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Psicologia

Lezione 1
Cos’è la psicologia?
Concetti di percezione e sensazione

Introduzione
Concetto popolare —> Freud, come vivere meglio, psicanalisi…
(Immagine incompleta)
Cos’è la psicologia? Deriva da
- psico: fa intendere l’oggetto di indagine ma il significato é dubbio (fa riferimento a spirito o anima: modo di
agire o principio e sostanza vitale, entrambi oggetti di studio della psicologia)
—> scienza che studia com’è fatta e come funziona la macchina “uomo” (principio/sostanza vitale)
—> spiega perché l’uomo si comporta in una determinata maniera (carattere personale/modo di agire)
- logia (fa riferimento a qualcosa di logico e razionale)

PSICOLOGIA SPERIMENTALE
- nasce a metà 800
- Nasce in Germania il primo laboratorio nel 1879 con Wilhelm Wund
- oggetto di studio —> esperienza diretta e immediata = riflessi
—> fenomeni mentali semplici e replicabili (es sensazioni e percezioni)

- il metodo di studio diventa sperimentale (controllo e sperimentazione)


- introducono l’introspezione = quello che prova la persona
—> no studio teorico ma fenomenologico

Nuove linee di pensiero che si sviluppano negli anni


- studio delle funzioni della mente (William James) fine 800
- scuola di Gestalt ( come percepiamo il mondo, organizzazione percettiva) primi 900
- comportamentismo (cosa io faccio, studio del comportamento umano) primi 900
- Cognitivismo (cosa io penso, studio della natura umana) anni 70
-Neuroscienze cognitive (correlato a mente e cervello) anni 90

La psicologia OGGI
= scienza che studia - il comportamento (azioni osservabili nell’uomo e nell’animale)
- e la mente (sensazioni, percezioni, ricordi e pensieri che caratterizzano l’individuo)

Ambiti di studio
-cognitiva
-neuropsicologia (punto di vista comportamentale e della mente quando il cervello è alterato)
-clinica (disturbi e disagio psicologico)
-dello sviluppo (evoluzione del,a mente e del comportamento dalla nascita all’età adulta)
- sociale (comportamento delle persone in un contesto sociale)
-scolastica (quello che succede in ambienti educativi)
- del lavoro e delle organizzazioni (lavoro e aziende)

La psicologia oggi è una disciplina scientifica


+ Tendenzialmente utilizza metodi scientifici, infatti è considerata disciplina scientifica
+ utilizza metodi di ricerca resistenti alle critiche, solidi e rigorosi (es studio della coscienza)
+ si basa molto su concetti di teoria, controllo delle variabili e di replicabilita
Lezione 2 1. Qual' è
sensazione
la differenza
e percezione ?
tra

Quali le della
2 .
sono
leggi
Sensazione e percezione Gestalt sulla percezione
degli oggetti ?
Sensazione = risposta agli stimoli fisici ambientali di una data parte di recettori
3 Quali le principali
specializzati . sono

Costanze percettive ?
—> organi di senso: percepiamo solo forme di energia di cui abbiamo
4 In cosa consiste l' illusione
recettori
.

di
Hering ?
+ l’energia dello stimolo deve essere sufficientemente intensa

+ già nel 1860 si era iniziato a studiare questo concetto


Fechner definisce - soglia assoluta= livello minimo di uno stimolo per essere percepito
- soglia differenziale= quanto deve essere una differenza per poter essere percepita
La psicologia definisce - soglia assoluta= valore di intensità dello stimolo che viene percepito il 50% delle volte

- soglia differenziale= minima differenza di intensità necessaria per distinguere 2 stimoli


= capacità di discriminare tra 2 lettere molto piccole
+ decresce all’aumentre della sensibilità della persona allo stimolo

Percezione = organizzazione dei segnali sensoriali in una rappresentazione coerente del mondo.
+ è il risultato di un processo complesso di elaborazione delle sensazioni sensoriali e della loro integrazione
—> prende le sensazioni, le raccoglie e le organizza
+ gli da un significato

Sensazione e percezione non riguardano solo i 5 organi di senso, ma molti altri recettori che si collegano a
determinate sensazioni
Es -dolore
- accelerazione di gravità (sistema vestibolare- >il senso dell’equilibrio)
- temperatura

+ le informazioni sensoriali vengono elaborate da appositi recettori


Es - segnali visivi (coni e bastoncelli nella retina)
- odori (recettori nel bulbo olfattivo)
+ anche il tipo, il numero e la disposizione dei recettori influenza cosa e quanto possiamo sentire
—> la nostra realtà dipende da tutto ciò quindi non è oggettiva ma estremamente soggettiva

Es DALTONISMO dipende dall’assenza o alterazione di alcuni recettori detti coni


+ a seconda del tipo di recettore mancante cambiano i colori che non posso vedere quindi non sono tutte uguali
REALISMO INGENUO= ci fa credere che ci sia sempre coincidenza tra gli stimoli fisici dell’ambiente, le
sensazioni e le percezioni
—> esistono stimolazioni perfettamente percepibili ma che non percepiamo
a parità di stimolazione è possibile percepire cose diverse
+il nostro cervello ci fa credere in una realtà coerente con la nostra esperienza

Es Sapori: salato
dolce
amaro
acido
umami (sapore del glutammato)
+ abbiamo recettori per i vari sapori nella lingua
Molte persone non conoscono l’umami quindi quando lo incontrano
lo associano ad altri sapori perché non sono in grado di codificarlo come tale.
La percezione è quindi diversa e la sensazione viene percepita come altro.
—> quello che proviamo dipende da tanti fattori oltre che dai recettori come ad esempio cultura, esperienza,
aspettative ( se mi aspetto un sapore sentirò quello)

Quindi il mondo come noi lo percepiamo è il risultato del lavoro del cervello che seleziona gli stimoli in ingresso
e li elabora in modo coerente e sensato (per noi)
+ Filtra le sensazioni e le stimolazioni che ci colpiscono (elimina quelle inutili) e le elabora per dare senso a
quelle ritenute utili

PROBLEMI
1. Quello che percepiamo è la realtà o qualcosa di diverso?
2. La realtà che percepiscono gli altri è la stessa che percepisco io
3. Cos’è la realtà?

PERCEZIONE DEGLI OGGETTI (statici):


stadi/processi che ci portano alla percezione degli oggetti - segregazione figura/sfondo
- formazione degli oggetti
- il completamento amodale
1. FIGURA E SFONDO
- stesso stimolo fisico ma percezione diversa
- Come il cervello identifica figura e sfondo?
Non c’è una regola precisa ma tendenzialmente si riesce a capire come in linea di
massima gli oggetti hanno dei margini, mentre gli sfondi no
+ Gli oggetti sono chiusi mentre gli sfondi no
- il cervello può arbitrariamente decidere di vedere una cosa come figura o sfondo
Imp non può percepire contemporaneamente una cosa come figura e sfondo anche se
sabbiamo che ci sono quelle informazioni
- le figure nelle slide sono dette bistabili perché si possono vedere in due modi
alternativi

—> quello che percepiamo è una ristrutturazione della configurazione in base al significato semantico che gli
diamo, quindi la percezione dipende da - fattori individuali
- culturali
- esperienziali
(La mia realtà è diversa da quella di un’altra persona ma è ugualmente corretta)
2. FORMAZIONE DEGLI OGGETTI
Nella formazione degli oggetti sono attivi diversi processi:
- BOTTOM- UP: la creazione dell’oggetto dipende dallo stimolo sensoriale ricevuto
- TOP-DOWN: la creazione dell’oggetto dipende dalle nostre aspettative (la conoscenza degli oggetti del mondo
ne guida la creazione)

LA SCUOLA DI GESTALD
= forma organizzata, configurazione
- Scuola tedesca di pensiero che nasce ad inizio del secolo scorso
- Vuole descrivere i fenomeni percettivi attraverso la concezione fenomenologico
—> studia quello che appare all’individuo
- credono che non si possa percepire l’esperienza scomponendola in unità più semplici, perché il tutto è diverso
dalla somma delle parti
( ciò che conta è la totalità di un fenomeno e non le singole parti che lo compongono)
- credono che la funzione della percezione sia riconoscere gli oggetti presenti nell’ambiente basandosi
sull’organizzazione immediata e globale degli elementi che li costituiscono
+ questo sistema permette di identificare anche oggetti parziali, confusi e alterati
- gli elementi visivi vengono organizzati e percepiti secondo una serie di regole:
1. VICINANZA: a parità di altre condizioni gli elementi vicini tra loro tendono ad essere raggruppati e
vengono percepiti come raggruppati nella stessa forma e separati dagli altri

2. SOMIGLIANZA: a parità di altre condizioni elementi simili vengono raggruppati e percepiti come uno
singolo oggetto

3. CONTINUITÀ: a parità di altre condizioni, gli elementi vengono raggruppati secondo la loro direzione

4. DESTINO COMUNE: gli elementi che si spostano insieme verso una direzione comune sono percepiti come
un gruppo unico

5. CHIUSURA o COMPLETAMENTO: il nostro sistema visivo sopperisce alle informazioni mancanti


chiudendo i contorni di una figura completa
6. PREGNANZA o BUONA FORMA: vengono privilegiati gli insiemi dotati di semplicità, ordine, simmetria,
regolarità, stabilità. Gli elementi vengono organizzati in figure più semplici e coerenti

7. ESPERIENZA PRECEDENTE: si tende a creare forme già viste dove ci sono solo semplici linee separate o
interrotte. Quindi l’esperienza modella il percetto

3. IL COMPLETAMENTO AMODALE
anche se gli oggetti non compaiono nella loro interezza ci paiono continuare anche
dietro l’oggetto che li occlude
+ questa continuazione é detta amodale (non poggia solo sulla modalità sensoriale)
MA può creare distorsioni della realtà fisica

COSTANZE PERCETTIVE = caratteristica del nostro cervello che applica delle regole agli stimoli ambientali
per fornire coerenza a quello che vediamo
Costanze= fenomeno per cui le cose rimangono invariate nonostante la realtà e gli stimoli cambiano
+ queste regole permettono di creare delle costanze o invarianze rispetto agli stimoli che mutano nel tempo e
nello spazio

+ dal punto di vista fisico percepiamo il mondo attraverso il nostro


occhio (la grandezza retinica é inversamente proporzionale alla
distanza dell’oggetto dall’occhio
MA percepiamo gli oggetti lontani della stessa grandezza rispetto
a quelli vicini a noi nonostante li vediamo più piccoli
= COSTANZA DI GRANDEZZA

COSTANZA DI FORMA= percepiamo la stessa forma ad oggetti che


fisicamente cambiano forma nel tempo (es porta che si apre)
+ tendiamo a percepire gli oggetti con un colore stabile e costante per
quanto grandi possono essere le variazioni dell’illuminazione

ILLUSIONI PERCETTIVE = illusioni ottiche


= condizioni in cui esiste una discrepanza tra il dato
fisico e il dato fenomenico
- anche il contorno definisce la nostra percezione dello stimolo
- ILLUSIONE DI HERING: le linee orizzontali sembrano distorte ma non è così
( la distorsione è causata dalle linee in secondo piano)
- ILLUSIONE DI MILLER-LYNER: le linee orizzontali sembrano avere lunghezza diversa
- FIGURA IMPENSABILE DI PENROSE: è geometricamente impossibile ma viene percepita come coerente

PERCEZIONE E MEDICINA
Nelle TAC, PET, RM e ecografie le percezioni sono fondamentali ed é importante capire quali
processi mette in atto il cervello per dare senso alle informazioni ambientali
I pazienti possono percepire cose in modo differente da noi, il perché è fondamentale per la diagnosi.
Le percezioni fisiche possono portare a distorsioni e errori.
Lezione 3 1. Qual' è la
attenzione
differenza
top-down e
tra

bottom-up ?
Attenzione i
2.Quali sono principali tipi
= meccanismo che permette di selezionare le informazioni rilevanti allo scopo che di attenzione ?
stiamo perseguendo
3 Come funziona il task di
- è una condizione necessaria per la percezione di un oggetto .

Posner ?
- Fa riferimento all’ambiente esterno + stimoli del mio corpo + pensieri 4. COS' è l' effetto Stroop ?
- Siamo costantemente bombardati da informazioni ma non possiamo concentrarci e
elaborare tutto, quindi a livello funzionale dobbiamo decidere cosa ignorare e su cosa 5. COS' è l' effetto POP out ?
-

impiegare risorse
+ permette di uscire dallo stato di concentrazione ad un determinato stimolo per focalizzarsi su altre cose
(importante a livello evolutivo)
- Se presto attenzione allora l’oggetto diventa contenuto di coscienza e posso elaborarlo
- È un costrutto complesso e l’attenzione ha diverse funzioni

+ Si divide in
- TOP- DOWN o endogena: diretta dal sistema nervoso centrale (es l’attenzione nella ricerca di un libro è
orientata alla ricerca della lettera C. Orientata come un faro)
—>Attenzione veicolata da noi
- BOTTOM UP o esogena: gestita dall’esterno
Stimoli ambientali salienti catturano la nostra attenzione (es ragno) indipendentemente da ciò che stiamo
facendo.
—>Stimolo molto rilevante e importante e quindi smetto di fare ciò che stavo facendo e uso le energie per
elaborare lo stimolo

1. Attenzione SOSTENUTA = capacità di mantenere le risorse elaborative verso una certa sorgente per un
tempo prolungato (es lezione per più di 45 minuti non più seguita)

2. Attenzione di ALLERTA = mantenimento dello stato di allerta verso stimoli che potrebbero essere nocivi (es
la sera tardi con il buio sono vigile a qualsiasi cosa mi circonda alla ricerca di stimoli che potrebbero essere
dannosi)

3. Attenzione SELETTIVA = capacità di orientare le nostre risorse verso informazioni rilevanti (es una festa
mi concentro sulla persona che mi sta parlando, nonostante la confusione)

4. Attenzione DISTRIBUITA = capacità di dividere la nostra attenzione su più attività contemporaneamente


(es guido, parlo e ascolto la radio)

ATTENZIONE SELETTIVA
= atto di elaborare in maniera differenziata fonti simultanee di informazioni
+ studi fatti con l’ascolto dicotico ( la persona ha delle cuffie con due output
diversi a destra e sinistra. L’uomo presta attenzione ad una delle due storie
che sente cancellando l’altra)
—> questo perché l’attenzione è in grado di filtrare le informazioni
decidendo quali informazioni elaborare
—> Ci consente di seguire uno stimolo ed eliminarne un’altra secondario
Ma lo stimolo che non seguiamo non viene del tutto perduta (ci ricordiamo solo delle caratteristiche superficiali)
+ viene mediata dagli organi di senso (a volte è attenzione visiva e spesso uditiva)
Spesso siamo attenti a ciò che stiamo guardando e in particolare alla parte centrale del campo visivo
(Occhi fanno una scansione di microfotografie dello spazio che poi vengono montate insieme)
+ guardiamo per mezzo di una serie di fissazioni che si alternano a saccadi=movimenti dell’occhio
(la fissazione dura circa 300 ms, la saccade circa 20 ms)
+ non ci accorgiamo di perdere pezzi del mondo quando chiudiamo gli occhi

+ il volto che vediamo veicola le emozioni (messaggi sociali), quindi prestiamo attenzione su quegli elementi
che possono indicarmi la presenza di un pericolo (occhi, bocca, naso)

—> tendenzialmente l’attenzione coincide con la visione foveale, ma non sempre, infatti possiamo prestare
attenzione anche alle cose che compaiono nella periferia dell’occhio
A livello sperimentale esiste il PARADIGMA DI POSNER che mette in luce la dissociazione tra attenzione e
visione foveale

- un’esperimento si basa su stimoli e scenari molto semplici, che sembrano distanti dalla quotidianità ma
sono molto importanti per elaborare un costrutto di base che si può poi allargare alla realtà
- fissiamo un immagine formata da una croce al centro (=croce di fissazione) e due quadrati ai lati
- dobbiamo premere un pulsante ogni volta che compare un oggetto su un quadrato = stimolo a tempi di
reazione (velocità del pensiero)
- ci sono due pulsanti a destra e sinistra se lo stimolo compare a destra o sinistra
-all’inizio c’è la croce di fissazione, poi comprare una freccia che indica destra o sinistra è solo
infine comprare lo stimolo
+ la croce può essere un indizio valido oppure può essere un indizio invalido o incongruente (25%)
—> nei trial validi dove lo stimolo comprare nella direzione della freccia sono molto veloce,
mentre nei casi invalidi il tempo di reazione aumenta molto perché oriento l’attenzione
verso una parte dello spazio e poi devo staccare la mia attenzione dell’idea che lo stimolo
compaia da un lato e riorientare la mia attenzione

—>la velocità di reazione al target è maggiore quando il target compare nella metà che è stata attivata
attentivamente dal cue (esplicito= si accende il quadrato o implicito=freccia)
+ si verifica anche senza movimento oculare (il soggetto deve tenere gli occhi fissi al centro)

—> percepisco uno stimolo anche con la coda dell’occhio, anche se più lentamente
Se non presto attenzione esplicitamente su qualcosa quelle informazioni
vengono comunque elaborate e spesso interferiscono con l’elaborazione principale
+ EFFETTO STROOP (esempio delle parole colorate)

+ l’attenzione selettiva è importante nella ricerca visiva (cerchiamo di illuminare le informazioni che
servono)
Nel paradigma di ricerca visiva ci vengono mostrate delle scene in cui dobbiamo individuare degli oggetti
- l’attenzione cade sull’elemento più discordante
- più la scena è complessa e gli elementi sono simili più facciamo fatica
- è più difficile se non sappiamo cosa cercare
+ EFFETTO POP OUT : è quasi immediato cercare un oggetto che ha una caratteristica unica che stacca dal resto
+ questa facilità dipende dal numero di oggetti
—> se l’oggetto non ha tale caratteristica unica il tempo necessario per trovarlo cresce in funzione del numero di
distrattori che lo circondano (conjuntion search)

CECITÀ DA DISATTENZIONE
quando ci concentriamo sull’identificare un elemento percettivo si diventa ciechi
rispetto ad altri elementi salienti presenti sulla scena
Es a 24 radiologi viene chiesto di identificare il numero di noduli cancerogeni
presenti in alcune TAC (in ognuna 10 noduli)
Ma nell’ultima tac viene inserito un gorilla e l’83% non si accorge

ATTENZIONE DIVISA = capacità di prestare attenzione a più stimoli contemporaneamente


+ viene studiata dai doppi compiti (es identificare le parole che iniziano per A e i nomi di mammiferi)
Es contare le X rosse e le O blu

PRINCIPI DELL’ATTENZIONE CONDIVISA


interferenza= stimolo che va a limitare le risorse che ho per effettuare un determinato compito
- Se due attività insistono sulla stessa modalità sensoriale allora é molto difficile prestare attenzione perché
l’interferenza é massima
- Se invece gli stimoli hanno modalità sensoriale diversa l’interferenza é molto ridotta e riesco a fare le due attività
contemporaneamente
+ se una attività è super appresa allora richiede meno attenzione
—> sono svolte in modo automatico
Ma a volte ad un comportamento automatico non si danno energie e si rischia di sbagliare

ATTENZIONE SOSTENUTA (VIGILANZA)


= mantenimento del focus su un particolare evento o situazione per molto tempo
Durata dell’attenzione dipende dal sistema nervoso centrale (sistema reticolare
ascendente)
C’è un picco di attenzione iniziale e poi gradualmente diminuisce con il tempo, a
meno che non ci siano altri fattori legati alla ricompensa (apprendimento ci sostiene
perché ci da piacere)

SINDROME DI NEGLET = sindrome da eminegligenza spaziale unilaterale


= sindrome non neurodegenerativa ma è causata da un trauma che lesiona la corteccia parietale di destra
- può essere causata da ischemie, emorragie, emboli, traumi
- Porta a impossibilità di identificare o rispondere a stimoli nello spazio contro lesionato (sinistra)
- Imp non dipende da problemi motori o sensoriali (i recettori funzionano bene)
- Sintomi: -perdita di consapevolezza degli stimoli di sinistra
-difficoltà a ricopiare/ disegnare oggetti interi
-mangiare solo metà del piatto
-leggere e scrivere solo nella parte destra del libro
-mettersi una maglia con una manica
-difficoltà a muoversi nell’ambiente
-andare a sbattere con gli oggetti posizionati a sinistra
+ studio in cui viene chiesto ad un paziente nato e vissuto a Milano di descrivere la piazza del duomo di Milano
e lui descriverà solo le informazioni di destra. Poi si fa lo stesso invertendo la visuale è il paziente descriverà
tutta la parte sinistra della piazza che a quel punto è diventata la destra (visuale contraria)
—> esempio della teoria dell’attenzione, della consapevolezza e della coscienza. Il paziente non percepisce lo
spazio di sinistra e quindi per lui in quel momento non esiste. Il paziente ricostruisce una realtà in base a ciò
che percepisce (non lo percepisco quindi non esiste). Non c’è incongruenza nel mio reale perché per me quella
parte del mondo non esiste perché non la percepisco

—> la realtà si costruisce in base alle percezioni

+ il cervello deve sempre fornire coerenza ai propri percetti quindi l’uomo non mette in dubbio la sua realtà
- quando un paziente non percepisce una parte dello spazio ne perde cognizione
- il suo mondo e la sua realtà si costruiscono attorno alle percezioni
- il cervello deve sempre fornire coerenza si propri concetti
- Gli stimoli sensoriali funzionano, ma i pazienti non riescono a creare una rappresentazione del monto coerente
e quindi la cancellano (non si crea conflitto nella realtà)

+ è una sindrome temporanea e la condizione può migliorare con la riabilitazione


1 Cos' è l' abitua zione ?

Lezione 4
.

2. Cos' è la sensibilizzazione?

Apprendimento 3 Come
. funziona il
= acquisizione di nuove competenze (abilità) o conoscenze (nozioni) condizionamento classico?

—> porta ad un cambiamento relativamente permanente del comportamento, che si 4 Come funziona il
.

condizionamento operante ?
verifica in risposta all’esperienza
+ è diverso dalla memoria, perché - apprendimento riguarda quando acquisiamo cosa
5. si intende per
apprendimento per Insight?
informazioni
- memoria = mantenimento delle informazioni apprese
—> senza apprendimento non esiste la memoria
Ma c’è l’apprendimento innato per cui noi nasciamo con delle conoscenze preacquisite

Tipi di apprendimento principali


1. NON ASSOCIATIVO -ABITUAZIONE = diminuzione di una risposta in risposta ad uno stimolo
= capacità di imparare ad ignorare stimoli ripetuti che non hanno un
significato per noi
Es lumaca si ritrae se le battiamo nel guscio, ma dopo un po’ di ripetizioni inizierà ad
ignorare lo stimolo (sarebbe uno spreco di energie)
+ imp è stimolo-specifica (ci abituiamo ad uno stimolo specifico, ma non è generalizzabile)
+ non è solo comportamentale, ma ci sono dei cambiamenti fisiologici nel recettore
allo stimolo
+ è adattiva perché dobbiamo eliminare risposte che non sono necessarie
- SENSIBILIZZAZIONE= aumento di una risposta in risposta ad uno stimolo
(Impariamo a rispondere in modo intenso a stimoli che prima non evocavano alcuna
reazione)
+ è adattivo e stimola una risposta molto semplice e veloce
+ avviene per stimoli negativi perché generalmente sono risposte al pericolo
Es nei pazienti con stress post traumatico un rumore forte può essere legata ad un passato
stimolo pericoloso e traumatico
—> aumenta le nostre risposte ad un determinato evento e si allarga a contesti simili
+ a livello fisiologico è legato a recettori e cambiamenti nella trasmissione dei segnali
neuronali

2. ASSOCIATIVO —> implica un apprendimento di relazioni tra eventi che avvengono in un breve lasso di tempo
A) CONDIZIONAMENTO CLASSICO= processo per cui uno stimolo neutro viene associato ad un’altro stimolo che
naturalmente produce una risposta comportamentale
+ a seguito di ripetute presentazioni abbinate, la risposta allo stimolo neutro diventa uguale a quella dell’altro
stimolo, che produceva la risposta in modo naturale.
—> non apprendiamo una nuova risposta, ma associamo ad uno stimolo nuovo una risposta che già conoscevamo
+ stimolo incondizionato = quello che evoca spontaneamente la risposta
stimolo neutro o condizionato = quello che non evocava risposte
Es cane di Pablow - in risposta al cibo il cane sbava (SI)
- si associa una campanella (SN) alla presentazione del cibo ripetutamente
- alla campanella il cane reagisce con la salivazione —> risposta condizionata (SC)
+ per quantificarlo si misura il livello di salivazione
Mano a mano che associo cibo e campanello aumenta la salivazione nel tempo che intercorre tra la
presentazione del campanello e del cibo
—> curve di apprendimento
Poi iniziò a presentare solo il campanello senza cibo e il livello di salivazione progressivamente diminuisce
(Lo stimolo incondizionata viene omesso ripetutamente)
= estinzione (la risposta condizionata pian piano si estingue)
Se dopo un po’ ripresento la campanella con il cibo SI+SC —> RECUPERO SPONTANEO
+ nell’arco di poche ripetizioni il cane riapprenderà molto più velocemente rispetto al primo apprendimento (il
comportamento è rimasto nella nostra memoria anche se si è momentaneamente estinto e con un rinforzo
viene recuperato in modo molto forte)

Es nei reparti oncologici pediatrici per alleviare la sofferenza alla chemioterapia (SI) che causa malessere (RI) viene
dato del gelato ai bambini (SN)
—> i bambini iniziano ad odiare gelato perché lo associano alla nausea della chemioterapia (condizionamento
classico avversivo)

- generalizzazione —> La RC non si verifica esclusivamente in risposta a quello specifico stimolo condizionato
(es. con il campanello di specifica frequenza il cane ha una risposta maggiore ma reagisce
anche a campanelli con frequenze diverse) ma anche a stimoli simili
- discriminazione —> La RC si verifica esclusivamente in risposta a quello specifico stimolo condizionato (es.
proprio quel campanello) e non a stimoli simili
+ Per ottenere queste presento diversi stimoli, ma solo quello che voglio condizionare è associato allo stimolo
incondizionato (cibo o shock elettrico)

+ condizionamento alla paura


—> spesso può capitare che uno stimolo doloroso sia preceduto da qualcosa come un suono
—> il suono diventa un SC e da solo può stimolare paura
+ la paura è ancora più forte quando lo stimolo condizionato non é affidabile

+ associazioni specifiche : a volte non servono ripetute associazioni, ma basta un’unica associazione per avere
apprendimento e non serve continuità temporale (passa poco tempo tra lo stimolo e la reazione)
—> sembra un’eccezione al condizionamento classico
Es mangio una cosa che mi fa stare male e poi avrò una reazione di nausea nei confronti di quel cibo
—> EFFETTO GARCIA E KOELLING= reazione per cui tendo ad evitare quel cibo che mi ha dato nausea
teoria classica: ogni stimolo neutro può diventare condizionato se opportunamente associato a uno
stimolo incondizionato
Garcia e Koelling: certe associazioni si creano facilmente mentre altre non si creano affatto
(Es è facile associare la nausea al cibo ingerito o la paura con ciò che abbiamo visto o udito)

+ PSICOLOGIA POCO ETICA: IL PICCOLO ALBERT


(esperimento del 1920 dello psicologo John B Watson su un bambino di 8 mesi Albert)
- primo test: il bambino viene distratto e appena sposta lo sguardo lo sperimentatore colpisce una sbarra di metallo
—> il bambino piange
- si ripete molte volte
- a 11 mesi si mostrano al bambino alcuni animali e lui non ne ha paura, ma cerca di toccarli
- quando il bambino tocca il topo bianco viene colpita la sbarra di metallo e il bambino prende paura
- si ripete la prova più volte
- dopo alcuni giorni, quando il bambino vede il topo inizia a piangere e scappa dall’animale
Inoltre il bambino ha generalizzato la paura ad altri oggetti simili al tatto come peluche, coperte…
B) CONDIZIONAMENTO OPERANTE = apprendimento associativo
Ma a differenza di quello classico, il risultato del condizionamento è un’azione e non una reazione
(Il soggetto condizionato fa qualcosa)
—> associazione tra una risposta motoria con uno stimolo che evoca una risposta (SI)
+ l’apprendimento è spesso involontario, ma viene costantemente rinforzato dall’output (ricompensa o
cessazione della situazione negativa)
+ si poggia sulle prime scoperte fatte da Torndike sulla LEGGE DELL’EFFETTO (1898)
- studia l’apprendimento nei gatti
- scopre che l’apprendimento avviene per prove ed errori (il gatto riesce ad aprire la gabbia, non per
intelligenza, ma perché la risposta buona viene selezionata tra una serie di risposte possibili)
- perché il comportamento si mantenga è necessario l’effetto (es cibo)
+ se l’effetto è positivo allora l’azione verrà imparata, messa in atto e ricordata

- Skinner inventa la SKINNER BOX = versione semplificata della puzzle box di Tormdike, che misura
la frequenza di una determinata risposta
+ ha portato i maggiori contributi alla conoscenza dei meccanismi del condizionamento operante
- l’animale viene messo nella gabbia e la esplorerà in modo casuale
- la sperimentazione può decidere di selezionare un particolare comportamento e fare in modo che sia
ripetuto o eliminato, facendo in modo che l’emissione del comportamento sia associata ad una
conseguenza (es voglio che il topo prema una leva allora quando lo fa premio il topo)
La ricompensa può essere di due tipi
1. rinforzo positivo: la probabilità di un comportamento si incrementa poiché ne consegue un evento
piacevole
rinforzo negativo: la probabilità di un comportamento si incrementa poiché si evita un evento spiacevole
2. punizione positiva: diminuisce la probabilità di un comportamento poiché si evita un evento spiacevole
punizione negativa: diminuisce la probabilità di un comportamento poiché si sottrae un evento piacevole

+ Come nel condizionamento classico, se una certa azione viene rinforzata, si aumentano le probabilità che il
soggetto produca azioni simili
Es Se vostra madre vi loda perché sparecchiate la tavola, è possibile che cominciate anche a mettere in ordine
la camera (generalizzazione)
Però, se mettete in ordine la “sacra collezione di fumetti di vostro padre”, è possibile che non riceviate
alcun rinforzo e che impariate che il rinforzo è azione- specifico (discriminazione)
+ spesso il comportamento che si vuole ottenere è complesso, quindi per condizionarlo si può condizionarlo
passo passo portando il soggetto a sviluppare spontaneamente il comportamento complesso

—> PROGRAMMI DI RINFORZO


1. Rapporto Fisso: rinforzo dopo N azioni
2. Rapporto Variabile: rinforzo dopo in media N azioni
3. Intervallo Fisso: rinforzo dopo T tempo
4. Intervallo Variabile: rinforzo dopo in media T tempo
RISPOSTA DI FUGA E RISPOSTA DI EVITAMENTO = tipiche risposte di condizionamento alla paura
- Il comportamento di “fuga”: risposta che si verifica quando evito una situazione spiacevole che si sta
verificando
- Risposta di “evitamento”: metto in atto un comportamento per evitare preventivamente una situazione
spiacevole
+ La risposta di evitamento è paradigmatica: l’evitamento ci impedisce di valutare se l’evento che volevamo
evitare si sia verificato o meno
—> Viene a mancare il feedback sull’effetto della propria azione

Es Mettiamo il ratto a sx e lo condizioniamo: l’accensione della luce (SN) si associa


dopo qualche secondo ad una scossa (SI) e il ratto si muove da sx a dx (RI)
Dopo un po’ il ratto si muove da sx a dx (RC) alla sola accensione della luce (SC)
—> Il ratto ha appreso la risposta di fuga alla comparsa della luce, uno schema
tipico del condizionamento classico
Se non associamo più la scossa alla luce, la risposta condizionata dovrebbe
estinguersi, ma l’estinzione non si verifica. Ogni volta che accendiamo la luce
il ratto si sposta nella parte non elettrificata della
gabbia: il ratto ha appreso una risposta di evitamento
+ La risposta di evitamento è un tipico schema di condizionamento operante: l’animale ha imparato che
fuggire [comportamento] riduce la paura di ricevere la scossa [rinforzo negativo]
+ L’evitamento è difficile da disimparare e si verifica anche se l’evento che si voleva evitare (es. la scossa)
non si verifica più
Es Un persona sviluppa ansia da analisi del sangue perché ha avuto brutte esperienze con le sue prime analisi
—> La persona riduce la risposta condizionata (ansia da analisi) decidendo di NON andare a farsi
analisi [risposta di evitamento]
Ovviamente, non è detto che la persona abbia una ulteriore esperienza negativa qualora andasse
nuovamente a farsi le analisi

+ Il condizionamento (classico o operante) si verifica perché guidato dall’ambiente: l’osservazione di


relazioni causa-effetto nell’ambiente ci porta ad apprendere determinati comportamenti
Tuttavia, gli apprendimenti sono facilitati in funzione delle nostre credenze preesistenti: è più facile
apprendere relazioni ritenute probabili o plausibili (nausea legata al cibo) che apprendere relazioni
ritenute improbabili o implausibili (nausea dovuta alla luce dell’ambiente)
—> Questo dimostra un processo “dall’alto verso il basso” che opera negli apprendimenti: la conoscenza
preesistente può determinare la velocità e il successo di alcuni specifici apprendimenti
3. ALTRI A) APPRENDIMENTO LATENTE DI TOLMAN
- Tolman dimostra che si può imparare anche senza rinforzo (apprendimento latente)
- Tre gruppi di ratti che imparano un labirinto:
Gruppo verde viene rinforzato
Gruppo blu non viene rinforzato
Gruppo rosso viene rinforzato dopo un certo tempo
- Il miglioramento rapido dei rossi indica che avevano imparato
qualcosa anche quando non erano rinforzati: il rinforzo ha
semplicemente accelerato l’apprendimento
- Tolman spiega questo fenomeno in termini di “mappe mentali”

B) APPRENDIMENTO OSSERVATIVO (bambini)


- Spesso possiamo apprendere guardando altri mentre compiono alcune azioni: chi compie il
comportamento che stiamo osservando diventa un modello
—> Si parla di apprendimento osservativo
- L’appredimento osservativo (apparentemente) sembrerebbe verificarsi senza rinforzo
Tuttavia, dal punto di vista comportamentista, si apprende poiché si intuisce che mettendo in atto
lo stesso comportamento si riceverà lo stesso rinforzo
( Es. Albert Bandura, fa osservare a dei bambini degli adulti che giocano con un pupazzo (oppure
picchiano un pupazzo) —> I bambini che vedono gioco, poi giocano con pupazzo
I bambini che hanno visto picchiare, lo picchieranno)

C) APPRENDIMENTO PER INSIGHT


- Secondo il paradigma del condizionamento operante, l’apprendimento avviene progressivamente
- Kohler (anni ’20) osserva invece l’apprendimento per insight: la soluzione di un problema non è
un processo graduale per prove ed errori ma è improvvisa
+ Secondo Kohler, l’insight si verifica quando riorganizziamo il campo fenomenico in un modo
differente rispetto a quello iniziale
+ problema della CANDELA DI DUNKER: abbiamo a disposizione - una candela
- dei fiammiferi
- una scatola di puntine
Come fate a collocare la candela sul muro in maniera che, una volta accesa, la cera non colasse
per terra, utilizzando solo questi strumenti?
Il problema (spesso) si risolve quando si immagina che la scatola possa diventare una mensola
—> posso continuare per prove ed errori ma finché non pensò di togliere le puntine dalla scatola
non riesco a risolvere il problema (penso in maniera differente da quella canonica)
Lezione 5
Memoria
La memoria é una funzione cognitiva volta all’assimilazione, alla ritenzione e al richiamo di informazioni
apprese durante l’esperienza
+ In genere viene ricavata dall’ambiente

Può essere studiata lungo 3 dimensioni


1 gli stadi della memoria
2 i magazzini di memoria
3 tipo di informazione (ci concentriamo sulle dichiarative)

1. Gli stadi della memoria


La memoria é composta da 3 sottoprocessi:
1. Codifica = acquisizione dell’informazione (comprensione, elaborazione, trasduzione e a volte memoria di
lavoro)
2. Consolidamento = mantenimento nel tempo delle informazioni immagazzinate
3. Recupero = ritrovo l’informazione che mi serve dal magazzino a lungo termine e la rielaboro (a volte serve la
memoria di lavoro)
+ sono passaggi gerarchici

La memoria non è una fotografia esatta della realtà! Ma ciascuno dei tre stadi può essere soggetto ad errore
(alcuni dovuti al caso e altri adattativi)

2. I magazzini di memoria (modello Atkinson & Shiffrin, 1968)


3 sottomagazzini gerarchici che si distinguono in base alla durata delle informazioni che possono rimanere nei
magazzini (le memorie sono distinte in base all’intervento di ritenzione)

1. Registro sensoriale o magazzino sensoriale


Elabora le informazioni sensoriali dall’ambiente e le mantiene per pochissimo tempo
(info visive = memoria iconica: decimi di secondo,
info uditive = memoria ecoica: fino a qualche secondo)
—> selezioniamo quelle necessarie a cui vogliamo prestare attenzione
- persistono nei circuiti cerebrali
- molto spesso questo tipo di memoria non raggiunge il livello di coscienza, ma è comunque recuperabile
- normalmente non si riescono a riportare più di 4-5 lettere, ma l’impressione è quella che lo stimolo abbia una
certa durata e che tale durata sia sufficiente per vedere e ricordare tutte le lettere
—> esperimento di Sperling per misurare la persistenza dell’informazione : il resoconto parziale
—> risultati: la memoria sensoriale ha una buona capacità di memoria, ma la durata di persistenza di
essa è molto breve (il problema é il rapido decadimento dell’informazione sensoriale)

2. Memoria di lavoro o a breve termine


Elabora e manipola le informazioni sensoriali a cui abbiamo prestato attenzione
- durata e capacità variabile (da secondi a minuti)
- contiene poche informazioni
- già da subito l’informazione viene perduta in grande quantità
- buona parte dei problemi di memoria sono problemi di attenzione (l’informazione non ha passato il filtro
attentivo)
+ per misurare la memoria di lavoro si presenta ad un soggetto un piccolo numero di stimoli e poi si chiede al
soggetto di rievocarli
Poi viene ripetuto aumentando la difficoltà del compito e andando a vedere il limite della memoria di lavoro

Test importante (ritardi cognitivi o deterioramento delle funzioni cognitive) —> span di cifre
- viene presentata una serie di numeri casuali
- bisogna rievocare la sequenza che diventa sempre maggiore
- se la persona sbaglia ci si ferma
+ esiste anche la versione dello span di cifre rovesciato = bisogna ricordare le cifre al contrario
Span spaziale (es test di Corsi in cui lo sperimentatore tocca un numero di posizioni spaziali e il soggetto deve
ripeterle)
+ si usa per i deficit viso-spaziale

Capacità della memoria di lavoro


—> al massimo 7+-2 quando bisogna ricordare l’informazione esattamente come è presentata
Per compiti più complessi (es ricordare i numeri al contrario o fare due cose contemporaneamente) ne
ricordiamo meno di 7
—> capacità inversamente proporzionale alla difficoltà del compito

Chunking = raggruppamento che facciamo per suddividere una certa informazione in sottoinsiemi con
significato
Es 19822006 si ricorda meglio come 1982 + 2006
+ il chunking non aumenta la memoria di lavoro, ma si tratta di chunks e non di elementi singoli
+ spesso i contenuti di memoria possono essere oggetto di operazioni mentali (dobbiamo contemporaneamente
fare più cose)

Oblio: i contenuti della memoria di lavoro scompaiono per


- decadimento: la traccia mnestica piano piano si affievolisce e a un certo punto l’informazione viene
dimenticata
- sostituzione: se la memoria di lavoro è piena, l’arrivo di un nuovo item da memorizzare rimpiazza gli item
precedenti

3. Memoria a lungo termine


Magazzino che preserva le informazioni acquisite e che possono essere recuperate e utilizzate
- opera delle modifiche sulle informazioni originali e alcune cose si perdono con il tempo
- viene ampliata nel corso del tempo
- Il trasferimento alla memoria a lungo termine per lo più avviene per reiterazione (ripetizione del materiale)
- entra in funzione per il ricordo di eventi avvenuti da qualche minuto fino ad anni fa
- potenzialmente ha capacità illimitata
- l’oblio sembra dipendere da un mancato recupero e non da un decadimento o cancellazione della traccia
mnestica (diverso dalla memoria di lavoro)
Ma alcune informazioni decadono nel tempo

Effetto primacy e recency


—> la probabilità di ricordare un item in funzione della sua posizione è alta
per i primi item (primacy), bassa per gli item in mezzo è alta per gli item
recenti (recency)
- primacy: ricordiamo meglio le prima parole perché la memoria in quel
momento è vuota e ci sono risorse per applicare strategie che
fortificano la traccia di memoria per quegli item
- recency: le ultime parole vengono ricordate perché sono ancora in memoria
di lavoro e non vengono sostituite da niente
Tassonomia della memoria a lungo termine
(1987 Larry Squire)

MLT viene scomposta in due macro aree:


—> memorie dichiarative o esplicite
Riguardano le informazioni che posso coscientemente rievocare (fatti, eventi, significato delle parole)
- episodica: memoria autobiografica di episodi, eventi + memorie legate a eventi collettivi mondiali
(Es esperienze personali + caduta delle torri gemelle)
- semantica: memoria dei fatti (es il delfino è un mammifero) e conoscenze

—>memorie non dichiarative, procedurale o implicita


Riguardano le informazioni che non siamo in grado di rievocare coscientemente (procedure, abitudini,
movimenti, reazioni)
- priming: memorie legate agli indizi, rievocare altre informazioni utili a partire da indizi
- motoria
- percettiva: si individua un’informazione nell’ambiente in modo spontaneo

+ si ritiene che non siano del tutto separate —> nel mezzo dei due: - memorie emozionali

+ la qualità della memoria a lungo termine in condizioni non patologiche dipende da:
- qualità e profondità della codifica
- quantità di interferenza (meno info ho più le ricordo)
- qualità del consolidamento (es come dormiamo)
- fattori contestuali (es tornare nello stesso posto), emozionali, motivazionali

Oblio: mancato recupero


La memoria a lungo termine é immaginata come infinita, ma é normale
dimenticare le cose
L’oblio dipende da un mancato recupero (la cosa non era stata dimenticata,
ma non ero riuscito a recuperarla)

Memoria ed emozioni: flashbulb memories


—> legate a traumi o eventi collettivi ad alto carico emozionale
= memoria vivida delle circostanze in cui eravate quando avete appreso una notizia o un fatto emotivo/collettivo
che ci colpisce
+ nonostante la vividezza di tali ricordi, questi sembrano essere soggetti a decadimento e interferenza come
tutti gli altri
Amnesia = disturbo della memoria legato all’incapacità parziale o totale di ricordare eventi passati (molto
remoti o molto recenti)
Cause - lesione cerebrale
- ictus
- encefalite
- alcolismo
- terapia elettroconvulsiva
- interventi chirurgici
Si distinguono in
—> amnesia anterograda = incapacità di ricordare eventi recenti, dal momento del trauma in poi
+ non riesco a memorizzare cose nuove
—> amnesia retrograda = incapacità di ricordare eventi accaduti prima del trauma

+ dissociazione tra memoria esplicita (dichiarativa) e implicita (procedurale) nell’amnesia


in genere l’amnesia colpisce le memorie dichiarative e vengono preservate quelle implicite

Studi su pazienti con lesioni:


1. paziente HM
- epilettico di 27 anni sottoposto a rimozione di parte di entrambi i lobi
mediali temporali inclusi 2/3 dell’ippocampo (struttura fondamentale
per l’apprendimento di informazioni dichiarative) e l’amigdala da
- grave amnesia anterograda (memoria dichiarativa)
- Mantenuta memoria procedurale
- Mantenuta memoria a lungo termine remota ma non recente
- QI normale
- Nessun deficit di astrazione, capacità di ragionamento o percezione
- impossibilità a mantenere in memoria informazioni per più di qualche
istante
- Memoria di lavoro deficitaria ma non del tutto compromessa (ricorda 6 numeri ma se distratto li dimentica)
- Riesce ad apprendere compiti procedurali o spaziali

2.Paziente RB
- 53 anni, ischemia cerebrale durante intervento chirurgico per un by pass
- lesioni bilaterali dell’ippocampo, no lesioni ad altre strutture
- sintomi: grave amnesia anterograda e retrograda per un periodo di 2 anni prima dell’operazione
- QI normale

3.Paziente NA
- 21 anni infilzato con una sciabola
- lesioni: nucleo dorsolaterale del talamo e corpi mammillari
- grave amnesia anterograda e retrograda per un periodo di 2 anni prima dell’operazione
- QI normale e memoria di lavoro preservata

4.Paziente 4
- sindrome Korsakoff
- nessuna lesione ma degenerazione dovuta all’alcol e alla malnutrizione dei corpi mammillari, nuclei talamici
e formazione ippocampale
- paziente soffre di grave amnesia anterograda
- memoria retrograda mantenuta

—> ippocampo fondamentale per la memoria a lungo termine


Teorie del consolidamento delle memorie (come memorizziamo le memorie a lungo termine)
+ questi modelli sono validi per le memorie dichiarative
1. Modello di consolidamento standard
+ hanno degli elementi in comune: si parla di un doppio processo
Consolidamento sinaptico: fa riferimento a cambiamenti strutturali rapidi a livello di sinapsi dei singoli
neuroni (uguale nei modelli)
Consolidamento sistemico: cambiamenti che riguardano numerosi neuroni e sono più lenti ma duraturi
( le tracce mnestiche vengono spostate nel tempo in network corticali distribuiti in
varie aree della neo corteccia) + diverso nei modelli
+ Entrambe ipotizzano che le tracce mnestiche nascano in parallelo a livello
ippocampale (fa fotografie della realtà) e di neocorteccia (i neuroni per le specifiche
funzioni si attivano)
- ippocampo è più veloce e specifico nell’integrare informazioni sensoriali provenienti
dalle cortecce associative
- la corteccia è molto lenta e inizialmente non integra bene queste informazioni
- ippocampo fa subito un consolidamento sinaptico (iniziale integrazione)
= rafforzamento delle connessioni tra diversi neuroni a livello sinaptico
- nel tempo l’ippocampo riattiva le tracce mnestiche precedentemente apprese e le trasferisce
a livello di corteccia (neutral replay = riattivazione delle memorie )
+ modifica in parte le informazioni
+ coinvolge anche i neuroni associativi inizialmente coinvolti
+ i neuroni associativi iniziano a formare un assemblaggio

—> con il tempo le memorie sono trasferite alla corteccia lasciando l’ippocampo
libero di acquisirne altre

Problema: in caso di lesione all’ippocampo spesso si ha anche amnesia


retrograda di qualche anno
—> consolidamento sistemico dovrebbe impiegare diversi anni per concludersi, ma evolutivamente rischioso

2. Modello di consolidamento a tracce multiple


—> Viene proposto un nuovo modello
- ippocampo rimane sempre coinvolti nell’engramma (=luogo fisico del ricordo)
- nel tempo l’ippocampo riattiva le tracce mnestiche precedentemente apprese (neutral
replay)
- questa attivazione coinvolge anche i neuroni associativi inizialmente coinvolti
- i neuroni associativi iniziano a formare un assemblaggio (si possono modificare le
informazioni recenti)
—> ippocampo mantiene alcune tracce della memoria originale
—> per questo lesioni all’ippocampo portano anche amnesia retrograda (ne manca
un pezzo)
- questo modello considera l’ippocampo attivo nel modificare le vecchie memorie in base a informazioni nuove
-informazioni che richiamano quelle precedentemente acquisite riattivano tutto l’engramma e lo modificano
aggiungendo nuove connessioni

Come le informazioni vengono ricordate nel tempo?


Studio di Jerkins e Dallenbach nel 1924
Chiedono di apprendere 10 sillabe senza senso
A 2 ore dall’acquisizione la memoria é del 50%, a 8 ore é quasi del 100%
+ se subito dopo l’acquisizione si dormiva, le persone ricordavano un numero
molto maggiore di informazione
—> tipico paradigma sperimentale sonno- memoria
Codifica = acquisizione di informazioni
Test immediato
Periodo di ritenzione (sonno o veglia)
Test differito
Si osserva una diminuzione di memoria tra i due test, ma l’oblio é minore dopo aver dormito

Modello a due stadi —>

Esperimento della riattivazione neurale


- topo esplora l’ambiente
- si attivano dei neuroni chiamati place cells
- durante il sonno si riattivano gli stessi neuroni, nello
stesso ordine ma molto più velocemente
- metto il topolino in un secondo ambiente
- nuova attivazione di place cells
- la stessa sequenza si riattiva nel sonno
(compressione temporale) —> si riattiva l’engramma
+ questa riattivazione serve a rafforzare l’engramma a livello di neo corteccia
Nel tempo l’informazione si consolida a livello sistemico

Nell’uomo si usano tecniche di risonanza magnetica (PET)


- apprende a muoversi in un labirinto virtuale
- durante l’esplorazione si osserva una forte attivazione delle aree occipito-parietale (visione e attenzione
spaziale)e delle regioni para- e ippocampali
- registro il soggetto mentre dorme e misuro l’attivazione dell’ippocampo
Osservo che: miglioramento della performance dopo il sonno
si attivano aree ippocampali/paraippocampali
associazione positiva tra attivazione di queste aree e performance

Ipotesi sull’omeostasi sinaptica


- ideata da Giulio Tononi e Chiara Cirelli secondo cui: il sonno è il prezzo che paghiamo per la plasticità
- si basa sul principio che il peso sinaptico (numero e forza delle connessioni di ogni neurone) deve rimanere
stabile nel tempo
- durante il giorno nuove sinapsi vengono create e le vecchie aumentano di orso a causa delle nuove informazioni
—> porta a: maggior spazio occupato
Maggiori risorse per mantenere le nuove sinapsi
Saturazione delle sinapsi
Aumento del rumore (info inutili) rispetto al segnale
(info utili)
—> durante il sonno le sinapsi vengono depotenziate (processo di
depressione a lungo termine) e le più deboli vengono rimosse
(dimentichiamo le informazioni non utilizzate, inutili, ridondanti e non importanti)
—> questo permette di ridurre: lo spazio occupato
Le risorse utilizzate
Aumenta il segnale rispetto al rumore
Integrando i modelli:
- il neural replay e l’ipotesi dell’omeostasi sinaptica non sono incompatibili
- è plausibile ipotizzare che il processo di riattivazione e quello di riduzione delle informazioni eccessive avvenga
in parallelo
- abbiamo bisogno di apprendere nuove cose, renderle stabili nel tempo ed eliminare tutto quello che é inutile o
ridondante

Lezione 6
Emozioni
EMOZIONE: dal latino “emovēre” = “muovere fuori, smuovere”(le persone agiscono e reagiscono)
MOTIVAZIONE: dal latino “motus” = spinta, movimento

Esiste una stretta relazione tra emozione e motivazione:


1. Entrambe ci permettono di catalizzare energie
2. Entrambe ci spingono ad agire
3. Le emozioni di base sono caratterizzate da motivazione intrinseca

+ funzione delle emozioni


- Le emozioni organizzano i diversi sistemi di risposta dell’organismo per affrontare nel modo più efficace
possibile le sfide dell’ambiente
- Le emozioni si sono evolute da funzioni più semplici che hanno facilitato la sopravvivenza dell’individuo e
della specie

+ origine delle emozioni


Le emozioni derivano da semplici azioni riflesse, che sono ancora parte del nostro repertorio di risposta
= Comportamenti di approccio-evitamento.
+ Rispetto ad altre specie: Nell’uomo è presente un repertorio più vario ed elaborato di risposte
Risposte ritardate, inibite, generalizzate ad altri contesti: tendenze all’azione
+ L’emozione è una vasta disposizione a rispondere

Le emozioni sono qualcosa che coinvolge sia la mente che il corpo, attraverso sensazioni “viscerali”

Negli anni gli autori hanno proposto due macro-approcci:


—>È la valutazione cognitiva dell’interazione individuo ambiente che determina l’emozione e che,
successivamente, fa attivare il corpo
—> L’emozione si genera grazie ad una serie di modificazioni fisiologiche che, successivamente, divengono
consce e coscienti

Proviamo tante emozioni discrete (gioia, tristezza, rabbia...) oppure tutte le emozioni sono semplici declinazioni
lungo poche dimensioni emotive (es. positive/negative, attivanti/disattivanti)?
- Emozioni primarie: rabbia, paura, disgusto, sorpresa, gioia, tristezza
- Emozioni complesse: le altre emozioni, che spesso sono un mix di due emozioni primarie oppure una
attenuazione/amplificazione di una emozione primaria

Emozione = Episodio complesso a più componenti che induce una prontezza (risposta) all’azione
In particolare una emozione si distingue per: Una vissuto soggettivo
Una componente comportamentale (faccia, corpo)
Una attivazione (o risposta) fisiologica
Sistemi di risposta
1. Esperienza soggettiva: ( “Ho paura!”, “Mi sento il cuore in gola!”)
2. Comportamento espressivo: ( Espressioni facciali, Postura, azioni manifeste, Tono della voce)
Imp espressioni facciali
- Alcune sono innate e hanno lo stesso significato nelle diverse culture
(... ma esistono le “display rules”)
- espressioni facciali delle emozioni di base: paura, tristezza, felicità, rabbia, disgusto, sorpresa
- emozioni secondarie (vergogna, imbarazzo, gelosia) dipendono dalle combinazioni delle emozioni di base e
sono altamente influenzate da, contesto sociale e culturale
3. Reazioni fisiologiche: ( Modificazioni del SN Centrale, Modificazioni del SN Periferico, Modificazioni
ormonali)

Facial action coding sistem (FACS)


- Nel 1978 Paul Ekman (insieme a Wallace Friesen) mette a punto il sistema FACS
- Questo sistema standardizzato codifica (categorizza) le emozioni facciali a livello di comportamento manifesto
- E’ basato sull’interpretazione delle modifiche dei muscoli facciali (es. innalzamento corrugatore, abbassamento
zigomatico minor, ecc..)
- Ogni gruppo muscolare ha il suo codice
- Ogni emozione è la combinazione di diversi codici (es. AU6, AU12)
- Utile per distinguere anche emozioni vere/false
Es Sorriso genuino: movimento sia del muscolo zigomatico (AU12) che il muscolo orbiculare (AU6)
Sorriso finto: movimento solo del muscolo zigomatico

Emozioni e strategie di difesa


1. Attacco/Fuga:
- mobilizzazione delle risorse
- incremento dell’attività metabolica
2. Immobilizzazione:
- inibizione comportamentale
- ipervigilanza

Sistemi motivazionali
1. Sistema appetitivo:
- attivato in contesti che promuovono la sopravvivenza (nutrimento, riproduzione, esplorazione, affiliazione)
- disposizioni comportamentali all’ingestione, copulazione e avvicinamento alla meta
2. Sistema difensivo:
- attivato in contesti di minaccia alla sopravvivenza
- repertorio comportamentale di attacco, fuga, immobilizzazione e evitamento dello stimolo aversivo

Le reazioni fisiologiche
- Nelle emozioni, il cervello non funziona indipendentemente dal corpo Le reazioni fisiologiche sono parte
integrante dell’intero processo emozionale
- Non sono solo l’output finale che sostiene l’azione, ma contribuiscono a guidare l’elaborazione
dell’informazione,
influenzando i processi cognitivi

Le teorie
Nonostante siano state studiate per più di un secolo, le relazioni tra i livelli delle emozioni (soggettivo,
comportamentale e fisiologico) non sono ancora state chiarite
Tre Teorie principali:
1. Teoria periferica (James-Lange)
L’emozione è il prodotto della percezione consapevole delle modificazioni fisiologiche (viscerali e somatomotorie)
indotte dallo stimolo

Assunti:
- Specificità: le emozioni hanno pattern fisiologici specifici
- Causalità: l’esperienza emozionale è secondaria alla percezione
delle modificazioni fisiologiche

Implicazioni:
- L’esperienza emozionale avviene DOPO e a CAUSA delle
modificazioni fisiologiche
- Le risposte fisiologiche sono necessarie e sufficienti per l’esperienza emozionale
- Lo stato fisiologico crea lo stato soggettivo dell’emozione

Critiche: - L’esperienza emozionale è più rapida di (alcune) risposte fisiologiche


- Le risposte fisiologiche sono troppo indifferenziate per poter dar luogo a vissuti emozionali specifici
- Le modificazioni fisiologiche si verificano anche senza vissuto emozionale (e viceversa)

2. Teoria talamica (Cannon-Bard)


- Le modificazioni fisiologiche, soprattutto in contesti aversivi, sono prodotte da una
globale, indifferenziata, attivazione simpatica (reazione di emergenza)
- Gli stimoli sono elaborati dal cervello, che genera Bard separatamente, e in parallelo,
le risposte fisiologiche e l’esperienza emozionale (componenti indipendenti)
- Il talamo è la struttura chiave che riceve le informazioni provenienti dallo stimolo e
le invia parallelamente all’ipotalamo (modificazioni viscerali e somatomotorie) e
alla corteccia (esperienza emozionale)
- Basata su modelli animali (gatto e cane)

Assunti:- Le componenti soggettive e fisiologiche


dell’emozione sono simultanei
- Attivazione fisiologica ASPECIFICA

Implicazioni - Le modificazioni fisiologiche sono dei semplici correlati dell’esperienza emozionale: avvengono
contemporaneamente e sono indipendenti al vissuto soggettivo
- Le risposte fisiologiche non sono ne necessarie ne sufficienti all’esperienza emozionale

Critiche: - Le modificazioni fisiologiche sono dei semplici correlati dell’esperienza emozionale: avvengono
contemporaneamente e sono indipendenti al vissuto soggettivo
- Le risposte fisiologiche non sono ne necessarie ne sufficienti all’esperienza emozionale
3. Teoria bifattoriale (Schachter e Singer)
- L’esperienza emozionale nasce dalla valutazione cognitiva (appraisal)
di modificazioni fisiologiche percepite
- L’intensità dell’attivazione fisiologica determina l’intensità
dell’emozione, ma non il tipo di emozione
- Se alle modificazioni fisiologiche non viene attribuita una “spiegazione”
di natura emozionale, non ci sarà esperienza emozionale

Implicazioni:
- Le modificazioni fisiologiche sono indifferenziate (arousal) e determinano l’intensità dell’emozione
- L’etichetta cognitiva determina la qualità dell’emozione
- Le modificazioni fisiologiche precedono l’esperienza emozionale, sono necessarie ma non sufficienti

Esperimento
- 4 gruppi di partecipanti
- 1 gruppo riceve iniezione di soluzione salina (placebo) ma nessuna istruzione
- 3 gruppi ricevono iniezione di adrenalina
- Ad un gruppo viene detto che sono vitamine, ma che porterà a sintomi fisici (tremore
delle mani, battito accelerato, bocca secca...)
- Ad un gruppo viene detto che gli effetti collaterali sono minimi e riguardano solo
intorpidimento dei piedi e forse mal di testa (informazioni fuorvianti)
- Ad un gruppo non viene detto nulla sugli effetti collaterali
- La metà dei partecipanti fu messa in una condizione di euforia, mentre i partecipanti
erano in attesa in una sala un complice inizia a fare dei giochi divertenti
- La metà dei partecipanti fu messa in una condizione di rabbia, mentre i partecipanti
erano in attesa in una sala un complice inizia ad infastidire il partecipanti
- ipotesi: La condizione di euforia avrebbe indotto euforia solo nelle persone non informate o informate male degli
effetti collaterali
La condizione di rabbia avrebbe indotto rabbia solo nelle persone nelle persone non informate o informate
male degli effetti collaterali
- risultati: Come si aspettavano gli autori, le emozioni indotte (euforia/rabbia) sono comparse solo nelle persone
non informate o informate male degli effetti collaterali dell’adrenalina
( Perché i soggetti a cui era stato detto che avrebbero provato tachicardia, sudore, ecc.. hanno dato colpa
di quei sintomi all’iniezione e non all’emozione)
Tuttavia: Esperimento mai replicato (risultati differenti da studi simili)
Grossi errori metodologici
Problemi etici

—> Modello dimensionale: valenza e arousal


Valenza: spiacevole (evitamento)? piacevole (approccio)? neutro?
Arousal: attivante? rilassante? neutro?

Arousal e valenza sono indici continui


+ Categorizzando le immagini (e le emozioni) per arousal e valenza
otteniamo 4 quadranti

—>Modello di Lazarus e Folkman


Due concetti importanti:
- Coping: strategie comportamentali e cognitive impiegate per fronteggiare le richieste interne ed esterne di
una situazione stressante (non per forza negativa...)
- Appraisal: la valutazione cognitiva di uno stimolo
( Essa determina la natura delle risposte fisiologiche ed emozionali in modo dinamico )
1. Appraisal primario: percezione della natura e del grado di rischio di una situazione/evento
(pericolo, incertezza, sforzo)
2. Appraisal secondario: percezione delle risorse o abilità di coping
(conoscenze, abilità, caratteristiche individuali, supporto esterno)
3. Outcome positivo o negativo a seconda della nostra percezione di
poter rispondere adeguatamente alla situazione

—> modello di Blascovich e collaboratori


- Un’evoluzione del modelo di Lazarus è il modello biopsicosociale di Blascovich
- Si concentra sul tipo di risposta alle situazioni che dobbiamo affrontare
- Risposte di threat (minaccia) e challenge (sfida) a seconda della valutazione
effettuata
- Queste reazioni sono multidimensionali e si sviluppano in risposta alle
richieste ambientali
1.Challenge
Appraisal: la situazione è rilevante per il raggiungimento di un obiettivo e le
richieste ambientali sono valutate come adeguate alle risorse possedute
Risposta: stato emozionale positivo o solo lievemente negativo associato a
mobilizzazione efficiente o organizzata delle risorse fisiologiche
2.Threat
Appraisal: la situazione è rilevante per il raggiungimento di un obiettivo e le richieste ambientali sono
valutate come superiori alle risorse possedute
Risposta: stato emozionale altamente negativo associato a mobilizzazione inadeguata o disorganizzata
delle risorse fisiologiche
- Stato maladattivo —> dannoso per l’organismo provoca compromissione della performance e altri effetti
negativi
- Stato adattivo —> attivazione efficiente che non comporta danni e produce una facilitazione della
performance
+ Le risposte di threat e challenge sono:
- in relazione ad aspetti di personalità (es. ansia)
- vengono generalizzate ad un’ampia varietà di situazioni
- operano in modo simile in uomini e donne
- possono modificarsi in itinere

+ Durante una situazione di Challenge:


- Aumenta attività simpatica cardiaca (aumento frequenza)
- Diminuzione attività simpatica periferica (riduzione delle resistenza periferiche)
- La pressione rimane stabile
Durante una situazione di Threat:
- Aumenta attività simpatica cardiaca (aumento frequenza)
- Aumento attività simpatica periferica (aumento delle resistenza periferiche)
- La pressione aumenta
Lezione 7
Pensiero e ragionamento
Ragionamento
- Il ragionamento psicologico differisce spesso (nei processi e nelle conclusioni) dal ragionamento strettamente
logico e/o probabilistico
- Lo studio psicologico del ragionamento spesso confronta la differenza che sussiste tra il ragionamento (e le
conclusioni) che si possono mettere in atto applicando le leggi della logica e della probabilità con il ragionamento
quotidiano che mettiamo in atto nella vita di tutti i giorni

Quando ragioniamo possiamo utilizzare due tipologie di ragionamento:


1. Ragionamento deduttivo ( passa dal generale al particolare e le conclusioni di questo ragionamento sono vere se
le premesse sono vere)
- Quando ragioniamo spesso il nostro ragionamento non segue le regole della logica
- Inoltre, la nostra capacità di risolvere un medesimo problema logico può non essere diversa in funzione di come il
problema viene presentato, se in forma simbolica oppure utilizzando esempi concreti
- E’ il caso del compito di selezione di Wason
—> Il problema delle 4 carte
«Se una carta ha una A su un lato, allora ha un 1 sull’altro»:
Indica le due carte che volteresti per verificare che la regola è rispettata
Soluzione: In tutte le versioni la regola è espressa da un condizionale della forma “Se P allora Q”
In tutte le versioni la risposta corretta consiste nell’indicare i casi che possono violare
l’applicazione della regola ovvero i casi P e non-Q

2. Ragionamento induttivo ( passa dal particolare al generale e non può mai portare a una conclusione vera:
le conclusioni sono solo probabilmente vere)
- Questo ragionamento non è deduttivamente valido (Carla potrebbe essere una semplice impiegata)
- La forza del ragionamento induttivo si basa sul concetto di probabilità, e non di certezza
- Spesso il ragionamento umano si sviluppa in questo modo e traiamo conclusioni definitive e nette sulla base di
dati che sono solo probabili

Pregiudizi (bias) che impediscono di ragionare in modo logico


- Confirmation bias: se siamo convinti di una cosa/fatto, tendiamo a sottolineare le evidenze a supporto piuttosto
che quelle contrarie
Es I giocatori d’azzardo cronici tendono a attribuire le vincite alle loro capacità e le perdite alla sfortuna o al caso
- Hindsight bias (bias “del senno di poi”): tendenza, a fatti avvenuti, a sopravvalutare la loro predicibilità
Es. Dopo il terremoto de L’Aquila alcuni sismologi sono stati accusati di mancato allarme perché secondo i
giudici, i prodromi del terremoto erano tali che loro avrebbero dovuto prevederlo
+ Nella scienza l’hindsight bias è molto frequente

Euristiche di pensiero
—> Una decisione razionale richiede una conoscenza esatta della statistica e una stima corretta delle probabilità
Quindi richiede: Conoscenze specifiche
Eccessivo carico cognitivo
Quello che facciamo generalmente è prendere delle scorciatoie mentali
+ Le nostre stime probabilistiche sono generalmente basate sull’utilizzo inconsapevole di strategie altamente
vantaggiose da un punto di vista “economico” ma che possono portare ad errori di valutazione (e decisione)
—> Queste scorciatoie sono chiamate procedure euristiche (o euristiche di pensiero)
+ Sono veloci e quasi sempre automatiche, e non richiedono sforzo cognitive
Tuttavia portano spesso a errori sistematici nei giudizi (bias) anche in persone esperte
+ Le euristiche sono state ampiamente studiate da Kahneman e Tversky, che ha permesso loro di ottenere il Nobel
Secondo questi autori, le persone violano sistematicamente alcune regole elementari del calcolo delle probabilità
—> Le principali euristiche di giudizio identificate da loro sarebbero:
- Euristica di rappresentatività:
- Euristica della fallacia della congiunzione
- Euristica di disponibilità
- Euristica dell’ancoraggio
- Euristica dell’effetto cornice (framing effect)

1. Euristiche della rappresentatività


—>implica che una persona tenda ad utilizzare esperienze precedenti (rappresentative per noi) per predire la
probabilità di un evento, ignorando le regole della probabilità.
+ Viene valutato il grado di similarità tra l’evento che deve essere stimato e il processo che l’ha generato o la
categoria di riferimento

2. Fallacia della congiunzione : la probabilità della congiunzione di due eventi non può essere superiore alla
probabilità di uno di questi eventi

3. euristiche della disponibilità : riflette la tendenza ad assegnare maggiori probabilità ad eventi molto
improbabili, ma che richiamano maggiormente la nostra attenzione e quindi la memoria: se per esempio
riusciamo a ricordarci bene un evento, spesso sovrastimiamo la probabilità che accada di nuovo.

4. euristiche dell’ancoraggio : Il nostro giudizio viene fatto in funzione di una informazione che funge da
ancora

5. framing effect : Le decisione che prendiamo quotidianamente sono speso influenzate dal modo con cui le
questioni ci vengono poste o da come ci rappresentiamo i dilemmi decisionali.
—> La valutazione dei rischi dipende dal modo in cui l’entità dei rischi viene presentata
- Rischio assoluto: valori numerici associati all’occorrenza del fenomeno
- Rischio relativo: confronta due entità di rischio
In generale, in condizioni di incertezza:
- se le opzioni tra cui scegliere sono presentate in una cornice (frame) positiva, ovvero evidenziando benefici
e conseguenze positive, allora preferiamo situazioni certe (evitiamo il rischio)
- se le opzioni tra cui scegliere sono presentate in una cornice (frame) negativa, ovvero evidenziando perdite
e conseguenze negative, allora preferiamo situazioni rischiose (cerchiamo il rischio)

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