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Per allattare forma e dimensione del seno non contano nulla, le uniche cose veramente importanti e fondamentali per

allattare al seno con successo sono un buon attacco del bambino al seno, la vostra tranquillit e la fiducia in voi stesse. La mammella costituita da: tessuto ghiandolare, tessuto di sostegno e tessuto adiposo.

La parte ghiandolare adibita alla sintesi del latte che scorre attraverso sottili dotti fino al capezzolo. I dotti, prima di arrivare al capezzolo, si allargano a formare i seni galattofori nei quali si raccoglie il latte prodotto dalla mamma. Attorno al capezzolo vi una zona di tessuto cutaneo scuro chiamata areola; sullareola si trovano delle piccole ghiandole dette ghiandole di Montgomery (visibili ad occhio nudo, sono piccoli puntini bianchi) le quali secernono un liquido oleoso, per noi adulti inodore, il quale orienta il bambino verso il capezzolo. Il latte viene prodotto grazie allazione di ormoni e di riflessi nervosi. Un riflesso nervoso chiamato riflesso prolattinico o riflesso di produzione del latte fa si che il latte arrivi nella giusta quantit, governato dallazione di un ormone detto prolattina; un altro riflesso nervoso chiamato riflesso ossitocinico o riflesso di eiezione del latte fa si che il latte arrivi al momento giusto (cio quando il bambino sta succhiando), governato da un ormone chiamato ossitocina. Riflesso prolattinico o riflesso di produzione del latte

La prolattina fa si che la ghiandola mammaria produca il latte necessario al fabbisogno nutritivo del bambino, anzi il latte prodotto spesso in quantit maggiore rispetto a quanto il bambino ne richiede durante ogni singola poppata. La produzione di prolattina viene stimolata dal bambino attraverso la suzione dl seno e lazione di questo ormone viene esercitata nellintervallo tra una poppata e laltra. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che quando il bambino non sta succhiando comunque il seno della mamma sta producendo latte per la poppata successiva. Poich la produzione di prolattina, e quindi la produzione della quantit di latte necessaria al bambino, governata dalla suzione risulta chiaro che pi un bambino succhia pi il seno produrr latte, meno un bambino succhia meno il seno produrr latte. Per questa ragione importante fin da subito attaccare il bambino al seno secondo una modalit di allattamento a richiesta (ogni volta che il bambino lo richiede) e non a tempo (il bambino deve rimanere attaccato allo stesso seno finch succhia, non deve essere staccato). Se una mamma desidera quindi aumentare la quantit di latte prodotta deve aumentare frequenza e durata delle poppate. Una cosa molto importante che il seno per produrre latte deve essere svuotato, se il latte non viene rimosso la mammella tender a produrne sempre meno. Cosa vuol dire questo? Semplicemente che il bambino deve essere lasciato attaccato allo stesso seno finch non lha svuotato. Sbagliano tutti coloro che insegnano alla mamma a cambiare il seno offerto al bambino dopo 5/10 minuti che il bambino ha cominciato a succhiare. La procedura corretta di lasciare attaccato il bambino finch non si stacca da solo, siamo cos sicure che quel seno svuotato. A questo punto porgiamo quindi laltro seno al bambino, se si attacca e succhia bene altrimenti svuotiamo manualmente il seno rimasto pieno (lo svuotamente pu anche non essere completo poich generalmente entro 4/4 ore il bambino chieder di essere attaccato nuovamente e si comincer dal seno che non aveva succhiato nella poppata precedente). Questa procedura evita anche che il latte, rimanendo allinterno del

seno per molte ore possa dare avvio ad un processo di ostruzione di un dotto con conseguente rischio di mastite. Il latte spremuto manualmente pu essere tranquillamente conservato in frigo ( da 0 a 4) dove si conserva fino a 3 giorni. Riflesso ossitocinico o riflesso di eiezione del latte

Quando il bambino comincia a succhiare il latte viene portato verso lesterno grazie alla presenza di cellule muscolari che si trovano attorno alla ghiandola mammaria e che si contraggono aumentando la pressione del latte dentro la ghiandola. Tale pressione fa si che il latte scorra attraverso i dotti fino ai seni galattofori, da qui leffetto di pressione esercitato dal bambino attraverso la suzione fa fuoriuscire il latte nella sua bocca. La contrazione delle cellule muscolari resa possibile dallormone ossitocina.

La produzione di ossitocina, dovuta alla suzione del seno da parte del bambino, pu essere ridotta o annullata da pensieri, sentimenti e preoccupazioni della mamma. Questo aspetto fondamentale da capire perch sia la prolattina che lossitocina sono fondamentali per permettere di allattare al seno, ma mentre la prolattina viene prodotta solo grazie alla suzione del seno da parte del bambino, la produzione di ossitocina favorita dalla tranquillit della mamma, dalla fiducia in se stessa e nelle sue capacit di sentirsi adeguata nella cura del bambino. Non si tratta pi solo di aspetti fisiologici ma entrano in gioco aspetti psicologici. Gli aspetti psicologici possono interferire con il buon andamento dellallattamento al seno e sono i responsabile dellabbandono di questo. Nella possibilit di allattare esclusivamente al seno con successo sono quindi coinvolti aspetti psic ologici che riguardano la fiducia in se stesse.Prima del parto la mamma dovrebbe ricevere una buona formazione nellallattamento al seno e, alla dimissione dallospedale, poter contare su una persona adeguatamente preparata in grado di sostenerla in questo meraviglioso viaggio. Se hai curiosit o domande scrivi pure tranquillamente e senza impegno utilizzando la pagina contatti. Se posso esserti utile lo far con piacere. Stefania

In quale posizione allattare al seno La mamma che allatta deve scegliere un ambiente tranquillo, deve essere rilassata, deve sedersi comodamente, anche utilizzando cuscini per sorreggere il bambino, e uno sgabello per tenere sollevati i piedi. Il bambino pu essere tenuto in qualsiasi posizione, purch respiri liberamente e, al fine di evitare la formazione di ragadi, purch riesca ad attaccarsi al seno afferrando sia il capezzolo che l'areola (la zona scura intorno al capezzolo). utile variare le posizioni di allattamento in modo che tutti i dotti del seno, anche i pi profondi, vengano svuotati, e non si verifichi un ingorgo mammario. Alcuni consigli: spingete la guancia del bambino il pi possibile vicino al seno, cos automaticamente il piccolo inizier a cercare il capezzolo (riflesso di cercamento) comprimete capezzolo ed areola tra pollice ed indice in modo che il bambino possa attaccarsi facilmente, afferrandoli contemporaneamente potete sostenere il seno da sotto con la mano (il pollice va posto sopra, le altre dita sotto, lasciando l ibera l'areola) per tutta la poppata, in modo che capezzolo ed areola non sfuggano dalla bocca del bambino per il peso della mammella posizione seduta: la posizione pi comune. Il bambino va tenuto in braccio, con la testa a livello della piega del gomito. Non dovete piegarvi verso il bambino, ma ponete il piccolo con il corpo girato verso di voi, in modo che non debba girare la testa per raggiungere il seno posizione distesa: ponetevi sul fianco, e ponete anche il bimbo sul fianco, girato verso di voi, con la testa all'altezza del seno. Questa posizione utile quando si allatta a letto posizione rugby: tenete il bambino come un pallone da rugby (sostenete il suo corpo con un braccio all'altezza della vostra ascella, il capo con l'altra mano),in modo che la sua testa sia davanti al vostro seno. Questa posizione particolarmente utile se siete predisposte all'ingorgo perch svuota i dotti pi profondi

Come allattare al seno necessario alternare il seno da offrire al bambino, per mantenere un buon apport o di latte in entrambe le mammelle. La poppata dovrebbe durare circa 20-30 minuti (non oltre per evitare che il piccolo succhiando a vuoto, irriti il capezzolo). Di solito il bambino si stacca da solo dal seno, ma se si deve interrompere il pasto non va allontanato lasciando che rimanga attaccato al capezzolo, perch ci pu facilitare la comparsa di ragadi. L'emissione dell'aria introdotta durante il pasto detta "ruttino". Spesso si associa al "rigurgito" di piccole quantit di latte. Il "ruttino" non obbligatorio, ed errato credere che in sua assenza il latte non venga digerito. Tra una poppata e l'altra la cute del seno deve essere mantenuta asciutta e morbida per prevenire le ragadi. Alcuni consigli: attaccate il bambino al primo seno per circa 10-15 minuti, poi all'altro alternate il seno con cui cominciare la poppata (solo se avete problemi di ingorgo mammario iniziate dal seno pi gonfio e dolente) interrompete la suzione infilando un dito nell'angolo della bocca del bimbo, spingendo poi il seno verso il basso tenete il bambino in posizione verticale con il capo appoggiato sulla vostra spalla per favorire i "ruttini" ( possibile anche battere delicatamente qualche piccolo colpo sulla sua schiena) asciugate con cura i capezzoli dopo ogni pasto (si pu utilizzare anche il phon),copriteli con garze o con coppette (senza protezioni impermeabili) da porre all'interno del reggiseno (da sostituire di frequente se umide), lavateli eventualmente con acqua (non con saponi che sgrassano eccessivamente la cute) indossate indumenti leggeri, traspiranti; non stretti esponete spesso all'aria il seno (ma non direttamente al sole) Con quale frequenza allattare al seno Generalmente opportuno non stabilire degli orari rigidi per i pasti, ma allattare il bambino quando mostra di aver fame (allattamento "a richiesta"), senza farlo attendere eccessivamente, perch non sia troppo affamato e non si attacchi in modo frenetico, anche al fine di prevenire ingorgo mammario e ragadi. opportuno per, tranne che nelle prime due settimane di vita, mantenere intervalli superiori alle due ore circa per non rischiare che insorgano nel bambino "abitudini" che possano alla lunga divenire difficili da sopportare per una mamma. Alcuni consigli: attaccate il bimbo ogni volta che piange o sembra aver fame finch l'apporto di latte non si stabilizzato e il bambino non torna al peso che aveva alla nascita (di solito sono necessarie circa due settimane) Come capire se il latte materno sufficiente Nelle prime settimane di vita un neonato che si scarica almeno 4 volte al giorno e che ha almeno 6 pannolini bagnati sicuramente si alimenta a sufficienza, soprattutto se si dimostra soddisfatto dopo un pasto regolare. Il peso del piccolo, dopo il calo, dovrebbe tornare a quello iniziale entro 10-14 giorni. Successivamente, nei primi 3 mesi, il lattante dovrebbe aumentare di circa 150-200 gr per settimana. Nella mamma un valido indicatore di buona produzione lattea la comparsa, dopo 2-3 settimane di allattamento, del riflesso di eiezione che si manifesta con una sensazione di "formicolio" o di emissione di latte appena prima di allattare, o dal seno opposto a quello a cui attaccato il

bambino. Tranne casi particolari, inutile la "doppia pesata", mentre pi razionale pesare il bambino una volta alla settimana, nudo, prima del pasto, sempre alla stessa ora. Le aggiunte di latte artificiale, se non necessarie, sono sempre sconsigliate, ancor di pi nelle prime 4-6 settimane perch, riducendo il tempo in cui il seno viene stimolato, cala la produzione di latte essendo la suzione il principale fattore che ne favorisce la formazione. Alcuni consigli: riposatevi spesso, fatevi aiutare nei lavori di casa, bevete adeguatamente, soprattutto se non ancora comparso il riflesso di eiezione non introducete il latte artificiale di vostra iniziativa non offrite il biberon nelle prime 6 settimane, successivamente utilizzatelo, se volete, 1 volta al giorno per acqua o tisane in modo da abituare il bambino a succhiare anche dalla tettarella Quale alimentazione per la mamma che allatta al seno La dieta della mamma che allatta deve essere varia, ad alto contenuto di liquidi, vitamine e sali minerali, e deve contenere in pi le calorie necessarie per compensare quelle secrete con il latte e necessarie per produrlo. Il latte e i latticini sono alimenti importanti, e se la mamma non li introduce perch allergica o non li gradisce, la dieta deve essere integrata con calcio. Alla mamma che allatta si consiglia di non assumere superalcolici, di non fumare e di limitare il consumo di quei cibi che possono talvolta modificare il sapore del latte o determinare problemi gastrici o diarrea nel bambino. Non dimostrato che esistano cibi capaci di aumentare la produzione di latte. Alcuni consigli: caff: non pi di 2 tazzine al giorno, preferibilmente decaffeinato th, preferibilmente deteinato vino: non pi di 2 bicchieri al giorno, ai pasti birra: non pi di una lattina al giorno, ai pasti cibi drogati, piccanti, sapidi e che possano dare gusti particolari al latte come cioccolato, pomodori, cipolle, aglio, spezie, verdure della famiglia dei cavoli latte: secondo il vostro gradimento, ma se c' familiarit per allergie non pi di 250 cc al giorno uova: 2-3 alla settimana, ma se c' familiarit per allergie non pi di 1 alla settimana possibile assumere farmaci durante l'allattamento al seno? I farmaci possono interferire negativamente con l'allattamento (passano nel latte e/o ne riducono la produzione e/o ne modificano la composizione). La mamma che allatta dovrebbe quindi assumere solo farmaci "indispensabili", prescritti dal medico, evitando l'autoprescrizione e l'abuso di medicinali non necessari. l farmaci dovrebbero essere assunti subito dopo la poppata, evitando l'allattamento, se possibile, per alcune ore dopo la loro somministrazione. In ogni caso bene sorvegliare Io stato di salute del lattante e riferire tempestivamente al pediatra la comparsa di eventuali effetti collaterali. Farmaci non sconsigliati (alcuni esempi): paracetamolo (es. Tachipirina, Efferalgan), acido acetilsalicilico (es. Aspirina), amoxicillina (es. Zimox, Velamox), eritromicina (es. Eritrocina) La conservazione del latte materno

Talvolta il latte materno deve essere tolto, come nel caso di un ingorgo mammario, o qualora la mamma decida di continuare a somministrare il suo latte anche se non pu essere presente per allattare (per esempio perch riprende a lavorare). In questi casi si pu ricorrere alla "spremitura" manuale del seno, o si pu utilizzare il tiralatte. Il latte materno pu essere conservato. Alcuni consigli: usate contenitori di plastica (non di vetro perch alcune componenti del latte si possono attaccare sulle pareti) e riempiteli con la quantit corrispondente ad un pasto conservatelo in frigorifero per non pi di 24 ore, nel freezer del frigorifero per non pi di 3 mesi, nel congelatore a 18C per non pi di 2 anni scongelatelo nel frigorifero o in acqua fredda, non a temperatura ambiente Quando consultare il medico opportuno consultare al pi presto il pediatra se: non riuscite ad attaccare correttamente il bambino al seno (per capezzolo piccolo o rientrante) il bambino, dopo le prime 2 settimane, cresce, nei primi 3 mesi, meno di 150 -200 gr per settimana il seno duole, e/o si presenta caldo e arrossato se siete ammalate e dovete curarvi con farmaci diversi da quelli prima indicati.

Colostro La secrezione della mammella, che inizia dopo il parto (ma eccezionalmente gi prima), passa attraverso tre fasi e, di conseguenza, anche la distribuzione dei componenti del latte materno cambia durante le fasi dell'allattamento: nei primi 5 giorni viene prodotto il colostro, dal 5-6 al 10 giorno il latte di transizione, e dal 10 al 20 giorno il latte maturo. Il colostro, una volta, veniva chiamato erroneamente "latte della strega" od anche "latte guasto", tanto che per secoli i medici hanno sostenuto, sempre erroneamente, che si dovesse evitare il latte materno per i primi 7 giorni perch non sarebbe stato nutriente. In realt, il colostro stato visto essere un elemento fondamentale, perch un latte di difesa, ricco di elementi immunitari. Esso una secrezione giallastra, viscosa, e contiene una grande quantit di immunoglobuline, soprattutto di tipo A, che sono dotate di una notevole capacit di proteggere dalle infezioni, in particolare quelle intestinali. Inoltre, il colostro ricco di albumina, un'altra proteina estremamente utile come trasporto di numerosissime sostanze (farmaci, ormoni, ecc.), sali minerali, globuli bianchi, e povero di lipidi e di lattosio. Il colostro ha delle caratteristiche opposte a quelle del latte maturo, perch quest'ultimo ricco di zuccheri (lattosio) e povero di proteine (0,9%, contro il 2,8% del colostro). L'importanza del colostro da tempo nota anche in veterinaria: nell'allevamento degli animali, i vitelli sono alimentati con latte artificiale (per il minore costo), eccezion fatta per i primi 7 giorni, in cui si

utilizza il colostro perch ricco di sostanze difensive. Con il passare dei mesi, il latte continua a mantenere le sue propriet nutritive, anche se la sua quantit tende a diminuire fisiologicamente; dopo 6 mesi una donna ne produce mediamente 500 cc al giorno, che una quantit insufficiente a coprire i fabbisogni energetici del bambino. Pertanto, si pu continuare a dare il latte anche dopo i 6 mesi, ma non pi come elemento esclusivo della dieta, quindi deve venire integrato con altri alimenti.

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