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Una diffusa ed errata convinzione vuole che gli artisti più sono pazzi più sono
geniali. Essa nasce principalmente da un altro sbagliato presupposto, ovvero la
definizione di pazzia: spesso questa non è altro che troppa, esagerata ed estrema
sensibilità. Ovviamente non capita dai cosiddetti “normali”.
Ecco cosa ci dice Alda Merini nella poesia Io sono folle, folle
La poetessa si rivolge al suo amato al quale dichiara il suo amore: l’uomo sa del
suo passato doloroso fatto di delusioni e attraverso le poesie della donna, che ella
reputa giocattoli rotti perché non trasmettono più gioia; metafora, la quale
sottolinea la sua profonda sofferenza dovuta ai suoi disturbi mentali e ai lunghi
periodi trascorsi in un ospedale psichiatrico. Alda nei versi successivi mostra la sua
completa devozione nei confronti di quest’uomo, tanto da arrivare a donare tutto
di sé stessa e a desiderare di diventare un dolce vento di canti d’amore per te,
sperando di trovare la pace e la serenità che tanto desidera. L’autrice ha a
disposizione solo la sua poesia e attraverso ad esso sfoga e concretizza i suoi
pensieri, ciò è dimostrato da diversi versi e da alcune figure retoriche: ad esempio
io sono solo una fanciulla piena di poesia, e la metafora io voglio solo
addormentarmi sulla ripa del cielo stellato e diventare un dolce vento di canti
d'amore per te. La poesia è formata da una sola strofa e da versi liberi, i quali
mettono ancora più in risalto l’epoca moderna e caratterizzata dalla privazione di
regole metriche in cui essa è stata scritta.
Parafrasi
Piena di sogni
E di delusioni
E disperdermi in un vento