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Calcolo differenziale per funzioni di più variabil a valori vettorialio 978 88-06 06405,
Problema Siano date n +I funzioni reali di n variabili f, g1 g2, ... 9m : R" →R tutte
di classe C (R"). Si vuole massimizzare f quando le variabili sono soggette allacondizione
di non negatività e alle m condizioni di vincolo:
91(i, 2, n)Sbi
92(1, T,... ,Ih) Sb
gm(Ti,T2,, tn)S bm
Diciano che un punto di massimo perf sotto i vincoli indicati è soluzione del problema6.3.
DEFINIZZIONE 4.8 Diciamo che i vincoli sono quali cati in x* se i vettori Vg, (x*),
per j E J (x*), sonolinearnienteindipendenti.
La presenza dei vincoli di non negatività delle variabili, cioè : z; 0,j = 1,...,n,
non altera la quali cazione o meno dei vincoli in un punto. Il seguente teorema è
fondamentale in programnazione.
TEOREMA 4.9 (DI KUHN-TUCKER) Sia x* soluzione del problema 6.3. Se i vincoli
sono quali cati in x*, esiste un vettore di moltiplicatori
(detti moltiplicatori di Kuhn-Tucker) tale che x* e A' sono soluzioni del seguente
Eseropio
Nelcapitolo 2 abbiamo dato signi cato alla nozione di integrale di una funzione (con-
tinua) lungo un arco di curva (integrale di linea di prima specie): questo integrale
generalizza in un certo senso la nozione di integrale de nito per funzioni reali di una
ariabile reale. Vedremo ora altre generalizzazioni del concetto di integrale de nito:
anzitutto, in questo capitolo, introdurremo l'integrale per funzioni reali di più variabi-
(tipicanente, due o tre), quando cioè l'insieme di integrazione ha dimensione mag-
gure di uno. Successivamente, nel capitolo 6. studieremo gli integrali (bidimensionali)
estesia una super cie, anziché a una regione del piano; questo ci condurrà al concetto
đ fusso di un campo vettoriale ea due importanti risultati di calcolo differenziale e
integrale per funzioni di più variabili: i teoremi della divergenza e del rotore.
E1 INTEGRALIDOPPI
11 Integrale di una funzione limitata de nita su un rettangolo
Se f:a, b→Rè unafunzionecontinua,ricordiamoche l'integrale
sono scelti i puntitk. nei rispettivi intervallini, a ogni passo della costrzio
Si dimostra poi che le funzioni continne su (a. b) risultano effettivaeute
integrabili.
L'idea di integrale doppio per una funzione reale di due variabili è una natu.
sione di questa de nizione, almeno nel caso piiù semplice di una funziome d sten-
consideriamo
ste
una
un rettangolo: se f : (a, b) x (e,d → Rè una funzione linitata, consid. nitasu
partizione di (a,) in n intervalini di ampiezza (b - a)/n, mediante n +
equispaziati:
R =c+* n
per k = 0, 1,2,...,n;
ol
Figura 5.1.
Sia phk = (Thk- yhk) € Jhk un punto qualsiasi scelto in ciascun rettangolino e consi-
deriano la somma di Cauchy-Riemann
n
(1.1)
h,k=1
2Qui e nel seguito indicheremo col simbolo (A} l'area dell'insiene A CR?.
mediante n+1
(12) n
h,k=1
zfzy)
<c.d] in n²
) SPi):/
Pz:
OP1 P,
5.2
Figura
consi- Esenmpio
La dimost razione di questo teorema è delicata e viene qui omessa; essa ricol,
del teorema analogo per funzioni di una variabile", basandosi in particol uell
proprietà di uniforme continuità di una funzione continua su un insie: sulla
limitato insiene chiuso e
Per una funzione continua e non negativa su un rettangolo, 1'integrale
opio ha
il sigui cato geometrico di volume della regione tridimensionale compresa
puð costituire na
Tye il gra co della funzione; più precisamente, lintegrale doppio puòc tra ilpiano
de nizione rigorosa di volume della regione in questione. Si noti, infatti
infatti, chenon
affatto elementare, dal punto di vista geometrico, de nire il volume di uneon è
tridimensionale a contorni curvilinei: questo richiede, comunque si proceda regione
qu
tipo di procedimento in nito; il calcolo integrale offre una possibile stradaalche
questa
direzione.
A questo punto si apre il problema del calcolo effettivo degli integrali dos
oppi.
ziché cercare di generalizzare il teorema fondamentale del calcolo integrale si An-
rivela
più utile un procedimento di riduzione degli integrali doppi a integrali iteroti
cioè: al
calcolo di successivi integrali in una variabile.
Per "indovinare" una formula utile, lasciamoci guidare dal signi cato geometrico
dell'integrale doppio come volume sotteso al gra co di f(z, y).
Sia R= la. b) x c, d]; tracciamo un piano verticale parallelo all'asse z: aueststa-
glierà il solido di cui vogliamo calcolare il volume lungo una regione piana diarea A(y).
z= r.y)
A()
Figura 5.3.
978-88-08-06485.
O
solido che ha per base la striscia (u.y + dy) avrà volume A(y)dy.
fetta può ricostruire facendo variare y tra ce de poi "sommando" i
ume totale si può
singole fette. La sonma totale non è altro che:
contributidelle
v-fA)4
Dme si calcola l'area A(y)?
suavolta,comesi calco
fay)
A(y)
Figura 5.4,
Nesegue allora
v-[([teaa)
Tutto ciò è intuitivo e può essere enunciato in un risultato preciso:
(1.3)
J..sa-[raa}
-[([ena)a
lteorenmaprecedentesi potrebbe enunciaree dimostrare per una funzione integrabile
qualsiasi,con qualche precisazione, ma per il momento ci limitiamo al caso di funzioni
continue. Per la dimostrazione. prernettiamo il seguente:
se)-Tay) dy
w9)-frapd
è continua in c, d. tale che:
Questo lemna afferma una proprietà piuttosto intuitiva; tralasciamo tuttavie
lasua
dimostrazioe, che si basa (come il teorema di integrabilità delle funzioni
funzioni continuye
sull'unilormecontinuità di f sul rettangolo R. Pertat
DIMOSTRAZIONE DEL TEOREMA 5.2. Proviano la prina uguaglinnza in (0.3)
Inmodo
analogo si puo provare che l'integrale doppio è uguale all'altro integrale iterato.
Vogliamo applicare la de nizione di integrale, dunque consideriamo una izione
e, sostit
del
rettangolo la.b) x lc. d] in n rettangolini lh- (Useremo le stesse notazioni introdottenella
de nizione di integrale).
Consideriamo la funzione di una variabile:
p) - [Iu.9au,
continua in (a, b| per il Lema precedente, e quindi integrabile in la. b]. Vogliano most-.
con P
che:
Riena
Ora applichiamo a p, su ciascun intervallino rh-1, Zh], il Teorema della media": per ognih
esiste un pnto
Poich
per n
tale che:
|o(r)dr = p(ri)(zn-Ih-1).
Dunque: dung
(1.4) La
hal quel
OSSE
Consideriano ciascn integrale:
dive
kl
Per ogni k ssato, la funzione di una variabile
y ah. )
La
Dv. volume 1, capitolo 6. paragralo 22.
'v voluue 1, capitolo 6, paragralo 3, teorema 6.5.
taleche:
| sziy)dy=f (ryå) (y -y-1).
Pertanto:
kml
.gstituendonella (1.4)
) dr =
n
h-1 kl k,h1
- ). Abbiamoquindidimostratocheperogni nesisteunasommadiCauchy-
Rienann n
k,h=1
Pichégià sappiamo che la funzione fè integrabile (in quanto continua), passando al imite
pern o0 si ha che:
n 0
lim Sn = (a,y)dzdy.
đunqıe integrale doppio e integrale iterato coincidono.
Esempio
Si voglia calcolare:
ze"drdy.
atunziorneè continua sul rettangolo; calcoliamo l'integrale doppio comne integrale iterato al
modo seguente:
iterno nella
Questo signi ca che prima calcoliamo l'integrale interno nella variabile
variabile y,
u pensando COtme
I
paramet ro ssato:
zedy =(e =-1:
quindi sostituiano il risultato ottenuto (che è una funzione della sola r) nell'intere
egraleesterno
caleolando:
Questo è il valore dell'integrale doppio. Avremmo potuto procedere anche nell'alte ordine
caleolando:
Lo studente è invitato a rifare il calcolo a questo modo. Si trova ovviamente lo stess risultate Figura 5.5.
ma non necessariamente con la stessa facilità!
Se frisulta
OSSERVAZIONE(FUNZIONIA VARIABILISEPARATE) Quando si integra su ..ret. in 2e porrer
tangolo una funzione del tipo f(r)g(y), l'integrale doppio si calcola comeDrodott:
due inteHrali unidimensionali. Infatti:
OSSERVAZI
-[ro([aom). vocamente:
dell'integral
Si noti che,
-([aomn)(no) presenta ur
minio S2 no
Per esempio consideri ir
EsempIo
1.3 S
1.2 Funzioni integrabili su domini non rettangolari.
Insiemi semplici, regolari, misurabili
Naturalmente il caso in cui la funzione integranda sia de nita su un rettangolo è un Vogliamo
CASOparticolare, che abbiano scelto come punto di partenza. Se f è de nita su un
insieme S? C R', limitato. conie si può de nire l'integrale di f? Un'idea naturale è (1.5)
quella di considerare un rettangolo (a,b x (c,d che contiene 2, de nire f in tutto il
rettangolo ponendola per de nizione uguale a zero fuori di SNe integrare sul rettangolo Si noti ct:
la funzione cosi ottenuta (applicando la de nizione precedente). Se tale integraleesiste, quadrato
diremoche fè integrabile in 2. Detto più formalmente considera
(1.5) non
DEFINIZIONE5.2 Sia f: ! -R. conSNCR² limitato,sia R= (a,b x [c,d un
rettangolo contenente 2 (ig. 5.5) e sia: i cap
funzione
i:R-Rcoside nita: Voglian
Îz.y) = fy) se(z,y) EQ mersi e
Jlasolar)nell'integrale st.
stero,
-2.
cedere anche nell'altro
ordine
Srisulta integrabile in R (n h
integrabile in R (in base alla de nizione 5.1), diremoche f èintegrabile
ando si integra su un ret- in Sle porreno
calcola come prodotto di
Esenmpio
13 SiaS2 l'insienne dei punti del quadrato 0.1] x(0, 1] con coordinata z razionale, cioè
DEFINIZIONE 5.3
y-sermplice se è del tipo
(INSIEMI SEMPLICI, REGOLARI) Ứn insierme E C
.
E= {(r.y) eR²:ze a.b).gn(r) < v s alr)}
con g1.2 : (a. b) → R funzioni contimue. Questo signi ca che tagliando E cn
retta parallela all'asse y si ottiene sernpre un segnento e che questo segmerts rara
con continuità al variare della retta.
Analogamente. E si dirà z-semplice se è del tipo:
Per gli obiettivi di questo corso, non ci interesserà mai considerare insierni chenon
siano regolari.
z= h,(y)
y= 9,(z)
a) b)
o o!
Figura 5.6. a) Regione semplice relativamente ll'asse y: b) regione semplice relativamente all'assez
Escmpi
L4 L'insieme:
08
0.6
0.4.
0.:2
Fgra 5.7,
0,8
0,6|
0.4|
0.2
0.5 1.5
Fgura5.8.
e.y)€ R°:0szs2.0Svs}
Si noti che questo risultato contiene come caso particolare il Teorema 5.1, visto che
n rettangolo è un insieme regolare; non dimostreremo questo risultato.
La nozione di integrale doppio pernette non solo di dar senso al concetto di volume
della regione tridimensionale che sta sotto il gra co di una funzione, na anche di
quello di area di una regione piana limituia:
Per il Teorema 5.4, ogni insieme regolare è misurabile (perché la funzione costante
uguale ad 1 in 2è continua!). Esistono tuttavia insiemi non misurabili, comelinsienme
2 deseritto nell'Esempio 1.3.
Si ri etta in particolare sul signi cato del concetto di insieme di misura nulla, che
sarà inportaute nello sviluppo della teoria dellintegrazione. In base alla de nizione
di integrale e di misura, è immediato convincersi della prossima:
Notiamo esplicitanente che se la proprietà appena enunciata vale per un certo ret-
tangolo R contenente 2. allora vale per qualsiasi rettangolo R contenente 2.
In parole povere. un insicme di misura nulla può essere ricoperto da rettangolini di
area complessiva piccola quanto si vuole. Quali sono, in pratica, gli insiemi di misura
nulla? Vale per esenpio il seguente risultato:
ieme di misura nulla, che annlicabilità del teorema di riduzione sul rettangoo si estende a funzioní che
e. In base alla de nizione present per esempio qualche linea di punti di discontinuità:
sima:
TeOREMA5.7 (DI RIDUZIONE,FUNZIONIDISCONTINUE)Sia f :la. blxlc.d -R
MI DI MISURA NULLA) unzione limitata, continua salvo un insieme di misura nulla di punti di disconti-
e solo se vale la seguente
itå Allora il suo integrale doppio si può calcolarecomeintegrale iterato, cioè rale
ancora la (1.3).
Allora il gra co di g è
.y) dr dy > 0:
f20inR-
di misua nulla ha
Ifz yljdrdysci2
Fde nizioni diverse di
cOstanteper cui f(z, y)l Sc inS2.
e) Proprietà di annullamento:
| |=0»| y)dz dy = 0.
Vediamo ora qualche altra proprietà dell'integrale che vale più speci camente per
funzioni continue su domini opportuni.
|[ta.)dr dy=0,
allora
necessarianente
f(a.y) =0 in .
g) Se Sl è connesso, vale il teorema della media: esiste un punto (To,Yo) E tale
che:
DIMOSTRAZIONE.
). Ragioniamo per assurdo. Se esiste un punto di S2 in cui f non si annulla, peresempio
f(Zo. yo) = 0>0, per il teorema di pernanenza del segno (f è continua) esiste unintorno
ms 9fa.y) drdySM.
Datantolamediaintegraledif, , f(, y)drdy,è unvalore
compresotra ilminimo
.amassimodi f inS2:poiché f è continua e 2connesso, il teorema dei valori intermedi
oghe proprietà dell'in- arantisce I'esistenza di un punto (To, yo) € S2 per cui vale la (1.7).
i integrale come limite
are (non lo facciamo):
0 inS2; R continua e
TEOREMA5.9 (DI RIDUZIONE.PER DOMINI SEMPLICI) Sia f :S2
sia 2 un dominio z -semplice, ossia
(1.9)
Se invece 2èy-semplice,
9,V.
pitolo 3. paragrafo 3.2.
Il signiticato geometrico della formula (1.9) è molto simile a quello già illuet- to nel
casodelteorema di riduzione per gli integrali su un rettangolo. Se 2 è n dom
r-senplice, tracciamo un piano verticale parallelo all'asse z; questo taglierttà ominig 5.10.
Figura
di cui vogliamocalcolare il volume lungo una regione piana di area A(u). O do
si calcola permezzodell'integrale unidimensionale della funzione r
tarea
Poichécf oincide
ssato: chav)
A(y)= f(e.y)dr,
Di consegue
dove l'unica differenza rispetto al caso del rettangolo è che ora l'intervallo integra-
zione rispetto a r varia al variare di y.
Il volune totale del solido si ricostruisce poi integrando queste aree A (,) che sostituita ne
y€ c.d.
fz,j) |Esempio
fa,y) 1.8 S i cale
y
a()
Figura 5.9
T8-8-08-06408-1
A(D)
dz.
ule.
consegucnza: fhaly)
D
atervallo d'integra-
()
te aree A (y) per dhesostituita nella (1. 10) dà la tesi.
epio
Si calcoli:
yazdy
doveTè il triangolo con vertici in (0.0), (1,0) e (1. 1).
0.8
0.6
0.4
0.2/
03 1.5 2
Figura 5.11.
e 2. Sia f la
*è integrabile
Je il teorema Possiamorappresentare T come insieme y-semplice:
me di misura
potesi che 2
T= {z,v) e R:0<r<l,0<y<}
Qundi, per calcolare l'integrale iterato, si blocca r tra 0 e l esi integra in y tra 0 e r; poi
integrain r tra 0e 1:
L'Cras)a- -[e--
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266 Capitolo 5. Calcolointegrale per funzioni di più vaniabi
976-82-08-6A%
T= {(r.y)€ R*:0<y<l,y<r<1}.
'itgrale si sarebbe calcolato cone segue: si blocca y tra 0 e 1e si integra in
tra
quinii si integra in y tra 0e 1: Ve.
do:e ognuno degli integrali a secondo membro si può calcolare come opportuno inte
grale iterato.
plz.y)ldz dy
7-Dzddy D-Dvdrdy
Le coordinate del centroide, cioè, dipendono solo dalla forma della lamina e non dalla
densità (costante).
Il momento d'inerzia della lanina rispetto a un asse perpendicolare al piano (z. y)
è invece la quantità:
) dzdy.
Aleuni esempi e osservazioni saranno utili per mostrare le situazioni più tipiche che
si presetano nel calcolo degli integrali iterati.
T= {(r,y)e R:0<y<l,y<r<l},
l'integrale si sarebbe calcolato come sege: si blocca y tra 0e le si integra in z tra yel;
quindi si integra in y tra 0e 1:
a.y)azdy -E a.)drdy.
dove oguuo degli integrali a secondo membro si può calcolare come opportuno inte
grale iterato.
Le coordinate del centroide, cioè, dipendono solo dalla forma della lamina e non dalla
densità (costante).
I momento d'inerzia della lamina rispetto a un asse perpendicolare al piano (r. y)
è invece la quantità:
1-|| Fa.w)e(z.
yldzdy
dove öfz, y) è la distanza di (z, y) dall'asse. Se il corpo è omogeneo e ha massa totale
M, si ha:
Alcuni eSempi e OSServazioni saranno utili per mostrare le situazioni più tipiche che
si presentano nel calcolo degli integrali iterati.
od: EsIOpi
C .ae il baricentro di una laminatriangolaredi vertici (0,0),(1,0).(0,1):
i che il triangolosiaomogeneo:
aell'ipo: cheladensit
)nell'ipotesi che la densità supericiale sia p(r, y) = c( + 1), con c costante.
esi integra in z tra ye ).: I=eper simmnetriasarà ī = y. Abbian
a)Si.
Ora:
)emassatotale M
punto di coordinate:
-
Sia D come in
+-
gura 5.12:
dr dy
indi M = plD), il
rico: infatti:
y=a
annina e non dalla
re al piano (z, y)
Figura 5.12.
ha massa totale
{lacurvadisegnata è il gra co di y = T per z € 0. 1]). Calcolare:
I=| sin(ydazdy.
più tipiche che
KappresentandoD come dominio y-semplice, si ha:
Ora, nell'integrale interno abbiamo una funzione che non ha primitiva elementare, per
il calcolo esatto dell'integrale per questa via appare impraticabile. Naturalmente l'itezral
esiste, perché la funzione è continua e il dominio regolare, e può essere calcolato num
camente con l'approssimazione voluta. Proviamo, in alternativa, a rappresentare D cme
dominio I-semplice:
y=
-o (1 - cos1) ~ 0,153
In questo caso l'integrale interno è facilmente calcolabile, come pure è facilmente determina
bile la primitiva nell'integrale esterno. La conclusione è che, quando entrambe le iterazvni
sono possibili (perché il dominio è semplice rispetto a entrambi gli assi), la scelta dell'ordine
di iterazione può essere importante.
L1 Calcolare:
J,.V4--gdrdy.
+y²<4
Si pensi al signi cato geometrico: l'integrale rappresenta il volume della semisfera z =
V4--y, di raggio2;perciòvale:
16
3
(senza bisogno di ricorrere al calcolo integrale!)
Calcolare:
L13 Calcolare:
I-|, yázdy
con D come in gura 5.13.
Fura 5.13.
-[(-)d-t.)-
iassi), a sceltadell'ordine
Si conclude che:
I=-9 l0
o=1.
Esercizi
uuna di queste funzioni
ne segue che l'integrale
Clcolare i sequenti integrli doppi come integrali iterati opportuni eo mediante
opportune considerazioni di simmetria.
y sin(ry) dz dy
conT={(z,y):0 <I<l;0<y<l- }.
zydr dy
questo caso la funzione non è continua no al bordo del quadrato - nell'origine è discon-
tinua tuttavia è limitata (perché? ) e integrabile.
'dr dy
Vale la stessa osservazione dell'esercizio precedente. Si provi qui a calcolare l'int
egrale ite
rando nei due ordini diversi.
sin ydzdy
r siny dr dy
r+ 5)dz dy
dove Q è il quadrilatero di vertici (0, 1). (1.2). (2. 1). (2. 0).
Calcolare:
- yldzdy
D= {(r,y):0szsl;rsys1}.
(L.11)
f(ot) d()dt
Alt) è una funzione derivabile e monotona da -1 (fa, bl) ad la,bl.
ntegrali di funzioni di due variabili (e, come vedremo in seguito, in quelli
in variabili), il procedimentoanalogoconsiste nell'effettuare una trasformazione di
ordinate nel piano: dovendo calcolare
.v) drdy,
I=g(u, v)
ly= h(u,v)
cheporta a esprimere lintegranda in funzione di u, v,
(1.12) da = (t)dt,
chesi utilizza nella sostit uzione (1.11)?
Per capirlo, possiamo pensare alla (1.12) come a una formula che descrive come
cambial'elemento in nitesinIo di lunghezza, sotto l'azione della sostituzione r
o(t). Allora, in due variabili, la domanda diventa: come cambia, sotto l'azione della
trasfornazione di coordinate
=glu,v)
1y=h(u,v),
Telementoin nitesimo d'area drdy?
Perrispondere, ragioniamo nel piano (u, v). I1 "rettangolo in nitesimo" compreso
trau, ut du e v,v + du viene trasforınato in un "parallelogramma in nitesimo" che
haper vertici i quattro punti:
(glu, v + du), h(u, v + dv)) (gu + du, v + du), h(u + du, v + du)
(9(u, v), h(u, v)) (glu + du, v), h(u + du, v)
e (9.dv,h, dr)
rispettivamente.L'area delparallelogrammatrasformato è quindi (in prime appros
simazione) uguale al modulo del determinante della matrice
(9,du h,du
(9.du h,dv)
d'area
Ciòsuggeriscelaseguenteformula di trasformazione dell'elemento in nitesins
dz dy :
Si osservi che la matrice scritta non è altro che la matrice Jacobiana della tracf..
nte
mazione di coordinate (più precisamente, è la sua trasposta, ma il determinante non
porta D' in D.
Allora
1au. v), h(u. v) ldet DT (w.e)l dudu
|.sa.y)drdy= | /D
dove
DT (u, v) =
OSSERVAZIONEN. I ntegrali
doppi 273
cons
pa sstituzone Ncliintegralidifunzioni
ite
i unavariabile,ilcriterioper
scegliere
esulla huzioe siste unicamentenelconsiderarelasempli cazioneheessaidu-
it urada. Indue(opim)variabili,
yRorinate pllo avere invece,na trasformazione di
re
ciaseniplitieare la for come scopo sia sempli care la forma della funzioueintegranda.
doniuiodi tipolo forma del domninio (per esempio, ottenendo nellenuove variabili un
poraeaIente, Gli esempiillustrerannoquest'ide
rettangolare); meglio ancora quando si ottengono entrambe le cose
dea.
incte polari.
1 Coonlinate Passando in coordinate polari
pcos 0
|y=psin
si ha:
dr dy = pdpde,
fornula che
nuò anche
modo: il "rettangolo essere giusti cata direttamente (sul piano intuitivo) nel seguente
in nitesinm
taueolo in nitesimo" nel piano p, individuato dai valori p.p+dp. 8,0+ de viene
trasformatoin un settore di corona circolare, nelpianmoz, y, che, in primaapprossimazione,
le un rettangolo di lati, rispettivamente, dp e pde ( g. 5.14) e quindi area pdpde:
de dp
P
p+ dp
Figura 5.14. L'area della regione ombreggiata è circa pdpd.
Esatii
A Coordinate polari. Passando in coordinate polari
JI=pcos
ly=psin
si ha:
dr dy = pdpde,
formula che puo anche essere giusti cata direttamente (sul piano intuitivo) nel seguente
modo: il rettangolo in nitesimo" nel piano p, 0 individuato dai valori p. p+dp, 8,0+de viene
trasformato in un settore di corona circolare, nel piano z, y, che, in prima approssimazione,
equivale a un rettangolo di lati, rispettivamente, dp e pdo ( g. 5.14) e quindi area pdpde:
y 4
Pds
p+ dp
Calcoliamo
rydady
339
Si noti che, in questo esempio, in coordinate polari il dominio diventa un rettangolo e
la funzione integranda si fattorizza nel prodotto f(p)g(0); di conseguenza l'integrale
doppio si fattorizza nel prodotto di due integrali unidimensionali.
Esemp
L16 Calcoliamo:
IR r dy.
Passando in coordinate polari, si ha:
voll--($)
Questo integrale può essere facilmente calcolato mediante un cambiamento di variabili simile
a quello polare, ma di tipo ellittico:
spcos0
y= bpsin
che ha determinante jacobiano:
a cos b sin
|-apsin 6bpcos e= abp.
trisultatotrovato è una
una formula che generalizza in modo naturale la formula del volume
ella
stera.r.
Esercizi
Sv
re nIOvamentegliesercizi3,10,15,Usandolecoordinatepolari (ilprocedimento
risulta sempliicato).
Dil quarto di corona circolare con centro nell'origine, raggi 1 e 2 e angolo variabile
tra e n.Calcolare:
Calcolare:
dove D è
pal'intersezionedelsettorecircolare {<8<} conla coronacircolareconcentro
nell'originee raggi 1e 2.
2 Calcolare:
doyeDè il dominio (interno all'arco di spirale, vedi gura 5.15)espressoin coordinate polari
da:{p<e, 0<0<r}.
-3
Figura5.15.
D nOtiche in questo caso il dominiv espresso in coordinate polari non è un rettangolo; di con-
veguenzal'integrale doppio in polari diventu un effettivo integrale iterato e non semplicemente
prodotto di due integrali).
Calcolare:
276 Capitoko5
Caleolare: w'ardy
p= 2RcosØ,0 € (-
Calcolare:
dr dy
dove D è laregione descritta in coordinate polari da {(p,O) : T<O < 27,p <e)
Esenpio
2 Integrale della Gaussiana. Calcoliamo
dove l'integrale IR è stato calcolato nell'Esempio 1.16 e vale m(1 - e-R). Per R +.,
otteniano l= n. L'integralegeneralizzatoproposto, dunque, converge e il suovaloreè .
Osserviano, incidentalmente, che questo permette di calcolare l'integrale unidimen-
sionale notevole:
J= ea
da eui
arto di corona
J= ī
rmadicorona e quindi
al pianodella
-at=/.
ảo R, rispetto
t risultato non èbanale,
banale, perchéla
perchế funzionee
onferenza.
r T'origineè: risult perché l'integrale della densitàganssiana non eha una primitiva elementareed
ip probabilità, statis
srilevan gioca un
statistica e varie altre discipline. Nei Complementi in ruolo
fondoimportante
al capitolo
strereouo un'applicazione di questo integralenotevole.
Esg
SE Calcoliamo:
-
eraizzare Ia funzione è illimitata. Si può calcolare:
azionee/o
e de nito I=
astratte.
uando la = (per a 2)
troppi 27
se <2
+00 se 2.
Esenpio
24 Studiare la convergenza dell'integrale doppio:
con D = {(r,y) : z > 0,y >0}, oppure D= {(z,y) : a> l,y> 1}.
e-y
se a = 1 -dy che converge.
(3.2)
978-88-08-06485-
3 # calcolodegi integali tripli
279
2fz, )
t9,(z. y)
Figura 5.16. Integrazione per li: si ssa (z.y) e si integra prima sul segmento tratteggiato.
-
Escmpio
3.1
mente Un dominio che si rappresenta facilmente nella forma richiesta dal teorerma prece-
dente è la semisfera superiore con centro nell'origine e raggio R:
Anzioni
Per esenpio:
,={(a,.2)
:0S:SVRR--ý+ys
dz dy =
A questo punto l'integrale è ridotto a un integrale doppio; in questo caso, il dominio ciroolare
suggerisce di usare le coordinate polari, ottenendo:
Ua-)oa)a-(a)
( ha)-
--4..
ntinue.
rale si
)
Figura 5.17. Integrazione per strati: si ssa zesi integra prima sullasezione (z).
Esemgio
Un dominio che si rappresenta bene nella forma richiesta dall'integrazione per strati
è il cono. Sia:
-sa:dis()0s*sh
il cono circolare di altezza h, raggio R, vertice nell'origine e asse lungo l'asse z. Per esempio:
-[CCa)-)a-[-
Nel seguito chiameremo domini regolari di R° gli insiemi che si possono esprimere
come unione di un numero nito di insiemi dei tipi (3.1) e (3.3).
I = z(u,V,w)
y= y(u,U,w)
(3.4)
lz = z(u, v,w).
Allona
.y. z)dr dy dz =
= psin cos 8
y= psinpsin8 con p > 0, (p E (0.m). ee (0, 2r)
z=pcos
dr dydz =p sinp dpdpde.
dp-
A)
Figura
Elere ) Elementodi volumeincoordinatesferiche: AB dp, AD = pd. AC :.
volume incoordinatecilindriche: AB= pd8, AC = d, CD = d:
Pa
.z) dr dy dz ecc.
duxe ó (z.y. z) è la distanza del punto (z,y. z) variabile dall'asse in questione. Per
eseipio. rispetto all'asse z si ha: 36
M.
I- ||(+ o) lz.u.e)
drdyd:
e, se la densità è costante.
Esemp
Calcoliamo:
-[ a[4-BG-
SiaD ilconode nitoda r² +y's(1- z)', per 0 ssl,e supponiamocheabbia
densità p(z, y, Z) = 2. Calcoliamo la massa totale.
Rappresentiamo il dominio D nella forma:
z dz
-y²<ı
-*-ooda-[-ao-
Calcoliamo il baricentro del cono dell'esempio precedente. Per simmetria, il bari-
centrostarà sull'asse z, e quindi ī=y=0. Integriamo per li:
2 dz =
- (1 - Ve+y)'dr dy =
-8(-ppdo =(con
calcolidiroutine.)-
36 Calcoliamo il momento d'inerzia, rispetto al suo ase, del cono omogeneo di massa
M,raggioRealtezzah.Rappresentiamoileonocome: ?+y's ()°, 0<t<h ( g.5.19).
ll momento d'inerzia è, integrando per strati:
M
I= nR2h "ss a.(e'+whas
dy=-
3MR
3M
a(fa)- 6M
2h5
y
Figura 5.19.
Esempio
M(t) :
Ci chiediamo ora con quale velocità varia, nel tempo, la massa M(t) contenuta nellaregione
D. Per rispondere calcoliamo:
dM
(4.1)
dt
al|oz.. z.)drdyds.
Ecco il problema: come si calcola la derivata, rispetto al "parametro" t, di questo integrale?
Ragioniano cosi. L'integrale è un limite di sommne; la derivata di una somma è la somma
delle derivate; se anche l'operazione di limite può essere scambiata con quella di derivata, la
derivata rispetto a t si può "portare sotto il segno di integrale". Si ha allora:
Si osservi che la derivata rispetto a t sotto il segno di integrale è una derivata parziale, perché
p dijende ancle da altre variabili.
TEOREMA 5.12 Sia p: Dx (a,b) →R, con D dominio regolare di R³. Indicandocon
(x,1) i punti di D x (a, b], supponiamo che p ep siano continue in D x (a, b); allora
per ogni te (a. bị vale la (4.2).
Esempio
Mostrianno come la derivazione sotto il segno di integrale sia talvolta un metodo di
42 rali de niti (a partire da altri già noti). Calcoliamo l'integrale(generalizzato)
alcolo di integrali de niti (a
nsiozale, dipendente dal parametro a> 0:
unidimensional
dr
ora rispetto ad a ambo i membri dell'identità trovata:
De
Esercizi
dove
D= {(z,y, z) :0<r<2,0<z< 1,0 <y<z+ z}.
38 Nella teoria del potenziale gioca un ruolo importante la funzione:
g(, (e'.y.z')
y249eR?
V(z- r +(y-y +(8-2'de dy'de'
de nita a partire da una funzione f, continua su tutto il dominio di integrazione.Calcolare
gr, grr derivando sotto il segno di integrale. Rendersi conto che la seconda derivata nonpuo
essere calcolata in questo modo, in quanto porta a un integrale divergente nell'intorno di
(z.y, z), mentre la derivata prima porta a un integrale convergente.
E5 COMPLEMENTI
5.1 La funzione Gamma di Eulero
Ci occupianıo ora brevemente di un'importante funzione speciale, nota come funzione Gam-
ma di Eulero. Questa funzione compare in molte questioni matematiche, (in particolare
nell'espressione esatta del valore di certe costanti notevoli o di certi integrali) e in mo-
te questioni siche e probabilistiche. Vedremo un'applicazione di questo tipo nel prossimo
paragrafo di questi complementi, quando calcoleremo il volume della sferan-dimensionale.
Ponianno. per z > 0,
(5.1) re)- a.
L'integrale nella (5.1) è l'integrale generalizzato della funzione reale di variabil- reale f (t) =
*e,che dipende dal parametro z; la funzione fè continua in (0, 00): per t -- +ootende
a zero molto rapidanente e pertanto risulta integrabile; per t→ 0 si ha:
f()~t,
(-e* =lim_(-re)-lim(-e)=0+0
perchéper ipotesi r> 1.
edivariabilerealef (t) =
"Si vedano i criteri di integrabilità studiati per gli integrali generalizzati in una variabile nel
0.o0); per -→+oc tende
volune 1, capitolo 6, paragrafo 8.
si ha: Nella matematica superiore si de nisce la funzione T anche se z è complesso, purché con parte
teaic positiva: noi ci limitereho al caso di z reale e positivo.
r()-r(-)- (*-1)r(-) -
-(4-})(-)r(-3+}) -.
-(-)(-z)-()(-) G)-)-
(2k- 1)(2k-3)(2k-
k-1
5)*5-3 F-
(2k-1)fa.
dove il simbolu (2k - 1)! ("semifattoriale indica per de nizione il prodotto di tutti gi
interi dispari da (2k - 1) in giù:
Possiamoquindi scrivere:
r(|)-
(64) r()= perndispari> 3,
T| = pcoso1
T2 = psino1cos 2
I3 = psin o1 sin o2cOSO3
(5.5)
(5.6)
La costante w, ha il signi cato geometrico di area della super cie sferica di ragio
unitario e ora calcolererno esplicitamente il suo valore.
(5.7)
Il primo membro della (5.7) si può trattare con lo stesso ragionamento fato nelcasSOn =2
nel paragrafo 2:
Confrontando il scondo membro della (5.7) con la (d) del teorema 5.13 si vede che:
r()-/ a
e=rG)
da cui ricaviamo:
2-n/2
Wn =
A strut. ordiamo che nelle (5.4) abbiamo calcolato esplicitamente i valori (9) (funzione Gamma
ad argomento semiintero).
Il calcolo di w, è utile anche per quello di un'altra costante notevole: il volume della sfera
Su un di aggio R in R". Indicando con
per n pari
uggio Vol(BR)gT G)
R per n dispari.
n!
A titolo di esempio:
ale di
0: per n =... vol(BR) =... area(0Br)
rR? 2rR
4nR
=2 R 21°R
4
Osservianno, che per ogni dimensione n, il numero t (elevato a un'opportuna potenza intera)
compare nella formula che asegna il volume della sfera. Notiamo che, curiosamente, per R
ssato e n→o, Vol(Br) →0. Ë anche utile osservare che, in ogni dimensione n:
d
arca (üBr) = (vol (Br) .
dR
L'area della super cie sferica (non inaspettatamente) è la derivata rispetto al ragaio del
volume della stessa sfera.