il primo intervento di riqualificazione lo spostamento degli insediamenti rom in aree pi consone sul territorio comunale o sovracomunale. Le aree recuperate andranno bonificate e ripristinate alle loro funzioni di fasce boschive: in accordo con le propriet si potr decidere di attrezzarle con percorsi ginnici o ciclopedonali. Le procedure per la realizzazione del Centro commerciale Iper di via Liguria e per la trasformazione dellarea dismessa della ex Pensotti sono gi avviate. Questi interventi peseranno molto sulla vita del quartiere e per tale ragione siamo convinti che la loro sostenibilit vada verificata con i residenti. In questa ottica ci appare incresciosa la scelta, di certo non condivisa con gli abitanti, di destinare una parte dellarea di via Liguria ad un nuovo, massiccio intervento di edilizia privata, quando ben pi utilmente una frazione del terreno avrebbe potuto essere utilizzata per il Centro di aggregazione giovanile, di cui la citt urgentemente necessita. Anche una parte dellarea ex Pensotti potrebbe essere sfruttata per fini sociali, realizzandovi un Centro sportivo polifunzionale. Quartiere Mazzafame. Limponente progetto di riqualificazione territoriale di cui il quartiere oggetto rappresenta unimportante occasione per ripensare e ridisegnare dalle radici larea di Mazzafame, dando finalmente risposta alle richieste ed ai bisogni dei suoi abitanti. Data per la dimensione dellintervento e la consistenza dei finanziamenti in gioco occorrer seguire con estrema attenzione tutto il processo, vigilando sul ruolo di tutti gli Enti interessati e garantendo ai cittadini il ruolo di partecipazione e di decisione che il contratto riconosce loro, accettando anche di rivedere quelle parti del progetto che non vengono incontro

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allinteresse della collettivit. In integrazione a quanto previsto dal piano, si avanzano le seguenti proposte: - Allinterno del centro sociale: Auditorium, biblioteca di quartiere, spazi creativi - Campo per le bocce e spazi creativi allaperto per attivit ludiche e sportive - Decentramento di alcuni servizi comunali (anagrafe e certificazioni) - Aree da destinarsi allattivit di giardinaggio Quartiere Oltre Saronnese. Il quartiere, con le nuove abitazioni, sar abitato da oltre mille persone, e non pu rimanere nello stato di abbandono e di isolamento in cui si trova, con la statale 527 che di fatto funge da barriera architettonica nei confronti del resto della citt. Per superare questa condizione occorre creare un sottopasso ciclopedonale di collegamento con il resto di Legnano, realizzare una rotonda veicolare per facilitare il passaggio della Saronnese e ristabilire il percorso del bus di citt. Al fine di rendere pi vivibile la zona sar poi necessario realizzare un Centro sociale e favorire linsediamento del piccolo commercio.

4.5 INTERVENTI DI ORDINARIA MANUTENZIONE Riteniamo rientrino in un concetto allargato di urbanistica tutti quegli interventi di ordinaria manutenzione che, per quanto magari non appariscenti nei risultati, contribuiscono non poco a rendere una citt pi bella e pi vivibile per coloro che ci abitano. Da qualche anno a questa parte registriamo un progressivo decadimento di Legnano in questo senso: la nostra citt decisamente sporca, mal tenuta, poco curata. Si rende perci necessario un intervento che per prima cosa preveda da un lato unazione sulla societ cui spetta la gestione della pulizia pubblica, perch provveda con maggiore solerzia e puntualit ai compiti che le sono affidati, e dallaltro un maggiore impegno del Comune nei suoi doveri di controllo in materia. Oltre a ci assolutamente necessario intervenire come segue: Vigilanza sui lavori stradali e sullo stato delle strade. Non tollerabile ulteriormente che la circolazione per le vie della citt, soprattutto per biciclette, motorini e pedoni, sia continuamente messa a rischio da voragini che si aprono nel mando dasfalto, da riparazioni malfatte, da rattoppi che diventano autentiche trappole per anziani, passeggini e disabili. Illuminazione pubblica. Strade e marciapiedi ben illuminati sono una delle condizioni primarie per la sicurezza: a Legnano, per realizzare questo obiettivo, occorrer mettere mano al complesso dellilluminazione pubblica, che ora versa in uno stato pietoso. Lampadine di nuova concezione, pi efficaci e a basso consumo dovranno essere collocate nella quasi totalit del complesso viario cittadino. Arredo urbano. Lattenzione e la sensibilit di un buon amministratore si colgono anche dalla cura che viene investita nella scelta dei materiali di arredo urbano, che devono corrispondere a precisi criteri di comodit e di fruibilit. Panchine troppo larghe e senza schienale, scivoli senza corrimano, essenze arboree che rinsecchiscono per mancanza di cure, monumenti lasciati nellabbandono, sono tutti indizi di trascuratezza e di scarso amore per la citt. 24

5. POLITICHE CULTURALI
5.1 LINEE GENERALI In questo ambito siamo convinti che occorra un drastico mutamento di indirizzo: negli ultimi anni abbiamo assistito ad una politica culturale quasi unicamente incentrata sui grandi eventi, quelli che, per la rilevanza dei personaggi coinvolti e per lentit degli investimenti che richiedono, attraggono grandi titoli sugli organi di stampa e grande popolarit mediatica per gli assessori interessati. Per noi lazione culturale da parte di un Ente locale deve essere anche e soprattutto altro: assistenza e sostegno alle associazioni che fra mille sacrifici operano sul territorio, attenzione agli aspetti storici, economici e sociali dellarea di appartenenza, sviluppo e promozione di iniziative che coinvolgono in primis gli operatori locali, partecipazione dei cittadini e delle associazioni stesse alla programmazione, definizione e realizzazione degli eventi, che devono essere diretti a tutte le fasce di et ed arrivare nelle periferie. 5.2 SOSTEGNO ALLE ASSOCIAZIONI ED ALLE INIZIATIVE CULTURALI -Quando si parla di sostegno alle associazioni non ci si riferisce affatto a forme di finanziamento indifferenziate e a pioggia, che finirebbero per mettere sullo stesso piano quanti lavorano seriamente e le realt meno attive. Si potrebbe al contrario prevedere una tipologia di aiuti che consista nella concessione in uso gratuito degli spazi necessari alle iniziative dellassociazione ed in contributi per la pubblicizzazione di esse, se questa in cambio assicura almeno due eventi allanno: in tale modo si premierebbe il merito e non si ingenererebbero sospetti, come oggi avviene, sui criteri in base ai quali si scelgono le associazioni da finanziare. Nel bilancio del comune potrebbe essere stanziata ogni anno una cifra diretta a finanziare la pubblicazione di saggi, ricerche, volumi sulla storia, leconomia, le tematiche sociali che interessano il territorio: si incentiverebbe cos ad esempio lelaborazione di tesi di laurea che abbiano ad argomento Legnano, e si stimolerebbe lattivit dei tanti ricercatori che risiedono nella nostra citt. In unottica di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturalistico del territorio, ed in collaborazione con le scuole, si dovrebbero organizzare visite guidate nei luoghi pi significativi, per diffonderne la conoscenza soprattutto fra i cittadini pi piccoli. Sempre nella medesima ottica crediamo che, laddove possibile, vada recuperato il valore storico delle cascine, sottraendole alla espansione edilizia, rendendole testimonianza tangibile del passato del nostro territorio e magari facendole divenire sede di nuove attivit. Una politica culturale degna di questo nome necessita anche di spazi adeguati dove possa essere attivata. Per la precisione riteniamo non pi procrastinabili i seguenti interventi: - Creazione di una sala civica, adatta ad ospitare iniziative pubbliche, stagioni teatrali, convegni. - Realizzazione di una nuova biblioteca, finalmente accessibile anche ai disabili 25

- Reperimento di uno spazio dove le associazioni culturali abbiano la possibilit di ritrovarsi per comunicare reciprocamente le iniziative in programma (ed evitare cos dannose sovrapposizioni), scambiarsi pareri ed avviare forme di collaborazione.

5.3 POLITICHE SCOLASTICHE La scuola lambiente dove bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo: anche le scuole un tempo solo mattutine tendono ora ad estendere la loro offerta alle ore pomeridiane. Si rende quindi necessario un adeguamento dei servizi, che tenga conto di questi cambiamenti, a partire dalla questione delle mense. Non pi differibile ci appare a tale proposito la creazione di un centro di cottura comunale che serva tutte le mense scolastiche, cos come lapertura di una mensa cittadina, che possa essere utile agli studenti degli istituti superiori non dotati di questo servizio, ma anche a quei dipendenti dei servizi (Istituti bancari, assicurativi, uffici vari), che spesso si rivolgono al privato per mancanza di una soluzione decente di tipo diverso. LEnte locale rientra a pieno titolo tra i soggetti sui quali grava la responsabilit della gestione scolastica e deve dunque assume un ruolo attivo, propositivo e protagonista del sistema scolastico territoriale, intervenendo non solo come erogatore di servizi di supporto e infrastrutturali, ma come interlocutore interessato al livello dellofferta formativa e del servizio costantemente fornito dalle scuole. In particolare lAmministrazione comunale deve: Integrare e potenziare la qualit dellofferta formativa Facilitare linserimento e potenziare il sostegno dei minori disabili e/o a rischio di emarginazione sociale Migliorare la qualit degli ambienti scolastici attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Molti degli edifici scolastici cittadini risentono del passare del tempo: realizzati spesso nella prima met del secolo scorso, risultano in gran parte superati nellorganizzazione degli spazi e poco accoglienti per i ragazzi. Va quindi predisposto un piano per il radicale ammodernamento delle strutture, lampliamento dove esse risultino insufficienti rispetto alla domanda, ed anche la costruzione ex novo. Lammodernamento deve altres passare attraverso la dotazione alla scuole degli spazi laboratoriali e delle strumentazioni tecnologiche necessarie per attuare una didattica al passo coi tempi e in linea con le prescrizioni della Conferenza di Lisbona per il superamento dello svantaggio informatico del nostro paese. Adottare tutte le strategie di intervento opportune per rendere pi fruibile, ricco e stimolante il servizio scolastico dellobbligo. La scuola deve rappresentare per bambini e ragazzi un luogo dove star bene e allargare la propria vita sociale. In questo senso le strutture scolastiche devono poter essere fruite anche in orario non scolastico, con unofferta di sostegno allesecuzione dei compiti e allo studio, ma anche di attivit ricreative, sportive, culturali in senso ampio, nelle quali i ragazzi possano sentirsi sempre pi liberi e protagonisti. Anche le famiglie e i residenti nei quartieri potrebbero trovare nelle strutture scolastiche dei punti di riferimento per molteplici attivit ed iniziative culturali e 26

ricreative che favoriscano laggregazione, la socialit e lo sviluppo di relazioni di buon vicinato. Garantire continuit delle iniziative che hanno avuto positivo riscontro nelle scuole Mantenere e potenziare lazione di stimolo reciproco e collaborazione tra lAmministrazione Comunale e le Scuole, nonch contribuire ad integrare le azioni con il territorio. Poich leducazione ambientale si fa anche a tavola, insieme con quella alimentare, necessario porre particolare attenzione al servizio mensa, che deve promuovere unalimentazione genuina, con prodotti di stagione e biologici, bandendo acque in bottiglia e confezioni non biodegradabili. Nella stessa ottica sarebbe utile promuovere in collaborazione con lASL incontri mirati con insegnanti, genitori ed alunni allo scopo di diffondere la conoscenza dei corretti comportamenti alimentari, nonch dei rischi legati allobesit infantile (tali incontri potrebbero fungere da premessa allavvio del progetto Piedibus, di cui si gi parlato al par. 3.2). Per quanto le scuole superiori non rientrino nella diretta competenza dellamministrazione cittadina, sarebbe opportuno potenziare la struttura comunicativa fra quelle presenti sul territorio, per favorire lo sviluppo di iniziative concordate e di attivit e politiche scolastiche comuni. Sempre nello stesso ordine di scuole, allo scopo di stimolare la partecipazione politica dei ragazzi, sarebbe utile organizzare con gli studenti del terzo e quarto anno, in aggiunta ai previsti insegnamenti di educazione civica, degli incontri per spiegare loro il funzionamento della macchina comunale, cos che possano arrivare informati al loro primo appuntamento elettorale. Nellottica di una generale politica di sostegno allistruzione, occorre sviluppare lattivit di orientamento scolastico e professionale, rilanciare le 150 ore, ed incoraggiare lattivit delle associazioni che curano i corsi di italiano per gli extracomunitari (fornendo loro spazi adeguati e favorendo lintroduzione di appositi corsi diurni per le donne).

6. LAVORO, OCCUPAZIONE E RILANCIO PRODUTTIVO


6.1 LINEE GENERALI Larea dellAlto Milanese ha subito negli ultimi decenni profondi cambiamenti economici. Pochissime tracce rimangono ormai delle grandi imprese che hanno fatto la storia industriale di questo territorio, e che sono state nel tempo sostituite da un sistema locale fatto di piccole realt produttive e da un terziario che, se da una parte ha via via incrementato i suoi spazi, dallaltra non ha saputo garantire forme stabili e qualificanti di occupazione, ed comunque ancora troppo concentrato sulle attivit tradizionali. Tali mutamenti non hanno tuttavia fatto venire meno le caratteristiche di omogeneit territoriale, di fortissima integrazione a livello strutturale, urbanistico ed infrastrutturale che contraddistinguono questarea. Ecco perch 27

riteniamo che il progetto di Citt metropolitana, a cui non siamo pregiudizialmente contrari, non possa non tenere conto di questa realt, e debba andare oltre la distinzione meramente geografica delle province di Milano e Varese. Lipotesi dellistituzione del Circondario dellAlto Milanese potrebbe essere utile a superare questa distinzione, e perci merita di essere adeguatamente studiata.

Altrettanto complesse sono le problematiche che si pongono in materia di sviluppo. Per gestire i cambiamenti economici dellarea, e per consentirle di guardare con pi fiducia al futuro, crediamo occorra garantire una serie di interventi, che la rendano anche appetibile per nuovi insediamenti produttivi: - Promuovere iniziative che favoriscano e promuovano linnovazione della produzione. A questo scopo sarebbe utile incoraggiare il decentramento di alcuni corsi universitari ad indirizzo tecnico-scientifico ed abbinarli alla costituzione di un Centro di ricerca consortile per linnovazione tecnologica nel settore delle nuove fonti di produzione di energia sostenibile e di risparmio energetico (fotovoltaico, pannelli solari, teleriscaldamento, eolico e nuovi materiali da costruzione). Al medesimo fine potrebbe essere auspicabile listituzione di una Consulta dellInnovazione diretta al rilancio e al recupero del potenziale tecnologico e scientifico presente in citt, che dovrebbe operare in stretto rapporto con le istituzioni scolastiche superiori presenti sul territorio. - Favorire lo sviluppo economico delle piccole e medie imprese creando spazi, luoghi e servizi adibiti a tale scopo. Incoraggiare anche tutte le forme di aggregazione aziendale che permettano di concorrere con unofferta pi competitiva sul mercato regionale, nazionale ed internazionale. Diffondere la conoscenza della produzione del settore artigianale, del commercio e delle piccole e medie imprese con una Fiera dellAlto Milanese da tenersi almeno ogni due anni. - Rafforzare le misure per la formazione e la riqualificazione della manodopera, magari cercando di prevedere in anticipo le situazioni di crisi - Vincolare le aree industriali alla loro funzione produttiva, senza intervenire con inopportuni cambi di destinazione. - Costituire un coordinamento istituzionale permanente per il diritto al lavoro e per la responsabilit sociale delle aziende che faccia da collegamento tra Euroimpresa, Eurolavoro, Centro per limpiego e Centro di formazione professionale.

6.2 IL RUOLO DI EUROIMPRESA In tutti questi interventi siamo convinti possa essere fondamentale il ruolo giocato da Euroimpresa, che, come il caso ABB ha ampiamente dimostrato, pu anche svolgere una funzione importantissima di mediazione in operazioni dirette al rilancio industriale del territorio. Fra laltro, proprio Euroimpresa sar chiamata a coordinare il Piano strategico per lAlto Milanese, di cui si auspica leffettivo avvio, dopo anni di stallo. 28

Tale Piano strategico rappresenter per larea loccasione ideale per realizzare nei fatti un modello di programmazione negoziata fra tutti i soggetti pubblici e privati che operano sul territorio. Sar compito della nuova amministrazione adoperarsi perch tale concertazione si realizzi nei fatti, senza quelle pretese di autosufficienza e quelle forme di campanilismo che in passato hanno gi fatto perdere utili opportunit. Secondo noi Euroimpresa deve anche assumere strategie e progettualit che mettano il diritto al lavoro e al salario sullo stesso piano dei diritti dellimpresa: essa deve insomma passare dalla centralit imprenditoriale alla centralit delloccupazione vera e stabile. La tenuta sociale del nostro territorio non pu prescindere da un ampliamento dei livelli occupazionali stabili, ed in questa ottica occorre, come gi detto, puntare sulla ricerca tecnico scientifica e sullinnovazione tecnologica. In questo processo Euroimpresa dovr svolgere unazione di richiamo alla responsabilit sociale delle aziende e fornire alle stesse progetti od indicazioni per la riconversione delle attivit produttive; avanzare proposte di ampliamento dei filoni produttivi e di ricerca; rendere operativi progetti di ricerca di nuovi patner e di nuovi mercati, regionali, nazionali ed internazionali; monitorare costantemente le dinamiche concorrenziali nei settori pi vulnerabili, promuovendo la costituzione di reti consortili di azienda.

6.3 AMGA, TELERISCALDAMENTO E RACCOLTA DIFFERENZIATA AMGA ha ormai assunto le dimensioni di una holding industriale, che gestisce sul territorio legnanese diversi settori, da quello energetico a quello dei servizi generali (riscossione tributi, gestione TIA ed altro). Si tratta in pratica di una societ di diritto privato, che agisce ed opera sul mercato come qualunque altro operatore economico pur essendo di propriet pubblica di pi comuni della zona. Proprio per queste sue caratteristiche occorre prevedere maggiori forme di controllo sul suo operato da parte del Comune di Legnano, che ne azionista di maggioranza, mentre sar anche opportuno studiarne un nuovo assetto societario. Ma unaltra considerazione si impone: AMGA una societ che finora ha prodotto benefici per i comuni, ma non ha determinato sulla comunit locale le ricadute positive che ci si aspettava: ora che anche i cittadini possano ricavare vantaggi in termini di contenimento delle tariffe per le utenze domestiche. Altre osservazioni devono essere fatte sul progetto di teleriscaldamento. Esso avrebbe dovuto sfruttare energia ricavata in parte dallutilizzo di biomasse (materiale legnoso o vegetale): in realt la sezione costruita a tale scopo, costata milioni di vecchie lire ai cittadini, non ha mai funzionato, ed attualmente limpianto di cogenerazione alimentato totalmente a metano. Per ovviare a questo fallimento, e per ridare valenza e significato al progetto, occorre riflettere su una serie di misure: - studiare un sistema per rendere operativa la sezione biomasse - predisporre una rete di micro centrali di rilancio

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- progettare la rete di distribuzione su scala pi ampia, ad esempio Legnano pi i 23 comuni consorziati con Euroimpresa - dotarsi di una propria struttura di ingegneria impiantistica - aggregarsi con societ del settore (come la Tosi Castiglioni e la Fabbrica Caldaie Legnano) - produrre elettricit da immettere nella rete cittadina. Relativamente ad un altro servizio fornito da AMGA, e cio quello della raccolta differenziata dei rifiuti, riteniamo siano da perseguire i seguenti obiettivi: - incrementare la percentuale di raccolta, anche sensibilizzando maggiormente i cittadini sullimportanza di essa - aumentare la trasparenza del processo, informando i cittadini stessi, gli amministratori di condominio e le imprese su come vengono trattati i rifiuti raccolti - migliorare la gestione degli orari, e prevedere sanzioni incisive per chi non rispetta le regole - organizzare il procedimento in modo pi opportuno, studiando misure per evitare ostacoli alla circolazione e problemi alle categorie pi fragili (disabili).

6.4 COMUNE ED OCCUPAZIONE Nellambito delle iniziative che il Comune potrebbe intraprendere per rilanciare loccupazione o migliorare le condizioni di lavoro segnaliamo quanto segue: - Nostro intendimento rilanciare la presenza pubblica nel settore dei servizi alla cittadinanza, ad esempio riaprendo delle farmacie comunali e dando il via ad una struttura, sempre comunale, adibita ad ortomercato a prezzi controllati - Per i dipendenti comunali: occorre avviare una politica di miglioramento della formazione sia trasversale (corsi di informatica e di lingue) sia specialistica (regolata sulla mansione). Di estrema importanza ci sembra anche introdurre la possibilit di stages retribuiti per giovani laureati, ed agire in funzione di un riequilibrio delle carriere (in Comune lavorano 234 donne e nessuna di loro dirigente). Un occhio di riguardo riteniamo poi vada dato al Corpo di Polizia Municipale, che a nostro parere deve recuperare il vecchio ruolo di tramite fra cittadini ed amministrazione (meno polizia, quindi, e pi vigili urbani). - Alla luce delle tante irregolarit che il settore presenta, intendiamo esercitare la massima sorveglianza sui cantieri comunali: rispetto delle norme di sicurezza, contratti a norma, niente lavoro nero e retribuzioni adeguate.

Il candidato sindaco: Per la Lista Citt viva: Per Rifondazione Comunista: Per Verdi per la pace: 30

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