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Il fattore religioso esplica i suoi effetti all'interno della società; in seguito alla caduta del
Muro di Berlino si sono ridisegnati i confini dell'Europa portando più immigrati all'interno.
L'Italia è stata solo una zona di transito, perchè i flussi migratori erano diretti verso il Nord
Europa. Successivamente i flussi migratori iniziarono a rimanere in Italia, non dirigendosi
più verso Nord Europa. In tutto ciò però si è mostrata impreparata, perchè non ha politiche
adatte. Prima di allora questo processo è nato dapprima in Francia, che inizialmente ha
attuato politiche per ospitare, e successivamente si è tirata indietro.
Giurisprudenza: sentenze Dottrina:scuola di pensiero Laicità positiva: ugualianza di tutte le
religioni, neutrali. Laicità negativa: inifferenza dello stato, non prende posizioni.
Art 19
Disciplina la libertà di religione della Costituzione, garantendo a tutti di poter professare la
propria religione nei limiti del buon costume. A livello sanitario ci sono problematiche con i
testimoni di Geova e le trasfusioni del sangue, in quanto si mostrano contrari. O
mutilazioni genitali femminili che alcune religioni prevedono. Tutto ciò in Italia non è
consentito.
La donna, si sottoponeva a queto tipo di operazioni per rivendicare la propria identità.
Le patologie di immigrazione sono causate da: alimentazione, sanità e clima.
A livello lavorativo ci sono problematiche legate alla preghiera (Musulmani che devono
pregare 5 volte al giorno, e il datore deve tenerne conto; Ebrei sabato sabbatico)
Il flusso migratorio è composto dal 90% da musulmani.
Altra causa è la ghettizzazione, in quanto esistono scuole per determinate religioni, ma lo
Stato si è mostrato contrario.
Un altro problema è il matrimonio; nell'48, ci fu una sentenza di separazione tra T.di Geova
e cattolico.
La libertà di coscienza è diversa dalla libertà di religione, ed è molto più importante, in
quanto il soggetto può decidere se essere ateo o professare il proprio credo; poi subentra
la libertà religione. Diversa dall'obiezione di coscienza, ovvero il diritto di ciascun
individuo di poter operare secondo di principi morali e religione sul quale orienta il suo
agire.
Il nuovo scenario politico, ha portato l'Europa a trasformarsi, da una comunità a un
insieme di comunità, quindi a conformarsi con un insieme di gruppi diversi che hanno
chiesto un riconoscimento.
Nella nuova composizione geografica, in Europa, si è trovata da un lato l'esistenza di un
fenomento di esaltazione della diversità, dall'altra ha dovuto affrontare i rapporti che
riguardano la religione a liv. Politico. La caratteristica principale della società
contemporanee è la complessità, si disarticolano strutture e meccanismi che a loro volta si
dividono in sottosistemi, che hanno cambiato la percezione del ruolo della religione.
Il fenomeno religioso è tornato alla ribalta nella storia e nella politica ma ciò è avvenuto per
una serie di fattori: irreversibile crisi delle ideologie secolari, rilancio a livello internazionale
della rilevanza pubblica della fede.
In alcune religoni viene consentito l'uso delle droghe per restare in contatto con il
trascendentale, con l'uso psicoattivo, stimolando lo scopo religioso.
L'Italia è dovuta intervenire mediante una sentenza; la Corte di Cassazione, numero
44227/05, l'esigenza di praticare un certo culto religioso o di farne opera di proselitismo e
divulazione, non devono diventare illecito penale, pur essendo certamente liberi e tutelati.
Le intese sono atti bilaterali stipulati tra lo stato Italiano e la confessione
interessata.
In Italia, vengono chiamate intese, negli altri stati trattati internazionali.
Il Concordato è un patto che si ha tra lo Stato e la Chiesa Cattolica.
Inoltre, i Costituenti devono garantire un pluralismo confessione aperto, mirato alla
realizzazione dell'ugualianza e alla libertà di tutte le confessioni religiose.
Le intese, sono disciplinate dall'art 8, in quanto tutte le confessioni religiose sono
ugualmente libere davanti alla legge. Primo comma. Garanzia di pluralismo internazionale.
Le confessioni diverse da quella cattolica, hanno il diritto di organizzarsi liberamente
secondo i loro statuti, purchè non entrino in contrasto con l'ordinamento italiano. Secondo
comma. Libertà di confessione religiosa.
Condizione della donna relativa alle religioni come Islam, Ebraismo, Cristianesimo.
Queste 3 religioni vogliono raggiungere le medesimi condizioni e fini ma i mezzi cambiano.
Ebraismo: la donna vive in una condizione definibile "mediante il testo della Bibbia". La
condizone degli uomini è la cura dell'ambito lavorativo mentre le donne si occupano della
casa e dei figli. Gli ebrei sono devoti al lavoro in quanto non possono contrarre matrimonio
se l'uomo non lavora. La donna assume un ruolo rilevate in quanto riveste la condizione
spirituale di completare l'uomo e quella materiale della cura della casa. Nella Bibbia uomo
e donna sono uguali, dal punto di vista giuridico, la Costituzione e le leggi riportano
l'ugualianza tra uomo e donna, in quanto la donna è predisposta alla vita pubblica, purchè
riesca a gestire il suo ruolo originario.
Islam: la donna non si occupa dell'educazione religiose dei figli, pone più istituti diversi ed
è la confessione orientale per eccellenza. L'Islam tradizionale è moderato in quanto non
condiziona i ruoli della donna e dell'uomo e non prevede l'inversione dei determinati ruoli.
Nel Corano la figura della donna è tutelata a seconda delle interpretazioni. Le due correnti
sono quelle sunnita e sciita. Con l'inizio della civiltà araba la condizione della donna è
stata istituzionalizzata. La tutela della donna è più elevata nella Costituzione. Nella pratica
non è molto elevata perchè i principi su cui si fonda lo stato sono diversi, e i modi di
interpretazione sono diversi dal Corano. Anche nell'Islam la donna si occupa della casa e
dei figli e l'uomo del lavoro e dell'educazione religiosa dei figli. L'uomo musulmano può
sposare anche una donna non musulmana, mentre una donna musulmana deve
necessariamente sposarsi con un musulmano. La condizone della donna diventa diritto
divino in quanto professata da Maometto. La donna è una serva di Dio e non dell'uomo. I
ruoli (economico e familiare) sono stabiliti dalla società e non dalla religione. La donna ha
diritto all'istruzione, diversamente da paesi come Iran e Iraq in cui è previsto anche il velo
totale. A differenza dell'Egitto e dell'Algeria in cui è previsto quello parziale (più laici)
Il velo e la poligamia sono questioni importantissime. Inizialmente in Occidente si sono
estirpate alcune tradizioni orientali. In Oriente il velo è legato a una questione religione in
quanto in pubblico protegge la donna dagli sguardi degli altri uomini, in privato può essere
tolto. In Occidente il velo viene visto come occultamento o disgregazione della donna,
essa può scegliere se indossare o meno il velo che diviene motivo di riconoscimento. In
Occidente, gli orientali per evitare di essere assorbiti dalla cultura occidentale hanno
dovuto puntare sulla religione e sull'uso del velo. I veli sono chadar e burqua. E si usa in
zone in cui le donne non sono scolarizzate e non conoscono i loro diritti e le leggi. La
condizione della donna è ritenuta uguale nella maggior parte delle Costituzioni dei paesi
del bacino del Mediterraneo. In Libia e Algeria la condizione della donna nelle Cost. È
equiparata a quella dell'uomo ma nella vita reale vive condizioni di inferiorità. In Tunisia e
in Marocco la donna è considerata alla pari dell'uomo grazie alla legge di famiglia. E' stata
abolita la poligamia e il ripudio.
Nelle leggi fondamentali dei paesi arabi, la donna ha assoluta autonomia anche per
quanto riguarda il divorzio. Ha diritto ha una parte del patrimonio del marito, perchè grazie
a lei l'uomo può guadagnare. Il problema non si ha dal punto di vista religioso ma dalla
stessa società, l'applicazione dei principi religiosi è diversa da ciò che la religione dice.
Cattolicesimo: ha qualche elemento in comune con l'Islam, anche la Madonna portava il
velo come elemento di sottomissione a Dio e non all'uomo.
Cristianesimo: la condizione della donna è privilegiata rispetto alle altre religioni, è uguale
all'uomo anche nella vita reale. Come dal punto di vista costituzionale. Solo un elemento è
differente dall'uomo alla donna. Il sacerdozio. Nel cristianesimo è previsto, ma nel
cattolicesimo no. La corrente cristiana comprende: cattolicesimo, valdesi, luterani, battisti
ecc. Il cattolicesimo è compreso nel cristianesimo. La condizione della donna è importante
perchè la riveluzione di Dio è avvenuta nella donna. Nella Bibbia ci sono altre figure
femmilinili importanti oltre alla Madonna, ciò ci fa capire che la condizione della donna è
superiore dal punto di vista biblico rispetto all'uomo. L'applicazione pratica dei principi
religiosi è data anche dagli elementi dei giorni nostri, possiamo considerare elementi a
favore della donna (organizzazioni che difendevano le donne lavoratrici) fino ad oggi in cui
la donna viene tutelata. Anche nell'ambito giuridico sono state effettuate la Convenzione
dell'abolizione della discriminazione della donna (2000) in quanto i principi costituzionali
tutelano l'eguaglianza della donna. Durante la Conferenza di Pechino si sono stabiliti i
principi per tutelare la donna nell'ambito europeo validi anche nei paesi islamici.
La famiglia
Nella società diventa molto importante in quanto nascono i valori, le relazioni sociali che
ispirano i comportamenti e le relazioni con l'altro.
Società e religione sono collegate tra loro. La concezione relativa al matrimonio cambia a
seconda delle conf. Religiose.
Ebraismo: la famiglia è fondamentale. Si evince dal testo sacro. Nella Genesi, Dio invita
l'uomo ad unirsi in matrimonio per riprodursi e diffondere la conf. Ebraica nel mondo. Il
matrimonio viene visto come un contratto e non come un sacramento.
All'interno della famiglia ebraica il matrimonio è molto importante in quanto viene contratto
prima dei 15 anni, adesso 18 anni. L'uomo deve essere maggiorenne per garantire il
sostentamento della famiglia mentre la donna può essere minorenne.
I matrimoni combinati sono quasi scomparsi anche se in passato erano frequenti. Per la
scelta del coniuge esistono delle regole: la donna deve essere mite e pia, obbediente. Il
concetto storico di matrimonio riporta un'acquisizione in cui l'uomo prende la moglie come
sposa. Nel fidanzamento vi è uno scambio di doni che vale come promessa e avviene
anche negli USA. Ciò è legato alla tradizione religiosa.
Islam: la famiglia islamica è fondata sul matrimonio e vede come fine principale la
procreazione. Il m. Islamico non è poligamico, quello musulmano è un matrimonio
tradizionale (coniugi+testimone+tutore padre o fratello in mancanza)
La fase di scioglimento del matrimonio prevede diversi modi: il ripudio (forma di divorzio
che può avvenire solo da parte dell'uomo, abolita in alcune C.) o congiuntamente o per
volontà di uno (può avvenire per motivi gravi e si svolge in presenza di un giudice) questo
però pone la donna in condizione di pregiudizio.
La poligamia (matrimonio poligamico) prevede il matrimonio dell'uomo con massimo 4
mogli. La poligamia ha delle caratteristiche essenziali: esiste la consapevolezza della
presenza di altre mogli; c'è un grave motivo che spinge l'uomo a contrarre più matrimoni
(pazzia, sterilità, grave malattia); l'uomo è tenuto a trattare tutte le donne allo stesso modo
A favore della poligamia c'è una ragione, la poligamia è più lecita del tradimento
(condannato) ed è vista come una forma di allargamento dell'amore.
Il diritto di famiglia ha origine nella Sharia. Nei luoghi più remoti non si tiene conto
dell'applicazione giuridica ma solo della legge divina.
All'interno della famiglia vengono distinti due ruoli; la donna è sottomessa all'uomo che è il
capofamiglia.
Esempi di costituzione più avanzati (Marocco, Tunisia, Turchia)
Marocco: Costituzione del 1957, Legge di Famiglia composta da un inseme di leggi, si
parla in termini moderni del ruolo della donna e del matrimonio. La poligamia è autorizzata
dal giudice e si può inserire una clausola di non poligamia. L'età per contrarre matrimonio
è minimo 18 anni.
Il Marocco tutela la libertà religiosa e di coscienza, nonostante vi sia rispetto dei principi
costituzionali, i matrimoni misti non sono consentiti (la donna non può, l'uomo può con
cattolici ed ebrei a patto che mostrino la volontà di cambiare religione) Il Codice Penale
nell'art 220 afferma che chi ha impedito lo svolgimento del culto è punito con ammenda o
reclusione, il comma 2 afferma che chi usa la seduzione per far vacillare la fede viene
punito. Comma 3 vieta il proselitismo. Gli ebrei sono presi in considerazione, oltre all'art
220 c'è il 222 che afferma che chi è conosciuto per essere musulmano e rompe il digiuno
in un luogo pubblico è punito.
Tunisia: Costituzione del 1956, Diritto di Famiglia 1993. Paese più laico, vede la presenza
di un codice di statuto personale, sono stati aboliti ripudio e poligamia. Età minima 17
donna, 20 l'uomo.
Per i tunisini nella Costituzione si afferma che la Tunisia è uno stato libero, indipendente e
sovrano. Ma all'art 38 si afferma che il Presidente deve essere necessariamente
musulmano. Ciò si scontra col principio di laicità dell'art.1. All'art 5 sono garantite una serie
di libertà tra cui la libertà religiosa, ma la conversione di un musulmano a un altra religione
viene vista di mal occhio. Sono però tollerati i matrimoni misti. Ma nel Corano è vietato
contrarre matrimoni con chi sia di altra religione.
Turchia: paese ancora più laico, Costituzione islamica ma che tutela i diritti fondamentali.
Legge di famiglia nel codice civile del 26 con innovazioni fondate sul principio di
ugualianza. Età minima 18 anni.
Dichiarazione Universale Diritti dell'Uomo. Enuncia principi di libertà religiosa; è stata
sottoscritta da musulmani e inserita nella loro Costituzione. Tranne l'Arabia Saudita in
quanto hanno ritenuto andasse contro il Corano. La Dichiarazione del Il Cairo è stata
sottoscritta nel 1990 da tutti i paesi arabi.
L'affermarsi dell'Islam ha portato a una forte crescita delle ondate migratorie e alla
presenza del fondamentalismo legato al terrorismo (ISIS).
Tutto ciò ha svelato il vero potenziale delle religione e gli effetti che essa produce sui
sistemi politici. Inoltre hanno inciso sul ruolo dell'autocoscienza delle conf. Religiose.
Le confessioni religiose
Sono un gruppo gerarchico avente una determinata ideologia (Chiesa) più i fedeli, che si è
organizzato e dato regole. I presupposti affinchè sia una confessione religiosa sono i
seguenti: presenza di un testo sacro, edificio di culto, riconoscimento storico,
consuetudine.
In Italia si è avuto il superamento del principio confessionista secondo cui esiste solo una
religione, chiamata religione di Stato e verso cui lo Stato riconosce dei diritti.
Nello Statuto Albertino, la religione cattolica era l'unica religione di Stato, mentre in
Inghilterra esiste il principio confessionista protestante
Le correnti del cristianesimo sono: cattolicesimo, protestantesimo, evangelisti, ortodossi.
Con l'abolizione del principio confessionista si è avuta l'introduzione di nuove confessioni
religiose con una forte carica identitaria, che ha portato le confessioni religioni di
minoranza a chiedere la rivendicazione della loro diversità o identità, dando al diritto di
libertà religiosa contenuti più rivendicativi rispetto alla semplice affermazione della non
internferenza dello stato in materia religiosa.
L'appartenenza confessionale non è più considerata come fatto privato da far rientrare
nella coscienza individuale, ma è un fenomeno frutto dell'esperienza di proiettare il
personale nella sfera pubblica
Il fattore religioso è l'affermazione come fattore principale della formazione individuale e
collettiva di cui lo Stato deve ovviamente tener conto.
La dimensione religiosa propone principi etici che trovano fondamento o nella Rivelazione
o nella natura o nella coscienza. Sono istanze superiori rispetto a ogni governo; da
sempre punto di rifermento per la vita della persona, in cui l'individuo disegna la sua
identità.
Il fattore religioso si accosta al pluralismo religioso cioè più religioni presenti sul territorio.
Il multiculturalismo nasce quando a causa dell'elemento religioso emergono altri fattori alla
base del proprio credo. Il multiculturalismo è un fenomeno nuovo, diverso dal pluralismo
religioso.
Il pluralismo è la proiezione dei rapporti sociali di quella che è l'affermazione del diritto di
libertà religiosa. Da qui la multiculturalità che è l'esperienza di una diversità sul piano
culturale e che si esprime in differenti usi e comportamenti di origine etica e religiosa; ed è
originata dalla convivenza talora forzata di individui che appartengono a comunità diverse
dalla comunità ospitante. All'interno della società ospitante si propongono di continuare a
vivere secondo i valori della loro società anche in contrasto coi principi di quella
ospitante(convivenza forzata)
Il multiculturalismo è uno strumento che permette la convivenza di più culture nelle attuali
società. Tra il 1990 e il 2010 l'UE ha attratto 28 milioni di immigrati che sono il triplo
rispetto agli 80.
Gli stranieri nell'UE sono il 10% della popolazione. La nostra società deve imporsi politiche
di cooperazione e allargamento per costruire una pacifica convivenza e tener conto della
disomogeneità, delle origini dei soggetti e rendere la convivenza pacifica.
La POLONIA
La Polonia fa parte degli stati che ha subito un cambiamento in quanto sono passati dal
sistema del Comunismo a quello Democratico (89). La Polonia è entrata nell'UE il primo
Maggio del 2004 assieme ad altri 4 paesi dell'Europa dell'Est. La nascita dell'UE ha
imposto agli neo-stati membri l'obbligo di adeguarsi a tutti gli atti e regolamenti
precedentemente imposti. Gli obiettivi dell'UE sono stabiliti nei trattati e sono raggiunti
dagli stati membri nel quadro organizzativo e giuridico dell'unione con il supporto della
commissione dell'UE, al fine di garantire il rispetto e l'attuazione di essi.
Si prevede che gli stati membri debbano partecipare attivamente nella creazione del
regime giuridico per controllarne la legittimità degli atti.
Dal 2004 è stata avviata una fase di accertamento di inadempimento degli obiettivi
comunitari imposti dai trattati dell'UE. Dal 2004 al 2017 sono stati riscontrati 73 casi di
inadempienza in Polonia. Le cause dell'inadempimento sono: mancata adozione entro il
termine di forniture necessarie per conformarsi alle direttive UE, recepimento incompleto
della direttiva, mancata informazione circa le disposizioni adottate, violazione del
regolamento UE, mancata rispetto delle disposizioni del Parlamento UE. Gli ambiti più
comuni della violazione sono stati: trasporti, tasse, energia, politiche sociali.
Di 71, solo 8 casi sono stati chiusi.
In Polonia vi è una pratica sbagliata in quanto bisogna adottare le misure per garantire
l'adempimento degli obbighi derivanti dall'UE in quanto la maggior parte dei reclami contro
la Polonia sono dovute alle difficoltà di mancata comprensione delle direttive.
Per quanto riguarda lo sfondo religioso è un paese profondamente cattolico (95%) mentre
in minoranza sono protestanti, ortodossi, e musulmani.
L'immigrazione non è presente in Polonia, usata solo come zona di transito, in quanto
vista come un paese povero.
All'interno della Costituzione polacca è sancita la libertà di religione e di coscienza.
La KAFALA
E' un istituto arabo appartenente al diritto musulmano e generalmente può essere
paragonata alla nostra adozione. Nei paesi arabi la religione musualmana non accetta
l'adozione, non prevede che all'interno di una famiglia vi siano delle stirpi di sangue
diverso.
Il diritto umano, la legge, ha fatto si che venisse istituito un istituto che si prendesse cura
dei bambini abbandonati la Kafala, tipica del Magreb. Il Kafil è colui che adotta e può
essere solo uno, o massimo due. Il Makful è il minore adottato. E' un istituto che si occupa
di bambini minorenni sotto i 18 anni di età. Il minore, dopoi 18 anni esce dalla famiglia di
adozione, e torna alle proprie origini o di rimanere con la famiglia. Il legame della khafala è
diverso da gentori e figli, in quanto il rapporto che si viene a creare è di aiuto reciproco,
affetto.
La Kafala non da cognome all'adottato, non cambia il suo status, non ha diritti di
successione, tutto ciò vale nel caso o meno l'adottore non includa il minore nella sua
eredità, ma il ruolo del minore è come quello di una badante a cui viene lasciata l'eredità.
Può nascere in 2 modi: in forma giudiziale, più diffiusa e autorizzata, viene assegnato
all'adottante tramite un provvedimento del giudice previa indagine, che dovrà soddisfare
dei requisiti (religione musulmana, coppia stabile, capaci di mantenere,educare ed istruire)
o in forma consensuale; accordo tra le due famiglie (parenti) nel caso in cui i genitori
venissero meno.
Rispetto di alcune caratteristiche riconosciute giuridicamente, quale il provvedimento di
omologazione, di controllo dell'istituto. Avviene anche nel nostro ordinamento nel caso
della separazione consensuale.
Non può essere ricondotta all'adozione perchè non si interrompe, l'adottato è visto come
membro della famiglia, acquisisce anche in cognome e i diritti successori.
La kafala diventa rilevante nel nostro ordinamento quando i flussi migratori richiedono al
nostro ordinamento un riconosciumento familiare, un visto per far entrare in Italia il minore.
Le 3 sentenze di ricorso per il visto del minore in questione, hanno portato alla sentenza
del 2008 la kafala viene riconosciuta in italia, in quanto è obbligo dello stato tutelare i
minori.
Affidamento, adozione e tutela del minore. Con i tre istituti, riconosciuti dalla legge, si può
avere il visto d'ingresso. Per cui la khafala non rientra nei metodi di entrata del minore in
Italia. Quando la cassazione ha riconosciuto la kafala in Italia ha ritenuto che tra due
interessi primari quello del minore fosse privilegiato.
Alla kafala sono stati assimilati alcuni casi di affidamento eterofamiliare (Scopo dell’Istituto
è quello di salvaguardare l’interesse del minore in caso di temporanee difficoltà familiari)
dopo le tre sentenze gemelle del 2008, che hanno riconosciuto la kafala come mezzo di
ricongiungimento familiare, ci sono diversi casi di riferimento. La Francia l'ha riconosciuta,
inizialmente non ha autorizzato il ricongiungimento familiare nel caso degli algerini, si
rischiava di far entrare il minore legamente attraverso un visto, ma il vero intento era di
ottenere l'adozione del minore in paesi in cui era legale (Europa)mentre in Algeria non era
legale l'adozione. Inizialmente ha negato e ha consigliato di ricorrere al metodo
dell'adozione internazionale. Successivamente la Cassazione in Italia si è epressa in
maniera negativa nel confronti della Kafala perchè il giudice ha intravisto una sorta di
escamotage per ottenere l'adozione di bambini il cui paese di origine la vietava. Possono
ricorrere anche i cittadini italiani musualmani, la giurisprudenza ha distinto la richiesta degli
italiani per cui vengono utilizzati metri di valutazione diversi da quella straniera. Ciascun
paese ha una diversa gestione della kafala.
In Tunisia: ha molti legami con la Francia, si è riconosciuta la kafala che prevede
l'affidamento di un minore a una coppia o a una struttura assistenziale che sia in grado di
mantenere ed educare il minore.
In Libia: ordinamento rigido. Sono più rigidi di controlli sugli adottanti. E' necessario che la
coppia o il singolo siano di religione musulmana, non abbiano più di 55 anni, siano cittadini
libici e siano stabili economicamente.
In Algeria: l'ordinamento è più morbido. I minori abbandonati possono essere mantenuti. E'
consentita sia la kafala contrattuale che giudiziale.
In Marocco: nel 2002 c'è stata una legge che regola la kafala che ha natura consensuale.
Attraverso un accordo tra le due parti. E' consentita la nascita di un rapporto di filiazione
ove vi sia la volontà da entrambe le parti. Consente cambio del cognome, acquisizione di
status di figlio ed erede.
In Egitto: non è previsto. Ma si usra badila ovvero una famiglia sostitutiva, più antico e
musualmano. Può prendersi cura del minore che ha superato 2 anni perchè ha bisogno di
essere allattato dalla mamma naturale. Se la mamma viene a mancare durante il parto
interverrà il giudice.