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Su quel fenomeno astronomico Galileo tenne tre lezioni, il cui testo ci è noto solo
in parte (le note rimaste sono pubblicate nell'Edizione Nazionale delle Opere).
Nelle lezioni Galileo sosteneva che la stella dovesse colocarsi tra le stelle
fisse, contro il dogma che il cielo delle stelle fisse fosse immutabile. Contro le
sue argomentazioni scrisse un opuscolo un certo Antonio Lorenzini, sedicente
aristotelico originario di Montepulciano,[40] probabilmente su suggerimento di
Cesare Cremonini,[N 26] e intervenne a sua volta con un opuscolo anche lo
scienziato milanese Baldassarre Capra.[41]