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Fino all’800 fissismo e catastrofismo erano le teorie più accreditate tra i filosofi naturali per
spiegare la storia della Terra e degli esseri viventi.
Il fissismo prevedeva che gli esseri viventi fossero destinati a rimanere sempre
uguali a sé stessi; analogamente in geologia si pensava che esistesse una staticità
dei rapporti geodinamici tra continenti e oceani.
Questa teoria negava quindi la possibilità di movimenti
laterali delle masse continentali, ammettendo tuttavia
quelli verticali, imputabili alla contrazione della parte
esterna del globo, che si andava raffreddando da una
massa fusa originaria.
Già nel 1881 Osmond Fisher ipotizzava che l’interno della Terra fosse
interessato da moti convettivi di magma liquido in risalita negli oceani e
in discesa ai loro margini. Ma fu Frank Brusley Taylor che, nei primi
decenni del Novecento, propose la prima coerente formulazione di una
deriva dei continenti in termini non catastrofici.
Queste fasi hanno avuto una durata di 100/200 mln di anni. Attualmente siamo in una fase in cui
in alcune parti della Terra vi sono avvicinamento e collisione (per esempio nel Mar
Mediterraneo), in altre allontanamento (per esempio nell’Oceano Atlantico).
Argomenti paleoclimatici
Evidenze e dati sulle condizioni climatiche del passato sono forniti dalle rocce sedimentarie.
Per esempio, i depositi di carbone possono significare che un tempo la regione interessata
ospitasse una vegetazione di tipo umido tropicale.
Le tilliti, depositi di detriti di roccia trasportati dai ghiacciai, sono invece indizio di
glaciazioni. Climi aridi sono testimoniati dalla presenza di gesso, di salgemma o di arenarie
rosse di ambiente desertico.
Climi caldi tropicali sono evidenziati da rocce carbonatiche (calcari, dolomie), quali per
esempio le scogliere coralline. Altri indizi paleoclimatici sono forniti dai vari tipi di fossili,
sia vegetali sia animali.
Le dorsali oceaniche
🔺Fig. 14: Ofioliti di lava a cuscino a Bargone, Comune di Casarza Ligure (da Digilands.it)
🔻Fig. 15 Struttura della crosta oceanica
Fonte: Alfonso Bosellini, Le scienze della Terra 2E - Zanichelli (2020)
Una parte della crosta oceanica risale sotto forma di magma e va ad alimentare l’attività vulcanica che si svolge sulla crosta continentale; il
resto ritorna a far parte del mantello.
Il fenomeno, denominato subduzione, avviene con violenti attriti, che si manifestano tramite scosse di terremoto.
🔺Fig. 18-19: A sinistra, schema dell’espansione oceanica; a destra, schema della subduzione. Fonte: Alfonso Bosellini, Le scienze della Terra 2E - Zanichelli (2020)
Il meccanismo dell’espansione
Sotto il centro d’espansione, il mantello è composto di peridotiti, e per
via del costante processo di separazione della litosfera in corrispondenza
della dorsale, la pressione che le rocce subiscono diminuisce, ed esse
risalgono.
Le evidenze che supportano l’ipotesi dell’espansione dei fondi oceanici sono numerose e
comprendono :
Esistono luoghi sulla terra in cui i valori del campo magnetico si discostano dai
valori teorici. Queste variazioni che possono essere sia negative sia positive,
sono dette anomalie magnetiche.
Quando la nuova crosta oceanica esce dalla fossa centrale della dorsale su di essa
cominciano subito a piovere i gusci degli organismi planctonici, poiché questi si
sono evoluti nel tempo, lo studio dei sedimenti permette di datare i fondi
oceanici. L’età del sedimento più vecchio che è quello che giace sul basamento
basaltico ci fornisce l’età della crosta oceanica in quel punto.
🔺figura 23: Sedimenti che si accumulano sulla crosta basaltica del fondo oceanico, spostamento della crosta basaltica e
aumento dello spessore dei sedimenti accumulati. fonte: Alfonso Bosellini, Le scienze della Terra 2E - Zanichelli (2020)
I sedimenti più antichi sinora scoperti risalgono a circa 170 milioni di anni fa. Più
del 50% del fondo oceanico si è formato negli ultimi 80 milioni di anni.
Il rigenerarsi continuo della crosta oceanica risolve uno dei paradossi della
geologica :
● ci sono sempre stati oceani
● quelli attuali non contengono sedimenti di età superiore ai 160/170 milioni di
anni
● la maggior parte è più giovane di 80 milioni di anni
L’espansione oceanica è quindi documentata a partire da 160 milioni di anni fa, ma
è certo che questo meccanismo fosse già operante nelle ere precedenti :
● i fondi oceanici si sono rigenerati e allargati più volte
● i fondi oceanici hanno vagato allontanandosi e scontrandosi continuamente
Il flusso di calore nelle dorsali medio-oceaniche
Le nazioni più impegnate in questo progetto sono le nazioni del cosiddetto Pacific Rim, (l’anello del Pacifico) in quanto gli attacchi dei kaijū sono concentrati sulle
loro città costiere. All’inizio, gli Jaeger sembrano avere la meglio sui mostri; tuttavia, dopo qualche anno, i kaijū si adattano ai loro nuovi avversari, finché nel 2020,
il protagonista Raleigh e il suo fratello maggiore Yancy, mentre pilotavano il loro Jaeger, Gypsy Danger, nei mari dell’Alaska, vengono sconfitti da un kaijū di terza
categoria, che danneggia il robot e divora Yancy. Raleigh riesce comunque a sconfiggerlo, ma provato dalla perdita del fratello, si ritira dal progetto.
Cinque anni dopo, i mostri sono diventati sempre più potenti, e i governi
mondiali abbandonano il progetto Jaeger, puntando sulla costruzione di 🔻Fig. 34 locandina del film con i tre protagonisti: da sinistra a
un gigantesco muro costiero lungo il Pacifico per proteggersi dai kaijū; lo destra, Pentecost, Raleigh, Mako (da Pacific Rim Wiki)
stesso muro si rivela subito inutile quando viene distrutto da un kaijū di
quarta categoria.
Raleigh, che lavora come operaio per la costruzione della muraglia, viene
convinto dal comandante delle forze Jaeger, Pentecost, a tornare in
servizio. Cercando un pilota con cui lui abbia un legame mentale forte
quanto quello che aveva con il fratello, Raleigh fa coppia con la giovane
Mako, anche se all’inizio i due hanno difficoltà poiché Mako ha ricordi
del trauma psicologico subito da piccola, di come i suoi genitori fossero
stati uccisi da un kaijū.
🔻Fig. 36 Concept art di Slattern, kaijū di quinta categoria (da Pacific Rim Wiki)
🔺Fig. 35 la Breccia nell’Oceano Pacifico (da Pacific Rim Wiki)
Dopo aver ucciso il feto di uno dei due mostri, grazie ai suoi ricordi,
scoprono le modalità di apertura della Breccia; i due Jaeger rimasti, Gypsy
Danger e Striker Eureka, si scontrano nel Pacifico con i due mostri
sopravvissuti e un terzo kaijū, il più forte mai visto. La battaglia è dura e,
per uccidere i mostri, Striker Eureka (e il suo pilota, lo stesso Pentecost) è
costretto a sacrificarsi facendosi esplodere grazie a una testata nucleare
presente in esso. Alla fine, grazie all’autodistruzione del Gypsy Danger,
Raleigh e Mako riescono a sconfiggere i mostri e far esplodere la Breccia,
uccidendo gli alieni e chiudendo il portale.
Il Magnetismo
Il magnetismo è la parte
dell’elettromagnetismo che studia i campi
magnetici.
Il magnetismo è quel fenomeno, noto sin
dall’antichità, per cui particolari minerali,
detti magneti naturali, sono in grado di
attrarre piccoli pezzi di ferro e di trasmettere
questa proprietà ad altri corpi che, avvicinati
ai primi, diventano quindi magneti artificiali;
tale capacità di attrazione, detta anch’essa
magnetismo o campo magnetico
Anche nel magnetismo si individuano due sorgenti di
campo di natura opposta che vengono
convenzionalmente definiti poli. Come due cariche
opposte si attraggono e due cariche simili si
respingono lo stesso è per i poli magnetici. Usando
come magnete di riferimento la Terra si parlerà
allora di polo nord e sud, in particolare il polo nord
geografico corrisponde al polo sud magnetico e il
polo sud geografico corrisponde al polo nord
magnetico.