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(7 } ANTOLOGIA Archilocg = £1. Fat. cattivo viaggio! (fr. 194 Dg) sgrecoe italiano £2 Né ricehezze né gloria (fr. 227.) sgreco e italiano = £3. Cisipud aspettare di tutto fr. 14 7.) italiano = 54 _ Soldato e poeta (fr.1 7.) ‘am £5 _ MWeapitano che mi piace (fr. 96 T.) = £6 Alla malora lo scudo! (f. 8 T.) Sm £7 _ C’un tempo per fuggire (P.Oxy. LXIX 4708, fr. 1) italiano £8 _ Epddo di Colonia (fr. 196a W.) italiano © = £9 _ Riconoseé il ritmo (fr. 105 7) ‘greco con note = f10 Lalanci = Laboratorio ia (f. 27.) reco con note di traduzi ye ap. 421 ‘Test (peri brani presentati nella tipologia“greco can note”) Archilochus, Fragment edd, veterum tstimonia cole ohannes Tard, ‘Ateneo, Roma 1968 t1 Fa’... cattivo viaggio _ oo ~—— Ce Archiloco IL f.194 Dg. usw.) geoetaino I Contesto Due papiri del i! secolo 4.C., conservati nella Biblioteca Universitaria di St= sburgo e pubblicati per la prima volta nel 1889, ci hanno restituito, in forma assai framm: taria, tre mutili componimenti, che il filologo tedesco Richard Reitzenstein, autore de pubblicazione, attribul ad Archiloco. I! primo & quello che si propone qui (f. 194 Dg.) cor secondo e il terzo (T16 W. e 117 W.), esso & stato assegnato da West a Ipponatte, il cui nom= si intravede nel terzo frammento (sulla questione dell’attribuzione del fr. 194 Dg, si veden le Pagine crtiche di €. Degani a p. 346). Contenuto emotivi Llepddo del fr. 194 Dg. fu definito da Perrotta un epropemptikén® ali= rovescia», over il ribaltamento di una poesia di accompagnamento con cui si augurav un amico in partenza di fare un buon viaggio e arrivare sano e salvo a destinazione: il poet infatti, augura a un antico compagno di eteria di fare naufragio, in quanto si & reso colpev= le, nei suoi confronti, di tradimento e spergiuro. ilferoce sarcasmo del componimento, che ispitd a Orazio I’epado 10 contro Mevio, si cos soprattutto all'inizio, quando il poeta auspica che il compagno facia naufragio a Salmi 50, lido inospitale popolato dai Traci, i cui costumi erano per i Greci sinonimo di barbarie infatti, con un’efficacissima descrizione, piena di perfida compiacenza, il poeta insiste =~ particolari della scena, presentandola attraverso lottica dello sventurato, gettato a riva marosi, nudo, gelato dal freddo e coperto di alghe, incapace di reggersi in piedi per lo sh mento; vedendo affollarsi intorno a sé i selvaggi abitanti del paese in cui & naufragato, co~ capell irsuti annodat in alti ciuffi, egti capisce subito che lo aspetta un destino di schiav= forse meritato, ma certo peggiore di una morte liberatrice. Fonts P Argent. Bibl. Univ. 1, w. 116 Metro: epedo costtuta da un timetro giambico e da un hemiepes 7. Giambo ed elegia - Archiloco oot \ al | nL Veena LL cebuleere] mal Goulevog: 5 xév Lomws{noo]ay' youvov? edegovégrlara? Opriixes dxegdlxJonor* Goran lepyr boo Rutan AéBorev ~ EvOca m6A2's dvarcdrjoer Kare Sovirov digrov Eov— —MUGIAHLG WE HHOMOe St oe yer nomnyée’ abr6v" dx 88 705 zve5o0 =10 poxia nOAN Enixéor, PHIRNTEYDTD (AgQIOGTE = rgoréor a dd6veas, dc [x]bov Eri OTSA VLCRMNA HATS eckwevos don gMED. (6 aiacse

(rad. i began) @\ oS 7 Salmidesso era una localita tracia sul Ponto Eusino, nota per il suo mare agitato, perle coste aspre e piene di alghe e per i suoi abitanti inospitali. 2 allusione al naufragio di Odisseo, che approda a Sche- ria nudo, in quanto costretto a liberarsi delle vesti per salvarsi a nuoto (Od. VI v.136, cap. 2, #24, p.146). 3 espressione @ ferocemente sarcastica. 4 «traci altochiomati» @ unfespressione omerica (il, TV ¥, 533). 1 Traci portavano i capelli raccolti ‘in un ciuffo alla sommita della testa; questo era ‘considerato dai Greci un segno di barbarie. 5 Tmodello di Archiloco é la descrizione ome- rica del cane Argo, che giace sul letame incapa~ cedi muoversi,in procinto di morire (Od.,XVIL ‘wv.201-327, cap. 2, £35, p.195). © Un’espressione analoga é usata da Alceo (fr. 129V.,ww.22-28): Pittaco,uun tempo suo éraigos, simette sotto i piedi i giuramenti fatti. 7 1 termine «compagno» ha probabilmente ‘una connotazione politica ANTOLOGIA 345 2 scchiloco [I 22 29) eitalano Né ricchezze né gloria Contesto Il fr.19 @ giunto a noi mediante la citazione di Aristotele (Retorica, 117, 1418b 23- 31) che ne riporta l’inizio come esempio di impiego della persona loquens*, affermando che, quando si criticano personaggi importanti, opportuno mascherarsi dietro una figura che funga da schermo; chi parla in prima persona non sarebbe il poeta, ma il carpentiere Charon. Motivi Molte congetture sono state formulate sulle finalita e sul senso dei quattro versi che ci sono pervenuti, e anche sulla rimanente parte, perduta, del componimento. Secondo Bonnard, ad esempio, «si pud pensare che Archiloco risponda, in questi versi, a un oracolo delfico che lo esortava a regnare su Taso, a esserne il signore»; mentre Burnett sostiene che, nella parte perduta, il carpentiere menzionato da Aristotele esprimesse «con rude preci ne che cosa lui con i suoi attrezzi avrebbe volute fare a un nemico». Ma si pud anche, pitt semplicemente, ipotizzare che in questi versi la persona che parla (Charon) intenda proporre una riflessione di ordine etico, presentando come esempio di saggezza il saper accettare le proprie condizioni di vita, senza nutrire speranze o aspirazioni eccessive; se Archiloco poi condividesse o meno questo pensiero non é dato sapere. Confronti {I componimento & stato ripreso, nel corso dei secoli, da vari poeti: da Anacre- onte (fr. 4 G.: «lo non vorrei il corno di Amaltea né per centocinquant’anni regnare a Tartes- so»; trad. di A. Aloni), ad Alfeo di Mitilene (Antologia Palatina, IX 110), epigrammista di eta augustea, a Gregorio di Nazianzo, padre della Chiesa vissuto nel IV sec. d.C. (1435 Migne). Alfeo, in particolare, ci fornisce elementi per capire quale fosse il termine di raffronto in Archiloco: chi non aspira alle ricchezze di Gige, afferma, ama una vita paga di sé ed aspira al “nulla di troppo”. Anche Orazio riprende Archiloco nell'epddo 2, in cui il lettore scopre solo alla fine che I'elo- gio dela semplicita della campagna é espresso, paradossalmente, dall'usuraio Alfio, persona foquens* del componimento. Fonti: Aristotele, Retoria, Il 17, 14186 23-31 (v1); Plutarco, La serenita del'animo, 10, 470-c Metro: trimetro giambico of por td Pbyco! rob moALZQdoou" pédcr, 008! EtAE 16 we Cithog?, 008" éyatopan* Scdy épya°, neydihns 8 obx Eoéo evQavvidog: Gndrgodev ag éotty d—plahuav Euav'. : sitratta della pid antica attestazione nella letteratura greca | ditogavvic, termine sconosciuto 2 £ Omero ed Esiodo # edi origine non grea Non mi importano i tesori di quel riccone’ di un Gige'; non mi ha preso mai linvidia; non rimango stupito’ davanti a imprese degne degli déi*; non aspiro a un grande impero: son tutte cose Jontane dai miei orizzonti®. (trad. di G. Tarditi) — sranno di Lidia contempora- chiloco (regnd dal 680 al 650 ‘era noto per la sua colossale xgvo0c é un epiteto omerico, sere riferito alle citt&; nell’Iano e in Esiodo é invece riferi- toad Afrodite. 1 tono del frammento @ altisonante, forse al fine di ottenere um effetto comico. 3 Nel mito delle cinque eta narrato in Opere ¢ Giorni di Esiodo, Vinvidia Giitoc) &-un sentimento negativo che caratterizza gli uomini delleta del fer- 10 (wv. 195-196, cfr. cap. 4,26, p.288). 4 Anche éyafonar é una voce omerica ed esiodea, 5 sav Boye & espressione ricorrente nelfepica e designa le imprese divine mitiche narrate dai cantori, © Sep¥adud Sudiv & una metafora* ANTOLOGIA 347 Ci si pud aspettare di tutto Contestoecontenuto Aristotele (Retorica, III 17, 1418b 23), citando il primo verso pervenutoci, afferma che a pariare & un padre a proposito della figlia, senza indica ith dei due personaggi. La persona loquens* sostiene che, dal momento che un apparentemente impossibile come leclissi si é verificato, & chiaro che ogni altro ev contrario a ogni esperienza, pud avere luogo. Motivi II frammento ci fornisce un dato importante relativo alla biografia di Arcos quanto in esso & da cogliere, molto probabilmente, un riferimento all’eclissi di sole = aprile 648 a.C., cui sirritiene che il poeta abbia assistito. Personaggi Secondo una delle ipotesi maggiormente condivise dagli studiosi, il“ menzionato da Aristotele sarebbe Licambe, e la “figlia” Neobule, promessa sposa c= » l'uomo si meraviglierebbe per il comportamento inatteso o disonesto della ragazza, =» la consolerebbe per essere stata inaspettatamente abbandonata da un corteggiato Il ritrovamento di un papiro (P.Oxy. 2313, fr. 1a) ha permesso di aggiungere ai nove tri pervenutici tramite tradizione indiretta, altri otto versi, estremamente lacunos: perd sembrano offrire conferma del fatto che il padre in questione sia Licambe. v= menzionate anche delle “nozze’, forse quelle di Neobule con un rivale di Archiloc: equiparato ad un fenomeno eccezionale e inatteso come un’eclissi, in cui si sovve legge di natura, poteva dunque essere il mancato matrimonio della ragazza con il Font: Aristotle, Retoric, Il 7, 1418 23-31 (1 Stobeo, IV 4670 (w. 1-8); POxy. 2313, fr. 1a PAHOSs QQ SSQ\NO Cisi puo aspettare di tutto, bisogna guardarsi dal giurare che qualcosa non accadra, non ci si deve meravigliare di nulla dopo che Zeus, padre degli Olimpi, nascose la luce del sole, mentre stava splendendo, e di mezzogiorno fece notte. Uno sgomento scese sugli uominie li faceva sudare. Da allora per gli uomini tutto diventa incerto e insieme ce lo si pud aspettare. Ness cs di voi si stupisca pil se vedra le fiere scambiare il pascol marino con i delfinie quelle preferire alla terra ferma i flutti Soom sonori del mare e questi addentrarsi nel monte. a .Archenattide'...figlio...alle nozze...agli uomini. figura mw tee dic. Tarditi), 5 del SSE _ MAW 1 nome proprio, attestato a Taso, potrebbe appartenere a un rivale di Archiloco. Un corteo nuziale, da un’anfora a figure nere, V secolo a.C. 7. Giambo ed elegia - Archiloco ~Schiloco IL 0.17, A Ww) rote Soldato e poeta Contenuto e motivi Archiloco dichiara di essere servo del dio della guerra e delle Muse, quindi soldato e poeta. Lo scrittore Ateneo (II-Il d.C.), nel citare il frammento, osserva che nel mondo antico il valore era considerato la virtii pid importante: per questa ragione Archi- loco si vanta prima di essere un soldato, poi di essere un poeta. Questo distico, che probabilmente faceva parte di un componimento pi ampio, ha peraltro un contenuto innovativo nell’ambito della letteratura greca del Vil sec. a.C., in quanto, per la prima volta, un poeta si rappresenta come uomo, con le sue prerogative e con le attivita a cui @ dedito. Sebbene Archiloco si avvalga di moduli espressivi tratti dalla dizione omerica ed esiodea, la rottura con la tradizione epica @ in realta evidente e duplice: da un lato, Ar- chiloco pone in prime piano la propria individualita, dall’altro di fatto accomuna il valore militare allattivita poetica. Confronti Un bassorilievo in marmo del 520 circa a.C. rinvenuto nell’Archilochéion di Paro (cfr, p. 340) pud esseré considerato espressione artistica di questo frammento. Su di esso @ raffigurato_un guerriero disteso su una xAivn, con, alla sua sinistra, una figura femminile, quasi certamente una Musa, e alla destra un efebo che versa del vino. In alto si vedono a sinistra uno scudo, a destra una lira. tare, Vita dl Foione, 7,6; Ateneo, XIV 627; Temistio, Oazon, XV, p 185 a-b stcoelegiaco sche * ciul 8 éyd Oegdmoy psy Evvadiow avaretos xai Movado égatdv SGgov SmLeTapEvos. emo espenh GX QusaoPn DENTRO IL TESTO YU SeQdnov e émarépevos prio nel rapporto tra Begérav ed émiattqievoc risiede la carica innovativa del distico, hé l'aedo, tradizionalmente “servo delle Muse” secondo il modello esiodeo (cfr. Teogonia, v. cap. 4, » £1, p. 260), & qui un “consapevole possessore” di quel dolce, ispirato sapere che ! donano. Una volta che il «dono» (v. 2) sia giunto a destinazione, e nei limiti delle circo- ie pragmatiche che determinano la poesia nel mondo antico, il poeta, non pit Begércev, nalmente “signore” della propria arte +12 eh... Emordpevos: do sono lo scudiero del signore Enialio e conosco Yamabile dono delle Muser. m eight 8 éyd: Tin- jt richiama il v. 196 del VI can- 2 dell'odissea, in cui Nausicaa si presenta con le parole eis 3 by6 Soydeng neyahtitogos “Akxtwbot0; 2 questa prima allusione omerica, se ne intreccia una seconda: in 1, XXIV v. 406 Priamo, rivolto a Her mes che si finge uno dei Mirmidoni, dice et uv 64 Bogénay TIrAsiddcw 'AyLaiog / els, «se sei davvero lo seudiero di Achille». = Scgdmov: @ lo scudiero che accompagna Te- roe; in Omero i guertieri sono detti Begdmovres “ Agnos (0 "Ageoc). Enia- lio era un/antica divinita micenea della guerra, poi identificata con Ares. u émordptevog: va sottinteso iy: si tratta di una forma perifra- stica equivalente a énictemio; regge Taccusativo Egardv Ségov. 11 dono concesso dalle Muse @ ovviamente la poesia. Lespressione «dono delle Muse» (6agov Movaéov) richiama allusivamente il proemio della Teo 4gonia di Esiodo (cfr. v.65, 67, 93, 103; ccap.d,-> 1, p.260). ANTOLOGIA 349 x Archiloco Il f:96T(=D4W) ‘reco eitaliano + mals dl testo EL —_—, Contenuto Nel frammento 96 T. viene descritto il comandante per cui Archiloco simpatia: non un uomo grande e grosso, che cammina a gambe divaricate, orgog suoi riccioli (insomma, un miles gloriosus), ma uno piccoletto e con le gambe storte, di stare saldamente sui piedi e pieno di coraggio. Motivi In questo frammento Archiloco dissacra i valori della xahoxayaSia ep’ condo cui leroe, oltre che valoroso, era bello d’aspetto. V'ironia riconduce qui la gu: ‘sua dimensione pragmatica, che il poeta conosceva per esperienza diretta. Fonti: Dione Crisostome, Omon, 33, 7 (w. 12}, Galeno, Su ppocrate, 3 (vw. 1, 34) Su Ippoeate “Le atc wn Metro: tetrametio trocaicocatalettico DIAPUSSo MAN 0b puiéo néyav orgatnydy Od38 Sarenkrynévov 0888 Boorgsyo1s1 yabgov od5' bnszvQNEEVOV™ GAAG por omrxQdg Tic etn xai mEQl xvTWaG iBetV bovxds, domparéng BeBnads nooat, xagding mréos, Non ho simpatia per il capitano grande e grosso, né per quello che sta a gambe divaricate, né per quello orgoglioso dei suoi ticcioli, né per qUieTlo che si fa il contropelo'.Ce ne fosse per me uno piccoletto e,a vederlo, storto di gambe, ma capace di stare saldamente sui piedi, pieno di coraggio. — (rad. dic. Terit) 1 possibile che Archiloco, nel delineare il comandante che non gli piace, abbia in mente wna persona determine: idee U Leh 30) GUIDA ALLA LETTURA APPARENZA E SOSTANZA ra a puntino (v. 2); V'enjambement*, invece, salda iv. Alla guerra, non pii fatta di eroici scontri singolari, ma distico dedicato al piccoletto (opis ttc), dal di sfide di compattezza tra file di anonimi opliti,non ser- _storte (regl xvfwac .. Goss, Ww.3-4),ma solo «2 vono belle apparenze o scimmiottature di un épos tanto (v.3 éciv): su quei piedi sta infatti piantato wsalé- scintillante quanto irreale, ma la sostanza ¢ la saldema (V. 4 dopakéag Befpxdc), «pieno di coraggion di chi sa resistere, per dirla con il poeta Tirteo (cfr. par. Aé0c). 5,p.374) «ben piantato sulle gambe al suolo, mordendosi I! contrasto tra apparenza e sostanza é peraltro Te labbra con i dentin (cfr. fr. 10 W., vv. 31-32, £19). Ecco vo topico nella cultura greca cosi come in quell: percid disvalori e valori del muovo etoismo, incamati dz rientale: «Non badare al suo aspetto eallaltezza due personaggi-tipo antitetici, a ciascuno dei quali sono staturay, dice il Signore a Samuele, incantato da assegnati due versi la correlazione «non ..né ..n€..né» _Eliab, il piit bello dei figli di Tesse, «poiché ho 4a espressione alle caratteristiche del valore apparente, _perché I'vomo non vede quello che vede Dio: ! Valtezza (v. 1 yéyay), Tincedere a gambe divaricate (v.1 — fatti guarda allapparenza, ma il Signore guarda = ‘Sianexdxyuévov), il vanto della capigliatura e la rasatu- (1 Sam 16,7). 7. Giambo ed elegia - Archiloco *& Alla malora lo scudo! eendeco fl] Contenuto Nel frammento di seguito riportato il poeta afferma, usando la prima persona, @M di essere stato costretto, «suo malgrado», ad abbandonare lo scudo durante un combatti- # eee ME mento contro i Sai: in questo modo, pers, si é salvato la vita, che ha ben pil valore dello scudo; di scudo se ne comprera presto un altro «non peggioren. Motivi e contesto II tono con cui Archiloco narra la propria disavventura scandalizzd gli antichi, ed effettivamente notevole é lo scarto rispetto alla tradizione epica, per cui era inconcepibile preferire la vita alla conservazione di un’arma. In realta, non si deve dimenticare che a noi é pervenuto solo un frammento dell’elegia; il testo poteva quindi presentare nella parte perduta elementi che modificavano l'immagine presente nei due distici conservati. Non sappiamo neppure per quale occasione sia stata composta Velegia, né siamo certi che la persona loquens* sia Archiloco stesso. Stile Sul piano formale, fa dipendenza dalla dizione epica, in particolare omerica, é evi- dente; questo fa risaltare ancora di pit la distanza dei valori proposti da Archiloco. Nei due distici pervenutici, Archiloco usa strutture sintattiche diverse: nel primo, centrato sulla per- dita dello scudo, il periodo ¢ ampio e la costruzione ipotattica; jl secondo, centrato sull’im- portanza del salvarsi la vita, ha una struttura paratattica. Confronti In relazione al tema dello scudo abbandonato per salvare la vita, il frammento. qui presentato pud essere accostato ad un altro frammento quasi sicuramente archilocheo, restituitoci da un papiro pubblicato nel 2005 che contiene la narrazione di un episodio della vita di Telefo (P.Oxy. 4708, fr. 1, + £7): qui il poeta afferma che la fuga causata da necessita non pud definirsi un atto di vilta e, quindi, va giustificata (vv. 2-4). I motivo del poeta Oiipacmis («che getta lo scudon), inaugurato da Archiloco, ha avuto una notevole fortuna ed divenuto un tépos* nel corso dei secoli: lo riprenderanno Alceo (fr. 428 V,), Anacreonte (fr. 85 G.) e Orazio (Odi, Il 7). ree = dont8a usv atey ric dvetdero, Thy nagh Odpve Evtos dpduncov xdAdrnov obx 20éhov, axiric 8° BEéqpvyov Oavarrov zéh0s, Aanic éxetvn Eggéeo, Badrg xrhoopar ob xaxto. Goria... réhog: aqualeu- = vtog Gpdynrov: letteralmente w.. 3-4 ‘Aig ... xaxto: «ada in w dei Sai si é preso illmio scudo, «arma senza biasimo»; dydumrov -malora quello scudo, presto me sa eccellente, che io ho ab- @ aggettivo frequente in Ome- ne procurerd uno non peggio- sendonato presso un cespuglio, 10. = xdAAtmov: forma omerica re». » Eggétw: imperative presen- se=za volerlo; ma io stesso'sono con apocope* del preverbio e as- te _da gow, frequente in Omero, sampato al termine della mor- _simnilazione (attico xavédvmov). wm €€qiDvug:ancora una forma ome- ©. © Sai erano una popolazio- _—m ob 60éAmv:participiocongiunts, _rica e ionica, con psilosi* (attico cia, che abitava Samotracia con valore concessivo. é&épvyov: ead). = ob xaxio: accusative 2 litorale intorno ad Abdera, di indicativo aoristo tematico da _singolare; a litote* in clausola é en- conte a Taso, w @vetieto: indica- _Expedyo.m Oavdirou ré20c:espres- _fatica. aoristo tematico da dvmoém. _sione omerica. ANTOLOGIA 351 = altra ipotesi & che POxy. 4708 facesse parte di una elegia di contenuto storico-mitico, intesa a mettere in luce il passa- torecente ela gloria di qualche citt.A favore di questa inter- pretazione gioca Yampiezza dell’inserto mitico, abbastanza inconsueto in una elegia simposiale [..|. Certo, rimane in ogni caso un problema aperto: Yesatto rapporto trail mito di Telefoe Fuditorio.Telefo é un eroe mol- to complesso: & un greco, un arcade, ma entra nella guerra, i Troia dalla parte dei Troiani; 8, come Bellerofonte e Glau- co, una figura “di contatto” o “di passaggio”, un personaggio utile a rivendicazioni particolari....] Archiloco usa una ter- minologia molto lusinghiera per Yarmata di Agamennone, composta da grandi eroi imparentati con gli déi e valorosi ‘combattenti: ma lo scenario & quello di un esercito che sba- glia strada e obiettivo,e viene travolto da un solo eroe, che si batte con straordinario valore in difesa della sua citta. Non c® né irrisione né parodia verso gli Achei: semplice- mente, la spedizione iliadica @ usata come schermo per far emergere la figura di Telefo (per il quale il poeta parteggia e invita l'uditorio a parteggiare). Telefo@ il figlio di Eracle che siimpianta in Misia, ai confini con la Troade. Eracle era divi- nit importante a Paro e a Taso: la sua figura, con indosso la Teonté* e la freccia incoccata, era riprodotta in un rilievo posto sopra la “porta di Eracle” (divenne il simbolo di Taso, anche sulle monete). Apollodoro, II 5,9 racconta che Eracle, di ritor- no dall'impresa contro le Amazzoni (tema prediletto dell’arte tasia nel VI secolo), vennne a Taso, soggiog® i Traci e consegnd Tisola ai suoi ospiti greci(cio8 ai Pari). Dunque, Eracle & il dio che “consegna” Taso ai Pari, legittimando i loro diritti (i f. 324 W. di Archiloco faceva parte di un inno in onore di Fracle vittorioso);¢ il mito collega la stanza tasia di Eracle con le sue avventure presso Je Amazzoni e in Troade. Tra altro, nel viaggio verso le Amazzoni Eracle fa tappa a Paro, dove obliga i Pati a dargli due dei loro come compagnie poi va in Misia dove & ospitato dal re Lico e scende in battaglia al suo fianco per respingere un attacco dei Bebrici. Quindi, la complessa vicenda mitica che porta Eracle da Paro a Taso e “fonda” la, propriet& paria di Taso & connessa con vittoriosi combatti- ‘menti in Misia e Troade. Telefo,figtio di Eracle, che passa dal _Epddo di Colonia Peloponneso alla Misia e combatte vittoriosamente © ‘li Achei, prima di dare loro un aiuto decisivo, & di “doppio” del padre. Non c’ da stupirsi, quindi, che p= = -uditorio di Paro e di‘Taso Telefo fosse un eroe amico,¢ si prestasse per un ruolo esemplare. Insistendo sulla loro connessione con Eracle e Te tii si “smarcano” - per cosi dire - dalla tradizione ionix= insiste invece sui Neleidi di Pilo?) ed acquistano un == di manovra per le loro rivendicazioni su terre e citt2 & partenenza anche solo vagamente “troiana”, In pars possono opporsi alle aspirazioni della tradizionale = ‘Naxos. II figho di Euripilo, Grynos, dopo la fine dells = iTroia fonda varie citta, insieme al figlio di Neottolem ‘gamo: un‘attivita che si contrappone a quella dei: di Neleo e Nestore*. In sostanza, vale per Paro quello documentabile per Lesbo: il collegamento “troiano” (i= ‘genealogico e mitico) é strumento di politica cultural= 1 La leonté era il mantello di Eracle ricavato dalla pe vulnerabile del leone nemeo, scuoiato dalferoe nel= prima “fatica’, 2 1 Neleidi erano i discendenti di Neleo, padre di N= i Pilo; Neleo e i fratelli di Nestore furono uccisi da = 3 Euripilo e Grynos erano, rispettivamente, figlio € di‘Telefo.Euripilo - discendente di Eracle e imparen: Priamo- combatté a fianco dei Troiani nella guerra dove trovd la morte. Grynos, allevato dal nonno, fu ‘una grande amicizia a Pergamo, figlio di Neottolem: «: VERIFICA LA COMPRENSIONE 1. Aquale tipo di performance era destinata, soprattutto, Velegia arcaica? Quali ipotesi sono state avanzate dagii studiosi in merito alla destinazione delle! archilochea conservata dal P.Oxy 4708, fr. Quale potrebbe essere, secondo Zanetto, il legame tra Telefo - Veroe protagonista dell’exemplum mitico proposto nell’elegia archilochea ~ e Puditorio a cui il poeta si rivolgeva?: 3. dodiColonia) [tt niversita di Colonia) - era probabilmen ‘taano 7. Giambo ed elegia - Archiloco Contesto Uepddo di Colonia - il testo pitt esteso della produzione superstite di Arc (osi chiamato perché presente su un papiro conservato presso Istituto di Papirologi ite destinato alla cerchia, riunita in simposio, de pagni di eteria, con cui il poeta condivideva il racconto di episodi di vita militare e quot Contenuto II {ungo frammento racconta un €pis6dioldiiseduzione, avvenuto probabilmen- te nel giardino di un tempio (forse quello di Era, il cui culto era diffuso a Paro): la persona Joquens*, pare il poeta stesso, in una scena fra le pill audaci della letteratura greca, avanza proposte erotiche a una giovane fanciulla, figiia della defunta Anfimeds e, quindi, sorella di Ne- obule. La ragazza cerca di frenare gli impulsi passionali del giovane, lo invita inizialmente alla moderazione e a rivolgere le sue attenzioni a un'altra fanciulla della stessa casa, desiderosa di sposarsi, probabilmente la sorella (vv. 1-5). La replica di Archiloco (vv. 6-27) & un capolavoro di abilita retorica, giocato su doppi sensi e metafore*: il poeta afferma di non volere piti Neobule, erché troppo avanti negli anni, e porta a buon fine la seduzione della fanciulla. “Stile La tecnica narrativa usata @ quella dellialogo dirett9, alternato a parti di raccordo fra il discorso della fanciulla e le parole di Archiloco. ‘Confront? 1 poeta ellenisticdlBioscoride fa parlare, in un epigramma (Antologia Palatina, Vil 351), Neobule e sua sorella, figtie di Licambe; esse si difendono dalle accuse di Archiloco affer- mando dinon aver mai avuto comportamenti lesivi del proprio onore e di quello dei genitori, ¢ di non aver mai incontrato Archiloco né per strada, né nel santuario di Era. Se il loro compor- tamento fosse stato scorretto, Archiloco non avrebbe mai desiderato sposarle. L'epigramma di Dioscoride si richiama al contenuto del carme di Archiloco e aggiunge element util alla sua interpretazione, in quanto conferma che la fanciulla protagonista della scena di seduzione @ la sorella minore di Neobule e che l'incontro & ambientato nel tempio di Era. : P.Colon. 7511 (edd. R. Merkelbach - NLL. West, «Zeitschrift fr Papyrologie und Epigraph, 14,1974, pp. $7-113) «astenendoti del tutto, egualmente... se proprio sei incalzato dalla fretta e l’animo ti spinge, vi é presso noi colei che ora molto desidera le nozze, fanciulla bella e tenera, penso che il suo aspetto 5 non abbia biasimo; quella tu falla tua»’, Queste cose diceva,e io le rispondevo: «Figlia di Anfimedd, nobile e saggia donna che ora la terra umida trattiene”, piaceri della dea’ ve ne sono molti per i giovani uomini, oltre quello divino: uno fra quelli bastera. Ma queste cose, con tranquillita quando... ioe tu insieme alla dea decideremo. Mi fard persuadere come tu mi esorti; molto... da sotto le cornicie le porte... 15 non mi impedire, cara; mi dirigerd infatti verso gli erbosi giardini. Ma ora sappi questo: Neobule un altro uomo labia! Ahimé,é appassita e ha due volte i tuoi anni, il fiore della verginita @ svanito, econ lui la grazia che prima aveva,poiché sazieta non... 20 edi giovinezza mostré i termine, donna folle. 10 TT primi versi pervenutici sono la conclusione del discorso della fan- ciulla,che cerea di convincere il poeta a non cedere al desiderio e a sposare sua sorella Neobule. 2 archiloco si rivolge alla fanciulla in modo solenne (AupuseB0ig Ooyareg) e mette in atto la sua strategia sedut- tiva iniziando con la lode della madre ‘Anfimedd, per blandire e rassicurare la ragazza. 3 si trata di Afrodite, dea dell’amore, © forse di Era, dea del matrimonio. 11 piacere «divino» (Geiov yom) é Tu- nione sessuale oppure il matrimonio. 4 11 riferimento alle «comici» e alle «porter non é chiaro; forse Archiloco invita la fanciulla ad uscire daltedifi- cio in cui la coppia si trova, per anda- re nel prato dove si svolgera ’amples- 0. Il tempio é il «luogo privilegiato, nel ristretto mondo della societa gre- ca, per gli innamoramenti, per i primi approcci tra adolescenti, per le pro- poste di matrimonio. Scene del tutto simili sono ricorrenti nel romano» (Gentil). ANTOLOGIA 355 Lasciala alla malora®.Che non mi capiti, con una simile moglie, di essere oggetto di gioia maligna per i vicini. Preferisco di molto te: tu non sei né infida né doppia, 25 mentre lei é troppo astuta,e si fa molti ... amici; e io temo di fare figli ciechi e nati anzitempo, spinto dalla fretta cosi come la cagnan’. Queste parole dicevo; poi presa la fanciulla nei fiori splendenti la distesi, con un morbido 30 mantello la coprii, cingendole il collo con un braccio, mentre lei ... per la paura come una cerva’. Ela carezzavo dolcemente fra le natiche, proprio la dove mostrava la sua pelle fresca, incanto di giovinezza; tutto il bel corpo palpando, 35 emisi la bianca potenza, toccando il biondo pelo. (trad. di. Alon 5 «Lascialaallamaloray,letteralmen- commedia. 7 IL papiro é molto rovinato in c te «mandala ai corvi» (é xégaxag © Uproverbioanticoha un significato punto; pare di capire che ad essere Gnexe): si trata di un'impreca- analogo al nostro ela gatta frettolosa _ragonata a una cerva sia la fanci zione che diverra frequente nella fai figli ciechis Riconosci il ritmo ‘chiloco lll Contenuto II poeta esorta il proprio animo a fronteggiare gli avversari a viso aperto (wy. 2 f:1057. Mil a non vantarsi delle proprie vittorie (v. 4) e a non abbattersi per le sconfitte subite (v (nsw) a saper reagire con moderazione ad ogni evento, sia positivo sia negativo, senza ecces gecocnnote MB iconoscendo il «ritmo» che governa gli uomini (wv. 6-7). Motivie contesto II principio delfico del «non troppo» (wndév deyatv), overo della ™ razione, era un caposaldo dell’etica greca. il componimento potrebbe non essere stato gerito da un’occasione specifica; é probabile che fosse destinato ai momenti del sim> dedicati alla riflessione di tipo etico. Confronti Lallocuzione al proprio animo & un modulo di derivazione epica; anche © seo, nel XX canto dell’Odissea (v. 18), si rivolge al proprio cuore invitandolo a sopp: pazientemente le ignobili azioni delle ancelle infedeli, in vista della vendetta (réthae xgadin, «cuore, sopportal»). La novita introdotta da Archiloco consiste nella personif ne dell’animo, rappresentato come un guerriero valoroso. U’apostrofe* al cuore, d’alt non & infrequente nella lirica arcaica (si veda il v. 213 della silloge teognidea: +38), ¢ poi frequente in tragedia (tanto da divenire oggetto di parodia tragica nella commedia Fonti: Stobeo, Il 20, 28 | Metro: Bond, Bop’ apngdvoror xSeow xoxduEve, diva 86, Svopevéoy 8 GA meooBabv Evavtiov oregvov, évddxoraty Ex0QGv mAnotov natactaBEtc v. 1 Ove... xuxdqteve: «animo,animo sede delle emozioni e delle passioni. sconvolto da sventure senza rime- a» duingvourn xe#Seouv: dativo stru- div.» Ovpé, Oom(é):iterazione;8ouég —__-mentale; équrprévorct é forma ionico- indica qui,come nei poemi omerici,la _epica.m savxéwieve: participio presen- 356 7. Giambo ed elegia - Archiloco ao aes acchiloco f.27. De & dogt -. xoxtapévog: «nella HofR Gopaléoc: xai prite vixéov éupddny ayarArco 5 ge vixndeic év oivaht xavaneody 636gE0 —RICTA TOUTE & xagrotoiv te yaige xol xaxciow doxéha ih Ain” yvooxe 8! ot0c Gvowde dv¥gdnove £yeu. Seaditi(nelle insidio)dei nemici Panta te yicino [agli Srersaif PBS forma con Sssinenza omerica, sta per ético, Smperativo presente medio non contratto da dato (attico éagtou). =0ofadév: participio aoristo te- Satico da mgoopdito. = évaveioy sezze Bvopevéwv (attico Svcpeviiy). ® Sv86xorawv: dativo con desinenza ‘exica; «insidie», secondo il lessico- s=afo Esichio (V sec. d.C.), «combat- Ssenti» secondo alcuni_ studiosi sodemi (Friedlaender). si apre al v.2 ‘serie delle immagini militari: Yani- onnote SL mo é rappresentato come un soldato ‘in battaglia. w. 4-4 ft wn b80Qe0: «SSE aioe blicamente, e, se sei vinto, non piangere in casa, gettandoti a ter- ra». = vexéev: forma ionica non contratta; é un participio presente in funzione appositiva con valore con- dizionale. = éuepéénv: forma ionica con apocope* della vocale e assim lazione div. = wsenpetg: participio aoristo passive da viaéio, Sempre rife- tito allanimo. « xataneoév: parti- cipio aoristo tematico da xataxinto. La lancia ‘= 680ge0: imperative presente non contratto da déigouat. Ww. 67 dadis roqretany bre godi delle cose ai col ao SESS affiggiti dei mali,non txoppo; rico- nosei quale ritmo governa gi wor nin, = zagrotow: aggettivo neutro sostantivato con desinenza ionica; con Vimperativo aioe, che deriva dalla stessa radice, costituisce una fi- ura etimologica™. = doy: impe- rativo presente da dayahéw. any: attico Mav. = yiveowe e Qvolbs sono forme ioniche per yiyvooxe ¢ Qv8 nds. Contenuto I distico che segue narra un momento della vita del poeta; egli afferma che «nel legno» consuma il suo pasto quotidiano, enel legno» beve il vino di ismaro, appoggiato «al legno» egli beve. Motivi I frammento ha dato Iuogo a varie interpretazioni, a seconda del significato at- tribuito all'espressione év dogi, che ricorre tre volte nei due versi: se lespressione significa «nella lancia», allora il poeta pud voler dire che nell’attivita di soldato egii trova i mezzi per il Proprio sostentamento e trascorre la vita; oppure Archiloco potrebbe alludere, pid concreta- mente, a un simposio improvvisato sul campo di battaglia, durante il quale agli opliti poteva capitare di sdraiarsi «sulla lancian, 0 vicino ad essa (év Bogt avrebbe cio’ valore locativo). Secondo altri studiosi espressione év Sogi significherebbe «nel banco della nave» (si trat- terebbe cioe di una sineddoche"), e il poeta intenderebbe dire che trascorre la sua esistenza su una nave da guerra, dove mangia e beve (ma questa ipotesi non tiene conto del valore simbolico e dell'importanza che la lancia aveva nel combattimento oplitico, importanza che sembra confermata dalla ripetizione insistita del termine). In ogni modo, qualunque valore si assegni a 3gv, da questi versi si pud dedurre che la sus- sistenza materiale di Archiloco dipendeva dalla sua professione di soldato. Fonti: Ateneo, |, 54, 305,; Sinesio, Epistle, 130 [metr ico elegh év Bogl pév wor pCa peperypévn, ev Sogt 8 oivos "Touagrass, rive 8 éy 3opi xexdapévos. medio-passivo di peo, in fanzione _coni,e con esso fa ubniacarePotiferno ‘Seeks é per me la focaccia impasta- _ Seella lanciail vino ismarico,bevo -eeeasiato sulla lancia», m paca: & “= Scaccia con cut i guertieri si nut ‘==> impastandola con Ie loro mani. sseuayévm: participio perfetto attributiva. wou pier peporypevn: alliteerazione*. = Towagtxég: Isma- zo @ una zona montuosa della Tracia; il vino ismatico & citato nell Odissea Odisseo lo riceve in dono dal sacerdo- te di Apollo Marone, nel paese dei Ci- (cfi.cap.2,7#28, p.164).m xexdapévog: participio perfetto medio-passivo di hive; Yespressione wappoggiato sulla lancia» probabilmente significa che Archiloco, sdraiato a terra, ha la sua Jancia accanto. ANTOLOGIA

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