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Lunedì 12 Settembre 2011
NON solo satira politica oppure
denunce di scandali, rimpasti e
spartizione di poltrone nell’ammi-
nistrazione della cosa pubblica,
ma anche idee per cambiare e
migliorare compiendo esperienze
al servizio della collettività in gra-
do di oltrepassare il pantano della
politica e delle sue strane regole.
E’ quanto di recente sta circolando
in Rete grazie a comunità telema-
tiche che raccolgono centinaia di
iscritti che spontaneamente ed at-
tivamente offrono il proprio con-
tributo di idee, competenze e pro-
fessionalità per la risoluzione di
problemi o
FUTURO per attivare
i n i z i a t ive
Le comunità utili agli
a m m i n i-
stratori lo-
telematiche cali delle
città e co-
discutono idee muni nelle
quali vivo-
per la soluzione no o lavora-
no. Li chia-
di problemi mano “c i-
v i
amministrativi hackers” e
promettono
a costo zero di migliorare alcuni
servizi e suggerire idee all’azione
politica degli amministratori locali
attraverso l’uso della tecnologia.
Non sono solo chiacchere ma un
progetto ben definito e concreto
come Codeforamerica che preve-
de l’invio per un anno di 5 svilup-
patori nelle città americane ade-
renti all’iniziativa per elaborare
tecniche e strategie e realizzare
progetti a costi contenuti o addirit-
tura zero per migliorare la vita ai
cittadini e rendere più efficace
«Open Data», trasparenza e idee per le nostre città
«We gov»: la cultura
della democrazia in rete
l’azione degli amministratori
spesso in tutte altre faccende af-
faccendati… loro mal-
grado. Per il 2012 si è di
recente chiusa la sele-
zione dove per 26 posti
disponibili si sono pre-
sentati in 550 con il
desiderio di applicare le
proprie competenze e
vedere realizzate alme-
no qualche idea per una
nuova politica di svi-
luppo ed attenzione al
paesaggio, all’ecologia,
alla qualità della vita
cogliendo l’opportunità
di fare qualcosa di con-
creto. Tra le esperienze
di successo, come quel-
le di Boston e Seattle va
c
citata quella della città
di Philadelphia che con
il varo del servizio web
o p e n d a t a p h i l l y. o rg
(Philadelphia è anche
nota come philly) ha creato un
esempio ben riuscito di open-go-
vernment ovvero i dati comunali
di qualsiasi natura sono stati utiliz-
zati per la creazione di moltissime
applicazioni di utilità per i cittadi-
ni ma anche per i turisti e gli
amministratori stessi. Tali iniziati-
ve si fondano su analisi concrete
rispondendo ad esigenze vere e
non solo ipotetiche di moltissime
città americane che il fondatore di
Codeforamerica, Jennifer Pahlka,
Rubriche
nel 2009 ha così sintetizzato: "Le
entrate calano, i costi aumentano:
se non cambiamo il modo in cui
funzionano, le città falliranno". A
quanti comuni nella nostra provin-
cia queste parole suonano familia-
ri? Anche dalle nostre parti ci sono
gli embrioni di questo nuovo sen-
timento coltivato e favorito pro-
prio dal web e dai social network
ai quali molti amministratori o
aspiranti tali hanno fatto ricorso in
campagna elettorale forse più per
un fatto di moda o atto dovuto che
non di utilizzo intelligente e quin-
di consapevole dello strumento.
Per le grandi città vale la pena di
segnalare i canali twitter come
#pisapiasentilamia per la città di
Milano, oppure #renzichenepensi
per la città di Firenze e fassinosen-
titorino per la città di Torino. Ma
ci sono anche altre esperienze che
si stanno formando come “l’idea-
rio per Cagliari” che va in soccor-
so del sindaco Zedda con 520 idee
Latina Oggi
per la città corredate da 2.600
commenti e 12 mila voti. Altre
esperienze stanno maturando co-
me Appsforitaly il contest italiano
“aperto a cittadini, associazioni,
comunità di sviluppatori e aziende
per progettare soluzioni utili e
interessanti basate sull’utilizzo di
dati pubblici, capaci di mostrare a
tutta la società il valore del
patrimonio informativo pub-
blico. – si legge sul sito - Ogni
giorno sono prodotti milioni di
dati molti dei quali sono pub-
blici e posso essere utilizzati in
un grande numero di applica-
zioni. Alcune di queste hanno
lo scopo di aiutarci nelle picco-
le scelte di ogni giorno come ad
esempio prendere l’autobus o
fare la spesa, altre ci permetto-
no di raccogliere informazioni
su decisioni importanti come
acquistare una casa o iscrivere
i figli a scuola, altre ancora ci
consentono di vedere con mag-
giore trasparenza le scelte poli-
tiche e di prenderne parte”.
Riccardo Luna, ambasciatore
in Italia di questo sentimento di
e-democracy, parafrasando J.F.
Kennedy ha detto: "Non chie-
derti cosa il tuo paese può fare
per te, ma cosa tu puoi fare con i
dati del tuo paese". Le nostre città
hanno sete di queste idee e dell’en-
tusiasmo delle persone che le ani-
mano per poter cambiare e miglio-
rare basta crederci e YooToo vuole
crederci facendo al sua parte. E
voi? Bisogna vincere le barriere
culturali ed avere, se non l’inco-
raggiamento di chi non ci vuole
credere, almeno la comprensio-
ne.
Antonio Rossi