Il sistema immunitario è formato da più sistemi dei vari apparati; quello associato
alla mucosa intestinale è il galt, che in genere lavorano a compartimenti.
La mucosa del tuobo digerente è lo strato più interno dell'organo. Come tale, si
affaccia direttamente sul lume dell'intestino, a stretto contatto con i prodotti della
digestione, resenta un aspetto vellutato, conferitole dalla diffusa presenza di
piccoli rilievi digitiformi chiamati villi intestinali, ogni villo è costituito da un
asse connettivale tappezzato da un singolo strato di cellule assorbenti, la cui
membrana, rivolta verso il lume, presenta delle sottili estroflessioni
citoplasmatiche a dito di guanto. Questi minuscoli rilievi, visibili soltanto al
microscopio elettronico, sono chiamati microvilli e nel loro insieme costituiscono
l'orletto a spazzola.
La differenza tra queste due grandi categorie di malattie è che nella celiachia si
conosce la causa dell'alterata risposta anticorpale (cioè il glutine), nelle malattie
infiammatorie no, e molto probabilmente i fattori scatenanti sono molteplici.
Caratterizzate da :
– infiammazione dell'intestino
– non hanno una causa nota
– decorso cronico recidivanti (che durano tutta la vita con periodi di
recrudescenza e remissione)
– con possibili complicanze locali e sistemiche
COLITE ULCEROSA
CROHN
Fortunatamente non abbiamo un incidenza elevata 10/ 100000 abitanti, con età
di esordio tra 20-30 aa ( con secondo picco tra 60-70aa), ed i fattori di rischio
sono:
– famigliarità ( isolato gene NOD presente solo nel 10% dei casi, comunque
c'è predisposizione genetica)
– ambiente (prevalgono nei paesi sviluppati)
– fumo (per il crohn è un fattore di rischio, nella colite ulcerosa è un fattore
protettivo)
– appendicectomia protettiva per la CU
NB Una volta attivati questi linfociti entrano nei dotti linfatici e vene
mesenteriche arrivando in circolo, e nel frattempo si moltiplicano, disseminando
nei diversi organi, avendo un influenza non trascurabile su di essi: tanto che è
stato fatto uno studio sull'influenza che tale quantità di citochine nei pazienti con
malattie croniche hanno sul rischio di mortalià per malattie cardiovascolari, e si
è riscontrato che i pazienti con malattia autoimmune cronica attiva ha un riscio
più che doppio rispetto alla popolazione generale.
Per questo motivo, oltre che alla sintomatologia della fase acuta propria della
malattia, c'è bisogno di terapie mirate quantomeno per permettere la remissione
della sintomatologi e rispost immunitaria anomala; i criteri per la scelta della
terapia sono:
– severità/attività
– localizzazione/estensione
– presenza di complicanze extraintestinali
– risposta alle terapie precedenti (se un farmaco non è stato efficace non lo
sarà neanche successivamente)
TERAPIA
Per molti anni sono state terapie empiriche, basate per 50 anni sul cortisone e la
sua efficacia in queste malattie ed altri farmaci che poi però portavano comunque
all'intervento chirurgico, e solo agli inizi del 2000 si sono cominciati ad usare
farmaci biologici come la Ciclosporina e l' Infliximab.
Naturalmente oggi la terapia è basata sul grado di severità della malattia, e quindi
nelle fasi iniziali si usano farmaci leggeri ad azione topica, man mano che la
malattia si aggrava si usano farmaci ad azione più sistemica, più efficace ma con
più effetti collateriali.
SALICILATI (5-ASA)
STEROIDI
IMMUNOSOPPRESSORI (AZATIOPIRINA)
Utile nei casi in cui c'è bisogno di cambiare terapia nei sogetti che altrimenti
dovrebbero usare cortisone ad alte dosi per troppo tempo; Sono immuno
soppressori, che hanno meno effetti collaterali di una terapia cortisonica cronica.
Le indicazioni sono che: nel caso di terapia cortisonica almeno 2 volte l'anno, si
deve passare all'immuno soppressore, quello più usato è l''AZATIOPIRINA.
Ha una formula simile alle basi azotate del DNA ed RNA per cui ha un effetto
meccanico sostituendosi alle basi azotate dell'mRNA quando si forma e non
determina la produzione di proteine.
La loro azione è su tutte le cellule ad alto tourn-over e quindi non solo sui linfociti,
per cui non sono specifici; sono farmaci lenti hanno una efficacia di tre mesi
dall'inizio della terapia perchè si deve iniziare con dosi piccole, 2,5mg/kg.
Efficace sul lungo termine, ma deve essere a stretto controllo nei primi tempi del
medico con controllo emocromo a settimana e verificare l'abbassamento dei
linfociti, che deve essere controllato per evitare l'immunosoppressione e linfomi
conseguenti.
FARMACI BIOLOGICI
Altra categoria che si utilizza per evitare di utilizzare cortisoni ad alte dosi; il
primo è L' ANTI-TNFa (anticorpo monoclonale), anticorpo contro la citochina
TNF una citochina interessata nella cascata infiammatoria.
ANTI INTEGRINE
STEFANO GIORDANO