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I.S.I.S.

di Setificio Paolo Carcano Via Castelnuovo, 5 22100 Como (Co)

TESI di: Gianluca Cammarata anno scolastico 2010 / 2011

Capitolo 1 INTRODUZIONE
Gi al tempo di Aristotele una delle domande pi frequenti della filosofia si riferiva all anima. Nel II libro del "De anima", Aristotele afferma in merito: " pare che l essere animato si distingua dall inanimato soprattutto per due propriet: movimento e percezione ". Alla pianta, come cosa esistente animata, era attribuita una sorta di anima di base, perch essa non sfruttava e non aveva la necessit di posseder dei sensi. Questa idea stata portata avanti per tutto il corso della storia, infatti come si pu vedere dalla Fig.1 che deriva da un libro del periodo rinascimentale: Wonders and the Order of Nature, 1150-1750:

Figu

1 Wonde s nd the O de of N tu e, 1150-1750 o dine dell n tu

se ondo i in s i ent li

dove descritto l ordine della natura a quel tempo. Le piante sono messe al secondo posto, subito dopo le pietre. Alle piante, infatti, erano attribuite le uniche caratteristiche di esistere e essere viventi, solo dagl animali in poi si associava l abilit di essere sensibili. La domanda da cui bisogna partire per : i movimenti delle piante sono solo casuali oppure sono causali? Da questa domanda trae spunto per le sue ricerche Charles Darwin, quando decide di scrivere due dei pi importanti libri della storia della botanica: The power of movement in plants (1884), e Insectivorous plants , dove osa ricercare in ambiti che tutti davano per scontato. In questi libri Darwin cerca di dimostrare, mediante prove empiriche , che modificando dei fattori ambientali si riesce ad ottenere delle risposte, dei movimenti nelle piante; dimostrando cos che esse sono provviste di sensi. In questi due suoi libri Darwin descrive i principali movimenti effettuati dalle piante in base all ambiente circostante: l eliotropismo, gravi tropismo, il dormire e infine il tatto. In questa mia tesina voglio quindi prendere in considerazione il singolo senso del tatto associato a una singola pianta, la Dionaea Muscipula, perch penso possa maggiormente dimostrare che le piante son in grado di ricevere impulsi sensoriali, trasmetterli alle cellule circostanti al sito sensibile e muoversi in seguito e in base allo stimolo ricevuto.

Capi l 2 D SCRIZIONE PIANATA


y SCHEDA BOTANICA Fami lia: Droseraceae G n r : Diona a Sp ci : mu ipu a Nom comun : Dionea; Venere Acc iappamosc e; Venus F y trap. ri in o rafica: Carolina del nord e Carolina del Sud (U.S.A.) Habitat natural : endemica nelle aree costiere della Carolina del Nord e del Sud (U.S.A.). D scrizion : pianta erbacea perenne.
                

DESCRIZIONE DELLA CARATTERISTICA CARNIVORA La Diona a cresce usualmente nelle aree dei semi-pocosin e delle semisavane 1; cresce quindi in aree intermedie fra le paludi sempreverdi e le zone sabbiose. Questa pianta trova quindi il suo habitat naturale in zone molto povere di nutrienti, per questo ha sviluppato la capacit e la necessit di assorbirei nutrienti indispensabili per la sua stessa crescita come azoto e fosforo direttamente tramite la cattura e la digestione di altri esseri viventi, solitamente piccoli invertebrati.


DESCRIZIONE MORFOLOGICA DELLA PIANTA Fusto: rizoma2 strisciante sotterraneo, solitamente senza ramificazioni, che in esemplari adulti pu arrivare a interrarsi fino a circa 5 centimetri. La parte prossimale delle foglie vi si sviluppa attorno, rendendolo somigliante a un bulbo. Fo li : si originano dal punto di crescita, solitamente unico, disponendosi attorno ad esso in una raggiera irregolare. La foglia vera e propria stretta mentre approssimandosi alla trappola, pu presentare delle strutture laterali chiamate ali, essa, che svolge una funzione strutturale e i normali compiti di fotosintesi,
!

Un pocosin un tipo di zona umida palustre con un suolo profondo, acido, sabbioso e torboso, in cui acque affioranti saturano il terreno tranne che per brevi periodi stagionali. I suoli dei pocosin sono oligotrofici, in altre parole povere di sostanze nutritive. I pocosin sono caratteristici delle zone costiere atlantiche pianeggianti dell america settentrionale, e sono caratterizzati da una vegetazione arbustiva. Una savana invece un ambiente erboso con alberi e arbusti molto radi. 2 Il rizoma (da rizo-, radice, con il suffisso -oma, rigonfiamento) una modificazione del fusto con principale funzione di riserva. Morfologicamente si presenta allungato e ramificato, decorrentesotto la superficie del terreno, oppure breve e cilindrico, disposto in posizione quasi verticale.Caratteristico di piante erbacee diffuse in climi molto variabili, il rizoma permette il superamento delle condi ioni climatiche sfavorevoli rigenerando nuove piante. z

modificata in una trappola per la cattura degli insetti, simile ad una tagliola: le due lamine fogliari, unite per una nervatura centrale la quale stretta e carnosa, con una funzione di riserva per la pianta e di protezione, hanno un'inclinazione che pu variare solitamente dai 45 ai 90 gradi, e una forma quadrangolare, con i lati adiacenti alla nervatura corti e dritti, mentre il margine opposto alla nervatura ha forma arcuata, coronata da denti (anche detti ciglia) solitamente rivolti verso l'interno. Normalmente l'interno della trappola ha colore rosso acceso, mentre il bordo, la parte esterna e le ciglia hanno colore verde. La trappola pu raggiungere una lunghezza di 5 centimetri.

Le caratteristiche della trappola possono esseredescritte dividendo prima la trappola stessa in tre diverse parti, caratterizzata da cellule altamente specializzate.

Da questo disegno di Darwin che pressoch perfetto, colorandone le diverse parti n si pu descrivere il funzionamento:

Insectivorous plants un libro di Charles Darwin pubblicato per la prima volta il 2 Luglio del 1875. In questo scritto Darwin descrive la struttura e il comportamento di un gran numero di piante arnivore, tra cui appunto la Dionaea c Muscipula, in seguito a stimoli ambientali esterni oppure in seguito a stimolazioni causate da lui stesso. Questo testo vanta una grande variet di descrizioni e una completezza unica di dettagli e di descrizioni di que sti comportamenti.
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Fi ura 2 Dis
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no di Diona a muscipula pr sa dal libro "Ins ctivorous plants ".

La prima zona (in verde) rappresentata dai denti ad aculeo. Questi non sono sistemati a caso e non sono semplici stecchini fissi. Sono sistemati in modo molto preciso, alternati tra le due "valve" della trappola, in modo che chiudendosi formino una sorta di "gabbia" e in modo che tra loro non restino spazi larghi abbastanza a far scappare la preda. La funzione degli aculei e' esclusivamente quella di tenere l'eventuale preda intrappolata dopo la scatto, finch non sopravviene la fase di digestione . La seconda zona (in giallo) una zona secretoria alla base degli aculei, una sottile banda di cellule che secernono una miscela di prote e zuccheri ine che, pur non essendo profumati o appariscenti, risultano fatalmente attraenti per le prede della dionea. La prima funzione di questa banda marginale quindi l'attrazione dell'insetto mediante offerta di cibo. La seconda funzione, importantissima, si compie durante la fase di "chiusura lenta", e cio quando, dopo lo scatto iniziale, la trappola lentamente si "sigilla" formando una sacca a tenuta stagna entro cui saranno versati gli enzimi digestivi. Due funzioni quindi, cruciali. La terza zona (in rosso) il cuore della trappola ed esegue tutta una serie di funzioni fondamentali, sia sulla faccia interna sia su quella esterna. Le funzioni vanno dall'attrazione della preda mediante colori (spesso questa parte, infatti, rossa), alla "registrazione" della presenza della preda. Ci avviene mediante lo stimolo di una struttura visibile e caratteristica delle piante che si muovono in seguito allo stimolo del tatto; comunemente 3 peli (chiamati in uso comune peli grilletto oppure tigger ) su ogn uno , dei lobi della trappola, peli sensibili che se stimolati provocano la chiusura della stessa. Infatti, in questa zona che si produce lo scatto, e dove sono secreti tutti quei succhi digestivi (proteasi, amilasi, ecc.) che distruggeranno i tessuti organici della preda consentendo la loro digestione, fornendo cos nutrimento alla dionea.
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Capi l 3 FUNZIONAMENTO DELLA TRAPPOLA


La cattura della preda da parte della Diona a Mu ipu a il risultato di una serie di meccanismi che provocano la chiusura immediata (anche 0.2 -0.3 s) della trappola in seguito al riconoscimento della preda. Il funzionamento della trappola pu essere sintetizzato in quattro diverse fasi principali: 1. NASCITA DELL IMPULSO: L impulso nella Dionea generato quando una possibile preda tocca i peli sensibili sulla pagina superiore della sua trappola. Questo tipo d impulso nasce con una natura meccanica, cio s innesca quando la preda, muovendo il pelo causa la compressione delle cellule alla base dello stesso. Questa compressione provoca in , seguito alla depolarizzazione della cellula, l apertura dei canali ionici delle loro membrane plasmatiche. I canali ionici sono macromolecole proteiche incorporate nella membrana plasmatica che consentono il passaggio di ioni. In genere, gli ioni tendono a spostarsi nella direzione determinata dal loro gradiente di concentrazione cio da una regione a , maggiore concentrazione verso una a concentrazione minore, ma alla presenza di un gradiente elettrico possibile che vi sia un flusso di ioni anche contro gradiente. Il canale ionico pu essere aperto o chiuso modificando la differenza di voltaggio ai due lati della membrana (canali a controllo di potenziale) o legando una sostanza chimica ad un recettore nel canale o nelle sue vicinanze (canale a controllo di ligando), proprio come avviene a livello neurale nel nostro corpo . Alcuni canali ionici,per proprio come avviene nel caso della Dionea, non sono aperti da messaggeri chimici, ma possono esserlo in seguito ad uno stiramento meccanico o ad una compressione ( ci avviene anche nel nostro corpo ad esempio coirecettori tattili della pelle oppure quelli uditivi). Dopo essersi aperti questi canali ionici, specialmente quelli del sodio, permettono l ingresso di questi ioni nella cellula, questo comporta una differenza di potenziale elettrico tra l interno e l esterno della cellula, generando cos l impulso elettrico che poi si propagher per l intera trappola.
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Fi ura 4 Sch ma p r un canal al Sodio


6 6 5

2. TRAS I SSIONE DELL IMPULSO: Come appena descritto, proprio grazie a questi canali ionici avviene l ingresso di ioni Na +, cos facendo si crea una differenza di potenziale elettrico, questa disuguaglianza prende il nome, proprio come nel nostro sistema nervoso, di potenziale d azione, come in seguito al passaggio di un neurotrasmettitore. Il potenziale d azione un fenomeno che viene osservato per eccellenza nei neuroni, esso prevede un rapido cambiamento della concentrazione di ioni tra l interno e l esterno della membrana cellulare. L esterno caricato positivamente, l interno negativamente. La differenza di potenziale misurabile ai due lati di una membrana cellulare di una cellula vivente generalmente n egativa. Il potenziale d azione comporta una rapida inversione della differenza di potenziale dovuta all ingresso nella cellula di ioni positivi attraverso i canali ionici. Il potenziale d azione costituito da cinque fasi: FASE 1: (di depolarizzazione rapida), dovuta quasi esclusivamente all ingresso di Na +, grazie all apertura dei canali ionici che consentono cos al sodio di entrare nella cellula. L ingresso di sodio rende il potenziale meno negativo, cos che continuamente nuovi canali per il sodio si aprono, aumentando il flusso fino ad arrivare all apertura di tutti i canali ionici; l ingresso di sodio rende l interno della cellula positivo e l e sterno negativo; FASE 2: (della ripolarizzazione precoce), si ha una breve ripolarizzazione parziale dovuta ad una corrente transitoria in u scita di potassio e un aumento di permeabilit del cloro. FASE 3: (di plateau), durante questa fase si ha l ingress o di ioni calcio attraverso dei canali ionici, cio si attivano e disattivano molto lentamente, sono anch essi regolati dal voltaggio e si aprono quando il potenziale diviene meno negativo. Si ha il plateau quando l ingresso di ioni calcio eguaglia la fuoriuscita di ioni potassio. FASE 4: (ripristino), nell ultima fase si ha il ripristino delle concentrazioni ioniche ai valori di riposo, mediante tre principali pompe ioniche: una Na,K ATPasi che mediante l idrolisi dell ATP espelle tre ioni sodio in cambio di due ioni potassio, uno scambiatore Na/Ca che espelle uno ione calcio in cambio di tre ioni sodio ed una Ca -ATPasi, che espelle ioni calcio mediante idrolisi di ATP. Grazie a questo meccanismo di potenziale d azione la Dionaea riesce a far arrivare l impulso dal pelo sensibile a tutte le cellule della trappola, anche a quelle della pagina inferiore, innescando cos il meccanismo di chiusura.
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3. CHIUSURA DELLA TRAPPOLA: La chiusura della trappola avviene in un tempo che va dai 0.2 ai 0.3 s dal momento in cui viene toccato il tigger, essa imprigiona la preda all interno della trappola, impedendone la fuga grazie alla gabbia che si viene a formare con i denti all apice della trappola. Gli studi sul meccanismo di chiusura di questa trappola son sempre stati numerosi e confusi, solo nel Gennaio del 2005 stato pubblicato sulla rivista Nature un articolo4 che spiegava come meccanicamente avveniva la chiusura di questa trappola:

Snaring secrets of the Venus flytrap


Researchers detail plant kingdom's fastest move

hile speed is not a word most people associate with the plant kingdom, the Venus

flytrap closes its v-shaped leaves in just one-tenth of a second fast enough to accomplish a feat thousands if not millions of backyard barbecuers fail at each summer: snaring a fly. So how can a plant pull this off? By storing and releasing elastic energy, according to Gordon Mc ay Professor of Applied Mathematics and Mechanics Lakshminarayanan Mahadevan. Mahadevan likened the Venus flytrap s hinged leaves to a plastic lid that is bowed in one direction and then suddenly pops the other way. While waiting for prey, the plant s leaves are bowed outward, opening the hinged trap. When an insect touches the hairy triggers located inside of the trap, the plant moves water in the leaves, changing their curvature and suddenly snapping them closed. It is a relatively simple mechanism, but the plant is actively controlling it, Mahadevan said. The plant then excretes digestive enzymes that break down the meal, providing nutrients that the plant cannot get from the poor, boggy soil where it grows naturally.
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Leggendo quest ultimo articolo si arriva alla conclusione quindi chela trappola per chiudersi cos velocemente sfrutta l energia elastica, questo movimento per controllato dalla pianta che decide quando ci debba avvenire e quando tornare poi nella posizione di partenza. Questo tipo di movimento controllato dalla pianta con un m eccanismo 5 denominato tigmonastia , dipendente cio dal turgore della cellula che consiste nella pressione esercitata dal contenuto della cellula vegetale nei confronti della parete cellulare.
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Articolo pubblicato il 27 Gennaio 2005 sulla rivista Nature dal gruppo di ricerca dell Universit di Harvrd, la ricerca stata condotta maggiormente mentre Mahadevan era nell Universit di Cambridge nel 2003. 5 Tipo di movimento delle piante in seguito ad una stimolazione tattile, caratterizzato dalla sua rapidit e dalla sua dipendenza dal turgore cellulare rispetto al dipendere dalla crescita come avviene per il tigmotropismo.

La trappola, infatti, quando in posizione stabile, pronta per la chiusura sulla preda, fa si che le cellule della pagina inferiore si trovino in una soluzione ipertonica (quindi plasmolizzata), mentre le cellule della pagina superiore si trovano in un ambiente ipotonico (quindi turgida), la differenza di turgidit cellulare provoca una bombatura nella foglia che fornisce l energia elastica necessaria alla chiusura nel momento in cui ci sar l inversione della turgidit delle cellule, tra la pagina inferiore e quella superiore. Il turgore cellulare determinato dal contenuto d'acqua del vacuolo, in base alla pressione osmotica. Cellule turgide contengono pi acqua di quelle flaccide ed esercitano una maggiore pressione osmotica sulle proprie pareti cellulari.

Questo cambiamento di turgore cellulare la risposta in seguito al potenziale d azione che si appena verificato nella trappola, infatti, questa trasmissione dell impulso comporta, nella cellula, l espulsione di una grande quantit di ioni potassio. Quest alta concentrazione ionica extracellulare provoca nelle cellule della pagina superiore una perdita d acqua per osmosi e quindi la contrazione della struttura. Questo avviene nella pagina superiore delle trappole mentre nelle pagine inferiori dei lobi avviene un espansione cellulare, quest aumento di volume delle cellule avviene con meccanismo acido ed mediato dalla presenza di Auxina. L Auxina un ormone vegetale che ha numerosi compiti all internodi un vegetale, come: stabilizzare l'apice della pianta cos che la gemma apicale rimanga pi in alto delle gemme secondarie che crescono orizzontalmente dando cos la classica forma conica alle giovani piante in fase di crescita, regolare l accrescimento delle radici e delle foglie, fruttificazione e regolazione dei tropismi. La molecola dei composti con propriet auxiniche caratterizzata dalla presenza di un anello ciclico, con almeno un doppio legame nell anello e un gruppo carbossilico (- COOH) o un altro gruppo, comunque acido. La prima auxina scoperta e anche la pi co mune l acido indolo-3-acetico (IAA).
C C

B B

Fi ura 5 smosi
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tur or c llular .

Fi ura 6 acido indolo-3-ac tico (IAA)

La sintesi di questo composto avviene nelle piante in quattro fasi partendo dal triptofano:

Triptofano triptofano transaminasi Acido indol-3-piruvico (IPA)

IPA d carbossilasi
F

Indol-3-ac tald id d idro nasi


FG F F F F

Acido indol-3-ac tico (IAA)


F

Fi ura 7 Sint si d ll'IAA a partir datriptofano

Il flusso di questo prodotto avviene con senso discendente; passando all interno di cellule contigue e sfruttando meccanismi di trasporto specifici oppure attraverso i fasci fibro 6 vascolari . Il trasporto dell Auxina mediato principalmente da due proteine: una in entrata (AUX1) e una in uscita (PIN1). Le proteine PIN1, son localizzate della membrana plasmatica, e concentrate nella parte inferiore della stessa; ci pu spiegare il flusso discendente dell IAA.

Questi vasi,detti anche tessuto vascolare floemico, s ono i vasi responsabili del trasporto delle sostanze zuccherine sintetizzate dalle piante nelle foglie in tutto il resto della struttura che compone la pianta e che richiedenergia. e

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Indol-3-ac tald id
F F

1. Parete cellulare 2. Apoplasto 7 3. Nucleo 4. Canale ionico H + 5. Membrana plasmatica 6. Vacuolo 8 7. PIN1 proteina plasmatica 8. Filamenti di actina 9 9. Compartimento cellulare10 10. AUX1 proteina di trasporto in entrata dell IAA
1. 2.

Figu

8 Me

In conclusione questo trasporto di Au ina espellendolo dalla cellula acidifica la parete cellulare, quest acidificazione comporta un indebolimento dei legami a idrogeno delle diverse catene cellulosiche che compongono la parete cellulare, per una protonazione dei gruppi OH, questo indebolimento rende la parete meno rigida dando la possibilit alle cell ule della pagina inferiore della trappola di aumentare di volume provocando un cambiamento di concavit nei lobi della trappola e quindi lo scatto elastico della trappola.
T

L apoplasto quella parte di parete cellulare lignificata, che al contrario della parete normale non idrofila e quindi non permeabile all acqua. 8 I vacuoli sono cavit acquose, tipiche delle cellule vegetali, delimitati da una membrana propria,essi svolgono numerose funzioni, tra cui, principalmente, quella di accantonamento e riserva, di acqua e di altre sostanze in essa disciolte o variamente disperse. 9 Questi filamenti son presenti anche nei nostri muscoli, essi hanno un ruolo importante nella circolazione delle proteine trasportatrici (PIN1). Distruggendo i legami tra l actina e i PIN1, infatti, si provoca il blocco della secrezione d i au ina. 10 La principale caratteristica delle cellule eucariote, che le distingue da quelle procari ote, la presenza di una notevole compartimentazione interna, costituita dalla presenza di vescicole ed invaginazioni racchiuse da membrane fosfolipidiche nelle quali hanno luogo specifiche attivit metaboliche. Il compartimento pi importante senza dubbio il nucleo cellulare.
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to pe il t spo to dell Auxin

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4. DIGESTIONE DELLA PREDA La digestione della preda nella Dionea avviene solo una volta che la pianta ha chiuso completamente la sua trappola, in modo che non ci siano perdite di succhi gastrici. Esistono due classi di pensiero sul momento in cui la Dionea inizi la produzione di enzimi digestivi e acidi gastrici: La prima classe, molto appoggiata da tutte le fonti ritrovabili su internet promuove che questa secrezione avvenga solo dopo un periodo denominato di chiusura lenta, nella quale la preda continuando a muoversi fa capire alla pianta che un qualcosa di vivo, provocando cos la chiusura completa della trappola per iniziare la propria digestione. Questa teoria viene appoggiata con una spiegazione che riguarda lo spreco di energia, infatti se la pianta iniziasse a produrre da subito i succhi digestivi ma supponiamo dopo aver catturato solamente una foglia portata dal vento, sarebbe uno spreco di energia e prodotti per la pianta. La seconda classe, appoggiata da Darwin, si basa proprio sui suoi studi, egli infatti, nel libro insectivorous plants , descrive una s erie di prove effettuate sulla Dionea nelle quali applica, sui lobi delle piante, facendo attenzione per a non procurarne la chiusura, sostanze organiche che contengono azoto: come carne e albume d uovo. In seguito all applicazione di queste sostanze Darwin not che le piante producevano ed espellevano succhi digestivi (verificando ci misur andone la loro elevata acidit). Quest ultime prove di Darwin dimostrano quindi che le piante non secernono questi succhi digestivi, dopo aver avuto la certezza che la preda sia viva ma solo dopo che la pianta ha verificato che ci che ha catturato un qualcosa composto di sostanze azotate, dimostrando cos che la pianta in grado di riconoscere le sostanze organiche azotate presenti nella propria trappola. Le cellule digestive della Dionea come ipotizzato da Darwin, difatti, si trovano appena al disotto di una leggera cuticola di cellule; nel momento in cui inizia la digestione, questa leggera cuticola viene sciolta e digerita dalle secrezioni delle cellule sottostanti. I succhi digestivi di questa pianta son composti da due diverse classi di prodotti: acido, solitamente cloridrico, e enzimi digestivi. Gli enzimi digestivi di questa pianta hanno due compiti simili, ma con fini diversi: difatti essi son tutti con funzione idrolitica, ma mentre un primo gruppo ha il compito di distruggere l esoscheletro degli insetti, al fine di consentire agl enzimi proteasi di poter idrolizzare e digerire le sostanze veramente necessarie alla pianta.

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Capitolo 4 CURIOSITA
Una curiosit singolare di questa pianta, oltre ad aver dimostrato di possedere dei sensi e un metodo di trasmissione degl impulsi sensoriali, che essa non si chiude immediatamente dopo aver ricevuto uno stimolo, ma possiede una sorta di memoria sensoriale. Questo tipo di memoria stata ipotizzata anche da Darwin quando si accorse che la pianta si chiudeva solo quando riceveva determinate sollecitazioni, ad esempiola Dionea non si chiude se una goccia d acqua cade nella sua trappola, essa, infatti, richiede due stimoli consecutivi, l importante che avvengano in un periodo che vada dai 5 ai 50 s. Questa necessit che nasce per ridurre il numero di false chiusure ha trovato , rimedio aumentando d impulsi sensoriali necessari. Questo tipo di memoria e di evoluzione antierrore stata solo ipotizzata, e non trova ancora nessuna spiegazione scientifica verificata, ma dimostra come l evoluzione abbia reso una pianta, bench semplice nella sua struttura, molto complessa nei suoi comportamenti.

Capitolo 5 CONCLUSIONI
In conclusione di questa mia tesina, spero di aver raggiunto il mio intento di voler dimostrare che le piante non sono soltanto una struttura b di essere vivente, esistenti ase solo per completare un ciclo biologico necessario alla vita di tutti gl altri esseri viventi. Quest ambito non fortemente studiato, se non da pochi curiosi e l LINV (Laboratorio Internazionali di Neurobiologia Vegetale), dove il professor Stefano Mancuso con il suo team studia e sviluppa il sistema nervoso delle piante, arrivando alla conclusion che il e loro centro di controllo risiede nell apparato radicale, dove come lui stessocommenta, contiene un numero di ramificazioni molto maggiore a quello presente nel nostro cervello. Questo tipo di centro di ricerca studia appunto questa caratteristica delle piantee cerca di sviluppare nuove tecnologie che sfruttino questa loropeculiarit e la semplicit del loro impianto di connessioni. Infatti, la caratteristica del sistema di controllo delle piante rispetto al nostro cervello che ha si un alto numero di ramificazioni ma un limitato numero di connessioni tra tutte le ramificazioni, trovando quindi un facile utilizzo nello sviluppo di ibridi macchina-pianta.
Fi ura 9 Ibridi macchina-pianta
V

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Altri studi sempre effettuati dal LINV conducono alla realizzazione di androidi che prendono come spunto la struttura delle piante, infatti, come dice l appena citato professor Stefano Mancuso, in una sua conferenza: < Se vuoi volare giusto che guardi gl uccelli e ti ispiri a loro... Ma se vuoi esplorare un suolo novo, colonizzare nuovi territori la cosa migliore che puoi fare, ispirarti alle piante, che sono le migliori nel farlo!>.

Figu a 10 Plantoid - macchine ispi ate nella lo o st uttu a e compo tamento alle piante

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BIBLIOGRAFIA

 Charles Darwin The power of movements in plants  Charles Darwin Insectivorous plants

SITOGRAFIA
        
http://news.harvard.edu/gazette/story/2005/01/snaring -secrets-of-the-venus-flytrap/ http://fc.units.it/ppb/NeuroBiol/Canali.html http://daubau.it http://www.carnibase.com/champagne/dionaea.htm http://www.dionaea.it/piante/dionaea/botanica/botanica.php http://evoimpertinente.splinder.com/post/24150597/la -pianta-piu-veloce http://www.cpitalia.net/joomla/ http://it.wikipedia.org http://www.ted.com/talks/lang/eng/stefano_mancuso_the_roots_of_plant_intelligence.ht ml  http://www.linv.org/  http://www.aipcnet.it/Pagine/dionea/b2.html  http://991.com/buy/productinformation.asp ?StockNumber=349106
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