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ECONOMIA GIUDIZIARIA

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Stefano PALUMBO

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UNA PREMESSA: IN CASSAZIONE I DATI DELLA GIUSTIZIA SI AGGRAVANO.

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Come si temeva, dalla successione dei dati mensili, la chiusura statistica di attività della
Corte di cassazione, al 31 dicembre 2018, ha visto raggiungere nel settore civile - tributario,

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il nuovo “record storico” nel numero di deposito “iscrizione” dei ricorsi, con questi che

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hanno sfiorato quota 37.000 fermandosi, appena sotto quella soglia, al numero di 36.8811.
Mentre il penale “rallentava” fermandosi a 52.000 ricorsi iscritti: comunque, circa 89.000.

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Di quelli classificati civili, circa 12.5002 pari ad oltre mille depositati mensili, sono risultate
le impugnative relative ai vari oggetti del contenzioso erariale, mentre più di 8.000 sono
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rappresentati da quelli, in pericoloso aumento esponenziale, sulle controversie applicative
degli istituti della protezione internazionale delle persone (cd. “legge Minniti”). Quanto al
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valore del depositato “in materia tributaria” la relativa cifra ammonta ad oltre 8 miliardi di
euro quelli “dichiarati” in sede d’iscrizione, per obbligo, dalle parti pubbliche e private in
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sede di deposito dell’impugnazione rivolta al Giudice di legittimità e per l’arretrato degli


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oltre 50.000 ricorsi da trattare il valore del contenzioso erariale è prossimo ai 55 miliardi di
euro.
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Un arretrato di 113.000 ricorsi, dei quali oltre 54.000 ad oggetto tributario, per un
valore di 50 miliardi di euro
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Ebbene, a fronte di tali impressionanti dati, l’ottima produttività dell’Ufficio giudicante


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nazionale pure dimostrata, nell’anno decorso, dalle componenti tributarie della Corte pari a
quasi 10.000 definizioni, per oltre 6 miliardi di controvalore del deciso, purtroppo è
risultanza che scompare: letteralmente in un saldo negativo ulteriore di oltre 2.500 unità.
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Un’altra emergenza in Corte: i ricorsi in materia di “protezione internazionale delle


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persone”
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Ivi compresa la verifica effettuata sugli ultimi dati degli invii postali.
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Esattamente, 12.451 ricorsi.

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Ancora peggio, nelle previsioni, andrà per la materia della “Protezione internazionale delle

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persone - immigrazione” ove il saldo negativo fra quanto deciso ed il depositato annuale nel

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2018 sale a ben 7.000 ricorsi ed in conseguenza la situazione della Prima sezione civile, in
entrambe le sue componenti preliminare ed ordinaria, assegnataria per materia, diviene

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sempre più insostenibile. Siamo solo ai primi dieci giorni lavorativi del nuovo anno, il 2019,

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eppure le dinamiche delle iscrizioni nelle materie civili - amministrative e tributarie non
mutano molto rispetto alle precedenti: con oltre 1.000 ricorsi già iscritti (oltre 100 al giorno

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= almeno 3.000 mensili = 36.000 annuali). Quindi, per la Corte nazionale, come per lo Stato

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italiano ed il settore della Giustizia, si prospetta, senza attuare rapidi e decisivi interventi,
dopo un “annus horribilis” quale il 2018, un altro “anno nero” nel quale l’enorme arretrato

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congiunto fra il genere tributario e quello internazionale, raggiungerà nel corrente anno
altri ed inverosimili primati: con ulteriore grave danno alla giustizia, al bilancio dello Stato

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ed all’economia nazionale. Si tratta di uno scenario scritto, alla data dell’inaugurazione
dell’Anno giudiziario, in Corte (si è svolto il 25 gennaio 2019), saranno divenuti più di
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112.000 i ricorsi civili arretrati e, di questi, oltre la metà sono quelli “tributari” che l’Ufficio
nazionale dovrà definire rispetto agli oltre 50 miliardi di valore dichiarato in atti: calcolato
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solo per quelli aventi contenuto di contenzioso erariale. Tanto che, alla data del 30 Aprile
successivo, i ricorsi civili arretrati sono divenuti oltre 113.000, ma, esattamente di cosa
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stiamo scrivendo per far conoscere.


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UNA PRIMA SINTESI: IL VALORE ANNUALE DEL “SETTORE GIUSTIZIA” IN ITALIA.

Più in generale, pur rimanendo l’Italia un Paese nel quale i cittadini configurano un alto
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tasso di litigiosità, le statistiche nazionali di settore indicano, per l’anno 2018, una
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diminuzione generalizzata del fenomeno del contenzioso. Verificato tanto nel campo delle
controversie amministrative che del civile - tributario3 laddove sono protagoniste le “parti
private” con un fenomeno riduttivo che si estende pure al campo della giurisdizione penale.
ità

In effetti, i numeri indicano una diminuzione dei reati commessi che si riflette in quello
calante dei procedimenti penali rammentando che, per dettato costituzionale, vige l’obbligo
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di esercizio dell’azione penale, e quindi dell’iscrizione delle notizie di reato nei registri delle
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Un fenomeno avvenuto limitatamente alle Commissioni tributarie provinciali e regionali che, con ottima
produttività, hanno definito quasi 400.000 controversie con il Fisco operando nelle sedi proprie della
“giurisdizione specializzata”: per un controvalore del deciso pari ad oltre 50 miliardi di euro, pressochè
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equivalente all’arretrato consolidato in Corte (fonte il Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria).

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Procure della Repubblica, per i magistrati del Pubblico ministero sia in sede di giurisdizione

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ordinaria che di quella “specializzata” militare.

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In Italia i procedimenti giudiziari sono quasi 4 milioni
Parliamo, di circa 4 milioni di procedimenti solo nei settori ordinari (civile e penale) con

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una diminuzione congiunta dei casi che raggiunge il 5% sul detto totale e di un complesso di

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attività giudiziarie che coinvolgono un numero di operatori e soggetti interessati vicino al
milione: per un “controvalore” economico nazionale di più di 200 miliardi all’anno (2018).

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Ove, come detto, l’inefficienza strutturale, ben oltre i limiti fisiologici propri di un qualsiasi

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altro macro sistema, provoca danni stimati nella misura dell’8/10% di quel complesso
economico alle nostre finanze. In questo quadro del sistema giudiziario nazionale, spiccano

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la situazione critica e la correlata entità di “danno economico” causato da “inefficienza
strutturale” propri della Corte di cassazione, in specie nei settori del civile, internazionale e

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tributario, i cui numeri impressionanti e in continuo aumento dell’arretrato (ormai giunti
ben oltre i 113.000 ricorsi) provocano danni crescenti, miliardari, all’economia del Paese4.
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La manovra di bilancio dello Stato per l’anno 2019.
di

Nella giornata di domenica 30 Dicembre 2018 si è giunti alla definitiva approvazione della
“Manovra di Bilancio dello Stato per l’anno 2019” da parte del Parlamento, un procedimento
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economico finanziario costituzionalmente determinante che ha comportato dei consistenti


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ritardi causati dalla lunga e difficile trattativa svolta in tema con le Istituzioni europee, oltre
alle tante obiettive difficoltà dell’Esecutivo nell’individuare le risorse economiche “certe”
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per poter finanziare gli oneri di quelle importanti riforme strutturali da esse propugnate.
Il giorno successivo, dopo l’avvenuta sottoscrizione del Presidente della Repubblica, il testo,
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approvato in <terza lettura parlamentare> dalla Camera dei deputati, è stato pubblicato
sull’ultimo numero annuale della Gazzetta Ufficiale, Serie generale, del 31 Dicembre 20185
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avrà vigenza di legge dello Stato per l’anno finanziario 2019 che si è appena aperto ed in
alcuni casi, sub specie, per alcune delle previsioni “ultra annuali”.
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Vediamo, in schematica rassegna, alcuni dei punti principali della Legge economica annuale,
anche per gli stretti legami con il settore Giustizia e l’ordinamento giudiziario, a cominciare
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La cui entità è stimata fra i 3 ed i 4 miliardi di euro, all’anno, con un dato purtroppo in aumento,
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Il testo della Legge n.145 del 30 dicembre 2018 è stato pubblicato sul Supplemento ordinario n.62 della
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“Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana”, n.302, del 31 dicembre 2018.

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dalla situazione attuale di grave carenza di personale amministrativo negli Uffici di

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Cancelleria e quindi il crescente problema pensionistico, con la mancanza del “turn over”.

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La legge di Bilancio 2019, la “manovra”, dopo aver ottenuto il passaggio tecnico finanziario

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preventivo di approvazione6 degli organi contabili è stata approvata definitivamente dalla
Camera dei deputati nel testo ricompreso nel maxi emendamento unificato. In generale, la

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legge, come avvenuto in passato, rappresenta un contenitore normativo, annuale, di natura
assai complessa ed eterogenea visto che ricomprende molteplici settori, necessità, urgenze,

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con il rifinanziamento di molte diverse misure dell’intervento pubblico.

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Vediamo allora, in estrema sintesi, con indicazione di una rubrica le principali novità
come presenti nel testo approvato definitivamente dal Parlamento.

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I) Revisione dei requisiti pensionistici minimi (superamento della “legge Fornero”).
Fra i punti più qualificanti, è confermata l’anticipazione con le “finestre” utili per ottenere di
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andare in pensione, prima di quella per “vecchiaia”, ora raggiungibile con la c.d. “quota
100” (38 annualità di contributi versati + almeno 62 anni di età), indicata quale soglia
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necessaria per poter lasciare subito gli impieghi pubblici e privati andando in quiescenza.
Tecnicamente il provvedimento non è presente nel testo, visto che sarà l’oggetto di un
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apposito ddl7 tuttavia sono stati inseriti nella L. B. i fondi posti a disposizione. Quindi, nel
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corso del 2019 e fino al 2021 gli “interessati” potranno chiedere di andare in pensione, nelle
“finestre” tecniche aperte8 avendo maturato i due requisiti previsti: 38 anni di contributi e
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compiuto almeno 62 anni anagrafici, mentre non sono previste penalizzazioni sull’assegno
previdenziale spettante fin lì maturato9. Per la misura erano stati stanziati inizialmente ben
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6,7 miliardi, diminuiti poi a circa 4 miliardi.


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Sempre restando in tema, è stata prorogata la possibilità di attivare: “Opzione donna” una
rinnovata possibilità che consente alle lavoratrici di andare in pensione a 58 anni d’età
(soglia di età minima da dover maggiorare per gli adeguamenti periodici, rispetto alle
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Consiste nella validazione delle coperture cd “bollinatura” del testo normativo (consistente in un maxi
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emendamento governativo) attività necessaria da parte della Ragioneria generale dello Stato.
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Nel testo che dovrebbe essere politicamente “licenziato” dal vertice delle forze di Governo in
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svolgimento il 17 gennaio c.a. per essere poi approvato nei dettagli da un successivo Consiglio dei ministri
e poi da varare con apposito decreto legge contenente le due principali misure.
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Per i privati avrà decorrenza nel mese di Aprile, mentre per gli statali dal 1 Agosto del 2019.
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Senza penalizzazioni, con la ovvia precisazione che si percepirà un assegno mensile collegato, nel calcolo
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attuariale, ai versamenti complessivi fino a quella data maturati.

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aspettative di vita) insieme ad almeno 35 anni di contributi versati. Inoltre, viene stabilito

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dalle norme un parziale blocco del meccanismo di “rivalutazione” delle pensioni - misura

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con la quale si risparmieranno 2,2 miliardi stimati con il “fermo parziale” dell’adeguamento
all’aspettativa di vita per le pensioni erogate sopra i 1.502 euro netti mensili. Invece, per le

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cd “pensioni dorate”, a seconda dell’importo percepito ci potranno essere tagli fino al 40%

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dell’importo stabiliti in cinque aliquote, partendo da coloro che percepiscono importi oltre i
100.000 euro lordi all’anno.

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“Pensione di cittadinanza”: anche questa parte del provvedimento è stato finanziato, ma

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anch’esso dovrà essere dettagliato nel disegno di legge relativo all’adozione del “reddito di
cittadinanza” ed in particolare sarà previsto che i pensionati, con determinati requisiti

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legati al reddito ed alle eventuali proprietà, potranno beneficiare di una integrazione al
minimo della pensione fino al raggiungimento dell’importo dei 780 euro, in analogia al

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trattamento a sostegno della cittadinanza (R.c.). Fra le altre misure di sostegno al
reddito delle persone fisiche decise dal Governo, trovasi la misura chiave del
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II) “REDDITO di CITTADINANZA”
di

che, così come per “quota 100”, non è un provvedimento presente nel testo di bilancio,
dovendo essere normativa oggetto di uno specifico D.d.l. da presentare, come poi avvenuto,
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nel corso del mese di gennaio.


Per la copertura economica delle due misure citate sono stati inseriti in questa sede, i fondi
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messi a disposizione che, dagli iniziali 10 miliardi annunciati sono passati a 7,1 miliardi,
compresi quelli occorrenti per il rilancio e la trasformazione degli esistenti “Centri per
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l’impiego”(finanziati per circa 1 miliardo).


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Il contributo mensile, dall’importo massimo di 780 euro, potrà crescere ancora nella misura
in base alla composizione numerica del nucleo familiare, con l’erogazione che verrà caricata
su una tessera elettronica conto Poste e bancomat, con limite di spesa, per poter monitorare
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gli acquisti.
Gli obblighi per i “beneficiari”
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Inoltre, per i beneficiari, corre l’obbligo di frequenza ai corsi di formazione-lavoro e quello


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di dover accettare una delle prime tre offerte di lavoro, ove la sede di lavoro si troverà a
distanze chilometriche variabili che diverranno in successivo aumento.
La misura di sostegno dovrebbe essere operativa a partire dall’aprile del 2019, ed in effetti
Un

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così è poi stato, e non dopo la riforma dei Centri per l’impiego, causale per la quale è stato

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previsto lo stanziamento di 1 miliardo di euro.

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Il sistema dei controlli del “reddito di cittadinanza” ed il ruolo strategico attribuito

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alla Guardia di finanza.

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Considerata l’importanza programmatica rivestita dalla misura in questione, e dagli altri
interventi in materia, rispetto alla complessiva strategia di politica economica del Governo,

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oltre alle ordinarie funzioni ispettive ministeriali sulle attività e sui Centri per l’impiego, per

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evitare, e comunque subito reprimere i sempre possibili abusi, falsificazioni e frodi tesi
all’indebita percezione delle misure dell’innovativo “sistema di sostegno reddituale” dello

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Stato a singoli cittadini e famiglie bisognose che prenderà concreto avvio dal prossimo
mese di Aprile i necessari controlli sono stati affidati, con il coordinamento del Comando
Generale, al Corpo della Guardia di Finanza10. ug
Altri interventi sociali
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Ancora, per sostenere le famiglie numerose e quelle “con incremento di natalità” vengono
di

stanziati 100 milioni di euro in favore delle “politiche attive familiari”, anche per
contrastare il perdurante fenomeno del calo demografico che vede raggiungere, in sequenza
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annuale, primati negativi storici delle nascite ed in tale ambito è confermato il “bonus bebè”
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che viene prorogato con un aumento del 20% dell’importo per ogni figlio successivo al
primo. Inoltre, quale misura concreta per favorire l’aumento della natalità, si prevede quale
misura di sostegno: la possibilità di terreni statali da dare in concessione, a titolo gratuito.
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Inoltre, di concedere mutui, molto agevolati nei tassi e nelle modalità, garantiti per 20 anni,
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alle famiglie in cui nasca il terzo figlio. Per chi acquisterà poi la prima casa in vicinanza ai
terreni che dovrà utilizzare per la coltivazione è prevista la possibile concessione di un
mutuo fino all’importo di 200.000 euro, erogabile a tasso zero.
ità

Misure fiscali e tassazioni agevolate.


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Con il provvedimento denominato “pace fiscale si prevede ora il pagamento a definizione,


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con aliquota al 20%, per poter sanare il carico erariale pregresso, ma è consentito solo a chi

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In particolare, nell’ambito del Comando dei Reparti speciali del Corpo della Guardia di Finanza, al
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“Nucleo per il controllo della spesa pubblica”.

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aveva presentato la relativa dichiarazione dei redditi11. Per accedere al possibile beneficio si

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dovrà avere una situazione certificata dei redditi complessiva (mediante Isee) al massimo

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pari a 20.000 euro annui. Invece, è stata eliminata la precedente previsione della c.d.
“dichiarazione integrativa” con la quale il richiedente poteva far emergere il 30%, in più,

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rispetto a quanto dichiarato e fino a 100.000 euro per ciascuna annualità di tributo, per

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cinque anni12. Per il contrasto e la lotta all’evasione fiscale è stata stralciata la norma che
prevedeva dure pene detentive in carcere per i grandi evasori fiscali, una misura che sarà

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oggetto di un ddl ad hoc.

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“Rottamazione delle cartelle esattoriali”: si può chiedere di definire a saldo, “rottamare”
le cartelle esattoriali, notificate entro il 31.12. 2017, senza pagare interessi e sanzioni, con la

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previsione di una rateizzazione fino a 10 rate in 5 anni, anche per le multe ed il bollo auto
(tassa regionale di possesso) non pagate. Vengono cancellate , a domanda da farsi nelle

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competenti sedi di AE Riscossioni, multe e tasse arretrate quando di importo inferiore ai
1.000 euro, se riferite al periodo 2000/2010 (ultra decennali).
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I nuovi obblighi fiscali.
Viene determinato, dal 1 gennaio 2019, l’obbligo di effettuare la fatturazione elettronica
di

dei pagamenti e delle transazioni economiche, per agevolare gli operatori economico
commerciali l’obbligo della fattura telematica, per i primi sei mesi non prevede l’irrogazione
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di sanzioni. Al riguardo, sono previste semplificazioni di attività, come la possibilità di


emissione dei titoli elettronici entro dieci giorni dalla data dell’operazione.
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Viene istituita una “tassa di solidarietà” disponendo il raddoppio della aliquota dell’Ires
dal 12% al 24% per le attività degli istituti di assistenza sociale, fondazioni, enti ospedalieri,
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istituti di istruzione senza scopo di lucro. Tale previsione che colpisce gravemente tutti gli
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“Enti del Terzo settore” è stata già definita una norma sbagliata con promessa di cancellarla
con il primo provvedimento legislativo utile13.
Mentre, per il canone Rai viene prorogata la riduzione dell’importo da 113 (pagati tramite
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le bollette elettriche) ai 90 euro indicati, anche per gli anni successivi al 2019/2020.
Incentivi “bonus” (e disincentivi: “malus”) per l’acquisto di auto nuove.
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Si prevede, dal 1 Marzo del 2019, a favore di coloro che acquistano tra l’anno corrente ed il
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2021 un autoveicolo a propulsione non elettrica o a basse emissioni (ibrida) con prezzo di

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Altrimenti, siamo in presenza di evasione degli obblighi dichiarativi fiscali.
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Si poteva arrivare così a benefici su carichi fiscali di 500.000 euro.
Un

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Come peraltro già fatto.

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mercato non superiore ai 60.000 euro, un beneficio fino a 6.000 d’incentivo all’acquisto del

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nuovo, in quattro misure di erogazione, collegata nei parametri premiali al numero minore

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dai 20, ai 70 fino al massimo di 160 grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro14
che nell’importo superiore sarà erogabile unicamente per le “elettriche” pure. Mentre, al

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contrario, per i veicoli termici più inquinanti e con qualunque carburante oltre quella soglia,

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una misura d’imposta superiore, in quattro scaglioni crescenti secondo le emissioni allo
scarico.

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Benefici economici per la disabilità.

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Stabilito il raddoppio della detrazione che passa da 400 a 800 euro, per i figli con disabilità.
Uso del denaro contante per i turisti: aumenta dai 10.000 attuali a 15.000 euro il tetto

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massimo per l’uso del contante da parte dei turisti, anche quando cittadini della UE.
Transazioni effettuate con “money transfer”: si introduce la previsione del pagamento di

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una tassa dell’1,5% sul valore della movimentazione per i trasferimenti di denaro effettuato
con il sistema del “money transfer” verso Paesi esterni all’Unione Europea.
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Per le “sigarette elettroniche” è stata invece decisa una detassazione.
Si prevede una “web tax” per le vendite on line: con istituzione di un prelievo erariale
di

nella misura del 3% dell’ammontare dei ricavi tassabili per le attività commerciali delle
imprese che vendono online, oggi alquanto fumose oltre che riduttive. Mentre, per la
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fiscalità sull’autotrazione, le accise sui carburanti, benzina e gasolio15 non hanno nella
normativa in esame alcuna previsione di cambiamento (aumento, ma neppure l’auspicata
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diminuzione) per l’anno in corso.


gl

Misure per le imposte sui redditi,


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Per quanto riguarda il “popolo delle partite iva”, la c.d. “aliquota fiscale unica” nota come
“flat tax”, o tassa piatta, viene introdotta con un “forfait” al 15% per i lavoratori autonomi
aventi un reddito dichiarato fino a 65.000 euro, mentre sugli importi successivi fatturati, e
ità

fino a un massimo di 100.000 euro di attività, si aggiunge un ulteriore prelievo nella misura
ridotta del 5%.
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Emissioni calcolate secondo i nuovi cicli di omologazione denominati Weltp, più rispondenti alla realtà
dell’utilizzo dei mezzi, per gli auto veicoli ed i veicoli commerciali leggeri rispondenti alle specifiche di
euro 6.d.Temp (vigenti per le auto costruite dal 1.09.2018).
Un

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Nel 2019 ci sarà solo in Liguria un aumento dell’imposizione di 5 centesimo per litro.

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Capitolo aumenti dell’IVA16: anche per l’anno 2019 sono state sterilizzate le c.d.” clausole

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di salvaguardia”. Queste, i sintesi, sono misure di stabilità annualmente richieste dalla

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Commissione Europea17 quale forma di garanzia nazionale nel rispetto della tenuta dei
conti pubblici e delle entrate fiscali che, solo per il 2019, risultavano pari ad una entità di

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12.5 miliardi di euro. Quindi, le attuali aliquote dell’IVA previste fino alla più elevata del

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22%18 restano invariate almeno per un altro anno19.

Capitolo investimenti

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Stanziamenti in favore dei Comuni: previsto un investimento complessivo di 3,5 miliardi
di euro. Un obiettivo ulteriore della disposta manovra è quello di riuscire a sbloccare in

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positivo le disponibilità di spesa presenti nei bilanci tramite una revisione degli appalti da
rendere possibili senza effettuazione di una gara: quelli di importo lavori pubblici inferiore
a 200.000 euro. ug
Sono stati previsti sgravi per l’Ires, imposta sui redditi delle società commerciali, con
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l’aliquota del 24% che scende di 9 punti, al 15, sugli investimenti sociali fatti in ricerca e
sviluppo, per acquisto di macchinari e in assunzioni stabili di nuovo personale (a tempo
di

indeterminato) per finanziare le quali il costo stimato è di 1,5 miliardi di euro.


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Altre misure di sostegno.


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Industria 4.0. sono state confermate le agevolazioni e gli sgravi fiscali introdotti per
agevolare le entità produttive dai due precedenti Governi, in particolare consentendo la
maggiorazione degli oneri deducibili sull’ammortamento ordinario, nelle misure del 40% e
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del 150%.
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Eco bonus: prorogato il beneficio fiscale, con deduzione di costi per le ristrutturazioni
edilizie, fino al 50%, mentre quello per l’efficienza energetica delle abitazioni aumenta al
65% di quanto speso. Confermate, per il 2019, le detrazioni/deduzioni per acquistare
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elettrodomestici e apparecchiature ad elevata classe energetica e lo sgravio al 36% per la


realizzazione di giardini “eco sostenibili”.
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Ricordiamo che l’imposta sul valore aggiunto costituisce un “tributo europeo” e la previsione di
aumento dell’aliquota fino al 25% avrebbe un effetto “distruttivo” per l’economia del nostro Paese.
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A partire dal 2013.
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Una misura, quella attuale dell’aliquota media dell’Iva, al 22%, già troppo elevata in realtà.
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Le cifre si sommano però nel 2020 con un fabbisogno di 23 miliardi di euro.

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Bonus verde: prevista la proroga, nel 2019, per il bonus “verde” con detrazioni al 36% per

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le spese relative a giardini, terrazzi e balconi.

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Interventi a sostegno dell’occupazione nel sud Italia.

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Previsto il riconoscimento di una decontribuzione al 100% per chi assume, al Sud, giovani

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under 35 o con più di 35 anni se disoccupati da almeno sei mesi. Prevista anche la proroga
dell’esonero contributivo di durata triennale per i neo assunti, una misura introdotta dal

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precedente testo del “Decreto dignità” elevandone la misura favorevole dal 50 al 100% per
le categorie (sopracitate). Decisi poi altri incentivi per l’acquisto delle nuove tecnologie: fra

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questi è previsto un “bonus televisori”20.

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Interventi a favore dei cittadini “truffati dalle banche”.

ug
Vengono stanziati 525 milioni l’anno, pari a 1.575 miliardi complessivi, per il triennio 2019
- 2021, per alimentare un fondo di ristoro economico a favore dei cittadini che sono stati
truffati dalle banche. In base alla previsione applicativa si potrà ottenere il 30% di quanto
G
riconosciuto dalle sentenze e fino a un massimo di 100.000 euro e comunque, anche dopo
aver ottenuto il risarcimento statale, i cittadini truffati potranno fare o continuare le cause
di

alle banche.
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Altre misure incentivanti sono state previste in favore dei giovani e fra queste:.
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Previsione del “bonus eccellenze”.

Esonero dei contributi per un anno, ad eccezione dei premi e contributi previdenziali dovuti
gl

all’Inail e con un tetto di 8.000 euro per ciascuna posizione soggettiva, per i datori di lavoro
de

privati che assumano, a tempo indeterminato, soggetti laureati “under 30” oppure dottori di
ricerca, under 34, aventi carriere universitarie eccellenti.
Incentivi economici per le nuove tecnologie: nel periodo triennale 2019/2021 possono
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essere concessi fino a 30 milioni l’anno destinati al Fondo per il sostegno al Venture Capital,
un aiuto economico a chi vuole sviluppare le nuove tecnologie come: “Block Chain” o altri
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Per favorire il passaggio alla nuova tecnologia DVB T2, SWITCH OFF previsto dal 1° luglio 2022, viene
stanziato un fondo di 152 milioni, erogabili nel il triennio, per favorire l’acquisto di decoder o di nuovi
apparecchi Tv.
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sistemi definiti di “intelligenza artificiale”.

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Risarcimenti alle vittime di usura e mafia: fino al 2021 è stato previsto lo stanziamento

co
di un fondo di 10 milioni, l’anno, per le vittime di usura, mentre sono previsti anche dei
livelli minimi, e massimi, per l’indennizzo delle vittime di reati violenti.

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Interventi sulla tariffazione dell’Inail: è stata approvata una riduzione complessiva delle

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tariffe Inail per un costo di 1.535 miliardi: pari a 410 milioni nel 2019, 525 milioni nel 2020,
e 600 milioni nel 2021. Si tratta di una misura dall’impatto positivo per la riduzione del cd

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“cuneo fiscale” con benefici in favore di aziende e lavoratori

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Benefici per i “giovani autotrasportatori”: un autotrasportatore, under 35, assunto a
tempo indeterminato, potrà ottenere dal proprio datore di lavoro, con questi che potrà

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portare in detrazione fiscale, un rimborso economico pari al 50% dei costi sostenuti per il
conseguimento delle patenti e delle abilitazioni necessarie per lo svolgimento delle attività.

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Fondi per il rinnovo dei contratti della pubblica Amministrazione.
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Si prevede uno stanziamento complessivo21 di 4,2 miliardi, nel prossimo triennio, per il
rinnovo dei contratti scaduti per i dipendenti di molti rami della Pubblica Amministrazione:
di

1,100 miliardi per il 2019, 1,425 miliardi per il 2020 e 1,775 miliardi per il 2021.
Incentivi per le attività di formazione, con l’imposta di credito 4.0.
tu

Prorogata, per il 2019, la concessione del credito d’imposta per le attività di formazione c.d.
4.0. con il bonus confermato che avrà un tetto annuale di 300.000 euro e sarà attribuito:
iS

a) nella misura del 50% delle spese ammissibili quando sostenute nei confronti delle
piccole imprese;
gl

b) del 40% per le medie imprese; e,


de

c) invece, per le grandi imprese vi sarà un limite massimo annuale di 200.000 euro come
somma e nella misura del 30%.
Rafforzamento degli Uffici degli Ispettorati del lavoro (Uil).
ità

Nei prossimi tre anni verranno assunti 1.000 nuovi ispettori del lavoro: più precisamente,
nel 2019, saranno assunti 300 ispettori in più, sempre 300 anche nel 2020 e 330 nel 2021.
rs

Provvidenze per il Centro Italia22: gli 85 milioni frutto dei tagli fatti sul bilancio della
ive

21
Stimato come costo parziale della prossima tornata contrattuale.
22
Uno dei Sottosegretari nominati alla Presidenza del Consiglio, l’on. Vito Crimi, è titolare della delega per
gli interventi sulle zone colpite dai vari eventi sismici, oltre a dirigere l’ “Ufficio per l’attuazione del
Un

Programma di governo”.

11
i
Camera dei deputati saranno destinati ai territori colpiti dal terremoto dell’agosto 2016.

n
Supporto alle politiche giovanili: previsto un aumento di 30 milioni di euro, dal 2019, per

co
finanziare il Fondo per le Politiche giovanili.
Misure per il rafforzamento dei Centri per l’impiego (C.p.i.) e concorsi per la figura

ar
dei “navigator”: in base alla previsione della Legge di Bilancio saranno successivamente

M
banditi concorsi per poter assumere fino al numero di 4.000 persone nelle nuove figure
professionali previste per governare, anche tecnologicamente, il sistema di sostegno al

o
reddito (R. d. c.) passando attraverso il necessario ampliamento e la ristrutturazione degli

lm
attuali Centri per l’impiego.
Incentivi per le auto elettriche: ne abbiamo parlato in precedenza, sono previsti fino a

lie
6.000 euro di bonus per chi acquista un autoveicolo totalmente a propulsione elettrica.
Fondo per l’attuazione del programma di Governo.

ug
Per l’attuazione del programma di governo dell’Esecutivo, è stato istituito un fondo di 640
milioni di euro: 190 milioni per il 2019 e 450 milioni per il 2020.
G
Altri investimenti pubblici.
di

Nel complesso della manovra in oggetto, si rendono disponibili alle fonti di “spesa pubblica”
11 miliardi nei prossimi tre anni, per la costruzione e la manutenzione di infrastrutture
tu

pubbliche, per l’adeguamento antisismico degli edifici, l’adozione di nuove tecnologie


costruttive ed il relativo “efficientamento energetico” degli ambienti abitabili.
iS

Comparto della sicurezza collettiva: 500 milioni di euro per assunzione di nuove unità
delle Forze dell’ordine per far fronte alla pluriennale carenza di organici, sia con l’indizione
gl

di nuovi concorsi che mediante lo scorrimento delle precedenti graduatorie.


de

Tagli alla” spesa pubblica”: riduzione di alcuni finanziamenti statali.

Nuovi tagli di spesa selettivi sono previsti per gli uffici pubblici e la burocrazia, settori ove il
ità

Governo conta di poter recuperare 1 miliardo, per ciascun anno di quelli che compongono
il triennio previsionale identificando, riducendo e eliminando diverse spese superflue
rs

presenti nei Ministeri23.


ive

23
Ad esempio, solo in Corte di cassazione, per il bilancio del Ministero della giustizia, si potrebbero
risparmiare fra 500 e 600 mila euro all’anno pari ad oltre 1.5/1.8 milioni nel triennio 2019/2021: nel
Un

particolare, 200.000 e più annui eliminando inutili raccomandate postali che ancora vengono fatte

12
i
Fondi per l’immigrazione: anche la spesa per l’accoglienza degli immigrati viene ridotta,

n
per il 2019, si passerà da 2,5 a 2,2 miliardi con un risparmio di 300 milioni di euro, per un

co
totale di 1,6 miliardi nel triennio.
Ferrovie: tagliati fondi per 600 milioni alle Ferrovie dello Stato.

ar
Eliminazione di alcuni sconti fiscali: ad esempio, abolizione dell’ACE, ossia dell’aiuto

M
della crescita economica che prevedeva la deducibilità dall’imponibile fiscale di quella parte
dell’incremento valutabile in conto capitale “proprio” dell’impresa. Inoltre, niente IRI dal

o
2019, l’imposta armonizzata al 24% per le imprese.

lm
Politiche comunitarie: si attuano risparmi con tagli per 850 milioni complessivi.
Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale: previsti tagli per 800 milioni di euro.

lie
Blocco temporaneo delle assunzioni di personale nelle Pubbliche amministrazioni:
non sono possibili nuove assunzioni nei Ministeri fino alla data del 15 novembre del 201924;

ug
e nelle Università degli studi pubbliche fino al 1 dicembre 2019.
Attività imprenditoriali e burocrazia: nel collegato alla legge di Bilancio trova posto
G
anche un “Decreto per la semplificazione” contenente diverse disposizioni urgenti per
consentire le tanto auspicate dai cittadini e dal mondo produttivo forme di effettiva “de-
di

burocratizzazione” delle diverse pubbliche amministrazioni. Ponendosi quale obiettivo


finale, assolutamente virtuoso, quello di riuscire ad eliminare oltre 100 adempimenti che
tu

rallentano fortemente le attività delle imprese.


Finanziamenti all’Editoria: si prevede una riduzione graduale, nel triennio, fino a
iS

giungere all’azzeramento del fondo pubblico di finanziamento delle testate giornalistiche.|


Trattamenti previdenziali per i cd “vitalizi”: è stato stabilito che le Regioni dovranno
gl

adeguarsi in materia, dopo il Parlamento, per la misura degli emolumenti erogati ai cessati
de

Consiglieri ed Assessori, rispetto ai tagli decisi dalla Camera dei deputati sotto pena di una
diminuzione degli stanziamenti centrali adottati con i “trasferimenti” alle Regioni ordinarie.
Immobili pubblici: sono previste delle ulteriori dismissioni immobiliari che dovrebbero
ità

consentire allo Stato di incassare 600 milioni.


rs
ive

dall’Ufficio ed oltre 300.000 mediante opportuni interventi su tempi e modalità dell’illuminazione del
Un

Palazzo di giustizia.
24
Con deroga per le forze di sicurezza, i corpi militari ed il personale della Giustizia.

13
i
Sigarette e giochi.25

n
TASSAZIONE SU BANCHE ED ASSICURAZIONI.

co
Viene Previsto un aumento della tassazione per le attività svolte dalle imprese bancarie e le
assicurazioni e per quest’ultime il tasso dell’acconto d’imposta sui premi assicurativi sale al

ar
75% nel 2019, al 90% nel 2020 e al 100 per cento nel 2021 e gli anni successivi.

M
Infine, per le “spese militari” operativo un taglio dei fondi disponibili, senza ripercussioni
sull’occupazione di Corpi ed Armi, pari a 60 milioni nel 2019 e di ulteriori 531 milioni nel

o
periodo dal 2019 al 2021.

lm
INTERVENTI SUL SETTORE SANITARIO.

Riduzione tempi delle liste di attesa: per il periodo 2019-2021 stanziati 100 milioni

lie
l’anno per abbattere i tempi lunghi attuali delle liste d’attesa. A tale scopo, verrà istituito,

ug
in ciascuna delle Regioni un C.u.p.: Centro unico automatico di prenotazione delle
prestazioni richieste, per monitorare tutti gli appuntamenti e per evitare, come spesso è
avvenuto, avanzamenti fraudolenti nelle “liste di attesa”.
G
Contratti sanità: saranno 284 milioni di euro per il rinnovo dei contratti del personale del
Sistema Sanitario Nazionale.
di

Medici privati: viene data possibilità alle Asl di assumere, in forma temporanea, medici
tu

privati e sanitari pensionati per sopperire alle esigenze di servizio.


Fondi sanitari: la spesa totale di 114,435 miliardi viene aumentata di 2 miliardi per il 2020
iS

e di 1,5 miliardi per il 2021 mentre i fondi resi disponibili per l’edilizia sanitaria passano da
24 a 26 miliardi.
gl

Interventi in favore dei Medici “specializzandi”: attivati fino a 900 nuovi contratti di
de

formazione specialistica per i sanitari in specializzazione, a partire dal 2019.

INTERVENTI PER LA SCUOLA


ità

Fondi per l’alternanza scuola-lavoro: viene varato un fondo di 50 milioni per rendere
possibile l’apprendistato durante l’ultimo anno del ciclo di studi, mentre viene ridotto
rs

l’orario dell’alternanza scuola-lavoro: 180 ore negli Istituti professionali, 150 ore negli
Istituti tecnici e 90 ore nei Licei.
ive

25
Aumentano ancora le accise applicabili, a far data dal 1 gennaio del 2019, su sigarette, sigari e tabacco
trinciato. Inoltre, vi è un ulteriore aumento dello 0,50% oltre quello previsto in attuazione del “Decreto
Un

dignità” su giochi e slot-machine.

14
i
Ampliamento del “tempo pieno”: si rende possibile un aumento del tempo pieno nelle

n
scuole primarie con un programma di 2.000 posti aggiuntivi soprattutto al Sud.

co
Bonus cultura: il bonus sarà erogabile anche nel 2019 e i 500 euro per ciascuna posizione
soggettiva finanziata potranno essere utilizzati, oltre che per libri ed e-book, anche per

ar
teatri cinema e concerti.

M
Dispersione scolastica: sono raddoppiati i fondi per la lotta alla dispersione scolastica che
passano da 4,4 a 10,7 milioni.

o
Licei musicali: è consentito un aumento degli organici di 400 docenti per i Licei musicali.

lm
Ripetizioni e preparazione privata: l’aliquota unica, la Flat Tax al 15% degli importi sarà
applicata anche agli introiti percepiti dagli insegnanti privati per le ripetizioni.

lie
PROVVEDIMENTI FISCALI VARI.

Comuni e rilascio delle carte d’identità elettronica.ug


la carta d’identità, principale documento per l’identificazione personale dei cittadini italiani
ed equiparati rilasciato dai Comuni, da cartacea diviene unicamente digitale con la tessera
G
che potrà essere ritirata anche presso gli uffici di Poste S. p. a.
Interventi speciali per Roma Capitale: stanziati 40 milioni di euro di competenza per il
di

2019 e 20 milioni per il 2020 per la soluzione dei problemi di dissesto delle strade a Roma.
tu

Sostegno ad imprese giovanili e artigiane: previsto il taglio del 40% dell’accisa per la
produzione del prodotto nei c.d. “micro birrifici” mentre per gli altri si prevede una lieve
iS

diminuzione del carico erariale, da 3 a 2,99 euro per ettolitro.


Disposizioni per i collaboratori scolastici. Gli addetti alle pulizie nelle Scuole dipendenti
gl

di enti privati e di ditte private, con lavori regolarmente appaltati, potranno essere assunti,
de

anche direttamente, dalle Pubbliche Amministrazioni attraverso una proceduta selettiva


pubblica prevista per titoli e colloquio.
Altri finanziamenti per la “lotta alla droga”: stanziati 7 milioni di euro, in tre anni, per
ità

progetti di prevenzione, in specie per gli adolescenti.


Disciplina restrittiva delle “Sale giochi” effettuata una stretta ulteriore sul rilascio di nuove
rs

licenze, allargati i divieti di ubicazione dei locali (rispetto alle Scuole), aumentati i controlli
ive
Un

15
i
sugli orari di apertura e per evitare, il più possibile, le frequentazioni minorili.

n
Infine, vi sono norme impegnative per l’emissione “garantita” dei biglietti per i concerti26.

co
ar
M
o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive

26Onde evitare il ripetersi di altre possibili tragedie, quali quelle recenti, per i concerti negli impianti
con una capienza maggiore di 5.000 posti, i biglietti venduti dovranno recare le indicazioni nominali
per identificare gli acquirenti.
Un

16
i
UNA SPERANZA DELUSA: GIUSTIZIA, SI CONTINUA A GIOCARE CON I MILIARDI.

n
co
In Corte, presso la Sezione tributaria, servivano 8/10 persone in più e altri ambienti
lavorativi per poter fissare per la decisione ricorsi tributari pari ad altri 3 miliardi di

ar
valore già nell’anno 2018 così arrivando al “controvalore di 10 miliardi del “deciso”:
ma, non è stato possibile avere quanto era necessario.

M
In una delle tante precedenti occasioni si scriveva sul problema, di livello almeno nazionale,
rappresentato dalla critica situazione della Sezione incaricata della giurisdizione tributaria

o
presso la Corte, con l’enorme arretrato ivi consolidato:

lm
“Speriamo che stavolta non finisca tutto nel nulla” come invece era avvenuto nel luglio del
2003 e successivamente nel 2013/14.

lie
Nella prima occasione, quando lo scrivente, verificato di aver inutilmente proposto negli
anni precedenti27 quei molteplici interventi organizzativi che, peraltro, per stretta necessità
ug
apparivano da realizzare, oltre a “denunciare” diverse delle situazioni che come potremo
vedere restano tutte ancora irrisolte, e per questo qui ancora esposte, chiese, ed ottenne, di
G
lasciare l’incarico amministrativo “direttivo” svolto nella Sezione Tributaria28. Tanto, pur
con rimpianto, trattandosi di un organismo giudicante che per la parte amministrativa e dei
di

relativi servizi giudiziari aveva contribuito a far nascere ed avviare dopo la istituzione
tabellare, avvenuta nel Luglio del 1999, richiesto e fortemente voluto dal suo fondatore, il
tu

primo magistrato titolare della Sezione, il Presidente Michele Cantillo29.


iS

Paradossalmente, ma neppure poi troppo nel ripensarci ora, si trattò dell’unica “misura
organizzativa” intrapresa dagli inerti vertici giudiziari allora in carica nella Corte che, per il
gl

resto, continuarono a chiedere e attendere passivamente interventi legislativi compiuti che


peraltro mai arrivarono. Una stasi durata almeno fino al febbraio del 2006 quando, con il
de

Decreto legislativo n.40, si avrà un tentativo di riforma del rito civile, anche nel grado di
legittimità. Tuttavia, come vedremo ottenendo dei modesti risultati pratici e infatti, da
quell’epoca, i ricorsi tributari arretrati da circa 30.000, in dodici anni, sono numericamente
ità

quasi raddoppiati.
rs

27
A partire dalla prima Relazione organizzativa fatta sulla Sezione tributaria dell’8 gennaio 2000, seguita il
ive

28 di quel mese da una corposa a firma del Dirigente superiore della Corte.
28
Per oltre nove anni complessivi dal luglio del 1999 in poi.
29
Il primo alto magistrato chiamato a rivestivi l’incarico di Presidente titolare. Entrambi provenienti dalla
Prima sezione civile, con il Direttore amministrativo che venne incaricato “ad interim” della nuova
Un

Cancelleria.

17
i
Siamo al 2018/19 e la storia, dopo 15 anni ed esattamente nei medesimi termini, si

n
ripete.

co
Una conclamata incapacità strutturale “di sistema” quella in argomento nella quale oggi,
analogamente a come avvenuto allora, siamo di fronte ad una “atipica” richiesta fatta da un

ar
Funzionario dello Stato, quella consistente nel poter lavorare meglio, e di più, “cercando” (e

M
potendo, mediante la realizzazione del Progetto che qui viene ancora esposto) di portare in
fissazione mediante il rafforzamento, con più idonea struttura, dell’Ufficio di Cancelleria

o
(presenti soli 21 dipendenti, oltre al Direttore, rispetto a quelli necessari nel numero di 30-

lm
32) quei 3 o 4.000 ricorsi aggiuntivi che, organizzando meglio, si possono portare a definire.
Con questi che, annualmente, sarebbero di entità pari ad un controvalore del “deciso”

lie
superiore di almeno 3 miliardi di euro30 ai livelli attuali, pur ottimi, e viste le percentuali di
esiti favorevoli con verificazione di tutte le ulteriori ricadute “economiche” di possibile
“entrata” per le finanze dello Stato31. ug
Mentre, al contrario di qualsiasi logica del bene comune, o peggio di alcun principio pratico
G
di “buona gestione” della cosa pubblica, si sono rinnovati gli ostacoli, di ogni possibile
profilo, anche minimali e burocratici, ma soprattutto di organizzazione rispetto ad una più
di

efficace azione amministrativa. Peraltro, questi sia giuridicamente che praticamente


inesistenti, concretizzandosi piuttosto nelle molteplici insipienze, incertezze, comunque
tu

incapacità programmatiche. Una serie di omissioni di attività capaci solo di bloccare


ottusamente il lavoro, senza proporre alcuna visione alternativa, azione di miglioramento
iS

intrapresa ed iniziativa utile per poter migliorare la gestione della struttura. Allora, una
insuperabile esigenza di dignità professionale, ben cosciente di tutto quello che si sarebbe
gl

già, come si potrebbe ancora fare, rispetto al “nulla” tuttora proveniente dai competenti
de

vertici della Corte, mi costringe nuovamente (e credo proprio definitivamente) a rimettere


l’incarico.
Una struttura operativa, la “Tributaria” che per poter assolvere alla sua essenziale
ità

funzione avrebbe immediata necessità di radicali interventi organizzativi e di una


idonea dotazione di mezzi materiali, locali ed uomini più che ulteriori modificazioni
rs

processuali o assegnazione di altri magistrati.


ive

30
Passando così dai 6/7 ai 9/10 miliardi di controvalore di quanto “deciso” in udienza: con un obiettivo
di attività che sarebbe stato possibile raggiungere già nel corso dell’anno 2018 mentre, invece, “rebus
sic stantibus” non verrà centrato neppure nel biennio 2019/2020.
Un

31
Stimabili fra 1.8 e 2.1 miliardi di crediti erariali da verificare poi in riscossione.

18
i
Trattandosi di una essenziale, anche se atipica, componente interna della Corte alla quale,

n
per espressa volontà di diversi successivi Primi Presidenti, in specie del compianto Pres.

co
Santacroce, sono poi tornato per altre due volte, riscontrando buoni risultati nell’attività
corrente, fino ai “record” del 201832 ma, contemporaneamente, esiti negativi di prospettiva

ar
“per impossibilità di fare”: di poter realizzare un compiuto “Progetto di attività. Dapprima,

M
rientrando nel 2013 nell’incarico, dopo quasi dieci anni di assenza poi, da ultimo, nel
settembre 2015, quando convinto a lasciare per quella difficile “missione presidenziale”

o
l’incarico di formazione per gli aspiranti vertici Direttivi degli Uffici giudiziari che stavo

lm
svolgendo, quale vincitore di una pubblica Selezione nazionale, presso la Scuola Superiore
della Magistratura.

lie
Resta da dire che, per lo scrivente, questa è stata veramente l’ultima possibilità di occuparsi
di tale problema nazionale (e di interesse europeo) peraltro di enorme impatto economico

ug
per le finanze dello Stato, ove si è responsabili di un contenzioso del valore di almeno 50
miliardi di euro di copertina33. Tanto, fornisce ampia riprova delle incapacità sistemiche
G
poiché sussiste, da tempo, in tutti gli operatori, studiosi e pratici della materia, un forte
dubbio di fondo: è in grado di provvedere al necessario l’attuale sistema della giurisdizione
di

ordinaria. Quella che vede al vertice politico amministrativo il Ministro della Giustizia,
Dicastero fondamentale nella complessiva struttura dell’Esecutivo34 organo posto a capo
tu

dell’Ordinamento giudiziario nazionale, con vertice funzionale la Corte di cassazione, in


quanto istituzione che, ai termini letterali dell’art.110 della Costituzione, dovrebbe:
iS

“Ferme le competenze del Consiglio superiore della magistratura: spettano al Ministro della
giustizia l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia”.
gl

Eppure, da decenni, dimostratosi (in)capace di gestire un fenomeno certamente complesso


de

quale è da quasi venti anni il contenzioso tributario presso il giudice ordinario di vertice.
Come ancor meglio vedremo, si tratta di un dubbio assolutamente fondato.
In Corte una situazione paradossale: oltre 100 giudici e solo 22 dipendenti.
ità

Nei fatti, al settore tributario della giurisdizione presso l’Organo giudicante di legittimità,
difetta essenzialmente quella parte che è stata affidata, dalla Carta fondamentale della
rs
ive

32
I cui risultati positivi sono certificati nella Relazione inaugurale, anno 2019, del Primo Presidente.
33
Si tratta del valore dichiarato, per obbligo, dai difensori abilitati delle parti pubbliche e private in sede
d’iscrizione del ricorso presentato: laddove, si sottolinea, le parti pubbliche propongono la metà circa dei
ricorsi.
Un

34
Insieme a quelli degli Esteri, Interni ed Economia e finanze.

19
i
Repubblica, alla competenza ministeriale amministrativo giudiziaria. Quella relativa alla

n
identificazione delle necessità, idonea dotazione e gestione di uomini, incentivi, progetti di

co
attività, mezzi e locali e non difetta più la componente di magistratura giudicante o addetta
allo spoglio che incredibilmente in quella struttura, come vedremo, ha superato il numero

ar
delle 100 unità. Anzi, la composizione giurisdizionale era arrivata, nel corso del 2018, fino a

M
quota 104 per attestarsi poi agli odierni 99 magistrati, 79 dei quali con funzioni giudicanti
di legittimità, “contro” i soli 22 dipendenti giudiziari presenti35 e comunque, anche il 2018 è

o
finito. Si può dire che il tempo sia scaduto, senza aver ancora operato alcuno di quegli

lm
interventi decisivi pur suggeriti, con contributi scritti e ampiamente dibattuti in ogni sede
ma che, soprattutto, erano, in parte progettuale assai rilevante, di possibile realizzazione già

lie
nell’anno trascorso.

L’ intervento legislativo per la “giustizia tributaria” non comprende la Cassazione.


ug
Così come, d’altronde, neppure il testo del D. l. n.119 del 23 ottobre 201836 comunemente
denominato “pace fiscale” è stato coordinato rispetto alle reali necessità e basta pensare, in
G
specie all’art.16 di quel testo con la norma dedicata al processo tributario e alla sua più
rapida necessità di informatizzazione, ma non al rafforzamento della Corte di cassazione
di

che ne costituisce il vertice processuale in un “sistema misto”. Intervento coordinato che si


tu

poteva ed anzi si doveva fare, considerate le attività giurisdizionali svolte nel sistema
giurisdizionale “misto” del contenzioso tributario dalla Cassazione. Eppure, le specificità
iS

giudicanti della Corte risultano invece espunte da ogni considerazione del legislatore: come
se le funzioni nel sistema della giurisdizione tributaria proprio non esistessero. Quindi, si è
gl

trattato di un’ennesima occasione sprecata, un altro possibile intervento mancato tanto che
de

ora appare difficile poter rimediare a lacune, errori ed omissioni oramai seriali. Allora,
occorre prendere atto senza rassegnazione alcuna, anzi continuando ad operare dedicando
il massimo impegno personale fino all’ultimo presso la struttura, della mancanza di volontà,
ità

in specie di quella dei vertici, ancora restati silenti, della Corte. Una ritrosia ad agire, ma
anche a suggerire soluzioni concrete, complessive, di fronte ad una perdurante situazione di
rs

emergenza conclamata: insomma, non si vuole proporre al Governo ed al Parlamento, nelle


rispettive responsabilità costituzionali, nulla di decisivo e di operativo come pure sarebbe
ive

possibile. Anzi, in realtà, neppure a tentare di fare qualcosa di maggiormente impegnativo,

35
Il cui numero potrebbe innalzarsi fino a 128, ove fossero nominati tutti gli “Ausiliari” previsti.
Un

36
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.147 del 23.10. 2018 e vigente dal giorno successivo.

20
i
quando invece sarebbe finalmente necessario “metterci l’anima”, oltre che la faccia, per

n
cercare di “salvare” insieme alla Sezione Tributaria, l’intera Corte di cassazione, organo

co
giurisdizionale di vertice del settore Giustizia nel nostro Ordinamento costituzionale. Tanto,
senza parlare dei riflessi tanto negativi per il Bilancio dello Stato, in aspetti “miliardari” del

ar
tutto sottovalutati. Quindi, non restava che lasciare quell’incarico, sperando che qualcosa

M
potesse succedere37.

o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

37
Come avvenuto effettivamente dal 12 novembre del 2018.

21
i
IL RUOLO DELLA PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA DI CASSAZIONE

n
co
Occorre sottolineare che quando, nell’ambito del presente testo, si formulerà una compiuta
proposta per il riconoscimento di uno “specifico status funzionale” al personale della Corte

ar
che, considerata la molteplice complessità dei compiti di servizio “per obbligo” da compiere,
presso l’Istituzione giudiziaria superiore, dovrebbe venire diversamente “retribuito”. Tale

M
previsione - richiesta, quindi, simmetricamente, riguarda gli amministrativi in servizio negli
uffici della Procura generale della Corte. Infatti, analoghe richieste per il riconoscimento di

o
un trattamento “differenziato” devono intendersi estese alle omologhe figure professionali

lm
dei dipendenti dall’Ufficio requirente nazionale presso la Corte nazionale giudicante. Tanto,
in considerazione di quello stretto legame funzionale di attività intercorrente fra i due Uffici

lie
superiori: si pensi, oltre alle funzioni requirenti svolte nel settore della giurisdizione
civile38. Ad esempio, alle fondamentali competenze nazionali che Costituzione39, Codici
ug
processuali, leggi e decreti attribuiscono all’Ufficio di Procura generale processualmente
complementari a quelle giudicanti della Corte40, in tema di adempimenti per l’esecuzione
G
delle statuizioni confermative delle pene, anche pecuniarie. Queste sono da compiere
insieme con le attività di esecuzione “per norma” conseguenti alla intervenuta stabilità della
di

fattispecie ricorsa oggetto di decisione che nel sistema processuale diviene “definitiva” agli
effetti dell’art.27 della Costituzione, proprio con il giudicato di Cassazione41.
tu

In conseguenza, rispetto alle sanzioni di derivazione penalistica specificamente applicate


iS

dai collegi all’esito del giudizio avutosi nel grado di esame di legittimità, svolto in Corte,
destinate, quali proventi specifici42, alla Istituzione dell’Amministrazione penitenziaria:
gl

“Cassa delle ammende”.


Ovvero, più in generale, a quelle relative all’intero settore delle “spese di giustizia”.
de
ità

38
Per le funzioni civili del Procuratore generale presso la Corte si vedano gli artt.69 -73, 363 (ricorso
nell’interesse della legge), 380 bis e 380 bis1del Codice processuale civile.
rs

39
In specie, l’art.112 della Carta fondamentale.
40
Anche presso gli uffici di Segreteria civile della Procura generale sono stati destinati, dall’Aprile del
ive

corrente anno, quattro Ispettori del corpo della Guardia di Finanza.


41
Ex articoli 626, 648 e seguenti, 655, 660 e 664 del Codice di procedura penale,179, 180, terzo comma e
l’art.184 delle correlate Disposizioni per l’attuazione del medesimo. Inoltre, l’art.28 del Regolamento per
l’esecuzione del Codice di procedura penale dato con il D. m. della Giustizia del 30 Settembre 1989, n.334.
Un

42
Teoricamente, si tratta di oltre 200 milioni di euro di competenza negli ultimi cinque anni.

22
i
UN ALTRO PROVVEDIMENTO IN MATERIA: la c.d. “PACE FISCALE”.

n
co
L’inefficienza del sistema Giustizia, insieme alla non prevedibilità degli esiti giudicanti del
relativo contenzioso, è situazione oramai diffusa, e per questo temuta, a tutti i livelli

ar
giurisdizionali, malgrado la funzione di “nomofilachia” interpretativa svolta dalla Corte.
Oltre la legittima e fisiologica possibilità di revisione della prima istanza giudicante che il

M
sistema consente, attribuzione funzionale messa a grave rischio dal gigantismo giudiziario
che, da decenni, ormai l’affligge tanto da rappresentare per l’Italia, in Europa ed oltre, gravi,

o
crescenti fattori negativi, funzionali ed economici.

lm
Laddove, però, questi aspetti “critici” nella considerazione di molti operatori e potenziali
investitori esteri si uniscono, in negativo, ai tempi lunghi di risoluzione del contenzioso che

lie
costituiscono grave patologia “cronica” del nostro sistema giudiziario. Come alle numerose
altre contraddizioni di sistema esistenti, leggi carenza di mezzi, uomini e locali a supporto
efficiente della giurisdizione. ug
L’inefficienza provoca all’economia nazionale danni, annualmente miliardari.
G
Infatti, l’entità di questi aspetti dannosi è prudenzialmente calcolabile in almeno 10 miliardi
di euro l’anno, rispetto agli oltre 200 complessivi economicamente generati nell’ambito del
di

“Sistema della giustizia ordinaria”43 e di questi una significativa parte (entità calcolabile in
almeno tre miliardi annui) viene originata dalle gravi inefficienze sussistenti nella Corte
tu

superiore, in specie nel settore della giurisdizione civile-tributaria.


iS

E’ necessario ed urgente intervenire, attraverso un complesso coordinato di misure, per


incidere in termini positivi sull’efficienza del sistema. Infatti, nel nostro Paese, “settore
gl

giustizia” si configura, da anni, una situazione complessa di essenziale criticità che occorre
sempre più monitorare oltre che, con sempre migliore precisione quantificare, con spirito
de

propositivo, finalizzato in vista dell’adozione efficaci, rapide quanto concrete soluzioni


organizzative “di sistema”. Misure impegnative che dovranno essere applicabili all’intera
platea degli Uffici giudiziari esistenti a partire dal vertice costituzionale, di ordinamento
ità

giurisdizionale, la Corte di cassazione, per estendersi poi verso tutti gli altri costituiti: poco
più di mille nel complesso, ai quali risultano attualmente addetti appena 34.000 dipendenti
rs

In effetti, tale aspetto deficitario della nostra vita nazionale dovuto al funzionamento
ive

43
Secondo le analisi economico statistiche della CGIA di Mestre e di altri qualificati osservatori la cifra
calcolabile per “danni da inefficienza” della “giustizia italiana”, in specie “civile - tributaria” sale fino a 16
miliardi di euro l’anno. Tanto si somma inoltre all’entità incalcolabile degli effetti negativi collaterali
Un

ricadenti sull’intero corpo sociale nazionale.

23
i
imperfetto, dilatorio e comunque assai costoso44 del sistema della giustizia, in specie

n
di quella ordinaria, costituisce, ormai da troppi anni, uno dei nostri principali ed

co
irrisolti problemi.
Nella verifica dei fatti, le disfunzioni sistematiche, manifestate dagli esiti opposti avuti per la

ar
stessa vicenda processuale nei gradi di giudizio nel merito, unitamente all’abnorme durata

M
che spesso assume il rito giudicante, causano poi la sovraesposizione funzionale della Corte
(che, da “Suprema”, diviene nei fatti un organo considerato di “terzo grado”), oberata da

o
quasi 90.000 ricorsi all’anno, creando “incertezza obiettiva del diritto”.

lm
Il nostro sistema giudiziario, gli esiti lunghi e incerti, allontana gli investitori esteri.

Tanto da riuscire ad allontanare “in via preventiva” molti di quelli che potrebbero essere

lie
possibili investitori esteri ostacolando, in modo sensibile, tante iniziative imprenditoriali
“esterne od interne” generando connessi esiti negativi che assumono entità di danno multi
ug
“miliardaria” per l’Economia nazionale nel suo complesso. Su tale punto, qui appena oggetto
di un accenno, si possono leggere ampie quanto puntuali analisi ripetutamente svolte dalla
G
Commissione Europea, dal Consiglio d’Europa, dall’OCSE e dalla BCE, BANCA d’ITALIA, di
Università, Centri di ricerca, qualificate istituzioni di Economia, pubbliche e private,
di

associazioni ed osservatori giuridico economici nazionali ed esteri.


tu

Ora, con riferimento alla giustizia in generale, alla Corte di cassazione ed in specie al
problema centrale della giurisdizione civile “tributaria” deve dirsi che quanto
iS

tentato finora si è dimostrato inutile, semplicemente perché si è sempre sbagliato il


modello dell’intervento: infatti, servono risorse, mezzi, sistemi, locali45 ed uomini,
gl

non altro46.
de

Insomma, si è di fronte ad un sistema strutturalmente assai carente che appare in deficit


costante, sotto aspetti essenziali di analisi, miglioramento gestionale e sostanziale assenza
di ideazione progettuale. Oltre che privo di alcuna efficace organizzazione giudiziaria tale
ità

da mortificare, sempre più spesso, a causa della strutturazione imperfetta dei servizi resi, e
nei conseguenti risultati pratici, le legittime aspettative costituzionali dei cittadini che per
rs
ive

44
In particolare, il processo civile resta quello che consegue i peggiori risultati funzionali in termini di
efficienza, durata prevedibile ed eseguibilità delle decisioni assunte; inoltre, risulta economicamente
costoso sotto l’aspetto dei contributi giudiziari da dover versare all’Erario.
45
In senso materiale, ambienti fisici lavorativi “idonei” a svolgervi attività lavorative.
Un

46
Leggi ulteriori riforme processuali calate dall’alto e senza mezzi.

24
i
necessità e sempre meno per scelta, considerato il calo generale del contenzioso nazionale,

n
diventano “utenti della giustizia”47. Inoltre, e non sembri una notazione paradossale, fra le

co
“vittime dell’attuale sistema” devono ricomprendersi, in primo luogo quali cittadini, poi
quali operatori del settore, gli stessi dipendenti dell’Amministrazione giudiziaria, e dei ruoli

ar
e servizi collegati del Dicastero.

M
Mancano le “motivazioni soggettive” agli operatori del “Servizio giustizia”

Si tratta di soggetti “costretti” dall’inefficienza strutturale, originata dall’incapacità direttiva

o
funzionale quanto “gestionale” che, da anni, costituisce la caratteristica intrinseca “propria”

lm
del Ministero di Giustizia, a lavorare in Uffici giudiziari dotati di locali non idonei48, di mezzi
scarsi, con utilizzo di tecnologie informatiche obiettivamente obsolete e spesso sforniti di

lie
risorse disponibili: tanto da essere, ormai da tempo, privi di ogni motivazione: di un “senso
di missione” che appare componente soggettiva necessaria da riconquistare.
ug
Per poterlo fare mancano, però, delle reali capacità dirigenziali da esplicare attraverso una
continua progettualità migliorativa, insieme ad una reale capacità d’innovazione.
G
Comunque, sempre con ritardo, vengono rese disponibili al “sistema della giustizia” risorse
assolutamente inadeguate in relazione anche alle “necessità minimali”, quelle di base, degli
di

oltre mille uffici giudiziari ed equiparati attualmente esistenti. Con le relative dotazioni che
tu

dopo i discutibili accorpamenti di sedi avvenuti nell’ultimo decennio49 sono poi distribuite
con ritardi pluriennali e dosimetria errata rispetto alle reali esigenze. Risorse che, invece,
iS

sarebbero essenziali per poter corrispondere, anche nei tempi, in modo sufficiente, rispetto
alle molteplici “richieste giustiziali” provenienti dalla società civile, dai cittadini, come dagli
gl

operatori economici, commerciali e professionali e, proprio da qui, originano gli ingenti


de

danni alla collettività sociale.


Occorre prevedere un “Piano Marshall”, di durata decennale, per poter migliorare il
complessivo “sistema della giustizia” in Italia.
ità
rs

47
Altro problema è quello dell’elevata litigiosità sociale: si tratta di un fattore strutturale che il Sistema
ive

Italia deve poter correggere nel tempo attraverso la migliore “formazione civica” dei suoi cittadini.
48
Uffici giudiziari che sull’intero territorio nazionale spesso sono ubicati in locali inidonei, anche
trecenteschi, oppure mal costruiti, la cui sicurezza, anche statica, è drammaticamente emersa con il caso
emblematico del Palazzo di giustizia di Bari.
Un

49
Attuando una cd “revisione dell’esistente geografia giudiziaria” che non ha risolto alcun problema..

25
i
(LA) “AZIENDA GIUSTIZIA ITALIA”

n
co
Eppure, se è vero che “la Giustizia” nei suoi essenziali valori costituzionali e di autonomia
qualificata da dover garantire non può essere strutturalmente organizzata come azienda

ar
“operante su libero mercato”, almeno nel senso tecnico del termine, potrebbe diventare
però un sistema giudiziario più evoluto e efficiente.

M
Infatti, la ricerca di efficienza deve avvenire migliorando i sistemi, mezzi ed uomini,
realizzandosi attraverso un ordinamento normativo moderno che ricerchi l’ottimale

o
utilizzo strutturale dei fattori e sia capace di curare la motivazione a dei protagonisti.

lm
Tanto più che, in parte notevole delle risorse necessarie, si può retribuire il sistema “in via
propria” attuando una sostanziale autonomia di gestione, ricordando che, dal Settembre del

lie
2015, questo è un obiettivo che non solo è possibile, ma anzi attuabile da subito. In specie,
rivendicando al personale in servizio, dei vari ruoli rivestiti, oltre alla titolarità delle azioni,
ug
la responsabile gestione di parte delle somme miliardarie che grazie al loro lavoro50,
annualmente, si riesce a far incamerare al fisco dello Stato: un risultato che avviene già ed in
G
termini quantitativi di grande rilievo economico e tuttavia molto può migliorare negli esiti
intervenendo sulle gravi deficienze strutturali sussistenti.
di

Al riguardo, occorre ridare delle “forti motivazioni” funzionali, morali ed economiche, al


restante personale giudiziario nella gestione e la responsabilità delle “risorse proprie” del
tu

settore, ovvero di quelle generate all’interno del “Sistema giudiziario”.


iS

In Cassazione un arretrato tributario del valore di oltre 50 miliardi di euro

Mentre, ora tornando al tema centrale dell’elaborato, cioè al “caso nazionale portato ad
gl

esempio” per un possibile intervento “progetto” occorre definitivamente verificare se, dopo
de

quasi vent’anni, il complessivo sistema della Giustizia “ordinaria” sia capace, ovvero lo sia
mai stato, in realtà, di riuscire a gestire il “settore della giurisdizione tributaria nel grado di
legittimità”: laddove esiste un arretrato giudicante che assume un valore documentale di
ità

oltre 50 miliardi di euro51.


Infine, come più volte accaduto in passato, a fine 2018, è arrivato, per iniziativa governativa,
rs

un provvedimento per consentire la definizione agevolata di cartelle esecutive e di vari altri


ive

50
Inquadrato nei ruoli funzionali dei Dipartimenti ministeriali della Giustizia: dell’Organizzazione
giudiziaria, Penitenziaria, Archivi notarili ed Uffici per le notificazioni, esecuzioni e protesti.
51
Un valore che è sostanzialmente pari a quello del contenzioso di “merito”, circa trecentomila cause,
Un

trattato nel 2017 dalle Commissioni tributarie in sede di giurisdizione tributaria “specializzata”.

26
i
carichi fiscali, anche molto datati (quelli relativi alle annualità fiscali dal 2000 al 2017). Tale

n
intervento legislativo urgente che, viste le finalità dichiarate, è stato definito comunemente

co
Decreto per la ”pace fiscale” (vedi oltre il testo) ha costituito un’iniziativa forse auspicabile
sia pure sotto alcuni limitati profili, magari solo per importi modesti e per venire incontro

ar
per quantità e termini di pagamento a soggetti contribuenti che versino in documentate

M
difficoltà economiche. Ora, rispetto ai 150.000 ricorsi iscritti dal 1999, cosa è successo.
Occorre subito dire, con chiarezza, che in Corte di cassazione i diversi provvedimenti

o
di chiusura fiscale agevolata o di condono, comunque tesi alla definizione dei ricorsi

lm
(almeno quattro) del tipo indicato, succedutisi nel tempo, variamente denominati,
nel periodo ventennale trascorso, non hanno mai avuto un’incidenza favorevole52 sui

lie
numeri dell’arretrato tributario della Corte.
Anzi, il loro impatto complessivo è stato del tutto marginale (fra il 3 ed il 4%).

ug
Infatti, come obiettivamente dimostrano i riporti dell’attività giudicante svolta dalle origini,
dai 6.000 ricorsi iniziali assegnati alla Sezione tributaria, nel giugno del 1999, siamo giunti
G
alle oltre 55.000 impugnative attuali che potranno raggiungere il numero di 60.000, nei
quasi venti anni di esistenza della struttura. In tal modo si è venuto a creare, in media, un
di

arretrato aggiuntivo che è risultato pari a 3.000 ed oltre impugnative ricorsuali, attraverso
successive stratificazioni di annualità ed in particolar modo prima dell’annualità 2010.
tu

Tanto è accaduto, nonostante la Corte di cassazione sia, in modo comunque encomiabile,


riuscita a fissare in udienza, giudicare e conseguentemente definire, nel medesimo periodo
iS

temporale, oltre 80.000 ricorsi53 un numero enorme e superiore ai 4.000 annuali, in media.
Tuttavia, con evidenza, il risultato tanto deficitario così ottenuto “a saldo negativo” riflette
gl

nei numeri la grave emergenza attuale.


de

Ciò si verifica sostanzialmente perché, in Corte, manca la platea degli interessati.


Infatti, trattandosi di una “terza istanza giudicante” che segue, alle volte di decine di anni54,
l’avvio del procedimento tributario di constatazione-accertamento, divenuto contenzioso,
ità

non vi è, oppure è molto limitata nelle sue dimensioni, la platea dei potenziali “interessati”.
rs

52
Tantomeno decisiva, siamo a meno del 4% dell’incidenza, posto che il totale (anni 1999/2018) consiste
ive

in circa 150.000 ricorsi iscritti: 84.000 decisi in 19 anni di attività, con sentenza, ordinanza o decreto.
Quindi, in vent’anni, meno di 6.000 ricorsi sono stati eliminati applicando condoni vari e quasi 60.000
sono quelli “arretrati” che restano da dover definire.
53
Quindi, oltre 4.000 in media all’anno.
Un

54
Sono in esame ancora situazioni impositive risalenti agli anni Ottanta: come il noto caso “Abbado”.

27
i
A conferma di questa affermazione si deve poter riflettere bene sul dato statistico seguente:

n
quello che vede “ricorrenti” in Corte solo poco più del 10% degli “interessati” ossia dei

co
soggetti risultati “soccombenti” nel secondo grado giudicante del contenzioso erariale (e
sono stati circa 120.000 i procedimenti di appello trattati dalle Commissioni nel corso del

ar
2017). Inoltre, di coloro che impugnano le sentenze sfavorevoli rese dalle Commissioni

M
tributarie in Appello, la metà circa sono rappresentate da parti statali55 per prima l’Agenzia
delle entrate, poi le altre Agenzie fiscali, tutte difese per legge dall’Avvocatura generale

o
dello Stato, oltre ai Comuni, le Regioni e gli altri Enti pubblici dotati, per legge, della potestà

lm
impositiva.
Resta da considerare che nell’applicazione pratica del provvedimento, con facile previsione,

lie
si verificherà, come avvenuto nel passato, un deteriore “effetto di blocco preventivo” di
entità più o meno incidente sull’attività giurisdizionale della Corte, fino a fine 2020. Tanto

ug
poiché, la presentazione dell’istanza di sospensione insieme alla preannunciata adesione ai
benefici, nei termini di legge, effettuabile entro il 31 maggio 2019, causerà una sensibile
G
riduzione numerica della platea dei ricorsi che per la “materia in contenzioso” restano
“indifferenti al condono” potendo essere fissati per la decisione in udienza e tale situazione
di

di difficoltà si protrarrà nel tempo almeno per un biennio. Tuttavia, si possono verificare
ulteriori effetti negativi perché, nel mentre, degli altri ricorsi già fissati per la loro decisione,
tu

come accaduto per il provvedimento simile della cd “rottamazione bis” varato nel 2017, ma
ora siamo a quella denominata “ter”, dovranno essere tolti dai ruoli delle adunanze o
iS

udienze nel frattempo stabilite. In conseguenza, la situazione comporterà in concreto una


duplicazione di attività di magistrati e dipendenti, con sicuro aggravio delle procedure
gl

amministrativo giudiziarie obbligate anche presso la Corte, cui conseguono delle maggiori
de

difficoltà per la fissazione dei ricorsi in udienza. Quindi, fino al 31 Dicembre del 2020, può
prevedersi un ulteriore, inevitabile, aumento dell’arretrato esistente con incidenza della
minore ricaduta operativa nel biennio 2019/2020.
ità

Inoltre, deve ancora sottolinearsi come il decreto convertito n legge dal Parlamento non sia
risultato coordinato al complessivo sistema della “giustizia tributaria” e infatti basta leggere
rs

l’art.16 di quel testo, per riscontrare totalmente ignorati i compiti giurisdizionali “di vertice
ive

giudicante nazionale del contenzioso erariale” svolti nel sistema dalla Corte di cassazione.
Quindi, in realtà, non esiste un’alternativa o alcun altra soluzione operativa possibile
Un

55
Queste, nel 2017, sono state oltre 6..000.

28
i
rispetto a quella indicata nel presente studio propositivo e progettuale e, da sempre,

n
propugnata: la via è quella del raggiungimento dell’efficienza giudiziaria nella Corte.

co
Ovvero, consistente nel fornire moderni sistemi operativi, idonei mezzi, uomini, incentivi e
collegate motivazioni migliorando anche il benessere degli ambienti lavorativi utilizzabili.

ar
Sono questi, e non altri, gli elementi veramente essenziali per poter adeguare la struttura

M
della Corte rispetto alle necessità sia giurisdizionali che amministrative od anche erariali e
agire perseguendo, con fatti ed atti concreti, un compiuto progetto decennale di efficienza e

o
di recupero dell’arretrato.

lm
Al riguardo, come il lettore potrà letteralmente constatare leggendo quanto scritto oltre, nel
capitolo dedicato alla “Relazione Palumbo”56 si attendono ancora risposte rispetto a quanto

lie
venne “denunciato” dallo scrivente, con impressionante attualità fin nei dettagli numerici
delle previsioni di criticità fatte nel Giugno del 2003.

ug
SINTESI: I PRINCIPALI FATTORI DISFUNZIONALI DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA

Il grave problema nazionale causato delle disfunzioni della Giustizia in Italia, con enorme
G
ricaduta economica, è dovuto a un triplice ordine di fattori negativi, fra di essi concomitanti:
a) la diffusa mancanza di educazione civica e collegato alto tasso di litigiosità individuale;
di

b) l’estrema farraginosità del dispersivo quadro normativo sia di diritto sostanziale che di
tu

quello processuale con la vigenza di un numero abnorme, confuso e contraddittorio di fonti


legislative, spesso mal formulate;
iS

c) l’inefficienza complessiva del sistema giudiziario che risulta essere totalmente scollegato
dalle necessità dei processi economici e dalle esigenze funzionali di una economia moderna
gl

e concorrenziale di uno Stato europeo evoluto.


de
ità
rs
ive
Un

56
Vedi le pag. 259 e seguenti del libro di testo.

29
i
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI

n
co
Il testo del c.d. Decreto fiscale convertito in legge 57

Anticipiamo qui una rassegna schematica dei principali contenuti del “Decreto legge fiscale”

ar
n.119 del 23 Ottobre 2018 che, dopo essere stato convertito in legge dal Parlamento il 13
dell’ultimo mese del decorso anno, è stato pubblicato, con il n.136 nella Raccolta degli atti

M
legislativi della Repubblica, il 17 Dicembre 2018, nella Gazzetta Ufficiale successiva.

o
I principali istituti contenuti nel testo del D.l. fiscale per l’anno 2019 convertito nella

lm
legge n.136 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale s. o. n.293 del 18 dicembre 2018.

Il decreto fiscale, per l’anno 2019, con il testo contenente novità e modifiche introdotte a

lie
seguito della conversione in legge del collegato alla “Legge di Bilancio”, è stato pubblicato
nella G. Ufficiale del 18 dicembre 2018. Infatti, il Decreto, in origine n.119 del 23 Ottobre
ug
2018, è stato poi convertito nella legge n.136 del 13/17 dicembre 2018 e contiene tutte le
novità in materia di fiscalità con le misure urgenti approvate, in ultimo, dalla Camera dei
G
deputati Parlamento nel testo definitivo nel quale sono state mantenute le ultime modifiche
apportate dal Senato. Durante il lungo e travagliato iter di approvazione del provvedimento
di

fiscale le regole applicative della “pace fiscale” e della cd “rottamazione ter” hanno subito
tu

nei lavori parlamentari numerose e continue modifiche emendative rispetto alla versione
originale del documento. Fra queste, il così detto condono, tombale o meno, è stato espunto
iS

dal testo normativo in via definitiva, nel mentre l’assetto complessivo dell’intervento sulla
“pace fiscale” risulta completamente cambiato rispetto alle misure previste inizialmente dal
gl

testo del decreto erariale per l’anno 2019. Infatti, nella fase di conversione in legge nel testo
approvato non è più presente quella possibilità di “dichiarazione integrativa speciale” che
de

consentiva all’elusore fiscale di poter far emergere fino a 100.000 euro per le somme non
dichiarate e nemmeno più, almeno rispetto alla versione originale, il cd “saldo e stralcio”
ità

delle cartelle esattoriali per i contribuenti in difficoltà. La normativa sulla “pace fiscale” ha
mantenuto invece le ultime novità in tema di rottamazione “ter”, ovvero più rate e scadenze
rs

per pagare i debiti e la sanatoria per le irregolarità formali contenute nella dichiarazione
dei redditi rese sanabili tramite il versamento di 200 euro per ciascun periodo d’imposta.
ive

È stata confermata l’introduzione obbligatoria della fattura elettronica dal 1° gennaio 2019

57
Una analisi più completa riportando il testo integrale del provvedimento di urgenza, viene svolta nella
Un

parte finale del presente testo.

30
i
nonostante il diffuso malcontento manifestato da varie categorie libero professionali, in

n
particolare con le proteste di commercialisti, titolari di Partita IVA, imprenditori, artigiani

co
ed alcune forze politiche58, contro la misura, peraltro stabilita da un precedente governo.
A quella data si era ancora in attesa dell’approvazione del testo della Legge di Bilancio 2019

ar
e della manovra economica complessiva per il triennio fino al 2021. Ovvero, del documento

M
finanziario principale cui è strutturalmente collegato il decreto fiscale 2019 definitivamente
approvato poi il 30 Dicembre 2018 del quale vediamo in schematica rassegna le novità

o
introdotte, in sede definitiva, dal Parlamento.

lm
Il testo normativo coordinato, a seguito della conversione nella legge del 17 Dicembre 2018,
n.136, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale n.293 del 18 dicembre 2018.

lie
Il provvedimento in esame prevede, con decorrenza dal 1° gennaio 2019, l’obbligo della
fatturazione elettronica di ogni transazione, oltre a contenere le regole stabilite in tema di

ug
procedure beneficiate per ottenere con la definizione delle pendenze la c.d. “pace fiscale”,
e la coeva procedura di “rottamazione ter” attivabile per le pendenze arretrate con l’Erario
G
esecutivo dello Stato. Le novità contenute nel testo definitivo riguardano l’ampliamento e la
definizione dei vari capitoli normativi stabiliti su diverse misure, in primo luogo, attraverso
di

quelle sensibilmente riduttive dei termini dell’ex condono.


Nella specie, l’emanazione di un decreto fiscale collegato alla Finanziaria59 come in tutti i
tu

precedenti casi governativo parlamentari del genere, viene opportunamente stabilita dal
Governo al fine di poter racchiudere, in un unico testo, tutte le disposizioni più urgenti da
iS

dover prendere in materia fiscale, oltre che per alleggerire la struttura redattiva del
Bilancio dello Stato, per il 2019.
gl

Il testo pubblicato, dopo le modifiche apportate, presenta un indice corposo suddiviso in


de

capitoli contenenti le disposizioni tanto attese in materia di “pace fiscale” e per l’obbligo
della “fatturazione elettronica”.
ità

Le misure in favore dei cittadini “truffati” dalle banche

Sono presenti nel testo delle norme importanti in materia di lavoro insieme ad altre misure
rs

urgenti quali le tematiche relative al fondo per il ristoro dei risparmiatori bancari “truffati”
ive

58
Categorie che hanno pubblicamente manifestato il loro dissenso in piazza di Montecitorio nella giornata
del 12 Dicembre 2018, il giorno prima dell’approvazione definitiva.
Un

59
Manovra, definitivamente approvata il 30 Dicembre 2018 e pubblicata in G.U. il giorno successivo.

31
i
dagli istituti di credito, oppure la proroga del prestito statale per Alitalia.

n
Vediamo allora le principali misure contenute nel testo ufficiale del decreto fiscale:

co
• la definitiva regolamentazione della procedura di rottamazione cronologicamente

ar
definita “ter” resa possibile per le cartelle esattoriali;

M
• le nuove norme rendono poi possibili varie ipotesi di definizione agevolata delle
controversie insorte tra i contribuenti e l’Agenzia delle Entrate;

o
• avvio dell’obbligo della fattura elettronica dal 1° gennaio 2019 senza incorrere in

lm
sanzioni per i primi sei mesi;

lie
• altre semplificazioni fiscali in tema di fatturazione elettronica, tra le quali la
possibilità di emissione del titolo entro dieci giorni dalla data dell’operazione.


ug
l’obbligo generalizzato di memorizzazione e trasmissione telematica dei
corrispettivi;
G
• la previsione del processo integralmente digitale per la giustizia tributaria60.
di
tu

Il Decreto fiscale n.119 del 23.10.2018, normativa introdotta per l’anno 2019, è stato
trasfuso nel testo della legge di conversione n.136 del 2018, con successiva pubblicazione
iS

nella Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre 2018.


Si tratta di una sede normativa laddove le regole in tema di “pace fiscale” che dovrebbero
gl

portare ad un nuovo, e migliore, rapporto con l’Erario statale occupano un voluminoso


de

capitolo nel corpo del decreto che andiamo ad esaminare.


Tra le principali novità della normativa in esame, vi è stata la cancellazione della possibilità
di presentare una “dichiarazione integrativa speciale” finalizzata all’adesione alla pace
ità

fiscale. Ipotesi cassata, in quanto ritenuta “premiale” dell’illegalità eliminata insieme alla
misura, inserita in un successivo atto normativo, prevedente il “saldo e stralcio delle cartelle
rs

non pagate” per i contribuenti in difficoltà. Quindi, senza produrre una dichiarazione
ive

“integrativa speciale” non sarà più possibile regolarizzare gli importi, e conseguenti

60
Senza neppure citare l’esistenza dell’ultimo grado di giudizio del contenzioso tributario con l’esame di
Un

legittimità che avviene in Corte di cassazione.

32
i
versamenti, omessi nella dichiarazione dei redditi: una situazione nella quale i contribuenti

n
in debito potranno sanare solo quanto (comunque) da essi oggetto di dichiarazione al Fisco.

co
Vero, d’altra parte, il Parlamento ha contestualmente approvato, statuendola ad importo
fisso, la possibile sanatoria delle sanzioni elevate dagli Enti impositori per gli errori formali

ar
commessi nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Mentre, per quanto riguarda la

M
“rottamazione Ter” delle cartelle esattoriali dello Stato, si deve opportunamente ricordare
che tale rinnovata possibilità è prevista anche per coloro che avevano aderito beneficiando

o
della precedente “rottamazione bis” e versato nei termini almeno una rata. In tal modo, i

lm
contribuenti hanno la possibilità di ridefinire, e chiudere, il proprio debito con il Fisco per le
annualità erariali ricomprese, relative al periodo pluriennale intercorso tra il 2000 ed il 31

lie
dicembre 2017 alle seguenti condizioni agevolate:
1) l’eliminazione del pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora;

ug
2) la possibilità di rateizzare il pagamento in 5 anni pagando un interesse ridotto del 2%
l’anno;
G
3) la possibilità di “compensare” i debiti con il Fisco con i crediti nei confronti della Pubblica
amministrazione.
di

MISURE SUL CONTENZIOSO TRIBUTARIO


tu

In materia di “pace fiscale” sono state previste inoltre diverse ipotesi finalizzate alla
definizione agevolata delle controversie giudiziali attualmente in corso tra i contribuenti e
iS

l’Agenzia delle Entrate, per tributi erariali statali e, nello specifico, viene prevista la
definizione agevolata nelle seguenti ricorrenze:
gl

• dei carichi affidati all’Agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione
de

europea;

• delle controversie tributarie correnti nei confronti dell’Agenzia delle entrate;


ità

• degli atti del procedimento di accertamento;


rs

• degli atti derivanti dai procedimenti verbali di contestazione;


ive

• delle imposte di consumo.

Altra notazione importante: si deve ricordare che restano escluse da ogni possibile
Un

beneficio della c.d. - pace fiscale - le somme di provenienza dall’estero.

33
i
Mentre, per quanto riguarda le modalità dell’obbligo della fatturazione elettronica, esse

n
sono accompagnate alle novità sulle semplificazioni fiscali contestualmente presenti nel

co
testo della decretazione fiscale. Laddove, in effetti, il secondo capitolo del testo del decreto è
stato interamente dedicato all’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica e alle

ar
relative disposizioni attuative, anche in materia di coeva semplificazione degli obblighi

M
fiscali. In proposito, occorre notare che, oltre alla confusione, obiettivamente emersa dopo
la pubblicazione della nota contenente specifici richiami normativi e di attività, anche di

o
derivazione europea61, intesi al necessario rispetto del corretto trattamento dei relativi dati

lm
personali (Garante della Privacy) nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, le principali
novità sulla fattura elettronica sono due. In particolare, la prima consiste in una sostanziale

lie
“moratoria semestrale” dalle sanzioni irrogabili per eventuali ritardi nell’invio delle fatture
che non condizioneranno i termini di liquidazione dell’IVA. In effetti, non è stata approvata

ug
la proposta proroga, di tre mesi, fino al 30 settembre 2019, della moratoria sulle sanzioni
applicabili per l’invio ritardato delle fatture elettroniche. Pertanto, con decorrenza dal 1
G
luglio del 2019, le trasmissioni che avverranno fuori dai termini temporali prescritti
verranno ad essere sanzionate a termini di legge; nel mentre, la seconda novità stabilisce
di

che, a partire da quella data, la fattura elettronica potrà essere inviata “entro dieci giorni”
dal compimento della relativa operazione. Infatti, il Parlamento non ha deciso di prorogare
tu

l’avvio dell’entrata in vigore della fattura elettronica, vigente dal 1° gennaio del corrente
anno, per la fondamentale ragione che la misura risulta di importanza strategica per
iS

l’equilibrio del bilancio dello Stato dovendo poter garantire, per il prossimo triennio, un
gettito erariale di circa 2 miliardi di euro annui periodici, somme che ormai non è più
gl

possibile reperire in altro modo. Andando più nel dettaglio, sono diversi gli aspetti relativi
de

alla “fatturazione elettronica” presenti nel testo definitivo del decreto fiscale collegato alla
Legge di Bilancio:
ità

1. disposizioni di semplificazione per l’avvio della fatturazione elettronica;

2. disposizioni di semplificazione in tema di emissione delle fatture;


rs

3. disposizioni di semplificazione in tema di annotazione delle fatture emesse;


ive

61
Ricordiamo che dal Maggio del 2018 è vigente, in Italia, la normativa Europea sulla “privacy” a garanzia
Un

della riservatezza nel trattamento dei dati personali.

34
i
4. disposizioni di semplificazione in tema di registrazione degli acquisti;

n
co
5. semplificazioni in tema di detrazione dell’IVA;

6. disposizione di coordinamento in tema di fatturazione elettronica.

ar
La rottamazione c.d. “ter” nelle misure inserite nel testo del Decreto fiscale 2019.

M
Proponendo richiesta di c.d. “rottamazione ter” ovvero ricorrendo alla nuova possibilità di

o
cui alle norme in commento delle cartelle esattoriali, il contribuente in debito con il Fisco

lm
potrà beneficiare di ulteriori “agevolazioni” rispetto alle precedenti procedure di specie. I
contribuenti interessati al benefici potranno, infatti, sanare le proprie posizioni debitorie

lie
senza pagare le relative sanzioni e gli interessi di mora e inoltre è più favorevole il periodo
di tempo che viene concesso per il versamento delle somme dovute, ora pari a cinque anni.

ug
Il pagamento dei debiti erariali potrà essere effettuato in “unica soluzione” entro il 31 luglio
2019, oppure tramite le nuove regole stabilite per i pagamenti erariali rateizzati, fino a dieci
G
rate. Ancora, vi sono le ultime novità contenute nel testo definitivo della normativa fiscale
convertita in legge dal Parlamento il 12 dicembre 2018, in merito alla “terza rottamazione”
di

riguardano l’aumento del numero complessivo di rate e il raddoppio delle scadenze entro le
quali poter pagare dal 2020. Nel dettaglio: nel 2019 si pagheranno due rate, ciascuna del
tu

10% dell’importo, con scadenza il 31 luglio, per la prima, ed il 30 novembre, per la seconda.
iS

Ancora, dal 2020 si dovranno pagare le restanti (18) diciotto rate rispettando le quattro
scadenze fissate per l’ultimo giorno dei seguenti mesi: il 28 febbraio, il 31 maggio, il
31 luglio e il 30 novembre, di ogni anno. Nel caso in cui si opterà per il pagamento in forma
gl

rateale, il contribuente sarà assoggettato ad un tasso di interesse ridotto del 2% l’anno,


de

anziché a quello del 4,5%, che veniva previsto dalle precedenti composizioni fiscali
beneficiate. I contribuenti che hanno aderito alla rottamazione-bis devono mettersi in
regola con i pagamenti delle prime tre rate tramite il saldo, anche della sola rata di
ità

novembre, entro il 7 dicembre 2018. Inoltre il debitore potrà utilizzare portandolo in


compensazione per tutti i versamenti necessari a perfezionare la definizione fiscale, i crediti
rs

non prescritti, certi liquidi ed esigibili, per somministrazioni, forniture, appalti e servizi,
ive

anche professionali, maturati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Sono esclusi
dall’ultima rottamazione i seguenti debiti:
1) le somme dovute a titolo di “recupero di aiuti di Stato” non dovuti ai sensi dell’art.16 del
Un

35
i
Regolamento UE 2015/1589 del Consiglio del 13 luglio 2015;

n
2) i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;

co
3) le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e
sentenze penali di condanna;

ar
4) le sanzioni, quando diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione

M
degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.

Interventi sulle partite IVA: trasmissione telematica dei corrispettivi e avvio della

o
“lotteria degli scontrini”.

lm
Collegato all’avvio dell’obbligatorietà di fatturazione elettronica vi è quello generalizzato di

lie
memorizzazione e correlata trasmissione telematica, su piattaforma digitale dell’AE, dei
corrispettivi dichiarati. Per la fatturazione elettronica dei cespiti, come si è detto, l’entrata

ug
in vigore dell’obbligo è stata fissata al 1° gennaio del corrente anno. Mentre, per l’obbligo di
emissione dello scontrino elettronico e della trasmissione telematica dei corrispettivi sono
G
previste due date di avvio:
a) a partire dal 1° luglio 2019 per i soggetti fiscali con volume di affari superiore a 400.000
di

euro;
b) con decorrenza dal 1° gennaio 2020 per i restanti soggetti obbligati.
tu

Tanto consentirà di eliminare alcuni degli adempimenti contabili attualmente imposti:


iS

-come l’obbligo di tenuta dei registri, di conservazione delle fatture e degli scontrini, oltre a
consentire un controllo maggiore e meno invasivo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
gl

Inoltre, dal 1 gennaio del 2020 è stato previsto l’avvio anche della premiazione dei virtuosi
de

“richiedenti” fortunati, tramite una: “ Lotteria degli scontrini”62.


ità
rs
ive
Un

62
Una possibilità premiale che viene prevista per tutti i contribuenti regolarmente “emittenti”.

36
i
QUANTO VALE IL “SETTORE DELLA GIUSTIZIA” IN ITALIA

n
co
Occorre andare avanti nel discorso che resta da meglio sviluppare, in termini più concreti,
analizzando gli effetti economici negativi nei profili attuali di “danno erariale” determinati

ar
dalla sistematica presenza di “disorganizzazione giudiziaria” negli oltre mille uffici che sono
sedi di giustizia, con al vertice la pur molto produttiva Corte di cassazione.

M
Così faremo, tralasciando per il momento il problema principale, il “caso paradigmico” dato
dalla ingestibile situazione della giurisdizione tributaria nel grado di legittimità, ove sono

o
fermi ricorsi, “in arretrato”, che valgono diverse decine di miliardi di euro, per cercare di

lm
affrontare il tema organizzativo in termini più generali e per l’intera platea degli uffici.
Allora, deve dirsi che il “settore della Giustizia” in Italia, da un lato, rappresenta una fonte

lie
attuale di entrate economiche di enorme rilevanza per il Bilancio dello Stato: poiché,
unitamente agli ambiti collegati di attività, muove un complesso economico del valore di
ug
almeno 200 miliardi l’anno, coinvolgendo nelle sue attività centinaia di migliaia di operatori
giuridici e di numerose altre categorie professionali ed ausiliarie quali i vari consulenti od il
G
personale di studio. Così come, dall’altro lato esaminato, fonte di disservizi e quindi di
danno collettivo nell’esercizio delle funzioni di sistema, con quelle espressione di un potere
di

fondamentale di “esercizio sovrano” dello Stato costituzionalmente dovute come da rendere


ai cittadini quale servizio: “fare giustizia”.
tu

IL “SERVIZIO GIUSTIZIA”
iS

Gli organi di questa spesso, nella contrastante applicazione delle norme vigenti, divengono
“causa genetica di gravi ritardi di risposta” per la conclusione dei procedimenti da dover
gl

rendere agli interessati e così creando danni ai cittadini, quando costretti a divenire “utenti
de

giudiziari, trattandosi di aspetti essenziali dei valori superiori di natura costituzionale da


assicurare in uno Stato di diritto63. Inoltre, in ogni settore, compiendo gravi sprechi di
attività con questi determinati, in generale, da ormai genetiche mancanze progettuali, in
ità

specie ministeriali. Aspetti di carenza sempre criticamente uniti nel provocare disservizio
rispetto alle procedure gestionali lacunose esistenti, spesso tramandate senza mai operare
rs

aggiornamenti, per interi decenni malgrado le innovazioni esterne in molti settori. Inoltre,
ive

occorre considerare come queste siano ingiustificatamente diversificate, tante e tali da

63
La “certezza del diritto” in uno Stato moderno deve anche rispettare nello sviluppo e nella soluzione dei
Un

suoi procedimenti giudiziari precisi contorni temporali per le definizioni giudicanti.

37
i
assumere una negativa, e anzi prevalente, valenza generale di sistema. Poiché, in effetti, nel

n
“settore della giustizia” ci troviamo di fronte, ormai da oltre tre decenni, ad una complessa

co
sommatoria di situazioni dis-organizzative giudiziarie, ampiamente “cristallizzate. Laddove,
alle tante carenze procedurali esistenti si accompagnano endemici ritardi organizzativi,

ar
incapacità gestionali e lacune tecnologiche. Quelli elencati, per osservazione del reale, sono

M
fattori limitativi di essenziale incidenza che in conseguenza generano grave, sistematica,
inefficienza operativa degli uffici giudiziari. Ove questi sono privi di mezzi e uomini e in

o
conseguenza diretta non supportano il “servizio giustizia” che dovrebbero rendere, creando

lm
rilevanti danni funzionali ed economici di “natura strutturale” all’intera economia
nazionale.

lie
Queste ricadute negative, con danni sul Prodotto interno lordo dello Stato italiano sono
calcolabili fra i 10 ed i 16 miliardi, annuali, dei quali un quarto circa vengono provocati

ug
dall’inefficienza dell’attività giudiziaria svolta presso la Corte di cassazione.
Situazioni, sulle quali si continua a non intervenire radicalmente, che costituiscono fattori di
G
grave limitazione per uno Stato moderno e tali da riuscire a minare, alla radice, la credibilità
complessiva di azione delle nostre deficitarie istituzioni politico giudiziarie.
di

In specie, di quelle costituzionalmente preposte al settore della giurisdizione ordinaria, in


tal modo facendole riconoscere, anche oltre l’apparenza negativa, quali organismi lenti,
tu

farraginosi, inconcludenti che divengono addirittura dannosi per il corpo sociale del Paese.
Infatti, manca, da parte del Ministero della giustizia, una qualsiasi programmazione di
iS

concreti obiettivi pluriennali, migliorativi da dover, oltre a realmente potere, conseguire


negli uffici dell’amministrazione giudiziaria. Inoltre, quale complicazione di sistema, può
gl

verificarsi come nelle attività processuali svolte gli organi giurisdizionali diventino, alle
de

volte, imprevedibili nei tempi come negli stessi esiti giudicanti. Quando i casi sono decisi in
modo diametralmente opposto, giuridicamente inconciliabile, pur avendo esaminato nella
causa analoghe emergenze fattuali, documentali e testimoniali nei due possibili gradi di
ità

“merito”, in tal modo, caricando fino a limiti insopportabili il giudizio “definitivo” affidato
nel sistema alla Cassazione.
rs

Tanto che le criticità complessive, afflittive dell’organizzazione pubblica in generale e di


ive

quella giudiziaria nello specifico, viste a livello di “Sistema Paese”, sono tali e tante nelle
loro conseguenze negative da doverle affrontare quali aspetti strutturali da risolvere o
almeno ridurre ad entità statistiche accettabili, in considerazione del fatto che non vengono
Un

a costituire unicamente un problema nazionale. Infatti, costituiscono fattori che incidono in

38
i
negativo, ulteriormente, sul profilo essenziale di una nostra più adeguata partecipazione al

n
governo delle istituzioni europee ed alle reti giudiziarie. Insomma, una necessità, rispetto

co
alla quale rappresentano aspetti strategici della nostra vita nazionale che devono essere
resi funzionali allo scopo di configurare parte di un moderno sistema economico evoluto ed

ar
efficace, tanto da poter essere globalmente concorrenziale. In altre parole che, proprio in

M
quanto tale deve poter essere basato su criteri obiettivi riconoscibili all’esterno delle
attività giudiziarie, con tempi certi per arrivare agli esiti dei procedimenti attivati: quali

o
indicatori da assumere quali parametri di affidamento strutturale nel “sistema interno” di

lm
Giustizia di uno Stato moderno che deve poter risultare concorrenziale sui mercati globali.
In definitiva, detto altrimenti, occorre giungere ad una situazione nella quale, al contrario di

lie
oggi, si deve poter verificare una crescente complementarietà di risultato fra l’efficienza di
risposta del sistema giustiziale interno e l’economia dello Stato.

ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

39
i
UN PROGETTO PLURIENNALE PER L’ EFFICIENZA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI

n
co
Allora, interagendo in termini positivi e progettuali su semplificazioni operative, sistemi,
mezzi ed uomini, come si era indicato in precedenza ed a partire dalle pagine seguenti,

ar
mediante il contributo del presente elaborato, si cercherà di delineare una serie di soluzioni
progettuali poste a sostegno dell’efficienza del sistema giudiziario e per l’esazione corretta e

M
tempestiva dei correlati tributi collegati.
Proposte azioni caratterizzate da semplicità operativa, economicità e possibilità di

o
ottenere risparmi gestionali, il tutto attraverso un catalogo di pronta realizzazione.

lm
Ovvero, subito concretamente applicabili ai servizi di Cancelleria e di Segreteria da svolgere
presso gli organi giudiziari giudicanti e requirenti, pur restando nelle analisi più dettagliate,

lie
nell’ottica operativa propria di un Ufficio giudicante superiore che è quello della Corte
divenuta nazionale di cassazione, in epoca storica precedente denominata Suprema.
ug
In quanto tale, organo avente attribuita una essenziale funzione nel sistema costituzionale
dello Stato italiano, compresa una competenza nazionale di natura politico amministrativa,
G
relativa ai procedimenti elettorali e referendari, oltre che giurisdizionale.
Tale la proposta e il progetto di attività che viene diviso in quattro articolazioni principali,
di

differenziate dalla situazione di “intervento speciale” sulla giurisdizione tributaria, presso


l’organo nazionale, attuabili fra il settore civile e il penale. Tanto pur trattandosi di un
tu

“organo giudicante di legittimità” disciplinato processualmente da regole differenziate


iS

rispetto a quelle degli uffici giudiziari operanti nei due possibili gradi di esame nel merito e,
come tale, dotato di peculiari specificità.
gl

Così, nell’analisi compiuta, si è avuto particolare riguardo ai tanti possibili interventi


migliorativi che si possono prospettare in questo come negli altri uffici giudiziari
de

attraverso diverse modifiche attivabili in concreto: senza modifiche legislative.


Tutte in breve periodo, dato che nessuna delle proposte qui avanzate è tale da richiedere
ità

delle complesse modifiche normative, ove, queste ultime comportano i correlati obblighi di
copertura economica per i previsti impegni di spesa.
rs

Mentre, al contrario, si propone di operare attraverso un catalogo basilare di iniziative


esperibili sia a livello centrale, e con competenza nazionale, organicamente da localizzare
ive

presso gli Uffici, i compiti e i servizi attribuiti e svolti dalla Corte di legittimità, da estendere
alle altre sedi giudiziarie dell’odierna geografia: le distrettuali e circondariali di Corti e
Un

Tribunali. Prevedendole in progetti realizzabili negli ambiti di competenza territoriale delle

40
i
ventisei Corti di appello e delle tre importanti Sezioni distaccate attualmente costituite nei

n
territori di Puglia, Trentino - Alto Adige e Sardegna. In particolare, presso ciascuna di esse

co
attivando le migliori sinergie possibili con i collegati Uffici locali dei N.e.p.64 e operando in
stretta collaborazione funzionale, nei rispettivi ambiti territoriali di competenza che sono

ar
quelli distrettuali, con gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate ove necessario con la rinnovata

M
struttura di A.E. Riscossione 65 oltre ai comandi locali del Corpo della Guardia di Finanza.
Tanto per cercare di ottenere un risultato importante, in pratica, quanto sarà oggetto di

o
compiuta illustrazione nel capitolo seguente, ovvero, in buona parte, delle necessità di

lm
realizzare un: “Sistema giudiziario autofinanziato”.
Un complesso di uffici e servizi alimentato da essenziali risorse frutto di recuperi oggi non

lie
attuabili66 che si possono rendere possibili “a medio termine” grazie al lavoro coordinato
che può essere svolto dai dipendenti amministrativo giudiziari e da quelli dei ruoli collegati,

ug
a partire dalla Corte di cassazione, alle Corti distrettuali, ai Tribunali per arrivare agli Uffici
“di base” sui territori e per i cittadini che sono quelli sede del Giudice di pace67.
G
di
tu
iS

64
Gli Uffici notificazioni, esecuzioni e protesti, UNEP, purtroppo con l’odierna eccezione della Corte di
gl

cassazione, laddove la componente è stata improvvidamente soppressa, sono costituiti presso le 26 Corti
di Appello e le tre Sezioni distaccate di esse, oltre ai Tribunali per le sedi circondariali ove svolgono attività
de

per tutti gli uffici esistenti. Attualmente, i relativi ruoli del personale sono costituiti da un organico
residuo di circa 6.000 unità lavorative.
65
In luogo della ormai cessata concessionaria nazionale EQUITALIA, così come occorre procedere, stanti
ità

le analisi di risultato sempre più critiche provenienti dagli organi della Giustizia contabile, ad una rapida
decisione sulla permanenza in attività della sua specifica consociata per il nostro settore, invece rimasta
in attività. Eppure si tratta di un ente dimostratosi ampiamente inefficiente in base alle tanto deficitarie
rs

risultanze economiche di gestione criticamente certificate dalla Corte dei conti e capace di recuperi
assolutamente marginali in materia di crediti di giudiziari.
ive

66
Infatti, si può consigliare di procedere alla chiusura di EQUITALIA GIUSTIZIA, una volta considerati
obiettivamente i risultati ottenuti da questa entità.
67
Sistema nel quale gli uffici strettamente giudiziari sono 854, cui si aggiungono i 145 Uffici delle
Notificazioni, esecuzioni e protesti ed i 13 ancora funzionanti quali “Commissariati per la liquidazione
Un

degli usi civici”. Senza contare gli Archivi notarili distrettuali.

41
i
Un “sistema giudiziario” in parte “autofinanziato”

n
co
In particolare, si tratta di un catalogo di iniziative tese in concreto a favorire i recuperi di
efficienza delle attività amministrativo-giudiziarie, come di quelle tributario - erariali ad

ar
esse variamente collegate dalle tante normative, rispetto a come imperfettamente svolte
negli ambiti giurisdizionali attuali di merito e legittimità. Per altra parte unitamente alla

M
efficace riscossione delle somme costituenti “crediti di giustizia” dovute all’Erario dai
“debitori giudiziari. Certamente, occorre muoversi con tecnicismo in un complesso campo di

o
attività per ottenere, nel concreto, il maggiore recupero di cespiti economici che, come

lm
obiettivamente dimostrano le cifre di seguito enumerate, sono poi necessarie, e rilevanti,
per il bilancio annuale dello Stato.

lie
I limiti obiettivi del vigente “Testo unico sulle spese di giustizia”.

ug
In particolare, riconfigurando l’affidamento diretto delle necessarie attività di recupero,
nuovamente, al personale amministrativo giudiziario e delle notifiche, in specie dei ruoli
G
direttivi, dei due ordinamenti, previa modifica normativa di alcune parti che attualmente vi
sarebbero ostative del vigente “Testo unico sulle spese di giustizia”.
di

Laddove, questo è uno strumento normativo entrato in vigore agli inizi degli anni duemila
(2002) che, almeno negli intenti di quel legislatore delegato, voleva rappresentare un punto
tu

di riforma efficiente, di svolta e di razionalizzazione del relativo sistema di oneri e crediti


iS

giudiziari, visti i rilevanti valori ad essi connessi.


Mentre, al contrario, negli anni trascorsi dalla sua vigenza e come è stato oggettivamente
dimostrato, nell’applicazione concreta degli istituti normativi si sia rivelato, in realtà, quale
gl

strumento ampiamente inefficace. Piuttosto generatore di danni economici e comunque di


de

mancati introiti, con questi superiori nell’entità agli incassi conseguiti e risultati negativi
collegati alle deficienze strutturali e procedimentali “proprie” del nostro sistema giustiziale.
Si aggiunga poi che le attività sono state affidate ad una Concessionaria improvvisata che,
ità

per la Corte dei conti e per tutti gli esperti della materia, si è dimostrata priva di adeguata
professionalità68. Quindi, realizzando in genere entrate ridotte rispetto alle possibilità ed
rs

all’entità rappresentativa dei “titoli”, quando non completamente mancate, configurando i


ive

conseguenti rischi di responsabilità contabile a carico, più che degli “agenti concessionari”,
degli operatori giudiziari.
Un

68
Sulla quale ci soffermeremo successivamente.

42
i
Attualmente, l’unica “retribuzione” per gli “operatori giudiziari” è la “responsabilità”

n
co
Questi, peraltro, mai specificamente “formati” e tantomeno “retribuiti” per questi compiti
“aggiuntivi” di responsabilità contabile: per le mancate richieste e gli incassi . Tanto accade,

ar
malgrado l’impegno gravoso ed il sacrificio quotidiano messo dal personale appartenente a
tutti i ruoli e qualifiche dell’Amministrazione giudiziaria, a quelli degli Uffici notifiche e

M
degli Archivi notarili, attraverso un dato sempre verificato in termini positivi ricorrente
negli oltre quindici anni che sono trascorsi dalla sua entrata in vigore.

o
Quindi, si deve innovare in concreto, migliorando l’efficacia procedimentale dalla

lm
fase della tempestiva richiesta dei crediti per poi assicurarne la effettiva riscossione.
Tenendo conto dei pessimi risultati avutisi dal 2002 in poi, probabilmente non peggiorabili,

lie
si propone ora di operare in forme innovative, strutturali, passando dall’obbligo all’attività
incentivata, in campo erariale, valorizzando adeguatamente tutte le competenze svolte negli
ug
Uffici giudiziari e retribuendo economicamente, in maniera congrua, i “protagonisti” della
gestione come del recupero.
G
Il problema del FUG : il “Fondo unico giustizia”
di

Quindi, attraverso la “destinazione funzionale” di parte delle risorse aggiuntive conseguite,


con queste da distribuire, come già previsto, in favore del personale dei vari ruoli
tu

amministrativi del Ministero della giustizia che siano operativamente coinvolti negli ambiti
iS

proposti69. Poiché, i recuperi progettuali sono contabilmente conseguibili presso ciascuno


degli Uffici giudiziari: da quelli sub-circondariali, ai distrettuali, fino ai nazionali, imputabili
quali “fondi di sede” con il c.d. F.U.A. (Fondo unico di amministrazione) e parte delle somme
gl

recuperate da utilizzare aggiuntivamente per erogare “retribuzioni accessorie” al personale


de

giudiziario impegnato nei progetti. E quindi, per premiare, quando dimostrate nei risultati,
quelle specifiche competenze professionali possedute dai dipendenti della Giustizia, in
specie affidate alla figura direttiva apicale dei Direttori70. Questi nei diversi Uffici giudiziari
ità

possono essere incaricati, quali Coordinatori amministrativi di settore, dei Progetti di


rs

69
Si vuole qui sottolineare, in positivo, per la notevole entità economica delle entrate derivate dalle
ive

attività d’istituto, la peculiarità organizzativo contabile rappresentata, nel sistema dipartimentale


dipendente dal Ministero della giustizia, dal settore degli Archivi notarili.
70
I dirigenti amministrativi dello Stato hanno già una disciplina retributiva parzialmente di carattere
premiale, rispetto agli obiettivi programmati, per gli uffici diretti, da riconoscere in base “al risultato”
Un

conseguito nel periodo di riferimento temporale: semestrale od annuale.

43
i
efficienza da svolgere, in materia, assumendone la responsabilità di risultato economico

n
funzionale. Dette figure apicali, ormai ad esaurimento, saranno coadiuvate dai funzionari e

co
dalle qualifiche equiparate, di entrambi i ruoli, come da quelli specialistici esistenti e dalle
altre di area non direttiva.

ar
Comunque, nessuna categoria del Settore giustizia e dei diversi ruoli giudiziari

M
esistenti dovrà risultare esclusa nell’ambito progettuale che qui viene delineato.
Infatti, si deve trattare di un doveroso, quanto generale, riconoscimento da compiere, nei

o
confronti dell’intera platea del personale giudiziario e delle notifiche in servizio, per un

lm
“lavoro di gruppo” svolto per tanti anni senza riscontro alcuno e non certo di un ritorno alle
passate “gestioni contabili separate”71 per i “proventi” di natura giudiziaria.

lie
Allora, riguardo a quanto si è appena delineato in proposta ed a partire dal contenuto del
capitolo successivo, si andrà ricercando un complessivo rinnovamento nelle “funzioni di

ug
responsabilità” del personale amministrativo giudiziario e di quello, collegato nelle diverse
attività funzionali, appartenente ai ruoli specialistici72 a cominciare da coloro che prestano
G
servizio negli uffici della Corte e della Procura generale di Cassazione.
Infatti, deve trattarsi di un concreto “modello progettuale” per migliorare l’efficienza ed il
di

recupero erariale di somme per crediti di giustizia che può essere adottato in tutti gli Uffici
giudiziari di base.73 da quelli sub circondariali, agli ambiti territoriali di Tribunale ed in
tu

quelli distrettuali di competenza delle Corti di appello.


iS

Un nuovo ruolo per i dipendenti giudiziari e Unep.

Oltre ai Direttori, i Funzionari e i dipendenti inquadrati nelle due attuali aree74 con tutte le
gl

qualifiche in esse previste, un maggiore riconoscimento deve andare alle professionalità di


de

“area tecnica” sempre più necessarie per l’ottimale funzionamento degli Uffici giudiziari,
ità

71
Il riferimento viene fatto al previgente (normativamente chiuso nel 1994) “Sistema dei proventi di
Cancelleria” che finanziava le retribuzioni accessorie dei dipendenti del settore giudiziario.
72
Contabili, informatici, statistici e linguistici.
rs

73
A partire da quelli sub circondariali presenti nei Comuni che ricomprendono gli Uffici del Giudice di
pace, poi in quelli di circondario, quale ambito territoriale di Tribunale, e quelli distrettuali delle ventisei
ive

Corti e delle tre Sezioni distaccate di Appello.


74
Si auspica vivamente che avvenga presto la soppressione normativa della Prima area funzionale, e
l’inquadramento di tutti gli attuali Ausiliari nell’Area II, quella superiore, con la qualifica di Operatori
giudiziari, eventualmente, accorpando le funzioni ancora da far svolgere a quel personale, per profilo
Un

giuridico d’inquadramento, rispetto ai nuovi compiti amministrativi previsti dalla destinazione.

44
i
quali sono i ruoli di contabili75, statistici, linguistici ed informatici76.

n
Inoltre, deve sottolinearsi un altro dato avente natura di ordinamento giudiziario quello

co
che, nei ruoli del Ministero della giustizia, operano omologhe figure professionali. In effetti,
si tratta di alcune migliaia di altri dipendenti di elevata professionalità giuridica inquadrati

ar
in un diverso ambito amministrativo, un ruolo ministeriale, ove risultano collocati in

M
analoghi livelli funzionali ed economico retributivi.

Le specificità professionali del personale degli Uffici N.e.p. nei compiti da attribuire.

o
Si tratta degli appartenenti alle diverse qualifiche di personale specializzato nel settore

lm
operativo addetto alle attività notificazioni, esecuzioni civili e protesti inquadrati nei ruoli
degli Uffici N.e.p. Ovvero, un settore istituzionalmente competente per svolgere le attività

lie
ancora da ritenere essenziali per lo svolgimento dei processi: dalla notificazione degli atti
giudiziari, all’esecuzione civilistica dei giudicati e per la redazione dei verbali delle attività
di protesto.
ug
G
Nuovi compiti attribuibili nel processo civile di esecuzione: l’art.492 bis del C.p.c.

Oppure, per altri compiti che proporremo, come alcuni Sindacati hanno già incisivamente
di

fatto77 nell’ambito del processo civile di esecuzione con specifico riferimento agli articoli
tu

483, 489 e seg. 491 e soprattutto 492 e 492 bis del Codice di procedura civile, norme in
tema di pignoramento dei beni e loro ricerca telematica per realizzare i “crediti giudiziari”.
iS

Comunque, più in generale, la citazione di merito sia per il passato che per il presente deve
essere rivolta alla gran parte dei dipendenti in servizio nei ruoli giudiziari ed in quelli degli
gl

Uffici N.e.p. ove, nel complesso, si contano appena 40.000 persone attualmente ancora in
servizio, pur a fronte di organici tuttora previsti in oltre 55.000 unità complessive (- 30%
de

circa rispetto agli organici previsti). Senza dimenticare sia per attività che per le risultanze
economiche importanti di azione gli addetti agli Archivi notarili78.
ità

75
Ancora più specificamente deve trattarsi di specialisti della contrattualistica pubblica e del M.e.p.a.
rs

76
Ricordiamo che un ruolo di particolare importanza per il finanziamento economico delle risorse viene
ad essere svolto nel complessivo “Sistema giustizia” italiano, in particolare per le esigenze di bilancio e
ive

funzionamento del Ministero della giustizia ad opera del personale direttivo, e non, appartenente ai ruoli
e uffici centrali e distrettuali degli Archivi notarili.
77
Alcuni sindacati autonomi, quali la FLP, hanno presentato diverse proposte per “Tavoli tecnici” con il
Ministero della Giustizia.
Un

78
Settore che vede presenti ormai meno di mille addetti.

45
i
Valorizzare le funzioni di tutti gli operatori giudiziari e uscire dall’immobilismo

n
co
Si tratta, in specie, di una platea di soggetti istituzionali pubblici “specializzati” sicuramente
da dover valorizzare per le funzioni essenziali da essi svolte nel “sistema giustizia” dopo

ar
aver subito, per almeno quindici anni consecutivi, effetti gravemente lesivi causati da un
penalizzante immobilismo governativo, in specie ministeriale, assai incidente nel settore

M
Giustizia. Ovvero, senza mai aver proceduto quel dicastero, diversamente dagli altri e
perfino causando evidenti diseguaglianze interne alla sua stessa struttura dipartimentale79

o
alle necessarie, periodiche nella cadenza, fasi di formazione professionale: ovvero, avviare

lm
alcuna forma impegnativa di riqualificazione funzionale delle carriere giudiziarie.
Nel tempo, una situazione logorante, causa di grave e prolungata demotivazione soggettiva,

lie
estesa alle categorie di appartenenza ed assai penalizzante quella indotta dalla pluriennale
inerzia delle compagini governative che si sono succedute per tre decenni, un malessere
ug
presente nell’intera Pubblica Amministrazione. Si è trattato di una omissione funzionale
prolungata e obiettivamente da considerare gravemente censurabile nell’analisi svolta,
G
quale colpevole immobilismo tenuto nel settore amministrativo giudiziario da parte del
Dicastero prepostovi dalla Costituzione.
di

Quest’ultimo costituisce un dato, di natura economica, sul quale occorre adeguatamente


riflettere per quanto di negativo negli anni trascorsi è conseguito per lo Stato italiano dalla
tu

descritta situazione “stagnante”: un immobilismo che ha danneggiato, per due decenni, la


iS

intera gamma delle attività da svolgere nel settore della giustizia.


Un discorso che si riprenderà, con maggiori dettagli, nel capitolo successivo.
gl
de
ità
rs
ive

79
Compreso il D.a.p.: il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, organismo “interno” alla
struttura complessa del Ministero della giustizia che vede un organico complessivo di circa 50.000 unità:
44.000 delle quali dovrebbero appartenere ai ruoli della Polizia penitenziaria. Ovviamente le carenze negli
Un

istituti penitenziari, negli uffici e servizi raggiungono il 25% del totale.

46
i
LE ATTIVITÀ GIUDIZIARIE NEGLI ASPETTI (ED OBBLIGHI) ERARIALI.

n
co
Soprattutto, visto che per una interminabile quanto complessa sequela centenaria di leggi,
decreti, regolamenti, note, circolari, pareri, risposte, risoluzioni e altri atti, molti dei quali

ar
sarebbero prontamente da modificare, eliminare o disattendere, i dipendenti giudiziari
devono assumere, in materia di “spese e crediti giudiziari” delle stringenti, quotidiane,

M
responsabilità professionali e amministrativo contabili senza ricevere in cambio nulla,
alcun tipo di riconoscimento e di compenso.

o
Infatti, responsabilità aggiuntive individuali sorgono dai compiti “non istituzionali”.

lm
Eppure, si tratta di personale da dover considerare “specializzato” nel “settore giudiziario
tributario” e per necessità delle connesse attività del recupero giudiziario erariale. In effetti,

lie
costituiscono dei dipendenti pubblici “specificamente addetti” ad aspetti erariali, seppure
formati solo sul campo, per esperienza vissuta, per i quali, nel ricercare nuova efficienza di
ug
sistema, occorre prevedere adeguate progettualità con risultanze che siano “specificamente
retribuite”. Queste, in varie dimensioni progettuali, sono attivabili sia presso la Corte di
G
Cassazione, con competenza nazionale, che, presso ciascuno dei distretti territoriali delle 26
Corti di appello esistenti e delle tre Sezioni distaccate istituite sui relativi territori.
di

Un progetto nazionale diramato negli ambiti territoriali distrettuali


tu

Quindi, prevedendo la dislocazione operativa di “Progetto centrale” in Corte di cassazione


iS

funzionalmente diramato, come avviene attualmente, presso gli esistenti Uffici distrettuali
per il recupero dei crediti giudiziari, ovvero le Corti di Appello.
Sotto il profilo operativo deve considerarsi che in ciascuno di essi possono essere realizzati
gl

innovativi programmi a previsione pluriennale di attività, per intanto tesi al miglioramento,


de

verso l’ottimizzazione, delle vigenti procedure attivabili ad invarianza normativa. Tuttavia,


più in generale, le innovazioni devono consistere in ambiti progettuali concreti e innovativi.
Attraverso la migliore realizzazione dei quali le attività collegate alle funzioni giudiziarie, ivi
ità

comprese quelle iniziali necessarie per l’avvio del procedimento di recupero erariale, siano
direttamente gestite dal personale amministrativo giudiziario e degli Uffici notificazioni,
rs

avvenendo nel riferimento funzionale con l’Agenzia delle Entrate e la collaborazione tecnico
ive

operativa del Corpo della Guardia di Finanza.


Troppe le normative tributarie da dover applicare nel settore giudiziario
Infatti, una serie diversificata, complessa e oggettivamente troppo numerosa di normative
Un

47
i
dei più vari livelli spesso, o quasi sempre, improvvisate a partire dalla tecnica di base della

n
loro redazione legislativa, si sono disordinatamente stratificate nei sette decenni trascorsi

co
dal dopoguerra fintanto da impegnare le attività e responsabilità giornaliere del personale
dell’Amministrazione giudiziaria, in maniera prevalentemente impropria. Per arrivare, nei

ar
fatti, a disperdere operativamente i dipendenti “giudiziari” e delle notifiche attraverso gli

M
impegni quotidiani, in una miriade di adempimenti amministrativi e di servizi a contenuto
erariale non soltanto impropri, ma che, soprattutto, si sono dimostrati, come confermato da

o
dati ed indicatori di attività, inefficaci nella loro resa economica complessiva. Inoltre, tali

lm
normative richiedono non facili esercizi applicativi e decisionali che rappresentano una
fonte generatrice per loro, in specie quelli dei ruoli apicali di Direttori e Funzionari, anche

lie
degli Uffici delle notifiche, di sempre rilevabili successive responsabilità amministrative,
ispettive e contabili, magari anni dopo le attività svolte.

ug
Una “mutazione genetica” rispetto ai primari compiti giudiziari

In effetti, trasformando tali dipendenti, rispetto ai primari compiti dei complessi servizi
G
giudiziari giornalmente da assolvere, in una veste aggiuntiva di “Ufficiali fiscali” “obbligati”
ad agire, pur “senza mezzi” coattivi, verso gli utenti “debitori” con attività non retribuita e
di

quindi a trasformarsi in “agenti contabili”. In quanto tali, obbligati, ogni giorno, ad applicare
tu

problematicamente le diverse normative tributarie spesso strutturalmente mal formulate,


inutilmente complesse, quanto poi inefficaci negli esiti gestionali economici e quindi, per
iS

inevitabile conseguenza funzionale, a gestire procedure che generano risultati non ottimali
che possono condurre a sole responsabilità personali.
gl

Il personale giudiziario è obbligato a divenire organo erariale


de

Inoltre, quelli che possiamo definire “obbligati giudiziari” per tali attività collaterali, erariali,
non ricevono ad inspiegabile differenza di altri protagonisti pubblici del settore80 e per
ità

analoghe attività da considerare “non istituzionali” alcuna retribuzione aggiuntiva, premi o


incentivazione, neppure straordinari a pagamento81. In effetti, nessun riconoscimento
rs

pratico economico viene loro attribuito per l’impegno quotidiano che prevede tali ulteriori
gravose, quanto obbligate, responsabilità erariali e contabili. Ciò avviene in considerazione
ive

80
Dipendenti di Agenzie fiscali, Settori operativi del Ministero dell’economia e finanze, Commissioni
tributarie, Ufficiali ed Ispettori graduati del Corpo della Guardia di finanza.
Un

81
In effetti esiste anche la tipologia degli straordinari “a riposo compensativo”

48
i
del fatto che i dipendenti dell’amministrazione giudiziaria, come dei ruoli collegati, devono

n
assumerne, per obbligo, lo svolgimento in base ad una vasta congerie di leggi, decreti,

co
regolamenti, circolari e note. Quindi, svolti attraverso compiti di natura diversa dai “propri”
istituzionali di ordinamento giudiziario che sono quelli relativi all’assolvimento dei “servizi”

ar
da applicare in ambito processuale82 a supporto dell’attività giurisdizionale propria di

M
giudici e pubblici ministeri. Tanto avviene, nonostante l’entità notevole dei gettiti che in via
ordinaria, ovvero nelle forme dell’attuale sistema vengono assicurati alle casse statali, pure

o
attraverso le procedure imperfette fin qui descritte, le cui risultanze possono essere di

lm
molto incrementabili.

Un “progetto nazionale” che parta dalla Corte.

lie
Grazie alla più attiva opera, qui auspicata, che può essere svolta dagli uffici e dal personale
della Corte di Cassazione e da tutti gli altri dipendenti giudiziari e del settore delle notifiche,
ug
infatti, può concordarsi sulla necessità che, dopo oltre tre lustri dalla sua vigenza, il “Testo
unico sulle spese di giustizia” sia normativa non solo che possa, ma anzi abbia un urgente
G
bisogno di essere profondamente modificata.
Attribuendo di nuovo, in via organica, nel “sistema della Giustizia ordinaria” i compiti
di

erariali di recupero dei crediti statali, economicamente “remunerati”, al personale


tu

giudiziario e delle notifiche.


Purtroppo, anche sotto tale specifico profilo, deve sottolinearsi la perdurante assenza di
iS

qualsiasi iniziativa, a partire dalle più elementari capacità progettuali, da parte degli organi
tecnico politici del Ministero della Giustizia83.
gl

Una struttura organica troppo complessa che per evidente incapacità propositiva e solutiva
de

“difende” un assetto storicamente inefficiente, superato, troppo costoso, altre addirittura


ità
rs

82
Ovviamente, nel testo non viene ad essere sostenuta alcuna ipotesi di ritorno a quelle cessate forme di
gestione separata, proprie di un’altra epoca, rappresentate dal precedente “Sistema dei proventi di
ive

Cancelleria”. Bensì, da applicare alle forme contrattuali moderne di retribuzione sia collettive che
individuali collegate al merito ed erogabili quali importi del FUA - Fondo unico di amministrazione - e
quindi da utilizzare, per meriti, nelle singole sedi giudiziarie. Senza qui affrontare la tanto delicata
tematica costituita dal FUG: il Fondo unico per la giustizia.
Un

83
Previa intesa tecnico – operativa da raggiungere con il MEF. il Ministero dell’Economia e finanze.

49
i
rovinoso; laddove, pregiudizialmente, spesso per semplice mancanza strutturale di visione,

n
si chiude la porta all’esame di ogni proposta di miglioramento operativo84.

co
I progetti migliorativi di settore possono essere subito attuati

ar
Come dimostrabile, l’auspicata nuova articolazione di responsabilità dei servizi giudiziario

M
”erariali” può essere un progetto ramificato quanto rapidamente attuabile.

I sindacati sono favorevoli a compiti erariali “retribuiti”

o
Peraltro, più volte richiesto in atti, documenti, studi, proposte e tavoli tecnico contrattuali

lm
da parte dei Sindacati nazionali più rappresentativi della base del personale giudiziario,
però senza mai riuscire ad ottenere dall’Amministrazione giudiziaria (leggi, Ministero della

lie
giustizia) una compiuta risposta.
In particolare, devono farsi ritornare al personale molte delle competenze operative in
ug
materia “all’interno delle strutture giudiziarie” rivedendo le attuali attività e procedure non
per togliere qualcosa a qualcuno, ente85 oppure Agenzia fiscale che sia. Bensì, diversamente
G
proponendo e nel concreto delle attività d’istituto, esattamente il contrario, con l’obiettivo
di migliorare i dati economici complessivi del sistema statale in materia di retribuzione dei
di

servizi di Giustizia, crediti erariali giudiziari e, soprattutto, misura di incasso dei relativi
tu

cespiti nel settore della giurisdizione ordinaria: almeno al momento.


Infatti, nel “cambiamento strutturale dei servizi giudiziari” che è necessario realizzare per
iS

poter migliorare un sistema tanto deficitario ed improduttivo, si deve rendere protagonista


tecnico tutto il personale della giustizia che andrà “retribuito” nell’esercizio del “Progetto di
gl

efficienza e recupero” proposto a livello centrale.


Parliamo di quello “a competenza nazionale” che partendo dalla Corte di legittimità per
de

diramazione si deve sviluppare sui territori degli ambiti distrettuali, presso le Corti di
ità

84
Alcuni Sindacati autonomi hanno avanzato, anche recentemente, al Ministero della giustizia, come
avviene da diversi anni, con le piattaforme contrattuali in contrattazione, delle proposte in materia di
crediti ed attività giudiziarie, a contenuto di gestione - recupero erariale, sostanzialmente ispirate od
rs

omologhe a quella esplicata nel testo.


85
Peraltro, l’attività della concessionaria “Equitalia Giustizia” si dimostra nella pratica, come è stato
ive

specificamente relazionato dalla competente Corte dei conti, per essere molto deficitaria, oltre che assai
costosa: infatti, su 2 miliardi di valore oggetto dell’attività cartolare presa in esame dall’Organo di
controllo contabile dello Stato, sono stati solo 84 i milioni recuperati: dei quali poi ben 35 sono stati
trattenuti a titolo di compensi ed appena 49 quelli attribuiti all’Erario! Siamo al ridicolo!
Un

Solo in questa “partita” lo Stato ha perso almeno 25 milioni di euro !

50
i
Appello, rendendo “protagonista motivato” quanto adeguatamente “retribuito”, il personale

n
dei ruoli amministrativi e delle notificazioni In particolare, si tratta di quello giudiziario

co
attualmente inquadrato nei livelli economico retributivi delle aree professionali,
unitamente agli omologhi dipendenti che prestano servizio nelle strutture per le

ar
notificazioni, le esecuzioni e i protesti, ove gli Uffici N.e.p. già costituiscono un vasto settore

M
d’interesse per le entrate erariali dello Stato.
Quali sono le somme spettanti allo Stato per “entrate giudiziarie”. Allora, di seguito,

o
continuiamo a dettagliare le attività giudiziarie nei contestuali aspetti di natura erariale,

lm
mal coltivati, eppure fonti molto migliorabili di entrata dal forte impatto economico per le
finanze dello Stato.

lie
LE “ENTRATE GIUDIZIARIE”IN GENERALE: GLI ONERI PROCESSUALI

La giustizia costa e proprio a tale riguardo, per meglio riuscire a dare un’idea più concreta
ug
al lettore, presso la sola Corte di Cassazione, il versamento degli oneri processuali dovuti,
quale contributo, per l’iscrizione dei ricorsi può avvenire secondo diverse modalità, alcune
G
possibili a scelta, altre in base alle caratteristiche dei soggetti richiedenti. Ovvero:
a) in forma di pagamento diretto elettronico;
di

b) mediante allegazione di ricevuta cartacea;


tu

c) con la tradizionale apposizione di marche; oppure negli altri casi,


d) con quelli “beneficiati” che si svolgono attraverso il sistema dell’annotazione a debito86
iS

per i corrispettivi importi del “contributo unificato”.


Nel complesso i pagamenti portano a raggiungere degli importi economici molto elevati.
gl

Nel caso in esame, trattandosi degli oneri processuali dovuti dalle parti private o pubbliche,
quando queste, od entrambe, non siano esentate “per legge” dal pagamento del contributo
de

che è, normalmente necessario per poter procedere all’iscrizione diretta dei ricorsi civili.
Così generando un flusso economico che, nel 2016, ha sfiorato l’entità di 40 milioni di euro,
ità

cifra economica successivamente migliorata, l’anno successivo, di circa il 10%. Comunque,


si tratta di somma elevata che sarà certamente di molto superata nel consuntivo seguente
rs

dato che i ricorsi iscritti alla data del 31 dicembre 2018 sono poi stati ben 36.881: anno nel
ive

86
Consistente nel beneficio di annotazione “a credito” delle spese occorrenti per l’attivazione del rito,
ovvero della iniziale gratuità degli atti processuali, situazione da verificare poi rispetto al successivo esito
giudicante per le parti “ammesse”, che spetta “di diritto” alle Amministrazioni dello Stato ed alle altre
Un

pubbliche individuate dalla legge.

51
i
quale si è raggiunta una nuova risultanza storica: un altro record di attività.

n
Vedremo cosa succederà in quello arrivato oltre alla sua metà e che sembra mantenerne il

co
trend nel numero delle oltre tremila iscrizioni mensili87.
A quanto sopra indicato si arriva senza considerare nel calcolo, in aggiunta a quanto versato

ar
e annotato nei sistemi operativi esistenti, gli importi milionari che sempre “ex officio” sono

M
determinati dai possibili recuperi successivi: attraverso le somme relative ai versamenti
eseguiti parzialmente od omessi88.

o
Inoltre, un altro milione di euro, circa, è giunto alle casse dell’Erario dello Stato mediante

lm
l’esazione dei “diritti giudiziari” riscossi ad opera dei diversi Uffici di Cancelleria della Corte,
operando in altri settori operativi, civili e penali. Si tratta degli importi dovuti sia per le

lie
attività di informazione certificata che mediante il rilascio della resa autenticatoria su atti,
documenti e provvedimenti di vario tipo, funzione e natura, sostanziale e processuale. Nella

ug
forma autenticatoria richiesta dagli utenti, ovvero in quelle necessarie per la riproduzione
ufficiale di atti, copie ad uso riassunzione o esecuzione, come di diverse altre tipologie di
G
certificazione più specifiche. Queste, compresi i relativi importi di pagamento per il rilascio
delle copie conformi, vengono retribuite anche quando richieste ed effettuate in sede di
di

restituzione dei fascicoli di parte ad onere dei richiedenti difensori degli “aventi diritto”89.
Nel complesso, il settore civile della S.C. di Cassazione con le sue attività contribuisce
tu

a far incamerare alle casse dello Stato una cifra di circa 44 milioni di euro all’anno,
dei quali, oltre trenta avvengono in modalità di pagamento elettronica, equivalenti ai
iS

contanti.
A tale riguardo, si può prudentemente stimare possibile il recupero di almeno 2 milioni di
gl

euro quale valore annuale del “Progetto di efficienza” che qui viene proposto: considerato il
de

“primo modulo” ove si resta nel campo della corresponsione del “contributo unificato”.
Quando il pagamento sia verificato come non declinato negli importi dovuti, oppure eluso90
ità

87
Al 30 maggio 2019 si evidenziavano circa 700 iscrizioni di ricorsi civili in più.
88
Normalmente, le infedeltà od imprecisioni dichiarative sono verificate da considerare sussistenti in una
rs

misura variabile, fra il 10 ed il 20%, rispetto al valore indicato dalle parti in sede d’iscrizione. Nello
specifico, ad esempio, per l’anno giudiziario 2017, il dott. Rapisarda, Assistente giudiziario, addetto al
ive

relativo servizio presso la Cancelleria centrale civile della S.C. ha esattamente quantificato la cifra in oltre
883.000 euro. Entità economica che sarà ampiamente superata alla chiusura del 2018.
89
Sempre rappresentati in Corte dai difensori abilitati nominati nel ricorso.
90
Con l’aumentare delle somme dovute per il “contributo giudiziario unificato” viene segnalato che, in
Un

Corte come negli Uffici di merito, diverse parti ricorrenti dichiarino, senza possibilità d’intervento

52
i
ed evaso, anche parzialmente. Attività aggiuntiva, rispetto a quanto effettuato dal personale

n
attraverso i compiti di verifica dei diversi altri cespiti recuperabili che, nel caso, sono quelli

co
derivanti dall’esito dei procedimenti ove le spese giudiziarie risultino “annotate a debito”:
dato il sempre crescente utilizzo dell’istituto del “gratuito patrocinio” 91.

ar
Le “obbligazioni processuali civili” irrogabili ai ricorrenti in Corte per le impugnative

M
iscritte in Corte dopo il 31 gennaio 2013 (“raddoppio del contributo unificato”).

Sotto altro aspetto, collegato, occorre poter contabilizzare in maniera specifica, l’entità delle

o
obbligazioni processuali irrogate alle parti per i ricorsi rivolti alla Corte, iscritti a partire

lm
dalla data del 31 gennaio 2013, quando determinate dai collegi giudicanti unitamente alla
decisione di rigetto, improcedibilità o inammissibilità dei relativi ricorsi. In altre parole,

lie
quando si ravvisi una “colpa processuale” determinata dai contenuti di non adeguata
presentazione dell’impugnazione civile rivolta all’organo giudicante di legittimità.
ug
Allora, vediamo meglio quali sono i diversi possibili progetti realizzabili in Corte.
G
Una sintesi dei diversi progetti realizzabili in Corte

Ovviamente, a parte l’attuazione del progetto di grande portata, forse di durata decennale,
di

relativo alla normalizzazione della giurisdizione tributaria di legittimità, ove l’arretrato in


tu

Corte (sono quasi 60.000 i ricorsi che occorre dover definire, iscritti dall’anno 2012, in poi)
rappresenta un “controvalore” dichiarato, dalle parti, pari ad oltre 50 miliardi di euro92,
iS

per il quale necessita l’adozione di un incarico di studio e progetto da parte del Ministero
della Giustizia (vedi, in allegato), si possono subito far partire diverse altre utili attività.
gl

Rapidamente, andando nello specifico, i “progetti di efficienza”, unitamente a quelli connessi


per il “recupero dei diversi cespiti erariali giudiziari” attribuibili al personale in servizio
de

presso la Corte e la Procura generale di Cassazione, possono essere quelli sotto indicati:

a) per il Settore civile,


ità

almeno i casi che si sono appena esaminati, quelli relativi alla:


rs

immediato di verifica da parte dell’Ufficio, in sede d’iscrizione - deposito del ricorso, di non aver potuto
ive

corrispondere, come dovuto, i relativi importi per incapienza economica del ricorrente e di attendere per
il pagamento la successiva richiesta inviata dall’Ufficio giudiziario, compresa la Cassazione.
91
Un aumento collegato sia alle situazioni di disagio economico che al fenomeno migratorio in Italia.
92
Il calcolo è riferito al solo contenzioso tributario di legittimità ed equivale all’intero valore del
Un

contenzioso tributario di merito del 2017.

53
i
1) fase d’iscrizione dei ricorsi (allegazione e controllo delle ricevute dei pagamenti);

n
co
2) relativi contributi, da versare nella misura dovuta (controlli degli importi sul valore);

3) verifica delle esenzioni per le parti private “beneficiate” (gratuito patrocinio statale);

ar
4) altri oneri processuali successivi, integrazioni e “contributo aggiuntivo” (verifica esiti).

M
b) per il Settore penale,

o
5) nel capitolo seguente, verrà esposto nei dettagli un progetto penalistico.

lm
Quello relativo al possibile recupero delle sanzioni processuali che sono disposte dai collegi
giudicanti della Corte, in conseguenza della dichiarazione di non ammissibilità dei ricorsi,

lie
come previsto a termini dell’art. lo 616 del Codice di procedura penale93. Con le somme
“sanzionate” destinate, in base alle disposizioni di legge, alla devoluzione in favore della
istituzione statale Cassa delle ammende94. ug
E ancora e non solo, perché sarebbero realizzabili altre utilità gestionali attraverso diverse
G
forme ulteriori di risparmio, magari unite anche a qualche utile iniziativa innovativa:
- ad esempio, un possibile utilizzo95 di parte visitabile dello storico “Palazzo di Giustizia”,
di

con itinerario ben delimitabile ad un pubblico prenotato e selezionato, osservando rigorose


tu

norme di prudenza e sicurezza, quale “area museale” visitabile a pagamento96. Ove, i


proventi potrebbero andare a finanziare parte delle attività svolte dalla “Commissione per
iS

la conservazione ed il restauro del Palazzo di giustizia”.


gl

I possibili risparmi di gestione


Infatti, un capitolo a parte viene dedicato a quei cospicui “risparmi di spesa corrente” che si
de

rendono possibili sui costi della gestione ordinaria della Corte: pari ad oltre 5/600 mila
euro all’anno, in relazione ai soli due cespiti considerati.
ità

93
Altre fattispecie analoghe sono contenute in altre norme processuali e in quelle di attuazione.
94
Sull’argomento, si veda più ampiamente, il testo di Stefano Palumbo: “Il giudizio di ammissibilità del
rs

ricorso penale” “Quaderno speciale”, pubblicato a cura della Camera penale “O. Melpignano” del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati presso il Tribunale di Brindisi, edito nel giugno del 2015.
ive

95
Vi sono tantissime richieste di visita.
95
Vi sono tantissime richieste di visita.
96
Con possibile apertura il sabato, dalle ore 10 - 18, con personale volontario della Corte che parli lingue
straniere, prenotazione elettronica nominativa “a numero programmato” dei gruppi, sul modello
Un

collaudato dei “Musei Vaticani”.

54
i
Le sanzioni processuali penali applicabili in Corte.

n
co
In effetti, presso la Corte di legittimità, con riferimento all’altro settore giudicante, quello
penale, si dovrebbe affrontare il problema appena esposto, in particolare, organizzando il

ar
relativo sistema di esazione-recupero delle sanzioni destinate alla Cassa delle ammende97,
attraverso un metodo più efficace di richiesta - riscossione. Oppure, in alternativa contraria,

M
che deve essere letta in considerazione realistica rispetto alla deficitaria situazione attuale,
rinunciando, come Ministero della giustizia, ad ogni aspetto di richiesta-riscossione dei

o
cespiti dovuti per le sanzioni applicate nel rito penale98.

lm
Quindi, magari richiedendo al legislatore di abrogarle; così semplificando, di molto, il lavoro
dei dipendenti dell’Amministrazione giudiziaria.

lie
Si tratta di problema divenuto storicamente cronicizzato, quanto sconosciuto ai più almeno
negli esiti pratici99, dato dal così marginale recupero di quelle ingenti somme relative alle
ug
condanne a pena pecuniaria stabilite a carico delle diverse parti processuali rappresentate
in Cassazione100. In particolare, quando, a seguito dell’esito negativo deciso per l’atto di
G
ricorso proposto, le parti “private” restino obbligate, ai termini economici specificamente
stabiliti nel dispositivo reso dal collegio giudicante, al pagamento delle sanzioni processuali
di

nel caso dichiarate applicabili101. Si tratta di quelle statuizioni economiche aventi contenuto
afflittivo che, per le parti ricorrenti, vengono disposte con la definizione del giudizio102 in
tu

Corte in termini di inammissibilità ed il cui pagamento è dovuto in favore della istituzione


iS

statale denominata
gl

97
Istituzione statale importante seppure poco conosciuta, operante nel Dipartimento penitenziario.
de

98
Tali specifiche sanzioni processuali penali assumono, in realtà, natura di imposta statale seguendo un
regime di prescrizione decennale.
99
Deve lamentarsi come non vi siano delle statistiche nazionali e neppure distrettuali attendibili in
ità

materia di recupero erariale delle sanzioni processuali penali.


100
Imputato, anche ricorrente in proprio, agli effetti del previgente art.607 ed in relazione all’art. 613 ed
altri del Codice di procedura penale, con impugnative avverso applicazioni concordate della pena ed altro,
rs

nei casi che, a seguito della modifica processuale vigente dal 3 agosto 2017, non sono più consentite.
Sono sanzionabili, inoltre, le impugnative proposte dal Responsabile civile, dal civilmente responsabile per
ive

l’ammenda e la parte civile.


101
In realtà, nel vigente Codice di procedura penale, come nelle correlate disposizioni di attuazione, i casi
normativi di possibile applicazione giudicante di tali sanzioni a soggetti del rito sono una decina.
102
Ovvero, in altre situazioni ed istituti per sanzionare degli specifici comportamenti soggettivi anche di
Un

operatori ed ausiliari giudiziari vietati nel processo.

55
i
Cassa delle ammende.

n
Sanzioni pecuniarie inflitte, principalmente ex art.616 come da diverse altre norme103 del

co
Codice di procedura penale o a norma delle correlate Disposizioni attuative, ai ricorrenti (o,
negli altri casi, applicabili ad altri soggetti processuali, quali: testimoni, ausiliari, custodi

ar
giudiziari, consulenti e periti, per sanzionare comportamenti loro non consentiti nel rito)

M
quando l’impugnazione in Cassazione per loro proposta venga dichiarata inammissibile da
parte dei collegi giudicanti della Corte104.

o
Le somme relative alle sanzioni inflitte nell’anno giudiziario 2016 hanno raggiunto il valore

lm
di circa 50 milioni di euro attraverso un’entità economica corrispondente alle disposizioni
sanzionatorie irrogate in relazione ad oltre il 60% dei casi rispetto ai 58.015 provvedimenti

lie
decisori emessi. Ovvero, sentenze pubblicate: una somma sostanzialmente confermata nel
decorso 2017 e si trattava di cifra economica costituente un primato certamente superato

ug
quest’anno105. Infatti, il 64% del totale dei provvedimenti decisori penali sono risultati, in
base ai dispositivi adottati, dichiarativi dell’inammissibilità del ricorso di legittimità: un
G
esito processuale “negativo” sanzionato nella misura media di 2.000 euro106 somma posta a
carico di ciascuna parte impugnante.107 che può essere triplicata in considerazione motivata
di

di una particolare colpa nella presentazione del ricorso . Specificamente, l’applicazione


delle sanzioni in argomento ha comportato, si ripete, il raggiungimento di una cifra annuale
tu

di competenza molto elevata superiore a 50 milioni di euro per il 2016 e per il successivo
anno giudiziario 2017, una entità poi aumentata notevolmente nel 2018 con le oltre 56.000
iS

pubblicazioni effettuate, grazie ad una eccezionale produttività, nonostante una riduzione


numerica dei ricorsi presentati alla Corte.
gl

Una cifra complessiva che cresce, ammontando a ben oltre 200 milioni di euro, in relazione
de

all’ultimo quadriennio di attività giurisdizionale della Corte nel settore penale ove si arriva
oltre quota 100 solo negli ultimi due anni.
Allo stato un recupero molto problematico.
ità

Tuttavia, come altrettanto noto agli operatori del settore, l’esazione pratica delle somme si
rs

103
Sono almeno otto le diverse fattispecie sanzionabili disciplinate dal Codice di procedura penale.
104
In realtà, la norma del Codice di procedura penale prevede l’adozione di una tale possibilità
ive

sanzionatoria anche al caso di rigetto del ricorso.


105
Dato che erano già oltre 54.000 le pubblicazioni decisorie fatte alla data del 30 novembre 2017.
106
Cifra che può salire fino a 4.000 euro nel caso dei cosi detti “de plano”.
107
Ovvero, se in un ricorso dichiarato inammissibile sono presenti più parti impugnanti, anche con
Un

graduazione della sanzione, ciascuna di esse sarà tenuta al pagamento.

56
i
dimostra poi essere molto carente negli esiti108 e così il “ministeriale” non voler occuparsi

n
del problema, attraverso un’omissione fattuale che dura invariata da diversi decenni, non

co
aiuta neppure ad impostare i termini di un’eventuale soluzione del problema posto dalle
caratteristiche proprie della specifica riscossione giudiziaria. Allora, come qui si propone,

ar
non sarebbe meglio affidare proprio alla struttura della Corte giudicante “irrogatrice” e alla

M
Procura generale in sede, uno specifico “Progetto per il pagamento delle sanzioni”. Oppure,
al contrario, invece dell’attuale pluridecennale stasi operativa, riflettere seriamente sulla

o
possibile abolizione normativa di queste misure sanzionatorie processuali considerato che

lm
si sono costantemente dimostrate, almeno nei sette decenni applicativi trascorsi dal
dopoguerra,109 mezzi inutili ai ricercati fini deflattivi del relativo contenzioso? Nella realtà,

lie
tali sanzioni, dopo lo svolgimento in Corte di un importante convegno nazionale tematico,
sono state, a quanto appare finora dalle risultanze verificate ancora più inutilmente, oggetto

ug
di sostanziale raddoppio nelle loro misure applicative: così, dopo gli aggiornamenti
processuali, vigenti dall’Agosto del 2017, l’importo della sanzione mediamente disposta, in
G
esito alla dichiarazione di inammissibilità adottata dalla Corte, è stato elevato, nell’importo,
fino ai 2.000 euro ed oltre110 con misura irrogabile a ciascuno dei ricorrenti.
di

Occorre poi considerare l’iscrizione di oltre 55.000 ricorsi penali sia nel 2016 che nel 2017
e di 52.000 nel 2018 (però, con 56.000 sentenze pubblicate = + 4.000 circa) una risultanza
tu

che, con numeri sostanzialmente analoghi, si verifica ormai da più un decennio e nell’anno
decorso, di questi, oltre 36.000 sono stati dichiarati inammissibili, circa il 60% dei casi.
iS

Infine, resta da sottolineare al lettore un fatto grave in un’epoca telematica: ossia quello che
non esistono, e comunque non sono disponibili, statistiche attendibilmente consultabili in
gl

materia.
de

Nel seguito, occorre parlare, anche per farla conoscere, di una specifica istituzione la “Cassa
delle ammende”: un ente pubblico, statale, che diverse norme processuali penali prevedono
ità

108
Anche la trasmissione televisiva “REPORT” che all’epoca condotta, sulla RAI, dalla nota giornalista
Milena GABANELLI si è occupata o meglio ha cercato di farlo, nel corso del 2016, del problema del
mancato, e in ogni caso carente, recupero delle sanzioni processuali che si è appena posto nel testo, con
rs

un servizio inchiesta. Senza tuttavia riuscire a poter fornire dati attendibili, poiché quelli resigli disponibili,
di fonte ministeriale, non erano congruenti alla effettiva entità delle somme recuperate, oppure erronei,
ive

rispetto a quelle “di competenza” neppure esse quantificate.


109
Anche se la riforma del processo penale, ivi compreso il testo dell’attuale art.616, risale alla Legge
delega del 1988 con la normativa delegata vigente dal 24 Ottobre del 1989.
110
In realtà, in caso di “grave colpa processuale” considerata ricorrente nei cd ricorsi “de plano” la cifra
Un

sale fino ad euro 3.000 per ciascuno e può anche triplicarsi negli importi, fino ad euro:6.000.

57
i
economicamente di alimentare mediante quegli introiti da sanzione legati agli esiti negativi

n
del giudizio dinanzi all’organo giudicante di vertice del sistema: la Corte di cassazione.

co
La CASSA delle AMMENDE (art.616 del Codice di procedura penale)

ar
In effetti, per norma specifica del Codice del rito penale, l’esito relativo all’inammissibilità

M
dichiarata del ricorso per Cassazione viene sanzionato, in quei casi ricorrendo “colpa” nella
presentazione del mezzo, dai collegi giudicanti della Corte, con obbligo di pagamento di una
misura economica variabile, di rilevante entità: della cui esazione successiva però quasi

o
nulla è poi dato sapere malgrado l’importanza delle cifre relative.

lm
Non risultano esservi collegamenti organici fra la Corte e la Cassa.
Tanto continua ad avvenire ormai da diversi decenni e pur essendo quelle notevoli risorse

lie
annualmente “sulla carta” multimilionarie, per norma di legge, spettanti ad una istituzione
storica e benemerita per gli “scopi di aiuto sociale” attribuitigli dalla normativa. Un ente
ug
che, in particolare, provvede alle sue attività istituzionali attraverso i contributi economici
statutariamente previsti dal bilancio erogati in favore delle diverse categorie disagiate
G
presenti in ambito penitenziario, con misure estendibili al contesto familiare in difficoltà
collegato ai detenuti, agli internati ed alle loro famiglie bisognose, in specie ai minori111.
di

Questa, per norma è la missione data all’Ente dal suo peculiare oggetto di attività.
tu

Parliamo della “Cassa delle ammende” che nel sistema, anche processuale, costituisce una
istituzione benefica storica, ormai quasi centenaria, la cui disciplina di legge risalente agli
iS

“anni Trenta” dello scorso secolo, volle costituire in ente pubblico, statale, avente attribuita
ampia autonomia contabile gestionale delle risorse. Una struttura, prevista in forma di ente
gl

pubblico statale nell’ambito del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, in sigla il


de

DAP, importante componente nella dimensione organizzativa del Dipartimento omonimo


del Ministero della Giustizia112.
In proposito avanziamo una semplice proposta di soluzione, come sempre immediatamente
ità

operativa, per tentare la utile riscossione delle sanzioni che è quella di seguito illustrata.
rs

111
Anche con progetti educativi e di sostegno scolastico per i figli minori di essi.
ive

112
Quella revisione del testo della Carta fondamentale che eliminando la previgente, storica, dizione “di
Grazia e Giustizia” è avvenuta proprio a riconoscimento dell’attribuzione costituzionale conferita dalla
Carta, in materia, al Presidente della Repubblica, venendo attuata dopo la complessiva riforma della
struttura di Governo del 1999. Quella intervenuta con la Legge n.300, che ha portato alla ridenominazione
Un

ed all’accorpamento di molti dei dicasteri.

58
i
UNA SEMPLICE PROPOSTA.

n
co
Infatti, per le somme di spettanza della Cassa delle Ammende si potrebbe far partire subito
la relativa procedura amministrativa:

ar
a) con la richiesta di pagamento (ex “avviso bonario”);
e poi, in caso di esito negativo,

M
b) quella di recupero delle sanzioni, direttamente ad opera degli uffici di Cancelleria della
Corte, in specie della VII Sezione penale113.

o
IL RUOLO DELLA VII SEZIONE PENALE

lm
Considerato che quest’ultima struttura, nel sistema giudicante del Giudice di legittimità,

lie
costituisce l’organismo amministrativo giurisdizionale incaricato del maggior numero di
definizioni/pubblicazioni di provvedimenti decisori penali: arrivati ad essere fino a più di

ug
36.000 in un anno: ragione funzionale per localizzarvi questo ambito progettuale.
Ovviamente, deve trattarsi di attività “retribuita” svolta insieme agli altri adempimenti
G
esecutivi su persone e cose legata agli esiti del processo di legittimità penale, aggiungendovi
poi quelle attività relative alla richiesta di pagamento e conseguente recupero degli importi.
di

Delineando una possibile procedura “esecutiva” erariale con l’invio degli atti relativi verso
gli Uffici distrettuali di recupero da individuare nelle competenti Corti di appello114, di
tu

provenienza dei ricorsi, con modalità operative sostanzialmente analoghe a quelle utilizzate
iS

in sede di pubblicazione dei provvedimenti decisori emessi nel settore civile.


In altri termini, mediante la redazione automatizzata, effettuata in sede di scarico nel
sistema Sic, del verbale di udienza, ove sono trascritti gli esiti decisori di questa unitamente
gl

al “foglio notizie”.
de

Documento nel quale sono indicati “a carico di ciascuna delle parti sanzionate” gli importi
dichiarati dovuti dalla Cancelleria “emittente” della Corte di cassazione, rispetto ai quali,
gli Uffici giudiziari “destinatari della restituzione degli atti”115 operano per recuperare in
ità
rs
ive

113
Al riguardo si veda il testo degli art.li 610, 611, 660 e 664 del Codice di procedura penale, 169 bis, 179
e seguenti e 184 delle Disposizioni per l’attuazione del rito penalistico.
114
Oppure, alle Commissioni tributarie regionali, organi di appello per il contenzioso erariale.
Un

115
Si tratta delle Autorità giudiziarie “emittenti” il provvedimento” impugnato” in Corte.

59
i
favore dell’Erario statale.116 In specie, le Corti di appello con gli uffici per il recupero crediti.

n
Peraltro, si tratta di attività che può essere facilmente resa telematica.

co
ULTERIORE NOTA DI SINTESI SUI VALORI DEI PROGETTI

ar
In sostanza, considerando il complesso delle attività amministrative di Cancelleria svolte in
Corte, si può operare il calcolo del valore delle connesse entrate erariali, un risultato che si

M
ottiene sommando le cifre del settore civile a quelle omologhe del campo penale. Quindi,
sempre fra quelle direttamente versate dagli interessati per i servizi giudiziari resi.

o
lm
Alcuni possibili risparmi gestionali per gli Uffici giudiziari e la Corte

Inoltre, in aggiunta alle maggiori entrate, è possibile conseguire, come pure dimostreremo,

lie
in diversi altri ambiti gestionali carenti dell’Ufficio giudiziario nazionale, alcuni consistenti
risparmi economici di spesa corrente117.
ug
In effetti, fra le attività superate od inutili e l’utilizzo improprio ed eccessivo di altre risorse,
ovvero solo fra posta raccomandata, assicurata e peggio “ordinaria” in gran parte da
G
eliminare118, o per i costi eccessivi dell’illuminazione del “Palazzo di giustizia”, si possono
risparmiare facilmente oltre 5/600.000 euro l’anno e, di sicuro, approfondendo la relativa
di

analisi questa entità potrebbe essere assai più consistente. Se poi si pensasse, al Ministero,
tu

di estenderne la ricerca almeno alle sedi esistenti negli ambiti circondariali e di procura e
distrettuali e dei corrispettivi uffici requirenti, nel caso si tratta di oltre 400 sedi giudiziarie,
iS

le cifre da prendere in considerazione salirebbero di molti zeri.


Quindi, non sembri inutile sottolineare, anche in questo caso, quali siano i riflessi economici
gl

positivi di spesa annuale per le specifiche poste del bilancio del Ministero della giustizia119.
Si tratta di uno dei tanti aspetti di risparmio che sono possibili nella gestione di questo
de

come degli altri uffici giudiziari, con una macchina complessa e costosa che da pochi servizi.
Aspetti dei quali scriveremo oltre dandone ulteriori dettagli nel campo degli adempimenti
ità

116
Documento contenente la certificazione di Cancelleria del diritto statale al recupero delle somme ivi
indicate, da parte del Funzionario redattore.
rs

117
Evitare sprechi e risparmiare sui costi, ad esempio, installando luci a led, sensori crepuscolari ed altri di
movimento in gran parte degli ambienti serviti dall’impianto d’illuminazione della Corte.
ive

118
Le spese postali fatte dalla Corte per plichi raccomandati, nel 2018, hanno superato la cifra di 660.000
euro e circa la metà potrebbe essere immediatamente risparmiata.
119
Un altro argomento a favore, infatti a seguito dell’intervenuta conversione in legge, il 13.12.2018, del
c.d. “Decreto fiscale” il Ministero della giustizia ha subito un taglio di bilancio ulteriore per 11 milioni di
Un

euro.

60
i
processuali: quasi una denuncia contabile.

n
Tuttavia, ora occorre meglio addentrarsi nell’esame di un grave problema, non più solo

co
nazionale, che il nostro Paese presenta nel settore della giurisdizione tributaria in specie
nel grado di esame di legittimità presso l’organo di vertice dell’Ordinamento giudiziario.

ar
IL PROBLEMA INSOLUTO DEL CONTENZIOSO TRIBUTARIO NEL GRADO DI LEGITTIMITÀ.

M
Presso la Corte, come ancora meglio, quanto analiticamente, potrà leggersi più avanti nel
testo della presente rispetto all’analisi preliminare delle funzioni giudiziario erariali fin qui

o
compiuta, resta da affrontare, almeno per provare a risolverlo, un problema strutturale di

lm
essenziale criticità, gravemente incidente sul Settore civile dell’Organo di legittimità, tanto
da estendersi nel “contagio” all’intera struttura dell’Ufficio giudiziario superiore. In effetti,

lie
si tratta di una situazione di emergenza grave, di dimensioni sempre crescenti, insorta su di
una problematica originaria ormai quasi ventennale120, neppure più di ambito nazionale,121
ug
necessariamente da dover portare a soluzione nei tempi occorrenti: ovvero, oltre le norme
modificabili, attraverso un concreto impegno progettuale decennale. Laddove, l’emergenza
G
è quella costituita dalla circostanza che in Corte di Cassazione nel Settore tributario si
trovino ancora in attesa di poter essere fissati, e quindi decisi, ormai oltre 55.000 ricorsi da
di

definire, rispetto ai circa 113.000 arretrati complessivi122 classificati di natura civilistica, fra
tu

i quali rientrano i casi del “contenzioso erariale” ricompresi per materia. Attualmente, le
impugnazioni presentate in relazione a controversie tributarie costituiscono più della metà
iS

del totale, con percentuale costantemente in aumento, rispetto alle altre che compongono
l’enorme arretrato consolidato del Settore civile della Corte 123.
gl

Quindi, siamo in presenza di una gigantesca situazione di arretrato del contenzioso


de

erariale, entità formatasi in più di un quindicennio di costante sottovalutazione del


fenomeno che quotidianamente si consolida concorrendo a indebolire sempre di più
ità

120
Saranno venti anni dalla istituzione della struttura materialmente avvenuta nel Luglio 2019.
121
Secondo l’opinione di molti studiosi e osservatori il fenomeno, oltre che incidente in negativo
rs

sull’economia italiana, diviene di sempre crescente interesse da parte delle Istituzioni di governo
dell’Unione Europea e potrebbe portare ad attivare procedure istruttorie e poi sanzionatorie della
ive

Commissione o da parte di altri organismi comunitari con possibilità di una procedura di infrazione,
comportante applicazione delle relative sanzioni, una volta accertata la: “deficienza strutturale del settore
della giurisdizione tributaria in Italia”.
122
I dati sono presi alla data del 31 Dicembre del 2018. Poi, al 30 aprile successivo, erano 13.080.
Un

123
Qui, con riferimento alle statistiche della S.C. per il mese di settembre 2017.

61
i
le attività complessive della Corte.

n
Tanto avviene, pur in presenza di una capacità di definizione giudicante assai positiva che

co
nell’anno 2017, e poi nel 2018, ha visto raggiungere risultati eccezionali: ove, il riferimento
determinato dal dato conseguito dall’emissione dei provvedimenti decisori congiuntamente

ar
dalle due componenti sezionali tributarie124 è risultato superiore alle 9.000 pubblicazioni.

M
Una cifra poi ampiamente superata, tanto che <a fine 2018> si è sfiorata l’incredibile quota
dei 10.000 ricorsi decisi configurandosi un dato che viene a costituire, in assoluto, un

o
risultato di grande spessore, specie quando sommato agli altri positivi conseguiti dal

lm
settore civile definito generalista125. Considerato che per le altre Sezioni è stato tale da
superare già a fine del 2017 nell’entità del deciso il numero delle nuove iscrizioni di cause:

lie
detratte però le tributarie dal calcolo. Si è trattato di un risultato importante per la Corte
perché ha portato in quel consuntivo annuale ad una quasi storica inversione di tendenza:

ug
infatti, sono stati quasi 1.000 i fascicoli definiti in più rispetto a quelli iscritti nell’anno e per
la chiusura del 2018 il risultato è stato confermato insieme ad un ulteriore aumento, oltre
G
mille, dei provvedimenti decisori pubblicati126.
Tuttavia, si ripete ancora una volta, il dato positivo in Corte non ha riguardato i casi
di

tributari e, comunque, nel solo periodo triennale 2016 - 2018 i ricorsi arretrati in
materia sono passati da 106.000 ad oltre 112.00: con un aumento pari a circa 2.000
tu

unità all’anno. Attualmente arrivati a 113.200.


Infatti, per questi ultimi, che nei numeri di deposito sono ancora in forte aumento, si deve
iS

confermare l’insufficiente capacità di definizione dei ricorsi relativi al contenzioso fiscale,


iscritti dinanzi all’organo nazionale giudicante in sede di legittimità. Laddove, attualmente
gl

risultano pendenti, nella sequenza procedimentale determinata dalle attività da compiere,


de

presso i diversi settori operativi della Corte, ormai si tende ai 60.000 ricorsi.

La sequenza procedimentale del ricorso per Cassazione


ità
rs
ive

124
Laddove, la Tributaria è stata denominata Quinta Sezione civile secondo il criterio cronologico di
costituzione, mentre nell’ambito della successiva Sesta Sezione civile, prevista dalla legge n.69 del 2009, è
istituita un’omologa componente preliminare di giurisdizione tributaria.
125
Prima, Seconda e Terza sezione civile.
Un

126
Il 2018 si chiude con un nuovo record di pubblicazioni: con oltre 32.000 provvedimenti decisori.

62
i
I fase: a seguito dell’arrivo in piego postale tradizionale127, deposito diretto e iscrizione

n
presso la Cancelleria centrale civile, struttura interna della Corte dove gli atti relativi si

co
completano nel giro di circa cinque mesi, rispettando i termini processuali consentiti per la
loro presentazione; così formando il “fascicolo di ufficio” del ricorso di Cassazione;

ar
II fase: per poi passare, quando completato, alla sede di esame preliminare; nel nostro caso,

M
alla competente sotto Sezione tributaria (o alle omologhe strutture previste per le altre
Sezioni in base alle materie di competenza) “dedicata” della Sesta Sezione civile;

o
III fase: infine, per la parte maggiore128, i ricorsi non trattenuti in Sesta civile vengono poi

lm
inviati alla Sezione tributaria “ordinaria” che attualmente nei propri archivi vede presente
“un carico” di oltre 46.000 fascicoli;

lie
IV fase: alcune delle impugnazioni più complesse, seppure in misura numerica molto
limitata, per diretta competenza di legge, vengono subito inoltrate presso le Sezioni unite

ug
civili, ai sensi dell’art.374, con richiamo al n.1 del 360 e 362 del Codice processuale civile129.
Oppure, possono esservi inviate dopo, dai collegi giudicanti, a seguito di una eventuale
G
successiva decisione di rimessione interna, per competenza, sempre a fini di nomofilachia
considerata l’importanza, particolarità o novità della questione rimessa per trattazione allo
di

scopo di stabilire la linea giurisprudenziale interpretativa della Corte. Fra le impugnative vi


sono le questioni di giurisdizione e quelle rivolte avverso le sentenze disciplinari emesse
tu

dalla omonima Sezione del Consiglio superiore della magistratura130


I ricorsi che sono stati rivolti al Giudice di legittimità dell’Ordinamento nazionale,
iS

secondo le statistiche ufficiali disponibili, assumono un valore superiore, in base ai


dati forniti dal Ministero per l’Economia e Finanza, ai 50 miliardi di euro.
gl

Al riguardo, non sembri inutile petizione di principio quella di voler sottolineare, ancora
de

una volta, con la forza dei numeri ulteriormente dimostrata dal “controvalore” economico,
l’obiettiva “importanza nazionale” costituita dalla situazione critica della Corte, basata sui
dati di attività sui quali deve e può innestarsi il presente Progetto. Laddove, questo è teso,
ità

negli anni risolutivamente previsti come necessari (fra i cinque e i dieci), alla definizione
dell’attuale arretrato del contenzioso erariale nel grado di legittimità: un risultato che deve
rs

costituire assoluta esigenza per tutti gli operatori del diritto in Italia.
ive

127
Non si può effettuare mediante invio elettronico con la Pec.
128
Nella proporzione di 6 su 10.
129
Si veda pure il disposto dell’art.363, secondo comma, del Codice processuale civile.
Un

130
Organo collegiale dotato, per legge, di specifica potestà giurisdizionale

63
i
In quanto deve costituire obiettivo di essenziale importanza nazionale, per lo Stato, anche ai

n
fini della tempestiva imputazione dei relativi crediti erariali, in specie quando

co
definitivamente confermati in esito all’ultimo esame e quindi divenuti cespiti esecutivi,
nelle relative poste attive del bilancio statale. Inoltre, sotto il profilo funzionale di attività

ar
dell’Organo superiore continua ad accrescersi il peso della “massa critica” costituita dal

M
“contenzioso tributario”: nella specie, un abnorme volume di casi, ricorsi e fascicoli che sono
destinati a restare, per anni crescenti, in attesa di trovare una definizione giudicante da

o
parte dei collegi della Corte di legittimità. Organo giudiziario superiore131 regolato nelle

lm
funzioni dalle norme della Carta costituzionale della Repubblica che lo prevede quale
vertice dell’Ordinamento nazionale della giustizia avente affidata la potestà di ripartire, nel

lie
sistema, le diverse competenze giurisdizionali. Tuttavia, l’Ufficio giudicante superiore che,
da tempo, vive una situazione critica o meglio al limite del collasso, visto che attualmente la

ug
materia tributaria in arretrato ha raggiunto e superato una consistenza pari o superiore al
50% dell’intero settore giurisdizionale civile. Quindi, ormai rischiando seriamente, in
G
assenza dell’invocato ed urgente intervento legislativo, di vedere soffocare la struttura
operativa dell’Ufficio giudicante di legittimità che resterebbe materialmente “sommerso” da
di

una percentuale sempre più pericolosamente totalizzante di casi contenziosi erariali, cui si
aggiungono quelli relativi alla “protezione internazionale”: con le pendenze “congiunte” dei
tu

quali che saliranno presto a 115.000132.


Tanto a voler dire che nella possibile, per quanto si vuole denegata, ipotesi della
iS

invarianza dei fattori operativi resi disponibili a magistrati e personale giudiziario


essa salirà in Corte ad avere un’incidenza del 56% alla fine di dicembre del 2020
gl

(pari a 64.000 ricorsi circa) per giungere fino al 64/65% a consuntivo dell’annualità
de

2025 (ed allora questi sarebbero, quasi 80.000)133.


Tali dati sono estremamente allarmanti per il presente, ma ancora di più lo costituiscono
ità

131 Ufficio giudicante un tempo denominato, dopo la riforma “unificatrice” dell’Ordinamento


rs

giudiziario del 1923, “Corte Suprema di Cassazione”.


132 In effetti, le dinamiche attuali di deposito dei ricorsi civili in materia di protezione internazionale
ive

sono numericamente assai allarmanti.


133 La riportata previsione statistica è quella che è stata fatta elaborare dalla precedente Prima

Presidenza (2016/17 da G. Canzio) alla fine del 2016 ed inserita come dato gravemente allarmante
posto a sostegno numerico della pressante richiesta di un intervento normativo strutturale per
Un

l’Ufficio in diversi documenti ufficiali presentati dalla Corte.

64
i
per il futuro a cominciare proprio dall’ormai avanzato anno 2019134. Visto che, senza un

n
essenziale apporto di nuove risorse, costituite da mezzi, uomini e locali, anche con

co
rinnovamento generazionale, la struttura della Corte di Cassazione subirà una inevitabile
quanto forte riduzione di attività. Infatti, restando a fattori invariati, alla fine di settembre

ar
del 2018, è stata valicata la soglia del 51% degli erariali sul totale ed i fascicoli di ricorso da

M
dover definire saliranno fino al numero di oltre 56.000 al 31 dicembre del 2018.
Detto, e scritto, con parole ancora più chiare gli eccezionali risultati ottenuti nel

o
biennio 2016/2017 resteranno, con molta probabilità, un evento irripetibile.

lm
IL CATALOGO PROGETTUALE REALIZZABILE

In estrema sintesi, il “Progetto di attività”, come qui proposto, per essere utilmente attuato

lie
in Corte di Cassazione deve prevedere, in primo luogo, l’istituzione per norma specifica di
legge della componente giurisdizionale tributaria operante in veste di “struttura ordinaria”,
ossia la V Quinta Sezione civile-tributaria.
ug
Considerato che, in effetti, quella attualmente in funzione, prevista unicamente attraverso
G
una modifica tabellare avvenuta venti anni fa, costituisce, nel sistema, una vistosa anomalia
giuridica. Considerato che sia in epoca molto risalente, dal 1888 in poi135 e poi dai tempi
di

della riforma unificatrice della Corte attuata nel 1923, con la “Legge d’Amelio”, ciascuna
tu

delle Sezioni civili e penali della S.C. è stata (sempre) costituita mediante le norme di un
provvedimento legislativo specifico. Una esigenza, dell’adozione della normativa istitutiva
iS

di grado primario, sempre rispettata dal Legislatore anche quando la previsione di nuove
componenti giudicanti ha riguardato gli organismi di esame preliminare dei ricorsi civili e
gl

penali136inizialmente non considerati nella disciplina di Ordinamento, Sezioni ordinarie.


Si tratta di una parentesi da chiudere.
de

Quanto auspicato dovrà avvenire, in via contestuale, rispetto ad un decisivo rafforzamento


di mezzi e procedure informatiche, uomini e locali di entrambe le componenti operative
ità

134
La solenne cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019, in Corte di cassazione, alla
rs

presenza del Capo dello Stato, è fissata per venerdì 25 Gennaio 2019.
135
In quell’anno vennero istituite, con legge, la Prima e la Seconda sezione penale della Corte di
ive

cassazione di Roma, seguite dalle omologhe civili, poi nel 1923 le sezioni divennero tre per ciascun settore
della giurisdizione.
136
Rispettivamente, la VII penale, istituita con la legge 128 del 2001 e la modifica del testo del Codice di
procedura penale e delle relative Disposizioni di attuazione, mentre, la Sesta Sezione civile con la legge di
Un

riforma parziale del rito processuale, n. 69 del 2009.

65
i
dotandole, compresa la componente sub sezionale, di mezzi e forze necessarie a poter

n
adeguatamente affrontare ogni settore di attività. Inoltre, deve opportunamente valutarsi,

co
vista l’attuale impossibilità obiettiva causata da limiti di natura strutturale all’accoglienza
degli uffici della Cancelleria (leggi, mancanza fisica di locali assegnabili), la necessità di

ar
dover ricorrere ad una “sede esterna” di lavoro rispetto allo storico Palazzo di Giustizia.

M
I locali disponibili agli uffici ed i problemi statici del Palazzo di Giustizia: le carte
“soffocano” la Corte.

o
Tanto in considerazione del fatto che questa monumentale struttura edilizia pur con le sue

lm
enormi volumetrie non riesce più, a causa dell’antistorico incredibile “gigantismo cartaceo”
che affligge il suo principale ufficio, senza effettuare radicali quanto veloci interventi di de-

lie
materializzazione degli atti processuali, a poter contenere le crescenti esigenze e necessità
lavorative. In specie richieste dalla “componente tributaria” della giurisdizione ordinaria,
ug
per oggettivo esaurimento fisico degli spazi interni assegnabili ed in proposito, deve e può
riflettersi sulle enormi, antistoriche, eppure nel tempo sempre crescenti esigenze di avere,
G
come sembra inevitabile per molti anni ancora a venire, archivi “stanziali” della dimensione
necessaria per custodire i cinquantacinquemila rispetto ai 113.000 complessivi dell’attuale
di

arretrato civile, entità cui si aggiungono i 30.000 ricorsi “a giro”137 del settore penale che
pur non costituendo arretrato funzionale costituiscono impugnative da dover definire138.
tu

In Corte, le carte “cacciano” le persone e per la Sezione Tributaria non c’è spazio.
iS

Incredibilmente, quanto rappresentato, impone attualmente alla Corte di dover mantenere


numerosi ambienti destinati ad archivi peraltro non tutti ubicati sotto al piano terreno il cui
gl

enorme peso materiale della consistenza cartacea grava sulla secolare struttura edilizia e
de

non può che incidere negativamente sulla stabilità, sempre verificata, dello storico “Palazzo
di Giustizia”139 .
Tuttavia, con tali criteri organizzativi, le funzionalità del sistema sono marginali e vi sono
ità

danni e pericoli per il sovra utilizzo di ambienti ed ascensori, spesso infatti guasti.
Laddove, l’alternativa logistica potrà essere anche parziale, per accogliere solo la eventuale
rs
ive

137
Così definibili per la velocità della loro trattazione/definizione consistente in una pendenza media di
appena 7 mesi dall’iscrizione dei ricorsi.
138
Ricorsi arretrati che diverranno più di 60.000 già alla data del 25 Gennaio 2019: di inaugurazione
dell’Anno giudiziario della Corte.
Un

139
Continuamente monitorata con misurazioni scientifiche per verificarne l’eventuale abbassamento.

66
i
“Tributaria bis” quale struttura composta dai magistrati ausiliari di Cassazione140 nominati

n
in servizio presso la Corte, entro il numero massimo previsto dalla norma in 50 unità141, dal

co
Consiglio Superiore della Magistratura.
A tal fine, si dovranno individuare e poter utilizzare locali posti in altri uffici pubblici ubicati

ar
preferibilmente in adiacenza allo storico Palazzo di giustizia.

M
Ricostituire gli uffici dell’Agenzia entrate e U.n.e.p. delle notificazioni presso la Corte.

Considerate quelle tante possibili sinergie operative, fin qui enumerate, che sono previste

o
nel Progetto, appare però necessario ricostituire presso la Corte di cassazione sia gli Uffici

lm
dell’Agenzia delle Entrate che quello, ivi sempre esistito dalla sua moderna fondazione
avvenuta nel 1923, destinato a sede degli addetti alle notificazioni, gli Ufficiali giudiziari

lie
appartenenti al Settore degli U.n.e.p. del Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria.142
Attualmente, entrambi risultano ancora più necessari per le attività da compiere a seguito
ug
dell’istituzione del Nucleo della Guardia di Finanza143 avente funzioni d’istituto presso la
Corte144. In modo tale da poter perseguire in unione funzionale operativa fra questi enti,
G
corpi militari e uffici specializzati un obiettivo comune in favore dell’amministrazione dello
Stato: quello di raggiungere la migliore efficienza complessiva delle attività amministrativo
di

giudiziarie e dei correlati aspetti erariali, anche di recupero, avviandone da subito “in loco”
tu

anche quelle procedure.


Obiettivo: il recupero di almeno 10 milioni di euro all’anno.
iS

Nell’appena delineato quadro sinergico, l’unione operativa degli enti ed uffici interessati
gl

140
Dei qual meglio si tratterà nei capitoli finali de presente elaborato.
141
In realtà, sono stati però solo 24, su 28 partecipanti, i candidati all’incarico nominati dal C.S.M. con
de

presa di possesso effettuata entro la data del 18 ottobre 2018 ed attualmente ne sono rimasti 21.
142
Uffici entrambi fatti chiudere dai vertici della Corte nel corso del 2015 per insipienza, oltre che
obiettiva sottovalutazione delle attività che effettivamente venivano svolte. Come successivamente
ità

accadrà, in analogia, in occasione della chiusura dell’Ufficio notifiche presso la Corte di Cassazione, ivi
storicamente costituito, dal 1923.
143
In effetti, si chiedeva da tempo di trasformare il Contingente, aliquota della Guardia di Finanza, in un
rs

Nucleo stabile di Polizia tributaria costituito presso la Corte, dalle origini posto alle dirette competenze
della Prima Presidenza e del Comando Generale della Guardia di Finanza, vista la competenza nazionale di
ive

attività che si vorrebbe attribuire ai previsti “Progetti di recupero”. Mentre, in partenza, il Contingente,
attuale Nucleo, era stato incaricato di svolgere un “Progetto speciale di attività”. Una presenza
ulteriormente rafforzata, nel 2019, con la destinazione di altre 4 unità.
144
Infatti, si pensa, nel corso del 2019, di prevedere la costituzione di una Aliquota (di 4 o 5 unità) G. d. F.
Un

interna alla Procura generale della Repubblica presso la Corte di cassazione.

67
i
consentirebbe di poter svolgere congiuntamente un progetto specifico per tutte le possibili

n
“entrate giudiziarie” da avviare in Corte: coprendo, un ambito nazionale di attività che per

co
entrate si cassa può valere 10 milioni di euro annuali145 dove prevedere un rapido sistema
di richiesta-recupero delle somme per “crediti giudiziari” da estendere “in via sistematica” a

ar
tutti gli ambiti distrettuali.

M
I PROBLEMI STRUTTURALI DELLA CORTE DI CASSAZIONE: INTRODUZIONE AL TEMA

Per cominciare ad approfondire le connesse tematiche, si propone una relazione sintetica

o
sul settore civile-tributario della Corte: attività, statistiche, necessità, interventi e proposte

lm
progettuali, a partire dal 2019 per gli anni giudiziari successivi. Quindi, nel configurare una
proposizione di programma consistente in un “Progetto complessivo” per raggiungere una

lie
migliore efficienza nelle numerose quanto delicate attività svolte dagli Uffici di Cancelleria.
Una piattaforma progettuale tesa allo scopo essenziale di sostenere più adeguatamente la
ug
funzione giurisdizionale devoluta da Costituzione e norme all’Organo giudiziario nazionale.
Ivi compresa la concreta possibilità di un parziale “auto finanziamento” che copra una parte
G
dei costi dei propri fattori operativi.
di

Come si è appena scritto, la Corte di Cassazione, pur costituendo il “Giudice di legittimità”


del sistema giudiziario italiano e in quanto tale posto al vertice funzionale dell’Ordinamento
tu

processuale nazionale, risulta ufficio oberato, anzi letteralmente invaso, da una incredibile
iS

mole annuale di controversie da decidere. Si tratta di ricorsi civili, di lavoro, tributari, penali
e ora anche di natura amministrativa sugli istituti della protezione internazionale, un’entità
consistente, nel 2018, in oltre 88.000 ricorsi iscritti con altrettanti provvedimenti decisori
gl

pubblicati: inutile sottolineare che nei dati si configura un numero record, abnorme, quanto
de

assolutamente improponibile in qualunque altro sistema giudiziario e Paese del mondo e


mai visto per un organismo giudiziario superiore146.
In particolare, negli ultimi dieci anni, attraverso una inarrestabile progressione la Corte ha
ità

145
Nella proporzione prudenziale del 5% quale risultanza di obiettivo per l’effettiva riscossione sul dovuto
rs

per i relativi “crediti giudiziari”.


146
Solo la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, negli anni scorsi, aveva raggiunto tali limiti estremi (circa
ive

90.000 ricorsi annuali) di atti pervenuti, rapidamente adottando però dei drastici rimedi sulla non
“ricevibilità” dei ricorsi che avviene con decisione preliminare negativa sui dossier. Situazione che
raggiunge fino al 93% del numero di quelli presentati alla CEDU, così attuando un procedimento
preliminare non garantito dalla partecipazione, tantomeno in contraddittorio, “di filtro” unicamente in
Un

forma telematica e senza obbligo di dover fornire alcuna motivazione specifica alle parti invianti.

68
i
visto aumentare in modo più che esponenziale il numero dei ricorsi depositati, inviati e

n
pervenuti alla Cancelleria centrale civile ed al Registro generale penale per esservi iscritti a

co
fini giudicanti. Nei numeri, tale fenomeno di accrescimento “di massa” del contenzioso ha
interessato entrambi i settori di attività giurisdizionale ordinaria che i codici processuali e

ar
le leggi attribuiscono alla competenza giudicante sia civile che penale dell’organo nazionale,

M
vertice dell’ordinamento giudiziario, creando nel tempo, fin dagli anni ’Settanta’ del secolo
scorso, un enorme arretrato147. Nello specifico, raggiungendo nei numeri assoluti relativi al

o
periodo pluriennale che si è preso a riferimento, un’entità quantitativa complessivamente

lm
stabilizzatasi nella cifra di oltre 80.000 ricorsi annuali (55 mila e più iscritti nel settore
penale, oltre 30.000 depositi per quelli civili)148 come di altrettanti casi decisi, ovvero:

lie
un numero di oltre 400 mila ricorsi da (dover) giudicare nell’ultimo quinquennio.
In effetti, da anni, i dati relativi ai ricorsi presentati per l’iscrizione, come parallelamente

ug
accade poi per il numero di quelli definiti e pubblicati, continuano a configurare una serie di
successivi record continentali, più probabilmente mondiali, che certamente non sono più
G
sostenibili dalle capacità decisorie dell’attuale struttura giudicante.
Poiché i numeri di attività fotografano, certificandoli, nella loro obiettiva consistenza come
di

detto assolutamente spropositata, una situazione parossistica delle funzioni giurisdizionali


di legittimità ormai da tempo divenuta insostenibile, causa le sempre più limitate possibilità
tu

operative proprie della struttura giudicante dell’Ufficio superiore. In proposito, da un lato,


il numero di circa 50.000 ricorsi presentati in materia penale si mantiene costante da oltre
iS

un decennio avendone visto iscritti più di 53.000, nel 2015, per raggiungere un picco
storico superiore alle 56 mila nuove iscrizioni, come verificatosi da alcuni anni149. Mentre,
gl

dall’altro, il civile - amministrativo continua una notevole crescita tanto che, alla fine del
de

147
Le normative processuali per l’iscrizione dei ricorsi nei due settori sono strutturalmente diverse: infatti,
in quello penale gli atti vengono inviati alla Corte mediante spedizione poiché il deposito delle
ità

impugnative deve essere effettuato presso la Cancelleria dell’Autorità giudiziaria emittente od altre nei
casi di “fuori sede”.
Mentre, nel settore civile, vige ancora l’anacronistico deposito diretto previsto dal Codice del 1942 che
rs

avviene in forma esclusivamente cartacea, con l’alternativa di quello postale, così come l’ormai risulta
ormai inutile la designazione del Difensore c.d. “domiciliatario” fisicamente con sede in Roma.
ive

148
Nel 2017 si sono raggiunti, complessivamente, gli 86.000 ricorsi pervenuti ed iscritti.
149
Tanto che, nel corso dell’annualità 2014, gli uffici delle Cancellerie penali della Corte erano già riusciti a
pubblicare oltre 55.000 provvedimenti decisori di settore: un dato, a sua volta, eccezionale, ma
ampiamente superato poi dalle oltre 58.000 pubblicazioni del 2016 seguite dalle più di 56.000 raggiunte
Un

nell’anno successivo.

69
i
2018, sono stati ben 36.881 i ricorsi depositati, a fronte di oltre 32.000 provvedimenti

n
decisori pubblicati, mentre per l’anno in corso si valicherà probabilmente la ulteriore

co
“soglia record” delle 37.000 iscrizioni.
Tuttavia, è proprio l’insieme giurisdizionale che è costituito dalla somma di entrambi i

ar
settori giudicanti della giurisdizione affidata alla Corte ad essere sempre più divenuto, nel

M
corso del tempo, abnorme, sovradimensionato, inverosimile, anche se purtroppo reale.
Eppure la produttività della Corte è ottima.

o
Quanto si è appena scritto si verifica pur essendosi in presenza, nella Corte di legittimità,

lm
dell’essenziale risorsa costituita dall’obiettivo riscontro, sempre confermato nel tempo, di
eccezionale produttività sia individuale che complessiva dell’Ufficio giudicante. Si tratta di

lie
una dote verificata costantemente, per ciascun anno giudiziario in successione, nelle attività
proprie di magistrati e personale impegnati nelle rispettive attività istituzionali necessarie

ug
per la definizione del contenzioso. In proposito, è da considerare che i quasi 30.000 atti di
ricorso (29.966) depositati nel 2015 sono stati seguiti dai 29.693 (-313) del 2016 e poi dai
G
30.298 del 2017150 (+605) anno laddove si è ancora verificato un aumento dei depositi, in
specie “tributari”, rispetto allo sperato calo statistico. Occorre sottolineare che alla data del
di

21 dicembre 2017 ( con una settimana lavorativa restante) già erano stati iscritti più ricorsi
dell’anno precedente, mantenendo ancora quella rammentata proporzione, ampiamente
tu

prevalente, delle impugnazioni aventi oggetto di contenzioso erariale.151


Per questo essenziale motivo, i dati appena ricordati relativi al settore civile-tributario
iS

dell’ufficio giudicante di vertice costituiscono una entità numerica molto preoccupante per
un problema nazionale che, senza interventi, resta assai grave. Sia considerato all’attualità
gl

che ancora maggiormente in prospettiva, pure a medio - breve termine, senza operare quei
de

decisivi interventi che risultano essenziali. Infatti, quelle rammentate consistenze attuali
configurano una situazione assolutamente critica ed anzi prossima al “collasso strutturale
dell’Ufficio giudiziario nazionale” considerato nel suo complesso. Soprattutto, quando essa
ità

venga paragonata alle ulteriori dinamiche di accrescimento numerico degli atti depositati,
tuttora in corso, e, in particolare, il riferimento deve andare a quelle, ancora irrefrenabili,
rs

proprie della giurisdizione civile - tributaria. Una situazione cui ora si aggiungono i ricorsi
ive

150
In effetti, nei primi 11 mesi del precedente anno, il 2017, sono stati depositati oltre 27.000 ricorsi ed
almeno il 40% di essi presentano un oggetto di natura tributaria. Si attendeva, come poi avvenuto, una
chiusura statistica annuale che ha raggiunto i 30.300 ricorsi iscritti. Nel 2018 saliti fino a 36.881.
Un

151
Basti pensare che tale dato delle iscrizioni civili-tributarie era stato raggiunto in data 29.11.2016.

70
i
in tema di applicazione degli istituti di “protezione internazionale” pure improvvidamente

n
affidati dal Legislatore, come al solito con pretesa normativa a “costo zero”, alla competenza

co
giudicante della Corte152.

ar
ALTRI CASI IN AUMENTO: I RICORSI RELATIVI ALL’APPLICAZIONE DEGLI ISTITUTI DELLA
“PROTEZIONE INTERNAZIONALE”.

M
Infatti, nella verifica da compiere riguardo all’aumento di altre sopravvenienze diverse per
materia, occorre qui dover ricordare che arrivano sempre più numerosi i ricorsi relativi

o
all’applicazione (ovvero, al diniego applicativo di....) degli istituti relativi al complesso di

lm
norme della “protezione internazionale” delle persone, migranti e rifugiati.
Si tratta delle impugnative svolte dagli interessati all’asilo ed agli altri istituti di accoglienza

lie
e riconoscimento dello status di rifugiato, anche provvisori, avverso l’esito negativo avuto
dalla domanda presentata, nella fase di decisione amministrativa dell’istanza. Sulle richieste
ug
fatte i provvedimenti amministrativi vengono assunti dalle “Commissioni territoriali” per la
protezione internazionale” o da quella centrale istituita presso il Ministero degli interni. Nel
G
caso, con gli esiti negativi impugnabili presso le istituite, omologhe, Sezioni giurisdizionali.
Organi competenti a giudicare la legittimità delle decisioni amministrative assunte, mancati
di

riconoscimenti ricercati da migranti e fuggitivi richiedenti protezione, asilo e garanzie di


tu

status all’Italia. Mentre negli altri casi, all’opposto, le decisioni potranno essere impugnate
dagli organi del Ministero degli affari interni quando sia risultato soccombente il Dicastero
iS

nella sede amministrativa.


Si tratta di delicate situazioni contenziose su diritti fondamentali della persona che in base
gl

alle ricordate previsioni legislative vengono giudicate, in esito alla prima sede di decisione
amministrativa (pre) contenziosa, dalle apposite Sezioni giurisdizionali. Quelle costituite
de

presso i Tribunali aventi sede nelle ventisei città capoluogo dei distretti di Corte di appello,
a seguito delle normative contenute nella c.d. “legge Minniti” vigente dall’aprile del 2017153.
ità

Nel caso in esame, per la Cassazione, si tratta delle possibilità di impugnativa previste dalla
riforma, che prevede termini processuali di presentazione ridotti, attribuite dalla normativa
rs
ive

152
Con questi che, alla data del 30 Ottobre 2018, hanno superato già il numero di 6.000 ricorsi.
153
Dal nome del proponente, allora Ministro degli interni, nel Governo Gentiloni (rimasto in carica dal 7
Un

dicembre 2016, fino al 31 maggio del 2018).

71
i
alla risolutiva competenza giurisdizionale, giudicante in sede civile154 della Corte, laddove,

n
potranno essere iscritte in numero non precisamente preventivabile155.

co
Tuttavia, questo risulterà molto elevato, in considerazione adeguata di due concomitanti
situazioni:

ar
a) da un lato, quella costituita dal numero, “stimato” eppure non sicuro, di oltre 600.000

M
persone156, migranti o fuggitivi da considerare irregolari ai sensi di legge e tutti potenziali
richiedenti i benefici in materia che attualmente sarebbero presenti sul nostro territorio;

o
b) dall’altro, con certezza numerica, da quelli che risultano incardinati nelle Commissioni

lm
amministrative per la Protezione internazionale, oltre a quella Centrale per il diritto di asilo
di Roma.

lie
Attualmente sono almeno cinquantacinquemila i procedimenti aventi oggetto di richiesta
benefici157 in materia da dover decidere in relazione alle varie fattispecie costitutive del

ug
relativo contenzioso. Quindi, con la successiva possibilità di poter impugnare le decisioni
emesse in materia davanti alle omologhe, neo istituite, Sezioni distrettuali di Tribunale.
G
Una riflessione a questo punto si impone: il legislatore, dopo il tributario, ha creato
un’altra giurisdizione “mista” che nasce amministrativa per divenire ordinaria civile,
di

dinanzi a Tribunali distrettuali e Corte, con peso preponderante su quest’ultima a c.d.


“costo zero” strutturale. Quindi, come sempre, tanto è avvenuto senza prevedere i
tu

mezzi, gli uomini e le strutture operative per adeguatamente provvedervi, pertanto è


facile prevedere che si formerà una montante emergenza specifica, i cui preoccupanti
iS

segnali sono già pienamente in corso.


Infine, resta paradossalmente da notare, sempre in relazione a questa nuova tipologia di
gl

impugnative “miste”, che sussisterebbe un unico aspetto positivo almeno per il personale in
de

servizio nell’Ufficio depositi civili della Corte. Tanto, in considerazione del fatto che le
attività per l’iscrizione di questi ricorsi potrebbero svolgersi in formato e attraverso
ità

154
In effetti, oltre alle domande di riconoscimento presentate in sede amministrativa davanti alle
specifiche Commissioni per l’applicazione degli istituti di Protezione internazionale, quella Centrale
rs

nazionale e quelle periferiche, distrettuali, si deve considerare come siano già pendenti davanti agli Uffici
giudiziari del Giudice di pace ed ai Tribunali oltre 50.000 ricorsi in materia di applicazione dei vari istituti
ive

di “protezione internazionale” previsti dalle norme.


155
In realtà, solo presso la Sezione giurisdizionale, 18.ma civile, del Tribunale distrettuale di Roma sono
pendenti oltre 10.800 ricorsi giurisdizionali in materia.
156
Anche se di recente messo in dubbio da diversi esperti ed analisti del settore.
Un

157
Un numero invece sicuro, come gli 11.000 ricorsi pendenti davanti al solo Tribunale romano.

72
i
modalità telematiche di trasmissione degli atti relativi in quanto forme applicate sia nelle

n
Commissioni amministrative che in Tribunale158. Tuttavia, neppure ciò avviene, dovendosi

co
tornare (incredibilmente) presso la Corte al “cartaceo” mentre, in effetti, si poteva trattare
di un anticipo virtuoso di quello che dovrebbe divenire, ed al più presto possibile, il rito

ar
processuale di Cassazione. Comunque, si conferma la ottima capacità decisoria della Corte.

M
I RISULTATI POSITIVI CONSEGUITI NELL’ULTIMO BIENNIO.

In effetti, sia durante l’anno precedente159 che quello appena decorso, come nel presente,

o
obiettivamente, lo sforzo congiunto da qualificare eccezionale compiuto sinergicamente da

lm
magistrati e personale amministrativo, ha prodotto esiti statistici assolutamente positivi. In
Corte, alla fine del 2016, è stato raggiunto nel risultato a consuntivo la cifra record “di ogni

lie
tempo” dei provvedimenti pubblicati, con oltre ottantacinquemila complessivi: ben 58.015
penali e 27.589 civili sono stati oggetto d’iscrizione nella Raccolta generale.
ug
Quindi, 85.200 pubblicazioni complessive tali da configurare un dato numerico che
superando finalmente quello dei depositi effettuati è da considerare come di storica
G
inversione di tendenza160. Un ottimo risultato, ampiamente migliorato nel consuntivo
successivo 2017 chiuso con 31.200 pubblicazioni civili iscritte in Raccolta generale
di

dei provvedimenti (+4.000) e mantenendo gli stessi numeri del 2016 nel penale.
tu

Quindi, avvicinandosi alle 90.000 definizioni annuali complessive raggiungendo un


notevole saldo positivo.
iS

Per l’anno 2018 la previsione era ed è stata ancora superiore dato che già al 30 settembre si
evidenziava un vantaggio statistico pari a mille pubblicazioni di provvedimenti definitori,
gl

con numero chiuso poi oltre quota trentaduemila, raggiungendo il nuovo record storico in
de

materia. Nel mentre, il settore penale ancora migliorava in percentuale (indice di ricambio),
rispetto agli ottimi dati dell’anno precedente.
Tuttavia, resta l’assoluta esigenza d’intervenire, non solo normativamente, sulla situazione
ità

di grave crisi in atto riguardante, in modo particolare, il settore civile operando nell’ambito
amministrativo giurisdizionale costituito specificamente dal “settore tributario” della Corte
rs

di legittimità, attraverso l’unica via risolutiva: quella di un compiuto intervento legislativo


ive

158
Questa potrebbe, comunque, rappresentare una buona opportunità per velocizzare l’applicazione del
PCT - Il processo civile telematico in Corte di Cassazione.
159
Si scrive con riferimento all’anno 2015.
Un

160
Laddove, i dati sempre eccezionali raggiunti dal settore penale hanno trainato quelli del civile.

73
i
di urgenza. In particolare, mediante l’adozione di uno strumento normativo complessivo,

n
essenziale negli interventi, proprio per continuare, dal 2019 in poi, a poter decisivamente

co
sostenere tutte le iniziative intraprese a forte impulso della precedente Prima Presidenza
fin dall’atto del suo insediamento nel 2016161. Attività riformatrici che, pur in assenza di

ar
decisivi fattori strutturali, già nel corso dell’anno passato e di quello corrente hanno pure

M
dimostrato, come i dati parziali indicavano, una promettente incidenza positiva rispetto alla
drammatica situazione precedente. Tuttavia, i dati accrescitivi dei depositati specifici (circa

o
12.500 = nuovo primato storico, al 31.12.2018) vanificano “di fatto” tutti gli sforzi compiuti.

lm
Per salvare la Tributaria, e la Corte di cassazione, è necessario che il Parlamento
adotti una decretazione urgente.

lie
RESTA NECESSARIO INTERVENIRE CON UN DECRETO LEGGE

Proprio per poter raggiungere tale essenziale obiettivo, Governo e Parlamento dovrebbero
ug
intervenire adottando un provvedimento legislativo che, quale primo aspetto concreto,
riguardi l’adeguamento complessivo della struttura organizzativa della Corte162: laddove,
G
nel particolare, occorre provvedere, con l’urgenza del caso, alla idonea dotazione di mezzi
umani e materiali e non più di magistrati163.
di

LE CARENZE STRUTTURALI
tu

Questo in quanto l’Ufficio giudiziario nazionale è carente soprattutto nella consistenza di


iS

personale amministrativo (-23%, in aumento, sulla prevista pianta organica) e tecnico


informatico, di spazi per i mezzi operativi e inoltre di dipendenti appartenenti agli altri
gl

ruoli specialistici: informatici, contabili, linguistici e statistici. Questo per le dotazioni attuali
e sempre con la dovuta attenzione da rivolgere verso le nuove figure professionali che
de

sembrano di prossima introduzione ministeriale; gli analisti di sistema, di organizzazione


ed i funzionari tecnici. Inoltre, la situazione di grave carenza numerica dei dipendenti in
ità

servizio negli uffici si unisce al dato contestuale del loro invecchiamento con l’età media

161
Fin dall’atto iniziale della sua Presidenza adottato in materia, ovvero la Conferenza organizzativa
rs

tematica sul Settore tributario svoltasi il 12 febbraio 2016 in Corte.


162
Quantomeno reintegrando rapidamente gli organici con interpello per 50 unità di personale delle
ive

diverse qualifiche (meno di un 1/3 di quelli mancanti).


163
Lodevolmente, fra gli interventi deliberati dal Consiglio Superiore della Magistratura e quelli esecutivi
del Ministero della Giustizia, nel corso del 2017, l’organico magistratuale della Corte di Cassazione risulta
dopo tanti anni risulta quasi completo. Anzi, per il corrente 2019, è stato previsto un aumento di 60 unità
Un

giudicanti.

74
i
crescente (pari ormai a più di 57 anni) dei protagonisti operativi. Invece quotidianamente

n
chiamati a fronteggiare sempre nuove sfide lavorative che attualmente sono presenti nei

co
ruoli organici della Corte: ciò rappresenta un ulteriore aspetto assai preoccupante della
struttura dell’Ufficio giudicante nazionale. Laddove, per assoluta necessità, occorre poter

ar
subito procedere ad un decisivo rafforzamento di tutti i fattori operativi, un intervento che

M
sia ben determinato nei diversi settori e mezzi, come nel numero assolutamente necessario
di unità lavorative.

o
Nel caso, si tratta di essenziali risorse operative da dover avere, urgentemente, in dotazione

lm
per poter adeguatamente sostenere un “Programma pluriennale d’intervento e recupero in
ambito civilistico - tributario” composto da molteplici quanto efficaci iniziative progettuali,

lie
senza peraltro mai trascurare il settore penale, con queste ultime tese a raggiungere dei
plurimi obiettivi:
a) la definizione dell’enorme arretrato giudicante, ug
b) la decisione del nuovo contenzioso iscritto; che (come appare opportuno),
G
c) sia rivolta pure agli aspetti gestionali, fiscali e contabili.

FOCUS:
di

UNA STRUTTURA NAZIONALE PER IL RECUPERO DEI” CREDITI GIUDIZIARI” DA ISTITUIRE IN


CORTE.
tu

Ci riferiamo all’istituzione presso la Corte di una specifica struttura che possa avviare, in
iS

sede amministrativa ed attivando le relative procedure, in ambito di competenza nazionale,


il recupero delle rilevanti somme di spettanza erariale civili e penali, connesse al giudizio di
gl

legittimità, come in precedenza indicate.


Operando in stretta sinergia con l’ Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza.
de

In tal modo, concorrendo ad “auto finanziare” almeno parte delle esigenze richieste dal
complessivo “sistema giudiziario” che al vertice prevede la S.C. in relazione alle funzioni ed
ità

ai compiti giudiziario erariali del personale ivi addetto. Inoltre, per essere tale, la concreta
prospettiva riformatrice deve ricomprendere, ai sensi di quanto sarà precisato in seguito,
rs

l’attribuzione agli operativi protagonisti delle attività di un rinnovato “status giudiziario”


comprensivo di forme retributive aggiuntive, “collegate al Progetto”.
ive

Quindi, con somme da enucleare nell’ambito di un “Protocollo di attività sperimentale” per


poter corrispondere gli accessori progettuali al personale validamente partecipante alle
Un

attività di recupero della Corte e della Procura generale in sede.

75
i
Si tratta di un argomento importante da considerare tecnico “strategico” che per questo

n
sarà ripreso più avanti nel presente testo. Inoltre, si può e si deve intervenire subito su

co
alcuni punti critici dell’attività devoluta alla Corte come sarà indicato nel capitolo seguente.

ar
M
o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

76
i
INTERVENTI IMMEDIATI: LA FASE D’ISCRIZIONE DEI RICORSI CIVILI.

n
co
Vista la grave situazione di crisi attualmente in atto, ad esempio in tema di adempimenti
processuali da innovare in Corte di Cassazione, in via normativa di urgenza, si dovrebbe

ar
prevedere per un periodo di almeno cinque anni, e comunque collegato nella sua durata alla
effettiva entrata in funzione del Pct - processo civile telematico164 nel giudizio di legittimità,

M
il deposito “fuori sede” dei relativi atti di ricorso, come dei necessari allegati documentali.

IL DEPOSITO “FUORI SEDE” DEI RICORSI

o
lm
In altri termini, più pratici, consentendo alle parti l’effettuazione del deposito dei ricorsi,
sempre nelle medesime forme di attività e nel rispetto delle scadenze temporali che sono

lie
attualmente imposte dalle norme processuali, direttamente presso gli Uffici di Cancelleria
(per le Corti di Appello) e gli omologhi di Segreteria (per le Commissioni tributarie)165 degli

ug
organi giurisdizionali di provenienza, ovvero quelli: “emittenti il provvedimento impugnato.
In tal modo, per gli anni necessari al recupero dell’esistente arretrato civile e, comunque,
G
collegati alla integrale vigenza del processo telematico di legittimità, limitando il “deposito
diretto” degli altri ricorsi civilistici od assimilati166 unicamente alle impugnative avverso i
di

provvedimenti adottati dalle diverse Autorità speciali in quei casi normativi167ove risultano
proponibili all’esame giudicante della Corte.
tu

In attesa del “fascicolo elettronico”


iS

Altrimenti, detto con altre parole, mantenendo il sistema come qui proposto fino alla data di
compiuta “integrale” adozione del “fascicolo elettronico” elemento costitutivo principale,
gl

fondante, del “processo telematico”. Attuando, nel frattempo, alcuni necessari adeguamenti
de

migliorativi alle procedure vigenti e, ad esempio, sospendendo le modalità della ormai


antiquata possibilità costituita dall’invio postale “cartaceo” del ricorso civile. Tanto in
ità

164
Infatti, secondo le più attendibili previsioni, il processo civile telematico per la S.C. di Cassazione
potrebbe essere pienamente operativo non prima dell’anno giudiziario 2023.
rs

165
In base alla diversa denominazione che assumono gli uffici amministrativi di supporto ai giudici delle
Commissioni tributarie.
ive

166
I ricorsi presentati avverso i provvedimenti sanzionatori adottati dalla Sezione disciplinare del Consiglio
superiore della magistratura sono proponibili direttamente alle Sezioni unite civili della Corte, ex art. 374
del C.p.c. giudizio dove si applicano però le norme processuali penali.
167
C.S.M., Consiglio di Stato, Corte dei conti, Consiglio nazionale forense ed altri Enti pubblici aventi, per
Un

legge, un disciplinare giurisdizionale speciale.

77
i
considerazione del dato normativo destinato a divenire fattuale che nei prossimi tempi,

n
prima o poi, vedrà l’attuale tipologia operativa superata trasformarsi geneticamente in

co
“invio degli atti mediante Pec”. Inoltre, si potrebbe, da subito, rendere effettiva la
trasmissione attraverso il sistema telematico, mediante il servizio di posta certificata, sia

ar
delle memorie delle parti da poter presentare ai sensi dell’art.378 del Codice del rito civile

M
che per le eventuali requisitorie scritte redatte dai Sostituti appartenenti all’Ufficio del
Procuratore generale presso la Corte168 addetti al settore civile, in relazione all’intervento

o
scritto del Procuratore generale per quelle decisioni da prendere nelle adunanze camerali

lm
“non partecipate”. Mentre, infine, un discorso più approfondito, fatto a parte, di natura
economico-funzionale, meritano le attuali modalità di effettuazione dell’adempimento

lie
comunicativo da dover effettuare sia agli uffici giudiziari ordinari che verso quelli della
giurisdizione tributaria, quale atto conclusivo del rito civile in Cassazione, in termini

ug
previsto dall’art.388 del Codice processuale, nel testo vigente dal febbraio del 2006.
In effetti, si possono attuare delle modifiche processuali che, nei casi sopraelencati, sono
G
effettivamente possibili “a costo zero”169.

Alcune situazioni limite: gli adempimenti comunicativi alle parti ed agli Uffici.
di

Parliamo ancora di processo civile, infatti, un caso inspiegabile, se non proprio incredibile,
tu

nella presente epoca telematica, riguarda l’attuale impossibilità di poter effettuare “via pec”
ad opera del personale addetto agli Uffici di Cancelleria della Corte (che pure effettua, in tali
iS

forme, nei medesimi termini temporali, applicando altre norme, gli analoghi adempimenti
“telematici” rivolti alle parti processuali legittimate), la comunicazione, post pubblicazione,
gl

con l’esito del giudizio di Cassazione. Ovvero, ai sensi di legge, degli estremi del dispositivo
de

decisorio adottato dalla Corte agli Organi giudiziari “emittenti”: allegandovi il testo della
sentenza emessa. Una comunicazione che, per le parti costituite nel rito di Cassazione,
ità

168
Si tratta quindi di intervenire <a modifica operativa> sulle sole modalità di trasmissione previste dalla
norma dell’art.378 del Codice processuale civile, non sulla struttura dell’istituto, anticipandone
rs

l’applicazione telematica, oltre che sulle altre disposizioni collegate agli adempimenti del rito civile di
legittimità innovate per il giudizio camerale dalla Legge n.197 del 2016.
ive

169
Richieste, da ultimo formalmente avanzate, nel Luglio e reiterata nell’Ottobre del 2018, mediante una
specifica Nota motivata, condivisa dal Presidente titolare della Sezione tributaria, seguita pure da un
successivo sollecito, sempre fatto ad iniziativa dello scrivente, inizialmente chiesta in forma di
autorizzazione sperimentale, rivolte al Primo Presidente, capo dell’Ufficio giudiziario, rimaste senza
Un

risposta.

78
i
avviene già dal marzo del 2016 in via telematica agli effetti degli art.133 e seguenti del

n
Codice processuale civile: a) sia prima della decisione del ricorso (con invio dell’avviso di

co
Cancelleria recante data e luogo di svolgimento dell’udienza, se svolta in forma pubblica)
che b) dopo l’effettuazione dell’adunanza e la formalizzazione (mediante inoltro dell’avviso

ar
di deposito del provvedimento emesso, con gli estremi della relativa pubblicazione ed invio

M
del testo decisorio170).
Stiamo parlando di quella comunicazione tecnica, da cui effettuazione decorrono i termini

o
per l’attivazione di eventuali rimedi processuali straordinari171 che operativamente chiude,

lm
prima di procedere la Corte alla restituzione materiale, alle parti legittimate, degli atti
spettanti del fascicolo172 le attività di Cancelleria relative alla intervenuta definizione del

lie
processo di Cassazione.
Nel particolare, consiste in adempimento da dover effettuare (anche) rispetto agli Uffici

ug
“emittenti” la sentenza impugnata e verso questi da compiere a termini dell’art.388 del
Codice processuale civile: ove, l’onere è reso possibile, in base al testo vigente della norma,
G
appositamente modificato da oltre tredici anni (con l’art. 14 del D. legislativo n.40 del 2
febbraio 2006), mediante invio elettronico173. E quindi con questo comprensivo, recandolo
di

quale allegato, del testo certificato via Pec del provvedimento decisorio reso dalla Corte in
esito parziale (accoglimento, con rinvio), oppure definitivo (inammissibilità, rigetto,
tu

accoglimento, senza rinvio), sul ricorso, in tal caso sicuramente da annotare in Corti e
Commissioni tributarie agli effetti dell’art.324 del Codice del rito civile rispetto ai termini
iS

della decisione adottati dalla Corte di Cassazione.


Non occorre alcuna modifica legislativa o regolamentare per le comunicazioni ”via
gl

pec”: sono già previste in forma telematica


de

Eppure, assurdamente, con azione perdurante contro la norma vigente ormai da oltre un
decennio, la comunicazione con invio telematico via Pec nell’organo giudiziario nazionale
costituisce operazione non ancora attuabile da parte degli Uffici delle Cancellerie della
ità

Corte nazionale. Una limitazione incomprensibile, contro ogni, solo sbandierata, modernità,
rs

170
Ricordiamo che il dispositivo decisorio resta segreto, fino alla pubblicazione del provvedimento.
171
Le ipotesi di revocazione ordinaria o straordinaria.
ive

172
Tranne il fascicolo di ufficio formato in Corte e gli atti ivi contenuti per il giudizio di legittimità.
173
Si aggiunga che, a norma dell’art.27, secondo comma, del Decreto legislativo citato nel testo, tale
disposizione innovativa si applicava ai ricorsi per Cassazione proposti avverso le sentenze e gli altri
provvedimenti pubblicati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto del 2 Febbraio 2006.
Un

Siamo arrivati quindi, finora, ad oltre 13 anni di ritardo applicativo eppure nessuno si muove.

79
i
perdurante dal febbraio del 2006 a termini delle presunte, od in quanto tali dichiarate,

n
difficoltà operative che invariabilmente, ormai da anni, vengono di fatto frapposte alla

co
concreta realizzazione della previsione normativa che testualmente consentirebbe da
quell’anno di effettuare l’adempimento finale, con: “invio…...anche in forma telematica”.

ar
Quindi, si tratterebbe di predisporre un server di supporto per tali funzioni ed alla gestione

M
dell’indirizzario con gli Uffici: le Corti di appello e le Commissioni tributarie regionali.
In particolare, gli “ostacoli” provengono dalle strutture tecniche della DGSIA174 incardinate

o
quali organi operativi della “Direzione generale per i Sistemi informativi automatizzati” nella

lm
specie trattandosi di importante diramazione tecnico amministrativo del Ministero della
Giustizia. Ora, dopo anni di discussioni e richieste inutili, il fatto di avere la Corte, con il suo

lie
CED ed i suoi attuali applicativi, ancora una tale limitazione operativa che tanto pesa sul
“Sistema operativo del Sic civile” appare particolarmente grave. Al contrario, trattandosi di

ug
una applicazione ormai semplice, addirittura usuale, anche per i normali cittadini “utenti
telefonici” tanto da costituire operazione banale per molti giovani. Eppure, ciò si verifica,
G
in un quadro di attività ove oggi, ancor meglio del passato, detta applicazione può meglio
avvenire operando nel nuovo sistema processuale semplificato. Ossia, quello <proprio del
di

giudizio camerale di legittimità> introdotto in Corte, in forma prevalente, in attuazione


dell’ultima riforma del rito civile introdotta dalla legge n.197 del 25 Ottobre 2016.
tu

Altre situazioni: discorso diversamente da farsi per altri oggetti ed aspetti normativi che
possono comportare soluzioni tecniche più complesse, a modifica di istituti normativi, e
iS

non sulle modalità di trasmissione dei dati, richiedenti costi e coperture relative a ipotesi di
riforma per le quali il Parlamento, nella esplicazione di potestà costituzionale spettante,
gl

potrà successivamente provvedere. Preferibilmente previa presentazione di un disegno di


de

legge, in via ordinaria, in relazione ad eventuali punti problematici del processo di


Cassazione richiedenti la modifica ulteriore del Codice del rito civile.
ità
rs
ive
Un

174
Oppure da soggetti esterni alla P.A. convenzionati con strumenti di diritto privato.

80
i
LA GIURISDIZIONE TRIBUTARIA COSTITUISCE UN “SISTEMA MISTO”.

n
co
Il giudizio tributario, possibile nel grado di legittimità, è sempre stato esperito in forma
ordinaria con applicazione nel relativo procedimento degli artt. 360 e seguenti del Codice

ar
del rito civile. In particolare, nel previgente sistema della giustizia tributaria, il ricorso era
proponibile avverso le decisioni rese, in una terza istanza giurisdizionale specifica, dalle

M
sezioni giudicanti centrali, o regionali distaccate, della Commissione tributaria centrale175.
L’impugnativa poteva essere presentata nei profili di violazione deducibili ai limitati sensi

o
consentiti alle parti dall’art.111 della Costituzione, in relazione alla previsione normativa

lm
contenuta nell’art.360, terzo comma, nel testo previgente, del Codice processuale civile.
Quindi, si configurava allora, più limitatamente di oggi, un sistema giudicante “parzialmente

lie
misto” fra giurisdizione specializzata e ordinaria nell’ambito del quale il provvedimento che
si voleva “ricorrere” era sottoponibile unicamente a profili impugnatori di pura legittimità,
ug
attraverso la devoluzione di quelle censure tipiche delle attribuzioni di una Corte superiore.
Tanto avveniva in epoca precedente a quella della seconda riforma dichiarata organica del
G
contenzioso tributario176 introdotta dal Decreto legislativo n.546 del 31 dicembre 1992,
applicabile dal 1996177. Un testo normativo nel quale l’impugnazione di legittimità che può
di

essere rivolta alla Corte di Cassazione è stata, invece, consentita quale “rimedio generale”,
stante il richiamo applicativo “indistinto” contenuto nel testo dell’art.62 rispetto alla citata
tu

norma processuale. Successivamente, è poi perdurata, per oltre vent’anni, la lenta fase di
iS

chiusura giudicante dell’abrogata Commissione tributaria centrale178 oberata dal peso di


oltre due centinaia di migliaia di ricorsi “di terza istanza” arretrati. Si è trattato di un lungo
gl

periodo temporale di transizione nel quale processualmente si poteva, in alternativa, sia


presentare direttamente ricorsi ordinari per Cassazione avverso le decisioni trasposte in
de

Appello che impugnare in Corte, in una “quarta istanza giudicante” quelli rivolti contro le
decisioni assunte dalla Centrale.
Quindi, come molti esperti subito osservarono, nello specifico, si è trattato di un intervento
ità
rs

175
In effetti, la Commissione tributaria centrale dato l’elevatissimo numero dei ricorsi pendenti era stata
strutturata in Sezioni giudicanti nelle sedi interregionali ed all’esito l’impugnazione possibile in Corte del
ive

provvedimento reso, costituiva, di fatto, nell’adire una quarta istanza giurisdizionale di esame giudicante,
seppure limitata nella sua cognizione unicamente a profili di diritto.
176
La prima, fondante il sistema unificato della giurisdizione tributaria, è stata quella del 1972/73.
177
Esattamente dal 1 aprile del 1996.
Un

178
Come delle sue diverse diramazioni Regionali.

81
i
riformatore rimasto incompleto fin dalla sua origine. Compresa la sottovalutazione del fatto

n
che, prevedendo l’abolizione del grado di esame possibile “in una terza istanza giudicante”

co
fino ad allora proponibile alla Commissione tributaria centrale, trasformava, a tutti gli effetti
di legge, il ricorso per Cassazione “ordinariamente svolto” cioè senza limitazioni dei motivi

ar
presentabili, nel rimedio generale, ultimo esperibile, entro un sistema giurisdizionale che

M
diveniva a pieno titolo normativo “misto. Ovvero, in quello “finale” che la Corte adita deve
rendere avverso le decisioni di merito adottate dai collegi giudicanti in appello ad opera

o
delle Commissioni tributarie regionali ivi assunte con esame svolto in sede di giurisdizione

lm
“specializzata”. In conseguenza, per quanto ampiamente sottovalutata nei possibili effetti
negativi collaterali, se non proprio in quelli principali, pur essendo stati questi ampiamente

lie
presumibili e temuti, dagli esperti, negli effetti quantitativi179 l’introduzione di quella
normativa “riformatrice del processo tributario” ha consentito dalla data della sua vigenza

ug
(1 aprile 1996) alle parti interessate l’esplicazione dell’intera gamma dei motivi di ricorso
rappresentabili di fronte al supremo Collegio, stante il rinvio esplicito fatto dalle norme
G
riformatrici agli “istituti ordinari” del processo civile.
Una situazione processuale perdurata almeno fino alle limitazioni specifiche codificate dalle
di

riforme degli anni 2006, 2009 e 2016.

In Italia, le riforme vengono fatte senza adeguare i mezzi strutturali agli obiettivi.
tu

Tuttavia, come ora si deve tornare a ripetere per le impugnative rese possibili in Corte sugli
iS

istituti della “protezione internazionale” nell’aprile de3l 2017, quell’intervento riformatore


avvenne senza prevedere una contemporanea norma istitutiva di una (specifica) Sezione
gl

giurisdizionale per l’esame, in Corte, di un prevedibile montante contenzioso erariale.


de

Analogamente a quanto sta accadendo per quello amministrativo - internazionale,


ormai divenuto “di massa”.
Quindi, senza previsione di una nuova componente giudicante istituita presso la Corte così
ità

come, si deve dire naturalmente, non si provvide a rafforzare la struttura complessiva del
personale di magistratura come di cancelleria in servizio nel Giudice di legittimità.
rs

Ci troviamo di fronte ad una delle solite, e come sempre fallimentari negli esiti verificati,
riforme legislative approvate senza necessario approfondimento da Governo e Parlamento,
ive

adottate senza mezzi, ovvero “a costo zero” del Bilancio dello Stato.
Un

179
Timori e dubbi anticipati dalla migliore dottrina, in particolare da Michele Cantillo.

82
i
LA “NASCITA” DELLA SEZIONE TRIBUTARIA (1999)

n
co
Con la ovvia conseguenza che, rispetto a tale esigenza, si dovette intervenire comunque,
seppure in ritardo, solo in via amministrativa arrivando dopo più di tre anni dall’entrata in

ar
vigore della riforma180. Infatti, all’inerzia, incompletezza ed improvvisazione dimostrata dal
nostro legislatore, si unì, come sempre accade, quella congenita incapacità operativa del

M
Ministero della giustizia, per cui si riuscì ad intervenire unicamente “all’interno”. Quindi, si
provvide mediante l’adozione di un apposito Decreto amministrativo istitutivo della c.d.

o
“Sezione tributaria” adottato, con determinazione, dall’allora Primo Presidente della Corte,

lm
in data 19-21 giugno 1999181.
Nell’occasione, da sottolinearsi come, in concreto, quell’iniziativa presidenziale si configurò

lie
quale atto amministrativo di organizzazione di natura essenziale per la struttura interna
dell’Ufficio giudicante nazionale. Come tale sorretto da motivazione che, in primo luogo,
ug
rilevava in materia di contenzioso erariale l’ormai indifferibile necessità operativa, sulla
base dei numeri, della Corte182 a termini dei quali si istituiva una “Quinta Sezione civile”.
G
Laddove, essa rappresentava una entità giurisdizionale operativa, seppure solo tabellare183
che, nell’atto istitutivo adottato, veniva individuata dal vertice dell’Ufficio giudiziario quale
di

struttura assegnataria, presso la Corte di legittimità, della esclusiva competenza giudicante


in materia di contenzioso tributario. In precedenza affidata, solo quale “componente
tu

tematica”, alla I Sezione civile (esattamente come attualmente si sta verificando per i casi
iS

della “protezione internazionale delle persone”).


Nella presente ricostruzione deve rammentarsi come, all’epoca, fosse chiaramente avvertita
gl

da molti la previsione dell’entità crescente di quel settore giudicante che “nei fatti” faceva
già presagire stesse divenendo un fenomeno imponente184 e quasi esponenziale. In effetti,
de

ai sensi del decreto Presidenziale in termini adottato, alla nuova struttura giurisdizionale
ità

180
Nel frattempo, circa 3.000 i ricorsi che si accumularono in attesa di una decisione operativa.
181
Il Primo Presidente che adottò il Decreto istitutivo della Sezione tributaria, n.61 del 19.06.1999, era
Ferdinando Zucconi Galli Fonseca.
rs

182
Si deve ricordare che, all’epoca, la I Sezione civile era a sua volta in emergenza proprio in quanto
oberata dalla pendenza di oltre seimila ricorsi in materia tributaria, come tali, richiedenti la composizione
ive

di udienze tematiche di cadenza non più che settimanale.


183
Si veda in analogia, per l’istituzione dell’ufficio del Nucleo della Guardia di finanza presso la Corte di
Cassazione, il decreto del Primo Presidente adottato il 13 dicembre 2017.
184
Si partiva infatti con una dotazione di oltre 6.000 ricorsi “erariali” dimezzando e più la pendenza
Un

complessiva allora esistente presso la Prima civile.

83
i
veniva attribuita l’esclusiva competenza interna185 per materia dei ricorsi aventi “contenuto

n
di contenzioso erariale”. Ivi compreso l’insieme di tutti gli atti che erano giacenti, non ancora

co
fissati per la decisione, presso la precedente Sezione assegnataria. Quindi, era individuata
una soluzione operativa che passava attraverso la immediata devoluzione integrale di quel

ar
ramo del contenzioso di legittimità attribuendo i ricorsi che fino ad allora erano incardinati

M
sulla base di “competenza giurisdizionale interna”, per materia, alla Prima Sezione civile. In
proposito, deve essere opportunamente ricordato come quella strutturazione previgente

o
configurasse una componente giudicante funzionalmente limitata nei possibili risultati

lm
giudicanti, in considerazione della ridotta capacità di operare svolgendo una (sola) udienza
settimanale (tematica) per materia186 per dieci mesi all’anno: una operatività pari a 40/44

lie
udienze, con circa 20 ricorsi fissati per l’esame e la decisione. Tanto che, in base ai numeri,
matematicamente, il massimo risultato decisorio allora possibile era di arrivare a circa 800

ug
ricorsi definibili nel periodo annuale: ovvero, ipotizzando una straordinaria produttività,
arrivando fino alle 1.000 circa.
G
Proprio come ora sta accadendo per i casi della protezione internazionale delle persone.
Quindi, in particolare negli anni correnti fra il 1996 e il 1999, si trattava di strutturazione
di

giudicante assolutamente insufficiente rispetto alle reali necessità giudicanti, di allora,


ovvero al dato montante rappresentato dall’aumentare del contenzioso specifico. Con tali
tu

limitate possibilità, quella divenuta, in maniera atipica rispetto alle altre componenti, vista,
come ricordato, anche prima della riforma del 1923 la istituzione legislativa diretta di tutte
iS

le Sezioni giudicanti, la quinta componente decidente del settore giurisdizionale civile della
Corte viene, dalla data della sua semplificata istituzione, denominata “Sezione tributaria”.
gl

Ovvero, la V Sezione civile, rispettando l’ordine cronologico di costituzione della struttura


de

giudicante interna.
Una Sezione o ancora meglio una componente “monstre” del nostro sistema giudiziario dato
che costituisce la prima struttura operativa giurisdizionale nazionale in base ai numeri di
ità

assegnazione e per il volume di attività, superando qualsiasi altra struttura giudicante sia in
Italia che in Europa.
rs

Questo benché costituisca una mera struttura aggiunta, “tabellare”, della Corte di legittimità
ive

185
Infatti, la Sesta sezione civile, per l’esame preliminare dei ricorsi sarà istituita in Corte, per legge, ma
solo dieci anni dopo.
186
Quindi, si trattava di appena 36 udienze ”tematiche” annuali, oltre a qualcuna straordinaria e qualche
Un

caso deciso a Sezioni unite civili.

84
i
che, comunque, nell’architettura del processo misto civilistico - tributario, è competente per

n
il grado ultimo di esame giurisdizionale sperimentabile nel settore del contenzioso erariale.

co
Salvi i casi attribuiti al giudizio del vertice giudicante costituito, a termini dell’art. 374 del
Codice del rito civile, dal collegio delle Sezioni unite civili, organismo decisionale apicale.

ar
Consesso risolutivo dei diversi limiti di attribuzione posti, nel sistema, agli altri organi

M
giurisdizionali e qui considerato quale struttura decisoria, o meglio sede apicale di ultima
istanza, istituita nell’ambito della giurisdizione “ordinaria” competente a giudicare, anche,

o
nelle materie del contenzioso tributario; ovvero, in altre parole, il terminale giudicante nel

lm
“vertice di legittimità” di un sistema che alla sua base è, invece, di “giustizia specializzata”.

Il sistema della giustizia tributaria “di merito”: le Commissioni tributarie

lie
Quello, costitutivo di un insieme giurisdizionale “misto” composto in primo e secondo grado
giudicante, questo di appello, rispettivamente dalle strutture delle Commissioni tributarie
ug
provinciali e regionali con gli organi e collegi decisori competenti a risolvere tutti gli aspetti
di “merito della controversia”. Ovvero, costituiscono gli uffici giudicanti collegiali187 chiamati
G
a esaminare nel corso di un processo specializzato, quali elementi propri di causa, i “fatti
controversi” della fiscalità applicativa, eccepiti in ogni diramazione normativa esaminabile
di

(v. oltre) nelle sedi “proprie” originarie della giurisdizione tributaria, in sede specialistica. Si
tu

tratta degli ambiti cognitivo processuali competenti per giudicare su quelle situazioni
erariali controverse divenute giudizialmente conflittuali, tanto da dover essere devolute
iS

alla soluzione della giurisdizione “propria” e insorte avverso le amministrazioni pubbliche


statali, regionali o degli altri enti territoriali, in primis i Comuni. Tutte quelle che, in base
gl

alle leggi, operano quali centri impositori centrali e locali ed in primo luogo, per lo Stato, si
de

tratta dell’Agenzia delle Entrate, oltre alle diverse altre Agenzie fiscali che sono costituite188.
Rimane da sottolineare una ormai storica particolarità quella costituita dalla circostanza che
la Sezione Quinta civile tributaria rappresenti l’unica componente giurisdizionale della Corte
ità

di Cassazione a non essere stata direttamente istituita dalla legge189.


rs

187
Presso le Commissioni tributarie ancora non vi è stata l’introduzione del Giudice unico. Il collegio è
ive

composto da tre giudicanti sia presso la Provinciale che la Regionale.


188
Peraltro, in corso di unificazione operativa entro la fine del 2018.
189
Infatti, ciò è avvenuto pure nel caso della componente per l’esame preliminare dei ricorsi penali,
denominata VII Sezione penale che, vista in particolare la limitazione dei suoi compiti alla dichiarazione di
Un

inammissibilità, non viene ritenuta ai sensi delle norme di Ordinamento giudiziario e dal C.S.M. quale

85
i
La legittimità “ordinamentale” della Sezione tributaria della Corte di cassazione

n
co
Si deve spiegare come tale ripetuta notazione non voglia configurare una illegittimità della
struttura, tuttavia, nel nostro sistema di Ordinamento costituzionale, la Carta fondamentale

ar
prevede per gli organi giudiziari la esclusiva costituzione per legge, così come per tutti gli
altri uffici statali e pubblici quindi, non è solo un rilievo di natura esclusivamente formale.

M
Basta, sotto il profilo dell’ordinamento la forma data alla struttura, in emergenza, venti anni
fa? In effetti, la nuova struttura sezionale venne costituita in concreto a partire dal luglio del

o
1999 per quanto riguardava i pochi mezzi, anche allora disponibili, i locali, la designazione

lm
del Direttore, avvenuta ad interim, e del personale assegnato all’Ufficio amministrativo di
Cancelleria190 tutti provenienti “per competenza” dalla Prima sezione civile.

lie
Laddove, lo scarno organico giudicante reso inizialmente disponibile alla nuova struttura
interna “tabellare” prevedeva l’assegnazione di dieci Consiglieri, di un Presidente titolare e
ug
di un Presidente di Sezione, quindi 12 unità di magistratura, quasi tutti provenienti dalla
“scissione” della Prima sezione civile, oppure di nomina diretta all’incarico di Consigliere di
G
Cassazione e di altrettanti dipendenti in Cancelleria.
In effetti, alcuni dei componenti giudicanti, ritenuta l’urgenza di dover provvedere per la
di

particolare situazione di necessità della Corte, vennero nominati in prima attuazione della
norma applicativa della previsione contenuta nell’art.106, terzo comma, della Costituzione,
tu

da poco dettagliata mediante l’adozione della legge ordinaria n.303 del 1998, direttamente
iS

alle funzioni di Consigliere di cassazione. Con queste deliberate dal Consiglio superiore
della Magistratura prescegliendo “per documentati meriti insigni” i nominati nelle categorie
gl

dei Professori universitari e degli Avvocati patrocinanti dinanzi alla Corte di cassazione ed
alle altre giurisdizioni superiori. Ovvero, di alcuni soggetti nominativamente segnalati, per
de

il prestigio accademico e giuridico da loro rivestito, dai Senati di Ateneo al competente CUN
il Consiglio universitario nazionale, ovvero, dai Consigli territoriali professionali dei legali,
ità

al C. n. f. il Consiglio nazionale forense, nominati dal Consiglio Superiore della Magistratura


“per meriti insigni” nell’esercizio della docenza e professione legale.
rs

Successivamente, la struttura amministrativa dell’Ufficio di Cancelleria divenne operativa


ive

Sezione ordinaria. Come, viceversa, è ora considerata la Sesta civile, anche se la istituzione della
medesima VII penale era avvenuta in base a previsione di legge, in quel caso, la n.128 del 2001 che aveva
modificato, sia pure in termini diversificati, l’art.610 del Codice ed il 169 delle Disposizioni attuative del
rito penale.
Un

190
Ufficio che venne allora affidato al Direttore, dott. Stefano Palumbo.

86
i
dal mese di Luglio, mentre quella giurisdizionale iniziò ad operare concretamente dai primi

n
di Novembre del 1999, svolgendo in quel mese le prime otto udienze pubbliche191 .

co
PER MIGLIORE MEMORIA: QUANDO LA STORIA SI RIPETE.

ar
Come si è appena ricordato, nel corso del 1972192 dopo circa trentacinque anni interveniva
la riforma del previgente, quanto frammentario, sistema della giurisdizione tributaria che

M
fino ad allora era stata divisa in organi diversi competenti al contenzioso relativo a ciascun
tipo di tributo. Un sistema giustiziale, previsto da un intervento normativo risalente ai

o
primi anni ‘Settanta’ del secolo precedente, il XIX, rivisitato negli anni 1935/1936, nel quale

lm
la struttura processuale di settore prevedeva le funzioni giudicanti delle Commissioni di I e
II grado, con le seconde che svolgevano le funzioni proprie degli organi di appello. Rispetto

lie
alle decisioni giudicanti di queste si poteva “trasporre” il caso di contenzioso erariale
dinanzi alla giurisdizione ordinaria, ricorrendo all’esame della Corte di appello, in sede
ug
civile193 territorialmente competente. Mentre, in alternativa, restando invece nel “sistema
specializzato” era possibile adire, con ricorso, una terza istanza decisoria specifica la
G
“Commissione tributaria centrale” un organo giudicante a competenza nazionale, con sede
in Roma. Successivamente decentrata, vista la situazione “critica” assunta negli anni dal suo
di

arretrato giudicante, in sedi interregionali. Come pure si è scritto, in base al combinato degli
tu

artt.111 della Costituzione e 360, vecchio testo, del Codice di rito civile, nell’ambito di quel
sistema di prevalente giurisdizione “specializzata” la parte interessata poteva proporre
iS

impugnazione all’organo di legittimità presentando ricorso per Cassazione. Senza limiti


deducibili ai motivi, ma solo quando veniva impugnata una decisione tributaria emessa
gl

dalla Corte di appello. Mentre, nel caso venisse ricorsa una decisione adottata dalla Centrale
tributaria il ricorso doveva restare strettamente incanalato nei profili di pura legittimità.
de

Successivamente, in specie quantitativa insopportabile per tale sistema, durante gli anni
ottanta del XX secolo la dinamica del contenzioso erariale, nei propri numeri di attività,
ità

assumeva nel tempo sempre più un carattere esponenziale, divenendo incontenibile.


Laddove, poi, a risultare progressivamente sempre più intasata dalla massa dei ricorsi era
rs

191
Che allora rappresentava la tipologia assolutamente prevalente del rito di legittimità, rispetto alle
ive

residuali adunanze camerali, e vennero presiedute (tutte) dal Presidente titolare, Michele Cantillo, anche
relatore in alcune di esse.
192
Data con il d. P.R. n.636 del 1972.
193
In effetti, alcune Corti di Appello date le dimensioni e per limiti di organico disponevano di una Sezione
Un

giudicante unica: con un collegio civile ed uno penale.

87
i
proprio la CTC - la Commissione tributaria centrale, malgrado questa avesse avuto, medio

n
tempore, una strutturazione decentrata in più sedi giudicanti (inter)regionali.

co
LA CRISI DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA CENTRALE

ar
Pertanto, si pose, anche allora, sempre con la forza crescente dell’emergenza, il problema di
attuare una nuova riforma legislativa che prevedesse un diverso assetto processuale ove

M
questo fosse reso più funzionale, in specie per l’ultima istanza giudicante del contenzioso
erariale, visto l’elevatissimo ed ormai ingestibile numero di ricorsi194 pendenti rimasti

o
arretrati presso le diverse sedi della Commissione centrale. Quindi, quel “sistema tributario

lm
specializzato” post riforma degli anni Settanta non era riuscito, nei due decenni trascorsi, a
gestire l’ultima istanza giurisdizionale “in sede propria”, così creando nel tempo un enorme

lie
arretrato giudicante195. Tanto che questa indifferibile esigenza di “semplificare” l’ultima
istanza giurisdizionale venne considerata prioritaria intanto nella “Legge delega del 1991” e
ug
poi nei conseguenti decreti legislativi, n. 545 e 546, entrambi adottati alla fine del 1992. Si
trattava dei decreti attuativi dei principi della legge delega di riforma della giurisdizione
G
tributaria, entrati in vigore dal 1 aprile 1996. Laddove, in effetti, si toglieva ex lege la
possibilità alle parti di impugnare altri casi alla Tributaria centrale prevedendo un periodo
di

transitorio di chiusura, ma disponendo l’immediata devoluzione di competenza alla S. C. di


tu

Cassazione per i ricorsi da proporre in ultima istanza giudicante. In tal modo consentendo,
da subito, agli “interessati” la proposizione diretta, in forma ordinaria “piena”, del ricorso
iS

rivolto alla Corte: un rimedio, da allora, diversamente calato in un “sistema giurisdizionale


misto” che non prevedeva, fino al 2010, più filtri ai motivi esperibili.
gl

Come noto, le attività della CTC regionalizzata sono poi definitivamente cessate solo alla
fine del 2015, all’alba del ventennio, con lo smaltimento completo degli arretrati.
de

Ora sappiamo come sta andando a finire!


Infatti, si è creata una nuova e diversa emergenza nazionale completamente spostandola,
ità

questa volta, nel sistema della ”giustizia ordinaria” che pur essa, da oltre quindici anni, non
riesce a gestire il problema e siamo già arrivati ad oltre 55.000 (saranno oltre 60.000 alla
rs

fine del prossimo anno) ricorsi arretrati.


Allora, nuovamente, che fare, e soprattutto quando e come!
ive

Abbiamo cercato di denunciarlo, spiegarlo e scriverlo in tutte le possibili sedi cognitive, ma

194 Si era arrivati ben oltre quota 400.000, ma il numero esatto dei ricorsi forse non si conoscerà mai.
Un

195Infatti, non possibili visto che ci vorranno circa venti anni a partire dall’aprile 1996, per smaltirlo.

88
i
nessuna Autorità politica o giudiziaria sembra saper leggere, ascoltare, tantomeno poi agire

n
di conseguenza!

co
Ma, siamo ancora in tempo per operare ?

ar
LA DINAMICA ESPONENZIALE DEL CONTENZIOSO TRIBUTARIO (1999/2019).

Ritornando al passato, nel gennaio del 2000196 quindi nei numeri riscontrati dopo appena

M
sei mesi di attività, la Sezione tributaria era già divenuta statisticamente, in assoluto, la
seconda entità giurisdizionale giudicante della Corte per quantità dei ricorsi assegnati per

o
competenza: avendo ricevuto quale dotazione originaria oltre 6.000 fascicoli già divenuti, a

lm
quella data (28.01.2000) circa 8.300 da dover portare in decisione.
Si trattava, in assoluta gran parte, della cd “dote originaria” ovvero di quella trasmessagli,

lie
a seguito dell’impianto trasmigrato, per decreto, nella nuova struttura interna “tabellare”
dalla Prima sezione civile197.
ug
Successivamente, la tendenza numerica al deposito, iscrizione e conseguente assegnazione
tematica, per oggetto erariale, dei fascicoli di ricorso assegnati alla Sezione tributaria “per
G
competenza interna” ha continuato a dimostrarsi un fenomeno più che esponenziale. Tanto
che, nel maggio del 2001, con il pieno appoggio dell’allora Presidente titolare, lo scrivente,
di

Direttore della Cancelleria, aveva redatto e presentato al Primo presidente, capo dell’Ufficio
tu

giudiziario, un compiuto “Progetto di organizzazione strutturale della Sezione tributaria”,


operativa da meno di due anni, compresa la sua dislocazione logistica. Invece, nella
iS

perdurante inerzia, arrivati alla chiusura statistica dell’anno 2003, gli atti d’impugnazione
aventi un contenuto di contenzioso erariale assegnati alla Sezione presi in carico e rimasti
gl

da dover definire erano (già) arrivati a raggiungere il numero di quasi 30.000198.


Ovviamente, nonostante l’allarme, ancora nulla venne concretamente fatto ed anzi neppure
de

tentato, dai vertici giudiziari della Corte che allora, forse, eppure il dubbio deve rimanere,
neppure capirono il problema insorgente. Tuttavia, nonostante nel frattempo si fossero già
ità

196
Laddove, agli atti dirigenziali della S.C. in data 8.01.2.000 vi è una prima relazione organizzativa redatta
rs

dall’allora Direttore dell’Ufficio amministrativo di Cancelleria, dott. Stefano Palumbo. Seguita, il 28 di quel
mese e anno, da una, molto articolata e comparativa delle risorse allora disponibili, sottoscritta dal
ive

Dirigente superiore degli Uffici di Cancelleria della Corte.


197
Si trattava ancora dei ricorsi iscritti presso la Corte dall’anno 1992 in poi.
198
Sarà illuminante leggere, riportata nel presente elaborato, anche sul punto, la Relazione tecnico
amministrativa nella quale si esponeva un grave allarme per il presente ed il futuro redatta, al tempo, dal
Un

Dirigente Stefano Palumbo, datata 30 giugno 2003, rimase purtroppo senza alcun esito pratico.

89
i
moltiplicate allarmanti quanto documentate analisi sulle tante criticità rilevate, oppure

n
rivolte a quelle in emersione, attraverso sempre più dettagliate analisi, plurimi interventi,

co
convegni, appelli, interviste, richieste operative inserite nelle relazioni previsionali
presentate dai primi mesi del 2001, in poi, mancarono fin d’allora quando si era ancora alle

ar
“origini del problema” quegli interventi concreti che erano ben possibili.

M
OGNI ALLARME VENNE IGNORATO

Invece, nessuna seria analisi, tantomeno progetto di sostegno alla struttura venne allora

o
fatto, i migliori consigli degli esperti199 non furono mai seguiti, alcuna misura effettiva

lm
venne adottata a supporto della situazione operativa dell’Ufficio di Cancelleria che all’epoca,
come oggi, era consistente (solo) nella dotazione deficitaria (o mancata, fin dagli inizi) degli

lie
uomini, mezzi e locali necessari a rinforzare quella sua tanto carente dimensione strutturale
originaria200.
ug
Infatti, dopo pochi mesi del 2003, l’attività della Sezione che peraltro era stata in assoluto
positiva nei numeri poteva già delinearsi chiaramente dalle previsioni statistiche quale
G
situazione di crescente emergenza201.
Fra le poche iniziative prese, dal livello governativo, deve annoverarsi quella attuata dal
di

Consiglio Superiore della Magistratura in sede di prima applicazione della legge ordinaria
tu

recante la previsione di nomina diretta di magistrati, con funzioni giudicanti di Consigliere,


presso l’organo di legittimità, con ipotesi consentita ai sensi dell’art.106, terzo comma, della
iS

Costituzione. Una procedura straordinaria a mezzo della quale, come scritto in precedenza,
venne compiuta una prima tornata di reclutamento di Consiglieri di cassazione nominati fra
gl

le categorie dei docenti universitari e degli avvocati designati all’incarico in considerazione


di meriti insigni202. Laddove, i neo-magistrati giudicanti dell’organo di legittimità vennero
de

199
In specie, quelli, sempre più accoratamente provenienti dal Presidente Michele Cantillo.
ità

200
In precedenza, il 18 maggio 2001, il predetto Funzionario aveva presentato alla Presidenza della Corte
un: “Progetto di adeguamento strutturale della Sezione” prevedendo in esso l’adozione sistematica della
“doppia udienza” pubblica per quattro o cinque giorni alla settimana, e per l’intero periodo annuale, a
rs

partire dall’autunno del 2001. Ovviamente restato lettera morta.


201
Come pubblicamente denunciato fin dagli anni 2001-2002 in convegni, dibattiti ed interviste dal primo
ive

Presidente titolare (1999 - 2002) e vero fondatore della Sezione tributaria, Michele Cantillo. Fra le altre
funzioni svolte, già Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria.
202
In particolare, si trattò della prima applicazione in pratica della legge n.303 del 1998 la norma ordinaria
di attuazione della previsione di nomina diretta di magistrati di Cassazione, con funzioni di Consigliere,
Un

possibile ai sensi dell’art.106, terzo comma, della Costituzione.

90
i
tutti destinati, con il provvedimento di assegnazione della Prima Presidenza, a prestare

n
servizio, in via esclusiva, presso la neo Sezione incaricata dell’esame del contenzioso

co
erariale. In proposito, deve dirsi che tutti hanno avuto una splendida riuscita professionale.
In seguito, a partire dal gennaio 2006 statisticamente la Sezione tributaria diveniva

ar
la prima struttura giudicante civile della Corte di Cassazione per quantità di ricorsi

M
assegnati.
Raggiungendo numeri di attività e di arretrato storicamente mai verificatisi presso la Corte,

o
nonostante la struttura, nei sette anni trascorsi, avesse dimostrato un’eccellente capacità

lm
decisoria, con la cifra già costituente primato, all’epoca, degli oltre 30.000 ricorsi arretrati
da definire203. Tanto da superare nei numeri, da quella data, nella consistenza complessiva

lie
delle assegnazioni di ricorsi per materia, la capolista storica che in Cassazione fino ad allora
era stata prima e incontrastata dalla sua istituzione: la Sezione lavoro204.

ug
Tuttavia, l’incremento statistico del contenzioso erariale depositato ed incardinato per la
definizione giudicante in Corte continuava incessante, anzi espandendosi ancora.
G
Tanto da ampliare sempre di più, nel corso dei quindici anni trascorsi a partire dal 2003,
la temuta forbice costituente il “saldo passivo” annualmente configurato dagli implacabili
di

montanti dei dati negativi: ovvero, dal sempre crescente deficit tra i “ricorsi iscritti” ed i
“definiti”205. Per raggiungere, negli anni successivi, ulteriori limiti negativi fino ad arrivare,
tu

addirittura, a superare nei dati statistici chiusi al 31 dicembre 2017 la soglia degli oltre
106.000 ricorsi arretrati.
iS

Attualmente, risultano pendenti206 circa 113.000 impugnative a contenuto civile. Tuttavia, si


tratta di un numero tendente a salire rapidamente fino a 115.000 ed oltre, dopo la temuta
gl

chiusura statistica del dicembre 2018 e successivamente.


de

Tornando al passato, dopo la timida riforma processuale del 2006207 nella ricostruzione
arriviamo al 2009 epoca nella quale riesplode il problema di funzionalità dell’intera Corte di
cassazione. Allorquando, sulla base di sempre più decise indicazioni provenienti dalla Prima
ità

203
La Sezione lavoro nel suo peggiore momento arretrato sfiorò solamente quella quota.
rs

204
Istituita a seguito della riforma del processo del lavoro introdotta con la legge n.533 del 1973.
205
Attualmente definito in statistica con il termine di “indice di ricambio”: un indicatore, ove 100 =
ive

equivale a pareggio fra entrate (nuove iscrizioni di ricorso) ed uscite (definizione dei ricorsi nell’anno).
206
Una tendenza, quella al continuo accrescimento statistico del Settore civile, finalmente fermatasi
durante il mese di Agosto del 2017 e proseguito pure dopo per le Sezioni “generaliste” tuttavia da
verificare costantemente stante il rischio tributario sempre incombente.
Un

207
In attuazione della legge n.40 del 2006.

91
i
Presidenza allora in carica208 seguite da convegni, analisi allarmanti, inchieste, interventi,

n
relazioni speciali giornalistici, contributi e proposte di varia natura, il Legislatore decise,

co
infine, di intervenire attraverso nuove norme per incidere sul processo di legittimità. Allo
scopo venne proposta e approvata dal Parlamento una riforma dichiaratamente mirata alla

ar
semplificazione e accelerazione “camerale” del rito civile in Cassazione. Si parla di quella

M
introdotta dalla legge n.69 del giugno 2009 attraverso linee d’intervento recanti la modifica
di numerosi istituti processuali propri del giudizio nell’istanza di legittimità, in particolare

o
introducendo una limitazione dei motivi esperibili con il ricorso, oltre a istituire un vaglio

lm
generalizzato, in via preventiva, di ammissibilità dell’atto d’impugnazione riprendendo una
precedente sperimentazione interna:

lie
- quella dell’“Ufficio per lo spoglio centralizzato dei ricorsi civili”
attuata in Corte a partire dal 2007 e infine, la previsione, in via prevalente, dell’adozione del

ug
rito camerale per assumere le decisioni adottando in assoluta prevalenza il rito camerale
con il provvedimento in forma di ordinanza.
G
In definitiva, il legislatore forse sperava, mediante l’adozione di nuove norme incidenti sul
processo di Cassazione, di poter risolvere anche la critica situazione del settore tributario,
di

attraverso un effetto migliorativo “a catena” che si auspicava vi fosse indotto e, tuttavia,


ragionevolmente non si poteva verificare stante l’insufficienza strutturale di quella portata
tu

riformatrice.
Tuttavia, in prima conclusione, continuando ad andare per tentativi sono infruttuosamente
iS

trascorsi più di quindici anni ed il nostro “sistema di giustizia” non riesce tuttora a gestire la
giurisdizione tributaria nel grado di ultima istanza, dinanzi alla sua Corte nazionale.
gl

Anzi, con una catena di inefficienze, si peggiora costantemente!


de

IN SINTESI: GIUSTIZIA TRIBUTARIA, IN CORTE, “AVANTI PER TENTATIVI”.

Una giustizia sempre a “due velocità senza organizzazione sui fattori giudiziari essenziali:
ità

oltre ai magistrati, giudicanti o requirenti, deve avere disponibili mezzi, uomini per gli Uffici
di Cancelleria e Segreteria e locali dove poter adeguatamente lavorare. Invece, il legislatore
rs

interviene, da decenni, in specie dagli anni Novanta del secolo scorso, senza mai prevedere
le necessità di prevedere supporto materiale ed organizzativo alla funzione giurisdizionale.
ive

Il Parlamento approva continuamente nuove norme incidenti sulle funzioni e l’ordinamento


Un

208
Il Primo Presidente di allora era Vincenzo Carbone.

92
i
degli Uffici giudiziari, crea nuovi reati e prevede altre complesse attività che comportano la

n
cura di aspetti erariali: ma, ciò avviene sempre “a costo zero” mediante delle “previsioni

co
normative che mai prevedono i mezzi operativi”.
Dobbiamo ricordare che la figura e le funzioni del Cancelliere, organo individuale di ausilio

ar
e certificazione posto a latere del Giudice, da oltre duemila anni, hanno visto questi operare

M
a “supporto funzionale” dell’attività devoluta all’organo giurisdizionale, svolta quale “braccio
esecutivo” essenziale, in concreto, per l’affermazione della giustizia. Si tratta della figura

o
istituzionale che prepara materialmente le carte per il lavoro del Giudice, lo assiste in

lm
udienza, rendendo formali e non attaccabili, per questo aspetto, gli atti assunti per darne
successiva attuazione, in executivis, oltre a dover mantenere i rapporti di ufficio con i

lie
difensori. In estrema sintesi, rappresenta la componente “amministrativa” appartenente al
“potere esecutivo” (Ministero della giustizia) addetta all’Ufficio giudiziario.

ug
Purtroppo, sono fatti ed esigenze che i provvedimenti legislativi in materia di giustizia da
trenta anni hanno ignorato! Si è preferito andare “per tentativi” vedendo cosa sarebbe poi
G
successo: poteva funzionare? No.

LA ISTITUZIONE DELLA SESTA SEZIONE CIVILE.


di

In conseguenza di quanto sopra enumerato ed almeno al fine di evitare il raggiungimento di


tu

ulteriori gravi traguardi negativi209 nel luglio del 2010, in attuazione concreta della riforma
processuale civile dell’anno precedente, considerata la perdurante gravità del problema,
iS

venne attuata una complessiva modifica della struttura giurisdizionale della Corte.
In particolare, realizzando in forma strutturale, anche quale previsione deflattiva, quella
gl

consistente nell’istituzionalizzazione dell’attività generalizzata di spoglio preliminare dei


ricorsi civili resa necessaria da alcuni istituti processuali della legge n.69/2009 recante una
de

rilevante modifica degli art.360 e seguenti del Codice del rito civile.
Quindi, per affrontare la situazione di emergenza allora come oggi presente, venne istituita
ità

in Corte una innovativa struttura giurisdizionale decisoria, di natura complessa, divisa in


cinque componenti, “sub sezionali”, per materia, speculari alle competenze delle Sezioni
rs

ordinarie, con assegnato il compito di ’“esame preliminare” delle impugnative dei ricorsi.
Tutti, tranne quelli direttamente da inviare alla competenza giudicante delle Sezioni unite
ive

civili in base al disposto dell’art.374 del Codice processuale civile, ove si prevede la diretta
Un

209
Un obiettivo chiaramente fallito, nei fatti.

93
i
remissione, con spoglio specifico presso di essa210.

n
La Sesta sezione civile per l’esame preliminare di ammissibilità dei ricorsi.

co
Quale nuova componente giurisdizionale divenne organo giudicante interno della Corte che
seguendo l’usuale criterio cronologico di costituzione, venne denominata “Sesta sezione

ar
civile”. Nella specie, si tratta di una struttura decisoria avente componente multipla211 per la

M
quale la Corte sulla scia del legislatore ha voluto configurare un organismo giurisdizionale
dotato di piena competenza giudicante212 incaricato del compito di “esame preliminare” di

o
tutte le impugnative pervenute in Corte: escluse quelle da inviare per diretta previsione

lm
della legge processuale all’attribuzione di esclusiva competenza per materia delle Sezioni
unite civili213. In particolare, la “Sezione della Corte per l’esame preliminare dei ricorsi civili”

lie
consiste(va) in una innovativa struttura processuale resa funzionalmente più agile grazie al
procedimento decisorio, previsto unicamente nelle forme dell’adunanza camerale, dal

ug
contraddittorio di parte normalmente scritto e non direttamente partecipato dalle difese,
per un organismo chiamato ad operare attraverso una composizione giudicante multi -
G
collegiale. Laddove, simmetricamente, ciascuna delle cinque componenti decisorie interne
costituite quali sotto Sezioni, rispetto a quelle “ordinarie”, vede attribuita la medesima
di

“competenza per materia” assegnata alle omologhe Sezioni. Quindi, ognuna di esse è
prevista quale sub-componente collegiale “con funzioni decisorie” di struttura chiamata ad
tu

operare, comunque in veste di formazione giudicante piena, nella sede preliminare, sui
ricorsi presentati in ciascun gruppo di materie assegnate per competenza tabellare. Fra le
iS

quali, il contenzioso erariale affidato alla Quinta componente che schierabile in due collegi è
gl

210
Per le specifiche esigenze è stato infatti costituito un “Ufficio per lo spoglio preliminare dei ricorsi civili
de

assegnati alle Sezioni unite civili.


211
Componente che, peraltro, riprendeva lo schema operativo di una precedente “Struttura centrale per
l’esame preliminare dei ricorsi” civili voluta, nel 2006, dal Primo Presidente aggiunto della Corte.
ità

212
Si deve sottolineare la differenza ontologica di questa rispetto alla denominata VII Sezione penale che
invece svolge unicamente compiti delimitati all’adozione della dichiarazione d’inammissibilità dei ricorsi
introdotta in base alla legge n.128/2001 recante la modifica degli artt. 610 e 611 del Codice di procedura
rs

penale, con introduzione dell’art.169 bis delle Disposizioni di attuazione.


213
Si rinvia al testo dell’art.374 del Codice processuale civile norma che prevede i casi di competenza
ive

esclusiva affidati alla decisione del più alto collegio giudicante previsto nell’ambito della giurisdizione
ordinaria. Fra le quali vi sono le impugnazioni dei provvedimenti sanzionatori assunti dalla speciale
Sezione disciplinare, avente natura giurisdizionale, del Consiglio Superiore della Magistratura nei
confronti dei magistrati e negli altri casi dei Disciplinari professionali ad es. gli Avvocati rispetto al CNF che
Un

sono attualmente previsti dalla legge.

94
i
funzionalmente competente per l’esame preventivo di ammissibilità in materia214.

n
Nella specie, la funzione giudicante preliminare di “filtro di ammissibilità dei ricorsi” era

co
stata normativamente prevista configurando forme processuali di più rapida trattazione
decisoria, come quelle consentite dall’adozione del “rito camerale215 partecipato dalle parti”.

ar
In effetti, in applicazione della nuova formulazione degli artt. 375, 380 bis e seguenti e in

M
relazione al 360-bis e 366 del Codice del rito civile, quella riforma processuale ha avuto, in
generale, un effetto di obiettiva semplificazione giudicante per la Corte di legittimità. Tanto

o
che, unitamente alle diverse altre misure organizzative contestualmente adottate, negli anni

lm
poi trascorsi da allora, ha visto verificarsi una ricaduta sicuramente positiva contribuendo
ad accrescere, in numero assoluto, i provvedimenti di definizione dei ricorsi depositati: in

lie
quelle circostanze, in effetti, l’arretrato civilistico scese sotto i 100.000 ricorsi.
Pur tuttavia, anche quell’intervento normativo attuato con la riforma del 2009216 non

ug
è stato affatto risolutivo del “problema tributaria” come, più in generale, di quello ad
esso strettamente collegato dell’arretrato civile: un fenomeno che, infatti, presso la
G
Corte, nel tempo trascorso, ha continuato ad accrescersi dalle 40 mila impugnative
fino alle quasi 60.000 raggiunte dal contenzioso erariale.
di

In effetti, nella realtà, esiti decisori maggiori sono stati verificati, unicamente rispetto alla
definizione dei fascicoli di causa più recenti, quelli relativi ai “ricorsi di nuova iscrizione” e
tu

al rito neo introdotto con abbassamento dei tempi relativi alla loro decisione, ma quando
ciò avviene “direttamente” nella sede preliminare. Sempre restando però, annualmente, ad
iS

ampio “saldo negativo del consuntivo” rispetto al numero crescente, ampiamente superiore,
dei nuovi ricorsi iscritti e fra questi, in specie, quelli aventi oggetto contenzioso tributario;
gl

dato che, per il loro abnorme numero, più degli altri sono rimasti e continuano a rimanere
de

indietro nell’esame trattazione. Infatti, si tratta di una condizione operativa di natura


permanentemente critica consistente in una sopravvenienza quantitativa di atti processuali
che ha continuato ad avvenire nel tempo ed in misura tale da non aver mai consentito alla
ità

struttura giudicante complessiva del Settore civile di affrontare quell’enorme arretrato. Una
rs

214
A seconda del numero dei magistrati assegnati alle sub Sezioni, i collegi giudicanti attivabili in sede
ive

preliminare possono essere anche due per ciascuna componente sotto sezionale. Come nel caso della
Componente tributaria della Sesta sezione civile che ha svolto ben 96 adunanze camerali = oltre 4.000
ricorsi decisi e pubblicati nel 2017. Per una media di 40 ricorsi ad adunanza.
215
Ora non più direttamente partecipato.
Un

216
Attuata con la legge n.69 del 2009.

95
i
situazione formatasi durante gli anni precedenti e in particolare nel periodo decennale

n
intercorso fra il 1996 e il 2006: forse, quest’ultimo l’anno di acquisita consapevolezza del

co
grave problema217.
I numeri del settore tributario presso la Corte.

ar
Allora, riguardo alle analisi fenomenologiche in corso, occorre nuovamente confermare in

M
questa sede come negli anni appena trascorsi sia stata costante la tendenza all’aumento
progressivo dei ricorsi tributari depositati, inviati ed iscritti presso la Corte di legittimità.

o
Una prospettiva, nei numeri, ulteriormente accresciutasi da quell’epoca in poi per arrivare a

lm
stabilizzarsi, quale entità in progressivo aumento statistico. In specie, durante il corso degli
ultimi dieci anni e nei numeri di deposito verificati negli ultimi cinque mantenendosi su di

lie
una media elevata di nuove iscrizioni, pari alle 29 mila ed oltre civili (29.966 nel dato del
2015) e, di queste, almeno 10.000 l’anno depositate in materia di contenzioso erariale
(oltre 800 iscrizioni su base mensile). ug
In progresso di tempo, addirittura, queste divenute, a consuntivo dell’annualità 2015, ben
G
11.317. Un numero sostanzialmente confermato nell’anno successivo, il 2016, dalle 29.700
proprie dell’intero settore civile (circa 950 depositati al mese) delle quali 11.303 aventi un
di

oggetto contenzioso tributario. Mentre, resterà in ulteriore aumento nel periodo successivo,
tanto da raggiungere le 30.300 nuove iscrizioni ove il numero dei depositi avente natura
tu

erariale, nelle elaborazioni rese a consuntivo del 2017 ha infatti raggiunto la cifra di 11.378
ricorsi: ovvero la seconda, per entità, di sempre. Purtroppo, per il 2018, il consuntivo ha
iS

sfiorato i 12.500 ricorsi depositati ed un saldo negativo che ha raggiunto nell’entità le oltre
2.500 impugnative rispetto all’ottima attività (diecimila le sentenze pubblicate) pur svolta
gl

dalle due componenti giurisdizionali tributarie (12.500 - 9.900 = saldo negativo di 2.600).
de

Vedremo cosa accadrà a chiusura del corrente 2019.


Quindi, riepilogando, attraverso la concorrenza di un dato abnorme delle iscrizioni che ha
portato la Corte a dover introitare nel periodo quinquennale, corrente dal 2012 al 2016, la
ità

cifra complessiva di oltre 54.000 ricorsi aventi un oggetto contenzioso di natura tributaria.
In termini assoluti, una massa, quella odierna costituente circa la metà dei 113.000 atti
rs

impugnatori di legittimità attualmente pendenti a costituire l’arretrato civile della Corte.


ive
Un

217
Ove, perlomeno furono prese alcune misure organizzative interne.

96
i
Una entità numerica cui ha corrisposto un valore dichiarato, in sede d’iscrizione dalle

n
parti pubbliche e private, risultato pari ad oltre 23 miliardi di euro218.

co
UN DATO SU CUI RIFLETTERE: GLI ESITI GIUDICANTI.

ar
Rispetto a quanto è stato appena scritto nel paragrafo precedente, nel medesimo periodo
temporale può essere calcolato anche il “controvalore” delle decisioni emesse dalla Corte,

M
quando favorevoli alla P.A. finanziaria nazionale: quelle in termini rese, in occasione della
definizione di ricorsi relativi a precedenti annualità di ricorso. Una entità economica che

o
risulta specificamente calcolata, a cura dell’Avvocatura statale, raggiungendo nel risultato

lm
oltre la metà di quella cifra (circa 12 miliardi di euro). In tal modo assicurando altrettanti,
seppure potenziali, cespiti erariali definitivi “di competenza esecutiva” da poter avviare a

lie
recupero per una somma, nel caso, risultata pari a oltre:
- 7 miliardi di euro, rispetto ai circa 12 considerati (+ del 62% del controvalore).
ug
Infatti, al 31.12.2016, rispetto all’iscrizione di 29.693 ricorsi, ben 11.303 (-14 unità rispetto
al 2015) sono stati presentati in materia tributaria raggiungendo nel numero una media di
G
oltre 950 impugnative mensili. Un dato statistico molto impressionante cui ha corrisposto,
in positivo, seppure ottenendo un saldo sfavorevole, la intervenuta definizione di oltre
di

9.000 fascicoli di ricorso. Ulteriormente configurando una entità numerica che, ancora una
tu

volta per il 2017 e peggio avverrà in alla chiusura del 2018, ha comportato, dopo una stima
avente analogo tenore previsionale, un dato di chiusura annuale delle iscrizioni superiore ai
iS

30 mila ricorsi civili219 questi in una forbice compresa fra oltre 11.000 e più di 12.000, come
detto, rivestivano natura tributaria. Tanto, non essendo stata confermata, al termine del
gl

2017, quella diminuzione tendenziale sperata nelle iscrizioni che si era verificata con il lieve
calo provvisorio avvenuto nel corso del mese di Agosto del 2016 che, rispetto all’anno
de

precedente, si era poi chiuso numericamente sotto, seppure di sole 273 iscrizioni. Mentre,
sempre con riferimento al decorso periodo annuale in esame, la capacità decisoria civile
ità

della Corte di legittimità migliorava nei numeri di resa avendo definito più di 9.000 ricorsi
rs

218
In effetti, nella presente analisi, per difetto, si fa riferimento ai valori dichiarati dalle parti in sede
d’iscrizione che sono poi da dover verificare nella loro veridicità, ma senza ricomprendere nella cifra
ive

conteggiata le eventuali sanzioni tributarie inflitte, come pure le somme per interessi eventualmente
dovuti sulle somme dichiarate come fiscalmente dovute all’esito del contenzioso.
219
In effetti, a partire dall’anno 2012, in poi, la media annuale dei ricorsi depositati è sempre stata pari o
superiore al numero delle 29.000 iscrizioni, alle 30.298 del 2017, fino alle 36.800 del 2018; pari ad oltre
Un

145.000 nel quinquennio di riferimento.

97
i
in materia contenziosa tributaria: rispetto alla pubblicazione complessiva di quasi 27.600

n
provvedimenti civili, con questi ultimi adottati in relazione a 28.200 fascicoli processuali

co
definiti. Di certo, con tali numeri configurando una risultanza complessiva di settore molto
positiva quanto, ancora a maggior ragione, da poter vantare, essendo restata nel frattempo

ar
sostanzialmente invariata la composizione giudicante - amministrativa della Corte, anzi, con

M
l’insieme delle disponibilità operative di risorse della Corte che continua a decrescere, come
avviene tuttora, nei propri fattori strutturali:

o
- laddove, come si deve ancora ripetere, l’Ufficio giudiziario nazionale è carente per

lm
mezzi, sistemi tecnologici, personale e ormai anche locali lavorativi vista la sempre
più invasiva presenza di “masse cartacee”.

lie
IL PROCESSO CIVILE TELEMATICO IN CORTE.

Nel concreto, in Corte, si conferma l’esistenza di una situazione relativa a risorse, mezzi e
ug
tecnologie utilizzabili nel complesso deficitaria, tranne ora che nel numero dei magistrati220
assegnati221. Invece, particolarmente carente nella dotazione del personale amministrativo
G
giudiziario, contabile, statistico, linguistico e tecnico addetto alle Cancellerie agli Uffici ed ai
servizi fra i quali spicca per la sua ormai storica presenza il CED, il Centro elettronico di
di

documentazione della Corte222. Proprio a tale riguardo, dovendosi sottolineare la situazione


tu

di grave carenza di personale tecnico informatico necessario in un settore strategico, quale


è quello del CED e dei sistemi odierni. Questo, nei fatti, si dimostra essere ufficio da tempo
iS

assolutamente deficitario proprio sotto l’essenziale “profilo di missione dell’innovazione


informatica” che invece deve essere attività continua, di ricerca senza soste. Tanto si rende
gl

ora più evidente in conseguenza degli obiettivi ritardi, negli anni consolidatisi, anche per
de

220
Salvo gli interventi organizzativi che sono stati attuati a decorrere dal febbraio-marzo del 2016, in
primo luogo, attraverso l’interpello straordinario indetto dal Primo Presidente, su base adesiva volontaria,
ità

per l’effettuazione di ulteriori udienze da parte dei Consiglieri di Cassazione aventi incarico di Componenti
delle Commissioni tributarie presso la Sezione tributaria, per 2 udienze annuali, in più, senza fruire di
alcun esonero dall’attività giudicante ordinaria. Interpello interno cui hanno aderito, per ciascuna
rs

annualità, oltre venti magistrati in servizio nella Corte fra Presidenti e Consiglieri, ivi compreso lo stesso
Primo Presidente.
ive

221
Alla data del 30 novembre del 2018 risultava aperta, con prospettiva positiva, presso il C.S.M. la pratica
per l’aumento dell’organico magistratuale della Corte di cassazione passando da 320 a 360 unità.
Tuttavia, non vi potrà essere un contestuale aumento dei dipendenti amministrativi.
222
Una carenza in atto del 23% nell’organico, con un dato in aumento, inoltre da considerare che nel 2019
Un

vi sarà il “blocco di spesa della P. A” fino alla fine del mese di Novembre.

98
i
una scelta strategica iniziale di attendere rispetto ai gradi di merito, in origine effettuata,

n
per l’installazione degli applicativi del “Processo civile telematico” restato quasi del tutto

co
da attivare per gli istituti del rito di Cassazione.
Quindi, per una scelta originaria di sistema, forse logica, che ora però “nei fatti” comporta,

ar
diversamente da altri Uffici e gradi giudiziari di merito, anche le Commissioni tributarie223,

M
la conseguenza è quella di non poter avere, per diversi anni ancora, l’essenziale incidenza
positiva di utilizzo determinata dalle migliori tecnologie telematiche di supporto al rito,

o
come ai connessi servizi delle Cancellerie. Infatti, quasi interamente, il processo civile di

lm
legittimità nell’attuale limitato svolgimento telematico, in particolare sotto il profilo degli
adempimenti e servizi di Cancelleria in vista del 2019, come degli anni successivi224, deve

lie
ancora restare non ammissibilmente affidato, dalla fase introduttiva del deposito degli atti
in poi e per la maggior parte degli incombenti e servizi amministrativi al prevalente lavoro
manuale degli addetti ed alle forme cartacee. ug
Incredibilmente, in Corte di cassazione, la “massa cartacea” documentale aumenta e
G
continua a ridurre gli spazi operativi disponibili alle persone, mentre l’automazione
resta ai margini dei processi lavorativi.
di

Gli esempi negativi abbondano: infatti, come sarà dimostrato a breve, attraverso l’esame di
alcuni casi di attività, realmente eclatanti, resta ancora legato in numerosi adempimenti
tu

giudiziari del processo di legittimità a forme lavorative ormai ampiamente superate nelle
modalità da tutti i principali Paesi europei.
iS

In Corte si attuano procedure manuali e superate dai tempi


gl

Considerato che i compiti ausiliari della funzione giurisdizionale devono essere effettuati
de

dal personale in servizio negli Uffici di Cancelleria della Corte attraverso attività manuali,
seriali, ripetitive ossia proprio quelle che sarebbero, come in effetti sono, per loro natura,
immediatamente superabili e da rendere telematiche. Tanto può avvenire a patto di agire,
ità

di voler finalmente innovare, studiando gli applicativi e organizzando tutti i servizi


dell’Ufficio di legittimità attraverso l’utilizzo di moderne quanto oramai usuali tecnologie.
rs

Inoltre, opportunamente considerando che alcune di esse sono divenute ormai di uso
comune, elementare, in quanto realizzabili in forma di una semplice applicazione su p.c. o
ive

telefono: una “app”. In effetti, non ricorrono, per le variazioni procedurali che potrebbero

223
Si veda il testo dell’originario art.16 del D.L.23 ottobre 2018 divenuto legge n.136 del 2018.
Un

224
Forse anche oltre il 2020.

99
i
essere apportate, rispetto a molte delle attuali possibili modalità di svolgimento dei servizi

n
di Cancelleria (es. la comunicazione, trasmissione di atti via Pec), necessità di alcuna

co
modifica normativa e tantomeno di quelle di grado primario, quindi senza impatto di spesa.
Si può confermare, al riguardo, che sono sufficienti iniziative organizzative dovendosi

ar
operare, al più, marginali modifiche di natura regolamentare.

M
SINTESI SUI SISTEMI INFORMATICI

Il CED della Cassazione è stato il precursore di tutti gli altri a seguire, costituendo il primo

o
vero “Centro per l’informatica giuridica” realizzato in Italia, e uno dei primi in Europa, fin

lm
dai primi anni Settanta del secolo scorso. Una iniziativa dovuta alla mente illuminata di
magistrati ed esperti di altissima capacità nell’innovazione, con il compito fondamentale di

lie
costruire una “Banca dati della giurisprudenza” in specie, vista la “funzione nomofilattica”
attribuita nel sistema alla Corte di cassazione, consentendo a tutti i magistrati raggiungibili
ug
di conoscere ed applicare già in “sede di merito” le norme necessarie alla corretta soluzione
della fattispecie in sintonia con gli orientamenti interpretativi della Corte, a ciò deputata nel
G
sistema di ordinamento processuale. Compiti che negli anni si sono estesi alla gestione degli
adempimenti collegati ai sistemi processuali nei campi del civile e del penale, così come a
di

banche dati di altre giurisdizioni, rassegne tematiche, altri ausili informatici ed in questo
tu

quadro spicca il ruolo importante, di natura sistematica, svolto dall’Ufficio del Massimario e
del ruolo della Cassazione.
iS

L’ANDAMENTO TENDENZIALE DEI RICORSI DEL CONTENZIOSO ERARIALE.


gl

Si deve qui segnalare un dato statistico apparentemente in controtendenza e da molti non


ancora compreso, ovvero quello che ancora nel corrente anno225e vedremo nel prossimo ha
de

visto confermata la proporzione numerica di crescita statistica delle iscrizioni dei ricorsi
tributari rispetto al complesso invece calante delle altre civili226 tranne, come segnalato, i
ità

casi applicativi di “Protezione internazionale delle persone”. Si tratta della nota situazione
che comporta, quale conseguenza diretta, l’aumentare percentuale dell’incidenza numerica
rs

relativa dei primi, rispetto al complesso di tutti gli altri presso la Corte, quindi, con questa
determinata, rispetto al totale, dai ricorsi presentati in materia di contenzioso tributario.
ive

225
Parliamo del 2018.
163. Nei dati statistici ufficiali della Corte che sono stati diramati il 6 novembre 2017 ed a tale data i ricorsi
Un

iscritti erano già arrivati al numero di 24.956.

100
i
In effetti, si resta, tuttora, in presenza di un fenomeno sostanzialmente confermativo della

n
progressione accrescitiva delineatasi con costante nel corso dell’ultimo decennio. Siamo in

co
presenza di una tendenza verificata, almeno fino al Dicembre del 2018, che si pone in senso
contrario rispetto ai dati numerici decrescenti, ormai piuttosto rilevanti, in atto nell’ambito

ar
del contenzioso tributario di merito. Tuttavia, potendosi prevedere che nella prospettiva di

M
medio - breve periodo l’incidenza relativa del fenomeno determinato dalle impugnative del
contenzioso erariale venga, in proporzione ai numeri, a pesare ancora di più227 sulla

o
struttura giurisdizionale della Corte di legittimità, laddove, invece, tutti gli altri ricorsi

lm
tendono numericamente a ridursi.
In effetti, rispetto ai dati precedentemente segnalati dell’arretrato civile, per l’annualità

lie
2016, l’incidenza della materia contenziosa tributaria ha superato stabilmente il dato
relativo al 40% sul totale del depositato -corrente- tendendo a valicare nel corso del 2017 la

ug
cifra delle 950 iscrizioni mensili seguita poi delle quasi 1100 di quest’anno228. Tanto che alla
chiusura annuale successiva, nonostante un rallentamento statistico nel periodo feriale,
G
risultavano depositati quasi 30.300 ricorsi civili, circa 700 in più, mentre nel 2016 si era
verificata una differenza in meno di 273 unità sul 2015. Tuttavia, ricorrendo nella dinamica
di

la citata proporzione di settore ovvero di 4 depositi, ogni 10 complessivi effettuati, per


quelli aventi ad oggetto un contenzioso erariale.
tu

In effetti, arrivati ad oltrepassare la quota degli 8.000 depositi annuali a partire dal 2012.
Una successiva lieve contrazione delle iscrizioni era avvenuta nel corso del mese di Agosto
iS

2016 con situazione che pur ripetutasi nel 2017 non ha poi portato a ridurne la risultanza
finale. Arrivando, infine, a configurare alla data di quella chiusura statistica (31.12.2016) un
gl

dato numerico di quasi analoga ricorrenza rispetto all’annualità precedente: consistente in


de

complessivi 29.693 ricorsi civili, dei quali 11.303 aventi natura tributaria, e quindi con una
riduzione finale pari a sole 14 iscrizioni rispetto al totale precedente. Inoltre, la tendenza
numerica al rialzo nel deposito di ricorsi aventi oggetto di contenzioso tributario, rispetto a
ità

quelli complessivi afferenti al settore civile, si è sostanzialmente confermata fino al decorso


mese di dicembre, così tendendo a ricalcare la situazione quantitativa degli ultimi cinque
rs

anni. Si tratta di un andamento ciclico le che dopo aver comportato una chiusura statistica
ive

227
Fino a raggiungere il temuto numero preventivato di 80.000 ricorsi in materia di contenzioso erariale,
con incidenza statistica, per questi, fino al 65% nel corso del 2025.
Un

228
Sempre il 2018.

101
i
superiore alle 30.000 unità iscritte nel 2017229 andava a concludersi, nel 2018, con quasi

n
12.500 impugnative tributarie sui quasi 37.000 ricorsi civili depositati.

co
Con tali numeri stabilendo il nuovo primato storico dei depositi civilistici che l’andamento
del corrente anno forse supererà.

ar
LA SITUAZIONE ATTUALE DEL SETTORE TRIBUTARIO.

M
Quindi, la situazione non solo permane critica ma risulta assolutamente preoccupante, e di
evoluzione assai incerta anche per il corrente anno 2019, iniziato seguendo il medesimo

o
trend seppure, per motivi tecnici legati alle procedure “beneficiate”, vi sarà una contrazione

lm
finale230. Tanto continua ad accadere nonostante in Corte ricorra costante, verificato ormai
da anni, un dato complessivo assolutamente positivo non solo statistico risultante dalla

lie
ottima, anzi eccezionale, “produttività” dimostrata dalle due componenti funzionali: dai
magistrati, al personale. In proposito, a conferma, basterà esaminare i risultati di attività
ug
delle realtà sezionali esistenti ben dimostrati, in ciascuno degli ambiti statistici giudicanti,
rappresentati dai numeri evidenziati nei relativi grafici. Come, in parallelo, i risultati
G
ottimali ottenuti, negli anni, dalla struttura tecnico - amministrativa costituita dagli Uffici di
Cancelleria e dal personale giudiziario addetto sempre molto produttivo nello svolgimento
di

delle attività di ordinamento rese a supporto di quelle dei magistrati.


tu

Tuttavia, la previsione funzionale complessiva resta certamente molto critica per il futuro,
anche a medio - breve periodo, considerato che il sistema di lavoro in atto per i servizi della
iS

Corte non è ulteriormente migliorabile nella sua efficienza restando con i mezzi, i locali231
ed il personale (in numero calante) attualmente disponibili che, come sappiamo, in ogni
gl

ambito di attività sono assolutamente carenti. In conseguenza deve confermarsi, punto per
punto, quella descritta situazione di necessità obiettiva che tanto incisivamente è stata
de

raffigurata in recenti atti, contributi ed iniziative ufficiali dai vertici della Corte negli aspetti
più volte sottolineati con energia dal Primo Presidente, capo dell’Ufficio giudiziario. Si è
ità

trattato di atti ed interlocuzioni documentate, sempre più preoccupanti, con le quali è stato
fortemente richiesto a ciascun livello istituzionale della Repubblica ed al Governo nel suo
rs

229
Infatti, sono stati depositati ed iscritti in Corte di Cassazione nel corso del 2017 almeno 2.400 ricorsi
ive

civili al mese: 100 o più per giorno lavorativo, compreso il sabato.


230
Questa è legata alle scadenze finali del provvedimento sulla “pace fiscale”, in particolare occorrerà
verificare successivamente alla data del 30 aprile 2019 quali saranno i numeri “effettivi” di deposito del
tributario dinanzi all’Organo giudicante di legittimità.
Un

231
Dove troppo spazio e peraltro in continuo aumento è destinato agli archivi cartacei.

102
i
complesso, specificamente al Ministero della Giustizia ed al Parlamento di adottare, in

n
ciascun ambito di competenza, un intervento legislativo che sulla struttura della Corte sia

co
più specifico e risolutivo. Una iniziativa normativa per la quale continuano a ricorrere tutti i
prescritti requisiti costituzionali di necessità ed urgenza nel provvedere, certo non potendo

ar
bastare, sotto gli aspetti essenziali esaminati, la ordinaria via amministrativa.

M
Infatti, in base agli ultimi elaborati statistici della S.C. quelli resi noti con i dati relativi
al mese di dicembre 2017 (vedi, negli allegati finali) i ricorsi tributari che risultavano

o
da definire erano divenuti quasi 52.000232poi passati oltre quota 54.000 a fine 2018.

lm
Un numero impressionante considerato rispetto ai quasi 113.000 ricorsi complessivi233 da
trattare234 nel settore civile raggiungendo un’incidenza percentuale che era già pari ad oltre

lie
il 49% sul totale di settore al 31 dicembre 2017 attraverso un dato in continuo aumento235.
Infatti, al 31 dicembre 2018 quella misura percentuale sul complesso salirà al 51/100.

ug
Viene così confermato dalla semplice lettura di questi riporti, nella obiettiva consistenza dei
termini numerici assoluti, trattarsi di dati impressionanti, assolutamente preoccupanti e tali
G
da configurare una situazione di natura critica: seppure, connotata da alcuni segnali che
speriamo rappresentino non occasionali aspetti positivi. Tuttavia, non di natura strutturale,
di

ma piuttosto frutto di “riorganizzazione interna” svolta per così dire in “extrema ratio” di
attività e servizi svolta con forte spirito di appartenenza alla Corte, un impegno comunque a
tu

termine, non reiterabile, restandosi in presenza di un quadro complessivo preoccupante.


Una situazione obiettivamente negativa che deve ancora segnalarsi all’attento lettore per
iS

come realmente configurabile rispetto alla futura prospettiva statistica di medio periodo.
Nei fatti, consistente in quella di ulteriore incidenza peggiorativa che i dati introducono sia
gl

a chiusura del 2018 come per gli anni successivi e con quella abbastanza prossima del 2019,
de

che si teme possa rivelarsi, sub specie in particolare del numero incredibile dei casi della
“protezione internazionale delle persone”, l’annualità operativa più difficile e impegnativa
ità

232
Nei numeri, esattamente erano 51.707. Nella presente relazione si considerano numericamente tutti i
ricorsi introitati e nelle diverse fasi: dalla Cancelleria centrale civile, alla Sesta, Sottosezione tributaria,
rs

fino alla Sezione ordinaria, V Tributaria, ove, nei diversi archivi, ne sono materialmente conservati oltre
44.000 oltre ad alcuni rimessi alle Sezioni unite civili.
ive

233
Divenuti alla data del 31 Maggio 2019.
234
Grazie agli interventi effettuati dal febbraio 2016 si è almeno allentata la progressione negativa.
235
In data 21.11.2017, il “CORRIERE della SERA” ha dedicato un’intera pagina del giornale al grave
problema che ci occupa con il titolo eloquente di: “l’ingorgo tributario” alla critica situazione della
Un

Sezione e più in generale della giurisdizione tributaria presso la Corte di cassazione.

103
i
della storia centenaria dell’Istituzione giudiziaria nazionale.

n
Poiché, continuando senza operare quei decisi interventi strutturali appena invocati, oltre

co
la metà dell’enorme arretrato del contenzioso civile od equiparato finora consolidato in
Corte sarà formato proprio dalla “massa critica delle impugnative tributarie”.236

ar
M
o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive

236
Come indicato nella Relazione inaugurale di quell’anno giudiziario letta dal Primo Presidente della
Corte di Cassazione il 26 gennaio 2017 continuando così, ad invarianza dei fattori operativi, nel non
lontano 2020, i ricorsi tributari costituiranno il 56% dell’intero arretrato giurisdizionale della S.C. per
Un

divenire poi, restando nelle medesime condizioni critiche, ben il 64/65% nel 2025.

104
i
L’ ANALISI DEI DATI DELLE COMMISSIONI TRIBUTARIE.

n
co
Frattanto, la tendenza numerica di depositi e iscrizioni in Corte continua a confermarsi237,
nonostante si sia numericamente verificata, nell’ultimo triennio, una sensibile diminuzione

ar
complessiva nei dati del contenzioso di genere, trattato nelle sedi territoriali dagli organi
giudicanti di merito della “giurisdizione specializzata per le controversie erariali”. Infatti,

M
le Commissioni provinciali e regionali già ben produttive, nel corso del 2018, hanno ancora
sensibilmente ridotto i tempi delle loro decisioni e risultano statisticamente molto efficaci,

o
in questo aiutate da un consolidato calo numerico del contenzioso erariale, in specie più

lm
avvertibile presso le Commissioni tributarie provinciali.

La diminuzione del contenzioso erariale di merito

lie
Ove il carico giudicante è arrivato a ridursi fino ad oltre un quinto in meno, fenomeno resosi
ug
ancora più evidente rispetto a quello delle Regionali di appello, pure in forte calo di attività.
Organi giudicanti territoriali per i quali viene confermata dai dati statistici la situazione di
G
sensibile decrescita numerica delle iscrizioni dei ricorsi e della conseguente pendenza di
cause da trattare indicativo di un ormai consolidato fenomeno riduttivo del contenzioso
di

interessante le funzioni di entrambe le Commissioni tributarie238 di merito e in misura


maggiore per quelle provinciali239.
tu

Tuttavia, nonostante tutto il dato complessivo delle impugnative che risultano ancora da
iS

decidere in Corte, alla data del 31 dicembre 2016, ha superato il limite di consistenza dei
106.000 atti di ricorso. Divenuti poi 107.000 al termine del successivo ed ora, per il 2019,
giunto a superare quota 113.000.
gl

Una grave situazione che come detto, pur nella sensibile crescita di efficienza nel frattempo
de

verificatasi, ha comunque comportato un aumento numerico ulteriore nella statistica della


Corte con incremento pari ad oltre 2.500 fascicoli tributari, a “saldo negativo”, pur a fronte
di uno positivo, per gli altri civilistici, di quasi mille.
ità

Nel complesso, fra questi, dagli ultimi dati mensili dell’anno in corso quasi 55.000 dei
rs

237
Anche nel periodo iniziale del 2019.
ive

238
In effetti, presso la maggioranza delle Commissioni tributarie provinciali e regionali costituite, è stata
già attuata una riduzione o congelamento consistente delle Sezioni giudicanti fino al 40% circa di quelle
preesistenti.
239
Presso le quali si stanno riducendo nel numero sia le Sezioni giurisdizionali operative che le
Un

assegnazioni pro capite di ricorsi ai giudici del contenzioso.

105
i
ricorsi civili “arretrati” da dover trattare rivestono natura di contenzioso erariale240.

n
Inoltre, fra Sezione lavoro e Tributaria, quest’ultima considerata nelle sue due componenti

co
giurisdizionali, si raggiunge, anzi si supera il dato del 70% delle impugnazioni complessive
incardinate in attesa di giudizio che restano da portare alla decisione in Cassazione241.

ar
Laddove, l’incidenza statistica specifica della prima tende a scendere dal precedente 20%

M
statistico verso il 18% del totale242 nel mentre, invece, la seconda sale tendenzialmente ad
oltre il 50% muovendosi ancora con una percentuale in continuo aumento: già nel corso del

o
mese di marzo 2018 è stata superata la metà esatta dell’intero arretrato del Settore civile.

lm
Tanto da riuscire a pareggiare “da sola” i pervenuti di tutte le altre Sezioni civili, oltre a
doppiare ormai ampiamente i numeri di attività che restano pur sempre positivamente

lie
elevati della Sezione lavoro. In effetti, anche gli ultimi indicatori numerici, attraverso i dati
rilevati alla fine del primo mese dell’anno corrente, confermano il segnale, univoco di tale

ug
tendenza da ritenere ormai quale consolidato trend di crescita di natura esponenziale.
Ovvero, un fenomeno comportante dati di ulteriore aumento percentuale specifico rispetto
G
alla somma statistica complessiva del settore civile, stabile almeno fino al 2020/21. Si tratta
di un aspetto originato dalla dinamica particolare seguita dal contenzioso tributario di
di

legittimità, così proseguendo la tendenza statistica accrescitiva del 2017/2018243 che, come
detto, andrà ancora oltre nel tempo, probabilmente fino al 2020 inoltrato. Una situazione
tu

che potrebbe, in termini relativi, peggiorare a seguito di aspettative (mal riposte) negli esiti
finali della cd “pace fiscale” attesi nel corso del 2019 e maggiormente nell’anno seguente ma
iS

che, in realtà, potrebbe incentivare la presentazione di nuovi ricorsi, oltre alle opposizioni
ai dinieghi applicativi formulati dagli Uffici impositori ed in particolare dall’Agenzia delle
gl

entrate. Ulteriori impugnative che, con saggezza organizzativa propugnata dallo scrivente,
de

240
Infatti, nel 2016, rispetto ai circa 28.000 fascicoli civili relativi ai ricorsi eliminati è corrisposta
l’iscrizione di 29.673 nuove impugnazioni, delle quali 11.303 aventi un oggetto tributari, con un saldo
ità

negativo di quasi 1.700 unità.


241
Insieme, si tende ormai al 71% rispetto al totale dei ricorsi depositati ed iscritti.
242
Attualmente la competenza giudicante del contenzioso sul lavoro si attesta intorno al 19% circa del
rs

totale.
129. Ad esempio, nei primi quattro giorni lavorativi del 2017, i ricorsi tributari pervenuti erano già stati
ive

199, rispetto ai complessivi 443 civili oggetto di deposito ed iscrizione e la loro percentuale relativa era
salita al 45%. Mentre, la proporzione, mensilmente aggiornata portava alla proiezione previsionale nelle
iscrizioni di oltre 30.000 ricorsi, dei quali più di 11.000 di natura tributaria, anche quale possibile
proiezione a consuntivo dell’anno 2017. Infatti, a chiusura del mese di ottobre del l’anno successivo i
Un

ricorsi iscritti erano stati oltre 24.000 un numero poi salito, già a novembre, fino ad oltre 27.000.

106
i
sono stati trattati come impugnative ordinarie quanto agli oneri contributivi ma quali “atti

n
aggiunti” per la loro decisione “in sede congiunta” con il ricorso da definire “principale”.

co
Pertanto, la diretta, quanto denegata, conseguenza originata dalla situazione in essere, ove
questa non venga affrontata con tutti i mezzi necessari, sarà quella di divenire, nel tempo,

ar
sempre più critica. Ove, in definitiva, il rischio più che concreto per come determinato dalla

M
situazione da tempo in evoluzione sarà quello di impedire, ormai forse irreversibilmente, la
possibilità di un utile intervento. Con questo che, di certo, non appare più tempestivo,

o
quindi efficacemente risolutivo, rispetto alle ulteriori e per quanto appena confermato,

lm
tuttora, inarrestabili dinamiche dell’incremento statistico in essere per il settore civile.
Infatti, restano da sottolineare i dati numerici assoluti da dover leggere insieme a quelli

lie
proporzionali fornitici dalle realtà, fra di loro contestuali, determinate dalle sempre più
incalzanti tendenze accrescitive della massa del contenzioso tributario di legittimità anche

ug
se considerate limitatamente al medio breve periodo (entro la fine del 2020). Sia osservate
inquadrandole, per materia, in un ambito visuale di esame specifico che quando vengano
G
statisticamente comparate rispetto alla situazione complessiva dell’intero settore civile. Si
deve notare, in effetti, come la serie dinamica in atto relativa ai depositi ed alle iscrizioni dei
di

ricorsi, pure a fronte della lieve diminuzione numerica contestualmente verificatasi rispetto
alle impugnative civilistiche presentate nelle altre materie244, continua invece ad indicare
tu

un progressivo, ulteriore, aumento dell’incidenza statistica dei ricorsi tributari rispetto al


dato del contenzioso depositato e la complessiva giacenza di natura civile. Sia quindi
iS

rispetto al numero assoluto di essi e per diretta conseguenza, quale ricaduta percentuale
corrispettiva, tendenzialmente crescente, rispetto al totale dei ricorsi civili presentati ed in
gl

proposito che tale andamento progressivo “in aumento” continui ad avvenire seguendo una
de

proporzione di crescita paritaria, ormai ben consolidata nell’ultimo quinquennio.


Infatti, si verifica una dinamica di movimentazione in base alla quale vengono
depositati, inviati e registrati in Corte un ricorso a contenuto erariale, ogni due, di
ità

quelli civili iscritti.


Inoltre, si deve sottolineare come, nel consuntivo statistico redatto a chiusura dell’anno
rs

2016, il numero finale delle impugnative tributarie depositate fosse stato di 11.303 ricorsi,
ive

alla fine dei conti, di sole 14 unità inferiore alla quota dell’anno precedente: ovvero, pari a
una media di oltre 950 iscrizioni mensili, rispetto alle complessive 29.693 impugnazioni
Un

244
Lavoro compreso, tranne i ricorsi in materia di “Protezione internazionale”.

107
i
civili pervenute245. Dati poi seguiti dagli 11.378 atti di ricorso iscritti nel corso del 2017 e

n
ancora dai 12.451 (nuovo record di depositi) nel 2018 e in proposito deve ribadirsi la

co
convinzione della negativa previsione che si è appena riformulata. Ovvero quella che, in
assenza di interventi immediatamente concreti tesi al rafforzamento della Corte e “in modo

ar
decisivo” della sua struttura operativa, in specie nelle componenti non magistratuali vedrà

M
probabilmente trasformata la grave crisi attuale in una situazione che “nei fatti” diviene
ormai irreparabile.

o
E’ necessario agire, prima che sia troppo tardi.

lm
Si tratta di intervenire, a tutti i livelli istituzionali, con l’estrema urgenza che la perdurante
dinamica della gravissima situazione in atto dovrebbe imporre, mediante incisiva azione da

lie
un lato rivolta al Legislatore ma, soprattutto, sul piano amministrativo, fattibile da subito
senza necessità normative di modifica, da parte del Ministero della Giustizia.

ug
I compiti del Ministero della giustizia sono scritti nell’art.110 della Costituzione.

Ovvero in sede di ordinaria gestione attiva delle proprie funzioni governative.


G
Si tratta del Dicastero, l’unico ad essere menzionato dalla Carta costituzionale, chiamato a
svolgere una efficiente azione per organizzare il “sistema giudiziario nazionale” costituendo
di

l’organo del potere esecutivo, parte del Governo nazionale, che, per specifica previsione
tu

della Costituzione246, è competente per i servizi, i mezzi e il personale di giustizia. Operando


per riuscire a dotare la Corte di legittimità (e, con essa, tutti gli altri Uffici giudiziari) di
iS

uomini in numero adeguato come di sufficienti strumenti operativi.


In un quadro di governo del Paese, sono questi i mezzi e le risorse operative da considerare
gl

assolutamente necessari e funzionali ad affrontare un impegno straordinario, un Piano, per


de

sostenere quelle maggiori attività che a partire dal 2019/2020 come negli anni successivi
saranno necessariamente richieste ai magistrati ed al personale amministrativo di supporto
nella Corte di cassazione.
ità
rs
ive

245
In effetti, nel 2016 rispetto alla chiusura contabile del 2015 si era verificata una diminuzione dei ricorsi
del contenzioso erariale pari a sole 273 iscrizioni.
Un

246
Con la norma dell’articolo 110 della Costituzione.

108
i
ADOTTARE SOLUZIONI “CONCORDATE” PER EVITARE IL CONTENZIOSO TRIBUTARIO.

n
co
Nel nostro sistema fiscale, contemporaneamente, occorre predisporre peraltro avviandole
nei tempi più rapidi, delle concrete prospettive di soluzione concordata del contenzioso

ar
esistente: da realizzare in forme innovative, magari con la previsione di Organismi terzi e
dotati di autonomia decisionale, oltre ad incentivi strutturali finalizzati all’accordo fra le

M
parti aventi natura permanente per evitare intervenendo a monte del problema l’insorgere
stesso del contenzioso247. Attualmente, invece, esito quasi scontato di ogni controversia.

o
In ogni caso, rendendo efficacemente applicabili ed all’esito produttivi di concreti risultati,

lm
nella esatta responsabilità dei ruoli e degli uffici, tutti gli istituti preliminari al contenzioso
esistenti a partire dalla fase amministrativa dell’accertamento fiscale, ove questo sostituisca

lie
geneticamente, come dovrebbe sempre avvenire, il - Processo verbale di constatazione -
quando redatto248, anche al fine di poter agevolare una rapida definizione concordata fra le
ug
parti dei carichi fiscali. Si può concordare nell’auspicio che nel sistema normativo esistente
sia necessario far funzionare meglio, e nella piena trasparenza, gli istituti di “auto tutela” di
G
reclamo e mediazione, con l’interlocuzione a garanzia del contribuente, nel rispetto dei
termini previsti dalla legge. Quindi, con effettiva partecipazione del soggetto interessato, in
di

contraddittorio diretto, presso gli Uffici impositori durante il procedimento per evitare il
contenzioso rendendo effettive le possibilità di chiusura concordata e senza dover quasi per
tu

necessità incardinare una “lite fiscale”.


iS

Comunque, si deve trattare di soluzioni normativo fattuali ben strutturate, rispetto alla
realtà economica del Paese e alle dinamiche concrete sussistenti nei vari settori di mercato.
gl

In altri termini, configurare istituti attivabili dalle “parti aderenti” mediante la ricorrenza di
effettivi benefici e quindi almeno con previsione dell’abbattimento “ragionevole” di sanzioni
de

ed interessi, in primo luogo, nei casi di errore scusabile del contribuente, oppure di mere
irregolarità formali rispetto allo strumento dichiarativo.
Inoltre, sono da concedere ai richiedenti dei congrui termini temporali per il pagamento,
ità

prevedendo forme rateali pluriennali dei carichi fiscali dovuti concordabili con gli Uffici e
rs

247
Per i Comuni, ad esempio, una buona riuscita hanno avuto i pagamenti consentiti con importi ridotti,
ive

entro 5 giorni, dalla notificazione delle multe.


248
Al contrario, quasi sempre, accade il non dovuto, cioè che i PVC redatti dalla Guardia di finanza
divengano, anche formalmente, con mero cambio della loro veste grafica, gli atti di accertamento adottati
dagli uffici dell’Agenzia delle entrate che in tal modo non esercita le proprie prerogative funzionali e le
Un

specifiche responsabilità.

109
i
ricomprendendo, in primo luogo, la possibilità di una loro completa definizione durante la

n
fase amministrativa gestita dagli uffici impositori o da Autorità regionali indipendenti.

co
Quindi, senza dovere “per necessità”, o peggio per malintese forme di (ir)responsabilità
della relativa dirigenza fiscale, sfociare nel contenzioso, magari per conseguire o salvare gli

ar
obiettivi programmati per l’Ufficio impositore.

M
Tanto, oltre a prevedere effettiva possibilità “concordata” fra le parti di chiusura delle “liti
fiscali pendenti” presso tutti i livelli giudicanti fra quelli specializzati e l’ordinario, quindi

o
dalle Commissioni tributarie fino alla peculiare istanza giudicante della Corte di legittimità.

lm
In definitiva, se il sistema delle responsabilità sulle fasi dell’accertamento e riscossione
erariali, come appena delineato, avrà successo molti problemi di carattere generale, da

lie
sempre sussistenti in materia per questo Paese, potranno essere migliorati. Tanto potrebbe
avvenire già nel giro del prossimo triennio, avendo dei positivi riflessi anche in tema di più

ug
efficace contrasto a profili essenziali del fenomeno dell’evasione fiscale. Quindi, con aspetti
di complessivo vantaggio per la collettività statale.
G
Sempre nella ricorrente speranza, per gli italiani, che possa trattarsi dell’ultimo intervento
del tipo in materia fiscale.
di

ALCUNE IPOTESI (per la) DEFINIZIONE AGEVOLATA DEI CARICHI ERARIALI.


tu

Comunque, si tratta, oltre a procedere al richiesto intervento normativo straordinario sulla


Sezione tributaria, di prevedere diverse, concordanti, iniziative strutturali che nel tempo
iS

siano concretamente deflattive del contenzioso tributario. Operando attraverso istituti


normativi “di base” più efficacemente attivabili in “sede pre-contenziosa” in aggiunta a quelli
gl

direttamente poi incidenti sulla “massa critica del contenzioso tributario” adottando delle
misure contestuali a plurima ricaduta positiva e perduranti negli effetti che devono essere
de

strutturali. Laddove, queste potranno assumere forme diversificate, secondo la volontà


legislativa, fino a prevedere la costituzione di eventuali organismi misti, di natura
ità

amministrativa249, in forma di Autorità regionali con attribuzione di poteri conciliativi ed


esecutivi autonomi con responsabilità per la verifica e decisione sulla eventuale definizione
rs

agevolata prevedendo possibilità operative nella fase precedente, e non solo in quella
ive

249
Tali strutture potrebbero consistere in “Camere di composizione e conciliazione preventiva”, con
attivazione obbligatoria del relativo tentativo entro 90 giorni dalla notifica degli atti, competenti fino ad
un determinato importo dell’accertamento (Pvc) e composizione mista, con prevalenza amministrativa e
Un

autonomia funzionale. Si dovrebbe ripensare l’intero sistema procedimentale post accertamento.

110
i
successiva, a quella di attivazione del contenzioso con l’Erario. Ad esempio, prevedere nel

n
sistema dei rapporti sia forme di soluzione immediata degli “errori formali” dichiarativi che

co
istituti permanenti del “ravvedimento operoso” non sanzionabile.
Mentre, nel giudiziario sono:

ar
Sono necessarie “forme incentivanti economiche” per il personale amministrativo

M
giudiziario e delle notifiche.

Occorre sottolineare il fatto che le iniziative proposte presso la Corte per poter risultare

o
efficaci dovranno essere, anche qui ed in via contestuale, accompagnate da diversi ambiti

lm
progettuali “economicamente retributivi” per il personale amministrativo giudiziario e
delle notifiche addetto alla Corte di legittimità. Infatti, sussistono nel sistema di recupero

lie
appena delineato le risorse economiche necessarie250 per poter concretamente premiare
quelle attività ulteriori, rispetto a quelle giudiziarie istituzionali, eppure necessariamente
ug
richieste ai dipendenti della giustizia da poter svolgere in unione funzionale con l’Agenzia
delle Entrate, anche Riscossioni, e il Nucleo della Guardia di Finanza della Corte di
G
cassazione. Si tratta di iniziative attuabili nelle medesime “forme incentivanti retributive”
attualmente riconosciute al personale operante dell’Agenzia delle entrate, analogamente a
di

quello di provenienza ministeriale251 che presta servizio presso le Commissioni tributarie di


tu

merito. In entrambi i casi, sono previsti quali fondi economici per poter retribuire
“incentivandoli” ambiti di necessaria gratificazione in favore degli operanti civili e militari
iS

250
Il riferimento tecnico è all’articolo 1, commi 367 e seguenti, 373 della legge n.344 del 2007 che
prevede, in applicazione dell’accordo tra il MINISTERO della GIUSTIZIA e la Società concessionaria
gl

EQUITALIA GIUSTIZIA l’imputazione, quale “Fondo unico di amministrazione”, relativa a somme da


erogare in favore dei dipendenti, di parte del recuperato per “crediti giudiziari”. La seconda norma
de

prevede che: “le maggiori entrate derivanti dall’attuazione dei commi da 367 a 372, determinate rispetto
alla media annua delle entrate nel quinquennio precedente, affluiscono al netto degli importi occorrenti
per la gestione del servizio da parte della società stipulante, ad apposito capitolo di entrata del Ministero
ità

della Giustizia e, in misura non superiore al 20 per cento, ad alimentare il Fondo unico di
amministrazione per interventi straordinari e senza carattere di continuità a favore del Fondo di
produttività del personale dell’Amministrazione giudiziaria”.
rs

Sembra però non vi siano dati sicuri sulle somme recuperate da EQUITALIA GIUSTIZIA e sul punto, anche
dei notevoli costi di gestione della Concessionaria (pari a quasi 50 milioni di euro nel periodo 2011-2015
ive

con oneri economici strutturali sempre crescenti), si richiama sul punto la severa Deliberazione della
Corte dei conti del 7 marzo 2017, n.3/2017/G. Inoltre, occorre poter verificare la funzionalità,
completezza e rispondenza dei dati che relativamente all’oggetto sono stati inseriti nello specifico
Sistema applicativo Siamm.
Un

251
In precedenza inquadrato nei ruoli del Ministero delle Finanze.

111
i
che collaborino positivamente negli Uffici per avviare gli ulteriori recuperi erariali.

n
Laddove, i progetti siano possibili contando sulla presenza di un congruo numero di

co
personale amministrativo, tecnico informatico ed esecutivo, per operare al meglio in questa
impegnativa materia “motivato” nella misura economicamente indispensabile rispetto alle

ar
concrete esigenze.

M
Un “Protocollo di attività”.

Nella sostanza, per la Corte così come in ogni ambito distrettuale e per tutti gli uffici che vi

o
sono territorialmente ricompresi, si dovrebbe configurare, in accordo, mediante l’adozione

lm
di uno specifico “Protocollo operativo di attività per il recupero delle spese di giustizia”.
Predisposto in base a proposta ministeriale con l’Agenzia delle Entrate – anche Riscossione,

lie
la Guardia di Finanza, l’Amministrazione penitenziaria, con la Cassa delle ammende252
attraverso un intervento strutturalmente coordinato e regolamentato.
ug
Con questo che deve assumere, a carattere stabile, le forme di un “Progetto speciale”
previsto con un ambito nazionale di competenza e attività per ristrutturare compiutamente,
G
migliorandolo in ogni aspetto, il sistema attuale di recupero dei “crediti giudiziari dello
Stato”. Con attuazione progettuale “pilota” intanto da avviare presso la Corte di Cassazione,
di

stante il ruolo nazionale svolto dal più alto dei giudicanti ai vertici del sistema, diramata poi
tu

in ciascuna delle sedi distrettuali, operativamente da svolgere a mezzo dell’attività


esecutiva resa in primo luogo dai Funzionari degli Uffici Notificazioni, esecuzioni e protesti.
iS

QUALCHE NOTAZIONE SUI MAGISTRATI.


gl

Inoltre, appare necessario dover intervenire, a mezzo di una specifica norma, per poter
opportunamente stabilizzare nella durata le funzioni di Consiglieri e Presidenti di Sezione
de

in servizio presso la Corte. Anche se, dopo gli ultimi interventi, la situazione complessiva
degli organici di Consiglieri e Presidenti di sezione che da diversi anni endemicamente era
ità

pari ad una scopertura di oltre il 20% della stessa è oramai fatto positivamente risolto dalle
assegnazioni attuate dal C.S.M. e dalle ulteriori iniziative in corso: leggasi, apertura della
rs

pratica consiliare di aumento dell’organico giudicante seguito da un successivo intervento


ive

252
In relazione al recupero delle specifiche sanzioni processuali previste dall’art. 616 del Codice di
procedura penale le cui somme, negli ultimi cinque anni, 2012 - 2016, hanno raggiunto la cifra
complessiva di oltre 163 milioni di euro che salgono poi a più di 220 comprendendovi il 2017. Non
Un

essendovi dati consultabili non è possibile, allo stato, conoscere l’esatto valore del recuperato.

112
i
legislativo per 60 unità, presso la Corte di cassazione, da parte dell’Organo di “auto governo.

n
Pur tuttavia, il dato delle presenze in servizio, come pure i bandi concorsuali in essere per

co
l’accesso professionale, non rendono l’iniziativa inutile, vista la complessiva emergenza
accentuatasi, nel frattempo, presso molti degli Uffici giudiziari del merito: si parla di una

ar
possibile norma sul trattenimento “ordinario” in servizio attivo dei magistrati, oltre

M
l’attuale previsione anagrafica del limite pensionabile: fino al compimento del 72.mo anno
di età253. Mentre, per quanto riguarda i magistrati assegnati quali addetti, con qualifica di

o
Tribunale e di Corte di Appello, all’Ufficio del Massimario e per gli ex “Assistenti di studio”,

lm
il discorso deve essere necessariamente differenziato. Dato che la qualifica di questi ultimi
appare già trasformata - in termini positivi - tanto che di recente, nella Legge di stabilità

lie
dello Stato per l’anno 2018254 è stata per loro resa possibile una efficace partecipazione alla
funzione decisoria collegiale255 e pur tuttavia, la funzione giurisdizionale come ad oggi

ug
consentita appare limitativa del ruolo. Inoltre, si sono create alcune differenziazioni dei
percorsi professionali che non appaiono giustificate, rispetto al criterio base dell’anzianità
G
assoluta di appartenenza ai ruoli di magistratura e si tratta di differenze nel trattamento di
status professionale non ben rispondenti alle regole di ordinamento che appaiono
di

meritevoli di dover essere superate attraverso una più precisa strutturazione normativa.
Questo poiché, a parità di valutazione di professionalità, si è creato un doppio binario non
tu

solo diversificato, ma ritenuto da molti non giustificato, per accedere alle funzioni,
anticipate, di Consigliere nella Corte ed ora, con un congruo aumento degli organici sia
iS

complessivo che presso la Corte.


Anche per i soprastanti profili professionali come, più in generale, in ogni campo di attività
gl

necessario ad assicurare il buon andamento dell’Ufficio giudiziario nazionale, per la Corte di


de

cassazione, occorre muoversi nell’ottica migliore consentita da un piano visuale allargato.


Così, operando con rapidità e efficacia si può, e deve, intervenire attraverso la realizzazione
di un “Progetto complessivo” di durata quinquennale, ancora meglio decennale, finalizzato
ità

allo smaltimento dell’arretrato civile, in specie del Settore tributario. Tenendo conto dei
rs

253
Come peraltro richiesto in numerosi documenti, incontri e convegni dall’A. n. m. - l’Associazione
nazionale dei magistrati e formalmente promesso dal Governo allora in carica, presieduto dall’on.
ive

Gentiloni.
254
Il riferimento è rivolto al paragrafo 559, dell’art.1, nel testo risultante dall’emendamento unico,
n.1700, presentato dal Governo approvato, in esito all’esame svolto nella seduta pomeridiana del
30.11.2017, dal Senato della Repubblica.
Un

255
Attuata a mezzo di una specifica procedura d’interpello.

113
i
termini di attività sempre più problematici che per la Corte potranno presto divenire di

n
ulteriore emergenza “aggiuntiva” determinata dai numeri sempre più esponenziali causati

co
dal montante settore degli istituti dell’immigrazione - protezione internazionale delle
persone.

ar
LE PERDURANTI NECESSITÀ STRUTTURALI DEL SETTORE TRIBUTARIO IN CORTE.

M
Tornando al problema centrale, nella sostanza, regolarmente istituendo per legge dapprima
la Sezione tributaria e poi attivando, all’interno di questa, uno o più collegi giudicanti “bis e

o
ter”256 per poter arrivare alla necessità operativa che è quella di far svolgere, solo presso la

lm
Quinta Sezione, almeno 300 udienze annuali e 400 complessive, unendo la componente
della Sesta, per ciascun anno, alle due strutture giurisdizionali257. Laddove, decidendo, in

lie
ognuna delle adunanze una media di trenta ricorsi utilizzando una composizione pari a sei
giudicanti, il numero di resa porterebbe al numero annuale di 9.000 definizioni rispetto alle
ug
massimo 6.000 attualmente di possibile adozione (2018 -2019). Ottenendo un risultato di
attività che insieme alle 4.000, e più, decisioni rese in sede preliminare dalla Componente
G
giudicante presso la Sesta sezione porterebbe finalmente, dopo aver ottenuto il pareggio
statistico con i depositi, ad iniziare ad intaccare la massa critica dell’arretrato. Altro aspetto
di

connesso che resta da risolvere è poi quello, sopraccennato, della necessaria stabilizzazione
tu

dei Consiglieri giudicanti assegnati alla Sezione tributaria ordinaria che, quale struttura
giurisdizionale chiamata ad affrontare il giudizio su materie specialistiche, ha particolare
iS

necessità di continuità, esperienza e di omogeneità giudicante. Attualmente, invece, la realtà


sezionale comporta un’attività stressante per i magistrati platea soggetta a un continuo
gl

ricambio nella propria composizione giudicante, manifestando un indicatore di obiettiva


criticità dovuto al disagio per insostenibilità individuale dei montanti carichi di lavoro.
de

Quindi, occorre intervenire sulla Corte con decisione seguendo le linee di un preciso
progetto complessivo ed interdisciplinare.
ità

256
Nella sostanza, la proposta del Presidente Michele Cantillo e di Stefano Palumbo, nelle rispettive
rs

qualità, presentata negli anni 2001 e 2002 era stata proprio quella di prevedere, fin da allora, un “doppio
binario giudicante”: dove al “nuovo” che, all’epoca, era rappresentato dai ricorsi neo iscritti da dover
ive

decidere prontamente, per fare giurisprudenza nomofilattica, si affiancava la “risoluzione dell’arretrato”


accumulatosi fin dai primi anni novanta. Ovviamente, all’epoca, non esisteva la Sesta Sezione civile, per
l’esame preliminare dei ricorsi, che verrà istituita solo nel 2010.
257
Si è richiesta ed ottenuta dal CED la possibilità di fissare una terza udienza giornaliera presso la Sezione
Un

tributaria.

114
i
Mentre, avverandosi il possibile caso contrario, che per diretta esperienza pregressa dello

n
scrivente è quello visto, per almeno quindici anni, cioè dell’inerzia perdurante con assenza

co
di ogni utile riscontro già a medio breve periodo, nei numeri, è stata raggiunta e superata la
soglia storica “negativa” dei 113.000 ricorsi da definire. Dei quali, come si è ripetutamente

ar
scritto, oltre il 50% del dato complessivo è rappresentato da quelli pendenti in materia di

M
contenzioso erariale.
Per la Corte la proiezione dei dati al 31 dicembre 2018 indicava che i ricorsi tributari

o
da definire sarebbero divenuti quasi 55.000 e quelli civili circa 113.000 tanto che nel

lm
denegato caso si andava configurando una situazione ormai incontrollabile258.
Un fenomeno che rischia di proseguire privo di controllo e senza più avere confini o limiti

lie
negativi prestabiliti259 insieme all’ulteriore tendenza di accrescimento i cui saldi di segno
negativo, pienamente in atto, sono stati già dimostrati nei numeri attuali (gennaio - maggio

ug
2019) anzi con questi che continueranno ad ampliarsi nel tempo. Ovvero, nel più probabile
dei casi a venire che purtroppo resta quello dell’omissione, e quindi restando senza ricevere
G
alcun decisivo intervento strutturale, i vertici della Corte potrebbero aggrapparsi alla
ricorrenza di una sola speranza ipotetica rappresentata, fra qualche anno, dagli effetti
di

attenuativi del numero delle controversie in corso dinanzi alle Commissioni specializzate
che, come viene fortemente auspicato, potranno consolidarsi, nel medio periodo statistico,
tu

confermandosi le dinamiche decrescenti del contenzioso tributario di merito (il 24% in


meno nel 2017). Quale alternativa, in buona ed anzi unica sostanza, attendere, come sempre
iS

avvenuto in passato, sperando solo nella ricorrenza di eventi favorevoli260.


gl

LA RIDUZIONE IN ATTO DEL CONTENZIOSO TRIBUTARIO NEI GRADI DEL MERITO.

Tuttavia, proprio su tale ipotetico, e pluriennale nel consolidamento degli effetti, profilo di
de

ulteriore riduzione del contenzioso di genere “nel merito” che intanto costituisce un dato
stabilmente da monitorare, vanno spese alcune parole. Infatti, nell’analisi dei numeri, le
ità

impugnative che vengono rivolte al Giudice di legittimità restano incluse in una modesta
forbice percentuale oscillante fra il 7 ed il 10%261 del totale dell’impugnabile. Ciò vuol dire
rs
ive

258
Ove, il numero dei 60.000 ricorsi arretrati sarà raggiunto nella quarta settimana di Febbraio 2019.
259
Oppure peggio, nelle proporzioni già ricordate nel testo indicate in nota nel capitolo precedente.
260
Ricalcando le improvvide scelte avvenute dal 2003 in poi.
261
In effetti, una proporzione corrispondente agli 11.000 ricorsi presentati alla Corte rispetto agli oltre
Un

100 mila decisi nel secondo grado di giudizio dalle Commissioni tributarie.

115
i
che i provvedimenti decisori di appello emessi nell’ambito contenzioso “specializzato” dalle

n
Commissioni tributarie regionali e dalle loro Sezioni distaccate annualmente impugnati, con

co
ricorso, dinanzi alla Corte di cassazione, resteranno più di diecimila l’anno. Infatti, secondo i
dati elaborati e recentemente resi noti dal Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria

ar
rispetto ai circa 120.000 casi discussi in appello definiti, nelle Commissioni regionali ha

M
corrisposto la presentazione di poco più di 11.300 ricorsi per Cassazione nel 2017 (- del
10%) seguiti da quasi 12.500 del 2018 (poco + del 10%). Consegue, quindi, che la verificata

o
diminuzione quantitativa del contenzioso in decisone presso le Commissioni di merito avrà

lm
certo, ma solo in un futuro verificabile dai tre ai cinque anni dei rilevabili effetti positivi,
ove, inoltre, questi sperati esiti saranno diluiti nel tempo per diversi anni e quindi assai

lie
lentamente risolutivi dell’attuale problema. Comunque, la emergenza statistica indica, quale
dato ricavabile obiettivamente dai numeri correnti, il fatto che gli eventuali effetti riduttivi

ug
(attuali) del contenzioso tributario di merito non saranno, prima di due o tre anni (2021),
positivamente avvertibili nel riscontro numerico dei ricorsi depositati presso la Corte di
G
legittimità. Inoltre, resta centrale, nella sua risolutiva necessità, il problema della soluzione
arretrato consistente negli attuali oltre cinquantacinquemila ricorsi aventi oggetto erariale
di

che potranno divenire fino a 56.000 entro la fine dell’anno corrente, 2019, raggiungendo un
numero percentuale che supererà il dato del 50% sul totale dei ricorsi civili pendenti262.
tu

Si tratta di una gravissima situazione di emergenza nazionale riguardante fascicoli, tutti di


pendenza ultra-quinquennale, relativi a casi fiscali divenuti contenziosi, originatisi con la
iS

redazione di processi verbali di constatazione, ovvero accertamenti effettuati dall’Agenzia


delle Entrate, a partire dagli anni ottanta del secolo scorso. Ricorsi che restano da dover
gl

portare in decisione, per parte notevole iscritti al Registro generale fin dall’anno 2012263.
de

Per affrontarlo, nei prossimi dieci anni, come pure si è scritto, si tratterà di un impegno
complessivo di proporzioni eccezionali quello che la Corte, il Governo, con Ministero della
giustizia, il C.S.M. ed il Parlamento, ciascuno per il suo, dovranno pur provare a risolvere
ità

trovandosi di fronte ad un obiettivo risolutivamente difficile, di ventennale insorgenza e di


strategico interesse nazionale. Tuttavia, il risultato resterà impossibile nella realizzazione,
rs

rimanendo in assenza di nuove norme introduttive di strumenti efficacemente deflattivi


ive

262
Al riguardo si vedano i dati numerici impressionanti della statistica civile del mese di Dicembre 2017
che pure saranno “polverizzati” da quelli finali dell’anno 2018, in corso di elaborazione.
Un

263
Questi sono circa 2.800 ed ormai tutti fissati per la decisione.

116
i
e soprattutto con la dotazione attuale così carente di mezzi operativi, uomini e locali.

n
Comunque, più esattamente, da svolgere attraverso un arco almeno decennale di progetto.

co
SINTESI: UNA PERDURANTE NECESSITÀ LEGISLATIVA.

ar
Per gli uffici giudiziari, in altre parole, si sperava che in esito allo svolgimento delle elezioni

M
politiche generali del marzo 2018264 il nuovo Parlamento agisse sui problemi della
“giustizia ordinaria”: su iniziativa governativa, di gruppi politico parlamentari, oppure di
singoli appartenenti alle due Camere. Come peraltro avrebbe già dovuto, e necessariamente

o
dovrà poi fare, nel corso della presente Legislatura per affrontare, in sede necessariamente

lm
normativa, la soluzione complessiva dei gravi problemi strutturali che inficiano il sistema
giudiziario nazionale e tanto danneggiano coloro che ne sono “protagonisti”ed in definitiva

lie
lo Stato. In questo quadro, si dovrà intervenire sui problemi specifici di operatività del
Settore civile della Corte di Cassazione che comportano ampie ricadute negative, calcolabili
ug
in miliardi, sull’economia interna. Ufficio laddove, spiccano le lacune relative a mezzi,
sistemi operativi, locali e uomini dedicati alla gestione del contenzioso tributario (e di
G
quello internazionale).
Come ancor meglio sarà spiegato più avanti.
di

LE PROSPETTIVE NEGATIVE AD INVARIANZA DEI MEZZI: FRA LUCI ED OMBRE.


tu

Quindi, nel breve-medio termine temporale, senza operare quel consistente aumento dei
iS

mezzi umani e materiali resi disponibili all’utilizzo quali fattori operativi che, invece, come
appare verificabile dai prospetti di organici e dalla disponibilità delle risorse continuano,
gl

esatto contrario del dovuto, a subire un forte decremento, non può esserci miglioramento.
In stretta conseguenza, le prospettive di attività della Corte nel settore giurisdizionale civile
de

- tributario si confermano per essere necessariamente molto negative.


Infatti, nonostante ogni volontà e impegno attivo degli operatori dimostrato, nei fatti, con le
ità

ulteriori forme di ricerca dell’efficienza funzionale pure attuate in ogni possibile settore di
attività da parte di tutti i protagonisti del rito di legittimità, in specie a partire dall’inizio del
rs
ive

264
Per norma della Costituzione, infatti, le nuove Camere legislative dovranno insediarsi entro la data del
23 marzo 2018 (entro 20 giorni dalla data di svolgimento delle Elezioni) ed eleggere i vertici parlamentari,
le Presidenze, con gli Uffici di Presidenza, Segretari, Questori, le Commissioni speciali, di garanzia e poi
Un

quelle referenti.

117
i
2016,265 l’obiettivo più realistico per il prossimo decennio ad invarianza dei mezzi resi

n
disponibili resterà quello minimale, eppure di scopo essenziale per lo Stato, di cercare di

co
“salvare la Corte di Cassazione”266.
Una istituzione centrale di giustizia giudicante del Paese, ultracentenaria, rappresentativa

ar
dell’unità nazionale dello Stato dato attraverso il valore unificante conferito dalla potestà

M
costituzionale di regolamentazione delle competenze giurisdizionali che rischia di essere,
nel complesso; soffocata, operativamente travolta, dal settore tributario che continua a

o
fagocitarne sempre più il complessivo campo giurisdizionale civile.

lm
Laddove, la situazione di crisi operativa, pienamente in atto da diversi anni, dell’Organo
giudicante di legittimità viene ancora a consolidarsi, insieme al fenomeno accrescitivo

lie
dell’arretrato di genere “erariale”, che continua ad avvenire. Cui ora si aggiungono, in entità
sempre crescente, almeno per alcuni anni futuri, i ricorsi in materia di applicazione degli

ug
istituti normativi della “Protezione internazionale delle persone”.
Nonostante ricorra evidente, dagli obiettivi numeri dell’attività resa dall’Ufficio giudicante,
G
nel suo complesso, un riscontro statistico reale che sarebbe in altra situazione storico
giudiziaria altamente positivo quale conforto dimostrativo di una elevatissima produttività
di

amministrativo - giurisdizionale delle sue componenti. In effetti, si tratta di un aspetto


essenziale quello rappresentato, in Corte, per magistrati e personale amministrativo, di ogni
tu

livello, dalla verifica numerica di attività espressa con dati individuali quanto complessivi
estremamente significativi e lusinghieri. Tutti, pienamente positivi, tanto da porsi ai vertici
iS

statistici di settore, illustrati, come sono, da cifre individuali di produttività giudicante che
per i magistrati variano, con differenza notevole nei settori del civile e penale, dalle 240 fino
gl

alle 400 decisioni rese con altrettante sentenze redatte all’anno267.


de

Infatti, considerata la ricordata partecipazione di ciascuno dei giudicanti disponibili ad oltre


40 udienze annuali, ciascuna con carico assegnato di cinque o più ricorsi da definire, il dato
ità

265
Con il Primo Presidente Giovanni Canzio.
266
La struttura centrale della Corte Suprema di Cassazione del Regno d’Italia, avente sede a Roma e
competenza nazionale, composta dalle prime tre Sezioni civili e da altrettante penali risale al 1923:
rs

all’epoca della cd. “Riforma D’Amelio”. Il Senatore del Regno, Mariano D’Amelio, giurista, Presidente della
“Commissione ministeriale per la riforma dell’Ordinamento giudiziario” entrata in vigore insieme al nuovo
ive

Codice del processo civile che divenne Primo Presidente, di nomina politica, restando in carica dal 1923 al
1941.
267
In effetti, calcolando l’impegno svolto da essi, si trae che al netto dei giorni di udienza da svolgere
necessariamente richiedenti lo studio preliminare dei ricorsi assegnati, ciascun giudicante di Corte di
Un

Cassazione scrive, di fatto, una sentenza al giorno.

118
i
produttivo sopraindicato si deve considerare ai limiti estremi, se non oltre, l’ulteriore

n
sopportabilità individuale di giudici e dipendenti giudiziari loro collaboratori.

co
Il giusto rapporto proporzionale fra giudici e personale amministrativo giudiziario.

ar
Tuttavia, è proprio l’ultra produttività della componente magistratuale di Cassazione che,

M
nei fatti, viene a consolidare una situazione limite alimentando un corrispettivo, grave,
problema funzionale che si dimostra addirittura paradossale nei suoi verificati termini: ma,
purtroppo così non è. Laddove, l’anomalia strutturale della Corte viene determinata dal

o
fatto che attraverso tali proporzioni numeriche della magistratura giudicante, di recente

lm
aumentata di altre 60 unità, si approfondisce ancora quella crescente differenza operativa
fra le due componenti ed a svantaggio della sempre più carente struttura amministrativa di

lie
supporto alla funzione giurisdizionale.
In effetti, presso l’organo giudicante nazionale di legittimità si può verificare una situazione
ug
incredibile determinata dalla sempre più grave disparità sussistente nella combinazione dei
rispettivi “fattori produttivi” in specie presente presso la Sezione tributaria: che ha visto
G
assegnati fino a 104 magistrati268 dei quali oltre ottanta con funzioni giudicanti a fronte di
solo 22 dipendenti addetti alla Cancelleria269.
di

Come subito vedremo.


tu

LA SITUAZIONE PARADOSSALE DELLA SEZIONE TRIBUTARIA.


iS

In effetti, presso la Sezione giudicante incaricata del contenzioso erariale di legittimità270


sussiste, ormai da diversi anni, una proporzione operativa da definire “inversa” rispetto al
gl

normale, ovvero alle forze che, rispettivamente, dovrebbero essere assegnate alla struttura
operativa da utilizzare quali “fattori produttivi”.
de

Una situazione tale da doversi considerare semplicemente assurda:


- è costituita da quella che vede presenti almeno quattro magistrati (che, in proporzione di
ità

forze, sono poi diventati cinque)271, con attribuzione delle funzioni giudicanti, rispetto agli
attuali componenti dell’Ufficio di Cancelleria: paradossalmente, ad inversione del sistema,
rs

i “Giudici diventeranno a breve gli assistenti dei Cancellieri” !


ive

268
Il cui numero, nominando il CSM tutti gli “Ausiliari” che la norma vigente consentirebbe, potrebbe
salire fino a quello di 130.
269
Fra i quali è compreso il Direttore della struttura amministrativa.
270
In entrambe le componenti ordinaria e preliminare.
Un

271
Il riferimento è rivolto ai Giudici ausiliari di Cassazione previsti fino a 50 unità.

119
i
Quindi, nei fatti, si viene sempre più a configurare una situazione operativa incredibile che,

n
rispetto alle proporzioni attuali, potrebbe ancora aumentare pur essendo già ampiamente

co
sbilanciata nei rispettivi termini funzionali.
Infatti, ciò avverrebbe, quale conseguenza applicativa dell’approvazione delle norme sulla

ar
giurisdizione tributaria in Cassazione nel testo previsto dalla legge di stabilità dello Stato,

M
per l’anno 2018, che prevede la possibile nomina di magistrati ausiliari di Cassazione (fino a
50 unità). In tal caso, nonostante quanto si è appena rappresentato in termini positivi ed

o
essendosi in presenza di segnali che sono quanto mai promettenti, non si potrà riuscire “in

lm
via ordinaria” ad affrontare, tantomeno in forma risolutiva, il problema ormai storicizzato
del quale stiamo trattando, come tale ricadente sull’intero sistema giudiziario nazionale.

lie
Quello dato dalla necessità essenziale di dover trovare una soluzione, di riuscire ad
affrontare, dando concreta risultanza migliorativa, la massa crescente dell’arretrato

ug
avente un oggetto di contenzioso erariale “contagiando” l’intero settore civile che
viaggia rapido nei numeri verso quota 60.000 ricorsi che restano da dover definire.
G
In effetti, deve ancora ribadirsi che lo sforzo attualmente in essere determinato dal grande
impulso dato dal precedente Primo Presidente rivolto verso ogni possibile ambito di attività
di

della Corte, fin dal momento iniziale del suo insediamento, pur unito alla volontà, grande
perseveranza e sacrificio individuale di tutti i protagonisti attivi del rito di legittimità, dagli
tu

operatori amministrativi ai giudicanti, non potrà, restando con i fattori operativi attuali,
consentire di centrare alcun obiettivo realisticamente efficace, nel 2019/20 ed anche oltre.
iS

Tantomeno iniziare ad avere una valenza risolutiva.


Laddove, il riferimento viene rivolto, pure con grande considerazione, all’insieme di quelle
gl

molteplici iniziative tese all’ulteriore ricerca di efficienza del sistema intraprese, presso la
de

Corte, dagli inizi del mese di febbraio del 2016, in poi. Infatti, anch’esse sono destinate a
scontare in negativo, inesorabilmente, nel corso del 2019/20 e negli anni successivi, sia i
riscontri positivi avuti che quelli attualmente in corso. Considerato che in effetti, come
ità

appare sempre più evidente, dalla elaborazione dei dati tendenziali di attività emerge forte
il dato prevalente di (una) crescente insufficienza operativa di mezzi operativi, locali ed
rs

uomini disponibili. Un profilo negativo, aggiuntivo, rispetto ai problemi ormai tralatizi di


ive

una macchina amministrativo-giudiziaria dimostratasi sempre più di inadeguato supporto


alle attività giurisdizionali. In particolare, con la categoria dei dipendenti che nella propria
composizione soggettiva è satura ed invecchiata, oltre che ormai nel suo insieme priva,
Un

anche per puro fatto anagrafico, di significativi obiettivi di attività per il futuro. Tanto

120
i
eppure, vertici e dirigenza interna e ministeriale non spiccano operativamente per cercare

n
di migliorare una situazione critica che si aggiunge all’appiattimento ventennale avutosi nei

co
diversi profili professionali ed alla conseguente assenza di motivazioni sostenibili da parte
del personale giudiziario. Configurandosi un aspetto di perdurante demerito governativo272

ar
in specie ministeriale ove i dipendenti amministrativi della giustizia sono stati, per quasi

M
due decenni, penalizzati, bloccati in profili inidonei e così essi, da tempo, sono privati di
reali motivazioni soggettive, rispetto a una carriera da tempo inesistente. Quindi, al lavoro

o
ma in assenza di concreti profili d’interesse al miglioramento degli uffici giurisdizionali con

lm
aspetti che siano utilmente gestibili nella struttura residuale del personale amministrativo-
giudiziario e tecnico.

lie
Tanto che l’attuale alto livello di produttività, fin troppo rispondente degli uffici giudiziari, qui
come altrove, non appare ulteriormente implementabile nel futuro.

ug
Sotto il profilo appena evocato, anche per la Corte di cassazione, Ufficio giudicante posto al
vertice nazionale delle istituzioni giudiziarie italiane, occorre urgentemente prevedere un
G
compiuto progetto complessivo di attività, di natura interfunzionale, da sviluppare in una
proiezione temporale che ricomprenda quale periodo, almeno, tutto il prossimo decennio e
di

provvedere all’immissione in servizio di forze fresche, di giovani qualificati.


tu
iS
gl
de
ità
rs
ive

272
Come sempre, ad ogni nuovo Esecutivo, si spera in iniziative finalmente concrete per migliorare il
Un

settore della Pubblica amministrazione.

121
i
IL RUOLO DEL PERSONALE IN SERVIZIO NELLA CORTE.

n
co
Inoltre, adeguatamente considerati i molteplici compiti attribuitigli dalla Costituzione, sia in
campo processuale collegati così come da una vasta gamma di altre fonti legislative, si

ar
dovrebbe prevedere per il personale ivi addetto al servizio giudiziario, amministrativo -
politico costituzionale e tecnico nella Corte, come analogamente per gli omologhi assegnati

M
alla Procura presso l’Organo giudicante di legittimità, un trattamento retributivo accessorio
differenziato che tenga conto delle attività derivanti dagli impegnativi obblighi istituzionali

o
da dover compiere.

lm
Il personale amministrativo giudiziario, tecnico informatico, contabile, linguistico e
statistico.

lie
In proposito, può indicarsi a titolo esaustivo un dato assolutamente “disfunzionale” quello
ug
relativo alla composizione attuale dell’organico amministrativo - giudiziario e tecnico della
Corte273. Ufficio giudicante “a competenza nazionale” che la Costituzione della Repubblica
G
individua quale “Corte regolatrice” delle competenze, limiti di attività e della soluzione dei
possibili conflitti giurisdizionali fra gli organi processuali ponendola al vertice funzionale
di

del complessivo “Sistema nazionale della giustizia” e dell’Ordinamento giudiziario. Organo


di vertice chiamato da Costituzione e norme di rito a decidere sui limiti di attribuzione posti
tu

nel sistema giudiziario a tutti gli altri giudici, anche “specializzati”. Nel rispetto delle diverse
iS

giurisdizioni previste dalla Costituzione, potendosi pronunciare sugli ambiti e limiti delle
relative competenze decisorie esercitabili nel territorio, anche convenzionale, dello Stato274.
Un organo giurisdizionale giudicante nazionale “superiore” in quanto posto al vertice del
gl

nostro sistema ordinamentale che, in considerazione alle attribuzioni unificanti regolatrici


de

delle diverse giurisdizioni esistenti conferitegli in epoche passate275 era stata denominata
“Corte Suprema” con l’unità d’Italia e poi con la successiva riforma unificatrice, fra il 1923
ed il 1941, dell’ordinamento giudiziario statuale.
ità

273
Si tratta dei profili del personale appartenente ai ruoli tecnico-professionali dei contabili, degli
rs

informatici, linguistici e statistici.


274
Può essere impugnata per Cassazione, ai sensi dell’art.111, secondo comma, della Costituzione la
ive

decisione adottata sul ricorso amministrativo straordinario al Capo dello Stato


275
L’unificazione delle diverse Corti di Cassazione presso un’unica Suprema, con sede nella Capitale,
avviene nel 1876, mentre il “Palazzo di Giustizia” che la ospita, decisivamente voluto dal Ministro
Guardasigilli, Giuseppe ZANARDELLI, venne inaugurato l’11 gennaio del 1911 in occasione del 50.mo
Un

Anniversario dell’unità d’Italia e dal 1923 ne costituisce la sede unica.

122
i
Tanto per distinguerla dalle cinque previgenti Corti di cassazione276 soppresse per divenire

n
nel sistema unico Ufficio giudiziario con attribuzione della competenza giudicante nazionale

co
e le altre importanti attribuzioni istituzionali ed in effetti il vigente ordinamento giudiziario
la configura quale amministrazione centrale277.

ar
Tuttavia, è un organo non adeguatamente considerato nell’ambito del sistema.

M
Ufficio giudiziario presso il quale, nell’ambito della componente amministrativo-giudiziaria,
prestano servizio meno di 580 dipendenti, rispetto ai 744 previsti dalla pianta organica.

o
Peraltro, trattasi di una composizione, quella attuale, più volte numericamente ridotta a

lm
partire dal 1997278 che ora manifesta una scopertura di organico stabilmente pari al 23%
(-171 dipendenti) configurando un dato negativo in costante aumento, nonostante alcune

lie
recenti nuove assegnazioni279.
Inoltre, per la Corte, si è in presenza di un organico invecchiato, composto da personale in

ug
servizio avente un’età media pari a 58 anni circa ed attraverso un dato anagrafico sempre in
aumento senza aversi, allo stato, alcuna possibilità di rinnovamento e tanto meno con forze
G
giovanili. Nonostante alcune recenti assegnazioni di Assistenti giudiziari.280
Tale ultima notazione, in prospettiva, sia pure di medio - breve termine, non può rendere
di

certamente ottimisti circa le reali possibilità di poter impiantare, e neppure implementare,


presso la Cassazione, dei progetti complessi, innovativi e di durata pluriennale.
tu

In proposito, deve infine sottolinearsi il dato di natura impressionante che vede quasi 50
dipendenti della Corte destinati al pensionamento entro il 31 dicembre 2020, oppure nel
iS

corso dell’anno successivo, pur se in applicazione dei nuovi, duplici, requisiti anagrafico
contributivi restrittivamente imposti dalla riforma pensionistica introdotta con la cd. “legge
gl

Fornero” entrata in vigore nel 2011. Probabilmente, sono poi da mettere in preventivo altre
de

uscite anticipate dal servizio, per quelle che ora saranno possibili a seguito dell’attivazione
della cd “quota 100” o dalla conferma dell’“ape” anticipo pensionistico, su base volontaria,
ovvero altre possibilità di anticipazione dell’uscita lavorativa quali, ad esempio, “opzione
ità

276
Queste erano costituite con sedi a Torino, Firenze, Roma, Napoli e Palermo.
rs

277
Insieme al Ministero della Giustizia, alla Procura generale della Repubblica presso la S.C. di Cassazione
ed alla Direzione nazionale anti mafia e terrorismo costituita presso la Procura Generale della Corte.
ive

278
Agli inizi degli anni Novanta l’organico della Corte prevedeva oltre 900 unità di personale.
279
Nel mese di gennaio 2018 si è verificata la presa di possesso in Corte di 18 nuovi Assistenti giudiziari,
vincitori di concorso, seguiti poi da altri 7 idonei di quella graduatoria: rispetto ad oltre 30 pensionamenti
di dipendenti, nel frattempo intervenuti. Quindi, sempre a saldo negativo.
Un

280
Vincitori ed idonei dell’unico concorso di reclutamento svolto dalla fine degli anni Novanta.

123
i
donna”. Si tratta di misure previste dal programma del Governo in carica ed attivabili senza

n
oneri economici per l’interessato281. Comunque, l’esame delle criticità relative al personale

co
in attuale servizio non si esaurisce nel dato anagrafico poiché di queste, ben 171, hanno
diritto alla fruizione dei vari istituti di legge con gli status personali tutelati avendo avuto

ar
dalle ASL il riconoscimento di significativi riscontri medico-legali comportanti delle

M
variabili riduzioni lavorativo funzionali. Ancora più esattamente, consistono negli istituti
beneficiati previsti sia dalla legge n.104/1992 che da quelli riconosciuti da diverse altre

o
norme per fruire dell’assistenza personale “diretta” oltre che per consentire al dipendente

lm
quella prestata continuativamente in favore dei familiari conviventi bisognosi di cure.
Occorre, infine, considerare il fatto che ben 82 dei dipendenti che attualmente si trovano in

lie
servizio nell’ufficio giudicante superiore risultano contemporaneamente afflitti da stati
personali variabili d’invalidità civile282.

ug
La Corte di cassazione è strutturalmente prossima al collasso.

Tanto premesso, in base alla descritta realtà dei fatti e unitamente alle critiche prospettive
G
future appena prefigurate, le circostanze attuali sono tali da dover finalmente allarmare,
ed indurre alle conseguenti azioni, le autorità di Governo Anzitutto, con quelle esecutive
di

ministeriali tenendo debito conto della effettiva situazione, almeno in sede di analisi costi-
tu

benefici e tanto dovrà considerare l’apporto complessivo, anche di profilo economico, dato
dalla Corte all’amministrazione statale. Così come, a dover valutare, in considerazione più
iS

adeguata, rispetto al reale, il contributo reso alle correlate poste di Bilancio dello Stato dato
dai considerevoli valori procurati in favore dell’Erario dalle diverse attività amministrativo
gl

giudiziarie svolte dal personale della Corte in ausilio alla giurisdizione. Attraverso la nuova
de

materia universitaria diviene questo lo scopo principale del presente elaborato, adottato
come testo: far conoscere, valorizzandole, le attività istituzionali svolte.

Ma, quanto vale l’attività amministrativo erariale svolta dagli Uffici della Corte.
ità

In effetti, si tratta di un compendio multiforme di attività riferite a poste numerarie tutte di


rs

grande valore annuale per il bilancio dello Stato come quelle divulgate ed ampiamente
ive

281
Infatti, il Governo in carica prevede mediante gli strumenti finanziari in approvazione, dal 2019, di
rivedere il sistema delle “quote pensionistiche” riducendo probabilmente a 100 (62 anni + 38 di
contribuzione) quella da raggiungere per poter chiedere il collocamento volontario a riposo. Sul punto si
veda ora il testo del D.l. n.4 del 2019, anche per i nuovi requisiti ordinari.
Un

282
Si tratta del 12% circa del totale.

124
i
dimostrate dalle cifre esposte nel seguito della presente, ove tutte verranno analiticamente

n
illustrate. Quindi, scopo precipuo ricercato dalla presente analisi è di rendere anzitutto noti,

co
agli interessati, diversi essenziali aspetti cognitivo funzionali che, proprio a tale riguardo,
consiglierebbero alle autorità ovvero, ancor meglio e di più, dovrebbero imporre azione,

ar
“con la forza dei fatti (numeri)” e operare un immediato intervento di potenziamento delle

M
attuali strutture amministrative operative della Corte. Per poter raggiungere un obiettivo
che, come ancor meglio vedremo più avanti, il Parlamento283 non è finora riuscito a dare al

o
sistema giudiziario nella fase finale della XVII Legislatura e finora in quella corrente284.

lm
RESTA ESSENZIALE UN IMPEGNO LEGISLATIVO A BREVISSIMO TERMINE

In estrema sintesi, stante l’assoluta situazione di necessità operativa occorre approntare,

lie
con immediatezza, un provvedimento normativo di natura strutturale sulla Corte, intanto
parzialmente adottabile sul piano amministrativo da parte del Ministero della Giustizia.
ug
Organo investito dell’attribuzione di competenza del potere esecutivo da esercitare, ai sensi
di quanto disposto dall’art.110 della Costituzione, in materia di organizzazione dei servizi
G
amministrativi di supporto alla funzione giurisdizionale. Attualmente, la Corte si trova in
una situazione critica nella quale avrebbe immediato bisogno della destinazione, ai suoi
di

uffici, di almeno 30 unità di personale appartenente alle varie qualifiche ricomprese nelle
tu

aree funzionali giudiziarie, in specie Assistenti e Funzionari285, così come necessitano gli
appartenenti anche ai ruoli tecnici, informatici, contabili, statistici e linguistici. Laddove, tali
iS

assegnazioni sono da considerare al netto di altre risorse personali queste da assegnare alle
specifiche esigenze della componente Tributaria286. Dopo anni di sostanziale immobilismo
gl

sotto gli aspetti dirigenziali evocati, in primo luogo, quelli organizzativi per conseguenza
riflessi nelle ampie ricadute negative strutturali: vedremo presto cosa realmente accadrà.
de

PROPOSTA: UNO STATUS DIFFERENZIATO PER I DIPENDENTI DELLA CORTE.


ità

283
Attendiamo, senza particolari aspettative, entro la fine di dicembre, gli esiti normativi definitivi della
“Legge di stabilità dello Stato” e dei collegati fiscali normativi, per l’anno 2019.
rs

284
Per l’appunto la XVIII Legislatura del Parlamento.
285
Questi ultimi in Corte sono veramente ridotti ad un numero esiguo.
ive

286
Quantificabili queste, in base alle necessità, in altre 12 unità aggiuntive di personale amministrativo;
ovvero, quelle di dotazione minima per poter supportare, fin dal secondo semestre del 2019, l’obiettivo
essenziale del raddoppio strutturale dei collegi giudicanti e, soprattutto, a consentire la possibilità di far
svolgere un “terzo collegio” giornaliero in V Sezione tributaria. In tal modo l’organico sezionale salirebbe
Un

alle 30/32 unità operative necessarie.

125
i
Allora, una volta considerato quanto si è dovuto scrivere finora sulla critica situazione

n
complessiva degli Uffici, compresa la variabile molteplicità e importanza sotto i profili di

co
diritto costituzionale, oltre che processuale, ricorrenti nei settori ordinari e in quelli “misti”
delle attribuzioni giurisdizionali affidate per norma all’Organo superiore dell’Ordinamento

ar
giudiziario nazionale, si avanza, appena di seguito, una proposta concreta.

M
Infatti, considerata l’entità delle entrate erariali annualmente assicurate allo Stato insieme
ai complessi servizi amministrativi e fiscali ad essi collegati per obbligo di legge attribuiti al

o
personale addetto alla Corte di cassazione, si propone per essi, in vista degli ambiziosi

lm
ambiti progettuali da dover raggiungere, dal 2019/20 in avanti, uno status differenziato che
sia comprensivo di un adeguato trattamento retributivo accessorio.

lie
In effetti, sia per norma costituzionale che in base alle previsioni di una molteplicità di altre
leggi ordinarie o rinforzate, comunque di una vasta congerie normativa, la Corte, mediante

ug
il suo personale di magistratura ed amministrativo, è chiamata ad operare per i controlli e
le verifiche di atti rilevanti per la vita istituzionale della Repubblica decidendo in relazione
G
a molteplici, quanto essenziali, situazioni definibili “di sistema”.
Laddove, l’attività istituzionale amministrativo politica va dal deposito di alcune iniziative
di

legislative287, all’indizione dei Referendum ordinari e di quelli costituzionali, eventualmente


confermativi, o ancora alle attività precedenti e successive connesse allo svolgimento delle
tu

elezioni per il Parlamento Europeo e a quelle indette per il Parlamento nazionale, in tali casi
operando quali Uffici elettorali centrali aventi, per legge, competenza nazionale (Camera dei
iS

deputati, Senato della Repubblica, Parlamento europeo), insieme all’ISTAT.


Tale impegno di controllo, di rilevanza costituzionale, nei fatti, assume ricorrenza periodica
gl

pressoché annuale, coinvolgendo tutte le strutture ordinarie della Corte sia con un gruppo
de

di specialisti, addetti in permanenza alla I Divisione ed al Segretariato generale, come per


gli altri, per necessaria turnazione.
Attività che consistono in compiti specifici e, in realtà, avvengono in base alle ricorrenze
ità

costituzionali elettorali che si verificano quasi ogni anno e vedono operare il personale in
ciascuna delle relative fasi procedimentali previste dalle normative: prima, durante e dopo
rs

lo svolgimento degli eventi elettorali, come di quelli referendari. Laddove, la struttura


ive

operativa presso la Corte viene costituita in “Ufficio centrale nazionale” organo di natura

287
La Segreteria elettorale della Corte deve occuparsi ex art.71, secondo comma, della Costituzione,
Un

anche degli importanti adempimenti ricettivi relativi ai disegni di legge di iniziativa popolare.

126
i
anche giurisdizionale288 oltre che amministrativo decidente, in unica istanza, per ciascuna

n
delle dette evenienze istituzionali con il compito di effettuare tutte le previste operazioni di

co
verifica dei risultati delle votazioni. Nel particolare controllando, in dettaglio, i dati riportati
nei verbali di scrutinio rimessi all’U.C. dalle Commissioni elettorali locali, convalidando e

ar
correggendo eventualmente gli esiti del voto, per inviare poi le risultanze alla Corte

M
Costituzionale, per la proclamazione definitiva. Si tratta di un impegno straordinario per
oggetti politico istituzionali che, per legge, deve essere compiuto in tempi assai brevi,

o
coinvolgendo, con obiettivo sacrificio, quasi tutto il personale della S.C. ed in specie le

lm
qualifiche direttive. Queste per le attività di verifica, divise in turni, da dover effettuare
coordinandole anche nei giorni festivi ed in orari serali. Certo, si tratta di lavoro per sua

lie
natura straordinario, come tale da retribuire a parte ed anche di volontaria adesione, ma
pur sempre soggetto ad una possibile precettazione d’ufficio considerato che, in base alle

ug
leggi citate, occorre poi procedere a completare tutte le necessarie operazioni di verifica in
tempi rigidamente prestabiliti289. In effetti, negli anni passati, è più volte accaduto che
G
magistrati e personale addetto ai diversi turni necessari alla verifica delle votazioni, oltre ai
componenti di quello incaricato del supporto amministrativo, di natura contabile, statistico
di

ed informatico, abbiano dovuto fronteggiare, in contemporanea, anche più di dieci eventi


referendari ammessi dalla “Corte delle leggi” nel medesimo limitato periodo temporale.
tu

Pertanto, per il personale in servizio nella Corte di Cassazione può parlarsi di compiti quasi
obbligatori o che possono diventare tali, e quindi precettabili, in base alle contingenti
iS

necessità. Quindi, si deve adeguatamente tenere conto dell’essenziale importanza politico


costituzionale che, per il complessivo sistema politico rappresentativo del Paese, assumono
gl

tali adempimenti di verifica. Un compito “speciale” che impone ai dipendenti della Corte di
de

garantirne lo svolgimento di tali incombenze nei ristretti tempi di legge per salvaguardare
la corretta vita democratica della Repubblica290.
Nello specifico, si configurano quali attività attribuite all’Organo giudiziario nazionale dalla
ità

288
Le cui decisioni non sono impugnabili.
rs

289
Infatti, non rientrano invece nei compiti amministrativo costituzionali della Corte di Cassazione funzioni
relative ad eventi elettorali che non rivestono carattere nazionale, Quindi, le consultazioni politico-
ive

referendarie di Regioni e Comuni rappresentano degli eventi a carattere locale che, in termini
sostanzialmente analoghi organizzativi e di controllo del procedimento, impegnano le strutture dei
Tribunali ordinari e delle Corti di Appello.
290
Per meglio comprendere il concetto basta tornare al ricordo del Referendum costituzionale del 4
Un

dicembre 2016 ed alle conseguenze politiche derivate dagli esiti di quel voto.

127
i
Costituzione e da leggi in materia che rivestono obiettivamente una essenziale importanza

n
per l’Ordinamento statale ed il complessivo sistema politico rappresentativo.

co
Sono attività che, tuttavia, devono essere più adeguatamente considerate, e retribuite, in
misura certa ed indicazione preventiva della loro misura, anche per la costante disponibilità

ar
cui il personale in servizio presso la Corte è obbligato, avendo, di fatto, cadenza annuale.

M
In effetti, a nessun altro Ufficio giudiziario esistente in Italia spettano compiti di così alta e
delicata natura incidenti per la struttura del sistema politico-costituzionale dello Stato e la

o
espressione garantita della rappresentanza democratica nelle Istituzioni delle forze sociali.

lm
Considerato infine che ai Tribunali ed alle Corti di appello rispettivamente competenti sul
territorio, per le sedi distrettuali e circondariali, competono delle forme similari di controllo

lie
e di organizzazione in materia, ma limitate allo svolgersi delle elezioni locali: quelle per il
rinnovo dei Consigli comunali e regionali, del Governatore e dei Sindaci.

ug
Allora, vediamo nei dettagli un’altra particolare struttura costituita in Corte di cassazione.

LE SPECIFICITA’ DELLA SEZIONE TRIBUTARIA.


G
Scendendo con l’analisi, nel particolare ai dati funzionali relativi alle strutture esistenti,
deve dirsi come rispetto all’attuale giacenza di oltre 40.000 ricorsi291 dislocati solo presso i
di

diversi archivi292 della Sezione tributaria cd. “ordinaria” costitutiva della struttura interna,
tu

unicamente tabellare, della Corte, titolare della competenza nazionale giudicante in materia
di contenzioso erariale, la dotazione organica del personale addetto all’Ufficio di Cancelleria
iS

ricomprenda attualmente solo 23 unità293:


gl
de

291
Oltre a quelli contenuti negli archivi sezionali della V Tributaria sono giacenti altri 14.000 fascicoli
ità

complessivi di contenzioso erariale che si trovano temporaneamente, per un periodo di 9/10 mesi, dislocati
dapprima presso la Cancelleria centrale civile, sede di deposito iniziale degli atti per essere poi inviati alla VI
Sezione. Infatti, vanno sommati a quelli già trasmessi alla sottosezione Tributaria, presso la Sesta sezione
rs

civile, sede dell’esame preliminare di tutti i ricorsi per Cassazione. Nel complesso siamo vicini ormai ai
55.000.
ive

292
Almeno cinque posti a vari livelli dello storico Palazzo.
293
Nel disinteresse dei vertici il numero degli addetti all’Ufficio di Cancelleria della Sezione tributaria,
che, nel 2006, prevedeva 25 unità scende poi fino alle 17 del 2015. Quindi, l’entità numerica del
personale disponibile, negli oltre dieci anni da allora trascorsi, è scesa di circa il 30% rispetto alla sua
Un

migliore dotazione organica e questo pur in presenza di un enorme aumento dell’ attività complessiva.

128
i
• un Direttore amministrativo294;

n
co
• tre Funzionari giudiziari295;

• tre Cancellieri;

ar
• 12 Assistenti giudiziari;

M
• tre dipendenti con qualifica di Operatore296;

o
• due Ausiliari.

lm
Uno, nel frattempo, andato in pensione297, un altro trasferito298 e con altri cinque di essi che
potranno andare in quiescenza entro la fine del prossimo anno e nel corso del successivo

lie
2020. Persino il “servizio aggiuntivo di facchinaggio”, essenziale per lo spostamento delle
tante tonnellate di peso date dalle migliaia di fascicoli in carico e da dover movimentare, è
ug
soggetto a continue riduzioni annuali di spesa come alla compressione degli orari svolti.
In modo analogo, le riduzioni avvengono per tutte le altre necessità degli uffici e a tale
G
proposito è stato perso299 un altro valido aiuto (dipendente di una ditta in appalto) nella
movimentazione dei fascicoli.
di

Inoltre, situazione analoga con crescente carenza strutturale di mezzi ed uomini si ripete
tu

presso la Cancelleria della Sesta sezione civile sia nell’organico complessivo della struttura
che in specie per la componente amministrativo - giudicante - della sub Sezione tributaria.
iS

Infatti, fra la Sezione definita “ordinaria”, Quinta civile, e quella sotto-sezionale di omologa
competenza, prevista come componente collegiale decisoria300 in sede preliminare, istituita
gl

nell’ambito della Sesta Sezione civile, prestano servizio solo 32 dipendenti.


Attualmente, essi non fruiscono neppure della possibilità di poter effettuare prestazioni di
de

lavoro straordinario retribuito a pagamento, anziché a semplice recupero successivo301.


ità

294
Unica qualifica direttiva di un Ufficio amministrativo sovradimensionato laddove, nella realtà delle
competenze, si esercitano funzioni dirigenziali di livello elevato rispetto ad una unità organica tanto
complessa da non avere alcuna analogia strutturale in Italia.
rs

295
Uno dei quali quiescenza dal 1 ottobre 2019.
296
Tutti e tre collocati in pensione entro la fine del 2020, salvo anticipazioni.
ive

297
Dal 1 dicembre del 2017.
298
Dal 18 dicembre del medesimo 2017.
299
Dalla fine del mese di novembre del 2017.
300
In realtà, sono due i collegi giudicanti che possono riunirsi.
Un

301
Quindi, con assenza in altro giorno lavorativo della settimana.

129
i
Neppure usufruiscono di quella specifica misura variabile di “retribuzione accessoria” che

n
viene periodicamente corrisposta, per le medesime attività, valori e obiettivi di servizio agli

co
omologhi “dipendenti finanziari” in servizio nelle Commissioni tributarie, il Consiglio di
Presidenza della Giustizia tributaria e l’Agenzia delle Entrate.

ar
Nello specifico, appare incredibile una tale esclusione di coloro che lavorano in Cassazione

M
da ogni omologo trattamento accessorio: un fatto che costituisce realmente una limitazione
assurda date le funzioni di vertice che nel “sistema misto” di giurisdizione tributaria assume

o
la Corte con la propria componente in esame.

lm
Quella appena tratteggiata è la critica situazione in essere.
Si tratta di una realtà ampiamente deficitaria sotto tutti, e ciascuno, degli aspetti

lie
passati in esame compresa l’insufficienza dei locali, da diversi anni insufficienti, pur
rappresentando la Sezione tributaria della Corte di legittimità il vertice giudicante

ug
nazionale del sistema della giurisdizione tributaria.
Appare chiaro si tratti di un numero insufficiente di dipendenti assegnati, così come di una
G
situazione logistico funzionale nel suo complesso certamente incongrua, rispetto alle reali
esigenze operative. Con queste che in base alle previste necessità progettuali, in assoluto,
di

dovrebbe essere subito portata ad almeno 45 - 50 unità complessive di personale.

IL MANCATO RUOLO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA.


tu

Proprio riguardo alla grave carenza di operatori amministrativi, situazione che si è appena
iS

lamentata, occorre qui ribadire, con estrema chiarezza, che intanto il Ministero potrebbe,
senza incorrere in alcun onere straordinario, provvedere, adeguatamente corrispondendo
gl

alle delineate necessità e dotazioni urgenti. Poiché non è affatto necessario, sotto il profilo
di attività appena evocato relativo ad assegnazione, organizzazione e gestione ordinaria di
de

personale amministrativo giudiziario, servizi, locali e altri mezzi di Cancelleria attendere


sempre un provvedimento legislativo. Come tale comportante la necessaria previsione di
ità

nuove spese, con il correlato obbligo della loro esatta fonte di copertura economica:
- invero, bastando, in via urgente, per poter raggiungere, almeno temporaneamente, obiettivi
rs

di rafforzamento della struttura in esame, l’adozione di un provvedimento amministrativo ad


iniziativa del finora inerte Ministero della Giustizia.
ive

Occorre bandire un interpello straordinario per destinare personale in Corte.


Il Ministero potrebbe, ad esempio, subito provvedere a mezzo di un atto di destinazione del
Un

personale in servizio presso tutti altri Uffici giudiziari nazionali con adozione di un bando,

130
i
anche di temporaneo distacco, mediante diramazione di un interpello urgente, situazione

n
da riassorbire poi nel tempo mediante successive procedure ordinarie.

co
Comunque, più in generale, l’inefficienza operativa delle componenti del pubblico impiego
sorge, in ogni ambito, per i troppi vincoli addotti dalla ”Funzione pubblica” che malgrado

ar
l’attuale denominazione del relativo Dicastero, ex Riforma burocratica o Ministero per la

M
semplificazione-innovazione della PA, non è mai riuscito attraverso la propria azione, e
parliamo almeno degli ultimi tre decenni302, a semplificare in alcun aspetto strutturale

o
rilevante il quadro stagnante dell’esistente ordinamento amministrativo. In tale assetto, che

lm
si conferma arretrato ed inefficiente, l’amministrazione giudiziaria del Ministero adducendo
quasi sempre motivi economici di bilancio, spesso insussistenti, non è mai stata in grado di

lie
gestire adeguatamente quanto affidato dalle norme alla propria competenza costituzionale.
Una incapacità strutturale di azione che nei pessimi risultati si unisce a lacune gestionali

ug
collegate a procedimenti a livello centrale lenti e farraginosi, ove molti dei quali appaiono
meramente pretestuosi nelle finalità dichiarate o connotati, come pure appaiono, da aspetti
G
di insensibile rigidità applicativa degli istituti normativi esistenti.
Comunque, si tratta di fattori gravemente frenanti e tali da costituire negatività complessive
di

di sistema che si sommano alle altre incapacità progettuali e gestionali correnti proprie303
del Dicastero della Giustizia.
tu

Ovvero, con l’unico risultato pratico, in generale, oltre la grave vicenda in atto che riguarda
la Corte di cassazione di osservare che la “giustizia lentamente muore” e insieme ad essa,
iS

travolta dall’inefficienza, la “speranza” con le legittime aspettative sul “sistema dei diritti”.
Situazioni che dovrebbero essere costituzionalmente garantite dalle istituzioni e invece
gl

avvengono a danno dei cittadini che quali “utenti giudiziari” sono costretti negli “uffici di
de

giustizia” unicamente quando spinti da stretta necessità.


Analogamente, il fenomeno negativo colpisce il personale amministrativo giudiziario di ogni
tipo, quello tecnico e delle notifiche dato che pur esso, nei vari ruoli, qualifiche e funzioni
ità

svolte, che, “demotivato e mal retribuito” eppure con tante peculiari responsabilità, deve
annoverarsi fra le prime “vittime” dell’attuale sistema amministrativo della giurisdizione:
rs
ive

302
I tentativi fatti da quasi ogni Governo sono risultati tutti gravemente fallimentari e peggiorativi, in
sequenza, avvenuti a partire dal 1983 all’epoca della c.d. “riforma Bassanini” in avanti ed il risultato,
sempre più negativo, è sotto gli occhi di tutti i cittadini utenti. La pubblica amministrazione è ferma, da
anni impantanata, priva di mezzi telematici e senza motivazione per i dipendenti.
Un

303
Ormai, si può dire storicamente.

131
i
deviato rispetto ai fini istituzionali304 dalla sua disorganizzazione, mancanza progettuale,

n
antiquata quanto opprimente burocrazia dirigenziale.

co
I TEMPI DEL GIUDIZIO TRIBUTARIO IN CORTE: OLTRE 5 ANNI.

ar
Come i dati statistici continuano a dimostrare con ampia diffusione e conoscenza pubblica,
nonostante ogni sforzo funzionale da tempo in essere, tuttora, la durata media occorrente

M
per poter ottenere la definizione di un caso contenzioso civile - in specie tributario - presso
la Corte di Cassazione continua a raggiungere, a volte superare, i cinque anni dall’avvenuto

o
deposito del ricorso. Un dato temporale confermato dal fatto che attualmente, in gran parte,

lm
sono stati posti in fissazione i ricorsi di contenzioso erariale iscritti nell’anno 2012, oltre a
fascicoli più recenti oggetto di accorpamento per la decisione e tanto continua ad avvenire

lie
nonostante la presenza di alcuni incoraggianti segnali, come quelli di seguito esposti.
Mentre, invece, per i fascicoli di ricorso trattenuti in decisione direttamente dalla Sesta
ug
sezione civile, in applicazione delle innovazioni processuali portate dalla legge di riforma
del 2009 e delle successive del 2016, il periodo da attendere per la fase giudicante scende,
G
lodevolmente, a meno di due anni305 e per quanto si proporrà, a breve, potrebbe scendere
ancora. Come è noto agli operatori del diritto e ai cittadini però la definizione di una causa
di

civile nel nostro grado di legittimità dovrebbe essere, comunque, contenuta nel limite
tu

annuale di durata ritenuto “ragionevole” dalla giurisprudenza della CEDU: come stabilita in
termini dalla Corte europea per i Diritti dell’uomo nel relativo sistema internazionale di
iS

giustizia. Ambito laddove quella Corte è stata costituita quale organo collegiale giudicante
interprete “vivente” dell’applicazione delle relative norme convenzionali. Con queste ultime
gl

che prevedono specifica attribuzione giurisdizionale nell’omonimo sistema internazionale


di giustizia: un giudice, interprete di diritto vivente “delle norme e dei Protocolli aggiuntivi”
de

della omonima Convenzione. Questa è stata adottata con il Trattato di Roma del 4.11.1950,
negli anni successivi ratificato e reso vigente dagli altri associati fino agli attuali 47 Paesi
ità

sottoscrittori, aderenti al Consiglio d’Europa: costituente un organismo da non confondere


con il Consiglio Europeo che invece è il principale organismo politico rappresentativo degli
rs

Stati previsto nell’ambito dell’Unione.


Ebbene, la “Corte dei diritti”, da mai confondere con la “Corte Europea di Giustizia” con sede
ive

304
Rispetto agli obiettivi costituzionali di legittimità, efficienza e celerità che dovrebbero muovere tutte le
Amministrazioni pubbliche.
Un

305
Attualmente definibile in 17/18 mesi dall’iscrizione del ricorso.

132
i
in Lussemburgo, costituisce alto organo giudicante per gli Stati aderenti alla Convenzione, è

n
intervenuta, più volte, in punto di ritardo giudicante del settore civile in Italia, non per il

co
giudizio tributario che resta escluso dagli oggetti di quella previsione applicativa, proprio a
sanzionare tale nostra congenita lentezza decisoria da parte della giurisdizione giudicante,

ar
in specie ordinaria civile. Infatti, la CEDU è intervenuta rispetto a tempi e crescenti effetti

M
negativi conseguenti alla situazione giudiziaria nazionale tanto deficitaria che, da decenni,
configura una endemica carenza strutturale afflittiva dell’Italia. Quella situazione, più volte

o
oggettivamente considerata nello scrutinio temporale degli altri casi civilistici306 “violazione

lm
di un termine ragionevole” di durata massima del relativo procedimento giurisdizionale che,
configurata, può attivare la previsione sanzionatoria prevista da quel diritto convenzionale.

lie
Tanto è avvenuto in una serie di situazioni nazionali, per le quali, la Corte della C. E. D. U.
numerose volte ha disposto, proprio per sanzionare tale aspetto strutturalmente negativo,

ug
condanna, per violazione convenzionale, nei confronti di diversi Paesi decisa attraverso
l’irrogazione di una misura economica in favore dei ricorrenti. Questa forma sanzionatoria
G
assume valenza parzialmente “satisfattiva” e viene disposta mediante condanna dello Stato
aderente che dovrà provvedere, in favore del ricorrente nazionale, all’onere di pagamento
di

del quantum economico che, per ciascuno di questi casi, viene deciso con l’accoglimento. Si
ribadisce che la misura sanzionatoria, per norma, colpisce lo Stato, nel caso quello italiano,
tu

avverso il quale la decisione è unicamente rivolta e non crea un titolo esecutivo azionabile,
in un processo in sede nazionale, in favore del ricorrente dovendosi lo Stato “adeguare” alla
iS

decisione resa nell’interpretazione di “diritto vivente” data al caso affrontato. Resta da


ricordare che, ai sensi della Convenzione di Roma del 4 novembre 1950, trasfusa dal nostro
gl

Parlamento nella legge n. 848/1955, la giurisprudenza sanzionatoria adottata dalla Corte


de

della Convenzione letteralmente costrinse le nostre Assemblee legislative come avvenuto


poi nel corso del marzo 2001 ad approvare una specifica normativa in materia d’indennizzo
economico per le lungaggini processuali.
ità

Nel caso, trattandosi di un intervento legislativo “riparatorio” introdotto quale necessario


“rimedio giuridico di diritto interno” per poter attribuire alle parti una misura di indennizzo,
rs

a contenuto economico, in relazione al “danno” loro causato dal “ritardo giudicante”307.


ive

306
Come vedremo, il settore tributario pur escluso dalla diretta previsione sanzionatoria della Legge
Pinto, incide statisticamente in negativo sul complessivo Sistema civile della C. di Cassazione.
307
Infatti, per risarcire in una qualche misura economica le parti processuali rispetto alla “durata non
Un

ragionevole dei procedimenti giudiziari” è stata approvata dal nostro Parlamento la legge 24 marzo

133
i
Tuttavia, anche sotto tale specifico aspetto di natura convenzionale, restando in Corte di

n
Cassazione l’invarianza critica dei fattori strutturali, come dei mezzi umani resi disponibili,

co
le future previsioni sui tempi di durata per la definizione dei procedimenti civili e fra questi,
in particolare, quelli dei tributari restano assai difficili e molto problematiche. Poiché, quelli

ar
lunghi che finora sono stati occorrenti per riuscire ad arrivare a esiti giudicanti definitivi,

M
appaiono piuttosto destinati a dilatarsi in futuro, invece che a diminuire, restando “a fattori
invariati”.

o
Ovvero, senza operare quegli auspicati, essenziali, necessariamente rapidi quanto radicali

lm
interventi sulla struttura complessiva della Corte.
Comunque, pur trattandosi di aspettative ragionevoli che sarebbero in un Paese evoluto

lie
“dovute” ai cittadini, purtroppo, forse inevitabilmente, appare facile formulare “in concreto”
una prospezione negativa, stante l’incapacità strutturale del complessivo “sistema nazionale

ug
della giustizia”, cioè dello Stato italiano, con le istituzioni giudiziarie, ad intervenire con
efficacia in questa materia.
G
In ciò causando per inattività, o scarsa organizzazione, anche un conseguente grave danno
economico nazionale.
di

In altre parole, quella temuta previsione, appena espressa, non potrà che verificarsi se si
vorrà continuare ad affrontare la grave emergenza ormai da molti anni in atto presso la
tu

Corte di legittimità, e gli altri uffici giudiziari, unicamente con i mezzi umani dell’attuale
componente tecnico amministrativa, locali non sufficienti alle attività richieste e lacunosi
iS

materiali attualmente disponibili.


Ed allora, nella presente situazione, concretamente cosa si può fare?
gl
de
ità
rs

2001,n.89, detta “Pinto”, dal nome del parlamentare allora proponente e primo firmatario recante la
ive

possibilità di un equo indennizzo, quale rimedio attivabile all’interno del sistema giuridico dello Stato
italiano. Tuttavia, la norma, poi restrittivamente rivista negli importi, può generare due, o anche più,
possibili gradi di giudizio ed in ciò contribuisce, a sua volta, negli esiti pratici ad intasare la Corte di
Cassazione. Inoltre, vi sono notevoli problemi pratici per ottenere i pagamenti dovuti.
Un

134
i
GLI INTERVENTI PIU’ URGENTI.

n
co
In sostanza, si deve provvedere a rafforzare il sistema operativo complessivo della Corte,
nella sua struttura, attivandosi con la massima rapidità possibile. Tanto considerato che i

ar
ruoli di udienza sia da svolgere con la prevalente trattazione camerale, o in forma pubblica,
devono essere tempestivamente predisposti attraverso gli adempimenti da assolvere che

M
rendono necessario, con il nuovo rito civilistico, effettuare le attività connesse agli oneri
formativi e comunicativi della Cancelleria rispettando i termini, anche quelli protocollari308.

o
Infatti, il dato processuale impone che i relativi atti debbano essere predisposti dagli uffici

lm
di Cancelleria osservando un margine temporale, rispettivamente, di almeno novanta giorni
nel caso di fissazione dell’adunanza camerale e di quarantacinque per l’udienza pubblica,

lie
antecedenti alla data di svolgimento delle rispettive adunanze collegiali.
Soprattutto, occorre raddoppiare l’attuale, pur molto elevata, capacità di definizione
annuale dei ricorsi introitati. ug
Con l’obiettivo programmatico di riuscire a svolgere, in ciascun anno giudiziario dal 2020,
G
in avanti, almeno quelle 400 udienze complessive(che sarebbero) necessarie presso le due
componenti giudicanti309. Infatti, dalle analisi numeriche deriva tale necessità progettuale
di

di strutturazione ottimale affinché gli arrivi originati dalle nuove iscrizioni dei ricorsi
possano essere (almeno) compensati da entità corrispondente di provvedimenti decisori
tu

emessi: è la condizione necessaria per poter arrivare poi progressivamente nel tempo a
iS

conseguire un “saldo attivo”.


Quindi, intervenire subito per poter raggiungere, meglio ancora superare, i 12.000
gl

provvedimenti giudicanti emessi e almeno pareggiare nel numero le nuove iscrizioni.


Per riuscire a centrare tale obiettivo si dovrà predisporre, da subito, un efficace progetto di
de

incremento delle attività giurisdizionali decidenti operando in una prospettiva temporale


che, stanti le necessità oggettive, deve assumere durata almeno quinquennale, o ancor più
efficacemente decennale, un congruo periodo finalizzato, con il massimo impegno, alla
ità

progressiva eliminazione dell’arretrato esistente. In definitiva, con l’attuare un intervento


rs

308
In tema,il 17 novembre del 2016, i vertici della Corte e della Procura generale, presso di essa, hanno
ive

siglato un Protocollo d’intesa per gestire le novità del rito civilistico, in particolare le modalità ed i termini
temporali della scadenza di atti e requisitorie nei rapporti funzionali di collaborazione fra i due Uffici.
309
Si consideri che la componente giudicante Tributaria interna alla Sesta sezione civile nel corso del
2017, centrando un ottimo risultato, ha svolto ben 96 adunanze camerali in esse decidendo più di 4 mila
Un

ricorsi nella sede preliminare di esame.

135
i
di duplice natura: a) in primo luogo, lavorare sul “nuovo” pervenuto in Sezione ordinaria

n
inviatovi dalla componente tributaria preliminare della Sesta Sezione civile fissando per la

co
decisione, con gli opportuni accorpamenti, i ricorsi più recenti definibili di “nuovo rito” con
attività decisoria tesa a realizzare l’essenziale compito deflattivo del contenzioso erariale

ar
annualmente introitato;

M
b) contemporaneamente, in altri collegi giudicanti e con gli “Ausiliari” fissare quelli datati,
di “vecchio rito” per iniziare a smaltire l’arretrato fissando integralmente i ricorsi risalenti

o
per iscrizione dall’anno 2012 in poi310.

lm
Era stato previsto tutto: un collegio decidente per l’arretrato.

Quindi, muovendosi attraverso un impegno straordinario da dover affidare alle funzioni di

lie
una “struttura dedicata” istituendo una specifica “entità operativa interna” amministrativa e
giurisdizionale. Ovvero, formare quella “struttura dedicata” che, nei compiti da svolgere, era
ug
stata specificamente ipotizzata in una Relazione, fin dal maggio 2001, poi nuovamente nel
giugno 2003311 in quanto ritenuta dallo scrivente e da altri essenziale, fin da quell’epoca,
G
per perseguire un obiettivo che risultava individuato già come strategico.
Con la serena considerazione che oggi, come allora, continuando ad operare nell’ambito
di

dell’ordinaria quanto insufficiente gestione attuale, di certo il risultato necessario resterà di


tu

impossibile realizzazione: in pratica, si tratta di prevedere al più presto la formazione di


una Sezione tributaria “stralcio” o bis.
iS

Tuttavia, quanto sopra, per non operare controsenso, potrà rendersi possibile solo dopo
aver ordinariamente istituito, per legge, la struttura tributaria principale: la Quinta.
gl

UNA SEZIONE TRIBUTARIA “STRALCIO”.


de

Quindi, prevedere in conseguenza diretta della regolare istituzione della principale, una
struttura decisoria interna “dedicata” prioritariamente alla funzione di smaltimento dei
ità

ricorsi più datati, dell’arretrato. Si deve trattare di entità operativa creata per affrontare,
per stretta esigenza dell’intervento, radicalmente, nell’attuazione del progetto che si rende
rs

necessario, la situazione di abnorme pendenza in essere fin dai primi del prossimo anno
ive

310
I ricorsi più datati che, all’inizio del 2018, erano circa 3.500: dei quali 2.700 sono stati già fissati.
311
In effetti, ancor meglio la soluzione organizzativa era stata esposta in epoca precedente, fin dal 18
maggio 2001, dal dott. Palumbo nella Relazione sul “Progetto di organizzazione della Sezione tributaria”
redatto per rimediare, da allora, alla critica situazione che purtroppo ancora oggi viene “denunciata”
Un

sempre ad opera del medesimo scrivente.

136
i
giudiziario, organizzando un efficace “doppio binario giudicante”.

n
Tuttavia, una tale strutturazione giudicante non è stata finora resa possibile.

co
Nello specifico, trattandosi di dover centrare un obiettivo di forte incremento decisorio per
raggiungere il quale sussiste l’urgente necessità di riuscire ad incrementare, il numero

ar
complessivo dei collegi giudicanti312 che hanno necessità di adeguata struttura di supporto.

M
Tanto deve avvenire in una proporzione tale da poter consentire di definire, mediante
l’adozione del prevalente rito di camera di consiglio, così sfruttando appieno il potenziale

o
dato dalle modalità possibili nel nuovo sistema processuale civile semplificato, il maggior

lm
numero possibile di ricorsi pendenti in materia di contenzioso tributario sia “vecchi” che
“nuovi” per data dell’iscrizione313. Certamente si tratta di un obiettivo di risultato molto

lie
ambizioso che tuttavia potrà essere concretizzato solo mediante la formazione di udienze
aggiuntive nella misura di almeno 100/120 annuali, oltre quelle già previste (circa 200)

ug
solo nella struttura principale. In pratica, si dovrà provvedere tramite la predisposizione di
ruoli aggiunti per consentire la fissazione di ulteriori adunanze decisorie presso la Sezione
G
“ordinaria” e il collegio-bis, ovvero i due collegi giudicanti previsti, nell’ambito della Sesta
sezione civile, quale componente tributaria di esame preliminare. In tal modo, operando
di

secondo un semplice calcolo aritmetico di quelle che sono le reali esigenze operative, si
avrebbe la concreta possibilità di ottenere quel risultato di resa decisoria sopra indicato che
tu

risulta scopo essenziale dell’intervento314. Nonostante ricorra l’assoluta necessità di dover


raggiungere tale obiettivo di aumento dell’attività giurisdizionale, la risultanza necessaria
iS

viene ad essere preclusa all’attualità: sia dalla mancanza di personale che da problemi di
natura logistico strutturale, in specie dati dall’insufficienza di mezzi e locali resi
gl

attualmente disponibili ai magistrati ed ai componenti dell’Ufficio della Cancelleria. Quindi,


de

andando più nello specifico di quanto sarebbe necessario, si deve cercare di raggiungere un
risultato di sostanziale raddoppio delle definizioni finora adottate in materia tributaria: nel
ità

312
La necessità operativa indicherebbe di tenere 100 udienze camerali aggiuntive: fino a raggiungere le
rs

400 totali da svolgere presso le due strutture giudicanti, operando sempre mediante doppi collegi.
313
Il termine indica i ricorsi pervenuti alla Sezione tributaria da non oltre due anni.
ive

314
Quindi si dovrebbero effettuare presso la V Sezione, almeno 300 udienze annuali, 270 delle quali
camerali, e le altre “ordinarie” da poter svolgere con il rito della pubblica, dall’anno giudiziario 2019 in
poi, rispetto alle circa 200 complessive attuali. Portando, in media, 40 ricorsi alla trattazione in ciascuna
udienza camerale, più quelli di pubblica udienza, si otterrebbe il risultato complessivo delle 12.000
Un

definizioni, al netto di rinvii e sospensioni.

137
i
frattempo, portate queste dalle 6.400 pubblicate nel 2015315 fino alle oltre 8.500 a chiusura

n
del decorso anno 2016 per superare nel 2017, dapprima quota 9.000 sfiorando poi la quota

co
10.000 nel 2018. Eppure, il raggiungimento di tale risultanza comunque da considerarsi
estremamente positiva, tanto da raggiungere un primato specifico e storico, ancora non può

ar
rappresentare un dato sufficiente. Infatti, nel suo complesso, il Settore civile della Corte ha

M
visto il dato delle pubblicazioni innalzarsi dalle quasi 27.600, effettuate nel 2016, fino alle
oltre 30.000 del 2017, ove queste risultano ricomprese nel dato complessivo delle 31.200

o
iscritte nella Raccolta generale. Poi, nel 2018, a valicare il dato delle 32.000 pubblicazioni.

lm
Tuttavia, per riuscire a invertire il pluriennale trend negativo, impedendo così la
formazione di ulteriore arretrato annuale, occorre che le due componenti giudicanti

lie
tributarie passino dalle 9/10 mila decisioni oggi rese fino alle 12 mila e più sentenze
pubblicate ogni anno. Ma, andando oltre l’emergenza, per riuscire a incidere veramente in

ug
profondità sulla grave situazione del Settore civile “tributario” occorre raggiungere un
numero delle definizioni pubblicate che in materia di contenzioso erariale diventi nei
G
risultati quasi doppio, rispetto all’attuale resa, realizzando tale obiettivo in un periodo
almeno quinquennale. Ovvero, si tratta di quelle risultanze necessarie a poter realizzare, nei
di

numeri, l’incremento giudicante indispensabile per riuscire a intaccare il dato presumibile


di arrivi (nuovi iscritti), ancora stimati in ben oltre 30.000 unità, anche per il 2020 ed oltre,
tu

dei quali circa 12.000 saranno di contenzioso tributario e tanto dopo i numeri straordinari
dell’anno precedente316.
iS

Infatti, ipotizzando numeri, mezzi e personale attuale pur smaltendo oltre 10.000
ricorsi all’anno, rispetto all’odierna pendenza di circa 56.000 procedimenti, in effetti
gl

occorrerebbero 50 anni per lo smaltimento dell’arretrato attualmente esistente.


de
ità
rs
ive

315
Che, a chiusura del corrente anno giudiziario, 2018, porteranno sicuramente ad oltrepassare il numero
delle 9.000 sentenze (saranno poi 9.900) pubblicate in materia di contenzioso tributario.
316
Le iscrizioni effettuate fino alla data del 31.12.2018 sono state quasi 37.000, con 12.500 tributari circa,
Un

evidenziandosi un ulteriore, forte, incremento complessivo rispetto all’anno precedente.

138
i
ALCUNE NOTAZIONI POSITIVE PER GLI ANNI PASSATI (2016 - 2018).

n
co
Comunque, a chiusura del decorso anno giudiziario 2016 così come avvenuto nel successivo
2017 sono stati ottenuti, presso la Corte, i migliori risultati di sempre rispetto alla serie

ar
storica di pubblicazione dei provvedimenti decisori civili: fra sentenze, ordinanze e decreti.
Nella prima annualità considerata sono state, rispettivamente, 27.589 decisioni relative a

M
28.200 ricorsi definiti317 salite nell’anno successivo fino ad oltre 30.000, in relazione a circa
mille fascicoli definiti in più. Poi, nel 2018, si è saliti ad oltre 32.000.

o
Tornando al 2016, in particolare, rispetto all’anno precedente, 2015, alla chiusura del quale

lm
le pubblicazioni effettuate erano risultate 26.208 verificandosi un incremento di più del 5%
nei confronti dell’antecedente annualità, del 2014. Già configurandosi una serie di risultati

lie
ove, quest’ultima, resta statisticamente una delle annate più positive nella recente serie
storica quinquennale318 dato che, in quel caso, il risultato conseguito aveva superato di 20
ug
unità il dato delle pubblicazioni allora adottate e di circa 300 unità il correlato dei fascicoli
di ricorso complessivamente definiti.
G
Mentre, nell’anno decorso, le previsioni a consuntivo sono risultate superiori, tanto
da porsi quale risultato eccezionale319 ed infatti, si è conseguito il nuovo primato320
di

con 31.200 provvedimenti decisi superando le 30.800 pubblicazioni che erano state
raggiunte nel 2011. Un risultato ancora migliorato dalle oltre 32.200 del 2018.
tu

Intanto, le statistiche, dal mese di Agosto321 in poi, indicano la elevata possibilità di una
iS

storica inversione di tendenza: laddove, per la prima volta, il numero dei ricorsi civili iscritti
è stato superato da quelli definiti, con pubblicazione del relativo provvedimento, quindi
gl

finalmente con un “saldo attivo”. Al riguardo, occorre ripetere la convinzione che per poter
plausibilmente cercare di risolvere un arretrato civile, nel frattempo, arrivato a raggiungere
de

il numero dei 55.000 ricorsi rispetto ai 112.000 complessivi (pendenza al 31 dicembre


2018) debbano urgentemente essere resi operativi degli ulteriori collegi giudicanti sorretti
ità

317
Infatti, in diversi casi la decisione emessa riguarda in accorpamento giudicante due o più ricorsi trattati
in via congiunta. Ciò accade, ad esempio, nel caso di esame di due o più annualità fiscali successive per la
rs

medesima situazione di accertamento dell’imposizione tributaria


318
Il miglior dato di pubblicazione in assoluto risaliva all’anno 2011 quando, in particolare, grazie alle
ive

diverse migliaia di provvedimenti decisori sui ricorsi relativi alle cd. “quote latte” si raggiunse il primato
storico delle 30.800 sentenze pubblicate.
319
Il dato delle pubblicazioni aggiornato al 21.12,2017 indicava il numero di 29.804 sentenze.
320
Un risultato ancora superato nella mattinata del 22 dicembre 2017.
Un

321
Sempre del 2017.

139
i
ciascuno da una struttura di Cancelleria. Questi devono essere stabiliti in proporzione

n
idonea rispetto alle almeno quattrocento (400) fra udienze ed adunanze necessarie322 e

co
composti anche dai magistrati applicati dall’Ufficio del Massimario e dagli ex Assistenti di
studio. Tanto più, in considerazione del fatto che tali magistrati da tempo, ovvero dagli inizi

ar
del 2016, coadiuvati dagli operanti del Nucleo della Guardia di Finanza, sono stati incaricati

M
presso la struttura sezionale interna di redigere le “schede di classificazione preliminare”
necessarie per l’attività di spoglio successivo dei ricorsi civili-tributari. Parliamo di un

o
compito importante, strategico, quello da essi svolto, tanto da essere divenuti soggetti

lm
sempre più funzionali alla piena operatività della Sezione323 ed allora, proprio in previsione
di tale prospettiva accrescitiva dell’attività giudicante, appare evidente la urgente, o ancor

lie
meglio immediata, necessità di operare interventi sostanziosi di rafforzamento degli Uffici
della Cancelleria sezionale. In specie, attuando quei rafforzamenti del personale assegnato,

ug
essenziali per poter affrontare, realisticamente, un impegno continuativo di supporto al
giurisdizionale che dovrà concretamente risultare straordinario. Nello specifico, come qui
G
viene rilevato, necessitano di essere raddoppiate, in sostanza, tutte le attuali strutture
funzionali ed in primo luogo i locali, attualmente insufficienti, da rendere disponibili agli
di

uffici e alle attività del Giudice tributario di legittimità. Ovvero, in base alle possibilità
esistenti, reperendo questi sia all’interno del Palazzo di Giustizia che almeno parzialmente
tu

all’esterno, magari in adiacenza alla storica sede della Corte324 insieme alle altre risorse che
risultano essenziali al giudizio tributario di legittimità. Laddove, in specie, l’attenzione
iS

primaria per poter raggiungere la necessaria operatività deve essere ora, in via prioritaria,
rivolta alle necessità amministrative.
gl

In effetti, da tempo, si verifica una situazione molto problematica.


de

Quella che ora, quasi incredibilmente, vede corrispondere alla presenza con destinazione in
esclusiva di cinquanta magistrati giudicanti, Consiglieri e Presidenti di Sezione, i ventidue
ità

322
Con lo svolgimento di altre quaranta udienze “straordinarie” l’anno (dal 2019 in poi), ciascuna da
cinquanta (50) ricorsi, si otterrebbe una diminuzione dell’arretrato pari ad altri 2.000 ricorsi annui. Tanto
rs

ad invarianza numerica dei ricorsi depositati che, dal II semestre 2020, potrebbero diminuire.
323
Ove sono assegnati, a tempo pieno, nel numero prima di 7, poi passato a 9, anche coordinando il
ive

lavoro degli uomini del contingente della Guardia di Finanza distaccato, dal 1 aprile 2016, presso la Corte
di Cassazione. Ovviamente, se i magistrati fossero 10 o più i numeri aggiuntivi arriverebbero alle oltre
1.000 definizioni.
324
Ad esempio, attualmente, la eventuale “Tributaria bis” potrebbe trovare unicamente collocazione
Un

logistica fuori dal Palazzo di giustizia.

140
i
componenti provenienti dall’Ufficio del Massimario, assegnati con “funzioni di spoglio” nel

n
corso del 2017/2018, alla Sezione tributaria, gli altri giudicanti “per interpello interno” più i

co
24 (scesi a 21) giudici ausiliari di Cassazione, solo 23 unità di personale amministrativo, dei
vari livelli, con presenze in calo325 rispetto agli oltre 100 magistrati disponibili326.Inoltre, la

ar
“sproporzione funzionale” delle rispettive forze risalta evidente dall’analisi dei numeri.

M
Ancora di più, quando si consideri che nell’anno 2018 a seguito della confermata procedura
di interpello straordinario “interno” attivato, in Corte, per la terza volta, dal marzo del 2016,

o
ad impulso del Primo Presidente, la complessiva disponibilità di magistrati giudicanti in

lm
materia tributaria, presso la Sezione, ivi compresa la stessa persona del capo dell’Ufficio
giudiziario327 avesse già oltrepassato nel biennio, in media, le settanta unità disponibili.

lie
Mai visto nulla del genere: infatti, si tratta di un organico magistratuale che configura una
composizione di organismo giurisdizionale giudicante tanto numerosa da non essersi mai

ug
verificata prima, sicuramente in Italia ed in Europa328: inoltre, tale entità di forze giudicanti
è stata ancora superata nel corso del 2018 fino a raggiungere le 104 unità (scese a 99)329.
G
Eppure si tratta di una situazione non funzionale o tantomeno risolutiva da sola rispetto
all’obiettivo perseguito!
di

Infatti, siamo in presenza di una situazione squilibrata delle sue componenti che, nei
numeri disponibili, risulta superiore alle possibilità strutturali di formazione dei ruoli
tu

di udienza ed in conseguenza di fissazione dei ricorsi.


Tanto che, paradossalmente, a seguito della decretazione di urgenza dell’agosto del 2016,
iS

convertita in legge330 nella specifica normativa, recante altri interventi processuali urgenti,
attraverso l’introduzione di alcuni istituti di semplificazione del rito presso il Giudice di
gl

legittimità, negli aspetti che tratteremo oltre, la situazione attuale potrebbe ulteriormente
de

sbilanciarsi, purtroppo ancora in termini negativi. Infatti, al ramo giudicante tributario di


Cassazione, nel tempo, sono stati assegnati diversi altri magistrati provenienti dall’Ufficio
ità

325
Infatti, un dipendente è stato trasferito ad altra Amministrazione dal 18.12.2017.
326
In teoria, il numero pieno raggiungibile è quello di 130 magistrati.
327
Sia nell’anno 2016 che in quello corrente, 2017, il Primo Presidente ha partecipato e diretto due
rs

udienze presso la Sezione tributaria.


328
Anche la Settima sezione penale della Corte vede la presenza di oltre 100 magistrati, ma si tratta di
ive

Consiglieri co assegnati dalla altre sei Sezioni penali.


329
Infatti, il 10 ottobre 2018 è stata completata la presa di possesso dei 24 Magistrati ausiliari di
Cassazione nominati dal CSM che incardinati all’Ufficio del Massimario, sono assegnati con esclusive
funzioni giudicanti presso i collegi del la Sezione tributaria.
Un

330
Si cita la legge n.197 del 25 ottobre 2016, già Decreto legge n.168/2016.

141
i
del Massimario, con qualifica di “Applicati”, insieme ad altri aventi diversa denominazione,

n
gli “Assistenti di studio”. Questi, in particolare, nella consistenza originaria di nove unità,

co
poi aumentate nel numero, sono stati destinati a prestare un servizio parziale331 presso la
Sezione tributaria ordinaria e, nel caso, si tratta di soggetti giurisdizionali destinatari di

ar
alcune delle norme innovative contenute in quel decreto convertito in legge poi, di nuovo,

M
considerate nella vigente legge di stabilità.
Tuttavia, rispetto al dato dell’ulteriore rafforzamento dell’organico magistratuale, non

o
ha corrisposto in alcun modo, fatto che peraltro accade ininterrottamente da oltre tre

lm
lustri, un analogo intervento di sostegno relativo alla sempre più carente struttura
amministrativa dell’Ufficio di Cancelleria sezionale, presente tuttora solo in 23 unità.

lie
Tanto che negli anni trascorsi, in particolare nel corso degli ultimi due, si è maggiormente
accentuato quel già grave sbilanciamento esistente dei rispettivi fattori operativi espresso

ug
in una situazione che vede la componente amministrativa di supporto ridursi sempre più
rispetto a quella di magistratura giudicante e quindi non poter essere funzionale, come per
G
compito istituzionale dovrebbe, a sostenere con la dovuta efficacia la parte giurisdizionale.
dalla Corte (+ di 40 milioni) e quelle documentali attributive di “competenza” (circa 52
di

milioni) si supera l’entità di 90 ml. per raggiungere e superare, nel 2018/2019, l’entità dei
100 milioni di euro.
tu

Le quattro iniziative progettuali, oltre alla “soluzione proposta per il Tributario”


iS

Allora, rispetto al quadro specifico delle attività possibili, i quattro progetti principali che si
propongono mediante il presente elaborato, sia in campo civile che penale, avrebbero un
gl

obiettivo annuale di resa che rende possibile una risultanza economica non minore di 10
de

milioni di euro: i recuperi possono coprire il 10% almeno di quel totale sopraindicato.
Laddove, i valori annuali appena riportati sono determinati dalla somma delle molteplici
attività giudiziarie svolte dalla Corte. Quindi, ottenibili negli ambiti di competenza dei
ità

servizi amministrativo - giudiziari ed erariali connessi, attribuiti dalle normative all’Ufficio


del Giudice di legittimità dell’Ordinamento italiano, nei compiti svolti dagli uffici e dalle
rs

strutture di Cancelleria istituzionalmente operativa nei settori amministrativo, politico -


elettorale - referendario, e primariamente civile e penale.
ive
Un

331
Per non più di due udienze mensili e con partecipazione ridotta nei collegi giudicanti.

142
i
I TEMPI TROPPO LUNGHI DELLA GIUSTIZIA CIVILE IN ITALIA

n
co
Tuttavia, sotto tale specifico aspetto che riveste natura di diritto convenzionale, restando in
Corte di Cassazione l’invarianza critica dei fattori strutturali, come dei mezzi umani resi

ar
disponibili, le future previsioni sui tempi di durata per la definizione dei procedimenti civili
e fra questi, in particolare, quelli dei tributari restano assai difficili e molto problematiche.

M
Poiché, quelli tanto lunghi risultati, finora, occorrenti per giungere agli esiti giudicanti
definitivi, appaiono piuttosto destinati a dilatarsi in futuro, invece che a diminuire, restando

o
la Corte “a fattori invariati”.

lm
Ovvero, senza operare quegli auspicati, essenziali, necessariamente rapidi quanto radicali
interventi sulla struttura complessiva della Cassazione.

lie
Comunque, pur trattandosi di aspettative ragionevoli che sarebbero in un Paese evoluto
“dovute” ai cittadini, purtroppo, forse inevitabilmente, appare facile formulare “in concreto”
ug
una prospezione negativa, stante l’incapacità strutturale del complessivo “sistema nazionale
della giustizia”, cioè dello Stato italiano, con le istituzioni giudiziarie, ad intervenire con
G
efficacia in questa materia.
In ciò causando per inattività, o scarsa organizzazione, anche un conseguente grave danno
di

economico nazionale.
In altre parole, quella temuta previsione, appena espressa, non potrà che verificarsi se si
tu

vorrà continuare ad affrontare la grave emergenza ormai da molti anni in atto presso la
iS

Corte di legittimità, e gli altri uffici giudiziari, unicamente con i mezzi umani dell’attuale
componente tecnico amministrativa, locali non sufficienti alle attività richieste e lacunosi
gl

materiali attualmente disponibili.


Ed allora, nella presente situazione, concretamente cosa si può fare?
de

GLI INTERVENTI PIU’ URGENTI.

In sostanza, si deve poter rafforzare il sistema operativo complessivo della Corte, nella sua
ità

integrale struttura, attivandosi con la massima rapidità possibile. Tanto considerato che i
ruoli di udienza sia da svolgere con la prevalente trattazione camerale, o in forma pubblica,
rs

da effettuare nelle cadenze temporali imposte che non hanno alleggerito/semplificato tale
ive

fase. In particolare, attraverso gli adempimenti da assolvere che rendono necessario, con il
nuovo rito civilistico, compiere le attività connesse agli oneri formativi e comunicativi della
Un

143
i
Cancelleria rispettando i termini, anche quelli protocollari332.

n
Infatti, l’attuale dato processuale impone che i relativi atti debbano essere predisposti dagli

co
uffici di Cancelleria osservando un margine temporale, rispettivamente, di almeno novanta
giorni nel caso di fissazione dell’adunanza camerale mentre è di quarantacinque giorni per

ar
l’udienza pubblica, antecedenti alla data di svolgimento delle rispettive adunanze collegiali.

M
Soprattutto, occorre raddoppiare l’attuale, pur molto elevata, capacità di definizione
annuale dei ricorsi introitati.

o
Con l’obiettivo programmatico di riuscire a svolgere, in ciascun anno giudiziario dal 2020,

lm
in avanti, almeno quelle 400 udienze complessive(che sarebbero) necessarie presso le due
componenti giudicanti333. Infatti, dalle analisi numeriche deriva una necessità progettuale

lie
di strutturazione ottimale, affinché gli arrivi originati dalle nuove iscrizioni dei ricorsi
possano essere (almeno) compensati da entità corrispondente di provvedimenti decisori

ug
emessi: è questa la condizione necessaria per poter arrivare poi progressivamente nel
tempo a conseguire un “saldo attivo”.
G
Quindi, intervenire subito per poter raggiungere, e meglio ancora superare, i 12.000
provvedimenti giudicanti emessi almeno pareggiando nel numero le nuove iscrizioni.
di

Per riuscire a centrare tale obiettivo si dovrà predisporre, da subito, un efficace progetto di
incremento delle attività giurisdizionali decidenti operando in una prospettiva temporale
tu

che, stanti le necessità oggettive, deve assumere durata almeno quinquennale, o ancor più
efficacemente decennale, un congruo periodo finalizzato, con il massimo impegno, alla
iS

progressiva eliminazione dell’arretrato esistente. In definitiva, con l’attuare un intervento


di duplice natura: a) in primo luogo, lavorare sul “nuovo” pervenuto in Sezione ordinaria
gl

inviatovi dalla componente tributaria preliminare della Sesta Sezione civile fissando per la
de

decisione, con gli opportuni accorpamenti, i ricorsi più recenti definibili di “nuovo rito” con
attività decisoria tesa a realizzare l’essenziale compito deflattivo del contenzioso erariale
annualmente introitato;
ità

b) contemporaneamente, in altri collegi giudicanti e con gli “Ausiliari” fissare quelli datati,
rs

332
In tema,il 17 novembre del 2016, i vertici della Corte e della Procura generale, presso di essa, hanno
ive

siglato un Protocollo d’intesa per gestire le novità del rito civilistico, in particolare le modalità ed i termini
temporali della scadenza di atti e requisitorie nei rapporti funzionali di collaborazione fra i due Uffici.
333
Si consideri che la componente giudicante Tributaria interna alla Sesta sezione civile nel corso del
2017, centrando un ottimo risultato, ha svolto ben 96 adunanze camerali in esse decidendo più di 4 mila
Un

ricorsi nella sede preliminare di esame.

144
i
di “vecchio rito” per iniziare a smaltire l’arretrato fissando integralmente i ricorsi risalenti

n
per iscrizione dall’anno 2012 in poi334.

co
Era stato previsto un collegio decidente per trattare i ricorsi arretrati.

ar
Quindi, muovendosi attraverso un impegno straordinario da dover affidare alle funzioni di

M
una “struttura dedicata” istituendo una specifica “entità operativa interna” amministrativa e
giurisdizionale.
Ovvero, formare, nella Sezione una “struttura dedicata” che nei compiti da svolgere era

o
stata specificamente ipotizzata nella Relazione del maggio 2001, per essere nuovamente

lm
rilanciata nel giugno 2003335 in quanto ritenuta dallo scrivente e da altri essenziale, fin da
quell’epoca, per perseguire un obiettivo che risultava individuato già come strategico.

lie
Con la serena considerazione che oggi, come allora, continuando ad operare nell’ambito
dell’ordinaria quanto insufficiente gestione attuale, di certo il risultato necessario resterà di
ug
impossibile realizzazione: in pratica, si tratta di prevedere al più presto la formazione di
una Sezione tributaria “stralcio” o bis.
G
Tuttavia, per quanto sopra per non operare controsenso potrà rendersi possibile solo dopo
aver ordinariamente istituito, per legge, la struttura tributaria principale: la Quinta.
di

LA SEZIONE TRIBUTARIA “STRALCIO”.


tu

Quindi, prevedere in conseguenza diretta della regolare istituzione della principale, una
iS

struttura decisoria interna funzionalmente “dedicata” al compito di smaltimento dei ricorsi


più datati, definibili arretrato. Si deve trattare di una entità operativa creata per affrontare,
gl

per stretta esigenza dell’intervento “radicalmente” nell’attuazione del progetto che si rende
necessario, la situazione di abnorme pendenza in essere fin dai primi del prossimo anno
de

giudiziario, organizzando un efficace “doppio binario giudicante”.


Tuttavia, una tale strutturazione giudicante non è stata finora resa possibile.
ità

Nello specifico, trattandosi di dover centrare un obiettivo di forte incremento decisorio per
raggiungere il quale sussiste l’urgente necessità di riuscire ad incrementare, il numero
rs
ive

334
I ricorsi più datati che, all’inizio del 2018, erano circa 3.500: dei quali 2.700 sono stati già fissati.
335
In effetti, ancor meglio la soluzione organizzativa era stata esposta in epoca precedente, cioè fin dal 18
maggio 2001, dal dott. Palumbo nella Relazione sul “Progetto di organizzazione della Sezione tributaria”
redatto per rimediare, da allora, alla critica situazione che purtroppo ancora oggi viene “denunciata”
Un

sempre ad opera del medesimo scrivente.

145
i
complessivo dei collegi giudicanti336 che hanno necessità di adeguata struttura di supporto.

n
Tanto deve avvenire in una proporzione tale da poter consentire di definire, mediante

co
l’adozione del prevalente rito di camera di consiglio, così sfruttando appieno il potenziale
dato dalle modalità possibili nel nuovo sistema processuale civile semplificato, il maggior

ar
numero possibile di ricorsi pendenti in materia di contenzioso tributario sia “vecchi” che

M
“nuovi” per data dell’iscrizione337. Certamente si tratta di un obiettivo di risultato molto
ambizioso che tuttavia potrà essere concretizzato solo mediante la formazione di udienze

o
aggiuntive nella misura di almeno 100/120 annuali, oltre quelle già previste (circa 200)

lm
solo nella struttura principale. In pratica, si dovrà provvedere tramite la predisposizione di
ruoli aggiunti per consentire la fissazione di ulteriori adunanze decisorie presso la Sezione

lie
“ordinaria” e il collegio-bis, ovvero i due collegi giudicanti previsti, nell’ambito della Sesta
sezione civile, quale componente tributaria di esame preliminare. In tal modo, operando

ug
secondo un semplice calcolo aritmetico di quelle che sono le reali esigenze operative, si
avrebbe la concreta possibilità di ottenere quel risultato di resa decisoria sopra indicato che
G
risulta scopo essenziale dell’intervento338. Nonostante ricorra l’assoluta necessità di dover
raggiungere tale obiettivo di aumento dell’attività giurisdizionale, la risultanza necessaria
di

viene ad essere preclusa all’attualità: sia dalla mancanza di personale che da problemi di
natura logistico strutturale, in specie dati dall’insufficienza di mezzi e locali resi
tu

attualmente disponibili ai magistrati ed ai componenti dell’Ufficio della Cancelleria. Quindi,


andando più nello specifico di quanto sarebbe necessario, si deve cercare di raggiungere un
iS

risultato di sostanziale raddoppio delle definizioni finora adottate in materia tributaria: nel
frattempo, portate queste dalle 6.400 pubblicate nel 2015339 fino alle oltre 8.500 a chiusura
gl

del decorso anno 2016 per superare nel 2017, dapprima quota 9.000 sfiorando poi la quota
de

10.000 nel 2018. Eppure, il raggiungimento di tale risultanza comunque da considerarsi

336
La necessità operativa ottimale indicherebbe di poter tenere 100 udienze camerali aggiuntive: fino a
ità

raggiungere le 400 totali (con almeno 30 ricorsi fissati: 5 x 6 relatori) da svolgere presso le due strutture
giudicanti, operando sempre mediante doppi collegi.
337
Il termine indica i ricorsi pervenuti alla Sezione tributaria da non oltre due anni.
rs

338
Quindi si dovrebbero effettuare presso la V Sezione, almeno 300 udienze annuali, 270 delle quali
camerali, e le altre “ordinarie” da poter svolgere con il rito della pubblica, dall’anno giudiziario 2019 in
ive

poi, rispetto alle circa 200 complessive attuali. Portando, in media, 40 ricorsi alla trattazione in ciascuna
udienza camerale, più quelli di pubblica udienza, si otterrebbe il risultato complessivo delle 12.000
definizioni, al netto di rinvii e sospensioni.
339
Che, a chiusura del corrente anno giudiziario, 2018, porteranno sicuramente ad oltrepassare il numero
Un

delle 9.000 sentenze (saranno poi 9.900) pubblicate in materia di contenzioso tributario.

146
i
estremamente positiva, tanto da raggiungere un primato specifico e storico, ancora non può

n
rappresentare un dato sufficiente. Infatti, nel suo complesso, il Settore civile della Corte ha

co
visto il dato delle pubblicazioni innalzarsi dalle quasi 27.600, effettuate nel 2016, fino alle
oltre 30.000 del 2017, ove queste risultano ricomprese nel dato complessivo delle 31.200

ar
iscritte nella Raccolta generale. Poi, nel 2018, a valicare il dato delle 32.000 pubblicazioni.

M
Tuttavia, per riuscire a invertire il pluriennale trend negativo, impedendo così la
formazione di ulteriore arretrato annuale, occorre che le due componenti giudicanti

o
tributarie passino dalle 9/10 mila decisioni oggi rese fino alle 12 mila e più sentenze

lm
pubblicate ogni anno. Ma, andando oltre l’emergenza, per riuscire a incidere veramente in
profondità sulla grave situazione del Settore civile “tributario” occorre raggiungere un

lie
numero delle definizioni pubblicate che in materia di contenzioso erariale diventi nei
risultati quasi doppio, rispetto all’attuale resa, realizzando tale obiettivo in un periodo

ug
almeno quinquennale. Ovvero, si tratta di quelle risultanze necessarie a poter realizzare, nei
numeri, l’incremento giudicante indispensabile per riuscire a intaccare il dato presumibile
G
di arrivi (nuovi iscritti), ancora stimati in ben oltre 30.000 unità, anche per il 2020 ed oltre,
dei quali circa 12.000 saranno di contenzioso tributario e tanto dopo i numeri straordinari
di

dell’anno precedente340.
Infatti, ipotizzando numeri, mezzi e personale attuale e pur smaltendo più di 1.000
tu

ricorsi all’anno, rispetto all’odierna pendenza di quasi 55.000 procedimenti erariali,


occorrerebbero circa 50 anni per il lento smaltire l’arretrato attualmente esistente.
iS
gl
de
ità
rs
ive

340
Le iscrizioni effettuate fino alla data del 31.12.2018 sono state quasi 37.000, con 12.500 tributari circa,
Un

evidenziandosi un ulteriore, forte, incremento complessivo rispetto all’anno precedente.

147
i
ALCUNE NOTAZIONI POSITIVE PER GLI ANNI PASSATI (2016 - 2018).

n
co
Comunque, a chiusura del decorso anno giudiziario 2016 così come avvenuto nel successivo
2017 sono stati ottenuti, presso la Corte, i migliori risultati di sempre rispetto alla serie

ar
storica di pubblicazione dei provvedimenti decisori civili: fra sentenze, ordinanze e decreti.
Nella prima annualità considerata sono state, rispettivamente, 27.589 decisioni relative a

M
28.200 ricorsi definiti341 salite nell’anno successivo fino ad oltre 30.000, in relazione a circa
mille fascicoli definiti in più. Poi, nel 2018, si è saliti ad oltre 32.000.

o
Tornando al 2016, in particolare, rispetto all’anno precedente, 2015, alla chiusura del quale

lm
le pubblicazioni effettuate erano risultate 26.208 verificandosi un incremento di più del 5%
nei confronti dell’antecedente annualità, del 2014. Già configurandosi una serie di risultati

lie
ove, quest’ultima, resta statisticamente una delle annate più positive nella recente serie
storica quinquennale342 dato che, in quel caso, il risultato conseguito aveva superato di 20
ug
unità il dato delle pubblicazioni allora adottate e di circa 300 unità il correlato dei fascicoli
di ricorso complessivamente definiti.
G
Mentre, nell’anno decorso, le previsioni a consuntivo sono risultate superiori, tanto
da porsi quale risultato eccezionale343 ed infatti, si è conseguito il nuovo primato344
di

con 31.200 provvedimenti decisi superando le 30.800 pubblicazioni che erano state
raggiunte nel 2011. Un risultato ancora migliorato dalle oltre 32.200 del 2018.
tu

Intanto, le statistiche, dal mese di Agosto345 in poi, indicano la elevata possibilità di una
iS

storica inversione di tendenza: laddove, per la prima volta, il numero dei ricorsi civili iscritti
è stato superato da quelli definiti, con pubblicazione del relativo provvedimento, quindi
gl

finalmente con un “saldo attivo”. Al riguardo, occorre ripetere la convinzione che per poter
plausibilmente cercare di risolvere un arretrato civile, nel frattempo, arrivato a raggiungere
de

il numero dei 55.000 ricorsi rispetto ai 112.000 complessivi (pendenza al 31 dicembre


2018) debbano urgentemente essere resi operativi degli ulteriori collegi giudicanti sorretti
ità

341
Infatti, in diversi casi la decisione emessa riguarda in accorpamento giudicante due o più ricorsi trattati
in via congiunta. Ciò accade, ad esempio, nel caso di esame di due o più annualità fiscali successive per la
rs

medesima situazione di accertamento dell’imposizione tributaria


342
Il miglior dato di pubblicazione in assoluto risaliva all’anno 2011 quando, in particolare, grazie alle
ive

diverse migliaia di provvedimenti decisori sui ricorsi relativi alle cd. “quote latte” si raggiunse il primato
storico delle 30.800 sentenze pubblicate.
343
Il dato delle pubblicazioni aggiornato al 21.12,2017 indicava il numero di 29.804 sentenze.
344
Un risultato ancora superato nella mattinata del 22 dicembre 2017.
Un

345
Sempre del 2017.

148
i
ciascuno da una struttura di Cancelleria. Questi devono essere stabiliti in proporzione

n
idonea rispetto alle almeno quattrocento (400) fra udienze ed adunanze necessarie346 e

co
composti anche dai magistrati applicati dall’Ufficio del Massimario e dagli ex Assistenti di
studio. Tanto più, in considerazione del fatto che tali magistrati da tempo, ovvero dagli inizi

ar
del 2016, coadiuvati dagli operanti del Nucleo della Guardia di Finanza, sono stati incaricati

M
presso la struttura sezionale interna di redigere le “schede di classificazione preliminare”
necessarie per l’attività di spoglio successivo dei ricorsi civili-tributari. Parliamo di un

o
compito importante, strategico, quello da essi svolto, tanto da essere divenuti soggetti

lm
sempre più funzionali alla piena operatività della Sezione347 ed allora, proprio in previsione
di tale prospettiva accrescitiva dell’attività giudicante, appare evidente la urgente, o ancor

lie
meglio immediata, necessità di operare interventi sostanziosi di rafforzamento degli Uffici
della Cancelleria sezionale. In specie, attuando quei rafforzamenti del personale assegnato,

ug
essenziali per poter affrontare, realisticamente, un impegno continuativo di supporto al
giurisdizionale che dovrà concretamente risultare straordinario. Nello specifico, come qui
G
viene rilevato, necessitano di essere raddoppiate, in sostanza, tutte le attuali strutture
funzionali ed in primo luogo i locali, attualmente insufficienti, da rendere disponibili agli
di

uffici e alle attività del Giudice tributario di legittimità. Ovvero, in base alle possibilità
esistenti, reperendo questi sia all’interno del Palazzo di Giustizia che almeno parzialmente
tu

all’esterno, magari in adiacenza alla storica sede della Corte348 insieme alle altre risorse che
risultano essenziali al giudizio tributario di legittimità. Laddove, in specie, l’attenzione
iS

primaria per poter raggiungere la necessaria operatività deve essere ora, in via prioritaria,
rivolta alle necessità amministrative.
gl

In effetti, da tempo, si verifica una situazione molto problematica.


de

Quella che ora, quasi incredibilmente, vede corrispondere alla presenza con destinazione in
esclusiva di cinquanta magistrati giudicanti, Consiglieri e Presidenti di Sezione, i ventidue
ità

346
Con lo svolgimento di altre quaranta udienze “straordinarie” l’anno (dal 2019 in poi), ciascuna da
cinquanta (50) ricorsi, si otterrebbe una diminuzione dell’arretrato pari ad altri 2.000 ricorsi annui. Tanto
rs

ad invarianza numerica dei ricorsi depositati che, dal II semestre 2020, potrebbero diminuire.
347
Ove sono assegnati, a tempo pieno, nel numero prima di 7, poi passato a 9, anche coordinando il
ive

lavoro degli uomini del contingente della Guardia di Finanza distaccato, dal 1 aprile 2016, presso la Corte
di Cassazione. Ovviamente, se i magistrati fossero 10 o più i numeri aggiuntivi arriverebbero alle oltre
1.000 definizioni.
348
Ad esempio, attualmente, la eventuale “Tributaria bis” potrebbe trovare unicamente collocazione
Un

logistica fuori dal Palazzo di giustizia.

149
i
componenti provenienti dall’Ufficio del Massimario, assegnati con “funzioni di spoglio” nel

n
corso del 2017/2018, alla Sezione tributaria, gli altri giudicanti “per interpello interno” più i

co
24, attualmente scesi a soli 18, giudici ausiliari di Cassazione, solo 23 unità di personale
amministrativo, dei vari livelli, con presenze in calo349 rispetto agli oltre 100 magistrati

ar
disponibili350.Inoltre, la “sproporzione funzionale” delle rispettive forze risalta evidente

M
dall’analisi dei numeri. Ancora di più, quando si consideri che, nell’anno 2018, a seguito di
conferma della procedura d’interpello straordinario “interno” alla Corte attivato, per la

o
terza volta successiva dal marzo del 2016, ad impulso del Primo Presidente, la complessiva

lm
disponibilità di magistrati giudicanti in materia tributaria, presso la Sezione, ivi compresa la
stessa persona del capo dell’Ufficio giudiziario351 avesse già oltrepassato nel biennio, in

lie
media, le settanta unità disponibili.

La Sezione tributaria della Cassazione è la più grande struttura giudicante di Europa:


ug
più di 100 i magistrati e 23 i componenti della Cancelleria.

Un organico magistratuale che, nel complesso, configura una composizione di organismo


G
giurisdizionale giudicante tanto numerosa da non essersi mai verificata prima, sicuramente
in Italia e in Europa352: inoltre, tale entità di forze giudicanti è stata ancora superata nel
di

corso del 2018 raggiungendo le 104 unità (poi scese a 99)353.


tu

Eppure si tratta di una situazione non funzionale o tantomeno risolutiva da sola rispetto
all’obiettivo perseguito!
iS

Infatti, siamo in presenza di una situazione squilibrata delle sue componenti che, nei
numeri disponibili, risulta superiore alle possibilità strutturali di formazione dei ruoli
gl

di udienza ed in conseguenza di fissazione dei ricorsi.


de

Tanto che, paradossalmente, a seguito della decretazione di urgenza dell’agosto del 2016,
ità

349
Infatti, un dipendente è stato trasferito ad altra Amministrazione dal 18.12.2017.
350
In teoria, il numero pieno raggiungibile è quello di 130 magistrati.
rs

351
Sia nell’anno 2016 che in quello corrente, 2017, il Primo Presidente ha partecipato e diretto due
udienze presso la Sezione tributaria.
ive

352
Anche la Settima sezione penale della Corte vede la presenza di oltre 100 magistrati, ma si tratta di
Consiglieri co assegnati dalla altre sei Sezioni penali.
353
Infatti, il 10 ottobre 2018 è stata completata la presa di possesso dei 24 Magistrati ausiliari di
Cassazione nominati dal CSM che incardinati all’Ufficio del Massimario, sono assegnati con esclusive
Un

funzioni giudicanti presso i collegi del la Sezione tributaria.

150
i
convertita in legge354 nella specifica normativa recante altri interventi processuali urgenti,

n
attraverso l’introduzione di alcuni istituti di semplificazione del rito presso il Giudice di

co
legittimità, negli aspetti che tratteremo oltre, la situazione attuale potrebbe ulteriormente
sbilanciarsi, purtroppo ancora in termini negativi. Infatti, al ramo giudicante tributario di

ar
Cassazione, nel tempo, sono stati assegnati diversi altri magistrati provenienti dall’Ufficio

M
del Massimario, con qualifica di “Applicati”, insieme ad altri aventi diversa denominazione,
gli “Assistenti di studio”. Questi, in particolare, nella consistenza originaria di nove unità,

o
poi aumentate nel numero, sono stati destinati a prestare un servizio parziale355 presso la

lm
Sezione tributaria ordinaria e, nel caso, si tratta di soggetti giurisdizionali destinatari di
alcune delle norme innovative contenute in quel decreto convertito in legge poi, di nuovo,

lie
considerate nella vigente legge di stabilità.
Tuttavia, rispetto al dato dell’ulteriore rafforzamento dell’organico magistratuale, non

ug
ha corrisposto in alcun modo, fatto che peraltro accade ininterrottamente da oltre tre
lustri, un analogo intervento di sostegno relativo alla sempre più carente struttura
G
amministrativa dell’Ufficio di Cancelleria sezionale, presente tuttora solo in 23 unità.
Tanto che negli anni trascorsi, in particolare nel corso degli ultimi due, si è maggiormente
di

accentuato quel già grave sbilanciamento esistente dei rispettivi fattori operativi espresso
in una situazione che vede la componente amministrativa di supporto ridursi sempre più
tu

rispetto a quella di magistratura giudicante e quindi non poter essere funzionale, come per
compito istituzionale dovrebbe, a sostenere con la dovuta efficacia la parte giurisdizionale.
iS

Si aggiunga l’inidoneità ed insufficienza strutturale, fisica, dei locali resi disponibili, sia
rispetto alle attuali che ancora maggiormente in previsione delle future necessità
gl

occorrenti alla struttura principale ed a quella “bis” che potrebbe essere costituita.
de

QUALI SONO LE GIUSTE PROPORZIONI FUNZIONALI FRA GIUDICI E CANCELLERIA.

Infatti, in base a quanto si è appena scritto e come dimostrato dai rispettivi numeri, le due
ità

componenti operative sezionali in particolare la parte amministrativo giudiziaria rispetto a


quella giurisdizionale non risultano assolutamente equilibrate. Anzi, neppure minimamente
rs

plausibili nel raffronto di attività, in relazione proprio ai molteplici e gravosi compiti da


svolgere nelle Cancellerie, appaiono le attuali forze di supporto amministrativo presenti nel
ive

settore giudicante tributario di legittimità. Sono proporzioni che debbono essere riviste, al

354
Si cita la legge n.197 del 25 ottobre 2016, già Decreto legge n.168/2016.
Un

355
Per non più di due udienze mensili e con partecipazione ridotta nei collegi giudicanti.

151
i
più presto, rispetto alle attività amministrative necessarie a poter supportare l’azione di

n
tanti magistrati disponibili per svolgere le udienze che, almeno in linea teorica, sarebbe

co
possibile far svolgere. In proposito, basterà operare alcune semplici equivalenze funzionali
ed infatti: se a ciascuno dei magistrati giudicanti, nel numero in precedenza indicato, fossero

ar
consentite due partecipazioni mensili alle udienze la proiezione specifica di attività

M
giurisdizionale, per i dieci mesi dell’anno da considerare, nell’ipotesi di una media di cinque
ricorsi assegnati ad ognuno di essi, porterebbe ad innalzare di almeno 900 (secondo il

o
calcolo:9x2x10x5)356 il numero annuale delle definizioni.

lm
In tal caso, una volta confermato l’interpello straordinario dei Consiglieri esterni357 come
fatto per l’anno 2018, nel prossimo, e ove necessario per quelli successivi, vi sarebbe già la

lie
possibilità matematica di raddoppiare “in via strutturale” la composizione degli odierni
collegi giudicanti in materia tributaria, oltre a consentire di fissare il numero necessario di

ug
ulteriori adunanze decisorie non direttamente partecipate358. Superando, almeno in parte,
alcune delle obiettive problematiche logistiche (leggi, disponibilità di locali) oggi presenti.
G
Tuttavia, il progetto complessivo è destinato a saltare nel denegato caso non avvenisse
quell’adeguamento “simmetrico” dell’organico amministrativo e dei mezzi disponibili
di

essenziale per poter fornire il necessario supporto alle funzioni giudicanti.

Allora, l’unica possibilità risolutiva resta quella di percorrere la “via maestra”: agire.
tu

Quella di dotare rapidamente la Corte di Cassazione dei mezzi operativi idonei, materiali ed
iS

umani, rispetto alle odierne, reali e pressanti necessità, così come a dare “motivazioni” a
tutti gli interpreti “viventi” dell’Ufficio: a cominciare dai dipendenti, da tanti anni duramente
gl

impegnati nel servizio giudiziario, per i quali occorrerebbe prevedere la corresponsione di


adeguati incentivi funzionali di natura economica.
de

356
La proporzione riportata nel testo si esprime nella seguente formula organizzativa, ove i nuovi
ità

magistrati giudicanti assegnati alla V Sezione tributaria sono nove: 9 x 2 udienze mensili = 18 x 11 mesi di
attività = 196 x 5 ricorsi, in media, assegnati per ciascuna udienza = 980 ricorsi decisi in + nell’anno di
competenza. Considerato che il nuovo sistema camerale è pienamente partito solo dal mese di marzo del
rs

corrente anno il numero raggiungibile è di 900 decisioni aggiuntive. Mentre, dal 2019 si può andare a
regime.
ive

357
Quelli addetti alle altre Sezioni della Corte, civili e penali che, in numero di oltre 20, esclusi i Presidenti
di collegio, assicurano 2 udienze annuali per ciascuno = 40 partecipazioni giudicanti, con il risultato di
definire almeno 100 ricorsi in più.
358
In alcune date dell’anno si potrebbe svolgere anche una “terza udienza” giornaliera e per questo
Un

motivo si è chiesta e ottenuta dal CED l’abilitazione necessaria di sistema.

152
i
In pratica, con questi che, in misura e con modalità da stabilire nei dettagli, andrebbero a

n
retribuire, quale specifica forma di “auto-finanziamento” di sede, intanto il personale della

co
Sezione tributaria proprio a concreto riconoscimento del lavoro straordinario sia effettuato
che da compiere, inoltre, unitamente alle altre risorse che saranno precisamente indicate,

ar
con cespiti da rendere fruibili a tutto il personale che presta servizio nella Corte.

M
In altre parole, mediante il riconoscimento di quota percentuale del ricavato dei recuperi
erariali milionari operabili e in concreto da avviare per le somme derivanti dai crediti

o
relativi alle “spese, crediti, contributi e sanzioni di giustizia” oltre alle varie voci assimilate. In

lm
quanto si tratta di dati economici che restano strettamente collegati a quel necessitato,
assai consistente, aumento numerico delle definizioni dei ricorsi che si configura quale

lie
obiettivo primario dal 2019/2020 in poi. Un fatto che a sua volta, comporta una maggiore
attività di pubblicazione dei provvedimenti decisori e l’aumento connesso delle conseguenti

ug
procedure di recupero di spese e di crediti giudiziari da poter avviare. In particolare,
potenziando nei mezzi quei diversi compiti e funzioni che possono essere meglio attuati con
G
gestione centralizzata, ristrutturando, e in conseguenza ottimizzando, alcune delle attività
istituzionali attraverso i servizi amministrativi e tecnici svolti presso la Corte di legittimità.
di

Ancora, innovando significativamente le procedure esistenti, a partire dalla antiquata fase


di deposito degli atti, in modalità manuali integralmente cartacee risalenti alle norme
tu

attuative del 1942359 per operare attraverso specifici progetti nazionali di attività da
organizzare in collaborazione con le altre istituzioni. In particolare, con l’Agenzia delle
iS

Entrate e il Settore delle notifiche, gli U.n.e.p., dato che entrambi costituiscono organismi
specializzati e competenti per le attività amministrative-esecutive, di recupero dei cespiti
gl

economico-progettuali, insieme con il corpo della Guardia di Finanza, il Dipartimento


de

dell’Amministrazione penitenziaria e la Cassa delle Ammende. Quest’ultima costituisce


un’istituzione benefica negli scopi, storica, dotata di autonomia, per legge, titolare della
gestione contabile delle somme incamerate in quanto derivanti dalle sanzioni decise in esito
ità

al processo di Cassazione da riscuotere a carico dei ricorrenti.


rs

SINTESI : LE INIZIATIVE POSSIBILI NEL SETTORE PENALE DELLA CORTE.

In effetti, quest’ultima iniziativa progettuale per il recupero può utilmente intraprendersi


ive

nel settore penale della giurisdizione di legittimità essendo legata alla specifica irrogazione,
Un

359
Ovvero attuando i dovuti controlli subito: nella sede di deposito dei ricorsi civili-tributari.

153
i
quanto al successivo pur così carente recupero attuale, delle peculiari sanzioni processuali

n
che il Codice del rito prevede a favore della Cassa delle ammende, onde poter alimentare le

co
importanti attività istituzionali di questa. L’attivazione progettuale “convenzionata” potrà
avvenire nella Corte, dapprima sperimentalmente, presso la Cancelleria della VII Sezione

ar
penale. Un organismo che pubblicando fra il 60 e il 70% del totale dei provvedimenti penali,

M
annualmente resi, dall’Organo giudicante di legittimità360 costituisce, in questa materia, la
struttura interna di naturale riferimento per l’iniziativa “sperimentale” relativa alla fase di

o
richiesta - recupero. Inoltre, si dovrà poter migliorare mediante l’apporto funzionale dato

lm
dall’Agenzia delle entrate361 quel “Progetto speciale” in essere dal mese di aprile del 2016
affidato in origine ad un contingente della Guardia di Finanza che, da fine del 2017, è stato

lie
trasformato in presenza stabile, di Nucleo, con funzioni proprie costituendo una struttura
nazionale, anche di Polizia tributaria, presso la S.C. di Cassazione per svolgervi le finalità
istituzionali362 .

ALTRI DATI POSITIVI, PER GLI ANNI 2016 - 2018.


ug
G
Sempre in relazione agli esiti funzionali del lavoro importante di supporto tanto utilmente
svolto finora dai magistrati dell’Ufficio del Massimario “applicati” alla Sezione Tributaria,
di

attraverso la fattiva presenza operativa e l’assistenza tecnica intrapresa, dall’aprile 2016,


tu

dal personale del Contingente Guardia di Finanza assegnato in origine al “Progetto speciale
di attività” ora componenti del Nucleo stabile del Corpo istituito, possono essere riassunti
iS

altri promettenti dati statistici quali sono quelli che sotto si riportano:
1) finora i fascicoli assegnati ai Magistrati applicati dal Massimario, trattati dagli Assistenti
gl

di studio e da questi elaborati con il contributo tecnico-informatico del personale della


Guardia di Finanza, in vista dello spoglio per la successiva fissazione in udienza tematica,
de

sono stati nel biennio 2016/2017, ben 26.296: dei quali 22.791 hanno trovato inserimento
nel Sistema informatico SIC civile entro la data del 30.06.2018.
ità

360
Una struttura ove, nei numeri di attività, si arriva nella pubblicazione sempre ben oltre quota 30.000
rs

provvedimenti decisori di “inammissibilità” dell’impugnazione.


361
Per il progetto di attività del Contingente G. d. F. iniziato il 23 marzo - 1 aprile 2016 - per il quale
ive

attualmente non si prevedeva più una scadenza di attività dopo la data del 30 settembre 2017 dato che si
era in attesa del Decreto del Primo Presidente di costituzione del Nucleo presso la S.c. di Cassazione: un
provvedimento istitutivo intervenuto poi in data 13.12.2017.
362
Infatti, l’ufficio del Nucleo della Guardia di Finanza presso la S.C. di Cassazione è stato istituito con il
Un

decreto del Primo Presidente del 13.12.2017, diramato in data 21 dicembre 2017.

154
i
Si tratta di un ottimo risultato considerato che numericamente è pari a quasi il 39% di

n
tutti i fascicoli tributari pendenti in Corte.

co
Con un dato statistico che sale poi ad oltre il 40% considerando unicamente i 42.000 e più
atti di ricorso che sono in deposito negli archivi sezionali della V Sezione civile relativi alle

ar
impugnazioni iscritte dall’anno 2011 in poi363;

M
2) detti fascicoli di ricorso, come indicato sub.1) una volta passata la successiva fase di
revisione interna dei dati principali, operazione compiuta dai Magistrati addetti ai gruppi di

o
spoglio interno per oggetti erariali, hanno dato luogo, come altri presto lo saranno, alla fase

lm
decisoria in altre udienze mensili.
Infatti, con la piena applicazione del nuovo rito semplificato di Cassazione, sono partite le

lie
fissazioni con le prime tre adunanze - non partecipate - svolte dal mese di febbraio 364 per
poter raggiungere, a regime, quel numero complessivo di 48 udienze camerali previste in

ug
fissazione. Fino a quel momento i dati di riferimento consistevano in 128 ruoli formati, con
molti altri in corso di formazione, relativi a 1.987365 ricorsi equivalenti ad un incremento
G
pari ad oltre il 15% sul totale del fissato per la decisione a consuntivo della originaria
proiezione di attività giurisdizionale fatta per gli anni 2017/2018;
di

3) nella fattispecie, il valore corrispettivo cartolare del contenzioso erariale che in tal modo
è stato aggiuntivamente portato in decisione presso la Sezione, come indicato sub punto 2),
tu

raggiunge l’entità di oltre 2.36 miliardi di euro.


Peraltro, tali dati di attività della Corte sono in continua evoluzione positiva.
iS

Ovviamente, deve ricorrere anche qui, a costo di essere considerati noiosamente ripetitivi,
la notazione relativa alla inverosimile proporzione, di rispettiva forza lavoro, sussistente fra
gl

i magistrati presenti ed il personale assegnato all’Ufficio di Cancelleria che in precedenza si


de

è segnalata ed analiticamente lamentata. Si tratta di una grave contingenza, visto che nei
risultati è tale da limitare oggettivamente l‘operatività complessiva della Sezione tributaria
creando una insuperabile strozzatura, un imbuto funzionale inammissibile366 impedendo
ità

363
Ancora all’inizio dell’ anno 2017 restavano da trattare circa 1.200 ricorsi tributari relativi all’anno 2010
rs

da dover decidere che sono stati tutti successivamente fissati in udienza decisoria.
364
La riforma del rito civile di legittimità ha preso concreto avvio nel semestre successivo all’entrata in
ive

vigore della legge n.197/2016 .


365
Si può notare l’equivalenza previsionale dei numeri di attività indicati con quanto era stato
precedentemente espresso nel corpo del presente elaborato.
366
Soprattutto per chi dirige la Struttura amministrativa di Cancelleria l’attuale situazione è motivo di
Un

grande frustrazione operativa, dato che si potrebbe fare molto di più.

155
i
che la componente amministrativo-giudiziaria possa svolgere la sua essenziale parte. Ed al

n
riguardo si deve considerare che la situazione operativa della struttura, attraverso l’esame

co
dei numeri dell’attività resa, dimostra la grande differenza fra quanto sarebbe possibile fare
in più, avendo disponibili le giuste risorse come indicato, rispetto a quello che in concreto si

ar
riesce faticosamente a poter lavorare per la fissazione dei ricorsi in udienza: siamo almeno

M
ad 1/3 in meno rispetto al dato del possibile.
Eppure, si continua a non intervenire, come si potrebbe subito fare, sulla situazione.

o
lm
CENNI SUI SISTEMI INFORMATICI.

lie
Anche riguardo ai sistemi telematici disponibili occorre procedere a un rapido e consistente
intervento di potenziamento della struttura, e dei mezzi utilizzabili, attraverso un’iniziativa
ug
che dovrebbe al più presto interessare quella storica struttura nazionale costituita dal CED
della Corte di cassazione. Quel “Centro elettronico di documentazione informatica” che dai
G
primi anni Settanta del secolo decorso ha rappresentato nel settore non solo un ufficio
innovativo, decisamente all’avanguardia per quell’epoca, poi divenuto nel trascorrere del
di

tempo storico quanto giusto vanto informatico della S.C. in specie configurato nell’originale
tu

“Sistema Italgiure”367.
Come auspicato da molti, si tratta di un intervento assolutamente necessario, fosse anche
iS

allo scopo di riuscire meglio a contabilizzare il valore delle attività economiche fiscali e
tributarie processualmente svolte nell’interesse dell’Erario presso la Corte di legittimità.
gl

Così calcolandone l’entità riferita alle attività istituzionale in ogni possibile suo aspetto
numerario. Operando mediante la esatta rilevazione dei dati utili al relativo progetto di
de

bilancio e, più in generale, per l’economia nazionale. Questo per consentire alla struttura di
tornare da protagonista ad un profilo di rinnovata missione tecnologica, con un impegno
ità

che si manifesta assolutamente urgente per poter implementare le procedure telematiche a


supporto delle attività rispetto a quelle risorse che risultano attualmente disponibili.
rs

Laddove, il riferimento deve essere rivolto, in primo luogo, alle esistenti reti, ai sistemi ed
alle procedure che necessitano tutte di un decisivo potenziamento: dall’architettura di base,
ive

ai diversi applicativi processuali ancora privi di ulteriori norme attuative.


Un

367
Purtroppo, ormai riassorbito da altro sistema.

156
i
Inoltre, agendo analiticamente sui servizi per poter migliorare, in ogni aspetto e particolare

n
tracciabile, le attuali procedure gestionali relative agli aspetti amministrativi e organizzativi

co
della Corte, con l’obiettivo anche di consentire all’Ufficio statistico in sede di effettuare delle
elaborazioni aggiuntive.

ar
Tanto può e deve passare attraverso quelle molteplici sperimentazioni attuabili mediante la

M
rapida predisposizione di appositi “Protocolli di attività” che la Cassazione può concludere,
sottoscrivendoli, con ciascuno dei diversi protagonisti del rito processuale. In altre parole,

o
con i soggetti attivi dell’Ordinamento giudiziario che si pongono in relazione necessaria con

lm
la Corte di legittimità, vertice funzionale dell’ordinamento processuale, gli Uffici statali, le
Istituzioni, gli enti pubblici oltre a quelli di pubblico interesse rappresentativi nel settore

lie
giudiziario. In specie interagendo meglio, rispetto alle attuali insufficienze relazionali, con:
1) l’Avvocatura privata, categoria legale rappresentata ai termini della legge del 1933 di

ug
disciplina dell’ordinamento professionale, dal CNF - il Consiglio nazionale forense368;
2) Il Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria;
G
3) l’Avvocatura generale dello Stato;
4) le altre Avvocature pubbliche principali369;
di

5) il Ministero dell’Economia e finanze;


6) l’Agenzia delle Entrate;
tu

7) il Corpo della Guardia di Finanza370.


iS
gl
de
ità
rs
ive

368
Peraltro, presente con due rappresentanti nel Consiglio direttivo della Corte di cassazione.
369
Quella dell’INPS, il colosso pubblico gestore preposto al sistema di assistenza e previdenza sociale.
370
Che, oltre ad essere collegato al proprio sistema operativo dovrà esserlo con quello delle Camere di
Un

commercio “Telemaco”.

157
i
L’ANALISI ORGANIZZATIVA: ALCUNI ESEMPI NEGATIVI.

n
co
In effetti, non solo inutilmente, ma anzi con grave spreco economico di forza lavoro e causa
evidente di danno alla contabilità pubblica, in Italia, come presso la Corte di vertice del

ar
sistema giudiziario nazionale, per adempiere alle esigenze processuali ed ai servizi collegati
non sono ancora disponibili all’utilizzo innovazioni procedimentali usuali con applicazioni

M
elementari che già da diversi anni sono normalmente in uso in molti altri Paesi europei.
In materia, causa mancata innovazione tecnologica, sono assai pesanti i ritardi accumulati

o
dal nostro carente Ministero, in specie causate dalle sue inefficienti articolazioni dirigenziali

lm
e tecnico informatiche, prive sia di analisi tecnico processuali che adeguata progettualità371.
Tanto continua ad accadere, da anni, nel variegato quanto complesso sistema interno della

lie
Giustizia nazionale eppure in un’epoca telematica ove esistono in Italia, a livello generale di
Pubblica amministrazione dello Stato, perlomeno in veste di strumenti normativi vigenti, il
ug
CAD, ovvero “il Codice della pubblica Amministrazione digitale” da cui deriva l’utilizzo della
“pec” strumento della comunicazione telematica della P.A. approvato fin dal 2005 e l’AGID -
G
“Agenda per l’Italia digitale” ovvero, l’Agenzia per l’innovazione informatica nella Pubblica
amministrazione, un organismo previsto dal 2007 e dapprima operativo come struttura di
di

missione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Oppure, nel nostro specifico caso
dell’Amministrazione giudiziaria, con la DGSIA: “Direzione generale dei sistemi informativi
tu

automatizzati” una struttura centrale ministeriale avente diramazioni territoriali e anche


iS

un Ufficio distaccato costituito, a Napoli, per le speciali esigenze informatiche riconosciute


agli organi giudiziari di quel fondamentale distretto giudiziario372.
gl

Quindi, in Italia, da oltre 15 anni esistono molteplici norme che prevedono l’adozione delle
modalità informatiche di attività e trasmissione, obblighi, uffici, enti, sigle, protocolli o
de

dirigenti, ma non altrettanta capacità d’innovazione dei servizi telematici giudiziari.

Il C.E.D. della CORTE di CASSAZIONE


ità

Mentre, presso la Corte di cassazione, nello specifico, spiccavano da oltre quarant’anni, con
legittimo orgoglio, qualità dell’innovazione, e doti non solo espresse in ambito nazionale, le
rs

capacità tecniche storicamente innovative proprie dell’eccellente CED, il Centro elettronico


ive

371
In alcuni casi non sono necessarie spese per effettuare le modifiche proposte.
372
Ove è costituito anche un “Ufficio speciale” per le esigenze delle strutture degli Uffici giudiziari del
Un

distretto.

158
i
di Documentazione: il vero precursore nazionale di tutti i centri similari per l’informatica

n
giuridica e le applicazioni giudiziarie. Una struttura di conclamata eccellenza, con servizi

co
originali che però nel trascorrere del tempo si sono rallentati, se non fermati, nelle capacità
d’innovazione, sempre più alle prese con problemi crescenti di finanziamento progettuale,

ar
fintanto da restare notevolmente indietro nell’evoluzione-aggiornamento degli applicativi.

M
Appare chiaro a tutti come tale situazione statica, già pluriennale nella durata, di mancato
progresso tecnologico sostanziale verificatasi in un settore fatto invece di realtà evolutiva

o
quotidiana costituisca un fatto di particolare gravità. In un mondo sempre più tecnologico

lm
in continua trasformazione, ove i progressi applicativi sono sistematici e si fanno ad ore o a
minuti, questa stasi oltre ad offuscare l’immagine della Giustizia nel nostro Paese, rende

lie
oscura e antiquata in specie quella dell’Ufficio superiore della giurisdizione nazionale.
Comunque, tale ritardo altre pesanti ricadute operative negative.

ug
Infatti, nella situazione attuale, si rende inevitabile che intere fasi dell’attività istituzionale,
in specie quelle relative agli adempimenti del settore amministrativo per i servizi giudiziari
G
di supporto alla funzione giurisdizionale, presso la Corte di legittimità, debbano ancora
svolgersi attraverso modalità prettamente manuali ormai del tutto anacronistiche in forma
di

unicamente cartacea. In tale aspetto, aggiungendosi ai tanti problemi esistenti per i ritardi
strutturali applicativi del processo civile telematico che, ancora per diversi anni373, non potrà
tu

vedere attuazione presso la Corte di cassazione.


Come, nel seguito del presente elaborato, sarà ancora più efficacemente illustrato fornendo
iS

i dettagli di alcuni degli odierni casi limite processuali come dei relativi ed ormai assurdi
adempimenti di Cancelleria.
gl
de
ità
rs
ive
Un

373
Realisticamente si teme possano essere altri cinque gli anni ancora necessari.

159
i
LA (fase di) PUBBLICAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DECISORI IN CORTE.

n
co
Ad esempio, nel dover considerare ancora come nelle modalità operative odierne, la fase di
pubblicazione di ciascuna definizione giudicante avvenga, dopo il lavoro svolto in Sezione,

ar
presso un Ufficio centralizzato, l’URP (in precedenza denominato Ufficio copie) ad opera del
quale a quanto pubblicato è attribuito un numero progressivo, quello di Raccolta generale,

M
ai provvedimenti decisori (sentenze, ordinanze e decreti) che quotidianamente sono inviati
per l’adempimento dalle Cancellerie sezionali, civili e penali. Tale formalità, con la relativa

o
numerazione-iscrizione nel Repertorio ufficiale, avviene prima di procedere al passaggio

lm
riproduttivo del testo del documento allo scanner, attività per la riproduzione telematica
necessaria per effettuare l’inserimento di testi e dati di ciascun provvedimento decisorio

lie
nel sistema informatico SIC Con il Portale in uso nei due rami giurisdizionali della Corte.
Gli adempimenti materiali.
ug
Al riguardo, attualmente, devono ancora essere apposte da parte dei funzionari giudiziari
responsabili presso ciascuna delle sei Sezioni civili, oltre alla struttura di quelle Unite, di
G
tale delicato servizio di Cancelleria, plurime timbrature, impresse ad inchiostro, sugli atti di
ricorso collegati alle decisioni da pubblicare, in quanto si tratta di documenti contenuti nel
di

fascicolo di ufficio. Così come, in una modalità analogamente vetusta quanto ampiamente
superata nel tempo da elementari forme di modernità tecnologica, si continua a procedere,
tu

come di seguito sarà più compiutamente esposto, per il contestuale adempimento


iS

consistente nella redazione, ancora in modalità integralmente manuale, del “foglio notizie
erariali. Si tratta, in particolare, del documento di responsabilità amministrativo contabile
gl

formato dalla Cancelleria competente della Corte, in sede di definizione, redatto in via
contestuale alla pubblicazione del provvedimento decisorio che attesta la sussistenza, o
de

meno, ed entità del diritto al “recupero erariale delle spese da parte dello Stato374 un
adempimento fatto a chiusura della posizione fiscale contributiva aperta in origine con la
iscrizione del ricorso. A questo proposito, il fatto di proseguire ancora a redigere le
ità

suddette certificazioni con modalità solo cartacee appare veramente assurdo ed antistorico
poiché la relativa fase di attività nell’interesse erariale appare di elementare automazione:
rs
ive

374
Un adempimento erariale fatto in Corte rivolto, mediante trasmissione degli atti alle Cancellerie con gli
“Uffici di recupero crediti giudiziari” costituiti presso di esse, alle Corti di Appello od alle omologhe
Segreterie delle Commissioni Tributarie Regionali, strutture chiamate ad operare nell’interesse del
Un

Ministero dell’Economia e finanze e dell’Agenzia delle Entrate.

160
i
in effetti, i dati relativi risultano essere inseriti “ab origine” (iscrizione) nel sistema

n
informatico della Corte.

co
UN ALTRO CASO LIMITE: LE COMUNICAZIONI TELEMATICHE E QUELLE POSTALI

ar
Oppure, successivamente, come tuttora avviene, sempre nella fase di pubblicazione dopo
l’adempimento telematico di comunicazione di esito e testo del provvedimento fatto alle

M
parti costituite nel procedimento a norma degli artt.133 - 136 e seguenti del C. p. c375 presso
tutte le Sezioni civili, un altro dipendente (quindi, in totale, in Corte, si tratta di sei persone)

o
deve provvedere all’invio cartaceo effettuato ex art.388 del Codice del rito civile ancora (ed

lm
unicamente) a mezzo di spedizione postale, in piego raccomandato, per ciascuna sentenza
pubblicata, indirizzata alle destinatarie Autorità di merito.

lie
Nella fattispecie, si tratta degli organi giudiziari di Appello, per quelli ordinari rappresentati
dalle Corti distrettuali, oppure le Commissioni tributarie regionali “emittenti” la sentenza
ug
ricorsa che successivamente assumono il ruolo di Uffici destinatari dell’invio documentale
del provvedimento decisorio emesso. Rispetto all’esito del quale debbono poi procedere ad
G
annotazione della intervenuta situazione processuale definitiva, o meno, che per quel caso
giudicato sia stata determinata dalla decisione del Giudice di legittimità376.
di

Per quanto riguarda poi le Autorità giudicanti destinatarie della restituzione degli atti, la
tu

Sezione tributaria della Corte, considerate le differenze di genere processuale, rispetto alle
altre componenti ordinarie377, dovrà, solo in alcuni e ben delimitati casi, rinviare il fascicolo
iS

con gli atti alle Segreterie di Commissioni tributarie provinciali e tanto avverrà in esito
all’eventuale annullamento del procedimento, unicamente quando disposto per entrambi i
gl

gradi giudicanti. Mentre, nell’assoluta maggioranza degli altri casi, ovvero ordinariamente,
saranno da inoltrare, in restituzione, alle competenti Commissioni tributarie Regionali di
de

provenienza che ne hanno titolo essendo gli organi “emittenti” dei provvedimenti giudicati
in seconda istanza ed impugnati davanti alla Corte.
ità

375
Ai sensi degli articoli 133 e seguenti del Codice processuale civile, nel procedimento di legittimità, le
parti, quando sono regolarmente “costituite” nel procedimento di Cassazione, ricevono, in via telematica
rs

mediante invio con posta certificata Pec, nei previsti termini di legge, sia l“avviso” recante la data
dell’udienza od adunanza decisoria fissata presso la Sezione che la trasmissione delle memorie o note
ive

d’udienza redatte dalla Procura Generale presso la Corte. Successivamente, l’avviso di deposito -
pubblicazione recante, quale allegato documentale, il testo del provvedimento decisorio emesso dalla
Corte.
376
In base alla previsione contenuta nell’art.324 del Codice processuale civile.
Un

377
Ovvero, le Corti di appello.

161
i
LA CORTE E LE COMMISSIONI TRIBUTARIE.

n
co
Rispetto ai lacunosi mezzi attualmente posti nella disponibilità della Corte, queste ultime
strutture, le CTR, sono state tutte dotate da anni di indirizzo “pec” inspiegabilmente, però,

ar
tale modalità non è ancora utilizzabile dal personale in servizio nell’organo di legittimità.
Si deve aggiungere che tanto continua ad avvenire malgrado il tenore “vigente” dell’art.388

M
del Codice processuale civile, la cui norma da diversi anni e per l’esattezza oltre dodici378 è
stata specificamente modernizzata, avendo il legislatore, allo scopo, modificato il contenuto.

o
Infatti, consente espressamente l’invio elettronico del provvedimento decisorio agli Uffici

lm
giurisdizionali ordinari o tributari destinatari della restituzione: quali “organi emittenti” del
provvedimento impugnato per Cassazione, un adempimento necessario alle conseguenti

lie
annotazioni processuali. Poiché, letteralmente nella norma si trova scritto, a seguito della
modifica apportata nel febbraio del 2006, che all’adempimento comunicativo la Cancelleria
della Corte può provvedere: “..anche in forma telematica”.ug
Nella fattispecie in esame, si tratta di un adempimento comunicativo379 del testo e quindi
G
degli esiti “di giudicato definitivo” o meno, ricorrenti ex art. 324 del Codice del rito civile380,
ove determinati dal tenore della decisione di legittimità resa. Con questa inviata nel testo
di

pubblicato381 proprio per consentire di far effettuare le necessarie annotazioni di Segreteria


alle Autorità giudiziarie di provenienza degli atti (ovvero, quelle, a suo tempo emittenti)382.
tu

Quindi, consiste in adempimento semplice che tuttora, in Corte, deve avvenire in modalità
iS

lavorativa “manuale” senza potervi allo stato383 applicare nessuna forma di automazione.
Ovvero, materialmente, attraverso la compilazione fisica fatta a “penna biro” delle diverse
gl

modulistiche necessarie per l’invio postale, occorrenti allo scopo, con l’indicazione
completa dell’indirizzo del destinatario mediante riempimento della relativa ricevuta di
de

ritorno. Successivamente, sempre con lavorazione a mani, occorre chiudere con la colla,
previa timbratura del plico, con operazione ovviamente fatta per ciascuna di esse, una
ità

voluminosa busta cartacea di peso variabile. Per misurare il quale, stanti le difficoltà
sollevate dagli uffici di Poste italiane in occasione di ogni invio, alle Cancellerie della Corte è
rs

378
Il testo previgente è stato integrato dalla Legge n.40 del 2 febbraio 2006.
ive

379
Si rinvia al testo degli artt.133 - 136 e seguenti, rispetto al 388, del Codice processuale civile.
380
Che rimanda alla nozione “sostanziale” dell’istituto contenuta nell’art.2909 del Codice civile.
381
Anche se la norma citata è rubricata: “invio del dispositivo...”.
382
Analogamente per le Corti di appello alle annotazioni curate dagli Uffici di Cancelleria.
Un

383
Come avviene da quasi tredici anni e più colpevolmente dal Marzo del 2016.

162
i
stata persino fornita una bilancia elettronica (altro evidente spreco del quale andrebbe

n
accertato il costo!). Oggi, tale antistorica, complicata e costosa operazione, in termini di

co
attività e di utilizzo a fini operativi, costituisce un inutile dispendio di risorse economiche,
mezzi e personale per compiere adempimenti seriali che si possono rendere facilmente

ar
telematici. Sarebbe possibile poi un’alternativa “gratuita” che è quella di consentire

M
l’accesso diretto384 delle Segreterie delle Commissioni tributarie (come delle Cancellerie
delle Corti di appello) al “Portale Cassazione - sistema SIC civile”- con la visualizzazione (e

o
la stampa), consentita delle maschere dei vari dati, come del relativo provvedimento385.

lm
Mentre, la previgente previsione, ancora inspiegabilmente praticata, si trova disciplinata
nel Regolamento attuativo del Codice processuale civile risalente agli anni Quaranta (1942)

lie
dello scorso secolo in un testo che, da ultimo modificato nel 1979, ormai non è oggetto di
alcun vincolo e interesse operativo386.Quindi, si tratta, se non proprio di una consuetudine,

ug
di attività non più necessaria ed in ogni caso solo di una diversa modalità di comunicazione
di atti collegati al processo civile: immediatamente adottabile.
G
GLI ADEMPIMENTI COMUNICATIVI.

Tuttavia, senza iniziative o proposte in materia, da anni, l’attività sopra descritta si ripete,
di

continuando a impegnare, quotidianamente, almeno sei (6) dipendenti della Corte: uno per
tu

ciascuna Sezione civile più un altro part-time387 in servizio presso le Sezioni unite civili e si
tratta di soggetti amministrativi che ovviamente vengono distolti da altri e di certo più utili
iS

compiti ed attività. Inoltre, la modalità costringe a dover successivamente impiegare un


analogo numero di ausiliari di Cancelleria (sei) per adempiere agli aspetti esecutivi
gl

conseguenti. Laddove poi essi, con altra sicura perdita di tempo dovuta ad attività, invece
de

come appena dimostrato completamente evitabile, debbono manualmente consegnare,


portandovi gli incarti relativi all’Ufficio postale, esistente in sede, per cercare (!) di
effettuare la sempre più complessa spedizione come attualmente convenzionata.
ità

Quindi, coinvolgendo nel complesso almeno 12 persone!


In tali forme, dovendo essi curare quotidianamente un adempimento che poi dovrà essere
rs

materialmente ripetuto per tutte le circa 31.000 sentenze civili che, nell’anno 2017, sono
ive

384
Sistema di accesso e comunicazione possibile mediante utilizzo di una “smart card”.
385
Del quale sono presenti tutti gli esatti riferimenti.
386
In proposito, vedi il testo dell’art.135 delle Disposizioni attuative del Codice processuale civile.
Un

387
Considerato il minor carico di provvedimenti decisori assunti dalle S.u.c. – le Sezioni unite civili.

163
i
state pubblicate in Corte, ovvero le oltre 32.000 dell’anno appena decorso.

n
Allora, alcuni conti ora sono necessari, poiché ciascun invio postale così fatto alle A.G.

co
tributarie od ordinarie che ne sono destinatarie viene a costare oltre 6 euro388 (trattandosi
di una cifra variabile, secondo il diverso peso in grammi proprio di ciascun contenitore o

ar
busta). Quindi, nel totale di spesa, basta moltiplicare il costo medio occorrente, per ciascuna

M
spedizione, per il numero complessivo del pubblicato in Corte, in un anno, per ottenere una
cifra media di spesa ministeriale389 specifica compresa, nel quinquennio, fra i 140.000 ed i

o
150.000 euro annuali, ovviamente del tutto evitabile. In proposito, possiamo prevedere dai

lm
dati delle pubblicazioni civili che, dopo il consuntivo dell’anno, 2017 chiuso al record con
oltre 31.000 formalità effettuate, la cifra relativa ai relativi invii postali sia stata superiore a

lie
180.000 euro ponendosi molto vicino ai 200.000 per il 2018 (secondo la proporzione di €: 6
x 32.000 ed oltre sentenze dell’ anno passato) e di questi fra gli oltre 86.000 ed i 90.000

ug
euro saranno relativi alla spesa per i provvedimenti decisori del contenzioso tributario.
Un inutile spreco di attività e di spesa pubblica
G
Quindi, prendendo a riferimento l’ultimo triennio di spedizione delle comunicazioni postali,
l’entità specifica di questa spesa che, come si è appena dimostrato, almeno da quasi tre anni,
di

era del tutto evitabile, in quanto relativa ad adempimenti effettuabili in forma elettronica,
raggiunge, per la Corte di Cassazione, l’entità economica di oltre 450.000 euro.
tu

Come si vede, trattasi di una somma consistente che, a maggiore ragione, in un Ministero
dichiaratamente privo delle risorse necessarie per provvedere alle esigenze di base degli
iS

Uffici giudiziari, compresa la Cassazione, potrebbe essere completamente risparmiata e


meglio utilizzata proficuamente altrimenti390 in quanto basterebbe operare mediante invio
gl

con posta elettronica agendo per gli adempimenti comunicativi in stretta collaborazione
de

con il Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria.


Oppure, in alternativa, consentendo alle Commissioni del contenzioso erariale un accesso
telematico diretto ai dati del Sistema SIC - civile della Corte.
ità

Siamo ai limiti del danno erariale!


rs

388
Ai termini della Convenzione giudiziaria vigente con Poste Spa il cui costo medio per invio è stato
ive

addirittura aumentato ad euro: 6.09 per ciascuna di esse, salvo il maggior peso rilevato, rispetto a quello
medio, del plico raccomandato, per ciascuna di esse, per l’anno 2018.
389
Ministero della giustizia che lamenta, in ogni sede, la scarsità di risorse di bilancio disponibili.
390
In parte per la stessa manutenzione dello storico Palazzo di giustizia di Roma oltre che, come risorse
Un

per alimentare un “fondo di sede” da distribuire in favore del personale in servizio.

164
i
Il CONSIGLIO di PRESIDENZA della GIUSTIZIA TRIBUTARIA.

n
Costituisce nel sistema l’organismo rappresentativo dell’autonomia organizzativa di quel

co
settore giurisdizionale con il quale vista la stretta comunanza, come si deve sottolineare, i
rapporti della Corte di cassazione dovrebbero essere non episodici come avviene, bensì

ar
continui, organici, da rendere funzionali e intanto maggiormente collaborativi su molteplici

M
aspetti del contenzioso in comune. Allo scopo, vista la crescente importanza del settore
giurisdizionale tributario in Cassazione, si formula la proposta per l’integrazione della

o
composizione del Consiglio direttivo della Corte con un componente eletto nel Consiglio di

lm
Presidenza della Giustizia tributaria. Poiché, vi sono molte “azioni comuni” da dover
intraprendere in concreto nell’ambito delle importanti attività organizzative di quella

lie
giurisdizione che si possono risolvere concordemente. Ebbene, proprio partendo dal caso
pratico che si è appena esaminato, quello delle comunicazioni processuali, si potrebbe

ug
provvedere senza particolari problemi al necessario coordinamento di attività potendo
condividere la Corte, con il Consiglio di Presidenza, l’indirizzario telematico esistente delle
G
Commissioni e in specie di quelle Regionali, le cui strutture sono le più direttamente
coinvolte nelle situazioni di comunicazione processuale, post definizione. Ovvero, nei
di

riguardi delle Segreterie delle Commissioni destinatarie mediante invio elettronico


certificato, per il tramite di un “indirizzario Pec” condiviso, del testo del provvedimento
tu

decisorio sentenza pubblicata dalla Corte. Quindi, un adempimento da svolgere attivando la


iS

relativa funzione, in un sistema informatico condiviso, mediante uso di indirizzi ufficiali


sorretto dalle capacità operative di un modesto server di supporto.
In effetti, quanto sopra esposto si dimostra problema di facile risoluzione, ottenibile
gl

aggiungendo in sede di adempimenti di pubblicazione un altro indirizzo elettronico


de

(quello dell’Autorità di merito: le Segreterie delle CTR) in occasione della trasmissione


telematica del provvedimento decisorio. Come detto si tratta di un adempimento che
tutti gli Uffici di Cancelleria della Corte effettuano in base agli art.133 e seguenti del
ità

Codice processuale civile nei confronti delle parti costituite che, tuttora, non avviene
invece rispetto agli Uffici destinatari in base all’art.388.
rs

Fra gli altri vantaggi, così operando le C.T.R, Commissioni Tributarie Regionali, potrebbero
ive

meglio, e più tempestivamente, effettuare le necessarie annotazioni di Segreteria sui propri


registri rispetto alla stabile definizione, o meno, dei provvedimenti che sono stati oggetto
del ricorso inviato alla decisione del Giudice ordinario di legittimità. Ovvero, in primo luogo,
Un

165
i
a quelle relative al dato della intervenuta stabilità,391 leggasi passaggio in giudicato, del

n
(loro) provvedimento impugnato in quanto oggetto di ricorso392. In buona sostanza

co
integrando, o ancora più semplicemente, “addizionando ai termini attuali” un adempimento
comunicativo che la Corte effettua positivamente da oltre tre anni393 esclusivamente in

ar
modalità elettronica d’invio, potendo avvenire nelle semplici forme di una comunicazione

M
operata nei riguardi delle parti costituite in giudizio. Quelle che, in conseguenza del sistema
telematico, dal 1 marzo 2016, ricevono dapprima la comunicazione della data di udienza, ed

o
altre eventuali notizie successive, poi l’esito decisorio della causa con allegato il testo della

lm
sentenza via e-mail, certificata con l’utilizzo della Pec, all’indirizzo di studio. Questo come
indicato in atti e registri ufficiali394 avviene in persona dei difensori costituiti nel giudizio di

lie
legittimità. Comunque, oltre al risparmio sicuramente di natura economica, di mezzi e
attività umane negli uffici della S. C. si otterrebbe un altro innegabile vantaggio di servizio.

ug
Infatti, il testo pubblicato dagli uffici di Cancelleria della Corte inviato e ricevuto dalle
Commissioni di merito395 risulterebbe, anche formalmente, “autenticato” grazie all’uso del
G
sistema telematico del processo civile. Infatti, verrebbe “certificato” dalla trasmissione
adottata nell’ambito giurisdizionale “ordinario” dal sistema ministeriale396 senza continuare
di

ad avvenire in modalità cartacea ed informale, non garantita, come attualmente si


verifica397.
tu
iS
gl

391
Ai sensi dell’articolo 388, in relazione al 324, del Codice processuale civile, rubricato:
de

“Trasmissione di copia del dispositivo al giudice di merito” si deve operare nel modo seguente:
“Copia della sentenza è trasmessa dal Cancelliere della Corte a quello del giudice che ha pronunciato la
sentenza impugnata, affinché ne sia presa nota in margine all’originale di quest’ultima.
ità

La trasmissione può avvenire anche in via telematica”.


392
Il riferimento è, rispettivamente, rivolto alle previsioni normative dell’artt.324 del Codice del rito civile
per gli effetti processuali e 2.909 del Codice sostanziale civile per quelli sostanziali.
rs

393
Dopo una fase di sperimentazione, la modalità avviene esattamente dal febbraio del 2016.
394
Il Registro telematico degli Avvocati è denominato: “Reginde”.
ive

395
Così come, analogamente, avviene per le Corti di Appello.
396
Con la denominazione di “giustizia cert”.
397
In effetti, non viene inviato in copia autentica, ma informale. In proposito ricordiamo che dal giorno
successivo alla pubblicazione il testo delle sentenze civili, come pure quelle penali, viene pubblicato (ove
Un

è gratuitamente fruibile), sul sito internet ufficiale della Corte di Cassazione.

166
i
APPROFONDIMENTI SUL CONSIGLIO DI PRESIDENZA DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA.

n
Il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria, in sigla CPGT, costituisce l'organo di c.d.

co
autogoverno per la gestione delle strutture organizzative del contenzioso erariale, degli
status professionali dei giudici addetti al sistema della giustizia specializzata, oltre che per

ar
l’essenziale tutela dell’autonomia funzionale dei tremila magistrati previsti dal ruolo quali

M
componenti giudicanti delle Commissioni tributarie italiane.

LA TUTELA DELLE VARIE GIURISDIZIONI NELLA CARTA COSTITUZIONALE

o
Un’istituzione rappresentativa di una “autonomia giurisdizionale qualificata” che, in quanto

lm
tale, rientra nel quadro delle complessive previsioni di tutela dichiarate o ricavabili dal
testo degli articoli 3, 23, 24, I comma, 53, 102, 103, 108 e 111 della Costituzione, pur non

lie
essendo, quella “tributaria” esplicitamente menzionata come tale nella Carta
fondamentale398.
ug
Tale organismo venne introdotto, ai sensi del Decreto Legislativo 31 dicembre 1992, n. 545,
coevo al 546, di attuazione di parte della Legge delega sulla riforma tributaria e degli organi
G
di giurisdizione, in analogia al Consiglio Superiore della Magistratura rappresentativo
dell’autonomia della componente “ordinaria” e ad altri organismi collegiali rappresentativi
di

consimili di altri ambiti giurisdizionali399. La sua composizione originaria è stata in seguito


tu

modificata e rinforzata nella struttura dalla legge del 21 novembre 2000, n.342, che ha
aggiunto al consesso rappresentativo i componenti eletti dal Parlamento, con previsione
iS

parallela a quella direttamente effettuata in Costituzione per il Consiglio Superiore della


Magistratura e da altre leggi per gli organismi rappresentativi dell’autonomia delle diverse
gl

giurisdizioni. In tal modo, secondo diversi qualificati osservatori, si è cercato anche di


de

svincolare almeno in parte, la struttura del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria
dall’esclusiva dipendenza funzionale dall’Amministrazione finanziaria: rispetto ai locali
assegnati, i mezzi ed il personale amministrativo. Quest’ultimo risulta ancora “applicato”
ità

presso gli uffici delle Segreterie di supporto alla giurisdizione contenziosa erariale, in effetti
è giuridicamente inquadrato nei ruoli organici del personale del Ministero dell'Economia e
rs
ive

398
Non è l’unica mancante: pensiamo alla giurisdizione “mista” delle acque pubbliche.
399
Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, di quella contabile e militare. Mentre, per le
acque pubbliche, altra giurisdizione “mista” fra ordinaria e specializzata che vede Tribunali regionali ed un
Tribunale Superiore in Roma non vi è un Consiglio rappresentativo, ma le attribuzioni sono svolte dal
Un

C.S.M.

167
i
finanze.

n
Il Dicastero erariale nell’ambito del quale sono incardinati anche i magistrati tributari in

co
ruolo dato che, diversamente da tutti gli altri giudici definiti “specializzati”, per status sono
considerati normativamente come magistrati “onorari”. Infatti, sottolineando una

ar
differenza strutturale rispetto ad altri ambiti giurisdizionali disciplinati dalle norme

M
costituzionali400, anche la “Relazione annuale sull'andamento della Giustizia tributaria” viene
presentata al Ministro dell’Economia e finanze e non, come previsto per tutti gli altri

o
organismi consimili di rappresentanza dell’autonomia giurisdizionale, al Presidente della

lm
Repubblica - Capo dello Stato.

LA STRUTTURA CONSILIARE.

lie
Il Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria, nella composizione attuale, costituisce
un organo collegiale rappresentativo formato in base alle citate disposizioni legislative a
ug
seguito di emanazione di un Decreto del Presidente della Repubblica, e ha sede in Roma401.
In considerazione della normativa vigente l’organismo consiliare risulta formato da
G
quindici componenti, tutti elettivi, e precisamente designati come segue:
_ undici magistrati tributari:
di

eletti da, e tra, i Componenti delle Commissioni tributarie provinciali e regionali;


tu

_ quattro membri eletti dal Parlamento:


due dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica.
iS

Questi ultimi, all’esito di votazione a maggioranza assoluta, effettuata rispetto ad una rosa
di candidati ricompresi tra le categorie dei professori ordinari di Università in materie
gl

giuridiche o tra i soggetti abilitati alla difesa tecnica innanzi alle Commissioni tributarie che
de

400
Sulla unitarietà della giurisdizione il Legislatore costituente aveva previsto la Sesta disposizione
transitoria della Costituzione, una norma che faceva obbligo al Legislatore ordinario della Repubblica di
provvedervi emanando appositi interventi normativi entro cinque anni. Un rinvio legislativo non
ità

verificatosi, tranne la intervenuta soppressione, avvenuta nel 1982, del Tribunale supremo militare con
attribuzione della competenza di legittimità in materia di reati commessi da appartenenti alle forze
armate od equiparate alla Corte di cassazione.
rs

Mentre, l’art.102 della Carta costituzionale stabilisce un: “divieto della istituzione di giudici speciali”
nell’Ordinamento giudiziario con chiaro riferimento a giudici e tribunali speciali operanti nel periodo
ive

dittatoriale. Invece, riconoscendo e consentendo l’istituzione, all’interno degli ambiti giudiziari “ordinari”
esistenti, delle “specializzazioni” per materia. Quindi, sono consentite le Sezioni formate da giudici
particolarmente preparati su determinate materie: es. Lavoro e previdenza sociale, “Tribunali delle
imprese” od anche “integrati” con la partecipazione di “componenti privati”.
Un

401
La sede è in via Solferino, n.15 (nei pressi della Stazione Termini).

168
i
siano iscritti nei rispettivi Albi professionali da almeno dodici anni. Il Consiglio di

n
presidenza della Giustizia tributaria dura in carica per quattro anni, salva la necessità di

co
proroghe tecniche di durata limitata, ed elegge nel proprio ambito il Presidente che deve
essere scelto tra uno dei componenti di nomina parlamentare, oltre a due Vicepresidenti.

ar
Il Consiglio di Presidenza che ha preso il posto del precedente402 nella nuova composizione

M
si è insediato in data 18 settembre 2018 ed insieme all’organo opera a mezzo del personale
addetto agli uffici, delle Commissioni referenti e del plenum. In proposito, recenti notizie: i

o
componenti del Consiglio, nel corso della seduta di insediamento, hanno proceduto alla

lm
designazione elettiva dei due Vice Presidenti403 è stato costituito il Comitato di Presidenza
del Consiglio del quale fanno parte oltre allo stesso Presidente, di nomina parlamentare,

lie
l’Avv. Antonio LEONE che lo presiede i due Vice Presidenti404 scelti fra i componenti eletti.

ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs

402
Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 31/12/2013 insediatosi il 22 gennaio 2014 e
ive

poi oggetto di proroga tecnica resterà in funzione nell’attuale composizione almeno fino al 24 giugno del
2018.
403
Nelle persone della Dott.ssa Angela Tomasicchio, con funzioni vicarie, e Cons. Avv. Maria De Cono
404
Si tratta dei componenti eletti, il Consigliere Prof. Giacinto della Cananea ed il Cons. Dott.
Un

Luca Varrone.

169
i
NOTE STORICHE SULLA GIURISDIZIONE TRIBUTARIA.

n
co
Le Commissioni tributarie, organi del contenzioso erariale, nascono qualche anno dopo la
formale unificazione dello Stato nel Regno d’Italia, solennemente dichiarata l’11 gennaio del

ar
1861, quando pochi anni dopo vennero costituite, in veste di organismi di amministrazione
speciale, a seguito dell’approvazione della normativa della nuova Nazione sull’imposta di

M
ricchezza mobile, data con la legge 14 luglio 1864, n.1830.
Ricordiamo che con la fondamentale legge 22 marzo 1865, n.2248, allegato E, denominata

o
L.a.c. ovvero: “Legge abolitrice del contenzioso amministrativo” il legislatore dell’epoca cercò

lm
di provvedere, con l’unificazione dell’Italia, al contestuale riordino delle tante, e diverse,
giurisdizioni esistenti sui territori del nuovo Stato stabilendo, ai sensi dell’articolo2, che

lie
erano devolute alla “giurisdizione ordinaria” tutte le controversie riguardanti un diritto
civile o politico “comunque vi fosse interessata la Pubblica amministrazione”.
ug
In base alla norma, restavano escluse dalla competenza attribuita all’Autorità giudiziaria
“comune”405 le questioni contenziose relative all’estimo catastale, al riparto di quota e tutte
G
le altre sulle imposte dirette fino alla pubblicazione dei ruoli, in base all’art.6 della L.a.c.,
conservando le attribuzioni “litigatorie” già attribuite a “corpi e collegi derivanti da leggi
di

speciali”: nella specie, erano le costituite Commissioni tributarie.


Successivamente, entrava in vigore una nuova” legge sulla ricchezza mobile” data con il
tu

regio Decreto Luogotenenziale del 28 giugno 1866, n.3023, mediante il quale le funzioni di
iS

accertamento dei cespiti tassabili furono attribuite all’Agente delle imposte dello Stato
competente per territorio, con la correlata devoluzione del contenzioso alle Commissioni di
gl

primo grado per decidere delle: “controversie che sorgono tra il contribuente e l’agente per
l’accertamento dei redditi, sui quali l’imposta si riscuote mediante ruoli”.
de

Con il medesimo decreto si attribuirono le funzioni per il contenzioso tributario, così come
venne notevolmente potenziato il ruolo svolto in quel sistema dalla Commissione centrale,
ità

organo presso cui si poteva ricorrere avverso le decisioni delle Commissioni provinciali,
rappresentando motivi riguardanti “l’applicazione della legge”. Poi, con la legge 28 maggio
rs

1867, n.3719, venne previsto che contro le decisioni emesse dalla Commissione centrale
per i tributi era ammesso ricorso all’Autorità giudiziaria ordinaria ad esclusione di quelle:
ive

“..questioni attinenti alla semplice estimazione dei redditi”. Una competenza ancor meglio
precisata dopo nelle norme del successivo “Testo unico sull’imposta di ricchezza mobile”
Un

405
Attualmente, denominata “ordinaria”.

170
i
introdotto attraverso il regio Decreto 24 agosto 1877, n.4021. Si veniva affermando così,

n
nonostante numerose, e illustri opinioni contrarie406, la realtà di un progressivo fenomeno

co
di “giurisdizionalizzazione” del ruolo delle Commissioni competenti al contenzioso erariale.
Comunque, passeranno decenni per arrivare poi, durante il periodo della dittatura, ad una

ar
complessiva “Riforma degli ordinamenti tributari” prevista ed attuata con i regi Decreti del 7

M
agosto 1936, n.1639 e dell’8 luglio 1937, n.1516, mediante i quali vennero costituite le
“Commissioni amministrative per le imposte dirette e indirette sugli affari” competenti in tre

o
gradi di possibile esame: dalle sedi provinciali di I istanza, a quelle di appello, per il riesame

lm
delle sentenze rese, organismi coincidenti solo con alcuni degli odierni distretti407. Fino ad
arrivare alle funzioni nazionali, con competenza ulteriormente rafforzata, previste per la

lie
Commissione tributaria centrale struttura che venne molto potenziata nella composizione e
suddivisa in varie Sezioni. Quella riforma del 1936/37 intervenne nuovamente sulla

ug
costituzione, il funzionamento e la competenza delle Commissioni contenziose che venne,
da allora, estesa a ricomprendere tutte le “imposte dirette” oltre ad alcune “indirette” quali
G
il “registro” e le “successioni”. Mentre, vi restarono escluse le cause insorte su altri oggetti:
reddito agrario, dominicale e redditi dei fabbricati, permanendo le previgenti funzioni delle
di

Commissioni censuarie. Inoltre, i decreti reali emanati in materia, sempre nel biennio,
meglio definivano il procedimento e gli istituti processuali da seguire nelle diverse fasi del
tu

contenzioso di genere che veniva regolato dal Decreto n.1516 del 1937 attraverso un
impianto normativo restato invariato e vigente per circa trentacinque anni.
iS

Fino al 1972 quando, attraverso l’adozione del decreto del Presidente della Repubblica
n.636, l’esecutivo provvedeva ad ulteriore riforma, che si dichiarava organica, del sistema
gl

della “Giustizia sui tributi” con rinnovata denominazione, ampliate competenze e più estesa
de

geografia di sedi giudicanti della giurisdizione sul contenzioso erariale. Il sistema veniva
suddiviso in Commissioni di I grado (provinciali), competenti al contenzioso per ogni tipo di
tributo, nella prima istanza giudicante, e Commissioni di II grado, operanti quali giudici
ità

dell’impugnazione, in appello, con ambito territoriale regionale o sub regionale. Avverso le


rs

406
Ad esempio, agli inizi del’900, nel dare conto delle diverse e pur autorevoli differenze il grande giurista
ive

Santi Romano, nel suo Trattato di diritto amministrativo, le annoverava fra le “giurisdizioni amministrative
speciali”.
407
Ad esempio, nella storia, l’unica “Corte di Appello delle Puglie” aveva sede nella città di Trani. Mentre,
attualmente, sono costituite le Corti distrettuali di Bari e Lecce, la quale prevede una Sezione distaccata
Un

istituita a Taranto.

171
i
decisioni di appello si rendeva poi possibile alle parti operare un’alternativa giudicante

n
verso il Giudice ordinario, con la trasposizione giurisdizionale del caso in Corte di Appello e

co
la successiva possibilità di proporre impugnazione “piena”, cioè per tutti i motivi esperibili,
con ordinario ricorso per Cassazione. Ovvero, quella di scegliere di rimanere nell’ambito

ar
giurisdizionale “specializzato”, anche in terza istanza giudicante, proponendo ricorso alla

M
Commissione tributaria centrale, successivamente regionalizzata. Laddove, infine, per
questa via, era poi possibile proporre un ricorso per Cassazione delimitato ai soli motivi di

o
stretta legittimità, violazione di legge, ex art.111 della Costituzione e 360 del C. p.c.

lm
Quindi, si configurava un “sistema giudicante” “misto” attivabile dalla fase d’impugnazione
fra giudice ordinario e specializzato, prevedente ben quattro livelli di esame giurisdizionale.

lie
Con i tempi di esame giudicante che ovviamente risentivano della complessità del sistema.
Un sistema giurisdizionale che non poteva funzionare bene, tanto da creare arretrato.

ug
Difatti, dopo una importante decisione della Corte costituzionale, la n.154 del 1984408, che
aveva formalmente invitato il Parlamento ammonendo rispetto alla “necessità ed urgenza
G
di un riordino legislativo dell’intera materia” un’esigenza sulla quale il Legislatore, dopo
alcuni anni provvedeva, approvando la Legge delega 30 dicembre 1991, n.413
di

In attuazione della quale, ex art. 30, erano poi emanati i Decreti legislativi n. 545 e 546 del
31 dicembre 1992, rispettivamente, recanti:
tu

a) il primo, intitolato all’“Ordinamento degli organi speciali di giurisdizione tributaria ed


iS

organizzazione degli uffici di collaborazione”;

b) il secondo, le “Disposizioni sul processo tributario” con queste in forma di corpus del rito.
gl

Il nuovo assetto giurisdizionale del settore tributario ha previsto due istanze giudicanti “di
de

merito” costituite quali organi specializzati di giustizia in materia di contenzioso erariale,


rispettivamente, le Commissioni provinciali, decidenti in I grado, e le Commissioni regionali,
competenti in grado di appello. Con la successiva previsione, avverso le decisioni rese dalle
ità

seconde, ex art.62 del decreto 546/1992, di poter proporre ricorso per Cassazione, nelle
forme, termini e modalità ordinarie del processo civile.
rs

Ora, ben sappiamo dopo più di venti anni dalla vigenza quella riforma cosa stia succedendo:
ive

implode ormai la Corte di cassazione letteralmente fagocitata dal settore tributario con i
suoi quasi sessantamila ricorsi arretrati.
Un

408
Sintomatico il fatto storico che appena dodici anni dopo la riforma fosse considerata fallimentare.

172
i
IL COMITATO DI PRESIDENZA

n
co
Risulta composto dal Presidente, dai due Vice Presidenti eletti e dai Componenti designati
dal Consiglio per comporre il Comitato.

ar
Oltre alle attività devolute per competenza al Comitato, il lavoro, in sede consiliare, viene ad
essere organicamente sviluppato dalle seguenti nove Commissioni permanenti, nelle quali

M
trovano, proporzionalmente, collocazione tutti i componenti elettivi e rappresentativi della
categoria giurisdizionale che sono assistiti dalle rispettive Segreterie amministrative.

o
Le ripartizioni consiliari sono le seguenti:

lm
1) Commissione I:

lie
Status dei magistrati tributari;

2) Commissione II:

Studi e documentazione;
ug
G
3) Commissione III:

Programmazione e coordinamento della formazione e aggiornamento professionale;


di

4) Commissione IV:
tu

Concorsi;
iS

5) Commissione V:
gl

Incompatibilità’;
de

6) Commissione VI :

Disciplina;
ità

7) Commissione VII:

Contenzioso;
rs

8) Commissione VIII:
ive

Amministrazione e contabilità - bilancio - assenze e compensi;


Un

173
i
9) Commissione IX:

n
Competente per lo sviluppo e l'aggiornamento degli strumenti informatici e telematici per

co
le attività dei giudici tributari.

ar
Quest’ultima, dopo la conversione del Decreto fiscale in legge avvenuta il 18 dicembre del
2018, rispetto al testo dell’art.18 sul “processo tributario telematico”, P.t.t., assume ulteriori

M
funzioni.

LE FUNZIONI PRINCIPALI DEL CONSIGLIO:

o
lm
Il Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria svolge le seguenti principali funzioni:

• verifica i titoli di ammissione dei propri componenti e decide sui reclami attinenti

lie
alle elezioni;

• ug
disciplina con Regolamento interno il proprio funzionamento;

• delibera sulle nomine e su ogni altro provvedimento riguardante i componenti delle


G
Commissioni tributarie;
di

• formula al Ministro dell'Economia e delle finanze proposte per l'adeguamento e


l'ammodernamento delle strutture e dei servizi, sentiti i Presidenti delle
tu

Commissioni tributarie;
iS

• predispone gli elementi e i dati statistici di attività per la redazione della Relazione
annuale del Ministro dell'economia e delle finanze al Parlamento sull'attività degli
gl

organi di giurisdizione tributaria;


de

• stabilisce i criteri di massima per la formazione delle Sezioni e dei collegi giudicanti
nelle Commissioni provinciali e regionali;
ità

• stabilisce i criteri di massima per la ripartizione dei ricorsi nell'ambito delle


Commissioni tributarie divise in Sezioni;
rs

• promuove tutte le iniziative intese a perfezionare la formazione e l'aggiornamento


ive

professionale dei giudici tributari;


Un

174
i
• esprime parere sugli schemi di Regolamento e di Convenzioni che riguardano il

n
funzionamento delle Commissioni tributarie;

co
• esprime parere sulla ripartizione fra le Commissioni tributarie dei fondi stanziati

ar
nel bilancio predisposto dal Ministero dell'economia e delle finanze per le spese di
loro funzionamento;

M
• esprime il parere sulla determinazione della misura dei compensi fissi e aggiuntivi

o
ai componenti delle Commissioni tributarie;

lm
• vigila sul funzionamento delle Commissioni tributarie e può disporre ispezioni
affidandone l'incarico ad uno dei suoi componenti;

lie
• dispone, in caso di necessità, l'applicazione di componenti di una presso altra
ug
Commissione tributaria o Sezione distaccata, rientrante nello stesso ambito
regionale, per la durata massima di un anno;
G
• delibera su ogni altra materia ad esso attribuita dalla legge.
di
tu

Altri Organi di “auto governo” ed assimilati con alcune voci correlate per effettuare
ricerche sul web409:
iS

• Consiglio Superiore della Magistratura;


gl

• Consiglio della Magistratura militare;


de

• Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa;

• Consiglio di Presidenza della Corte dei conti;


ità

• Consiglio direttivo della Corte di cassazione;


rs

• Sistema tributario italiano


ive

409 Sito del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria: giustizia-tributaria.it.


Un

175
i
ALTRI ASPETTI MIGLIORATIVI DEL PROCESSO CIVILE-TRIBUTARIO DI LEGITTIMITA’ CON

n
INTERVENTI POSSIBILI IN CORTE: L’INVIO TELEMATICO DELLE MEMORIE.

co
Tornando ai servizi di Cancelleria collegati all’esercizio giurisdizionale presso l’organo

ar
giudicante di legittimità, in termini analoghi, si può come si deve innovare migliorando altri
ambiti di attività precedenti all’udienza. In particolare, si possono semplificare le modalità

M
di svolgimento di alcuni adempimenti, senza doversi porre infondati problemi di modifica
del Codice di rito e operando in automatico, per la presentazione delle memorie di parte,

o
pubblica o privata, presentabili ex art.378 del Codice processuale civile. In questo caso,

lm
cambiando le sole modalità dell’invio, il deposito, lo scambio e il loro inoltro successivo ai
destinatari che deve essere effettuato nei termini e pure forme previste dall’attuale norma

lie
processuale.
Tuttavia, ciò potrebbe facilmente avvenire in modalità telematica subito dopo la scadenza
ug
temporale dei termini processuali prescritti per gli adempimenti di comunicazione relativi
a giudici, parti pubbliche e private, protagoniste del rito, come previsto dal testo
G
dell’articolo del Codice rituale civile410. Innovando, senza incorrere in altre voci di spesa, il
tutto potrebbe avvenire senza più dover (sotto) utilizzare il personale degli Uffici di
di

Cancelleria, come attualmente accade, con modalità solo manuali. Inoltre, senza essere più
costretti ad effettuare in tutti gli uffici sezionali della Corte411, neppure potendone
tu

centralizzare le attività, inutili e dispendiosi presidi attraverso turni da dover effettuare


iS

anche nei giorni del sabato e della Festa patronale.


Infatti, tale adempimento svolto in funzione del rito giudicante, nella fase precedente allo
gl

svolgimento dell’udienza, così come per la presentazione in Cancelleria di altre istanze,


note, con richieste di vario contenuto rivolte al Presidente della Sezione o al Responsabile
de

dell’Ufficio amministrativo412costituiscono delle attività collegate al rito civile, di natura non


giurisdizionale, che potrebbero avvenire, da subito, completamente in forma telematica.
Per intanto, le modalità di trasmissione di tali documenti possono essere oggetto di specifici
ità

410
Il cui testo rubricato al “Deposito delle memorie di parte” prevede che:
rs

“Le parti possono presentare le loro memorie in cancelleria non oltre cinque giorni prima dell’udienza”
(art. 370 del C.p.c. e art. 140 delle Disposizioni di attuazione del Codice di rito civile). Il testo normativo
ive

modificato potrebbe così prevedere che: “le parti possono inviare memorie alla Cancelleria….dando prova
della preventiva trasmissione alle altre parti costituite”.
411
Attualmente, negli Uffici giudiziari di merito le memorie o note di udienza vengono inoltrate solo
elettronicamente.
Un

412
Ad esempio, l’istanza di fissazione dell’udienza è considerata un atto amministrativo.

176
i
accordi, mediante intese formalizzate in “Protocolli di attività” sottoscritti con Enti, Uffici,

n
Avvocatura statale, altre pubbliche, i corrispondenti organismi rappresentativi di categoria

co
delle professioni forensi, in specie quella nazionale dei patrocinanti abilitati, con il C.n.F..
Infatti, dopo una fase temporale adeguata di sperimentazione, si potrebbe procedere, con

ar
ciascuno, alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa413 da concordare nei dettagli operativi

M
con gli organismi rappresentativi delle categorie professionali pubbliche e private dei
difensori. Ovvero, interagendo al meglio con le Avvocature statali, le altre delle

o
Amministrazioni pubbliche principali414 e con il Consiglio nazionale forense in accordo di

lm
obiettivo e nelle modalità tecniche consentite, per le scadenze, dall’attivazione di una
semplice app. Il tutto velocizzerebbe il rito di Cassazione ben di più di tante, finora alquanto

lie
improduttive, revisioni normative processuali.
Quasi sempre, è quella più “semplice” la soluzione che produce i migliori risultati.

ULTERIORI INIZIATIVE. ug
Inoltre, presso la Corte, nello svolgimento dei servizi di Cancelleria si rendono possibili altri
G
importanti miglioramenti tecnico amministrativi comportanti cospicui risparmi di spesa
e/o maggiori recuperi erariali - in parte qua - con risultati positivi e vantaggi tali da poterne
di

riconoscere il risultato almeno parzialmente, “in via premiale”, al personale in servizio che
tu

abbia consentito di raggiungere l’obiettivo. Ad esempio, il riferimento può andare alle altre
diverse innovazioni virtuose attuabili per semplificare alcuni servizi di Cancelleria, rispetto
iS

ai quali la pratica quotidiana di ufficio, con il crescente utilizzo di sistemi tecnologici, magari
con piccoli programmi collegati al Sic, è stata maestra in altri uffici pubblici.
gl

In realtà sono molteplici le innovazioni che si renderebbero rapidamente realizzabili ad


de

opera di dipendenti “con abilità informatiche” in servizio presso l’Organo giudiziario di


legittimità e parliamo di “coinvolgimento” e di possibili “concorsi d’idee” magari incentivati.
Sempre che si vogliano prevedere, e operare, cambiamenti effettivi partendo con la ferma
ità

volontà di dover migliorare dall’alto, dai vertici ufficiali, mediante forme di progettualità
incentivata, espresse in un impegno concreto e realmente innovativo nella conduzione
rs

413
Si ricorda che, nel dicembre del 2015, è stato formalmente concluso fra la Corte di Cassazione ed il
ive

CNF, Consiglio nazionale forense, un impegnativo “Protocollo d’intesa” pubblicato sul sito ufficiale della
S.C. nonché sul Calendario giudiziario annuale, relativo ai “criteri suggeriti” da adottare per la redazione e
corretta presentazione dei ricorsi civili - tributari rivolti alla S.C.
414
Con le quali dal 2009 sono stati avviati progetti comuni con la Corte anche per le applicazioni
Un

telematiche in materia.

177
i
direttiva dell’Ufficio giudiziario superiore. Mettendo in opera, finalmente, una capacità

n
dirigenziale migliorativa dei servizi almeno in parte realizzabile senza modificare norme,

co
nel frattempo, razionalizzando e valorizzando le poche risorse interne disponibili sia nelle
procedure amministrative come per la gestione di intere fasi di attività:

ar
dal deposito degli atti di ricorso, fino alla fase ultima di emissione dei provvedimenti decisori

M
ed alla loro trasmissione - restituzione.
A quest’ultimo riguardo, affrontiamo nel capitolo seguente attraverso un’analisi dettagliata,

o
uno dei casi operativi della Corte che, da ben oltre un decennio, continua a creare gravi

lm
disfunzioni all’utenza professionale come ai dipendenti ivi addetti: quello della Cancelleria
centrale civile, il luogo fisico, l’ufficio, dove arrivano e vengono depositati, attraverso

lie
modalità esclusivamente manuali, i ricorsi.

ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

178
i
LA CANCELLERIA CENTRALE CIVILE: UN PROBLEMA PLURI DECENNALE.

n
co
Per inerzia operativo - progettuale, forse causata da insipienza più che voluta, proprio a tale
ultimo proposito presso il settore civile della Corte Ufficio per il deposito dei ricorsi sussiste,

ar
da oltre un decennio, una situazione di grave carenza operativa di mezzi e personale.
Un fattore che unito all’inadeguatezza delle procedure in uso, ormai da molti anni superate,

M
grava in negativo sull’intera struttura della Corte.
Infatti, è tale da incidere limitando in termini assai gravi la funzionalità del delicato servizio

o
relativo all’iscrizione tempestiva quanto completa nei dati da inserire degli atti di ricorso

lm
direttamente depositati dalle parti, ovvero inviati per posta, con attività in gran parte
ancora da effettuare a mezzo di svolgimento manuale.

lie
Quindi, mediante una serialità di atti compiuti attraverso modalità operative manuali che,
peraltro, dato l’afflusso giornaliero di oltre cento parti ricorrenti, continuano ad avvenire in
ug
emergenza quotidiana costringendo il personale ivi addetto, senza ricambio ed attuale
decisivo aiuto della tecnologia, a sempre più logoranti giornate lavorative. Nello specifico, si
G
tratta di dover ancora compiere una molteplicità di adempimenti, per il deposito iscrizione
anche aventi natura fiscale, fonte di notevoli responsabilità sia per il personale direttivo che
di

per tutte le altre qualifiche professionali che ivi sono addette alla ricezione e dovrebbero
quantomeno poter percepire la c.d. “indennità di sportello” ovvero misura equivalente415.
tu

Da almeno cinque anni, la media mensile dei depositi “direttamente effettuati” presso le
iS

strutture dell’Ufficio nazionale si attesta sulle 2.400 unità, circa 100 giornaliere, mentre il
totale complessivo annuale sfiora e ormai supera il numero di 30.000, come avvenuto a fine
gl

2018, fascicoli oggetto d’iscrizione. Numeri che, nell’anno decorso, sono stati molto più
elevati considerato che la media quotidiana è salita fino a 120/125 unità, e quella mensile
de

ha superato i 3.000 ricorsi depositati, configurando il record storico finale di 36.881 che si
rischia di superare alla fine di quello corrente.
ità

Allora, visto che, come si è scritto in precedenza, per ciascun ricorso presentato, sono
necessariamente da compiere, in stretta sequenza temporale di attività, una pluralità di
rs

controlli sugli atti, comprese le antiquate, plurime, timbrature ad inchiostro. Adempimenti


obbligati, anche fiscali, tutti poi da formalizzare con inserimento manuale dei dati negli
ive

spazi dedicati del sistema elettronico - Sic civile - in uso presso la Corte.
Inoltre, deve poi considerarsi che avverso il ricorso presentato, la controparte processuale
Un

415
Ovvero con denominazione equivalente che, invece, ad essi non viene riconosciuta.

179
i
interessata può replicare presentando, nei termini, una difesa che può essere semplice

n
costituendosi (senza richieste) mediante un atto di controricorso416 che, a sua volta, potrà

co
assumere in alcuni casi, le forme, più complesse, di una impugnazione incidentale417 rivolta
avverso altra parte decisoria, ma non impugnata dalla prima (ricorrente principale),

ar
e contenuta nel medesimo provvedimento. In seguito, sono possibili altri casi di deposito,

M
quelli relativi, qualificabili come “atti successivi”, collegati ai precedenti nel procedimento.
Quali: le cartoline di ritorno delle notificazioni effettuate, le ricevute e quietanze di attività

o
successive, oppure le sentenze collegate o istanze fra le quali quelle di adesione ai benefici

lm
fiscali (condono). Comunque, si tratta di atti e documenti oggetto di deposito successivo.
Inoltre, devono essere iscritti i ricorsi per i vari tipi di revocazione presentabili e quelli

lie
proposti per la correzione di errori materiali contenuti nel testo delle sentenze pubblicate.
Questi rappresentano casi “straordinari” pure significativamente in aumento numerico,

ug
poiché il notevole incremento di definizione dei ricorsi comporta, per naturale
conseguenza, una maggiore possibilità per l’estensore di commettere errori nell’esame
G
dell’impugnazione o nel testo dei provvedimenti decisori.
Risalta, con immediata evidenza, come la descritta situazione di difficoltà trascinandosi
di

ormai da oltre un decennio produca danni economicamente valutabili alla giustizia italiana.
Così come continua a produrre dei gravi disservizi all’utenza professionale composta dagli
tu

Avvocati e i loro collaboratori, con ricaduta negativa sui cittadini rappresentati. Un fatto
che, in conseguenza, contribuisce ad offuscare gravemente l’immagine complessiva della
iS

Corte di Cassazione nella fase iniziale del procedimento giurisdizionale, senza aversi colpa
del (poco) personale ivi in servizio.
gl

Infatti, quella che si è appena raffigurata e descritta nei particolari costituisce una delle
de

problematiche “ultra decennali” irrisolte o neppure affrontate, per la verità, configurando


una situazione che incide in negativo sull’Ufficio giudiziario nazionale.
Laddove, rappresenta dato disfunzionale, assolutamente critico ed inficiante dalla base, cioè
ità

dagli inizi procedimentali le attività devolute all’Ufficio depositi e iscrizioni dei ricorsi fatto
che si riverbera in negativo poi sull’intero procedimento civile della Corte:
rs

- un’altra situazione che sarebbe doveroso finalmente affrontare in modo risolutivo.


ive

UNA SEMPLICE SOLUZIONE TRANSITORIA.

416
Come previsto dall’art.370 del Codice processuale civile.
Un

417
Nel caso, attraverso la previsione normativa dell’art. 371 del Codice di procedura civile.

180
i
In particolare, per salvare il sistema con vantaggio comune per uffici e parti interessate, si

n
potrebbe adottare subito un’elementare soluzione organizzativa da attuare per i prossimi

co
cinque/sette anni, ovvero coprendo quel periodo di tempo che prevedibilmente risulterà
ancora necessario ai tecnici dell’informatica giuridica per l’estensione integrale delle forme

ar
del processo telematico civile al giudizio di Cassazione. Si tratta in sostanza della medesima

M
soluzione codificata nel primo comma dell’art.582 del Codice di procedura penale, applicata
in quel rito, laddove si consente che: “..l’atto di impugnazione è presentato…..nella

o
cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato…”418.

lm
Mentre si ritiene non applicabile al settore civile la ulteriore possibilità consentita, sempre
nel processo penale, dal secondo comma della norma citata, ossia quella, per le parti, di

lie
depositare l’impugnativa presso altra e diversa Cancelleria di Tribunale o Corte.

IL DEPOSITO “FUORI SEDE” (ANCHE) PER I RICORSI CIVILI E TRIBUTARI.


ug
Nella specie, si tratta di quella realizzabile introducendo una modifica strutturale al testo
vigente dell’art.369 del Codice processuale civile, cambiando parte della norma che prevede
G
le attuali modalità di richiesta del fascicolo d’ufficio ed il luogo fisico (Ufficio di Cancelleria o
di Segreteria dell’organo giudicante in appello) di deposito del ricorso: un adempimento
di

che con le medesime formalità, oneri di allegazione documentali e termini processuali,


tu

verrebbe effettuato presso le Corti di appello, oppure, per il contenzioso erariale, negli uffici
delle Commissioni tributarie regionali “emittenti” il provvedimento reso in secondo grado.
iS

Quindi, un deposito effettuato direttamente presso gli uffici dell’organo giudicante da cui
promana la sentenza impugnata con il ricorso. Con la modifica proposta, resta invariata la
gl

fase procedimentale successiva che si attua con la trasmissione “programmata”419 fra i due
de

Uffici giudiziari dell’impugnazione, dei necessari atti e documenti collegati ed unitamente al


fascicolo d’ufficio e a quelli di parte, alla Corte di cassazione.
Per farlo si deve procedere alla modifica della corrispondente norma delle disposizioni
ità

attuative del Codice di rito, pur trattandosi di modifica processuale transitoria e valida fino
all’introduzione integrale del processo telematico.
rs

IL DEPOSITO “FUORI SEDE” DEI RICORSI CIVILI - TRIBUTARI.


ive

418
Si veda il testo dell’art.583 del Codice di procedura penale.
419
Ovvero, nella quantità e tempistica periodica degli atti opportunamente concordata fra l’Ufficio
Un

“emittente” e la Corte “destinataria”.

181
i
In specie, si propone la possibilità che il deposito dei ricorsi per Cassazione avvenga, come

n
previsto per l’invio alla Corte degli atti d’impugnazione dall’omologo Codice processuale

co
per il settore penale, direttamente presso l’Autorità giudiziaria di merito:
a) quindi, davanti all’ufficio di Cancelleria, oppure di Segreteria, quando aventi un oggetto

ar
tributario, della struttura giurisdizionale “emittente” il provvedimento impugnato.

M
In genere, per le Sezioni ordinarie, si tratta delle ventisei Corti di Appello esistenti420, salvo
la previsione di alcune Autorità speciali, quali la Sezione disciplinare magistrati del C.S.M.

o
od il C. N. F. e gli altri organismi disciplinari relativi ad iscritti in Albi professionali o ancora,

lm
la Corte dei conti, il Consiglio di Stato421, il Tribunale superiore delle acque pubbliche, la
Corte Costituzionale e altri. In questi, le modalità potrebbero restare quelle tradizionali422.

lie
Mentre, nel settore specifico del contenzioso erariale gli organi “emittenti” che inviano le
impugnative in Corte risultano quasi sempre le C.T.R. le Commissioni tributarie
Regionali423. ug
punto, la presente proposta consiste nel propugnare una modesta riforma dell’attuale
Sul
G
norma processuale, e di quella collegata per l’attuazione, un fatto possibile “a costo zero”
che avrebbe il contemporaneo pregio di riuscire ad avvantaggiare concretamente l’opera
di

professionale degli avvocati difensori dei ricorrenti, diminuendo pure gli oneri di studio.

Vantaggi per tutti gli operatori interessati e per gli uffici della Corte
tu

Un effetto di sicura verificazione, e con riverberi positivi sui costi gestionali dell’attività
iS

defensionale che diminuirebbero per i rappresentati, vista la sopravvenuta inutilità della


storica figura del difensore c.d. “domiciliatario” in Roma e delle altre spese collegate. Inoltre,
gl

la modifica proposta avrebbe un notevole effetto di alleggerimento di attività sulla struttura


de

amministrativa della Corte di legittimità quanto, infine, un importante riscontro positivo di


natura processuale. All’esito, liberando la struttura della Cancelleria centrale civile della
Corte da una massa di attività e da una moltitudine di carte quotidianamente da prendere in
ità

deposito, iscrivere, verificare fiscalmente e fascicolare. Per poi completare manualmente il


contenuto del fascicolo effettuando l’inserimento degli atti successivi secondo le scansioni e
rs

420
Cui si uniscono le tre attuali Sezioni distaccate di Corte di appello.
ive

421
Sono impugnabili per esclusivi motivi di legittimità le decisioni di rigetto dei ricorsi straordinari rivolti al
Capo dello Stato che sono istruiti e decisi, in unica istanza, dal Consiglio di Stato.
422
Anche in considerazione del loro ridotto numero annuale.
423
Le Commissioni regionali sono venti, come le città capoluogo delle Regioni, oltre alle sedi delle Sezioni
Un

distaccate costituite in molte delle città capoluogo di Provincia.

182
i
nei tempi processuali previsti dal codice di rito, oltre ad effettuare le dovute verifiche dei

n
contenuti erariali dei medesimi. Inoltre, fra i principali vantaggi “reali” dell’innovazione

co
procedimentale qui proposta deve ricomprendersi, in favore della struttura complessiva
della Corte, la stessa necessità di ulteriore esistenza di un grande Archivio di deposito

ar
corrente per la Cancelleria centrale civile. Una esigenza ormai, da anni, abnorme424 di

M
spazio che attualmente resta essenzialmente collegata proprio ai tempi processuali
diversificati, richiedenti mesi, nel deposito dei contro-ricorsi, degli incidentali come degli

o
atti definiti successivi425.

lm
In effetti, ove questi arrivassero già completi dagli uffici delle Autorità di merito, il
vantaggio temporale che si può ottenere, a partire dall’iscrizione programmata del

lie
fascicolo in poi426 consisterebbe per la Corte nel guadagnare, in media, oltre cinque
mesi rispetto al dato temporale attuale di pendenza complessiva dei ricorsi: come si

ug
vede trattasi di un fattore temporale molto significativo.
Così, si porrebbe adeguato rimedio ad una situazione critica, laddove non si riesce a gestire
G
la multiforme attività quotidiana che, da oltre un decennio, in assenza di personale, sempre
più carente, come di diversa e più efficiente organizzazione delle attività o di tecnologie
di

risolutive applicabili, continua ad alimentare una grave situazione di crisi. Nel particolare,
che provoca quotidianamente lunghe code in attesa dello svolgimento degli adempimenti
tu

relativi e situazioni tali da suscitare le giuste proteste giornaliere dell’utenza che affollano
gli sportelli, ove si effettua il deposito. In tal modo, da anni, dando una prima immagine del
iS

tutto negativa delle capacità operative della Corte di legittimità, fatto che crea inefficienza,
oltre a provocare il crescente logorio psico-fisico del personale amministrativo giudiziario,
gl

ivi addetto, e costretto ad operare con modalità antiquate, manuali e cartacee, in numero
de

insufficiente, peraltro che non è neppure possibile avvicendare.


Invece, l’intervento auspicato e perfettamente realizzabile in tempi brevi consentirebbe di
riutilizzare circa dieci dipendenti della Corte presso altri settori attualmente altrettanto
ità

carenti della stessa. Inoltre, di certo, a poter meglio impostare, velocizzandolo, il rapporto
funzionale intercorrente con la Sesta sezione civile quale componente giurisdizionale cui la
rs
ive

424
E purtroppo sempre crescente.
425
Attualmente si verifica una permanenza media degli atti depositati presso la Cancelleria centrale civile
(settore Aula Pietrostefani) pari a circa 10 mesi.
426
I flussi di arrivo dagli Uffici emittenti, come avviene nel settore penale, potrebbero essere infatti
Un

concordati fra la Corte e gli altri Uffici giudiziari che “inviano” le impugnazioni.

183
i
quasi totalità dei ricorsi neo iscritti vanno trasmessi per competenza interna427. In effetti,

n
con la modifica qui proposta, alla Struttura incaricata dell’esame preliminare potrebbero

co
essere inoltrati subito, ovvero entro una tempistica di pochi giorni, i fascicoli di ricorso
pervenuti. Dovrà opportunamente considerarsi che questi sarebbero inviati già completi e

ar
ordinati negli atti, dopo la scadenza dei termini procedimentali maturati presso di essi, a

M
cura degli Uffici giudiziari o tributari di merito. Quindi, registrati appena pochi giorni dopo
il loro arrivo, mediante una molto più semplice attività di verifica della consistenza degli

o
atti trasmessi. Ottenendo un vantaggio innegabile anche sotto il profilo degli eventuali

lm
obblighi tributari ancora da rilevare, per quanto di competenza, effettuandone poi la
tempestiva iscrizione degli atti nel Registro generale della Corte428.

lie
Inoltre, configurandosi un ulteriore vantaggio pratico per la struttura dell’Ufficio nazionale,
poiché, seguendo tale via, si consentirebbe una diversa e più produttiva assegnazione di

ug
alcuni capienti locali della Corte429 attualmente occupati dalla massa cartacea temporanea
di atti, diversificata nei tempi di deposito, da dover custodire nella Cancelleria centrale (da
G
riunire nel fascicolo di ricorso), in favore della struttura della Sesta sezione civile, onde
migliorarne funzionalmente, come nei tempi occorrenti, l’attività di esame preliminare.
di

Oltre ai vantaggi operativi si otterrebbe un importante aspetto positivo relativo alla


riduzione dei tempi complessivi di pendenza del ricorso presso la Corte: un periodo
tu

pari a cinque e più mesi. Fatto che comporta analoga ricaduta favorevole sui dati di
decorrenza del “termine ragionevole di giudizio” prescritto dalla Corte della CEDU
iS

che, seppure di durata non sanzionabile nel settore specifico della giurisdizione
tributaria, tuttavia, incide negativamente sul complesso statistico del Settore civile.
gl

Sempre riguardo al problema in oggetto, sono, in aggiunta, possibili diversi altri interventi
de

per apportare utili modifiche ad aspetti organizzativi relativi al controllo degli atti ed alla
migliore gestione degli aspetti erariali collegati ai ricorsi. Ivi ricompresa, per tempestività
premiante, l’immediato avvio della procedura di recupero dei “crediti giudiziari” qualora
ità

427
Con il nuovo sistema in effetti basterebbero pochi giorni per l’inoltro alla Sesta Sezione civile.
rs

428
Resterebbe la competenza centrale all’iscrizione unicamente per i casi di ricorso attribuiti dalle leggi
alla diretta competenza delle Sezioni unite civili: Giudici di altre giurisdizioni, anche speciali, delle acque
ive

pubbliche, della Sezione disciplinare del C.S.M. e del C.N.F. con gli altri Consigli ed Albi professionali
previsti.
429
In particolare, si tratta della c.d. “Aula Pietrostefani” un ambiente di grandi dimensioni ubicato al piano
terra dello storico Palazzo di giustizia, in posizione centrale, attualmente adibito ad Archivio di formazione
Un

del fascicolo in attesa delle varie scadenze processuali degli atti.

184
i
essa si dimostri necessaria e, allo scopo, tanto potrebbe realizzarsi modificando parti, di

n
certo non essenziali, del “Testo unico sulle spese di giustizia” operando in collaborazione

co
funzionale con l’Agenzia delle entrate (il cui Ufficio, per stretta necessità progettuale, è
necessariamente da ricostituire in Corte) ed il neo istituito Nucleo della Guardia di Finanza,

ar
oltre, per le fasi di esecuzione dei recuperi dei crediti giudiziari, al personale degli Uffici

M
N.e.p. Comunque, la prima proposta di modifica normativa, quella relativa al deposito “fuori
sede” dei ricorsi rivolti alla Corte si rende possibile da subito infatti basta volerla inserire in

o
un testo normativo, anche di bilancio, non comportando alcun onere erariale o previsione di

lm
spesa strutturale riguardando modifica di parte del testo degli artt.369 e seg. del Codice
processuale civile. Mentre, nella sede amministrativo regolamentare dei relativi servizi, la

lie
proposta prevede semplici modificazioni parziali di norme secondarie, queste ampiamente
superate da tempi e tecnologie, relative ai registri di Cancelleria e di Segreteria necessari;

ug
ove, peraltro, questi sono già adottati ed in uso presso le Corti di Appello e le omologhe
Commissioni tributarie regionali.
G
In buona sostanza, si tratta di dover modificare una parte specifica di Repertori e registri di
Cancelleria430 esistenti ed utilizzati presso quegli organi giurisdizionali di Appello, sui quali
di

effettuare l’annotazione degli estremi delle impugnazioni che siano state proposte avverso i
provvedimenti giudicanti emessi. Quindi, rispetto a quelle presentate per il giudizio della
tu

Corte da inviare in Cassazione, previa annotazione su registri che, allo scopo, occorre solo
parzialmente modificare per la necessità, in quanto istituiti ed in uso presso le Cancellerie
iS

sia delle Corti di Appello che degli uffici di Segreteria delle Commissioni tributarie, in specie
Regionali. Presso queste ultime, in termini analoghi nelle funzioni di supporto documentale
gl

rispetto alle strutture amministrativo giudiziarie per l’attività degli organi giurisdizionali
de

giudicanti “emittenti”. Nel sistema qui proposto, gli “uffici di merito”, Corti distrettuali o
Commissioni tributarie che siano, devono poi provvedere all’invio “programmato” degli atti
necessari. Ovvero, di quelli strettamente resi funzionali all’esame giurisdizionale devoluto
ità

all’organo di legittimità431 chiamato ad operare quale “Giudice della sentenza” oggetto di


ricorso, e non del “caso giudiziario” già due volte esaminato “in fatto”. Ovviamente, restano
rs

salve le richieste integrative che possono essere decise dai collegi giudicanti ed inoltrate
ive

430
Oppure di Segreteria.
431
Infatti, i flussi in entrata (iscrizioni) potrebbero essere coordinati nei tempi, oltre che nelle modalità
dell’invio, accordandosi, con sistema condiviso, rispettivamente con le Corti di Appello e le Commissioni
Un

Tributarie Regionali “emittenti”.

185
i
successivamente dalle Cancellerie della Corte: leggasi, effettiva trasmissione del “fascicolo

n
d’ufficio”. Allora, tornando al proposto profilo di possibile nuova organizzazione interna

co
dei servizi giudiziari resi dal personale a supporto della giurisdizione, in Corte, occorre
valutare appieno le innovative possibilità processuali offerte all’ufficio nazionale dalla

ar
normativa riformatrice, introdotta nel 2016, attraverso le disposizioni della legge n.197. In

M
particolare, nella parte dispositiva laddove, considerate le circostanze di duratura
emergenza in essere, presso la Corte, sono state previste le funzioni giudicanti per

o
magistrati di diversa qualifica e anzianità aventi provenienza giudiziaria dal merito, in

lm
aggiunta a quelle dei Consiglieri. Quindi, attribuendo le nuove a altrettanto qualificati
soggetti di magistratura che in anni recenti, per esigenza funzionale, con diversa qualifica e

lie
denominazione professionale, sono stati selettivamente chiamati ad operare in Corte. Una
destinazione sviluppata attraverso una “procedura titolata”, in specie consistente in un

ug
concorso di secondo livello, a svolgere specifiche attività di collaborazione giudiziaria in
specie presso l’Ufficio del Massimario, con la qualifica di Assistenti di studio. Inoltre, sia
G
pure sotto il diverso profilo della stabilità dell’attività giurisdizionale di ogni Ufficio
giudiziario, in specie, quelli ora più scoperti che sono quelli di merito, di primo e secondo
di

grado giudicante, appare auspicabile consentire la permanenza in servizio dei magistrati


oltre gli attuali limiti di età per gli anni successivi al 2019/2020: provvedimento che
tu

potrebbe applicarsi a tutti quelli attualmente in servizio. Al riguardo sarebbe poi


opportuno portare, nelle vie ordinarie di legge, il limite anagrafico di permanenza in
iS

servizio dei magistrati fino al compimento del 72.mo anno di età, come sembrava potesse
già avvenire, ai sensi di un impegno del precedente Esecutivo con norma emendativa
gl

inserita nella Legge di stabilità, per l’anno 2018.


de

Ma, così poi non è stato.


ità
rs
ive
Un

186
i
IL VALORE COMPLESSIVO DEL CONTENZIOSO TRIBUTARIO IN CORTE.

n
co
Nelle successive fasi della presente analisi espresse sempre con un obiettivo propositivo,
progettuale, migliorativo, al fine precipuo di supportare decisivamente quanto si propone,

ar
con il concreto conforto dei dati, negli aspetti focali seguenti della Relazione, daremo conto,
analiticamente, del valore che può assume, a livello nazionale, l’attività svolta dall’Organo

M
giudicante di legittimità, posto al vertice del nostro sistema giudiziario. In particolare, si
tratta di cifra economica vicina o superiore, dagli ultimi calcoli, ai 50 miliardi di euro di

o
“controvalore” di copertina; cioè rispetto al dichiarato, in relazione alle cause iscritte del

lm
solo contenzioso erariale da dover decidere presso la S.C. di Cassazione.
Una entità equivalente ai 50 miliardi di euro rappresentativi del valore complessivo

lie
assunto nel 2017, e nell’anno successivo, dai ricorsi decisi nelle “sedi di merito” dalle
Commissioni tributarie.
ug
Per questo motivo si tratta di rendere ancora meglio evidenti, rispetto alla loro obiettiva
rilevanza assoluta, gli aspetti economici che costituiscono il reale quadro di riferimento
G
delle attività giurisdizionali svolte dalla Corte, quale organo nazionale di giustizia.
Premesso, doverosamente, che il valore costituzionale della giurisdizione è inestimabile,
di

quale garanzia di sistema dei cittadini in qualunque suo aspetto di attività, pur tuttavia, si
deve ora passare all’analisi ragionata di numeri e cifre negli aspetti comprensivi di un
tu

intero sistema giudiziario.


iS

In altre parole, attraverso lo studio comparativo dei relativi dati statistici di raffronto che
concorrono a dimostrare l’importanza funzionale svolta, anche sotto tale essenziale profilo
gl

economico e quindi nell’interesse “attivo” delle poste del bilancio dello Stato, dall’Ufficio
giudicante nazionale, la Corte, un organo posto, per espressa previsione delle norme della
de

Costituzione432, al vertice funzionale del nostro ordinamento giudiziario.


Infatti, le somme correlate alle attività sia amministrative che giurisdizionali della Corte,
ità

come a breve sarà illustrato nell’elaborato, si dimostrano, “in concreto”, impressionanti


nella (loro) entità economica complessiva restandolo anche quando siano analiticamente
rs

disaggregate per cespiti. Pertanto, saranno sorprendenti per alcuni o per molti433 i dati
economici, rappresentativi della entità numeraria, raggiunti dal settore giudicante civile
ive

432
Il riferimento è all’art.111, sesto, settimo ed ottavo comma, della nostra Carta costituzionale.
Un

433
Ma, essi non lo sono di certo per gli addetti ai lavori.

187
i
della Corte: in particolare, da quelli indicativi dei “valori economici correlati” propriamente

n
assunti dal contenzioso tributario divenuto di massa nel grado di legittimità.

co
“Una manovra finanziaria si nasconde nell’arretrato civile tributario della Corte”

ar
Infatti, sotto il profilo statistico, si tratta certamente di “grandi numeri” tali da meritare di

M
essere adeguatamente sottolineati in assoluto e, in primo luogo, per motivi generali di
economia nazionale, oltre che per gli aspetti di contabilità di Stato collegati e di competenza
delle poste del Bilancio pubblico. Quanto, sotto altro essenziale profilo, ai concreti fini della

o
tempestività di avvio e conseguente migliore efficacia delle attività necessarie per il loro

lm
eventuale, successivo, recupero erariale: quando, a seguito dell’esame (ultimo) svolto in
Corte, divengano “titoli giudiziari definitivi”.

lie
Infine, quale argomento concretamente aggiuntivo rispetto a quelli precedenti, quando
esaminato sotto la specie delle sussistenti quanto “reali” possibilità di “auto finanziamento
ug
strutturale” che attraverso di esse, prendendo la forma di molteplici “progetti di attività”,
possono essere da subito avviati presso il Giudice di legittimità.
G
Così come, contestualmente, essi potranno prendere avvio in tutti gli altri ambiti giudiziari
di livello distrettuale rientranti nella competenza delle Corti di Appello e loro Sezioni.
di

Allora, scendendo più nel particolare della relativa analisi progettuale, si tratta di attuare
tu

tutte le possibili azioni virtuose (in inglese, best practices) attraverso la ricerca di ulteriore
efficienza nelle attività iniziali del procedimento presso l’organo giudicante di legittimità
iS

che sono da rendere “centrali” agli esiti del recupero erariale delle relative somme.

Le attività di richiesta e “recupero” dei pagamenti attivabili presso la Corte


gl

In altri termini, si tratta di compiere subito quelle azioni ed attività preliminari finalizzate
de

all’entrata effettiva, ovvero all’incasso in concreto, di somme tanto consistenti relative ai


crediti giudiziari quando cespiti definitivamente “confermati” in esito al giudizio superiore.
ità

In specie, di quelli geneticamente “propri” del processo di Cassazione, negli aspetti che
saranno approfonditi sia nell’ambito del settore civile che penale di attività della Corte.434
rs

434
Si ricorda che in occasione della Conferenza organizzativa sulla Giustizia tenutasi nel marzo 2016,
ive

presso la Corte di cassazione, l’allora Procuratore Generale aggiunto della Repubblica presso la S.C.
Vincenzo Geraci ha presentato una proposta relativa ad un progetto di recupero dei crediti giudiziari ed in
specie delle “sanzioni disposte in favore della Cassa delle ammende”. Nella specie, come sappiamo, si
tratta di una misura processuale sanzionatoria irrogata dai collegi penali giudicanti alle parti ricorrenti,
Un

ravvisandone colpa nella presentazione, ex art. 616 del C .p. p. e che, nel solo anno 2015, ha raggiunto

188
i
Quindi, per delineare il discorso progettuale in tale specifica direzione di remunerazione,

n
rispetto al compendio in esame, oltre che per addizionare con esattezza le diverse poste di

co
bilancio relative agli istituti, qui trattati, risulta necessario esaminare, nei dettagli, il quadro
complessivo di attività amministrativo - giurisdizionali svolte dalla struttura dell’organo

ar
giudicante di legittimità. Pertanto, a compiere specifiche analisi, trattandosi di un quadro

M
tecnico cognitivo che, ai ricercati fini propositivi, viene ad essere meglio illustrato dalle cifre
miliardarie indicate nella sintesi rappresentativa data dalle entità numeriche essenziali. Di

o
seguito, procedendo nell’elaborato a compiere “analisi diversificate per oggetto” grazie alle

lm
quali potrà chiaramente comprendersi l’effettiva importanza contabile che assumono, a
livello di entrate in ambito nazionale, i dati economici corrispettivi presi in esame nella

lie
seguente rassegna. Si tratta, per essere precisi, di quelli relativi al valore dei “cespiti attivi”
considerati per l’ultimo quinquennio di attività rispetto all’entità economica complessiva

ug
degli atti “propri” del contenzioso tributario di legittimità: cioè, di quelli generati in Corte.
Scendendo, successivamente, nei particolari all’analisi seguente questa deve prendere avvio
G
contestualmente al procedimento amministrativo giudiziario erariale di verifica del valore
degli atti: sul “dichiarato” dalle parti pubbliche, e private, in sede d’iscrizione dei relativi
di

ricorsi435. Quindi, nel caso, si tratta di una importante attività tecnico professionale svolta
nelle diverse fasi del procedimento giudiziario dal personale amministrativo in servizio
tu

presso la Corte di legittimità, successivamente sviluppato in concreto “per il recupero” da


quello di Appello, necessaria a verificare le possibilità di azione immediata: con la richiesta
iS

di pagamento.
gl
de
ità
rs
ive

l’entità di 38 milioni di euro divenuti più di 50 nel 2016 ed anni successivi. Con una cifra di applicazione
che, per gli ultimi cinque anni di attività della Corte di Cassazione, sale complessivamente a ben oltre i
200 milioni di euro. Deve dirsi che gli importi relativi rimangono quasi integralmente da recuperare.
Un

435
Che rappresenta, prudenzialmente, il criterio guida seguito nel calcolo dallo scrivente.

189
i
IL VALORE DEI RICORSI ISCRITTI NEL TRIENNIO 2015 - 2017.

n
co
Nel settore civile della Corte, nello specifico dei numeri, sono stati 11.317 i ricorsi tributari
iscritti nel periodo corrente dal 1 gennaio - al 31 dicembre 2015, rispetto ai 29.966 civili

ar
complessivi. Si tratta di un dato che, in base ai numeri statistici ufficialmente pubblicati nei
repertori del “Sistema Sic civile” della Corte di legittimità, ha rappresentato436 un valore

M
complessivo di ben 7.6 miliardi di euro. Mentre, nel successivo anno, 2016 i ricorsi erariali
iscritti sono stati 11.303, poco meno, rispetto a 29.673 civili ma il loro valore complessivo

o
documentale, anche nel dato medio di consistenza, è aumentato di oltre un miliardo.

lm
Per l’anno successivo, il 2017, nel consuntivo economico, sono stati raggiunti dati ancora
superiori in considerazione l’aumentare del valore medio delle iscrizioni sia in relazione ai

lie
contributi unificati versati come alle cifre corrispettive agli oltre 30.300 ricorsi depositati,
pervenuti e iscritti, 11.378 dei quali erano tributari.
ug
Infine, per l’anno appena trascorso, il 2018, tendendosi e poi conseguendo il record storico
assoluto delle iscrizioni, ovvero giungere oltre quota 36.000 ricorsi, risulta conseguenza
G
naturale la previsione “in ulteriore aumento” dei valori d’iscrizione.
Deve essere qui ricordato che quei numeri di riferimento vengono specificamente distinti
di

mediante indicazione nelle “tabelle proprie” degli elaborati statistici pubblicati sul Sistema
informativo civile della Corte, per fasce crescenti di valore, oltre all’indicazione geografica
tu

regionale di provenienza delle impugnative, distinta per Commissione tributaria regionale.


iS

Rispetto alle Autorità giurisdizionali tributarie “emittenti” il provvedimento impugnato, in


assoluta prevalenza, costituite dai collegi giudicanti delle Commissioni tributarie Regionali
gl

e rispettive Sezioni distaccate, le oltre quarantamila sentenze di merito impugnate, con


ricorso, nel quinquennio del riferimento temporale assunto: 2012-2016. Per le quali, una
de

volta sommato il valore costituito dagli oltre 42.400 ricorsi iscritti nel periodo si raggiunge
una cifra pari ad oltre: 23.8 miliardi di euro. Infatti, alla chiusura statistica del 2016 come
pure per il successivo anno, i dati esaminati indicano un valore degli atti iscritti maggiore,
ità

per ciascuno, corrispondente a circa 9 miliardi di euro, restandosi in attesa di più esatta
elaborazione ove restano meglio da conteggiare il 2017 ed il 2018. Tuttavia, rispetto a oltre
rs

11.000 iscrizioni di ricorso effettuate nell’anno di riferimento, attraverso un dato cognitivo


ive

che resta da unire a quello dell’aumentato valore medio delle impugnative presentati alla
Corte. In effetti, la linea tendenziale relativa ai casi depositati, ancora per il corrente anno e
Un

436
In quanto sono ancora quasi tutti da dover decidere.

190
i
dopo i numeri record raggiunti nel 2018 sia tale da far verificare un ulteriore, notevole,

n
innalzamento del valore del contenzioso tributario da trattare, rispetto alla precedente

co
annualità. Laddove, la tendenza accrescitiva dei depositati in materia di contenzioso
erariale ed internazionale, in precedenza delineata, è ampiamente proseguita nei numeri.

ar
Così confermando, negli incrementi generati, la ricordata dinamica in aumento, peraltro

M
fenomeno costante nell’ultimo biennio con una cifra economica finale intorno ai 10 miliardi.
In definitiva, il dato quinquennale di valore correlato si attesterebbe oltre i 50 miliardi di euro.

o
IL VALORE DEI PROCEDIMENTI TRIBUTARI DEFINITI: dal 2015

lm
Si deve ora considerare che, ai fini del raffronto statistico da effettuare, rispetto ai 6.390
provvedimenti decisori oggetto di pubblicazione nell’annualità 2015 il risultato economico

lie
posto a riscontro delle definizioni giudicanti nella medesima annualità era stato pari ad
euro: 4.399.083.896.
ug
Nello specifico di quanto giudicato, poi, la percentuale di decisioni favorevoli alle parti
pubbliche ricorrenti, resistenti o intervenute nel giudizio di legittimità, quell’ anno, aveva
G
superato il 60% di quelle complessivamente emesse in Corte. Anche sotto quest’ultimo
aspetto, i saldi finali numerari dati dai conteggi statistici effettuati hanno determinato che,
di

con oltre 2.000 provvedimenti decisori deliberati in più, il corrispettivo del controvalore
tu

definito, per il 2016, abbia assunto una rilevanza economica di circa: 6 miliardi di euro.
Comunque, si tratta di una entità largamente poi superata. Comunque, si tratta di una entità
iS

largamente superata in termini di attività ed economici correlati negli anni ancora


successivi, 2017e 2018, laddove inoltre sono stati quasi analoghi nella misura alla
gl

sommatoria complessiva del contenzioso deciso in senso favorevole alle parti pubbliche
de

ricorrenti e contro-resistenti, in particolare statali. Tanto poiché la percentuale indicata


degli esiti positivi pubblici avuti(si) a consuntivo del precedente 2015 risulta esser stata
sostanzialmente confermata nel successivo 2016, nel mentre, è stato lievemente meno
ità

favorevole, solo in relazione alla ricordata proporzione, nell’anno 2017. Un aspetto che
vedremo nelle relative analisi da svolgere per il 2019.
rs

La serie storica nel valore dei provvedimenti tributari decisi: analisi degli anni
ive

2012- 2015.

Si deve rilevare come il saldo contabile finale, per l’anno 2016, sia stato relativo a 27.589
Un

provvedimenti complessivamente emessi e, fra questi, oltre 8.500 sono stati quelli aventi

191
i
natura di contenzioso erariale. Più nello specifico, i ricorsi definiti e pubblicati dalla S. C. nel

n
periodo quadriennale sopra indicato sono stati n.27.159 solo “in materia tributaria” (pari a

co
6.790, in media, per anno)437 assumendo un controvalore complessivo del giudicato
specifico pari ad oltre: 12 miliardi di euro.

ar
Ora, nel nuovo anno 2019 attendiamo di poter analiticamente annotare “a consuntivo” i dati

M
economici di chiusura del biennio 2017/2018 che, comunque, si confermeranno per essere
molto corposi.

o
IL VALORE DELLE CONDANNE IRROGATE IN DISPOSITIVO.

lm
Si procede, di seguito, a compiere una particolare analisi statistica che peraltro non è stata
mai effettuata in precedenza, sempre con specifico riferimento alla Sezione tributaria, ma,

lie
più in generale, da poter estendere al complessivo settore civile della Corte. Infatti, in base
ai risultati della propria attività forense presso i Giudice di legittimità come periodicamente
ug
resi noti dall’Avvocatura dello Stato, a mezzo delle proprie Relazioni annuali, si può rilevare
il dato complessivo di valore che assume l’entità economica delle “condanne alle spese”
G
adottate in Corte mediante i dispositivi resi in favore delle parti pubbliche almeno nel
settore civile - tributario.
di

In effetti, si tratta delle somme statuite a termini del dispositivo giudicante assunto dai
tu

collegi della Corte applicando l’art.91 e più raramente 96, del Codice processuale civile per
sanzionare la responsabilità, eventualmente anche aggravata, dei soggetti partecipanti al
iS

rito civile di legittimità. Ai fini del presente elaborato vengono prese in considerazione
unicamente a quelle disposte in favore della parte pubblica rappresentata, vincitrice nel
gl

contenzioso e, nella specie, principalmente all’Avvocatura erariale.


Si parla di cifra che raggiunge ormai stabilmente un valore annuale assai prossimo al
de

miliardo di euro.
In particolare, si tratta di quelle entità corrispettive liquidate nei provvedimenti decisori dai
ità

collegi giudicanti quali onorari ed accessori di spettanza, per legge, sia alle parti private che
a quelle pubbliche vincitrici del giudizio. In tal caso, queste ultime sono destinate nella
rs

successiva ripartizione remunerativa “in quota parte” prestabilita fra l’Amministrazione


finanziaria e l’Avvocatura dello Stato. Si ricorda che, le cifre relative a ciascuna specifica
ive

condanna alle spese statuita sono stabilite in base ai vigenti tabellari forensi rispetto al

437
Con la decisione degli oltre 9.000 ricorsi previsti per l’anno giudiziario 2018, (9.900 a consuntivo) la
Un

media valore per il quinquennio di riferimento, in conseguenza, si alzerà notevolmente.

192
i
valore del ricorso iscritto ed all’esito verificato dell’impugnazione. Quando sfavorevole alla

n
parte privata, viene deciso dal collegio giudicante in relazione al valore dichiarato in sede

co
d’iscrizione, nel dato confermato dagli Uffici della Corte addetti al deposito e nei termini
obiettivi della controversia erariale (o di altra materia) oggetto di decisione438. Tale attività

ar
di “verifica del valore” dichiarato dalle parti avviene, dapprima, ad opera della Cancelleria

M
centrale civile, in sede di deposito per l’iscrizione dell’impugnativa e, successivamente alla
decisione, da parte dei funzionari responsabili, in ciascuna Sezione di competenza, della

o
pubblicazione del provvedimento giudicante. Quindi, all’esito delle verifiche definitive.

lm
Poiché, in tal caso, sorge il “diritto dello Stato al recupero delle spese giudiziarie” con esatta
individuazione del “cespite recuperabile” certificato nella propria sussistenza contabile, in

lie
fatto e diritto, in sede di pubblicazione. Tanto avviene mediante la redazione di un apposito
prospetto denominato “foglio per il recupero crediti” compilato al fine di far procedere gli

ug
organi competenti alle conseguenti attività amministrative o all’esito, esecutive.
Gli uffici per il recupero dei “crediti giudiziari” delle Corti di appello.
G
In particolare, tali azioni sono attribuite per competenza funzionale all’Ufficio distrettuale
per il recupero dei crediti giudiziari costituito presso ciascuna delle Corti di Appello (organi
di

delle A.G. “emittenti del provvedimento impugnato”) in quanto destinatarie della restituzione
degli atti da parte dei funzionari responsabili degli uffici della Corte di Cassazione. Con
tu

questi ultimi, infatti, contestualmente alle attività relative alla fase di pubblicazione del
provvedimento decisorio e dopo aver ulteriormente verificato la situazione positiva o
iS

negativa del “diritto al recupero” redigono apposito prospetto contabile, nel quale devono
indicare tutte le somme che risultino dovute dalla persona del debitore giudiziario in favore
gl

dell’Erario. In maniera analoga a quanto avviene, in termini di risultato esattamente


de

opposti, in favore delle difese delle parti ricorrenti private nel caso di esito, per loro,
positivo verso le parti pubbliche “condannate”. Poiché, in tali ipotesi, dovranno avviare
dapprima in forme di richiesta, poi con azione autoritativa di recupero eventualmente da
ità

svolgere in forma esecutiva, nei confronti della parte processuale condannata alle spese, ai
sensi delle ordinarie normative civilistiche.
rs

Tuttavia, a tale proposito, deve essere ricordato che fra i diversi compiti sostanzialmente di
ive

natura tributaria imposti dalle normative vigenti, per obbligo, connesso all’esercizio delle

438
Anche dalle cifre dell’elaborazione di attività che si è riportata nel testo discende chiaramente
l’importanza strategica per la Corte dell’obiettivo di rendere più operativa e funzionale la Cancelleria
Un

centrale civile.

193
i
funzioni giudiziarie al personale amministrativo giudiziario. In specie, quello appartenente

n
all’Area professionale direttiva, in servizio nella Corte, rientrano quelle relative al “controllo

co
erariale di tutti gli atti” che siano stati ivi depositati. In particolare, il riferimento tecnico
è rivolto, in primo luogo, alle attività consistenti nell’asseverare o meno la veridicità

ar
dichiarativa che, ai fini del contributo, viene effettuata dalla parte ricorrente “principale od

M
incidentale” in relazione al valore dei ricorsi iscritti. Si tratta di un adempimento di verifica
che “a fini erariali” si svolge, in primo luogo, presso gli uffici della Cancelleria centrale civile,

o
in fase d’iscrizione, per essere poi concluso, come detto, attraverso l’attività finale compiuta

lm
dagli uffici di Cancelleria delle Sezioni giudicanti laddove viene pubblicato il provvedimento
decisorio. Effettuando un adempimento, di natura fiscale, compiuto in termini analoghi di

lie
attività sia quando il ricorso è depositato direttamente presso gli uffici addetti alla ricezione
in Corte che inviato, come anacronisticamente viene ancora consentito, per via postale, in

ug
plico raccomandato ordinario439. Quando, a seguito di apposita verifica, venga accertato
dall’Ufficio depositi civili, un importo maggiore del contributo dovuto all’iscrizione, rispetto
G
alla misura di quanto invece effettivamente corrisposto,440 dalla parte ricorrente sia
principale che incidentale, la verificata differenza di somma, in quanto non spontaneamente
di

versata, dovrà essere poi recuperata negli esatti importi dovuti a favore delle casse statali.

La fase di regolarizzazione degli atti a richiesta della Corte.


tu

Quindi, si dovrà avviare subito la prevista fase amministrativa di attività effettuata


iS

attraverso una preliminare richiesta di pagamento441: iniziativa necessaria per ottenere la


regolarizzazione contributiva. Mentre, in caso contrario, quando la Corte abbia inviato il
gl

439
In attesa della possibilità di invio telematico degli atti di ricorso nell’ambito del PCT e della completa
de

informatizzazione del processo civile di Cassazione, con quello che resta un obiettivo per il quale è
ragionevole dover prevedere ancora fra i cinque ed i sette anni di attesa. Nel frattempo, quasi tutto il
lavoro di Cancelleria avviene in forma cartacea e manuale.
ità

440
Secondo le vigenti tabelle, per l’anno 2017, nel caso dello scaglione di maggior valore, in sede di
deposito i ricorrenti non esentati dovranno essere corrisposti i seguenti importi in marche:
a) Contributo unificato, pari ad euro: 3.372;
rs

b) Contributo integrativo, pari ad euro: 200;


ed inoltre la c) Imposta di bollo pari ad euro: 27.
ive

Per un totale di euro: 3.599 per i ricorsi appartenenti allo scaglione del massimo valore dichiarativo. Un
importo che viene raddoppiato (fino ad Euro:7.198) nel caso di ricorso proposto in materia di contenzioso
specializzato relativo al diritto dell’impresa.
441
Quella che si può attuare, nella sede amministrativa, con l’atto di richiesta di pagamento degli importi:
Un

un tempo definito “invito bonario”.

194
i
prospetto contabile finale questo, dopo l’intervento eventualmente infruttuoso degli uffici

n
distrettuali di recupero delle “spese di giustizia”, diviene procedura funzionale al recupero,

co
in executivis, della relativa somma.

ar
Il “credito giudiziario”.

M
Si tratta infatti, di un cespite a quel punto da considerare “credito giudiziario” definitivo,
non recuperato dalle Corti di appello, e affidato all’esclusiva competenza dell’Agenzia delle
Entrate, mediante la sua struttura dedicata alla Riscossione attivabile anche in campo

o
giudiziario. Resta da segnalare un importante dettaglio in proposito, dato che, nel 2016,

lm
l’Ufficio per i depositi civili della Corte, dapprima attraverso le attività ricettive, di controllo
anche dei dati erariali, svolte in sede d’iscrizione, poi mediante quelle di successiva verifica

lie
dei valori dichiarati dalle parti compresa l’eventuale richiesta di regolarizzazione, abbia
contribuito a far incassare all’Erario, in via diretta, la notevole entità di oltre 29 milioni di
ug
euro, consistente in una cifra economicamente importante alla quale deve aggiungersi il
controvalore annuale di altri 10 milioni di euro.
G
Il “patrocinio a spese dello Stato” (difesa gratuita).
di

Questi ultimi sono quelli relativi al costo beneficiato dall’iniziale “prenotazione a debito”: un
tu

istituto normativo funzionalmente previsto per le spese di giudizio in favore delle parti
statali, di altre pubbliche, oppure, previa procedura di ammissione, per quelle private,
iS

certificate come “non abbienti”, con procedimento attivabile presso ciascuna giurisdizione
tanto in sede ordinaria che specializzata, compresa la fase giudicante in Corte.
gl

Per tali cespiti, a consuntivo dell’anno 2018 e soprattutto nel corrente 2019, le cifre relative
avranno un sensibile aumento sia, in generale, per la situazione di crisi economica del Paese
de

che amplia la platea dei possibili richiedenti il beneficio, poi, nello specifico, per un effetto
moltiplicatore correlato all’impressionante aumentare dei ricorsi presentati in materia di
ità

“protezione internazionale”.

Ricorsi in materia di protezione internazionale e benefici del gratuito patrocinio.


rs

Stiamo parlando, dell’annotazione prescritta per gli Uffici giudiziari ed apposta in base alla
ive

legge: “a credito erariale, condizionato all’esito giudicante del giudizio, per l’importo dovuto”
per i contributi che lo Stato, come le altre pubbliche istituzioni e enti equiparati, dovrebbero
Un

eventualmente versare quali parti processuali per attivare un giudizio in sede civile. Quasi

195
i
analogamente, a quanto avviene nei casi di concessione del beneficio statale del “gratuito

n
patrocinio” un istituto, di derivazione costituzionale442 previsto dalla legge per consentire

co
azione giudiziaria alle “parti private” che per reddito sono da considerare “indigenti”443 di
poter attivare una loro rappresentanza legale - senza sopportare spese - nelle diverse sedi

ar
giurisdizionali. Quindi, si tratta di una posta contabile statale “anticipata a debito” destinata

M
a restare sospesa, in quanto diritto da poter verificare, successivamente, rispetto all’esito in
concreto avuto, fino alla eventuale definizione del giudizio di legittimità in Cassazione, dal

o
ricorso “beneficiato”. Un’annotazione dovuta rispetto alla documentazione presentata che

lm
viene compiuta dai responsabili degli Uffici di Cancelleria, nei casi specifici previsti dalle
diverse norme di legge, in favore delle Amministrazioni statali e di alcune altre istituzioni

lie
pubbliche444. In tutti questi casi, occorre, in concreto, verificare quale sia l’esito giudicante
finale poiché, quando risulti favorevole alla Pubblica Amministrazione, la somma annotata

ug
dovrà essere poi recuperata dall’Ufficio giudicante a “carico di spesa della parte privata”
risultata soccombente. Mentre, nel caso contrario, quello di esito negativo dichiarativo di
G
inammissibilità, improcedibilità o rigetto della eventuale impugnativa proposta da una
parte pubblica che, per norma, è “beneficiata” il risultato negativo conseguito nel giudizio
di

comporta, invece, l’annullamento della relativa partita di credito in precedenza annotata, ai


sensi di legge, in concreto verificandosi “insussistenza del diritto al recupero”.
tu

Una conseguenza che in termini analoghi, negli effetti fattuali e giuridici, si verifica per le
“parti private beneficiate” dall’ammissione al G.p. se risultano soccombenti qualora la Corte,
iS

quando il collegio giudicante, nel dispositivo decisorio assunto nella soluzione della causa,
dichiari compensate le spese del grado di legittimità od anche, come può avvenire, della
gl

(o di tutte) regoli allo stesso modo tutte quelle delle precedenti fasi del giudizio di
de

merito445. Nei ricordati casi, in base alla previsione di legge verificandosi l’insussistenza del

442
Rientrante nella tutela prevista per il cittadino “non abbiente” dagli articoli 3, secondo comma e 24,
ità

terzo comma, della Costituzione della Repubblica italiana: “principio di eguaglianza sostanziale” e “diritto
di azione giudiziaria”.
443
Sono quelle persone che non raggiungono con gli indicatori reddituali dell’ISEE, il c.d. “reddito minimo”
rs

pari ad euro 11.576 annui.


444
Le procedure di concessione del “Gratuito patrocinio” a spese dello Stato sono diverse nelle varie
ive

giurisdizioni ove, di regola, sono affidate alle omologhe Commissioni decidenti, mentre, nell’ambito della
giurisdizione ordinaria, sono diversificate. Infatti, nel settore civile, sono affidate ai Consigli territoriali
degli Ordini forensi, invece nel penale al Giudice competente per la fase od il grado del relativo
procedimento.
Un

445
Ai sensi dell’art.92 del Codice processuale civile, con la compensazione integrale delle spese.

196
i
diritto al recupero, l’importo (a debito) dell’anticipazione oggetto di annotazione di spesa, a

n
fini del recupero, resterà contabilmente annullata “ex officio” estinta in una sostanziale

co
partita di giro: una entità documentale a carico dello Stato, un diritto non concretatosi per
una tutela costituzionale all’azione giudiziaria assolta.

ar
ALTRE NOTAZIONI IN TEMA.

M
Oltre agli importi che si sono fin qui segnalati devono essere aggiunte al calcolo economico
complessivo altre somme che, in particolare, sono quelle relative al recuperato, in via

o
amministrativa, nei casi fruttuosi di regolarizzazione degli atti depositati, intervenuti

lm
presso gli uffici della Corte446. In relazione a tali ulteriori ipotesi di entrata economica, si
dovrebbe attuare un sub progetto virtuoso consistente nella previsione di un effettivo

lie
coordinamento, a livello nazionale, delle relative attività di recupero i cui esiti concreti
potrebbero essere migliorati ed in termini economici di risultato assai interessanti.
ug
IL VALORE (STIMATO) DELL’ARRETRATO TRIBUTARIO PRESENTE IN CORTE.
G
In Corte, con una buona approssimazione statistica, “il valore degli oltre 54.000 ricorsi”
che restano da dover trattare per poterne definire il relativo giudizio, raggiunge una cifra
di

superiore ai 50 miliardi di euro “cartolari”, ossia qualificabili di (mera) “competenza”.


tu

Altrimenti detto, un valore di “copertina” indicativo di quello di origine del contenzioso, in


alcuni casi ridotto nella sua entità dalle successive vicende processuali (ad es. riduzione
iS

giudiziaria dell’accertamento fiscale), dovrà essere verificato in base al “titolo definitivo”.


Ai fini sistematici del presente elaborato attenendosi nel metodo di calcolo, quindi per
gl

stabilire la misura del relativo importo economico, al valore “dichiarato” in sede d’iscrizione
dei correlati atti di ricorso principali ed incidentali ad onere, verificabile nella consistenza
de

dal personale dell’Ufficio, dalle parti pubbliche e private depositanti 447.


Mentre, per il MEF - Ministero per l’Economia e Finanza - in quanto diversamente calcolati,
ità

tale cifra sale a raggiungere un importo superiore ormai ai 54 miliardi di euro, con entità in
continuo aumento. Questa notevole differenza economica, consistente in quasi il 10%, viene
rs

determinata considerando nel calcolo le risultanze maggiori, e necessariamente superiori


nell’entità, dei corrispettivi di causa che vengono presi a riferimento dal MEF rispetto ai
ive

valori introdotti nelle sedi di merito (leggi, valore originario della controversia), anziché

446
Che peraltro sono numerosi.
Un

447
Si tratta del metodo seguito dall’estensore della presente.

197
i
basarsi su quello dichiarato, in sede di deposito - iscrizione, dinanzi al Giudice di

n
legittimità, in molti casi ormai ridotto rispetto all’accertamento iniziale.

co
Per aversi un paragone, il valore complessivo del contenzioso relativo alle quasi
300.000 cause tributarie trattate nel 2017 nei gradi di merito della giurisdizione

ar
“specializzata” ha raggiunto, nei calcoli, la medesima cifra di 50 miliardi di euro.

M
Pertanto, restando confermata, per il futuro, l’attuale proporzione delle decisioni risultate
favorevoli agli enti e agli uffici impositori pubblici quando ricorrenti e contro-ricorrenti,

o
anche incidentali, il valore del “Progetto di smaltimento dell’arretrato” qui proposto, in

lm
cadenza pluriennale, assume un’entità economica “di obiettivo realistico” certamente di
entità non inferiore ai 18 miliardi di euro cartolari448.

lie
Nella specie, si tratta di cifra ottenuta rispettando, nei relativi criteri e calcoli previsionali,
quella citata proporzione, basata sulla verifica di risultato e non sul valore indicato nel

ug
contenzioso, come finora verificato, degli esiti favorevoli per gli organi e la difesa della
principale parte pubblica: lo Stato.
G
Pertanto, deve dirsi, nel chiudere la presente analisi formulando una ovvia quanto finale
considerazione sul punto che, meno anni si impiegheranno nell’attuazione del “Progetto di
di

efficienza” come qui proposto, migliore, di certo, potrà esserne la risultanza erariale di
effettivo recupero dei (citati) cespiti quando definitivamente dichiarati di competenza, cioè
tu

spettanti all’Agenzia delle entrate.


Come sarà poi verificabile nella successiva fase che è quella della concreta riscossione.
iS

ULTERIORI ENTRATE ERARIALI PRESSO LA CORTE.


gl

Grazie al sempre efficace, spesso anzi eccellente, lavoro svolto da tutto il personale tecnico
amministrativo della Corte sono ancora da segnalare, per la particolare importanza pratico
de

cognitivo e contabile, alcune altre attività funzionali rese nel “servizio al pubblico”. Si tratta
di compiti svolti dagli Uffici amministrativi della S.C. di Cassazione sia operando nel settore
ità

ei servizi collegati alla giurisdizione civile che in quella penale.


Ora, scendendo nel particolare delle relative attività esse, in effetti, consistono in ambiti
rs

operativi laddove il personale addetto al servizio di Cancelleria “remunerato”, cioè a


richiesta onerosa delle parti449 cura la verifica dei titoli per l’incasso di altre significative
ive

448
Poiché i valori per essere effettivi dovranno poi essere tutti nuovamente verificati a seguito della
definizione dei relativi ricorsi.
Un

449
Quindi, “remunerato” allo Stato e non ai dipendenti.

198
i
somme che vanno devolute a favore dell’erario dello Stato e tale incarico svolge attraverso

n
l’espletamento di altri adempimenti e servizi che rappresentano una fonte quotidiana di

co
cospicua entrata statale.
In particolare, i servizi attivi resi presso la S.C. di Cassazione sono i seguenti:

ar
• Ufficio riproduzione atti (non solo per le copie autentiche) ora unificato con l’Ufficio

M
centrale per le relazioni al pubblico della S.C. di Cassazione, l’ U. R. P 450 .

• Sportelli decentrati dell’ U. R. P. costituiti presso tutte le Sezioni civili e penali;

o
lm
• Archivio generale ed Ufficio per la restituzione degli atti civili (fascicoli processuali
“di parte”).

lie
Può essere indicata la cifra di 900.000 euro con riferimento all’anno giudiziario 2015.
Un risultato di grande rilievo, seguito da un’entità superiore al milione di euro a chiusura
ug
del successivo consuntivo annuale, per l’anno 2016, viste le variegate incombenze da essi
svolte, per legge. In particolare, attraverso il documentato riscontro erariale delle attività di
G
certificazione, il rilascio di copie, estratti e certificati, oltre la loro riproduzione, in forma
diretta o collettiva; in alcuni casi anche convenzionata.
di

Nel consuntivo annuale 2017 e come meglio sarà in quello del 2018 la remunerazione delle
tu

citate attività risulterà di consistente aumento nel proprio valore economico portando, nel
triennio di riferimento, a superare la quota dei 3 milioni di euro.
iS

IL VALORE DEL “CONTRIBUTO AGGIUNTIVO”.


gl

Si deve ora ricordare un altro istituto processuale ormai vigente da oltre sei anni (dal 31
gennaio 2013), applicabile in materia di esame giurisdizionale di legittimità, come nel
de

merito, ovvero in sede di giudizio in appello.


Si tratta di una misura tesa alla deflazione del contenzioso civilistico, introdotta dapprima
ità

dalla “Legge di stabilità dello Stato per l’anno 2013” poi inserita stabilmente nel Testo unico
sulle spese di giustizia.
rs

Si possono denominare “obbligazioni processuali” legate all’esito di inammissibilità


ive

450
Nella fattispecie sono gli “Uffici per le relazioni al pubblico” previsti da specifica normativa dello Stato
Un

presso tutte le Pubbliche amministrazioni e apposita disciplina.

199
i
Norme con le quali si è previsto che i collegi giudicanti delle Corti451 distrettuali e di

n
legittimità sia nella sede preliminare che ordinaria di esame delle relative impugnazioni, in

co
caso di dichiarazione di improcedibilità o inammissibilità del ricorso, possano (e quindi non
necessariamente debbano)452 applicare, nel dispositivo decisorio, adottato quando sia

ar
rilevabile responsabilità nella presentazione della impugnativa, la statuizione aggiuntiva di

M
pagamento degli ulteriori oneri erariali (tramite, il c.d. “raddoppio del contributo unificato”).
Tanto avviene nei confronti delle parti processuali private o pubbliche, “non beneficiate” da

o
esenzioni, quando ritenute dai collegi civilistici giudicanti “colpevoli”453 rispetto alla rilevata

lm
infondatezza, ovvero la grave carenza strutturale propria dell’atto d’impugnazione che, in
tali termini, è stato presentato al Giudice di legittimità dell’ordinamento. Infatti, sulla base

lie
di una norma dall’evidente scopo deflattivo, volta alla contrazione del contenzioso di specie,
introdotta dalla Legge di stabilità per l’anno 2013454 inserita poi nel corpo normativo del

ug
“Testo unico sulle spese di giustizia” la statuizione può essere decisa dal Giudice distrettuale,
e da quello superiore, nel provvedimento assunto mediante indicazione della specifica
G
obbligazione posta a carico della parte processuale. Quando, in particolare, sia ritenuta
carente la proposizione dell’atto per il giudizio di legittimità così introdotto ravvisando
di

negli scritti presentati alle Corti una responsabilità causale della posizione rappresentata
rispetto ai termini non fondati di presentazione del ricorso. Pertanto, ricorrendo tale
tu

ipotesi, il collegio giudicante della Corte di Cassazione potrà, in applicazione dell’istituto ed


iS

in aggiunta alle statuizioni di condanna alle spese processuali ordinarie455 dichiarare la


parte processuale in termini “responsabile” tenuta al pagamento. In tal caso, la posizione
rappresentata sarà obbligata ad effettuare in favore dell’Erario dello Stato, quale ulteriore
gl

pagamento dovuto, di una somma determinata dall’esito sfavorevole di quanto è stato


de

deciso (per inammissibilità, improcedibilità o totale rigetto). Specificamente, si tratta di un


importo aggiuntivo da dover corrispondere che il Legislatore ha stabilito sia di entità pari
ità

451
Ai sensi e per gli effetti degli artt.342, 348, bis e ter, 360, 375 e 380 bis del Codice del rito civile.
452
Come invece in Corte molti dei giudicanti interpretano. Per analogia sostanziale, si veda quanto accade
rs

per l’irrogazione delle sanzioni penali a favore della Cassa delle ammende della S.C. ai sensi dell’art.616
del Codice di p.p.
ive

453
Fra i quali, a buon titolo numerico statistico, vi sono quelli tributari.
454
Si tratta dell’attuale formulazione dell’art.13 del “Testo unico sulle Spese di giustizia” dato in origine
con il D.P.R. n.115 del 2002 poi più volte modificato negli anni seguenti.
455
Secondo alcuni rigidi interpreti giurisdizionali, in questi casi, la Corte, con i collegi giudicanti, dovrà
Un

provvedere, configurandosi un’attività normativamente vincolata.

200
i
alla misura corrispettiva del “contributo unificato principale od incidentale” (quando)

n
versato per obbligo di legge dalla parte in sede di deposito degli atti456. Deve aggiungersi

co
che con una recentissima norma, inserita nel corpo del “Decreto sicurezza457” in caso di
esito negativo dei ricorsi presentati dinanzi ai Tribunali distrettuali a “Sezioni specializzate”

ar
ed alla Corte di cassazione in materia di “protezione internazionale delle persone” si è

M
stabilito che, in tal caso, non saranno più pagati gli onorari professionali che sarebbero stati
derivanti dall’applicazione “ordinaria” del gratuito patrocinio. Infatti, prima della modifica

o
legislativa questi sarebbero spettati458 al difensore della parte agente “beneficiata” in

lm
applicazione ordinaria dell’istituto del G. p. che non prevedeva alcun obbligo di risultato
professionale, ma solo verifica preventiva. Ora, invece, le c.d. “obbligazioni processuali” si

lie
applicano sia nel caso di pluralità delle parti ritenute responsabili nel rito, ovvero di una
reciproca soccombenza in giudizio di esse. Quindi, il ricorrente principale che quello

ug
incidentale saranno entrambi soggetti obbligati -pro parte- a termini del dichiarato in sede
d’iscrizione, sottoposti a versare quell’onere supplementare di pagamento in favore
G
dell’Erario statale. Attualmente dai dati disponibili, dei quali sicuramente può migliorarsi
l’acquisizione, si trae conferma del’applicazione crescente di questo istituto ”sanzionatorio
di

processuale”459 con il “contributo aggiuntivo" dato, nei fatti, dall’essere arrivati i collegi
giudicanti della Corte all’esame decisorio dei ricorsi iscritti dopo la data del 30 gennaio
tu

2013460. In tal modo, per quel che ci occupa a fini esplicativi del presente elaborato, dando
iS

luogo ad una situazione che viene a configurare - sub specie dell’incasso per le finanze
statali - altri consistenti cespiti erariali attivi da dover e poter efficacemente recuperare461.
In effetti, anche per questi importi erariali, si potrà operare attraverso un “Progetto
gl

nazionale di attività”462 trattandosi poi di una cifra in continuo aumento nel suo importo
de

tanto che con approssimazione notevole, come sempre calcolata per difetto, la cifra relativa
potrebbe risultare pari ad almeno: 8 milioni di euro l’anno.
ità

456
Quindi, tranne i previsti casi normativi di esenzione dagli oneri erariali tanto che nel linguaggio
comune, impropriamente, si parla di “raddoppio del contributo”.
rs

457
Presentato a fine Settembre del corrente anno e convertito il legge il 29 novembre del 2018.
458
Trattandosi di attività professionale “senza obbligo di risultato”.
ive

459
Si usa, volutamente, un “termine improprio” per migliore esigenza di comprensione.
460
Quella di entrata in vigore della norma de quo.
461
Comunque, si tratta di somme nell’ordine dei diversi milioni di euro.
462
Una delle possibili missioni da affidare al Nucleo della Guardia di Finanza ed all’auspicato ritorno dell’
Un

Ufficio dell’Agenzia delle Entrate (da ricostituire) presso la Corte.

201
n i
LE CONSIDERAZIONI FINALI SU “TITOLI” E “CREDITI GIUDIZIARI”.

co
Si deve ora rammentare come i dati statistico economici forniti nei capitoli precedenti del

ar
presente elaborato, per obbligo di attività, vengono periodicamente comunicati dalla Corte
di Cassazione al MEF - Ministero dell’Economia e finanze e con questo condivisi tramite gli

M
appositi modelli finanziari, elaborati dal competente Ufficio statistico della Corte, inviati su
base mensile. Quindi, la base dei dati disponibili dovrebbe essere omogenea. Come pure

o
ricordiamo ai lettori della presente che l’Amministrazione finanziaria con l’Agenzia delle

lm
entrate, del Territorio e delle Dogane, enti da poco riunificati, compongano le principali parti
pubbliche ricorrenti o resistenti nei giudizi aventi contenuto erariale in discussione dinanzi

lie
al Giudice di legittimità. In quanto tali, per tassativa previsione di legge, devono essere
necessariamente rappresentate nel giudizio di legittimità davanti alla Corte da difensori
ug
pubblici abilitati463, per statuto istituzionale, al patrocinio legale innanzi agli organi delle
giurisdizioni superiori: gli appartenenti ai ruoli dell’Avvocatura generale dello Stato464.
G
Tanto più che si patrocinano gli “interessi pubblici” collegati al contenzioso presso una sede
giudicante, quella di Cassazione, laddove, come è stato ripetutamente indicato, le somme in
di

controversia relative al contenzioso tributario iscritto e portate in discussione rivestono un


valore erariale di assoluto rilievo nazionale. Resta l’importanza strategica di risolvere la
tu

questione dell’arretrato civile della Corte, in specie quello della Sezione tributaria,
iS

per il Bilancio dello Stato. Una esigenza assoluta che si manifesta, in primo luogo, nel
profilo da considerare essenziale delle “entrate attese” da indicare quali poste attive del
gl

Bilancio statale annuale, nella “sede previsionale di competenza”. Mentre, successivamente,


al compimento della fase di deliberazione decisoria dei ricorsi assume un rilievo giuridico
de

pratico diverso, infatti, qui configurandosi quali cespiti “di cassa” ai fini della concreta fase di
ità

463
Si rimanda al testo degli articoli 75, 82, terzo comma, 83, 125, 365 e seguenti, 369, n.3, del Codice
processuale civile. Per le normative istitutive dell’Albo speciale dei Patrocinanti in Cassazione e davanti
alle giurisdizioni superiori si vedano gli artt.33-35 del regio Decreto legislativo n.1578 del 27 novembre
rs

1933 e le funzioni di sistema affidate al Consiglio nazionale forense, il CNF.


464
Come prevedono, per l’Avvocatura statale, la legge istitutiva originaria del 1933 e la successiva del
ive

1979. Considerato che, dinanzi ai giudici di Pace si può agire, anche personalmente ex art.li 86 e.317,
mentre nelle altre fasi e nelle diverse giurisdizioni, sia in prima che in seconda istanza di merito, le P.A.
possono essere rappresentate da propri funzionari delegati ex art.417 bis C. p.c. tranne casi particolari o
importanti situazioni processuali. Si veda, ad esempio, la diversa previsione contenuta nell’art.417 del
Un

Codice processuale civile.

202
i
recupero dei relativi crediti giudiziari pubblici. In entrambi i casi, mediante la loro corretta

n
indicazione che deve avvenire, con esatta imputazione di valore, negli strumenti finanziari

co
annuali dello Stato. In modo tale da rispettare, contestualmente, le indicazioni prescrittive
interne delle norme di contabilità pubblica e quelle date per la presentazione di strumenti

ar
previsionali di entrata attendibili nelle “poste attive” agli Stati dalla Commissione U.E. Allora,

M
mediante l’intervento progettuale prospettato come da attuare immediatamente, a partire
dall’anno giudiziario 2020, e quelli successivi, si deve cercare di ottenere un risultato pratico

o
economico di massima resa. Infatti, “raddoppiando l’attuale capacità di definizione dei ricorsi

lm
erariali” il valore del contenzioso deciso salirebbe in proporzione alla maggiore entità del
“fissato” unitamente alle conseguenti aspettative favorevoli al recupero delle somme in

lie
favore dell’l’Erario statale, in maniera corrispettiva.
In effetti, potrebbe giungere a cifra oscillante fra gli 8 ed i 10 miliardi di euro l’entità

ug
economica data dal controvalore del contenzioso di legittimità portato in decisione
con i ricorsi pendenti cercando di attuare l’obiettivo per come delimitato e previsto
G
degli 11.000 e più provvedimenti giudicanti emessi465.
Tale realistico obiettivo di attività potrebbe poi trovare nelle indicazioni di entrata erariale
di

un più adeguato rilievo quale - cespite attivo confermato - in una prossima “Legge annuale di
stabilità”466 o altro strumento normativo dedicato alla Corte ed alla giurisdizione tributaria.
tu

Infatti, la risultanza decisoria, nella misura evidenziata, ricorre nelle ricordate statistiche, da
anni consolidate, vedono in oltre il 60% dei casi un esito giudicante favorevole all’Agenzia
iS

Entrate. Al contrario, ricorre in percentuale minore per tutti gli altri Enti pubblici ricorrenti
o resistenti nel giudizio decisorio del contenzioso tributario in Corte. Sorge dalla rilevata
gl

stabilità, oggetto di monitoraggio per verificazione della ricorrenza statistica dei dati, la
de

proporzione previsionale che partendo dal corrente 2019 potrà giungere fino al termine
dell’intervento straordinario pluriennale che dovrà essere previsto per lo smaltimento
dell’arretrato. In conclusione, tornando al 2017 e meglio ancora al 2018, l’entità dei crediti
ità

erariali di confermata e definitiva competenza statale, resi disponibili per la fase successiva
rs

465
Come già fatto nel testo, ricordiamo ancora che a consuntivo dell’anno 2015 e rispetto a “sole” 6.400
ive

sentenze tributarie pubblicate, il loro controvalore annuale “di competenza economica” fosse risultato
pari a 4.4 miliardi di euro (ovvero, pari ad euro: 2.8 miliardi con imputazione favorevole “di cassa” e
cespiti da poter recuperare). Con una risultanza calcolata secondo i dati ufficiali elaborati dall’Ufficio
statistico della Corte.
Un

466
Non essendo stato possibile per l’anno ancora in corso.

203
i
della concreta riscossione, supera, nella ipotesi di calcolo più riduttiva, la cifra di 5 miliardi

n
di euro come oltrepasserà quella di 6.5 miliardi di euro al termine dell’anno 2018.

co
LE ANALISI DELLA DOTTRINA: Aurelio CAPPABIANCA

ar
Un contributo dottrinario di particolare importanza rispetto alla grave problematica fin qui

M
affrontata è stato fornito dall’attuale Presidente titolare della Sezione tributaria della S.C.
Aurelio CAPPABIANCA467, nel suo scritto in tema, titolato:
“La «questione tributaria» nell’ambito della Corte suprema di cassazione” pubblicato su “IL

o
FORO ITALIANO”, 2017, fascicolo V, pagg. 175 e seguenti, ove l’autore affronta con estrema

lm
lucidità sia di analisi che di proposta il complesso argomento che si è introdotto.
Vogliamo ricordare come l’alto magistrato, giudice tributario di vertice anche nel merito, in

lie
Commissione tributaria, sia presente in Corte dal 2005 ed assegnato al settore civile facendo
parte da allora dell’unica componente giudicante della Sezione tributaria468 dapprima
ug
svolgendovi le funzioni di Consigliere, successivamente la qualifica direttiva di Presidente di
Sezione, per finire ricoprendo le funzioni apicali di Presidenza titolare della medesima e
G
quindi ha avuto, negli anni, una capacità di osservazione di particolare completezza.
Nel sommario dell’elaborato, nel presentare il contributo, si trova scritto quanto riportato:
di

“Da diverso tempo si assiste all’esponenziale aumento, nell’ambito dell’arretrato civile


tu

complessivamente gravante sulla Corte suprema di cassazione, delle pendenze riferibili a


controversie di competenza della sezione tributaria. Lo scritto ricerca la causa del fenomeno,
iS

attraverso l’esame di risultanze statistiche. Passati in rassegna gli strumenti già adottati per
contrastarlo ed analizzate le specifiche caratteristiche del «ruolo tributario» in Cassazione,
gl

s’inserisce quindi, con alcune osservazioni, sul dibattito di recente apertosi sul tema”.
de

Il contributo dell’autore, scritto come detto nel 2017 e quindi in gran parte basato sui dati
del 2016, inizia dall’attualità descrittiva, indicando le dimensioni esatte del problema.

Il quadro attuale della situazione.


ità

1. Le pendenze.
rs

Alla data del 31 dicembre 2016:


ive

“…il carico dei procedimenti civili complessivamente pendenti presso la Corte suprema di

467
In quiescenza dal 1 maggio 2019.
468
Infatti, la Sesta sezione civile, con la prevista componente preliminare tributaria, sorgerà solo nel corso
Un

del successivo 2010.

204
i
cassazione risulta ammontare al numero di 106.862 (1); quello dei procedimenti civili

n
pendenti presso la corte, di competenza della sezione tributaria, al numero di 50.081. Alla

co
data indicata, le pendenze della sezione tributaria risultano, dunque, corrispondere a quasi il
46,9 per cento dell’intero carico dei procedimenti civili gravanti sulla Corte. Ciò, mentre le

ar
pendenze della Sezione lavoro (pari al numero di 22.235) incidono sulle pendenze totali della

M
corte in ragione del 20,8 per cento ed i carichi della prima (11.332 ricorsi), della seconda
(13.199 ricorsi) e della terza sezione civile (9.006 ricorsi) corrispondono, rispettivamente, al

o
10,6 per cento, al 12,4 per cento ed all’8,4 per cento delle pendenze totali”.

lm
2. Le sopravvenienze.

Analoghe (s)proporzioni si riscontrano in relazione alle sopravvenienze:

lie
“..E, infatti, dei 29.755 procedimenti civili sopravvenuti in Cassazione nel periodo 1° gennaio -
31 dicembre 2016: 11.554 (e, dunque, quasi il 40 per cento del totale) attengono a materie di
competenza della Sezione tributaria”;
ug
mentre, 5.547 (oltre il 18,7 per cento del totale) attengono a materie di competenza della
G
Sezione lavoro; 3.563 (quasi il 12 per cento del totale) attengono a materie di competenza
della Prima sezione; 4.327 (quasi il 14,6 per cento del totale) attengono a materie di
di

competenza della Seconda sezione; 4.190 (quasi il 14,1 per cento del totale) attengono a
tu

materie di competenza della Terza sezione.


iS

3. Le risorse.

Compresi i (sei) Presidenti, la pianta organica della Sezione tributaria (2) è, in atto, definita
gl

in 41 magistrati (meno del 23 per cento dell’intero organico delle Sezioni civili della Corte).
Ciò a fronte: dei 48 magistrati della sezione lavoro (oltre il 26 per cento dell’intero
de

organico); dei 32 magistrati della prima sezione civile (quasi il 18 per cento dell’organico);
dei 27 magistrati della seconda sezione civile (oltre il 14 per cento dell’organico); dei 34
ità

magistrati della terza sezione civile (quasi il 19 per cento dell’organico). Se dal piano della
teorica pianta organica delle sezioni civili si passa a quello della concreta distribuzione, tra
rs

di esse, dei magistrati effettivamente presenti, emerge (3) che, al 31 dicembre 2016: la
sezione tributaria annoverava 34 magistrati (4) (meno del 22 per cento dei magistrati
ive

addetti alle sezioni civili); la sezione lavoro 42 magistrati (5) (oltre il 27 per cento dei
magistrati addetti alle sezioni civili); la prima sezione civile 26 magistrati (6) (oltre il 17 per
Un

cento dei magistrati addetti alle sezioni civili); la seconda sezione civile 25 magistrati (7)

205
i
(oltre il 16 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili); la terza sezione civile 27

n
magistrati (8) (quasi il 18 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili). Risulta, inoltre,

co
che, alla stessa data: la sezione tributaria disponeva di cancelleria dotata di 21 unità; la
sezione lavoro di cancelleria dotata di 18 unità; la prima sezione civile di cancelleria dotata

ar
di 15 unità; la seconda sezione civile di cancelleria dotata di 14 unità la terza sezione civile

M
di cancelleria dotata di 14 unità.

4. Sintesi.

o
Nella loro arida evidenza, i dati esposti fotografano un paradosso.

lm
“La sezione tributaria - su cui incide il 46,9 per cento dell’intero carico delle pendenze civili
gravanti sulla Corte di cassazione ed il 40 per cento delle correlative sopravvenienze -dispone,

lie
quanto a magistrati, di meno del 22 per cento delle risorse disponibili. E, dunque, la sezione
tributaria - pur essendo gravata da pendenze e sopravvenienze più che doppie rispetto a
ug
quelle incidenti sulla sezione lavoro (9), nonché di pendenze di un buon 50 per cento superiori
e sopravvenienze pressoché uguali a quelle incidenti sulle altre tre sezioni civili della Corte
G
complessivamente considerate (10) - dispone di un numero di magistrati (11) inferiore a
quello di cui dispone la Sezione lavoro (12) e, addirittura, inferiore alla metà di quelli
di

complessivamente in forza alle Sezioni civili ordinarie della Corte (13).


tu

Altrettanto paradossalmente, la Cancelleria della Sezione tributaria - che pur deve gestire
un numero di fascicoli doppio, per pendenze e sopravvenienze, rispetto a quello della
iS

Sezione lavoro e triplo o più rispetto a quello di ciascuna delle altre sezioni - dispone di
personale di appena qualche unità superiore a quello della sezione lavoro e, in rapporto al
gl

proprio carico, del tutto inadeguatamente superiore a quello delle altre sezioni.
de

II. Analisi retrospettiva.

1. Sopravvenienze e pendenze.
ità

L’analisi retrospettiva delle statistiche, condotta sino a quella del 2010, rivela che
l’evidenziato andamento delle sopravvenienze è, con minime oscillazioni, stabilizzato da
rs

tempo (14). Spingendosi ancora più a ritroso nel tempo, si scopre, peraltro, che esso nasce
con la stessa (solo tabellare) istituzione della Sezione (15), che fu imposta dall’esigenza di
ive

far fronte all’immediato precipitarsi sulla Corte suprema di cassazione - in conseguenza


dell’estromissione normativa della Commissione tributaria centrale dal nuovo assetto del
Un

contenzioso tributario attuato dai dd. legislativi n. 545 e 546 del 1992 (16) - delle istanze di

206
i
giustizia in precedenza assorbite o cloroformizzate (17) dalla commissione predetta.

n
Immediato precipitarsi (prevedibile e temuto, con i connessi gravi rischi sulla funzionalità

co
dell’intera Corte di cassazione, tanto da indurre il Ministro della Giustizia del tempo a
preannunciare un provvedimento di corrispondente aumento dell’organico dei consiglieri

ar
della Cassazione, poi inopinatamente del tutto disatteso (18), che ha comportato che la

M
sopravvenienza di cause tributarie in Cassazione - stabilizzata, negli anni precedenti alla
riforma di cui sempre ai decreti legislativi n. 545 e 546 del 1992, in una media di meno di

o
400 cause per anno e quadruplicatasi, dopo l’entrata in vigore di detta novella, nel giro di

lm
poco più di un anno (19) - raggiungesse, già nel 2000, il numero di 9.336, con conseguente
esponenziale crescita delle pendenze (pari a 14.630, nell’ottobre 2000; a 27.260, nel

lie
dicembre 2002; ad oltre 30.000, nel dicembre 2003) (20).

2. Le risorse.
ug
Anche sul versante delle risorse disponibili, l’indagine retrospettiva (21) rivela che il grave
sottodimensionamento della Sezione tributaria in rapporto al carico percentuale di
G
pendenze e sopravvenienze di sua specifica pertinenza costituisce una costante
concretatasi, sovente, in termini ancora più accentuati di quelli riscontrabili in atto (22)
di

dalla sua stessa istituzione (23).


tu

3. Sintesi.
iS

Il grave sbilanciamento del rapporto sopravvenienze/risorse nella Sezione tributaria -


probabilmente determinato dall’intento di non abbassare la risposta di giustizia per le altre
gl

tipologie di controversie, a fronte della quantitativa invadenza di quelle tributarie - si rivela,


dunque, paradosso che, perpetuatosi per oltre un quindicennio, costituisce la causa
de

dell’inesorabile progressivo aumento, assoluto e percentuale, delle pendenze della Sezione.


Progressivo aumento, il cui contrasto, con le forze della sola Sezione, non ha potuto
ità

conseguire risultati che in termini di mero contenimento e che, a situazione inalterata, è


inevitabilmente destinato a proiettarsi in futuro con ulteriore accentuazione (24).
rs

III. Prime valutazioni.


ive

La precedente analisi consente di approdare immediatamente ad una prima verità.


L’«arretrato tributario» in Cassazione non è, specificamente, arretrato della Sezione
Un

tributaria (25), ma è, tout court, arretrato della Suprema corte. Esso non trova origine in

207
i
una qualche disfunzione della Sezione - che, del resto, con la sua componente presso la

n
Sesta sezione civile, risulta al vertice della produttività (stabilmente pro capite e quasi

co
sempre anche assoluta) (26) -, bensì solo nel modo in cui nell’ambito della Corte, mancato
l’adeguamento dell’organico di questa all’aggravio di sopravvenienze conseguente

ar
all’abolizione della Commissione tributaria centrale, si è inteso distribuire le risorse

M
personali disponibili tra le varie Sezioni civili: l’arretrato in rassegna è, dunque, arretrato
della Corte, che «si colora di tributario» a causa dell’adozione di criterio di ripartizione

o
interna delle risorse, affatto prescindente da qualsiasi relazione di proporzionalità con i

lm
carichi delle sopravvenienze gravanti sulle singole sezioni civili. Il rilievo induce a riflettere
sul fatto che a questo punto, se è indubbiamente urgente adottare idonei rimedi di riequili-

lie
brio che scongiurino l’accentuarsi dell’esorbitante egemonia del tributario sulle pendenze
della Corte (che in prospettiva, a condizioni inalterate, corrono il rischio di essere, dal

ug
tributario, completamente fagocitate), non può perdersi di vista la circostanza che il
problema di fondo da risolvere resta pur sempre quello, di più ampio respiro, della
G
dimensione assunta dall’arretrato della corte (27) (a prescindere dalle contingenti relative
colorazioni) e che, in tale ottica, la questione dell’«arretrato tributario» in Cassazione
di

sembra poter trovare soluzione definitiva e stabile solo nel quadro di una compiuta
revisione funzionale della Corte In questa prospettiva, sarà la concreta sperimentazione a
tu

dire se tale ruolo potrà essere assolto dalla novella procedimentale (28) di cui al d.l.
168/16, convertito in l. 197/16, che si connota per l’ampia «cameralizzazione» del giudizio
iS

di cassazione; «cameralizzazione» che, nelle proposte elaborate in precedenti assemblee


della Corte (29), veniva tuttavia affiancata, in funzione solo strumentalmente accessoria,
gl

alla richiesta di una più definita regolamentazione dei limiti da porre all’accesso al giudizio
de

di legittimità, per il sinergico perseguimento della finalità di distogliere la Corte dal ruolo di
giudice di terzo grado, cui è di fatto relegata, e di garantire l’effettività della sua precipua
funzione di assicurare all’intero sistema giudiziario il fondamentale apporto di un pronto e
ità

puntuale esercizio della funzione nomofilattica. Il rilievo che la questione in rassegna è


frutto della sedimentazione degli effetti di una situazione che si protrae da oltre un
rs

quindicennio induce, poi, a dubitare che ad essa possa porsi rimedio in tempi stretti; tanto
ive

più ove, a tal fine, si debba fare affidamento solo su criteri di «autoriforma» e su strumenti,
per così dire, interni alla corte.
Un

IV. Le caratteristiche e le esigenze del «ruolo tributario» in Cassazione.

208
i
Qualsiasi tentativo di affrontare il tema dell’«arretrato tributario» della Cassazione, con

n
l’individuazione di strategie a largo raggio o anche soltanto di singoli utili strumenti, è

co
destinato a rivelarsi velleitario, ove non muova da consapevole riflessione sulle peculiari
caratteristiche del «ruolo» e sulle sue specifiche esigenze.

ar
Nell’indicata prospettiva, l’esperienza in sezione rivela quanto segue.

M
A) Il «ruolo tributario» in Cassazione.

E’ ruolo ad alta tecnicità giuridica: per la confluenza nella relativa disciplina, in

o
commistione tra loro, di principî civilistici, amministrativistici e di diritto sanzionatorio; per

lm
il carattere a-sistemicamente alluvionale e, sovente, contraddittorio della normativa
positiva (di volta in volta inclinata al perseguimento delle tendenze politico-economiche del

lie
momento); per la necessità di governare le interferenze (assai più frequenti ed incisive che
in altri settori del diritto) tra ordinamento interno ed ordinamenti sovranazionali.
ug
Caratteristiche che non infrequentemente impegnano in attività ermeneutica tesa al supe-
ramento di gravi lacune e antinomie del tessuto normativo ed al coordinamento del
G
concorso di discipline riferibili ad ordinamenti diversi e non sempre retti da criteri
omogenei.
di

B) È ruolo complicato, dalla circostanza che alle caratteristiche soprammenzionate


tu

aggiunge quella di avere ad oggetto controversie trattate e decise nei gradi di merito da
iS

organi di giustizia speciali non professionali, la cui trasformazione da «commissioni» ad


organi giurisdizionali veri e propri risulta nei fatti non ancora compiutamente realizzata
(come, del resto, emblematicamente rivelato dallo stesso legislativo mantenimento
gl

dell’originaria denominazione e dall’inquadramento organizzativo nell’amministrazione


de

dell’economia).
Organi di giustizia, formati da componenti di varia estrazione professionale e part-time, per
i quali la funzione di giudice tributario rappresenta, anche in rapporto all’entità dei
ità

compensi, impegno professionale del tutto marginale, con inevitabili comprensibili ricadute
sulla tecnicità delle decisioni e sulla ponderatezza, uniformità e stabilità di orientamenti ed
rs

argomentazioni; ciò che, comportando il disomogeneo andamento delle controversie nei


ive

gradi di merito e, dunque, la non prevedibilità delle soluzioni, per un verso, ha effetto
moltiplicatore sul contenzioso e, per l’altro, si proietta negativamente sul «ruolo tributario»
della Cassazione e sul suo smaltimento, impedendo di cogliervi (almeno sul piano dello ius
Un

209
i
litigatoris, di cui pure la Corte deve farsi carico), anche in relazione a controversie

n
riconducibili alla medesima questione di diritto, filoni di controversie qualificate da pura e

co
semplice serialità ovvero da sillogismi decisionali completamente sovrapponibili (30).
C) È ruolo a contenuto eminentemente pecuniario, caratterizzato da eccezionale

ar
rilevanza economica, complessiva (31) (non privo di riflessi sulla stessa funzionalità del

M
sistema - Paese) e sovente anche individuale, per la diffusa presenza di controversie di alto
valore (32); il che rende del tutto irrealistico affidarsi all’idea che, per le controversie di più

o
risalente pendenza, già solo il tempo trascorso costituisca fattore di per sé idoneo a far

lm
scemare l’interesse delle parti alla decisione.
D) È ruolo che, per l’intrinseco alto rilievo degli interessi sociali ed economici che

lie
coinvolge, comporta una forte esposizione mediatica delle decisioni, che sono assoggettate
al costante monitoraggio di pubblicistica, anche non specialistica, non sempre neutrale;

ug
tanto che in qualche circostanza non è mancata la necessità di interventi che ristabilissero
l’effettivo tenore di decisioni non colte nei relativi effettivi significati. Tale caratteristica,
G
unita all’articolazione della disciplina ed alla complessità delle fattispecie, fanno sì che le
decisioni, pur nell’indispensabile auspicabile sinteticità, non sono sempre suscettibili di
di

risolversi in proposizioni di mera asserzione, richiedendo sovente, per la necessità di


distinguo, motivazione attentamente ponderata, che eviti, per un verso, eccessi di
tu

generalizzazione (non consoni alla complessa articolazione delle fattispecie) e, per l’altro,
sbavature, che, inducendo a fraintendimenti, ridondino poi, indirettamente, in aumento del
iS

contenzioso e in aggravio di fatica e di tempo nella soluzione di controversie successive.


E) È ruolo caratterizzato dal frequente avvicendamento dei consiglieri che vi sono addetti,
gl

posto che, tra quelli di nuova nomina, assai difficilmente ci si imbatte in consiglieri ad
de

originaria «vocazione» tributaria (33) e che di quelli che vengono assegnati alla Sezione
(34), numerosi, appena ne hanno l’occasione (35), trasmigrano verso sezioni più gradite o
accettano incarichi che, almeno temporaneamente, li pongano fuori ruolo (36).
ità

V. Strumenti di contrasto e prospettive.


rs

1. Strumenti sperimentati.
Come emerge da quanto accennato in precedenza, il contrasto del progressivo aumento
ive

delle pendenze tributarie è stato, a lungo e sino a recente passato, demandato alle
(sottodimensionate) forze della sola sezione, che, da anni (37), ha cercato di farvi fronte con
Un

gli unici rimedi possibili: la preventiva ricerca, in sede di spoglio preordinato alla for-

210
i
mazione dei ruoli, di controversie caratterizzate da profili di affinità, allo scopo di accorpare

n
le cause legate da vincoli di connessione e di predisporre udienze o adunanze tenden-

co
zialmente tematiche, a più alto numero di controversie (38); l’aumento del carico dei ruoli,
anche nelle udienze ordinarie (39); l’istituzionalizzazione, al fine di contenere nei limiti del

ar
ragionevole i tempi delle camere di consiglio, di consultazioni preliminari tese ad un primo

M
scambio di opinioni sulle controversie in procinto di trattazione. Ad onta delle energie
profuse, le iniziative hanno prodotto il solo risultato del contenimento dell’ingente

o
periodico disavanzo; del resto, già nel 2005, si preconizzava:

lm
«In conclusione, i dati delle pendenze e delle sopravvenienze dimostrano come neppure in via
di mera ipotesi possa immaginarsi di porre un qualche rimedio efficace attraverso

lie
accorpamenti, ruoli monotematici od altri recuperi di efficienza interna; e un aumento
dell’organico della Corte, specificamente destinato alla Sezione tributaria, ancorché contenuto

ug
nell’entità, resta l’unica via concretamente praticabile… per evitare il formarsi nel giro di
qualche anno di un arretrato non più razionalmente gestibile» (40). Solo a partire dal 2016,
G
si è cominciato ad adottare concrete misure di sostegno «esterno» alla Sezione. Si è
proceduto all’organica strutturazione dell’ufficio spoglio, con l’incardinamento di un
di

cospicuo numero di magistrati «Assistenti di studio» e l’ausilio di un’unità di supporto per


la schedatura informatica dell’arretrato (attualmente giunta ai ricorsi depositati nel 2015),
tu

così consentendo la realizzazione di accorpamenti e la formazione di udienze tematiche con


modalità assai più veloci e puntuali di quelle, empiriche, adottate in precedenza. Si è
iS

disposta l’applicazione alla Sezione tributaria, per lo svolgimento di udienze straordinarie,


di magistrati appartenenti ad altre Sezioni civili e penali, con ciò determinando la
gl

definizione di circa 500 ricorsi (il 6,5 per cento) in più rispetto agli oltre 8.000 definiti dai
de

magistrati organicamente inquadrati nella sezione (41). Si è prontamente provveduto


all’esaustiva copertura dell’organico tabellare della Sezione mediante assegnazione dei
cinque posti di Consigliere vacanti (42), così consentendo l’istituzione di un secondo
ità

collegio nell’ambito della sotto Sezione tributaria presso la Sesta sezione civile (43), che,
pur non essendo divenuto operativo prima del giugno 2016, ha decisivamente influito sul
rs

significativo aumento del numero delle definizioni della sottosezione rispetto all’anno
ive

precedente, passate da 2.303 a 3.412, con incremento del 48 per cento, e, di riflesso, su
quello delle definizioni complessive della sezione, passate da 6.476 a poco più di 8.000 (al
netto di quelle realizzate con il concorso degli applicati), con incremento del 24 per cento).
Un

211
i
2. Prospettive ulteriori.

n
co
Pur essendo tangibile il progresso, nemmeno gli ulteriori accorgimenti hanno consentito di
incidere sull’arretrato, comportando, a fronte della sopravvenienza di 11.554 ricorsi, solo

ar
un ulteriore contenimento del disavanzo (risultato, alla fine, di circa 3.000 ricorsi). In tale
situazione, come prima ulteriore misura, risulta non più differibile rompere il circolo

M
vizioso che alimenta il progressivo incremento dell’arretrato tributario, dotando, final-
mente, la Sezione di un organico di Consiglieri almeno corrispondente a quello necessario a

o
pareggiare definizioni e sopravvenienze e garantendone, poi, la costante copertura in quella

lm
misura. Ipotizzando per gli anni a venire un flusso di sopravvenienze di circa 11.500 unità
(44), tale organico - mantenuto fermo il doppio collegio nella sottosezione presso la Sesta

lie
sezione civile e tenuto conto della recente applicazione alla sezione di 9 magistrati del
Massimario per la partecipazione a due udienze mensili (45), nonché della reiterazione del-
ug
l’applicazione, per lo svolgimento di udienze straordinarie, di magistrati appartenenti ad
altre sezioni civili e penali della corte (46) - può ragionevolmente definirsi, in funzione di
G
ruoli formati in modo da non pregiudicare ponderatezza e puntualità delle decisioni (47),
nel numero di 40 unità. Con un incremento, dunque, di sole 5 unità rispetto all’organico
di

definito con i decreti del primo presidente 23 dicembre 2011 e 26 aprile 2012 (e di 10
unità, rispetto alle attuali effettive presenze di consiglieri in sezione), che, considerate
tu

anche l’entità delle sperequazioni ad oggi perpetuatesi tra le sezioni civili nel rapporto
iS

sopravvenienze -risorse (48), non appare impossibile garantire in ottica di pura redistribu-
zione. Rafforzata nei termini anzidetti, la Sezione tributaria sarebbe, con ogni probabilità, in
gl

grado di garantire almeno il pareggio tra definizioni e sopravvenienze annue. Resta,


ovviamente, il tema dell’ingente arretrato già accumulato, che nemmeno nella
de

composizione auspicata la Sezione sarebbe in grado di erodere in misura significativa. Al


riguardo, notizie di stampa (49) rivelano che - sull’onda dell’intuizione del Primo
ità

presidente della Corte, esplicitata nella Relazione sull’amministrazione della giustizia nel-
l’anno 2016, cit. - si è acceso, anche a livello politico, il dibattito sulla necessità
rs

dell’istituzione in Cassazione, in tempi brevi, di una Sezione «tributaria bis»,


specificamente deputata all’aggressione del suddetto arretrato.
ive

Attesa la situazione, l’iniziativa non può che ritenersi opportuna.


Perché ne sia garantita l’effettiva efficacia, occorre tuttavia riflettere con attenzione sulle
Un

modalità di relativa concreta realizzazione e sulla composizione dell’istituenda compagine.

212
i
In ottica di pura emergenzialità, la «Sezione bis» potrebbe essere concepita (e sembra, in

n
realtà, venir sovente concepita) come una sorta di «Sezione stralcio» (sul modello di quelle

co
istituite presso i Tribunali ordinari con la l. 276/97), composta da giudici ausiliari, cui
affidare, in via straordinaria e temporanea, il compito di azzerare o ridimensionare si-

ar
gnificativamente, entro un arco di tempo predefinito, l’arretrato dei procedimenti pendenti

M
in materia tributaria.
La soluzione - in disparte i problemi nascenti dalla necessità di procedere al reclutamento

o
dei giudici ausiliari nel rispetto della previsione di cui agli art. 102 e 106, 2° comma, Cost. -

lm
non sembra offrire sufficienti garanzie sul piano del mantenimento di un accettabile grado
di uniformità della giurisprudenza di legittimità (tale, a tutti gli effetti, ovviamente restando

lie
anche quella sviluppata in seno alla «sezione stralcio), la cui assenza, come è intuitivo e già
rilevato, si riflette di per sé negativamente, per l’effetto moltiplicatore ingenerato

ug
dall’incertezza, sulla stessa entità del contenzioso. Va, d’altro canto, considerato che
l’esperienza di riferimento, delle «sezioni stralcio» di cui alla l. 276/97, non può essere
G
certamente annoverata come un successo, almeno con riguardo al profilo del rispetto del
tempo assegnato per l’espletamento del compito ad esse demandato (ampiamente
di

superato). Più lineare e rispettoso del fisiologico assetto del sistema appare, invece,
procedere alla dotazione della «sezione bis», per così dire «risarcendo» la Corte di
tu

cassazione del mancato tempestivo adeguamento del suo organico ai maggior carichi
conseguiti all’abolizione della Commissione tributaria centrale (50).
iS

In tale prospettiva, un incremento dell’organico dei Consiglieri della Corte di quaranta


unità, da incardinare tabellarmente, nell’immediato, nella Sezione tributaria, potrebbe ga-
gl

rantire lo smaltimento in cinque anni della totalità (o della massima parte) dell’attuale
de

«arretrato tributario». Oltre ad apparire più efficace nel perseguimento del fine di
assicurare idoneo grado di coerenza alla giurisprudenza di legittimità, il criterio presenta
l’indubbio vantaggio che, una volta cessata l’emergenza delle abnormi pendenze tributarie,
ità

il maggior organico può risolversi in risorsa che, opportunamente ridistribuita, ostacoli il


formarsi di nuovo arretrato (inevitabile, in assenza di riforme di legge deflative a salva-
rs

guardia della funzione nomofilattica della Corte (51)). Anche (ma non solo) per tale motivo,
ive

l’opzione sembra non di meno preferibile alla soluzione articolata nell’ipotesi di decreto
legge, circolata durante la stesura di queste note, che, al fine di agevolare la definizione dei
procedimenti civili in materia tributaria pendenti davanti alla Corte di cassazione, prevede
Un

la nomina, per la durata di tre anni non prorogabili, di magistrati onorari «ausiliari», nel

213
i
numero massimo di cinquanta unità, e prescrive che detti magistrati, destinati ad integrare i

n
collegi della Sezione in numero non superiore a due per collegio, debbano essere reclutati

co
tra i magistrati ordinari a riposo (da non più di cinque anni), alla condizione che non
abbiano compiuto i settantatre anni di età ed abbiano maturato un’anzianità di servizio non

ar
inferiore a venticinque anni. Per il comune carattere di rimedio emergenziale, la soluzione

M
non supera gran parte delle obiezioni che suscita la prima delle soluzioni esaminate.
Peraltro, mentre restano da riscontrare sia le concrete possibilità di buon esito del

o
reclutamento sia la capacità dell’organico della Sezione di esprimere un numero di udienze

lm
sufficiente ad esaurire il prescritto impiego dei giudici «ausiliari» secondo le contemplate
modalità (52), merita subito sottolineare che la prospettazione programmatica - secondo

lie
cui l’istituzione dei magistrati «ausiliari» in Cassazione, in numero di cinquanta, con
mandato triennale non prorogabile, porterà alla definizione in tre anni dell’intero arretrato

ug
tributario, consentendo, nel contempo, alle risorse «organiche» della Corte di dedicarsi
efficacemente al contrasto delle sopravvenienze tributarie ed alla trattazione delle altre
G
controversie civili - sembra rivelarsi scarsamente realistica alla luce degli stessi contenuti
del progetto normativo e da questi sostanzialmente contraddetta. Nell’articolato si prevede,
di

infatti, che ai magistrati «ausiliari» è attribuita un’indennità omnicomprensiva di duecento


euro per ogni provvedimento che definisce il processo e che essa, in ragione d’anno, non
tu

può superare, in ogni caso, la somma di ventimila euro.


Ciò rende plausibile ritenere che dai nominandi giudici «ausiliari» ci si attende, in definitiva,
iS

una produttività annua che non si discosti molto dal numero di 100 definizioni pro capite
(20.000 : 200 = 100), e 5.000 complessive (100 x 50) e che, comunque, detta produttività si
gl

attesterà intorno a tali valori; ne consegue che, al termine del triennio, l’arretrato tributario,
de

che, in atto, ammonta a circa 50.000 ricorsi, sarà ancora lungi dall’essere annullato,
potendosene più ragionevolmente prevedere una diminuzione in misura di non molto
superiore alle 15.000 unità.
ità

S’impongono, infine, due ulteriori notazioni.


In primo luogo, può senz’altro convenirsi sul fatto che una riforma dell’intero sistema della
rs

giustizia tributaria in termini di «ordinarizzazione» e professionalizzazione del giudice del


ive

merito (con abolizione delle commissioni provinciali e regionali e l’istituzione di sezioni


specializzate presso tribunali e corti d’appello), oltre che congeniale alla natura dei diritti
coinvolti nel rapporto tributario, risulterebbe certamente utile (anche con riguardo a
Un

quanto considerato in precedenza (53)), al fine di deflazionare le sopravvenienze tributarie

214
i
in Cassazione. Trattandosi d’innovazione non priva di costi e di resistenze e quindi, nei

n
termini indicati, d’incerta realizzazione in tempi brevi, non sembrerebbe tuttavia inutile

co
esplorare la fattibilità di una più circoscritta riforma, che, lasciato inalterato il sistema di
giustizia tributaria di prima istanza, prevedesse l’appellabilità delle decisioni di primo

ar
grado davanti alle corti d’appello (debitamente rafforzate sul piano dell’organico); già

M
questa misura potrebbe, forse, essere sufficiente a ridurre il numero dei ricorsi per
cassazione e, comunque, a superare la penalizzante disomogeneità oggi sussistente tra

o
giurisdizione tributaria di merito e giurisdizione tributaria di legittimità.

lm
Va, infine, sottolineato che l’istituzione di una «sezione tributaria bis», comunque concepita,
potrà realizzare la propria funzione solo sul presupposto di un cospicuo rafforzamento del

lie
personale di cancelleria e del reperimento di idonei locali.

ABSTRACT
ug
G
The taxation issue in the overall activity of the Corte di cassazione. For some time we
have been witnessing the exponential increase, within the total backlog for civil cases
di

of the Supreme Court (Corte di cassazione), of the number of proceedings to be dealt


with by the tax litigation section. The paper scrutinizes the cause of the phenomenon
tu

through the analysis of statistical findings. After reviewing the instruments already
iS

adopted to combat it and canvassing the specific particularities of the «tax role» in the
Supreme Court, it participates, with some observations, to the debate recently opened
on the subject.
gl

* * * *
de

NOTE AL TESTO
ità

(1) Il dato e quelli successivi sono tratti dalle elaborazioni mensili dell’«ufficio di statistica» della
Corte suprema di cassazione.
rs

(2) In tal senso, v. i decreti del primo presidente in data 23 dicembre 2011 e 26 aprile 2012.
(3) La fonte è il Calendario giudiziario 2016 della Corte.
(4) 1 Presidente titolare, 3 presidenti di sezione, 30 Consiglieri.
ive

(5) 1 Presidente titolare, 6 presidenti di sezione, 35 Consiglieri.


(6) 1 Presidente titolare, 4 presidenti di sezione, 21 Consiglieri.
(7) 1 Presidente titolare, 3 presidenti di sezione, 21 Consiglieri.
Un

(8) 1 Presidente titolare, 5 presidenti di sezione, 21 Consiglieri.

215
i
(9) Sulla quale gravano il 20,8 per cento delle pendenze ed il 18,7 per cento delle sopravvenienze

n
totali.

co
(10) Sulle quali incidono il 31,4 per cento (10,6 + 12,4 + 8,4) delle pendenze ed il 40,7 per cento (12
+ 14,6 + 14,1) delle sopravvenienze totali.
(11) Nemmeno il 22 per cento della forza lavoro disponibile.

ar
(12) Oltre il 27 per cento del totale.
(13) Pari al 51 per cento del totale.

M
(14) Dei 29.966 procedimenti civili sopravvenuti in Cassazione nel 2015, 11.520 (e, dunque, circa il
39 per cento del totale) attengono a materie di competenza della sezione tributaria; dei 30.303
procedimenti civili sopravvenuti in Cassazione nel 2014, 10.782 (quasi il 36 per cento del totale)

o
sono di competenza della sezione tributaria; dei 29.094 procedimenti civili sopravvenuti in
Cassazione nel 2013, 10.793 (circa il 37 per cento del totale) sono di competenza della sezione

lm
tributaria; dei 29.128 procedimenti civili sopravvenuti in Cassazione nel 2012, 10.300 (quasi il 36
per cento del totale) sono di competenza della sezione tributaria; dei 30.889 procedimenti civili
sopravvenuti in Cassazione nel 2011, 10.286 (quasi il 35 per cento del totale) sono di competenza

lie
della sezione tributaria; dei 30.382 procedimenti civili sopravvenuti in Cassazione nel 2010, 12.090
(quasi il 40 per cento del totale) sono di competenza della Sezione tributaria.
(15) Decreto del primo presidente 19 giugno 1999, n. 61.
(16) Operante dall’aprile 1996.
ug
(17) Per effetto del relativo ingentissimo arretrato, alla fine accumulatosi in misura superiore ai
450.000 ricorsi: cfr. M. Cantillo, in AA.VV., La giustizia tributaria italiana e la sua commissione
G
centrale, Milano, 2005, 168.
(18) Cfr. M. Cantillo, op. cit., 176.
di

(19) Cfr. M. Cantillo, op. cit., 172.


(20) Ettore Cirillo, La giustizia tributaria nell’esperienza di un giudice di legittimità, in Questione
giustizia, 2016, fasc. 3, 28 e le fonti ivi citate.
tu

(21) Condotta sui corrispondenti calendari giudiziari.


(22) È attestato che inizialmente la Sezione tributaria, pur dovendo affrontare sopravvenienze
iS

doppie, disponeva della metà dei Consiglieri in forza alla Sezione lavoro: cfr. E. Cirillo, op. cit., e le
fonti ivi citate.
(23) Compresi i Presidenti, al 31 dicembre 2015: la Sezione tributaria annoverava 34 magistrati
gl

(meno del 23 per cento dei magistrati addetti alle Sezioni civili), la Sezione lavoro 39 magistrati
(oltre il 26 per cento dei magistrati addetti alle Sezioni civili), la Prima sezione civile 25 magistrati
de

(quasi il 17 per cento dei magistrati addetti alle Sezioni civili), la Seconda sezione civile 23 magistrati
(oltre il 15 per cento dei magistrati addetti alle Sezioni civili), la Terza sezione civile 28 magistrati
(quasi il 19 per cento dei magistrati addetti alle Sezioni civili); alla stessa data: la Sezione tributaria
disponeva di Cancelleria dotata di 17 unità, la Sezione lavoro di Cancelleria dotata di 20 unità, la
ità

Prima sezione civile di Cancelleria dotata di 16 unità, la Seconda sezione civile di Cancelleria dotata
di 14 unità, la Terza sezione civile di Cancelleria dotata di 15 unità. Al 31 dicembre 2014: la Sezione
tributaria annoverava 35 magistrati (pari a poco più del 24 per cento dei magistrati addetti alle
rs

Sezioni civili), la Sezione lavoro 37 magistrati (pari a circa il 25 per cento dei magistrati addetti alle
sezioni civili), la Prima sezione civile 25 magistrati (pari al 17 per cento dei magistrati addetti alle
ive

Sezioni civili), la Seconda sezione civile 21 magistrati (pari ad oltre il 14 per cento dei magistrati
addetti alle Sezioni civili), la Terza sezione civile 29 magistrati (pari ad oltre il 20 per cento dei
magistrati addetti alle Sezioni civili); alla stessa data: la Sezione tributaria disponeva di Cancelleria
dotata di 18 unità, la sezione lavoro di cancelleria dotata di 18 unità, la Prima sezione civile di
Un

Cancelleria dotata di 18 unità, la Seconda sezione civile di Cancelleria dotata di 14 unità, la Terza

216
i
sezione civile di Cancelleria dotata di 17 unità. Al 31 dicembre 2013: la Sezione tributaria

n
annoverava 33 magistrati (meno del 22 per cento dei magistrati addetti alle Sezioni civili), la Sezione

co
lavoro 36 magistrati (quasi il 24 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la Prima sezione
civile 27 magistrati (quasi il 18 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la Seconda sezione
civile 25 magistrati (oltre il 18 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la Terza sezione

ar
civile 30 magistrati (quasi il 20 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili); alla stessa data: la
Sezione tributaria disponeva di Cancelleria dotata di 18 unità, la Sezione lavoro di cancelleria dotata

M
di 17 unità, la Prima sezione civile di Cancelleria dotata di 18 unità, la Seconda sezione civile di
Cancelleria dotata di 14 unità, la Terza sezione civile di Cancelleria dotata di 15 unità. Al 31 dicembre
2012: la Sezione tributaria annoverava 28 magistrati (poco più del 20 per cento dei magistrati

o
addetti alle Sezioni civili), la Sezione lavoro 35 magistrati (oltre il 24 per cento dei magistrati addetti
alle sezioni civili), la Prima sezione civile 27 magistrati (oltre il 19 per cento dei magistrati addetti

lm
alle sezioni civili), la Seconda sezione civile 25 magistrati (oltre il 17 per cento dei magistrati addetti
alle sezioni civili), la Terza sezione civile 28 magistrati (poco più del 20 per cento dei magistrati
addetti alle sezioni civili); alla stessa data: la Sezione tributaria disponeva di Cancelleria dotata di 19

lie
unità, la Sezione lavoro di Cancelleria dotata di 18 unità, la Prima sezione civile di Cancelleria dotata
di 19 unità, la Seconda sezione civile di Cancelleria dotata di 15 unità, la Terza sezione civile di
cancelleria dotata di 16 unità. Al 31 dicembre 2011: la Sezione tributaria annoverava 23 magistrati
ug
(meno del 17 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la sezione lavoro 31 magistrati
(oltre il 22 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la prima sezione civile 30 magistrati
(quasi il 22 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la seconda sezione civile 26 magistrati
G
(pari al 19 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la terza sezione civile 27 magistrati
(quasi il 20 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili); alla stessa data: la sezione tributaria
di

disponeva di cancelleria dotata di 19 unità, la sezione lavoro di cancelleria dotata di 21 unità, la


prima sezione civile di cancelleria dotata di 18 unità, la seconda sezione civile di cancelleria dotata di
15 unità, la terza sezione civile di cancelleria dotata di 18 unità. Al 31 dicembre 2010: la sezione
tu

tributaria annoverava 27 magistrati (quasi il 18 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la
sezione lavoro 32 magistrati (oltre il 21 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili), la prima
iS

sezione civile 34 magistrati (quasi il 24 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili); la seconda
sezione civile 26 magistrati (oltre il 17 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili); la terza
sezione civile 30 magistrati (oltre il 20 per cento dei magistrati addetti alle sezioni civili); alla stessa
gl

data: la Sezione tributaria disponeva di cancelleria dotata di 22 unità, la Sezione lavoro di Cancelleria
dotata di 23 unità, la Prima sezione civile di Cancelleria dotata di 18 unità, la Seconda sezione civile
de

di Cancelleria dotata di 17 unità, la terza sezione civile di cancelleria dotata di 20 unità.


(24) Alla luce del quadro rappresentato, non possono certamente considerarsi sorprendenti le
sconfortanti proiezioni allegate alla Relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2016 del
Primo Presidente della Corte (Foro it., 2017, V, 137), secondo le quali è prevedibile che, al 31
ità

dicembre 2020, l’arretrato tributario salirà al 56 per cento del totale e, al 31 dicembre 2025, al 64
per cento del totale.
(25). Alla quale le statistiche basate sull’«indice di ricambio» non rendono giustizia, essendo ad esse
rs

del tutto estranee valutazioni in merito al rapporto carichi/risorse.


(26) Secondo le fonti statistiche, nel 2016, la sezione tributaria (con la corrispondente sottosezione
ive

presso la sesta sezione) ha definito 8.551 ricorsi (di cui 513 riferibili all’applicazione di magistrati di
altre sezioni civili e penali disposta con decreto del primo presidente in data 22 febbraio 2016), a
fronte: dei 6.877 ricorsi definiti dalla sezione lavoro; dei 3.377 ricorsi definiti dalla prima sezione;
dei 4.019 ricorsi definiti dalla seconda sezione; dei 3.823 ricorsi definiti dalla terza sezione. Nel
Un

2015, la sezione tributaria ha definito 6.476 ricorsi, a fronte: dei 7.607 ricorsi definiti dalla sezione

217
i
lavoro; dei 3.415 ricorsi definiti dalla prima sezione; dei 3.988 ricorsi definiti dalla seconda sezione;

n
dei 4.135 ricorsi definiti dalla terza sezione. Nel 2014, la sezione tributaria ha definito 7.193 ricorsi, a

co
fronte: dei 7.151 ricorsi definiti dalla sezione lavoro; dei 3.825 ricorsi definiti dalla prima sezione;
dei 4.483 ricorsi definiti dalla seconda sezione; dei 4.942 ricorsi definiti dalla terza sezione. Nel
2013, la sezione tributaria ha definito 8.275 ricorsi, a fronte: dei 6.770 ricorsi definiti dalla sezione

ar
lavoro; dei 4.744 ricorsi definiti dalla prima sezione; dei 4.548 ricorsi definiti dalla seconda sezione;
dei 3.153 ricorsi definiti dalla terza sezione. Nel 2012, la sezione tributaria ha definito 5.881 ricorsi, a

M
fronte: dei 6.197 ricorsi definiti dalla sezione lavoro; dei 4.759 ricorsi definiti dalla prima sezione;
dei 3.365 ricorsi definiti dalla seconda sezione; dei 3.718 ricorsi definiti dalla Terza sezione.
(27) 106.862 ricorsi, al 31 dicembre 2016.

o
(28) Una normativa licenziata nel lasso di tempo intercorrente tra l’emanazione del decreto legge e
la presentazione della legge di relativa conversione.

lm
(29) In ultimo, quella del giugno 2015.
(30) Aspetto, del resto, ben colto già nella Relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno
2015 dell’attuale Primo presidente della Corte (Foro it., 2016, V, 73), ove ci si spinge a prospettare

lie
l’opportunità di un ripensamento dell’intero sistema della Giustizia tributaria in termini di
«ordinarizzazione» e professionalizzazione del giudice tributario di merito eventualmente mediante
istituzione presso il giudice ordinario, di primo e secondo grado, di Sezioni specializzate in materia di
tributi.
(31) Cfr. E. Cirillo, op. cit., 29.
ug
(32) Facilmente nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, non raramente superiore al milione e
G
con punte di oltre 10, 50, 100 milioni di euro.
(33) Del resto, negli uffici di merito manca un ruolo corrispondente e l’eventuale esperienza nelle
di

commissioni tributarie è, anche per quanto accennato in precedenza, qualificata da approccio affatto
diverso (che, paradossalmente, non sempre si traduce in agevolazione nell’accostamento al «ruolo
tributario» della Cassazione).
tu

(34) Di ufficio o a domanda, se civilisti che intendono evitare l’assegnazione al penale.


(35) Anche per il maggior carico di lavoro.
iS

(36) Non a caso, alla copertura dei cinque posti necessari al completamento dell’organico tabellare,
prontamente disposto dal nuovo Primo Presidente con decreto 22 febbraio 2016, ha fatto seguito,
nel giro di pochi mesi, la defezione di vari validi colleghi, alcuni verso altre Sezioni, altri per incarichi
gl

concorsuali.
(37) Almeno a partire dal 2005/2006.
de

(38) C.d. «cameroni».


(39) Misura, questa, non priva di rischi di ricadute negative, per quanto detto al § III, lett. D), se, per
necessità, collegata ad un’estremizzata semplificazione delle motivazioni.
(40) Cfr. Michele Cantillo, op. cit., 176 e seguenti.
ità

(41) Cfr. nota 26.


(42) Misura, tuttavia, poi in parte vanificata da successive defezioni: cfr. nota 36.
(43) Disposta in vista della maggior «potenza di fuoco» della sottosezione, i cui collegi - in
rs

considerazione della tipica funzione di «filtro» della sesta sezione e, dunque, della particolare
tipologia delle controversie trattate — recano carichi doppi rispetto a quelli delle Sezioni ordinarie.
ive

(44) Pari al numero delle sopravvenienze che si sono avute in ciascuno degli ultimi due anni. Non è,
tuttavia, impensabile che il flusso delle sopravvenienze possa, negli anni a venire, subire contrazioni,
per effetto della riduzione delle sopravvenienze già da qualche anno riscontrata in gran parte delle
commissioni di merito, nonché dello sviluppo degli strumenti di mediazione.
Un

(45) Con decreto del Primo Presidente del 9 febbraio 2017, n. 9.

218
i
(46) Misura che, al fine di garantire maggiormente l’unitarietà della giurisprudenza (anche per i

n
riflessi deflativi di cui al § IV, lett. D), andrebbe, più opportunamente, circoscritta ai consiglieri

co
incardinati in altre sezioni, già «transitati» per la sezione tributaria.
(47) Cfr. § IV, lett. d).
(48) Cfr. § I e II.

ar
(49) Cfr. In Cassazione serve una sezione bis, in Il Sole-24 Ore del 27 febbraio 2017; Liti tributarie,
riforma sprint verso una sezione ad hoc della Corte di cassazione, in Italia Oggi del 1° marzo 2017.

M
(50) Cfr. § II, 1 e nota 17.
(51) Cfr. § III.(52) Allo stato, la Sezione e la relativa sotto Sezione presso la Sesta sezione civile
esprimono una potenzialità di non oltre venticinque collegi al mese, sicché ciascuno dei cinquanta

o
magistrati «ausiliari» potrebbe, al massimo, partecipare ad un’udienza mensile.
(53) Cfr. § IV, lett. B) e nota 30.

lm
(54) Direzione, redazione e amministrazione: Società Editrice IL FORO ITALIANO © via Pietro Cossa,
n.41 - 00193 Roma - Tel. 06/3222992-3242027-3213606 - e-mail: info@ilforoitaliano.it

lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

219
i
Il CONTRIBUTO di ETTORE CIRILLO

n
co
Riportiamo, sottolineando anche qui le perfette coincidenze di analisi, un altro contributo
di altissimo valore teorico pratico proveniente da uno dei principali componenti della

ar
Sezione tributaria della Corte, ove attualmente esercita le funzioni di Presidente di sezione,
titolato: “La giustizia tributaria nell’esperienza di un giudice di legittimità” di Ettore

M
Cirillo, pubblicato in “Questione Giustizia” Anno 2016, fascicolo III.
Resta da sottolineare il fatto negativo ma non sorprendente che l’elaborato tanto

o
lucido, quanto propositivo nei suoi contenuti, sia rimasto, come destino comune di

lm
tutti i contributi precedentemente resi su questo tema dagli illustri autori citati,
sostanzialmente inascoltato: proprio come in precedenza accaduto ai vari Cantillo,

lie
Cappabianca e Glendi, fra i tanti.
Allora, per le nostre piccole possibilità lo riproponiamo all’attenzione, pressoché
ug
integralmente nel testo, sperando vivamente che la sua diffusione persuasiva
abbia ora migliore fortuna.
G
* * * * *
di

La sezione tributaria della Corte di cassazione, sorta per via tabellare nel 1999 sulle ceneri
del fallimento della Commissione tributaria centrale soppressa nel 1996, ha mostrato dopo
tu

pochi anni le evidenti e prevedibili criticità d’interventi riformatori e innovatori privi delle
iS

necessarie risorse. Oggi l’insostenibile accrescimento del contenzioso fiscale, trascurato dai
ministeri della Giustizia e dell’Economia e non adeguatamente filtrato dalle Commissioni
tributarie di merito, assorbe quasi la metà delle pendenze civili della Corte. Accorpamenti,
gl

ruoli monotematici e altri rimedi interni si rivelano senza esiti apprezzabili se non
de

accompagnati dal ripensamento dell’intero sistema della giustizia tributaria come


giurisdizione speciale e delle piante organiche di riferimento anche del giudice di legittimità.
La Cassazione e la questione tributaria
ità

Il 2016 pare l’anno nel quale finalmente l’attenzione degli operatori e degli studiosi del
diritto, delle forze governative e parlamentari e persino dei media sia destinata a soffermarsi
rs

sulla giustizia tributaria, per lunghissimo tempo cenerentola delle istituzioni giuridiche,
ive

neppure espressamente menzionata nella Costituzione e salvata di straforo dalla VI


disposizione transitoria e dalla benevolenza della Corte costituzionale 469. Si è detto che le
Un

469
Corte costituzionale, sentenza n.215 del 1976 e n.217 del 1982.

220
i
istituzioni giuridiche sono frutto più della storia che della ragione470.

n
Mai riflessione fu più calzante se riferita alla fiscalità! È stato l’esordio pubblico del neo

co
primo presidente - Giovanni Canzio - a denunciare, con assoluta chiarezza di accenti, che
l’insostenibile impegno richiesto per la definizione del contenzioso fiscale in sede di

ar
legittimità finirà per fagocitare e snaturare la Corte di cassazione civile nella sua interezza. Il

M
che rende legittimo ripensare, con spirito innovativo, all’intero sistema dalla giustizia
tributaria come giurisdizione speciale e chiedersi se, nel perverso intreccio tra il proliferare

o
delle fonti normative e le variegate letture giurisprudenziali, non sia preferibile istituire

lm
presso il giudice ordinario sezioni specializzate in materia di tributi471. La ferma denuncia
del vertice della Corte ha prodotto variegate reazioni. Esse vanno dall’annuncio governativo

lie
di un istituendo tavolo tecnico interministeriale «per individuare soluzioni per pervenire a
una riforma della giustizia tributaria che si ispiri alle migliori pratiche internazionali»472,

ug
alla proposta di legge-delega n.3734 d’iniziativa dei deputati Ermini, Ferranti e altri, sino
all’ipotizzato decreto-legge con misure urgenti per la definizione del contenzioso tributario
G
presso la Corte di cassazione.

La nascita di un problema
di

Come nasce il problema e perché sorge l’attivismo che ora ruota attorno ad esso?
tu

L’avvio di ogni riflessione non può che essere quello di stigmatizzare il singolare modulo
ordinamentale per cui la Corte di cassazione civile si pone al vertice di un apparato
iS

giurisdizionale costituito nei gradi di merito da organi non professionali di giurisdizione


speciale, ancora gestiti, per gli aspetti organizzativi, dal Ministero dell’economia. Il che ha
gl

fatto sì che quest’ultimo si disinteressasse completamente delle ricadute sul giudice di


de

legittimità473, così come, per altro verso, il Ministero della giustizia e il Consiglio superiore
della magistratura hanno finito per occuparsi della Corte di cassazione unicamente nella sua
globalità trascurando il rilievo peculiare della sezione tributaria, la cui separata istituzione,
ità

peraltro, non aveva e non ha alcuno specifico fondamento legislativo. La sezione tributaria
rs

470
E. Rosini, Poteri di accertamento e processo tributario, in Studi per il centocinquantesimo del C.d.S.,
ive

Roma, 1981, II, 118.


471
G. Canzio, Relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2015, 2016, 30 - 31.
472
Cfr. Il sole 24ore.com. 6.4.2016.
473
M. Cantillo, La sez. trib. della Corte di cass., in la giustizia trib. it. e la sua Comm. centrale, Milano,
Un

2005, 176 (infra op.cit.).

221
i
opera dal novembre 1999474 per volere del primo presidente Ferdinando Zucconi Galli

n
Fonseca e del suo successore Andrea Vela475. Il decreto del 19 giugno 1999, nell’istituire

co
per via meramente tabellare la nuova articolazione interna della Corte, ne previde la
formazione come quinta sezione civile mediante lo stralcio delle competenze fiscali

ar
tradizionalmente devolute alla prima sezione civile e il prelievo di esigue risorse umane dalle

M
preesistenti quattro sezioni civili. Nella circostanza la necessità della nuova articolazione fu
motivata sotto due profili. In primo luogo si enfatizzò la trattazione delle vertenze fiscali a

o
cura di

lm
consiglieri particolarmente versati in materia. In secondo luogo si enfatizzò la serialità di
taluni contenziosi e l’intento di prevenire contrasti inconsapevoli.

lie
L’intervento organizzativo interno era conseguenza immediata della vigenza del nuovo
processo tributario. La riforma del 1992, operante dall’aprile 1996, eliminò la Commissione

ug
tributaria centrale (Ctc) quale giudice di terzo grado e consentì il ricorso diretto alla Corte
suprema per la cassazione delle sentenze d’appello pronunciate dai giudici tributari.
G
Il censimento dei giudizi dinanzi alla Ctc alla data dal primo gennaio 1997 riportava l’enorme
dato di 459.605 pendenze476. In sostanza, al momento in cui l’impugnazione delle sentenze
di

d’appello fu devoluta direttamente al ricorso per cassazione, la Ctc era in stato di completo
default. Come si fosse giunti a una tale débâcle è presto detto. La Ctc aveva al primo
tu

gennaio 1980 una pendenza di soli duemila ricorsi circa e aveva mantenuto sino alla fine del
1996 una capacità media di smaltimento all’incirca di novemila ricorsi a fronte di una
iS

sopravvenienza annua quadrupla. Il che spiega l’approdo finale a circa 460 mila ricorsi
pendenti477. Nel corso degli anni ’90 i ricorsi per cassazione contro le decisioni della Ctc
gl

erano in media circa trecentosessanta per anno 478, mentre già alla fine del 2003 i ricorsi per
de

cassazione contro le decisioni delle Commissioni tributa-rie regionali erano diventati circa
7.700 all’anno, con un picco superiore di 9.336 nel 2000 e uno inferiore di 5.879 nel 2002.
Conseguenzialmente la pendenza in cassazione era andata crescendo dai 2.548 ricorsi del
ità
rs
ive

474
M. Leccisotti, La riforma del 1992….op. cit., 92.
475
M. Cantillo, op. cit.,172.
476
G. Barbagallo, Durata dei giudizi tributari, op. cit., 149.
477
G. Paleologo, Prospettiva di riforma della giustizia tributaria, op. cit., 149.
Un

478
G. Paleologo, op. cit., 249.

222
i
novembre 1999, ai 6.026 del gennaio 2000, ai 14.630 dell’ottobre 2000, ai 27.260 del

n
dicembre 2002, agli oltre trentamila del 2003479.

co
La “soglia di non ritorno”

ar
Già tredici anni fa la soglia di non ritorno era superata!

M
Dopo pochi anni dalla sua istituzione la sezione tributaria della Corte non era più in
condizione di ridurre in maniera accettabile il tempo delle decisioni di legittimità e la cosa era
ben prevedibile.

o
Addirittura, agli inizi la sezione tributaria aveva la metà dei consiglieri e il doppio delle

lm
sopravvenienze della sezione lavoro 480, laddove la Ctc, comunque finita in completo default
operativo, disponeva di circa duecento giudici sia pure part-time481 per esercitare, almeno in

lie
prima battuta rispetto alla Corte, l’opera unificatrice dell’interpretazione giurisprudenziale
nazionale482.
ug
Il rischio di una delle tante riforme a “costo zero” come quella del 1992 era già presente
addirittura agli occhi della Commissione dei Trenta nei lavori preparatori per il d. lgs. vo n.
G
545, laddove si prospettò persino un’inedita e bislacca sezione della Corte rinforzata da
esperti non togati. E ancora, oramai vigente la riforma, fu lo stesso primo presidente
di

dell’epoca, Antonio Brancaccio, a percepire lucidamente le gravi conseguenze per la Corte di


tu

un intervento riformatore non accompagnato da risorse umane e materiali. I testimoni del


tempo riferiscono dell’annuncio dato dal Ministro della giustizia di un disegno di legge per
iS

l’aumento dell’organico della Corte di ben quaranta unità, poi perdutosi nei meandri
governativi e parlamentari del momento483. Insomma, per dirla con Edgar Alan Poe, una vol-
gl

ta posta una premessa assurda, non si è fatto altro che svilupparla in modo rigorosamente
de

consequenziale! Infatti, poco è cambiato nel corso degli anni. I consiglieri addetti alla
sezione tributaria sono divenuti all’incirca una trentina ma nel serrato turn-over di
permanenza sezionale e per il regime dei parziali esoneri per l’esercizio di funzioni
ità

collaterali (sezioni unite, segretariato, formazione, manutenzione, etc.) le unità realmente e


pienamente operati-ve sono spesso scese di molto. E così pure i flussi dei presidenti di
rs
ive

479
D. Caputo, Statistiche sulla giustizia tributaria, op. cit., 499 e 513; M. Leccisotti, op.cit., 92-93.
480
A. Vela, Qualche riflessione sul contenzioso tributario, op. cit., 315.
481
G. Paleologo, op. cit., 277.
482
M. Cantillo, op. cit., 171.
Un

483
M. Cantillo, op. cit., 176.

223
i
Sezione sono stati frammentari e poco adeguati: dal picco di sette unità del 2010 si giunge a

n
circa la metà negli anni successivi, anche se negli ultimi mesi vi sono concreti e positivi segnali

co
di recupero. Qual è il consuntivo? Basta esaminare le elaborazioni compiute nel maggio
2016 dall’Ufficio di statistica che evidenziano 106.076 procedimenti civili pendenti di cui il

ar
46% (48.833) riguarda la sezione tributaria, il 22,3% (23.678) la sezione lavoro, il 12,6%

M
(13.365) la seconda sezione, il 10,1% (10.741) la prima sezione e l’8,6% (9.114) la terza
sezione. In sintesi la pendenza della sezione tributaria ha “doppiato” quella della sezione

o
lavoro, pur avendo risorse analoghe, e supera della metà circa il complesso delle tre sezioni

lm
civili ordinarie, pur non disponendo certo del triplo delle risorse di ciascuna. La prospettiva
non muta osservando il dato di 5.151 nuove iscrizioni nei primi cinque mesi del 2016, a

lie
fronte di un dato complessivo di 12.856 che scomposto evidenzia ancora una volta
sopravvenienze più che doppie rispetto a quelle della sezione lavoro e più che triple rispetto a
quelle di ciascuna delle tre sezioni ordinarie.

La necessità di un ripensamento del sistema.


ug
G
E allora una prima riflessione va fatta. Parlare di sezioni ordinarie e della sezione tributaria
come di un mondo a parte è antistorico laddove è questa ad assorbire quasi la metà del
di

contenzioso ed è, piaccia o no, il baricentro numerico delle articolazioni civili di una Corte
soffocata da una litigiosità, fiscale e non, che è la più alta rispetto a quella degli altri Paesi
tu

europei. Il che introduce una seconda riflessione. Qualsiasi approccio che si voglia fare
iS

seriamente al versante fiscale della giustizia civile di legittimità non può prescindere anche
dal rilievo, più qualitativo che semplicemente quantitativo, del valore macroeconomico del
gl

contenzioso pendente in fase di legittimità. Dalle elaborazioni del Ministero dell’economia,


riprese dalla stampa specializzata, emerge ad esempio che il valore globale dei ricorsi per
de

cassazione presentati nel 2014 ammonta a circa 7,5 miliardi di euro, con incremento del 27%
rispetto a quelli presentati nel 2013, pari dunque a un valore di 5,9 miliardi di euro circa
ità

(fonte ItaliaOggi). Il dato finale del 2015 è stato di circa 7,7 miliardi di euro e quindi assai
simile quello dell’anno precedente484. Ciò fa intendere che analoga possa essere la proiezione
rs

per il 2016 e che, ancora, svariati miliardi di euro valgano globalmente anche i ricorsi
presentati nel più recente passato (2012, 2011) e, in gran parte, ancora poco trattati.
ive

Secondo altre elaborazioni statistiche le decisioni di legittimità favorevoli per il fisco

484
Domenico Chindemi, Inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2016, in Dir. prat. trib., 2016, 3,
Un

1155.

224
i
sarebbero il 72% circa del totale (fonte: ITALIAOGGI). Il che lascia intendere come la

n
definizione delle pendenze fiscali in cassazione potrebbe assicurare un gettito minimo per

co
l’Erario di non meno di una dozzina di miliardi euro se non verosimilmente molti di più. Si
tratta di un gettito (teorico) assai superiore alle aspettative finanziarie legate ai tagli della

ar
spesa pubblica. Ciò comporta l’apertura di una “questione tributaria” nella Corte laddove

M
rilevano non tanto e non solo le preponderanti sopravvenienze e pendenze verifica-tesi
dopo l’eliminazione dello sbarramento costituito dalla Ctc, quanto e soprattutto la

o
“questione fiscale” in termini di equità e democrazia distributiva correlate alla peculiare

lm
funzione nomofilattica in un comparto che assorbe una quota assai significativa del prodotto
interno e della ricchezza nazionale e che tocca diretta-mente tutti i cittadini e tutte le imprese.

lie
Queste ultime in particolare sono poste dinanzi alla leva fiscale le cui incertezze possono
finire con elidere gli scarsi margini del profitto concorrenziale globalizzato. Di contro, la

ug
parziale armonizzazione fiscale e i li-miti degli aiuti di Stato pongono prima il fisco italiano in
serrato confronto con l’Unione europea e dopo la Corte di cassazione in serrato confronto
G
con la Corte di giustizia e, talvolta, con la Corte Edu. Nel breve periodo i recenti protocolli
siglati con la Corte Edu, con il Consiglio nazionale forense e con l’Avvocatura del-lo Stato
di

possono portare qualche (lieve) beneficio sia grazie al metodo già avviato del dialogo con le
Corti europee (es. caso Id exx), sia grazie alla migliore strutturazione di udienze
tu

autenticamente monotematiche e/o “pilota”, sia grazie alla migliore stesura degli atti
difensivi e all’utilizzo “virtuoso” del principio di autosufficienza. In ordine a quest’ultimo
iS

punto resta ignoto al più grande pubblico degli operatori giuridici e ancora irrisolto il nodo
critico della reale disponibilità dei fascicoli dei gradi di merito che, esclusa dalla criticata e
gl

discutibile circolare interna del 2008485, non è altrimenti surrogabile, stante l’assenza degli
de

oneri di esibizione normalmente posti a carico delle parti, ritenuti dalle Sezioni unite
inapplicabili però ai giudizi civili di legittimità di derivazione tributaria486. In tal senso
sarebbe utile prendere accordi con la Direzione della giustizia tributaria presso il
ità

Dipartimento delle finanze per agevolare la trasmissione, eventualmente anche telematica,


degli atti solo una volta fissata l’udienza di discussione (in modo da ovviare ai problemi di
rs

“stivaggio” di tutti i fascicoli delle decine di migliaia di ricorsi pendenti). Nella formazione di
ive

ruoli d’udienza “monotematici”, su principi certificati del diritto tributario (Certalex), o

485
Cfr. Corriere tributario, 2010, 41, 3432.
Un

486
Cass. sez. un. 3 novembre 2011, n. 22726.

225
i
“mirati”, su questioni nuove e/o pilota, rive-stono funzioni basilari l’attività di filtro

n
dell’articolazione tributaria della sesta sezione (che richiederebbe almeno dodici unità a

co
tempo pieno, per disporre di due collegi autonomi, ovvero di ventiquattro unità part-
time)487, quella di spoglio degli assistenti di studio (da destinare in misura preponderante

ar
alla sezione tributaria e alla articolazione tributaria della sesta sezione) e la predisposizione

M
e l’aggiornamento di un lemmario che consenta l’aggregazione automatizzata (spettrale)
dei processi contrassegnati dalle medesime parole-chiave. Inoltre, gli assistenti, nelle more

o
dell’auspicato ripristino legislativo della figura degli “applicati” dell’Ufficio del massimario,

lm
devono essere valorizzati affidando loro non solo la classificazione dei ricorsi ma anche la
schematizzazione proprio delle questioni “tematiche” coi riferimenti giurisprudenziali,

lie
normativi e dottrinari del caso, sino a giungere a vere e proprie “macro” (da trattare
informaticamente) e a progetti di sentenze (da affidare alla relazione dei presidenti dei

ug
collegi). In attesa anche di un nuovo e indifferibile disegno delle piante organiche delle
sezioni, che sia realmente conforme alle oramai patologiche diversità dei flussi d’affari488,
G
resta aperta la strada all’impiego di risorse da prelevarsi temporaneamente da altre
articolazioni della Corte, quale alternativa virtuosa a soluzioni “tampone” quali il ricorso,
di

per estemporanea via legislativa, a giudici aggregati di variegata estrazione: magistrati e


avvocati in pensione, giudici tributari di merito, etc.489. L’introduzione di consiglieri onorari
tu

“a cottimo” sarebbe un vulnus irrecuperabile per l’immagine di una Corte che voglia
chiamarsi realmente “suprema”. Più tollerabile - sul piano anche ordinamentale - potrebbe
iS

essere l’introduzione di strumenti analoghi a quelli dell’applicazione extradistrettuale per


portare temporaneamente, nei collegi della Corte di cassazione, quei consiglieri delle Corti
gl

di appello già ritenuti idonei alle funzioni di legittimità ma rimasti fuori dalle graduatorie di
de

tramutamento. Una settantina di unità equamente prelevate dalle varie Corti territoriali
ità

487
Per la Corte EDU (casi Adreyev, Reklos & Davourlios, Efsthatiou) devono prevalere le interpretazioni
dirette a consentire al processo di giungere al suo sbocco naturale, senza enfatizzare un fin de non
rs

recevoir non riscontrabile nella Convenzione.


488
Per M. Cantillo, op. cit., 176-177, “i dati delle pendenze e delle sopravvenienze dimostrano come
ive

neppure in via di mera ipotesi possa immaginarsi di porre qualche rimedio attraverso accorpamenti, ruoli
monotematici, od altri recuperi di efficienza interna; un aumento dell’organico della Corte…resta l’unica
via concretamente praticabile”.
489
Cesare Glendi, “Verso la sezione tributaria della Cassazione a cottimo”, in IPSOA-Quotidiano; Ennio
Un

SEPE, Quale riforma per la giustizia tributaria, in IL FISCO, 2016, 2258.

226
i
ben potrebbero essere ivi temporaneamente rimpiazzate con i magistrati onorari aggregati

n
già previsti dalle disposizioni vigenti.

co
La Cassazione e la nomofilachia tributaria

ar
In sintesi, vuole qui riaffermarsi, perché non è affatto ozioso, la fedeltà al ruolo istituzionale
della Corte di cassazione, com’è porto dalla legge fonda-mentale di ordinamento

M
giudiziario e dalla Carta costituzionale. Quale organo supremo di giustizia, la Corte è
preposta proprio ad assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge

o
e l’unità del diritto oggettivo nazionale. Il che comporta, sul piano processuale, anche la

lm
salvaguardia di quella stabilità giurisprudenziale ripresa anche dal codice di rito. Però del
tutto particolare è la nomofilachia tributaria. Essa è diretta non solo a regolare la giuri-

lie
sprudenza nazionale, ma anche a orientare l’agire amministrativo del fisco e le scelte dei
contribuenti spesso assistiti prima e difesi poi da professionisti provenienti da una platea di
ug
categorie talvolta piuttosto lontane dalla cultura giuridica e processuale490. Anzi, proprio
per assicurare al meglio l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della (spesso
G
oscura) legislazione fiscale, all’attuale distribuzione interna della sezione in tre gruppi di
lavoro (imposte dirette; imposte armonizzate; altri tributi) andrebbe affiancata la figura del
di

consigliere turnista o jolly che partecipi periodicamente ai collegi dei tre gruppi in modo da
coadiuvare il presidente titolare, in raccordo con i presidenti non titolari, nell’immediata
tu

individuazione delle reciproche criticità interpretative. Così pure può ipotizzarsi


iS

l’istituzione di un collegio che, allargato alla partecipazione di uno o due consiglieri per ogni
gruppo di lavoro e presieduto dal titolare o da altro presidente delegato, tratti quei ricorsi
gl

“pilota” su questioni trasversali ai vari gruppi. Il che potrebbe ridurre l’attivazione delle
Sezioni unite per la regolazione di meri contrasti interni. Ogni intento nomofilattico è
de

destinato, però, a fallire sul piano deflattivo ove l’amministrazione finanziaria non trovi al
suo interno le forme e i modi per correlare l’azione di finanza con l’insegnamento della
ità

Corte e per correggere in autotutela le proprie diverse determinazioni. Ne deriva


l’opportunità di stabili raccordi istituzionali tra i Ministeri della giustizia e dell’economia.
rs

A essi la Corte può portare il suo contributo di sapere e di elaborazione al solo fine di
favorire la corretta applicazione e il miglioramento del diritto oggettivo nazionale.
ive

Quest’ultimo, peraltro, si basa su una normativa alluvionale, multilivello e in larga misura


delegata con frequenti torsioni dei procedimenti di produzione legislativa ed elusioni dei
Un

490
M. Cantillo, op. cit., 170.

227
i
precetti costituzionali ed eurounitari. Tutto ciò resta correlato all’anomalia di una giu-

n
risdizione estranea a quella ordinaria ed esercitata come “secondo lavoro” molto spesso da

co
giudici “non di carriera” e di formazione “non giuridica”, alle prese con un contenzioso di
enorme valore economico491. Si pensi che l’entità complessiva delle controversie definite nel

ar
2015 dalle sole commissioni lombarde di primo e secondo grado è stato di oltre 10,3

M
miliardi di euro 492. Ne deriva un’altra peculiarità del contenzioso dinanzi alla sezione
tributaria, i cui nodi non possono essere certamente sciolti dal progetto del CNEL che tende

o
a spezzare le imprescindibili connotazioni di unità (ordinamentale) e unicità (processuale)

lm
del giudizio civile di legittimità anche in ambito tributario. Da qui la necessità di un
profondo movimento riformatore che si muova finalmente sul sentiero di una giustizia

lie
tributaria di carriera che per un verso percorra la stessa strada già percorsa
quarantacinque anni fa dalla legge sui Tar, dall’altro, intraprenda una coraggiosa

ug
semplificazione e codificazione dell’accertamento tributario, non essendo più rinviabile
l’adozione di un modello unitario e coerente con i principi costituzionali, statutari e
G
comunitari. Nelle more, intese della Corte con il Csm, la Scuola superiore della magistratura e
il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria possono favorire un’alfabetizzazione
di

fiscale dei magistrati ordinari, sia al fine di rendere migliore e più consapevole il loro
contributo se giudici tributari di merito493, sia al fine di un’adeguata formazione anteriore
tu

all’eventuale accesso alle funzioni di legittimità.


iS

Le prospettive di riforma

E qui qualche considerazione va fatta sul ddl Ermini, Ferrante ed altri494. Esso ha il merito di
gl

dire una parola chiara e forte, dinanzi alle reazioni seguite alla severa e propositiva
de

relazione del primo presidente, Giovanni Canzio495. Il fil rouge della proposta parlamentare
è costituito dall’idea fondante del giudice civile come il tutore tipico dei diritti. Il che è
corollario del più generale principio secondo cui, in disparte i casi di decadenza o
ità

491
P. G. Lignani, La giustizia tributaria e la sua Commissione centrale, op. cit., 79.
rs

492
D. Chindemi, op. loc. cit.
493
E’ in desuetudine la verifica biennale della professionalità dei magistrati impegnati nelle Commissioni
ive

tributarie (Circ, CSM/11.22581/15)


494
Enrico Manzon, Sulla proposta di legge di riforma della giustizia tributaria, in Questionegiustizia.it;
vedasi le critiche di Piercamillo Davigo in ilsole24ore.com e Mario Cavallaro in ilfattoquotidiano.it e ivi la
replica di Donatella Ferranti.
Un

495
I. Proietti, magistratura in lotta, il Primo Presidente della cassazione sotto tiro, in Ilfattoquotidiano.it.

228
i
prescrizione, è da escludere l’assoggettamento del cittadino a oneri contributivi diversi, e

n
più gravosi, di quelli che per legge devono restare a suo carico, essendo egli titolare di

co
posizioni di diritto soggettivo perfetto verso il fisco che non possono certo dirsi recessive
rispetto a esigenze erariali di cassa496. Dunque, se è il giudice civile a essere il giudice tipico

ar
dei diritti, nulla osta a riportare anche la materia fiscale sotto l’egida dell’autorità giudiziaria

M
ordinaria ricostituendo quell’unità della giurisdizione di merito e di legittimità che resta
valore di sicura rilevanza costituzionale di fronte all’eccezionalità della cognizione sui diritti

o
dei giudici amministrativi e contabili, all’assenza della giustizia tributaria tra le giurisdizioni

lm
contemplate dalla Carta e alla copertura solo transitoria data dalla VI disposizione alle
giurisdizioni speciali “storiche” come quella tributaria497, risalente alla riforma fiscale degli

lie
anni 1936-1937 e ai suoi antecedenti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo498. Il che
rende difficile ipotizzare che un intento riformatore possa dar luogo a un’altra e diversa

ug
giurisdizione di carriera ostandovi verosimilmente il divieto del secondo comma dell’art. 102
Costituzione. L’istituzione di sezioni specializzate tributarie presso i Tribunali ordinari, con
G
adeguata formazione professionale presso la Scuola superiore della magistratura (e
congruo ampliamento degli organici generali mediante risparmi di spesa derivanti dalla
di

soppressione delle attuali Commissioni), darebbe indubbi vantaggi in termini di


miglioramento qualitativo del prodotto giudiziario che ora giunge dinanzi al giudice di
tu

legittimità con stesure d’appello troppo spesso approssimative e talvolta addirittura


grossolane. Non c’è necessità di rimarcare la centralità, per il buon funzionamento del
iS

sistema del ricorso di legittimità, rivestita dalla professionalità e dalla dedizione esclusiva
dei giudici di secondo grado. Al giudice d’appello è devoluto, infatti, il compito d’incanalare
gl

entro schemi razionali vicende giuridiche spesso caotiche. In mancanza, il successivo


de

giudice di legittimità, sia pure attraverso la lente del ricorso a critica vincolata, stenta
addirittura a comprendere di che cosa realmente si controverte. Il giudice di merito, del
resto, non è solo un esperto del diritto sostanziale ma è un professionista del processo qua-
ità

le strumento conoscitivo per l’accertamento della verità. E tale funzione richiede dedizione
completa - e non meramente saltuaria - nonché formazione remota - e giammai rimessa al
rs
ive

496
Cass. sez. unite, 25 ottobre 2002, n.15063; Corte costituzionale n.178 del 1984; C. cost. n.21 e n.79 del
1961.
497
G. Trotta, La giustizia tributaria nella Costituzione repubblicana, op. cit., 27.
498
S. Romano, in Trattato di diritto amministrativo V.E. ORLANDO; G. Falsitta, F. Amatucci, in L’evoluzione
Un

dell’ordinamento tributario italiano, Padova, 2000, 77.

229
i
volontarismo di protagonisti di variegata estrazione e di non verificata attitudine. La

n
semplificazione e la razionalizzazione della sentenza d’appello sono il viatico di un buon

co
ricorso per cassazione e di un “giusto processo” di legittimità.
Si consideri, inoltre, che la specializzazione dei giudici professionali di merito agevola la

ar
strada verso l’accesso coerente a omologhe funzioni di legittimità con quell’osmosi che

M
opera da sempre, ad esempio, tra i giudici del lavoro e i consiglieri della sezione lavoro e che
in qualche modo operava, vigente il vecchio rito tributario del 1972, anche all’epoca della

o
competenza alternativa delle Corti d’appello in materia fiscale. A tutto ciò si aggiunge la

lm
maggiore vigilanza, anche disciplinare, sulla deontologia professionale che, nell’attuale
corpus di giudici tributari di troppo varia estrazione, ha dato luogo di recente a più di un

lie
ragionevole dubbio con inchieste e arresti ripetuti e clamorosi, tanto da far parlare
addirittura di nuova tangentopoli tributaria 499.

Il ruolo della sezione tributaria ug


Infine, non possono essere taciuti i toni ingenerosi con i quali si è sostenuto di recente che
G
la Sezione tributaria sarebbe «sempre più sprofondata in una sorta di tristo passo»32.
Il rilievo è smentito proprio dall’imponente produttività dei consiglieri della Sezione
di

tributaria che nei soli primi cinque mesi del 2016 hanno definito con pubblicazione dei
tu

provvedimenti ben 3273 ricorsi, poco più dei colleghi della sezione lavoro (3149), circa il
doppio dei colleghi della prima (1678) e della seconda (1580) sezione, ben più del doppio
iS

dei colleghi della terza (1374), con un indice di ricambio dell’87%, appena inferiore a quello,
ad esempio, della Terza sezione (90,8%) che però ha un quinto di sopravvenienze e
gl

pendenze. E che dire dell’imponente lavoro svolto per razionalizzare, con decisioni
de

cardine, i più vari aspetti di una fiscalità alluvionale, episodica e approssimativa? Si legga la
voluminosa parte settima dell’annuale pubblicazione dell’Ufficio del massimario500 che
segnala la potente spinta innovatrice che viene dalla complessi-va estrazione culturale ed
ità

esperienziale dei consiglieri della sezione tributaria, laddove la complessità e varietà sono
indicatori di vivacità intellettuale al riparo dalle scorie e dai detriti dell’oblio
rs

consuetudinario. Molto ci sarebbe da dire sui progressi giurisprudenziali fatti sia sulla
strada del contrasto all’evasione, sia verso un sistema fiscale più equo e trasparente. Non
ive

possono passare sotto silenzio le decisioni degli ultimi anni su forme, obblighi informativi e

499
Un

S. De Riccardis, in Repubblica.it.
500
Cfr. Rassegna della giurisprudenza di legittimità, Roma, 2015, I, 491.

230
i
garanzie dell’accertamento, abuso del diritto, transfer pricing, black lists, cd. liste Falciani-

n
Vaduz-Pessina, reverse charge, depositi fiscali, first price rule, dazi preferenziali, trust,

co
società consortili, emenda delle dichiarazioni fiscali, iscrizioni ipotecarie, aggiornamenti
catastali, beni gratuitamente devolvibili, requisisti sostanziali dell’imposizione sul valore

ar
aggiunto, accise energetiche etc.. Si tratta di un elenco fatto a braccio, d’istinto e che dà solo

M
una pallidissima idea del fondamentale contributo che, tra mille difficoltà e sacrifici, i consi-
glieri della Sezione tributaria, anche nelle Sezioni uni-te, hanno dato alla nomofilachia fiscale.

o
Molto si è fatto e molto ancora si dovrà fare perché l’obiettivo da raggiungere è un obiettivo

lm
non solo giudiziario, ma soprattutto etico e civile, laddove è diretto a dare concretezza alle
irrinunciabili promesse costituzionali di parità e proporzionalità contributiva e di giusto

lie
processo.

ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

231
i
AGGIORNAMENTI AL QUADRO NORMATIVO.

n
Tornando indietro nel tempo, sempre nel corso del 2016, il Governo, nel recepire, almeno in

co
qualche aspetto, una parte della grave problematica nazionale che si è fin qui
analiticamente esposta, aveva presentato in tema al Parlamento per la conversione in legge

ar
un Decreto, atto legislativo urgente per specifica previsione costituzionale. Un intervento

M
normativo avvenuto mediante un testo comprendente diverse iniziative in materia
tributaria, altre su status e funzioni del personale di magistratura in servizio presso la Corte

o
superiore, oltre ad una parte recante modifica di alcune delle norme processuali del

lm
giudizio di legittimità.
Il testo, dopo l’autorizzazione alla presentazione in Parlamento da parte del Presidente

lie
della Repubblica, venne trasmesso alla sede deliberante, in data 30 agosto 2016,
contrassegnato dal n.168 del 2016 e nella sede parlamentare, l’atto normativo dotato dei

ug
caratteri di urgenza e necessità pubblicato in Gazzetta Ufficiale 31 agosto 2016, n.203,
risulta(va) espressamente rubricato all’adozione di:
G
“Misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per
l’efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa”.
di

Nella citata normativa, dopo aver effettuato il necessario richiamo alla dovuta ricorrenza,
nel caso di specie, delle previsioni legittimanti prescritte dagli artt. 77 ed 87 della
tu

Costituzione, nei primi due paragrafi del preambolo si indicavano nei termini letterali che
seguono le finalità urgenti ricercate dal Governo attraverso la decretazione assunta:
iS

1.“Considerata la straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per la


definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione e adottare misure per l’efficienza
gl

degli uffici giudiziari”; ed ancora:


de

2.”Considerata la finalità di assicurare una maggiore funzionalità ed efficienza alla giustizia


civile mediante le predette urgenti misure”;
Il capo I, a sua volta, ripete la propria titolazione rispetto alle:
ità

“Misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione e per
l’efficienza degli uffici giudiziari”; laddove, il testo in conversione, all’art.1, prevedeva
rs

l’applicazione dei magistrati dell’Ufficio del Massimario e del ruolo per lo svolgimento di
ive

funzioni giurisdizionali di legittimità per la definizione del contenzioso civilistico. In effetti,


in base alla disposizione normativa inserita nella decretazione in esame, sono aggiunti
all’art.115 del regio Decreto 30 gennaio 1941, n.12, recante il testo sull’Ordinamento
Un

giudiziario, infine, i seguenti commi:

232
i
“Il Primo Presidente della Corte di Cassazione, al fine di assicurare la celere definizione dei

n
procedimenti pendenti, tenuto conto delle esigenze dell’Ufficio del Massimario e del ruolo e

co
secondo i criteri previsti dalle tabelle di organizzazione, può applicare temporaneamente i
magistrati addetti all’Ufficio del Massimario e del ruolo con anzianità di servizio nel predetto

ar
ufficio non inferiore a due anni, alle Sezioni della Corte per lo svolgimento delle funzioni

M
giurisdizionali di legittimità. Il collegio giudicante della Corte non può essere composto da più
di un magistrato dell’Ufficio del Massimario e del ruolo, applicato ai sensi che precede.”

o
Nello sviluppo del testo poi, la normativa di urgenza prevedeva conseguentemente, all’art.2,

lm
l’introduzione di tirocini formativi e di altre misure straordinarie necessarie per contrarre i
tempi di copertura delle vacanze nell’organico degli uffici giudiziari di primo grado. Con il

lie
successivo art.3 disposizioni in materia di tramutamenti successivi dei magistrati; mentre,
con l’art.5, disponeva la proroga del trattenimento in servizio di magistrati presso la

ug
Suprema Corte di cassazione e modifica del limite di età per il conferimento di funzioni
direttive di legittimità. Più in dettaglio, si prevede che:
G
“1. Al fine di assicurare la continuità degli incarichi apicali, direttivi superiori e direttivi presso
la Suprema Corte di cassazione e la Procura generale della Corte di cassazione, in ragione
di

delle molteplici iniziative di riforma intraprese per la definizione dell’elevato contenzioso ivi
pendente.
tu

Segue l’art.2 che nel coordinamento normativo tendeva a velocizzare i tempi necessari per
la copertura dei posti vacanti negli Uffici giudiziari di prima istanza501 rubricato ai:
iS

“Tirocini formativi e misure straordinarie per contrarre i tempi di copertura delle vacanze di
organico degli uffici giudiziari di primo grado”.
gl

A sua volta, l’articolo terzo della normativa richiamata recava le: “Disposizioni in materia di
de

tramutamenti successivi dei magistrati”.


Mentre, la norma successiva presente nell’articolato, quella del quarto articolo, contiene
disposizioni per l’efficienza degli Uffici di sorveglianza insieme ad altre di diversa natura.
ità

Inoltre, attraverso una disposizione anomala, quanto disomogenea rispetto al resto, viene
stabilito poi in forma di divieto normativo, per un periodo triennale (applicabile fino al 25
rs

ottobre del 2019) l’assegnazione, applicazione, comando e/o distacco di unità del personale
ive

amministrativo giudiziario verso qualsiasi altra destinazione, con deroga possibile per i soli
Un

501
Sono quelli che, a seguito degli eventi, risultano i più carenti negli organici.

233
i
organi costituzionali dello Stato502.

n
Mentre, con l’articolo 5, il testo in esame dispone la proroga del trattenimento in servizio

co
dei magistrati con funzioni direttive superiori presso la Suprema Corte di cassazione, oltre i
limiti di anni 70 per il collocamento in quiescenza e la modifica del limite di età per il

ar
conferimento di funzioni direttive di legittimità. In particolare, nella normativa si prevede

M
che:
“Al fine di assicurare la continuità negli incarichi apicali, direttivi superiori e direttivi presso

o
la Suprema Corte di cassazione e la Procura Generale della Corte di cassazione, in ragione

lm
delle molteplici iniziative di riforma intraprese per la definizione dell’elevato contenzioso ivi
pendente, gli effetti dell’art.1, comma 3, del Decreto legge 24 giugno 2014, n.90, convertito con

lie
modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n.114, sono ulteriormente differiti al 31 dicembre
2017 per i magistrati che ricoprono funzioni direttive superiori o direttive presso la Suprema

ug
Corte di cassazione e la Procura Generale, i quali non abbiano compiuto il settantaduesimo
anno di età alla data del 31 dicembre 2016 e che debbano essere collocati a riposo nel periodo
G
compreso fra la medesima data del 31 dicembre 2016 e il 30 dicembre 2017”.
La norma in conversione aveva cura di precisare inoltre che: “per tutti gli altri magistrati
di

ordinari resta fermo il termine ultimo di permanenza in servizio stabilito dal citato articolo 1,
comma 3, del Decreto legge n.90 del 2014”; ed aggiunge al secondo paragrafo:
tu

“2. All’articolo 35 del Decreto legislativo 5 aprile 2006 n.160, il comma 1 è sostituito dal
seguente: 1.Le funzioni direttive di cui all’articolo 10, commi da 10 a 13, possono essere
iS

conferite esclusivamente ai magistrati che, al momento della data di vacanza del posto messo
a concorso, assicurano almeno quattro anni di servizio prima della data di collocamento a
gl

riposo. Le funzioni direttive di cui all’articolo 10, comma 14, possono essere conferite
de

esclusivamente ai magistrati che, al momento della data della vacanza del posto messo a
concorso, assicurano almeno tre anni di servizio prima della data di collocamento a riposo”.
Mentre, il capo II, del Decreto in conversione divenuto legge ordinaria con il n.197/2016,
ità

mantenendo il medesimo testo prevedeva, con sviluppo normativo espresso negli articoli
da 7 a 12, alcune “misure urgenti per la Giustizia amministrativa”.
rs

Nella fattispecie, riguardanti il reclutamento di personale amministrativo da collocare in


ive

servizio presso le sedi dei Tribunali regionali ed il Consiglio di Stato, oltre a prevedere
Un

502
Presidenza della Repubblica, Senato, Camera dei deputati e Corte Costituzionale.

234
i
diverse altre disposizioni sul Processo amministrativo telematico503 (in sigla P.a.t.). Infatti,

n
nel testo del decreto sono state inoltre previste alcune, esattamente nel numero

co
complessivo di 53 unità, nuove assunzioni di personale di varie qualifiche amministrative e
tecnico informatiche da destinare agli uffici di Segreteria dei Tar e del Consiglio di Stato,

ar
destinati al supporto delle funzioni giurisdizionali svolte nel sistema della Giustizia

M
amministrativa.
Testo sul quale si perveniva all’approvazione del provvedimento da parte di Camera e

o
Senato.

lm
LE MODIFICHE AL PROCESSO CIVILE IN CASSAZIONE.

lie
In Parlamento, l’approvazione da parte della Camera dei deputati era intervenuta504 in data 6

ug
ottobre 2016. Il testo è stato poi trasmesso al Senato laddove venne rubricato come A.S.2550.
Nella richiamata sede di prima conversione parlamentare sono state introdotte anche delle
G
significative modifiche processuali, in specie al testo degli artt. 375, 376, 377, 379, 380-bis 1 e
391-ter del Codice di rito. Attraverso tali previsioni si è ampliata la platea dei casi ove per la
di

definizione del procedimento è stato reso possibile il ricorso, che ora diviene sistematico, alle
forme del giudizio camerale, restringendo a pochi i casi da trattare in pubblica udienza e così
tu

ricercandosi la produzione di un effetto generale di obiettiva semplificazione del rito.


Previsione non raggiunta però per le attività e i termini degli adempimenti delle Cancellerie.
iS

Mentre, nei giudizi da svolgere dinanzi al Giudice di legittimità, il contraddittorio fra le parti
processuali costituite viene assicurato, negli intenti del Legislatore, dalla partecipazione solo
gl

scritta, eventuale, sia della difesa di parte pubblica che di quelle private. Ovvero, per l’Ufficio
de

del Pubblico ministero presso la Corte mediante la possibilità di redazione di una


requisitoria, come, per gli altri protagonisti del processo, attraverso la redazione di memorie,
note e istanze varie da depositare in forma di “atti successivi” anche per chiedere il
ità

cambiamento del rito, presentabili da parte delle difese pubbliche e private. Quindi,
depositando gli atti da comunicare in contraddittorio alle altre e con queste che, in
rs

conseguenza, potranno a loro volta richiedere l’istanza decisoria, partecipata, mediante una
ive

memoria di replica.

503
Nel frattempo, entrato in vigore con la conseguente de-materializzazione degli atti cartacei anche
nell’ambito del processo amministrativo presso i Tribunali Regionali e loro Sezioni distaccate.
Un

504
Risultato, peraltro, ottenuto con ampia maggioranza dei votanti.

235
i
La definitiva conversione del Decreto nella legge n.197 è poi avvenuta il 25 ottobre 2016.

n
Gli interventi normativi adottati hanno l’effetto dichiarato di rendere più celere il giudizio

co
civile di Cassazione, in particolare, consentendo la fissazione agevolata di un prevalente
numero di adunanze camerali rispetto alle maggiori formalità della udienza pubblica. Con la

ar
maggior parte delle cause ora fissabili per la decisione ricorrendo alle semplificazioni del rito

M
introdotte, così alleggerendo il personale giudiziario di assistenza e quello ausiliario almeno
(e solo) dalle incombenze di diretta partecipazione all’udienza pubblica. Tuttavia, le nuove

o
norme non possono risolvere certo il principale problema strutturale delle Sezioni civili della

lm
Corte che resta quello, di non avere il personale amministrativo nel numero sufficiente e
necessario per poter supportare, rispetto alle reali necessità, la tempestiva formazione dei

lie
ruoli di udienza e attuare tutti gli altri adempimenti preliminari e successivi allo svolgimento
delle adunanze pubbliche o camerali che siano.

ug
La solita “dimenticanza” legislativa: non sono stati previsti sistemi, mezzi ed uomini.

In effetti, come si può leggere dalla norma che si diceva nasce incompleta, ancora una volta,
G
è mancato, in origine come allo stato degli atti, un qualsiasi contenuto ed intervento sulla
stringente necessità dei mezzi strutturali e dotazione di nuovo personale, in sostituzione
di

(turnover) almeno parziale di quello andato in quiescenza.


tu

Tanto che restano scoperti oltre 170 posti amministrativi nei ruoli organici della Corte.
Eppure si tratta di fattori necessariamente da assegnare alla Corte di Cassazione per
iS

supportare lo sforzo, di natura eccezionale, che dovrà essere compiuto nei prossimi anni ed in
particolare nel settore della giurisdizione civile tributaria presso il Giudice di legittimità
gl

dell’Ordinamento giudiziario.
de

Comunque, il d. legge n.168 del 2016 è stato convertito nei previsti termini costituzionali, con
diverse modificazioni rispetto all’originario testo dell’articolato, nel frattanto apportate a
seguito dei passaggi parlamentari, nella legge n.197 del 25 ottobre 2016 che ha configurato
ità

delle norme processuali immediatamente vigenti. Tuttavia, occorre, riguardo agli istituti della
normativa ribadire, in estrema sintesi, che sussiste, da tempo, una grave contraddizione
rs

operativa (s)proporzionale fra il numero di magistrati assegnati alle Sezioni e alla Tributaria.
Ora sovradimensionato, rispetto ai fini di un auspicato considerevole aumento dell’attività
ive

giudicante, rispetto alle attuali insufficienti capacità della struttura di supporto. In definitiva,
quell’essenziale incremento funzionale auspicato che, almeno in tesi, può essere consentito
Un

dall’attuazione di riforme normative processuali, e da altri interventi coincidenti, su funzioni

236
i
e ruoli di magistratura, presso la Corte, non può essere supportato nel modo che risulterebbe

n
necessario ed anzi essenziale. La riforma, allo stato dei fatti, non può essere pienamente

co
operativa. Infatti, l’attuale carente presenza di personale amministrativo giudiziario si unisce
a quelle, concomitanti della indisponibilità strutturale di sistemi operativi, mezzi materiali,

ar
idonei locali per archivi e ambienti lavorativi. Così che, in definitiva, mancando la “giusta

M
proporzione tra le componenti lavorative” si crea, in conseguenza necessaria, un “imbuto di
attività” che, nei fatti, operativamente “strozza” ogni utile prospettiva505.

o
Il D.d.L. per la ISTITUZIONE della “TRIBUTARIA BIS” e la NOMINA di “GIUDICI AUSILIARI” PRESSO

lm
LA CORTE di CASSAZIONE.

In Parlamento, sempre nel corso del 2016 riprendendo, anche per impulso governativo, una

lie
precedente iniziativa parlamentare presentata, in via ordinaria, con il disegno di legge in
origine rubricato al n.988/13. Una proposta, più comunemente nota come “legge Glendi”506
ug
iscritta fra gli atti legislativi della Camera dei deputati ove veniva esaminata, unicamente
nell’ambito istruttorio, non deliberante, della Commissione Giustizia, un testo che nella sua
G
struttura normativa sviluppava undici articoli, mai pervenuto all’esame dell’aula.
Mediante quell’intervento legislativo si prevedeva una possibile soluzione del problema del
di

contenzioso erariale arretrato in Cassazione con la previsione istitutiva di una componente


tu

dedicata: una Sezione tributaria “bis”, presso la Corte, creando, per norma di legge, una entità
interna di attività giudicante “stralcio” prevedente diverse articolazioni operative. In
iS

particolare, quest’ultima veniva prevista con il ruolo di specifica struttura giurisdizionale


formata da “magistrati onorari con funzioni di Cassazione” nominabili dal C.S.M. incaricata del
gl

compito primario della definizione dell’arretrato esistente in materia di contenzioso erariale.


Per attuare l’obiettivo la normativa recava la previsione, per la Corte, di poter avere in
de

dotazione fino a 70 magistrati giudicanti “ausiliari”. Una componente di natura onoraria


avente un trattamento retributivo commisurato a ciascuna sentenza emessa ed un limite
ità

annuale di compenso massimo erogabile fissato a 30.000 euro.


rs

505
Infatti, non è plausibile che a fronte della disponibilità presso la Sezione tributaria del numero di 50 e più
magistrati ordinariamente ivi addetti, di altri 20 e più, fra i quali lo stesso Primo Presidente della Corte, per
ive

interpello annuale straordinario, quelli del Massimario (22/30 unità) ed inoltre fino a 50 giudici ausiliari di
Cassazione nominabili, ossia ben oltre quota 100. Nel mentre, il personale di Cancelleria disponibile che a
fine dicembre 2017 era presente nel numero di 17 unità, attualmente è salito a 23 in V ed una decina in
Sesta. Restando sempre largamente insufficiente rispetto alle reali necessità.
Un

506
Proposta che prendeva la sua denominazione dall’illustre tributarista.

237
i
Quindi, una nuova figura di magistrati onorari da nominare, con il concorso essenziale del

n
Consiglio Superiore, per fronteggiare la situazione di emergenza del contenzioso tributario in

co
Cassazione.
Anche in questo caso, ove si è trattato di una interessante proposizione normativa, meglio

ar
calibrata di altre, eppure di un altro tentativo rimasto infruttuoso, come tutti i suoi

M
precedenti. Pur se, in questa occasione, avviato a prevalente iniziativa parlamentare per
cercare di intervenire sulla situazione operativa sempre più critica della componente

o
giurisdizionale tributaria presso l’Organo giudicante di legittimità.

lm
Comunque, si può affermare che parte di questo progetto, peraltro mai giunto allo stadio di
un esame parlamentare compiuto, presso l’assemblea della Camera dei deputati, oltre che

lie
bersaglio preventivo di alcune infondate osservazioni critiche sul versante dei costi da parte
del MEF507 sia stata ora ripresa dall’articolato dettato, in argomento, dalla “Legge di stabilità

ug
dello Stato”, per l’anno 2018, nel testo poi definitivamente poi approvato dal Parlamento508.
Per migliore conoscenza, riportiamo di seguito una sintesi di quella proposta.
G
“GIUDICI AUSILIARI IN CASSAZIONE PER SMALTIRE LE LITI FISCALI”

Con quella norma integrativa si prevedevano rinforzi giudicanti in Cassazione per cercare di
di

smaltire le pendenze tributarie attraverso la nomina di “Giudici ausiliari” fino al numero di


tu

70 prescelti, a termini di specifico Bando pubblico, in concorso fra Ministero della giustizia e
Consiglio superiore della magistratura, oltre che tra i magistrati ordinari in quiescenza fra
iS

Avvocati e docenti universitari. Tanto prevedeva lo schema di Decreto legge approvato dal
Consiglio dei Ministri che si titolava:
gl

«Misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per
garantire la ragionevole durata del processo e per l’efficienza degli uffici giudiziari».
de

Il relativo schema normativo, messo a punto dagli uffici del Ministero della Giustizia, veniva
suddiviso essenzialmente in due parti, da un lato, introducendo una serie di modifiche alle
ità

norme di procedura civile applicabili al rito davanti alla Suprema Corte, volte a contenere al
minimo i tempi della risposta di giustizia e, dall’altro, attraverso i primi undici articoli a
rs

dettare norme specifiche tese a deflazionare il contenzioso tributario esistente presso la


Corte di cassazione aumentandone, per questa via, l’organico giudicante.
ive

507
Per la verità operando dei rilievi sia marginali che forzati ed erronei.
508
Con la legge n.205pubblicata in G.U. il 27 dicembre 2017 nel testo approvato, in terza lettura dal Senato
Un

della Repubblica, sabato 23 dicembre 2017. Si tratta dell’art.1, paragrafi da 961 a 981.

238
i
Così, in quella proposta, l’incarico di “Giudice ausiliario” di Cassazione veniva ivi previsto

n
come avente una durata massima quinquennale che, in ogni caso, avrebbe poi avuto

co
cessazione anticipata per l’interessato giunti al compimento del settantottesimo anno di età.
Quale trattamento retributivo, ai giudici ausiliari nominati che, per norma espressa, il Primo

ar
Presidente doveva esclusivamente assegnare alla Sezione “ordinaria”509 (V) Tributaria,

M
veniva attribuita una indennità onnicomprensiva, su base trimestrale, pari a 200 euro per
ciascun provvedimento atto a definire il processo (anche in parte o nei confronti di alcune

o
delle parti), fino a poter raggiungere un tetto massimo di 30 mila euro annui.

lm
Nelle intenzioni, lo schema di d.d.l. in questione puntava ad evitare il rischio più che
concreto di un prossimo collasso510 (e si era solo al 2016) della Corte di Cassazione.

lie
Come sappiamo, quell’articolato, interessante sotto alcuni aspetti, non è mai giunto alla sede
di approvazione parlamentare, inoltre, dal 2016, i problemi ed i numeri della crisi sono poi

ug
ulteriormente aumentati e con essi è cresciuta l’emergenza, mentre ancora si continua a
pensare, discutere, parlare di massimi sistemi più che agire.
G
Comunque, vanno considerate, sempre rimanendo in tema, alcune importanti analisi svolte
da organismi internazionali.
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive

509
Si rimanda a quanto scritto in proposito sulla previsione solo tabellare della struttura.
Un

510
Tale era ipotizzato nella relazione.

239
i
L’ANALISI SVOLTA DALLA BANCA MONDIALE.

n
co
Infatti, come viene analiticamente documentato dal “Rapporto per l’anno 2016” curato dagli
esperti ricercatori della “Banca mondiale” la nostra giustizia, intesa come sistema nazionale

ar
complessivo, pur classificandosi al secondo posto in termini di «qualità del servizio» (dietro
al Regno Unito) e quindi occupando in questo ambito una posizione di vertice, nel rapporto

M
degrada, dequalificandosi negli essenziali aspetti dell’organizzazione (carente) e strutturali.
Tanto da precipitare fino al centoundicesimo, in rapporto ai «tempi imprevedibili” ed ai

o
“costi incerti» occorrenti per la risoluzione delle controversie nei campi civili, commerciali

lm
e tributari.

lie
Siamo fra gli ultimi in U.E. non per qualità del “servizio giustizia”, ma per inefficienza.

In tal modo, disincentivando marcatamente il normale sviluppo dell’iniziativa economica


ug
privata nazionale con l’effetto di allontanare gli investitori stranieri dal nostro Paese.
In questo scenario critico dell’Ordinamento giudiziario nazionale, la Corte di cassazione
G
rappresenta l’istituzione che, più di tutte le altre, risulta congestionata dai numeri abnormi
dell’attività richiesta che la pone da oltre dieci anni in una grave crisi di efficienza. Tanto
di

avviene in considerazione dell’ontologica incapacità del proprio organico complessivo,


tu

carente in misura di circa un quarto rispetto ai previsti dipendenti del ruolo amministrativo
giudiziario e del personale tecnico, a far fronte al numero dei nuovi ricorsi che ogni anno
iS

vengono presentati (ormai, prossimi ai 90 mila)511. Un afflusso inverosimile di contenzioso,


quello che la Corte dovrebbe giudicare, ed in conseguenza ciò finisce per aggravare una
gl

situazione complessiva critica che appare sempre meno recuperabile. Ora, con specifico
riferimento alla materia civile, in particolare, nonostante i ripetuti aumenti delle spese di
de

giustizia, leggi contributo economico, con gli oneri richiesti alle parti paganti all’atto del
deposito, vengono iscritti ogni anno oltre 30 mila processi (con un arretrato che ormai ha
ità

superato i 113 mila ricorsi). Atti dei quali più della metà riguardano il contenzioso erariale
incardinato presso la Sezione tributaria, nelle sue due componenti giudicanti.
rs

Proprio per questo motivo, successivamente a quella esaminata in materia, si è avuta una
ulteriore iniziativa governativa in tema e tuttavia, come a breve vedremo, anch’essa non è
ive

risultata centrata e tantomeno potrà essere efficace.

511
Per la verità esse sono state 86.000 nel 2017: composte da 30.300 civili e oltre 55.000 penali; mentre,
Un

nell’anno in corso la previsione finale potrà sfiorare addirittura quota 90.000..

240
i
LE MISURE FISCALI URGENTI DEL 2017.

n
co
In effetti, deve dirsi qualcosa riguardo alle possibilità, poi come vedremo rese concrete, di
ulteriori proposte sostanziali di “condono” o rottamazione di ruoli e cartelle formate in sede

ar
esattoriale, definizioni agevolate delle procedure impositive, chiusura concordata di liti
tributarie. Comunque interventi sulle pendenze fiscali o denominazioni simili fino a quella

M
di “pace fiscale” e con qualsivoglia altra, pure innovativa, titolazione, che l’esecutivo ed il
Parlamento vogliano o possano dare. Infatti, occorre qui ribadire, con forza, come non sia

o
necessaria l’adozione di altre normative per prevedere ipotesi di conclusione agevolata di

lm
una parte del contenzioso tributario e anche di quello pendente nel grado di legittimità.
Soprattutto, quando poi queste iniziative si manifestano in concreto, come in termini esatti

lie
è stato scritto512, per essere confuse quando non proprio improvvisate. Comunque, alla fine,
come ha di recente certificato la Corte dei conti513 si manifestano di modesta portata pratica
ug
e impatto economico quasi insignificante per le entrate statali, con procedure comportanti
varie difficoltà applicative.
G
In Corte, nei quasi venti anni trascorsi, per condono, sono stati eliminati meno di
6.000 dei ricorsi tributari presentati contro gli oltre ottantamila definiti in giudizio
di

ed i 54.000 arretrati (per un totale di 140.000 in 20 anni).


In effetti, per quello dell’anno 2017, è stata finora verificata una marginale ricaduta, di poco
tu

più di 300 casi, in seguito alla procedura di “rottamazione 1 e 2 delle cartelle di pagamento”
iS

emesse dalla cessata Concessionaria “EQUITALIA” poi sostituita da Agenzia delle Entrate -
Riscossione. Peraltro, quella in esame consistente in una operazione in termini prevista da
gl

norme certamente non calibrate rispetto alle esigenze, geneticamente diverse, della Corte,
ovvero riguardo ai lunghi tempi del contenzioso di merito e di legittimità, per fatti molto
de

risalenti negli accertamenti che allontanano la platea dei concreti interessi alla definizione.
Quindi, l’iniziativa in parola ha sortito in Corte un effetto molto modesto provocando pure
ità

qualche disturbo alle attività di fissazione delle cause514, come si è finora verificato, almeno
rispetto all’enorme entità complessiva assunta dai casi tributari che restano da definire in
rs

Cassazione. Infatti, sono state attivate, con domanda di sospensione, poche centinaia di casi,
rispetto agli oltre 51.000 (ora giunti ad oltre 54.000) ricorsi allora pendenti. Una possibilità
ive

512
Dall’assoluta maggioranza degli esperti della materia.
513
In una sua recente relazione in materia.
Un

514
Leggi ricorsi sospesi ed altri tolti da udienze decisorie già fissate.

241
i
che di fatto comunque ha comportato “per norma” la sospensione, fino al 30 settembre del

n
2018 del giudizio su tali impugnazioni ed in alcuni altri casi costretto a togliere dal ruolo

co
ricorsi già fissati per l’udienza. Inoltre, a proposito dei probabili esiti finali della detta
procedura agevolata, gli analisti “esperti di settore” ritengono alfine si possa trattare di una

ar
incidenza piuttosto marginale, neppure preventivabile nell’1% del contenzioso esistente:

M
- situazione che si potrà verificare, a consuntivo, solo dopo la scadenza dei termini, laddove
questa chiusura è stata prorogata dapprima al 31.12.2017 spostato poi fino al dicembre

o
2018 ed infine ulteriormente alla data del 30 aprile 2019515. Ora, fino al 31 luglio 2019.

lm
Nell’immediato, invece, sicuramente necessita un intervento concretamente efficace
sulle strutture di supporto al settore tributario in Corte. Peraltro, immediatamente

lie
adottabile mediante decreto amministrativo relativo a mezzi operativi, informatica,
dotazione di personale, rientrante nell’ordinaria iniziativa del competente Ministero

ug
di Giustizia, nell’ambito di attività imposto dall’art.110 della Costituzione.
Quindi, nella specie qui auspicata e richiesta si tratta di un provvedimento avente natura
G
potestativa esecutiva di “amministrazione attiva” che non necessita di contenuto legislativo,
incidente sull’ordinario profilo di attività istituzionale, come di bilancio, di quel Dicastero.
di

In particolare, di un punto da attuare a naturale completamento dell’intervento normativo


urgente restato da effettuare a seguito della conversione in legge della citata decretazione
tu

di Agosto - Ottobre del 2016 divenuta con la conversione la legge n.197.


Occorre procedere alla tempestiva copertura delle vacanze sussistenti nell’organico
iS

dei ruoli amministrativo giudiziario e tecnico informatico della Corte, attraverso un


intervento urgente: da attuare nei termini di dotazione precedentemente indicati,
gl

unico intervento che potrebbe consentire un risultato efficace e positivo.


de

In effetti, si deve operare il più rapidamente possibile, comunque partendo entro la fine del
l’anno corrente516 sfruttando appieno il primo quadrimestre del 2019 per la lavorazione dei
necessari “ruoli aggiuntivi” di udienza. Quindi, per poter agire in tempo utile per quelle
ità

adunanze decisorie già fissate da svolgere nel secondo semestre dell’anno corrente ed oltre,
considerata la necessaria programmazione temporale degli adempimenti stessi. Ovvero,
rs

con la tempestiva adozione di tutti i previsti adempimenti preliminari all’udienza che


ive

risultano essenziali per poter consentire un avvio immediato del “Progetto di efficienza” qui

515
Termini prorogati dal Decreto fiscale di accompagnamento alla Legge di stabilità dello Stato per l’anno
2018, vigente dal 4 dicembre 2017.
Un

516
Il riferimento era, inutilmente, rivolto al 2018.

242
i
proposto, potendo avere una rapida ricaduta di importanti effetti positivi. Sia funzionali per

n
l’attività giurisdizionale, quanto economico erariali, la cui efficacia potrà influire in positivo

co
dalla seconda parte dell’anno giudiziario 2019 e più plausibilmente, dal primo semestre del
2020.

ar
Poiché, nel caso di specie, si deve ancora ripetere a tutti i lettori un elementare

M
concetto relativo alle attività amministrativo giudiziarie, ossia che non è possibile
migliorare decisivamente i risultati operativi: senza rafforzare i mezzi, gli uomini ed i

o
locali disponibili alla logistica delle attività e, contemporaneamente, alle applicazioni

lm
informatiche in dotazione all’Ufficio di Cancelleria della Sezione tributaria.

UNA RIFLESSIONE NORMATIVA SULLA SEZIONE TRIBUTARIA

lie
Rappresenta una struttura che occorre istituire regolarmente per legge, in Corte, come tutte
le altre costituite dopo il 1876: tre, nel 1888, altre nel 1923 e successivamente fino al 2010.
ug
Infatti, senza un intervento normativo “regolarizzante della struttura esistente” non potrà
raggiungersi quel risultato che è necessario conseguire.
G
Tuttavia, nella situazione di perdurante mancanza, presso il Ministero di giustizia e l’Organo
superiore dell’ordinamento giudiziario nazionale, di un progetto complessivo di attività e
di

dei conseguenti interventi strutturali. Per di più dovendosi prevedere, per necessità, dopo
tu

la principale (“ordinaria”), una componente interna definibile nelle funzioni come


“Tributaria bis” composta da collegi per decidere l’arretrato (oltre 50.0000 ricorsi iscritti
iS

dal 2012 in poi). Una entità operativa questa senza la quale non potrà mai essere realizzato
un decisivo incremento dell’attività giurisdizionale: ovvero, il fattore essenziale per poter
gl

raggiungere lo scopo progettuale prefissato, quello di aggredire l’arretrato esistente.


de

Eppure, da oltre un decennio Governo e Legislatore, mai ben coordinati nelle proposte,
insistono ad approvare periodicamente misure rivelatesi sempre parziali o inadatte e
insufficienti sia incidenti sul rito civilistico che sulla componente di magistratura. Con
ità

interventi che però mai hanno colto, come non colgono, l’essenza del problema esistente in
Cassazione: quello di rafforzarne la struttura, in via amministrativa, dotandola di uomini e
rs

mezzi operativi per poter affrontare gli assurdi numeri di una “crisi di sistema”.
Così continuando ad adottare misure meramente “palliative” per legge.
ive

In proposito, un altro esempio illuminante dei limiti propositivi “strutturali” del legislatore
è raffigurato con estrema evidenza da quanto sarà esposto nel prossimo capitolo.
Un

243
i
LA “LEGGE di STABILITA’ dello STATO” per il 2018”.

n
co
Nel testo presentato al Parlamento, in sede di primo esame al Senato della Repubblica, il 27
ottobre scorso e approvato, previa questione e votazione della fiducia, il 30 novembre

ar
successivo in “prima lettura parlamentare” seguita dalla Camera dei Deputati il giorno 22 ed
infine, in terza e definitiva lettura deliberante, il 23 dicembre 2017, ancora da parte del

M
Senato (n.2960/2017), sono da esaminare gli originari articoli 80 ed 81 della “manovra di
Bilancio dello Stato”, per l’anno appena concluso, il 2018. Si tratta di quella parte ove sono

o
contenute le norme di nostro specifico interesse, unificate nell’emendamento complessivo

lm
del Governo. In particolare, sono da esaminare, nei loro dettagli dispositivi, i paragrafi da
539 a 559517 del “testo unificato” che hanno cercato di affrontare la crescente problematica

lie
costituita dall’esercizio della giurisdizione tributaria (leggi, abnorme arretrato di ricorsi)
creatosi presso l’organo di legittimità dell’ordinamento e più nello specifico la gravissima
ug
situazione della Sezione per il contenzioso erariale istituita nella Corte.
Tale articolato contiene fondamentalmente due direttrici d’intervento:
G
a) da un lato, si trova la previsione del reclutamento fino a 50 Giudici onorari ausiliari di
Cassazione da poter chiamare in servizio presso la Corte per un periodo massimo triennale
di

prescelti, a domanda, in esito a pubblica selezione, bandita dal Ministero della Giustizia
d’intesa con il C.S.M. su designazione fatta dal Consiglio direttivo della S.C. di Cassazione fra
tu

i magistrati ordinari in quiescenza;


iS

b) dall’altro, la previsione di esclusiva destinazione funzionale, con obbligo triennale (fino


al 31.12.2020) dei magistrati di Tribunale e di Appello518 in forza all’Ufficio del Massimario
gl

della Corte, oltre i compiti presso di questo assegnati, in termini di partecipazione ad una o
più udienze della Sezione tributaria.
de

Impegno di attività giurisdizionale la cui entità e numero esatto restano successivamente da


determinare con un provvedimento del Primo Presidente, sentito il Consiglio direttivo della
Corte, per essere impiegati presso la Sezione ordinaria con funzioni giudicanti. Si tratta di
ità

una platea potenziale composta da 42 magistrati519 che vedremo in quale misura di attività
rs

517
Poi divenuti, nell’articolo unico votato in occasione della fiducia posta dal Governo al Senato, i commi
ive

numerati da 961 a 981 del provvedimento varato nella legge n.205 del 27 dicembre 2017.
518
Si tratta di magistrati aventi almeno la III valutazione di professionalità conseguita, per una platea
potenziale di 42 magistrati assegnabili su 59, fino alla VI valutazione di professionalità, in servizio presso
l’Ufficio del Massimario e del ruolo della Corte di Cassazione che complessivamente ne conta 70.
Un

519
Due dei quali peraltro sono già applicati, in via strutturale, presso la Sezione tributaria.

244
i
saranno poi impiegabili nell’applicazione pratica: visto che non potranno avere neppure un

n
posto per sedersi, e peggio ancora per poter lavorare, presso i pochi locali della Sezione

co
tributaria. Infatti, presso la Corte, nulla è stato predisposto per la loro accoglienza: neppure
una stanza520.

ar
Comunque, per consentire una valutazione più specifica si riporta, di seguito, il testo

M
completo dell’intervento normativo con sviluppo nell’articolo 1, paragrafi da 961 a 981, con
le norme, in termini, definitivamente approvate dal Senato della Repubblica.

o
IL TESTO APPROVATO.

lm
961. Al fine di agevolare la definizione dei procedimenti civili in materia tributaria pendenti
presso la Corte di cassazione, secondo le modalità individuate dal Primo Presidente con i

lie
programmi previsti dall'articolo 37, comma 1, del Decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98,

ug
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, si applicano le disposizioni
di cui ai commi da 962 a 981.
962. Ai fini di quanto previsto dal comma 961 si procede alla nomina, in via straordinaria
G
e non rinnovabile, di magistrati ausiliari nel numero massimo di cinquanta, per lo
svolgimento di servizio onorario.
di

963. I magistrati ausiliari sono nominati con decreto del Ministro della Giustizia, previa
tu

deliberazione del Consiglio Superiore della Magistratura, su proposta formulata dal


Consiglio direttivo della Corte di Cassazione nella composizione integrata a norma
iS

dell'articolo 16 del Decreto legislativo 27 gennaio 2006, n.25. Essi sono assegnati all'Ufficio
del Massimario e del ruolo della Corte per essere destinati esclusivamente a comporre i
gl

collegi della Sezione cui sono devoluti i procedimenti di cui al comma 961. Di ciascun
de

collegio giudicante non possono far parte più di due magistrati ausiliari.
964. Possono essere chiamati all'ufficio onorario di magistrato ausiliario i magistrati
ordinari, compresi i Consiglieri di cassazione nominati per meriti insigni, a riposo da non
ità

più di cinque anni al momento di presentazione della domanda, che abbiano maturato
un’anzianità di servizio non inferiore a venticinque anni.
rs

965. Per la nomina a magistrato ausiliario sono necessari i seguenti requisiti:


ive

a) essere cittadino italiano;


b) avere l'esercizio dei diritti civili e politici;
Un

520
Solo successivamente è stato reperito, in altro piano, un locale con una decina di posti di lavoro.

245
i
c) non aver riportato condanne per delitti non colposi;

n
d) non essere stato sottoposto a misura di prevenzione o di sicurezza;

co
e) avere idoneità fisica e psichica;
f) non avere precedenti disciplinari diversi dalla sanzione più lieve prevista dalle leggi di

ar
Ordinamento giudiziario.

M
966. Al momento della presentazione della domanda il candidato non deve aver compiuto i
settantatre anni di età.

o
967. Non possono essere nominati magistrati ausiliari coloro che, al momento della

lm
domanda e nel triennio precedente:
a) siano o siano stati membri del Parlamento nazionale ed Europeo, Deputati o Consiglieri

lie
regionali, membri del Governo, Presidenti delle Regioni e delle Province, membri delle
Giunte regionali e provinciali;

ug
b) siano o siano stati Sindaci, Assessori comunali, Consiglieri provinciali, comunali e
circoscrizionali;
G
c) ricoprano o abbiano ricoperto incarichi direttivi o esecutivi nei partiti politici.
968. Entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della
di

Giustizia, sentito il Consiglio Superiore della Magistratura, determina, con proprio decreto,
le modalità e i termini di presentazione della domanda, prevedendo che alla selezione si
tu

procede, ove necessario, mediante due interpelli pubblicati nel rispetto di un intervallo
temporale non superiore a sei mesi.
iS

969. Per la nomina a magistrato ausiliario è riconosciuta preferenza, nell'ordine, al


pregresso esercizio di funzioni di legittimità e alla minore anzianità anagrafica. Della
gl

pubblicazione del Decreto del Ministro della Giustizia di cui al comma 968 è dato avviso nel
de

sito internet istituzionale del Ministero della Giustizia.


970. Le domande dei candidati sono trasmesse, senza ritardo, al Consiglio direttivo della
Corte di Cassazione che formula le proposte motivate di nomina.
ità

971. Il magistrato ausiliario è nominato con Decreto del Ministro della Giustizia per la
durata di tre anni, non prorogabili.
rs

972. Il magistrato ausiliario cessa dall'incarico nelle ipotesi di decadenza, dimissioni e


ive

revoca a norma dei commi da 975 a 978.


973. Il magistrato ausiliario non può esercitare la professione di Avvocato per tutto il
periodo del mandato.
Un

974. Il magistrato ausiliario ha l'obbligo di astenersi e può essere ricusato a norma

246
i
dell'articolo 52 del Codice di procedura civile, oltre che nei casi previsti dall'articolo 51,

n
primo comma, del medesimo Codice, quando è stato associato o comunque collegato, anche

co
mediante il coniuge, i parenti o altre persone, con lo studio professionale di cui ha fatto o fa
parte il difensore di una delle parti.

ar
975. I magistrati ausiliari cessano dall'ufficio quando decadono perchè viene meno taluno

M
dei requisiti richiesti per la nomina, in caso di revoca e di dimissioni ovvero quando sussiste
una causa di incompatibilità.

o
976 In ogni momento il Primo Presidente della Corte di Cassazione propone motivatamente

lm
al Consiglio direttivo la revoca del magistrato ausiliario che non è in grado di svolgere
diligentemente e proficuamente il proprio incarico. E' proposta la revoca del magistrato

lie
ausiliario che non abbia definito, anche in parte o nei confronti di alcune delle parti, un
numero di procedimenti almeno pari a centocinquanta per anno.

ug
977. Nei casi di cui al comma 976 il consiglio direttivo, sentito l'interessato e verificata la
fondatezza della proposta, la trasmette al Consiglio Superiore della Magistratura
G
unitamente ad un parere motivato.
978. I provvedimenti di cessazione sono adottati con Decreto del Ministro della Giustizia,
di

su deliberazione del Consiglio Superiore della Magistratura.


979. Ai magistrati ausiliari è attribuito, a titolo di rimborso spese forfettario, un importo
tu

onnicomprensivo di euro 1.000 mensili, per undici mensilità all'anno. L'importo di cui al
presente comma non costituisce reddito e non è soggetto a ritenute previdenziali nè
iS

assistenziali.
980. Per il perseguimento delle finalità di cui al comma 961, sino alla scadenza del terzo
gl

anno successivo alla data di entrata in vigore dei commi da 961 a 981 i magistrati
de

ordinari addetti all'Ufficio del Massimario e del ruolo della Corte di Cassazione in possesso
dei requisiti di cui al terzo comma dell'articolo 115 dell'Ordinamento giudiziario, di cui al
regio Decreto 30 gennaio 1941, n.12, sono applicati, a norma del predetto comma,
ità

esclusivamente alla Sezione alla quale sono devoluti i procedimenti di cui al comma 961.
981. Per l'attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 961 a 980 è autorizzata la
rs

spesa521.
ive

521
“..di euro 400.000 per l'anno 2018, di euro 550.000 per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di euro
Un

150.000 per l'anno 2021”.

247
i
Tuttavia, ora dobbiamo tornare ora ad esaminare le vicende del passato che evidentemente

n
ancora “nulla riescono ad insegnare” a chi dovrebbe intervenire sulla situazione della Corte

co
superiore, del suo Settore civile (del quale ora fa parte l’internazionale) e, soprattutto, delle
componenti costitutive della “Sezione tributaria”.

ar
M
o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

248
i
La“ RELAZIONE PALUMBO” sulla SEZIONE TRIBUTARIA (del) 30 GIUGNO 2003.

n
co
Ancora meglio, poiché giunti quasi al termine dell’itinerario cognitivo, sempre con intento
propositivo e progettuale, possiamo tornare ad esaminare la mancata “lezione del passato”.

ar
Infatti, dopo l’avvio di quella entità sezionale specifica, avvenuto agli inizi di luglio del 1999,
la prima Relazione amministrativa sulle affioranti esigenze della nuova struttura operativa

M
della Cassazione venne compilata dall’autore scrivente, all’epoca Direttore della Cancelleria,
ai primi del gennaio 2000522: in questa nota veniva evidenziato che dopo una prima “fase” di

o
attività definibile “pionieristica” di avvio della struttura, emergevano già evidenti problemi,

lm
diverse importanti necessità operative, alcune viste in prospettiva, eppure mai scrutinate.
Anche il Dirigente della Corte presentò al Primo Presidente, in data 28 gennaio 2001, una

lie
sua nota che rafforzava i termini di quella del Direttore. Alla prima citata, fece seguito, il 18
maggio 2001,la redazione di una ben più corposa ed impegnativa “Relazione organizzativa”
ug
avente dei connotati di natura prettamente logistico strutturale523. Laddove, questa, in
estrema sintesi, delineava una strutturazione operativa omologa a quella che era da
G
considerare di riferimento per tutti nel settore civile della Corte, ovvero al modello allora
rappresentato dalla Quarta Sezione civile “Lavoro” che, pur essa proveniente da pluriennale
di

situazione di emergenza, aveva avuto disponibili gli ambienti lavorativi esistenti su di un


intero fronte del quarto piano, lato prospettico di Piazza dei Tribunali. Con la dotazione,
tu

inoltre, di locali posti ad entrambi i lati del fronte, di altri esistenti sui terrazzi esterni, gli
iS

archivi ed ulteriori stanze disponibili in ambienti ubicati negli ammezzati superiori. Una
tale organizzazione di locali, numero di magistrati, mezzi tecnico operativi e personale di
Cancelleria era stata forzatamente messa in opera considerato che il contenzioso del lavoro
gl

aveva raggiunto una situazione di emergenza alcuni anni dopo essere stato introdotto
de

dinanzi al Giudice di legittimità, a seguito della riforma del 1973524. Infatti, la giurisdizione
del lavoro aveva nel corso degli anni, in specie Ottanta e Novanta, assunto proporzioni
statistiche sempre più consistenti e preoccupanti, anzi era letteralmente “esplosa” anche in
ità

Corte di cassazione tanto da raggiungere, e poi superare ampiamente, il numero di 20.000


ricorsi, anzi sfiorando quota 30.000. Con ovvi riflessi negativi sull’allungamento dei tempi
rs

di decisione di cause che, nel corso del tempo, anche per casi di licenziamento-reintegra, di
ive

particolare urgenza, erano divenuti pari ad almeno cinque anni di attesa: con una situazione

522
Esattamente quella prima Relazione porta la data dell’ 8.01.2000.
523
Entrambe le relazioni citate nel testo vennero sottoscritte dal Direttore, dott. Stefano Palumbo.
Un

524
Avvenuta con la legge n. 533 dell’11 agosto 1973.

249
i
da ritenersi inammissibile in tali delicate materie. Gli interventi emergenziali allora decisi

n
ed effettuati dalla Corte, lì furono piuttosto rapidi ed efficaci; essi delinearono una struttura

co
operativa capace di affrontare gradatamente la problematica nel corso degli anni successivi
di fermare dapprima, per cominciare poi a ridurre notevolmente la massa del contenzioso

ar
del lavoro creatosi presso l’organo di legittimità e predisporre dei progetti di efficienza525.

M
Altrettanto si proponeva, in via sostanziale, in quegli anni 2000/01, con relazioni scritte per
rafforzare la neo istituita Tributaria richiedendone un’analoga collocazione da porre sul

o
lato prospettico del IV piano (in affaccio su Piazza Cavour), oltre ai locali soprastanti e

lm
alcuni capienti archivi. Soprattutto, prevedendo una dotazione idonea di magistrati
giudicanti, più congrui mezzi operativi, oltre al numero di personale amministrativo-

lie
giudiziario necessario per comporre un Ufficio di Cancelleria strutturato ed efficiente.
Allora tuttavia non si volle cogliere, forse solo per incapacità, il nascente problema.

ug
Nessuna decisione presa, neppure un’analisi derivata rispetto alla proposta venne fatta,
alcun provvedimento fu adottato da parte dei vertici della Corte di Cassazione, tantomeno si
G
ebbe iniziativa per i locali utilizzabili ad opera della speciale “Commissione” competente
per gli interventi di manutenzione e restauro dello storico Palazzo di giustizia, per quanto
di

di specifica competenza, per le dotazioni strutturali e gli ambienti lavorativi resi disponibili.
Pertanto, e stiamo parlando dei già lontani primi anni “Duemila” del nuovo secolo si dovette
tu

continuare da soli, in emergenza crescente, con i pochi mezzi disponibili ed in particolare


senza delineare un concreto progetto di attività verso una migliore prospettiva funzionale.
iS

In pratica, “vivendo precariamente alla giornata” magari “in attesa di un provvedimento


legislativo di condono526”.
gl

Tanto si verificò dalle origini in quanto non venne colta, fin da allora, l’importanza obiettiva
de

rivestita e dimostrata nei numeri, per le poste di bilancio dell’intera economia nazionale,
dalla strutturazione di vertice della giurisdizione tributaria prevista presso la Corte.
Per memoria dei lettori, diamo conto di quella relazione riproducendone di seguito il testo.
ità
rs
ive

525
Ancora oggi, nelle proporzioni, la Sezione Lavoro vede assegnati 54 magistrati di varie qualifiche, un
numero sempre superiore alla omologa Tributaria che ne conta meno di 50.
Un

526
Ipotesi che poi si avvererà.

250
i
C O R T E S U P R E M A di C A S S A Z l O N E

n
co
SEZIONE TRIBUTARIA

ar
Al Sig. PRESIDENTE TITOLARE

M
Pres. Vito GIUSTINIANI

Sezione Tributaria

o
S.C. di CASSAZIONE

lm
Sede

lie
Prot. n. 68S T. a. d./2003 Roma, 30 giugno 2003.

ug
Oggetto: relazione sintetica sullo stato e le prospettive dell'Ufficio di cancelleria della
Sezione tributaria.
G
La situazione complessiva della Sezione tributaria, sotto lo specifico settore di competenza
che è quello dell'Ufficio amministrativo, se attualmente può essere considerata critica,
di

diverrà, entro la fine del corrente anno 2003, con tutta probabilità irrimediabile. Infatti,
riprendendo la precedente relazione del 18 maggio 2001, in assenza di ogni concreta
tu

iniziativa che possa radicalmente innalzare la produttività complessiva, giurisdizionale ed


iS

amministrativo giudiziaria, della Sezione, la situazione di crisi in atto potrà considerarsi


come irreversibile. Attualmente, i diversi archivi sezionali contengono oltre 23.000 fascicoli,
gl

mentre altri 11.000 circa si trovano giacenti presso la Cancelleria centrale civile. Si tratta
di circa 34.000 fascicoli e pur a prezzo di ogni encomiabile sacrificio personale dei
de

magistrati e del personale addetto il livello di produttività, individuale e collettivo,


finora assicurato non solo non potrà essere innalzato, ma è ben difficile che possa essere
mantenuto oltre il dicembre del c.a. Il carico degli attuali oltre 34.000 fascicoli di causa,
ità

anche detraendo i ricorsi incidentali (circa il 10% del totale) è destinato a salire a quasi
40.000 entro la fine dell'anno 2003, inizi 2004. Questo benché la produttività della
rs

Sezione sia elevatissima, dato che gli indici statistici collocano la Tributaria al secondo
ive

posto (dietro la Sezione lavoro) nel quadro comparativo complessivo dei risultati delle
cinque sezioni civili della S.C. di Cassazione. Infatti, se la pervenienza annuale delle cause ad
oggetto erariale continua ad assestarsi sulle 9.000 unità circa, il ritmo di definizione,
Un

251
i
sempre visto su base annuale, difficilmente, con i mezzi attuali, può superare le 5.000 cause.

n
Pertanto, si continua a consolidare un arretrato di circa 4.000 cause l'anno. A fattori

co
invariati, al 31 dicembre 2004, l'arretrato raggiungerà quasi quota 44.000 (meno 4.000
incidentali circa) e sfiorerà le 50.000 unità alla fine dell'anno successivo. L'imponenza

ar
negativa del fenomeno forse non è ancora ben percepita, sia all'interno di questa Corte, che

M
al suo esterno, ma è destinata a divenire negli anni futuri fonte di scandalo e di preoccupata
denuncia delle oggettive disfunzioni del settore giudiziario e nello specifico il problema

o
principale della S.C. Soprattutto, il pluriennale ritardo nella risposta alla domanda di

lm
giustizia, nel più alto gradino che la giurisdizione consente, sia nei riguardi dei cittadini
ricorrenti che dell'Amministrazione finanziaria (che, in realtà, propone circa i due terzi

lie
della massa ricorsuale) sarà fonte di inevitabili ed inutili polemiche e di tardivi tentativi di
intervento, magari con pseudo - riforme settoriali.

ug
La situazione di natura emergenziale in atto deve essere immediatamente, e radicalmente,
affrontata attraverso delle misure strutturali che possano permettere di raddoppiare
G
l'attuale produttività giurisdizionale ed amministrativo-giudiziaria così consentendo di
fronteggiare, in un sostanziale pareggio, il flusso annuale dei ricorsi assegnati alla Sezione.
di

Dovrà poi essere predisposto un doppio binario: da un lato, il flusso corrente dei ricorsi
dovrà essere limitato al massimo, all'ultimo biennio d'iscrizione delle cause.
tu

Dall'altro, occorre costituire un organismo interno che operi quale "Sezione Stralcio"- per i
ricorsi iscritti entro il 31 dicembre 2002, utilizzando qualsiasi strumento organizzativo,
iS

giurisdizionale (in piena attuazione dell'art. 375 C. p.c.) e deflattivo.


Solo raddoppiando mezzi, locali ed uomini, la Sezione tributaria potrà essere dapprima
gl

salvata e successivamente normalizzata in un ambito temporale di riferimento costituito


de

dal prossimo decennio.


In caso contrario, perdurando l'attuale inerzia, qualunque tentativo, peraltro tardivo, alla
luce delle precedenti considerazioni, è destinato a non sortire alcun effetto migliorativo. In
ità

conseguenza, desiderando ben distinguere la propria posizione individuale di Funzionario


da quelle di quanti hanno concorso materialmente all'affossamento della Sezione istituita
rs

dal Primo Presidente, con decreto del 19-22 giugno 1999, anche per esigenze di dignità
ive

personale e professionale, pongo formalmente a disposizione, con effetto immediato, il mio


incarico di Responsabile dell'Ufficio amministrativo della Sezione tributaria. Dalla data della
presente risponderò, nei limiti del possibile, della sola ordinaria amministrazione, non
Un

potendo tantomeno volendo essere maggiormente coinvolto in una esperienza chiaramente

252
i
fallimentare. Aggiungo, infine, di avere in corso accertamenti sanitari relativi ad un notevole

n
aggravamento delle proprie condizioni di salute, per allergia respiratoria, determinata

co
dalle illegittime condizioni di lavoro nelle quali lo scrivente, da oltre tre anni, è stato
costretto ad operare delle quali, all'esito definitivo degli accertamenti, chiederò conto ai

ar
responsabili di questa Corte, mai intervenuti.

M
Tanto si rimette alla Sua valutazione per dovere d'ufficio.

Con grande stima. PALUMBO

o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

253
i
LA RELAZIONE del PRESIDENTE TITOLARE al PRIMO PRESIDENTE (LUGLIO 2003).

n
co
Ad immediato seguito della critica relazione, vero atto di denuncia finale, predisposto dal
Direttore della Cancelleria nel testo appena riprodotto nel capitolo precedente, il

ar
Presidente titolare della Sezione tributaria527 venne immediatamente invitato, con palese

M
inversione dei ruoli rivestiti, dal Primo Presidente a produrre una propria Relazione
organica sullo stato complessivo della Struttura tributaria, con questa che, nel frattempo,

o
era giunta al suo travagliato quarto anno di esistenza (passando dai 6.000 originari per

lm
giungere a sfiorare i 34.000 ricorsi assegnati).
Detta relazione, di seguito riprodotta nel testo, datata 4 luglio del 2003, venne subito

lie
rimessa all’attenzione del Primo Presidente della Corte senza riuscire, tuttavia, a produrre
alcun effetto pratico. Neppure quello, magari di natura morale, di una particolare attenzione

ug
o vicinanza alla Sezione, al Presidente, al personale amministrativo della Cancelleria, come
ai magistrati addetti.
G
Infatti, molto più semplicemente non accadde nulla.
Comunque, dall’alto, non venne adottato alcun provvedimento, iniziativa e intervento su
di

mezzi, locali, così come sulla stessa insufficiente composizione sia dell’Ufficio di Cancelleria,
per il personale amministrativo mancante che per la dotazione giurisdizionale di magistrati
tu

alla Sezione. Salvo accontentare il Direttore “voce critica” che venne subito destinato ad
altro incarico, in tal modo eliminando una sicura “fonte di fastidio” per gli inetti vertici della
iS

Cassazione di allora.
In stretta conseguenza, per diversi anni e almeno fino al 2006, alcun aspetto strutturale del
gl

problema “Tributaria” venne più ad essere affrontato in Corte con ovvio, costante e
de

progressivo aggravamento ulteriore della situazione.


Come gli attuali numeri statistici e le ancor più nere previsioni ben indicano.
Tanto accadde, e continua ad accadere ora, mentre erano come restano possibili e attuabili
ità

diversi provvedimenti organizzativi di natura prettamente “interna” dato che, in quegli


anni, perlomeno il personale amministrativo-giudiziario e tecnico informatico certamente
rs

non scarseggiava (con 900 unità in servizio).


ive

Mentre, al contrario, quei vertici decisero di attendere un intervento legislativo, all’epoca


Un

527
Rivestiva l’incarico di Presidente titolare della V Sezione civile - tributaria il dott. Vito Giustiniani.

254
i
neppure richiesto con molta convinzione, che arriverà poi nel 2006528 mediante una

n
riforma parziale del processo civile che pure resterà insufficiente. Un tentativo che sarà

co
reiterato dopo un triennio con la legge n.69 del 2009 recante una più impegnativa revisione
del rito applicabile in Corte. Comunque, entrambi gli interventi normativi, non risultando

ar
centrati rispetto alla soluzione delle reali necessità operative della struttura, sono riusciti in

M
concreto ad incidere sui problemi strutturali della Corte e della Sezione per il contenzioso
erariale che così hanno continuato a inficiare gravemente le attività dell’Ufficio

o
giurisdizionale.

lm
In effetti, quelle norme riformatrici erano state limitate ad interventi sul rito processuale
applicabile, senza mai essere rivolte alla complessiva operatività della Corte di legittimità,

lie
a fornire sistemi, mezzi, uomini e locali necessari alla struttura dell’Ufficio ed in specie del
settore della giurisdizione “specializzata” tributaria.

ug
Per doverosa completezza cognitiva e ricostruttiva per il lettore, anche di questa Relazione
presidenziale, impropriamente ricognitiva degli aspetti organizzativi sezionali, frutto di una
G
evidente inversione dei ruoli rispetto al Direttore incaricato della struttura di Cancelleria, si
allega il testo.
di

Tanto per completare, in punto di necessaria consapevolezza cognitiva dell’odierno lettore,


sugli aspetti e interventi che, negli anni fin qui trascorsi, sono sempre mancati. Inutilmente
tu

richiesti, ritenuti difficili, con verifica delle omissioni miste ad incapacità stratificate ad ogni
livello di responsabilità che, negli anni, hanno portato la Corte ad accumulare un ritardo
iS

ben più che decennale in materia di giurisdizione tributaria.


Infatti, come si potrà leggere nel documento di seguito riprodotto, all’epoca il personale
gl

assegnato all’Ufficio di Cancelleria risultava addirittura più numeroso di oggi529.


de
ità
rs
ive

528
Con la legge n.40 del Febbraio 2006 (v. la modifica testuale all’art.399 C.p.c.).
Un

529
I dipendenti assegnati alla Sezione erano 20, poi saliti a 25, contro i 23 attuali.

255
i
PROVVEDIMENTO RIORGANIZZATIVO della SEZIONE TRIBUTARIA del 2017.

n
co
Dopo aver speso energicamente, nel corso dell’intero biennio di esercizio del suo incarico,

ar
ogni possibilità di azione, in vario modo attivando tutti i livelli delle Istituzioni raggiungibili
dal vertice dell’Ufficio superiore, prima di dover lasciare la rivestita funzione apicale della

M
magistratura giudicante italiana,530 il Primo Presidente, Giovanni CANZIO, ha voluto infine
contribuire attraverso l’emanazione di un provvedimento specifico recante un impegnativo

o
programma (ri)organizzativo della Sezione tributaria.

lm
Un provvedimento adottato nella forma di “Linee guida” mediante un proprio Decreto
amministrativo, emanato in attesa dell’approvazione del testo legislativo che era in corso di

lie
deliberazione da parte del Parlamento e nella specie di quella normativa poi intervenuta
attraverso le rammentate previsioni specifiche contenute nella “Legge di stabilità dello Stato
ug
per l’anno 2018”. Quest’ultima, recante una normativa contenente le disposizioni legislative
in tema di supporto alle attività del contenzioso tributario di legittimità e, in specie, della
G
nuova figura dei “magistrati ausiliari,” con funzioni giudicanti, nominabili, per un triennio di
attività onoraria giudicante, presso la Corte.531
di

Nello specifico, si tratta di un provvedimento che detta plurime linee di “riorganizzazione


interna” alla Corte, in specie previste per garantire la funzionalità della V Sezione civile -
tu

tributaria, nel testo che si sviluppa attraverso un articolato, di seguito trascritto unitamente
iS

alla correlata nota Presidenziale di accompagnamento.


gl
de
ità
rs
ive

530Il provvedimento Primo presidenziale è stato diramato in data 7 dicembre 2017.


531La conversione in legge della “Legge di stabilità dello Stato per l’anno 2018”, è avvenuta poi il 23
Un

dicembre 2017.

256
n i
co
CORTE SUPREMA di CASSAZIONE

ar
IL PRIMO PRESIDENTE

M
RIORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE QUINTA CIVILE E PROGRAMMA DI
ELIMINAZIONE DELL'ARRETRATO IN MATERIA TRIBUTARIA.

o
lm
La pendenza presso la Sezione Tributaria della Corte, come è noto, è stata in questi
ultimi anni caratterizzata da una progressione costante quanto inarrestabile,

lie
nonostante l'impegno profuso dai magistrati della Sezione, e da tutta la Corte, teso

ug
ad aumentarne la produttività, fino ad assumere, al 31 ottobre 2017, la misura di
ben 51.400 ricorsi, pari al 48% della pendenza dell'intero settore civile. A ciò si
aggiunge una durata dei procedimenti irragionevole (pari, nel periodo da gennaio a
G
ottobre 2017, ad una media di cinque anni, tre mesi e due giorni), che non
accenna a diminuire e appare squilibrata rispetto ai dati delle altre sezioni, che tutte
di

registrano una significativa riduzione dei tempi di durata dei procedimenti. E'
tu

evidente che tale situazione danneggi l'intera Corte perché offusca i risultati di
efficienza prodotti e si traduce in pesanti costi per lo Stato, oltre che in una
iS

deprivazione di giustizia per il cittadino.


La Prima Presidenza si è adoperata sollecitando in ogni incontro pubblico un
gl

eccezionale intervento legislativo volto a riequilibrare la situazione, operando una


de

costante interlocuzione con le Istituzioni competenti per promuovere interventi di


rafforzamento delle strutture e dei mezzi a disposizione. All'interno della Corte, si è
finora proceduto, in costante raccordo con il Presidente della Sezione tributaria, ad
ità

ascoltare le esigenze dei magistrati e del personale della sezione e cercare di


soddisfarle con il rafforzamento degli organici, nei limiti della funzionalità e della
rs

salvaguardia della primaria funzione nomofilattica provvedendo all'assegnazione del


massimo numero consentito (compatibilmente con le esigenze delle altre Sezioni e
ive

con la possibilità di operare della S ezione stessa) di consiglieri, assistenti di studio,


magistrati del massimario applicati, unità di personale amministrativo.
Un

L'accumulo progressivo di arretrato deve essere affrontato e risolto con una strategia

257
i
organizzativa dedicata, che necessariamente deve coinvolgere l'intera Corte,

n
associata ad un monitoraggio costante della situazione che consenta in tempo reale di

co
apportare funzionalità della Sezione.
Infatti, si prospetta la possibilità di un importante intervento legislativo, dato che

ar
nell'art. 80 del “Disegno di legge di bilancio dello Stato, per l’anno 2018”, nella parte

M
denominata "Smaltimento del contenzioso tributario di legittimità" è stata
inserita la previsione di nominare, in via straordinaria e non rinnovabile, cinquanta

o
magistrati ausiliari per la durata di tre anni che, assegnati all'Ufficio del Massimario,

lm
saranno destinati esclusivamente a comporre i collegi della Sezione tributaria. E'
evidente che, ove dovesse essere introdotto questo cospicuo numero di magistrati

lie
onorari in Cassazione, sebbene per un periodo di tempo limitato, si porranno
problemi organizzativi mai affrontati in precedenza: con la necessità di moltiplicare i

ug
collegi tributari, la composizione mista di essi (togati e onorari), il coinvolgimento
di numerosi consiglieri anziani nel ruolo di presidenti del collegio, il reperimento di
G
aule e di unità di personale necessarie. Per questi motivi è stato anche richiesto ai
presidenti che hanno fatto domanda di ricoprire il posto di Presidente titolare della
di

Sezione tributaria di predisporre un progetto organizzativo che tenga conto, da un lato,


della situazione a normativa invariata e, dall'altro, della situazione che si potrebbe
tu

prospettare qualora la nomina dei giudici ausiliari divenisse realtà. Da tutti i progetti
sono emersi utili spunti organizzativi, che meritano di essere immediatamente
iS

recepiti. Appare, pertanto e in ogni caso, necessario elaborare da subito un


programma pluriennale di eliminazione dell'arretrato in materia tributaria. Al
gl

programma di gestione del contenzioso tributario sopravvenuto deve affiancarsi un


de

distinto programma volto alla integrale eliminazione dell'arretrato tributario, pure a


prescindere dall'inserimento dei giudici onorari. Trattasi di un programma la cui
elaborazione, responsabilità, realizzazione, non può imputarsi in via esclusiva al
ità

Presidente della Sezione tributaria, in quanto coinvolge, sia a livello progettuale che
di ricadute organizzative, numerosi uffici della Corte (in particolare, oltre alla sezione
rs

interessata, la Prima Presidenza, la Sesta Sezione e I'Ufficio del Massimario). Al


ive

riguardo appare, dunque, opportuno che il programma in questione venga attuato


con il diretto coordinamento del Primo Presidente, il quale potrà eventualmente
delegare le relative attribuzioni al Presidente aggiunto. Costituisce, espressione del
Un

potere di coordinamento del Primo Presidente la formulazione urgente di indicazioni

258
i
unitarie e coerenti per agevolare l'avvio della definizione del contenzioso tributario

n
secondo due programmi differenziati, l'uno dedicato all'integrale eliminazione

co
dell'arretrato e l'altro all'esame delle sopravvenienze, come dettate dalle allegate Linee
Guida, di cui è parte integrante la disposizione che consente il conferimento della

ar
delega al Presidente aggiunto. Adottato in via d'urgenza ai sensi dell'art.7 bis Ord. giud.

M
è immediatamente esecutivo, salva la deliberazione del Consiglio superiore della
magistratura per la relativa variazione tabellare. Roma, 3 dicembre 2017.

o
lm
lie
Depositato in Segreteria, il 6 dicembre 2017
ug Cui è unito il seguente allegato.
G
di

PROGRAMMA PLURIENNALE DI ELIMINAZIONE DELL'ARRETRATO IN


tu

MATERIA TRIBUTARIA: LINEE GUIDA.


iS

1. Differenziazione dei p rogrammi organizzativi e compiti d el


Presidente titolare.
gl

La Sezione Tributaria provvede alla integrale eliminazione dell'arretrato ed


alla gestione delle sopravvenienze seguendo due distinti programmi
de

organizzativi. L'eliminazione integrale dell'arretrato in materia tributaria (con


ciò intendendosi tutti i ricorsi iscritti a ruolo entro il 31.12.2017) è portata a
ità

termine entro il 31.12.2020, secondo il Programma organizzativo del


Presidente della Sezione, comprensivo di un - crono programma semestrale -
rs

predisposto nel rispetto delle presenti Linee guida.


La gestione dell'ordinario contenzioso tributario è rimessa al distinto
ive

programma organizzativo predisposto dal Presidente della Sezione, che si


uniformerà alle seguenti linee guida in quanto compatibili con la gestione delle
Un

sopravvenienze.

259
i
2. Compiti del Primo Presidente aggiunto.

n
Il Primo Presidente può conferire al Presidente Aggiunto, nell'ambito del

co
potere - dovere di coadiuvare il Primo Presidente nell'organizzazione delle
Sezioni, la delega a coordinare l'efficiente funzionamento della Sezione

ar
Tributaria ed in particolare l'attuazione del programma di eliminazione

M
dell'arretrato, ed a promuovere le modifiche organizzative che saranno
opportune per la miglior resa del servizio.

o
In attuazione della delega, il Presidente Aggiunto:

lm
l) mantiene un costante raccordo con il Presidente della Sezione tributaria, per
monitorare il rispetto del crono programma semestrale e l'attuazione del

lie
piano di eliminazione dell'arretrato, nonché per promuovere le modifiche
organizzative necessarie per la miglior attuazione del piano;

ug
2) assicura il mantenimento del pieno organico della Sezione;
3) cura l'adozione di incentivi per la durevole permanenza in Sezione dei
G
Consiglieri;
4) assicura l'applicazione alla Sezione di un adeguato numero di magistrati del
di

Massimario;
5) assicura il supporto di un congruo numero di Assistenti di studio e di
tu

tirocinanti;
iS

6) cura l'interlocuzione con il Dirigente amministrativo per reperire una


adeguata integrazione di personale e se necessario di locali;
7) attiva contatti istituzionali con l'Avvocatura dello Stato, per garantire il
gl

rispetto del Protocollo d'intesa del 3 dicembre 2015.


de

3. Suddivisione in aree tematiche.


Va mantenuta la suddivisione dei magistrati in aree tematiche, valorizzandone
e implementandone la specializzazione (inserendo per ciascuna area il
ità

catalogo materie, corrispondente alle voci dell'iscrizione a ruolo).


4. Spoglio informatizzato dei ricorsi.
rs

Va realizzato prioritariamente un integrale spoglio informatizzato dei ricorsi,


ive

sia in Sezione che presso la sotto Sezione, avvalendosi anche della


collaborazione dei magistrati del Massimario applicati o Assistenti, dei
Un

tirocinanti, del personale della Guardia di finanza e di personale dedicato

260
i
appartenente al C.E.D. Nello spoglio informatizzato debbono essere indicati i

n
seguenti dati informativi:

co
'la questione di diritto, l'area tematica, il valore ponderale, eventuali
serialità (attingendo a molteplici criteri di accorpamento), la rilevanza

ar
nomofilattica, la novità o la particolare rilevanza anche economica o sociale

M
della questione. lo spoglio informatizzato, in sesta sezione, è finalizzato a
completare la classificazione informatizzata di tutto l'arretrato ivi presente e

o
alla sua veloce trasmissione in sezione, ove i ricorsi non siano riconducibili

lm
alle tipologie da trattare in sesta, in modo che la sesta sezione possa lavorare
esclusivamente sulle sopravvenienze.

lie
5. Destinazione dei Magistrati ausiliari.
Ove intervenga la nomina dei Magistrati ausiliari, essi saranno assegnati
ug
esclusivamente alla Sezione e destinati a comporre collegi per l'eliminazione
dell'arretrato. Non potranno essere destinati alla sotto Sezione, ove è
G
mantenuta l'esclusiva presenza di Consiglieri esperti.
6. Trattazione dedicata.
di

Sono previsti distinti ruoli di adunanza e di udienza, gli uni riservati alla
integrale eliminazione dell'arretrato, gli altri all'esame delle sopravvenienze.
tu

7. Ripartizione tra udienza pubblica e adunanza camerale.


iS

E' privilegiata per la definizione dell'arretrato l'adunanza camerale,


riservando all'udienza pubblica le sole cause risalenti che pongano questioni
gl

di rilevanza nomofilattica.
8. Criteri di priorità nella fissazione della udienze e delle adunanze.
de

Nella composizione dei ruoli di udienza e di adunanza per l'eliminazione


dell'arretrato si dà assoluta precedenza alla fissazione dei procedimenti di più
ità

antica data. Sono valorizzati costantemente gli accorpamenti e le serialità.


9. Tecniche di redazione dei provvedimenti.
rs

E' privilegiato il modello dell'Ordinanza a motivazione semplificata, da


schematizzare ulteriormente, in ragione delle prevalenti esigenze di
ive

smaltimento dell'arretrato, con motivazioni per relationem o con l'utilizzo di


modelli standard per ipotesi ricorrenti.
Un

10. Diffusione delle informazioni di decisione.

261
i
I magistrati del Massimario applicati o Assistenti e i tirocinanti,

n
opportunamente coordinati, sono incaricati di segnalare immediatamente

co
decisioni relative a questioni seriali o ricorrenti, nonché le questioni nuove ed
i contrasti, creando a tal fine un archivio informatico ad uso della sezione

ar
accessibile da tutti i componenti.

M
11. Compiti del Massimario.
Oltre alla massima accuratezza nella selezione dei provvedimenti da

o
massimare, ai fini di una completa e rapida massimazione della materia

lm
tributaria, il Massimario elabora, ove richiesto dalla Sezione, agili e sintetici
studi atti a facilitare l'accorpamento di questioni seriali, la risoluzione di

lie
questioni ricorrenti o la ricostruzione delle successioni normative di
particolare incidenza o complessità.
12. Compiti del C.E.D. ug
Il C.E.D. mette a disposizione della sezione unità di personale dedicato al fine
G
di completare lo spoglio informatizzato dei ricorsi, aggiornare i Consiglieri
sulla gestione del S.i.c. civile e supportarli nella predisposizione di un
di

thesaurus condiviso.
13. Collaborazione con la Procura Generale.
tu

E' richiesta alla Procura Generale la massima collaborazione nel formulare le


iS

conclusioni sui ricorsi nei casi in cui la Sezione ne segnali l'opportunità.


14. Collaborazione con l'Avvocatura dello Stato.
gl

E' perseguita una collaborazione costante con l'Avvocatura dello Stato, la


quale si fa carico della indicazione di criteri di accorpamento del contenzioso
de

pendente.
15. Statistiche.
ità

Al fine di verificare i l rispetto dei programmi differenziati, nel prospetto


statistico della Sezione Tributaria è dato autonomo spazio alla eliminazione
rs

dell'arretrato rispetto alla eliminazione delle sopravvenienze.


ive
Un

262
i
L’ ISTITUZIONE del NUCLEO della GUARDIA di FINANZA in CORTE.

n
co
Il Primo Presidente della Corte, acquisito il parere favorevole del Procuratore generale della
Repubblica in sede, ha istituito, con proprio Decreto adottato il 13 dicembre 2017532, il

ar
Nucleo della Guardia di Finanza presso la Corte di Cassazione: il cui ufficio, viste le

M
incombenti esigenze attuali ed i collegamenti resi necessari dalle attività in essere è stato
operativamente collocato, presso la Sezione tributaria.

o
Il provvedimento di fondazione della struttura di polizia economico finanziaria costituisce

lm
un fatto certamente storico, poiché l’istituzione di un nuovo ufficio per ospitare un corpo
militare, diverso dall’Arma dei Carabinieri, non avveniva in Corte dagli anni Venti del secolo

lie
scorso (1923)533.
Tale provvedimento era stato da tempo auspicato534 tanto nella forma istitutiva come nei

ug
fatti ed il decreto emanato costituisce il riconoscimento letterale, svolto al più alto livello
espressivo della giurisdizione, dell’ottimo lavoro affrontato presso la Corte, dal mese di
G
aprile del 2016 in poi, da parte dei militari componenti l’originario Contingente della
Guardia di finanza incaricato di un “Progetto speciale” di attività. In proposito, si deve
di

ricordare che gli Ispettori e gli altri militari componenti dell’originaria “Aliquota” vennero
destinati alla S.C.535 a seguito della richiesta formulata dal Primo Presidente della Corte di
tu

Cassazione rivolta al Comandante Generale del Corpo della Guardia di finanza e da questi
iS

prontamente accolta, con determina in data 23 marzo 2018536. A tale proposito, risultano
particolarmente espressive di alto riconoscimento le significative parole contenute nel testo
del Decreto primo Presidenziale. In specie, laddove nel provvedimento si formula specifico
gl

riferimento attraverso le ripetute qualificazioni elogiative ivi rivolte ai militari, operanti


de

assegnati al servizio in Corte nell’Aprile 2016, quali componenti dell’originario Contingente,


in proposito scrivendo nel testo di un:
“...apporto….assai qualificato...consentendo di conseguire risultati organizzativi di assoluto
ità

rilievo…..in ragione degli ottimi risultati sopra evidenziati”.


rs

532 Il provvedimento assunto con Decreto del 13 –21 dicembre 2017, è distinto dal n.116 della
Raccolta generale.
ive

533 Data di fondazione della Corte di cassazione moderna, con la “Riforma D’Amelio”.

534 In particolare da parte dallo scrivente.

535 Nel numero di dieci unità di militari scelti.

536 Quelle specificate nell’atto di determina del Comandante Generale, Gen. C.A. Giorgio Toschi, del 7
Un

giugno 2017, recante il n. 0174908/2017.

263
i
Per una migliore conoscenza, il testo del provvedimento viene integralmente riprodotto.

n
Si vuole sottolineare una necessità operativa.

co
Gli operanti del Nucleo hanno avuto accesso al Sistema informativo nazionale “Telemaco”,
anagrafico delle società tenuto dall’Unione delle Camere di commercio e ora dovranno

ar
averlo rispetto agli altri utilizzabili nel settore, in particolare a quello in uso al Corpo537.

M
Si riporta, di seguito, il testo del Decreto istitutivo.

o
lm
lie
CORTE SUPREMA di CASSAZIONE

ug
Il Primo Presidente
G

premesso che - il Comandante Generale della G uardia di finanza, su richiesta di questo


di

P rimo P residente, con provvedimento del 23 marzo 2016, ha destinato alla Corte di
tu

cassazione, in posizione di distacco semestrale, poi successivamente prorogato per due


volte, dieci unità di personale militare scelto, al fine di corrispondere alle esigenze di
iS

supporto organizzativo della Q uinta Sezione civile - tributaria, nell'ambito di un progetto


volto all'abbattimento del notevole arretrato pendente;
gl
de

considerato

che - i predetti militari - i quali hanno preso possesso presso la Corte di cassazione dal
ità

1 aprile 2016 - sono stati assegnati alla struttura amministrativa della Quinta Sezione
civile - tributaria, quale Contingente della Guardia di Finanza, operando principalmente
rs

come task force per la classificazione anche informatica dei ricorsi pendenti (in ragione
ive

della natura e dell'annualità del tributo, della particolare questione sollevata,

537In specie, si tratta del sistema informatico “iride” del quale sono stati poi dotati nel mese di Aprile
Un

del 2019.

264
i
dell'esistenza di ragioni di connessione soggettiva e oggettiva, ecc.), al fine di una più

n
celere fissazione e definizione dei procedimenti;

co
che - l'apporto fornito dai militari della G.d.f. si è rivelato assai qualificato nel complessivo
supporto alle attività della Q uinta Sezione civile - tributaria e della omologa componente

ar
della Sesta Sezione civile consentendo di conseguire risultati organizzativi di assoluto

M
rilievo, per come comprovato dai dati statistici e dalle relazioni positive del Presidente
della medesima sezione e del Dirigente della relativa Cancelleria; che, in ragione degli

o
ottimi risultati sopra evidenziati, si è stabilito, in accordo con i l Comandante Generale

lm
della Guardia di finanza, che la presenza di tale contingente diventi stabile presso la
suprema C orte di cassazione, mediante la costituzione di un Ufficio del Nucleo della

lie
Guardia di finanza per finalità di collaborazione agli amministrativi collegati ai compiti
giurisdizionali attribuiti alla Corte di legittimità, in particolare, alla quinta S ezione civile -
tributaria; ug
acquisito - il parere favorevole del P rocuratore generale presso questa Corte;
G
DISPONE
di

è costituito presso la C orte di cassazione, d'intesa con il C omando Generale del Corpo,
tu

l'ufficio del N ucleo della Guardia di finanza, con compiti amministrativi di supporto alle
attività della Corte di cassazione e, in particolare, della Quinta Sezione civile -
iS

tributaria.
gl

13 dicembre 2017. IL PRIMO PRESIDENTE


de

Giovanni CANZIO
ità
rs
ive
Un

265
i
IL NUOVO “PROVVEDIMENTO RIORGANIZZATIVO” DELLA SEZIONE TRIBUTARIA

n
co
ar
M
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

o
IL PRIMO PRESIDENTE

lm
RIORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE QUINTA CIVILE E PROGRAMMA DI

lie
ELIMINAZIONE DELL'ARRETRATO IN MATERIA TRIBUTARIA.

ug
La pendenza presso la Sezione Tributaria della Corte è stata negli ultimi anni
caratterizzata da una progressione tanto costante quanto inarrestabile, attivando ad
G
assumere, al 31 ottobre 2017, la misura di ben 51.400 ricorsi, pari al 48% dell'intero
settore civile. Per questo motivo, in data 6 dicembre 2017 fu emanato il decreto 108 bis
di

in sostituzione di quello 108, adottato dal Primo Presidente in data 28 novembre


2017. Con tale decreto si prese atto della necessità di elaborare un programma di
tu

gestione del contenzioso tributario sopravvenuto, cui avrebbe dovuto affiancarsi un


iS

distinto programma volto alla integrale eliminazione dell'arretrato tributario. Furono


perciò fissate linee guida per agevolare l'avvio di tali due programmi differenziati, con la
gl

precisazione che coinvolgendo numerosi uffici della Corte, gli stessi non potevano
imputarsi in via esclusiva al Presidente della Sezione Tributaria, ma avrebbero dovuto
de

essere attuati con il diretto coinvolgimento del Primo Presidente, del cui potere di
coordinamento costituisce espressione la formulazione urgente di 'indicazioni unitarie
ità

e coerenti. Poco dopo l’emanazione del decreto 108 bis, sono però intervenute le
modifiche normative introdotte con la legge 27 dicembre 2017, n.205, che con
rs

l'articolo l, comma 962, ha previsto la nomina, in via straordinaria e non rinnovabile,


di un numero massimo di cinquanta magistrati ausiliari da destinare alla Sezione
ive

Tributaria al fine facilitare la definizione delle relative pendenze. Con il successivo


comma 980 è stato inoltre stabilito che «per i l perseguimento delle finalità di cui al
Un

comma 961, sino alla scadenza del terzo anno successivo alla data di entrata in vigore

266
i
dei commi da 961 a 981 i magistrati ordinari addetti all'ufficio del massimario e del

n
ruolo della Corte di cassazione in possesso dei requisiti di cui al terzo comma

co
dell'articolo 115 dell'ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto 30 gennaio 1941,
n. 12, sono applicati, a norma del predetto comma, esclusivamente alla sezione alla

ar
quale sono devoluti i procedimenti di cui al comma 961», ovvero alla Sezione

M
Tributaria. Con tali disposizioni e con le altre ad esse collegate, il Legislatore si è fatto
carico della situazione critica della Sezione Tributaria ed è intervenuto a livello

o
primario incidendo sui poteri di autorganizzazione della Corte, che ha non soltanto

lm
indirizzato, prevedendo una esclusiva modalità di applicazione dei magistrati del
Massimario, ma anche sollecitato, individuando nel risanamento e nel recupero di

lie
efficienza della Sezione Tributaria uno degli obiettivi primari da conseguire. Era inoltre
attesa una diminuzione delle sopravvenienze secondo una tendenza già in atto presso

ug
le Commissioni Tributarie, dove si registra un calo dei nuovi ricorsi. Le statistiche di
fine gennaio 2018 hanno però dimostrato che i nuovi ricorsi pervenuti nella Sezione
G
Tributaria non sono affatto diminuiti ma, tutt'al contrario, addirittura aumentati del
27,4%. A quella data sono di conseguenza aumentate anche le pendenze complessive,
di

passate alla fine di gennaio a quasi cinquantatremila ricorsi (numero poi superato a fine
febbraio. Nelle more dell'avvio della procedura di reclutamento dei magistrati
tu

ausiliari, si è pertanto ritenuto di dover attuare subito la riorganizzazione interna


imposta dalla legge n.205/2017 e con i decreti numeri 25 e 29 del 16 - 22 febbraio
iS

2018 è stata perciò disposta la cessazione, a far data dal l8 maggio 2018,
dell'applicazione dei magistrati del Massimario e del Ruolo alle Sezioni diverse da
gl

quella Tributaria. Al fine di contemperare le necessità della Sezione Tributaria con


de

quelle delle altre Sezioni civili e dell'Ufficio del Massimario e del Ruolo è stato
individuato, previa consultazione dei Presidenti titolari e del Direttore dell'Ufficio del
Massimario, l'effettivo quadro esigenziale di ciascuna struttura e procedere, quindi, ad
ità

una calibrata ripartizione delle risorse. Valutate le necessità illustrate dal Presidente
della Sezione Tributaria e considerate le concrete capacità di assorbimento
rs

dell’apparato organizzativo della stessa, è stato quindi determinato in ventidue il


ive

numero dei magistrati da applicare alle udienze/adunanze della Sezione ed in otto il


numero dei magistrati da destinare alla collaborazione nell’attività di spoglio; il giorno
12 marzo 2018 è stato bandito il relativo interpello. Contemporaneamente, la Prima
Un

Presidenza ha fornito alla Sezione Tributaria il massimo aiuto possibile, potenziandola

267
i
sul piano logistico con l'assegnazione di nuovi locali e rafforzandone l'organico con

n
l’invio di altri magistrati e personale amministrativo. I successivi rilevamenti statistici

co
non hanno, però, ancora mostrato una inversione di tendenza. La necessità di recupero
di efficienza della Quinta Sezione, quindi, permane tuttora ed, anzi, si pone in maniera

ar
ancora più pressante del passato. Nell'occasione della seduta del 5 febbraio 2018 del

M
Consiglio Direttivo, la Prima Presidenza ha pertanto ritirato il decreto 108 bis per
aggiornarlo alle novità già introdotte o programmate.

o
Al programma di gestione del contenzioso tributario sopravvenuto deve affiancarsi un

lm
distinto programma volto alla progressiva eliminazione dell’arretrato.
Trattasi di un programma la cui elaborazione, responsabilità, realizzazione, non può

lie
imputarsi in via esclusiva al Presidente della Sezione Tributaria, in quanto coinvolge, sia
a livello progettuale che di ricadute organizzative, numerosi uffici della Corte (in

ug
particolare, oltre alla Sezione interessata, la Prima Presidenza, la Sesta sezione e l 'Ufficio
del Massimario). Al riguardo appare, dunque, opportuno che il programma in questione
G
venga attuato con il diretto coordinamento del Primo Presidente, il quale potrà
eventualmente delegare specifiche attribuzioni al Presidente aggiunto. Costituisce
di

espressione del potere di coordinamento del Primo Presidente la formulazione urgente di


indicazioni unitarie e coerenti per agevolare l'avvio della definizione del contenzioso
tu

tributario secondo due programmi differenziati, l’uno dedicato all'integrale eliminazione


dell'arretrato e l'altro allo smaltimento delle sopravvenienze. A tal fine sono dettate le
iS

allegate Linee Guida, che si provvederà eventualmente a rivedere una volta ultimate le
operazioni di reclutamento dei magistrati ausiliari e conosciuto l'effettivo numero degli
gl

stessi. Il presente decreto adottato in via d'urgenza ai sensi dell'art.7 bis dell’Ordinamento
de

giudiziario, sostituisce quello l08 bis del 6.12.2017 ed è immediatamente esecutivo, salva
la deliberazione del Consiglio superiore della magistratura per la relativa variazione
tabellare.
ità

Roma, 4 aprile 2018 . Il Primo Presidente


Giovanni Mammone
rs
ive
Un

268
i
Allegato al Decreto n. 49/2018

n
co
PROGRAMMA PLURIENNALE DI ELIMINAZIONE DELL'ARRETRATO
IN MATERIA TRIBUTARIA: LINEE GUIDA.

ar
M
l. Differenziazione dei programmi organizzativi e compiti del Presidente
titolare.

o
L'eliminazione dell'arretrato in materia tributaria (con ciò intendendosi tutti i ricorsi

lm
pervenuti in Sezione o in Sottosezione fino al 31.5.2018) sarà portata a termine
secondo il programma organizzativo del Presidente della Sezione, comprensivo di un

lie
crono programma semestrale predisposto in armonia con le presenti Linee Guida.
2. Compiti del Primo Presidente.

Sezioni, supervisiona l'efficiente


ug
Il Primo Presidente, nell’ambio dei suoi compiti in materia di organizzazione delle
funzionamento della Sezione Tributaria ed, in
G
particolar modo, l'attuazione del programma di eliminazione dell'arretrato e promuove
le modifiche organizzative che si renderanno opportune per la miglior resa del servizio.
di

Per raggiungere tali obiettivi, il Primo Presidente:


l) mantiene un costante raccordo con il Presidente della Sezione Tributaria, per
tu

monitorare l'andamento dell'attività e l'attuazione del piano di eliminazione


iS

dell’arretrato, nonché per promuovere le modifiche organizzative necessarie per la sua


migliore attuazione;
gl

2) assicura il mantenimento del pieno organico della Sezione;


3) cura l'adozione di incentivi per la durevole permanenza in sezione dei consiglieri;
de

4) assicura l'applicazione alla Sezione di un adeguato numero di magistrati del


Massimario sia per la partecipazione alle udienze/adunanze che per la collaborazione
all’attività di spoglio dei ricorsi;
ità

5) assicura il supporto di un congruo numero di tirocinanti;


6) cura l'interlocuzione con il Dirigente amministrativo per reperire una adeguata
rs

integrazione di personale se necessario di locali.


ive

7) promuove ogni possibile intervento normativa che possa contribuire alla riduzione
dell’arretrato e delle sopravvenienze.
3. Suddivisione in aree tematiche.
Un

269
i
Va mantenuta la suddivisione dei magistrati in aree tematiche, valorizzandone e

n
implementandone la specializzazione (inserendo per ciascuna area il catalogo materie,

co
corrispondente alle voci dell'iscrizione a ruolo).

ar
4. Spoglio informatizzato dei ricorsi.
Va mantenuto l'attuale sistema di spoglio seguito sia in Sezione che in Sottosezione, in

M
quanto ben collaudato e funzionante.
5. I magistrati ausiliari.

o
I magistrati ausiliari non potranno essere destinati alla sot.to Sezione, ove è confermata

lm
l'esclusiva presenza di consiglieri.
6. Ripartizione tra udienza pubblica e adunanza camerale.

lie
E' privilegiata per la definizione dell'arretrato l'adunanza camerale, riservando
all'udienza pubblica le sole cause che pongano questioni di rilevanza nomofilattica.
ug
7. Criteri di priorità nella fissazione della udienze e delle adunanze.
G
Il programma organizzativo della Sezione prevederà due settori: quello della
eliminazione dell'arretrato e quello dello smaltimento delle sopravvenienze,
di

prevedendo che queste ultime siano definite entro un anno dal loro arrivo in Sezione o
Sottosezione.
tu

Per l'eliminazione dell’ arretrato, si darà precedenza alla fissazione dei procedimenti
iS

di più antica data, salvo comprovate ragioni di urgenza derivanti dal valore della
controversia o dalla qualità delle parti o dalla natura delle questioni trattate. Sono
valorizzati costantemente gli accorpamenti e le serialità.
gl

9. Tecniche di redazione dei provvedimenti.


de

E' privilegiato il modello dell'ordinanza a motivazione semplificata, da schematizzare


ulteriormente, in ragione delle prevalenti esigenze di smaltimento dell'arretrato, con
motivazioni per relationem o con l'utilizzo di modelli standard per ipotesi ricorrenti.
ità

10. Diffusione delle informazioni di decisione.


rs

I magistrati del Massimario applicati e i tirocinanti, opportunamente coordinati, sono


incaricati di segnalare immediatamente decisioni relative a questioni seriali o
ive

ricorrenti, nonché le questioni nuove ed i contrasti, creando a tal fine un archivio


informatico ad uso della sezione accessibile da tutti i componenti.
Un

11. Compiti del Massimario.

270
i
Oltre alla rigorosa selezione dei provvedimenti, ai fini di una completa e rapida

n
massimazione della materia tributaria, il Massimario elabora, ove richiesto dalla

co
Sezione, agili e sintetici studi atti a facilitare l'accorpamento di questioni seriali, la
risoluzione di questioni ricorrenti o la ricostruzione delle successioni normative di

ar
particolare incidenza o complessità.

M
12. Compiti del C.E.D.

Il C.E.D. mette a disposizione della Sezione le unità di personale eventualmente

o
occorrenti sulla base delle indicazioni fomite dal Presidente della Sezione.

lm
13. Collaborazione con la Procura generale.
E' richiesta alla Procura Generale la massima collaborazione nel formulare le

lie
conclusioni sui ricorsi nei casi in cui la Sezione ne segnali l'opportunità.
14. Collaborazione con l'Avvocatura dello Stato.
ug
Il Presidente della Sezione Tributaria deve perseguire una collaborazione costante con
l'Avvocatura dello Stato per garantire il rispetto del Protocollo d'intesa del 3 dicembre
G
2015, affinché essa si faccia carico della indicazione di criteri di accorpamento del
contenzioso pendente.
di

15. Statistiche.
tu

Al fine di verificare il rispetto dei programmi differenziati, nel prospetto statistico


della Sezione tributaria è dato autonomo spazio alla eliminazione dell'arretrato
iS

rispetto alla eliminazione delle sopravvenienze


gl
de
ità
rs
ive
Un

271
i
I “GIUDICI AUSILIARI” IN CASSAZIONE

n
co
Sulla base della ricordata previsione di legge, nei giorni compresi fra il 3 ed il 18 del mese di
ottobre del 2018, hanno preso possesso dell’incarico presso l’Ufficio giudicante superiore,

ar
per svolgervi funzioni giurisdizionali “a titolo onorario” 24 dei 25 magistrati nominati dal

M
Consiglio superiore della magistratura, all’esito della prima tornata selettiva indetta,
rispetto ai 50 posti complessivamente previsti dalla normativa. Resta opportunamente da

o
ricordare che avevano presentato domanda solo 28 dei possibili interessati ed inoltre, fra i

lm
concorrenti, ricorrevano tre situazioni originarie di insussistenza dei requisiti richiesti.
Coloro che sono stati nominati, in base alla normativa, risultano assegnati all’Ufficio del

lie
Massimario e del Ruolo della Corte, mentre svolgeranno funzioni giurisdizionali giudicanti,
con assegnazione in via esclusiva, presso la componente tributaria ordinaria, la V Sezione.

ug
Mentre, con successiva deroga è stato poi stabilito nelle specifiche disposizioni, allegate,
emanate dal Capo dell’Ufficio giudiziario che due unità presteranno servizio presso la
G
componente decisoria Tributaria, in sede preliminare, operante in seno alla Sesta sezione
civile. Successivamente, altri tre dei nominati hanno rinunciato all’incarico, residuandone,
di

al momento, 21538 che, nel maggio corrente anno, sono ulteriormente scesi al numero di 18.
Quindi, appare da valutare quale apporto effettivamente essi possano dare, sia alla luce del
tu

numero che per le limitazioni poste alla loro effettiva partecipazione alle udienze, oltre alla
breve durata dell’incarico.
iS

Nel frattempo, il Primo Presidente aveva emanato in materia un suo Decreto attuativo, del
quale riportiamo il testo integrale.
gl
de
ità
rs
ive
Un

538 Successivamente, nell’Aprile del 2019, scesi al numero di 19 e poi a 18.

272
n i
co
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

ar
M
IL PRIMO PRESIDENTE

L'art. l, comma 962, della legge n. 205/2017 ha previsto la nomina di un numero massimo

o
di cinquanta magistrati ausiliari da destinare alla Sezione Quinta per agevolare la

lm
definizione dei ricorsi pendenti. Con il punto 5 delle Linee Guida unite al decreto n.
49/2018 è stata esclusa la utilizzazione di tali ausiliari presso la Sottosezione Quinta della

lie
Sesta Sezione civile.
Col medesimo decreto è stato però precisato che le Linee Guida avrebbero potuto essere
ug
riviste una volta ultimate le operazioni di reclutamento e conosciuti i magistrati ausiliari.
Indetto il bando e scaduti i termini, sono stati nominati ventiquattro ex magistrati, alcuni
G
dei quali già esperti del giudizio di legittimità, anche tributario.
Il Presidente titolare della Quinta Sezione ha segnalato l'opportunità di eliminare il divieto
di

di cui al punto 5 delle Linee Guida, sottolineando in proposito che il medesimo non era
imposto da nessuna disposizione di legge e che l'impiego degli ausiliari anche presso la
tu

Sesta Sezione consentirebbe un migliore sfruttamento di tale risorsa aggiuntiva.


iS

La proposta del Presidente titolare della Quinta sezione può essere condivisa perché l'
inserimento di ulteriori magistrati adeguatamente preparati gioverebbe sia alla
gl

produttività della Sottosezione che alla stabilità dei relativi Collegi giudicanti, attualmente
ridotti ad un numero di consiglieri difficilmente sostituibili in caso d'impedimento. Il corpo
de

del punto 5 delle Linee Guida allegate al decreto 49/2018 va pertanto modificato come
segue: "l magistrati ausiliari potranno essere destinati anche alla sottosezione".
Il presente decreto, adottato in via d'urgenza ai sensi dell’art.7 bis dell’ Ordinamento
ità

giudiziario, è immediatamente esecutivo, salva la deliberazione del Consiglio Superiore


della Magistratura per la relativa variazione tabellare.
rs

Roma, 6 Set. 2018. Depositato in Segreteria, oggi, 26 Set. 2018.


ive

IL PRIMO PRESIDENTE
Un

273
i
IL DECRETO LEGGE c.d. “PACE FISCALE”

n
co
(testo originale).

Per l’importanza “strutturale” rivestita ai fini dell’attività del Governo attualmente in carica

ar
riportiamo, nel presente elaborato, il provvedimento legislativo così come venne pubblicato

M
sulla Gazzetta ufficiale, S. o. del 23 ottobre del 2018 e quindi, nel testo “originario” del
Decreto legge n.119 del 2018539 vigente, come per norma, dal giorno successivo e recante:
“Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria.

o
lm
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

lie
Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di prevedere misure per esigenze fiscali e
finanziarie indifferibili; ug
Viste le deliberazioni del Consiglio dei ministri, adottate nelle riunioni del 15 e del 20
G
ottobre 2018;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro dell'economia e delle
di

finanze, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche
tu

sociali e delle infrastrutture e dei trasporti; EMANA, il seguente decreto-legge:


iS

Titolo I

DISPOSIZIONI IN MATERIA FISCALE


gl

Capo I
de

Disposizioni in materia di pacificazione fiscale

Art. 1. Definizione agevolata dei processi verbali di constatazione540.


ità

1 Il contribuente può definire il contenuto integrale dei processi verbali di constatazione


redatti ai sensi dell'articolo 24 della legge 7 gennaio 1929, n. 4, consegnati entro la data di
rs

entrata in vigore del presente decreto, presentando la relativa dichiarazione per


ive

539Procedendo in tal modo si potrà confrontare con il testo definitivamente convertito in legge che
trovasi esposto con brevi annotazioni all’inizio del presente testo.
540 In sigla p.v.c. sono redatti dagli operanti della Guardia di Finanza in occasione degli “accessi” fatti
Un

presso le sedi e le persone dei contribuenti.

274
i
regolarizzare le violazioni constatate nel verbale in materia di imposte sui redditi e

n
relative addizionali, contributi previdenziali e ritenute, imposte sostitutive, imposta

co
regionale sulle attività produttive, imposta sul valore degli immobili all'estero, imposta
sul valore delle attività finanziarie all'estero e imposta sul valore aggiunto. E' possibile

ar
definire solo i verbali per i quali, alla predetta data, non è stato ancora notificato un

M
avviso di accertamento o ricevuto un invito al contraddittorio541.
2. Le dichiarazioni di cui al comma 1 devono essere presentate entro il 31 maggio 2019

o
con le modalità stabilite da un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, per

lm
i periodi di imposta per i quali non sono scaduti i termini542.
3. Ai fini della presente definizione agevolata nella dichiarazione di cui al comma 1 non

lie
possono essere utilizzate, a scomputo dei maggiori imponibili dichiarati, le perdite543.
4. In caso di processo verbale di constatazione consegnato a soggetti in regime di

ug
trasparenza544 la dichiarazione di cui al comma 1 può essere presentata anche dai soggetti
partecipanti, ai quali si applicano le disposizioni del presente articolo per regolarizzare le
G
imposte dovute sui maggiori redditi di partecipazione ad essi imputabili.
5. Le imposte auto liquidate nelle dichiarazioni presentate, relative a tutte le violazioni
di

constatate per ciascun periodo d'imposta, devono essere versate, senza applicazione delle
sanzioni irrogabili545 e degli interessi, entro il 31 maggio 2019.
tu

6. Limitatamente ai debiti relativi alle risorse proprie tradizionali previste dall'articolo


2, paragrafo 1, lettera a), della decisione 2014/335/UE, EURATOM del Consiglio, del 26
iS

maggio 2014, il debitore è tenuto a corrispondere546, a decorrere dal 1° maggio 2016, gli
interessi di mora547.
gl
de

541 Di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218.
542 Previsti dall'articolo 43 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 e
dall'articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, anche tenuto
conto del raddoppio dei termini di cui all'articolo 12, commi 2-bis e 2-ter, del decreto-legge 1
ità

luglio 2009, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.
543 Come previsto dagli articoli 8 e 84 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre

1986, n.917.
rs

544 Ex articoli 5, 115 e 116 del decreto del Presidente della Repubblica n.917/1986.

545 Ai sensi dell'articolo 17, comma1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n.472 e degli
ive

interessi, entro il 31 maggio 2019


546 In aggiunta alle somme di cui al comma 5, a decorrere dal 1° maggio 2016.

547 Previsti dall'articolo 114, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento

europeo e del Consiglio del 9 ottobre 2013, fatto salvo quanto previsto ai paragrafi 3 e 4 dello
Un

stesso articolo114.

275
i
7. La definizione si perfeziona con la presentazione della dichiarazione ed il versamento

n
in unica soluzione o della prima rata entro i termini di cui ai commi 2 e 5. Si applicano le

co
disposizioni previste dall'articolo 8, commi 2, 3, 4, del decreto legislativo 19 giugno 1997,
n. 218, con un massimo di venti rate trimestrali di pari importo.

ar
E' esclusa la compensazione548.

M
8. In caso di mancato perfezionamento non si producono gli effetti del presente articolo e
il competente ufficio procede alla notifica degli atti relativi alle violazioni constatate. 9. In

o
deroga all'art.3, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n.212, con riferimento ai periodi di

lm
imposta fino al 31.12.2015, oggetto dei processi verbali di constatazione di cui al comma
1, i termini549 sono prorogati di due anni.

lie
10. Con uno o più provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate, di concerto con
il direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, sono emanate le ulteriori

ug
disposizioni necessarie per l'attuazione del presente articolo.

Art. 2. Definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento.


G
1. Gli avvisi di accertamento550, gli avvisi di rettifica e di liquidazione, gli atti di recupero
notificati entro la data di entrata in vigore del presente decreto, non impugnati e ancora
di

impugnabili alla stessa data, possono essere definiti con il pagamento delle somme
tu

complessivamente dovute per le sole imposte, senza sanzioni, interessi e eventuali


accessori, entro trenta giorni dalla predetta data o, se più ampio, entro il termine551 che
iS

residua dopo la data di entrata in vigore del presente decreto.


2. Le somme contenute negli inviti al contraddittorio552 notificati entro la data di entrata
gl

in vigore del presente decreto, possono essere definiti con il pagamento delle somme
de

complessivamente dovute per le sole imposte, senza sanzioni, interessi e gli eventuali
accessori, entro trenta giorni dalla predetta data.
ità

548 Invece prevista dall'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.241.
549 Di cui all'articolo 43 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600,
rs

all'articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 e all'articolo 20,
comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, sono prorogati di due anni.
ive

550 Sono inviati dagli enti dotati di potestà d’imposizione fiscale dello Stato, delle Regioni, provincie,

Comuni ed altri soggetti normativamente indicati.


551 Previsto dall'articolo 15, comma 1, del decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218.

552 Si rinvia agli articoli 5, comma 1, lettera c), e 11, comma 1, lettera b-bis), del Decreto legislativo
Un

19 giugno 1997, n.218.

276
i
3. Gli accertamenti con adesione553 sottoscritti entro la data di entrata in vigore del

n
presente decreto possono essere perfezionati ai sensi dell'art. 9 del medesimo decreto,

co
con il pagamento, entro il termine di cui all'articolo 8, comma 1, del citato decreto,
decorrente dalla predetta data, delle sole imposte, senza le sanzioni, gli interessi e gli

ar
eventuali accessori.

M
4. La definizione di cui a commi 1, 2, 3 si perfeziona con il versamento delle somme in
unica soluzione o della prima rata entro i termini di cui ai citati commi. Si applicano le

o
disposizioni previste dall'art. 8, commi 2, 3, 4 del decreto legislativo 19 giugno 1997,

lm
n.218, con un massimo di venti rate trimestrali di pari importo. E’ esclusa la
compensazione prevista dall'art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. In caso di

lie
mancato perfezionamento non si producono gli effetti del presente articolo e il
competente Ufficio prosegue le ordinarie attività relative a ciascuno dei procedimenti di
cui ai commi 1, 2 e 3554. ug
6. Sono esclusi dalla definizione gli atti emessi nell'ambito della procedura di
G
collaborazione volontaria di cui all'art.5, quater, del decreto-legge 28 giugno 1990, n.
167555.
di

7. La definizione perfezionata dal coobbligato giova in favore degli altri.


8. Con uno o più provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate, di concerto con il
tu

direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, sono adottate le ulteriori disposizioni
necessarie per l'attuazione del presente articolo.
iS

Art. 3. Definizione agevolata dei carichi affidati all'agente della riscossione.


1. I debiti, diversi da quelli di cui all'articolo 5 risultanti dai singoli carichi affidati agli
gl

agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, possono essere estinti,
de

senza corrispondere le sanzioni comprese in tali carichi, gli interessi di mora556, ovvero le
ità

553 Previsti dagli articoli 2 e 3 del decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218, sottoscritti entro la
data di entrata in vigore del presente decreto
554 5. Limitatamente ai debiti relativi alle risorse proprie tradizionali previste dall'articolo 2,
rs

paragrafo 1, lettera a), della decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, il
debitore è tenuto a corrispondere, in aggiunta alle somme di cui ai commi 1, 2 e 3, a decorrere dal
ive

1° maggio 2016 gli interessi di mora previsti dall'articolo 114, paragrafo 1, del regolamento (UE)
n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 ottobre 2013, fatto salvo quanto
previsto ai paragrafi 3 e 4 dello stesso articolo 114.
555 Come convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227.
Un

556 di cui all'art.30, co. 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.

277
i
sanzioni e le somme aggiuntive557, versando integralmente, in unica soluzione entro il 31

n
luglio 2019, o nel numero massimo di dieci rate consecutive di pari importo, le somme:

co
a) affidate all'agente della riscossione a titolo di capitale e interessi; b) maturate a favore
dell'agente della riscossione558, a titolo di aggio sulle somme di cui alla lett. a) e di

ar
rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.

M
2. Le rate previste dal comma 1 scadono il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a
decorrere dal 2019.

o
3. In caso di pagamento rateale ai sensi del comma 1, sono dovuti, a decorrere dal 1°

lm
agosto 2019, gli interessi al tasso del 2 per cento annuo559.
4. L'agente della riscossione fornisce ai debitori i dati necessari a individuare i carichi

lie
definibili presso i propri sportelli e in apposita area del proprio sito internet.
5. Il debitore manifesta all'agente della riscossione la sua volontà di procedere alla

ug
definizione di cui al comma 1 rendendo, entro il 30 aprile 2019, apposita dichiarazione,
con le modalità e in conformità alla modulistica che lo stesso agente pubblica sul proprio
G
sito internet nel termine massimo di venti giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto; in tale dichiarazione il debitore sceglie altresì il numero di rate nel
di

quale intende effettuare il pagamento, entro il limite massimo previsto dal comma 1.
6. Nella dichiarazione, di cui al comma 5, il debitore indica l'eventuale pendenza di giudizi
tu

aventi ad oggetto i carichi in essa ricompresi e assume l'impegno a rinunciare agli stessi
giudizi che, dietro presentazione di copia della dichiarazione e nelle more del pagamento
iS

delle somme dovute, sono sospesi dal giudice. L'estinzione del giudizio è subordinata
all'effettivo perfezionamento della definizione e alla produzione, nello stesso giudizio,
gl

della documentazione attestante i pagamenti effettuati; in caso contrario, il giudice revoca


de

la sospensione su istanza di una delle parti.


7. Entro il 30 aprile 2019 il debitore può integrare, con le modalità previste dal comma 5,
la dichiarazione presentata anteriormente a tale data.
ità

8.Ai fini della determinazione dell'ammontare delle somme da versare ai sensi del comma
1, lettere a) e b), si tiene conto esclusivamente degli importi già versati a titolo di capitale
rs

557 Di cui all'articolo 27, comma 1, del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n.46.
ive

558 Ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112.


559 E non si applicano le disposizioni dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29

settembre 1973, n. 602.


Un

278
i
e interessi compresi nei carichi affidati, nonchè560 di aggio e di rimborso delle spese per le

n
procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento. Il debitore, se, per effetto di

co
precedenti pagamenti parziali, ha già integralmente corrisposto quanto dovuto ai sensi
del comma 1, per beneficiare degli effetti della definizione deve comunque manifestare la

ar
sua volontà di aderirvi con le modalità previste dal comma 5.

M
9. Le somme relative ai debiti definibili, versate a qualsiasi titolo, anche anteriormente
alla definizione, restano definitivamente acquisite e non sono rimborsabili.

o
10. A seguito della presentazione della dichiarazione, relativamente ai carichi definibili

lm
che ne costituiscono oggetto: a) sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza; b)
sono sospesi, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute a titolo di

lie
definizione, gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti dilazioni in essere alla
data di presentazione; c) non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi e

ug
ipoteche, fatti salvi quelli già iscritti alla data di presentazione; d) non possono essere
avviate nuove procedure esecutive; e) non possono essere proseguite le procedure
G
esecutive precedentemente avviate, salvo che non si sia tenuto il primo incanto con esito
positivo; f) il debitore non è considerato inadempiente.561
di

11. Entro il 30 giugno 2019, l'agente della riscossione comunica ai debitori che hanno
presentato la dichiarazione di cui al comma 5 l'ammontare complessivo delle somme
tu

dovute ai fini della definizione, nonchè quello delle singole rate, e il giorno e il mese di
scadenza di ciascuna di esse.
iS

12. Il pagamento delle somme dovute per la definizione può essere effettuato:
a) mediante domiciliazione sul conto corrente eventualmente indicato dal debitore nella
gl

dichiarazione resa ai sensi del comma 5; b) mediante bollettini precompilati, che l'agente
de

della riscossione è tenuto ad allegare alla comunicazione di cui al comma 11, se il debitore
non ha richiesto di eseguire il versamento con le modalità previste dalla lettera a) del
presente comma; c) presso gli sportelli dell'agente della riscossione562.
ità

560 Ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n.112.


rs

561 Ai fini di cui agli articoli 28 - ter e 48 - bis del decreto del Presidente della Repubblica 29
settembre 1973, n. 602.
ive

562 In tal caso, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 12, comma 7-bis, del decreto-legge 23

dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, con le
modalità previste dal decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 24 settembre 2014,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 236 del 10 ottobre 2014, con riferimento a tutti i carichi
Un

definiti.

279
i
13. Limitatamente ai debiti definibili per i quali è stata presentata la dichiarazione di cui

n
al comma 5: a) alla data del 31 luglio 2019 le dilazioni sospese ai sensi del comma 10,

co
lettera b), sono automaticamente revocate e non possono essere accordate nuove
dilazioni563; b) il pagamento della prima o unica rata delle somme dovute a titolo di

ar
definizione determina l'estinzione delle procedure esecutive precedentemente avviate,

M
salvo che non si sia tenuto il primo incanto con esito positivo.
14. In caso di mancato ovvero di insufficiente o tardivo versamento dell'unica rata ovvero

o
di una di quelle in cui e' stato dilazionato il pagamento delle somme di cui al comma 1,

lm
lettere a) e b), la definizione non produce effetti e riprendono a decorrere i termini di
prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi oggetto di dichiarazione. In tal caso,

lie
relativamente ai debiti per i quali la definizione non ha prodotto effetti: a) i versamenti
effettuati sono acquisiti a titolo di acconto dell'importo complessivamente dovuto a

ug
seguito dell'affidamento del carico e non determinano l'estinzione del debito residuo, di
cui l'agente della riscossione prosegue l'attività di recupero; b) il pagamento non può
G
essere rateizzato564.
15. Possono essere ricompresi nella definizione agevolata di cui al comma 1 anche i debiti
di

risultanti dai carichi affidati agli agenti della riscossione che rientrano nei procedimenti
instaurati a seguito di istanza presentata dai debitori ai sensi del capo II, sezione prima,
tu

della legge 27 gennaio 2012, n.3, con la possibilità di effettuare il pagamento del debito,
anche falcidiato, con le modalità e nei tempi eventualmente previsti nel decreto di
iS

omologazione dell'accordo o del piano del consumatore.


16. Sono esclusi dalla definizione di cui al comma 1 i debiti risultanti dai carichi affidati
gl

agli agenti della riscossione recanti: a) le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di
de

Stato565 b) i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti; c) le multe, le
ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di
condanna566; d) le sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o violazione
ità

degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.


rs

563
Queste ai sensi dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973,
ive

n. 602.
564 Ai sensi dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.

565 Ai sensi dell'articolo 16 del regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015.

566 Ad esempio le sanzioni irrogate ex art.616 del Codice di procedura penale ai ricorrenti in
Un

Cassazione nel caso di dichiarazione d’inammissibilità del ricorso.

280
i
17. Per le sanzioni amministrative da violazioni del Codice della strada567 le disposizioni

n
del presente articolo si applicano limitatamente agli interessi568.

co
18. Alle somme occorrenti per aderire alla definizione di cui al comma 1, oggetto di
procedura concorsuale, e in tutte le procedure di composizione negoziale della crisi

ar
d'impresa previste dal regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267, si applica la disciplina dei

M
crediti pre - deducibili.569
19. A seguito del pagamento delle somme di cui ai commi 1, 21, 22 e 24, l'agente della

o
riscossione è automaticamente discaricato dell'importo residuo. Al fine di consentire agli

lm
enti creditori di eliminare dalle proprie scritture patrimoniali i crediti corrispondenti alle
quote discaricate, lo stesso agente della riscossione trasmette, anche in via telematica, a

lie
ciascun ente interessato, entro il 31 dicembre 2024, l'elenco dei debitori che si sono
avvalsi delle disposizioni di cui al presente articolo e dei codici tributo per i quali è stato
effettuato il versamento570. ug
20. All'articolo1, comma 684, della legge 23 dicembre 2014, n.190, il primo periodo è
G
sostituito571.
21. Fatto salvo quanto previsto dall'art.4, l'integrale pagamento, entro il termine differito
di

al 7.12. 2018, delle residue somme dovute572 convertito, con modificazioni, dalla legge 4
dicembre 2017, n. 172, in scadenza nei mesi di luglio, settembre e ottobre 2018,
tu

determina, per i debitori che vi provvedono, il differimento automatico del versamento


delle restanti somme, che è effettuato in dieci rate consecutive di pari importo, con
iS

scadenza il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2019, sulle quali
sono dovuti, dal 1° agosto 2019, gli interessi al tasso dello 0,3 per cento annuo. A tal fine,
gl
de

567 Decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285.


568 Compresi quelli di cui all'articolo 27, sesto comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689.
569 Di cui agli articoli 111 e 111-bis del regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267.

570 All'articolo 6, comma 12, del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con
ità

modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225, le parole «30 giugno 2020» sono sostituite
dalle seguenti: «31 dicembre 2024».
571 Dal seguente: «Le comunicazioni di inesigibilità relative alle quote affidate agli agenti della
rs

riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, anche da soggetti creditori che hanno
cessato o cessano di avvalersi delle società del Gruppo Equitalia ovvero dell'Agenzia delle
ive

entrate-riscossione, sono presentate, per i ruoli consegnati negli anni 2016 e 2017, entro il 31
dicembre 2026 e, per quelli consegnati fino al 31 dicembre 2015, per singole annualità di consegna
partendo dalla più recente, entro il 31 dicembre di ciascun anno successivo al 2026.».
572 Ai sensi dell'articolo 1, commi 6 e 8, lettera b), numero 2), del decreto-legge 16 ottobre 2017, n.
Un

148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172.

281
i
entro il 30 giugno 2019, senza alcun adempimento a carico dei debitori interessati,

n
l'agente della riscossione invia a questi ultimi apposita comunicazione, unitamente ai

co
bollettini precompilati per il pagamento delle somme dovute alle nuove scadenze, anche
tenendo conto di quelle stralciate ai sensi dell'articolo 4. Si applicano le disposizioni di cui

ar
al comma 12, lettera c); si applicano altresì, a seguito del pagamento della prima delle

M
predette rate differite, le disposizioni di cui al comma 13, lettera b).
22. Resta salva la facoltà, per il debitore, di effettuare, entro il 31 luglio 2019, in unica

o
soluzione, il pagamento delle rate differite ai sensi del comma 21.

lm
23. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 4, i debiti relativi ai carichi per i quali non è
stato effettuato l'integrale pagamento, entro il 7 dicembre 2018, delle somme da versare

lie
nello stesso termine in conformità alle previsioni del comma 21 non possono essere
definiti secondo le disposizioni del presente articolo e la dichiarazione eventualmente

ug
presentata per tali debiti ai sensi del comma 5 è improcedibile.
24. Relativamente ai debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della
G
riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 settembre 2017, i soggetti (interessati)573 effettuano
il pagamento delle residue somme dovute ai fini delle definizioni agevolate previste dallo
di

stesso articolo 6 del decreto-legge n. 193 del 2016 e dall'articolo 1, comma 4, del decreto-
legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017,
tu

n. 172, in dieci rate consecutive ,di pari importo, con scadenza il 31 luglio e il 30
novembre di ciascun anno a decorrere dal 2019, sulle quali sono dovuti, dal 1° agosto
iS

2019, gli interessi al tasso dello 0,3 per cento annuo. A tal fine, entro il 30 giugno 2019,
senza alcun adempimento a carico dei debitori interessati, l'agente della riscossione invia
gl

a questi ultimi apposita comunicazione, unitamente ai bollettini precompilati per il


de

pagamento delle somme dovute alle nuove scadenze. Si applicano le disposizioni di cui al
comma 12, lettera c); si applicano altresì, a seguito del pagamento della prima delle
predette rate, le disposizioni di cui al comma 13, lettera b). Resta salva la facoltà, per il
ità

debitore, di effettuare il pagamento di tali rate in unica soluzione entro il 31 luglio 2019.
25. Possono essere definiti, secondo le disposizioni del presente articolo, anche i debiti
rs

relativi ai carichi già oggetto di precedenti dichiarazioni rese574per le quali il debitore non
ive

573
Di cui all'articolo 6, comma 13-ter, del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con
modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225.
574
Rispettivamente ai sensi: a) dell'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193,
Un

convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225, per le quali il debitore non ha

282
i
ha perfezionato la definizione con l'integrale, tempestivo pagamento delle somme dovute

n
a tal fine; b) dell'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148,

co
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, per le quali il debitore
non ha provveduto all'integrale, tempestivo pagamento delle somme dovute in

ar
conformità al comma 8, lettera b), numero 1), dello stesso articolo 1 del decreto-legge

M
n.148 del 2017.
Art. 4. Stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal

o
2000 al 2010.

lm
1. I debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore del presente decreto, fino a
mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni,

lie
risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31
dicembre 2010, ancorchè riferiti alle cartelle per le quali è già intervenuta la richiesta di

ug
cui all'art. 3, sono automaticamente annullati. L'annullamento e' effettuato alla data del
31 dicembre 2018 per consentire il regolare svolgimento dei necessari adempimenti
G
tecnici e contabili. Ai fini del conseguente discarico, senza oneri amministrativi a carico
dell'ente creditore, e dell'eliminazione dalle relative scritture patrimoniali, l'agente della
di

riscossione trasmette agli enti interessati l'elenco delle quote annullate su supporto
magnetico, ovvero in via telematica, in conformità alle vigenti specifiche tecniche575.
tu

2. Con riferimento ai debiti di cui al comma 1:


a) le somme versate anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto
iS

restano definitivamente acquisite;


b) le somme versate dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono imputate
gl

alle rate da corrispondersi per altri debiti eventualmente inclusi nella definizione
de

agevolata anteriormente al versamento, ovvero, in mancanza, a debiti scaduti o in


scadenza e, in assenza anche di questi ultimi, sono rimborsate576. A tal fine, l'agente della
riscossione presenta all'ente creditore richiesta di restituzione delle somme
ità

perfezionato la definizione con l'integrale, tempestivo pagamento delle somme dovute a tal fine; b)
rs

dell'art.1, comma 5, del decreto-legge 16 ottobre 2017,n.148, convertito, con modificazioni, dalla
legge 1° dicembre 2016, n. 225.
ive

575 Quelle di cui all'allegato n.1 del Decreto direttoriale del Ministero dell'economia e delle finanze

del 15 giugno 2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale s. o. n.142 del 22 giugno 2015. Si applicano le
disposizioni di cui all'articolo 1, comma 529, della legge 24 dicembre 2012, n.228.
576 Ciò avviene ai sensi dell'articolo 22, commi 1-bis, 1-ter e 1-quater, del Decreto legislativo 13
Un

aprile 1999, n. 112.

283
i
eventualmente riscosse dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 31

n
dicembre 2018, riversate ai sensi dello stesso articolo 22 del decreto legislativo n. 112 del

co
1999. In caso di mancata erogazione nel termine di novanta giorni dalla richiesta, l'agente
della riscossione è autorizzato a compensare il relativo importo con le somme da

ar
riversare.

M
3. Per il rimborso delle spese per le procedure esecutive poste in essere in relazione alle
quote annullate ai sensi del comma 1, concernenti i carichi erariali e, limitatamente alle

o
spese maturate negli anni 2000-2013, quelli dei Comuni, l'agente della riscossione

lm
presenta, entro il 31 dicembre 2019, sulla base dei crediti risultanti dal proprio bilancio al
31 dicembre 2018, e fatte salve le anticipazioni eventualmente ottenute, apposita

lie
richiesta al Ministero dell'economia e delle finanze. Il rimborso è effettuato, a decorrere
dal 30 giugno 2020, in venti rate annuali, con onere a carico del bilancio dello Stato. Per i

ug
restanti carichi tale richiesta è presentata al singolo ente creditore che provvede
direttamente al rimborso fatte salve anche in questo caso le anticipazioni eventualmente
G
ottenute, con oneri a proprio carico e con le modalità e nei termini previsti dal secondo
periodo.
di

4. Le disposizioni del presente articolo non si applicano ai debiti relativi ai carichi di cui
all'art.3, comma 16, lettere a), b) e c), alle risorse proprie tradizionali577 e all'imposta sul
tu

valore aggiunto riscossa all'importazione.


Art. 5. Definizione agevolata dei carichi affidati all'agente della riscossione a
iS

titolo di risorse proprie dell'Unione europea578.


gl

577 Previste dall'articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, EURATOM del
de

Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, EURATOM del Consiglio, del 26 maggio 2014.
578 1. I debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31

dicembre 2017 a titolo di risorse proprie tradizionali previste dall'articolo 2, paragrafo 1, lettera
a), delle decisioni 2007/436/CE, EURATOM del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE,
ità

EURATOM del Consiglio, del 26 maggio 2014, e di imposta sul valore aggiunto riscossa
all'importazione possono essere estinti con le modalità, alle condizioni e nei termini di cui
all'articolo 3, con le seguenti deroghe: a) limitatamente ai debiti relativi alle risorse proprie
rs

tradizionali previste dall'articolo 2, paragrafo 1, lettera a), della decisione 2014/335/UE,


EURATOM del Consiglio, del 26 maggio 2014, il debitore e' tenuto a corrispondere, in aggiunta alle
ive

somme di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a) e b: 1) a decorrere dal 1° maggio 2016 e fino al 31
luglio 2019, gli interessi di mora previsti dall'articolo 114, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n.
952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 ottobre 2013, fatto salvo quanto previsto
ai paragrafi 3 e 4 dello stesso articolo 114;
Un

2) dal 1° agosto 2019, gli interessi al tasso del 2 per cento annuo;

284
i
Art. 6. Definizione agevolata delle controversie tributarie.

n
co
1. Le controversie attribuite alla giurisdizione tributaria in cui è parte l'Agenzia delle
entrate, aventi ad oggetto atti impositivi, pendenti in ogni stato e grado del giudizio,

ar
compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio, possono essere definite, a
domanda del soggetto che ha proposto l'atto introduttivo del giudizio o di chi vi e'

M
subentrato o ne ha la legittimazione, con il pagamento di un importo pari al valore della
controversia. Il valore della controversia è stabilito ai sensi del comma 2 dell'articolo 12

o
del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546.

lm
2. In deroga a quanto previsto dal comma 1, in caso di soccombenza dell'Agenzia delle
entrate nell'ultima o unica pronuncia giurisdizionale non cautelare depositata alla data

lie
di entrata in vigore del presente decreto, le controversie possono essere definite con il
pagamento:
ug
a) della metà del valore della controversia in caso di soccombenza nella pronuncia di
primo grado;
G
b) di un quinto del valore della controversia in caso di soccombenza nella pronuncia di
secondo grado.
di
tu

b) entro il 31 maggio 2019 l'agente della riscossione trasmette, anche in via telematica, l'elenco dei
singoli carichi compresi nelle dichiarazioni di adesione alla definizione all'Agenzia delle dogane e
dei monopoli, che, determinato l'importo degli interessi di mora di cui alla lettera a), numero 1), lo
iS

comunica al medesimo agente, entro il 15 giugno 2019, con le stesse modalità;


c) entro il 31 luglio 2019 l'agente della riscossione comunica ai debitori che hanno presentato la
dichiarazione l'ammontare complessivo delle somme dovute ai fini della definizione, nonché
gl

quello delle singole rate, e il giorno e il mese di scadenza di ciascuna di esse;


d) il pagamento dell'unica o della prima rata delle somme dovute a titolo di definizione scade il 30
de

settembre 2019; la seconda rata scade il 30 novembre 2019 e le restanti rate il 31 luglio e il 30
novembre di ciascun anno successivo; e) limitatamente ai debiti relativi alle risorse proprie
tradizionali previste dall'articolo 2, paragrafo 1, lettera a), della decisione 2014/335/UE,
EURATOM del Consiglio, del 26 maggio 2014, non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 3,
ità

comma 12, lettera c), relative al pagamento mediante compensazione;


f) l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, al fine di poter correttamente valutare lo stato dei crediti
inerenti alle somme di competenza del bilancio della UE, trasmette, anche in via telematica, alle
rs

scadenze determinate in base all'articolo 13 del regolamento (UE) n. 609/14, specifica richiesta
all'agente della riscossione, che, entro sessanta giorni, provvede a comunicare, con le stesse
ive

modalità, se i debitori che hanno aderito alla definizione hanno effettuato il pagamento delle rate
previste e, in caso positivo, a fornire l'elenco dei codici tributo per i quali è stato effettuato il
versamento.
Un

285
i
3. Le controversie relative esclusivamente alle sanzioni non collegate al tributo possono

n
essere definite con il pagamento del quindici per cento del valore della controversia in

co
caso di soccombenza dell'Agenzia delle entrate nell'ultima o unica pronuncia
giurisdizionale non cautelare, sul merito o sull'ammissibilità dell'atto introduttivo del

ar
giudizio, depositata alla data di entrata in vigore del presente decreto, e con il pagamento

M
del quaranta per cento negli altri casi. In caso di controversia relativa esclusivamente alle
sanzioni collegate ai tributi cui si riferiscono, per la definizione non è dovuto alcun

o
importo relativo alle sanzioni qualora il rapporto relativo ai tributi sia stato definito

lm
anche con modalità diverse dalla presente definizione.
4. Il presente articolo si applica alle controversie in cui il ricorso in primo grado è stato

lie
notificato alla controparte entro la data di entrata in vigore del presente decreto e per le
quali alla data della presentazione della domanda di cui al comma 1 il processo non si sia
concluso con pronuncia definitiva. ug
5. Sono escluse dalla definizione le controversie concernenti anche solo in parte:
G
a) le risorse proprie tradizionali579e l'imposta sul valore aggiunto riscossa
all'importazione;
di

b) le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 16 del


Regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015.
tu

6. La definizione si perfeziona con la presentazione della domanda di cui al comma


8 e con il pagamento degli importi dovuti ai sensi del presente articolo o della
iS

prima rata entro il 31 maggio 2019 (rectius, 31 luglio 2019).


Nel caso in cui gli importi dovuti superano mille euro è ammesso il pagamento rateale,
gl

con applicazione delle disposizioni dell'articolo 8 del decreto legislativo 19 giugno 1997,
de

n. 218, in un massimo di venti rate trimestrali. Il termine di pagamento delle rate


successive alla prima scade il 31 agosto, 30 novembre, 28 febbraio e 31 maggio di ciascun
anno a partire dal 2019. Sulle rate successive alla prima, si applicano gli interessi legali
ità

calcolati dal 1° giugno 2019 alla data del versamento.


E’ esclusa la compensazione prevista dall'art.17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.
rs

241. Qualora non ci siano importi da versare, la definizione si perfeziona con la sola
ive

presentazione della domanda.

579 Previste dall'articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, EURATOM del
Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, EURATOM del Consiglio, del 26 maggio 2014, e
Un

l'imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

286
i
7. Nel caso in cui le somme interessate dalle controversie definibili a norma del presente

n
articolo sono oggetto di definizione agevolata dei carichi affidati all'agente della

co
riscossione580 Ai sensi dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, il perfezionamento

ar
della definizione della controversia è in ogni caso subordinato al versamento entro il 7

M
dicembre 2018 delle somme di cui al comma 21 dell'articolo 3.
8. Entro il 31 maggio 2019, per ciascuna controversia autonoma è presentata una distinta

o
domanda di definizione esente dall'imposta di bollo ed effettuato un distinto versamento.

lm
Per controversia autonoma si intende quella relativa a ciascun atto impugnato.
9. Dagli importi dovuti ai sensi del presente articolo si scomputano quelli già versati a

lie
qualsiasi titolo in pendenza di giudizio. La definizione non dà comunque luogo alla
restituzione delle somme già versate ancorché eccedenti rispetto a quanto dovuto per la

ug
definizione. Gli effetti della definizione perfezionata prevalgono su quelli delle eventuali
pronunce giurisdizionali non passate in giudicato anteriormente alla data di entrata in
G
vigore del presente decreto.
10. Le controversie definibili non sono sospese, salvo che il contribuente faccia
di

apposita richiesta al giudice, dichiarando di volersi avvalere delle disposizioni del


presente articolo.
tu

In tal caso il processo è sospeso fino al 10 giugno 2019.


Se entro tale data il contribuente deposita presso l'organo giurisdizionale innanzi al quale
iS

pende la controversia copia della domanda di definizione e del versamento degli importi
dovuti o della prima rata, il processo resta sospeso fino al 31 dicembre 2020.
gl

11. Per le controversie definibili sono sospesi per nove mesi i termini di
de

impugnazione, anche incidentale, delle pronunce giurisdizionali e di riassunzione,


nonché per la proposizione del controricorso in Cassazione che scadono tra la data di
entrata in vigore del presente decreto e il 31 luglio 2019.
ità

12. L'eventuale diniego della definizione va notificato entro il 31 luglio 2020 con le
modalità previste per la notificazione degli atti processuali.
rs

Il diniego è impugnabile entro sessanta giorni dinanzi all'organo giurisdizionale presso il


ive

Ai sensi dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con
580
Un

modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172.

287
i
quale pende la controversia581. Nel caso in cui la definizione della controversia è richiesta

n
in pendenza del termine per impugnare, la pronuncia giurisdizionale può essere

co
impugnata dal contribuente unitamente al diniego della definizione entro sessanta giorni
dalla notifica di quest'ultimo, ovvero dalla controparte nel medesimo termine.

ar
13. In mancanza di istanza di trattazione presentata entro il 31 dicembre 2020

M
dalla parte interessata, il processo è dichiarato estinto, con decreto del Presidente.
L'impugnazione della pronuncia giurisdizionale e del diniego, qualora la controversia

o
risulti non definibile, valgono anche come istanza di trattazione. Le spese del processo

lm
estinto restano a carico della parte che le ha anticipate.
14. La definizione perfezionata dal coobbligato giova in favore degli altri, inclusi quelli

lie
per i quali la controversia non sia più pendente, fatte salve le disposizioni del secondo
periodo del comma 8.

ug
15. Con uno o più provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate sono stabilite le
modalità di attuazione del presente articolo.
G
16. Ciascun ente territoriale può stabilire, entro il 31 marzo 2019, con le forme
previste dalla legislazione vigente per l'adozione dei propri atti, l'applicazione
di

delle disposizioni di cui al presente articolo alle controversie attribuite alla


giurisdizione tributaria in cui è parte il medesimo ente.
tu

Art.7. Regolarizzazione con versamento volontario di periodi d'imposta precedenti.


iS

1. Le società e le associazioni sportive dilettantistiche, iscritte nel Registro CONI, possono


avvalersi della dichiarazione integrativa speciale, di cui all'articolo 9, per tutte le imposte
gl

dovute e per ciascun anno di imposta, nel limite complessivo di 30.000 euro di imponibile
annuo. 2. I soggetti di cui al comma 1 possono altresì avvalersi:
de

a) della definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento prevista


dall'articolo 2, versando un importo pari al 50 per cento delle maggiori imposte accertate,
ità

fatta eccezione per l'imposta sul valore aggiunto, dovuta per intero, ed al 5 per cento delle
sanzioni irrogate e degli interessi dovuti;
rs

b) della definizione agevolata delle liti pendenti dinanzi alle Commissioni tributarie di cui
all'articolo 6 con il versamento del:
ive

1) 40 per cento del valore della lite e del 5 per cento delle sanzioni e degli interessi

581Si veda, per analogia, il Decreto del Primo Presidente della Corte adottato in tema il 26 ottobre
Un

2018.

288
i
accertati nel caso in cui, alla data di entrata in vigore del presente decreto, questa penda

n
ancora nel primo grado di giudizio;

co
2) 10 per cento del valore della lite e del 5 per cento delle sanzioni e interessi accertati, in
caso di soccombenza in giudizio dell'amministrazione finanziaria nell'ultima o unica

ar
pronuncia giurisdizionale resa e non ancora definitiva alla data di entrata in vigore del

M
presente decreto;
3) 50 per cento del valore della lite e del 10 per cento delle sanzioni e interessi accertati

o
in caso di soccombenza in giudizio della società o associazione sportiva nell'ultima o

lm
unica pronuncia giurisdizionale resa e non ancora definitiva alla data di entrata in vigore
del presente decreto.

lie
3. La definizione agevolata di cui al presente articolo è preclusa se l'ammontare delle sole
imposte accertate o in contestazione, relativamente a ciascun periodo d'imposta, per il

ug
quale è stato emesso avviso d'accertamento o è pendente reclamo o ricorso, è superiore
ad euro 30 mila per ciascuna imposta, IRES o IRAP, accertata o contestata. In tal caso
G
resta ferma la possibilità di avvalersi delle definizioni agevolate degli atti di accertamento
e delle liti pendenti di cui agli articoli 2 e 6 con le regole ivi previste.
di

Art.8. Definizione agevolata delle imposte di consumo dovute ai sensi dell'articolo


62-quater, commi 1 e 1-bis, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504.
tu

1. E' ammessa la definizione agevolata dei debiti tributari, per i quali non sia ancora
iS

intervenuta sentenza passata in giudicato, maturati fino al 31 dicembre 2018 a titolo di


imposta di consumo582, con il versamento, da parte del soggetto obbligato, di un importo
gl

pari al 5 per cento degli importi dovuti, con le modalità stabilite nel presente articolo. Non
sono dovuti gli interessi e le sanzioni.
de

2. Ai fini della definizione di cui al comma 1, il soggetto obbligato manifesta all'Agenzia


delle dogane e dei monopoli la volontà di avvalersene, facendo pervenire all'Agenzia
ità

stessa, entro il 30 aprile 2019, apposita dichiarazione con le modalità e in conformità alla
modulistica che l'Agenzia medesima pubblica sul proprio sito internet istituzionale entro
rs

il 28 febbraio 2019. Ove la data di pubblicazione delle modalità e della modulistica da


parte dell'Agenzia stessa sia successiva al 28 febbraio 2019, la dichiarazione deve
ive

pervenire all'Agenzia entro sessanta giorni dalla suddetta data di pubblicazione. I termini

582 Ai sensi dell'articolo 62-quater, commi 1 e 1-bis, del Decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504,
Un

289
i
indicati per la presentazione della dichiarazione sono perentori.

n
3. Nella dichiarazione deve essere indicato l'ammontare dell'imposta dovuta ai sensi

co
dell'articolo 62-quater, commi 1 e 1-bis, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504.
Qualora il soggetto obbligato non abbia ottemperato, in tutto o in parte, agli adempimenti

ar
di cui all'articolo 6, comma 7, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 29

M
dicembre 2014, la dichiarazione stessa deve essere corredata dei prospetti riepilogativi
previsti dal medesimo art. 6. Il soggetto obbligato deve altresì dichiarare che i dati

o
indicati nei prospetti riepilogativi sono conformi a quelli risultanti dalla documentazione

lm
contabile tenuta dal soggetto obbligato stesso.
4. La presentazione della dichiarazione sospende per novanta giorni i termini per

lie
l'impugnazione dei provvedimenti impositivi e degli atti di riscossione delle imposte di
consumo di cui al comma 1 nonché delle sentenze pronunciate su tali atti. Nel caso in cui i

ug
provvedimenti impositivi e gli atti di riscossione siano stati oggetto di impugnazione
innanzi alla giurisdizione tributaria il processo è sospeso a domanda della parte diversa
G
dall'Amministrazione finanziaria, fino al perfezionamento della definizione di cui al
comma 1.
di

5. La definizione di cui al comma 1 si perfeziona con il pagamento, entro sessanta giorni


dalla comunicazione, dell'intero importo comunicato dall'Agenzia delle dogane e dei
tu

monopoli ai sensi del comma 6, ovvero della prima rata, in caso di pagamento rateale.
6. Entro centoventi giorni dalla ricezione della dichiarazione di cui al comma 2, l'Agenzia
iS

delle dogane e dei monopoli comunica al soggetto obbligato l'ammontare complessivo


delle somme dovute ai fini della definizione agevolata di cui al comma 1.
gl

7. L'ammontare complessivo delle somme dovute comunicato dall'Agenzia delle dogane


de

e dei Monopoli, ovvero della prima rata in caso di pagamento rateale, è versato dal
soggetto obbligato entro sessanta giorni dalla data della comunicazione dell'Agenzia
stessa.
ità

8. Nella dichiarazione, il soggetto obbligato può esprimere la volontà di effettuare il


pagamento, in forma rateale mensile, delle somme dovute, per un massimo di centoventi
rs

rate mensili, previa prestazione di una garanzia, ai sensi dell'articolo 1 della legge 10
ive

giugno 1982, n. 348, a copertura di sei mensilità. Il mancato pagamento di sei rate, anche
non consecutive, determina la decadenza dal beneficio del pagamento rateale con obbligo
di versamento delle somme residue entro sessanta giorni dalla scadenza dell'ultima rata
Un

non pagata.

290
i
9. La definizione agevolata perde di efficacia, qualora l'Agenzia delle dogane e dei

n
monopoli, entro il termine di prescrizione delle imposte di cui al comma 1, accerti la non

co
veridicità dei dati comunicati con la dichiarazione di cui al comma 2.
Art. 9. Disposizioni in materia di dichiarazione integrativa speciale.

ar
1. Fino al 31 maggio 2019 i contribuenti possono correggere errori od omissioni ed

M
integrare, con le modalità previste dal presente articolo, le dichiarazioni fiscali presentate
entro il 31 ottobre 2017 ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle

o
imposte sostitutive delle imposte sui redditi, ritenute e contributi previdenziali,

lm
dell'imposta regionale sulle attività produttive e dell'imposta sul valore aggiunto.
L'integrazione degli imponibili è ammessa, nel limite di 100.000 euro di imponibile

lie
annuo, ai fini delle imposte di cui al precedente periodo e comunque di non oltre il 30 per
cento di quanto già dichiarato. Resta fermo il limite complessivo di 100.000 euro di

ug
imponibile annuo per cui è possibile l'integrazione ai sensi del presente comma. In caso di
dichiarazione di un imponibile minore di 100.000 euro, e in caso di dichiarazione senza
G
debito di imposta per perdite583, l'integrazione degli imponibili è comunque ammessa
sino a 30.000 euro.
di

2. Sul maggior imponibile integrato, per ciascun anno di imposta, si applica, senza
sanzioni, interessi e altri oneri accessori una imposta sostitutiva.584
tu

3. Ai fini di cui ai commi 1 e 2, i contribuenti devono:


a) inviare una dichiarazione integrativa speciale all'Agenzia delle entrate ai sensi
iS

dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, per uno
o più periodi d'imposta per i quali, alla data di entrata in vigore del presente decreto, non
gl
de

583 Di cui agli articoli 8 e 84 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) approvato con decreto
del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917.
584 a) una “imposta sostitutiva” determinata applicando sul maggior imponibile IRPEF o IRES

un'aliquota pari al 20 per cento ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte
ità

sostitutive delle imposte sui redditi, dei contributi previdenziali e dell'imposta regionale sulle
attività produttive;
b) un'imposta sostitutiva determinata applicando sulle maggiori ritenute un'aliquota pari al 20 per
rs

cento;
c) l'aliquota media per l'imposta sul valore aggiunto, risultante dal rapporto tra l'imposta relativa
ive

alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il
volume d'affari dichiarato, tenendo conto dell'esistenza di operazioni non soggette ad imposta
ovvero soggette a regimi speciali. Nei casi in cui non è possibile determinare l'aliquota media, si
applica l'aliquota ordinaria prevista dall'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 26
Un

ottobre 1972, n. 633.

291
i
sono scaduti i termini per l'accertamento585;

n
b) provvedere spontaneamente al versamento in unica soluzione di quanto dovuto, entro

co
il 31 luglio 2019, senza avvalersi della compensazione, prevista dall'articolo 17 del
decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, il versamento può essere ripartito in dieci rate

ar
semestrali di pari importo ed in tal caso il pagamento della prima rata deve essere

M
effettuato entro il 30 settembre 2019. Il perfezionamento della procedura decorre dal
momento del versamento di quanto dovuto in unica soluzione o della prima rata.

o
4. Se i dichiaranti non eseguono in tutto o in parte, alle prescritte scadenze, il versamento

lm
delle somme di cui al comma 3, lettera b), la dichiarazione integrativa speciale e' titolo
per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in essa indicati e, per il

lie
recupero delle somme non corrisposte, si applicano le disposizioni dell'articolo 14 del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e sono altresì dovuti

ug
gli interessi legali e una sanzione amministrativa pari al 30 per cento delle somme non
versate, ridotta alla metà in caso di versamento eseguito entro i trenta giorni successivi
G
alla scadenza medesima.
5. Nella dichiarazione integrativa speciale di cui al presente articolo non possono essere
di

utilizzate, a scomputo dei maggiori imponibili dichiarati, le perdite di cui agli articoli 8 e
84 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) approvato con decreto del Presidente
tu

della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917.


La dichiarazione integrativa speciale non costituisce titolo per il rimborso di ritenute,
iS

acconti e crediti d'imposta precedentemente non dichiarati, né per il riconoscimento di


esenzioni o agevolazioni non richieste in precedenza, ovvero di detrazioni d'imposta
gl

diverse da quelle originariamente dichiarate; la differenza tra l'importo dell'eventuale


de

maggior credito risultante dalla dichiarazione originaria e quello del minor credito
spettante in base alla dichiarazione integrativa è versata secondo le modalità previste dal
presente articolo.
ità

6 Elementi oggetto dell’integrazione586.


7. La dichiarazione integrativa speciale è irrevocabile e deve essere sottoscritta
rs
ive

585 Rispettivamente, di cui all'articolo 43 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre
1973, n. 600, all'articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633,
all'articolo 20, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472;
586 Ai soli elementi oggetto dell'integrazione si applica l'articolo 1, comma 640, lettere a) e b), della
Un

legge 23 dicembre 2014, n. 190.

292
i
personalmente. La procedura di cui al presente articolo non e' esperibile:

n
a) se il contribuente, essendone obbligato, non ha presentato le dichiarazioni fiscali anche

co
solo per uno degli anni di imposta dal 2013 al 2016;
b) se la richiesta è presentata dopo che il contribuente ha avuto formale conoscenza di

ar
accessi, ispezioni, verifiche, inviti o questionari o dell'inizio di qualunque attività di

M
accertamento amministrativo o di procedimenti penali, per violazione di norme
tributarie, relativi all'ambito di applicazione della procedura di cui al presente articolo.

o
8. La procedura non può, altresì, essere esperita dai contribuenti per l'emersione di

lm
attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato, per
i redditi prodotti in forma associata di cui all'articolo 5 del testo unico approvato con

lie
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e dai contribuenti che
hanno esercitato l'opzione prevista dagli articoli 115 o 116 del predetto testo unico con

ug
riferimento alle imposte dovute sui maggiori redditi di partecipazione ad essi imputabili
per i rilievi formulati a seguito di accessi, ispezioni, verifiche o di qualsiasi atto impositivo
G
a carico delle società da essi partecipate.
9. (Situazioni di rilevanza penale, n.d.r.).
di

Chiunque fraudolentemente si avvale della procedura di cui al presente articolo al fine di


far emergere attività finanziarie e patrimoniali o denaro contante o valori al portatore
tu

provenienti da reati diversi dai delitti di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legislativo 10
marzo 2000, n.74, è punito con la medesima sanzione prevista per il reato di cui all'art. 5-
iS

septies del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge
4 agosto 1990, n.227. Resta ferma l'applicabilità degli articoli 648-bis, 648-ter, 648-ter.1
gl

del codice penale e dell'articolo 12-quinquies del decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306,
de

convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356.


10.L'Agenzia delle entrate e gli altri organi dell'Amministrazione finanziaria concordano
condizioni e modalità per lo scambio dei dati relativi alle procedure avviate e concluse.
ità

11. Con uno o più provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate sono disciplinate
le modalità di presentazione della dichiarazione integrativa speciale e di pagamento dei
rs

relativi debiti tributari, nonché sono emanate le ulteriori disposizioni necessarie per
ive

l'attuazione dei precedenti commi.


12. Le somme versate dai contribuenti a seguito della presentazione della dichiarazione
integrativa speciale di cui al comma 3, lett. a), affluiscono ad apposito capitolo dell'entrata
Un

del bilancio dello Stato per essere destinate, anche mediante riassegnazione, al Fondo per

293
i
la riduzione della pressione fiscale587. Nel predetto Fondo è eventualmente iscritta una

n
dotazione corrispondente al maggior gettito prevedibile, per ciascun esercizio finanziario,

co
derivante dall'emersione di base imponibile indotta dalla presentazione della
dichiarazione integrativa speciale, sulla base di valutazione effettuata dal Ministero

ar
dell'economia e delle finanze - Dipartimento delle finanze. Nella nota di aggiornamento al

M
Documento di economia e finanza viene data adeguata evidenza del maggior gettito
valutato ai sensi del precedente periodo.

o
Capo II

lm
Disposizioni in materia di semplificazione fiscale e di innovazione del processo
tributario.

lie
Art.10: Disposizioni di semplificazione per l'avvio della fatturazione elettronica588.
ug
Art.11: Disposizioni di semplificazione in tema di emissione delle fatture589.
Art.12: Disposizioni di semplificazione in tema di annotazione delle fatture
G
emesse590.
di

587 Di cui all'art.1, comma 431, della legge 27 dicembre 2013, n.147.
tu

588 1.All'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, dopo il secondo periodo
è inserito il seguente: «Per il primo semestre del periodo d'imposta 2019 le sanzioni di cui ai
iS

periodi precedenti: a) non si applicano se la fattura è emessa con le modalità di cui al comma 3
entro il termine di effettuazione della liquidazione periodica dell'imposta sul valore aggiunto ai
sensi dell'articolo 1, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 100;
gl

b) si applicano con riduzione dell'80 per cento a condizione che la fattura elettronica sia emessa
entro il termine di effettuazione della liquidazione dell'imposta sul valore aggiunto del periodo
de

successivo”.
589 1. All'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.633, sono

apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 2, dopo la lettera g) è inserita la seguente: «g-bis)


data in cui è effettuata la cessione di beni o la prestazione di servizi ovvero data in cui è
ità

corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo, sempre che tale data sia diversa dalla data di
emissione della fattura;»; b) al comma 4, il primo periodo è sostituito dal seguente: «La fattura è
emessa entro dieci giorni dall'effettuazione dell'operazione determinata ai sensi dell'art.6.». 2.
rs

Le modifiche di cui al comma 1 si applicano a decorrere dal 1°luglio 2019.


590 1. All'articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, il primo
ive

comma è sostituito dal seguente: «Il contribuente deve annotare in apposito registro le fatture
emesse, nell'ordine della loro numerazione, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di
effettuazione delle operazioni e con riferimento allo stesso mese di effettuazione delle operazioni.
Le fatture di cui all'art. 21, comma 4, terzo periodo, lettera b), sono registrate entro il giorno 15 del
Un

mese successivo a quello di emissione e con riferimento al medesimo mese.».

294
i
Art.13: Disposizioni di semplificazione in tema di registrazione degli acquisti591.

n
Art. 14. Semplificazioni in tema di detrazione dell'IVA592.

co
Art.15. Disposizione di coordinamento in tema di fatturazione elettronica593.

ar
Art. 16.

M
GIUSTIZIA TRIBUTARIA DIGITALE (*).

1. Al decreto legislativo 31.12.1992, n.546594, sono apportate le seguenti modificazioni:

o
a) all'articolo 16-bis:

lm
1) la rubrica è sostituita dalla seguente:
«Comunicazioni, notificazioni e depositi telematici»;

lie
2) nel comma 1, il quarto periodo è sostituito dal seguente:
«La comunicazione si intende perfezionata con la ricezione avvenuta nei confronti di
almeno uno dei difensori della parte.»;
3) il comma 2 è sostituito dal seguente:
ug
G
«2. Nelle ipotesi di mancata indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata del
difensore o della parte ed ove lo stesso non sia reperibile da pubblici elenchi, ovvero nelle
di

ipotesi di mancata consegna del messaggio di posta elettronica certificata per cause
imputabili al destinatario, le comunicazioni sono eseguite esclusivamente mediante
tu

deposito in segreteria della Commissione tributaria. Nei casi di cui al periodo precedente
iS

591 1. All'articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono
apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, le parole «Il contribuente deve numerare
gl

in ordine progressivo le fatture e le bollette doganali relative ai beni e ai servizi acquistati o


importati nell'esercizio dell'impresa, arte o professione, comprese quelle emesse a norma del
de

secondo comma dell'articolo 17 e deve annotarle in apposito registro» sono sostituite dalle
seguenti: «Il contribuente deve annotare in un apposito registro le fatture e le bollette doganali
relative ai beni e ai servizi acquistati o importati nell'esercizio dell'impresa, arte o professione,
comprese quelle emesse a norma del secondo comma dell'articolo 17,»; b) al secondo comma, le
ità

parole «il numero progressivo ad essa attribuito,» sono soppresse.


592 1. Nell'articolo 1, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 100,

dopo il primo periodo è aggiunto il seguente:


rs

«Entro il medesimo termine di cui al periodo precedente può essere esercitato il diritto alla
detrazione dell'imposta relativa ai documenti di acquisto ricevuti e annotati entro il 15 del mese
ive

successivo a quello di effettuazione dell'operazione, fatta eccezione per i documenti di acquisto


relativi ad operazioni effettuate nell'anno precedente.».
593 1. All'articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, le parole «, stabiliti o

identificati» sono sostituite dalle seguenti: «o stabiliti».


Un

594 Il testo delle norme delegate sul processo tributario.

295
i
le notificazioni sono eseguite ai sensi dell'articolo 16.»;

n
4) il comma 3 è sostituito dal seguente: “3. Le parti, i consulenti e gli organi tecnici

co
indicati nell'articolo 7, comma 2, notificano e depositano gli atti processuali i documenti e
i provvedimenti giurisdizionali esclusivamente con modalità telematiche, secondo le

ar
disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 23 dicembre

M
2013, n.163, e nei successivi decreti di attuazione.
In casi eccezionali, il Presidente della Commissione tributaria o il Presidente di sezione, se

o
il ricorso è già iscritto a ruolo, ovvero il collegio se la questione sorge in udienza, con

lm
provvedimento motivato possono autorizzare il deposito con modalità diverse da quelle
telematiche.»;

lie
5) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
«3-bis. I soggetti che stanno in giudizio senza assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 12,

ug
comma 2, hanno facoltà di utilizzare, per le notifiche e i depositi, le modalità telematiche
indicate nel comma 3, previa indicazione nel ricorso o nel primo atto difensivo
G
dell'indirizzo di posta elettronica certificata al quale ricevere le comunicazioni e le
notificazioni.»;
di

b) dopo l'articolo 25, è aggiunto il seguente:


«Art. 25-bis (Potere di certificazione di conformità).
tu

1. Al fine del deposito e della notifica con modalità telematiche della copia informatica,
anche per immagine, di un atto processuale di parte, di un provvedimento del giudice o di
iS

un documento formato su supporto analogico e detenuto in originale o in copia conforme,


il difensore e il dipendente di cui si avvalgono l'ente impositore, l'agente della riscossione
gl

ed i soggetti iscritti nell'albo di cui all'articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre


de

1997, n. 446, attestano la conformità della copia al predetto atto secondo le modalità di
cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
2. Analogo potere di attestazione di conformità è esteso, anche per l'estrazione di copia
ità

analogica, agli atti e ai provvedimenti presenti nel fascicolo informatico, formato dalla
segreteria della Commissione tributaria ai sensi dell'articolo 14 del decreto del Ministro
rs

dell'economia e delle finanze 23 dicembre 2013, n.163, o trasmessi in allegato alle


ive

comunicazioni telematiche dell'ufficio di segreteria. Detti atti e provvedimenti, presenti


nel fascicolo informatico o trasmessi in allegato alle comunicazioni telematiche
dell'ufficio di segreteria, equivalgono all'originale anche se privi dell'attestazione di
Un

conformità all'originale da parte dell'ufficio di segreteria.

296
i
3. La copia informatica o cartacea munita dell'attestazione di conformità ai sensi dei

n
commi precedenti equivale all'originale o alla copia conforme dell'atto o del

co
provvedimento detenuto ovvero presente nel fascicolo informatico.
4. L'estrazione di copie autentiche ai sensi del presente articolo, esonera dal pagamento

ar
dei diritti di copia.

M
5. Nel compimento dell'attestazione di conformità i soggetti di cui al presente articolo
assumono ad ogni effetto la veste di pubblici ufficiali.».

o
2. L'articolo 16-bis, comma 3, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, nel testo

lm
vigente antecedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto, si interpreta
nel senso che le parti possono utilizzare in ogni grado di giudizio la modalità prevista dal

lie
decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 23 dicembre 2013, n.163, e dai relativi
decreti attuativi, indipendentemente dalla modalità prescelta da controparte nonché

ug
dall'avvenuto svolgimento del giudizio di primo grado con modalità analogiche.
3. In tutti i casi in cui debba essere fornita la prova della notificazione o della
G
comunicazione eseguite a mezzo di posta elettronica certificata e non sia possibile
fornirla con modalità telematiche, il difensore o il dipendente di cui si avvalgono l'ente
di

impositore, l'agente della riscossione ed i soggetti iscritti nell'albo595 provvedono ai sensi


dell'articolo 9, commi 1-bis e 1-ter, della legge 21 gennaio 1994, n. 53. I soggetti di cui al
tu

periodo precedente nel compimento di tali attività assumono ad ogni effetto la veste di
pubblico ufficiale.
iS

4. La partecipazione delle parti all'udienza pubblica di cui all'art. 34 del decreto


legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, può avvenire a distanza, su apposita richiesta
gl

formulata da almeno una delle parti nel ricorso o nel primo atto difensivo, mediante un
de

collegamento audiovisivo tra l'aula di udienza e il luogo del domicilio indicato dal
contribuente, dal difensore, dall'ufficio impositore o dai soggetti della riscossione con
modalità tali da assicurare la contestuale, effettiva e reciproca visibilità delle persone
ità

presenti in entrambi i luoghi e la possibilità di udire quanto viene detto. Il luogo dove la
parte processuale si collega in audiovisione è equiparato all'aula di udienza. Con uno o più
rs

provvedimenti del direttore generale delle finanze, sentito il Consiglio di Presidenza della
ive

Giustizia tributaria e l'Agenzia per l'Italia Digitale, sono individuate le regole tecnico -
operative per consentire la partecipazione all'udienza a distanza, la conservazione della
Un

595 Previsto dall'articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n.446,

297
i
visione delle relative immagini, e le Commissioni tributarie presso le quali attivare

n
l'udienza pubblica a distanza. Almeno un'udienza per ogni mese e per ogni sezione è

co
riservata alla trattazione di controversie per le quali è stato richiesto il collegamento
audiovisivo a distanza.

ar
5. Le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 4) e 5), del comma 1 si applicano ai giudizi

M
instaurati, in primo e in secondo grado, con ricorso notificato a decorrere dal 1° luglio
2019.

o
6. Agli oneri derivanti dal comma 1, capoverso art. 25-bis, comma 4, valutati in 165.000

lm
euro annui a decorrere dal 2019 si provvede ai sensi dell'articolo 26.

Capo III

lie
ALTRE DISPOSIZIONI FISCALI

ug
Art.17. Obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi596.
G
596 1. All'articolo 2 del decreto legislativo 5 agosto 2015, n.127, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) il comma 1 è sostituito dal seguente:
«1. A decorrere dal 1° gennaio 2020 i soggetti che effettuano le operazioni di cui all'art.22 del
di

decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, memorizzano elettronicamente e
trasmettono telematicamente all'Agenzia delle entrate i dati relativi ai corrispettivi giornalieri. La
tu

memorizzazione elettronica e la connessa trasmissione dei dati dei corrispettivi sostituiscono gli
obblighi di registrazione di cui all'articolo 24, primo comma, del suddetto decreto n. 633 del 1972.
iS

Le disposizioni di cui ai periodi precedenti si applicano a decorrere dal 1° luglio 2019 ai soggetti
con un volume d'affari superiore ad euro 400.000. Per il periodo d'imposta 2019 restano valide le
opzioni per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi
gl

esercitate entro il 31 dicembre 2018. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze,
possono essere previsti specifici esoneri dagli adempimenti di cui al presente comma in ragione
de

della tipologia di attività esercitata.»;


b) al comma 6 le parole «optano per» sono sostituite dalla seguente: «effettuano»;
c) dopo il comma 6-bis sono aggiunti i seguenti: «6-ter. Le operazioni di cui all'articolo 22 del
decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 effettuate nelle zone individuate
ità

con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo
economico, possono essere documentate, in deroga al comma 1, mediante il rilascio della ricevuta
fiscale di cui all'articolo 8 della legge 10 maggio 1976, n. 249, ovvero dello scontrino fiscale di cui
rs

alla legge 26 gennaio 1983, n.18, nonché con l'osservanza delle relative discipline.
6-quater. I soggetti che effettuano cessioni di farmaci, tenuti all'invio dei dati al Sistema tessera
ive

sanitaria, ai fini dell'elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, ai sensi dell'articolo
3, commi 3 e 4, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n.175, e dei relativi decreti del Ministro
dell'economia e delle finanze, possono adempiere all'obbligo di cui al comma 1 mediante la
memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri
Un

al Sistema tessera sanitaria. I dati fiscali trasmessi possono essere utilizzati dall'Agenzia delle

298
i
Art. 18. Rinvio lotteria dei corrispettivi.

n
1. All'articolo 1 della legge 11 dicembre 2016, n.232 sono apportate le seguenti

co
modificazioni: a) il comma 540, è sostituito dal seguente: «540. A decorrere dal 1°
gennaio 2020 i contribuenti, persone fisiche maggiorenni residenti nel territorio dello

ar
Stato, che effettuano acquisti di beni o servizi, fuori dall'esercizio di attività di impresa,

M
arte o professione, presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi, ai
sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, possono

o
partecipare all'estrazione a sorte di premi attribuiti nel quadro di una lotteria nazionale.

lm
Per partecipare all'estrazione è necessario che i contribuenti, al momento dell'acquisto,
comunichino il proprio codice fiscale all'esercente e che quest'ultimo trasmetta

lie
all'Agenzia delle entrate i dati della singola cessione o prestazione, secondo le modalità di
cui ai commi 3 e 4 dell'articolo 2 del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127.»; b) il

ug
comma 543 è abrogato; c) il comma 544 è sostituito dal seguente: «544. Con
provvedimento del direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, d'intesa con
G
entrate anche per finalità diverse dall'elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.
6-quinquies. Negli anni 2019 e 2020 per l'acquisto o l'adattamento degli strumenti mediante i
di

quali effettuare la memorizzazione e la trasmissione di cui al comma 1, al soggetto è concesso un


contributo complessivamente pari al 50 per cento della spesa sostenuta, per un massimo di euro
tu

250 in caso di acquisto e di euro 50 in caso di adattamento, per ogni strumento. Il contributo è
anticipato dal fornitore sotto forma di sconto sul prezzo praticato ed è a questo rimborsato sotto
iS

forma di credito d'imposta di pari importo, da utilizzare in compensazione ai sensi dell'articolo 17


del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. Al credito d'imposta di cui al presente comma non si
applicano i limiti di cui all'articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e di cui
gl

all'articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n.388. Con provvedimento del direttore dell'Agenzia
delle entrate, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,
de

sono definiti le modalità attuative, comprese le modalità per usufruire del credito d'imposta, il
regime dei controlli nonché ogni altra disposizione necessaria per il monitoraggio
dell'agevolazione e per il rispetto del limite di spesa previsto. Il limite di spesa previsto è pari a
euro 36,3 milioni per l'anno 2019 e pari ad euro 195,5 milioni per l'anno 2020.». 2. A decorre dal
ità

1° gennaio 2020: a) l'articolo 3, comma 1, ultimo periodo, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n.
127 è abrogato; b) all'articolo 4, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, sono apportate le
seguenti modificazioni:
rs

1. al comma 1, le parole «compresi coloro che hanno esercitato l'opzione di cui all'articolo 2,
comma 1,» sono soppresse; 2. al comma 2, dopo le parole «n. 633» sono aggiunte le seguenti: «,
ive

fatta salva la tenuta del registro di cui all'articolo 18, comma 2, del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. L'obbligo di tenuta dei registri ai fini dell'imposta sul valore
aggiunto permane per i soggetti che optano per la tenuta dei registri secondo le modalità di cui
all'articolo 18, comma 5 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.».
Un

3. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede ai sensi dell'articolo 26.

299
i
l'Agenzia delle entrate, sono disciplinante le modalità tecniche relative alle operazioni di

n
estrazione, l'entità e il numero dei premi messi a disposizione, nonchè ogni altra

co
disposizione necessaria per l'attuazione della lotteria. Il divieto di pubblicità per giochi e
scommesse, previsto dall'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87,

ar
convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96, non si applica alla lotteria

M
di cui al comma 540.». 2. Al fine di garantire le risorse finanziarie necessarie per
l'attribuzione dei premi e le spese amministrative connesse alla gestione della lotteria, è

o
istituito un Fondo iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle

lm
finanze con una dotazione di 3 milioni di euro per l'anno 2020 e di 6 milioni di euro annui
a decorrere dall'anno 2021.

lie
Al relativo onere si provvede ai sensi dell'art.25.
Art. 19. Disposizioni in materia di accisa597.

ug
Art. 20. Estensione dell'istituto del gruppo IVA ai Gruppi Bancari Cooperativi598.
G
597 1. A decorrere dal 1°dicembre 2018, al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le
imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, approvato con
il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, nella Tabella A, al punto 11, nella colonna
di

«Impieghi», il periodo da «In caso di produzione combinata» fino a «quinquennio di riferimento»


è sostituito dal seguente: «In caso di generazione combinata di energia elettrica e calore utile, i
tu

quantitativi di combustibili impiegati nella produzione di energia elettrica sono determinati


utilizzando i seguenti consumi specifici convenzionali (omissis): All'articolo 3-bis del decreto-
iS

legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, sono
apportate le seguenti modificazioni: a) a decorrere dal 1°dicembre 2018, il comma 1 è abrogato; b)
nel comma 2, le parole «31 dicembre 2017» sono sostituite dalle seguenti: «30 novembre 2018». 3.
gl

All'articolo 19, comma 3, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni,
dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, nella lettera b), le parole «da adottare entro il 30 novembre
de

2018» sono soppresse.


598 1. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le

seguenti modificazioni:
a) all'articolo 70-ter, dopo il comma 1, è inserito il seguente: «1-bis. Il vincolo finanziario si
ità

considera altresì sussistente tra i soggetti passivi, stabiliti nel territorio dello Stato,
partecipanti ad un Gruppo Bancario di cui all'articolo 37-bis del testo unico di cui al decreto
legislativo 1° settembre 1993, n. 385.»;
rs

b) all'articolo 70-septies, comma 2, è aggiunto, infine, il seguente periodo: «Per i Gruppi IVA
costituiti tra i soggetti di cui al comma 1-bis dell'articolo 70-ter, il rappresentante di gruppo è la
ive

società capogruppo di cui alla lettera a), del comma 1 dell'articolo 37-bis del testo unico di cui al
decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385.».
2. Per l'anno 2019, la dichiarazione per la costituzione del Gruppo IVA da parte dei partecipanti ad
un Gruppo Bancario di cui all'articolo 37-bis del testo unico di cui al decreto legislativo 1°
Un

settembre 1993, n. 385, ha effetto se presentata entro il 31 dicembre 2018 e se a tale data

300
i
Titolo II.

n
co
DISPOSIZIONI FINANZIARIE URGENTI.

Art. 21 Ferrovie dello Stato.

ar
1. E' autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per l'anno 2018 per il finanziamento del

M
Contratto di programma - parte servizi 2016-2021 - tra il Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti e la società Rete ferroviaria italiana (RFI) Spa.

o
2. E' autorizzata la spesa di 600 milioni di euro per l'anno 2018 per il finanziamento del

lm
contratto di programma parte investimenti 2017 - 2021 tra il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti e la società Rete ferroviaria italiana (RFI) Spa.

lie
6. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede ai sensi dell'articolo 26.

Art. 22. Fondo garanzia e FSC599.


ug
1. Al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all'articolo 2, comma 100,
G
lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, sono assegnati 735 milioni di euro per
l'anno 2018. Al relativo onere si provvede quanto a 300 milioni per l'anno 2018, a valere
di

sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione - programmazione 2014-2020 gia'
destinate al predetto Fondo ai sensi dell'articolo 1, comma 53, secondo periodo, della
tu

legge 27 dicembre 2013, n. 147 e per la rimanente quota ai sensi dell'articolo 26.
iS

Art. 23. Autotrasporto600.

sussistono i vincoli finanziario, economico e organizzativo di cui all'articolo 70-ter del decreto del
gl

Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. Il vincolo finanziario si considera sussistere
se a tale data e' stato sottoscritto il contratto di coesione di cui al comma 3 dell'articolo 37-bis del
de

testo unico di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n.385.».


599 1. Al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all'articolo 2, comma 100, lettera

a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, sono assegnati 735 milioni di euro per l'anno 2018. Al
relativo onere si provvede quanto a 300 milioni per l'anno 2018, a valere
ità

600 1. Al fine di favorire gli interventi per la ristrutturazione dell'autotrasporto è incrementata di

26,4 milioni per l'anno 2018 la dotazione finanziaria relativa alle agevolazioni di cui all'articolo 1,
comma 106, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Agli oneri derivanti dal presente articolo si
rs

provvede:
a) quanto a 10,4 milioni di euro per l'anno 2018 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di
ive

cui all'articolo 1, comma 1230 della legge 27 dicembre 2006, n. 296;


b) quanto a 16 milioni di euro a mediante utilizzo delle somme versate all'entrata del bilancio
dello Stato ai sensi dell'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n.2, che alla
data di entrata in vigore del presente decreto non sono state riassegnate ai pertinenti programmi e
Un

che sono acquisite, nel predetto limite di 16 milioni, definitivamente al bilancio dello Stato.

301
i
Art. 24. Missioni internazionali di pace.

n
1. Al fine di garantire la prosecuzione delle missioni internazionali per l'anno 2018, il

co
fondo di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145 e' incrementato di
euro 130 milioni per il medesimo anno 2018. 2. Agli oneri derivanti dal presente articolo

ar
si provvede ai sensi dell'articolo 26.

M
Art. 25. Disposizioni in materia di CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale.
1. All'articolo 22-bis, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n.148, le parole

o
«organico superiore a 100 unità lavorative e» sono soppresse ed è aggiunto, in fine, il

lm
seguente periodo: «Alle medesime condizioni e nel limite delle risorse finanziarie sopra
indicate, in deroga ai limiti temporali di cui agli articoli 4 e 22, commi 3 e 5, può essere

lie
concessa la proroga dell'intervento di integrazione salariale straordinaria per la causale
contratto di solidarietà sino al limite massimo di 12 mesi, qualora permanga, in tutto o in

ug
parte, l'esubero di personale già dichiarato nell'accordo di cui all'articolo 21, comma 5, e
si realizzino le condizioni di cui al comma 2.».
G
Art. 26. Disposizioni finanziarie601.

2. In relazione all'articolo 9 del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, il Fondo per il


di

finanziamento degli interventi di adeguamento dei porti di cui all'articolo 18-bis, comma 1, della
legge 28 gennaio 1994, n. 84, è incrementato di 15 milioni di euro per l'anno 2018 da assegnare
tu

all'autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale.


3. All'onere derivante dalle disposizioni di cui al comma 2, si provvede per 15 milioni di euro
iS

mediante corrispondente versamento all'entrata del bilancio dello Stato, entro il 15 novembre
2018, delle somme destinate agli interventi di cui agli articoli 1, 2, 3, 4 e 5 della legge 23 dicembre
1997, n.454 non utilizzate al termine del periodo di operatività delle misure agevolative e giacenti
gl

sui conti correnti sui c/c n. 211390 e n. 211389 accesi presso BNL Spa.
601 1. Il fondo per la riduzione della pressione fiscale di cui all'articolo 1, comma 431, della legge 27
de

dicembre 2013, n. 147 è incrementato di 390,335 milioni di euro per l'anno 2019, 1.639,135
milioni di euro per l'anno 2020, 2.471,935 milioni di euro per l'anno 2021, 2.303,135 milioni di
euro per l'anno 2022, 2.354,735 milioni di euro per l'anno 2023, 1.292.735 milioni di euro per
l'anno 2024, 1.437,735 milioni di euro per l'anno 2025, 1.579,735 milioni di euro per l'anno 2026,
ità

1.630,735 milioni di euro per l'anno 2027 e 1.648,735 milioni di euro annui a decorrere dall'anno
2028. Le predette risorse sono destinate al raggiungimento degli obiettivi programmatici della
manovra di finanza pubblica. 2. Il Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a
rs

legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all'articolo 6,


comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4
ive

dicembre 2008, n. 189, è incrementato di 700 milioni di euro per l'anno 2020, di 900 milioni di
euro per l'anno 2021, di 1.050 milioni di euro per l'anno 2022, di 1.150 milioni di euro per l'anno
2023. Le predette risorse sono destinate al raggiungimento degli obiettivi programmatici della
manovra di finanza pubblica. 3. Agli oneri derivanti dagli articoli 3, 4, 5, 7, 8, 9, 16, comma 4, 17,
Un

18, 20, 21, 22, 24, e dai commi 1 e 2 del presente articolo e dagli effetti derivanti dalle disposizioni

302
n i
di cui alla lettera a) del presente comma, pari a 1.323.000.000 euro per l'anno 2018, a 462.500.000

co
euro per l'anno 2019, a 1.872.500.000 euro per l'anno 2020, a 2.512.800.000 euro per l'anno 2021,
a 2.385.700.000 euro per l'anno 2022, a 2.395.600.000 euro per l'anno 2023, a 1.458.600.000 euro
per l'anno 2024, a 1.544.600.000 euro per l'anno 2025, a 1.642,600 milioni di euro per l'anno

ar
2026, 1.677,600 milioni di euro per l'anno 2027 e 1.689,600 milioni di euro annui a decorrere
dall'anno 2028 e, che aumentano, ai fini della compensazione degli effetti in termini di
indebitamento netto e di fabbisogno a 1.743.544.737 euro per l'anno 2018, a 481.170.390 euro per

M
l'anno 2019, a 2.585.752.875 euro per l'anno 2020, a 3.423.888.078 euro per l'anno 2021, a
3.444.868.857 euro per l'anno 2022, a 3.551.176.417 euro per l'anno 2023, a 1.731.600.000 euro
per l'anno 2024 e a 1.689.600.000 euro per ciascuno degli anni dal 2025, al 2027, si provvede: a)

o
quanto a 589.305.117 euro per l'anno 2018, che aumentano in termini di fabbisogno e

lm
indebitamento netto a 818.805.117 euro per l'anno 2018 e a 20.500.000 euro per l'anno 2019,
mediante riduzione delle dotazioni di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi
di spesa degli stati di previsione dei Ministeri come indicate nell'elenco 1 allegato al presente

lie
decreto. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad accantonare e a rendere
indisponibili le suddette somme. Entro venti giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, su
proposta dei Ministri competenti, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, gli
ug
accantonamenti di spesa possono essere rimodulati nell'ambito dei pertinenti stati di previsione
della spesa, fermo restando il conseguimento dei risparmi di spesa realizzati in termini di
indebitamento netto della pubblica amministrazione. Il Ministro dell'economia e delle finanze è
G
autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio anche in conto residui. b) quanto 150
milioni euro per l'anno 2018, mediante utilizzo delle somme versate all'entrata del bilancio dello
Stato ai sensi dell'articolo 148, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, che, alla data di
di

entrata in vigore del presente decreto, non sono state riassegnate ai pertinenti programmi e che
sono acquisite, nel predetto limite, definitivamente al bilancio dello Stato; c) quanto a 70 milioni di
tu

euro per l'anno 2018, mediante utilizzo di quota parte dei proventi delle aste delle quote di
emissione di CO2 di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinati al
iS

Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per una quota di 35 milioni e al
Ministero dello sviluppo economico per una quota di 35 milioni, versate all'entrata del bilancio
dello Stato, che restano acquisite definitivamente all'erario. I decreti di cui al comma 3
gl

dell'articolo 19 del citato decreto legislativo n. 30 del 2013 dispongono negli esercizi successivi gli
opportuni conguagli, al fine di assicurare complessivamente il rispetto delle proporzioni indicate
de

nel predetto articolo 19 e del vincolo di destinazione a investimenti con finalità ambientali
derivante dalla direttiva 2009/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009;
d) quanto a 20 milioni di euro per l'anno 2018, mediante corrispondente utilizzo
dell'autorizzazione di spesa di cui alla legge 17 agosto 1957, n. 848. Il Ministero degli affari esteri e
ità

della cooperazione internazionale provvede agli adempimenti eventualmente necessari, anche


sul piano internazionale, per rinegoziare i termini dell'accordo internazionale concernente la
determinazione del contributo all'organismo delle Nazioni Unite, per un importo pari a 20 milioni
rs

di euro per l'anno 2018 e) quanto a 20 milioni di euro per l'anno 2018, mediante le somme di cui
all'articolo 7, comma 6, del decreto legge 30 dicembre 2009, n.195, iscritte nel conto dei residui
ive

nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che
sono versate all'entrata del bilancio dello Stato e restano acquisite all'erario. f) quanto a 10 milioni
di euro per l'anno 2018, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale
di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2018-2020, nell'ambito del programma «
Un

Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del

303
i
Art. 27. Entrata in vigore (dal 24.10.2018).

n
co
Clausola di natura costituzionale:
Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione

ar
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la

M
Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2018, allo scopo parzialmente utilizzando
l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; g)
quanto a 462.500.000 euro per l'anno 2019, a 1.872.500.000 euro per l'anno 2020, a

o
2.512.800.000 euro per l'anno 2021, a 2.385.700.000 euro per l'anno 2022, a 2.395.600.000 euro

lm
per l'anno 2023, a 1.731.600.000 euro per l'anno 2024 e a 1.689.600.000 euro annui a decorrere
dall'anno 2025, che aumentano in termini di fabbisogno e indebitamento netto a 41.225.000 di
euro per l'anno 2018, a 460.670.390 euro per l'anno 2019, a 2.585.752.875 euro per l'anno 2020, a

lie
3.423.888.078 euro per l'anno 2021, a 3.444.868.857 euro per l'anno 2022, a 3.551.176.417 euro
per l'anno 2023, mediante corrispondente utilizzo di quota parte delle maggiori entrate e delle
minori spese derivanti dal presente decreto; h) quanto a 23.943.052 euro per l'anno 2018,
ug
mediante corrispondente utilizzo delle somme iscritte nel conto dei residui del fondo di conto
capitale dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze ai sensi dell'articolo
49, comma 2, lettere b), del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla
G
legge 23 giugno 2014, n. 89, che sono versate, nell'anno 2018, all'entrata del bilancio dello Stato e
restano acquisite all'erario; i) quanto a 16,614 milioni di euro per l'anno 2018, mediante utilizzo
delle somme relative ai rimborsi corrisposti dall'organizzazione delle Nazioni Unite, quale
di

corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle operazioni
internazionali di pace, di cui all'articolo 8, comma 11, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,
tu

convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che alla data di entrata in vigore,
del presente decreto-legge non sono ancora riassegnate al fondo di cui all'articolo 4, comma 1,
iS

della legge 21 luglio 2016, n. 145 e che restano acquisite all'entrata del bilancio dello Stato;
l) quanto a 300 milioni per l'anno 2018 mediante riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione
- programmazione 2014-2020 di cui all'articolo 1, comma 6 della legge 27 dicembre 2013 n. 147;
m) quanto a 300 milioni di euro per l'anno 2018, mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa
gl

di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n.190 relativa al Fondo per le
esigenze indifferibili. Conseguentemente, le risorse del fondo per le esigenze indifferibili di cui
de

all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014, accantonate ai sensi dell'articolo 9, comma
2, del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99 convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017,
n. 121, pari a 300 milioni di euro per l'anno 2018, sono rese disponibili a seguito della modifica
ità

intervenuta del trattamento contabile ai fini dell'indebitamento netto dell'operazione relativa alla
Banca Popolare di Vicenza S.p.A. e di Veneto Banca S.p.A.
4. Ai fini dell'immediata attuazione delle disposizioni recate dal presente decreto, il Ministro
rs

dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti, le occorrenti


variazioni di bilancio. Ove necessario, previa richiesta dell'amministrazione competente, il
Ministero dell'economia e delle finanze può disporre il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, la cui
ive

regolarizzazione avviene tempestivamente con l'emissione di ordini di pagamento sui pertinenti


capitoli di spesa.
Un

304
i
conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella

n
Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque

co
spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 23 ottobre 2018. Mattarella,
Presidente della Repubblica, Conte, Presidente del Consiglio dei ministri, Tria, Ministro

ar
dell'economia e delle finanze, Di Maio, Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

M
o
lm
lie
ug
G
di
tu
iS
gl
de
ità
rs
ive
Un

305
i
UN INTERVENTO LEGISLATIVO URGENTE “PER SALVARE LA CORTE”602

n
co
Poniamo all’attenzione dei lettori, dopo averlo fatto con i parlamentari, il testo di quella
proposta emendativa, citata nel primo capitolo del presente lavoro, presentata, senza esiti,

ar
rispetto al testo del D.l. n.119/2018, il “Decreto fiscale” del 23.10.2018 durante la fase
parlamentare di conversione in legge.

M
“RELAZIONE SUGLI INTERVENTI NORMATIVI URGENTI PER ASSICURARE LA FUNZIONALITÀ
DEL SETTORE CIVILE - TRIBUTARIO DELLA CORTE DI CASSAZIONE.

o
lm
Attualmente sono due le situazioni gravemente emergenziali che opprimono l’attività della
S.C. impedendo, nei fatti, all’Ufficio giudiziario nazionale di poter svolgere appieno la

lie
funzione istituzionale prevista nell’ordinamento:
a) il primo, è quello relativo all’ormai abnorme entità del contenzioso tributario:

ug
del quale la Corte di legittimità, dall’Aprile 1996, a seguito dell’intervenuta abolizione della
Commissione tributaria centrale, organo che, nel sistema giurisdizionale “specializzato”,
G
rappresentava il previgente organo decisorio di terza istanza, venne a costituire il vertice
giudicante nazionale in sede “ordinaria”. Creandosi un sistema giurisdizionale “misto”,
di

originato dall’art.62 del Decreto legislativo n.546/1992 recante l’articolato di attuazione


della “Riforma del processo tributario” il cui testo contiene una norma generale di rinvio
tu

all’applicazione comune degli art.360 e seguenti del Codice processuale civile, in tema di
iS

proposizione del ricorso di legittimità, pur senza aver previsto l’istituzione di un’apposita
struttura giudicante presso la Cassazione. Mentre, in epoca successiva, nel 2010, la Sesta
sezione civile incaricata dell’esame preliminare dei ricorsi civili e organismo che nella sua
gl

strutturazione operativa prevede una componente giudicante tributaria, verrà istituita, pur
de

essa senza provvedere a mezzi ed uomini, attraverso una legge603.


Attualmente, quindi, rispetto ad un sistema di “giurisdizione specializzata” rappresentato,
nei due gradi di esame nel merito, dalle Commissioni tributarie provinciali, organi di prima
ità

istanza e regionali, quali giudici di appello, si configura un “insieme giurisdizionale” avente


natura “mista” dimostratosi nei venti anni trascorsi ampiamente disfunzionale, rispetto alle
rs

reali necessità. In proposito, parlano le cifre delle statistiche, infatti, al 31 Dicembre scorso,
ive

l’arretrato civile della Corte ha superato quota 112.000 ricorsi che poi a fine Giugno 2019

602 Già proposta emendativa al testo del D.l. n.119/2018 il “Decreto fiscale” del 23.10.2018.
Un

603 Con la legge n.69 del 2009 recante riforma di alcune parti del Codice processuale civile.

306
i
sono divenuti 113.800: oltre 54.000 dei quali hanno un oggetto contenzioso erariale.

n
Siamo alla metà del totale di quell’arretrato che, attraverso un dato numerico in continuo

co
aumento, risulta costituito da impugnative svolte in materia di controversie tributarie.
Nello specifico, si tratta di atti ricorsuali che nel giudizio di legittimità assumono un valore

ar
complessivo, dichiarato a termini di legge dalle parti pubbliche e private depositanti in sede

M
d’iscrizione, pari ad oltre 50 miliardi di euro604. Questo nel mentre i 9.000 ricorsi decisi nel
corso del 2017 rappresentavano oltre 6 miliardi di euro nel valore di copertina indicato ed i

o
quasi 10.000 (9.900) del successivo anno 2018 hanno portato il corrispettivo del deciso

lm
oltre i 7 miliardi di valore.
Tuttavia, in Corte agendo con interventi mirati si sarebbe già potuto fare molto di più.

lie
Allora, a termini dell’intervento normativo proposto, a partire dall’anno giudiziario 2020,
attraverso l’istituzione per legge della Sezione tributaria ordinaria, V civile, della Corte resa

ug
struttura funzionale in quanto prevista (vedi allegato) con idonea componente giudicante,
organico e dirigenza amministrativa rispetto alle reali necessità, in Cassazione, si potrà
G
puntare a definire almeno 12.000 impugnative annuali (sono stati ben 11.500 i ricorsi del
contenzioso erariale depositati nel 2017 con un numero salito a oltre 12.400 a fine 2018)605
di

Iscrizioni pari a un controvalore documentale compreso fra gli 8 ed i 10 miliardi di euro.


Mentre, nel quadriennio successivo (1.01.2021-31.12.2024), raggiungendo il pieno regime
tu

progettuale, il risultato decisorio conseguibile, da parte della rifondata struttura tributaria


giudicante di legittimità, potrà migliorare portando a definire fino a 60.000 ricorsi, fra
iS

correnti ed arretrati, per il correlato valore di copertina, quantificabile nella misura di oltre
30 miliardi di euro.
gl

b) il secondo settore di grave crisi è quello della competenza internazionale:


de

consiste in una situazione di più recente insorgenza, acuitasi a seguito dell’entrata in vigore
della legge c.d. “Minniti” sul nuovo regime di applicazione - impugnazione degli istituti della
ità

“protezione internazionale delle persone” . Laddove le previsioni normative sono applicabili


dal settembre del 2017 ai migranti, rifugiati, richiedenti asilo e gli altri benefici, anche di
rs

natura temporanea, allo Stato italiano. Attività giudiziarie conseguenti a quelle decisorie,
sulle relative istanze, affidate alla competenza delle Commissioni amministrative territoriali
ive

604 Per opportuno raffronto, nel corso del 2017 le Commissioni tributarie hanno portato in decisione
oltre 300.000 cause per un controvalore del contenzioso pari a circa 50 miliardi di euro.
Un

605 Esattamente a 12.451 atti di ricorso in materia tributaria depositati ed iscritti.

307
i
costituite presso gli Uffici locali di Governo (Prefetture) e di quelle nazionali, rese dalla

n
“Commissione centrale per il diritto di asilo” istituita presso il Ministero dell’interno. Come

co
sappiamo le decisioni amministrative di diniego - accoglimento delle domande adottate
dagli organi di settore sono poi impugnabili: sia dai richiedenti interessati che dalla parte

ar
pubblica, quando soccombente, nelle sedi della giurisdizione contenziosa ordinaria civile.

M
In specie, ricorrendo alla competenza giudicante delle specifiche Sezioni costituite presso i
Tribunali aventi sede nelle città dei capoluoghi distrettuali. I cui provvedimenti decisori, a

o
loro volta, sono ricorribili in Corte di cassazione per vizio di legge, peraltro, con termini

lm
processuali di presentazione ridotti
In effetti, è accaduto che, in meno di dodici mesi dall’avvio del nuovo sistema specifico delle

lie
impugnazioni, i ricorsi presentati in materia di protezione internazionale, depositati presso
la Corte suprema, siano arrivati ad oltre 6.000 un numero già molto preoccupante Una

ug
entità che provoca conseguenze negative dirompenti sulle strutture interne della Corte da
tempo oltre il limite operativo possibile: dalla Cancelleria centrale civile, Ufficio iscrizione
G
ricorsi, alla componente amministrativa e decisoria preliminare, la sotto-Sezione I civile,
operativa nell’ambito della Sesta sezione. Ma, soprattutto, ricadendo sulla struttura della I
di

sezione civile organo giudicante incaricato della materia, in base all’attuale competenza
tabellare interna configurandosi numeri di deposito in costante ascesa statistica per il
tu

futuro, anche a medio - breve termine. Per il settore civile in generale, al 30 giugno 2019,
la previsione di chiusura annuale prevede l’ulteriore superamento del massimo storico, con
iS

oltre quota 38.000, avendosi un aumento nell’iscrizione dei ricorsi attualmente superiore
alle mille unità (19.100 = quasi 3.200 ricorsi depositati al mese).
gl

Sembra una replica esatta di quanto accaduto dal Luglio 1999 in poi per il settore tributario.
de

Infatti, per le impugnative “internazionali” deve considerarsi la ragionevole possibilità che


degli oltre 55.000 procedimenti attualmente all’esame delle Commissioni amministrative,
parte siano impugnati, per previsione di legge, dinanzi alle apposite Sezioni giurisdizionali
ità

di Tribunale (quella del Tribunale di Roma, la XVIII Sezione civile, da sola ne vede in carico
circa 11.000). Successivamente, altro dato facilmente presumibile, è quello che rispetto alla
rs

fase decisoria nel merito, di “appello sostanziale”, svolto dai Tribunali verranno presentati,
ive

ricorsi, rivolti alla Corte di legittimità, in numero adeguatamente proporzionale. Laddove,


nell’ipotesi di un quinto si verrebbe a configurare il deposito in Cassazione di oltre 10.000
impugnative annuali, quasi mille al mese, fenomeno che in effetti sta verificandosi.
Un

Quindi, sommando i due concomitanti fattori di crisi in atto, il rischio è altissimo per

308
i
la stessa sopravvivenza oltre che la funzionalità operativa, dell’Ufficio giudicante

n
nazionale.

co
In proposito, considerando poi che, negli ultimi cinque anni, sono stati oltre 150.000 i
ricorsi civili pervenuti in Corte, in media trentamila l’anno, e quasi 37.000 (36.881) quale

ar
consuntivo del 2018, con circa 60.000 solo di contenzioso erariale, si aggrava la situazione

M
di emergenza da tempo in atto presso l’Ufficio giudiziario nazionale. In effetti, al 30 ottobre
2018 la Cancelleria centrale civile aveva iscritto 30.582 ricorsi rispetto ai 26.738 del 2017,

o
ovvero, quasi quattromila in più su base annuale = oltre 250 mensili e, come ricordato, al 3°

lm
giugno 2019: altri mille in più sul decorso anno che costituiva già record606 accrescendosi la
contestuale carenza di archivi, locali e spazi lavorativi adeguati, mezzi e personale.

lie
Tutti elementi sintomatici di crisi strutturale che rendono necessario e urgente l’intervento
legislativo in favore della Corte, anche per poter recuperare spazi e unità di forza lavoro607.

ug
Poiché, attraverso la modifica funzionale delle normative che regolano le attuali modalità di
deposito dei ricorsi civilistici, peraltro situazione operativa che da oltre un decennio è
G
divenuta insostenibile, sarà possibile semplificare, mediante parziale modifica degli articoli
369 e seg. del Codice di rito civile e delle relative disposizioni di attuazione, la fase iniziale,
di

critica, del deposito atti in Corte con i numerosi adempimenti per l’iscrizione, attualmente
complessi e temporalmente frazionati, disponendo invece che:
tu

“il ricorso, il controricorso e l’incidentale se proposto sono depositati negli uffici di Cancelleria
o di Segreteria delle Autorità giudiziarie emittenti ed inviati alla Corte di cassazione ove
iS

vengono iscritti..”.
Mentre, al testo dell’articolo 370, terzo comma, si propone di modificare solo l’allocuzione:
gl

“il controricorso è inviato (anziché, “depositato”) alla cancelleria della Corte di cassazione”.
de

Resta inalterato il testo vigente degli articoli 371 e seguenti del Codice di rito civile, come
quello degli artt.134 e seguenti delle relative “Disposizioni di attuazione”.
Inoltre, con il “deposito fuori sede” dei ricorsi effettuato con modalità analoghe a quelle
ità

previste dal Codice di rito nel settore penale, si determina un importante vantaggio di
efficienza, sia in termini di attività che per un ritorno statistico favorevole alla pendenza
rs

606 Laddove poi tale proporzione di crescita è stata confermata nel secondo semestre, tanto che, al
ive

31.12.2018, le iscrizioni di ricorsi hanno superato il numero di 36.000 (36.881) e, su base mensile,
l’incremento numerico è stato di circa 450 impugnative in più, di media, nel corso dell’anno. Un dato
storicamente mai raggiunto, a quel che sembra, da nessuna Corte superiore nel mondo.
607 Può stimarsi in 10/12 unità lavorative da utilizzare in altri ambiti lavorativi il vantaggio dato dalle
Un

presenti proposte ivi compreso il migliore utilizzo possibile di diversi uffici e locali della Corte.

309
i
generale della Corte. Sono due aspetti collegati:

n
a) poiché, la iscrizione del ricorso, una volta ricevuto dagli uffici giudicanti “emittenti” il

co
provvedimento impugnato, avrebbe decorrenza temporale dalla data di arrivo del fascicolo
già completo. Quindi, con gli atti fascicolati da registrare in Corte, previa verifica di quanto

ar
pervenuto (la c.d. consistenza) dagli Uffici delle Autorità giudiziarie di merito;

M
b) in tal modo, si realizza un guadagno temporale che incide per oltre cinque mesi
sulla durata complessiva attuale del procedimento di legittimità.

o
In sostanza, si può prevedere che i tempi mediamente necessari per giungere alla decisione,

lm
in sede preliminare, delle impugnative giudicabili presso le componenti della Sesta sezione
civile, scenderebbero alla durata temporale di meno di 12 mesi dai 17/18 attuali. Inoltre, in

lie
analoga proporzione temporale favorevole ciò avverrebbe, per l’esame ordinario, a seguito
dell’ anticipo l’invio degli atti alle cinque Sezioni rispetto ai ricorsi loro assegnati.
ug
Attraverso la modifica proposta, che non richiede oneri economici, si ottiene un’importante
risultanza positiva sulla statistica complessiva dell’Ufficio ed un sensibile vantaggio anche
G
con riferimento alla “durata ragionevole” di causa: un elemento che costituisce parametro
valutativo costituzionale di origine CEDU.
di

Risulta necessario intervenire modificando e anche qui “senza costo alcuno” parte del testo
dei successivi articoli 378 e 388 del Codice processuale insieme con le correlate norme di
tu

attuazione che dispongono, rispettivamente, le modalità di presentazione delle memorie di


iS

parte e l’invio del dispositivo emesso dal collegio giudicante della S.C. alle Autorità di merito
destinatarie della restituzione atti.
gl

In proposito, nella presente proposta, si prevede:


a) che le memorie defensionali siano inviate, dando prova all’Ufficio dell’avvenuto scambio,
de

prima dell’udienza e nel rispetto dei vigenti termini di legge, in modalità telematica, quali
atti svolti fra le parti pubbliche e private, costituite nel processo di Cassazione che poi,
ità

stesso mezzo, devono provare l’attività compiuta al competente Ufficio di Cancelleria della
Corte;
rs

b) mentre, per quanto riguarda il dispositivo, o meglio la copia del provvedimento decisorio
emesso, a definizione giudicante del relativo procedimento dalla Corte di cassazione, con la
ive

modifica si prevede sia inoltrato dagli Uffici di Cancelleria di questa, mediante certificazione
dell’invio “via pec”, anziché informale, come invece avviene attualmente, alle Cancellerie o
Un

Segreterie delle Autorità giudiziarie o Tributarie di merito: alle quali gli atti vanno rinviati.

310
i
Al riguardo, occorre opportunamente sottolineare gli aspetti operativi e funzionali positivi e

n
il connesso risparmio economico conseguenti alle modifiche proposte, in effetti:

co
1) rendere telematico l’invio, così come lo scambio preventivo delle memorie, alle parti
processuali, pubbliche e private, significa, per la Sezione tributaria e per le altre costituite in

ar
Corte, alleggerire notevolmente il volume delle attività svolte dagli Uffici di Cancelleria.

M
Analogamente avverrà per quelle adempiute dagli sportelli al pubblico dell’U.r.p. centrale e
di quelli sezionali.

o
Quindi, a far risparmiare tempo e attività, inutile, al personale delle Cancellerie della S.C.

lm
evitando di dover svolgere turni di sabato e nelle giornate prefestive che attualmente si
rendono necessari per fronteggiare tali scadenze. Resta da dirsi come si tratti di attività che

lie
nella Corte, quotidianamente, impegnano 7/10 unità di personale dipendente obbligando a
relative turnazioni, anche nella giornata del sabato, il tutto con intuibili vantaggi funzionali;

ug
2) procedere all’invio telematico, eliminando quello cartaceo “per posta raccomandata”, dei
testi dei provvedimenti decisori emessi dalla Corte verso le Autorità destinatarie, Corti di
G
appello, Commissioni tributarie ed altri avrebbe consentito, per l’anno 2017, un risparmio
di spesa “per plichi raccomandati” inferiori al peso di 2 kg. pari ad oltre 181.000 euro. Una
di

cifra che, a consuntivo del 2018, salirà ad oltre 200.000 euro (86/90.000 circa per la sola
Tributaria) visto il notevole incremento delle pubblicazioni dei provvedimenti decisori in
tu

atto (16.580 c.15.738 nel raffronto fra il I semestre del 2017 ed il 2018 = quasi 1.000 in
più)e molto di più ancora per l’anno in corso. Sono più di 400.000 euro di costi (calcolati
iS

per trenta mesi) dal 1 marzo 2016, data di attivazione della Pec per le comunicazioni di
Cancelleria. Inoltre, si “liberano” da tali incombenze postali 6 dipendenti amministrativi “a
gl

tempo pieno” e altri 8 “impiegati a tempo parziale” soggetti che, in Corte, si devono occupare
de

“quotidianamente” di tale servizio postale “ausiliario”. Quindi, nel complesso ben 14 unità,
potranno essere distolte da questa incombenza che incredibilmente ancora li assorbe
presso tutte le Cancellerie civili della Corte, causando un costo economico specifico del
ità

servizio postale che, per l’ultimo triennio, ha superato la somma d i 660.000 euro, dei quali
la metà sono costituiti da plichi di peso inferiore a 2 kg inviabili “via Pec”.
rs

La storia in Corte si ripete.


ive

Infatti, rispetto alle gravi criticità del settore tributario e della protezione internazionale, il
dato comune ad entrambe le condizioni emergenziali è che non si attuano dei seri correttivi.
Un

Ricorre, a quasi venti anni di distanza per la prima situazione, almeno uno nella seconda, e,

311
i
in ambedue i casi, una grave sottovalutazione iniziale delle dinamiche accrescitive di quei

n
contenziosi specifici. Una situazione di crisi perdurante poi nel tempo (finora, nel caso della

co
Tributaria), sulla quale non si è provveduto ad operare alcun intervento strutturale per
sostenere, come da necessità, le funzioni di sistema svolte dell’Ufficio giudicante nazionale.

ar
Con la conseguenza che, all’epoca, la Sezione tributaria della Corte dovette essere istituita,

M
con semplice variazione tabellare, mediante un apposito decreto amministrativo del 19/21
giugno 1999 adottato dal Primo Presidente, capo dell’Ufficio giudicante. Agendo a “risorse

o
invariate” per “gemmazione” per disporre di organici improvvisati di magistrati e personale

lm
amministrativo “recuperati” nell’ambito delle poche possibilità, allora esistenti, per l’Ufficio
nazionale. Tanto avvenne sia per la componente di magistratura che per quella di supporto,

lie
entrambe, attinte dalla struttura della Prima sezione civile, per poi riuscire a sopravvivere
negli anni successivi operando con sempre maggiori difficoltà e con le risorse interne che

ug
nel tempo sono divenute più scarse. Conseguente, malgrado l’impegno encomiabile delle
componenti, il catastrofico risultato di essere passati dalle 6.000 impugnative inizialmente
G
da dover definire alle oltre 54.000 (e quasi 114.000 civili arretrate) attualmente pendenti,
nei venti anni di difficile esistenza della struttura giudicante. Con la previsione, avveratasi,
di

nel 2018, di altri 12.500 nuovi ricorsi erariali e di quasi 54.000 casi tributari da decidere,
rispetto ai 113.800 ricorsi costitutivi dell’arretrato di settore della Corte al 30 giugno 2019.
tu

Sezione tributaria che da tempo vede una situazione paradossale nella composizione
interna: laddove si verifica un incredibile sbilanciamento dei fattori operativi disponibili.
iS

Infatti, la Tributaria dispone, a vario titolo, dell’attività di ben 78 magistrati, quasi tutti con
funzioni giudicanti, mentre altri 22608 con la qualifica di “Magistrati ausiliari di Cassazione”
gl

hanno preso possesso ai sensi della “Legge di stabilità dello Stato per l’anno 2018”: quindi,
de

arrivando la composizione a quota 100. Nel mentre, l’Ufficio della Cancelleria dispone di un
Direttore coadiuvato da sole 22 unità di personale, sei delle quali saranno “pensionate” nel
biennio 2019/2020, salvo anticipi, dovuti alla modifica in corso della Legge “Fornero”.
ità

Come si vede, si tratta di una combinazione proporzionale di fattori inverosimile che, nei
fatti, rende impossibile l’utilizzo giudicante di tutti i magistrati disponibili alle funzioni,
rs

mediante l’incremento del numero di udienze da effettuare: si dovrebbe passare dalle 200
ive

attuali alle almeno 300 che sarebbero necessarie, dal 2020 in avanti, per centrare l’obiettivo

608Le domande presentate al C.S.M. sono state 28 e tre di esse sono state considerate dagli uffici non
ammissibili e quindi si è proceduto con la nomina di 25 “Ausiliari di Cassazione” poi scesi agli attuali
Un

18, dato che è intervenuta rinuncia da parte di sette di essi.

312
i
delle oltre 12.000 definizioni che consentirebbero, per intanto, il pareggio statistico tra le

n
iscrizioni e la decisione dei ricorsi depositati: quindi, minimizzando la specifica previsione

co
della Legge di stabilità 2018.
Mentre, per i casi relativi alla protezione internazionale: fino ad ora, si rimane fermi

ar
all’interno della competenza tabellare della I Sezione civile, sia pure intervenendo sulle

M
assegnazioni, su base trimestrale, con distribuzione alle altre componente preliminari della
VI Sezione civile, tranne la Tributaria. Sempre operando con strutturazione giurisdizionale

o
ed amministrativa insufficiente rispetto alle crescenti necessità: in effetti i ricorsi in materia

lm
sono divenuti 8.000 a fine Febbraio del 2019 per giungere, come da ultime previsioni,
vicino a quota 15.000 alla fine di dicembre 2019. Tanto deve imporre la soluzione di collegi

lie
esclusivamente dedicati alla nuova materia: nella sostanza, una “Prima sezione bis” (oltre
che una “Tributaria bi”). Si ripete una situazione che in termini analoghi a quanto avvenuto

ug
per i casi del contenzioso tributario verrà a creare un aumento esponenziale dell’arretrato,
di genere internazionale, nella Corte.
G
Organici: sempre in tema di dati critici, si vuole qui ricordare come il ruolo amministrativo
della Corte di cassazione che prevede n.744 unità di personale delle varie aree e qualifiche
di

veda l’odierna scopertura del 23%: pari a 171 unità. Mentre i pensionamenti programmati
saranno 30 fra l’anno corrente e il prossimo, salvo anticipi determinati dalle modifiche in
tu

atto alla disciplina della c.d. “Legge Fornero”. Al riguardo, occorre provvedere alla rapida
ricopertura, almeno parziale, delle vacanze attualmente sussistenti nell’organico, situazione
iS

ove il competente Ministero di Giustizia dovrà adottare i provvedimenti di assegnazione


alla Corte entro 60 giorni dalla data di approvazione del presente decreto. Nel frattempo,
gl

procedendo ad immediato interpello nazionale, per trasferimento di sede, al personale in


de

servizio presso altri Uffici ed attingendo fino ad esaurimento delle graduatorie degli idonei
al recente concorso pubblico svolto per Assistenti giudiziari.
In proposito, resta da sottolineare come non siano necessari profili di spesa poiché per il
ità

2019, e anni seguenti, si può disporre a “bilancio invariato” utilizzando contabilmente parte
dei risparmi della gestione corrente dato che costituiscono “dote crescente” annualmente
rs

determinata dai massicci pensionamenti di dipendenti in corso.


ive

In ogni caso, occorre intervenire, in via legislativa ordinaria o mediante decretazione di


urgenza, per poter rinforzare contestualmente le strutture giurisdizionali, compresi alcuni
aspetti di ordinamento giudiziario funzionali al personale di magistratura, e per le risorse
Un

amministrative da rendere disponibili alla Sezione tributaria e, più in generale, alla Corte di

313
i
Cassazione. Inoltre, occorre evitare contemporaneamente che la situazione del contenzioso

n
di legittimità relativo agli istituti della protezione internazionale diventi incontrollabile,

co
degenerando, come facilmente prevedibile, in termini analoghi alla dinamica ingovernabile
del contenzioso tributario (previsto, in assenza di interventi, arrivare fino all’incidenza

ar
statistica del 56% nel 2020 e al 64/5 % = 80.000 ricorsi, nel 2025.

M
Tanto da portare le due entità, sommandosi, a raggiungere sempre nuovi primati storici
dell’arretrato nel settore civile della Corte che già nel mese di Agosto del decorso anno ha

o
superato quota 111.000 ricorsi da trattare, per poi arrivare oltre le 36.000 (36.881) nuove

lm
iscrizioni, entro il 31 dicembre 2018, per una chiusura pari a quasi 113.000 ricorsi arretrati
(entità, storica, poi raggiunta e superata nel corso del mese di Aprile 2019).

lie
Allora, si deve intervenire, in primo luogo, sotto il profilo strutturale dell’organo giudiziario,
prevedendo l’istituzione, con specifica norma primaria direttamente collegata a quella

ug
contenuta nell’art.62 del Decreto legislativo n.546/1992, della Sezione tributaria della Corte
di cassazione. Nell’occasione stabilendone con precisione, vista l’importanza nazionale della
G
struttura, anche sotto il profilo dell’intera economia nazionale, la dirigenza, i mezzi e locali
utilizzabili, gli ambiti progettuali da realizzare insieme ad altri enti, uffici ed istituzioni
di

pubbliche, con l’organico amministrativo e la correlativa retribuzione accessoria del


personale, stabilito secondo la tabella allegata (all.1).
tu

Per quanto riguarda status e funzioni dei magistrati, le norme in esame rappresentano due
aspetti necessari e complementari alla soluzione dei problemi e ad assicurare funzionalità
iS

agli uffici giudiziari e, fra di essi, della Corte di cassazione, afflitta da un’abnorme mole di
contenzioso (a consuntivo: saranno infatti oltre 88.000 i ricorsi iscritti nel 2018).
gl

1) il primo aspetto, assume carattere generale di ordinamento delle magistrature, riguarda


de

l’attuale limite di età per il collocamento in quiescenza stabilito, a seguito della contestuale
eliminazione delle due previgenti proroghe al trattenimento in servizio (con la prima, fino
al 72.mo ed al 75.mo la seconda), in anni settanta. Una situazione che ha provocato, con il
ità

pensionamento concentrato in così breve periodo di tempo di centinaia di validi magistrati,


problemi di funzionalità che sono stati dapprima evidenti in Corte, laddove però l’organico
rs

è stato ripianato. Tuttavia, di riflesso, continuando a produrre disservizi presso gli Uffici
ive

giudiziari di merito afflitti da numerose vacanze, tanto da causare una carenza di organico
che permane e rispetto alla quale i ritmi di svolgimento dei nuovi concorsi banditi per
l’accesso alle funzioni e l’aumento complessivo dell’organico medio tempore attuato non
Un

riescono ancora a porre adeguato rimedio, e neppure a stabilizzare la situazione. Al

314
i
riguardo, deve dirsi che i governi precedenti si erano impegnati, anche con l’associazione di

n
categoria, a rivedere il limite ordinario di età portandolo a 72 anni, ma senza poi mantenere

co
la promessa. Modifica ed intervento normativo giustificato da attuale necessità e sempre
allo scopo di poter assicurare una migliore funzionalità agli Uffici giudiziari che deve essere

ar
esteso a tutti gli ambiti giurisdizionali previsti dalla Costituzione;

M
2) per quanto attiene allo specifico ruolo della Corte di cassazione, la normativa proposta,
nell’intento di affrontare con maggiore efficacia la situazione prioritaria di arretrato

o
esistente nel settore civile-tributario ed ora internazionale della Corte, prevede il passaggio,

lm
a domanda, di 25 unità di magistratura che attualmente sono in servizio presso l’Ufficio del
Massimario, in posizione di soprannumero e ad esaurimento, nel ruolo organico della Corte.

lie
La procedura prevista, di natura concorsuale “interna”, riguarda i magistrati ivi addetti e
che abbiano superato la quarta valutazione di professionalità, previa verifica di idoneità alle

ug
funzioni giudicanti di legittimità da parte del Consiglio Superiore della Magistratura. Mentre
il successivo impegno giurisdizionale giudicante di legittimità, presso le Sezioni, sarà
G
disposto con il provvedimento individuale di assegnazione adottato dal Primo Presidente
della Corte, sentito il Consiglio direttivo.
di

Segue l’articolato proposto.

ARTICOLATO
tu

Durante la fase di conversione in legge si era proposta la seguente modifica:


iS

“dopo l’articolo 16 del Decreto legge n.119 del 23 ottobre 2018 inserire l’art.16 bis, nel
testo seguente (ovvero trasfondere in altro strumento normativo).
gl

Art.1. Istituzione della Sezione tributaria presso la Corte di cassazione.


de

E’ istituita la Sezione tributaria presso la Corte di cassazione, avente competenza esclusiva


per il contenzioso erariale, con gli organici di magistratura, la dirigenza ed il personale
amministrativo indicati nella tabella allegata. Nell’ambito della Sezione ordinaria potrà
ità

essere organizzata una struttura interna dedicata, mediante appositi collegi giudicanti,
all’eliminazione dell’arretrato esistente, come previsto nelle linee guida che saranno
rs

appositamente determinate con programma dal Primo Presidente della Corte.


ive

Art.2. Limite di età per la permanenza in servizio nelle magistrature.


Un

315
i
Il limite di età, per il collocamento in quiescenza, dei magistrati ordinari, amministrativi,

n
contabili e militari è fissato al compimento di anni settantadue.

co
Art.3. Modifiche al Codice di procedura civile.

ar
3.1.Il testo dell’articolo 369, primo comma, è modificato come segue:

M
“Il ricorso deve essere depositato nell’ufficio di Cancelleria o di Segreteria dell’Autorità
giudiziaria che ha emesso il provvedimento impugnato, a pena di improcedibilità, nel termine

o
di giorni venti dall’ultima notificazione alle parti contro le quali è proposto ed inviato quando

lm
siano trascorsi i termini relativi a controricorso ed incidentale di cui agli artt.370 e 371, senza
ritardo, alla Cancelleria della Corte di cassazione che provvede alla relativa iscrizione”.

lie
3.2. Al testo dell’art.370, terzo comma, del Codice del rito civile è apportata la seguente
modifica:
ug
“Il controricorso, insieme con gli atti e i documenti e con la procura speciale se conferita con
G
atto separato, depositato nelle forme e termini previsti dall’art.369, deve essere inviato alla
Cancelleria della Corte di cassazione, unitamente al fascicolo d’ufficio, non appena spirati i
di

termini processuali”.
tu

3.3. Il testo dell’art.378 del Codice processuale civile rubricato al: “Deposito di memorie di
parte” è modificato, rispetto alla formulazione attuale, sostituendo il termine “presentare”
iS

con quello: “inviare, per posta elettronica certificata”; divenendo:


“Le parti possono inviare, per posta elettronica certificata, le loro memorie in cancelleria non
gl

oltre cinque giorni prima dell’udienza”.


In conseguenza, è abrogato l’art.140 delle Disposizioni di attuazione del Codice processuale
de

civile.

3.4. Al testo attuale dell’art.388 del Codice processuale civile recante la disciplina della
ità

“Trasmissione di copia del dispositivo al giudice di merito” si apportano le modifiche testuali


seguenti:
rs

a) soppressione del termine “può“;


b) modifica del verbo “avvenire” in “avviene”; e,
ive

c) soppressione del termine “anche” attualmente inserito nell’ultima frase dell’articolo.


Un

316
i
Il testo, in conseguenza modificato, reca:

n
“ La trasmissione avviene in via telematica”.

co
Art.4. Magistrati addetti all’Ufficio del Massimario presso la Corte di cassazione.

ar
Al fine di concorrere all’eliminazione dell’arretrato esistente nel settore civile - tributario e

M
della protezione internazionale delle persone, presso la Corte, è previsto il passaggio, a
domanda, nel limite complessivo di 25 unità, in posizione soprannumeraria ad esaurimento,
nel ruolo organico della Corte, di magistrati assegnati all’Ufficio del Massimario che siano in

o
possesso della quarta valutazione di professionalità, previa valutazione d’idoneità, da parte

lm
del Consiglio Superiore della Magistratura. Con provvedimento del Primo Presidente della
Corte verrà disposta l’assegnazione alle funzioni giudicanti dei suddetti magistrati presso le

lie
Sezioni civili di destinazione.

ALLEGATO ug
Tabella di composizione degli organici di magistratura, dirigenza amministrativa e
G
personale della Sezione tributaria della Corte di cassazione.

Alla Sezione tributaria, istituita ai sensi dell’art.1 della presente, sono assegnati, nei limiti
di

della dotazione organica complessiva di magistratura prevista per la Corte di cassazione:


tu

• 1 Presidente titolare,
iS

• 7 presidenti di Sezione,
• 42 magistrati con funzioni effettive di Consigliere,
• 20 magistrati del Massimario nominati ex art.4 della presente legge,
gl

• 50 magistrati Ausiliari.
de

L’organico del personale dirigenziale e amministrativo della struttura, nell’ambito della


dotazione organica complessiva della Corte , è previsto come segue:
ità

• 1 Dirigente amministrativo,
• 4 Funzionari giudiziari,
rs

• 1 Funzionario informatico,
ive

• 1 Funzionario statistico,
• 6 Cancellieri,
• 12 Assistenti giudiziari,
Un

317
i
• 4 Operatori amministrativi,

n
• 4 Ausiliari.

co
Il Ministero della Giustizia dovrà provvedere mediante specifica procedura d’ interpello

ar
entro 60 giorni dalla data di approvazione della presente. In sede di prima applicazione è

M
inquadrato, a domanda, nelle funzioni di Dirigente amministrativo, di II fascia economico
retributiva, il funzionario direttivo che per un periodo di almeno cinque anni, anche non

o
continuativi, abbia lodevolmente diretto l’Ufficio di Cancelleria della previgente Sezione

lm
tributaria entrata in funzione presso la Corte dal mese di luglio del 1999. Il Ministero della
Giustizia attiverà la relativa procedura di inquadramento, a domanda degli interessati,

lie
entro 60 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge. Con previsione che al
personale in servizio nelle due componenti costitutive della Sezione tributaria della Corte

ug
spetti il trattamento retributivo accessorio erogato ai dipendenti dei corrispondenti livelli e
qualifiche professionali che prestano servizio presso le Commissioni tributarie di merito.
G
Norma di copertura finanziaria.
di

L’impegno di spesa da individuare è limitato alla gestione corrente, ordinariamente in atto,


tu

potendosi provvedere nell’ambito di quanto previsto in bilancio per retribuire il personale


iS

di magistratura dei vari ordinamenti. Per il resto del necessario, alla copertura, nei limiti dei
relativi stanziamenti di bilancio nei termini previsti per gli anni 2019 e seguenti, attraverso
l’imputazione di parte dei risparmi di gestione ordinaria sopravvenienti dalle riduzioni di
gl

spesa in conseguenza dei prevalenti pensionamenti che avverranno nel periodo interessato,
de

per quanto attiene al dirigente e al personale delle varie aree e qualifiche funzionali già in
servizio nei ruoli dell’Amministrazione giudiziaria del Ministero della Giustizia, in specie del
Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria e dei servizi609”.
ità

90. CONCLUSIONI: GLI ALLEGATI STATISTICI ANNI 2016, 2017, 2018 DELLA CORTE.
rs

Per le annualità 2016, 2017 e 2018 i diversi prospetti che nel tempo sono stati redatti
dall’Ufficio statistico della Corte610 fra poche luci, peraltro evidenziate nel testo che precede,
ive

e le tante ombre che invece continuano ad allungarsi e addensarsi sulla Corte. Con questa

609 Ove essi erano meglio dettagliati nel corpo dell’art.26 del D.l. in conversione.
Un

610 Un ufficio di alto livello specialistico che negli anni ha fornito analisi sempre più dettagliate.

318
i
che resta senza un progetto sul futuro della sua attività giurisdizionale, rispetto alla quale la

n
carente struttura amministrativa degli Uffici di Cancelleria operativamente non riesce a

co
dare il supporto che sarebbe necessario. Laddove, si dimostrano nelle cifre sia quei piccoli
segnali incoraggianti, in specie dovuti alle Sezioni civili definite “generaliste”611 dei quali

ar
nell’elaborato si è dato il giusto conto e, contemporaneamente, delle tante gravi criticità che

M
continuano a essere in atto per i ricorsi depositati nei settori tributario ed internazionale.
Così come devono ancora sottolinearsi alcune pericolose tendenze.

o
In particolare, da quelle elaborazioni annuali, ove sono riportati ed analizzati i dati e la cifre

lm
relative sia al contenzioso erariale che a quello internazionale presso la Corte di legittimità,
quest’ultimo “esploso” nel 2017/18, si evince chiaramente come il futuro del Settore civile,

lie
in specie a causa del contenzioso tributario, in relativa diminuzione, rispetto alla montante
materia del contenzioso applicativo degli istituti della “Protezione internazionale delle

ug
persone”612 sarà molto difficile, assai problematico, dopo il 2018, nel 2019 e andando oltre
nel tempo. Infatti, utilizzando un’amara analogia, ci si trova come per il “debito pubblico
G
statale”, un’entità proporzionale che pesa per decine di migliaia di euro613 dalla nascita su
ciascun cittadino italiano. Così, in Corte di cassazione, è l’enorme arretrato civilistico di
di

oltre 113.200 ricorsi arretrati (dati ufficiali statistici al 31 maggio 2019), iscritto dalle
annualità 2012 in poi (quindi, con “pendenza” fino a 7 anni) il “lascito tralatizio” che mette
tu

alle corde l’intera struttura giurisdizionale dell’Ufficio giudicante nazionale fagocitandone


ogni possibile mezzo, risorsa umana e materiale. Eppure, non basta ancora, perché continua
iS

ad accadere di più e di peggio, come di seguito sarà sinteticamente illustrato, anche rispetto
alla disponibilità degli ambienti lavorativi disponibili nel palazzo a magistrati e personale.
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de
ità
rs
ive

611 Si tratta della Prima, Seconda e Terza sezione, le cd. generaliste civili.
612 Assegnati alla competenza esclusiva della Prima sezione civile, nelle due componenti giudicanti,
preliminare ed ordinaria.
Un

613 Matematicamente si tratta di oltre 40.000 euro pro capite.

319
i
CORTE di CASSAZIONE: LA SITUAZIONE PIÙ INCREDIBILE (+ CARTE – UOMINI)

n
co
Del tutto assurda, addirittura “antistorica” nelle sue abnormi dimensioni fisiche attuali614 è
divenuta poi la presenza, sempre “crescente nella sua entità materiale”, di una incredibile

ar
“massa cartacea” relativa agli atti processuali trattati e da definire, più civili che penali. Si
tratta di una gravissima situazione che affligge ormai ogni settore della Corte, anche quello

M
amministrativo, oltre il civile-tributario- internazionale ed il penale, imponendo l’esistenza
di enormi e sempre più capienti archivi “stanziali”615. Si tratta di ambienti adibiti a deposito

o
di documenti cartacei che in alcuni casi si trovano assai pericolosamente ubicati, con

lm
diverse decine di tonnellate di peso pari ad altrettante migliaia di ricorsi archiviati, anche al
quarto piano, sui terrazzi esterni dello storico “Palazzo di Giustizia” inaugurato quasi 110

lie
anni fa616.
In definitiva, il futuro della Corte, vertice funzionale del sistema giudiziario nazionale, è a
grave rischio. ug
G
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tu
iS
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ità
rs

614Comunque, ancora crescenti: “le carte cacciano gli uomini” come avviene in Corte di cassazione.
ive

615 Ad esempio, quello da 20.000 fascicoli circa della Sezione tributaria (collocati in un archivio
esterno improvvisato, senza effettuare una effettiva “prova di carico” su di un solaio costruito nei
primi del 1900).
616 In data 11 gennaio 1911 in occasione del Cinquantesimo anniversario della fondazione
Un

8unificazione) dello Stato italiano.

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