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Dialogo di Platino e di Porfirio, Leopardi

di Giacomo Leopardi
Commento:

Il Dialogo, scritto nel 1827, propone un’immaginaria conversazione tra l’antico filosofo neo-
platonico Plotino e il suo discepolo Porfirio sui temi della vanità ed inutilità della vita e della
sconvenienza del suicidio. Quest’ultimo, dice Plotino, sembra un mezzo di liberazione della
sofferenza del vivere, ma in realtà è un atto di debolezza e di egoismo, causa anche di dolore
per amici e parenti. Il saggio deve essere forte d’animo e, consapevole della vanità della vita,
deve così poco curarsi di essa da non respingerla né desiderarla. Viviao, Porfirio mio, esorta
Plotino, e confortiamoci insieme… Si bene attendiamo a tenerci compagnia l’un l’altro… per
compiere nel miglior modo questa fatica della vita… E quando la morte verrà, allora non ci
dorremo…
Il Dialogo sembra anticipare l’esortazione alla fratellanza ed alla solidarietà che conterrà la
successiva poesia La ginestra.

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