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Ma neanche gli Apostoli, in realt,hanno fruito delle spiegazioni esaurienti a rig uardo: non hanno saputo spiegare il mistero

della transustanziazione , non hanno chiari to la causa e il fine del Battesimo, non hanno spiegato il motivo per cui Cristo debba essere adorato allo stesso modo, sia in persona che nelle immagini, non hanno distinto la grazia in gratuita e gratificante, n la caritinfusa e acquisita ma, soprattutto, n on hanno mai spiegato cosa sia davvero il peccato. Molto simili ai teologi sono i sacerdoti e i religiosi, che pur chiamandosi in q uesto modo sono lontani dalla fede. Essi ritengono che la piet cristiana consiste nell' essere ignoranti a tal punto da non saper leggere. Vanno in giro a mendicare, a chiedere il pane con lamenti fastidiosi e con la lo ro voce raccontano a memoria i Salmi, di cui non conoscono neanche il significato: in qu esto modo credono di darci un'immagine degli Apostoli.. La cosa pi divertente che fann o tutto, secondo precise regole matematiche: quanti nodi devono avere i sandali e i cordoni,di che colore e lunghezza deve essere la cintura, quante ore devono esse re concesse al sonno e se violano una di queste regole lo considerano peccato. In v irt di queste sciocchezze, si considerano superiori agli altri e pur professando la car it apostolica si disprezzano gli uni con gli altri. I sacerdoti si considerano religiosi, ma in realt, la loro vita non ha alcuna reg ola in comune con quella condotta da Cristo. Molti di loro , inoltre, disprezzan o il denaro come se fosse veleno, ma non fanno a meno delle donne e del vino. Un frate fu cos folle, che per spiegare il mistero della Trinit, part dall'alfabeto, per poi giungere man mano alla conclusione che l'immagine della Trinit scaturisce da rudimenti grammaticali.. Un teologo, invece, dovendo spiegare il mistero del nome di Ges, dimostr che tutto era deducibile dalle lettere che lo componevano: JESUS termina in S, JESUM in M e IESU in U e ci significa che Ges medio, sommo e ultimo. Un'altra caratteristica folle dei preti, sono il tono di voce che utilizzano dur ante la Messa. All'inizio bisbigliano e non si capisce niente, all'improvviso ur lano perch, secondo loro,ci un modo per suscitare emozioni.. Le gerarchie ecclesia stiche, esercitando una specie di tirannia tra gli uomini attraverso racconti sc iocchi, credono di essere nuovisanti, nuovi "S.Paolo" e "S.Antonio". Grazie alla follia, anche i re e i principi, possono assaporare i piaceri della vita, perch se non prendessero mai una pausa dalle loro attivit impegnative, vivrebbero nella malinconia..I cortigiani al servizio del re sono invece, superbi e vogliono esse re sempre al primo posto. Possiamo realmente comprendere la loro vita,considerando i Feaci, pretendenti di Penelope: si svegliano a mezzogiorno, quasi all'ora di pra nzo viene servita loro la colazione, pranzano, trascorrono il pomeriggio tra donne e giochi

e terminano la giornata con un brindisi in onore di Giove. I pontefici, i cardin ali ed i vescovi, hanno come modello di vita proprio quello dei principi.: trascorrono le giornate preoccupandosi della veste di lino bianco delle collane sacre da indoss are. Essi in realt non rispecchiano per niente il nome con cui vengono chiamati, perch il termine vescovo sinonimo di fatica, preoccupazione e premura. Lo stesso vale per i cardinali, che dovrebbero ricordarsi di essere successori degli Apostoli e non p adroni dei beni spirituali. Dovrebbero condurre una vita pura, candida proprio come la tunica che indossano. A cosa servono le loro ricchezze, se i cardinali dovrebber o fare le veci degli Apostoli che erano poveri? I papi, se fossero dotati almeno di un po' di saggezza , si dimetterebbero dalla loro carica. La parola Papa sig nifica PADRE. Significa aiutare tutti coloro che sono in difficolt, ma i Pontefici grazie alla follia, si sono resi conto che tutto ci faticoso e quindi s i dedicano ad attivit meno impegnative, lasciando quelle pi impegnative a Pietro e Paolo che di tempo ne hanno tanto. Siccome la Chiesa cristiana stata ingrandita e rafforzata con le crociate, essa reagisce con la guerra, nei confronti di tutti coloro che non credono in Dio. In realt la Chiesa reagisce in modo buffo, perch si preoccupa degli infedeli, quando poi sono gli stessi,cio preti, vescovi , pontefici, a non pensare soltanto alle cose del cielo . Nonostante ci, possono essere riscontrate delle analogie tra ecclesiastici e laic i. Infatti, entrambi sono attentissimi ad accumulare denaro e a scaricare la colpa sugli altri: sembra che i voti pronunciati al Battesimo non contino a nulla. In conclusione,nessuno pu vivere felicemente, se non possiede la follia: la fortuna ama gli imprudenti, gli audaci, infatti sono proprio loro ad aggiudicarsi le pi alte cariche dello Stato. La follia un gran dono e ci evidenziato nelle pi grandi opere. Nell'Iliade sono celebrate le ire dei folli, nell'Ecclesiaste" scritto che " E' infinito il numero degli stolti",, Geremia scrisse che "ogni uomo reso stolto dalla sua sapienza", Salomone affermava che " lo stolto si bea della sua stoltezza", " Nel cuore dei sapienti il dolore, nei cuori degli stolti la gioia". Tutte queste citazioni attestano chiaramente che la follia superiore alla sapienza. La follia viene elogiata anche in molti versetti del Vangelo e della Bibbia, ed in qualche modo anche il Figlio di Dio, Cristo, si reso folle. Cristo si lasci trasportare d alla follia quando si incarn nel seno della Vergine, fu folle perch per salvare gli uomini si fece peccato, ma soprattutto fu folle nel non trovare altro rimedio per la redenzione dell'umanit se non nella follia della croce. La stessa beatitudine tanto desiderata dai cristiani una forma di stoltezza, per ch essa pu essere raggiunta solo con la morte del corpo, attraverso cui l'anima si libera. Finch l'anima fa buon uso del corpo sana, mentre se accade il contrario definita folle. Se la morte del corpo provocata da malattia, allora vera e propr ia pazzia. I principi cristiani presentano dei punti di contatto con la filosofi a platonica, infatti entrambi disprezzano le cose materiali e si dedicano alla contemplazione di ci ch

e invisibile. Infatti i religiosi trascurano tutto ci che attinente al corpo e tend ono con tutte le loro forze a Dio, attraverso l'anima. Anche per le passioni legate al c orpo, come l'impulso sessuale, la fame, il sonno devono essere respinti. Al contrario il volgo considera tutto ci ragione di vita e crede che il sacrificio al fine di salvare l 'anima, consista nel recarsi il pi possibile in Chiesa: in virt di ci, l'appellativo di mat ti, si addice pi agli uomini di Chiesa che al popolo. Un concetto simile di vita espresso da Platone, secondo cui il delirio degli ama nti il pi felice di tutti: chi ama ardentemente vive in colui che ama e quanto pi si allontana da s e si trasferisce in lui tanto pi gode. Quando l'anima esce dal corpo e non utilizza i suoi organi a tal punto, delira. Dopo la morte del corpo l'uomo, sar interamente fuori di s e per questo sar felice. E dopo questo lungo discorso la Follia,che dichiara essere donna, dice addio a tutti gli ascoltatori. A mio avviso l' "Elogio alla follia" un'opera straordinar iamente moderna, un'affascinante fantasia, in cui si esprime la ricerca di un'autenticit umana, un ica possibile fonte di tolleranza e di pacifica convivenza fra gli uomini. E' un lib ricino filosofico sull'importanza della vivacit mentale che stimola al sorriso. Il libro come un teatro in cui gli attori indossano ora l'una ora l'altra maschera, mutando ru oli ,prospettive e svelando l'implicito dualismo di ogni realt, il contrasto assiduo tra razionale e irrazionale, di ignoranza e di saggezza di cui formata la trama illu soria della vita. La follia si configura come pretesto per accusare lipocrisia e la con dotta degli uomini. E un libro adatto a tutte le et,e se lo leggerete come io vi consiglio,scoprirete il motivo per cui l opera preferita del nostro Presidente del Consiglio che non perde occasione per citare le parole di Erasmo da RotterdamLe idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia.

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