Sei sulla pagina 1di 2

Le prime civiltà storiche

L’uscita dell’uomo dalla preistoria e il suo ingresso nella storia sono segnati dal concomitante verificarsi di
alcune novità, prima fra tutte la formazione delle città e l’invenzione della scrittura.

Simili condizioni si sono verificate in varie aree della terra. Tuttavia, se dobbiamo indicare quando e dove
questo processo si compì per la prima volta, la risposta è: nel IV millennio a.c. in quel territorio che dal
Golfo Persico risale lungo le valli dei fiumi Tigri ed Eufrate ( zona che i greci chiamarono Mesopotamia ).

Nel IV millennio a.c. il vicino oriente era la zona del mondo che aveva conseguito il maggior sviluppo
tecnologico ed economico.

La nascita di nuove figure sociali, detentrici di un’abilità e di un sapere particolari, la cui attività è separata,
anche fisicamente, dal lavoro dei campi, portò a forme sempre più complesse di economia e di vita, che
caratterizzarono la prima civiltà urbana. Questa si manifestò nella parte meridionale della Mesopotamia.
Qui grazie al Tigri e all’Eufrate si sviluppò l’agricoltura irrigua che permetteva di avere raccolti più
abbondanti e soprattutto stabili. In conseguenza di ciò si ebbero quelle condizioni che sono i presupposti
per la nascita della città. Condizioni abbastanza simili si verificarono nell’est della Mesopotamia e in Egitto.

La città si caratterizzava come la sede di un potere centrale che dirige e coordina le attività lavorative e
controlla la destinazione dei beni prodotti. Senza un potere centralizzato i villaggi neolitici non sarebbero
mai riusciti a diventare città.

L’importanza della religione nell’organizzazione della città

Il paese, la terra che la comunità coltiva, le sue risorse naturali sono considerati proprietà della divinità, e la
città è il luogo dove la divinità ha la sua casa, ossia il Tempio. I sacerdoti, che fungevano da tramite tra la
divinità e gli uomini assunsero un ruolo preminente. I sacerdoti costituivano l’aristocrazia dominante, che
possedeva la terra per delega divina.
Al tempio affluiva il surlpus del lavoro dei campi sotto forma di canone di affitto o di tassazione o di offerta.
Ai sacerdoti insomma era affidata la gestione delle risorse dell’intera città. Essi le utilizzavano in parte per
se stessi e in parte nell’interesse collettivo.

Per tenere un’amministrazione tanto complessa, era necessario registrare entrate ed uscite. Per tutto ciò
non poteva bastare la memoria degli addetti. Era necessario escogitare un sistema che permettesse di
fissare stabilmente quantità e qualità , in modo da conservarne la memoria. Fecero la loro comparsa i primi
documenti scritti, che compaiono in Mesopotamia verso la fine del IV millennio, l’umanità entra a pieno
titolo nella storia. Dobbiamo comunque ricordare che la scrittura all’inizio fu accessibile solo alle classi
dominanti, nelle mai dei quali rappresentò un formidabile strumento di dominio.

Potrebbero piacerti anche