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CASO CLINICO 1

ANDREA
La STORIA DI ANDREA

A. 12 anni, frequenta la I media; viene segnalato dai genitori, dietro


indicazione del pediatra, per un incremento ponderale.

A. è il maggiore di due figli.

Secondo A., il suo peso non è giustificato da quello che mangia.

Secondo i suoi genitori, l’aumento ponderale è dovuto alle quantità e


alla qualità del cibo.

A. ha svolto, in passato, attività sportiva.

A. non parla molto: tende a tenersi tutto dentro e a dire che va sempre
tutto bene.
Il punto di vista della madre di ANDREA

La madre dice di A.: “E’ un bambino adorabile, infinitamente dolce,


molto taciturno, troppo: questo mi preoccupa molto. Qualunque cosa
succede a scuola o fuori casa, tiene tutto per sé. E’ molto attaccato a
me e iperprotettivo nei miei riguardi…tantissimo. Ha un amore-odio per
suo padre: hanno un rapporto molto conflittuale”.

La madre vorrebbe che A. si aprisse un po’ di più, “Ecco, lo dico


sempre, quello si.. Vorrei che si aprisse almeno con me un po’ di più”.
Il punto di vista del padre di ANDREA

Anche il padre vorrebbe che A. rispondesse alle sue domande e


parlasse di più con lui.
Dalle parole del padre emerge:
• il suo rapporto conflittuale con A.(”E’ buono, cioè… è dolce come
ragazzino, cioè.. è tanto apprensivo. Però, come dicevo, non so...
Se gli chiedo qualcosa all’uscita di scuola, di com’è andata, mi
risponde, prontamente, bene. Arrivati a casa, ha pranzato e poi,
tornata a casa la mamma le ha detto di aver preso 7 in storia,
ammettendo di non averlo voluto dire a me. Perché al tuo babbo
no? gli ha chiesto la mamma e A. ha risposto perché a lui no”)

il suo senso di colpa per la scarsa presenza in famiglia (“A. è sensibile


in tutto; a volte mia moglie mi incolpa per la mia poca sensibilità. A
volte, perché forse manco un pochetto all’interno della famiglia, a
livello di tempo, ma…per me è un figlio stupendo, preciso,
educato”)
Il primo COLLOQUIO CON ANDREA

Dal primo colloquio con A. emerge:


che a A. piace stare con la mamma e spesso si preoccupa per lei, quando
la vede triste o arrabbiata;

un rapporto superficiale con i compagni di classe. Ha amici ma con loro


non riesce molto ad aprirsi;

che è stato preso in giro per il suo peso da un suo compagno di classe
(veniva appellato “grosso” e “ciccione”). Non è mai riuscito a parlare
con i genitori di questo problema. Spesso si sente nervoso ma non ce
la fa proprio a esternare il suo nervosismo;

un rapporto di amore-odio con la sorella, perché gli procura parecchio


fastidio, lo disturba;

che ad A. piace molto mangiare e che gli capita spesso di finire il pranzo e
la cena e di avere ancora fame.
La MOTIVAZIONE della famiglia RISPETTO AL
PERCORSO

Padre: “A me ne aveva parlato anche un mio


amico, avendo fatto suo figlio lo stesso percorso
e quindi abbiamo pensato che nostro figlio si
sarebbe trovato bene”.

Madre: “Appena il pediatra ci ha proposto questo


percorso abbiamo subito accettato”.

A.: “Si, a me andava di venire qui, mi piace fare


attività fisica con gli altri compagni”.
Come si valuta la famiglia a tavola:
MCMASTER Mealtime Familiy Interaction Coding
System (MICS)
Il McMaster Mealtime Family Interaction Coding System è composta da 7 dimensioni:

TASK ACCOMPLISHMENT: indica la modalità di svolgimento del pasto nella sua complessità,
evidenziando eventuali interruzioni e la capacità di gestire queste interruzioni in modo flessibile e
adattivo.
COMMUNICATION: indica la capacità di gestire lo scambio di informazione tra i membri della famiglia.
AFFECT MANAGEMENT: indica l’appropriatezza della gestione degli scambi emotivi e affettivi tra i
membri della famiglia durante il pasto e si focalizza sul modo in cui sono gestiti.
INTERPERSONAL INVOLVMENT : indica l’interessamento per lq routine giornaliera degli altri
membri della famiglia e se esistono conversazioni riguardanti le attività giornaliere.
BEHAVIOR CONTROL: esprime la capacità di gestione e il mantentimento degli standard di
comportamento, in relazione a pericoli fisici, bisogni fisiologici e comportamenti sociali.
ROLES: indica il grado di rispetto dei ruoli e la capacità della famiglia di portare avanti le funzioni e i
compiti.
OVERALL FAMILY FUNCTIONING: valuta complessivamente il funzionamneto famigliare durante il
pasto.
Ciascuna dellle suddette dimensioni viene valutata attraverso una scala likert, a 7 punti (1-7)
Le principali dinamiche emerse dalla video
registrazione del pasto
Dalla video registrazione è emerso che :

intecorrono scarsi scambi comunicativi durante il momento del pasto;

l'attenzione di A. è focalizzata sulla televisione accesa;

A. mangia senza un reale coinvolgimento;

è la madre a rivolgere domande con l'obiettivo di coinvolgere i membri della


famiglia in un dialogo ( “E’ sempre così, se non ci fossi io a parlare e a far
domande si starebbe sempre zitti a tavola”).
La VALUTAZIONE DELLA FAMIGLIA
di ANDREA A TAVOLA

TASK ACCOMPLISHMENT (punteggio 7): il pasto scorre regolarmente e senza interruzioni.


COMMUNICATION (punteggio 3): scarsi scambi comunicativi durante il momento del pasto,
caratterizzato sempre dalla presenza della televisione accesa e ad alto volume.
AFFECT MANAGEMENT (punteggio 3): i pattern emozionali sono molto scarsi.
INTERPERSONAL INVOLVMENT (punteggio 3): il complessivo livello di interessamento è
inconsistente e non salutare. Si tratta di un coinvolgimento in cui mancano i sentimenti ed è
presente un minimo coinvolgimento empatico.
BEHAVIOR CONTROL (punteggio 3): pattern laissez fare, cioè di non interferenza.
ROLES (punteggio 5): la maggior parte dei compiti sono portati a termine. Vi è senso di
responsabilità e aiuto reciproco.
OVERALL FAMILY FUNCTIONING (punteggio 5): i momenti più importanti sono portati avanti
bene, ma permangono alcune difficoltà minori. A. a volte appare essere ignorato, non c’è una
corretta assegnazione dei ruoli nella preparazione e nella distribuzione. Tuttavia le difficoltà non
interferiscono con l’andamento del pasto.

La registrazione del pasto viene condivisa insieme alla famiglia in una


9 restituzione guidata in cui si lavora integrando quanto emerso ai test e
quanto osservato dal vivo
LA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA TIPICITA’
DEL PASTO

FAM I GLI A __________________________ ______________________ Data della registrazione: _________________________

Registrazione del pasto: !Pranzo !Cena

Tutti i membri della famiglia erano presenti? !SI !NO

Se NO, chi mancava? _________________________________________________

I n generale, quanto direste che è stato tipico il pasto che avete appena fatto?

1. Rispetto ai cibi consumati (alimenti e bevande)


! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

2. Rispetto alle vostre abitudini familiari (durata del pasto, chi serve le porzioni, trattenersi a tavola, interazioni tra i membri…)
! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

3. Rispetto alla quantita' di cibo consumata dal bambino/a


! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

4. Rispetto al modo di mangiare del bambino/a


! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

Tutti i componenti della famiglia hanno considerato il pasto videoregistrato tipicissimo nelle 4 dimensioni considerate
Le principali dinamiche emerse durante
il VIDEO FEEDBACK 1/2

Il video feedback ha permesso di effettuare al nucleo familiare una restituzione guidata della
videoregistrazione del pasto, in grado di mettere in luce dinamiche relazionali ed emotive sottese,
manifestatesi durante il pasto, che non erano riuscite ad emergere dai colloqui.

Dal video feedback è emerso che:


A. ammette di utilizzare la TV come mezzo che gli permette di estraniarsi dalle conversazioni e dal
nucleo famigliare, per sua incapacità di interagire ("Anche a pranzo quando siamo soli io e papa'
non parliamo mai, vediamo la televisione pur di non parlare", mostrando per la prima volta ai
genitori il suo dispiacere per tale situazione, il dispiacere di non riuscire a condividere e a parlare
con loro a tavola e non solo).

A. non riesce a comunicare i suoi stati d'animo, le sue emozioni e le sue esperienze, non solo a
tavola, ma anche in tutti gli altri momenti che trascorre insieme ai genitori.

La madre non è consapevole dell’incapacità di A. di interagire ( “Ma non ce l’avevi mai


detto...pensavamo che tu non volessi parlare con noi!”).

Il padre afferma di sentirsi triste perchè non riesce ad iniziare un discorso con A. per paura delle sue
reazioni in quanto, a suo dire, ogni volta che ci prova A. reagisce in malo modo, innervosendosi.
LE PRINCIPALI DINAMICHE EMERSE DURANTE
IL VIDEO FEEDBACK 2/2
Un adattamento da parte di tutta la famiglia, che ha permesso ad A. non solo di vedere la TV a tavola,
ma di vederla ad un volume talmente alto da impedire qualsiasi possibilità di dialogo.

La rabbia di A. nei confronti del padre e il suo incremento ponderale inizia nel momento in cui il padre
cambia lavoro.

A. è felice di trascorrere la domenica del tempo con il padre, ma che non è abbastanza

Il padre non aveva sospettato minimamente che le cause del comportamento di A. fossero dovute al
suo cambio di lavoro e per paura di un rifiuto del figlio, preferiva anch’egli non parlare con A. e
rifugiarsi nella visione della televisione.

Il video feedback ha finalmente pemersso ad A. di parlare in famiglia dei suoi problemi.


BENEFICI PERCORSO

A. è riuscito ad adottare stili di vita più sani, relativi all’alimentazione e l’attività


motoria.

A. ha iniziato a condividere i propri stati emotivi con gli altri e, in particolare, con
la sua famiglia.

Adesso, durante i pasti in famiglia, la tv è spenta per la maggior parte delle


volte, e la famiglia parla. A. racconta della sua giornata e riesce a parlare,
ora, con il padre anche durante i pranzi in cui si ritrovano da soli.

Il padre, ora, riesce a ritagliarsi momenti da trascorrere con A. e non ha più


paura delle sue reazioni e gli rivolge la parola.
CASO CLINICO 2
SARA
La STORIA DI SARA

Sara, 14 anni, frequenta il IV ginnasio; viene segnalata dai genitori, dietro indicazione del
pediatra, per il suo incremento ponderale, verificatosi negli ultimi due anni.

S. è la seconda di tre fratelli, i suoi genitori si sono separati quando S. aveva 9 anni.

Secondo S., il suo incremento ponderale è dovuto sia alle quantità che alla qualità del
cibo assunto.

S. ha sempre fatto attività sportiva e attualmente frequenta un corso di pallavolo, tre volte
alla settimana.

S. cerca sempre la perfezione in tutto ciò che fa (scuola, scout e pallavolo) ed è molto
severa con se stessa.

S. cerca la perfezione anche negli altri e spesso si sente da loro delusa (“Non riesco mai
ad aprirmi con le persone perché non mi fido di nessuno”).
Il punto di vista della madre di SARA

La madre dice di S.: “Era una bambina molto, molto allegra ed estroversa. Appena nata
ha sofferto di spasmi emotivi e questo ci ha un po’ allarmato, perché sveniva in seguito
a crisi emotive. In realtà, dopo il suo primo anno di vita, le crisi sono scomparse. S. era
molto attaccata a me e toccava sempre i miei capelli. L’ho allattata al seno fino ai 26
mesi e per cui cresceva tranquilla. Fisicamente è stata sempre una bambina non…
obesa, ma bella, tranquilla e serena. Crescendo ha iniziato a cambiare…La nostra crisi
di coppia, che risale a 5 anni fa, ha influenzato, di sicuro, questo cambiamento; anch’io
non stavo bene ed ero presa da mille pensieri che mi distraevano da S.”

Secondo la madre, S. ha avuto una crescita fisica esponenziale soprattutto nel


passaggio alla scuola media.

La madre è preoccupata per il disordine della figlia che, secondo lei, rispecchia quello
che prova: dice che S. è spesso ansiosa. Non riesce più a farle mangiare i cibi sani,
dice di essere sovrastata da lei e di non riuscire a parlarle:“Tra noi c’è una sfida
continua e quando S. si arrabbia spesso si alza da tavola e si chiude in camera sua”.
Il punto di vista del padre di SARA

Il padre dice di S.: “Alla materna la chiamavano “ciccina” e di solito prendeva sempre il bis a pranzo, mostrando un
rapporto più che positivo con il cibo ma, ultimamente, forse è diventato più morboso a causa delle sue ansie”.

Secondo il padre, con cui S. trascorre una cena a settimana, un weekend ogni 15 giorni e le colazioni di tutti i sabati,
“S. mangia regolarmente e non so spiegarmi l’incremento ponderale: c’è una sorta di buco nero durante la settimana,
in quanto dopo la scuola, S. va a pranzo dai nonni, anche se la madre sa cosa le preparano”.

Il padre si chiede se la figlia abbia una possibile doppia vita alimentare, possibilità confermata anche dalla madre,
dato che le capita di trovare del cibo che la figlia nasconde.

Il padre non condivide la scelta di S. di giocare a pallavolo per la troppa competizione tra le compagne:“La vedo
spesso in panchina e quando perdono una partita si mettono a piangere e non si perdonano la sconfitta e poi le porta
via troppo tempo”.

Entrambi i genitori sono preoccupati anche per la difficoltà di S. nelle relazioni con gli amici e del suo non mettersi mai
in discussione quando S. la pensa diversamente dagli altri

La famiglia di S. si dice molto attenta a cercare di condurre uno stile alimentare sano e corretto, e si domanda in che
cosa sbagli.
Il primo COLLOQUIO CON SARA 1/2
Dal primo colloquio con S. emerge che:
S. ha un comportamento contrastante riguardo alla separazione dei genitori (dice di averla vissuta bene, anche se nel parlarne si
rattrista e piange.

S. è nervosa quando è a casa e che litiga spesso con sua madre e che si rinchiude in camera a piangere).

S. prima della separazione considerava la madre “buona” e il padre “ litigioso”; mentre dopo le cose sono cambiate; ora considera
la madre come colei che “mette i paletti”.

La madre limita la sua libertà e S. non condivide il suo modo di pensare, dicendo di lei: “Mamma non mi piace come persona, per
come la pensa sulle cose, per come agisce...è impossibile parlarle, perché lei comincia ad urlare e non mi lascia parlare”.

S. non ci rimane più male per i continui litigi e ammette che “quando non ci tieni ad un’altra persona non ci rimani neanche male!”.
Secondo lei, non c’è una soluzione e per avere un po’ di tranquillità dovrebbe stare sempre fuori casa, oppure rinchiudersi in
camera.

S.passa abbastanza tempo con suo padre anche se, nel periodo scolastisco, è molto più impegnata tra studio, sport e scout e che
è serena quando è in sua compagnia.

S. non sembra avere un rapporto di complicità con la sorella e afferma che questa è molto unita alla madre.
Il primo COLLOQUIO CON SARA 2/2

Anche con il fratello ammette di non avere un rapporto di complicità e, in particolare, afferma che è molto infantile e che
non si comporta in modo educato.

Non parla mai con i suoi amici di quello che prova veramente, non saprebbe come spiegare loro i litigi con la madre,
anche perché sente di non avere fiducia nelle persone e ha paura che la possano tradire.

Si sente esclusa dal gruppo degli scout in quanto i capi parlano solo tra di loro e decidono da soli il da farsi.

Si trova molto bene nella squadra di pallavolo, anche se quando perdono piangono non sanno sostenere la sconfitte.

S. ha notato l’incremento del suo peso da due anni a questa parte e racconta di aver provato a perdere peso,
mangiando quasi esclusivamente verdure, ma di essersi stancata dopo poco. Durante l’estate mangia molto
meno, grazie al minor stress e al caldo. S. è stressata “dalla scuola e un po’ da tutto!”.

Quando è a casa ha più fame, anche fuori orario.


La MOTIVAZIONE della famiglia RISPETTO AL
PERCORSO
Madre: “Ho dovuto fare un’opera di convincimento nei confronti del mio ex
marito- padre di S., perché ho pensato che questo percorso le sarebbe
potuto essere utile; quando l’ho proposto a S. è stata da molto motivata e
quindi ha da subito accettato, quasi come se non aspettasse altro”.

S.:“Sono molto motivata e contenta di iniziare”.

Padre: “All’inizio non ero molto convinto...però adesso, dopo questo primo
incontro, sono contento che mia figlia abbia accettato con entusiasmo”.
Osservazioni dopo il primo colloquio nutrizionale

S. ha iniziato a perdere peso, giungendo, nell’arco di un mese, ad un calo


ponderale pari a 10 Kg.

La perdita di peso ha creato preoccupazione nei genitori

Successivamente alla perdita di peso è stato effettuato l’intervento con il video


feedback.

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Le principali dinamiche emerse dalla video
registrazione del pasto
Dalla video registrazione è emerso che :

S. è arrabbiata con i componenti della famiglia, in particolare con la madre a


causa della “non tipicità” del pasto. S.:“Siete ridicoli, tu in particolare
mamma, non ti siedi mai con noi a tavola, non mangi mai con noi”.

Sono presenti discussioni tra i figli che la madre tende a voler mediare.

La madre cerca di dare un’immagine di sè sempre calma e tranquilla e della


famiglia come “perfetta”.

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La VALUTAZIONE DELLA FAMIGLIA
di SARA A TAVOLA

TASK ACCOMPLISHMENT (punteggio 7): Il pasto scorre regolarmente e non presenta interruzioni.
COMMUNICATION (5): Comunicazione chiara e diretta, sebbene siano presenti vuoti comunicativi a
cui seguono tentativi di riparazione. Nessun membro viene ignorato.
AFFECT MANAGEMENT (punteggio 5): Le emozioni sono appropriate alla situazione ma eccedono
per intensità e durata. Non tutta la gamma di emozioni è espressa.
INTERPERSONAL INVOLVMENT (punteggio 5): I membri della famiglia mostrano spontaneamente
interesse l’uno verso l’altro, anche se a tratti sono presenti discussioni riguardanti interessi
personali o dell’ intera famiglia.
BEHAVIOR CONTROL (punteggio 5): Pattern flessibile o leggermente rigido: sono presenti
disaccordi sullo standard di comportamento ma questi sono principalmente risolti.
ROLES (punteggio 5): La maggior parte dei compiti sono portati a termine. E’ presente senso di
responsabilità e aiuto reciproco.
OVERALL FAMILY FUNCTIONING (punteggio 5): Il funzionamento generale famigliare durante il
pasto sembra adeguato, anche se permangono alcune difficoltà minori. Tuttavia i problemi non
interferiscono con l’andamento del pasto.

La registrazione del pasto viene condivisa insieme alla famiglia in una


23restituzione guidata in cui si lavora integrando quanto emerso ai test e
quanto osservato dal vivo
LA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA TIPICITA’
DEL PASTO

FAM I GLI A __________________________ ______________________ Data della registrazione: _________________________

Registrazione del pasto: !Pranzo !Cena

Tutti i membri della famiglia erano presenti? !SI !NO

Se NO, chi mancava? _________________________________________________

I n generale, quanto direste che è stato tipico il pasto che avete appena fatto?

1. Rispetto ai cibi consumati (alimenti e bevande)


! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

2. Rispetto alle vostre abitudini familiari (durata del pasto, chi serve le porzioni, trattenersi a tavola, interazioni tra i membri…)
! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

3. Rispetto alla quantita' di cibo consumata dal bambino/a


! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

4. Rispetto al modo di mangiare del bambino/a


! ! ! ! !
Tipicissimo Molto tipico Tipico Accettabile Assolutamente non tipico

Vi è una discordanza tra i componenti della famiglia.


In particolare S. ha segnalato l’assoluta non tipicità del pasto per quanto riguarda le abitudini familiari.
Le principali dinamiche emerse durante
il VIDEO FEEDBACK 1/2

Il video feedback ha permesso di effettuare una restituzione guidata della videoregistrazione del
pasto al nucleo familiare, in grado di mettere in luce dinamiche relazionali ed emotive sottese, che
non erano riuscite ad emergere dai colloqui.

Dal video feedback è emerso che:


S. è arrabbiata con gli altri componenti, durante il pasto, a causa della “non tipicità” del pasto (“Non
siamo mai stati così, tutti insieme a tavola; ognuno mangia per conto proprio, mamma neanche si
siede. Hanno finto tutti”).

S. nega di voler svolegere i pasti insieme alla famiglia (“A me non interessa nulla”), ma mentre dice
questo inizia a piangere.

La madre interviene dicendo che non riescono mai a stare tutti insieme a tavola.

E’ la prima volta che madre e figlia si guardano negli occhi durante un colloquio.
LE PRINCIPALI DINAMICHE EMERSE DURANTE
IL VIDEO FEEDBACK 2/2
In seguito ad una riflessione sulla condivisione dei pasti in famiglia, S. afferma: “Non sopporto proprio
che non stiamo mai insieme...tu non parli mai con noi...parli solo per arrabbiarti e per dirmi che
devo rifare la camera”.

Negli incontri precedenti al video feedback S. non aveva mai voluto esprimere il suo bisogno di
trascorrere più tempo insieme alla madre e spesso S. lo aveva negato, affermando il suo
disinteresse per lei (Madre: “Pensavo che non mi sopportassi, che mi odiavi. Ti prometto che mi
impegnerò per stare la sera tutti insieme.”)

S. ha chiesto a sua madre di non parlare più male di suo padre (“Mamma mi prometti anche che non
parli più male di papà quando stiamo insieme?”

S. attraverso il video feedback è riuscita ad entrare in contatto con le sue emozioni più fragili e a
condividerle.

S. ha adottato una sana alimentazione e trascorre più tempo con la madre.


BENEFICI PERCORSO
S. ha riacquistato fiducia negli altri: adesso esce con i suoi amici. A scuola ora
riesce a sostenere meglio le interrogazioni e a gestire meglio la sua ansia.
Non ricerca più la perfezione, ma inizia ad accettare meglio le sue sconfitte,
riuscendo a tollerare le frustrazioni senza sentirsi in colpa.

Adesso inizia ad accettare il suo corpo: “Sabato scorso sono uscita, sono stata
con le mie amiche in discoteca e, per la prima volta, non mi sono
vergognata di farmi vedere dagli altri”.

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