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IL PROCESSO EDILIZO

PROCESSO EDILIZIO: sequenza organizzata di fasi operative che partono dal RILEVAMENTO DELLE ESIGENZE e dalla programmazione di un intervento e portano alla realizzazione e gestione soddisfacendo ai REQUISITI DI QUALIT nel rispetto dei tempi e dei costi stabiliti LE FASI DEL PROCESSO EDILIZIO Si distinguono due ampi cicli di attivit nellambito del processo edilizio 1.! Processo attuativo

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2.! Processo gestionale Scopo del processo edilizio: rendere disponibili e mantenere idonei alluso organismi edilizi, per il conseguimento di risultati pratici ed economici determinati. Il campo in cui si esplica il sistema edilizio
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IL PROCESSO EDILIZO

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1.!PROCESSO ATTUATIVO: Inizia con nel momento in cui avvertita lesigenza il soggetto committente manifesta lintenzione di dare corso allattuazione di un intervento edilizio e termina quando lintervento concluso e il committente (o utente) pu utilizzare lorganismo abitativo Le fasi del processo attuativo: !Programmazione !Progettazione (progetto preliminare, definitivo, esecutivo) !Affidamento dei lavori !Esecuzione !Collaudo

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2. PROCESSO GESTIONALE : Inizia nel momento in cui il destinatario prende possesso dellorganismo edilizio e ne inizia lutilizzazione. La sua conclusione coincide con il momento in cui lorganismo edilizio cessa di esistere ovvero viene sostanzialmente trasformato attraverso un nuovo radicale intervento edilizio Scopo del processo gestionale: Fare si che lorganismo edilizio fornisca nel tempo, i risultati economici che ci si era prefissati allatto della programmazione Fare in modo che lorganismo edilizio conservi il pi a lungo possibile la propria integrit fisica e la propria funzionalit Le fasi del processo gestionale: !ciclo manutentivo !ciclo economico

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IL SISTEMA EDILIZIO:

SISTEMA EDILIZIO: Il campo i cui si svolge lattivit edilizia Il SISTEMA EDILIZIO Esso costituito da quel complesso di fattori che rendono possibile o condizionano lattuazione degli interventi edilizi Il sistema edilizio si presenta intrinsecamente con caratteristiche di elevata complessit a causa delleterogeneit degli elementi che lo caratterizzano (Beni edilizi, Soggetti promotori, Soggetti produttori, Soggetti controllori, Soggetti fruitori, Soggetti gestori) e dei vincoli che li legano (Fattori territoriali, Fattori demoeconomici, Fattori finanziari, Fattori produttivi, Fattori legislativi e normativi) Nellambito dei sistemi complessi possibile individuare dei sottosistemi. Il sistema edilizio pu essere scomposto in: ! Sottosistema ambientale ! spazi in cui si articolano gli organismi edilizi ! Sottosistema tecnologico ! oggetti fisici che compongono gli spazi ! Sottosistema procedurale ! adempimenti da rispettare nel corso dellattivit edilizia

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LA QUALIT

La crescente complessit del processo edilizio impone il raggiungimento di elevati livelli di qualit QUALIT: Rispondenza del bene prodotto alle esigenze dellutenza espressi o impliciti Questo richiede una chiara individuazione ! delle esigenze: ci che, di necessit, si richiede per il normale svolgimento di unattivit ! dei requisiti: trasposizione di una esigenza in un insieme di caratteri che la connotano !delle prestazioni: comportamento nelluso di un elemento, riferiti ai caratteri che connotano un requisito Il concetto di qualit un concetto relativo poich dipende dalla sua rispondenza a quanto viene richiesto per poter soddisfare le esigenze di chi lo vuole utilizzare. La qualit di un oggetto edilizio non po essere valutata se non in funzione della sua specifica utilizzazione.

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DAI BISOGNI ALLE ESIGENZE

Le esigenze sono viste come esplicitazione di bisogni dellutenza finale tenendo conto dei vincoli e dei condizionamenti che lambiente naturale pone allambiente costruito. I vari tipi di esigenza sono classificabili in diverse categorie. La norma UNI 8289 propone le seguenti classi di esigenza, che raggruppano pi esigenze affini e/o omogenee :

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DAI BISOGNI ALLE ESIGENZE

La progettazione di spazi congruenti con le esigenze degli operatori che devono di essi usufruire presuppone un conoscenza dettagliata del comportamento degli stessi. Il primo livello di analisi ANALISI DEGLI UTENTI Si collega alla definizione di qualit ! Rispondenza del bene prodotto alle esigenze dellutenza espressi o impliciti

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Per rendere possibile tale operazione necessario individuare definire i modi secondo cui lutente usufruisce del suo bene edilizio. Questi modi vengono esplicitati mediante la descrizione delle attivit elementari
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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali

Il secondo livello di analisi ANALISI DELLE ATTIVIT Attivit: atto o serie di atti che un utente o un gruppo di utenti svolge per soddisfare un bisogno. Lorigine delle attivit sono riconducibili ad alcuni gruppi di esigenze: fisiologiche, psicologiche, sociali, o a tradizioni e usi consolidati

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Analisi requisiti spaziali delle attivit -! individuazione delle attrezzature -! Individuazione dello spazio duso e di relazione -! Individuazione minimi funzionali Analisi ambientale delle attivit - determinazione dellintorno acustico - determinazione dellintorno igrometrico -! determinazione dellintorno luminoso

Analisi temporale delle attivit -! analisi durata delle attivit -! analisi del periodo di svolgimento -! analisi della collocazione temprale

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Analisi dello svolgimento -! gruppo di fruizione -! individuazione esigenze di Privacy -! richieste di funzionamento (energia, impianti)

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LE UNIT AMBIENTALI E LE UNIT SPAZIALI

Il terzo livello di analisi INDIVIDUAZIONE DELLE UNIT AMBIENTALI Gruppo di attivit (al limite una sola) connesse tra loro e compatibili con tutti i requisiti spaziali e ambientali caratteristici delle attivit stesse Due attivit si definiscono compatibili se luna non viene disturbata dallaltra Lanalisi della aggregabilit delle attivit si basa sui seguenti criteri: -! Separazione delle attivit che richiedono privacy -! Valutazione delle compatibilit ambientali in termini di disturbi tollerati e prodotti -! Valutazione della contemporaneit Il quarto livello di analisi INDIVIDUAZIONE DELLE UNIT SPAZIALI Spazio destinato ad accogliere uno o pi Unit ambientali

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LE UNIT AMBIENTALI E LE UNIT SPAZIALI

Le unit ambientali non posseggono una dimensione fisica, il passaggio dallunit ambientale allunit spaziale comporta il conferimento della connotazione fisica-spaziale allunit ambientale. Le unit spaziali sono un soggetto normativo e di progettazione dai punti di vista: ! Dimensionale ! Morfologico ! Dotazioni di attrezzature, impianti, servizi ! Relazioni Leggi specifiche (nazionali, regionali, comunali) individuano prescrizioni specifiche, variabili da richieste di dimensioni, piuttosto che predisposizioni tecnologiche appropriate

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GLI SPAZI SIGNIFICATIVI DELLA RESIDENZA E I LORO REQUISITI

Per le attivit residenziali esistono aggregazioni di spazi significativi che costituiscono, ai diversi livelli di complessit, gli elementi unitari della struttura tipologica. Questi elementi sono: GLI SPAZI ELEMENTARI GLI ALLOGGI I MODULI TIPOLOGICI ELEMENTARI GLI ORGANISMI ABITATIVI

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GLI SPAZI SIGNIFICATIVI DELLA RESIDENZA E I LORO REQUISITI

LO SPAZIO ELEMENTARE una determinata porzione di spazio atta ad ospitare per dimensioni, forma, e condizioni ambientali, lo svolgimento di una o pi attivit elementari (dormire, cucinare, desinare, ecc..) LALLOGGIO definibile come insieme strutturato di spazi abitativi ed costituito dallinsieme contiguo di spazi elementari sulla base di relazioni riconducibili allattrazione funzionale e alla circolazione di flussi e informazioni IL MODULO TIPOLOGICO ELEMENTARE definibile come insieme strutturato di alloggi attorno a un connettivo inteso come rete dei percorsi verticali (scale e ascensori) e orizzontali (corridoi, ballatoi, pianerottoli) che consentono laccesso dallesterno alle singole unit abitative e determinano la disposizione e lorientamento degli affacci cio delle aperture realizzabili nelle pareti che delimitano linvolucro edilizio. LORGANISMO ABITATIVO un insieme strutturato di moduli tipologici elementari aggregati o no ad altri elementi tipologici.

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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Elenco delle attivit Elenco attivit fondamentali ed elementari e delle attrezzature

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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Analisi temporale delle attivit

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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Analisi ambientale

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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Compatibilit/incompatibilit ambientale tra attivit che richiedono privacy

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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Compatibilit/incompatibilit ambientale tra attivit che non richiedono privacy

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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Matrice delle interazioni funzionali tra le attivit

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Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Esempio di processo di metaprogettazione relative alla individuazione delle funzioni da inserire in una cascina da riqualificare

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METAPROGETTAZIONE
T.4 Analisi dei disturbi tra le attivit T.6 Identificazione delle attrezzature

Funzioni insediabili

Individuazione dei requisiti ambientali che garantiscono lottimale svolgimento di ciascuna attivit:
Cucina

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- Benessere igrotermico Individuazione delle unit ambientali - Benessere acustico - Benessere visivo
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Verifica dellesistente

Tipologie edilizie e Le schede delle U.A. descrivono le costruttive Architettura tecnica 2 caratteristiche dei vari ambienti, in Prof. Giuseppe Turchini Lezione n.1 I diagrammi mostrano desunte i collegamenti relazione alle esigenze e le relazioni tra le unit ambientali dallanalisi delle attivit dellutenza. che compongono le singole DOTAZIONE IMPIANTISTICA REQUISITI MINIMI SPAZIALI L. MALIGHETTI Per ogni U.A. duso sintetizzati i Prof. destinazioni sono requisiti individuati in fase di PROGETTAZIONE TECNOLOGICA metaprogettazione funzionale, Per la definizione delle Unit Ambientali si spaziale e tecnologica. svolta unanalisi funzionale-spaziale specifica per ciascuna delle tre destinazioni duso Prof. Giuseppe Turchini previste allo scopo di verificarne linsediabilit Prof. Laura Malighetti allinterno del complesso e dei requisiti minimi spaziali.

SCHEMI RIASSUNTIVE FUNZIONALE-SPAZIALE SCHEDE SPAZIALI: RELAZIONI TRA UNITA AMBIENTALI METAPROGETTAZIONE UNITA AMBIENTALI METAPROGETTAZIONE TECNOLOGICA

Premesse: dalle esigenze alle unit ambientali e spaziali Esempio di processo di metaprogettazione relative alla individuazione delle funzioni da inserire in una cascina da riqualificare

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LALLOGGIO

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LE ZONE FUNZIONALI DELLALLOGGIO

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LALLOGGIO

LE ZONE FUNZIONALI DELLALLOGGIO

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Da tutte le analisi compiute possibile estrarre i criteri per i raggruppamento delle attivit in unit ambientali. Alcune attivit possono richiedere di essere svolte isolatamente nello spazio in ambienti artificiali specifici Altre si raggruppano spontaneamente per ragioni funzionali o di tradizione Altre sono indifferenti e non pongono particolari requisiti allaggregazione Tra i criteri di aggregazione hanno la massima influenza quelli relativi a due fenomeni: 1. La privacy 2. La compatibilit ambientale

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LALLOGGIO LE ZONE FUNZIONALI DELLALLOGGIO Le unit dellalloggio si distinguono in: ! Zone collettive ! Zone private ! Zone di relazione ! Spazi di servizio Possono essere articolate in: Ambito diurno !
ambito semipubblico a diversi livelli di privacy

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Ambito notturno !

ambito quasi esclusivamente privato

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La suddivisone non sempre nettamente operabile a causa ! Dalla composizione della famiglia ! Dallo stato sociale e culturale ! Dalle condizioni economiche ! Dalla dimensione dellabitazione

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LALLOGGIO Schema associativo degli elementi diurni e notturni: Linea o Ortogonali In linea !

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LALLOGGIO Schema associativo degli elementi diurni e notturni: Linea o Ortogonali In linea ! ! Cellula abitativa progettata da Walter Gropius per il quartiere Siemensstadt, Berlino, 1929-31 Lexistenzminimum trova in questo esempio una perfetta realizzazione: spazi ben calibrati, spazio concentrato dei disimpegni, distribuzione degli ambienti secondo la suddivisione della zona notte e della zona giorno. Relazioni tra le funzioni.

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LALLOGGIO Schema associativo degli elementi diurni e notturni: Linea o Ortogonali Ortogonali !

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LALLOGGIO Schema associativo degli elementi diurni e notturni: Linea o Ortogonali Ortogonali ! ! Cellula abitativa progettata da Hans Scharoun nella casa in linea tipo C, quartiere Siemensstadt, Berlino, 1929-31 Larchitetto Scharoun inventa una nuova distribuzione. Lalloggio diviso nelle due zone, giorno e notte, non pi in senso longitudinale, bens trasversale rispetto al corpo di fabbrica. Per giungere nella zona notte bisogna attraversare la zona giorno e questa gode della libert di due affacci sul fronte est e ovest. In questo esempio lo spazio raggiunge la massima caratterizzazione consentita ad un alloggio minimo.

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LAMBITO DIURNO ! LINGRESSO lambiente che dallesterno immette nellintimit della famiglia Ha lo scopo di costituire un filtro con lesterno dellabitazione : ! visivo, ! acustico, ! termico. Pu essere integrato al soggiorno Pu destinato in un ambiente specifico

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LAMBITO DIURNO ! LINGRESSO

Le attivit prevalenti: ! entrare e uscire dallalloggio ! prendere e riporre oggetti

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Attrezzature: ! appendiabiti; ! contenitore e/o piano appoggio oggetti; ! portaombrelli.

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LAMBITO DIURNO ! LINGRESSO DIURNO Minimi dimensionali

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Visitabilit

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LAMBITO DIURNO ! SOGGIORNO - PRANZO ! Non deve essere considerato un locale di disimpegno per tutti i restanti ambienti dellabitazione ! Deve poter essere connesso al pranzo ! Deve poter essere connesso allo spazio per il soggiorno allaperto ! Deve essere possibile ricavare uno spazio per lo studio ! Il Regolamento Edilizio norma a volte la sup. minima ! R.E. Milano sup. minima 14 mq

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LAMBITO DIURNO ! SOGGIORNO - PRANZO

Le attivit prevalenti pranzo: ! Consumare pasti ! Prendere e riporre oggetti

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Le attivit prevalenti soggiorno: ! Intrattenere ospiti ! Guardare la TV ! Ascoltare musica

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LAMBITO DIURNO ! SOGGIORNO - PRANZO

Attrezzature pranzo: ! 1 tavolo da pranzo con n. di posti uguale al numero degli utenti pi 2 (minimo 4) tavolo 4 persone 90x90 tavolo 6 persone 90x120 tavolo 8 persone 90x180 sedia 40x40

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! Mobile contenitore idoneo al n. di persone (1/2 mobile contenitore 45x120)


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Contenitore idoneo per 2ps: 45x120x75h Contenitore idoneo per 4ps: 45x180x75h Contenitore idoneo per 6ps: 45x240x75h

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LAMBITO DIURNO ! SOGGIORNO - PRANZO

Attrezzature soggiorno: ! poltrona/divano per n. di posti = al n. degli utenti dellalloggio (poltrona = 90x90, divano 2 ps= 90x150, divano 3 ps=90x180); ! contenitori in grado di assicurare un livello di contenimento adeguato al nucleo di utenza (fino a 2 persone 4.4 mc totali; fino a 4 persone 6.6 mc totali; oltre 4 persone 8.8 mc totali); ! mobile libreria 30x120; ! 1-2 tavoli bassi 90x90.

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LAMBITO DIURNO ! SOGGIORNO - PRANZO DIURNO Minimi dimensionali

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Visitabilit

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LAMBITO DIURNO ! SOGGIORNO - PRANZO DIURNO Attrezzature e vincoli dimensionali

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO

! Attivit strettamente legata alla zona soggiorno-pranzo ma ben differenziata per ragioni di razionalit ! Legami tra cucina-dispensa-pranzo-soggiorno ! Il regolamento edilizio norma la sup. minima cucina R.E. Comune di Milano= 5mq ! N.T.R. fissa la sup. minima dellangolo cottura N.T.R.L.= 3 mq

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO

Le attivit prevalenti CUCINARE: : ! Conservare i cibi; ! Preparare, lavare e cuocere i cibi; ! Lavare piatti e stoviglie.

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Le attivit prevalenti DESINARE : ! Consumare cibi.

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO

attrezzature cucina presenti indipendentemente dal numero di utenti: ! Cucina o piano cottura 60x60 cm; ! Lavello, dimensioni: 120x60 cm; ! Lavastoviglie (eventualmente sotto il lavello); ! Piano di lavoro 60x60 cm; ! Frigorifero 60x60 h. 85/150. N.B: ad esclusione del piano di lavoro richiedono predisposizioni impiantistiche per i loro uso (gas, adduzione acqua e scarichi, elettricit)

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO

attrezzature cucina che fanno riferimento al n. di utenti dellalloggio: ! Contenitori capaci di assicurare un livello di contenimento adeguato al nuclei di utenza (utenti fino a 4 persone: 2.64 mc, oltre 4 persone: 3.66 mc) Contenitore idoneo per 2ps: 45x120x75h Contenitore idoneo per 4ps: 45x180x75h Contenitore idoneo per 6ps: 45x240x75h ! Tavolo di dim. minima 120x60 oppure idoneo alla prima colazione, tavolo da pranzo con n. di posti uguale al numero degli utenti pi 2 (minimo 4) se si tratta di cucina-pranzo. tavolo 4 persone 90x90 tavolo 6 persone 90x120 tavolo 8 persone 90x180 sedia 40x40

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO DIURNO Minimi dimensionali

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO DIURNO Prescrizioni particolari La sequenza delle attrezzature data dallaccostamento logico secondo luso di apparecchi e piani di lavoro La migliore posizione per le diverse attivit della cucina di disporre i tre nuclei principali -cucinare, conservare, lavare- secondo i vertici di un triangolo, intervallati da piani di lavoro, nel quale la somma dei lati non sia superiore a 650 cm. Gli schemi di riferimento principalmente: ! Fronte unico (lato minimo 160/180 cm) ! Fronte a L (larghezze 220-280) ! Fronti contrapposti (larghezze 220-280) per lorganizzazione della cucina sono

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO DIURNO Prescrizioni particolari ! Nella quota parte di alloggi accessibili delledilizia residenziale pubblica sovvenzionata, agevolata e negli alloggi di servizio degli edifici pubblici la cucina deve essere accessibile. Il requisito dellaccessibilit soddisfatto se: i principali apparecchi (di cui almeno lavello e piano cottura) e il piano di lavoro sono previsti con sottostanti spazi liberi di altezza minima di 70cm da terra tutti gli apparecchi e relativi punti di erogazione sono disposti sulla stessa parete o, al limite, su due pareti contigue

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LAMBITO DIURNO ! CUCINA - CUCINA/PRANZO Attrezzature e vincoli dimensionali

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Criteri di valutazione della qualit funzionale-spaziale

Verifica in termini di minimi normativi Requisiti spaziali Requisiti ambientali

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Verifica dei minimi funzionali !

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Verifica dei criteri di fruibilit !

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Criteri di valutazione della qualit funzionale-spaziale Verifica dei minimi funzionali

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Definizione: spazio minimo necessario per lo svolgimento di una attivit connessa ad una determinata attrezzatura Allinterno di ogni ambiente dellalloggio vengono svolte pi attivit che necessitano di una serie di attrezzature La somma dello 1.! spazio occupato dalle attrezzature necessarie a ciascuna attivit 2.! spazio per luso delle attrezzature 3.! spazio per i percorsi (relazioni tra le attivit) fornisce lo spazio minimo funzionale necessario affinch si possano svolgere le attivit per le quali quello spazio concepito. Il dimensionamento degli ambienti avviene in questo caso semplicemente in funzione delle attivit che si svolgono allinterno. La verifica dei minimi funzionale uno strumento di controllo del progetto

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Criteri di valutazione della qualit funzionale-spaziale Verifica dei minimi funzionali

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!Spazio occupato dalle attrezzature !Spazio per luso delle attrezzature !Sovrapposizione dei minimi funzionali !Verifica dei percorsi
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