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Lunedì 27 Febbraio 2012
PREPOTENZE, ricatti, vio-
lenze psicologiche, minac-
ce, molestie verbali, costri-
zioni fisiche, ruberie, viola-
zione della privacy sono
alcuni degli ingredienti della
indigesta ricetta del
«bulletto» di cui sem-
pre più spesso si sente
parlare come testimo-
niano anche i recenti
fatti di cronaca avve-
nuti nella nostra pro-
vincia. Molti, diretta-
mente o indirettamen-
te, nella loro
giovinezza hanno
avuto conoscenza di
questo fenomeno che
ultimamente sta dila-
gando destando un
vero allarme sociale
per il numero dei casi
accertati soprattutto
in ragione delle terri-
bili conseguenze cui
può portare, oltre ad
interessare fasce di
età sempre più giova-
ni. Ma le brutte noti-
zie non finiscono qui.
Alla lista degli ingre-
dienti di cui si nutre il
bullo per porre in es-
sere soprusi verso i
suoi coetanei, e non
solo, a volte più debo-
li, soli, indifesi o con
qualche difficoltà o
disagio sociale si è
aggiunto il web per
diffondere le spacco-
nate documentate con
la fotocamera dello smar-
tphone, attraverso i social
network, la chat ed i filmati
di YouTube. Il web 2.0,
quello dei social network e
dei contenuti generati dagli
utenti, dei servizi on-line in-
terattivi, ha cambiato la no-
stra quotidianità e, come
spesso YooToo vi ha raccon-
tato, le contaminazioni tra
realtà e web non sono più
alternative ma intimamente
relazionate creando dinami-
che, costumi e situazioni che
irrompono nella vita di tutti
i giorni. Non fanno certo
eccezione i fenomeni sociali
specie dei più giovani, i co-
siddetti nativi digitali che
sono nati e cresciuti nel vil-
laggio globale di Internet e
ne conoscono i più remoti
Il fenomeno si diffonde sul web, su YouTube e sui social network
Allerta «cyberbullismo»,
sempre più giovani nel mirino
meandri e le regole non
scritte in molti casi più di
insegnati, genitori e delle
istituzioni. Il bullo diventa
cibernetico ed utilizza i ser-
vizi web per aumentare gli
effetti dei propri soprusi
convinto di agire nella terra
di nessuno protetto
dall’anonimato che erronea-
mente si presume il web
possa garantire. L’uso im-
proprio e distorto di questi
straordinari e creativi mezzi
di cui disponiamo amplifica
la portata delle scellerate
azioni del bullo di cui egli
stesso ne perde il controllo
esponendo la vittima ad una
platea più vasta di utenti che
in molti casi inconsapevol-
mente fanno e stanno al gio-
co del cyber bullo condivi-
Rubriche
dendo quella foto, quel fil-
mato oppure commentando
quell’episodio, quella confi-
denza tradita da un falso
amico su chat, blog e
quant’altro contribuendo,
così, ad aumentare la diffu-
sione di quel contenuto dif-
famatorio che offende ed
umilia il malcapitato di tur-
no. Il terreno fertile dove il
bullo può sperimentare tutta
la propria frustrazione e re-
pressione riversandola sugli
altri sono i luoghi di aggre-
gazione sociale più frequen-
tati in primis la scuola, gli
impianti sportivi ed i luoghi
in genere preferiti dagli ado-
lescenti per incontrarsi, ma è
sul web che la maggior parte
dei casi assume i connotati
più aberranti e porta alle
Oltre al danno la beffa:
I video e le foto dei «bulli» vengono
poi pubblicati sui mass media «digitali»
ALCUNI SUGGERIMENTI
- Se una tua amica o amico è vittima
ripetuta di atti di bullismo o di situa-
zioni imbarazzanti o inappropriate
che la turbano o la mettono a disagio,
ledono la sua dignità, aiutala a confi-
darsi con un genitore, un fratello
maggiore, un insegnante il che non
significa fare la spia ma fare l’amico
che si vede nel momento del biso-
gno
. lismo e le conseguenze cui
- Non contribuire a diffondere conte-
nuti multimediali che documentano
un atto di bullismo condividendo
foto, filmati, testi ma spezza la catena
dell’infamia e segnala come inappro-
priato quel contenuto tramite il pul-
sante presente su facebook e su You-
Tube
. tivi all’avanguardia in grado
- Se ritieni di essere molestato, perse-
guito e vittima di atti di prevaricazio-
ne o compromessa la tua privacy non
rispondere mai alle provocazioni,
non cercare di farti giustizia da te e
non indugiare ulteriormente: parla-
ne con un insegnate, un genitore
confrontati con le forze dell’ordine a
te più vicine. Non sentirti mai solo o
in colpa.
. nologici e di sicurezza infor-
- Sapete cosa fanno i vostri ragazzi
con il PC quando vanno sul web, cosa
guardano su YouTube, cosa pubblica-
no su Facebook? Un suggerimento
per i genitori dei giovanissimi inter-
nauti è di non lasciare i propri figli
troppo tempo da soli nella loro stanza
davanti al PC, magari collocatelo nel
soggiorno o in un ambiente di passag-
gio, installate un software gratuito di
controllo parentale. Parlategli, inte-
ressatevi della loro attività sul web,
insomma non lasciateli soli perché i
pericoli della “strada” sono gli stessi
del web forse più meschini.
Latina Oggi
conseguenze più gravi. Non
è un gioco come molti sa-
rebbero portati erroneamen-
te a credere, e sarebbe un
errore sottovalutarlo etichet-
tandolo come una «ragazza-
ta», ne è tantomeno uno
scherzo perché alla fine non
ride proprio nessuno nean-
che il bullo soprattutto se si
vanta delle proprie azioni
sul web diventa semplicissi-
mo smascheralo ed assicu-
rarlo alla giustizia. Non è
una questione di «se mi tro-
vano» ma soltanto di «quan-
do mi trovano». Le tracce
che il cyberbullo per quanto
scaltro, astuto e tecnicamen-
te preparato possa essere, e
qui il delirio di onnipotenza
di cui è pervaso può giocare
un ruolo a suo sfavore, tende
a far venir meno molte pru-
denze e freni inibitori come
appunto il fatto di esporre la
vittima dei suoi soprusi sul
web ma indirettamente an-
che se stesso. L’atto di bul-
può portare sono penalmen-
te rilevanti secondo il nostro
ordinamento giuridico e
pertanto severamente perse-
guite dalle istituzioni che si
sono dotate di apposite
squadre investigative sup-
portate da strumenti legisla-
di prevenire il degrado di
situazioni spiacevoli ad una
sola condizione: che venga-
no tempestivamente segna-
late, portate all’attenzione e
denunciate. Per sensibiliz-
zare sul fenomeno associa-
zioni no profit, istituzioni,
forze dell’ordine, aziende
specializzate in prodotti tec-
matica si sono coalizzate
dando origine ad una serie di
iniziative per far conoscere
anche ai genitori, agli inse-
ganti il fenomeno e le conse-
guenze, come riconoscerlo e
incoraggiare ad intervenire
senza indugio, senza omer-
tà, facendo sentire meno soli
le vittime di simili atti e nel
contempo mandando un
chiaro messaggio ai bulli ed
aspiranti cyberbulli che le
loro prepotenze non reste-
ranno impunite.
Antonio Rossi