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I possibili vantaggi dell'analisi tecnica rispetto alla strategia buy and hold
risultano particolarmente evidenti in periodi in cui i mercati non fanno registrare
alcun progresso o trend netto, evidenziando comunque notevoli fluttuazioni laterali
(volatilità). I casi più lampanti che si possono ricordare sono quelli dell'indice
Dow Jones Industrial Average durante il periodo 1966-1982. Alla fine del 1982 il
valore dell'indice si discostava di poco da quello segnato nel lontano 1966,
registrando però al suo interno cinque importanti cicli al rialzo. Un ipotetico
investitore che (in maniera comunque piuttosto improbabile) fosse stato così
fortunato da vendere in corrispondenza dei cinque massimi ed acquistare nei minimi,
avrebbe visto crescere il suo investimento di 1000 $ nel 1966 sino a 10000 $ entro
l'ottobre del 1983 (senza considerare però costi di transazione ed imposte). Nello
stesso periodo un cassettista con strategie di acquisto e immobilizzo avrebbe
guadagnato solo 250 $.
La storia si ripete
Questo risulta molto evidente in situazioni quali doppi-tripli massimi o minimi,
ovvero situazioni in cui prezzi arrestano la loro corsa rialzista o ribassista in
prossimità di aree che già precedentemente avevano invertito tendenze in atto,
dimostrando come alcuni punti critici possano essere ricordati anche ad anni di
distanza.
grafico giornaliero del forte trend rialzista (bullish) del Nikkei 225, indice
giapponese, durante il 2000.
grafico giornaliero del forte trend ribassista (bearish) di STMicroelectronics,
durante il 2004.
Oltre ai tre fattori sopra indicati presupposti, è bene esplicitare e valutare
l'ipotesi di inefficienza dei mercati e l'ipotesi di irrazionalità di comportamento
da parte dei diversi operatori.