Sei sulla pagina 1di 5

SEMIOTICA

PAROLE ANALISI  FUSTO – PESTARE - TESO


Che cos’è la comunicazione:
- In prima approssimazione la comunicazione presume qualcosa che significhi
già (significare viene prima di comunicare)
- Comunicare vuol dire servirsi di qualcosa (che di per sé già significa)

Mezzi comunicativi
- Immagini: foto, dipinti, film, segnali stradali, logotipi (logo);
- Parole: libri, giornali, riviste, insegne, slogan
- Oggetti: sigarette, vesstiti, manichini, statue
- Eventi: spettacoli teatrali,
Mezzi e linguaggi
- Alcuni dei mezzi sono organizzati come veri e propri linguaggi, con regole
grammativali, combinazione e di uso, più o meno precise (parole, ma anche
immagini o eventi)
Limiti del modello
1. È lineare e unidirezionale
2. E meccanico: si applica bene alla “comunicazione” tra computer, ma non a
quella umana o animale
3. È eccessivamente astratta
a. Non rende conto dei ruoli cognitivi di emittente e destinatario
b. Non considera la dipendenza del contenuto del messaggio del contesto e
delle circostanze di emissione
4. Considera il codice come semplice associazione di elementi
5. Non ammette la possibilità di mentire

La significazione è:
- Il senso con cui si presentano le cose alla nostra percezione
- Rinvio, intenzionale o meno, da un segno a un significato
o Obiezione: diciamo normalmente che anche i segni naturali “vogliono
dire” qualcosa; I sensi “ingannano” (non hanno una volontà)
o Risposta: è un effetto di antropomorfizzazione del mondo,
rappresentato come emittente
- La comunicazione dipende dalla significazione e consente, in sintesi, nella sua
manipolazione finalizzata.
[Test: 2.2 Funzioni linguistice]
21-02.-22
Crisi dei modelli classici 2/2
- Il significato non è più una lista di componenti
Il modello semiantico alternativo:
- Riconosce una gerarchia di tratti, alcuni dei quali sono più centrali di altri
- Ammette che l’appartenenza a una categoria non si asinonimo di
rappresentatività
- Si accetta il fatto che i confini tra le categorie non sono più netti.
- Rimane l’idea che si possa descrivere partendo da caratteristiche diverse, il
significato
Tra le componenti semantiche di una unità di contenuto da descrivere: tutti i termini
associati a quel significato in una delle relazioni semantiche viste prima:
- Di tipo gerarchico: cane  ANIMALE, MAMMIFERO;
- Di inclusione: cane  QUADRUPEDE; automobile  RUOTE, MOTORE,
CARBURANTE;
- Di opposizione: scapolo  MASCHIO DI ADULTO NON-SPOSATO
- Di ambiguità più o meno netta o sfumata: cognato  FRATELLO DEL CONIUGE
o MARITO DELLA SORELLA
L’estrazione delle componenti semantiche consiste nell’elencazione di proprietà di
vario genere. Tra queste possiamo distinguere:
- Una componente tassica (classificatoria), che individua i semi distintivi e
differenziali negli iperonimi (A) o nei sinonimi (aggettivi)
- Una componente configurativa, che scompone l’oggetto significativo in parti,
individuando così nei meronimi della parola altri semi (B);
- Una funzionale, che ne specifica l’eventuale funzione rispetto a un agente o a
uno scopo (C).
Classificazione dei nomi
WordNet, dizionario che individua 25 gerarchie di nomi (domini lessicali nominali),
etichettati da un nome generale sovraordinato rispetto ad altri synsets.
11 classi individuate
Classe 1: fenomeno naturale, processo;
Classe 2: atto, azione, attività;
Classe 3: evento, avvenimento (natura produce degli effetti)
Classe 4: gruppo, collezione (gregge, mandria, comunità)
Classe 5: luogo, posizione
Classe 6: proprietà, possesso
Classe 7: forma, figura
Classe 8: stato, situazione, condizione
Classe 9: entità… distinta in due categorie: organismo (animale, piante ecc.) e
oggetto concreto ( oggetti artificiali, sostanze ecc.)
Classe 10: astrazione… che include: attribito, proprietà… che include: quaantità,
qualità, relazione, tempo
Classe 11: aspetto psicologico… che include conoscenza, condizione, sapere,
sentimento, emozione, CONTINUA

Sempre il progetto WordNet ha proposto una classificazione dei verbi di stato e 14


tipi distinti di verbi, come per i nomi, anche in questo la tipologia proposta può
essere utile nell’analisi dei verbi per risalire ai rispettivi campi semantici generali e
alla loro sottoarticolazioni.

1. I verbi di stato: hanno come componente essere + una componente


attribuitiva, lessicalizzazione da un aggettivo. Es. differire (=essere diverso),
corrispondere (= essere diverso), sedere (= essere seduto)
2. Verbi di cambiamento: si oppongono ai verbi di stato: possono essere
scomposti in diventare, seguito da un aggettivo di stato (nel caso dei verbi
transitivi) oppure fare/rendere, cui si aggiunge un qualificativo.
3. Verbi di comunicazione (o di significazione): come i verbi di comunicazione
verbale e non-verbale; la classe include i verbi che indicano atti linguistici (su
cui torneremo)
4. Verbi di competizione: la classe co
5. Verbi di consumo: comprendono i verbi di ingestione, di uso, sfruttamento,
condivisione e così via; molti possono essere sintatticamente intransitivi, o se
usati in senos transitivo prendono come oggetto un nome linguisticamente
affine: es. bere o mangiare.
6. Verbi di contatto: classe molto ampia, comprende verbi come {allacciare,
7. verbi di conoscenza: denotano varie classi di azioni o stati congiuntivi, come
ragionare, giudicare, imparare, memorizzare, comprendere.
8. Verbi di creazione: indicano diverse modalità di creazione (inventare,
concepire, ecc.); creare in senso artistico include verbi come incidere, minare,
stampare, ecc; creare da materiale grezzo ha come tropponimi tessere, cucire,
cucinare, ecc.
9. Verbi di movimento
10. Verbi di emozione: si suddividono in due classi: quelli in cui il soggetto è chi
prova l’emozione e il cui oggetto è la fonte della stessa (temere, adorare,
amare, disprezzare), e quelli in cui il soggetto è la fonte dell’emozione
11.Verbi di interazione sociale: articolati secondo le diverse aree della vita
sociale: diritto, politica, economia, istruzione, ecc.
12.Verbi di tempo (meteorologico):
DA COMPLETARE PERCHE’ PORCAMADONNA
Si possono tralasciare tutti i sensi LETTERARI (l.e), OBSOLETI e REGIONALI

Potrebbero piacerti anche