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MONUMENTI ANTICHI PUBBLICATI PER CURA DELLA REALE ACCADEMIA DEL LINCET VOLUME XIV ULRICO HOEPLI EDITORE-LIBRAIO DELLA REAL CASA. E DELLA R. ACCADEMIA DEI LINCKI b MIA, MILANO 1904 NORA COLONTA FENICIA IN SARDEGNA La ita. : § L. Count topagrapier. — Avansi di monumenti ri feribili ulla colonia fenivia o contomporanci delta dominasione cartaginese od anteriort all'epoca romana. Chi dalla mavina di Cagliari guatda ad occidente, dove una linen non intorentin di monti ehinde © c0- rona il golfo, distingue subito, ten Lo ville ¢ i easali sparsi sulla iva del mare, alle falde di quoi monti, il pid grosso agglomerate di abitavioni, che & anche Yultimo, & i comane di Sarrok, Oltre questo, In Yinea tontuosa continua alqnanto, senza Lraccia di abitati ni di fabbriche, e par terminare in un massiceio pro- moatorio. Ma, quando Torizzonte 2 limpido, si distin- quono ancora, pitt lontane, due veechie torr, plantate sopra due soogli, Ta prima & abbandonata, © sta su i on isolotto detto di 8. Mucario; 1a seconda fa xe- centemente adattata a caserma delle guardie di fi- nanza, ¢ sorge sul promontoria dol Coltellazzo, che ® Vestrema punta di terra protesa ad est dal lato vecidentalo dell'ampio golfo di Cagliari, © no costi- tuisee quindi il vero Limite geogralies. I monti ai Surrok, a pendio ripido sul golfo, digradano dall'altea parte in nna fertile vallata, ove couduce una bella strada rotabile che valiea Valknra pooo a monte Sarrak, ol ove sorgono vatie borgate, di ent Ia pitt importante & Pala, poco lontana dal maro ed al cui tonimento appartiene il eapo che da essa prende nome cho termina ad est nella punta del Coltellazeo. Tl Capo di Pula non @ yeramoute una somplioe punta avanzata della costa, bensi una penisoletta molto irvegolare ¢ sinuosa cho si distacea dalla costa si protenile verso sud-ost (v. la pianta atv. 1). B tale istacco risnlta smeora pit accentuate ove si cousideri il diverso eavattere di quollo che & propriamento il corpo dolla pevisoletta, il quale @ di natura roeciosa (pauebina), 6 dott’ istmo basso 9 sabbioso che mate- rialmente la rieongiunge alla sponda, I limiti di qnesto istmo, ehe fa parte delarea sa eui dovremo rivolgere la nostra atfenzione, sono quasi segnati da due fub- Drieho. Luna, verso terra, @ la ehiesetta ruvale di 8. Biisio, ent @ annessa 1a casa dell’ Alleraos: fanno froute a qnesto grppo dello baraeche di rieovero per Ja festa annualo, L'altra fabbriea, dalla parte di mare, ML NORA. COLONIA FENIGIA IN SARDRGNA 2 la casa della Guardiania 0 guardia del Santo, che sorge sui primi vialti roeeiosi ed & in parte fondata sopra rudori romani (") ‘A questo punto il eorpo dolla penisola pioga in angolo, e, abbandonata la direzione nord-sud, che: & penisola © i seni di mare che Vabbracciano, © dosti- nato a divenize isolotto, como quello di S. Maeario ianai acconnato, ovvero come Vestroma punta del promontorio stesso, tagliata ora fuori ¢ ridotta a sooglio, La forma di questo, simile ad una lama di eoltel- quella dell’ istmo, si volge al sud-st, ove le onde del mare sbatlutoyi dallo seiroceo hanno prodotta una in- wnat Iunata preceduta da esteso bassofondo roc~ ud una tozza punta arrotonda cioso, Jaseiando al ad est un secondo istino, ehe si congiunge ad un pr montorio di molto pitt elevato, dominante tutta Ta (1) Quest eifct, che doeromo pit volte rammentare, sone Ai proprieti del comane si Cagtiats Ai primi di maggio suote ino trasportarst processionalmente lalla citi al sam reglianitano S. EAs, 0 tuario di Pala Ta statua del patron mola veniva seeampsyenata dal ania 0 ai tempi della dominazione sp rao, © da una iH sindaeo di i quello rippresentanto del vieer®, A ‘Vonore ai mobili eittadin che si fa rappresontare da un Toros Inccio, gli ha procurato il nome, eon cui si designa pure il promontorio dal quale si distaccd © la torre che sorge sulla sommita di quello Giace cost la penisoletta del Capo di Pala fra due ii di mare, uno ad oriente, Y'altro ad _occidente, opportunamente situata ancho oggi per offtire, secondo iL vento, riparo a piceole navi. Tl seno orientale, com preso tra la punta dol Coltellauzo a sud ¢ Valtra di 8. Vittoria a nord, fa parte del golfo di Cagliari, viene particolarmente indieato col nome di Rada §. Biisio. 11 sono secidentale, pitt ampio © pitt pro- fondo, @ invece fvori del golfo di Cagliari, ed & come diviso in due da una ponisola detta « Fredis Minoris + 113 NORA. COLONIA FENIOIA IN SARDEGNA ud oho, quasi diga naturale, con largheaza presso a poco costante, si avanza dal lato occidentale e si ripiega poi a gomito, chindendo un bassofondo pieno di alghe, denominato « Stangioni S. Bfisio r. La parte osterna el piccolo golfo prende nome di Porto d'Agoma, da ‘un buon riparo che offte nlla sponda d'oecidente, sotto il monte Agoma. Completano i dati che possono rilevarsi dalla pianta a tay. Vi, per quanto riguarda Vaspetto intoroseantis- simo ed attraentissimo di questi luoghi, la veduta pa- noramicn ehe olfriamo a tay. VIE» la fig. 1, le quali alla loro volta si compiono a vivenda, La prima & tolta da fotografie eseguite dalla torre del Colteliazxo, © mostia la penisola del Capo di Pala con parte della rada di S. fisi, © il piccolo golfo doceidonte con Ia penisola Fradis Minoris e il pittoreseo sfoudo dello montagna cho si allontanano verso i Capo Spar- tivento. La fig. 1 riproduco invece wna fotografia prosa da 8, Efisio del promontorio e dello seoglio del Coltallazao. La penisola del Capo di Pula, che abbiamo finora Aeseritta, 2 cosparsa di rovino d'antiothi edifie, di eni quelle appariseenti sono depoca romana: esse atte- i Ap Nora, da oui stano che quivi sorse Vantien i morita d'esser donominata @ denomineremo dora in poi tutta la ponisoletta, e meriterabbe altresi di pi- gliar nome il golf ad oeetiente della penisola no- rense ('). Che Ta cittd Ia quale sorgera sul piano ondulato i questa ponisola — ove ora dentro i margini roe- ciosi e frastagliati si vedono campi dit grano — fosse proprio Nora, ® aceertato da una tradizione che pare rimasta sempre viva negli abitanti dei borghi vieini, non contraddetia né dubbiosa. e dal titolo di Favouin Vera (0. FL. X, 2, 7541) trovato sul posto stasso, (2) La recentissima earta dello Stato Maggiore alla coala 000 (fol. 240, quadro TV, noxd-ovest, 8. Efisio) segue ele rovine di Nora dentro terra, diqua da 8. Rfsio, fsservano s0 non wiser! avanai delacqualtto 0- ano. Nella penisola del Capo ai Pula si trorano invece ro: vine di nomerost ed importanti edifei, ed wn teatro ancora abbastanan bon conservato (Lamarmora, Voy. ex Sardauyae, Tp. 855, atl. tor. oft. In nostrn planta ea ve" data panoramica tavy. VI, VII), Altsi errori di quella earta mi sembrano i seguenti: Agoma per Agomas Torre 8. fio per Torre del Caltelaszo; il nome as Copo di Pale attsibuita alla pants arzotonidati a sud della penisole norense, punta che non In nessuna impostavea gougratien Moseatuses anrica: — Vure XIV. Ma non dei « conspiena oppidi romani rv iera » (jdtd. . 785) cho unict fnora richiamavano T'attenzione de) Yisitatore noi qui intondiamo oceuparei. Siamo pint tosto attratti dalla oscura storia del periodo proro- mano, dal desiderio ai leggore pitt chiaramente che non si pot® finora in quelle epoche in eni la citta non era ancora entraia nellorbita alquanto wniforme della dominatries del mondo, ma vi si svolgeva in yeee una storia o indipendente o comessa ad altre fore, prineipalmente a quella della rivale di Roma. Fu appunto questo il programma ehe mi proposi quando, per breve tempo, prima di venire eletto alla eattedra ateheologiea dell'Universita di Pavia por la quale gid pendeva un coneorso, io tui prescélto a reg- gore 1a Direziono dogli seavi dell’ isole. di Sardegna @ dol BR. Museo archeologieo di Cagliari. In quei poohi io condussi sul suolo di Nora ben due eampaggne «i soavi, intorno alle quali ebbi gia a riferire (!). i risultati non furono privi a importanza anche per Ja storia della citta romaoa; ma di eid f appanto riferito con relativa diffusion, © non vi tornord sopra. Purono invece acceunati con promessa di pith ampia wo alla mesi trattazione, ehe or adempio, quelli che risa storia della citta panica e fenicia, Hsporrd qui adunque tutto oid che ha relazione con la topografia ¢ gli avanai monumentali della Nora fenieio-punica, pm- troppo non eosi cospicui come quelli della Nora ro- ‘mand, ma senaa patagone pid importanti por la etoria generale del Mediterraneo (¢ questi dati furono spe- vialmente il frutto delle mie due campagne); espored inollre quanto & yeuuto fuori dalle necropoli. proro- mane, eid che & principalmente frutto degli seavi exe guiti dai miei predecessori, eho perd i miei hanno servito a conttollare ed a completare, ponendomi in grado di illustrare un materiale prezioso che rimaneya iguoto alla selanaa od inadoperabilo per 1a reintegra- one storica dellantichita. I monumenti dell epoca preromana messi in Ince dai miei seavi sono prineipalmente un santnario in cui dovova essor venerata Ia dea Tanit, posto quasi al centro del pinno ondulato che costituisee fl corpo della penisola norense, © nel Inogo piit elevato di eso (m. 17 sul livello del mare); una torre di -ye- (9) Not. ds seani, agosto 1901.» febbeaio, 1902, 5 NORA, COLONIA FENICIA IN SARDEONA 116 tta 0 difesa, che er collocata sul promontorio del Coltellazzo; un interessante e nuovo capitello figurato, Di altri picooli avanai 9 di mudori romani connessi alla storia della cittd fenicio-punica diremo pare brevemente. Gia altrove acceunai, @ perd non ripeto, le ra- sioni pratiche che consigliarano a incomineiare wos, iMlnstrarione metodioa delle antichita sardo-fonicie dalla cittd di Nora, Qui died solo porcha i tema sia importantissimo © nuovo, Liarcheologia fonicin @ pit difieile della greea ed & vimasta assai pitt indietro da essa, sia poreh 1a minore perferione estotien dei monmnenti e della sup- pellettile ne ha fatto trascarare I' importance storica, sin por la mancanza o la dispersione del materiale, come di quello che apparteneva ad a popolo il quale esplicava Ia sua attivita pinttosto nella navigazione @ nol eommercio che nel progrodire ¢ syilupparsi in sedi stabili. B gid noto come il earattere stesso delle eo. struzioni fenicie e il destino storieo delle terre in oui sorsero Te abbia condannate ad una distruzione quasi completa, in modo che dello anticho citta “dei Pevict, meglio che di quelle dei Greci e forse di tutti li altri popoli mediterranci. che ebbero givilt pro- gredite, si pud ripetere col pootay ef iam periere ruinae. Ui caruttore della civilta fenicia orientale si ripro- dusse in oceidente, dove poi si ebbe quasi una flo tura indipendente, cho @ la storia e Ja eivilta punica, quando Cartagino assuuise 'egemonia dei coloni feniet oceidentali od accentu’ il suo ed sl loro distacco dalla patria Qorigine. Ma anche Ia eiviltd puniea 8 per To madesime ragioni, poco nota e studiata, Bi vero che 1 Cartagino, so le successive distrazioni eni la eitta and) soggetta non offrono speranza di ottenere dati interessanti por gli odifici che doverano sorgere nol- Yavea del pitt antico abitato, numerosi inveoe ed imi- portanti souo divenuti i monumenti resi alla luce dalla neecopoli, daeehé questa ha cominciato ad essere esplorata con attivita ¢ con successo; ma anche cola siamo ancora hen lungi dal poter avere ogi una mo- nografia completa, dal poterei seryire del materiale archeologico per trame tutte le possibili deduziont storiche © contribuire eos) alla reintegrazione del pas sato, Questo edmpito & pitt facile per una delle minori cittd fenicio-puniche d’oeeidente; e To studio esauriente di wna di esse potri servire ad orientare Ie riverche, ai offre dati di comparazione, a spianare o a rischia- rare almeno Ja via ai valorosi ma rari eultori dell'at- cheologin puniea, se non ad offtir loro un modello. Né bisogna trasonrar di notare che vi sono dei problemi i quali non possono a Cartagine nd presentarsi nd es- sere risoluti, © ehe sono invooe propri delle minori citta Te quali furono di poi soggatte al suo dominio Soltanto in queste, ad esempio, noi possiamo ehi derci, indagare, riuseire pit o mono a vedere 0 ad intrayodore che cosa resti nella cultura materiale della primitiva fondazione fenicia, che cosa inveoe si debba alla dominacione paniva, se questa bbe o no ad iniuire sulle condivioni materiali @ sulla evolu- tione delta civilta, se iayeee si svolsero aucho sotto ‘di ssa attivita relativamente indipendenti o accomu- nata soltanto dal fondo originario, dal substrato etnieo. E la importanza storiea di tali problemi diviene ai tun tanto maggiore per eli abbia presente eomo nel ba- cino oceidentale el Mediterraneo minori siano state Je influenze dolla civilt® greea, e@ come, specialmente nella estrema Bsporin, i vero propagatore ¢ sosteni- tofe delle forme pitt elevate di civilta sia appumto stato Velemouto.tonicio, A tale indagine si presta assai bene la Sardegna, la cui storia © Je cui antichitd hanno un carattore peculiare, diverso da quello dalla storia e delle anti- chita siciliane e peninsulari, ed intimamente. collegato invece all’Afviea settontrionale ed all'Tboria. Mentro la civilta progredita cho veniva dai mari dorlente & rappresentata nella penisola dall’ Etruria e dalle eo- Tonio greche, mentro in Sicilia gli clomonti feniet si rmostrano incerti ¢ deboli o sono oseurati dai greci, Iwcivilta superiore ¢ storica della Sardegna saceeduta al sno singolare periodo primitivo, pwd dirsi eselu ‘yamento fenicia, 0 1’ isola passa e resta sotto Ia domi- nazioae di Cartagine finch® a questa non viene tolta da Roma, B so io stim affatto inutile ripetere qui lo ragioni praticbe che a ie, direttore degli soavi della Sardegua, vonsighiayono la scelta ai Nora per farla oggetto di ano studio: posibilments eomploto per epoca prev: ‘mana, gli & anche perché esse eollimavano appuntino (caso raro!) com le ragioni teoriahe, col desideratuan econ lo indicavioni della dottrina storioa ed anti- quaria. 17 NORA. COLONIA FENIGIA IN SARDRONS 118 Tia tradiziono classiea infatti, rapprosontala da Pausania (X, 17, 5) o da Solino (TV, 1), indicava ap- punto Nora come la pit antica citta della Sardogua, © no attvibuiva la fondazione a popoli iberici venuti a stabilirsi cold sotto la guida del mitico etoc Norace, che Je avrebbo dato il nome, Lo stato della eritien storiea ed archeologiea ¢ il proconeetto assai diffaso tun tempo intorno alla pretesa colonizzazione egizia della Sardegna impedirono per Jango tempo ai dotti loeali di formarsi un giusto eonectio del valore del signiticato di tale tradiziono, Abbastanza chiara © per- snasiva mi pare invece In interprotazions data pit recentemente od alla qualle git altrove adorii ("). Poich’ Solino, nel Juogo citato, ft menzione ai Tartesso, itm porlante © ricea colonia fenieia d'Theria, e poich® di i fa appunto yenire Norace, questi popoli theriet della tradizioue now possono essere 86 non fenicio-ibe- rici, coloni orientali che stabilirono uno sealo, una staziono in opportano posto delle spiagge savde, per poterei poggiare al sicaro con le loro navi da rants i viaggi commereiali alle costo iberiche © te- nersi in contatto con Ie altee stazioni ai coldy La tra- diviove, in tal modo interpretata, viene a trovarsi iu sostanaa d'aecordo eon i dati di fatto, poich® la sup- polleitile proromana di Nora, o tutti gl'ihdizt cho potevano aversi quando le riverche erano appena. sal- ‘marie o caswali, © i confrouti eon altri approdi. somi- lianti dellisola, inducovano ognuno che fosse anche mmedioeremento pratico delle antichita © della storia 4 collocare nella. penisola norense uno dei primi soali jet. Tale era iufistti, molto imianai allo piit recenti ricerehe, Vopinione dello Spano, beuehé ogi, pren- Goudy alla lettora la trudizione, immaginaya poi ehe 1'Theriel sopravrenissoro @ si sorrapponessero al. pri- ruitivo aueloo di abitanti di stiepe somitiea (2). Ma oltre a cid, troviamo pure nella tr acconuo ad una specie di primato ele satebbe stato proprio di Nora in confionto delle altre citta sardo- fonioie. Hd anche questo accenno ha una conferma in tun dato di fatto. Il primato eronologieo, por la seelta ‘opportuna del posto ove la citta vonme foudata, si era affermato « trasformato in preminenza, Ancora al 0) Note d seavi, agust 1001,» 8065 Pais, Le Sardegna rims del dominio remand, yp. 18, 10, 79. () Bull, Arch. Sardo, sino 1X, 1963, y. 100, ‘tempo romano, almeno sotto 1a tepubbliea, Nora era considorata come Ta capitale dellisola, poich® le eo Tonne milliatie dimostrano che lo vit da Nora a Bitia 6 da Nora @ Caralos fanno eapo sempre alla prima itt © da ossa numorano to miglia (!). Un argomonto assai forte per attenerei ad una tra- Aiione gi& cost attondibilo noi troviamo nolo eon dirioni topogratiohe ¢ nell aspetto det luoghi, sulle quali particolarita non senza ragione abbiamo poco innanzi insistito. B cosa gid nota, osservata fin dagli storie an- tichi (ofr. Thue. VI, 9), che i Fenie? aveseoro sempre preferito, per stabilirri i lovo apptodi, le loro fattorie commoreiali, ¢ poi lo loro eolonie, i punti avamzati delta costa, le penisolette, gl’ isolotti poco lontani dalla spiaggia e che facilmente si potevano difendere contro Je popolarioni indigene, on di rado ostili ai nnovi veuuti, Ora nessua luogo pitt della ponisoletta novense ‘par proprio fatto apposta per soddisfare a queste esi- genze o a queste prodilozioni doi Feuiet. Tvi non ora uoppur necessario munire 1s citta ele si voleva fou- aco di podorose opore di difesa: bastaya sbarrare il nou largo istwo sabbioso @ basso cho oggi si trova tra 8, Bfisio © la Guardiania, per vietare allo popo- Jazioni interne Vingresso nella cit, @ tenere invece nelle mani una vin terrestre che s‘internava subito per la quale poterano avviarsi earovane commerciali © spodizioni armate di cui eventualmonte si rendesse neeessario Vappoggio. B v'ha di pit, Nelle colonie po- stetiori deve essorsi tonato maggior conto della bonta dei porti, ovvero, come a Cartagine, si sono intrapresi grandiosi lavori per rendere anche pitt favorevole, me- diante Vindustria, la posizione naturale, Ta penisola 4i Nora non offro inyeoe riparo se von a picoole navi, nie molto comodo. Ad oriente la rada & troppo aperta ad oeeidento il porto @Agoma & troppo lontauo, non pili protetto da Nora, w il seuo di mace non ha buon fono, in prossimita della penisola norense, se non in tina specie di canale al largo. Invece Nora otfiva un altro vantaggio, quella che si vede sompra preferito alle condiziont portuali nelle citi Titoranee della Pe- nicia propria, e che rispondeva ai hisogai ed al eon cetto della navigazione pitt antioa. Per i Feniof il porto era piuttosto un punto di riconoscimento visibile da Jougi, anzieh® vin riparo; Ia navigaaione consisteva nel OOLL + pe 786 119 NORA, COLONIA PENIOIA IN SARDEGNA 120 vogare di capo in capo, ¢ la sera si tirava Ta barca in seeco. Tiro, Byblos, Botrys, Triora, Aori, Jaa, Si- done si presontano tutto al navigatore come promon- tori (#). 1 Woniet ‘che peri primi si spinsero ad occ onto portarono eon sé, com'era natarale, le abitudini che avevano nella madre patria, B furono appunto gli seogli visibili fin da Cagliari nel lontano orizzonte ‘en siconoseibili dalalto mare, fi appunto i promon torio del Coltellazzo con Ia sua forma tanto caratte- vistioa, eid cho dovotto invitare 1 Feniet che primi na- vigarono intorno alle costa sarde, a ritrovarsi in quel posto, a stabilirvi una fattoria che poi divenne e che doveva restare per luugo tempo la pit importante eittd della, Sardegna, § 2. Laceesso e la difesa. —Via ed ingressa in eitta dalla parte. sorra, — Aoquedotts. — Porté ¢ banchine. — Torre ¢ suoi rapporti con egstru- sioni analoghe di epoca posteriore. Una cittd situata come Nora, che dalla parte di torra ora avoossibile soltanto trayersando wn istimo non largo, pit basso della roeeia che esso incontra nel- Tallargarsi in penisola, @ tutto esposto percid alla vista ed alloffesa di chi dominaya su quel piano on- dalato, non dovera certamonte prenceuparsi molto di assicurare aj suoi cittadini il possesso ¢ In difesn di quell’unica via d'aceosso. Ahi era padrone del mare « toneva sempro in porto wn certo numero di vere navi, hon paragonabili alle imbarearioui deg!’ indigent aitivi, — i quali avranno posseduto wie specie di roghe e dovono essere stati distolti dal mare per Var- tivo di popoli assai progroditi nella navigazione — bastaya nn sowplice sharramonto dell'istmo per aver nelle mani a chiave della via teccestre, Le eondizioni topografiche di Nora orano anzi tali, come abbiamo cereato dimostrare adoperando nel descrivorle maggior ewra cho a sifatti dati non si sia forse soliti dedi- cave, da rendere inutile una fortificazione vern © pro- pria, una cinta di mura; e moi yedromo ehe altri prorvedimenti furono presi, © che Jo oostruzioni ap- partonenti propriamento all'architettura militare do- () Renan, Mision de Phinicie, p. 202. vovano Timitarsi a qualche torre di vedetta e di difesa orotta sulla parto pit alta del promontorio del Coltel- lazzo, ove poteva ad an tempo compiote lalfcio i faro Dialtra parte le eondizioui del suolo, © nell'istmo, cho 6 di natura sabbiosa, o nella piamara di Pula, in cui quello va a shoceate, non dovevano rendore ne- cossaria, nei primi tempi almeno della colonia feni cia, Ia costruzioue di una vera © propria strada di accesso alla citti e di comunicazione da questa agli abitati indigoni ed ai pit vieini casali ehe seuza dub- bio, rassodatosi To relazioni amichevoli » venuti i Pex niet in possesso della fertile eampagna che ginee oltre Vistmo di 8. Bfisio, ivi dovettero songere @ re- staro in stretti rapporti com Ia citta principale. 1 po- poli orientali non ebbero i grandi concetti coloniali i Roma, che facevano della costruxiona ai mnagnifi- che strade rotabilt uno dei punti eapitali del program- ma di ogni sua nlteriore annessione di lertitorio allo stato. I Fenict poi specialmente, dediti al mare ed al gnadagno commerciale, dovevano ovcupare superfi- cialmonte, frettolosamente, i punti della costa ore ad ssi conveniva avere nna staziono, Carri tirati da bovi, quali sono ancora ogei comnni in Sardogna, vanno enissimo, su un piano o quasi perfotto oa lievi on- dulazioni, come Visto di 8. Bfsio ¢ il territorio di Pula, anche dove non é aleuna traeeia di strad tali sono To abitudini in quei paest ove la vita si man- tione primitiva e vi perdarano talune condivioui esterne dol'antiehita classica: non alfrimenti ancho oggi, in Calabria, vanno gli stessi riechi e mobili abitanti di Cotcone alle loro villoggiatnre del Capo Colonne, ove sorse um tempo il santuario di Hera Dacinia, Nella min prima campagoa di seavi (maggi gingno 1901) fu nondimeno seoperto un tratto diana strada il eni traceiato se non si primi tempi della colonia, iorense potrebbe pertanto ancora assegnatsi al'epoca preromana, eiok a quella della dominazione cantaginese nell"igola, ssa passava accanto alla. ne- ceropoli romans di off imporiale (II-IIL seeolo a. C.), sulla quale gid riferi, a sivistre di ebi viene da S. Wlisio, o si dirigova all’antioo abitato con sensibile divergenza, nel tratto seoperto, dalla attuale: spinggia sinistra dell'istmo (1), Bra ad una profondith di m, 0,50 0) Not. a seavi, agosto 1901, p. 310; efe. Ia nostra planta, tav. T, peesso Ta Teyuenda « Seavt del 1901» iat NORA, COLONIA FENIOIA IN SARDEGNA 122 civea dal piano di campagna, large quasi m, 4,00, & roszamonte seleiata 0 piuttosto aeciottolata. enché Topoca della seleiatura uon possa precisarsi, & verost anile che i posteriori rifueimenti abbiano seguito un tracciato pitt antico, Quosta traccia ai strada parova connessa ad un altro mannfatto che fin d’allora io post in rapport con unaléra esigenva della citta di Nora, quella cioe di provrodorsi aacqua. Sotto a fondaziont romane an- ora di buon'epoea, apparve un canals con spallette alte-m. 0,50 © spesse m. 0,80 in muratura a cemento e fondo acviottolato, il quale esthiva una evidente bouch® leggera inolinaxione verso ta eitta ed una Luce di m, 0,70; st notava internamente un rivestimento 44 conerezioni bianeastre. Difficilmente wm simile ma nufatto pote servire ad altro che ad una condotia acqua in qualche conserva, Nella mia prima eam pagna dianzi citata fi segnito in dirozione della citta por m. 10,50 € vi farono trovate dentro alenme tombe appartenonti allo strato cireostante della noeropoli ro- mana; quindi, sewza dubbio, gid da un pezo non vi passava, pit acqna, essento stato questo canalo, in ori- gine a quanto pate scoperto, sostituito dal migliore acquedotto a piloni costraity con le solite norme degli acchitetti romeni. Riferendo intorno a questo trova- mento (*) fo rimasi iucerto se aserivere un tale ma- nufaito all epoca preromana o alla prima epoca romans. Or non Wha dubbio che Vabbandouo dell'aequedotto scoperto (a fior di suolo?) fin da epoca ancor lontana dalla decadenza della romanitd, Ja sostituzione con Yaltro a piloni e la consuetudine goueralo del!'inge: gnoria idraulica romana stanno a favore della prima ipotesi, © cho il solo fondamento della mia invertexza di allora era la preseuza del eemonto, Ma un tale fondamento non regge pitt di fronte alla migliore co- gnizione che, dopo quella relazione provvisoria dosti- nate alle Notisie degli seavi, io mi sono procurata intarno allo stato delle arti ¢ delle industrie dei Fe- niet ¢ dei Cartaginesi, sin rocantomi a visitare le ro- vine ed i monumenti di Carlagine, sia completando i mioi studi eon mezxi bibliogratici che non avero a ‘mia. disposizione in Sardegna. D'altra parte 6 opinione gia accettata e divulgata nei manuali ehe Vapplica- tione del cemento 0 almeno la propagaxione dell'us0 ‘i os80 in oeeidenta sia dovuta ai Foniei: osso rieorre ‘4 Cipro in tombe che risalgono almeno al VI secolo ay. Or.(2), 6 ben si accorda con Ia prodilezione fi ()-¥. Notizi, ibid €) Choisy, Histoire de architecture, I, p, 212 128 NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEONA 124 nicia pel monolitismo, non altro essondo una costeu- ione in minuto materiale unito da cemento se non tn ‘monolito artificiale. Mi decido pereid ora per lattri- Dazione di quoll'acquedotto ad epoca cartaginese. Nella Non va dimenticato che un canale simile al nostro vodesi sul Nif-Dagh presso Smirne. Esso apparteneva all'antico aequedotto di Kara-Bunar, affaito distinto da quello romano. Ha duespallette couservate per 80-40 soconda campagna, del luglio 1901, lo seguié per Iago tratto ancora verso la cittd, come & segnats nella pianta (lavVI), ma senza seoprirvi altro tombe che vi fossero collocate demtto. Se ne perdevauo lo traeoe ai uun terreno sinosso, nei pressi delle fondazio tun muro romano ollitti¢o che eostituiva probabil- mente il podio o Ia delimitazione dell'area ai un anti teatro Ligneo ("). Lo schizzo di eampagua che ripro- dueo a fig.2 mostra i rapporti di questo acquedotto anuo di strada aceiottolata @ con nna eostra- con ioue retlangolare a diamicton (A), div buon’ epoca romana, certo assai antoriore alle tombo del II ¢ Tt secolo che vi erano in parte addossate, in parte sparse all’ intorno, (1) Notisie 1901, p. 870; eft. qui sopra fig. 3 om, Waltexza, ei una Ince dim, 0,42; lo spalletto sono di piatrame rivestito internamente di ceanento (). Accanto all'avanzo di muro ellittio gia mentovato, dalla parte orientale di ess0, © nol sonso dell’ asse maggiore delV'elissi, corre un poderoso muraglione 1 ‘mand, che all'estremita nord, ove s'interrompe (e dove fig. 3 vedesi allargato 10 scavo) tocea tuna specie di platen di blocehi parallelepiped: senaa cemento, posta ad un livello inferiore alle fondazioni el muro romano, Di questa si conserva un tratto di mm, 2,80 % 2,00, avanao troppo meschino per giudicare a quale specie di opera, certo preromana, esso appar- tenge, Noo parrebbe peraltro inverosimile che non Tungi da questo punto, che corrisponde alla minore () Weber, Die Wassertoitengen von Smyrna, in Jahrbuch 4. KD, archiol. Inst. 1899, p. 21, fy. 82, 125 SRA. COLONIA PBNICIA IN SARDEGNA 126 Targhezza dell'istmo, dovesse passare, so vi fa, 1a Hinea ai sbarramento. Con minor siewrezza, poich’ maneano gli angomenti che militano a favore dell'acquedotio, ma sempre con ‘una certa probabilita, possono riferirst ad epoca proro- ‘mana gli aranzi delle opere portnali 0 che dovevauo costituire le antiche banchine dei porti, ovvero sorgere su di esse; inquantoch, senza dubhio, fu quella T'epoea del maggiore commereio di Nora. Traces ai eostruzioni che si disogoano in pianta ‘eggonsi attualmente solt’aequa well’ nno ¢ nell’alteo seno di mare che abbraceiano la penisola norense, ed lize a oid nel fondo della piccola insenatura a sci- root9. Solo nelle piit basse maree vengono quasi a pslo aequa, ana non emergono, talehé il Nissardi, por ese- guieme il rileyamonto, dove servirsi di una bares Questa parte del rileyamento goneralo fu eompletata dopo 1a mia partonza definitive da Cagliari, € nella pianta inviatami il Nissardi medesimo qualified tali costrusioni como dighe, e Ie indied x colori come r0- ‘mane, To petd non vi vieonoseo aloun earattere di diga, x2 ai opera romana, Sono filast di bloeehi di panebina squadrati, che ad oriento © a seiroeeo si presentano dopri, con travee di divisioni perpondicolari dell'am- Wiente, ed assumono pinttosto Vaspetto di fondazioni i odifiet, quasi Innghi maganzini o simili. Nel inse- natura di seivoceo si nota ani particolarmente che i Dlocchi tnttora osistonti in posta teovansi inseriti in ineavi oseguiti appositamente nella roecin © disposti alteruativamente, mentee In roccia tutt"intomno @ stata spiauala appunto come per fondarvi un edificfo, TL movimento bradisismiao di abhassamento cho si veri~ fica nella parte meridionalé delle coste sarde ha por- tato sott’acqua tali avanai che un tempo dovevano trovarsi a un livello supariote, ed ha diminuito intto all‘intorno V'utea della penisolotta, che nell'antichita era senza dubbio alguanto pi vasta e pit alta, Ad cocidente, dove i blocchi appaiono disposti in una sola fila, poteva forse trattarsi di banehina, La citta di Nora era dunque aperta al mare da tutti i lati, e, per la stessa forma della ponisoletia, non fortifeabile. Doveva avare un interesso molto re- lative, por chi era padrone della navigazione al Me- ditorraneo occidentale ¢ alla lontana Tberia, la difesa i nino sealo © emporio in Sardegna contro wn assalto dal mare, Piuttosto a chi visitaya per la prima yolta i Iuoghi, come aceadde a me stesso, poteva sembrare che Veminenza del Coltellazio, dove anche in tempi rooenti sorse uua torre di vedetta e di difesa, foase tua Iuogo adatto per stabilirvi slmono wn castollo m- nito 0 seropoli. Ma lo mie tiverohe o@ i miei seavi hon hauno posto ia Ince nessuna traccia di un muro di ointa, Nella fronte nord del promontorio, verso la rada di $. Blisio e a mezza costa, trovammo bens li avanai d'un muro che si potd seguir per 11 metri ai lunghorea (v. la pianta generale), dello spessore dim. 0,70 in fondazione, ove & eostituito da massi inform, ¢ m. 0,50 iu elovaaione, ove si conserva un flare di massi sqadrati messi in opera senza comento, Ma se non @ impossibile eho quosto mmo abbia re- lazione eon opere cho potevano vssor difensive e di oni disenteremo qui appresso, non @ da ammettorei he possa rappresentare nn avanzo di cinta o cortina, ma piuttosto, por le condizioni di livello, deve noseersi in esso uo muro di sostagno a qualehe ter- razia 9 spianata superiore, che dovora stare a sua volta in rapporto con opere eostruttive ora intera- ‘mente seomparse Una idea pitt eouoreta di cid cho in fatto di com struzioni pots sorgere lasst) in epoca preromana, ce lo di un rudere assai pit importante o relativamente ‘meglio conservato, che nella mia prima campagna di seavi posi allo seoperto sull’estremo margine orientale ol promontorio del Coltellazzo, wa contivaio di metri discosto dalla odierua torre omonima, ¢ in livello al- ‘quanto pit! basso, Come risulta dalla piania tav. VIII, ove & indicate in retieolato, o dalla fotografia ripro- dotta a tay, IX, 1, questo avanzo appartenne ad una costrazione rettangolare divisa intornamente in due eamere, Je quali comunieavano per una porta chu si apriva nella parete mediana, verso Vangolo occiden- ‘ale, due vani erauo forse uguali, ma di quello esteruo reata solo 1mm angolo prasso Ia porta, con un tratto di muro della Innghezza di m. 1,47, 11 resto & da lungo tempo franato nel mare, insieme con Ia roeeia su out Vrodificio era fondato, e che in quel panto si eleva ora a parete quasi vertieale por m, 17, La eamera interna ha una superlicle dim, 540 x 2,70. 11 lato minore oesidentale, elie @ quello di ent prendemmo In fotografia, Sconseevato permaggiore Altezza (m.2,40). 1) vano della porta & largo m. 0,70, mentre gli stipiti, 2 quindi la soglia, haowo uno spessore dim. 0,80. 127 NORA. COLONIA FENIGIA IN SARDEGYA 128 Li ingeesso dall'estetno non & eonservato; poteva tro- varsi tanto nell'angolo nord-est, ove ogni traceia di costruzione @ distrutta, quanto su altri lati del piauo superiore che senza dubbio doveva esistere, © cui po- tova accodorsi ad un livello pia alto dalla parte di occidente, ove il monte sale, discendendosi poi con sedlette, che hen si possono supporre di legno, nelle stanze inferiori ehe potevano servire da magazaino Che questo edificio fosse pitt antieo degli altri avanzi sognati in pianta (lav. VEIL) @ sempliee trat- teggio, ¢ da me deseritti nella mia prima relazione riconoseendovi torri romane, risulta provato, secondo le mie parole di allora, « dal fatto che, tranne qualche frammento vitreo ed una cerniera d’oss0 apparsi nelle tere superiori e che pare appartengano pinttosto al- epoca romana, esisteva un podoroso strato di viem- pimento in cui non si rinrennero che coeei preromani, in generale di fabbriea campana, provenienti da va- sellame verniciato di nero o talora ornato di piceole impronte a stampo, dot secolo 1V incirea. In questo strato yenne fuori una Iucerna biliene intatta, di tipo ricorrente nel periodo punico, ma non pitt nella sup- pllettilo sardo-romana (fig. 4). Ad epoea forse anche piit antica appartiono un frammento di yaso in ereta grossolana, a pareti robuste, eon impronte decorative che sembrano prodotte dal pollice primna della cat- tara. Vi si trovd pure una punta di giavellotto in ossidiana, di forma amigdaloide, venuta git eon Te terre, a indizio i wna oceupazione preistoriea del promon- toric, della qualo le posteriori occupazioni di epoca storiea, la feniela probabi infine la pitt recente eostruzione dolla torre del Col- tellazzo hanno dovuto soonvolgere e disperdere altre pit notevoli tracce * ('). ‘Ai dati di trovamento eorrisponde Ia tecnica della costruzione, che non ba nulla di romano, ed & pretta- ‘mente fenicia. La messa in opera del materiale 8 ab- Dastanza acenratas il materiale stesso consta di pa- , Ia cartaginese corta, ed rallelepipedi piit o meno regolari di panchina compatta, talora assai piceoli, qui un vnoto rimasto tra i maggiori talora di grandexza rispettabile, come quelli che costituiscono lo stipite della porta fa le due eamere, i quali misurano m, 0,80 X 0,60 X 0,50; in gonerale di medioeri di- mensioni, come risulta dalla nostra fig. 1 a tav. IX. Questi parallelepiped sono posati sulla reecia, che vonne a tal fine spianata; ma nell interno della ea- mera fu lasciata, come si vede nella figura, allo stato \do ciok servirono « riempire naturale; talch® bisogna supporre che vi fosse un riempimento i terra battuta, il quale venira a co stituire il pavimento, Cemento non @ adoperato. I piani datiaceo sono assai aderenti. Le pietre sono distribuite in filari, i quali sono perd tutti disnguali Y'uno dal- altro, come disuguale, & V'altexza del taglio della roecia sui en i massi sono posati, Nel muro meglio conservato ricorrono eon relativa frequenza due particolari carat: toristici. Aleuni Dloechi sono eollocati di. travers nello spessore del muto, in modo da mostrare in pa- ie 1001, p. 878. 0) Non 129 NORA, COLONIA FENIOIA IN SARDEGNA 130 ramento la sozione minore; altee pietre, 0, pintosto, lastre ai poco spessore, servono, collooate di piatto, a livellare gli strati nella parete, mentre le pietre ango- Jari son pit alte, ¢ talora un ordine s'addentella. quasi noll'alino in qualehe puuto, per riprendere poi supe- riormente una inaggiore regolavita, Or sebbene poohissinne costruzioni feaioie avantino, ur se ne possono eitare a riscontro talnne in cui con le maggiori dimensioni del matoriale, quali si convenivano a poderose einte fortiticate di grandi citta ritormano molti particolari eavattoristici di questa co- struzione norense. Le mura di Arad © quelle di Si- done (') presentano incastri nella roeeia, ehe ad Arad @ tagliata a differenti altexze, dei blocchi del muro, i quali mostrano distribuzione a filari wd esempt i collocazione trasversale, con la minor sexione in paramento, Ma un pit stretto riscontro, anche per le medjocri dimensioni del materiale, offrovo le mura. di Eriee, ove ricorte perfino il partigolare ele gid attrasse Vattenzione del Salinas, ciod il livellamento dei filari al bloceo dangolo mediante lastre 0 pietro di minore altezza collocate di piatto (")y Lo stesso oa- rattere ha pure nua costrucione punica che sostituisee una porzione di rvceia poco solida, formando quasi Vintera parete di una camera sopolerdle ai Cartagine, secondo un proeedimento che il p. Delattre ha avuto eocasione di trovare adoperato nella nectopoli di S.* Monica, Tl disegno da Ini pubblicato (3) mostra Ja pit porfetta analogia con la parete della torre no- rense che riprodueiamo nella nostra tayola, Il rudere di Nora & troppo poea vosa per poterne doterminare Iepoea eon maggior precisione, Bss0 dove (©) Reman, Afission de Pheniie, tay. 11.12 Chipiez, Histoire de Art, WM, Sige. 7 e A. (@) Not. d. seavi 1883, p. 144, tavy. IIIT (mal cltato da altri come opuscolo); Perrot et Chipiea, Hist. de Art, IIL figg, 240-48, eff. p, 882 eg. Losservazione fatta dal Sachan nella Archacotogische Geselischayt di Berlino (Berl. Phitol Wookenschrift. 1883, 1° dioombre, p-1) che civ, per eoneln= ere dalla forma delle lottere dt sealpellint sulle mara di Brice all'epoca della Toro enstrazione, bisoguorebbe aver esemapt del Mim dol Shin, 1e cui variazioni di forma sono meglio assi- ‘curate net rispetti eronologiei, won distragge perd il fatto che Ain, lettera rleorrente; ha forma molto areaieas nd tora mi pare che sf slayo allogite ragion! storiche del tutta eonvincenti per far dieeondere al V ae, av, Cr. 1a costrunione di quelle 6) Delete, Néoropale punique ovisine de Sainte-Monique, deuitme semestre des fouitles (juilletdécendre) 1898, este. al Cosmos, pe 8, a 8. Mosonent axticur — Vor. NIV, TIL; Porrot ot ad ogni modo ritenersi non postoriore al secolo V avanti ra nostra, ed uci io sarei inclinato a rite- uerlo anteriore. Ma qual era, dobbiamo ora chiederei, In destinazione di esso? La disposizione generale dei Vani somiglia alquento alla casa di Malta rilevata all" Houel come greca ed ogi ritenuta inveee fe- uiela (1); o8 vipugnerebbe, in una eitta aperta quale era Nova, il trovare un'abitazione privata fuori del vero perimetro della eitta, sopra una amena collinetta con vistx incantevole, So non che quel posto & i solo che abbia importanza strategiea, e per quanto le fat- torie fonicie oceidentali contassero pitt sulle relazioni i tratfieo con glindigeni, di eni si aeqnistavano Vami- citia, che sulle fortifeazioui, non & verosimile che vimnmaiassero perfind a guardarsi da sorprese, sone dire che un posto di guardia con largo orizzonte po- tova rondere utili servigi anche alla navigazione eom- merciale, La presenza ai ruderi romani, che sembrano aver sostituito Vedificio preromano con la medesima estinazione, e che si prestano benissimo per forma, dimensioni © caratteri costruttivi, ad essere interpre- tati come avansi di torri piuttosto che di caso, induce 4 oredere obo anche iu tempo anteriore sorgesse lassit uma torre di vedetta ed eventualmente di difesa, che poteva inoltre servire da faro, ed indieare al uaviga- tore colt dalla notte in vista della costa sarde Ia situazione precisa del carattoristien promontorio ent i giorno si divizzava la prora, § 8. Santuario dé Tanit. — Capitello jigurato. Nella mia seconds relazione sugli seavi di Nora, apparsa nelle Nodiste dol febbraio 1902, o relativa alla campagua del luglio 1901, diedi conto somma- viamente dei risultati cui mi aveva condott il disterro «iu complesso di fondazioni cho prima si eredevano appartenere ad un nuraghe distrutto, © nelle quali in- ‘yece io riconobbi un sautuario di tipo orientale, che attribuii alla dea Tanit per avervi trovata Ia piotra sacra in forma di piramide, senza dubbio I'idolo in es80 venerato, Come allora promisi, pubblico ora la pianta di queste fondasioni (tay. X1) e yengo ad uno studio par- 0) Perrot et Chipies, Mist. de Art, IL, fxg, 260, 261, 9 181 NORA. COLONIA FENIGIA IN SARDEOWA 132 ticolaregginto degl'interessantissimi ruderi a noi per venuti, ssi appartennero ad un edificio di dimensioni notevoli, di figura rottangolare, anai pressoch® qua- drata, fatto a piani successivamente rialzantisi verso il contro, come si yede nelle sexioni date alla mede- sima tay. XI 0 nelle fotografie riprodotte a tavy. IX, 2 eX, 162 La parte principale della costruzione, che & anche quolla in eni Ja forma ed il carattere delle fondazioni risultano pit chiari 6 che Le nostre fotografio riprodncono da tre lati, eousisto in nna specie i platea dim. 11 10, oriontata piuttosto por gli angoli che per i lati ¢ della quale si conservano tre lati e tre angoli; manea la piotra dell'angolo nord, ¢ tutto il lato di nord-ovest non @ pitt rieonoscibile per V'asportazione quasi completa del materiale, il quale posava sulla roccia del Inogo a tale elfetto spianata (!). Le fondazioni che avanzano di quosta platea sono di pietre piuttosto grandi, messe in opera senza cemento, I] materiale @ in massima parte pan- china compatta, talvolta quasi regolarmente squadrata, tal altra tagliata trascuratamente, mentee i blocehi angolari sono invee# di pietra dura e tiasportata di lontano, colloeati su per git quali stnrom ostratti dalla cava, per non diminuirne 1s diepansiani, che 1possono dirsi colossal ('). angolo origstile | meeiden- tale anno massi di granito, ai en i} eine & pitt gros ba una superloi dein an'3/38 1,003 Vangolo sud @ costituita da un masso di trachite che inistra m. 1,20 X 0,95, Quost’ultimo ® piuttosto in- forma, mentro i massi granitic’ souo eolloeati eon lo Tunghezze, che superauo notevolmente le langhene, nel senso dei lati nord-est sud-ovest, ove sono anche esteruamento spianati, 0 in tal modo il costruttore sembra aver desiguato quei lati come prineipali ovvero (0) B superfiuo avvertiro eho in questo lavore sono eorrette talune yiccole inesatterzo incorse nei cenni precedantemente ‘la me dati nelle rolaziont provvisorie destinate alle Notizie degli senvi, Bonch® i un eiiicle cceorra womianre pinttosta i lati che gli angoli, © convenga per brovith designarlt con orientazione approasimativa, nondimene bo preforita. in questa memoria, per maggior esateets, riferinmt acl angol. Chiamo pereid qui lato morovert quello cho Ny disst wottentrionale, @ (0) Nella nostra pianta abbiamo auto cura: d'indieare ra por petra In qualith dol materiale, specialmente per § peaai pit notevoll. I granito ® rappresentato dal punteggiatos ls truchite dal puntoggiato a occhielli; if ealeare dat vetieolate Ja panchina dal trateggio. feonti dell’edificto, gli altri come secondari. Un altro g10ss0 porzo di trachite si trova eollocatn nel lato nord-est, un bel bloceo di ealeary in quello di sud- ovest. Lo spossore di quosto muro in fondazions & meglio conserrato nel lato sud-ovest, ove un bloceo di panchina mess di travers 10 oooupa tutto; ess0 2 dim. 1,10; altrove, dietro i massi del paramento cesterno, & vollocato con minor eura materiale di pity piecole dimensioni, fino a raggiuugere il_medesimo spessoro. Deseritta oosi questa prima sostruzione, procediamo yorso Vinterno, Come risulta dalle sexioni Az, 2%, confrontate con la pianta, sorge al centro di quest'aren un'altra sostruzione quadrata alquanto pit elevate ¢ fatta di pietre irregolari @ di minori dimensioni, al modo eho appariseo nolla fig. 2 della tay. IX, dietro Ja prima fondazione di bei blocchi che termina sul dayanti al masso angolare di tracbite. Nel lato rivolto fa sud-ovest 1a prima fondazione si presentd non solo ‘meglio eonservata, ma nettamente separata dalla sostru- ione centrale ad essa parallels, © lo spazio interee- donte, della Inmgherza dim. 1,05, era riempito di terra compattissima, probabilmente battuta » pigiata cola dai costeuttori; sugli altri lati la distinzione era ‘meno notta, ¢ pareva piuttosto trattarsi di'un riempi- mento a massiceiata; nel Into sud-est inoltee (come dalla sezione (D contiontata cou la pianta) si appog- giano al dado cetitrale tre muretti che 1o eonginngono alle fondatione ssterna ; essi risultayano costeuiti ai piceole pietro tennte insieme da wma malta arenosa giallognola di aspetto diverso dal cement romano, ‘che sul posto si aveva agio di coufrontae; larghi poco pit d'un metro, questi muretti detimitavano doe vant simmetrici di oitea m. 2,50 X 1,50 in superficie, Tl dado centrale on & di costruaione omogenea; dalla parte di uord-ost si pot anai verificara V'esi- stenza di una sosteuzione mediana diretta da nori-ovest a sud-ost od alfatto distinta da quolla eatorna dol dado stosso, per nn intervallo dim. 1,50 riempito con pie~ tramo saeco. I muro estorno del dado ha al uord-ost 1m, 1,20 di spossore ; In sostruxione mediana m, 1,85; falehd, avendo il dado quadrato m. 5,90 di lato, ne risulta che In sostruzione trasyersale non si trova pre- cisamente nel mevzo, ma alquanto spostata vorso il sud-ovest; fatto codesto de porte in relazione con In collocazioue delle pietre angolari di granite, cho do- 188 NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA 134, signans quali fronti della eostruzione i lati non © sud-ovest, La sostruzione mediana, come risulta dalla sorione HF, & ancora pitt alta del piano enti giuage attualmente il dado sul quale essa, omorge, Nei lati sud-ost w sud-oyest, al di fuori delle fou dazioni esterne di tutta In eostrazione che abbiamo deseritta, appaiono a flor di roecia, come si vede nella nostra pianta, traces di fondaaioni di altri edi- fict indefinibili, apparentemente di epoca nom molto postoriore, benehi di aseenzione pid trascurata e di peggiore materiale (panchina grossolana). Tn ogni modo fea quosti avanai di sostruzioni e quelle di eui prin- cipalmente ci oceupiamo non esisto Tegamo eosteuttivo i sorta: esse souo anzi alguanto inclinate ai lati della costeuzions principale, & il rispettivo prolunga- mento formerebbe angolo, Nel lato nord-esé invece. secondo risulta non solo dalla pianta, ma dala foto- glia riprodotta a tav.X, 1, si aotano delle costin- vioni addossate, © poroid posteriori, alle foudazioni doll'edificio centrale, Provedenda da est a nord, o dal primo piano verso il foudo della nostia fotogeatia, si nota uu pavimento battuto di vse camera prossoeh quadrats, inclinato vorso uord-est ove & traceia di nna soglia; pit indiotro In fondazione di mm muro a qua- root ‘ti panchina, che limita 1a detta camera e pro- segue verso nori-est; aneora pitt indietro, un magui- fico lastroue di panehina meso in coltoll, ai spessore aanalogo a quello delle fondazioni testé nominate, & che pare avanzo di un mre eonsimilo; dictro di ess0, altre fondazioai di muro perfettamente analoghe allo prime, @ conservanti Vangolo nord. Oltre a queste, tracce poco chiare di fondazioni che si perdono nella roosia affiocante, ma hanno caratiere divorso dalle pre- cedenti, e iuvece affine a quello dull enstruziono centrale, evidentemente molto pit antiea; esse pro- sentano anche Io stesso spessore di circa un metro, ¢ un poderoso masso angolare bruto di trachite, mentee i mari pitt orientali hanno poeo spessore, 6 l’angolo che uno di essi conserva & formato con semplice ad- dossamento a faceia piana di piotre squadrate del modesimo materiale (panchina); si & avuto soltanto cura che Vultima pietra del Into nord-ovest, iJ quale riceye Vattacco doll'altro lato, sia alguanto pitt Ianga dolle sue vieine. All'ultimo mins nord-ovest, quello «i eostruzione arcaioa che finisee eo! masso angolare «ii trachite, si altaceava, ad angolo retto © formando rientranza, wn altro muro, delle oni fondazioni avanzano poche pietr, © che ora forés postoriore, perché addos- sato © non incastrato nelle fondasiont précedenti, ma in ogni caso non di molto, poiché prosonta lo stesso earattere © spessore. Nella incertozaa in enti devono di necessita lasviare Vosservatore avanzi di tal gonore © di cost searsa vonservasione, due eoso sembrano portanto fuori di ogni Gubbio, La prima & che le fondazioni arcaiche all'an- golo nord, i cui lati sono rispettivamente paralloli a quelli della eosteuaiono centrale, yanao messe in rap- porto con essa e eronologieamente © eostruttivamento, sia poi che qnoste aysuzo appartenesse ad uun specie i platea pit bassa e assai pitt larga di quella che eiteonda cid ele allbiamo chiamato il dado centrale, ed avesse in tal modo costituito originariamente come il primo gradino deiledifeio, il quale presouta git senza i esso no schema piramidale a ripiant suecessivi; sia che in altra forma © con altro seopo, che non possiamo pitt indovinace por Wesiguita doi cuderi a noi pervenuti, quell'angolo di fondaziont riontrasso nell‘insiemo dell editicin areaico, Lalira cosa di oni parimente non si pad dubitare @ invece che le costruzioni di cui apparisemo gli avanai ad orignte di quell’angolo di fondarious, ad- dossati alla platea pitt interna deseritta in principio, non solo souo da ritonere posteriori, ma 0 da exeludore che si tratti di aggiuuta in qualche modo organica © compatibile con 1a coutinuazione dolla vita © dolln Aestinazione originaria dell‘edificio arcaica, Poichi non solo questi avandi di fabbriche posteriori now hanno nessun legame eostruttivo con Ia fabbrion accaien, ma presontano wi carattere totalmente diverso, hanno cio’ tutta Varia di case private, divise in ambienti piveoli, che abbiano invaso uno spazio gia oocupato da un wiifleio pitt veeshio di seeoli, ed ormat abbandonato 0 domolite; o Ia stossa ineguaglianza del materiale adoporato nella fabbriea posteriore, mostra che essa sorgeva in gran parte a spese della precedente, At grande edificio areaivo apparteneva in origine senza dubbio, od ora corlamente coHloeato in vista (in opera, elo8, uon in fondaxione) quel hellissimo la~ strone di panchina che abbiamo notato essere stato messo in coltello perpendicolarmente al lato nord-ost, © dostiuato a scomparire in un muro analogo a quelli ® corrono ad ess0 paralleli da sud-ovest a nord-ost, 135 @ che saranno poi stati rivestiti di stucco, del quale si ossorvarono tracee. In conseguenza di tutto oid, a me pare evidento che questi avanzi di costrusion se- riori che si trovano sul lato nord-est devono porsi in relazione non col mate ale pit amtieo apparso nel poco terriceio formatosi attorno a questi rnderi appena NORA, COLONTA PENIGIA IN SARDEGNA 136 nostri giomi, of giunsero poohi ruderi in cui sono appena riconoseibili le prime sostrusioni ; cho questo editieio, io dicovo, fesse destinato in origine al culto ai una divinita, risulta evidente dal trovamento del- Vidolo stesso, Hsso consisteva in una piramide trian- golare di piotra trachitiea (ig. 5) alta m. 0,56, avente emergenti dalla roeeia, ma col pitt recente, il quale consiste in|éneoi e monete romaue. Pare dunque che nel periodo repubblicano — in epoca romana, anv 3 poiché tro donari da noi rinvennti delle famighie Cloulia (1. CLOVEN) Cornelia (CN, BLASIO) ¢ Claudia (C. PVLCHER) citenserivono il ventennio 119-99 ar Cr. — ease private siano sorte su quell’eminenza, in- vadendo Y'area del vecchio edificio abbandonato, © eo0- ‘perando cost alla completa distruzione di esso o della suppellettile ad esso attinente, Che Tedificio aveaieo, di eui, attravorso tanti se- coli, tante trasformazioni, tante devastazioni prodotte dalla coltivazione ¢ dalla riverea di_pietra fino ai alla base m. 0,82 cirea di lato; gli spigoli sono ogg alqnanto smussati ¢ In superficie danneggiata, ma si riconosce che Lo faece dovevano essore in origine le. vigate con cura, Una pietra simile non si presta a nessuna interpretazione per uso pratieo, e gid in sé Ia si direbbe un hetilo, wn simbolo di divinita; ma il suo rinyenimento in una costruzione cho anche per Io analogio che citeremo si manifesta destinata al culto, e propriamonte presso Te fondazioni superior, cioé non Tumgi dall’altare sul quale doveva sorgere, pone fuori di ogni dubbio che nella piramide od obe- lisea triangolare debba riemoseersi Vidolo betilieo, la forma primitiva sotto la quale era adorata la dea 137 NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA 138 Tanit, forma che rimane poi, come vedromo, nelle rappresentanze schematiche delle stele figurate d'epoca pit tarda, o oti si aggiungono Te braccia uncinato © la testa. citoolare per ravvicinarla alla figura umaua, Gerchiamo ora d'intendore pit precisamente in quale aspetto dovera presentarsi questo oificio saoro, fe in gual modo vi era collocata ed esposta alla ve- neravione 1a pietra simbolics, Gili archeologi non abituati a vaveat el eampo classico non azaatilerebbero forse eonget- tua di sorta intorno ad un editicio greeo, sin pure indicato come tempio da céreostanze esterne, div ent ta i eontini perd nou restassero se nou avanzi cost mesehi tale non & i easo per un temapio fenisio, ¢ noi yedromo ora che si pid argomentars con sufliciente sienrezza quale dovova essere l'aspetto generale della costru- tione. Tunanei tutto bisogna toner presenti i @ lo abitndiné degli arehitetti fonici, pei quali ta cat- tiva piotea della loro patria non era considerate che earattere come il sostigao grossolano, Mossatura dell'etitiofo, it aspetto esterno era poi determinats in generale da rivostimenti di altro materiale, + 11 fant se rappeler » = dice il Renan — « pour s'expliqner la singulavité ‘do quelques uns de ees monuments, qile les Phéniciens domandaient & Ia piorro plus et moins que les Coo plus, en ce sens, qu’ils ont liré du rocher des partis vraiment surprenants; moins, car is ne semblent avoir jugé la pierre susceptible d'aucin ormement dé- Ticat, ot en effet leur piers, grossidre et du manvaisn qualité, ue s'y prétait gudre, Ces omements que les Gees tiraient de leurs beaux marbres, les Phéniciens comme les Hébrous, les faisaient en bois ow en mnétal, Ce qui reste de lenrs monnments n'est pas le monu- ment Inieméme, mais Te soutien grossier qui sorvait a portor tout un systime de afeoration, sous lequel In pierte était dissimulée, Tl est noté expresséinent dt temple do Salomon que, dans aveune partie, aw moins a Vintérienr, Le mur ne paraissait a am + (!), ‘Tale oarattero, tali abitudini architettonielie spic~ ano abbastanaa le ineguaglianae © lo ineousegnenze, quel curioso misto di trascuraterza e di cura raffivata che & proprio della costrusione fenicia ¢ che si veritien (2) Mission de Phdwieiw, y. 96. anche nelle fondazioni che noi veniamo studiando, Ma quello che sopra tutto deve aiutarei @ comprendere gli avanzi del santnario di Nora @ Ia disposiziono ge- norile, il tipo, i eoueetto stesso del tempio fenicio, ‘quali sono noti dalle fonti storiehe ¢ da pochi ma sicuti © concordi esempt monumontali. 11 tampio fonicio non @ la easa del name e non © quindi un edifieio yero @ proprio come il tempio greco. B ua Inogo di cnlto, di offerte @ di saerifict alla divinita; & essenzialments un altare, oui non si agginngono che opere i adattamento, di delimaitazione, i adornamento del Iuogo dove ess sorge e@ che tt mane allo seoparto, Nogli antichissimi suntuari non Viera noppnee bisogno ai oid, bastava Valtare eretto sulla cima di ua monte o di una collina, Oid noi sappiamo da Tacito, che ci narra come Vespasiany si reed a consultare il vetusto oraeolo del Carmelo: ext Judean dnter Suriamgue Carmolus: ita vocant montem deungue . nee simutacriem deo aut termplum — sie trallidere maiores —: ara tantum et reve ventia (!), Quando si voleva aggiungere ad un'altura destinata al eulto una decorazione architettonica, se he citeondava Ia cima con un eolonnato; né cid avve- niva forse soltanto in epoea tarda, come par che pensi iI Perrot o sia il easo del santuario di Belat, scoperto dal Renan al snd di Tito © che appartiono ai epoea sgreco-romana (2). Ma di eid in segnito, 11 tipo, potrebbe ditsi, eanonico del tempio fonicio ci 2 rappresentato dal Mashed ai Amrit, « 10 plas ancien eb presque Te seul temple qui nous reste de la race sémitique + (#). Hss0 risale, come ® noto, al tipo ogizio, © consists prineipalmente in um tabernacolo o cappella monolitiea di pietra, in cui @ raechinso ‘on simulaer od tn simbolo della divinita (4). Th tae Hornacolo di Amrit @ inoltre civeondato da una corte © area sacra, seavata nella roeceia, al eu centro & risparmiato un dado di ¢inquo metri © mevzo di lato por pit cho tre di altexza, Su questo dado, aderente al suolo por 1a sna base, & edifieata Fare santa 0) Histon, 1h. () Persut et Chipien, Het do Valrt I, p. 212; eft. Revan, Mission de Phénicie, yp. 687. M22 @) Ronan, Sission, p. W7 (4) Perrot et Chipier, Mist. de 0 esp IY, $8. (0) Renan, Aisring, tave. VILE © Xy Pergot ot Chipien, His ie PArt, UL, Figg. 80, 40, 185, 186, 187. bt, TM, p. 242; eft T, 139 NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA 140 La moilesima disposizione si ritrova in due tabernacoli seoperti dal Renan presso la sorgente \Tn-ol-H ovyero foutana dei serpenti (!), Ma uou sempre il sim- bolo divino era protetto da un tabernaeolo od area che si voglia: spesso (¢ tale doveva essere il costume ‘pid antico e primitivo) esso stava all'aporto, Cost it epevos di Afrodite a [dation present verso il centro gli avanzi di una costruaione quadata, di ima base, sul cui forse stava una pietra coniea (*), Hi lo stesso, hunehé non si conservino 9 non se ne siano scoperti i quel gran towpio di Byblos de- dicate al culto di Afrodite v eelebratissimo per Je orgie in onore di Adone e per Ie prostituzioni suere. Vautore dol Megi hz neiys Iso’, seetto ch venne attribuito a Luciano, Jo nomiua fra i templi della Siria che a lui parovano pili antichi e quasi eontem- poranei ai tewpli egiziani (!). Buna moneta di By- Dios, coniata sotto Macrino (*), et pone avanti agli occhi Vaspetto generale del santuario, Vi si vade a sinistra una cella. a frontone tiangolare, che rassomi- ruderi, avveniva i glia ad un tempio ¢v sageordatw, © deve essere la rappreseutanza di un edificio aggiuntoy del tempo dei Seleucidi o fors'anco posteriore, Ma a destra si di- stende la parte voramente antica ¢ caratteristica del tempio, che conferma la impressione riportatane dallo serittore yroeo. Buna vasta corte eiveondata da pore tici, in mozzo alla quale s‘inmalza, a cielo scoperto, vinita. Ja pietra coniea, simbolo della Un importante partivolare del tempio di Byblos, che pur si rileva @ inio avviso chiatamente dalla mo- neta, @ perd fin qui rimasto oscuro agl'interpreti, eho ron mostraao «verne eolto il vero signitieato, Si 8 dotta finora che la piotra coniea, la quale si vedo rappre- sentata in mezzo alla corte, & citcondata da naa ba- 8) Renan, Jisvion, tav. IN Pereit ot Chipiea, Mist Art, fgg. 188, 18 (2) Ohmefalsb Richter tay. VIE. 0) Of, $2; Hear pr du atgainon, vow htic er, Abptaies Uiyorees Dear 5 teveiqe tajetr nb tga Seva sed retiven o.. $82 Borer lige tei be Soin 08 a suao rate siprtciwave Coozoarioeve, vor é7) ator Bane 0: ely J nai bv Digg. pipe Wybr cageodiens Hee ing, bo ug xed 10 Byyue Hs hor Eurdinener 88 ride és deer re bo Tp Zeeip dozer sul way lads (9 Donation, Architecture munismatica, n. 30; Perret wet Chipies, Hat, de Art, I, fg, 19. Kupros, die Bibel wud tomer laustrata che 1a protege da ogni eontatto profano (I). Ma oggetto cho @ sembrato una halaustrata 6 invece nella moneta chiaramente earatterizzato come altare dai seorni+ visibilissimi nei duo angoli snperiori; e cid che, massimo nell’ ingrandimento della medaglia, ud parete ima transeuna trafprata a giorno, & invece senza dubbio 1a traduzione nella teeniea monotale di un ornato a illevo o a commesso in metalli ovvero alti materiali previosi. Bisooa infatti porre in rola sione Valtare su evi a Byblos posa Ia pietia coniea vol dado su ewi sone il tebernaeolo cho racchiudesa il sacra simbolo sia nel Maabed di Amrit, sia ad Aiu-el-Hayiit, Cola il dado rappresonta iu sonso tli sioso Taltaro; a Ryblos Valtare tiene il tnogo, in senso eostruttive, del dado 9 aso della divina ima- give sorgente all'aria libera. Quello che ci appatisee sulle wonete & senza dubbio Valtare di bronzo, del quale finora invano si era escogitato quale potesse essere il posto e la forma (?), cho Jehaw-Melek, re ui Bs nel santuario della « padrona di Gebal + (antieo nome {ti Byblos) por conciliarsene il favoro, in nna stela os, rammenta fia te opero da Ini compute inseritia ove si fa pure mentione dei eolonnati del tompio o dell’or0 profuso nella desorazione di esso (2). Liedificio da mo scoperto a Nora ripete, pitt che olla dei tabernacoli di Amrit, Ia disposizione det tempio di Byblos, inquantoch® bisogna piuttosto ri- eonoscere nel dado cuntrale V'altare sul quale, forse dla altra base o mensa sacra (eui pot® appartenore il bel lastrone di panchina Lrovato presso il Inte nord-est ol tempio) sorgeva la sacra piramide, all'aria libera; e savebbo inveco meno probabile la supposizione che sulla sostruziono di pietra sorgesso un fabornacolo di suattoni eotti al sole, fabbtieato cio’ come i muri del cost detto tempio di Golgos, che ora invece piuttosto un thesaurus (9. Ma Ia somiglianza del tempio di Nora con quello di Byblos non si limita soltauto alla collocaaione (0) Poveot et Chigies, ist. de Prd TM, p.208 (2) Pereat ot Chipies, Hints de Wart, WH, p 251 (0) Corpus Faseriticnun Semitaraas yare fn 1. (4) Perot et Chipise, Hist. de Are, MM, yp. 272%, Del fempio di Paphos (id, 286 seg.) abbiam” dat troppo in- corti ed inoompletf porehe ce uo possiama etilnente svi, Varo che, yertants, pur sestando fedle at tipo generate det tovpio finicio. wi avvicinasse iuttosto alla. disposinione del temo di Byblos; elt Journal of Hetlenic Studies, IX, v. 198 141 NORA. COLONIA FENIOIA IN SARDEON A, 142 della piotra sacra sopra un grande altare allo scoperto. Come a Nora il tompio & sul culmine di wna emi- nenta, cosh arveniva anche @ Byblos, poichd dalla moneta citata sopra si rileva chiaramente che il por- ticato era ad un livello pitt alto del terreno cieo- stante, e vi si accedeva per un largo sealone il quale conduceva alla fronte del quadriportico, dall'incisore del conio rappresentata di prospetto, mentre degli altri tre lati, per maggior facilita ed intolligibilita di ese- cuzione, egli ha dato una veduta dall'alto, quasi a Yolo d'uccello (). Bd anche in accordo coi caratteri generali del tempio fenieio (potrebbe forse dirsi semitico) e in particolare con quelli del santuario di Byblos, meno Jo proporsioni pit modeste, pare a me che debba spiogatsi quanto altro ci rimane del tempio di Nora, Lo sostruzioni ehe eiccondano all'ingiro il dado-al- tare mal si prestano a spiegarsi per fondazioni in piotra di muri in materiale eadueo (mattoni seccati al sole), che avrebbe costituito attorno alla bese del- Yidolo ua taberuacolo di dimensioni inandite per il tempio fenicio, © pur sempre troppos stretto, troppo aderento a quella base per potervi girare attorno (anche a non tener conto dei tro muretti che inter rompouo il giro al sud-ast, e, secondo égni probabilita, rappresentano tina modifieazione posteviore della pianta originale, avvenuta perd senza dabbio tuttora in epoca provomana e quando l'edificio sussisteva ancora e ser- viva al sto scopo primitive). Siamo inveco persuasi che non si va lungi dal vero se ammettiamo che a uot sia giunto in gran parte il primo filare, adorento alla roceia, delle fondazioni di uno stilobate, sul quale si elevava un co- lonuato 0 padiglione che eircondavaeren- deva decoroso © maestoso I’altare della divinita. Qnosta supposizione, gid in sé probabile perch? in accordo eon Videa del tempio che avevano i Benet @ coi dati di fatto offerti dallo seavo, & confermata dalla svoperta, avvouuta anch'essa durante gli scavi () Cosi ¢ non altsimouti ¢ da intendere questo particolare, enché finora si sia soltanto osservato che In fronte del qua- Ariportien ha una specie di propilel, senzn badare al diferente panto di vista della vapprosentanga (eff, Perrot et Chipiee, Mist. de Part, WL, y. 218). eseguiti sotto la mia direzione, di un singolare ea- pitello, che per le cireostanze di ritrovamento e per arte deve ascriversi ad epoca preromana piuttosto antica. Un capitello esige una eolonna, anzi una serie i colonne, e sarebbe stato assai strano che queste decorassero altri edifie! e mancassero al tempio di ‘Tantt, eostruito nel Iuogo pit eminente e centrale della citta, evidentemento per designarlo come il santuatio principale. Nel punto che sulla pianta a tay. VI & indicato con la lettera G, il giormo 11 luglio 1901 fu trovato tun avan20 di mola romana @ del locale ove essa ern situate ('), Della mola ximaneva il solito sodo ro- tondo che serviva di base alla mega, In quale non fu rinvenuta: esso posara gu un piano di ealeestruzzo, esi trovava a m. 1,85 di profondita dal piano di eampagna, A togliere ogni dubbio sul carattere di questo rudere, si rinvenne poco lungi un frammento del catilins, Ba sul sodo rotondo poggiava eapovolto (@ quindi sosteneva diretiamente la meta come yodesi nella fig. 6) un capitello quadrato cho, evidentemente, per essere adoperato in tal barharo modo git. nell'epoca romana, avera dovnto appartenere ad una colonna facente parte di nn ediieio assai ragguardevole molto antico, andato in roviua, e i eni avanzi veni- () Notisie 1909, p. 75 age. 3, NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA 144 Yano ormai messi in opera come pietra da eostra- aione. Ti capitello rinvenuto,« trasportato poi al R, Museo archeologico di Cagliari, & rafigurato in due vedute olla nostra tay, XIE. Esso & lavorato in panchina dol Coltellazzo, il ehe prova che vonne eseguito pro- prio sul luogo; ma la superficie, scolpita in rilievo, @ rivestita ai stucco, im gran parte caduto, che la modollava assai finamente. Dal punto di vista dello stile, ovvero della storia ed etnografia dell'arte, il nostro capitello appartione a quel tilone di formo ar- fistiche che nei riflessi greei da lo stile ionico; ma questi lementi vi sono adoperati in modo singolare, ‘la eni non xisultano Ie proporaiout del capitello green, ni di quello romano, Ta un lato, che evidentemente sispondeva alla fuceiata prineipale del!'edificio, & seol- pita in altorilievo tra due volute una testa umann, @ benché il modellato a stneso ne sia scomparso, vi si pud riconoscere una fattura pnnto mossa, andi 1i- ida, simmetriea ed areaica, Nogli altsi lati al mo- esimo posto & nna palmetts rivolta in su. TL lato con Ia testa 0 il suo opposta souo alquanto pitt stretti {m. 0,55) degli altri due (m, 0,60)! Taltezea @ di m. 0,80. La sola palmotin sombra piuttosto greciz- ante, ‘ Li insieme somiglia molto al noto capitello adi Djeaza (), salvo le rosette in quello aggiunta, ¢ Yorolo con Ta gola, che qui petd poteva essere oseguito in tun altro perzo: si nota infatti nolla parte inforiore del capitello Ia traveia d'un antico piano d’attacco rotondo, II capitello di Nora ha fattara pitt langa savera, od @ certamente pid antico; ma pel resto, come gid osservai, potrebbera servine a deseriverlo Ie precise identiche parole che adopora il Perrot por quello di Djezza: « point de coussinet; les volutes sont appliquées sur les faces d'un calathos enbique ob ne les dépassent @'aucun eOté... On sont bien ici Vinfluence des types olassiques; mais ce que ce cha. pitean rappelle surtont, par sa masse et par sa dispa- sition générale, ce sout ces chapiteaux eypriotes dont nous avons donné plusieurs échantillons » (°). IL eapitello di Nota, per la importante partico- Javita della testa seolpita in una delle facce, si ran- (2) Perrot et Chipies, iat, de ee, TT, fig. 235, @) Perrot et Chipies, ibid, p. 312; ef, Sw nnoda alla serie italo-corineia omata di figure, che, dopo il Watzinger e il Thiersch, io riprosi in osama 4 proposito dogii avansi architettonici da mo seoperti presso Ia Cortosa di S. Lorenzo in Padula, provincia i Salerno"). Se si paragona cot pit antici esem- plani della serie finore noti, fra eni stanno anche quelli di Padula, il nostro eapitello si mostra anche Pitt antieo, o almeno Ie sue forme oi manifestano uno stadio di sviluppo meno progredito. Da esso quindi dovrebbo oggi prender le mosse una nuova trattaziono ei capitelli figurati, e percid questa scoperta norense hha un valoco notevole ancho di per sd, per la storia dell architettura, B wn fatto senza dubbio assai rile- vante che una tale particolarita stilistica si sia affer- mata poderosamente in Italia, mentre & ignota alla Grecia propria, Tl favore che trovd in Btruria 0 In randiosa esecnaione che vi raggiunse, come dimostra prineipalmente 1o splendido capitello di Vuloi git ella collerione Campanari al Museo di Firenze (°), uon autorizzerebbe di per 8, vista l'epoca relativa- mente tarda eui queste forme appartengono, a pensare 8 correnti d'influenze orientali si, ma non greche. ‘Tale potest peraliro deve esser prosa in consideraziono ora che una corvente analoga vien fatto di vitrovare in am- dienté fenicio. Certo la distruzione dei monamenti Feniet doriente e d'ocoidente, assai pitt completa di quella sofferta dai mouumenti greci, laseia pore spe- ranze di aumentare con altre rieorche la serie di mo- i non grevi che appartougano a cos) fatto indi- tizio © permettauo di venire a conclusions pitt fondate € pitt chiare. Ma appunto percid merits tuita l'atton- ione ogni menomo ricordo di forme analoghe; o di tali reminiscenze a me sombrm poter citare almeno vim esempio nel materiale di Cartagine. B un capi tello a rilievo con grandi volute, che esibisco una testa di Icone (egida ogixia) quasi pendento dal mezzo del pulvino (). In maneanza pot di materiale della Fenicia propria, le stele di Cipro, nelle quali il ca vattere dell'arte fenicia si riveln in vari tratti, non esoluso ill vicorrere din simbolo affine a quello dolla ‘Tanit eartaginose, possono offtirei indiz della ton- numer () Notisie 1902, pp. 2659, () Milani, Afvseo topografco dell Etruria, p. 10, '9) Muses et collections archéologiques de CAlgérie et de la Punisie — Auase Lavigaria de St, Louis de Carthaye, Pl. ¥, 1, Malamente deserito nel testo di Ph. Berger 145 NORA, COLONIA PENICIA IN SARDEONA 146 donza a figneare il kalathos che s' innalza sulle volute dol capitello, e cho sembra uno sioppiamento della forma che, inserita fra lu yolute 6 incorporata ad esse, da il pulvino del eapitollo ionieo ("), Chocché sia di eid, e per tornare al tompio di Nora, © mo pare che Vipotosi di un colomnato che avesso citeondato il dado-altare, e di cui la fondazione eatorna questo rapprosenterohbe lo stilobate, offra id altrove annunaiai 1a scoperta ("), avvomuta nolla mia seeonda campagna div scayi, del meso di luglio 1901. In una trineea che si eseguiva presso il gruppo di ipogei git scavato negli anni 1891-92, alla rieerea 4i nuove tombe (v. pianta, a tay. 1), s'incoutrarono 1n- morosi avanai di mationi che mostravano aver subito fortemente Vaxione del fuoco; aleuni di essi prosen- uum grado assai notevole di probabiliti; © in quanto al eapitello ritengo cho Ja cosa pitt probabile sia ap- punto la sua appartonenza a um cosh fatto portico. Di qualche altro elemento che potvebbe confermare la vicosteutions ideale dell’edificio ehe qui si propos —o cho perd resta troppo indeterminatn nei suoi pavticolayi per poter ponsare a tradurla grafieamente — faromo parola a proposito delle stele figurate della necrapoli uorense che ei esibiseono Ta sacra piramide 0 idolo di Tanit, sotto una specio di edicola o pa- diglione. $4 Forno fusorio. — Tracee di alive eostrusion’ pertinenté all'autica abitato. Poche altre traeee, dopo quolle fin qui studiate, restano sil snolo norense dell'epoca proromana che forma oggetto di questa memoria. Per dirne quit in brovi parole, a compimento di quanto ci & stato pos- sibile indagaro intorao alla Nora fouieia e puniea, aecennerd in primo Inogo i forno fusorio del quale (1) Che, Portot ot Chipies, Hise, de CArt, TH, fgg. 152, 901. Moxonawrr asticn — Vor. XIV. tavano la superficie inerosiata di scorie © vetrificata, ‘© molto seorie di fusione e coueri erano pure com- miste alla terra, Approfondito lo seavo a guisa di pozzo, si scoperse il fondo di un forno, consistente in um grosso poxzo coneayo di arenaria compatta (roccia non del Inogo) del diametro originavio di civoa m. 0,00, ma presentemente siussato nel labbro. La figura 7 qui aggiuntn rappresente questa specie di Dacino (che feei poi trasportare al R. Museo archeo- logico di Cagliari) quale si presentd al momento della scoperta: soltanto le seotie cho vi si osservano do- poste dentro erano state liberate dalla terra in cui erano pigiate e da eni now si sarebbero potute distin- guere; altre scorie cospargouo il suolo. Dietvo il bacino vodesi a destra un avanzo di fondazioni d'un cattivo muro romano d'epera incerta, le quali fondazioni non Tianno nulla da fare col foruo, ma erano state appro- fondite fino a trovare il piano de. antica fondoria. Questa apparteneva ad opoca preromana, come aite- stavano i frammenti di stoviglio puniehe ¢ campane eselosivamente rinvenuti fin le terre; ¢ Ta stessa pro- senza di fondazioni romane cho appena toceauo il (9) Natisie 1902, p, 14 sex. 10 17 NOMA. COLONIA PENIGIA IN’ SARDEGNA 48, piano del forno, mostra che era avvenuto cola, in wut potiodo di tempo eortamento Inngo, un innalzamento di livello, Il fondo del fhrno era inelinaty da wna parte & precisamente verso i muretto, ova, so il bacino era ancora in. posto come pareva, doveva. trovarsi lo sealo, che le seantonature del'orlo non permettono pit di ricomoseore. 11 fornetlo di fusione er poi senza dubbin finito ¢ chinso enn opera tatecizia, e probabil assumeva il tipo detio farno catalan. Questa scoperta attests dingue na attivita me tallurgiea esercitata nella citta in epoca punieas & cereanmo anche ai determinare pit previsamente ai quale metallo si trattara, La forma stessa del forno now lo rondova adatto alla fasione del ferro, Analisi delle scorie, che a mia proghiora esegn) il dott. Soma, Airettore del Gabinotto chimico del Municipio di Ca- gliati, eselusero pure il pioniho, il rame 6 Vargento, © permetiong di alfermaro eo ia massima probabilita cho in quella antica of ase la estra- rione dello zincw dalle exlamine, cost abondanti in ina sip Sardegna. ‘ Le trineoe praticate presso altro geuppo iposei, © proeisamente dalla easa dulla Guardiania al ware, Simbatterono, alla profonditi di m. 4,00, in nna speoie Ai platea avciottolatas poi, sotto uno strato formato ltriti di yoocia locale (pavehina), apparve un altro strato di maltoni erndi corte parti vetnifeati dalV'azione di nn gran fnoco. Questi avanei erano troppo pigiati dalle terre e nial Fidotti per poterli determinare con certex2a, ma mi mia induriti@ in parve probabile che esivtesse coli tm fro fignlino elPopoea panies. A quella profondita nel suolo di Nora si & gid oltrepassato Io strato romano, o quivi rosso a soli m. 1,7 dal piano di eampaga apparvera Frammenti di stoviglie esclusivamento pauiche v cam pane, ‘Tracer di costruzioni romane eon battuti di eal- eostenazo (*) mostrarono eha in yuel punto punica alla romana, esistevano offieine ed abitazioni, Notord infin. Yo traces di fontazioni rettangolari in blocehi squadrati di pan-hina, che appaiono su una prominonza roceinsa sottosi wt alla torre del Coltel- lazzo, a destra della strada. Mi limitai a segnavie iw pani, essendo coli il snolo afatto dondato di /emus. (9 id, y. 98 IL La Necropoli. S 1. Le tombe wil spogeo. T primi o bonemoriti rieoreatori © atuiiosi, che nol passato seeolo trassoro dall'inmeritato oblio l'isola ili Sardegna, non ebbero & per’ non potorona dare nei Joro seritti conterza alema della necropoli di Nora. Tl Lawarmora mostra eredere eho le sepoltire dei noronsi dovessero trovarsi fuori ¢ lontano dall'ambito della eitta (1), né da a divedere di averne rieonoseinto traccin di sorta nella penisoletta oecupata dai ruderi dei monnmenti whani o dove ogli rilevd il teatro vomano, La Spano visitd Jo rovine di Nora nel 1838, 0 nep- uc ogli vide indiai i tombe. Riferisce beosi di al- uni seavi faili procedentemente dal enstode della chiosa di S, Biisio, nei quali erann vemnte in Ince urne inorarie di vetro spettanti alYepora romana, ma opina che la necropoli fenicin debba cerearsi verso la torre del Coltellazen ®), Nondimeno, nd un pitt attento osame del s stole, dovova senza dubbio fin Wallora rivelarsi Vesi- stenza di tombo ad ipogeo seavate nella roeoia, Kase si trovano sol margine della spianata che si eleva Oltee il primo istmo basso @ sabbioso, snl qual mar acing @ costrnita Vattuale esa della Gnardiania, ¢ sono divise in due geuppi, uno a destra di chi oltropassa (quell istmo, ovvero ad oecidente, Talli a sinistra o aud orionte, entrambi presso il mare, Quelle del gruppo oveldontale sono viotato da tompo antico e fravate in parte nel mare che le va ilistraggonto ¢ pone allo scoperto il fondo 0 Je pareti deglipogei. Un simile stato di cose pare debba risalire ben oltre Vepoea della Visita dello Spano. Senza aloun dubbio poi dovevano esistere assai chinci indiai di cos fatte tombe verso i1 1871 ed aneho prima, poichd si ha notizia che in quel tomo di tempo il eoloainello Autonio Rosch e il eay. Michele Satta ne vuotarono alee, xinvenen- dovi progevoli vast grooi a figure nore (8). () Tamsrmora, Ztinévaine, 1. y. 211 () Bull, arehoat Sordo, IS, 1863, p. 108, () Notizie 1891, p. 299, nota 2 1901, p. 367, Now mane 149 NORA, COLONIA FENIGIA IN SARDEGWA 150 AL gruppo orientale fu esplorato dal Niseardi negli anni 1891 © 92 per conto della Diroziono degli Seayi lol tompo; mancara perd finora agli studiost ogni notizia intorno a tale esplorazione, ed una conyeniente iMlustrazione della suppollettile rinvenuta in quogli Durante i pochi most nei quali ta Divesione degli Seayi dell'isola fu tenuta da ime, io mi proposi il com- pito di ilustrare la Nora fenicin, © parte di esso & appunto supplite alla mancanza finora lamentata, ren- dondo noto i risultati delle rigetche altrui © coordi- nandoti a queli delle mie, Avendo invano fatto ricerea, nelle due campagne a mo condotte snl suolo norense, di nuova tombe ad ‘pogeo, no parlerd foudandomi spacialmente sui dati raceolti dal Nissavili nel 1891, ¢ da me controllati fin dove mi fu possibile, B rimandando ad un altro capitolo la iDustratione della suppellettile funebre, ‘vengo ora a dite della forma di questi eopoleri. BE gia noto cho i sepoleri sardo-fenici si confor- mano nel loro tipo gouerale all'idea dolla morte, e per conseguonza alle pratiche di rita, eher riguardo alla dimora dei defimti dominayano nella Fenicia o nelle sue eolonie, ¢ che in fondo erano una derivazione dalle eredenze ¢ dai costumi dell'autico Rgitto (*). Niuna preocoupariona del passegrero: unica cara era quella di onorare il morio con le estreme offerte @ soprattutto di proourargli unadimora ben nascosta ad oni profanatore € dove il riposo eterno osse indisturbato. i appunto questa onra dei superstiti che li induce a seayare nella, roocia dei pozzi che talora, come a Cartaging, ragginn- sgono una profondita di paroechio diveine di metri, e in fondo ai quali si apre in una parete la yorta della cella ; semplicita solenne o tertibilo, per ent I'imma- gine popolare del sepolero si compendia iu quella det poz20, dello sehe6l hiblico, ¢ viou dotto del morto: 05 pute’ devoravit ewn (* Se non che alouni anni or sono si viteneva cho la Sardegna presontasse una varieta maggiore di tipi s ccano in Sandegun vasi grec w figure mere; ‘Mharros ne ha dati, © qualelio progevole exemplars se ne consexra nella raeeolta ell Onivarsita di Sassari. Nonpertanto devo qui ossorvare che ol snolo di-Nova non ne hanno offerte, che tali vasi, bench? si trovine nelisola, vi sono seal rari ()) Menan, Mission, pp. 75 6410; Porrat et Chipiee, Mit. de Part, WL, pp. 181-173 e 205-240, (2) Pualm, 1X, 24; TXIX, polerali, in eonfionto di Cartagine; o si attribuiva da taluno una varieti oos) fatta alla mescolanza che si rebbe avvonuta nell'isola di eoloni di iro © di Gar- taginesi sopraggiunti in seguito ('), Ma oggi tale affer- ‘mazione, fondata sui soli dati raceolti dal Beulé a Cartagine, ha in gra parte perduto il suo valore dopo gli scavi pit reventi o cosh fortanati di tombe earta- ginesi, delle quali sarebbe pord desiderahile che si Pubblicassero sempra piaute w sezioni esate, D'altra parte, per quanto riguarda Nora, nessun approdo del- isola ha maggior diritto ad essere ritenuto 1a prima sede di una fattoria commerciale fenicia © meso. in relazione con ‘Piro e magari con Sidone (*); come ngualments essa dove offrire una delle prime basi operazione alla congnista cartaginese. H pure noi tipi delle tombe non si notano varieta che pormettano i riferieli parte al periods fenisio orientale, parte al poviodo punico. Il tipo delle tombe di Nora & il pit. semplice © monotono che si posse immaginsre. Sono pozai o me- lio buche rettangolari oblunghe scavate nella rocoia Vuna aceanto al'altra, munite spesso di rineasso per appoggio di lastroni di chinsura, in numero di tre 0 quattro, talore prive di questo appoggio, ¢ in tal caso & presnmibile che vonissoro riempite dagli antiohi stossi, come si & verificatoin Penicia (*), © vuotate quando ooeotreva deporvi un nuovo cadavere, Le due vedute fotografiche riprodotte a tay. XIII mostrano Vaspetio esterno o superiore di queste tombe. La buea conti- nna in taluni sepoleri a gaisa di semplice fossa, © in tal caso 1e pareti inghe non sempre si conservano parallele (T. X11, largh. m. 0,90 alla boees @ al fondo), ma talora st ravvieinauo, restringendo il fondo a guisa ai cana (PT. XT, largh. m, 1,15 alla bocea, m. 1,05 al fondo), altre volte si allontanano e allora i yano Aelia fossa si rastrema in su (T. XVI, largh, m. 1,00 ()) Rerrot ot Chipies, Mist. de UAvt, TM, pp. 280-31. (©) an erred eredero cho il pit anteo stabilinento foviio in Sadana posta este stato Cagliari seagione della so bela tad ef pes. Perot ot Chipien, Dist Pare, I, 1. 288, ove 0 pure Falta enone sfformaaione che CagHar in ata sempre a capital dlaala) Tale consis coriaponde, Come vodemmo vel §1 della. prima parte di questn memuria ni un concelforulativnmant recente della navigarone,mentre Ta situazion a¥ Nara cotton ak eoneetto pit antic ed alle wsigenze dell deen conten gndiget (©) onan, Miaion, pe AD 29. 151 Nora. alla bocca, m. 1,10 al fondo". XXI1,m.1,50,m.1,10). Questo particolare ha 1a sua analogia nei pozsi delle tombe di Cagliari, ovo lo pareti Iunghe non sono pa- rallele, ma lasciano ad intervalli regolati uaa picoola risega, di guisa cho in sexione il powzn di discesa apparisce formato come di tants piramidi troncho s0- ‘rapposte (*). La profondita dei povzi 8 di eirea m. 8,00, poiché inferiormente s'incontra sabbione infiltrate di COLONIA PENIGIA IN SARDEGNA 152 fondita si allarga da un Tato e da una testata a guise i camerotta, $1 come vien reso evidente dalla fig. 8 (piante © seaioni della tomba n. VIT, sil. Nissardi) Una varieta di questo tiyo si limita al prokungamento in una delle testate (fig. 9, pianta o sezioni della tomba X, ril. Nissardi), e il raccordo @ in tal caso Fie. 9. A:100 ottenuto per mezzo di un arco o yolticina scavata in tina delle pareti minori, Fie. 10. 1100 aoqna marina, trovandosi Ia bocca dei pozzi a poco pit dim. 400 sul liyello del mare (2) Il tipo pitt comme delle tombe ai Nora 6 pord quello in eni il porzo div diseosa ad tna eoria pro- () Crespi, Cataloga illustrate della racrolta ilé antichita aerde passedute dal sig. Raimondo Chessa, tay. 11; Perrot ot Chipios, Hiet, de UArt, WL, Ggg- 170, 171 @) Lo stesso, a profondith alquanto waggiora, st verfiea ‘8 Sidone (Ronis, Aievion, p. 407). Fri, aso Altre volte Fallargamento non oltropassa 1a Tun ghovga della bocca del pozzo, ma avviene dai due lati, im guisa che it poxzo vione a corrispondere nel mezzo della camerotia funebre sottostante, Di questa disposizione & esempio 1a fomba XIX, comunicante con allen adigoento (fig. 10 sopra, fig. 11 a. sinistea), Hsempt di questo tipo a! ipoyeo si rieonoscono pure nel gruppo di tombe posto ai oecidente della casa 158 NOMA, COLONIA FENICIA IN SARDEGNA 154 dolla Guardiania © che il mare va ponendo allo seo- porto © a poco & poco distruggendo. # perd da notare he Ia volta della camorotia va sfuguendo in curva, in modo che nom si presentano spigoli acuti_all’in- contro eol poaz0, come sono indivati nei nostri disegni, ma la trombe o canna di quello viene insensibilmente raggiunta, ‘Pit raramente intine i pozzo & continuato per tutta In profondita dell’ ipogeo, e in una patota mi- non si osservarono che al n. ¥ (tomba a fossa semplice) dove nei due Jati lunghi erano eseguiti a rilievo pivt- oslo alto due mascheroni, GI ipogei di Nora appartengono tutti ai tipi oo- struttivi pit semplici e pit antichi, anzi non sono altro cho variazioni di un medesimo tipo di tomba, quello che, anche per In sua corrispondenza alle im- magini bibliche, si pud ritenere it primitive sepoloro fonicio, il poxzo, cio’, che si allarga alquanto nella iy OPP Pia. 12, nore, al fondo di osso, si apre In porticina della eel- Jetta. funebre, eome appunto avvione rlle tombe di Cagliari. Di questo tipo anai tra le tombe scavate nol 1801, delle quali ho potuto tener presenti appunti pi esatti, se no riscontrd nna sola, che avera perd ‘una eellotte cou porticiua in eiascuna delle due pareti strette opposte (tig. 10 sotto, 11 a destra o 12). Questa tomba, indicata a tay. XIV, 28 (*), comunicava con quella», XIX, In nina delle cellette si trovi To sche Tebro del detunto oi piedi alla porta, come gi erasi vee riicato nello tombe cagliaritane (2). Nella parete del pouzo di discesa soprastante alla cortispondonte porti- cina si notavano ornati seolpiti, © cio® um diseo con Tanula immediatamente sopra la porta, ¢ un fregio di ‘wrei in alto (fig. 11). Altri ornati scolpiti nella roceia (4 Now Agora neli'eleneo pereh® nom dive opgett () lens, Seavi nalla necropoli vevilentale di Ongbiari, P. 35; Perrot et Chipies, Mist. de U'Ar¢, ITT, p.292, Lo stesso ib erlllata a Cartagine (Delatire, Nécropale pique voisian de Seinte-Aonique, % sem, y-2) molla mageior parte dei easis 1 del resto, come ban otserva il p, Delatlze, questa & la po- sitiono pih naturale, Inveee a Wallon uoll'suta ai Cipno 4 ea- dlavert sepottt nel senso dalla lungherze dolls tombe arevany In testa verso In porta (cfs, Ceanola, Cyprus, y. 67; Perrot ot Ohipive, Hist, de U'Art, UU, p. 21 fg. 1), A Cottagine stesse embra poi vi fossero cecezioni alla regola, quantunque rare (Delattry 1 e5 Ps WE ee parte inferiore a guisa di camera o colletta, ¢ che solo in qualshe caso artiva ad essere considerato quale via accesso ad una celletta latorale che si apre nel fondo, Por quanta parte si facoin alla ristrotterra dello spario che offrivano i margini roceiosi della spia- nata di Nora, now credo si possa negare che T'insieme dei caratteri tectouiei e Vassenza di particalari propit i tipi ed eposhe pit recenti attesting T'alte antichita cui risale Teseavazione degtipoget norensi. $e di tale fantiehitd si vuol trarte indizio dalla suppellettile che qneste tombe i hanno conservata, bisogna senza Aubbio tener conto non della pit. recente, che appar- tiene alle ltime deposizioni praticate in quei sopoteri, ma dolla pit antiea, ehe risale, come yedremo esa- mizandola in particolaro, ai seeoli VET a soprattutto VE av. Varn nostra, Conviene perd notare ehe da nna parte la ristrettezza dello spaxio non era tale da esolu- deve 1 ingeusso all ipogeo per mezzo di una gradinata inveoo cho ai un pouo, come avviene nelle tombe meno antiche della Fenieia, a Cartagine, a ‘Pharros nella stessa Sardegna (1). Cid risulia ovidente dalla €) Ad Amrit © & Sidone i gradi’ si trovano tala unti posteriormente ad Spoget oviginariamenta aecessibili da tun pozzo vertieale (Renan, Mission, pp. 76, 496 6 tay. LXTIL 155 NORA, COLONIA PENICIA IN S1RDBGNA 156 pianta © dalla serione della parte della necropoli sea vata nel 1891 © 92, che diamo a tar, XIV quale fu rilovata dal Nissardi, Bisogna dunque ammettere un veto carattere locale del tipo costruttivo, che sembra agsai arcaico, e che solo in qualche caso assume Ta forma pitt sviluppata, normale per la nectopoli caglia- ritama, dian poazo d'accesso con cella laterale aperta in nna dalle pareti minori. E d'altra parte, ancho la pitt antic suppellottile rinvenuta nella tombe non pwd fornire che il der minus ante quem por Iu data della eszavasione degli ipogeis e questo criterio deve qui essere usato con tina corta larghezza, in quanto che la roccia ove si pote- ‘Yano cavare ipoget ora adsai limitata, il loro mamero senza dubbio piccolo relativamente alla popolazione, ¢ tale condizioue di cose doveva favorire quella ten- denza che sid potuia verifcare in Peniela e che ora propria in generale dell'Asia Minore, di far posto cio’ a deposizioni pit recenti a danno delle pitt an- tiche e disperderne talore ogni traceia; tondenza eho si sviluppa dovunque il sistema di seppellimento esige in priueiplo molta cura ¢ la preparazione della tomba { assai faticosa (*). 11 rinvenimento di oggetti recenti ‘in tombe antiche, meseolati oppur no eon oggetti ap- parteuenti a deposizioni preceienti, seedndo che queste erano state pit o meno rispettate, ¢ caratteristico dolla Ponieia e rieorre a Nora in modo tipico. To ho dito da qualche studioso muovere dubbi © sospetti intoruo alla veritt della coesistenza del materiale di Nora distribuito tomba per tomba nel Museo di Ca- gliari, ei attribuire 1a mescolanaa di oggetti di ott disparate, che paroechie tombe presentano, a poca cura = Perot ot Chipieg, Hist. de Ware, TH, fg. 105). Per Carta ging eft. Boule, Fowilles @ Carthage, tay. VI = Perrot et Chipier, Hist, de UArt, UL, fgg. 165, 166: per Tharvos, Ta Marmora, Atlante, parte TE, tar. XXXV = Porrot ot Chipies, iid fgg. 167, 168. (0) Ogg recent farono trovati in tombe di Sidono senga Adubbio antichissime (Renan, Mission, p. 408). Unw delle race comandaaion’ pit frequenti nelle iseeiziont fanebei d'Asia Mi note & quella di non seppellire altri nella stessa toma, che ‘yuu! dies appunto che eid avveniva troppo spessn cho il pe riulo ote viramente sentito (eft. C. Insen. Gr 916, 019 2, 089, 990, 1928, 1983, 2064, 425%, 4259, 4292, 4299, 4303, 4880 4880 5), Per alteo royioni basteri aovennare alle numérose ne ‘erupoli preistoriehe della Sicilia seavato nella roceia, ove fatti faniloghi farono vevifeati dall'Orsi; ma il fenomeno & talmente Aiffaso che ognt regions si pad dire ne oflra eseinpt adopernta negli seavi, ovvero a confusions avvenute nei trasporti © rimaneggiamenti che le collerioni di ‘quel Museo hanno subito, Devo dichiarare per la ve- vith che ho controllato rigorosaimento gli cleuchi delta suppellettile osistonti nelluficio Gi direzione, confron- taudoli con minute ed appunti presi dal Nissardi sul posto dello seavo, con i giornali delle guardie, @ a0- prattntto con Ia suppellettilo stessa, sulla quale per fortuna erano ancora visibili le tracee di una doppia, mumerazione seritta a matita dalla guardia addetta ‘a quello seavo, ed indicante il numero della tomba © quello delVoggotto. Alone confusioni, del resto spiegabilissime, erano ayvenute, ¢ sono state da mo enrrotta; eon un po’ di parieuza mi rinse) pertanto dt identifieare per -meazo dei documenti dufficio o dogli altri elementi di riconoscimento quasi tutti gli oggetti, meno aleuni poebi che disposi fossero tenuti a parte, Sulla veridicita della associnzione degli oggetti quali si presentano dopo Ia mia revisione non & pit lecito Giseutere, tanto pit ehe, so i sospetti si fondaao sol- tanto sulla corsistenza di materiale d'epoche differenti, hi i ponesse in eammpo mostrerebbe a iguorare 1a spiegatione evidente del fatto. Senza dubbio quegli seavipoterano esser condotti meglio; ma sarebbe stato nocessario eho vi prosenziasse un archeologo completamente preparato, e capace percid di interpre- tare sul terromo stesso i fonomeno che si presentava € di prendere tutte quelle note cbo si desiderano in- tomo alla disposizione dei eadaveri ed al rapporto con xsi o fra loro dof varl oggetti del oorredo. Ma anche cost come sono, presentandoci eio® con sufficiente esate tozza Vinsiome degli oggetti estratti da ciascuna tomba, questi corredi sono materiale preziosissimo @ @i_gran valore storieo, costituenda essi per ora unica serie dell isola in cui la suppellettile sia raggrappata siste- maticamente secondo Yordine di rinvenimento ('). (¥) Dopo la redaaione di questa memoria ho pure voluto coreare te non vi fustero elementi utili anche fuori doll Uicio Aegli seavi, potendo tali elemonti ersero stati raccolti dall'abo ito Commissariato per le Antiohith e Belle Arti in Sardegna oval {fat nell'Archivio del Ministero di Pubbliea.Iste uzion inv Boma una lettora del ch, prof, P. Vivanot datata da Cue ctiarl 11 12 ottobre 1892, data quate risulta che Iipogeo VT ella 2 esploraaione (nel nostro elenco XXX) era sist spor sliato di ogni wggotlo da tempo antice, « come potd flevarsi dda uo buen praticato Iatoralmente ». Ksogua lt lattera: «1 sopoleri aperti taltS quanti nella viva roecia erano formati per Ja maasima parte di nna eainera parallelepipeda con una es

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