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MOLTO FORTE INCREDIBILMENTE VICINO

Ho letto il libro “ Molto forte incredibilmente vicino” di Jonathan Safran


Foer e la parte più' bella del romanzo, secondo me, e' quella dove Oskar
chiede al padre se e' vero che la terra e' un disco appoggiato sul guscio di
una tartaruga, perché' aveva letto quella frase sul libro: “Dal Big Bang ai
Buchi neri”dove, nel primo capitolo, Stephen Hawking racconta di uno
scienziato che durante una conferenza stampa si senti' dire da una
giornalista le seguenti parole: “La Terra e' un disco che e' appoggiato sul
guscio di una tartaruga, a sua volta appoggiata su di un' altra tartaruga”.
Cio' che mi interessa non e' tanto questa parte del capitolo quanto il
discorso che ne segue, dove, padre e figlio, si mettono a discutere di
Astrofisica, parlano della gravita', parlano dell'origine dell'uomo,
dell'universo e di altri concetti fisici.
Durante la lettura del libro mi sono spesso sentito coinvolto.
Ho trovato emozionante il rapporto padre-figlio rievocato attraverso i
flaschback di Oskar quando, ad esempio, ricorda i discorsi che la sera,
prima di addormentarsi, faceva con il padre.
Mi sono trovato a riflettere anche io sul concetto che Tomas esprime a suo
figlio nel capitolo 5 “l'unico animale” dove dice che: “se muovi di un solo
millimetro un granello di sabbia del Sahara avrai modificato la struttura di
un deserto millenario dunque anche un minimo gesto puo' cambiare la
storia dell'umanita'.
Mi piacciono molto queste due parti del racconto perché' mi ricordano i
discorsi che spesso faccio con mio padre insieme al quale parlo
frequentemente di Astrofisica che e' anche la ragione piu' importante per la
quale ho deciso di voler intraprendere il liceo scientifico.

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