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นี้ :
!
POESIE VARIE
4
TIP . BERNARDONI.
1
CANTI LIRICI
BALLATE
DI
G. PRATI.
VOLUME PRIMO.
MILANO ,
PRESSO L'EDITORE ANDREA UBICINI
Corso Francesco , n.º 610.
1843
TIP , BERNARDONI.
|
PQ 4730
P8 C 3
GIULIA PAHLEN
CONTESSA SAMOILOF
CHE
PROTEGGENDO STRANIERA
ONOREVOLI TESTIMONIANZE
ALL'INGEGNO
M768214
CANTI LIRICI
no1992
0000 9000000000
:
1
1
LE DUE SCUOLE
!
O forte che vivi di luce e di carmi,
Son forse i vampiri che in rosse coorli È l'urto degli astri che giù li travolve ,
Dissetan le fauci nel sangue dei morti O in nudo deserto cilladi di polve ,
Sinché sulle fosse l'aurora gli assal; O il guizzo e la morte dell'arabo acciar ,
0 i lenti eremiti che a teste curvate O il rombo sotterra dei cupi vulcani
Passando per l'ombra dell'erme navale O il fischio sonante dei letri uragani
Intuonano l'ire del giorno final? O l'urlo che manda la bocca del mar ?
1
O in panni di lutto fanciulla ramninga È il figlio di Parga che, volta la fronte ,
Che accenda la lampa di un ' ara solinga Con lunga mestizia riguarda dal monte
Tra i brividi acuti del vento e del gel? Dei persi terreni l'estremo confin ;
Son forse i giullari dall'arpe ſestose O il mesto delisso che siede e sospira
I
Il dolce susurro dei rami novelli,
II.
Ed ella è la pietra che annuncia al futuro
Angelica coorte ,
Ioneggia e ti prosterna ;
Sulle celesti porte
Brilla , ineffabil di !
L'uom dalla mano eterna
Colmo di vila usci !
- 14
Di gloria sfolgorante
T'apri davanti al re !
Ma liberi ed eguali
È nato il sacerdote ,
Stretta è la terra al ciel !
Tremando il colloco ,
E a quell'ignoto altare
Questa parola alzò :
Idre converse in te
Vigileran leoni
Delle tue mura al piè ! »
Sostarono i fuggenti,
Fiammeggiano di gloria ,
Il dio della battaglia
A lui d'accanto sta , ..
- Incurvati , o vittoria ,
Tolto lo sceltro ei t'ha !
Misteriosi segni
Ei rompe le tenebre ,
E interroga il destin !
20 - 21 -
Non più gli avversi spiriti “ Di me che ſia ? ... del fragile
- E incoronato il Vero
Dalla sua tomba usci !
Or lo suggella in pagina ,
Che debba star perenne :
A lacerarti il seno
Tu , martire sereno ,
Esulla , e va a morir !...
Redimeranno i vati
La Gloria a cancellar !
Oh ! le li prostra ; e venera
Dio nelle sue sembianze !
Quest'angiol di pietà :
- Tesori inaspettati
La tua miseria avrà !
24
Oh ! le li prostra ; e venera
Dio nelle sue sembianze !
PADA
2
Y
Tu che sull' ali d'angelo
Di luce e di profumi,
Santa , se ti consumi
In un occullo amor ;
28
A te mi prostro , e miro
L'opra animata in cielo
Dividerli in un tacito
Di sguardi rapimento
Nella terribil estasi
Vittoria in gioventù ,
Come quel di che amai
La fede e la virtu !
Se vacillar mi senti !
Mi correrà la vita
Se tu mi dai di giungere
I giorni inonorati
Non io consumeró ...
Tu perderai l'altezza !
Lo stringe di paura ?
Che mentre di mistero
Ti cerca avviluppar ,
O frale creatura ,
Tu d’innocenti figli
Celeste messaggiera
In coronar le chiome !
Celeste messaggiera
Di chi nel fango giace ,
|
IV .
L ' AMORE
3
1
19
Si fratelli.
Nell'amore è il fine.
Nell'ampio firinamento ,
E in luminosi vortici ,
Come davanti a un re ,
Passan dinanzi a me .
- 40
E là rammento i poveri
De lo stranier , sospirano
E di fraterne lagrime
E di colloquii umani
A noi la riconduce ;
Predestinato un ordine
Su le macerie infrante
Dall'allegrezza il duol ,
E invia la Terra amante
E al mondo ripropagasi
In armonie di fede !
o d'opere leggiadre
0 d'orride viltà !
Sbocciato in solitudine
Velata di mestizia ,
Commossa di piacer .
E vi potria perir !
I nobili tormenti
Legate in un pensier ,
Dischiuderà le porte
Ma se l'amore un'anima
Vedremo inginocchiata
Per benedirci un di .
-18
Dimenticar l'infranto
E i giorni dell'ingiuria
Dalla villà sofferti;
I
Nell'amore è l'arte .
O giovinetto artefice ,
È tutta un sacrifizio
1 grandi si rivelano
Mister de Signo
i l r!
- 82 -
Ti sveleran le lagrime
De la tristezza il vero ;
Sepolcro di Sion !
Al silibondo parvolo
Tumulto è passegger ;
Fianumeggia inconsumabile
Raccolto in solitudine
All'anima romita
Ma gloriosa e martire
Potente giovinetto ,
Ti caccerà quell'impeto
O giovinelto artefice ,
È tutta un sacrifizio
I grandi si rivelano
ca
Henson
1
VI .
TRISTEZZA E SPERANZA
4
- 64
Se la mente si ribella
C Cin 1
gi i sandali al viaggio ,
4*
- 64
Se la mente si ribella
Fiorellin di primavera :
4*
- 66
Ti verran rimeritati !
E conduce a disperar.
- 67 -
Le incolpabili pupille
Il sospir de la vostr’anima ,
Il Signor vi muterà .
-
- 68
Dio non pesa col rigor : Sol chi pianse avrà la vita
Di Getsemani nell'orto Fuor dal mondo ov'ei spero.
Tremò anch'esso il Salvator .
- 70
( intravede di lontano
Ma si volge e riconsolasi
PERDONATE !
Ignosce illis quia nesciunt quid faciunt,
il Nazareno.
Senza esempio
E si compra la corona
Ei senz'ombra di peccato !
Perdonando si palesa
E ritorto in sè vorrebbe
Volontaria è la ferita !
L'augellin nudando va ,
Lentamente lo consuma
E d'offenderlo non sa !
Ei la fronte ti divora
E d’offenderlo non sa !
Abbracciatevi! -- s'oscura
Ripercuotimi, se credi
Questa voce egli ha disciolta
Che sia giusto e salutar ;
Quando il Padre l'obblio ....
Solamente mi concedi
Abbraccialevi una volta
D'amar sempre e perdonar !
In colui che vi salvo ! -
Se bramate i nuovi di !
- 80 -
Oh vi torni e v'aflatichi
"
6
lloc præceplum do vobis : ut diligatis invicem .
- 86 -
Cresce occulta una vergine: ha sciolto Più di vezzi fregiarsi non vuole ,
Il bel crine , la pace ha sul viso , Più non varca la tacita soglia ,
Chi far onta a quel corpo innocente ? Piangi , piangi , o fanciulla , siccome
La Pentita che tanto dilesse !
Chi oserà scolorir quella rosa ? ....
Pur tu sai che in delirio una mente Quella donna che oltraggia il tuo nome
Far silenzio con Dio non potė. Come ricco il suo regno hai trovato ?
Tutti errammo : l'Eterno lo ha detto
Come grandi ti parvero i inesti ?
Sotto il giogo d'un fallo primiero Dopo tersa una lagrima amara
Che la fronte una volta serena Che per anni non vista grondò !
O fratello , sospira con lui ; « Non coi lieti, coi mesti di core
2
- 90 -
1
jugum meum suave est et onus meum leve.
Staccate le cetre dai salci stranieri, Comanda alla casa che festa si faccia
Chè scossa è dal fronte la cenere antica, Risponde alla donna che cerca salute
Ma ancora son serve le nostre contrade .... I dolci compagni sgombranti il cammino
Col debole è stretta la mano del forle, Tu pensa , o reielto , che i di che tu piangi
6
98
MEMORIE E VOTI
Nei di che la terra sul fronte ci posa ,
6
102
Ma, come una nota d'uccello smarrito Eppur da quell'inno doveva lo sguardo
Si spande dall'allo d'un telto romito , Rimovere il savio con riso beffardo,
E forse ad udirla per gajo Traslullo Nè fausta novella saperne più mai;
Cosi fu la nota del primo mio canto , · Sovienti, o mio caro ? per me l'hai pensato
Girando soletto sul verde sentier ! »
Che ormai tra le genti più vita non ha.
Oh il primo mio canto ! Nessuno v'ha delto Tornava pur sempre quell'anima lieta
Quel canto l'udiro le semite ascose , Nel roseo tramonto d’un giorno d'Aprile
Tu no non isdegni, non poni a delillo Purghiamo una volta , compagni al viaggio ,
Il dubbio e l'angoscia del giovin afflitto. I giorni dell'odio coi di del coraggio ;
Tu dolce e sereno gli stendi le braccia, E udrete una schiera di giovani ardenti
Tu forte e benigno gli temperi il duol, Sui vostri sepolcri con senso ſedel ,
Tu grande e modesto gli addili una traccia; Sciogliendo dall'arpa divini lamenti ,
Nemico nol fuggi, lo chiami figliuol! - Maestri alla vita chiamarvi dal ciel !
Cosi conimovesse quel libero esempio Oh il novo drappello dai candidi visi,
Le fronti canule ! Ma l'ara , ma il tempio Dai folti capelli, dai dolci sorrisi
E ogn'ispido ciglio per ira ne piange. Lasciar gli dovrele l'albergo natio ;
Che insegni speranza , che accenda pielà, Che ciechi o tremanli vi ressero un di,
1
1
XI .
A GENOVA
S'annunc
ia agli occhi del pellegrino
Pel solo indizio d' un lumiccino
Co’tuoi palagi dove tra gli ori Nuotar sull'acque ; tra due diviso
Co’tuoi navigli , col tuo gran mare! D'un altro tempo mi ricordai
E allor ti vidi la iniqua lancia Che del tuo Doria l'opre ammirande
Qual chi nei fati lontan discerne Che a lei versavano dalla marina ,
7*
- 418
» Basta il mio nome ! basta il mio nome!, Erano incanto d'occulte fate ;
E d'altissima virtude ,
Fuggitivo e disdegnoso
Solitario e di riposo ,
124 - 128
E un'orribile rugiada
E suonar sull' esul core
Verecondo al vestimento
Ineffabile all'aspetto :
E coll'angelo d'Urbino
Risonanti o luminosi
De la fede e dell'affetto ,
E d'altissima virtude
Manda, oh manda dal tuo trono Forse fia che qualcbe nota
XIII ,
E su nevose imprimere
138 139
Era la scesa , e lunge la pianura. Se alcuna incontro per le vie del mondo
T'offersi il braccio ... ahi povera !... Voce d'amor , che susciti
Perdona s'io t'ho stretta al mio destin ... Qualche speranza benedetta in me.
Con si giovani fiori ancor sul crin ! - Per non veder dove cammina il piè !
Un di narrai d'incognita
lo cosi vissi : e vario
Donna che il peso d'un obblio sopporta.
Non è da quello il mio presente stato.
Ella mi volse i pallidi
Di me non curo ; agli uomini
Tremanti occhi un istante ; indi chino
Fede non presto e alle lusinghe lor;
Il mesto capo e disse : « Io sarei morta ! ,
E son , come su giogo inabitato
E sospirando , la mia man serrò .
Un nudo tronco ; eppur , lagrimo ancor ,
140
Ah se mentia la perfida
Ah se mentia la perfida
XIV.
All'uc celllin
' ucce li che vagola
E di rugiada e d'etere
Arcanamente vive
È simile il poeta
Umilemente crede
Di vergini leggiadre
Avvezzo a favellar
.
E de la dolce madre
E mai le inconsapevoli
Su l'onda de le lagrime
Lo spirito gentil
Le pompe de l'april.
Dove angioletto un di
Matura un avvenir ;
Di que’soavi e tanti
Sogni di gioventù
In un funereo velo
Goccia di gel nemico
Ma a battagliar costretto
E violente voci
Verranno a rattener
I liberi e feroci
O giovine usignuol,
E da le quete frondi
XV .
LA LAMPADA
Thes
una
Languir de l'occidente ,
Con fede malinconica
Asilo verecondo
Il garrulo trastullo
Di ritornar fanciullo ;
L'amaro sovvenir
Di note armoniose
E il solitario petto
Mi rinverdi d'affetto
Vestendomi di duol .
D’un'aura fuggitiva ,
Quell'aura mi sembrò
Un zefiro cercando
Nell'anima soletta
E mesta giovinetta :
Era una nivea forma
La bella vision ,
Inascoltati e vani:
Sorrida a la beltà ,
Ma si prepari al giorno
Or le viole e i salici
E pallide ma belle
Risplendono le stelle
D'april la giovinezza :
Un di ridendo premere
Ogn'anima agito
Ed umile ed occulto
La timida virtù .
1
- 166
- 167 -
A VENEZIA
IO
大发
Il giorno che va può insegnare
per il giorno che viene.
Susurrano d'amor ,
E al romorio leggero
Cadenze il gondoliero ,
A sconosciute e trepide
E incontra le sacrileghe
E inverecondo crin .
10 *
-474
Di rimembranze care
Chiedeva ai malinconici
Ma sostener lo spirito
E intatto da le barbare
Scagliato a Baiamonte ,
Inutilmente ardi !
E impauriti spirano
A inanimir le trepide
La cortesia gentile
Tripudiando amo,
E immacolate glorie
E turpi sepolture
Or le custodi pagine
E stella solitaria
Su la laguna splendi;
È necessaria al cor.
XVIII.
IL POETA
E I SUOI PENSIERI
I
184
Ma pur da me s'espandono
E risonante e lieve
Dove è chiamato ei va .
Pellegrinando un voto ,
Di solitario amante
Di modular rifiuta ;
Non inchinarti al re .
Ai tribolati ingegni ,
Le fantasie conduce ,
Subitamente al profugo
Se un uccellino io miro
Un vezzo da la veste
Speranze a la tradita
Spaventi de la vita :
La fede al pellegrin.
Circonda di sospir.
u
*
- 190
Recarmi all'avvenir.
Si scontino i rimorsi.
Ma lasceremo un cantico
A me fia caro un vergine
Non vil nè inverecondo :
Pane cibar romilo :
E i sorvolanti effluvii
Poi qual fuggente rondine
Forse nei rovi ascosa
Verso la patria vera
Riveleran la rosa
Coll'anima che spera
Che nel dolor fiori .
Recarmi all'avvenir .
LA PAROLA
|
រ
!
La contemplazione dell'universo insegna
all'anima la parola che lo rivela .
Nell'ombra, ai malinconici
Riverberar da lunge ,
Ma troppo tenue e lento
Ne la parola il ver ?
Lungo mirar mi fa ,
Inchinati a morire,
O benedetto sol;
A me talor l'oceano
Povera stilla appare ,
Comunicando vien ;
Ma la fatal parola
Un mondo rivelandomi
Di coraggiosi affetti ;
E accomunati in loro
I mal divisi amanti ,
E valido il dolor.
E a stemperar la sele
Che il cor mi consumo
Ne la selvaggia donna
Che insegna al suo figliuol
Di tener volto il viso
Là dove nasce il sol .
201
Oh , nell'intalta tenebra
In quell'eccelso loco
1
XX.
IL POETA E LA SOCIETA
ଟି
1
Oo
89
oto
Possenti a te mi lega
12
206
E tu mi nieghi ascolto :
E tu mi chiami stolto :
E tu mi possa stendere
Le perdonanti braccia ?
Nuda di gloria va .
209
E la respinta amica
Voi maledir non sa .
12 *
- 210
Oh a me compagni ed emuli
Quest'armonia di canti
Espieran l'obbrobrio
Quando di sé fu martire
Ed ebbero lavacro
Di sangue i turpi di .
212
E l'arroganza barbara
E l'adular servile ;
Quest'armonia scettrata
28868.000010000860805
FINE DEI CANTI LIRICI fog
20929292929. Go 29.099200020
INDICE
1
:
POESIE VARIE
1
TIP . BERNARDONI.
CANTI LIRICI
BALLATE
G. PRATI .
VOLUME SECONDO .
MILANO ,
PRESSO L'EDITORE ANDREA UBICINI
Corso Francesco , 11.º 610 .
1843 .
1
>
8.62
8899912186000000
0000 5000
9989090 2996
0000000000000
{
I.
CHI AMI ?
1
ven
Pria venne un conte, e con sospiri accesi
Un braccialetto d'or :
M'offerse lo splendor :
LA MADRE E LA PATRIA
1
>
6
III .
CONFIDENZE DA GIOVINETTE
2
1
IV .
DUE STORIE
1
1
1
È un asilo sconsolato
Un sepolcro è l'Oceáno
E fu un lungo lagrimar .
greore
6a9( 568,
gott
2006
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V.
4
1 LA
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V.
2
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PA
VI .
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2
*
2
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5
VII .
SOGNO DELL’ALBA
1
1
H
VII .
SOGNO DELL'ALBA
1
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VIII.
FANCIULLO SMARRITO
3
1
||
1
VIII.
FANCIULLO SMARRITO
3
Cacciator , che vai pe ’boschi
1
41
- E la madre ?
Disperata
Morta si bella !
Fu seppellito ! -
3"
1
- 46
Armi ed ainore .
Dormono accanto !
Questa armonia :
47
L'aure notturne.
|
1
X.
DUE RICCHEZZE
>
Ovo garoa.
eg ore orer
XI .
1
TUTTO RITORNA
1
1
XI .
TUTTO RITORNA
1
Speed
VIAGGIO NOTTURNO
Padre , sti calli son pur foschi e torti!
E acceleriam la via .
Si appoggia estenuato ;
È il re di quel deserto.
64
D'un'armonia migliore.
XIII .
TENTAZIONE
4*
- Vedi quel mio castello , o giovinetta,
E incogniti profumi ,
O gentil cavaliero !
Bellissima fanciulla !
69
|
XIV .
VENDETTA
1
1
1
67788787878 81888 88888888888 538 8080808802
eQ3U09020.33809239228882388 202813880
Non è finita !
***
XV .
CONSIGLIO
:
BxD
Dovrebbero morir !
- 78
CONDANNATO A MORTE
}
Pregai la croce .
Trassi il pugnale.
5
*
- 82 -
Sarem dimani !
Struggerà il nido.
Questa è la morte.
XVII .
SONNO E AMORE
等
1
- 87
1
La madre orando chino i ginocchi
S'udi al mattino
GIAPO
1
6262626avo 167f
OOOO
esseeore . neg
E si tenne a me fedel
Rompe la fede!
Moriva il sole !
XXII .
LA GALLIANI
;
1
- Madre, perchè questa piccola croce
Di' su n'Avemaria .
i
96
È andata in paradiso. -
La martire accogliendo. —
Di su n'Avemaria .
- 97
Trovår la poveretta ;
6ana
egree
6
i
i
1
1
LAMENTO
|
disiseseisissessis 89.8s.
Mi viene a risvegliar.
6*
102
CERCARE E MORIRE
LI
Í bó
destestesdeplesies tegelesley لوچلومةeregler
وبلوچ
IL DELATORE
7
1
Le orecchie intente , gli sguardibassi
Sei delalore !
- 112
Sei delatore !
Sei delatore !
115
Sei delatore !
1
!
XXIII .
CAMPAGNUOLI SAPIENTI
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1
!
1
1
1
XXIV .
IL SAVOJARDO
Sanatarachuranam adoniaganuary 00000000 DOCOOOOO
0000000000000000030000000017
vLWJvU999 2000 20000 00 Oleroorde
Che mi dà il pane.
1
124
Mi dà conforto !
Morta a vent'anni!
8
Canta ed aspella !
128
Che mi dà il pane.
126
Mi van cantando :
So
LE MIE SIMPATIE
1
1
egestas
BALLATE
8
1
I,
GELOSIA ORIENTALE
1
1
8*
- 138
Oh , che di ’ tu ? se l'unico
- La invereconda accennami;
Se pianto a te costó .
144 -
E penso all'
amor mio .
D'incognito terror .
- 148
9
1
1
I
1
1
FIOR DELLA MEMORIA
1
es
E ascoltala da me .
180
Annina ed Ildovardo
Parlavano d'amor ;
Ma le parole accese
La vergine sospese ,
“ O fiorellin celeste ,
Celeste fiorellino ,
Al tenero garzone ;
Un'altra lo rincalza ;
E il fiorellin ghermi .
Ma un grido la sopita
1
182
Un simulacro ell’ė ;
Ah rendile Ildovardo ,
0 chiamala con te .
Il lido a sè vicin ;
Il notator raggira ;
Raccolta la parola ,
Le mormorò , spirando:
I palpiti mortali
Il turbine e la guerra
Quell'urna rispetto ;
III .
STORIA PAUROSA
1
1
on pur vaghe e cilestrine !
- Son
I defunti a mezzanotte
1
- E se venga inavvertita
La bufera o l'assassino ?
E diman si partirà.
10
162
Si discende si discende
Ab ! tu scherzi , e persuasa
Mi spaventi, mi spaventi !
Riscuotea la poverelta :
Rassegnata io scenderó. -
Fu di sogni spaventosi ;
Aspettando al nuovo di ,
10 *
- 166 -
Lampeggiava al maladelto
E un chiaror celestiale
E le parve d'ascoltar :
Il racconto sconsolato
E la terra ritornasse
IV .
i
1
1
BUS
193
Un pallido chiaror ,
Il reduce Gildor .
La mezzanotte appressa ;
La ciarpa tricolor ;
Un ocean varcai
Tu mi dicesti un giorno ,
» Chiamami a mezzanotte ,
La mezzanotte appressa ;
Soldato e trovatore ,
Ma te recando in core ,
Ti sei di me scordata ;
Soldato e trovatore ,
Le belle bo rifiutato ;
E dilegu). Svegliata
La voce di Gildor :
La poverella ancor !
6262
legea
V.
RITA
È costume di alcune valli del Tirolo , che nella prima
sera di Marzo i giovani del paese salgono sul più vicino
colle , e acceso un gran fuoco per essere veduti in lonta
nanza dalle amanti loro , levano gridi e canzoni d'allegrez
za , accoppiando i nomi delle fanciulle e degli innamorati,
con desiderio che presto si celebrino le nozze.
1
Presso
resso un lago , la povera Rita ,
.
La speranza che pria le abbelli.
1
VI.
1
I popoli slavi vivono di antichi e vergini affetti. Le loro
istorie sono piene di lealtà e di coraggio ; velate e varie
le tradizioni ; la mitologia immaginosa e gentile . Nativi e
schietti i costumi , le vendette profonde , i palti inviolabili .
i Tullo che è di selvaggio nell'indole slava si manifesta con
modi franchi e terribili : è una specie di culto senza mi
steri ; sono feste celebrate tal fiata col sangue, e sacerdote
implacabile a quegli altari sta il giuramento . Abbiamo, a
cagion d'esempio , che i superstiti dell ' ucciso ne traggono
il vestimento macchiato e lacero dal coltello , l'appendono
a’travi, e là rimane anche per anni ed anni sugli occhi
della famiglia, muto provocatore della vendetta ; la quale
1
compiuta, e' viene sepolto come a meritato riposo. Funerali
spaventevoli invero ! Ma i fatti coraggiosamente pietosi ( e
ve n’ha molli ) espiano gli atroci. La donna è cosa sacra
allo Slavo , e questo sentimento di viril protezione fa no
bile il sagriſicio, generosi i pensieri, dilicato e forte l'a
more. Gli altri popoli della civile Europa dovrebbero più
188
Carabine e jatagan ;
La corria dell'uragan .
190
Scompigliata è la natura
Un Jubmiro , e tu prepara
- 191
Da un incognito Kramar ;
La vendetta ad aspettar.
È ospitale il focolar.
192
Su , cessate di stupir ;
Ramingante ed omicida,
9olelle
oor
VII.
RILLA
GECECECOR
O di Rilla disertor !
Su , venitelo a mirare
S A R A
13
Chi mette in quella tenebra del core
Sforzatamente ; un rantolo
Di gelido sudor ,
E mormorando un nome
E lacerando un fior
I circostanti indietro ;
Videro al di mancar ,
Le sorridenti notti
Di Terracina amo.
Da lunge il passeggiere,
1 IL DESTINO
1
1
cua0263
oooooooooooooooo
Oooo
ocer eVoloscago COOOO
La palpebra stillante
Di solitarie lagrime
Il vecchio vïandante.
14
234
Su dunque ; la infallibile
Or tocca a te ; preparati;
La mano inconsapevole
Biancheggiarono all'aurora ;
S'ascoltava la bufera
E talvolta nell'ebbrezza
Dell'Italia risuono ;
« O fale vergini,
L'aure ed i fior ;
Voi rivelatemi,
Vergini fate ,
Questa recondita
Sloria d'amor . »
15
246
E un roseo nuvolo
Sulle veloci
Ecco venir ;
Ecco un insolito
Rumor di voci ,
Note n'uscir :
Ed ei non volle !
Ed ei non volle !
- 247
Ed ei non volle !
Ed ei non volle !
Ed ella tacque !
Ed ella tacque!
248
Ed ella tacque !
Ed ella tacque !
Pieghevol Dio .
Volte stellate ,
Più malinconica
La luna errò .
E il lieve e lucido
Si dileguo .
280
S'udia cantar :
„ Di questo esiglio
FUOCHI FATUI
Ob anime solinghe !
In graziosa ridda
Ed or fra i dolorosi
D'incantevoli note
Cercatrice di fiori.
o l'antico dolore
E allor veracemente
La subita memoria
E quanto ha di mistero
Cabalistiche note.
Ci compravano ai mercati ,
Crudelmente flagellati,
Disserravan trabocchetti,
E affilavano pugnali;
Banchettavano raccolte
Torreggiava la magione
Un'incognita paura
Prolungarsi mormorando
Prorompente di sotterra .
Invocavano la pia
Assistenza di Maria .
263
Ma il sacrilego le affida
S'agito la bufera ;
E percotere di palme,
Fa venirsi Duristano,
La villereccia maga ,
E lividi e sparuti
269
16
- 270
E la bella delirante
Ricaduta in abbandon ,
Ripetevagli: – Ah se mai
Da di là si può tornar,
La promessa ricordó.
· 271 -
Si fè pallida e spari,
E baciando e ribaciando
E arrivalo al cimitero
Vi consacro e un sospiro ,
E le vostre fiammelle
Date di me novella ,
1
XII.
Ferrcan
ervean di canti , ſervean di suoni
Siedea Rosmonda.
280
E trema e splende
Stridon le voci.
Di lante viti .
Ma tutte ancelle !
- 281
Di quella schiatta.
Parla Alboino. )
Chiedi, ed avrai .
282
Fanciulle e spose ;
Rosmunda , bevi !
283
Bacialo ancora .
Questa corona ?
La poveretta. —
Rallo lo porse .
288
Così si vuole .
Picchiar si sente.
286
Baciami, e regna . —
Fu data a balia ,
Spose e mariti.
INDICE
BALLATE
Sonetti
DI G. PRATI
TORINO
PRESSO L'EDITORE PIETRO MARIETTI
1844
.
i
AGLI EGREGII L'OMINI
I QUALI
MI TENNERO IN VITA
DOLENTE
DI NON POTER CONSEGNARE A PIÙ DUREVOLE MONUMENTO
NOMI SÌ CARI
Dante e Petrarca anime divinamente amorose
11
1
I
IND
1
VI
VII
1
li buon angelo mio fu quella cara
IX
1
II
1
I
V
Ti veggo , o madre
madre : per i conscii lochi
1
II
-
63
II
a Maria Tergine
F
81
1
11
IV MORTE D'EMMA
1
Perchè mi guati cosi mesto in viso
!
OTRA 280B2B
1
97
1
Tu che il giovine capo orni di rose ,
1
O bruna compagnia di giovinette
Meste negli occhi e nell'andar pensose ,
II
JI
II
Ma
la lungo il fiume dell'elisia valle
Tu
u Signor della vita e Re del cielo
---
181
I
1
Nato nel grembo di nebbiose lande
II
II
II
15
---
227
II
IV
1
---
235
1
1
Sanguis eilis super nos
et super filios nostros.
II
II
* 16
2.31
II
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l'refazione . · pag 7
Solitudine e raccoglimenti dello spirito . 13
Alla malinconia.. 25
Simpatie. > 33
A una stella , > 37
Un giorno d'inverno .. 41
Isolamento ... 45
A un rosignolo 49
Scoramento 53
Conforto .. 57
A mia madre. 61
A un gelsomino 65
A una rondine )) 09
A Luigino e Ninella >> 73
La poesia .
A Maria Vergine >) 81
A lacopo C. in morle d'Emma compagna della nostra
fanciullezza > 85
Il mondo al poela 89
A un'efligie di Wan - Dick )) 93
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