Sei sulla pagina 1di 16
ae a ‘Tra storia e tecnica, una guida al lancio dei coltelli scritta da due esperti. Gualche mito sgatato e qualche consiglio utile per chi volesse accostarsi a divertente, che richiede comunque tecnica e «i Nicola Tallarida ed Americo Sabato Lanciare colts I coltello da lancio e le relative tecniche di tiro non hanno ra- dici storiche documentate lon- tane nel tempo. Certo é da ritenere che il lancio del coltello sia sempre stato praticato ma - per quanto ci riguarda - non abbiamo materiale storiografico che ci consenta di affermare che le te niche di lancio del coltello siano st. te codificate in tempi remoti tanto da poter essere considerate come vere e proprie discipline marziali al pari delle tecniche per 'impiego della daga, della spada ecc. Iprimi personaggi dei quali si ab- bia storia “documentata” relativa- mente alla loro impareggiabile tec- nica, sono i lanciatori di coltello cir- censi nel XIX° secolo ed anche, ma in rari casi, gli ambulanti che si esi- bivano in piazza per pochi spiccio- Walla fine del XVIII? secolo. questo sport, llo Sihanno poche e generiche notizie sia che il coltello fosse utilizzato cor- rentemente in combattimento me- diante tecniche di lancio sia che ta- Ii tecniche facessero parte dei pro- grammi di addestramento di corpi © squadroni militar Senza dubbio vi erano sparuti spe- Cialisti che avevano appreso e cura- to arte privatamente cosi come & da ritenere che poche siano state le eccezioni riguardanti corpi specia- li formati perd da poche unita. fatto che il lancio del coltello non abbia avuta apprezzabile diffusio- ne quale tecnica di combattimento @ da considerarsi ampiamente logi- co e giustificato dal momento che, una Volta lanciato il coltello ed ove non si abbia la disponibilita imme- diata di altre armi, ci si troverebbe disarmati davanti all’avversario mancato dal lancio: certamente tale situazione non 2 auspicabile e “sa- lutare” per il lanciatore impegnato in battagtia Del resto alle medie e lunghe di- stare il coltello vola talmente pia- 1. Gil Hibben, oltre a essere un grande cottelinaio (suo ¢ Findimenticabile coltello “survival” di Rambo) 6 un esperta lanciatare a colell. Eccolo posare ‘accanto ad alcuni cotell e secstte da lancio da lui dlsegnate 2. Spesso i coltel da lancia sono venduts in confezione da due o tre pezzi con un ‘semplice fodero 3. LUnited Cutlery "Usi Thrower” sisegnato da Fred Carter @ un coltale da lancio con lama asimmetrica © Jmpugnatura traferata che garantisce una ‘buona presa senza interferire con i bilanciamento 4. Soltamente i colteli dla laneo pi ‘evolu, come questo Rigid 56, sono bilanciat perfettamente al centro della toro lunghezza 5. Un semplicissimo coltello da lancio “made in Taiwan”, ottimo per muovere i primi pass. Le tacche sulla lama servono a ‘cercare il migor punto di presa 6. Fox “Sheridan” & un classico esempio {i coltello da campo che alfeccorrenza si pub lanciare con success 7. Al contrario il Cold Stool “True Fight thrower", pid specializzato, i pub definire tun coltello da lancio utitzable anche come “utiley" 8. Un coltllo da lancio disegnato da Gil Hibben: il Generation 2 Pro no da poter essere facilmente evita- to dall’avversario senza poi conta- re che, oltre qualche metro di di- stanza, le capacita balistiche dit un coltello lanciato (a differenza di quanto accade per le asce) sono co 1 esigue da rendere assolutamen- te improponibile un suo uso difen- sivo e meno che mai offer Lutilizzo det coltello lan cialmente alle distanze medio-un- ghe non pud dunque che avere, in via residuale, solo spazi sportivi e ludici. F’ interessante partecipare ai letto- ri come molti lanciatori circensi - nella storia della cinematografia - sono stati protagonisti di scene do- ve l'attore principale veniva rag- giunto, nelle vicinanze del corpo, da un coltello lanciato dal cattivo di tuo, coltello che si piantava su un albero o su una parete in legno e che ovviamente non era lanciato dall’at- tore bensi dal lanciatore circense. Tali scene venivano riprese in di- retta con serio rischio e grande pro- va di coraggio da parte dell’attore che veniva letteralmente sfiorato dal coltello. ee ——) In epoca pitt recente nelle scene ci- nematografiche sono stati usati dei marchingegni simili a dei fucili a molla che lanciavano il coltello con molta precisione : il coltello vola- va dritto senza effettuare alcuna rotazione contribuendo a creare nella mente dell’incompetente spettatore il mito del “coltello bi- lanciato che vola dritto e colpisce sempre di punta” In tali scene era uso proteggere I'at- tore con un foglio di plastica rigi- da trasparente. Oggi invece con ausilio del- lamoderna tecno- logia computerizza- ta, non vi sono pitt li- mii tanto che é po sibile simulare lan senza rischi per ne suno ed in pitt si rie- see ~ grazie agli in- credibili effetti spe ciali - a proporre tecniche che nella realta non po- trebbero avere riscontro pra: tivo. Volendo citare uno dei tanti nomi di personaggi famosi che hanno praticato questa Arte come sport, possiamo certa- mente menzionare il generale a- mericano (USAF ret.)J.B. Montgo- mery il quale (oltre ad essere stato un accanito praticante e nonostan- te il suo alto incarico dirigenziale) addestrava personalmente con grande entusiasmo chiunque vo- Jesse avvicinarsi allo sport del lan- cio del coltello, che negli anni 50 e 60, ha visto negli USA un crescen- te interesse tanto che si raggiunse il ragguardevole numero di alcune migliaia di praticanti Dunque il coltello - ovvero il pu- gnale ovvero la daga - quando si é trattato di combattere, & stato sem- pre stato un qualcosa da tenere stretto nella mano mentre solo quando si? trattato di sport, di spet- tacolo o di puro divertimento lo si & potuto trasformare in proiettile. Infatti e come dicevamo, contraria- mente a quanto la filmografia (ri- cordo di un western-TV dove un cavaliere era armato di tre diversi coltelli che portava in una com- plicata fondina e che lanciava fulmineamente impugnando- Ii dal pomolo e colpendo con precisione “da carabina” senza che il coltello facesse alcuna rotazione: evi dentemente si trattava di una fin- zione scenica opera di incompetenti per- che in quel modo si possono lanciare solo le freccette con le alette e non certamente i coltelli e meno me che mai i coltelli che usa- va l'attore) e la fumettistica (Diabolik per primo) ci hanno proposto, sono cos! tante le varian- ti che influenzano V'impatto di un coltello sul bersaglio che nessuno si sognerebbe mai di affidare l’esito di un combattimento reale ad un coltello lanciato. Non per nulla i ferri da lancio o- rientali, che noi ovviamente non possiamo considerare coltelli (ciri- feriamo alle stelle da lancio shu- riken o meglio shaken, stelle ninja), sono studiati e conformati di modo che, quale che sia la distanza di in- gaggio, la stella colpisca lo stesso almeno con tina delle sue punte. Trattare compiutamente lintera ma- teria sarebbe invero impossibile in 10. Un altro coltella da lancio disegnato dda Gi Hibben, il “Cord Grip Thrower” adatto per chi proferisce tirare con presa sullimpugnatura 11. Gil Hibben @ autore di uno del testi fondamentali sul lancio dei coleall "The 13, Unaltra accetta da lancio, sempre pprogettata da Hibben. A ditferenza di quella precedente ha la testa doppia © tuna punta centrale "14, Per il lanco al bersagio si possono usare accette pid semplici come questa pprodotta dalla Cold Stee! ‘15, Un eotello da lancio del "On Target” 4 fattura molto semplice ma efficace questa sede on- de si rende ne- cessario limitare il discorso al lan- cio del coltello per finalita spor- tive e ludiche con riserva di discutere di altri, pur possibyili im- pieghi, in altre oceasioni Per prima cosa riteniamo op- portuno di dover sfatare il mito del “coltello bilan- ciato che colpisce sempre di punta” tale coltello semplicemente non e- siste a meno che non si applichino piumini e stabilizzatori di volo va- ri che fanno diventare il coltello un ptoiettile stabilizzato quando inve- ce per coltello da lancio si intende (ovvero noi intendiamo) semp! mente una lama con una sola pun- taed un manico. Del resto e senza ricorrere a nessun artifizio ma solo con Vausilio di a- deguate tecniche, é possibile lan- ciare con successo non solo i cano- nici coltelli da lancio ma qualsiasi cosa abbia uno sviluppo longitudi- nale della propria massa ed abbia un apice acuminato come per e- sempio coltelli da caccia, chiudibi- li, chiodi, ferri da calza, forchette, forbici, penne stilografiche, caccia- viti, raschietti, temperini, spilloni, coltelli da cucina ¢ da macellaio (mannaie comprese) ecc. ecc. E’ dunque necessario restringere il campo ai coltelli da lancio fipi- ci che sono fondamentalmente tre e si distinguono non tanto per la loro forma quanto per il loro bi- lanciamento. Avremo dunque coltelli bilanciati in avanti, all’indietro ed al cen- tro (neutri) a. seconda di dove si ha il maggior peso rispet toal centro esatto della lo- ro lunghezza. Iprimi sono pitt adatti per essere lanciati dal manico con la tecnica del giro com- pleto, i secondi per essere Janciati dalla punta con la tecnica del mezzo giro o del giro e mezzo, i terzi con tutte le tecniche e, para dossalmente, sono i pit dif- cili da lanciare. Inoltre, il coltello da lancio ideale dovrebbe avere una lunghezza compresa tra i 25 ed i 30 centimetri, do- vrebbe avere un peso tra i 150 e i 200 grammi, do- vrebbe avere la lama tipo daga se bilanciato all’in- dietro ovvero a foglia se bi- lanciato in avanti, una for- ma ad ellisse molto schiac- Gata se bilan- Se ae ee iato al centro, non dovrebbe avere nessuna guardia (a scanso di inde- siderabili effetti di portanza), anche se una guardia poco pronunciata pud essere ammessa in alcuni tipi di col- tello di impiego militare per lanci a breve o brevissima distarza. La lama e 'impugnatura, poi, non dovrebbero avere asperita di mo- do da non ostacolare o interferire con ’azione della mano del lan- Giatore proprio al momento del ri- lascio e cioe dell’importantissima fase in cui le dita si aprono per far volar via il coltello: seghettature e pomoli pronunciati sono dei mente inopportu Per lanciare con sucesso un col- tello® dunque necessario aver ap- preso almeno una delle diverse tec- niche 0, ancora meglio, aver ap- preso la tecnica migliore per poter anciare quel particolare tipo di col- tello ottenendo il miglior risultato possibile sia in termini di precisio- ne sia in termini balistici Cosi che un lanciatore esperto, ap- pena avra avuto nelle mani un col- tello (0 qualsiasi altra cosa) da lan- ciare contro un bersaglio, 1o sop- pesera sapientemente (con gesti na- turali e per niente accentuati) alla ricerca del punto di bilancia rispetto alla lunghezza dell‘attrezzo e quin- di decidera quale tecnica sara pitt opportuno utilizzare per lanciare “quel” coltello. Lasceremo pertanto ad altre occa- sioni le complicazioni : lancio sot- tomano, lancio da fermo contro bersaglio in movimento, lancio in movimento contro bersaglio fermo, tiro al volo, lancio contro pitt ber- sagli e simili piacevolezze. Proseguendo nella nostra chiac- chierata (un manuale in prepara- zione avanzata e le lezioni si im- partiscono dal vivo) dovremo, dun- que e necessariamente, limitare gli argomenti ai “fondamentali” delle principali tecniche di lancio (mez- 20 giro, giro intero, giro e mezzo) utilizzabili per colpire un bersaglio fisso posto a distanza conosciuta con il solo fine di chiarire il pit pos- sibile gli aspetti salienti delle tec- niche di lancio (ovviamente accre- ditate alla A.LS.1- Associazione Lanciatori Sportivi Italiani di cui facciamo parte info: sabamy@libe- r0.it -nicolatallarida@libero.it ) sen- za alcuna pretesa di essere porta tori di verita inconfutabili ovvero di essere in grado di trasferire ad altri attraverso un articolo su una rivista quanto fa pur parte del no- stro bagaglio tecnico. Certo chi abbia gia una qualche e- sperienza specifica capira meglio i concetti che ci sforzeremo di e- sporre e certo qualcuno non sara d'accordo con noi: la nostra “ta- vola” @ comunque sempre a di- sposizione per qualsiasi confron- to tecnico. Cominciamo con esaminare la tec- nica cosiddetta del “Mezzo Giro”. Tale tecnica di lancio @ la pitt sem- plice ed &, come tutte le cose sem- plici, la pit precisa ed efficace Non per nulla la tecnica del mez: 20 giro é la prima ad essere inse- gnata e a dare soddisfazioni pres- soché immediate ai neofiti Con la tecnica del mezzo giro @ i- noltre possibile e con precisione lanciare veramente di tutto. Tale tecnica consiste nel lanciare un coltello impugnandolo per la Jama di modo che al momento del rilascio Vimpugnatura sia rivolta verso il bersaglio che si intende colpire facendo in modo che il col- tello lanciato compia appunto mezzo giro e raggiunga di punta il bersaglio. Latrezz0sportvod erone pe tilizzo di tale tecnica ® un coltello che abbia la lama a forma di stiletto ed il ‘manico pitt pesante, che sia lungo al- meno 25 centimetri e, preferibil- mente, che sia privo di guardia. E’ importante che la lama sia affu- solata ed ovviamente non affilata di modo che la stessa possa libera- ‘mente scorrere nella mano del lan- ciatore senza feria. Ci @ di fondamentale importanza perché i principali fattori che in- fluenzano la distanza alla quale il coltello pud essere efficacemente lanciato sono la sua lunghezza, il suo peso, la forza con quale lo si Tancia e — pitt di ogni altra cosa — il modo in cuilo si impugna. Infatti Ja mano (in particolar modo le di- ta) del lanciatore funziona come u- na sorta di “rampa” tanto che pidt lunga sara la corsa del coltello sul- Ja “rampa’ tanto maggiore sara la distanza (volo) che il coltello com- pira prima di girarsi con la punta verso il bersaglio e quindi giunge- re, in tale assetto, a destinazione. Inaltre parole un impugnatura che preveda la prensione in prossimita della punta (foto 16.) 2 da utilizzar- si per lanci a breve distanza, un impugnatura pitt verso la guardia (ovo 17.) sara pid utile per ilanci a media distanza mentre un impu- gnatura ancora pitt verso la guar- dia (foto 18.) sara la pitt indicata per lanciare il coltello alla massi- ma distanza possibile, distarza che con la tecnica del mezzo gird mol- to difficilmente potra essere mag- giore di circa cinque metri dal punto di rilascio al punto d’im- patto e sempre che il braccio del lanciatore sia veramente forte! Facciamo delle prove utilizzando un coltello da lancio con il mani- co pitt pesante della lama ovvero con un grosso chiodo da carpen- teria - diciamo un chiodo da 20- al quale avremo reso la punta mol- to acuminata. Ibersaglio sara costituito da una ta- vola di abete di adeguate dimensio- ni che sara posta di modo che il ber- saglio sia a circa un metro e settan- ta centimetri da terra. Si traccer’ quindi la linea di tiro a circa tre me- tri dal bersaglio ed il lanciatore si po- sizionera dietro tale linea. Ilanciatore sara di fronte al bersa- glio con la punta del piede destro (in caso di tiratore destro) subito dietro la linea di tiro ed il piede si- nistro arretrato. Imovimenti che dovra compiere saranno i seguenti : * impugnera il coltello in prossi- mita della punta (Foto 18.); « allunghera il braccio e si fermera quando il coltello sara allineato al bersaglio (prendera cio la “mira”) (foto 20.); arichera” il braccio piegando il gomito dietro la sua testa (toro * “scarichera’” il braccio lanciando il coltello verso il bersaglio aiutan- dosi con una leggera flessione in avanti del tronco facendo molta at- tenzione a alla fase del rilascio (fo to 22, 23.). II rilascio, cio’ il mo- mento in cui il coltello lascia la ma- no per volare verso il bersaglio, & Ia fase che maggiormente condi- ziona il risultato del!’azione. Tl ri lascio sara corretto solo quando av- vier’ senza che la mano o il brac- cio del lanciatore siano in tensione e solo quando braccio, coltello e bersaglio siano sulla stessa linea o- rizzontale poiché ove tale allinea- mento non fosse rispettato, l'erro- re d'impatto sarebbe quasi certo. Uno degli errori pitt comuni dei lanciatori meno esperti ® quello di anticipare con lo sguardo il coltel- Jo mentre lo stesso sta volando ver- so il bersaglio. Tale atteggiamento infatti inevitabilmente comporta delle tensioni al braccio ed alla ma- no (limitiamo per ora le osserva- zioni a queste parti essenziali del corpo nell’azione del lancio men- tre in realta @ tutto il corpo che de- ve essere coordinato e rilassato) che ~ anche se non ci si rende subito conto — influenzano il volo del col- tello perché normalmente avver gono quando quest’ ultimo 2 anco- raa contatto con la mano. Una vol- ta avvenuto il rilascio il lanciato- re rimarra per qualche secondo con Ja mano rivolta verso il bersaglio e fermo nella posizione in cui ha la- sciato andare il coltello (fase di lascio). Se tutte le azioni che (sintetica- mente e quindi incompletamente) abbiamo cercato di descrivere sa- ranno state effettuate corretta- mente, il coltello si sara piantato con forza sul bersaglio. Un lanciatore attento, perd, non si accontentera del fatto che il coltel- lo si sia piantato sul bersaglio ma andra ad analizzare, per cosi di- re, la “qualita” dell’impatto. Se, infatti, il coltello si sara pianta- toa novanta gradi rispetto alla ta- vola il lanciatore potra ritenersi as- solutamente soddisfatto del lancio quale che sia stato il punteggio ot- tenuto (foto 24.) Se, invece, il coltello si sara pianta- to con l'impugnatura pid in alto o pitt in basso allora vi sara stato un errore anche se lieve poiché il ber- saglio @ stato comunque colpito manico in alto (foto 25.) sara sino- nimo di poca energia o distarza e cessiva, manico in basso (foto 26.) troppa energia o distanza corta Leesecuzione di un lancio corretto e quindi efficace & dunque il ri- sultato di una serie di fattori te nici quali la concentrazione men- tale, la consapevolezza e la pa- dronanza del gesto tecnico e cen- to altri ancora id che poi distingue un vero “lan- ciatore” da un lanciatore occasio- nale? la capacita di ripetere un de- terminato risultato: nel senso che un lancio che non pud essere ripe- tuto non @ un gesto atletico ma un evento del tutto casuale e quindi non tecnicamente apprezzabile. Lanciare un coltello& un arte, non & come lanciare un sasso: “med tate gente, meditate !” + PRET Anche quest’anno alla VII mostra del coltello carte or- paras eee ont ent ol Meg pee ee orn od eee cee eter c ng Pee ee ee en hanno potuto effettuare lanci con i coltelli messi a di- sposizione dall'associazione. Fe ene Pere nee ee Ce peeps ener niet ence Pe ee eerie a fe enee tere ee oe te Pet eet eee ceed si sono profusi - praticamente senza sosta ~ nell'impartire semplici ma efficaci lezioni sulle tecniche di base dimo- Pn Re te ete et dea enna nen nr tema ed tempo (e sempre che non si pretenda troppo) a lanciare i ee eee Pawrerenb Crm iocwen ssn t eres ere breve distanza,, sia nei pid difficili lanci in veloce sequen- za con ingaggio rapido di diversi bersagli, sia in complt- catti lanci cr lunga distanza - 8 e 12 metri dal bersagtio - ea eee EE Yee eka Pane et etn tee de cad PORcaEarTTnnTE er ENE ences see MU Rada peer meet tere eon Felco cod peeeopieyt ng se aly Seen Rr on nana astanaanaiiae Feoepnceenee irpuep heron ype a mente preceduto dal corretto apprendimento delle tecni- tte ee eke ne ce Neen ee eee eee rk Retinal alalanial SE A ee ee ene enn ee ne eee ions 11 Presidente dell'ALSI Americo Sabato si é poi cimentato anche nel lancio deli'ascia celtica. Il singolar ten- zone trail noto coltellinaio Alfredo Sinibaldi e Paolo Zompi (esperto nella lavorazione di fodert in cuoio) han- Petree ee Ferrarini eT EINES terete ere RE Cee CB heed De eee ee eee a nee ee cen aarti ehs Melati Pepa ne nnn enter Mere ii Cc mn Rg eee eee PSSST OS cee Ce ec aaa aa premrerensie nts eek Ree rae Peer o toe ca pea Seema cna) CSRS No me eka sabamy@libero.it Pierre sid Lanciare coltSilo bbiamo visto come si lan cia un coltello con la tecni- ca del mezzo giro e, dun que, sappiamo che tale tecnica 2 la pitt semplice ed efficace in quanto immediatamente intuibile ed ese- guibile con apprezzabile sucesso. Essa ci consente inoltre di ingag- giare con sucesso bersagli posti a distanze variabili sino ad un metro, tun metro e mezzo dal punto natu rale di impatto utile semplicemen- te variando la presa sulla lama e la forza impressa al lancio, In una puntata precedente abbiamo introdotto la tecnica di lancio ritenuta pid semplice, deta “mezzo giro”. Questa volta affronteremo il livello successivo, facendo la conoscenza della tecnica del “giro completo” ‘di Nicola Tallarida ed Americo Sabato Impugnatura dal manico Impugnatura dal manico - un giro completo (eatello in volo) Impugnatura dal manico - due grt completi Impugnatura dal manico - tre grt ‘complet (un coltello in volo © un catallo al bersagiio) Impugatura dal manica - quattro git completi Con il sistema del mezzo giro pos- siamo cio? influenzare il momento in cui, dal rilascio - da quando cio’ lascia la mano - il coltello si girera rivolgendo la punta verso il bersa- glio e quindi si conficchera. Praticamente cid che influenza la distanza utile di ingaggio ? la fase in cui il coltello vola verso il ber- saglio con il manico rivolto verso quest’ultimo poiché la fase su cessiva, e cio quella in cui il col- tello si gira per rivolgere la punta verso il bersaglio stesso (distanza tra la rotazione completa e l'im- patto), non @ in alcun modo in fluenzabile dal lanciatore. Per lanci pitt lunghi si impiegano normalmente coltelli pitt lunghi che, per tale loro conformazione, hanno tuno spazio di rotazione pit ampio. La tecnica di lancio con il mezzo giro @ dunque non solo la tecnica pitt elastica ma & anche quella che consente la maggiore precisione possibile: non per nulla i lancia- tori circensi la preferiscono quan: do si tratti di tracciare il “contor- no” di una pulzella. Liaffinamento di tale tecnica - v ramente alla portata di tutti - co sentira di andare avanti - molto pitt avanti - sino a padroneggiare la tec- nica del giro completo e del giro e mezzo che rispettivamente preve- dono di lanciare il coltello imp gnato per il manico ed impugnato per la lama Il padroneggiare tali teeniche (spe- Gialmente quella del giro completo) consente di ingaggiare bersagli che praticamente spaziano dai quat- tro/cinque metri sino alla “portata utile” del braccio del lanciatore. Poiché lo scopo di questa nostra chiacchierata & quello di fornire il maggior numero di informazioni utilie corrette sulle tecniche fonda- mentali di lancio del coltello. Co- minciamo ad individuare quale ti- pologia di coltello sia opportuno u- tilizzare per eseguire correttamen- te una particolare tecnica di lancio. Sala Lo strumento elettivo per l'esecu- zione della tecnica del giro com- pleto & costituito da un coltello che sia lungo dai 25 ai 30 centimetri, che abbia un peso di circa 200 grammi e che sia bilanciato verso la punta (lama pitt pesante del manico). oe Chiunque si cimenti in questa tec nica - a meno che non sia un talen- to naturale oltretutto munito di con- siderevole fortuna - sara subito de- luso dalle inevitabili e ripetute ci- lecche poiché davvero effimere sa- rebbero le soddisfazioni per i po- chissimi successi su una infinita di Janci: lo sconforto e la sfiducia sul- le proprie capacita salirebbero in maniera esponenziale e la conclu- sione sarebbe di ritenere che Ke- vin Costner in The Bodyguard im- brogliasse quando lanciava i col- telli sul pal Ribadiamo infatti il concetto per cui solo un lancio ripetibile in sequer za pud essere ritenuto un gesto tec- nico-sportive apprezzabile mentre, per ovvie ragioni, di nessun inte- esse sono i Janci fortunosi. Con lausilio delle poche e sem- plici informazioni che di seguito cercheremo di fornire, crediamo che sara possibile — almeno per c loro che gia abbiano sufficiente- mente appreso la tecnica del lan- cio con il mezzo giro —ottenere dei buoni risultati a patto che non si tenti di emulare subito Kevin Co- stner pretendendo di colpire col- po su colpo un palo ma limitan- dosi a colpire con successo la clas- sica tavola di lancio. Vediamo gli ingredienti: innanzi- tutto muniamoci di un coltello che abbia le caratteristiche sopra de- scritte e cio? un coltello che sia pit ‘omeno come quello raffigurato nel- la foto 1,, coltello che impugnere- mo per tutta la lunghezza del cor- to manico. F’ di assoluta importanza impu- gnare il coltello sempre allo stesso modo poiché questo & il parametro principale per poter poi verificare eventuali anomalie o errori nell'e- secuzione dei vari lanci. I1coltello effettuera il giro comple- to(e> ¥ g 2) incirca quattro me- trie mezzo cinque metri dal bersa- glio a seconda, in via principale, del- Ia forza impressa dal braccio ¢ dall’angolo di rilascio del coltello ri- spetto all/asse del braccio stesso. in a = ms Senza perderci in disquisizioni tec- niche (cosa questa che peraltro e- sula dallo scopo di queste note) cerchiamo di essere il pitt possibi- le pragmatici e quindi cimentia- ‘moci in una semplicissima prova pratica Poniamo il bersaglio a quattro me- tri di distanza e tracciamo tna linea sul terreno. Posizioniamo quindi il piede sini- stro (se si lancia con il braccio de- stro) ovvero il destro (se si lancia con il braccio sinistro). (Per dovere di cronaca si avverte che gli autori sono di opinioni d verse poiché Sabato ritiene che il piede sulla linea di tiro debba esse- re quello corrispondente al braccio con cui si effettua il lancio, dx-dx - sx-sx, mente Tallarida ritiene che il piede sulla linea di tiro debba esse- re eseguito con il braccio contrario alla gamba anteriore quella cio® sul- Ia linea di tiro, sx-dx - dx-sx. - NDR). Impugniamo dunque il coltello co- me nella foto 7,, carichiamo il brac- cio (foto 8.) ed effettuiamo il lan- ompagnando_armonica- mente il gesto con una leggera fles- sione delia gamba anteriore e con Yavanzamento della spalla. T coltello volera verso il bersaglio e lo colpira di punta, conficcandosi, oppure lo colpira di piatto o di ma- nico, cadendo per terra. Ovviamente se il coltello si pian- tera a novanta gradi sara quella per voila distanza giusta e potre- te ripetere con sucesso lo stesso lancio sempre che riusciate a con- centrarvi sulla esatta ripetizione del gesto tecnico. Se invece il coltello colpira il bersa- ¢glio col manico o di piatto allora do- 6, Impugnatura dal manico - eingue git ‘complet (massima possibilca di contralo dl coltalo ~ oltre i cinque gi I controlla ron & possible) 7. Impugaatura dalla lama 8, Impughatura dalla lama ~ lancio con Ve ire per determinare la distanza iizale 8, Impugaatura dalla lama ~lancio eon un gr0.° Ye 410, Impugnatura dalla lama ~ lancio due sine Ye vrete, rispettivamente, avvicinarvi o allontanarvi di circa 20 centime- tri per volta sino a quando il lancio non andra a buon fine. A questo punto potrete perfezio- nare ed accuratizzare la distanza di lancio effettuando spostamenti a- vanti-indietro minimi sino a quan- do non sarete soddisfatti delle mo- dalita d'impatto del coltello E’ buona norma, ove si impieghino diversi tipi o modelli di coltello per eseguire una certa tecnica di lancio, annotare (magari sulla custodia del set di coltelli) quale esattamente sia Ja vostra giusta distanza: eviterete cosi lunghe prove dopo lunghi pe- riodi di inutilizzo di quel particola- re coltello, Quando comunque il coltello si piantera ripetutamente a novanta gradi rispetio al bersaglio avrete tro- Vato la vostra esatta distanza di lan- cio con quel coltello. Misurate dunque tale distanza e ri- portatela sul terreno e - da tale di- stanza - programmate delle suc- cessive sedute di allenamento, fi- nalizzate oltre che a memorizzare e perfezionare il gesto tecnico a mi- gliorare la precisione e la giustezza del lancio medesimo: quando riu- scirete a colpire con due coltelli su tre una mela allora potrete pren- dervi una meritata vacanza! Una volta che padroneggerete tale tecnica (e solo allora) potrete pen- sare di azzardare ingaggi a distan- ze superior. Posto che lo spazio entro cui il col- tello effettua il giro completo (dopo il primo) @ pressoché modulate, partirete dalla vostra distanza di ancio (linea sul terreno come sopra individuata e tracciata) ed arretre- 69 rete pian piano dal bersaglio effet- tuando dei tiri di prova sino a che il coltello non tornera a piantarsi perfettamente. ‘A questo punto segnate sul terreno questa seconda linea e misurate la distanza tra questa e la prima: a- yrete cosi trovato il vostro modulo con quel coltello ! Potrete dunque tracciare sul ter- reno tante line di tiro multiple del modulo e cos! effettuare lanci sino alla distanza consentita dalla for- za del vostro braccio e dall’abilita che avrete nel frattempo certa- mente raggiunto. ‘Attenzione: man mano che si au- menta la distanza entrano in gio- delle piccole variabili che solo Vesperienza e la pratica assidua vi consentiranno di individuare e via via di eliminare: non disperatevi dunque per qualche insuccesso ma cercate di capire dove avete sba- gliato. [a tecnica di lancio (da postazio ne fissa su bersaglio fisso) pitt dif- ficile in assoluto, specialmente al- le distanze sconosciute, & certa- mente quella del giro e mezzo. Per eseguire tale tecnica il coltello sara impugnato per la lama e si piantera sul bersaglio dopo aver compiuto un giro completo ed un successivo mezzo gito (+e & Y ed >). In questa tecnica, come per la prece- dente, influenza del gesto sul volo del coltello verso il bersaglio & mini- ma tanto che la principale variante ® da individuarsi in primo luogo nel- la lunghezza del coltello e quindi nel suo bilanciamento che pud avere due diverse caratteristiche: punto di bi lancia neutro ovvero verso il mani: coe cio’ manico pitt pesante rispet- toalla lama Per eseguire tale tecnica un coltello di circa 25 centimetri di lunghezza (siabilanciato neutro e cio® con pun- to dibilancia al centro esatto della sua lunghezza totale sia bilanciato verso il manico) normalmente rap- presenta la soluzione ideale. Impugniamo il coltello dalla punta 70 cingendo quest ultima con il pollice, Vindice ed il medio come indicato nella foto Poniamoci ad una distanza dal ber- saglio pari a quella utilizzata per ef- fettuare un lancio con la tecnica del mezzo gito ed eseguiamo qualche ancio con tale tecnica per riscontra re che tutto sia in ordine. Una volta verificata la distanza per noi utile per il mezzo giro, eseguiia- mo dei successivi lanci arretrando leggermente (10 - 15 cm per volta) finch¢ il coltello non si piantera do- po aver effettuato un giro e mezzo dal momento del rilascio. Continuiamo, da tale distanza, ad e- seguire dei tiri di prova finché non saremo riuscitia perfezionare il lan- cio eventualmente avanzando 0 in- dietreggiando di qualche centimetro. Registriamo dunque le misure che, per quel coltello abbiamo studiato poiche - nelle successive sedute di allenamento - utilizzeremo tali da- tiper continuare ad esercitarci al fi- ne di migliorare la precisione e le sattezza del lancio. Anche in questo caso lanceremo con il braccio contrario alla gamba anteriore ed anche in questo caso accompagneremo il gesto con u- na leggera flessione in avanti del braccio che lancia. La presa sulla lama dovra essere morbida ed al contempo salda e si Jancera il coltello facendo molta at- tenzione a farlo volare di modo che il piatto non sia mai rivolto verso il terreno: cid consentira un maggior controllo ed un risultato migliore. Una precisazione: la forza da impri- mere al coltello non dovra mai es- sere eccessiva né mai dovra essere blanda ma dovra essere calibrata di modo tale che il coltello raggiunga il bersaglio senza alcuna violenza ma con la sola, dolce, energia necessaria a farlo piantare. Nella nostra esperienza di istruttori abbiamo infatti spesso notato che gli errori pitt gravi e pitt frequentemer te commessi da coloro che si appre- stano ad apprendere la nostra disci- plina sportiva ovvero dagli autodi- datti sono dovuti ad una eccessiva e- nergia di lancio che scoordina il ge- sto fecnico e si conclude spesso con 14. Impugnatura dal manica - giro completo su palette 10x10 om "72, Impugnatura dalla lama ~ tecnica Ye re - tire a volo con bersaglolanciato da 113. Impugnatura dalla lama ~ tecnica Y_ ‘ro - tro a volo con bersaghe lanciato ‘allo stesso lanciatare 114, Bersaglio colpto un grave errore d‘impatto, ovvero ad tuna sorta di timore che quasi impe- disce al lanciatore di dare al coltello la forza necessaria per raggiungere con sufficiente energia il bersaglio. ‘Tomando a noi possiamo conclude- reconil consigliare di eserctarvi nel- la tecnica del giro e mezzo, solo alla distanza come sopra determinata senza tentare-se non in presenvaa di un ben valido istruttore- lanci a di- stanze superiori perché la tecnica del giro e mezzo non halle stesse carat- {eristiche di modularita di quella del giro completo. Se seguirete questo semplice con- siglio non correrete il rischio di ca- pitare in stati di “ansia da presta- Zione” che alla hunga vi faranno ab- bandlonare questo magnifico sport, che se correttamente praticato fonte di grandissime soddisfazio- ni personali Non si deve infatti tentare di lan-

Potrebbero piacerti anche