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BREVE RIFLESSIONE

Cosa resta della grande eredità ideale di cui parlò Piero Calamandrei? E del senso di democrazia che
caratterizzò il periodo successivo alla seconda guerra mondiale? Periodi di crisi creano uomini forti, uomini
forti creano periodi d’oro, periodi d’oro creano uomini deboli e uomini deboli riportano la crisi. Se è vero
che la storia viene condotta tramite il principio “ordine dal caos”, allora, sicuramente, ciò che afferma
Calamandrei è veritiero: la seconda guerra mondiale e il ventennio fascista hanno creato uomini ferrigni
capaci di partorire una nuova idea di democrazia, e la nostra costituzione, così accurata e puntigliosa nelle
sue complesse sfaccettature, ne è un esempio solare. Presto però si presentò un nuovo padrone: Pierpaolo
Pasolini lo definì “nuovo fascismo” : un potere la cui capacità annichilente e menzognera incominciò a
plasmare la cultura di massa già sessanta anni fa. Tuttavia in questo nuovo sistema, la dittatura non esiste,
o meglio, citando Aldous Huxley , la dittatura è dolce; gli uomini cioè non possono ammettere di essere
schiavi ; e se fossero vicini a riscoprire i valori della resistenza fuggirebbero: fingono di vivere nella felicità,
sconnettendosi dal reale e relegando l’anima in paradisi fittizi. Quando però questo sistema crollerà
barbaramente (perché è stato concepito per essere demolito) la nuova resistenza sarà controllata e
programmata per rimodulare definitivamente il paradigma della società: cosa può conquistare infatti un
uomo senza morale, se non l’inganno di aver ottenuto la pace definitiva con la guerra? All’alienazione
totale della persona, segue, quand’ella ritorna in sé, uno spiccato desiderio di “redemptio”; ma un uomo
abituato a pensare senza Dio, scova la salvezza anche nell’inganno, sia esso il più profondo e menzognero
degli inganni. Dunque la prima cosa a cui si deve resistere è l’idea che la guerra sia “la sola igiene del
mondo” in modo tale da non cadere nella trappola della “pace” costruita sulla violenza. Qualora si cadesse
in questa trappola e tornasse il momento dell’oppressione, e con esso il peggior tiranno, al pensiero di
aver sperato e creduto invano, non si resisterebbe un solo attimo.

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