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Ogm, i consumatori Usa chiedono etichette chiare | destination food

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Ogm, i consumatori Usa chiedono etichette chiare


Posted on 2 August 2011 by Destination Food

Una coalizione di organizzazioni, aziende e privati ha annunciato lo scorso luned un audace piano di mobilitazione e pressione sul governo Usa per la mancanza di etichettatura per gli alimenti geneticamente modificati (Ogm). Il piano di sensibilizzazione dellopinione pubblica prevede una marcia, Right2Know March, di 504km che partir il 1 ottobre dal quartier generale delle Nazioni Unite (New York) per arrivare dopo 15 giorni alla Casa Bianca (Washington). In programma per ogni data diversi eventi, con migliaia i manifestanti attesi per partecipare alla marcia. La maggior parte degli americani concorda sul fatto che avrebbero il diritto di sapere cosa contiene il proprio cibo, ma il governo federale si contrapposto per oltre un decennio alletichettatura dei prodotti alimentari geneticamente modificati, dice lorganizzatrice di Right2Know e presidente di IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements), Katherine DiMatteo. E ora di chiedere che il governo diventi responsabile per i suoi cittadini e mettere in atto letichettatura obbligatoria per gli Ogm, invece di far finta che queste coltivazioni siano uguali alle colture tradizionali. Al di l delle dispute inerenti le differenze tra Ogm e non Ogm, in Europa e in Italia si sta procedendo nella direzione dellinformazione al consumatore, con norme relative alletichettatura dei prodotti contenenti Ogm oppure ottenuti a partire da Ogm (ora la legge prevede che al di sotto della soglia dello 0,9% non sia obbligatorio dichiarare la presenza di Ogm, nemmeno per i prodotti biologici). Negli Stati Uniti gli Ogm sono ampiamente utilizzati, ma non viene comunicato in etichetta. Le aziende di biotecnologie hanno fino ad oggi fatto pressioni sul Congresso contro letichettatura.obbligatoria. Cos come le aziende che commercializzano semi Ogm affermano che i raccolti sono nutrizionalmente identici alle colture non modificate. Il Dipartimento dellAgricoltura degli Stati Uniti (USDA) e la Food and Drug Administration sembrerebbero seguire questa linea. Dicono che lingegneria permette di coltivare in modo pi efficiente e con meno pesticidi. Dallaltro lato gli oppositori sostengono che gli effetti sulla salute umana e sullambiente non sono stati completamente testati e temono che la modificazione genetica possa essere la causa di un aumento di allergie alimentari e altri problemi, che le erbe infestanti possano diventare sempre pi resistenti agli erbicidi. Negli Usa la percentuale di alimenti trasformati che comprendono almeno un ingrediente geneticamente modificato stimata essere intorno al 60-70 per cento, secondo un report del 2010 della Colorado State University. Anche gli alimenti etichettati come naturali possono contenere colture Ogm, anche se lUSDA vieta le modificazioni genetiche per gli alimenti biologici certificati. I consumatori americani meritano di scegliere se vogliono mangiare Ogm o meno, proprio come in Europa, ha dichiarato Michael Hansen, Chief Scientist di Consumers Union. In fondo, come dargli torto.
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