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Machiavelli e Guicciardini due contemporanei, che affrontano le stesse tematiche da punti differenti.
Un esempio è l’uomo , considerato da Machiavelli malvagio per natura, che ha scopi egoistici; al contrario
Guicciardini crede che l’uomo tenda al bene , ma per la sua fragilità è incline a farsi deviare dalla retta via.
Per Machiavelli la virtù è l’unico modo per contrastare la fortuna, Guicciardini crede che la fortuna decida la
maggior parte degli eventi della vita umana.
Niccolò crede che ogni cosa nel particolare possa ricondurre a una teoria generale che spieghi la realtà, per
Francesco ogni evento ha delle leggi proprie e non lo si può collegare a una legge universale.
Machiavelli afferma che solo una milizia composta da cittadini in armi possa salvare lo Stato, essendo i
cittadini spinti dalla difesa di una cosa propria, e non i mercenari che lo difendono solo per un compenso, e
ciò lo possiamo vedere in numerosi suoi testi tra cui il Principe e l’Arte della Guerra. Guicciardini , invece,
crede che i mercenari siano la migliore scelta, dato che combattendo svolgono il loro lavoro.
Sempre a livello politico, l’autore del Principe , crede che la repubblica sia il tipo di governo preferibile e che
potrebbe salvare l’Italia dalla facendone uno Stato forte. Guicciardini, di contro, crede che la democrazia sia
meno stabile dei governi oligarchici o monarchici.