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Una "nuova stella" fu osservata il 9 ottobre 1604 dall'astronomo fra' Ilario

Altobelli, il quale ne informò Galilei.[N 25] Luminosissima, fu osservata


successivamente il 17 ottobre anche da Keplero, che due anni dopo ne fece oggetto
di uno studio, il De Stella nova in pede Serpentarii, così che quella stella è oggi
nota come Supernova di Keplero.

Su quel fenomeno astronomico Galileo tenne tre lezioni, il cui testo ci è noto solo
in parte (le note rimaste sono pubblicate nell'Edizione Nazionale delle Opere).
Nelle lezioni Galileo sosteneva che la stella dovesse colocarsi tra le stelle
fisse, contro il dogma che il cielo delle stelle fisse fosse immutabile. Contro le
sue argomentazioni scrisse un opuscolo un certo Antonio Lorenzini, sedicente
aristotelico originario di Montepulciano,[40] probabilmente su suggerimento di
Cesare Cremonini,[N 26] e intervenne a sua volta con un opuscolo anche lo
scienziato milanese Baldassarre Capra.[41]

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