Sei sulla pagina 1di 1

Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Professore: Scarrocchia Sandro Tutor: Canella Maria Studente: Bonaiti Anna

Studente: Bonaiti Anna Matricola: 966704 L’ARTE CONTEMPORANEA E


CORSO DI STORIA DELL’ARTE Anno Accademico 2021/2022 Collaboratori: Barone Luca, Pesando Barbara Annalisa Tema: Lucio Fontana L’IDEA DI EREDITÀ CULTURALE

LUCIO FONTANA LA RICERCA DELLA QUARTA DIMENSIONE


Fontana ebbe modo di partecipare alla stesura di numerosi manifesti grazie a cui espose le sue teorie tra le quali la quarta dimensione, secondo cui
si va oltre alla bidimensionalità e la tridimensionalità della scultura ma anche la quadridimensionalità. Nei manifesti afferma di ritenere necessario
un cambiamento nell’arte, un passo verso il futuro dato dalla scoperta di nuove forze fisiche, dal dominio della materia e dello spazio. Citando
Fontana: “È necessario un cambiamento nell’essenza e nella forma, il superamento della pittura, della scultura, della poesia” [...] “la vera conquista
dello spazio fatto dell’uomo, è il distacco della linea d’orizzonte, che fu la base della sua estetica e proporzione. Nasce così la quarta dimensione,
il volume è ugualmente contenuto nello spazio in tutte le sue dimensioni. Si va formando una nuova estetica, forme luminose attraverso gli spazi”.

BIOGRAFIA
Lucio Fontana, artista centrale della scena ialiana del secondo Novecento,
nacque il 19 febbraio 1899, a Rosario in Argentina, da genitori di origine
italiana. Seguì gli studi in Italia presso scuole collegiali di Varese. Nel 1916
si arruolò volontario in fanteria nella Prima Guerra Mondiale raggiungen-
do il grado di sottotenente ma già nel 1918, in seguito ad una ferita sul
Carso, tornò a Milano. Nel 1921 tornò in Argentina dove lavorò presso 1899-1920 1921-1940 1941-1950 1951-1960 1961-1968
l’atelier di scultura del padre. Nel 1927 tornò in Italia e si iscrisse all’Acca- 1921
19 febbraio 1899 ritorno a Rosario di Santa Fè
demia di Belle Arti di Brera dove seguì i corsi di Adolfo Wildt. Nel 1930 nasce a Rosario di Santa Fé,
in Argentina 1927
partecipò alla XVII Biennale di Venezia e tenne la sua prima esposizione Accademia di Belle Arti di
1906 - 1911 Brera
alla Galleria del Milione a Milano dove espose Uomo nero. Intraprese primi studi in Italia
anche la carriera da professore universitario in Argentina dove insegnò 1930
1916 partecipa alla Prima XVII Biennale di Venezia e
decorazione all’Accademia di Belle Arti e nel 1946 fondò l’Accademia di Guerra Mondiale prima personale alla Galleria
del Milione
Altamira dove nacque il manifesto bianco seguito poi dal Manifesto dello 1918 ritorno a Milano
1940
Spazialismo del 1947. Nel 1949 iniziò il ciclo dei buchi, opere pittoriche Monumento Nacional a la
Bandera
dove all’intervento cromatico vennero aggiunti “vortici” di fori eseguiti con
un punteruolo. Nei successivi anni ‘50 realizzerò una serie di opere sem-
pre più rappresentative del pensiero informale: la serie delle Pietre, la serie
AMBIENTE SPAZIALE: STRUTTURA AL NEON CONCETTO SPAZIALE: I TAGLI
dei Gessi, dei Barocchi, e degli Inchiostri. Nel 1951 realizzò la Struttura al Le teorie dei suoi manifesti aprirono le porte ai lavori come la struttura al neon, presentata alla La volontà di voler indagare il rapporto tra le diverse dimensioni, culminerà nel periodo della pie-
neon. I Tagli, invece, risalgono al 1958 e vennero presentati per la prima Triennale di Milano del 1951. Il grande neon si presentava come un arabesco fluorescente na maturità dell’artista tra il ‘58 e il 1968, concretizzata dai Tagli della collezione “Attese”. Qui
volta alla Galleria del Naviglio di Milano del 1959 poi a Parigi alla pre- fatto di oltre 100 m di tubo luminoso, un elemento continuo che si intreccia più volte appeso a troviamo delle tele monocromatiche, dipinte in modo uniforme con colori puri, tagliate una o più
stigiosa Documenta di Kassel e in diversi altri contesti importanti. Gli ultimi un soffitto colorato di blu. Esso è definibile come protagonista del suo primo Ambiente spazia- volte con un rasoio. Il termine Attese rimanda al periodo che precede il taglio della tela, valo-
anni della vita di Fontana furono caratterizzati dalle ultime opere come gli le, prima vera manifestazione della quarta dimensione. La particolarità di quest’opera sta nel- rizzando quello che è il processo mentale che precede il gesto, conferendogli così un valore
Olii, opere su tela dove lo spesso strato di materia pittorica è attraversato la volontà dell’artista di voler portare il gesto del segno non su carta ma nello spazio. Come simbolico. Con questo gesto, rimasto un moto interiore misterioso dell’artista, sintetizza la rappre-
da buchi o lacerazioni; i Metalli, lamiere specchianti tagliate in superficie. se Fontana disegnasse nel vuoto e lo fa tramite l’uso della luce come principale elemento sentazione di vuoto ed infinito. Propone nei suoi tagli la versione di cosa sia l’esistenza: la fendi-
Nel 1967 realizzò l’ultima delle sue serie, le Elissi, tavole ellittiche di legno espressivo e immateriale. A rendere ancora più straordinaria quest’opera è la possibilità di tura nella superficie identifica la ricerca dell’assoluto, che non può venire rappresentato con lin-
laccato, colorate e attraversate da buchi eseguiti a macchina, in linea con poterci passare al di sotto permettendo all’osservatore stesso di partecipare alla sua arte. guaggio figurativo. Nei tagli ciò che conta non è solo l’accordo della geometria, dei colori o dei
le nuove conquiste della tecnica. All’inizio del 1968 lasciò il suo studio di Ci mostra come tutto diviene possibile grazie all’arte e alla sua manifestazione, come con gesti ma il niente della fessura: “C’è l’infinito là dentro”, afferma Fontana. Scorgiamo una rottura
corso Monforte e si trasferì a Comabbio (VA) dove morì il 7 settembre. un semplice gesto quale il disegnare nell’aria rivoluziona la visione artistica precedente. con il passato e un invito al nuovo; l’effetto non è più ottenuto con la finzione ma viene messo
in pratica con uno squarcio vero dichiarando la crisi della pittura rappresentativa tradizionale.

SITOGRAFIA BIBLIOGRAFIA

Potrebbero piacerti anche