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Le molecole possono essere scambiate tra l’interno e l’esterno della cellula attraverso
diversi meccanismi. Il trasporto di molecole attraverso una membrana viene chiamato
trasporto attivo se richiede energia, trasporto passivo se non la richiede. La
diffusione semplice, il movimento di una molecola dentro o fuori la cellula a seguito di
un suo moto termico, è una forma di trasporto passivo. Il trasporto attivo è sempre
mediato da proteine di trasporto dette pompe. Il trasporto delle molecole attraverso le
membrane segue gli stessi principi delle reazioni chimiche: movimenti spontanei
(passivi) avvengono da uno stato ad alta energia ad uno a bassa energia; movimenti in
direzione opposta richiedono, invece, energia che dipende dalla concentrazione del
soluto (l’energia aumenta all’aumentare della concentrazione del soluto). Quindi i soluti
si muovono passivamente da una zona a maggior concentrazione a una zona a minor
concentrazione, ovvero secondo gradiente di concentrazione.
Il gradiente di concentrazione (ΔC) è una differenza di concentrazione tra un punto e
l’altro ed è la rapidità con la quale cambia la concentrazione con la distanza. Se le
molecole si muovono da una ragione ad alta concentrazione ad una regione a più
bassa concentrazione, possiamo dire che si muovono secondo il gradiente di
concentrazione. Il movimento in direzione opposta viene detto contro gradiente di
concentrazione. Il gradiente è dunque una forza chimica che spinge le molecole in una
determinata direzione. La velocità con cui una sostanza viene trasportata dipende
dall’ampiezza del gradiente di concentrazione ed in genere aumenta all’aumentare del
gradiente.
Forze elettrochimiche
Per determinare se gli ioni vengono trasportati passivamente o attivamente, occorre
identificare tutte le forze che agiscono su di essi. In generale, quando gli ioni sono
trasportati attraverso le membrane, questo movimento è influenzato da due forza: una
forza chimica, che riflette la tendenza dello ione a muoversi secondo il proprio
gradiente di concentrazione, e una forza elettrica, che riflette la tendenza dello ione ad
essere spinto in una direzione o nell’altra dal potenziale di membrana. La forza totale
che agisce sugli ioni è la combinazione di queste forze elettriche e chimiche e viene
definita forza elettrochimica.
La direzione della forza elettrochimica che agisce su uno ione dipende dalla direzione
netta delle forze chimiche e di quelle elettriche. Se entrambe le forze vanno nella
stessa direzione, anche la forza elettrochimica agirà nella stessa direzione. Se le forze
chimiche e quelle elettriche vanno in direzioni opposte, allora la forza elettrochimica
agirà nella direzione della forza maggiore tra le due.
Per determinare se è maggiore la forza elettrica o la forza chimica, occorre conoscere
il potenziale di equilibrio dello ione, un valore ipotetico di potenziale di membrana, al
quale la forza elettrica è uguale ed opposta alla forza chimica, producendo così una
forza elettrochimica pari a zero. Se il potenziale di membrana è uguale al potenziale di
equilibrio per un determinato ione, quello ione non si muoverà né verso l’interno né
verso l’esterno della cellula, poiché la forza totale che agisce su di esso è zero.
L’ampiezza e il segno del potenziale di equilibrio di uno ione dipendono dall’ampiezza
e dalla direzione del gradiente di concentrazione di quello ione e dalla sua valenza. Un
gradiente di concentrazione maggiore, significa un maggiore potenziale di equilibrio,
poiché una maggiore forza elettrica è richiesta per controbilanciare la maggiore forza
chimica. Il segno del potenziale di equilibrio sarà tale che la forza elettrica sia diretta in
direzione opposta a quella della forza chimica.
Nel caso degli ioni sodio (Na+), ad esempio, che sono più concentrati all’esterno della
cellula, la forza chimica sarà richiesta una forza elettrica diretta verso l’interno. Così
per controbilanciare la forza chimica, sarà richiesta una forza elettrica diretta verso
l’esterno. Poiché il sodio è carico positivamente, il potenziale di equilibrio del sodio
deve essere positivo.
Nel caso in cui sia nota la concentrazione di uno ione ai due lati della membrana, il suo
potenziale di equilibrio può essere calcolato usando l’equazione di Nerst.
E = potenziale di membrana;
P = permeabilità (PK = permeabilità dello ione potassio, PNa = p. dello ione sodio, ecc.) [X]0 =
concentrazione di uno ione X all’esterno
Vm cambierà quando cambierà la P degli ioni e la loro concentrazione all’interno e all’esterno, perché R = T
= F = costante.
Lo spostamento degli ioni non è altro che una corrente perché essi possiedono una carica. La corrente
ionica è data da: IX = gX (Vm – EX)
I = corrente
g = conduttanza → è l’inverso della resistenza che oppone la membrana al passaggio degli ioni; quindi, è la
facilità con cui gli ioni attraversano la membrana. Essa dipende dalla quantità di canali ionici aperti presenti
sulla membrana (più canali ionici aperti ci sono e tanto maggiore sarà la conduttanza). È la misura della
permeabilità a quel dato ione.
Capacità elettrica
E’ una proprietà elettrica passiva che separa le cariche ai due lati della membrana.
Indicata con C è uguale al rapporto tra la quantità di carica e il potenziale di
membrana:
C = Q/V
La resistenza
Si può paragonare la membrana plasmatica ad un
circuito elettrico che comprende una resistenza R
(dalla legge di Ohm R = V/I) che è la resistenza che
oppone la membrana al passaggio degli ioni e un condensatore di cui esprimiamo la
capacità C. Misura l’impermeabilità.
La resistenza è inversamente proporzionale alla quantità dei canali ionici aperti
presenti sulla membrana.
Velocità di trasporto
La velocità con la quale una sostanza viene trasportata attraverso una membrana
viene definita in base al numero di molecole che attraversano la membrana in un dato
periodo di tempo ed è chiamata flusso. Il flusso è il numero di molecole che
attraversano la membrana
nell’unità di tempo, per unità di
superficie della membrana stessa.
Il numero di molecole che
attraversa la membrana nell’unità
di tempo in una data direzione è
definito flusso unidirezionale;
Se il flusso unidirezionale dal
compartimento 1 al compartimento
2 è uguale a quello dal
compartimento 2 al compartimento
1, non ci sarà un trasferimento
netto di molecole ed il sistema è in
equilibrio di diffusione.
La velocità del movimento
rappresenta il flusso netto, cioè la
differenza tra i due flussi
unidirezionali.
IL TRASPORTO PASSIVO
Nel trasporto passivo le molecole si muovono attraverso la membrana secondo il
gradiente chimico o elettrochimico: non è richiesta energia. I tipi di trasporto passivo
includono:
1. Diffusione semplice;
2. Diffusione facilitata;
3. Diffusione attraverso i canali.
1. La diffusione semplice
È il meccanismo di trasporto più semplice: è il trasporto passivo di molecole attraverso
il doppio strato lipidico di una membrana biologica. Il movimento di molecole da un
punto all’altro, semplicemente come risultato della loro agitazione termica, viene
chiamato diffusione. L’agitazione termica viene spesso chiamata agitazione termica
casuale poiché le singole molecole si muovono avanti e indietro nelle varie direzioni in
seguito a collisioni con altre molecole. La velocità di trasporto è direttamente correlata
all’entità della forza motrice.
Consideriamo una situazione in cui una
membrana separa due soluzioni poste in
un contenitore. Inizialmente il
compartimento 1 contiene una soluzione
1M, mentre il compartimento 2 contiene
un uguale volume di acqua distillata. A
causa della presenza di questo gradiente
di contrazione, si verifica un flusso netto
di molecole di soluto dal compartimento
1 al compartimento 2. Come risultato la
concentrazione del compartimento 1 si
riduce, mentre quella del 2 aumenta.
Queste modificazioni continuano fino a
che le due concentrazioni diventano
uguali e, a quel punto. Il flusso netto è
uguale a zero.
CINETICA DELLA DIFFUSIONE
SEMPLICE
Il flusso netto diminuisce al diminuire del gradiente di concentrazione. Nel momento in
cui le concentrazioni sono diventate uguali, non vi sono più modificazioni poiché il
flusso netto è pari a zero. In queste condizioni, le molecole continuano a muoversi
avanti e indietro attraverso la membrana, ma con un uguale velocità in entrambe le
direzioni. Nella diffusione semplice, il flusso netto di una sostanza è direttamente
proporzionale al gradiente di concentrazione o gradiente elettrochimico se la sostanza
è carica. Se il gradiente di concentrazione aumenta o diminuisce di un dato fattore, il
flusso aumenta o diminuisce dello stesso fattore.
IL TRASPORTO ATTIVO
Il trasporto di una sostanza secondo un gradiente elettrochimico non richiede energia.
Al contrario, il trasporto di una sostanza contro gradiente richiede energia affinché le
molecole si muovano contro la forza elettrochimica che la spinge nella direzione
opposta. Il fatto che una sostanza venga trasportata attivamente o passivamente è
correlato a:
1. Se la direzione del flusso netto è secondo il gradiente elettrochimico, il trasporto
è passivo;
2. Se la direzione del flusso netto è contro gradiente elettrochimico, il trasporto è
attivo.
La distinzione tra le due forme di trasporto attivo (primario o secondario) dipende dalla
natura della fonte energetica utilizzata. Il trasporto attivo primario utilizza
direttamente ATP o altre fonti energetiche per trasportare le sostanze. Il trasporto
attivo secondario è un trasporto che utilizza l’energia di un gradiente di
concentrazione o gradiente elettrochimico che è stato creato precedentemente da un
trasporto attivo primario.
Le pompe, proteine trasportatrici che eseguono il trasporto attivo primario, utilizzano
l’energia per operare il trasporto di molecole in una determinata direzione attraverso la
membrana. Il motivo che permette alle pompe, e non ai trasportatori, di muovere una
molecola in una certa direzione è da ricondurre all’affinità della proteina trasportatrice
per la molecola trasportata. Mentre le proteine trasportatrici hanno la stessa affinità per
la molecola su ciascun lato della membrana, l’affinità delle pompe è diversa a seconda
del lato in cui è esposto il sito di legame. Come i carrier, le pompe possono essere
saturate man mano che la concentrazione delle molecole trasportate aumenta.
POMPA H+/ATPasi → es. nei neuroni. Nei neuroni ci sono delle vescicole sinaptiche
dove sono racchiusi i neurotrasmettitori e in cui sono presenti la pompa protonica che
accumula protoni e delle proteine carrier che
svolgono un trasporto mediato in antiporto tra
protoni e neurotrasmettitori (rispettivamente fuori e
dentro la vescicola). Il trasporto mediato trasporta i
neurotrasmettitori all’interno della vescicola
sfruttando il gradiente chimico dei protoni derivato
dalla pompa H+ che trasporta i protoni dall’esterno
verso l’interno grazie all’ATP. L’ATP verrà usata
dal trasporto mediato per far entrare i
neurotrasmettitori nella vescicola contro gradiente.
Anche in questo caso si tratta di un trasporto
contro gradiente chimico e avendo bisogno di ATP.
Il trasporto attivo secondario
Una proteina trasportatrice accoppia il flusso di una sostanza a quello di un’altra. Così
facendo, una sostanza di muove passivamente secondo il proprio gradiente
elettrochimico liberando energia che viene utilizzata per far muovere un’altra sostanza
contro il proprio gradiente elettrochimico. Il trasporto accoppiato di due sostanze nella
stessa direzione viene chiamato cotrasporto (talvolta indicato come simporto), mentra
il trasporto di due sostanze in direzione opposta viene detto controtrasporto (indicato
come antiporto o scambio). Quindi la sostanza trasportata attivamente può in alcuni
casi entrare nelle cellule, in altri casi uscirne. La sostanza che si muove contro il
proprio gradiente elettrochimico è quella trasportata attivamente, mentre quella che si
muove secondo il proprio gradiente è trasportata passivamente.
Un esempio è il trasporto del glucosio a livello delle cellule epiteliali dell’intestino.
TRASPORTO SGLUT → quando il glucosio arriva nel lume intestinale deve essere
assorbito. Il processo avviene grazie alla proteina carrier SGLUT che trasporta il
glucosio grazie al trasporto del Na. Il sodio si lega al trasportatore e ne causa un
cambiamento conformazionale aumentando l’affinità con il glucosio e ciò gli permette
di legarlo ma questo legame causa un ulteriore cambiamento conformazionale che fa
sì che le due molecole vengano rilasciate nel liquido intracellulare.
Lungo il lume intestinale vi sono i microvilli che hanno la funzione di aumentare la
superficie di assorbimento, questo perché dall’equazione di Fick sappiamo che
maggiore è la superficie e maggiore sarà il flusso.
Ovviamente la pompa Na/K è collegata a questo processo in quanto permette la
fuoriuscita del Na della cellula che poi attuerà il cambiamento conformazionale della
proteina SGLUT che le consentirà di legare il glucosio. Se non ci fosse la pompa Na/K
la concentrazione di Na all’interno della cellula comincerebbe ad aumentare e non ci
sarebbe il gradiente chimico necessario per far avvenire il meccanismo SGLUT.
Il glucosio, una volta entrato nella cellula,
passa nel liquido interstiziale attraverso la
diffusione mediata perché la concentrazione
del glucosio all’interno della cellula epiteliale
è aumentata e quindi deve essere espulso e
poi nel sangue attraverso diffusione semplice
→ questo passaggio avviene mediante gli
spazi tra le cellule endoteliali dei capillari che
costituiscono una parete defenestrata, in cui
il glucosio può passare tranquillamente senza
l’aiuto di altre strutture.
Esiste una malattia genetica molto rara nota come malassorbimento di glucosio-
galattosio: il processo del trasporto del glucosio è compromesso a seguito di una
mutazione in cui il trasportatore SGLUT non funziona e quindi il glucosio (oppure il
galattosio) non viene assorbito, ma resta nel lume intestinale e viene eliminato con le
feci (diarrea) → porta alla morte
L’OSMOLARITA’
La concentrazione totale di particelle di soluti in una soluzione viene detta osmolarità.
Una soluzione che contiene una mole di qualsiasi soluto per litro ha una
concentrazione 1 osmolare (1 Osm). Una mole di soluto è definita osmole. La
normale osmolarità del liquido intracellulare e di quello extracellulare è circa 300
mOsm (i valori precisi sono nell’intervallo 280-296 mOsm), il che significa che la
quantità totale di soluti per litro è 300 milliosmoli.
Due soluzioni che hanno la stessa osmolarità vengono definite isoosmotiche. Una
soluzione la cui osmolarità è maggiore di un’altra viene detta iperosmotica; una
soluzione con minore osmolarità di un’altra è detta ipoosmotica.
Quando due soluzioni sono isoosmotiche, non solo hanno un’identica concentrazione
di soluti ma anche un’identica concentrazione di acqua. In una soluzione iperosmotica,
la concentrazione di acqua è minore perché la concentrazione di soluti è maggiore. In
una soluzione ipoosmotica, la concentrazione di acqua è maggiore perché la
concentrazione di soluti è minore.
La pressione osmotica
È una misura indiretta della concentrazione dei soluti e viene espressa in unità di
pressione. All’aumentare della concentrazione totale di soluti (osmolarità), la pressione
osmotica aumenta. Di conseguenza, quando l’acqua si muove per osmosi da basse
concentrazioni di soluto verso alte concentrazione, l’acqua si muove contro un
gradiente di pressione osmotica.
La tendenza dell’acqua a fluire contro il gradiente di pressione osmotica non
contraddice la regola dei gradienti che afferma che le sostanze tendono a muoversi
passivamente secondo i loro gradienti chimici ed elettrochimici e non contro di essi.
Quando l’acqua si muove contro il gradiente di pressione osmotica, si sta in realtà
muovendo secondo un gradiente chimico, ossia secondo il proprio gradiente di
concentrazione.
La formula corretta è più precisa è 𝝅 = 𝑹𝑻(𝝓𝒊𝒄)
dove 𝜋 = pressione osmotica, R = costante dei gas e T = temperatura. Tutto ciò che è
in parentesi è la concentrazione di un soluto in un determinato compartimento che è
influenzato dal grado di ionizzazione (i) e dal coefficiente osmotico (𝜙)
La tonicità
Quando qualcuno presenta una forte emorragia, è abbastanza comune che il
personale medico gli somministri via endovena della soluzione fisiologia (soluzione di
cloruro di sodio), per ricostruire il volume perduto in attesa di una trasfusione di
sangue. Questa soluzione viene definita soluzione salita isotonica poiché la sua
concentrazione totale di soluti è stata formulata in modo da farla coincidere con quella
del liquido extracellulare. Una soluzione salina più concentrata provocherebbe l’uscita
dell’acqua dalle cellule, con conseguente raggrinzimento; una soluzione meno
concentrata provocherebbe un ingresso di acqua nelle cellule, che si rigonfierebbero.
Mentre l’osmolarità di una soluzione si basa unicamente sulla concentrazione totale di
soluti, la tonicità di una soluzione è determinata dalla maniera in cui essa influisce sul
volume cellulare e ciò non dipende solo dalla concentrazione dei soluti, ma anche dalla
capacità dei soluti di permeare le membrane cellulari.
Una soluzione viene detta isotonica quando non altera il volume cellulare; quindi, la
cellula non si raggrinzisce né si rigonfia (il volume cellulare resta uguale). Al contrario,
una soluzione che provoca il raggrinzimento delle cellule è ipertonica, mentre una
soluzione che provoca il rigonfiamento cellulare (aumento del volume) è ipotonica.
Il fatto che una soluzione modifichi o non modifichi il volume cellulare è determinato
unicamente dalla concentrazione di soluti non permeanti che sono contenuti in essa.
Una soluzione è isotonica solo se contiene soluti non permeanti alla concentrazione di
300 mOsm. Se la concentrazione dei soluti non permeanti è maggiore o minore di 300
mOsm, la soluzione sarà rispettivamente ipertonica o ipotonica.
Esempio: la tonicità normalmente non risente della concentrazione di glucosio nel
sangue perché il glucosio permea nella maggior parte delle cellule per mezzo di
trasporti mediati. Tuttavia, nel diabete mellito, il trasporto del glucosio insulino-
dipendente è scarso o assente, perciò, il glucosio diventa un soluto non permeante.
L’iperglicemia genera una iperosmoticità e ipertonia del fluido extracellulare, che causa
il raggrinzimento delle cellule corporee.
Perché i diabetici bevono tanta acqua? Nel sangue c’è tanto glucosio, dunque, rispetto
ai valori normali, la pressione osmotica nei diabetici sarà maggiore. Questo comporta
che l’acqua passi dalle cellule al sangue, le quali andranno eliminate con le urine per
questo risultano raggrinzite. È questo il motivo per cui i diabetici bevono tanto.
La transcitosi
Le macromolecole attraversano le cellule epiteliali mediante un processo chiamato
transcitosi che coinvolge sia l’endocitosi che l’esocitosi. Durante la transcitosi, una
molecola più grossa è assorbita dalla cellula per endocitosi, ma la vescicola
endocitotica non si fonde con i lisosomi; infatti, attraversa la cellula e si fonde con la
membrana plasmatica rilasciando il suo contenuto all’esterno per esocitosi.
Regolazione del volume cellulare
L’omeostasi cellulare regolerà il volume della cellula attraverso un guadagno o una
perdita di soluti
•Regolazione del volume in decremento (RVD) = quando la cellula acquista troppa
acqua, es. intossicazione da acqua che può portare mal di testa, nausea e vomito. Se
introduciamo troppa acqua, essa andrà a diluire il plasma e si verificherà un eccesso di
acqua nel liquido interstiziale e quindi la pressione osmotica esterna sarà maggiore
rispetto a quella interna causando un flusso d’acqua all’interno della cellula. se questa
situazione si verifica all’interno del cranio, l’aumento del volume cellulare premerà sulle
pareti del cranio stesso provocando un forte mal di testa. Nei casi più gravi si può
arrivare alla morte. La cellula, quindi deve perdere acqua e questo accade attraverso
dei meccanismi che rendono possibile la perdita di soluti → la pressione osmotica
della cellula si riduce e l’acqua verrà espulsa.
•Regolazione del volume in incremento (RVI) = quando la cellula è in una
condizione di estrema disidratazione il volume cellulare si riduce. A questo punto, la
cellula per tornare al volume iniziale deve acquistare acqua e questo accade
attraverso dei meccanismi che rendono possibile l’acquisto di soluti → la pressione
osmotica della cellula aumenta e l’acqua entrerà.