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Cos’è il cablaggio

• Il cablaggio è un insieme di componenti passivi posati in


opera:
– cavi, connettori, prese, permutatori, ecc. opportunamente
installati e predisposti per poter interconnettere degli
apparati attivi (computer, telefoni, stampanti, monitor,
ecc.)
• I sistemi di cablaggio si suddividono in:
– proprietari: IBM Cabling System, Digital DECconnect,
ecc.
– strutturati (conformi a standard nazionali o
internazionali): TIA/EIA 568A, prEN 50173, ISO/IEC
11801
Topologia di un cablaggio strutturato

• Gli standard TIA/EIA 568A, ISO/IEC 11801 adottano la


medesima topologia stellare gerarchica costituita da:
– centro stella di comprensorio (primo livello gerarchico)
– centro stella di edificio (secondo livello gerarchico)
– centro stella o armadio di piano (terzo livello gerarchico)
Topologia di un cablaggio strutturato
Cablaggio
• Il Cablaggio e’ un infrastruttura per la
trasmissione di segnali in un edificio o in piu’
edifici in un campus
• Si compone di un insieme di componenti passivi:
– Cavi
– Connettori
– Prese (telecommunication outlet)
– Permutatori (cross-connect, distributor)
– ……….
Cablaggio
• Tale infrastruttura puo’ essere facilmente
configurata per portare servizi di
telecomunicazione ai posti di lavoro o per
spostarli, senza opere murarie od elettriche
aggiuntive
Cablaggio Strutturato
•Per cablaggio strutturato si
intende un'infrastruttura in
LAN
grado di soddisfare sia le Allarmi
esigenze di collegamento
?
Fonia

delle reti locali di calcolatori


(LAN) sia la telefonica Telex Videoconferenza
classica e numerica (ISDN),
sia gli allarmi, i controlli, le
regolazioni, le immagini video,
controllo presenze ecc.
Cablaggio Strutturato
•Le nuove tecnologie ed un nuovo
modo di progettare rendono
possibile dotare un edificio, o un
complesso di edifici, di un unico
sistema di cablaggio, universale ed
integrato, in grado di evitare il
sovrapporsi di cavi dedicati a
sistemi specifici, che normalmente
creano caos e rendono insufficienti
le canalizzazioni o tubazioni
esistenti utilizzate per il passaggio
dei cavi.
Cablaggio Strutturato
In sintesi i vantaggi di un cablaggio strutturato sono:
• Efficienza ("misurabile" tramite apposite apparecchiature), e quindi
aumento della produttività;
• Affidabilità, grazie ai tecnici adeguatamente addestrati, che curano le
diverse fasi di progettazione, attuazione e manutenzione del sistema;
• Apertura a tutti i tipi di rete LAN (Ethernet, Fast Ethernet, Token-
Ring, ATM, FDDI, reti di terminali ASCII, reti di terminali AS/400, ecc.);
• Flessibilità e configurabilità (possibilità di creazione di dorsali ad alta
velocità, di strutture fault-tolerant, ecc);
• Integrazione tra trasmissione dati e telefonia classica ed ISDN, nonché
di altre trasmissioni di segnali;
• Facilità di espansione ed aggiunta di posti di lavoro;
• Riduzione dei costi di gestione;
• Facilità nell’individuazione di eventuali problemi.
Cablaggio Strutturato
I sistemi di cablaggio sono regolati dalle normative che
definiscono i metodi per cablare un gruppo di edifici
costruiti su un comprensorio (Campus), le quali
descrivono:
– le caratteristiche dei mezzi trasmissivi e dei componenti passivi
(connettori, permutatori, giunti meccanici, terminatori, prese
utente, adattatori, etc..) in relazione alle velocita’ trasmissive
desiderate
– le topologie di cablaggio (stella, anello, bus…) e le
caratteristiche ad esse riferite quali ad esempio distanze
massime, adattamenti tra le diverse tipologie, livelli di
gerarchia…..
– le regole di installazione e le indicazioni sulla documentazione
di progetto
Il cablaggio strutturato:
evoluzione (1/4)
• Il cablaggio di un edificio è stato considerato fino
agli anni ’90 separato da quello telefonico ( in
alcuni casi sono realizzati ancora oggi in modo
separato).
• Motivazione:
¾ La rete per la trasmissione dati e quella telefonica sono
nate in modo diverse e con caratteristiche diverse.
• La rete telefonica è spesso ancora analogica
• Il segnale telefonico, anche se in forma digitale, presenta un flusso continuo
di bit ( 64.000 bit/sec)
• La trasmissione dati ha una natura a burst ( pacchetti dati), per cui una
stazione richiede generalmente alte velocità ma per brevi periodi.
Il cablaggio strutturato: evoluzione (2/4)
• Il primo modello impiegato ( e oggi ormai completamente
superato) per integrare voce e dati utilizzava il cablaggio
telefonico per trasmettere insieme voce e dati.
• I dati sono penalizzati a causa della qualità limitata e della
banda limitata fornita dal canale telefonico per cui erano
disponibilità basse velocità di trasmissione.

Fonia Dati

PABX (Private Automatic Branch Exchange)


Centralino telefonico

Cablaggio telefonico
Il cablaggio strutturato: evoluzione (3/4)
Modello di cablaggio
strutturato moderno Utilizzato prevalentemente oggi

Fonia Dati

PABX LAN

Cablaggio strutturato

• L’infrastruttura fisica è la stessa e viene utilizzata sia


per la fonia, sia per i dati.
• Apparati e rete per fonia e dati sono diversi
Il cablaggio strutturato: evoluzione (4/4)
Modello di cablaggio
strutturato evoluto Sarà utilizzato nei prossimi anni

• Il traffico fonia
e dati utilizzerà
lo stesso mezzo Fonia Dati
fisico,
• La fonia LAN
utilizzerà la
rete locale come Cablaggio strutturato
i dati!!!!

• Sarà utilizzata la tecnologia VoIP (voice over IP) per trasmettere


la fonia su LAN;
• La tecnologia VoIP sta iniziando a diventare matura.
Standard di cablaggio
• La necessità di sistemi di cablaggio standard per edifici
commerciali è avvertita da associazioni di telecomunicazioni
(TIA) e di calcolatori (EIA) nel 1985
• Nel 1991 approvano lo standard per cablaggio strutturato
EIA/TIA 568
• Il sistema di cablaggio deve essere:
– adatto ad un ambiente multiproduct/multivendor
– indipendente dai prodotti di telecomunicazione che verranno installati
– pensato per essere realizzato contestualmente alla costruzione o
ristrutturazione organica di un edificio
Standard di cablaggio
• TIA/EIA 568A standard americano per i cablaggi di edifici
commerciali di tipo office oriented
– approvato nel 1995:
– riprende buona parte delle specifiche contenute nella precedente
versione EIA/TIA 568 approvata nel 1991 (attualmente la più
conosciuta)
– include e migliora i contenuti dei precedenti
– bollettini EIA/TIA TSB 36, 40, 53
• ISO/IEC 11801 standard internazionale per i cablaggi di
edifici commerciali di tipo office oriented:
– approvato nel 1995
Scopo degli standard

• Fornire specifiche per la realizzazione di cablaggi aventi un


tempo di vita minimo pari a 10 anni
• Essere applicabili ad edifici commerciali di tipo office
oriented, con i seguenti limiti:
– estensione geografica massima 3000 m
– superficie massima 1.000.000 m 2 di spazio utile per uffici
– popolazione massima 50.000 utenti
Gli Standard Internazionali
• EIA/TIA 568A (Electronic Industries Alliance/Telecommunication
Industries Association) Standard americano e attualmente il più
applicato e diffuso nel mondo.
• Lo standard EIA/TIA 568A è stato fondamentale in quest'evoluzione costituendo il primo passo
verso una regolamentazione dei sistemi di cablaggio, definendo un sistema generico di
cablaggio per trasmissione dati all'interno dell'edificio in grado di supportare un ambiente
multivendor e multiprotocol. ·
• ISO/IEC IS 11801 (International Standard Organization/International
Electrotechnical Commission).
• L'ISO/IEC IS 11801 è l'evoluzione dello standard EIA/TIA 568A e come questo definisce
norme e regole per il cablaggio strutturato d'edifici e i requisiti fisici ed elettrici di cavi e
connettori in modo da garantire la trasmissione di voce, dati, testi, immagini.
• prEN 50173 Final Draft (European Norms emesse dal Comitato
Tecnico TC 115 CENELEC)
• Lo standard prEN 50173 riprende a livello CEE/UE la normativa ISO/IEC IS 11801
Gli Standard Internazionali
Lo Standard ISO/IEC IS 11801
Le sostanziali differenze con lo standard americano EIA/TIA
sono :
• nomenclatura leggermente diversa per gli elementi costituenti il
cablaggio
• allargamento della gamma dei tipi di cavo che possono essere
utilizzati, sia a livello di rame sia di fibra ottica, inammissibilità
dell'uso di cavi coassiali ;
• fornisce un numero maggiore di dati sulle caratteristiche dei
mezzi trasmissivi ; ·
• introduzione di test più rigorosi per controllare le categorie dei
cavi in rame ;
• trattazione più approfondita degli aspetti della messa a terra in
considerazione del fatto che viene introdotto l'utilizzo di doppini
schermati.
Specifiche Standard
Le specifiche dello standard riguardano :
• la topologia;
• gli elementi facenti parte del cablaggio;
• i mezzi trasmessivi;
• le dorsali;
• il cablaggio orizzontale;
• le norme di installazione;
• l’identificazione dei cavi;
• la documentazione;
Modello stellare
gerarchico
• centro stella di comprensorio:
– Campus Distributor (CD), termine
ISO/IEC
– Main Cross Connect (MC), termine
TIA/EIA
• centro stella di edificio:
– Building Distributor (BD), termine
ISO/IEC
– Intermediate Cross Connect (IC), termine
TIA/EIA
• centro stella di piano:
– Floor Distributor (FD), termine ISO/IEC
– Horizontal Cross Connect (HC), termine
TIA/EIA
• L’armadio di piano:
– Telecommunication Closet (TC)
• La presa utente:
– Telecommunication Outlet (TO)
– RJ45 per cavi a 4 coppie
– Ermafrodita 802.5 per cavi 2 coppie STP
– SC per fibra ottica
La Topologia
La topologia del cablaggio e’ di tipo stellare gerarchico sia
per EIA/TIA che ISO/IEC
Centro stella comprensorio Dorsale di
CD
MC comprensorio

Cavi opzionali
Centro stella edificio
BD BD BD
Dorsale di
IC edificio
IC FD FD FD FD
TC Cavi orizzontali
TC Armadio di piano
TP
TO TO TO
TC TC TC TC
TC TO TO
MC Main Crossconnect CD campus distributor
IC Intermediate Crossconnect BD Building Distributor
TC Telecommunication closet FD Floor ditributor
TO Telecommunication outlet
Elementi del Cablaggio
• MC-Main Crossconnect e CD-Campus Distributor, permutatore principale,
identifica un armadio di distribuzione da cui vengono distribuiti i cavi di
dorsale agli altri edifici (centro stella di comprensorio);
NC-Nodo di Campus
• IC-Intermediate crossconnect e BD-Building Distributor, permutatore
intermedio, identifica l’armadio di distribuzione di un edificio (centro
stella di edificio); NE-Nodo di Edificio
• TC-Telecommunication closet e Floor Distributor, permutatore di piano,
identifica l’armadio di piano da cui partono i cavi che raggiungono le
workstation NP-Nodo di Piano; NP-Nodo di Piano
Elementi del cablaggio
Elementi del Cablaggio
• Architettura del cablaggio

• Terminazione d'Utente (TU) che permette l'accesso al mezzo trasmissivo agli utenti finali (TO,
Telecomunication Outlet secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801).

• Distribuzione Orizzontale (DO) costituita dai collegamenti tra le Terminazioni d'Utente ed il primo
nodo di concentrazione (Nodo di Piano).

• Nodo di Piano (NP) che costituisce il punto di concentrazione della Distribuzione Orizzontale di
piano (FD, Floor Distributor secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801).

• Nodo di Edificio (NE) che costituisce il punto di concentrazione delle Dorsali di Edificio (BD,
Building Distributor secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801).

• Dorsale di Edificio (DE) costituita dai collegamenti tra i nodi di piano.

• Dorsale di Campus (DC) costituita dai collegamenti tra i nodi di Edificio.

• Nodo di Campus (NC) costituisce il centro di distribuzione del comprensorio (CD, Campus
Distributor secondo lo standard ISO/IEC DIS 11801).
Struttura di un cablaggio Tipico

• DC Dorsale di Campus o comprensorio DE Dorsale di Edificio


• DO Distribuzione Orizzontale TU Terminazione Utente
Elementi del Cablaggio
CABLAGGIO STRUTTURATO:
TERMINOLOGIA MINIMA
Cavo di
Dorsale distribuzione
di edificio di piamo

Armadio
di piamo

Armadio
di edificio Presa
d'utente

Dorsale di
comprensorio
Il Rack o Armadio
• L’armadio Rack
contiene il Patch
Panel (pannello di
permutazione) e gli
apparati attivi come
Hub, Switch,
Bridge, Router.
• Esempio di
cablaggio
orizzontale
Alcune notazioni
• Patch Panel - Pannello di Permutazione o
permutatore. Vi sono attestati i cavi di apparato
(EC), i cavi di dorsale e/o i cavi della distribuzione
orizzontale
• Equipment Cable (EC) - Cavo di Apparato
– Interconnette gli apparati ai pannelli di permutazione
• Patch Cord (PC) - Cavo di Permutazione
– Consente di interconnettere i cavi entranti con quelli
uscenti, oppure i cavi di apparato (EC) con i cavi di
dorsale e/o con i cavi della distribuzione orizzontale
• Work Area (WA) - Area di Lavoro d'Utente
– Servita da almeno due Prese d'Utente
Patch cord
Fibra, rame, connettori:i fornitori
3M Telecom Systems Mod-Tap
www.3M.com/volition www.mod-tap.co.uk
Alcatel Cabling Systems Ortronics
www.alcatel.it
www.ortronics.com
AMP
Panduit
www.amp.com/
Belden www.panduit.com
www.belden.com Pirelli
Brand-Rex www.pirelli.com
www.brand-rex.com Plasticavi
D-Link
www.plasticavi.it
www.dlink.com,
IBM R&M – Reichle e De-Massari
www.ibm.it www.rdm.ch
Krone RIT Technologies
www.krone.it www.RITtech.com
LANscape
RW Data
www.siecor.com
www.rwdata.co.uk
Lucent
Siemon Company
www.lucent.it,
www.siemon.com
Mezzi trasmissivi
Cavo THINNET Coassiale
Diametro: 1/4 di pollice
Massima lunghezza (prima dell'attenuazione): 185 metri.
Tipo: Famiglia degli RG-58
Impendenza: 50 ohm

Cavo THICKNET Coassiale


Diametro: 1/2 di pollice
Massima lunghezza (prima dell'attenuazione): 500 metri.

UTP (Unshielded Twisted Pair)


Tipo di cavo che può trasmettere fino a 100 metri. E' unshielded, cioè non protetto dalle interferenze elettro-
magnetiche.

STP (Shielded Twisted Pair)


Ha le stesse caratteristiche dell'UTP con la sola differenza che l'STP è protetto (shielded) da interferenze elettro-
magnetiche.
Categoria Velocità massima di trasmissione dati
Categoria 1 Solo per uso telefonico. (Doppino a 4 fili)
Categoria 2 4 mbps
Categoria 3 10 mbps
Categoria 4 16 mbps
Categoria 5 100 mbps

Fibra-Ottica
E' formato da una coppia di cavi, uno trasmette e l'altro riceve. Il tutto attraverso segnali luminosi al suo interno. La
sua velocità varia tra i 100Mbps ai 200.000Mbps. Attualmente è il cavo di connessione più veloce.
La tabella seguente mostra le velocità dei cavi UTP / STP
Elementi del cablaggio

Patch cord
Doppini telefonici
• In figura è illustrato, a titolo d'esempio, l'utilizzo di un
connettore di tipo RJ45 per la connessione di un cavo a
quattro coppie intrecciate secondo lo standard EIA
568A. Lo standard definisce la modalità con cui i fili
delle 4 coppie del cavo devono essere associati ai pin del
connettore (ovviamente in numero di 8).

• La corrispondenza di ciascun filo con il relativo pin deve essere identica


sia sulla presa utente sia sul pannello di permutazione (detto anche patch
panel). Con questo tipo di connettore è possibile utilizzare
indifferentemente apparecchi telefonici, terminali Ethernet, ISDN,
eccetera. Ovviamente la corrispondenza tra fili e pin varia di caso in caso.
Doppini telefonici

• UTP (Unshielded Twisted Pair), cavo a


coppie intrecciate non schermato;

• FTP (Foiled Twisted Pair), cavo a coppie


intrecciate, avvolte tutte insieme da una
lamina di alluminio schermante;

• STP (Shielded Twisted Pair), cavo a coppie


intrecciate, ciascuna coppia è
singolarmente avvolta da una calza
schermante in rame, a loro volta tutte
insieme schermate da una ulteriore calza in
rame.
Categorie Doppini telefonici
• Categoria 1 (Telecommunication): doppino adatto alla telefonia
analogica.
• Categoria 2 (Low Speed Data): doppino adatto anche alla
telefonia digitale.
• Categoria 3 (High Speed Data): doppino adatto a reti con velocità
fino a 10 MHz (soddisfa lo standard 10BaseT del IEEE 802.3).
E’ formato da quattro coppie contenute in una guaina di plastica
e, ognuna di esse, è formata da due fili isolati, leggermente
attorcigliati. In genere si usa nei cablaggi telefonici interni agli
edifici.
• Categoria 4 (Low Loss High Performance Data): doppino adatto
a reti con velocità fino a 16 MHz.
• Categoria 5 (Low Loss Extended Freqency High Performance
Data): doppino adatto a reti con velocità fino a 100 MHz per
distanze di 100 m (soddisfa lo standard 100 BaseT). E’ simile al
doppino della categoria 3 ma con avvolgimenti più fitti (più giri
per centimetro) e con isolante in teflon.
Categorie Doppini telefonici

• Categoria 5E (Enhanced): capace di trasmettere fino a 100


MHz. Questa categoria presenta dei vincoli più stringenti
riguardo all’attenuazione, al NEXT e al FEXT. E’ usata
per il Gigabit Ethernet che sfrutta tutte le quattro coppie.
• Categoria 6: consente velocità fino a 250 MHz (lo standard
non è stato ancora ratificato). Viene considerata come la
più grande categoria per il doppino UTP.
• Categoria 7: sono cavi schermati che consentono velocità
fino a 600 MHz.
Caratteristic Unità di Frequenza Categoria 3 Categoria 4 Categoria 5
he a 20°C misura (MHz)
0.772 2.23 1.87 1.81
43 58 64
1 2.56 2.13 2.07
41 56 62
4 5.59 4.27 4.27

Caratteristiche 8
32
8.55
47
6.25
53
5.92

doppini 28 42 48
10 9.86 7.23 6.57
telefonici Attenuazio-
ne massima
26 41 47
16 13.15 8.88 8.22
e diafonia dB/100 m
23 38 44
minima
20 10.2 9.21
(NEXT)
36 42
25 10.52
41
31.25 11.84
40
62.5 17.11
35
100 22.04
32
Classi di certificazione
• Le classi, introdotte dalla norma ISO 11801, definiscono invece le
caratteristiche e le prestazioni offerte da un intero collegamento, inteso come
insieme di parti installate.
• Per ottenere una certa classe di collegamento (ad esempio la classe D), è
necessario utilizzare degli elementi appartenenti alla corrispondente categoria
(ad esempio la categoria 5E).
• Le classi ISO dei collegamenti in rame sono quattro:
– classe A: per applicazioni voce e a bassa velocità (fino a 100 khz);
– classe B: per applicazioni a media velocità (fino a 1 Mhz);
– classe C: per applicazioni ad alta velocità (fino a 16 Mhz);
– classe D: per applicazioni ad alta velocità (fino a 100 Mhz);
– classe D2000+ : per applicazioni Gigabit Ethernet (fino a 100 Mhz);
– Classe E2000+ (fino a 250 MHz);
– Classe F2000+ (fino a 600 MHz).
Lunghezze collegamenti

• Per quanto concerne il rispetto delle lunghezze dei collegamenti,


lo standard ISO 11801 stabilisce che la massima lunghezza del
cavo di collegamento tra le prese terminali (ossia disponibili
all'utente) e l'armadio di distribuzione deve essere di 90 metri.
Lunghezze
collegamenti
• Le lunghezze dei cavi di raccordo (patch cord) utilizzati sia per interconnettere
il patch-panel agli apparati attivi (switch e/o hub) sia per il collegamento tra
terminale utente alla presa, per un totale di 10 metri.
• Un collegamento orizzontale in fibra non deve quindi superare i 90 + 10 = 100
metri.
• È importante rispettare il vincolo imposto dallo standard rispetto alla
lunghezza massima di 90 metri.
• In alcune circostanze, ad esempio per raggiungere una postazione
particolarmente distante, si potrebbe valutare di utilizzare un cavo di
lunghezza superiore ai 90 metri, utilizzando dei patch cord di lunghezza
inferiore ai 10 metri complessivi. Questo genere di escamotage non solo non
rispetta la norma, ma potrebbe pregiudicare la flessibilità del cablaggio: se per
qualche ragione (ad esempio un riassetto dei locali) fosse necessario cambiare
la collocazione del PC in una posizione tale da richiedere un patch cord da 5
metri, il link complessivo risulterebbe di lunghezza superiore ai 100 metri. In
una situazione di questo genere la trasmissione alla massima velocità (ad
esempio a 100 Mbit/s) potrebbe essere impossibile o, peggio ancora, aleatoria.
Fibre ottiche
• Lo standard ISO 11801 definisce quattro tipi di fibre ottiche:
– OM1 (50 o 62.5 /125 microm): multimodale;
– OM2 (50 o 62.5 /125 microm): multimodale;
– OM3 (50/ 125 microm): multimodale;
– OS1 (6/125 microm): monomodale;
• e tre distinte classi di connessione:
– OF-300: per coprire una distanza minima di 300 metri;
– OF-500: per coprire una distanza minima di 500 metri;
– OF-2000: per coprire una distanza minima di 2000 metri.
Fibre ottiche
• La norma ISO 11801 richiede il rispetto
dei seguenti parametri (misurati alla
frequenza di 850 nm):
– Larghezza di Banda > 200 Mhz * Km.
– Attenuazione < 3.5 dB/km.
– Attenuazione dei connettori < 0.75 dB.
– Return Loss > 20 dB.
– Perdite per giunzioni < 0.3 dB.
Mezzi trasmissivi

CO M PO NENTI
D E L C A B L A G G IO
– P rese (d a p arete, a to rretta, d a tavo lo , etc.) a cu i l'u ten te
può collegare i propri sistem i (telefono, com p uter, etc.)
– C avi di dorsale, di distrib u zione, di perm utazione o
d'utente (in ram e o a fibre o ttiche) usati per raccordare i
term in ali d'utente alle prese d'utente e queste ultim e ai
pannelli di perm utazione, o anc o ra per raccordare gli
apparati attivi ai pannelli di perm u tazione o questi ultim i
tra d i lo ro
– C onnettori di cui sono dotate le estrem ità dei cavi
– P annelli di perm utazione a cui si attestano i conne tto ri
dei cavi di dorsale e di distribuzio n e
– Arm ad i in cui so no in stallati i pa nn elli di perm utazione,
e che ospitano anche gli ap parati attivi
– L o cali tecn ici in cu i p o sso n o essere collo cati g li arm ad i
Protocolli di rete
Protocolli di 1° e 2° livello
•Ethernet - Fast Ethernet – Gigabit Ethernet : la topologia è quella a bus, su cavo
coassiale con una velocità trasmissiva di 10 Mbps.
– Metodo di accesso : è il CSMA/CD (Carrier Sense Multiple Access with Collision Detection).
•Token Ring: la topologia è quella a stella (o con più hub collegati ad anello), su cavo
coassiale intrecciato con una velocità di 14 Mbps.
– Metodo di accesso : Nelle reti Token Ring il metodo d'accesso al mezzo si basa sul passaggio di un token, che
circola sull'anello quando questo è libero. Quando una stazione vuole trasmettere un pacchetto deve aspettare il
gettone e rimuoverlo dall'anello prima di trasmettere il proprio pacchetto. Quest'ultimo viaggerà in una sola direzione
lungo l'anello, passando da un PC all'altro. Quando passerà da quella stazione il pacchetto verrà copiato. Poi
continuerà a viaggiare lungo l'anello finchè non ritornerà alla stazione di partenza, che provvederà a rimuoverlo dalla
rete e ad inviare il gettone alla stazione successiva che si trova sull'anello.
•FDDI: la topologia è quella a doppio anello di circolazione, utilizza fibre ottiche
multimodali e modulazione a led con velocità di trasmissione pari a 100 Mbps.
•ATM: ha una topologia libera (maglia, stella, albero) che opera a velocità tra i 25
Mbps ai 2.5 Gbps ed utilizza un metodo di condivisione delle risorse trasmissive con
definizione delle priorità di traffico, tale per cui è possibile garantire a priori una
capacità trasmissiva ben definita alle varie utenze e fornire quindi un supporto valido e
comune a voce, audio e dati.
Definizioni Utili
•Broadcast
– Pacchetto di dati che viene mandato a tutti i nodi di una rete. I
pacchetti di dati sono identificati attraverso un indirizzo di broadcast.

•Unicast
– Metodo per la trasmissione di dati attraverso reti, da un singolo punto
che trasmette molti flussi di dati identici, uno per ciascun punto che
vuole riceverlo. Utilizzato nelle reti TCP, come Internet.

•Multicast
– Metodo per la trasmissione di dati attraverso reti, da un singolo punto
che trasmette un solo flusso di dati verso più punti riceventi.
Ottimizza l'uso della rete, rispetto ai metodi unicast (molti flussi di
dati, uno per ciascun punto che vuole riceverlo) e broadcast (un
singolo flusso di dati per tutti i riceventi, anche se non vogliono
riceverlo).
Apparati di Rete

HUB
È un'apparecchiatura che consente di realizzare un sistema di cablaggio a stella, dove tutte le
connessioni provenienti dalle workstation di un certo gruppo di lavoro confluiscono verso un centro di
connessione che può essere attivo o passivo, ma il cui scopo fondamentale rimane quello di creare una
connessione elettrica tra tutte le macchine che vi sono collegate ed eventualmente altri hub. L’hub o
repeater ha quindi come funzione principale quella di amplificazione del segnale.
Quando una workstation invia dei pacchetti, questi non vengono indirizzati in modo "intelligente", ma
vengono diffusi attraverso tutte le porte dell'hub ai vari elaboratori connessi che, decideranno se
accettarli oppure no confrontando il proprio MAC Address con quello contenuto nei pacchetti inviati.
Esistono in commercio sia versioni da 10 Mbit/s che da 10/100 Mbit/s e con diverse porte: da un
minimo di 4 fino ad arrivare a 16, 24 o anche più. Entrambi sono apparati che lavorano a livello 1 del
modello OSI. Diversamente dagli switch e dai router, gli hub non leggono la trama (frame) ma si
assicurano che essa venga inoltrata sulle porte collegate.
Apparati di Rete

Bridge
Il bridge, come dice il nome, è un ponte tra due reti.
Dividono la rete i due domini di collisione, ovvero operano una segmentazione della rete garantendone
la comunicazione
E’ un dispositivo multiprotocollo che funziona in maniera simile al router, con la differenza che opera
esclusivamente all'interno delle reti locali, a livello di Data Link (collegamento dati). Il bridge accetta
interi frame, li dispone correttamente in tabelle, verificando e correggendo eventuali errori di
trasmissione. Possono interconnettere reti omogenee (stesso MAC) o eterogenee (MACdifferenti), per esempio
ethernet-FDDI, ethernet-token ring, token ring-FDDI.
Apparati di Rete
SWITCH
Dispositivo che connette tra loro i computer analogamente a quanto fa un
hub, ma in modo più efficiente e flessibile. Questi apparati stanno
rapidamente sostituendo i comuni hub nelle reti aziendali.
Lo switch migliora le prestazioni di una rete segmentandola e riducendo
la contesa per l'utilizzo della larghezza di banda. Rappresenta quindi lo
strumento principale per l'implementazione e la ottimizzazione di un
qualsiasi ambiente di rete locale. Laddove esiste un numero di nodi
molto elevato lo switch assolve pienamente al suo compito principale
che è quello di distribuire "banda" in modo dedicato.

COME LAVORA
Lo switch e’ anche detto multi-port bridge perche’ e’ in effetti un evoluzione del bridge; il suo compito consiste nel
far passare i dati solo ai segmenti interessati. A differenza del bridge, possiede diverse porte, ognuna collegata ad
un segmento. Il traffico di un segmento viene propagato solo al segmento interessato. Come nel bridge, se il
segmento del destinatario è uguale al segmento del mittente, il traffico non viene propagato. In pratica, è come se in
uno switch fossero presenti tanti bridge.
Lo switch è un tipico apparato di Livello 2 (Data Link) anche se l‘evoluzione degli stessi lo sta portando verso
gestioni di instradamento. La denominazione layer 2 o layer 3, deriva direttamente dalla struttura Iso/Osi. Il livello
(layer) 2 è caratteristico degli switch più tradizionali, i quali si basano sul MAC address.
Apparati di Rete
Architettura degli switch
Uno switch può utilizzare tre tecniche per forwardare un pacchetto: cut-through, cut-through
modificato e store-and-forward. Ogni tipo implementato ha un diverso effetto nella latenza
che è riferita alla quantità di tempo che passa tra l'arrivo del pacchetto e il suo invio.

Cut-trough : Si tratta di una tecnica di commutazione in cui i dati cominciano a fluire sulla
porta di uscita prima che il pacchetto a cui essi appartengono sia entrato per intero nella porta
di ricezione.
Store-and-forward : Una tecnica di commutazione che immagazzina un pacchetto di dati
completo prima di iniziarne la ritrasmissione. Lo switch legge l'intero pacchetto prima
d'inoltrarlo. La commutazione rallenta, ma viene garantito lo smistamento di pacchetti privi
di errore.

Lo switch store-and-forward sembra essere la scelta migliore quando la rete richiede


efficienza e stabilità. Questo tipo di switch fornisce un eccellente controllo sui pacchetti
errati.
Gli switch che supportano porte a diversa velocità devono necessariamente adoperare il
meccanismo di store-and-forward altrimenti la porta più veloce metterebbe fuori gioco la più
lenta.
Apparati di Rete

Stackable Switch Modular Switch


Apparati di Rete

Router
Un dispositivo che connette due o più reti in grado di smistare in maniera affidabile pacchetti
di dati da una parte all'altra della rete. Per svolgere tale compito utilizza dei particolari
protocolli che gli consentono di conoscere dove si trovi il destinatario dei pacchetti che
sta indirizzando.
Basandosi su una mappa di rete denominata tabella di routing, i router possono fare in
modo che i pacchetti raggiungano le loro destinazioni attraverso i percorsi più idonei
Il routing e’ il processo eseguito da un router di decidere verso quale altro router indirizzare i
pacchetti perché questi giungano a destinazione.
Apparati di Rete
Apparati di Rete
Apparati di Rete
Separazione dei Domini
•Gli Hub, essendo apparati semplici, non separano niente

•Gli switch creano domini di collisione separati ma non


dividono domini di broadcast

•I router riescono a separare sia i domini di broadcast che i


domini di collisione
Progettare una Rete
Pianificare una rete aziendale
Š Quante sono le stazioni da collegare
Š Quanti sono i Server
Š Cosa l’azienda produce
Š Quale è la quantità di dati da gestire
Š Quale è l’estensione dell’azienda (intendendo come misure lineari)
Š Quale è il parco macchine installato
Š Quali sono le apparecchiature di rete già presenti
Š Quali sono le tecnologie che si intendono impiegare
Š Che da cosa deve circolare in rete (soltanto dati o anche telefonia/sicurezza interna quindi
telefoni, fax, video, telecontrollo, marcatempo, in questi casi si parla di rete ad uso
condiviso)
Š Quale è l’ordine di spesa che il cliente è disposto a sostenere, per lo sviluppo e messa in
opera del progetto complessivo.
Progettare una Rete
Pianificare una rete aziendale
Š Individuazione delle postazioni delle workstation

Š Individuazione delle postazioni dei server

Š Scelta della soluzione tecnologica ( Ethernet, fast-Ethernet)

Š Scelta dell’armadio di distribuzione

Š Tipologia del Cablaggio (Cablaggio Standard, Strutturato)


Progettare una Rete
Passi nella realizzazione della rete
Š Installazione schede Ethernet 10/100 Mb (ethernet – fast Ethernet) sui server
e sui client

Š Realizzazione del cablaggio utlizzando cavi categoria 5 e superiori


prevedendo le ridondanze

Š Configurazione protocolli di rete degli apparati di rete, dei client e dei server

Š Connessione fisica dei client e Server al concentratore (hub o switch)


Progettare una Rete
Parte Operativa

1.Stesure vie cavo : canalina PVC, metallica ,tubo rigido


2.Stesure cavi UTP, FTP, SFTP, Fibra Ottica
3.Relative attestazioni su permutatore lato Rack e presa lato utente
4. Attestazione fibra ottica con connettori St, Sc, Sma, Mic
Test sui cavi

Differenza tra cablaggi per linee elettriche, telefoniche e LAN

• I cavi elettrici trasportano segnali a bassa frequenza (50-60Hz) e sono


progettati per minimizzare dispersione di energia

• I cavi telefonici standard non trasportano molta energia, ma usano fino a


4 kHz

• I cavi di rete trasportano segnali a larga banda (4-77,5 MHz) e sono


progettati per permettere una corretta decodifica dei segnali trasmessi
Trasmissione del segnale
• Prima di effettuare i test qualitativi e’ necessario verificare la
connettivita’ pin-to-pin, nel rispetto di uno standard specifico. Lo
standard preso in esame e’ il T568B e lo schema seguito una volta
scelto deve rimanere lo stesso per il cablaggio della intera rete.
• Un test Wiremap inizia sempre inizia con un controllo sulla
continuita’ per assicurarsi che ogni pin sia connesso con
l’equivalente pin dell’altro capo del cavo.
• Questo solo test e’ sufficiente per la telefonia ma non per rete

Coppia 1 Bianco-Arancio Arancio (o Arancio Bianco)

Coppia 2 Bianco-Verde Verde (o Verde Bianco)

Coppia 3 Bianco-Blu Blu (o Blu Bianco)

Coppia 4 Bianco-Marrone Marrone (o Marrone- Bianco)


Trasmissione del segnale
Coppia invertita
• E’ il difetto piu’ comune che si puo’ riscontrare in un cavo
• Si ha quando una coppia binata non e’ collegata in maniera “dritta”. Ad es. se un filo
di una coppia binata e’ connessa dal pin 1 di un capo al pin 2 dell’altro
Coppia trasposta
• Si ha quando la coppia binata e’ connessa da un lato ad una coppia di pin e sull’altro
ad una completamente diversa. Normalmente succede quando si contano i pin dal
lato sbagliato del connettore o della placca, ottenendo il risultato di connettere il pin
1 al pin 8, il 2 con il 7 e cosi’ via….
• Un tipo particolare di cavo detto crossover (incrociato) e’ trasposto in modo
particolare per permettere a due Hub connessi in cascata di parlarsi. La coppia di
trasmissione e quella di ricezione devono essere trasposte per far si che trasmissione
parli con ricezione e viceversa.
• Conviene connettere fra loro gli Hub usando una particolare porta detta Uplink
Rilevazione del segnale
Attenuazione
L’attenuazione e’ la diminuzione di ampiezza di un segnale che attraversa un
cavo. E’ l' "indebolimento" del segnale in termini di dB (decibel) a causa della
natura dei cavi e della natura del segnale elettrico. Alcuni tipi di cavi possono
essere costituiti da materiali di consistenza ed elaborazione di basso livello,
aumentando l'attenuazione alle frequenze più alte. L’attenuazione dipende dalla
qualita’ del cavo, dalla lunghezza e dalla frequenza dei segnali spediti: pertanto le
misurazione alla frequenza piu’ alta del protocollo utilizzato.

Cavo
Trasmettitore Ricevitore

Attenuazione
Trasmissione del segnale
Coppia splittata
• Si creano usando singoli fili da due diverse coppie binate per formare una
coppia per formare una coppia di ricezione o trasmissione; non essendo i due
fili binati come dovrebbero si viene a perdere l’effetto di cancellazione del
crosstalk. Sebbene il collegamento costruito in tal modo mantenga la corretta
continuita’ pin-to-pin, si potranno verificare errori di trasmissione dati.
• Lo splittaggio delle coppie avviene quando l’installatore non comprende
l’importanza della corretta binatura delle coppie, per cui usa i fili 1 e 2 per
formare la prima binatura, 3 e 4 per la seconda etc…..
• Per dedurre la presenza di una coppia splittata: il piu’ comune e’ quello del
derivarla dal NEXT. Quando una coppia e’ splittata il valore del NEXT e’
molto elevato.
Ritardo di propagazione

Gli elettroni viaggiano a


una velocità
approssimativamente
costante
(max 555 ns
(≈ 20 cm per ns,
dopo ..)
1 ns = 0.000 000 0001 s
NVP * velocità luce)
Ogni cavo (twisted pair) ha almeno 4
autostrade per gli elettroni
Ritardo dovuto agli
avvolgimenti
La lunghezza di ogni via per gli
elettroni nel cavo è leggermente
diversa a causa degli (differenze max
avvolgimenti 50 ns..)
Attenuazione

Dovuta alle perdite di


elettroni nel percorso
Numero
minore di
elettroni !

calore calore
Urti e ostacoli possono far ritornare
indietro alcuni elettroni

Urti e ostacoli
Crosstalk

Gli elettroni possono saltare da un livello all’altro e quidi andare su


percorsi diversi. Quando un elettrone salta su una via diversa può
andare nella direzione corretta o tornare indietro.
Rilevazione del segnale
Crosstalk o Paradiafonia
La diafonia (crosstalk) e’ la trasmissione indesiderata di segnale da una coppia di
fili ad un’altra coppia vicina. I segnali di crosstalk sono causati generalmente
dall’accoppiamento induttivo e capacitivo tra coppie adiacenti, percio’ il disturbo
aumenta al crescere della frequenza di trasmissione.

Tras.

Ric.
Near End Crosstalk (NEXT)

• NEXT è dovuto al crosstalk. Alcuni elettroni possono saltare su una strada adiacente e tornare
indietro.
• Il segnale viene attenuato, per cui nel punto di partenza il segnale è attenuato. Gli effetti del crosstalk
si riducono all’aumentare della distanza dall’inizio della comunicazione.
• La massima attenuazione si ottiene quando NEXT avviene alla fine del collegamednto ( in questo
caso è il doppio dell’attenuazione del collegamento).
Rilevazione del segnale
Paradiafonia
• Misura l'interferenza fra le diverse coppie in fase di trasmissione. Questa prova
viene effettuata simultaneamente da ambo la parti del Link in misura verificando
Half Duplex, Full Duplex e trasporto di protocolli multicoppia, come Gigabit
Ethernet.
• Le apparecchiature di test misurano la diafonia applicando un segnale di test su
una coppia e misurando l’ampiezza del segnale di crosstalk ricevuto da altre
coppie.
• Il rapporto fra l’ampiezza del segnale e quella del crosstalk e’ un valore di un
indice chiamato NEXT(near and crosstalk) che misura la paradiafonia.
• Alti valori di NEXT equivalgono a bassi valori di crosstalk e buone prestazioni di
collegamento.
• Il NEXT deve essere misurato da ogni coppia verso ogni ogni coppia del
collegamento UTP su entrambe le estremita’ per 12 combinazioni totali.
ACR ( SNR tradizionale)
Segnale desiderato = segnale attenuato trasmesso dall’altro lato.
Rumore = NEXT + rumore esterno ( rumore esterno spesso trascurabile).
ACR=segnale attenuato ricevuto (dB) - NEXT (dB)

Rumore
esterno
Segnale
Segnale Segnale
trasmesso ricevuto
Workstation NEXT Apparato
Segnale LAN
Segnale Segnale
ricevuto trasmesso

(Per reti LAN con due coppie di fili che trasmettono ciascuno
il segnale in una direzione)
ACR ( SNR tradizionale)
Segnale
(da remoto a locale)
TX RX

Workstation NEXT NEXT LAN


(local) (remote)
RX TX

Segnale
(da locale a remoto)

Punti da considerare!!!

Il numero di elettroni blu (in una direzione) e viola ( nell’altra direzione)


devono essere superiori a quelli neri (NEXT)
Far end crosstalk (FEXT)

FEXT è determinato dagli elettroni che saltano su una nuova


strada e proseguono nello stesso verso. L’attenuazione è uguale a
quella del segnale diretto.
Electromagnetic Interference (EMI)

• Alcuni elettroni possono dispersi nello spazio e quindi essere ricevuti dall’antenna di
una radio o TV ( Electromagnetic Interference).
• Gli elettroni presenti nell’ambiente ( trasmissioni radio) possono entrare nei conduttori.
La sensibilità a disturbi radio è chiamata Electromagnetic Susceptibility.
• Il termine EMC (Electromagnetic Compatibility) indica l’insieme dei due fenomeni (
interferenza e susceptibility).
Rapporto Segnale-Rumore (SNR)
• Vi sono 3 grandezze che caratterizzano SNR:
– Attenuation to Crosstalk Ratio (ACR).
– Equal Level Far End Crosstalk (ELFEXT).
– Return Loss.

• ACR :
– presente nel caso di LAN realizzate 2-wire pair (10BASE-T,
100BASE-TX). Ogni coppia di fili porta il segnale soltanto in una
direzione.
Signal-to-noise ratio (ELFEXT)
• ELFEXT = Equal Level Far End Crosstalk.
• Risulta presente nei casi dove 2 o più segnali viaggiano nella stessa direzione
e nello stesso tempo (1000BASE-T).

Rumore
Esterno
Segnale
Segnale Segnale
Uscita ingresso
FEXT
Workstation LAN
Segnale equipment
Segnale Segnale
Uscita
Ingresso

S = Segnale desiderato = segnale attenuato dall’altro lato.


N= Rumore = FEXT + rumore esterno (generalmente trascurato).
Signal-to-noise ratio (ELFEXT)

Segnale
(da locale a remoto)
Segnale Segnale
uscita ingresso
FEXT
Workstation LAN
FEXT
Segnale
uscita Segnale
ingresso
Segnale
(da locale a remoto)

Punti di osservazione!!!
Perdite dovuto a riflessione del segnale
Disturbo presente in sistemi con una coppia di fili che porta
segnali in ambedue le direzioni nello stesso istante

S=Segnale desiderato = segnale attenuato proveniente dall’altro lato


N= Rumore = segnale riflesso nella propria coppia di fili

“ibrido” “ibrido”
Segnale

Segnale Segnale
uscita uscita
Workstation LAN
Perdita
dovuta equipment
Segnale a Segnale
ingresso riflessione ingresso
Perdite dovuto a riflessione del segnale

“ibrido” “ibrido”

Segnale Segnale
Segnale Segnale
uscita uscita
Workstation LAN

Segnale Segnale
ingresso Segnale ingresso
di ritorno
Tecniche di Troubleshooting

• Quando si verifica un problema nella


trasmissione nel link si può determinare la
posizione utilizzando diversi metodi.
• Il metodo più utilizzato è basato
sull’osservazione del tempo di arrivo dei
segnali.
Rilevazione del segnale
TDR (Time Domain Reflectomery)
Il test TDR è usato sia per misurare la lunghezza del collegamento che per
trovare la distanza d'eventuali cortocircuiti o interruzioni. Quando un tester
effettua una misurazione di TDR, invia un segnale ad impulso lungo una
coppia del cavo e misura il tempo in nanosecondi impiegato dall’impulso per
ritornare sulla stessa coppia. A quel punto, secondo valori di ritardo ricavati
da tabelle standard oppure calibrati su cavi analoghi, il tester calcola la
misura approssimata della lunghezza.
Se un’eco di ritorno è maggiore di un valore limite prefissato (tipicamente
pari al 15% dell’impulso trasmesso), siamo in presenza di un’anomalia
dovuta ad un corto o ad un’interruzione sul cavo. Molti tester, oltre ad
indicare la lunghezza del collegamento, sono in grado di mostrare anche la
distanza di una o due anomalie.
Ritardo misurato per una
riflessione (return loss) alla fine
del link

Il segnale viene riflesso


alla fine del link
Esempio: riflessione del segnale
(return loss)
Due casi

La differenza del tempo di ritorno


del segnale rivela dove si trova il
problema
Test
• Basic Link e Channel
Cablaggio orizzontale
(max 90 metri) Cablaggio orizzontale
(max 90 metri )
Permutatore Presa a muro
Permutatore
Presa modulare Presa a muro
Cavetto di fornita in dotazione
permutazione alla stazione di lavoro cavetti di patch
HUB
dell'utente

Permutatore
cavetti di patch
dell'utente

Cable
Tester Tester
Lunghezza massima totale = 100 metri Remote
Per trovare dove si verfica il fenomeno di
NEXT (1)

Il passaggio del segnale da una coppia all’altra coppia di fili si


verifica vicino al punto di trasmissione
Per trovare dove si verfica il fenomeno di
NEXT (2)

Posizione dell’orologio
quando il fenomeno è vicino
al trasmettitore

Caso in cui il fenomeno si verifica vicino al pin terminale


FEXT - caratterizzazione del tempo di arrivo
Caso in cui il problema è vicino al punto di trasmissione
Il segnale attenuato sulla coppia di fili di trasmissione arriva nello stesso tempo
(approssimativamente) del segnale sull’altra coppia
FEXT - caratterizzazione del tempo di arrivo
Caso in cui il problema è vicino al punto di ricezione

Anche in questo caso il segnale attenuato sulla coppia di fili di trasmissione arriva nello stesso
tempo (approssimativamente) del segnale sull’altra coppia
Doppini telefonici per classe D
• Lo standard ISO 11801 segna con precisione la qualità dei
collegamenti realizzati con cavi in rame. In particolare, attraverso la
definizione della classe D, fissa i parametri da tenere in considerazione
affinché il cablaggio possa supportare protocolli di trasmissione che
richiedono una larghezza di banda fino a 100 MHz.
• Per quanto riguarda i cavi di tipo twisted pair, la valutazione della
qualità deve basarsi sulla misurazione delle seguenti grandezze:
– impedenza caratteristica del cavo;
– attenuazione;
– return loss;
– NEXT (Near End Cross Talk);
– ACR (Attenuation to Cross talk Ratio);
Impedenza
• L'impedenza caratteristica di un cavo twisted pair
dipende dalle caratteristiche costruttive del cavo
stesso e deve essere pari a 100 Ohm.
• Questo valore dovrebbe, almeno idealmente, essere
costante in tutta la banda di frequenze 0 - 100 Mhz.
Attenuazione

• L'attenuazione del cavo comporta invece una perdita di


potenza del segnale durante la sua propagazione.
• L’attenuazione dipende sia dalla frequenza di
trasmissione sia dalla lunghezza del cavo stesso.
• L'attenuazione di un cavo di lunghezza pari a 100 metri
per segnali a 100 Mhz deve essere inferiore a 23.6 dB,
mentre nel caso di una trasmissione Fast Ethernet
(segnali a 31 MHz) l'attenuazione massima di un cavo di
lunghezza pari a 100 metri deve invece essere inferiore a
13 dB.
NEXT
• Nei cavi twisted pair di buona qualità devono anche essere limitati eventuali
segnali riflessi. In questo senso, il return loss misura le perdite delle
componenti riflesse del segnale.
• Un altro effetto indesiderato presente nei cavi twisted pair è il trasferimento
di potenza del segnale alle coppie di fili adiacenti (come già accennato il
cavo UTP racchiude 4 distinte coppie di fili).
• NEXT è il parametro che tiene conto di questo fenomeno ed è definito dal
rapporto tra la potenza di segnale indotto e la potenza del segnale trasmesso.
• È evidente che saranno auspicabili valori del NEXT il più possibile ridotti. Il
valore massimo del NEXT, come vedremo tra breve, è implicitamente
definito dal parametro ACR.
ACR
• La Attenuation to Cross talk Ratio o ACR
definisce il rapporto che esiste tra la potenza
del segnale effettivamente ricevuto (o utile) e la
potenza del segnale dissipata su una coppia di
fili adiacente.
• Per questo motivo, l'ACR dovrebbe essere il
più possibile elevato. In sostanza:

ACR(dB) = NEXT(dB) - Attenuazione(dB)

• Altri parametri di cui si deve tenere conto sono:


ELFEXT, FEXT, velocità di propagazione,
resistenza.
Categoria 5.E
• Nel 1999 furono aggiornati gli standard EIA 568, ISO 11801 ed EN 50173
contemplando la possibilità di trasmettere a 1000 Mbit/s su un cavo in rame
sfruttando tutte le coppie di fili (per un collegamento di lunghezza massima di
100 metri). È però necessario, affinché sia possibile raggiungere queste
velocità di trasmissione, che il cavo superi test più restrittivi di quelli
normalmente previsti per la categoria 5.
• In termini concreti, occorre fissare dei vincoli più rigorosi rispetto ai parametri
già esistenti e introdurre alcune nuove grandezze:
• PSNEXT (powersum NEXT): è la somma dei NEXT di tre coppie di fili sulla
quarta;
• PSELFEXT (powersum ELFEXT): il FEXT (Far End Cross Talk),
diversamente dal NEXT, rappresenta il disturbo alla terminazione di una coppia
causato da un segnale che si propaga in una coppia adiacente.
• DELAY-SKEW: è la differenza tra i ritardi di propagazione di due segnali
• che si propagano su coppie diverse di fili;
• PSACR (powersum ACR): analogamente all'ACR, è la differenza (in dB) tra
PSNEXT e Attenuazione.
• È evidente che ciò si tradurrà in una migliore tecnologia costruttiva dei cavi
(che per questo motivo sono detti di categoria 5 enhanced).
Identificazione
• Serve per individuare i vari collegamenti in modo da facilitare da parte del
gestore della rete eventuali malfunzionamenti o guasti. Sono previste le
seguenti metodologie di identificazione:
• Tutte le prese utente TO collegate agli armadi di piano sono numerate, ad
esempio la sigla “125 A” indica la postazione 125 dell’armadio A (solo se nel
piano ci siano più armadi).
• I pannelli di permutazione (parte anteriore del permutatore) all’interno di un
armadio sono numerati. Ogni pannello è diviso in blocchi e ogni blocco ha un
certo numero di prese di permutazione; sono numerati sia i blocchi che le prese
all’interno del blocco.
• Tutti i cavi di dorsale sono numerati, ad esempio la sigla “4005/1-300”indica il
cavo numero 4005 che contiene le coppie da 1 a 300.

Esempio: 1 2 1 2
Pannello 1
Blocco 1 Blocco 2
due pannelli di 3 4 3 4
permutazione ognuno
con due blocchi e ogni 1 2 1 2

blocco con quattro prese. Blocco 1 Blocco 1 Pannello 2


3 4 3 4
Documentazione
• Disegno logico del cablaggio.
• Una tabella di armadio che indica tutte le connessioni
Esempio
Postazione Pannello Blocco Presa Coppie Utilizzo
• PG (Palazzo Galilei) permutazione permutazione attive
indica l’edificio PG04125A 1 1 1 2e3 Ethernet
• 04 indica il piano
dell’edificio PG04126A 1 2 4 1 Telefono
• 126A indica la
postazione di lavoro
04 indica il piano
• Una tabella delle dorsali di edificio A indica l’armadio di piano

Codice Destinazione del cavo


4005/1-300 04 A

4006/1/300 04 A

• Una tabella delle dorsali di comprensorio


Certificazione
• A causa delle possibili criticità di installazione, le caratteristiche
della componentistica usata (apparati, cavi ecc.) rappresentano
una condizione necessaria ma non sufficiente per ottenere le
prestazioni desiderate.
• E’ indispensabile effettuare un collaudo o certifica sul 100% dei
cavi e delle prese installate.
• Per verificare la conformità dei cablaggi in rame alle varie
categorie esistono strumenti appositi (field tester) di dimensioni
ridotte e costi contenuti. I field tester sono costituiti da due
apparati: il primo (master) dotato di tastiera e display fale misure,
mentre il secondo (slave) funge da iniettore di segnale e misura il
NEXT. I field tester possono tenere in memoria centinaia di
misure che poi tramite una porta seriale può scaricare su un PC.
Misure effettuate dal field tester
• I principali test che possono essere effettuate dal field
tester sono:
– Mappa delle connessioni delle coppie (wire map).
– Lunghezza delle connessioni (length link).
– Attenuazione (attenuation).
– NEXT alle due estremità.
– FEXT.
– Return loss (perdita per riflessioni).
– ACR.
– Impedenza.
– Propagation delay (ritardo di propagazione del segnale).
– Propagation delay skew.
• Tali misure sono ripetute a tutte le frequenze ma lo
strumento riporta solo il risultato peggiore.

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