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Fisica In questa fase della vita il bambino impara a coordinare i movimenti con l’obiettivo di
compiere un’azione; impara la sequenza che gli permette di compiere un determinato
lavoro (sistema prassico o dell’attività pratica).1 Impara a fare le cose, a conoscere la
funzione degli oggetti, a comunicare con i gesti, le lamentele, le espressioni del viso e
del corpo.
Mentale – Dai 12-18 mesi in poi impara a saper dare un nome alle cose ed a rappresentarsi gli
metodologia oggetti, incomincia ad esprimersi con parole (sistema linguistico). In questo periodo
della “speciale” della vita, il bambino impara più cose che in tutta la sua intera esistenza.
scoperta Possiamo aiutare i nostri bambini a comprendere le realtà spirituali usando le
didattiche esplorative che, stimolano l’intelligenza dei bambini con la scoperta delle
loro capacità attraverso i sensi e le percezioni. Quindi attraverso la metodica della
scoperta di figure ed oggetti, il bambino impara a conoscere la realtà sociale e quella
spirituale. I colori, i profumi, i suoni, la manipolazione degli oggetti sono tutti strumenti
utili per comunicare nozioni semplici – legati soprattutto all’affettività e al senso di
appartenenza.
Sociale Più che sociale, in questa fascia di età, il bambino è un essere “famigliare”. In questa
fase i genitori godono di un’autorità incondizionata.2
Il bisogno primario del bambino, come di ogni individuo in generale, è quello di sentirsi
amato, confortato e protetto (Bowlby). Il bambino deve avere la possibilità di mantenere il
contatto fisico, soprattutto nei primi anni di vita, con una figura specifica, solitamente la
madre, o comunque con figure che lo rassicurano sul fatto di sentirsi curato e custodito.
Non dimentichiamo che l’essere umano è un essere sociale.
Morale Per ciò che riguarda l’aspetto morale del bambino in questa età siamo in un periodo
premorale caratterizzato da anomia (assenza di norme), il bambino non comprende il
significato delle regole.3
Spirituale I bambini piccolissimi hanno una spiritualità di cui non sono coscienti ma che bisogna
preservare. Del resto non distinguono nemmeno la realtà (reale e virtuale), confondono
il reale con l’immaginazione. È per questo che non faticano a pregare, anche se lo
fanno imitando e per loro Gesù esiste a prescindere, anche soltanto perché lo dice la
mamma o un adulto di cui si fidano. Questo non significa che non credono, come
credono e si fidano ciecamente dell’amore della mamma e del papà. È naturale che non
capiscono cosa sia il trascendente ma del resto non sanno nemmeno cosa sia
l’immanente. I piccoli vivono semplicemente entrambe le dimensioni, quella fisica
(materiale) ma anche quella spirituale perché viene loro presentata come possibile dalle
figure che sono il loro riferimento.
1
G. Bollea 1995 p. 127 – Le Madri non sbagliano mai – Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano.
2
Neil J. Smelser 1995 p. 56 – Manuale di sociologia – Editrice il Mulino, Bologna
3
J. Piaget in L. Camaioni, P. Di Blasio 2007 p. 177– Psicologia dello sviluppo – Editrice il Mulino Bologna
1
Suddivisione dello sviluppo umano e del metodo didattico in fasce di età
Fisica Dai 4 ai 6 anni, il bambino è attivo e amante del gioco, che svolge prevalentemente da
solo o in piccoli gruppi. Sviluppa il controllo del linguaggio e dei muscoli. Ha tanta
energia e vuole fare da sé.
Mentale – Impara i segni convenzionali per comunicare attraverso la scrittura e il disegno (sistema
metodologia grafico), impara a saper leggere e memorizzare questi segni convenzionali (sistema
illustrativa lessico).4 Ecco che allora la metodologia d’insegnamento ed educazione dovrà
essere di tipo illustrativo, questo aiuterà il bambino a ritenere ogni insegnamento
perché lo avrà visto rappresentato. Il segreto per comunicare gli insegnamenti ai
bambini dai quattro ai sei anni è la ripetizione. Dopo aver esposto la lezione come un
racconto breve, con un unico insegnamento, sarà bene corredarlo con delle scenette o
clownery o flanellografie o dei puppets, così da ripetere il concetto che vogliamo
insegnare loro in maniera visiva simpatica e attraente. Nei bambini di tre o quattro anni
prevale il principio di piacere.5 Ricordiamoci quindi di capire che cosa piace in
prevalenza ai nostri bambini, per riproporre lo stesso metodo ad ogni nostra lezione.
Per ciò che riguarda l’applicazione nella pratica, i bambini così piccoli preferiscono
esprimere quello cha hanno acquisito con disegni da colorare o fare un collage, perché
a loro resta più facile esprimere il concetto che hanno compreso attraverso
l’espressività iconica.
Sociale Ama il gioco, gli amici e trovarsi in mezzo a loro. È interessato alle attività costruttive, gli
piacciono le storie e comincia a regolare la sua condotta sull’esempio degli altri, imita i
ruoli adulti (play, 4-5 anni) e impara quelli dei giochi collettivi (game, 6 anni in poi).
Morale Nell’ambito dello sviluppo del senso morale, siamo nel 1° stadio del livello pre-
convenzionale sintetizzato come premio-punizione. Il bambino giudica giusta l’azione
che non viene punita, obbedisce per evitare le punizioni e ottenere le ricompense.
Ritiene che è importante obbedire all’autorità che ha ragione.6
Spirituale In questa fascia d’età il bambino riceve le verità bibliche senza porre domande e può
essere portato con facilità ad accogliere Gesù. Può comprendere Dio nel Suo aspetto
Genitoriale, capisce che Dio lo ama e sa riconoscere la differenza tra il bene e il male
ma per le conseguenze che producono. Comincia ad accorgersi che il comportamento
giusto può portare con sé un premio e che quello sbagliato ha per conseguenza la
punizione. I bambini di questa età non agiscono per fedeltà o per principio ma piuttosto
perché si aspettano di trarre vantaggio dalle loro azioni.7 Ecco che allora, nell’insegnare
gli aspetti delle realtà spirituali bisognerà ricordarsi della loro maturità cognitiva e
morale, per rimanere sul pratico e non sui concetti astratti. L’idea di peccato per
esempio è distante dalla loro comprensione mentre capiscono bene lo sbaglio perché
porta con se la punizione. L’idea di sacrificio per la colpa è un concetto ancora più
difficile di peccato da comprendere a questa età, mentre comprendono bene le
dimostrazioni d’amore o il dolore di pancia per essersi abbuffati. Partendo dal loro livello
di comprensione (molto pratico e semplice) di buono vs cattivo, giusto (premio)vs
sbagliato (punizione), si può arrivare a trasmettere verità spirituali importanti, che
alimentano la loro spiritualità.
4
G. Bollea 1995 p.127 op. cit.
5
Ivi p. 50.
6
Kohlberg L. in Gentile A. 2009 Master Educatori Cristiani
7
Neil J. Smelser 1995 p. 56 op. cit.
2
Suddivisione dello sviluppo umano e del metodo didattico in fasce di età
8
G. Attili 2001 p. 51 op. cit.
9
G. Bollea 1995 p. 50 op. cit.
10
Kohlberg in A. Gentile 2009 op. cit.
3
Suddivisione dello sviluppo umano e del metodo didattico in fasce di età
Fisica È l’inizio della pre-adolescenza. Di solito i ragazzi di questa età godono di un’energia
illimitata, sono dinamici e avventurosi. Amano l’attività sportiva e se introdotta tra le
attività del gruppo, potrebbe aiutare a sviluppare il senso della corporeità (amicizia).
Mentale – Il ragazzo dai 9 ai 10 anni è un ragazzo che osserva, medita ed è più realista, in
metodologia questa fascia d’età emerge l’attività razionale.11
dell’esposizi Per insegnare principi biblici a questa età si deve tener conto della loro capacità logica
one quindi si potrà essere più espositivi ed astratti. Il metodo da usare non si differenzia
Cooperative molto da quello precedente anche se la percentuale di gioco si dovrà abbassare per
Learning innalzare quella espositiva. Sicuramente a pochi piacerà fare i così detti lavoretti
manuali. Ai ragazzi di questa età piace ascoltare storie vere ed applicazioni pratiche di
insegnamenti spirituali (testimonianze). Vista l’età è possibile anche organizzare gite a
tema che potrebbero stimolare la loro volontà e il loro entusiasmo. Questi ragazzi
vedono nell’insegnante un credente da prendere come esempio, se nelle classi
precedenti la figura materna delle insegnati femmine è auspicabile, a quest’età
potrebbe portare frutto l’introduzione di qualche insegnate maschio. La coerenza è un
esempio fondamentale.
Sociale In questa età è possibile l’identificazione del ragazzo con adulti significativi diversi dai
genitori, egli sa condividere con il gruppo dei pari l’impegno e i valori morali. È questa
l’età dove si incomincia a cercare l’approvazione degli altri soprattutto dei coetanei. I
ragazzi e le ragazze diventano coscienti della loro identità di genere ma manifestano
reciproca mancanza di considerazione
Morale Siamo nella 1° fase convenzionale dello sviluppo del senso morale quella detta del
Relativismo morale. Il ragazzo comprende che le norme sono frutto di convenzioni e
che è buono ciò che il suo gruppo sociale gli chiede (conformismo di gruppo: famiglia,
coetanei, classe). È convinto che è buono il comportamento che rende felici, ma
preferisce l’approvazione, soprattutto dell’adulto di riferimento, ad ogni altra
ricompensa. Può essere facilmente confuso.12
Spirituale A questa età i ragazzi amano la giustizia, la lealtà. Infatti dai nove-dieci anni in poi,
prevale il principio dei valori.13 I ragazzi trattengono ciò che odono e si fanno
facilmente guidare ad una reale esperienza con Gesù. Vedono nell’educatore un
credente da prendere come esempio, la coerenza pertanto è fondamentale. I ragazzi
di questa età sanno riconoscere quando è Dio che compie un data azione nella loro
vita come risposta alla preghiera. Sanno usare la Parola se vengono istruiti su di essa,
applicandola alle varie situazioni della vita. In continuità con il periodo precedente, in
questo periodo della vita si comprendono ancor meglio i 10 comandamenti, perché
dopo aver memorizzato quelli più pratici e concreti legati alla vita quotidiana (dal 5 in
poi), vengono compresi bene anche i primi 4 che sono più legati al rapporto con Dio.
Sono consapevoli del fatto che la comunità dei credenti comprende anche loro e che
di questa comunità essi sono pienamente parte.
11
G. Attili 2001 p. 51 op. cit.
12
Kohlberg in A. Gentile 2009 op. cit.
13
G. Bollea 1995 p. 50 op.cit.
4
Suddivisione dello sviluppo umano e del metodo didattico in fasce di età
Fisica Dai 11 ai 13 anni, si è entrati nell’adolescenza ed è una fase importante e delicata. È definito un
periodo di transizione caratterizzato da cambiamenti: fisici, intellettivi, affettivi e sociali profondi
e significativi. I ragazzi conquistano la loro identità, maturano una loro autonomia. Sono pensosi
e incostanti. Spesso si sentono goffi
Mentale – I ragazzi di questa età sono in grado di riflettere sui loro pensieri, di considerare i problemi
metodologia astratti e di ragionare sul futuro in modo realistico.14 L’esigenza di razionalità li rende
della talvolta scettici. Si entra nell’adolescenza ed è una fase delicata anche per l’insegnate nel
discussione suo compito. L’insegnamento ci porrà talvolta di fronte alla discussione ma ci darà anche
Action la possibilità di parlare dei problemi presentati dagli alunni stessi. Infatti dopo aver loro dato
Learning per vari anni notizie e nozioni, e dopo aver passato i due anni precedenti a concretizzare
queste notizie, sicuramente ora il ragazzo vorrà discutere delle applicazioni pratiche e vorrà
risposte al suo vivere quotidiano. È auspicabile l’intervento di due insegnanti, un maschio e
una femmina, per ogni lezione. Questo consente di ristabilire nella classe mista le figure
importanti dei genitori che i ragazzi di quest’età, solitamente, tendono a non voler
considerare, ma delle quali hanno ancora bisogno per aiutarli nella loro crescita. È
importante non trattarli mai come bambolotti.
Sociale Le figure genitoriali e familiari perdono d’importanza e di influenza, mentre aumenta di peso il
gruppo dei pari, dei coetanei. Tuttavia la possibilità di contare sulla presenza rassicurante di
valide, solide e affidabili figure di riferimento, aiuterà l’adolescente a non perdersi. A questa età
ci si comincia ad identificare con il proprio genere biologico. La valorizzazione (considerazione)
di sé e quindi l’inserimento positivo nel gruppo, è in stretta dipendenza (direttamente
proporzionale) all’apprezzamento che il ragazzo riceve dagli altri (coetanei). In questa fascia di
età si può divenire consapevoli della più ampia comunità e delle regole che orientano gli insiemi
sociali, prevale il principio: fammi vedere come si vive.
Morale Nel progresso del senso morale ci troviamo al 2° stadio della fase convenzionale: lo
Stadio della legge e dell’ordine. Il ragazzo comprende che le regole rigorose sono
necessarie per il funzionamento del gruppo e del sistema (matura la coscienza del sistema
ed il senso del dovere). Crede nella legge e nell’ordine: è buono il comportamento che
obbedisce alle regole e alle leggi.15 È solitamente in questa fascia di età che si diviene
integralisti.
Spirituale Ora più che mai il ragazzo può decidere della sua salute eterna, perché può essere maturo
per decidere consapevolmente di seguire Cristo. Le tensioni che vive internamente ed
esternamente lo portano ad estremizzare in senso positivo o negativo le sue convinzioni,
per questo se ben guidato può trovare consolazione, equilibrio e risposte nella Bibbia e
nella preghiera. Comprende gli insegnamenti dottrinali e deve essere incoraggiato a
passare del tempo con il Signore. L’adolescente, che non ama farsi nominare così, è in
grado anche di mettere in discussione gli insegnamenti dottrinali perché riesce a superare
l’insegnamento intuitivo (elementare) o filtrato (dagli insegnanti) delle scritture, per trovare
applicazioni anche più profonde. È fondamentale comprendere che nella maggior parte
degli adolescenti prevale il concetto del “Dio funzionale”. Dio è pensato, rappresentato e
considerato come funzionale ai propri desideri. È una visione di Dio ancora antropomorfica.
La preghiera è ancora magica e strumentale ai propri desideri. La Fede è tutta protesa a
rassicurare la ansie e i vuoti esistenziali.16 L’adolescente deve essere guidato ad
un’esperienza che lo porti ad acquisire il concetto di un “Dio personale”.
14
Neil J. Smelser 1995 p. 56 op. cit.
15
Kohlberg in A. Gentile 2009 op. cit.
16
G. Lutte 1987 p.192– Psicologia degli adolescenti e dei giovani – Editrice il Mulino Bologna
5
Suddivisione dello sviluppo umano e del metodo didattico in fasce di età
Dai 14 ai 18 anni si entra nella seconda fase dell’adolescenza che, come abbiamo detto è
un’età difficile e controversa. A questa età i ragazzi fronteggiano nuove sfide. Le pulsioni fisico-
Fisica sessuali si organizzano in modo adulto ma essi non sono ancora adulti in ogni loro aspetto
della vita. C’è la necessità di condividere sentimenti e pensieri. Hanno la necessità d’integrarsi
in un gruppo, danno molto valore alle amicizie e aumenta l’influenza del gruppo dei pari.
Mentale – Aumenta la razionalità critica verso l’esterno (hanno coscienza delle loro capacità intellettive),
metodologia infatti la valorizzazione dell’immagine di sé stessi tende ad affievolire l’autocritica (si sentono
della invincibili e voglio sempre avere ragione). Del resto l’adolescente deve acquisire la propria
realizzazione individualità e trovare un posto nella società. Impara a memoria e intelligentemente, la sua
immaginazione è vivissima e si concentra maggiormente. Le domande su origini e senso della
Action vita, sono tutte questioni peculiari dell’adolescenza compresa la richiesta inespressa di punti di
Learning riferimento solidi e saldi. Ecco allora che importanti figure di riferimento (insegnanti, adulti
significativi) che si caratterizzano come scaffolding (letteralmente fornire l’impalcatura, una
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struttura momentanea che verrà rimossa a identità formata), possono aiutare il giovane ad
acquisire la sua identità morale sulle solide basi bibliche. Queste importanti figure di
riferimento debbono saper ascoltare il bisogno dei ragazzi così da condurli a realizzare ciò che
viene loro insegnato. Acquisire e sviluppare principi etici autonomi e coscienti, regole valide e
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coerenti, svincolate dalla preoccupazione per il proprio interesse, diventa l’obiettivo da
raggiungere per una maturità morale. Infatti è durante l’adolescenza che può avvenire il
passaggio dalla religiosità infantile alla religiosità personale adulta.
Sociale Una dinamica che è già iniziata nella fase precedente, è quella che a fronte di una diminuzione
dell’influenza delle figure parentali corrisponde un’aumentata importanza del gruppo dei pari.
Tutto questo conduce l’adolescente all’aumento della sua vulnerabilità e all’acquisizione di
comportamenti a rischio. Lo sviluppo del senso di solidarietà, la necessità di condividere
sentimenti e pensieri, la necessità d’integrazione in un gruppo, la valorizzazione delle amicizie,
la transizione verso uno stile di vita più autonomo, la maggiore responsabilizzazione nelle
azioni, l’attrazione verso il rischio, l’avventura e il piacere, la valorizzazione dell’immagine di se
stessi, la modellazione dell’identità sessuale, la progressiva maturità dell’identità emozionale e
le domande su origini e senso della vita, sono tutte caratteristiche dell’adolescenza che
dovrebbero svilupparsi in una forma naturale ed equilibrata. La soluzione del conflitto tra
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identità e confusione del proprio ruolo sociale e di genere , deve portare l’adolescente ad
acquisire il senso della propria individualità e trovare un posto nella società. Un insuccesso in
questa fase può compromettere gravemente i successivi tentativi di scelta di un lavoro, di un
partner e di amici adatti.
Morale Nell’ambito dello sviluppo morale, all’età della piena adolescenza, si dovrebbe maturare un
tipo di sviluppo morale adulto definito post-convenzionale. Secondo molti studiosi la
maggioranza delle persone raggiunge lo stadio del ragionamento morale convenzionale, ma
non tutti arrivano a quello post-convenzionale, che enfatizza i principi morali piuttosto che le
regole sociali. Vi è un 1° stadio detto del contratto sociale dove l’individuo comprende che le
regole si possono discutere sulla base di principi e che è buono ciò che è stato
democraticamente negoziato a livello sociale, ma capisce anche che ci sono potenziali conflitti
tra persone con regole morali diverse. Al livello post-convenzionale, la gente si preoccupa di
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mantenere il rispetto per sé e per gli altri, accettando i patti personali e le leggi giuste.
Spirituale È in questa età che si può divenire consapevoli di potenziali conflitti tra persone con un credo
morale diverso, anche se la spiritualità insita nell’essere umano fin dalla sua nascita, ha poche
attinenze con la morale che è l’insieme di norme anche religiose impartite dalla cultura. La
spiritualità dell’adolescente di quest’età dovrebbe essere abbastanza matura e consapevole
della sua posizione rispetto la salvezza eterna e la decisione sul da farsi per abbracciare la
fede e seguire Cristo. L’ostacolo è dato dalle tensioni dell’età e dalle intemperanze interne del
giovane. Intorno a quest’età molti decidono per Cristo definitivamente. Se guidati con sapienza
acquisiscono un discernimento adulto e una determinazione importante per il servizio, come
una vera e propria militanza.
17
J. Bruner in L. Camaioni P. Di Blasio 2007 p. 108 op. cit.
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Neil J. Smelser 1995 p. 57 op. cit.
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Ivi p. 55
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Kohlberg in A. Gentile 2009 op. cit.