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La massoneria

La Massoneria è la più tradizionale di queste società. Essa ha avuto un ruolo determinante nello scoppio
della rivoluzione francese, ma ne è stata anche spiazzata, perché la nobiltà, che ne aveva in mano la
direzione, non aveva saputo farsi guida della rivoluzione, e in seguito era stata sciolta dai borghesi, i quali
avevano preferito operare alla luce del sole, nei club o nelle assemblee. Dopo la Restaurazione, le logge si
riorganizzano di nuovo, ma con molte difficoltà.

L'associazione segreta dei cosiddetti "liberi muratori", ha avuto la sua prima manifestazione storica nel
XVI secolo. Il termine Massoneria si usa, per indicare una consorteria, un gruppo di persone che,
esercitando collettivamente il proprio potere o la propria influenza, sul piano politico, finanziario, ecc.,
agiscono in modo da curare e proteggere gli interessi dei singoli componenti del gruppo. È una unione di
associazioni basate su di un ordinamento democratico, dette "logge", fondate da alcuni membri della
Royal Society nel 1717, a Londra.

La massoneria ufficiale dichiara di non avere barriere etniche, religiose, ideologiche e politiche e vi sono
incluse anche le donne. Nel mondo massonico la massoneria di cultura anglosassone prescrive con
particolare severità che il massone non debba trattare pubblicamente di politica e di religione nella veste
di massone, conservando la libertà di farlo nella veste di cittadino. Tra i valori principali vi sono la libertà
e l'uguaglianza.

Per esser ammessi in una loggia è necessario sottoporsi a un rito d'iniziazione, e ogni organizzazione ne
utilizza uno o più; il recipiendario affrontava varie prove per testare il suo coraggio e valore. Doveva poi
scrivere il proprio testamento dinanzi a testimoni e ad un teschio umano e si misurava con gli elementi
della natura (vento, acqua e fuoco). Alla fine giurava di mantenere il segreto su quanto avrebbe visto e
vissuto, sotto pena di aver tagliata la gola o di essere sepolto in terra di nessuno. In seguito ci sono i
cosiddetti "Riti di Perfezionamento" tra cui, i più famosi sono: il Rito Scozzese Antico.

Una loggia è il luogo d'incontro degli appartenenti alla massoneria, ispirato al Tempio di Salomone di
Gerusalemme.

La Massoneria è organizzata in 33 gradi, di cui i più importanti sono apprendista, compagno e maestro.

Appartenenza alla massoneria e appartenenza alla Chiesa cattolica sono per quest'ultima inconciliabili,
Più volte la massoneria è stata accusata dai papi e della Chiesa di complotto contro la fede e i principi
divini. Un cattolico che entrasse a farne parte e operasse nell'ambito della massoneria incorrerebbe in
scomunica.

I massoni sono spesso accusati di costituire una potente lobby, teatro di scambio di favori e
raccomandazioni tra persone potenti allo scopo di favorire in ogni modo i propri membri.

«Fin dalla fondazione della Massoneria a Londra (nel 1717), a Parigi (nel 1725) e ad Amburgo (nel 1737),
la musica è stata parte integrante dei cerimoniali e della socializzazione. Mozart, in una loggia viennese a
partire dal 1784, compose varie opere vocali e in particolare un Masonic funeral (così come fece Sibelius).
La Carboneria in Italia

Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX la carboneria era solo una delle tante società segrete diffuse
in Europa. Essa fu portata in Italia dai soldati francesi diffondendosi nell'Italia meridionale. C'è chi
sostiene che abbia avuto i natali nei monti Abruzzesi, altri sostengono invece sia sorta in Calabria.
Secondo alcuni autori nacque nel napoletano tra il 1809 e il 1810 da alcuni Filadelfi francesi. I carbonari
napoletani strinsero relazioni con gli inglesi, ovviamente contrari all’ascesa di Napoleone, per ricevere
aiuti economici nella lotta contro il dominio di Murat e della Francia, ed Il primo tentativo insurrezionale
di stampo carbonaro, che fu subito circoscritto dalle truppe di Murat, e favorito anche dai Borboni, prese
infatti piede nel 1813 nel napoletano, a Cosenza. Il tentativo

I rituali, i programmi

Nella carboneria "entravano principalmente uomini del volgo", ma al suo interno si potevano trovare
anche ampia rappresentanza della borghesia o nobili. Il comportamento degli affiliati era ispirato alla
massima segretezza, e per questo si faceva ricorso a nomi ed espressioni tipici di uno dei più antichi
mestieri del popolo: il carbonaro, cioè colui che trasforma la legna in carbone.

L'organizzazione dalla "grande vendita", di cui faceva parte un ristretto numero di membri. Da qui gli
ordini venivano trasmessi alle "vendite locali", composte da una ventina di affiliati, i cosiddetti "cugini"
che entravano solo come "apprendisti", e che dopo un periodo di prova, entravano a far parte del grado
superiore, diventando "maestri" e poi "gran maestri".

Nella carboneria, così come in gran parte delle logge e delle sette segrete, vigeva una sorta di
gradualismo: i principi di massima erano noti, ma le finalità pratiche venivano rivelate progressivamente.
Non a caso, nel grado più basso di affiliazione venivano genericamente professati principi umanitari,
democratici e di stampo religioso e moraleggiante. Diventando "maestri" si accedeva invece a dibattiti su
argomenti politici, ma era solo con il grado di "gran maestro" che si accedeva al ristretto club dei
rivoluzionari di professione: la lotta per la repubblica, per l'uguaglianza sociale e la spartizione dei grandi
latifondi. Minimo comune denominatore era la conquista di una costituzione.

C’era comunque una differenza tra la carboneria dell'Italia settentrionale, quella dell'Italia centrale e
quella del Mezzogiorno. Del resto, nei primi decenni dell'Ottocento diversi erano gli obiettivi: chi
aspirava all'indipendenza dell'Italia, chi a quella della propria regione, chi voleva la monarchia
costituzionale e chi la repubblica.

Il confronto con la religione

Differenze sul piano ideologico esistevano poi in merito alla religione. A differenza della massoneria la
carboneria non era atea, sosteneva anzi di trarre ispirazione dall'esempio di Gesù Cristo. "I carbonari
mostrano una fede sincera nella religione di Gesù, e liberata di tutti gli elementi estranei che i teologi vi
hanno introdotto in diciotto secoli. Essi sono a una volta riformatori politici e religiosi". Essi volevano
tornare ai principi cristiani delle origini (fede, umiltà e povertà) contro il magistero papale e il suo
dominio temporale. Essi volgevano, quindi, una critica all'autorità dogmatica del Papa. Non deve quindi
stupire più di tanto se Papa Pio VII nel 1821, in una lettera apostolica, condannò aspramente la
Carboneria, e per i carbonari, e contro chiunque nutrisse simpatia verso di loro, era pronta la scomunica.

C’è pero da dire che all’interno della Carboneria come testimoniano diverse lettere convivevano spinte
per un rinnovamento religioso nel segno di una tradizione cattolica originaria, così come spinte più
marcatamente anticlericali, se non addirittura atee o di ispirazione neopagane.

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