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Studio così
STUDIO COSÌ
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Questa guida è integrata da un DVD,
che contiene il libro digitale e tutte le risorse multimediali.
Nel caso non risultasse allegato richiedilo al tuo promotore editoriale. 4-5
I L D O C E N T E
GUID A P E R
STORIA
Pubblicazione fuori commercio
riservata ai Docenti
INDICE
STORIA
2 Studio così: il progetto del corso
4 Il progetto di Storia
4 Il testo base
7 Il laboratorio delle attività
7 L’atlante
8 Il libro digitale e il libro liquido
9 La classe capovolta
16 La classe capovolta in Studio così
17 Le risorse multimediali
18 La didattica inclusiva
19 La didattica inclusiva in Studio così
20 Metodologie inclusive: il cooperative learning
20 Un supporto dalla tecnologia
21 La didattica per competenze
34 La certificazione delle competenze in Studio così
36 Compito di realtà: Il compleanno di Amilcare Gisgo
39 Scheda per la valutazione dello studente
40 Il percorso di Storia
42 La metodologia
44 La programmazione didattica
46 Schede operative per la classe 4a
99 Classe 5a
100 La classe capovolta in Studio così
101 Le risorse multimediali
102 Compito di realtà: A scuola nell’antica Roma
105 Scheda per la valutazione dello studente
106 La programmazione didattica
108 Schede operative per la classe 5a
In ciascun volume:
• Classe capovolta • Ripasso facile
• Compito di realtà • Mappa per esporre
• Cittadinanza • Verifica delle competenze
Al termine di ogni volume si sviluppano le pagine di Laboratorio delle
attività, che racchiudono schede di esercizi e di approfondimento della
disciplina e mappe concettuali da completare.
Studio così...
Matematica
• I concetti-chiave presentati in con-
testi reali inducono gli alunni a com-
prendere come la matematica faccia
parte della vita quotidiana.
• Ogni argomento, partendo da una si-
tuazione di problem-solving vicina
all’esperienza del bambino, consente
agli alunni di costruire i concetti mate-
matici attraverso la formulazione di ipotesi, il ragionamento e la ricerca di soluzioni.
• Lungo il percorso un ampio apparato di esercizi, differenziati su tre livelli di difficoltà, consente
agli alunni di mettersi alla prova e consolidare le conoscenze acquisite.
Le pagine di CITTADINANZA E
COSTITUZIONE offrono spunti
per discutere e lavorare con tutta
la classe su temi di ieri e di oggi.
Per ogni argomento del testo base viene proposta una mappa
di sintesi che l’alunno dovrà completare.
L’atlante
Le risorse multimediali
Flip teaching Flip teaching è una metodologia didattica che sta prendendo cam-
po negli ultimi anni. Le classi coinvolte in questa metodologia, dette
flipped classroom, sono protagoniste di una inversione delle moda-
lità di insegnamento tradizionale in cui il docente è il dispensatore del
sapere e l’allievo recepisce, esercitandosi prevalentemente a casa.
Le attività avvengono in modalità blended e, di conseguenza, è fon-
damentale l’uso delle nuove tecnologie per fornire le adeguate risorse
agli allievi, anche al di fuori del contesto classe. Infatti, gli allievi hanno
a disposizione materiali didattici, che possono condividere, annotare,
modificare o addirittura creare in maniera collaborativa.
Si utilizza il termine “flip” in quanto viene ribaltata la modalità con cui
vengono proposti i contenuti e i tempi utili per l’apprendimento. In
una flipped classroom la responsabilità del processo di insegnamen-
to viene in un certo senso trasferita agli studenti, i quali possono con-
trollare l’accesso ai contenuti in modo diretto e avere a disposizione
i tempi necessari per l’apprendimento e la valutazione. L’insegnante
diventa quindi un supporto alla comprensione di quanto appreso a
mano a mano dagli allievi e dovrà impiegare il proprio tempo in que-
sto processo di passaggio dall’ampliamento delle conoscenze all’ac-
quisizione di capacità e competenze.
Che cos’è una Una flipped classroom è un modello pedagogico nel quale le classi-
flipped classroom che lezioni e l’assegnazione del lavoro da svolgere a casa vengono
capovolti.
L’insegnante assegna per casa ai propri studenti i materiali su un dato
argomento, prima di trattarlo in classe. In questo modo, poiché gli
studenti hanno già un’infarinatura dei contenuti da affrontare, si può
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Progetti collaborativi
Nel mondo del lavoro la collaborazione sta diventando sempre più
importante e ormai l’abilità di operare in team è sempre più richiesta.
L’aula flipped deve essere in grado di mettere gli studenti in un as-
setto collaborativo ai fini della risoluzione di un dato problema asse-
gnato loro e della sua futura condivisione. Tale approccio funziona
bene soprattutto quando si assegnano dei compiti di natura pratica,
in quanto si dà agli studenti la possibilità di imparare facendo in prima
persona e approfondendo quanto appreso in precedenza.
Gli insegnanti dovrebbero mirare a creare esperienze pratiche coin-
volgenti, atte ad approfondire le conoscenze dei loro studenti, offren-
do la possibilità di scegliere attività anche a rotazione o addirittura
coinvolgendoli nella progettazione insieme ai docenti.
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Apprendimento personalizzato
Naturalmente ogni studente ha il proprio metodo di apprendimento e
di studio. Grazie al modello di insegnamento capovolto i docenti pos-
sono realizzare attività didattiche personalizzate che tengano conto
delle esigenze degli studenti.
Guardando una classe capovolta si possono vedere alcuni studenti
che lavorano in gruppi su progetti concreti e altri studenti che realiz-
zano un documento.
Riflettere sul percorso di formazione
L’acquisizione da parte degli studenti di un pensiero critico è di fon-
damentale importanza. Per tale ragione è bene offrire agli studenti
diverse possibilità per riflettere sul loro apprendimento e per la com-
prensione dei concetti. Queste possibilità devono essere realizzate
mediante momenti di effettiva discussione in classe, moderata dal
docente. Tali discussioni possono essere sintetizzate in un diario di
bordo o in un blog di classe.
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2. Si può impiegare il tempo in aula a realizzare attività molto più utili
e accattivanti, piuttosto che star seduti ad ascoltare il docente che
presenta i contenuti.
3.
Gli studenti possono ottenere un maggiore supporto da parte
dell’insegnante durante le lezioni e l’insegnante potrà accostarsi
maggiormente ai diversi stili cognitivi degli alunni e potrà anche
realizzare alcune attività personalizzate.
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La classe capovolta
in Studio così
Per chi vuole sperimentare l’insegnamento capovolto, nelle RISORSE MULTIMEDIALI
proponiamo una serie di materiali che potranno essere visualizzati anche dagli studenti
nella versione ebook+ del volume e tramite la APP librARsi .
Gli studenti potranno così approcciarsi a una metodologia didattica innovativa senza i rischi
di una navigazione in Rete.
Di seguito forniamo un elenco di siti di approfondimento dei diversi contenuti delle flipped
classroom da visionare in classe con la LIM e con la supervisione dell’insegnante.
• La casa di Anna Frank ad Amsterdam, con il racconto della sua vita e alcuni video:
http://www.annefrank.org/it/Anne-Frank/Lintera-storiain-versione-abbreviata/
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CLASSE CAPOVOLTA
p. 77 • Il Giorno della memoria
p. 16 • Sumeri
p. 28 • Babilonesi
p. 35 • Assiri
p. 44 • Egizi
LINEE DEL TEMPO
p. 62 • Civiltà dell’Indo
p. 64 • Civiltà della Cina
p. 72 • Ebrei
p. 82 • Fenici
p. 92 • Cretesi
p. 98 • Micenei
p. 22 • I Sumeri
p. 30 • Riti babilonesi
p. 38 • Gli Assiri
ESERCIZI INTERATTIVI p. 47 • I templi di Abu Simbel
p. 49 • Una società piramidale
p. 54 • Lo scriba
p. 87 • L’alfabeto fenicio
p. 95 • I Cretesi
p. 100 • La città di Micene
VIDEOAPPROFONDIMENTI
p. 57 • La donna nell’antico Egitto
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BES L’espressione BES è entrata nel lessico della scuola italiana con una
Bisogni Educativi Direttiva Ministeriale del 27/12/2012, nella quale viene fatta la propo-
Speciali sta di come classificare gli studenti con Bisogni Educativi Speciali
(Special Educational Needs); l’espressione include “qualsiasi difficoltà
evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito edu-
cativo e/o di apprendimento dovuta all’interazione dei vari fattori di
salute, secondo il modello ICF (Classificazione Internazionale di Fun-
zionamento, Disabilità e Salute) dell’Organizzazione Mondiale della Sa-
nità e che necessita di un’educazione speciale e individualizzata.”
Al di là dei piani personalizzati da formulare ove richiesti in seguito a
una certificazione precisa, sembra quindi sempre più opportuno che
tutto il team docente lavori unitamente per trovare strategie di inse-
gnamento che coprano tutto, o almeno in gran parte, l’arco degli stili
cognitivi. Devono quindi essere predisposti materiali e modalità fina-
lizzati al coinvolgimento degli alunni, che sappiano anche stimolare
la loro curiosità.
Solo in questo contesto sarà successivamente fruttuoso fornire
strumenti compensativi o dispensativi, a seconda dei problemi in-
dividuali. Per realizzare un ambito di lavoro stimolante, ogni lezione
dovrebbe utilizzare strumenti diversi dalla semplice verbalizzazione.
Una didattica inclusiva vuol dire in primo luogo una didattica ca-
pace di agganciare l’attenzione di tutti, ma che successivamente si
preoccupa di enucleare i concetti base sui quali anche gli studenti
in difficoltà devono raggiungere una conoscenza adeguata, natural-
mente sempre in relazione al loro punto di partenza e al loro tipo di
evoluzione cognitiva.
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Il coinvolgimento Nel testo base sono presenti spesso dei riferimenti all’esperienza
diretto quotidiana, con cui si possono sollecitare le opinioni di ogni alunno,
mettendolo al centro dell’attenzione: facendolo sentire importante, si
stimola la sua autostima.
Per questo è opportuno creare un ambiente classe in cui ci sia rispet-
to reciproco, in cui tutti sappiano di poter essere ascoltati e valorizzati
ogni volta che se ne presenterà l’occasione.
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Metodologie inclusive:
il cooperative learning
La CLASSE Le proposte di Classe capovolta e il Compito di realtà si prestano
CAPOVOLTA al lavoro di gruppo e quindi alla messa in pratica del cooperative
e il COMPITO learning. Queste pagine richiedono agli alunni, infatti, di interagire con
DI REALTÀ il testo e con gli strumenti a disposizione (grafici, tabelle, documenti...),
di porre in relazione conoscenze e abilità, di abituarsi all’organizzazio-
ne reticolare delle informazioni e alla collaborazione con i compagni.
Lo scambio e l’utilizzo di abilità differenti vanno insegnati e sempre
seguiti, magari proponendo all’inizio delle consegne precise (discus-
se anche con gli alunni): chi legge, chi prende appunti, chi coordina,
quando ci si confronta, in che modo si arriva a conclusioni comuni.
Il cooperative learning, prevedendo uno scambio tra pari e una messa in
comune di abilità e competenze individuali, dà buoni risultati anche dal
punto di vista dello sviluppo della personalità e del rispetto reciproco.
Questo tipo di lavoro permette di osservare le dinamiche relazio-
nali tra gli alunni, l’emergere di alcune personalità, i comportamenti di
esclusione sui quali occorre lavorare con tutto il corpo docente.
Nel gruppo classe emergono infatti le individualità e le tendenze ad
assumere ruoli (capo, gregario, escluso) che vanno seguite attraverso
un lungo lavoro di osservazione, discussione ed eventuali cambia-
menti all’interno dei gruppi.
È sempre opportuno esplicitare che il gruppo è il vero responsabile
del lavoro prodotto e che quindi tutti devono contribuirvi.
In effetti, quando il gruppo arriva a realizzare un vero scambio tra pari,
risulta di grande aiuto ai ragazzi in difficoltà, che in questo contesto
possono esprimere le loro idee senza penalizzazione di sorta. Il lavoro
di gruppo migliora i rapporti interpersonali all’interno della classe.
Introduzione Nel 2012 le Indicazioni Ministeriali, dopo un lungo “iter” legislativo che
ha portato l’Italia ad allineare gli orizzonti culturali e scolastici della
scuola italiana a quelli proposti dal Parlamento Europeo, hanno intro-
dotto il nuovo modello della didattica per competenze.
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Competenze Le competenze chiave sono quelle che consentono la realizzazione e lo sviluppo personali, la
chiave di cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
cittadinanza Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
Procedura di formale riconoscimento, da parte di un ente titolato, in base alle norme ge-
nerali, ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard minimi fissati dalla legislazione
Certificazione vigente, delle competenze acquisite dalla persona in contesti formali, anche in caso di in-
delle terruzione del percorso formativo, o di quelle validate acquisite in contesti non formali e
competenze informali. La procedura di certificazione delle competenze si conclude con il rilascio di un
certificato conforme agli standard minimi fissati dalla legislazione vigente.
Fonte: DLgs 13/13, art. 2, c. 1, DLgs 62/2017, DM 742/2017
La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella
sua dimensione sia individuale sia collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni
scolastiche. Ogni alunno ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva […]. La valuta-
zione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico
complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraver-
so l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovaluta-
zione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.
Valutazione Fonte: Dpr 122/09, art. 1, cc. 2-3
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I presupposti Ai sensi della normativa, in particolare del DLgs n. 62/2017, “gli inse-
della certificazione gnanti sono chiamati a valutare gli apprendimenti, in termini di cono-
scenze e abilità, il comportamento e a certificare le competen-
ze. L’operazione di certificazione, in quanto per sua natura terminale,
presuppone il possesso di una serie di informazioni da cui far discen-
dere l’apprezzamento e l’attribuzione del livello raggiunto. Si tratta di
accertare, come già detto, se l’alunno sappia utilizzare le conoscenze
e le abilità acquisite nelle diverse discipline (gli apprendimenti) per
risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, mostrando un
certo grado di autonomia e responsabilità nello svolgimento del
compito. Tale capacità non può prescindere dalla verifica e valutazio-
ne dell’avvicinamento dell’alunno ai traguardi per lo sviluppo delle
competenze, previsti per le singole discipline dalle Indicazioni. [...]”
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Compiti di realtà e progetti, però, hanno dei limiti, in quanto per il loro
tramite noi possiamo cogliere la manifestazione esterna della com-
petenza, ossia la capacità dell’allievo di portare a termine il compito
assegnato con la presentazione del prodotto finale, ma veniamo a
ignorare tutto il processo che compie l’alunno per arrivare a dare pro-
va della sua competenza. Per questi motivi, per verificare il possesso
di una competenza è necessario fare ricorso anche a osservazioni
sistematiche che permettano agli insegnanti di rilevare il processo,
ossia le operazioni che compie l’alunno per interpretare correttamen-
te il compito, per coordinare conoscenze e abilità già possedute, per
ricercarne altre, qualora necessarie, e per valorizzare risorse esterne
(libri, tecnologie, sussidi vari) e interne (impegno, determinazione, col-
laborazioni dell’insegnante e dei compagni).
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emozioni o gli stati affettivi provati. Questo mondo interiore può es-
sere esplicitato dall’alunno mediante la narrazione del percorso co-
gnitivo compiuto. Si tratta di far raccontare allo stesso alunno quali
sono stati gli aspetti più interessanti per lui e perché, quali sono state
le difficoltà che ha incontrato e in che modo le abbia superate, fargli
descrivere la successione delle operazioni compiute evidenziando gli
errori più frequenti e i possibili miglioramenti e, infine, far esprime-
re l’autovalutazione non solo del prodotto, ma anche del processo
produttivo adottato.
La valutazione attraverso la narrazione assume una funzione riflessiva
e metacognitiva nel senso che guida il soggetto ad assumere la con-
sapevolezza di come avviene l’apprendimento.
Una volta compiute nel corso degli anni le operazioni di valutazione
delle competenze con gli strumenti indicati, al termine del percorso
di studio – primario e secondario di primo grado – si potrà procedere
alla loro certificazione mediante gli appositi modelli ministeriali.”
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La certificazione
delle competenze in Studio così
Nei volumi Per offrire la possibilità di lavorare sull’acquisizione delle competen-
del corso ze chiave e permettere la valutazione in vista della certificazione da
rilasciare agli studenti, ciascun volume del corso al termine del testo
base presenta un compito di realtà.
titolo
autobiografia cognitiva
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Fase 1
Si chiede di preparare un biglietto di invito alla festa: gli alunni dovran-
no progettarne uno tenendo conto delle caratteristiche dell’oggetto e
riflettendo sulle conoscenze storiche legate al luogo e al tempo.
Fase 2
Prevede la scelta dei prodotti da acquistare per poter realizzare il
pranzo della festa. Dal menù già predisposto gli alunni dovranno sta-
bilire quali cibi comprare e prevederne la quantità.
Fase 3
Pone l’attenzione sulla provenienza dei prodotti attraverso un’attività
su una carta geostorica, per arrivare a fare un confronto con il pre-
sente osservando i comportamenti del consumatore intelligente.
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Fase 5
Mette in atto delle abilità artistiche: richiede, infatti, la preparazione
di un oggetto da lasciare agli ospiti come ricordo della giornata.
Autovalutazione
La rubrica di autovalutazione finale, per far riflettere lo studente sul
lavoro fatto, è un esempio di autobiografia cognitiva che potrà es-
sere utilizzata per cogliere e valutare altri importanti aspetti: il senso
attribuito dall’alunno al proprio lavoro; le intenzioni che lo hanno gui-
dato nello svolgere l’attività, le emozioni o gli stati affettivi provati.
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Strumenti concettuali
• Usare il sistema di misura occidentale del tempo storico (avanti
Cristo-dopo Cristo) e comprendere i sistemi di misura del tempo
storico di altre civiltà.
• Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate, met-
tendo in rilievo le relazioni fra gli elementi caratterizzanti.
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Analisi del contesto L’analisi del contesto storico-geografico è la fase iniziale di cono-
storico-geografico scenza del tempo e dello spazio in cui si sono susseguiti i fatti che
caratterizzano un particolare periodo storico. L’insegnante guida gli
alunni all’utilizzo della linea del tempo e delle carte geostoriche, per
individuare i fatti e porli in successione, concentrando l’attenzione sui
cambiamenti e sulle cause degli stessi.
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Operatività Viene costantemente messa in atto attraverso attività sul testo, sulle
carte e sulle linee del tempo. Gli alunni saranno stimolati all’osser-
vazione delle fonti di vario tipo con esercitazioni presenti sia nelle
pagine del testo sia nel Laboratorio delle attività.
Recupero La verifica non deve riguardare solo l’operato degli alunni, ma deve
tramutarsi in una forma di autovalutazione da parte del docente
dell’attività svolta; in tal modo si potranno approntare percorsi di
recupero per gli alunni che ne avranno necessità (in piccoli gruppi
o a coppie, utilizzando anche le risorse multimediali presenti nel
pacchetto).
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Traguardi
Competenze Abilità Contenuti
di competenza
• L’alunno si orienta • L’alunno riconosce • Riconoscere le tracce • Gli specialisti coinvolti
nello spazio e nel elementi significativi del passato sul territorio nell’indagine storica.
tempo; osserva, del passato del suo come fonti storiche.
• I diversi tipi di fonte storica.
descrive e attribuisce ambiente di vita.
• Saper leggere
significato ad ambienti, • Documenti scritti
• Riconosce ed esplora e interpretare fonti
fatti, fenomeni e iconografici relativi
in modo via via più iconografiche, materiali,
e produzioni artistiche. alle civiltà studiate.
approfondito le tracce scritte relative alle civiltà
• Possiede un patrimonio storiche presenti nel studiate.
di conoscenze territorio e comprende
• Collegare le tracce del
e nozioni di base l’importanza del
passato percepibili nel
ed è allo stesso patrimonio artistico
presente (territorio,
tempo capace e culturale.
musei, documentazione)
di ricercare
• Comprende i testi alle conoscenze storiche
e di procurarsi nuove
storici proposti via via acquisite.
informazioni.
e sa individuarne
• Ricavare e produrre
• Utilizza gli strumenti le caratteristiche.
informazioni da testi
di conoscenza per
di genere diverso.
comprendere se stesso
e gli altri, per
riconoscere le diverse • Usa la linea del tempo • Saper leggere una carta • Le carte geostoriche.
identità, le tradizioni per organizzare storico-geografica
• Localizzazione sulla carta
culturali e religiose, informazioni, relativa alle civiltà
geostorica delle diverse
in un’ottica di dialogo conoscenze, periodi e studiate.
civiltà.
e rispetto reciproco. individuare successioni,
• Saper leggere
contemporaneità, • Caratteristiche geografiche
e utilizzare la linea
durate, periodizzazioni. delle civiltà fluviali.
del tempo; in particolare
• Usa carte geostoriche, orientarsi con il sistema • Caratteristiche geografiche
anche con l’ausilio di misura occidentale del Mediterraneo orientale.
di strumenti del tempo storico.
• La linea del tempo.
informatici.
• Saper organizzare
• La successione e la
le informazioni
durata nel tempo
e le conoscenze,
delle civiltà fluviali.
individuando
le periodizzazioni. • Le relazioni temporali fra
le diverse civiltà fluviali, in
• Utilizzare cronologie
base alla successione e alla
e carte storico-
contemporaneità.
geografiche per
rappresentare • La cronologia delle civiltà
le conoscenze. del Mediterraneo orientale.
• Le relazioni temporali tra le
civiltà del Mediterraneo e
le civiltà fluviali.
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1 Ecco gli studiosi che fanno parte della squadra: prova a collegare il loro
nome con il compito che svolgono.
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..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
3 Con una freccia inserisci sulla linea del tempo le date elencate.
70 d.C. • 30 a.C. • 120 a.C. • 190 d.C. • 150 a.C. • 190 a.C. • 160 d.C.
200 a.C. 150 a.C. 100 a.C. 50 a.C. Nascita 50 d.C. 100 d.C. 150 d.C. 200 d.C.
di Cristo
Contare i secoli
Gli storici misurano il passare del tempo contando gli anni e usano queste parole:
I numeri romani
I = primo VIII = ottavo XV = quindicesimo
II = secondo IX = nono XVI = sedicesimo
III = terzo X = decimo XVII = diciassettesimo
IV = quarto XI = undicesimo XVIII = diciottesimo
V = quinto XII = dodicesimo XIX = diciannovesimo
VI = sesto XIII = tredicesimo XX = ventesimo
VII = settimo XIV = quattordicesimo XXI = ventunesimo
Nascita 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1900 2000 2100
di Cristo d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C.
Il periodo che va dall’anno 1 d.C. all’anno 100 d.C. è il primo secolo dopo Cristo
e si scrive così: I secolo d.C.
Il periodo che va dal 101 d.C. al 200 d.C. è il secondo secolo dopo Cristo, II secolo d.C.,
e così via.
2 Colora con la stessa tinta ogni secolo sulla linea del tempo e il quadratino
del numero romano corrispondente. Segui l’esempio.
Infine, cerchia sulla linea del tempo il secolo in cui ci troviamo.
Le misure di tempo
1 Trasforma i seguenti periodi di tempo secondo
le unità di misura indicate.
2 millenni = .......................................... secoli = .......................................... anni
3 millenni e mezzo = ...................................... secoli = ..................................... anni
4 secoli = .......................................... anni = .......................................... mesi
2 secoli e mezzo = ......................................... anni = ......................................... mesi
60 mesi = .......................................... anni
2 400 mesi = .......................................... anni = .......................................... secoli
ad anno 101 a.C. ecc. VII secolo a.C.: dal ......................................... al ...............................................
reperto
testimonianza
documento scritto
immagine
3 Con una freccia inserisci le date sulla linea del tempo; poi trascrivile
in ordine: parti da quella più lontana nel tempo fino a quella più vicina.
230 d.C. • 570 d.C. • 730 a.C. • 900 a.C. • 30 a.C. • 1400 a.C. • 60 d.C. • 110 a.C.
1500 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 Nascita 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. di d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C. d.C.
Cristo
................................................................................................................................................................................................................................
I fiumi e le civiltà
1 Colora sulla carta con quattro colori diversi le aree di insediamento
delle civiltà indicate nella legenda. Poi, completa la legenda con i colori
che hai scelto per ciascuna civiltà.
Legenda
civiltà della Mesopotamia
civiltà degli Egizi
civiltà dell’Indo
civiltà della Cina
Il Neolitico
1 Cerchia gli elementi caratteristici del Neolitico.
Nel corso del Neolitico l’uomo perfezionò le sue abilità tecniche, grazie alle quali realizzò
strumenti sempre più raffinati e differenziati.
Ma, fatto più importante, in questo periodo l’uomo imparò a coltivare la terra,
diventando sedentario: nacquero i primi villaggi, dove si svolgevano numerose attività.
Imparò inoltre ad addomesticare gli animali, a tessere e perfino a utilizzare le prime
forme di scrittura.
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Abili ingegneri
1 Rintraccia nel disegno gli elementi elencati e collegali a esso utilizzando
delle frecce.
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La ziggurat
1 Osserva l’immagine e leggi il testo, poi rispondi alle domande.
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3 Quali informazioni hai ricavato dalle immagini? Indica con una ✘ quelle
che ti sembrano adatte tra le seguenti:
Gli uomini non erano tutti uguali e liberi.
I Sumeri si dedicavano solo alla caccia.
Si tenevano banchetti in onore del re.
I Sumeri si dedicavano all’allevamento.
I Sumeri conoscevano gli strumenti a corda.
I Sumeri non conoscevano la musica.
La scrittura cuneiforme
1 Leggi il testo.
Per decifrare la scrittura cuneiforme elaborata dagli antichi Sumeri ci vollero oltre quattro
cento anni di studi e ricerche.
Quattrocento anni fa, lo studioso italiano Della Valle capì che la scrittura andava letta da
sinistra a destra, seguendo la direzione dei cunei.
Cento anni dopo, il maestro danese Niebuhr impiegò trent’anni per riuscire a decifrare le
prime quattro lettere: la D, la A, la R e il suono S’ (quello della parola “sci”).
E vent’anni ancora passarono prima che un ufficiale inglese, Henry Rawlinson, contempo
raneamente ad altri appassionati studiosi, scoprisse alcuni elementi importanti per com
prendere la scrittura cuneiforme e la lingua dei Sumeri.
Solo grazie allo sforzo appassionato di alcuni geniali studiosi oggi possiamo leggere i docu
menti sumeri e... provare a scrivere in alfabeto cuneiforme!
I numeri sumeri
La scrittura cuneiforme comprendeva non solo lettere, ma anche numeri.
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La scuola
Questo antico documento scritto, tradotto in italiano dall’antico sumero, risale
al 2000 a.C. e ti fa capire com’era la scuola quattromila anni fa.
In questo testo un ricco sumero rimprovera suo figlio, che non è andato a scuola.
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• Grazie alla ruota, i Sumeri costruirono altri due oggetti innovativi: quali? Per che cosa
erano utilizzati?
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I Sumeri
1 Completa il testo.
La schiavitù
1 Leggi questi articoli tratti dalla legge scritta
nel Codice di Hammurabi e ricava informazioni
sulla schiavitù presso i Babilonesi.
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La società babilonese
1 Leggi questi articoli tratti dalla legge scritta nel Codice di Hammurabi e ricava
informazioni sull’organizzazione sociale e sul modo di pensare dei Babilonesi.
Art. 1 Qualora qualcuno accusi un altro, ma non possa provare l’accusa, allora quello che
ha accusato sia messo a morte.
Art. 195 Qualora un figlio colpisca suo padre, gli siano troncate le mani.
Art. 196 Qualora un libero cavi un occhio a un altro libero, gli sia cavato un occhio.
Art. 197 Qualora un libero rompa un osso a un altro libero, gli sia rotto un osso.
Art. 198 Qualora cavi l’occhio di un semilibero, o rompa l’osso di un semilibero, pagherà
una mina d’oro.
Art. 199 Qualora cavi l’occhio dello schiavo di un uomo, o rompa l’osso dello schiavo di un
uomo, pagherà metà del valore di esso.
Art. 200 Qualora un uomo rompa un dente a un suo pari, gli sia rotto un dente.
3 Confronta gli articoli del Codice di Hammurabi che hai appena letto con
alcuni articoli della Costituzione Italiana, poi rispondi alle domande.
Art. 13 La libertà personale è inviolabile. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone
comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
Art. 27 Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devo-
no tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte.
Gli Ittiti
1 Leggi il testo sul popolo degli Ittiti.
Gli Ittiti erano originari delle steppe dell’Asia Centrale. Intorno al 2300 a.C. si stabilirono
in Anatolia, l’attuale Turchia, in un territorio montuoso, ricco di legname e di minerali, ma
poco adatto all’agricoltura.
Gli Ittiti diventarono abili nella lavorazione dei metalli
e furono i primi a utilizzare il ferro per la produzio-
ne di utensili e armi. Le loro spade erano molto
più resistenti di quelle in bronzo dei nemici, e
questo rendeva più forte il loro esercito.
Gli Ittiti sapevano addomesticare il cavallo e lo
utilizzavano in battaglia per trainare i carri da
guerra. Questi carri erano veloci, poiché erano do-
tati di ruote con i raggi, che li rendevano leggeri e ma-
neggevoli. I nemici, invece, avevano carri lenti e pesanti,
con ruote piene e trainati da asini o buoi.
Queste innovazioni resero l’esercito ittita invincibile. Grazie
alla loro superiorità in guerra, riuscirono a sconfiggere i popo-
li vicini e a creare un impero che comprendeva l’Anatolia e la
Siria, con capitale Hattusa.
Intorno al 1600 a.C. conquistarono anche parte della Meso-
potamia e la città di Babilonia. Verso il 1200 a.C. l’impero
ittita fu invaso e distrutto da altre popolazioni provenienti
dal Mar Mediterraneo.
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Gli Assiri
1 Collega le date agli eventi.
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I popoli mesopotamici
La Mesopotamia era una terra così fertile che fu contesa da molti popoli diversi. Babilonesi,
Ittiti e Assiri, nel corso dei secoli, migrarono in Mesopotamia dalle terre circostanti, si con-
quistarono a vicenda e crearono dei grandi regni con importanti città. Ciascuno di questi
popoli portò in Mesopotamia tecniche e conoscenze, che furono poi apprese anche dagli
altri popoli.
2 Completa la mappa con le parole date, poi utilizzala per esporre l’argomento.
• Perché gli Egizi, secondo Erodoto, non dovevano vangare e faticare nei campi per
preparare il terreno alla semina? ........................................................................................................................................
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2 Leggi questo antico testo scritto nel secondo millennio a.C., poi rispondi
alle domande sul quaderno.
Sii scriba: ti salva dalla fatica e ti protegge da ogni tipo di lavoro. Ti preserva dal portar la
zappa, e tu non porti un cesto. Ti preserva dal manovrare un remo, e ti preserva dai tor-
menti, perché tu non sei sotto numerosi padroni e numerosi superiori. Ma lo scriba, egli è
alla testa di ogni tipo di lavoro in questo mondo.
• Sottolinea le colpe ancora oggi condannate dalla tua religione o dal senso morale.
• Considera le colpe che non hai sottolineato: le hai comprese tutte? Discuti quelle che
non hai capito insieme con i tuoi compagni e con l’insegnante.
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• Quanto tempo impiegarono gli Egizi per costruire questa strada? .......................................................
• Chi era incaricato di costruire le piramidi? .................................................................................................................
• Quanto tempo durava un turno di lavoro? ................................................................................................................
• Quanto durò la costruzione della piramide di Cheope? .................................................................................
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Gli Egizi
1 Rispondi alle domande.
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• Che cosa facevano gli Egizi per usare al meglio le acque del fiume?
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• E l’Alto Egitto?
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La città di Mohenjo-Daro
1 Osserva i resti della città di Mohenjo-Daro.
La civiltà dell’Indo
1 Rispondi alle domande sul quaderno.
2 Che cosa aveva in comune la civiltà dell’Indo con le altre civiltà fluviali che
hai studiato? Indica con una ✘ le risposte corrette.
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La scrittura hindi
1 Leggi il testo.
L’antica civiltà dell’Indo aveva elaborato una propria scrittura, che non è mai stata
decifrata.
Oggi, nelle terre dove un tempo fioriva la civiltà dell’Indo vi sono diverse lingue
e diversi sistemi di scrittura: le più diffuse sono l’Hindi, in India, e l’Urdu, in Pakistan.
L’Hindi si basa sull’antica scrittura Brahmi ed è di tipo sillabico: ci sono 14 vocali iniziali e
34 consonanti, che si scrivono in modo diverso a seconda della vocale che segue.
Ci sono diversi alfabeti per scrivere la lingua Hindi; il più diffuso si chiama “devanagari”.
Per imparare a scrivere in Hindi, ascoltando la pronuncia e con giochi interattivi,
c’è il sito Internet: http://www.avashy.com/hindiscripttutor.htm
I numeri urdu
L’Urdu è parlato da 80 milioni di persone in Pakistan. È un linguaggio indo-europeo molto
simile all’Hindi, da cui si differenzia soprattutto per la scrittura. Infatti, mentre l’Hindi usa
la scrittura devanagari, l’Urdu si scrive come un alfabeto arabo e si legge e si scrive da
destra a sinistra.
Gli Arii
1 Leggi il testo sul popolo degli Arii.
Nel 1500 a.C. il popolo degli Arii, proveniente dalle steppe dell’Asia, pose fine alla civiltà
dell’Indo e ne distrusse le città.
In seguito gli Arii si spostarono nella pianura del Gange
e fondarono tanti piccoli regni indipendenti.
La società degli Arii era organizzata in classi sociali chiamate caste.
• La prima casta era quella dei sacerdoti, che celebravano
i riti religiosi e si occupavano dell’istruzione dei giovani.
• La seconda casta era quella dei guerrieri e dei nobili:
erano i capi dell’esercito, nominavano il re, e potevano
sostituirlo se non si comportava con saggezza.
• La terza casta era quella degli artigiani e dei commercianti.
• La quarta casta era quella dei contadini e dei servitori.
• Al livello più basso della scala sociale c’erano i pària,
che svolgevano i lavori più umili e degradanti. I pària erano
detti “intoccabili” perché chi li sfiorava doveva subito
purificarsi.
Il sistema delle caste era molto rigido, in nessun modo
si poteva lasciare la propria casta, né era possibile sposare
chi apparteneva a una casta diversa.
La civiltà cinese
1 Completa il testo con le parole adatte.
La civiltà cinese si sviluppò quattromila anni fa nelle regioni bagnate dal Fiume
................................................................ e dal Fiume ................................................................ .
Per gestire le piene dei fiumi, gli antichi Cinesi scavavano
................................................................ e costruivano ................................................................ .
Coltivavano soprattutto ............................................................ e ......................................................... .
Con la ................................................................ producevano preziosi tessuti morbidi,
leggeri e lucenti.
In Cina ci furono diversi regni che si combatterono tra loro fino al 221 a.C.,
quando l’imperatore ................................................................ formò un unico grande impero.
2 Per molti secoli i Cinesi furono gli unici produttori di seta al mondo.
Leggi questo breve testo e completalo con le parole adatte.
La carta
1 Leggi il testo e sottolinea le informazioni più importanti.
Per proteggere le foreste dalla distruzione, gli uomini hanno imparato a produrre carta a
partire da carta già utilizzata: si chiama carta riciclata.
2 Ora prova a produrre della carta insieme ai tuoi compagni e con l’aiuto
di un adulto, utilizzando carta già usata.
La scrittura cinese
1 Leggi il testo.
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Mito cinese
All’inizio dei tempi c’era solo il caos, contenuto in un grande uovo. All’interno dell’uovo co-
smico si formò e cominciò a crescere un essere gigantesco: Panku. Un giorno Panku decise
di creare il mondo e ruppe il guscio dell’uovo; le parti più pesanti del contenuto andarono
verso il basso e formarono la Terra, mentre le parti più leggere andarono verso l’alto e for-
marono il cielo.
Panku, per evitare che le due parti si riunissero, le tenne separate per molto tempo, schiac-
ciando la Terra con i piedi e spingendo il cielo verso l’alto con la testa. In questo modo il
cielo e la terra si allontanarono sempre più l’uno dall’altra.
Panku, terminato il suo compito, morì e il suo respiro si trasformò in vento, la sua voce in
tuono, i suoi occhi diventarono il Sole e la Luna, i suoi ca-
pelli diventarono stelle e pianeti, i suoi arti diventa-
rono montagne, la sua carne diventò terra e le sue
lacrime diventarono l’acqua del mare e dei fiumi.
Ecco come Panku creò il mondo.
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2 Scrivi vicino a ogni immagine a quale civiltà si riferisce e di che cosa si tratta.
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I Dieci Comandamenti
Secondo la Bibbia, il libro sacro degli Ebrei, Dio diede a Mosè, durante il viaggio
dall’Egitto alla Palestina, le Tavole della Legge con scritti i Dieci Comandamenti.
Questo importante documento racchiude i valori fondamentali per il popolo ebraico
di quel tempo, e fornisce anche alcune informazioni sulla società degli antichi Ebrei.
[2] Io sono il Signore, tuo Dio, che ti fece uscire dalla terra d’Egitto, dalla casa degli schiavi.
[3] Non avrai altro Dio all’infuori di me.
[4] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù
sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
[5] Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un
Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione,
per coloro che mi odiano,
[6] ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osser-
vano i miei comandamenti.
[7] Non pronunzierai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà
impunito chi pronuncia il suo nome invano.
[8] Ricordati del giorno di sabato per santificarlo:
[9] sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro;
[10] ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro,
né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né
il forestiero che dimora presso di te.
[11] …
[12] Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il
Signore, tuo Dio.
[13] Non uccidere.
[14] Non commettere adulterio.
[15] Non rubare.
[16] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
[17] Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo,
né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appar-
tenga al tuo prossimo.
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Gli Egizi adorano molte divinità e molti animali; gli Ebrei invece adorano un solo Dio, e solo
con la mente… Perciò nelle loro città e nei loro templi non si vedono statue e non onorano
con statue né re né principi.
La maggior parte della popolazione abita in villaggi; poche, infatti, sono le città. Capitale
è Gerusalemme, con tre cerchia di mura: dopo la seconda cerchia si trova la reggia e nella
parte più interna vi è un tempio di una ricchezza infinita, al quale soltanto gli Ebrei si acco-
stano e dove solo i sacerdoti hanno la possibilità di entrare.
Il Tempio di Salomone
Nella Bibbia, il Primo Libro dei Re racconta la costruzione del Tempio di Salomone
a Gerusalemme, di cui vedi qui sotto una ricostruzione. In questo documento si nomina
il re Hiram, re della città fenicia di Tiro. I Fenici erano un popolo di commercianti
e navigatori che viveva vicino alla Palestina, nell’attuale Libano.
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Saul riunì gli Ebrei, conquistò tutta la Palestina e fondò il Regno di Israele.
Nel 1700 a.C. una grave carestia spinse gli Ebrei a emigrare in Egitto.
Guidati da Mosè, gli Ebrei lasciarono l’Egitto e ritornarono
in Palestina intorno al 1200 a.C.
Il Regno di Israele fu diviso in due parti.
Abramo condusse gli Ebrei da Harran in Palestina.
Il faraone Ramses II rese schiavi gli Ebrei per la loro religione.
I Romani conquistarono la Palestina, distrussero il Tempio
di Gerusalemme e costrinsero gli Ebrei alla diaspora.
Nel 539 a.C. gli Ebrei riconquistarono la libertà e ritornarono in Palestina.
Salomone fece costruire un grande tempio.
I Babilonesi resero schiavi gli Ebrei e li deportarono a Babilonia nel 586 a.C.
Gli Ebrei
1 Completa le descrizioni, poi collegale al personaggio corrispondente.
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I Fenici e il commercio
1 Leggi il testo tratto dalla Bibbia sui commerci marittimi dei Fenici,
poi completa la tabella.
Regioni Prodotti
Spagna ..................................................................................................................................................................
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Schiavi, ..............................................................................................................................................
....................................................
Rodi ..................................................................................................................................................................
ci giorni
Dopo circa die
liquido
di bollitura, il e tirati fuori
omincia a Una volta presi
della caldaia c olluschi
rima chiaro, dall’acqua, i m
tingersi, dapp ti dal guscio,
scuro. vengono libera
poi sempre più sp a rs i d i sa le , poi messi a
c o ,
aso di piombo
bollire in un v
lento.
a fuoco molto
I molluschi da
i quali si Immergendov
ricava la porpo i della lana
ra vengono grezza, si fa la
pescati con pic prova del colo
cole reti dopo un bagn re;
gettate sul fon o di cinque
do del mare. ore si toglie la
A esse si attac lana e la si fa
cano come asciugare. Poi
esca delle con eventualmente
chiglie dette la si immerge
“nicchi”. di n
renderla più sc uovo per
ura.
L’alfabeto fenicio
1 Osserva l’immagine
che ti mostra un particolare
di un’iscrizione fenicia incisa
sul sarcofago di un re.
Poi leggi i documenti.
I Fenici che giunsero in Grecia [....] introdussero anche fra i Greci [....] l’alfabeto,
che fino ad allora, ritengo, era ignoto ai Greci.
Erodoto
3 Osserva i segni
dell’alfabeto fenicio
e usali per comporre
alcune parole.
Poi fai indovinare a un
tuo compagno che cosa
hai scritto.
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La scoperta di Cnosso
1 Leggi il testo sugli scavi effettuati a Cnosso dall’archeologo Arthur Evans.
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Teseo e Arianna
1 Il testo seguente racconta ciò che accadde a Teseo e Arianna dopo l’uccisione
del Minotauro.
Teseo uccise il Minotauro; poi, guidato dal filo di Arianna, uscì trion-
fante dal labirinto. Pochi giorni dopo si imbarcò sulla sua nave
con i sette giovinetti e le sette fanciulle che aveva salvato, per
tornare ad Atene. Con Teseo partì anche Arianna, che il re
Minosse gli aveva dato in sposa.
Durante il viaggio la nave si fermò presso l’isola di Nas-
so e Teseo e Arianna sbarcarono per trascorrere la notte
sull’isola.
Il giorno dopo all’alba Arianna si svegliò e non trovò
Teseo accanto a sé; lo chiamò a gran voce, corse verso
la spiaggia e, piena di angoscia, si arrampicò su una rupe
a picco sul mare. Da lì vide la nave di Teseo ormai lontana,
che navigava veloce con tutte le vele nere spiegate. Arianna
capì di essere stata abbandonata e pianse. La fanciulla, però,
non rimase sola a lungo: in suo soccorso giunse il dio Dioni-
so, che la confortò e decise di sposarla.
Teseo proseguì il suo viaggio verso Atene, ma fu duramente
punito per il suo comportamento: infatti dimenticò la pro-
messa fatta a suo padre di alzare le vele bianche per an-
nunciare da lontano il suo successo. Il padre di Teseo, il re
Egeo, che da giorni scrutava il mare in attesa del ritorno del
figlio, vide profilarsi all’orizzonte la nave di Teseo con tutte le
vele nere, e pensò che il figlio fosse morto a Creta. Disperato,
si gettò in mare e annegò.
Il Mare Egeo prese da lui il suo nome.
I Micenei
1 Osserva la carta delle rotte commerciali dei Micenei, poi rispondi
alle domande.
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Il pomo di Eris
e il giudizio di Paride
1 Il testo che segue racconta la storia di Paride, che scelse la più bella
delle dee, ebbe in cambio la donna più bella del mondo, e fu la causa
della distruzione di Troia.
Paride era il figlio del re di Troia, Priamo, e di Ecuba; egli era stato allon-
tanato dalla città appena nato, poiché i sapienti avevano predetto che
avrebbe causato la distruzione di Troia.
Un giorno sul Monte Olimpo ci fu una grande confusione: alla pre-
senza di tutti gli dèi, si celebravano le nozze della dea Teti con Peleo;
gli sposi però si erano dimenticati di invitare la dea Eris, la Discordia.
Eris, offesa, arrivò nel bel mezzo della festa, lanciò sul tavolo un pomo
(una mela) d’oro su cui era scritto “Alla più bella”, e se ne andò.
Le tre dee più importanti, Era, Atena e Afrodite, cominciarono a litigare,
perché ognuna reclamava per sé il pomo d’oro. Zeus decise allora che il giu-
dizio doveva essere affidato al più bello tra gli uomini: Paride. Perciò le tre dee, accompa-
gnate da Ermes, apparvero a Paride; Ermes gli diede il pomo di Eris e gli chiese di offrirlo alla
dea più bella. Paride, sbalordito e incantato, guardava le dee e ascoltava le loro promesse:
Era gli prometteva un grande regno, Atena di renderlo forte e sapiente, Afrodite di dargli
in sposa la donna più bella del mondo. Paride offrì il pomo d’oro ad Afrodite e fuggì.
Qualche tempo dopo Paride, riammesso alla reggia di Troia, fu inviato da Priamo dal re di
Sparta, Menelao. Qui Paride incontrò Elena, la moglie di Menelao, che era la donna più
bella del mondo, se ne innamorò e fuggì con lei a Troia. Menelao, per vendicarsi, chiese
aiuto al fratello Agamennone, re di Micene e organizzò la spedizione contro Troia.
• Che cosa promettevano Era, Atena e Afrodite a Paride, in cambio del pomo di Eris?
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3 Hai mai sentito l’espressione “Pomo della discordia”? Sai spiegarne il significato,
dopo aver letto la storia del pomo di Eris e del giudizio di Paride?
Ulisse e Polifemo
1 Il poeta greco Omero narra nell’Odissea l’incontro di Ulisse con il ciclope
Polifemo, un gigante con un occhio solo.
Leggi il racconto, poi rispondi alle domande.
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Mar
Mar Nero
Casp
io
Mar
Egeo
Indo
Tig
Eu
Mar Mediterraneo
fra
ri
te
Legenda
Nilo
Fenici
Cretesi
Micenei
2 Indica le risorse naturali offerte dal mare utilizzate dalle civiltà del mare
e le attività economiche che sfruttano queste risorse.
Civiltà: ..............................................
Fonte: ...............................................
Civiltà: ..............................................
Fonte: ...............................................
a
5
GUIDA_STORIA_CL4_CL5_099_107.indd 99 04/03/19 15:27
La classe capovolta
La classe capovolta
in Studio così
Per chi vuole sperimentare l’insegnamento capovolto, nelle RISORSE MULTIMEDIALI
proponiamo una serie di materiali che potranno essere visualizzati anche dagli studenti
nella versione ebook+ del volume e tramite la APP librARsi .
Gli studenti potranno così approcciarsi a una metodologia didattica innovativa senza i rischi
di una navigazione in Rete.
Di seguito forniamo un elenco di siti di approfondimento dei diversi contenuti delle flipped
classroom da visionare in classe con la LIM e con la supervisione dell’insegnante.
La civiltà etrusca
• Le costruzioni degli Etruschi
https://youtu.be/tNd05CpYZ-c
https://youtu.be/P7Zqj9pp8qA
La civiltà romana
• Gli acquedotti
https://youtu.be/Ue1u59VdNjE
• Le strade
https://youtu.be/g0hbr0rLftg
• Il foro
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/
ContentItem-011b07dc-9a3a-44a3-84c6-0be80ed11d48.html
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CLASSE CAPOVOLTA
p. 84 • I Romani: grandi costruttori
p. 13 • I Greci e le colonie
CARTE E MAPPE
p. 26 • I Greci e i Persiani
INTERATTIVE
p. 30 • L’età ellenistica: l’impero di Alessandro Magno
p. 42 • Gli Etruschi
p. 76 • La civiltà romana: la massima espansione
p. 16 • Le divinità greche
p. 31 • Alessandro e Bucefalo
p. 38 • I popoli italici
p. 45 • Gli Etruschi
ESERCIZI INTERATTIVI
p. 60 • Le oche del Campidoglio salvano Roma dai Galli
p. 71 • La morte di Cesare
p. 82 • Le opere dei Romani
p. 87 • Il Cristianesimo e l’impero romano
p. 88 • Gli editti di Costantino e Teodosio
p. 90 • La crisi dell’impero
VIDEOAPPROFONDIMENTI
p. 66 • Roma, città di botteghe
p. 67 • Le donne nell’antica Roma
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Compito di realtà
A scuola nell’antica Roma
Suggerimenti Questo compito di realtà permette di valutare le competenze sto-
operativi riche attraverso un confronto tra il passato e il presente, ed è fina-
lizzato a progettare la presentazione della propria scuola da parte di
due studenti dell’antica Roma. Il compito si propone, pertanto, come
valido strumento per conseguire capacità e consapevolezza organiz-
zativa di un evento della propria vita scolastica.
Fase 1
Si chiede di ricostruire gli spazi di una classe dell’antichità. Ciò for-
nisce uno spunto per ipotizzare come potesse essere organizzata la
giornata scolastica a Roma e induce a riflettere sulle conoscenze
storiche legate al luogo e al tempo.
Fase 2
Gli alunni dovranno strutturare un orario delle lezioni che tenga
conto delle discipline di allora, osservando la scarsa differenziazione
delle attività della giornata.
102
Fase 4
Si richiede la risoluzione di un problema matematico come esempio
di attività di calcolo.
Fase 5
Propone un confronto tra l’idea di scuola dell’antichità e quella di
oggi. Sulla base delle osservazioni fatte, gli alunni potranno preparare
del materiale per presentare ad altri la propria scuola.
Autovalutazione
La rubrica di autovalutazione finale, per far riflettere lo studente
sul lavoro fatto, è un esempio di autobiografia cognitiva che potrà
essere utilizzata per cogliere e valutare altri importanti aspetti: il sen-
so attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno
guidato nello svolgere le attività, le emozioni e gli stati affettivi provati.
103
104
105
Traguardi
Competenze Abilità Contenuti
di competenza
• L’alunno si orienta nello • L’alunno riconosce • Riconoscere le tracce • Le testimonianze
spazio e nel tempo; elementi significativi del passato sul territorio architettoniche.
osserva, descrive e del passato del suo come fonti storiche.
• Le fonti iconografiche
attribuisce significato ambiente di vita.
• Saper leggere e per ricavare
ad ambienti, fatti,
• Riconosce ed esplora interpretare fonti informazioni.
fenomeni e produzioni
in modo via via più iconografiche, materiali,
artistiche. • Le fonti scritte.
approfondito le tracce scritte relative alle civiltà
• Possiede un patrimonio storiche presenti nel studiate.
di conoscenze e nozioni territorio e comprende
• Collegare le tracce
di base ed è allo stesso l’importanza del
del passato percepibili
tempo capace di patrimonio artistico e
nel presente (territorio,
ricercare e di procurarsi culturale.
musei, documentazione)
nuove informazioni.
• Comprende i testi alle conoscenze storiche
• Utilizza gli strumenti storici proposti e via via acquisite.
di conoscenza per sa individuarne le
• Ricavare e produrre
comprendere se stesso e caratteristiche.
informazioni da testi
gli altri, per riconoscere
di genere diverso.
le diverse identità, le
tradizioni culturali e • Usa la linea del tempo • Saper leggere una • Le carte geo-storiche.
religiose, in un’ottica per organizzare carta storico-geografica
di dialogo e rispetto • Localizzazione su una
informazioni, relativa alle civiltà
reciproco. carta storico-geografica
conoscenze, periodi e studiate.
delle civiltà considerate:
individuare successioni,
• Saper leggere Grecia, penisola italica,
contemporaneità,
e utilizzare la linea Roma.
durate, periodizzazioni.
del tempo;
• La linea del tempo.
• Usa carte geo-storiche, in particolare,
anche con l’ausilio di orientarsi con il sistema • La cronologia delle
strumenti informatici. di misura occidentale civiltà considerate.
del tempo storico.
• Le relazioni temporali
• Saper organizzare tra le civiltà.
le informazioni
• La successione e la
e le conoscenze,
durata nel tempo delle
individuando
fasi di sviluppo delle
le periodizzazioni.
civiltà.
• Utilizzare cronologie
e carte
storico-geografiche
per rappresentare
le conoscenze.
106
107
La polis
1 Osserva il disegno di una polis greca, poi inserisci le parole elencate.
acropoli • teatro • agorà • città bassa • mura • porto
.................................................................
.................................................................
.................................................................
L’artigianato
1 Leggi il testo, poi rispondi alle domande.
Gli artigiani dell’antica Grecia erano ammirati in tutto il Mediterraneo per la qualità del loro
lavoro. Per realizzare i prodotti utilizzavano un vasto assortimento di materiali: oro, argento,
bronzo, avorio, legno e argilla.
Il lavoro si svolgeva in piccoli laboratori che sorgevano intorno all’agorà. Un artigiano pote-
va lavorare da solo, oppure con l’aiuto dei familiari o di qualche schiavo.
Nei laboratori più grandi di città come Atene, numerosi schiavi lavoravano insieme per pro-
durre grandi quantità di oggetti di largo consumo,
come le stoviglie. I prodotti venivano poi traspor-
tati sulle navi dai mercanti che li vendevano nelle
città del Mediterraneo.
I prodotti più famosi degli artigiani greci erano i
vasi di ceramica.
I vasai dipingevano scene di vita quotidiana, mo-
menti di gare sportive o avventure degli eroi e degli
dèi. Per questo motivo i vasi sono una fonte ricchis-
sima di informazioni sul modo in cui vivevano gli
antichi Greci.
All’inizio i vasi avevano il fondo rosso (il colore della
terracotta) con figure dipinte di nero. In seguito si
produssero vasi con il fondo nero e le figure rosse.
Oltre ai vasi, si producevano anche anfore per con-
servare e trasportare cereali, olio e vino.
I Greci erano molto bravi anche a lavorare l’oro,
con cui producevano gioielli, e il bronzo, con il
quale realizzavano bellissime sculture.
Sparta e Atene
1 La tabella mette a confronto le due forme di governo di Sparta e di Atene.
Compila la tabella segnando una ✘ dove ritieni opportuno.
Sparta Atene
La popolazione era divisa in tre classi
sociali: spartiàti, perièci, ilòti.
Il governo era esercitato da pochi
cittadini, scelti tra gli spartiàti.
Il governo era esercitato da tutti
i cittadini liberi.
I cittadini liberi si riunivano in assemblea
nell’agorà e prendevano decisioni.
Tutti i cittadini potevano essere eletti
dal popolo.
....................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................
2 Se la tua famiglia viene da un altro Paese, chiedi informazioni: come vengono
educati i bambini nel tuo Paese di origine? Quali differenze ci sono con
l’educazione in Italia? Hai dei libri o dei quaderni di scuola di quel Paese?
Poi racconta alla tua classe.
La società ad Atene
1 Completa lo schema inserendo al posto giusto le parole elencate.
stranieri • popolo • donne • schiavi • cittadini
diritti • politica • consiglio
La società ateniese
era divisa in
tre classi sociali. Gli ………...................……….…… , che provenivano da altri
luoghi, erano liberi, ma non potevano
partecipare alla vita ………...................……….…… .
3 Completa le definizioni.
La democrazia ad Atene
Pericle fu un grande uomo politico ateniese del V secolo a.C. Diresse la città
per trent’anni, portandola al massimo splendore.
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La colonizzazione
1 Leggi come lo storico greco Tucidide racconta la fondazione delle colonie
della Magna Grecia. Poi rispondi alle domande.
Fra i Greci giunsero per primi i Calcidesi dell’Eubea, che fondarono Nasso in Sicilia.
L’anno seguente Archia, discendente degli Eraclidi, venuto da Corinto, fondò Siracusa,
dopo aver cacciato i Siculi dall’isola (Isola Ortigia) che ora,
non più circondata dalle acque, costituisce la parte inter-
na della città.
Tucle e i Calcidesi, quattro anni dopo la fondazione
di Nasso, scacciarono con le armi i Siculi e diedero
vita a Leontini e, poi, a Catania.
Gela fu fondata di comune accordo da Anti-
femo di Rodi ed Entimo di Creta, che avevano
condotto i coloni dalle rispettive isole.
108 anni dopo, quelli di Gela fondarono Agrigen-
to, dando alla città il nome del suo fiume.
Tucidide, La guerra del Peloponneso
• Come fecero i coloni greci a occupare le terre abitate dai Siculi? ...........................................................
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La religione
1 Collega ogni descrizione alla divinità corrispondente.
Le Olimpiadi
1 Leggi il testo.
2 Indica con una ✘ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
La scrittura greca
1 Leggi il testo.
a b g d e z
h t i k l m
n x o p r s
t u f c y w
......................................................................................................................................................................................................................
La civiltà greca
1 Sulla linea del tempo colora con tre colori diversi i periodi indicati
nella legenda. Poi completa la legenda con i colori che hai scelto.
Infine, inserisci nelle etichette vuote i seguenti eventi:
guerre persiane • morte di Alessandro • prime colonie
Madrepatria: Grecia.
Territorio
………………………………………………..........................…. : coste del Mediterraneo.
Agricoltura: ………………………………………………..........................…. e ulivo.
Economia Artigianato: vasi e ………………………………………………..........................…. .
………………………………………………..........................…. .
Città-stato indipendenti (poleis).
Governo Ad Atene: ………………………………………………..........................…. .
A Sparta: ………………………………………………..........................…. .
Religione ………………………………………………..........................…. .
Invenzione del ………………………………………………..........................…. .
Cultura Nascita della ………………………………………………..........................…. .
Giochi ………………………………………………..........................…. .
Persèpoli
1 Osserva i resti di Persèpoli e il particolare degli oggetti portati in dono
al re dai sudditi. Scrivi le informazioni che puoi ricavare.
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....................................................................................................................
...................................................................................................................................
L’impero persiano
1 Osserva la carta dell’impero persiano, poi rispondi alle domande.
I Greci e i Persiani
1 Completa le affermazioni con le parole elencate.
Serse • esercito • Atene • Dario • colonie greche
479 a.C. • flotta • Maratona
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• Perché la guerra tra Atene e Sparta prese il nome di “guerra del Peloponneso”?
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I Macedoni
1 Completa il testo con i termini seguenti.
Gaugamela • nord • Filippo II • falange • 338 a.C. • impero persiano
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
…………………………………......………....…….........
Alessandro Magno
1 Leggi il testo.
Alessandro, figlio del re macedone Filippo II
e della principessa dell’Epiro Olimpiade, nac-
que a Pella nel 356 a.C. Aveva una caratteri-
stica particolare: un occhio di colore azzur-
ro e l’altro di colore nero.
Filippo II voleva che suo figlio fosse
preparato a diventare un re saggio e
valoroso; per questo si occupò perso-
nalmente del suo addestramento mi-
litare e politico e lo affidò al filosofo
greco Aristotele, perché gli insegnas-
se l’arte e la scienza. Aristotele fu un
grande maestro per Alessandro, che
era solito dire: “A mio padre devo
la vita, al mio maestro una vita che
vale la pena di essere vissuta”.
Un aneddoto racconta che all’età di dodici o tredici anni Alessandro riuscì da solo a domare
Bucefalo, un cavallo che non permetteva a nessuno di avvicinarlo; egli aveva notato che il
cavallo era spaventato dalla propria ombra, così lo fece voltare con il muso rivolto verso il
sole e riuscì a saltare in sella. Da quel giorno Bucefalo fu l’unico cavallo di Alessandro e lo
accompagnò per molti anni nelle sue guerre di conquista.
Nel 336 a.C. Filippo II venne assassinato. Alessandro divenne re e, in soli dodici anni, con-
quistò l’impero persiano, l’Egitto e i territori dell’Asia fino all’India. Si narra che a un ge-
nerale che gli chiedeva di accettare l’offerta di pace del re persiano Dario rispondesse: “Io
sono Alessandro, e come il cielo non contiene due soli, l’Asia non conterrà due re”.
Morì nel 323 a.C. all’età di 33 anni. Per le sue imprese, il suo coraggio e la sua abilità di
stratega è passato alla storia con il nome di Alessandro Magno, cioè “Grande”.
2 Rispondi alle domande.
I Macedoni
e Alessandro Magno
1 Metti in ordine cronologico gli eventi, numerandoli da 1 a 10.
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...........................................................................................................................................................................................................................
• Fino a che punto arrivò Alessandro nella sua avanzata verso est?
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I popoli italici
1 Sottolinea solo i nomi dei popoli italici.
3 Osserva le immagini, poi elenca quali materiali sapevano lavorare i popoli italici.
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1 Etruschi
2 Veneti
3 Liguri
4 Camuni
5 Sardi
6 Piceni
7 Umbri
8 Bruzi
9 Sicani
10 Campani
128 Orientarsi nello spazio e nel tempo • Ricavare e rielaborare informazioni da vari tipi di testi
I Camuni
1 Osserva le immagini delle incisioni rupestri ritrovate in Val Camonica:
come erano le case degli antichi Camuni?
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I nuraghi
La civiltà nuragica ha lasciato numerosi resti di nuraghi, fra i quali quelli di Losa
e di Barumini, considerato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
1 Osserva le immagini.
Un nuraghe
visto dall’alto.
Un nuraghe
visto dall’interno.
I Celti
1 Indica con una ✘ il completamento corretto.
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Le tombe etrusche
1 Che cosa pensavano gli Etruschi della vita oltre la morte? Leggi il testo.
• Quali materiali sceglievano gli Etruschi per realizzare le tombe? Per quale motivo?
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L’alfabeto etrusco
1 Leggi il testo e sottolinea le informazioni più importanti.
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La civiltà etrusca
1 Osserva la carta del
territorio abitato dagli
Etruschi, poi rispondi
alle domande.
• A quale regione di oggi
corrispondeva in gran parte
il territorio dell’Etruria?
..................................................................................
..................................................................................
..................................................................................
..................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................................................................
2 Completa le affermazioni.
• Il sottosuolo dell’Etruria era ricco di ................................................................................... .
• Gli Etruschi commerciavano con gli altri popoli attraverso il Mar ......................................................... .
• Gli Etruschi erano organizzati in città-............................................................ governate da un re,
chiamato ................................................................................... .
• Le città etrusche venivano costruire di solito in ................................................................................... ,
perché si potevano difendere più facilmente.
• Le tombe a tumulo etrusche erano fatte in muratura e ...................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................ .
La nascita di Roma
1 Rispondi alle domande; in alcuni casi puoi aiutarti osservando
attentamente la carta.
...........................................................................................................................................................................................................................
Il periodo monarchico
1 Rispondi alle domande.
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Presenza di saline alla foce del Tevere Presenza di miniere sui colli romani
Guado presso l’isola Tiberina Abbondanza di paludi nella Piana del Tevere
4 I Romani raccontano di essere discendenti del dio della guerra, Marte.
Questo ti fa capire che per loro era importante:
la guerra la pace la forza l’amicizia
• In che modo Romolo popolò la città che aveva fondato? ..............................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
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La conquista dell’Italia
1 Inserisci nella carta al posto
esatto i seguenti nomi.
Magna Grecia • Sanniti
Pirro • Galli • Etruschi
.............................
.............................
.............................
.............................
...................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
A tali condizioni ci sia amicizia fra i Romani e gli alleati dei Romani con
i Cartaginesi e i loro alleati:
– né i Romani né gli alleati dei Romani devono navigare oltre il pro-
montorio chiamato Kalòs (la punta estrema della Tunisia) se non
sono costretti da una tempesta o da nemici;
– se qualcuno vi fosse trasportato per forza maggiore, non gli è per-
messo vendere né comperare nulla, se non quello che può servire a
riparare l’imbarcazione o alle cerimonie sacre, ed entro cinque giorni
deve ripartire;
– a quelli che giungono per commercio non sia possibile portare a termine nessuna transa-
zione se non in presenza di un araldo o di un cancelliere;
– se qualcuno dei Romani giunge in qualche parte della Sicilia sotto il controllo dei Carta-
ginesi, goda di uguali diritti dei Cartaginesi;
– i Cartaginesi non attaccheranno le popolazioni di Ardea, Anzio, Laurento, Circei, Terra-
cina né alcun altro popolo dei Latini soggetti ai Romani; nel caso di quelli non soggetti, si
tengano lontani dalle loro città: ciò che prendano, restituiscano ai Romani intatto.
• I Romani non potevano navigare vicino alla Tunisia: perché? Che cosa temevano
i Cartaginesi?
• Da quale popolo era controllata la Sicilia?
• Che cosa non potevano fare i Cartaginesi in Italia?
• Secondo te, i Cartaginesi volevano difendere il loro territorio o i loro commerci?
• Secondo te, i Romani volevano difendere il loro territorio o i loro commerci?
Nel 348 a.C. il trattato venne rivisto: Roma era diventata forte, ma aveva subìto
gli attacchi dei Galli e dovette accettare condizioni peggiori.
Oltre il promontorio di Kalòs, Mastia, Tarseio (cioè lo Stretto di Gibilterra) i Romani non
esercitino la pirateria, né il commercio, né fondino città.
In Sardegna e in Libia nessun Romano commerci, né fondi città.
Qualora i Cartaginesi si impadroniscano di una città del Lazio non soggetta ai Romani, ten-
gano le ricchezze e gli uomini, ma restituiscano la città.
• Che cosa non potevano più fare i Romani?
• Che cosa potevano fare i Cartaginesi?
3 Cartagine si trova nell’attuale Tunisia. Svolgi una ricerca sulla Tunisia oggi.
1 Leggi il testo, poi ricava informazioni e rispondi alle domande sul quaderno.
Quando i Cartaginesi avvistarono la flotta nemica, in tutta fretta salparono con le loro 130
navi e, poiché disprezzavano i Romani per la loro inesperienza, non si disposero nemmeno
in fila, ma tutti navigarono a corsa contro il nemico come se andassero a una vittoria certa.
Mentre si avvicinavano, i Cartaginesi videro i “corvi” drizzarsi sulla prua di ciascuna nave;
rimasero sorpresi da quelle macchine; tuttavia, per la loro grande presunzione nei confronti
dei nemici, quelli che navigavano davanti li assaltarono spavaldamente.
A mano a mano che le navi si avvicinavano, erano agganciate dalle macchine e i soldati
subito passavano sul ponte e venivano a combattere a corpo a corpo con i nemici.
Dei Cartaginesi, parte furono uccisi, parte, sconvolti dall’accaduto, si arresero.
Lo scontro era infatti diventato completamente simile a una battaglia terrestre.
1 Leggi il testo, poi ricava informazioni e rispondi alle domande sul quaderno.
Catone chiamava la Sicilia “granaio del nostro Stato e nutrice del popolo romano”.
In realtà, durante la durissima guerra italica noi ci siamo accorti che la Sicilia è stata una
risorsa inesauribile per le entrate dello Stato al tempo dei nostri antenati.
Senza spendere un soldo, essa ci dava cuoio e grano e ha rifornito e armato i nostri eserciti.
E tanti sono i vantaggi che ne ricaviamo, che non possiamo contarli.
• Che cosa forniva la Sicilia allo Stato romano?
• Che cosa riceveva la Sicilia in cambio delle materie prime che inviava a Roma?
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I Saturnali
1 Leggi il testo.
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La repubblica
1 Collega i riquadri tra loro, come nell’esempio.
• Come si chiama il condottiero cartaginese che ha attraversato le Alpi con gli elefanti?
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• Chi è Spartaco?
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L’accampamento romano
1 Indica con una ✘ il completamento corretto.
Giulio Cesare
1 Leggi il testo.
Le guerre civili
Lo storico romano Plutarco racconta le guerre civili
che seguirono alla vittoria di Cesare su Pompeo.
1 Leggi il testo.
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• Quanti abitanti c’erano a Roma prima delle guerre civili fra Cesare e Pompeo?
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Le opere pubbliche
Gli imperatori romani fecero costruire straordinari monumenti e opere pubbliche;
ancora oggi è possibile ammirarne i resti nella città di Roma e nei territori
in cui l’impero si estendeva.
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150
ARCO DI COSTANTINO
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FORO
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TEATRO DI MARCELLO
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Gli acquedotti
1 Leggi il testo, poi rispondi alle domande.
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Il Cristianesimo
1 Completa il testo colorando i riquadri adatti.
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Il Cristianesimo e l’impero
1 Leggi i testi, poi completa la tabella.
L’editto di Diocleziano
Nel 303 d.C. l’imperatore Diocleziano emanò un editto in cui si annunciavano provvedi-
menti severi nei confronti del Cristianesimo. Tutte le chiese dovevano essere distrutte e i
libri sacri bruciati. Anche le case in cui si fossero trovati libri o arredi sacri dovevano essere
bruciate. I sacerdoti cristiani erano condannati al carcere e tutti coloro che si rifiutavano di
fare sacrifici agli dèi romani dovevano essere condannati a morte.
L’editto di Costantino
Nel 313 d.C. l’imperatore Costantino emanò l’editto di Milano. In una let-
tera a un conoscente, Costantino spiegò in questo modo il motivo dell’e-
ditto: “Secondo la sana e retta ragione, abbiamo creduto opportuno non
negare a nessuno la libertà, sia del culto dei Cristiani, sia di qualunque altra
religione”. In seguito all’editto, ai Cristiani vennero restituiti tutti i beni che
erano stati loro tolti dallo Stato.
L’editto di Teodosio
Nel 380 d.C. l’imperatore Teodosio emanò l’editto di Tessalonica che proclamò il Cristiane-
simo religione ufficiale dell’impero. Eccone uno stralcio:
“Noi vogliamo che tutti i popoli partecipino alla religione trasmessa dall’apostolo Pietro.
Comandiamo che questa religione prenda il nome di Cristiano Cattolica. Giudicando tutti
gli altri dementi e pazzi, vogliamo che siano dichiarati eretici”.
Anno Conseguenze
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Editto di
............................. .................................................................................................................................................
Diocleziano
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.................................................................................................................................................
Editto di
............................. .................................................................................................................................................
Costantino
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.................................................................................................................................................
Editto di
............................. .................................................................................................................................................
Teodosio
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L’impero romano
1 Completa le frasi colorando i riquadri adatti.
• Roma nacque dai villaggi ai piedi / sulla cima dei colli che si affacciavano sul Tevere,
dove s’incontravano i traffici commerciali con la Fenicia / Magna Grecia e quelli
del piombo / sale con le regioni interne alpine / appenniniche .
• I Romani erano sempre pronti a far la pace / guerra , che doveva / poteva essere
giusta e sacra, cioè autorizzata e voluta dagli dèi / dai legionari .
• Le guerre avevano arricchito nobili e contadini / cavalieri , ma erano combattute e
vinte soprattutto dai contadini / cavalieri perché erano la parte più numerosa
dell’esercito.
• Il partito degli ottimati era più conservatore / democratico , mentre il partito dei
popolari era più conservatore / democratico .
• Cesare fu il più grande / peggiore personaggio della Roma antica.
• Conquistò la Grecia / Gallia e si fece nominare imperatore / dittatore .
• I Romani erano grandi scienziati / tecnici e costruirono edifici e opere pubbliche
soprattutto grazie al lavoro degli schiavi / dei contadini .
• I cittadini poveri vivevano nelle domus / insulae , i cittadini ricchi vivevano
nelle domus / insulae .
• L’abitudine del bagno caldo è di origine greca / romana e la diffusione delle terme
dimostra la grande / scarsa cura del benessere fisico che avevano i Romani.
• Ottaviano fu il primo dittatore / imperatore della storia di Roma.
Il potere dell’imperatore era assoluto / costituzionale
e centralizzato / delegato .
Chiunque / Nessuno poteva opporsi alle sue decisioni.
• La crisi dell’impero romano fu provocata dall’anarchia
politica e militare e dalle conseguenti invasioni / alleanze barbariche.
• Con la caduta dell’impero romano d’Occidente
finisce / comincia la Storia antica e finisce / comincia
la Storia medievale.
La civiltà romana
1 Colora sulla linea del tempo con tre colori diversi i periodi indicati
nella legenda. Poi completa la legenda con i colori che hai scelto.
Infine inserisci nelle etichette vuote le parole elencate.
seconda guerra punica • divisione dell’impero • fondazione di Roma
Cesare dittatore • ultimo re • ultimo imperatore
800 700 600 500 400 300 200 100 Nascita 100 200 300 400 500
a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. a.C. di d.C. d.C. d.C. d.C. d.C.
Cristo
2 C
ompleta la tabella inserendo le seguenti parole ed espressioni.
imperatore • divinità • re • patrizi • tribuni della plebe • consoli • plebei
I “barbari”
1 Leggi il testo, poi completa la tabella.
Abitazioni ......................................................................................................................................................
Abbigliamento ......................................................................................................................................................
Religione ......................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................
Gli Unni
1 Leggi il testo.
.......
1 Monarchia Stato esteso che comprende molti
................................ e popoli, governato dall’imperatore.
.......
2 Democrazia Governo di ............................................................
persone aristocratiche.
.......
3 Oligarchia Governo del ........................................................... .
.......
Governo di tutti i ........................................................... ,
4 Impero che partecipano alle decisioni della comunità
attraverso i loro rappresentanti.
.......
5 Repubblica Governo di un ................................................. .
.......
È un piccolo Stato formato da una
6 Triumvirato ...................................... e dal territorio circostante.
.......
Consiglio composto
7 Città-stato da ............................................. soli uomini.
Coordinamento:
Paola Tommasini
Illustrazioni:
Archivio Cetem
Cartografia:
Archivio Cetem
Ricerca iconografica:
Paola Rainaldi
Referenze iconografiche:
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STUDIO COSÌ
45
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I L D O C E N T E
GUID A P E R
GEOGRAFIA
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INDICE
GEOGRAFIA
2 Studio così: il progetto del corso
4 Il progetto di Geografia
4 Il testo base
7 Il laboratorio delle attività
7 L’atlante
8 Il libro digitale e il libro liquido
9 La classe capovolta
16 La classe capovolta in Studio così
17 Le risorse multimediali
18 La didattica inclusiva
19 La didattica inclusiva in Studio così
20 Metodologie inclusive: il cooperative learning
20 Un supporto dalla tecnologia
21 La didattica per competenze
34 La certificazione delle competenze in Studio così
36 Compito di realtà: Realizzate una stazione meteo
39 Scheda per la valutazione dello studente
40 Il percorso di Geografia
42 La metodologia
44 La programmazione didattica
46 Schede operative per la classe 4a
85 Classe 5a
86 La classe capovolta in Studio così
87 Le risorse multimediali
88 Compito di realtà: Organizzate un viaggio in una regione
91 Scheda per la valutazione dello studente
92 La programmazione didattica
94 Schede operative per la classe 5a
In ciascun volume:
• Classe capovolta • Ripasso facile
• Compito di realtà • Mappa per esporre
• Cittadinanza • Verifica delle competenze
Al termine di ogni volume si sviluppano le pagine di Laboratorio delle
attività, che racchiudono schede di esercizi e di approfondimento della
disciplina e mappe concettuali da completare.
Studio così...
Matematica
• I concetti-chiave presentati in con-
testi reali inducono gli alunni a com-
prendere come la matematica faccia
parte della vita quotidiana.
• Ogni argomento, partendo da una si-
tuazione di problem-solving vicina
all’esperienza del bambino, consente
agli alunni di costruire i concetti mate-
matici attraverso la formulazione di ipotesi, il ragionamento e la ricerca di soluzioni.
• Lungo il percorso un ampio apparato di esercizi, differenziati su tre livelli di difficoltà, consente
agli alunni di mettersi alla prova e consolidare le conoscenze acquisite.
Ogni argomento si chiude con due pagine molto significative dal punto di
vista dell’inclusione: il RIPASSO FACILE può costituire sia un materiale
da proporre agli alunni BES sia un materiale che orienta sugli obiettivi mi-
nimi comuni a tutta la classe e sui quali poi lavorare per costruire eventuali
percorsi individualizzati; le MAPPE PER ESPORRE sono uno strumento
utile per il ripasso dei contenuti chiave.
Per ogni argomento del testo base viene proposta una mappa
di sintesi che l’alunno dovrà completare.
L’atlante
Le risorse multimediali
Flip teaching Flip teaching è una metodologia didattica che sta prendendo cam-
po negli ultimi anni. Le classi coinvolte in questa metodologia, dette
flipped classroom, sono protagoniste di una inversione delle moda-
lità di insegnamento tradizionale in cui il docente è il dispensatore del
sapere e l’allievo recepisce, esercitandosi prevalentemente a casa.
Le attività avvengono in modalità blended e, di conseguenza, è fon-
damentale l’uso delle nuove tecnologie per fornire le adeguate risorse
agli allievi, anche al di fuori del contesto classe. Infatti, gli allievi hanno
a disposizione materiali didattici, che possono condividere, annotare,
modificare o addirittura creare in maniera collaborativa.
Si utilizza il termine “flip” in quanto viene ribaltata la modalità con cui
vengono proposti i contenuti e i tempi utili per l’apprendimento. In
una flipped classroom la responsabilità del processo di insegnamen-
to viene in un certo senso trasferita agli studenti, i quali possono con-
trollare l’accesso ai contenuti in modo diretto e avere a disposizione
i tempi necessari per l’apprendimento e la valutazione. L’insegnante
diventa quindi un supporto alla comprensione di quanto appreso a
mano a mano dagli allievi e dovrà impiegare il proprio tempo in que-
sto processo di passaggio dall’ampliamento delle conoscenze all’ac-
quisizione di capacità e competenze.
Che cos’è una Una flipped classroom è un modello pedagogico nel quale le classi-
flipped classroom che lezioni e l’assegnazione del lavoro da svolgere a casa vengono
capovolti.
L’insegnante assegna per casa ai propri studenti i materiali su un dato
argomento, prima di trattarlo in classe. In questo modo, poiché gli
studenti hanno già un’infarinatura dei contenuti da affrontare, si può
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Progetti collaborativi
Nel mondo del lavoro la collaborazione sta diventando sempre più
importante e ormai l’abilità di operare in team è sempre più richiesta.
L’aula flipped deve essere in grado di mettere gli studenti in un as-
setto collaborativo ai fini della risoluzione di un dato problema asse-
gnato loro e della sua futura condivisione. Tale approccio funziona
bene soprattutto quando si assegnano dei compiti di natura pratica,
in quanto si dà agli studenti la possibilità di imparare facendo in prima
persona e approfondendo quanto appreso in precedenza.
Gli insegnanti dovrebbero mirare a creare esperienze pratiche coin-
volgenti, atte ad approfondire le conoscenze dei loro studenti, offren-
do la possibilità di scegliere attività anche a rotazione o addirittura
coinvolgendoli nella progettazione insieme ai docenti.
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Apprendimento personalizzato
Naturalmente ogni studente ha il proprio metodo di apprendimento e
di studio. Grazie al modello di insegnamento capovolto i docenti pos-
sono realizzare attività didattiche personalizzate che tengano conto
delle esigenze degli studenti.
Guardando una classe capovolta si possono vedere alcuni studenti
che lavorano in gruppi su progetti concreti e altri studenti che realiz-
zano un documento.
Riflettere sul percorso di formazione
L’acquisizione da parte degli studenti di un pensiero critico è di fon-
damentale importanza. Per tale ragione è bene offrire agli studenti
diverse possibilità per riflettere sul loro apprendimento e per la com-
prensione dei concetti. Queste possibilità devono essere realizzate
mediante momenti di effettiva discussione in classe, moderata dal
docente. Tali discussioni possono essere sintetizzate in un diario di
bordo o in un blog di classe.
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2. Si può impiegare il tempo in aula a realizzare attività molto più utili
e accattivanti, piuttosto che star seduti ad ascoltare il docente che
presenta i contenuti.
3.
Gli studenti possono ottenere un maggiore supporto da parte
dell’insegnante durante le lezioni e l’insegnante potrà accostarsi
maggiormente ai diversi stili cognitivi degli alunni e potrà anche
realizzare alcune attività personalizzate.
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La classe capovolta
in Studio così
Per chi vuole sperimentare l’insegnamento capovolto, nelle RISORSE MULTIMEDIALI
proponiamo una serie di materiali che potranno essere visualizzati anche dagli studenti
nella versione ebook+ del volume e tramite la APP librARsi .
Gli studenti potranno così approcciarsi a una metodologia didattica innovativa senza i rischi
di una navigazione in Rete.
Di seguito forniamo un elenco di siti di approfondimento dei diversi contenuti delle flipped
classroom da visionare in classe con la LIM e con la supervisione dell’insegnante.
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CLASSE CAPOVOLTA
p. 88 • Il patrimonio artistico
p. 8 • La riduzione in scala
ESERCIZI INTERATTIVI
p. 28 • Climi e paesaggi della Terra
p. 35 • Il clima in Italia
p. 42 • La catena appenninica
VIDEOAPPROFONDIMENTI p. 36 • Le montagne
p. 60 • I fiumi e i laghi
p. 68 • I mari
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BES L’espressione BES è entrata nel lessico della scuola italiana con una
Bisogni Educativi Direttiva Ministeriale del 27/12/2012, nella quale viene fatta la propo-
Speciali sta di poter individuare alunni con Bisogni Educativi Speciali (Special
Educational Needs); l’espressione include “qualsiasi difficoltà evolutiva
di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o di
apprendimento dovuta all’interazione dei vari fattori di salute, secondo
il modello ICF (Classificazione Internazionale di Funzionamento, Disa-
bilità e Salute) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e che neces-
sita di un’educazione speciale e individualizzata.”
Al di là dei piani personalizzati da formulare ove richiesti in seguito a
una certificazione precisa, sembra quindi sempre più opportuno che
tutto il team docente lavori unitamente per trovare strategie di inse-
gnamento che coprano tutto, o almeno in gran parte, l’arco degli stili
cognitivi. Devono quindi essere predisposti materiali e modalità fina-
lizzati al coinvolgimento degli alunni, che sappiano anche stimolare
la loro curiosità.
Solo in questo contesto sarà successivamente fruttuoso fornire
strumenti compensativi o dispensativi, a seconda dei problemi in-
dividuali. Per realizzare un ambito di lavoro stimolante, ogni lezione
dovrebbe utilizzare strumenti diversi dalla semplice verbalizzazione.
Una didattica inclusiva vuol dire in primo luogo una didattica capa-
ce di coinvolgere tutti gli alunni, ciascuno con le proprie caratteri-
stiche e capacità, in un percorso che permetta a tutti di apprendere
in base al proprio livello di partenza e di sentirsi ugualmente parte del
gruppo classe.
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Il coinvolgimento Nel testo base sono presenti spesso dei riferimenti all’esperienza
diretto quotidiana, con cui si possono sollecitare le opinioni di ogni alunno,
mettendolo al centro dell’attenzione: facendolo sentire importante, si
stimola la sua autostima.
Per questo è opportuno creare un ambiente classe in cui ci sia rispet-
to reciproco, in cui tutti sappiano di poter essere ascoltati e valorizzati
ogni volta che se ne presenterà l’occasione.
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Metodologie inclusive:
il cooperative learning
La CLASSE Le proposte di Classe capovolta e il Compito di realtà si prestano
CAPOVOLTA al lavoro di gruppo e quindi alla messa in pratica del cooperative
e il COMPITO learning. Queste pagine richiedono agli alunni, infatti, di interagire con
DI REALTÀ il testo e con gli strumenti a disposizione (grafici, tabelle, documenti...),
di porre in relazione conoscenze e abilità, di abituarsi all’organizzazio-
ne reticolare delle informazioni e alla collaborazione con i compagni.
Lo scambio e l’utilizzo di abilità differenti vanno insegnati e sempre
seguiti, magari proponendo all’inizio delle consegne precise (discus-
se anche con gli alunni): chi legge, chi prende appunti, chi coordina,
quando ci si confronta, in che modo si arriva a conclusioni comuni.
Il cooperative learning, prevedendo uno scambio tra pari e una messa in
comune di abilità e competenze individuali, dà buoni risultati anche dal
punto di vista dello sviluppo della personalità e del rispetto reciproco.
Questo tipo di lavoro permette di osservare le dinamiche relazio-
nali tra gli alunni, l’emergere di alcune personalità, i comportamenti di
esclusione sui quali occorre lavorare con tutto il corpo docente.
Nel gruppo classe emergono infatti le individualità e le tendenze ad
assumere ruoli (capo, gregario, escluso) che vanno seguite attraverso
un lungo lavoro di osservazione, discussione ed eventuali cambia-
menti all’interno dei gruppi.
È sempre opportuno esplicitare che il gruppo è il vero responsabile
del lavoro prodotto e che quindi tutti devono contribuirvi.
In effetti, quando il gruppo arriva a realizzare un vero scambio tra pari,
risulta di grande aiuto ai ragazzi in difficoltà, che in questo contesto
possono esprimere le loro idee senza penalizzazione di sorta. Il lavoro
di gruppo migliora i rapporti interpersonali all’interno della classe.
Introduzione Nel 2012 le Indicazioni Ministeriali, dopo un lungo “iter” legislativo che
ha portato l’Italia ad allineare gli orizzonti culturali e scolastici della
scuola italiana a quelli proposti dal Parlamento Europeo, hanno intro-
dotto il nuovo modello della didattica per competenze.
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Competenze Le competenze chiave sono quelle che consentono la realizzazione e lo sviluppo personali, la
chiave di cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
cittadinanza Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
Procedura di formale riconoscimento, da parte di un ente titolato, in base alle norme ge-
nerali, ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard minimi fissati dalla legislazione
Certificazione vigente, delle competenze acquisite dalla persona in contesti formali, anche in caso di in-
delle terruzione del percorso formativo, o di quelle validate acquisite in contesti non formali e
competenze informali. La procedura di certificazione delle competenze si conclude con il rilascio di un
certificato conforme agli standard minimi fissati dalla legislazione vigente.
Fonte: DLgs 13/13, art. 2, c. 1, DLgs 62/2017, DM 742/2017
La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella
sua dimensione sia individuale sia collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni
scolastiche. Ogni alunno ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva […]. La valuta-
zione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico
complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraver-
so l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovaluta-
zione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.
Valutazione Fonte: Dpr 122/09, art. 1, cc. 2-3
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I presupposti Ai sensi della normativa, in particolare del DLgs n. 62/2017, “gli inse-
della certificazione gnanti sono chiamati a valutare gli apprendimenti, in termini di cono-
scenze e abilità, il comportamento e a certificare le competen-
ze. L’operazione di certificazione, in quanto per sua natura terminale,
presuppone il possesso di una serie di informazioni da cui far discen-
dere l’apprezzamento e l’attribuzione del livello raggiunto. Si tratta di
accertare, come già detto, se l’alunno sappia utilizzare le conoscenze
e le abilità acquisite nelle diverse discipline (gli apprendimenti) per
risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, mostrando un
certo grado di autonomia e responsabilità nello svolgimento del
compito. Tale capacità non può prescindere dalla verifica e valutazio-
ne dell’avvicinamento dell’alunno ai traguardi per lo sviluppo delle
competenze, previsti per le singole discipline dalle Indicazioni. [...]”
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Compiti di realtà e progetti, però, hanno dei limiti, in quanto per il loro
tramite noi possiamo cogliere la manifestazione esterna della com-
petenza, ossia la capacità dell’allievo di portare a termine il compito
assegnato con la presentazione del prodotto finale, ma veniamo a
ignorare tutto il processo che compie l’alunno per arrivare a dare pro-
va della sua competenza. Per questi motivi, per verificare il possesso
di una competenza è necessario fare ricorso anche a osservazioni
sistematiche che permettano agli insegnanti di rilevare il processo,
ossia le operazioni che compie l’alunno per interpretare correttamen-
te il compito, per coordinare conoscenze e abilità già possedute, per
ricercarne altre, qualora necessarie, e per valorizzare risorse esterne
(libri, tecnologie, sussidi vari) e interne (impegno, determinazione, col-
laborazioni dell’insegnante e dei compagni).
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emozioni o gli stati affettivi provati. Questo mondo interiore può es-
sere esplicitato dall’alunno mediante la narrazione del percorso co-
gnitivo compiuto. Si tratta di far raccontare allo stesso alunno quali
sono stati gli aspetti più interessanti per lui e perché, quali sono state
le difficoltà che ha incontrato e in che modo le abbia superate, fargli
descrivere la successione delle operazioni compiute evidenziando gli
errori più frequenti e i possibili miglioramenti e, infine, far esprime-
re l’autovalutazione non solo del prodotto, ma anche del processo
produttivo adottato.
La valutazione attraverso la narrazione assume una funzione riflessiva
e metacognitiva nel senso che guida il soggetto ad assumere la con-
sapevolezza di come avviene l’apprendimento.
Una volta compiute nel corso degli anni le operazioni di valutazione
delle competenze con gli strumenti indicati, al termine del percorso
di studio – primario e secondario di primo grado – si potrà procedere
alla loro certificazione mediante gli appositi modelli ministeriali.”
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La certificazione
delle competenze in Studio così
Nei volumi Per offrire la possibilità di lavorare sull’acquisizione delle competen-
del corso ze chiave e permettere la valutazione in vista della certificazione da
rilasciare agli studenti, ciascun volume del corso al termine del testo
base presenta un compito di realtà.
titolo
autobiografia cognitiva
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Compito di realtà
Realizzate una stazione meteo
Suggerimenti Il compito di realtà proposto permette da un lato di approfondire e
operativi trasferire in contesti significativi e concreti le conoscenze apprese sui
concetti geografici più difficili, quali quelle sul clima, dall’altro di svilup-
pare le competenze trasversali, quali imparare a imparare, progettare,
costruire, misurare e confrontare dati, collaborare con i compagni,
prendere decisioni in modo condiviso. Attraverso il compito di realtà
la scuola diventa vita, e gli alunni apprendono senza rendersene con-
to, attraverso un’esperienza reale e strutturata.
Per questa ragione il compito proposto ben si presta a essere utiliz-
zato anche come strumento di osservazione e valutazione delle com-
petenze chiave di cittadinanza, attraverso rubriche e griglie valutative.
Fase 1
Definiamo il progetto e organizziamo i gruppi di lavoro. È la fase
più delicata, in quanto dalla motivazione dei bambini e dalla compo-
sizione dei gruppi dipende la capacità di collaborare in modo efficace.
Prima di procedere con la suddivisione dei gruppi è importante dun-
que che l’insegnante coinvolga gli alunni nel progetto, motivandoli e
stimolandoli a esprimere idee e proposte su come procedere.
In questa fase iniziale l’insegnante guiderà la classe attraverso 4 step.
1. Scegliamo con i bambini il luogo più opportuno dove collocare gli
strumenti di misurazione, anche attraverso un sopralluogo: questo
momento è importante perché coinvolge gli alunni e stimola le loro
capacità di osservazione, previsione e formulazione di ipotesi.
2. Decidiamo in quale momento della giornata svolgere la rilevazio-
ne (possibilmente sempre alla stessa ora).
3. Chiediamo le autorizzazioni necessarie per realizzare il nostro
progetto scrivendo, con la collaborazione del docente di lingua ita-
liana, una lettera alle altre classi, al referente di plesso e al Dirigente
Scolastico. Questo passaggio costituisce un momento di educazio-
ne alla cittadinanza: abitua a relazionarsi in modo rispettoso al bene
pubblico e a riconoscere ruoli e diritti altrui. Inoltre, rende funzionale
la produzione del testo, che diventa parte del compito di realtà.
4. Suddividiamo la classe in gruppi di lavoro: l’insegnante organiz-
zerà i gruppi in base alle caratteristiche della classe, tenendo conto
delle competenze, dei desideri e delle relazioni fra i bambini stessi.
Fase 2
Definiamo i compiti di ogni gruppo di lavoro: una volta costituiti i grup-
pi, è opportuno che ciascuno stabilisca alcuni ruoli al suo interno,
stabili o a rotazione, secondo le modalità del Cooperative Learning:
infatti anche le competenze sociali necessarie alla collaborazione
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Fase 3
Predisponiamo i materiali e gli strumenti necessari: in base al
tempo a disposizione e all’autonomia della classe, l’insegnante potrà
decidere se preparare personalmente i materiali e le tabelle di regi-
strazione oppure se chiedere al gruppo di organizzarsi per portare da
casa quanto necessario e predisporre su un foglio o al computer le
tabelle di registrazione secondo il modello presente sul sussidiario.
Fase 4
Costruiamo gli strumenti di rilevazione: questa fase operativa e
pratica è quella che più piacerà ai bambini; diverte e al contempo
stimola la capacità di problem solving, la creatività e la manualità,
permettendo di far emergere capacità nascoste e di migliorare l’auto-
stima degli alunni che spesso faticano nei compiti più legati al codice
verbale. Proprio perché richiede molte decisioni e permette diverse
soluzioni, è anche la fase in cui più facilmente si verificano conflitti fra
i bambini, che proprio attraverso questa attività imparano in modo
protetto, con la guida e la supervisione attenta del docente, a gestire
le divergenze attraverso il dialogo e la negoziazione.
Di fronte ai litigi fra i bambini molti docenti si spaventano e ritengono
che la classe non sia pronta per i lavori di gruppo, rinunciando a pro-
porli: è invece proprio un’eventuale difficoltà che ci fa capire quanto i
nostri alunni abbiano bisogno di sperimentare frequentemente queste
modalità di lavoro, perché anche la collaborazione si impara facendo.
Terminata la costruzione dello strumento, siamo pronti per l’utilizzo.
Fase 5
Registriamo i dati meteo con gli strumenti costruiti: la rilevazione
e la misurazione dei dati vanno svolte ogni giorno della settimana
scolastica: si può decidere che sia l’intero gruppo a occuparsene
oppure che a rotazione una coppia di bambini svolga questo incarico.
Gli incaricati dunque si recheranno nel luogo in cui è posizionato il loro
strumento, rileveranno i dati e li riporteranno sulla tabella predisposta.
Fase 6
Elaboriamo la carta meteo della settimana: per questa fase l’inse-
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gnante deve predisporre una piccola carta del Comune nel numero
di copie corrispondente ai giorni della settimana rilevati; con i bambini
si costruisce poi una legenda dei simboli da utilizzare per i diversi ele-
menti del clima (tratti dalle cartine meteo). I bambini devono realizzare
la carta del meteo della settimana inserendo (o disegnando) i simboli
corrispondenti ai dati raccolti giorno per giorno.
L’attività può essere svolta collettivamente, da un gruppo di referenti
a rotazione oppure da gruppi costituiti dai referenti di ciascuno stru-
mento di rilevazione.
Autovalutazione
La rubrica di autovalutazione finale permette sia ai singoli alunni di
diventare consapevoli della propria esperienza sia al gruppo classe di
riflettere sulle difficoltà incontrate e di apportare proposte per miglio-
rare la collaborazione e la gestione dei problemi.
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Obiettivi Orientamento
di apprendimento • Orientarsi con la bussola, i punti cardinali e le coordinate geografiche.
al termine della • Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano, all’Europa e ai
classe quinta diversi continenti, attraverso gli strumenti dell’osservazione indiretta
della Scuola (filmati, fotografie, documenti cartografici, elaborazioni digitali, ecc.).
primaria Linguaggio della geo-graficità
• Analizzare i principali caratteri fisici del territorio, fatti e fenomeni lo-
cali e globali, interpretando carte geografiche di diversa scala, carte
tematiche, grafici, elaborazioni digitali, repertori statistici relativi a
indicatori socio-demografici ed economici.
• Localizzare sulla carta geografica dell’Italia le regioni fisiche, stori-
che e amministrative; localizzare sul planisfero e sul globo la posi-
zione dell’Italia in Europa e nel mondo.
• Localizzare le regioni fisiche principali e i grandi caratteri dei diversi
continenti e degli oceani.
Paesaggio
• Conoscere gli elementi che caratterizzano i principali paesaggi ita-
liani, europei e mondiali, individuando le analogie e le differenze (an-
che in relazione ai quadri socio-storici del passato) e gli elementi di
particolare valore ambientale e culturale da tutelare e valorizzare.
Regione e sistema territoriale
• Acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storico-
culturale, amministrativa) e utilizzarlo a partire dal contesto italiano.
• Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimo-
nio naturale e culturale, proponendo soluzioni idonee nel proprio
contesto di vita.
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Traguardi
Competenze Abilità Contenuti
di competenza
• L’alunno si orienta nello • L’alunno si orienta • Saper individuare i punti • I punti cardinali.
spazio e nel tempo; nello spazio cardinali.
• Le coordinate
osserva, descrive circostante e sulle
• Orientarsi su carte geografiche.
e attribuisce significato carte geografiche,
geografiche
ad ambienti, fatti, utilizzando riferimenti • Le carte geografiche:
e topografiche per
fenomeni e produzioni topologici e punti caratteristiche, funzioni,
la progettazione
artistiche. cardinali. classificazione.
di percorsi.
• Possiede un patrimonio
di conoscenze e nozioni • Utilizza il linguaggio • Osservare e analizzare • Le carte e la loro lettura.
di base ed è allo stesso della geo-graficità i diversi strumenti
• La riduzione in scala.
tempo capace per interpretare carte di rappresentazione
di ricercare geografiche e globo del territorio per ricavare • Le carte tematiche.
e di procurarsi nuove terrestre, realizzare informazioni e per
informazioni. semplici schizzi confrontare la rispettiva
cartografici e carte funzionalità.
• Utilizza gli strumenti tematiche, progettare
di conoscenza per percorsi e itinerari
comprendere se stesso di viaggio.
e gli altri, per riconoscere
le diverse identità, • Ricava informazioni • Analizzare carte, • I dati e la loro lettura:
le tradizioni culturali geografiche da una immagini satellitari, le tabelle e i diversi tipi
e religiose, in un’ottica pluralità di fonti fotografie, dati, tabelle di grafico.
di dialogo e rispetto (cartografiche e grafici per ricavare
reciproco. • I diversi tipi
e satellitari, tecnologie informazioni.
di fotografia.
digitali, fotografiche,
• Progettare percorsi
artistico-letterarie). • Le regioni fisiche
di viaggio negli ambienti
italiane.
oggetti di studio.
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45
L’orientamento
1 Completa il testo con i termini seguenti.
punti di riferimento • Sole • Stella Polare • punti cardinali
Se ti trovi in un ambiente che conosci puoi orientarti
con i ......................................................................................................................
tramonto alba
I colori e i simboli
1 Completa scegliendo tra i termini seguenti.
i laghi • le colline • le pianure • i fiumi • i mari • le montagne
In genere, in una carta fisica:
il verde indica .................................................................................................................................................................................... ;
il marrone indica ............................................................................................................................................................................. ;
l’azzurro indica ,
..................................................................................... ....................................................................................
e ;
....................................................................................................
metropolitana 1 2 3 4
chiese
parcheggio
C
albergo D
La bussola
1 Leggi il testo e poi rispondi.
Meridiani e paralleli
1 Leggi le frasi e colora i riquadri corretti.
Vedere la Terra
con Google Earth
1 Con l’aiuto dell’insegnante, digita in Internet www.google.it/maps
e segui le indicazioni.
1. Imposta la modalità “satellite”.
2. Clicca sul simbolo meno (–) fino a
quando ti è possibile. Che cosa vedi?
3. Ora clicca sul simbolo più (+)
fino a quando visualizzi il punto
in cui ti trovi.
4. Adesso imposta la modalità “mappa”
e digita l’indirizzo della tua scuola.
Che cosa vedi?
5. Clicca sul simbolo meno (–):
la scuola si rimpicciolisce?
La porzione del territorio
si ingrandisce?
Le carte fisiche
1 Osserva la carta fisica dell’Europa alle pagg. 60-61 di “Ti racconto la
Geografia”: riesci a riconoscere le montagne, i mari e i fiumi principali?
Scrivi quelli che riesci a individuare.
Montagne: ............................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
Mari: ..........................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
Fiumi: ........................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
Le carte politiche
1 Osserva la carta politica dell’Europa alle
pagg. 62-63 di “Ti racconto la Geografia”.
Prova a individuare le capitali dei
seguenti Stati. Scrivi i nomi.
Italia: ...............................................................................................................
Francia: .........................................................................................................
Svizzera: .......................................................................................................
Austria: .........................................................................................................
Germania: ..................................................................................................
Grecia: ...........................................................................................................
Spagna: ........................................................................................................
Portogallo: .................................................................................................
Le tabelle
1 Leggi il testo e la tabella, poi rispondi alle domande.
La tabella ti mostra i dati sulla raccolta differenziata dei rifiuti nelle diverse regioni d’Italia.
I dati sono tratti dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Nella prima colonna trovi le regioni, nella seconda i dati arrotondati della percentuale
di rifiuti raccolti in modo differenziato.
I grafici
1 Confronta gli areogrammi sulla suddivisione del territorio del Trentino-Alto
Adige, del Veneto e della Toscana; poi rispondi.
Trentino-Alto Adige Veneto Toscana
montagna montagna montagna
collina collina
pianura pianura
2 Osserva le fotografie e le carte fisiche delle tre regioni alle pagg. 28-29, 30-31
e 36-37 di “Ti racconto la Geografia” e confrontale con i dati ricavati
dai grafici. Hai ricavato informazioni differenti? Che cosa puoi osservare?
...............................................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................
..............................................................................................................................
..............................................................................................................................
..............................................................................................................................
Temperatura Temperatura
Città Regione climatica
minima massima
Aosta ...................................................... ...................................................... .....................................................................
Polo Nord
Polo Sud
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
altitudine
...............................................................................................................................
...............................................................................................................................
...............................................................................................................................
.......................................................................................................................
.......................................................................................................................
.......................................................................................................................
Il riscaldamento globale
1 Visita, insieme all’insegnante, il sito della NASA (Ente Nazionale per le
Attività Spaziali e Aeronautiche degli Stati Uniti). Segui le indicazioni.
1. D igita in Internet climate.nasa.gov
2. Clicca su enter e nella pagina successiva, Climate time machine, guarda i video
e le elaborazioni effettuate dalla NASA sulla base delle immagini e dei dati rilevati
dai satelliti.
3. Osserva le elaborazioni sull’aumento di temperatura, sull’estensione dei ghiacci
dell’Artico e sulle emissioni di anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra
e dell’inquinamento atmosferico.
Le fasce climatiche
1 Inserisci nel planisfero, al posto esatto, le fasce climatiche.
polare artica • polare antartica • tropicale
temperata boreale • temperata australe
........................................................................................................
........................................................................................................
..................................................................... .....................................................................
deserto
..................................................................... .....................................................................
..................................................................... .....................................................................
foresta pluviale
..................................................................... .....................................................................
..................................................................... .....................................................................
savana
..................................................................... .....................................................................
..................................................................... .....................................................................
prateria
..................................................................... .....................................................................
..................................................................... .....................................................................
foresta temperata
..................................................................... .....................................................................
..................................................................... .....................................................................
zone polari
..................................................................... .....................................................................
deserto caccia
foresta pluviale
agricoltura
savana
pesca
prateria
regione alpina
regione appenninica
regione padana
regione costiera
L’ambiente alpino
1 Completa la mappa con le parole date. Poi utilizzala per esporre l’argomento
in modo ordinato ed esauriente.
allevamento • arbusti e prati • latifoglie • muschi, licheni e stelle alpine
aghifoglie • energia idroelettrica • legname
L’AMBIENTE ALPINO
fino ...........................
a 3 000 m
..................................
oltre 3 000 m
..................................
..................................
..................................
L’ambiente appenninico
1 Completa la mappa con le parole date. Poi utilizzala per esporre l’argomento
in modo ordinato ed esauriente.
aghifoglie • agricoltura • allevamento e transumanza • spopolamento
tradizioni • agriturismo • latifoglie
L’AMBIENTE APPENNINICO
turismo
...........................
Alpi e Appennini
1 Completa la tabella scrivendo al posto giusto le caratteristiche
della catena alpina e di quella appenninica.
La cima più alta è il Monte Bianco.
Oltre i 3 000 metri crescono solo muschi, licheni e stelle alpine.
Le vette più alte sono nella parte centrale della catena.
Costituiscono un confine naturale che separa l’Italia dal resto dell’Europa.
Attraversano l’Italia da nord a sud, fino alla Sicilia.
Hanno cime aguzze.
Le cime di solito hanno una forma arrotondata.
Le cime più alte sono nella parte occidentale.
Si dividono in Settentrionale, Centrale e Meridionale.
Si dividono in Occidentali, Centrali e Orientali.
Alpi Appennini
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
........................................................................................................... ...........................................................................................................
Nelle aree collinari del paesaggio appenninico, i versanti esposti a sud (e quindi più soleggiati)
sono il terreno ideale per coltivazioni come la vite e l’ulivo.
Per rendere più agevole il lavoro agricolo, molti pendii sono stati “terrazzati”, cioè sono
state realizzate tante strisce di terra pianeggianti, sorrette da muretti di pietra.
versanti soleggiati
risorsa naturale
.................................................
attività economica
..........................................................
intervento dell’uomo
Nelle aree collinari dell’Italia Centrale, si è diffuso negli ultimi anni il fenomeno dell’agritu-
rismo. Molti edifici, che un tempo ospitavano le famiglie contadine, sono stati ristrutturati,
ricavando camere o piccoli appartamenti per i turisti.
I visitatori possono fare escursioni, o più semplicemente rilassarsi e godersi la campagna.
..........................................................
risorsa naturale
.................................................
attività economica
..........................................................
intervento dell’uomo
Nel paesaggio appenninico, i centri urbani sono sorti spesso sulle sommità dei colli. In un
lontano passato, infatti, le zone di pianura erano in molti casi paludose e malsane, perciò
era preferibile creare gli insediamenti sulle colline che offrivano un clima più salutare. La
posizione più elevata consentiva, inoltre, di difendersi meglio da eventuali attacchi nemici
ed era meno soggetta al rischio di frane.
..........................................................
cause
Le colline
1 Collega ogni nome alla definizione corrispondente.
2 Per ogni domanda indica con una ✘ la risposta esatta (le risposte possono
anche essere più di una).
Dove si trovano le colline in Italia?
In mezzo alle pianure.
Vicino alle coste.
Ai piedi delle Alpi e fra gli Appennini e il mare.
Nelle isole più grandi.
Perché i pendii delle colline sono adatti a essere coltivati?
Perché il terreno è più fertile che in montagna e in pianura.
Perché le colline si trovano ai piedi delle montagne.
Perché i versanti sono rivolti a sud.
Perché la bassa altitudine assicura temperature miti e l’acqua delle piogge
non ristagna.
Cogliere le relazioni
• Comprendere e utilizzare il lessico della disciplina 65
Le pianure italiane
1 Osserva la carta e completa la legenda,
inserendo i numeri accanto ai nomi
delle pianure italiane.
1
Pianure italiane
Agro Romano
2
Agro Pontino
3
Piana del Campidano 4
Maremma 5 7
6
Pianura Padana
Piana di Catania
9
Pianura Campana
Tavoliere delle Puglie
Valdarno 8
Pianura Fiume
1 .................................................................................................... ....................................................................................................
2 .................................................................................................... ....................................................................................................
3 .................................................................................................... ....................................................................................................
4 .................................................................................................... ....................................................................................................
5 .................................................................................................... ....................................................................................................
6 .................................................................................................... ....................................................................................................
7 .................................................................................................... ....................................................................................................
8 .................................................................................................... ....................................................................................................
9 .................................................................................................... ....................................................................................................
La Pianura Padana
1 Osserva la carta fisica della Pianura Padana a pag. 52 del Sussidiario
e per ogni domanda indica con una ✘ la risposta corretta.
............................................................................................................ ............................................................................................................
............................................................................................................ ............................................................................................................
I fiumi e i laghi
1 Individua e scrivi sulla carta
al posto giusto i nomi dei
fiumi indicati.
• Po
• Tevere
• Adige
• Arno
2 Ora disegna un fiume nei suoi tratti, mettendo in evidenza il tipo di letto.
Per molti anni i fiumi sono stati utilizzati non solo come
fonte di energia e di risorse naturali, ma anche come scari-
co per le fognature.
Per evitare di inquinare l’ambiente, le acque contenute
nelle fognature dovrebbero essere filtrate in un impianto
di depurazione. Purtroppo, invece, gli scarichi di molte
abitazioni, anziché passare dai depuratori, finiscono diretta-
mente nel fiume, inquinandolo con batteri e detersivi.
Vi sono anche grandi città che non utilizzano ancora un
depuratore delle acque: per questo l’Italia è già stata mul-
tata più volte dalla Corte di Giustizia Europea.
Circa diciotto milioni di Italiani, quasi un terzo della popola-
zione, scaricano direttamente nei fiumi o nei mari le acque
delle fognature, poiché non sono collegati a nessun impian-
to di depurazione. Come puoi osservare dalla tabella sul
servizio di depurazione in Italia, dieci anni fa 15 abitazioni
su 100 non erano collegate a una fognatura e versavano i
loro liquami direttamente nell’ambiente o in una cisterna da
svuotare periodicamente. Da allora la situazione è migliora-
ta, ma non abbastanza da impedire, nel 2018, un’ulteriore
multa per il mancato rispetto della normativa europea.
Abitazioni Abitazioni
Abitanti non
collegate alla collegate al
Abitanti serviti da
fognatura (ogni depuratore (ogni
depurazione
100 abitazioni) 100 abitazioni)
60 340 328 85% 70% 17 860 737
Elaborazione Legambiente su dati Rapporto Blue Book 2009 di Anea e Utilitatis
I laghi italiani
1 Inserisci nella giusta colonna della tabella i seguenti termini.
Lago Maggiore • Lago d’Iseo • Lago di Como • Lago di Varano • Lago di Bolsena
Lago Trasimeno • Lago di Bracciano • Lago di Garda • Lago di Lesina
Lago di Nemi
Organizzare le informazioni
72 • Ricavare e rielaborare informazioni da vari tipi di testi
Punti
Punti Punti Punti entro
Regione Lago fortemente
inquinati critici totali i limiti
inquinati
Lombardia Iseo 2 1 3 4
Lombardia Como 4 1 5 4
Lombardia Lugano 2 0 2 1
Lombardia-Veneto Garda 2 3 5 5
Lombardia-Piemonte Maggiore 6 1 7 3
Piemonte Orta 1 0 1 1
Lazio Bolsena 4 1 5 1
Lazio Bracciano 3 1 4 0
Lazio Albano 0 0 0 2
Umbria Trasimeno 1 2 3 2
Totale 25 10 35 23
Il mare
1 Scrivi sulla carta muta i nomi dei seguenti mari italiani.
Mar Adriatico • Mar Ionio • Mar Tirreno • Mar Ligure
..............................................................
............................................................................
..............................................................
..............................................................
3 ....................................................................................................
• Arcipelago Toscano
• Eolie 4 ....................................................................................................
• Sicilia
• Sardegna 5 ....................................................................................................
Il mare e le coste
1 Completa le frasi, inserendo i termini seguenti.
alte • basse • sabbiose • rocciose • lagune • vulcanica
Le coste che si affacciano sul Mar Ligure sono ............................................. e ............................................. .
Le coste del Mar Adriatico sono prevalentemente ......................................... e ......................................... .
Lungo le coste settentrionali del Mar Adriatico sono presenti diverse ........................................ .
Le Isole Eolie sono di origine ............................................................. .
2 Osserva le immagini e la carta delle coste alle pagg. 68-69 del Sussidiario.
Poi rispondi.
A B
porto pescatore
petroliera
salina
pesce
raffineria
sale turismo
commercio
golfo traghetto
albergatore
spiaggia
cantiere navale
traghetto
bagnino itticoltura
Soluzioni: 1 sale; 2 siderurgiche; 3 pescespada; 4 baia; 5 petrolio; 6 cantieri; 7 faro.
Quanti sono i campioni d’acqua marina risultati inquinati oltre i limiti di legge? ...............
Qual è la regione con il minor numero di punti inquinati? ......................................................................
Qual è la causa principale dell’inquinamento del mare? ............................................................................
L’Italia rispetta le regole europee per la depurazione degli scarichi delle abitazioni? .....
Quali azioni ha intrapreso la Commissione Europea verso l’Italia? ...................................................
Quali regioni versano nell’acqua la maggior quantità di scarichi fognari non depurati?
...........................................................................................................................................................................................................................
L’agricoltura
1 In ciascun gruppo di parole ce n’è una che non c’entra con le altre:
individuala e cancellala con una ✘.
La pesca in Italia
1 Leggi il testo, osserva la tabella e rispondi.
L’industria
1 Completa il testo con i termini seguenti.
vie di comunicazione • materie prime • energia • manodopera • mercato
Alcuni fattori favoriscono lo sviluppo industriale. Fra questi c’è la
vicinanza e la disponibilità in tempi brevi delle ..................................................
................................ .
Per far arrivare le materie prime e successivamente trasportare i
prodotti finiti è importante che un’industria sia situata in un’area
vicina alle principali .......................................................................................... .
Altri fattori sono legati ai processi di lavorazione che si svolgono
all’interno dell’industria: la disponibilità di ...................................................... ,
necessaria per far funzionare i macchinari, e la ...........................................
..........., cioè gli operai, i tecnici e gli impiegati. Infine c’è anche da
considerare il ...................................................... , cioè tutte le persone che, in
Italia e all’estero, acquistano e richiedono i prodotti finiti.
benzina chimica
motorino
conserviera
detersivo
dell’abbigliamento
nylon
jeans
meccanica
computer
elettronica
vernice
surgelati tessile
Il commercio e il turismo
1 Completa lo schema con i termini seguenti.
ingrosso • grande distribuzione
bancarelle • ipermercati • supermercati
industria
............................................
Le vie di comunicazione
1 Osserva la carta e rispondi
alle domande.
In Sardegna ci sono
autostrade? ..............................................
E in Sicilia? ...............................................
In quale parte dell’Italia la rete
autostradale è più fitta?
..............................................................................
Perché lungo l’arco alpino
e quello appenninico le
autostrade sono quasi del
tutto assenti?
..............................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
collina
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
pianura
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
fiume
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
mare
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
................................................................................. .................................................................................
Organizzare le informazioni
• Cogliere le relazioni 83
L’economia
1 Inserisci nella tabella le attività economiche elencate secondo il settore
di appartenenza.
agricoltura • servizi • industria • commercio • artigianato • pesca • trasporti
sfruttamento di miniere • turismo • allevamento
2 In ogni riga orizzontale dello schema è stata inserita una parola, spezzata
in due parti, che puoi individuare sulla base della definizione corrispondente.
Cancella tutte le parole definite: le lettere rimaste ti diranno come viene
chiamata l’area compresa tra Genova, Milano e Torino.
1 T T E S S R I I L E
2 A N G O V I O L N I
3 C H I O I N M I C O
4 D T U R U I S M O S
5 S E R V T R I I Z I
6 A S I C L E I L I A
84 Organizzare le informazioni
a
5
GUIDA_GEO_CL4_CL5_085_093.indd 85 08/03/19 10:40
La classe capovolta
La classe capovolta
in Studio così
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di una navigazione in Rete.
Le regioni d’Italia
• Carte, mappe ed esercizi interattivi su tutte le regioni italiane.
86
CLASSE CAPOVOLTA
p. 22 • Le regioni d’Italia
87
Compito di realtà
Organizzate un viaggio
in una regione
Suggerimenti Questo compito di realtà permette di sviluppare in modo diverten-
operativi te e significativo sia le competenze disciplinari relative alla ricerca e
raccolta di informazioni di tipo geografico attraverso cartine, siti In-
ternet, immagini e testi, sia le competenze trasversali, come quelle
comunicative e digitali, lo spirito di iniziativa, imparare a imparare, le
competenze sociali.
Si tratta di realizzare in gruppo un progetto di gita in una regione
italiana diversa da quella di residenza, selezionando informazioni da
specifici siti Internet o da altro materiale multimediale. Il progetto sarà
poi esposto alla classe attraverso un prodotto complesso, quale una
presentazione in PowerPoint o una brochure pubblicitaria. La valuta-
zione dei lavori dei gruppi sarà effettuata dai ragazzi stessi, attraverso
un concorso in cui verrà scelto il progetto migliore.
L’insegnante avrà il compito di facilitare e supervisionare il percorso di
apprendimento, organizzando la classe in gruppi di lavoro e fornendo
indicazioni e regole precise sull’utilizzo di Internet. È importante che
gli alunni utilizzino esclusivamente i siti indicati e imparino a selezio-
nare i siti turistici ufficiali (gestiti dalle istituzioni preposte, quali le APT),
senza utilizzare motori di ricerca che propongono frequentemente siti
non controllati e potenzialmente pericolosi.
Fase 1
Questa fase richiede le maggiori capacità di concentrare l’attenzione
sul compito, in quanto occorre selezionare le informazioni perti-
nenti e utili senza lasciarsi distrarre da tutto ciò che stimola la curio-
sità. Per questo è opportuno che la fase di scelta delle destinazioni
e delle attività si limiti al solo sito del turismo ufficiale in Italia e ai siti a
esso collegati, molto ampi ma più facili da utilizzare.
Nella loro proposta i ragazzi dovranno inserire momenti da trascorre-
re nella natura, visite culturali, attività ricreative, attività sportive… In-
somma, la proposta deve essere il più possibile varia e adatta a diver-
se esigenze e interessi. Va data ai bambini l’indicazione di prendere
appunti mentre navigano o esplorano il materiale a loro disposizione,
in modo da svolgere più facilmente la fase 3.
Fase 2
Per realizzare questa fase si faccia riferimento alle schede della Guida
alle pagine 145-146 per il percorso in treno e alle pagine 147-148
88
Fase 3
La tabella costituisce una sorta di “scaletta” di viaggio che servirà
come traccia per realizzare la presentazione o la brochure.
Per stabilire il programma della settimana gli alunni devono prova-
re a valutare il tempo necessario alle varie attività, quali possono risul-
tare più interessanti anche per gli altri compagni, quali luoghi sono im-
perdibili per conoscere la regione... Ciascun membro del gruppo avrà
opinioni diverse, perciò sarà necessario argomentare ai compagni le
proprie idee ed esercitare le capacità sociali di negoziazione, ascolto,
empatia per arrivare a un progetto condiviso da tutto il gruppo.
Un altro elemento di difficoltà per i bambini è costituito dalla valuta-
zione del tempo necessario agli spostamenti e alla realizzazione delle
attività stesse: per questo aspetto servirà l’aiuto dell’insegnante.
Fase 4
L’attività si presta a implementare le principali competenze in-
formatiche, che resteranno un bagaglio indispensabile anche nel
mondo del lavoro; si può anche costruire un percorso interdisciplina-
re con Arte o Italiano per l’analisi delle pubblicità e la realizzazione di
una brochure o di un manifesto.
Al termine dei lavori di gruppo, si darà il via al concorso.
Vengono stabiliti insieme i criteri di valutazione: la completezza e
varietà della proposta, la piacevolezza delle attività, la bellezza dell’e-
laborato, la realizzabilità del viaggio.
Ogni alunno riceverà un foglio bianco e dovrà attribuire un punteggio
segreto da 1 a 10 a ogni presentazione (a eccezione della propria).
Ogni gruppo presenterà quindi alla classe la sua proposta mostrando
il suo elaborato; alla fine dell’esposizione, ciascuno scriverà il titolo del
viaggio e attribuirà il punteggio.
Al termine di tutte le esposizioni, l’insegnante raccoglierà i punteggi
assegnati e scriverà alla lavagna la somma relativa a ciascun viaggio:
la proposta con il miglior punteggio risulterà vincitrice.
Autovalutazione
La rubrica di autovalutazione finale permette sia ai singoli alunni di
diventare consapevoli della propria esperienza sia al gruppo classe di
riflettere sulle difficoltà incontrate e di apportare proposte per miglio-
rare la collaborazione e la gestione dei problemi.
89
90
91
Traguardi
Competenze Abilità Contenuti
di competenza
• L’alunno si orienta nello • L’alunno si orienta nello • Saper individuare i punti • Le rappresentazioni
spazio e nel tempo; spazio circostante e cardinali. del pianeta Terra.
osserva, descrive sulle carte geografiche,
• Orientarsi su carte • La rappresentazione
e attribuisce significato utilizzando riferimenti
geografiche dei dati.
ad ambienti, fatti, topologici e punti
e topografiche
fenomeni e produzioni cardinali. • L’utilizzo delle diverse
per la progettazione
artistiche. rappresentazioni
di percorsi.
del territorio per ricavare
• Possiede un patrimonio
• Localizzare sulla carta informazioni.
di conoscenze e nozioni
geografica dell’Italia le
di base ed è allo stesso • Le caratteristiche
regioni fisiche, storiche
tempo capace di un territorio.
e amministrative.
di ricercare
e di procurarsi • Utilizza il linguaggio • Localizzare sul globo la • Le carte e la loro lettura.
nuove informazioni. della geo-graficità posizione dell’Italia in
• Il planisfero.
• Utilizza gli strumenti per interpretare carte Europa e nel mondo.
di conoscenza per geografiche e globo • Il reticolato.
• Osservare e analizzare
comprendere se stesso e terrestre, realizzare
i diversi strumenti • I dati e la loro lettura:
gli altri, per riconoscere semplici schizzi
di rappresentazione tabelle e grafici.
le diverse identità, cartografici e carte
del territorio per ricavare
le tradizioni culturali tematiche, progettare • I diversi tipi
informazioni e per
e religiose, in un’ottica percorsi e itinerari di immagine.
confrontare la rispettiva
di dialogo e di rispetto di viaggio.
funzionalità.
reciproco. • Ricava informazioni
• Analizzare carte,
geografiche da una
immagini satellitari,
pluralità di fonti
fotografie, dati, tabelle
(cartografiche
e grafici per ricavare
e satellitari, tecnologie
informazioni di interesse
digitali, fotografiche,
e di studio.
artistico-letterarie).
• Riconosce e denomina • Acquisire il concetto • La Terra e i suoi
i principali “oggetti” di paesaggio come ambienti.
geografici fisici (fiumi, interazione di diversi
• L’Europa fisica e i suoi
monti, pianure, coste, fattori fisici, storici,
ambienti.
colline, laghi, mari, antropici.
oceani, ecc.). • Storia dell’Italia, con
• Conoscere i fattori
riferimento ai processi
climatici e l’importanza
di formazione dell’unità
del clima nel paesaggio.
nazionale, alle diverse
identità culturali e
linguistiche, ai processi
di cambiamento del
contesto socio-
economico, ai processi
migratori, alla nascita
della Costituzione.
92
93
La storia d’Italia
1 Scrivi l’anno nel riquadro; poi collega alla linea del tempo gli eventi
più importanti della storia d’Italia.
1850 1860 1870 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020
L’Unità d’Italia:
conquista o liberazione?
1 Leggi il documento tratto da “Il Giornale del Mondo”
del 26 ottobre 1860 e svolgi le attività.
Si è conclusa oggi a Teano l’epopea di Giuseppe Garibaldi e dei suoi uomi-
ni. Il generale infatti ha incontrato oggi Vittorio Emanuele II e, salutandolo
col grido: “Ecco il re d’Italia!”, gli ha ceduto formalmente i poteri.
Tutto è cominciato il 6 maggio scorso, quando il generale Garibaldi salpa-
va da Quarto, presso Genova, dirigendosi verso il Regno delle Due Sicilie
con l’intenzione di liberarlo dal dominio borbonico.
Garibaldi e i suoi compagni, circa un migliaio, sbarcavano l’11 maggio nel
porto siciliano di Marsala.
Il 14, il generale pubblicava a Salemi un proclama nel quale dichiarava
di assumere il potere nell’isola in nome di Vittorio Emanuele II. Gli furo-
no mandati incontro eserciti borbonici infinitamente superiori sia come
numero sia come equipaggiamento, ma nulla poterono i fucili e i cannoni
napoletani contro l’eroismo di questo manipolo di uomini coraggiosi e contro l’entusiasmo
delle popolazioni per il generale. A Calatafimi, a Palermo, a Milazzo, le truppe borboniche
furono costrette a cedere di fronte all’impeto dei Garibaldini e, in meno di tre mesi, tutta
l’isola fu conquistata. Il 20 agosto Garibaldi sbarcava in Calabria e il 7 settembre faceva il
suo ingresso trionfale a Napoli.
• Sottolinea in verde le parole che si riferiscono a Garibaldi e ai Garibaldini.
• Rispondi sul quaderno: secondo questo scrittore, la Sicilia è stata liberata o conquistata?
Perché?
Il ventennio fascista:
dal 1922 al 1945
1 Leggi il testo.
Le leggi razziali
1 Leggi il documento storico, tratto dalla rivista
“La difesa della razza” del 5 agosto 1938.
Esistono grandi razze e piccole razze. La popolazione
dell’Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana
e la sua civiltà ariana. Esiste ormai una pura “razza
italiana”.
Gli Ebrei non appartengono alla razza italiana.
I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli
Italiani non devono essere alterati in nessun modo.
• I bambini italiani della vostra classe hanno tutti le stesse caratteristiche fisiche e
psicologiche (carattere, modo di reagire)? Esiste la “razza italiana”? ...........................................
...........................................................................................................................................................................................................................
• Secondo voi, perché il Governo Fascista dice che esiste la pura “razza italiana”?
...........................................................................................................................................................................................................................
3 Osserva questo
documento: è un
manifesto del periodo
fascista che informa
sulle “leggi razziali”
decise dal Governo
dal 1938 al 1945.
Poi rispondi alle
domande sul
quaderno.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e del Fascismo, gli Italiani votano per sce-
gliere se vogliono che l’Italia rimanga una monarchia, governata da un re, oppure che
diventi una Repubblica, governata da tutti i suoi cittadini.
Il 2 giugno 1946 gli Italiani scelgono la Repubblica: ecco perché il 2 giugno è la Festa
Nazionale della Repubblica, che si festeggia con un giorno di vacanza.
Per far funzionare la nuova Repubblica, servono nuove regole: chi deve deciderle?
Il 2 giugno, gli Italiani scelgono anche alcune persone, che hanno il compito di scrivere
la Costituzione, cioè le nuove regole della Repubblica italiana. Queste persone forma-
no l’Assemblea Costituente.
Il 22 dicembre 1947 l’Assemblea Costituente approva la Costituzione, che diventa la
legge-guida dello Stato italiano il 1° gennaio 1948.
La Costituzione stabilisce:
• i valori dello Stato italiano: la libertà, il lavoro, la democrazia, l’uguaglianza, la pace;
• i diritti e i doveri dei cittadini;
• gli incarichi e le regole.
La Costituzione italiana è formata da 139 regole che si chiamano articoli.
La prima parte della Costituzione è formata da dodici articoli che descrivono le idee e i
valori più importanti per l’Italia.
Anche se il linguaggio è un po’ difficile da capire il loro significato è molto bello e
importante.
Ecco che cosa vogliono dire i primi dodici
articoli della Costituzione:
ART. 1 L’Italia è una Repubblica democratica
ed è costruita con il lavoro. Il popolo comanda.
ART. 2 L’Italia riconosce i diritti umani; è un
dovere di tutti aiutare chi ha bisogno.
ART. 3 Tutti i cittadini hanno gli stessi diritti
e lo stesso valore, cioè sono importanti nello
stesso modo anche se sono diversi per il sesso,
la religione, il colore della pelle o le idee in
politica.
ART. 4 Tutti i cittadini hanno diritto di lavora-
re; la Repubblica italiana cerca di dare a tutti
questa possibilità. Ogni cittadino ha il dovere
di scegliere un lavoro o un’attività per aiutare
la società, se è possibile.
La Costituzione italiana
1 Questi sono i primi sei articoli dei dodici che costituiscono i princìpi
fondamentali della Costituzione italiana. Leggili con attenzione
e poi rispondi alle domande.
ART. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul
lavoro. La sovranità appartiene al popolo. [...]
ART. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità. [...]
ART. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni per-
sonali e sociali. [...]
ART. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al
lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo
diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le pro-
prie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione
che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
ART. 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuo-
ve le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo
Stato il più ampio decentramento amministrativo. [...]
ART. 6 La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze
linguistiche.
.............................................................................................................................................................................................................................
• Secondo te, quali potrebbero essere i diritti inviolabili dell’uomo di cui parla l’articolo 2?
.............................................................................................................................................................................................................................
• Quale articolo dichiara l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge? ....................................
.............................................................................................................................................................................................................................
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La Costituzione italiana
per i nuovi cittadini: Ucraina
1 Leggi alcuni dei primi dodici articoli della Costituzione italiana,
scritti in lingua ucraina.
КОНСТИТУЦІІЯ ІТАЛІЇ
La Costituzione italiana
per i nuovi cittadini: Cina
1 Leggi i primi dodici articoli della Costituzione italiana, scritti in cinese.
2 Collega con una freccia i nomi dei personaggi alle loro fotografie
e alle loro azioni.
L’Italia
1 Osserva la carta politica dell’Italia a pag. 5 di “Ti racconto la Geografia”
e rispondi alle domande.
• Con quali Stati confina l’Italia? ............................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
• Nel territorio italiano ci sono altri due piccolissimi Stati: quali sono? .................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono le altre grandi città italiane? Scrivine almeno cinque. .........................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
2 Colora le regioni
italiane utilizzando
i seguenti colori:
• azzurro per le regioni
del Nord-Ovest;
• rosso per le regioni
del Nord-Est;
• verde per le regioni
del Centro;
• arancione per le regioni
del Sud;
• giallo per le Isole.
• Un cittadino pensa che nel suo territorio ci sia un pozzo petrolifero troppo vicino alle
case e denuncia il fatto alla Magistratura. La Magistratura fa dei controlli e decide chi
ha ragione: chi ha sbagliato deve pagare una multa o una punizione.
Potere ................................................................................................................................................................................................
Il Consiglio Comunale
dei Ragazzi
1 Leggi il testo.
Lo Stato italiano
1 Rispondi alle domande.
che cosa fa
Potere .............................................. ...........................................................
che cosa fa
.............................................. ...........................................................
1 Disegna:
La settimana multilingue
1 Per valorizzare in modo semplice ma efficace tutte le lingue presenti nella
vostra classe, potete svolgere insieme all’insegnante questa attività, che
consiste nel salutarsi ogni mattina, all’inizio della lezione, con una lingua
diversa. Seguite le indicazioni.
• F ate un sondaggio: quante lingue ci sono in classe? Fate un censimento delle
lingue parlate; se desiderate, potete considerare anche il dialetto locale,
se si discosta dall’italiano e se viene effettivamente parlato a casa. Inserite anche
la lingua straniera imparata a scuola (inglese o eventuali altre lingue).
Prestate attenzione alle lingue africane: in Africa esistono un migliaio di lingue
diverse e sono differenti l’una dall’altra! L’espressione “Parla in africano” è priva
di senso, come se dicessero di noi “Parla in europeo”: l’italiano, l’inglese e il tedesco
sono lingue ben diverse e fra loro incomprensibili! Cercate di risalire al nome
corretto della lingua parlata dai vostri eventuali compagni africani: le più diffuse
sono lo swahili, hausa e yoruba in Africa Centrale, il wolof in Senegal, il tamazigh
nel Nordafrica, il xosa in Africa Meridionale. Cercate in Internet il Paese
di provenienza e verificate su Wikipedia la lingua parlata.
• Organizzate un cartellone suddiviso in sette colonne: uno per ogni giorno della
settimana.
• Inserite in ogni colonna un giorno della settimana e abbinate il giorno a una lingua
presente in classe. La domenica sarà per la lingua italiana.
• Chiedete a ciascun bambino bilingue di insegnarvi come saluta nella sua lingua.
Si possono anche aggiungere altre parole: “Come stai?”, mamma, papà, amici...
• Con l’aiuto dei bambini bilingue ed eventualmente dei loro familiari, scrivete
sul cartellone la pronuncia dei saluti e delle parole che avete scelto, nella colonna
corrispondente a ogni lingua.
• Appendete il cartellone e usatelo ogni mattina per salutarvi, e per salutare chi
entra in classe: il lunedì ci saluteremo in arabo, il martedì in cinese, il mercoledì in
rumeno... La domenica salutiamo la nostra famiglia in italiano!
HELLO CIAO
How are
Come stai?
you?
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La densità di popolazione
1 Guarda la carta fisica dell’Italia a pag. 3 di “Ti racconto la Geografia”
e leggi alle domande. Confronta le tue idee con quelle dei compagni,
poi rispondi.
• Secondo voi, quali sono le zone più popolate? Perché?
• Secondo voi, quali sono le zone meno popolate? Perché?
• Elencate le città meno popolate, cioè con meno di 250 000 abitanti:
............................................................................................................................................................................................................................
Le migrazioni in Italia
1 Rispondi alle domande.
• Secondo te, negli ultimi anni i nuovi arrivi di
immigrati sono aumentati o diminuiti?
................................................................................................................
400
300
200
100
0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
• Gli arrivi dall’estero sono aumentati o diminuiti negli ultimi due anni considerati? ...............
• Osservate il grafico: le partenze dall’Italia verso l’estero sono aumentate o diminuite negli
anni considerati? ...............................................................................................................................................................................
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Stranieri, profughi
o clandestini?
1 Spesso senti parlare degli stranieri con parole diverse: immigrati, profughi,
clandestini, rifugiati, extracomunitari... Queste parole hanno tutte lo stesso
significato? È importante usare le parole in modo corretto, per non avere
un’immagine falsa della realtà.
Cerca sul dizionario queste parole e riporta il loro significato sul quaderno.
straniero • migrante • emigrato • immigrato • extracomunitario
profugo • rifugiato • clandestino • apolide
• In quali regioni italiane gli stranieri sono meno del 3%? ...............................................................................
............................................................................................................................................................................................................................
Quanti sono
gli stranieri in Italia?
1 Ricava informazioni dal grafico e rispondi alle domande.
STRANIERI IN ITALIA DAL 2015 AL 2017
(in migliaia)
Maschi Femmine • La presenza di stranieri in Italia è
5 500 aumentata o diminuita dal 2015 al 2017?
5 000
4 500 .......................................................................................................
4 000
3 500
2 642 2 645 2 643 • Confronta questo grafico con quello
3 000 di pag. 118: secondo te, perché
2 500 gli stranieri sono aumentati se i nuovi
2 000 arrivi sono diminuiti?
1 500
2 373 2 381 2 404
1 000 .......................................................................................................
500
0 .......................................................................................................
2015 2016 2017
80 77 79
76 76 75
71 73 72
70 69 68
63
60
56
50
50 47
40
33 32
30
29
26
20
20
10
0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
• Che cosa pensi del lavoro? Spiega in breve che cosa è il lavoro secondo te, a che cosa
serve, quali sono le sue caratteristiche. ........................................................................................................................
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...........................................................................................................................................................................................................................
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....................................................................... ........................................
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Il diritto di lavorare
1 Leggi il testo.
L’art. 4 della Costituzione dice che tutti i cittadini hanno il diritto di lavorare.
Nonostante ciò, però, non sempre questo diritto viene riconosciuto.
• Durante il Fascismo, a partire dal 1948, agli Italiani di religione ebraica fu vietato
lavorare: non potevano essere assunti e, se già lavoratori, venivano licenziati solo per
la loro religione.
• Tutti, anche i disabili, hanno diritto a un lavoro; per questo la legge 68 del 1999
stabilisce l’obbligo per le aziende di assumere, con precise modalità, persone disabili,
anche accompagnate. Purtroppo però molte aziende non rispettano la normativa e le
persone disabili faticano più di altre a trovare un lavoro.
• Le donne e gli uomini hanno diritto di svolgere il proprio lavoro anche se sono
mamme e papà; per questo l’art. 37 della Costituzione e apposite leggi stabiliscono
i diritti dei lavoratori con bambini piccoli: permessi per accudire i figli, periodi per
l’allattamento… Purtroppo, a volte, alcune aziende costringono le donne a licenziarsi
quando diventano mamme, o non tengono conto delle esigenze familiari.
• In 78 Paesi l’omosessualità è un reato e in alcuni casi è punito con la pena di morte.
La Costituzione italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani stabiliscono
invece che tutti hanno pari dignità sociale, senza distinzioni di sesso: perciò anche gli
omosessuali, cioè le persone che si innamorano di persone dello stesso sesso, hanno
gli stessi diritti degli altri. In Italia però alcune persone non hanno rispetto per loro, e
alcune aziende non assumono o trattano male lavoratori e lavoratrici omosessuali per
la loro vita privata, anche se non cambia la loro capacità di svolgere un lavoro.
• In altri Paesi, negli anni passati, alcuni lavori erano proibiti per persone di pelle scura:
ad esempio in Sudafrica durante l’Apartheid, o negli Stati Uniti prima di Marthin
Luther King. In Italia, il colore della pelle non può essere un motivo per non dare
lavoro a una persona.
Alcune persone, invece, non possono lavorare. Questo, però, serve a proteggerle:
• i bambini, che devono andare a scuola e giocare;
• i malati, che devono curarsi;
• gli anziani, che devono riposarsi e lasciare il lavoro ai più giovani;
• i profughi che hanno chiesto di restare in Italia come rifugiati: per i primi 6 mesi la
legge proibisce loro di lavorare. Questo serve a evitare che alcune persone fingano di
essere rifugiati per poter lavorare in Italia.
• Discuti con i tuoi compagni: perché la Repubblica si preoccupa che i lavoratori possano
imparare a fare sempre meglio il loro lavoro? A che cosa serve il lavoro?
Spiegazione
Articolo 36 un’esistenza libera Il lavoratore ha diritto a essere pagato
Il lavoratore ha e dignitosa. per il suo lavoro in modo giusto rispet-
diritto ad una La durata massima to al lavoro che svolge e a quante ore
retribuzione della giornata lavora, e in ogni caso lo stipendio deve
proporzionata alla lavorativa è stabilita bastare a far vivere lui stesso e la sua
quantità e qualità dalla legge.
famiglia in modo libero e dignitoso.
del suo lavoro Il lavoratore ha La legge stabilisce il numero massimo di
e in ogni caso diritto al riposo ore di lavoro al giorno.
sufficiente settimanale e a ferie Il lavoratore ha diritto a un giorno di
ad assicurare a annuali retribuite e riposo ogni settimana e a ferie annuali
sé e alla famiglia non può rinunziarvi. pagate e non può rinunciare a questi
diritti.
• Fai un’indagine nella tua classe: quante ore lavorano ogni giorno i vostri genitori?
Possono scegliere quante ore dedicare al lavoro? Hanno un giorno di riposo
settimanale? Quanti giorni di ferie pagate hanno a disposizione?
Raccogli i dati in una tabella.
Bambini al lavoro
In Italia, come stabilito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti del Bambino, i bambini non
possono lavorare: hanno il diritto di imparare e di giocare.
1 Leggi l’articolo 37 della Costituzione e il testo.
In Italia, lo Stato si preoccupa per tutti: le scuole sono gratuite per tutti i bambini, l’assi-
stenza sanitaria (medici, ospedali…) è gratuita, perciò i bambini possono andare a scuola
anche se le loro famiglie sono povere.
In altri Paesi, invece, le scuole non sono gratuite o sono troppo lontane, e le famiglie non
possono permettersi di mandare i figli a scuola. In molti Paesi gli adulti lavorano, ma gua-
dagnano così poco che anche i bambini devono lavorare per aiutare la famiglia.
Nel mondo sono più di 150 milioni i bambini intrappolati in lavori che
mettono a rischio la loro salute fisica e mentale e li condannano a una
vita senza divertimento né istruzione. Questo succede soprattutto nei
Paesi poveri.
Nel mondo 74 milioni di bambini sono impiegati in varie forme di
lavoro pericoloso, come il lavoro in miniera, a contatto con sostanze
chimiche e pesticidi agricoli o con macchinari pericolosi. È il caso dei
bambini impiegati nelle miniere in Cambogia, nelle piantagioni di tè
nello Zimbabwe o che fabbricano bracciali di vetro o cestini in India.
Tra le peggiori forme di lavoro minorile rientra anche il lavoro di strada:
nelle grandi città asiatiche, latino-americane e africane, i bambini cercano di sopravvivere
raccogliendo rifiuti da riciclare o vendendo cibo e bevande.
Ci sono, poi, le bambine che lavorano tutto il giorno in casa (propria o di altri), spesso in
una vera e propria forma di schiavitù: le bambine non possono uscire per giocare, non
possono andare a scuola, ma rimangono sempre a servizio degli adulti.
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I Sindacati
1 Leggi l’articolo 39 della Costituzione, poi il testo.
Il dovere di lavorare
1 Leggi l’articolo 4 della Costituzione, poi il testo.
Articolo 4 un’attività o
Ogni cittadino una funzione
ha il dovere che concorra
di svolgere, al progresso
secondo materiale o
le proprie spirituale della
possibilità e la società.
propria scelta,
Tutti i cittadini hanno il dovere di svolgere un lavoro o un’attività. Questo per dare il
proprio contributo, cioè il proprio aiuto, a migliorare la società: può essere un migliora-
mento “materiale”, cioè nella ricchezza e nel modo di vivere, o “spirituale”, cioè nella
cultura e nei valori.
Il lavoro, quindi, non serve solo al lavoratore per avere in cambio dei soldi da usare come
vuole, ma serve innanzitutto alla società: per questo il tempo che il lavoratore dedica a
migliorare la società viene ricompensato con lo stipendio.
2 Elenca i lavori svolti dalle persone che conosci; per ciascuno indica a che cosa
serve e che cosa succederebbe se nessuno volesse fare quel lavoro.
3 Secondo te, come bisogna svolgere il proprio lavoro perché sia davvero utile?
.......................................................................................................................................................................................................................
Il lavoro autonomo
1 Leggi l’articolo 41 della Costituzione, poi il testo.
pediatra
imbianchino
dentista
elettricista
Le imprese
1 Leggi il testo.
Le imprese in Italia
1 Ricavate informazioni dal grafico e rispondete alle domande.
• In quali regioni c’è il maggior numero di imprese ogni mille abitanti?
............................................................................................................................................................................................................................
• Quante imprese ci sono nella tua regione ogni mille abitanti? .................................................................
• Secondo te, nelle regioni con molte imprese c’è più ricchezza o più povertà?
............................................................................................................................................................................................................................
Il lavoro in Italia
1 Il grafico mostra in percentuale quante persone di età compresa
fra i 24 e i 60 anni lavorano sul totale della popolazione attiva.
Ricava informazioni dal grafico.
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2 Confronta questo grafico con quello sul numero delle imprese a pag. 130:
che cosa osservi?
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Se un’impresa guadagna più di quello che spende, può investire i soldi guadagnati nella
ricerca tecnologica e scientifica: cioè può pagare dei ricercatori per trovare nuove tec-
nologie, nuovi prodotti, nuove conoscenze scientifiche.
2 Ricava informazioni
dal grafico per
scoprire quanto
spendono i Paesi
europei per la
ricerca. Rispondi alle
domande.
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...........................................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
• In base ai dati del grafico, secondo te le imprese italiane spendono abbastanza per la
ricerca? ......................................................................................................................................................................................................
3 Leggi il testo.
La ricerca è molto importante per l’economia: se
le imprese hanno prodotti e tecnologie nuove
e migliori, possono battere la concorrenza delle
imprese degli altri Paesi.
Per avere ricercatori bravi e capaci, è necessa-
rio curare la loro formazione, cioè offrire scuole
all’avanguardia.
4 Ricava informazioni dal grafico per scoprire quanto spendono per l’istruzione
i diversi Paesi europei (in percentuale rispetto al PIL). Poi rispondi.
• Quali sono i 5 Paesi che spendono più di tutti per l’istruzione? .............................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono i 5 Paesi che spendono meno di tutti per l’istruzione? .......................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
Il lavoro
L’articolo 4 della Costituzione riconosce il diritto al lavoro a tutti i cittadini di età compresa
tra la fine della scuola e l’età della pensione. L’insieme di questi cittadini è detto popola-
zione attiva.
1 Collega i cittadini che fanno parte della popolazione attiva.
popolazione attiva
.......................................................................................................................................................................................................................
• guadagno: .....................................................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................................................................................
• disoccupato: .................................................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................................................................................
.......................................................................................................................................................................................................................
Le regioni italiane
1 Osserva la carta e completa.
• L’Italia si trova in ...................................................
...............................................................................................
...............................................................................................
...............................................................................................
...............................................................................................
...................................................................................................................................................................................
Nord ...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
Sud ...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................
• .............................................................................
• .............................................................................
• .............................................................................
• .............................................................................
• .............................................................................
2 Per ciascuna affermazione segna con una ✘ se è vera (V) oppure falsa (F).
Le regioni “a statuto speciale” hanno autonomia di governo,
ossia poteri più ampi. V F
San Marino è una regione “a statuto speciale”. V F
Il Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia e la Valle d’Aosta sono
regioni “a statuto speciale” perché sono territori di confine in cui
vivono minoranze etniche e linguistiche. V F
La Sicilia e la Sardegna sono regioni “a statuto speciale” perché il loro
territorio è insulare. V F
Gli abitanti delle regioni “a statuto speciale” non sono cittadini italiani. V F
2 In ogni riga orizzontale dello schema è stata inserita una parola, spezzata
in due parti, che puoi individuare sulla base della definizione corrispondente.
Cancella tutte le parole definite: le lettere rimaste ti diranno il nome con
cui si possono chiamare le regioni, le province e i comuni. Se hai bisogno
di aiuto, consulta l’Atlante.
1. L a regione che ha Cagliari come
1 S A R D E E N G N A capoluogo di regione.
2 M U N T I C I P I O 2. L’edificio dove hanno sede gli uffici
amministrativi del comune.
3 I R E G L O I O N I 3. In Italia ce ne sono venti.
4 C I C T T A D I N I 4. Eleggono il Sindaco, il Presidente della
regione e il Presidente della provincia.
5 A L S I N I D A C O 5. Dirige il comune e la Giunta comunale.
Le regioni italiane
Scopri la tua regione: ...................................................................................................................................................................
2 Ricava informazioni dalle carte tematiche alle pagg. 4-19 di “Ti racconto
la Geografia” e rispondi.
• Quale popolazione abitava questa regione prima della dominazione romana? .........................
............................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................
• Quanti rifiuti urbani sono stati raccolti con la raccolta differenziata in questa regione?
............................................................................................................................................................................................................................
..................................................... Stresa
Lombardia .....................................................
2 Le seguenti frasi contengono degli errori. Cancellali e scrivi il termine corretto.
• Pordenone è un centro agricolo. ........................................................................................................................................
2 Le seguenti frasi contengono degli errori. Cancellali e scrivi il termine corretto.
• La Calabria è bagnata da due mari: il Mar Tirreno e il Mar Adriatico. ..............................................
..................................................... Vieste
..................................................... Maratea
Calabria .....................................................
Le Isole
1 Rispondi alle seguenti domande.
• Quali sono i mari che bagnano la Sardegna? ...................................................
....................................................................................................................................................................
• Quali sono le isole e gli arcipelaghi che fanno parte della Sicilia?
....................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
formaggio pecorino
Sicilia uva
Sardegna sughero
agrumi
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.....................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................
..................................................... Campania
Sardegna .....................................................
La regione ...............................................................................................................................................
IL TERRITORIO
1. In quale parte dell’Italia si trova la regione?
2. Quanto è grande il territorio?
3. Con quali altre regioni o Stati confina la regione?
4. Com’è il territorio? Cerca le zone montuose, le zone di pianura, le coste, i mari.
Guarda l’areogramma e ricava informazioni sulla suddivisione del territorio.
5. Guarda con attenzione le fotografie: com’è il paesaggio?
6. Quali sono le montagne più importanti?
7. Come si chiamano e dove sono le pianure?
8. Come si chiamano i fiumi più importanti? Da dove nascono e dove sfociano?
9. La regione è bagnata dal mare?
Quale?
10. Come sono le coste?
11. Ci sono dei Parchi Nazionali o delle
Aree Marine Protette nella regione?
Controlla la carta tematica a pag. 7 di
“Ti racconto la Geografia” e riporta il
nome delle aree protette.
IL CLIMA
1. Com’è il clima nelle diverse zone della regione? Formula le tue ipotesi guardando la carta
geografica, poi ricava informazioni dalle carte tematiche sul clima alle pagg. 8-9 di “Ti
racconto la Geografia”.
LA POPOLAZIONE
1. Quante persone abitano nella regione?
2. Quali sono le città più importanti?
3. Come si chiama il capoluogo regionale?
4. Qual è la densità media della regione?
La regione è più o meno densamente abi-
tata del resto d’Italia?
5. Controlla la carta tematica a pag. 10 di “Ti
racconto la Geografia”: quali zone della
regione sono più abitate e quali meno?
Secondo te, perché?
6. C ontrolla la carta a pag. 13 del Sussi-
diario. Qual è la percentuale di stranieri
fra i residenti nella regione?
7. Ricava informazioni dalla carta tematica
a pag. 11 di “Ti racconto la Geografia”:
quali dialetti o lingue si parlano nella
regione?
1. Digitate l’indirizzo www.trenitalia.com nella linea più in alto del vostro browser.
2. Cercate i treni utili: cliccate “andata e ritorno”:
• in “Da”: scrivete il nome del vostro Comune, o
del Comune più vicino che dispone di una sta-
zione ferroviaria;
• in “A”: scrivete il nome del Comune in cui si
trova la meta della vostra gita, o la più vicina
stazione ferroviaria (è indicata nel sito della strut-
tura che avete scelto, alla pagina: dove siamo);
• in “Andata”: scegliete una data per il vostro
viaggio; potete scrivere la data nel riquadro
oppure cliccare sull’icona del calendario e sce-
gliere una data da lì. Scegliete una data non più
lontana di tre mesi.
• in “Ore”: selezionate un orario del mattino.
• in “Ritorno”: scegliete il giorno successivo.
• in “Adulti”: indicate da 0 a 2 adulti che vi accom-
pagneranno.
• in “Ragazzi”: indicate al massimo 5 ragazzi: il
sito infatti prevede una diversa procedura per
gruppi più numerosi.
• Cliccate su “cerca”.
3. Comparirà ora una pagina con i treni disponibili per il viaggio di andata, l’indicazione
dei cambi di treno e i relativi orari di partenza e di arrivo. Sulla destra, sono indicati i
costi del viaggio di sola andata. Navigate fra i treni: cliccando sul bollino con la lettera
“i” vi compariranno le informazioni su quel treno o quella tariffa. Scegliete il treno
che vi sembra più adatto alle vostre esigenze.
1. Digitate www.maps.google.it
Cliccate sulla freccia azzurra in
alto a sinistra: si apre un menu
a tendina per inserire il luogo
di partenza e di arrivo.
2. Nella barra blu, selezionate il
mezzo di trasporto che volete
usare: l’auto.
3. Inserite il nome del luogo di partenza (il Comune della vostra scuola), nella linea blu
dove lampeggia il cursore, e il nome del luogo dove volete andare, nella linea sotto.
Sotto il rettangolo azzurro compare l’elenco dei possibili itinerari con i tempi di percor-
renza. Intanto, la mappa ingrandisce il percorso in modo da mostrarlo bene sulla carta.
4. Cliccando sulle diverse opzioni di viaggio, potete provare virtualmente molti itinerari
diversi per arrivare alla vostra destinazione.
5. Se cliccate sul riquadro “satellite”, la mappa vi mostrerà la visione satellitare e potrete
anche vedere come è fatto il territorio.
6. In basso potete cliccare sulle foto e sui video per vedere in anteprima come è il luogo
che avete scelto di visitare.
7. Con il pulsante “+” ingrandite il più possibile la vostra destinazione (dovete indicare
l’indirizzo esatto o riconoscere il suo nome fra le icone che vi mostra la mappa), che
spesso è accompagnata da un ricco corredo di foto. Divertitevi a visitare virtualmente
ciò che suscita il vostro interesse.
8. A destra della mappa ci sono i due pulsanti per ingrandire o rimpicciolire e un omino
giallo. L’omino giallo attiva la Street View (letteralmente “vista della strada”), che vi
porta virtualmente sul posto e vi permette di osservare le cose come sono viste da una
persona che cammina proprio lì. Cliccate sull’omino e trascinatelo dove volete: lascian-
dolo andare, vi mostrerà la visuale dalla strada.
4 La nostra Costituzione dice che l’Italia rifiuta di fare la guerra per
conquistare altri popoli o per risolvere i problemi fra gli Stati.
Secondo te, che cosa significa?
• L’Italia non ha un esercito armato, tanto non può fare la guerra.
• L’Italia ha un esercito armato, ma non lo usa per conquistare altri popoli.
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• Cerca il Circolo Polare Artico. Quali sono, secondo te, le zone più fredde d’Europa?
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• Dentro l’Italia ci sono due Stati minuscoli: cercali sulla carta e scrivi il loro nome.
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L’Europa politica
1 Osserva la carta. Poi svolgi le attività.
2 Con l’aiuto di un adulto, scrivi nel tuo browser l’indirizzo del sito ufficiale
dell’Unione Europea e… buon divertimento!
europa.eu/kids-corner/index_it.htm
Le Nazioni Unite
Le Nazioni Unite sono conosciute in Italia come ONU, ma il nome inglese è
United Nations.
1 Visita il sito ufficiale delle Nazioni Unite: www.un.org e scopri quali sono
le lingue ufficiali delle Nazioni Unite.
Le missioni internazionali
Le Nazioni Unite hanno un proprio
esercito, addestrato a comportarsi in
modo da evitare il più possibile i con-
flitti: si chiamano Caschi Blu.
1 Leggi il testo.
Dal 1945, i Caschi blu delle Nazioni Unite sono stati impiegati in oltre 68 missioni per
cercare di mantenere la pace e hanno messo fine a conflitti regionali in più di 120 Paesi,
permettendo alla popolazione di partecipare a elezioni libere e giuste.
2 In tutti i Paesi elencati è in corso una guerra: cercali su Google Maps e colorali
in giallo sul planisfero. Nei primi 16 Paesi, l’Onu interviene con i Caschi blu:
ripassali in colore blu.
Sahara Occidentale • Repubblica Centrafricana • Mali • Darfur • Sud Sudan
Liberia • Costa d’Avorio • Abyei • Congo • Siria • Iraq • India e Pakistan
Haiti • Cipro • Kosovo • Indonesia • Algeria • Burundi Colombia • Etiopia
Israele-Palestina • Kurdistan • Nepal • Nigeria • Somalia
Sri Lanka • Uganda
L’UNICEF
1 Leggi il testo.
La sigla UNICEF significa Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia: è l’organismo
dell’ONU che ha il compito di difendere e far rispettare i diritti di bambine, bambini e
adolescenti da 0 a18 anni in tutto il mondo.
I bambini hanno diritto alla vita, al cibo, all’acqua, alla sicurezza, al gioco, all’istruzione...
ma nella maggior parte dei Paesi questi diritti non sono rispettati, perciò l’UNICEF
cerca di migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle loro famiglie.
2 La carta tematica mostra i Paesi i cui ci sono bambini malnutriti, cioè che
hanno così poco da mangiare che si ammalano, o addirittura muoiono.
I bambini malnutriti hanno un’alta carenza di zinco e vitamina A.
Osserva la carta e rispondi alle domande.
PRINCIPALI RESPONSABILI DELLE MALATTIE DOVUTE A CARENZE DI MICROELEMENTI,
CON UNA PERCENTUALE DI VITTIME INFANTILI PARI AL 9,85% SUL TOTALE
• In quali Paesi ci sono molti bambini malnutriti (con alta carenza di zinco e vitamina A)?
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• Quanto è diffusa la malnutrizione nei Paesi di origine dei bambini della tua classe?
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Dall’ONU dipendono varie organizzazioni internazionali, tra cui l’UNICEF che, come sai,
si occupa della tutela dei bambini. Vediamo insieme le altre organizzazioni dell’ONU che
hanno lo scopo di aiutare le popolazioni dei Paesi in difficoltà e di promuovere la cultura
dei diversi Paesi del mondo.
• Che cosa significa la sigla FAO? Di che cosa si occupa questa organizzazione?
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• Che cosa significa la sigla UNESCO? Di che cosa si occupa questa organizzazione?
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• Che cosa significa la sigla OMS? Di che cosa si occupa questa organizzazione?
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L’UNHRC
La sigla UNHRC indica l’Agenzia delle Nazioni
Unite per i Rifugiati, che si occupa delle persone
costrette a fuggire dalle loro case per la guerra o
per altre situazioni che mettono in pericolo la loro
vita.
L’UNHRC cerca di permettere loro di sopravvivere,
allestendo campi con tende, coperte, cibo, acqua.
2 Cerca se nel tuo territorio esiste una bottega del Commercio Equo e Solidale.
Coordinamento:
Paola Tommasini
Illustrazioni:
Archivio Cetem
Cartografia:
Archivio Cetem
Ricerca iconografica:
Paola Rainaldi
Referenze iconografiche:
123rf Milano, Archivio Cetem
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