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MIGUEL DE CERVANTES

Nasce ad Alcalà de Henares nel 1547. Vita caratterizzata da spostamenti continui che avrebbero
dovuto portare una stabilità economica familiare. Viaggia per tutta la Spagna, il Mediterraneo, in
Italia, e ad Algeri. Amore profondo per la città di Napoli.

Viene esiliato in Italia a causa di problemi con la giustizia (aveva ferito a duello una personalità
importante). Si arruola nella santa lega contro i turchi nel grado di archibugiere. Durante una
battaglia perde la mano sinistra, Ma questa ferita fu motivo di orgoglio per tutta la vita.

L'Italia in particolar modo Napoli è la terra più amata dal poeta per la sua accoglienza e per la
civiltà raffinata e affascinante. Costretto a tornare in Spagna, ma durante il viaggio viene catturato
da corsari barbareschi, rimarrà prigioniero per cinque anni ad Algeri. Tornato finalmente in patria
trova tutte le porte chiuse, grande frustrazione x Cervantes che si trova in una situazione familiare
devastante.

Si dedica alla scrittura col suo 1° romanzo -> LA GALATEA: romanzo pastorale perché era in
voga, rispondeva ai gusti del pubblico.Poi si dedica al teatro senza grande successo e molte
opere andarono perdute e non furono mai rappresentate

Si sposa ma questo matrimonio durò solo tre anni, ebbe una figlia, Isabel, ma abbandonò la sua
casa e riprese il viaggio per la Spagna (x quasi 15 anni). Svolge la professione di esattore e lascia
la scrittura per molti anni; vuole partire x il Nuovo Mondo ma non ci riesce (ennesima delusione).

Finisce in carcere per ben due volte, sempre accusato ingiustamente.

Verso il 1603 iniziò la stesura del DON QUIJOTE, conclusa nel 1604 e stampata nel 1605.
Grandissimo successo perché il pubblico si ritroverà nel protagonista, ma anche per la
componente umoristica.

Verso i 57 anni inizia ad ammalarsi per questo decide di stabilizzare la sua vita, non viaggia più e
si dedica alla scrittura a Madrid. Entra nella congregazione degli Schiavi del Santissimo
Sacramento (come Lope de Vega), ente religioso che funzionava anche come cenacolo letterario.

Nel 1614 esce un'edizione contraffatta del Quijote, Cervantes risponde con una seconda parte
(1615), integrando e smentendo le vicende e i personaggi dell'edizione contraffatta. Muore nel
1616.

ROMANZO PASTORALE DEL ‘500


Garcilaso e Boscan sono i poeti che dall'esperienza classica e italiana riprendono e diffondono il
tema pastorale nella realtà spagnola. Il momento più creativo e felice di questo genere si deve
anche a Montemayor.

Il romanzo pastorale specialmente nel ‘500 si impone come genere di consumo, rispondeva al
gusto e alle aspettative del pubblico. La relazione fra letteratura e società è strettamente
collegata: quando il testo si offre come prodotto di consumo avviene una perdita di valore
artistico e storico. Quando invece propone innovazioni contribuisce allo sviluppo del genere.

Cervantes scrive La Galatea attingendo ai moduli pastorali spagnoli, apportando anche modifiche
significative.

LA GALATEA: chiave con cui Cervantes accede al mondo letterario, fluttua tra idealismo e
realismo. I protagonisti sono due pastori, Elicio ed Erastro, innamorati entrambi di Galatea, che
sarà promessa ad un altro.

L'intera opera è caratterizzata da un'atmosfera di sospensione, La narrazione è sempre sospesa


perché vengono inseriti nell'interno altre vicende. Dunque la storia primaria si rivela come
contenitore e l'attenzione che la regge è tutta nell'attesa di uno scioglimento che non accadrà,
infatti il romanzo rimane interrotto con la promessa di Cervantes di scrivere un seguito.

I personaggi svolgono le mansioni e si comportano come i pastori ideali che vivono nell’Arcadia:
lavorano cantano delle pene e delle gioie dell'amore e della vita, aiutano gli altri.

La vicenda principale è interrotta da due episodi in particolare: un omicidio e la storia dei fratelli
gemelli. Entrambi questi episodi presentano un intreccio complicato.

I temi presenti sono: l'amicizia che vince l'amore; la ricchezza che vince sull'amore; la civetteria e
l'incapacità di amare.

Nell'ultimo libro i protagonisti si trovano nel mezzo di un funerale e sono così portati a compiere
pensieri profondi. Il funerale copre la durata temporale di un’astratta giornota delimitata dall'alba
ed dal tramonto.

La Galatea rappresenta un tentativo fallito di ricreare una realtà integrale dove vita e letteratura
possano unirsi, tentativo che sarà raggiunto nel Quijote. Nella Galatea, Cervantes rifiuta gli schemi
fissi, per dare spazio alla sua creatività. In particolar modo è ricorrente la storia dei due amici.

Finale aperto, possibile continuo mai scritto.

EL INGENIOSO HIDALGO DON QUIJOTE DE LA MANCHA (vedi appunti)


Per i lettori del ‘600 appare come un romanzo indirizzato esclusivamente al divertimento, mentre
la sensibilità odierna ha colto le sue molteplici sfumature, la rappresentazione esilarante della
complementarietà tra vita e letteratura, tra esperienza e utopia - metafore del precario equilibrio
tra saggezza e pazzia -> data anche dal rapporto d’interdipendenza tra Don Quijote e Sancho
Panza. In questo testo la volontà di essere diventa l’essere stesso, in un tessuto strutturale tra
ambiguità e ironia.

ARGOMENTO: Il romanzo si apre con la presentazione di un modesto hidalgo della Mancha


appassionato di libri di cavalleria. Stanco di una realtà piatta decide di darsi all’avventura e alla
gloria, trasformandosi in un cavaliere errante: ALONSO QUIJANO diventa DON QUIJOTE DE LA
MANCHA. La nascita rispetta tutti i rituali: l’autobattesimo, trasformazione dell’aspetto esteriore,
coinvolgimento del suo ronzino (ribattezzato Rocinante) e la scelta di una dama d’amare e servire
(la contadina Aldonza Lorenzo che nell’alchimia cavalleresca diventa Dulcinea del Toboso).

La metamorfosi è un tema molto ricorrente nel barocco.

Struttura composta da finzioni costanti: presa di coscienza -> follia -> partenza autodeterminata -
> avventure -> ritorno forzato. Solo nel momento della morte, quando Don Quijote è stanco e
umiliato e vinto, il narratore spezza questa concatenazione e lo lascia andare. Torna in lui in quel
momento (torna Alonso Quijano).

Il romanzo si sviluppa intorno a 3 viaggi che intraprende Don Quijote:

1°: lo compie da solo, lanciandosi nell’avventura con lo scopo di farsi ordinare cavaliere. Giunge
davanti a una locanda che lui vede come un castello e ad un oste che ne diventa il signore. Dopo
l’iniziale momento di esitazione, il locandiere asseconda la sua pazzia e lo fa ordinare cavaliere.

Le persone che gli stanno intorno cominciano ad assecondarlo diventando anche loro
partecipanti ad un mondo di fantasia, impediti nell’imporre la realtà - come quando la governante
e la nipote, preoccupate per lui, decidono di far sparire i suoi libri di cavalleria e giustificano
questa sparizione dicendogli che è stata opera di un “mago malvagio”.

2°: parte con il suo scudiero Sancho Panza, un contadino che ha convinto all’avventura con la
promessa di tesori e glorie. Si scontra con mulini scambiati x giganti, ingaggia battaglia con un
gregge che gli sembra un esercito e infine si ritira in penitenza x onore emulando la pazzia di
Orlando e manda Sancho a portare un messaggio a Dulcinea. Ma lui x dissuaderlo convincerà una
donna a fingersi principessa in pericolo e Don Quijote perderà interesse x tutte le tensioni che lo
affannavano. La prima parte si conclude con il discorso di Don Quijote alle armi e alle lettere e la
sua neutralizzazione tramite un incantesimo x riportarlo in paese.

La seconda parte (scritta dopo) inizia con un nuovo viaggio dei due protagonisti.

3°: apprendono da Sanson Carrasco che è stato pubblicato un libro dove si raccontano le loro
avventure. Molteplici eventi si susseguono: dall’incontro con una contadina rozza che Sancho
vuole far credere a Don Quijote che sia Dulcinea (per fargli pensare che sia stata vittima di un
incantesimo), allo scontro con il Cavaliere degli Specchi (che in realtà era Sanson che voleva
riportarlo a casa). In seguito giungono ad una villa i cui proprietari, un duca e una duchessa,
hanno letto le loro avventure e si burlano di loro - a Sancho, che non sa cosa sia un’isola, affidano
il governo di una insula, ma anche se era stato sempre il suo sogno si rende conto che il potere
non gl’interessa e torna da Don Quijote e alla vita avventurosa con lui.

Invece di andare a Saragozza (come racconta il libro su di loro) vanno a Barcellona e su una
spiaggia incontrano Sanson Carrasco (che non ha mai perso la speranza di far rinsavire Don
Quijote) travestito da Cavaliere della Bianca Luna che lo sfida: se Don Quijote perde dovrà tornare
al paese natio e rimanerci un anno. Carrasco vince e Don Quijote rientrato a casa si ammala,
torna Alonso Quijano e muore.

La PARODIA caratterizza tutto il romanzo: schemi ricorrenti della Commedia dell’Arte e il riflesso
deformato dei comportamenti archetipici del cavaliere formano un’unione/collisione.

Don Quijote si rivoluziona ostinatamente: caparbietà tipica del bambino. E’ coraggioso e affronta
tutti gli ostacoli con un eroismo che un mondo senza valori capovolge e traduce in follia -> l’esito
rovinoso delle imprese e i fatti inspiegabili sono assunti dal protagonista con l’espediente
dell’incantesimo.

La metamorfosi della realtà innescata da Don Quijote finirà x sottoporre ad essa tutti gli altri
personaggi, che diventano a volte gli stessi fautori di una realtà fantastica.

Per esempio SANSON CARRASCO adotta x 2 volte (Cavaliere degli Specchi e della Bianca Luna)
volontariamente una maschera funzionale al rinascimento di Don Quijote -> l’appassionato lettore
di romanzi cavallereschi sarà vinto da colui che ben li conosce e se ne serve x incastrare l’eroe x
guarirlo. Sanson entra nella letteratura ma anche nella follia stessa.

Il Quijote è una satira contro i libri di cavalleria?

Nel prologo, l’alter ego dell’autore sotto le vesti di un amico, consiglia lo scrittore sulle modalità di
scrittura del proemio e per 3 volte dichiara che lo scopo principale è SCREDITARE I LIBRI DI
CAVALLERIA -> l’insistenza nel ripeterlo però può indicare il suo contrario. L’autore critica il
consumo smodato di queste letture e la scarsa qualità adottando uno stile contorto, ma allo
stesso tempo la sua opera rappresenta un elogio ai nobili ideali della cavalleria frantumati da una
realtà gretta -> il romanzo quindi demolisce un modello letterario ed esalta un modello storico.

Satira racchiusa nella follia dell’eroe, fautrice dei miraggi contro i quali si scaglia senza senno né
gloria. Il fraintendimento di Don Quijote è credere che gli eroi letterari siano come quelli storici ->
satira dei libri cavallereschi, non della cavalleria.

Nel Quijote troviamo un artificio complicato: testo presentato come un manoscritto ritrovato in cui
un antico cronista aveva fissato le avventure dell’eroe -> figura del narratore triplicata.

La divisione in capitoli di solito brevi e l’organizzazione in serie progressive (tipica dei libri di
cavalleria) posizionano il libro tra quelli da lettura orale (pubblica) più che da lettura silenziosa
(individuale).

STRUTTURA
E’ stato definito come il superamento dei generi letterari tradizionali e anche come un romanzo
che allo stesso tempo disquisisce sulla creazione artistica e su se stesso.

Struttura “a schidionata”: linea narrativa costituita dalle avventure dei protagonisti, che incontrano
altre storie con cui stabiliscono rapporti d’implicazione o di estraneità.

Nella 2^ parte, con la comparsa del Don Quijote apocrifo, il testo diventa la difesa e l’apologia del
vero Don Quijote. In +, per favorire una prova inconfutabile dell’unica paternità del romanzo,
l’autore cambia la meta del viaggio dei protagonisti.

Con un grande meccanismo intertestuale fa entrare nel proprio romanzo un personaggio del testo
apocrifo, Don Alvaro Tarfe, e gli fa dichiarare davanti al sindaco che Sancho e Quijote sono gli
autentici protagonisti.

TEMI: doppio, follia, viaggio, armi e lettere, libertà, desiderio, utopia.

Dalla pubblicazione ha sempre avuto il favore del pubblico. In Italia prima traduzione nel 1622.
Nessun libro al mondo (eccetto la Bibbia) ha avuto tante edizioni come il Quijote.

NOVELAS EJEMPLARES -> 12, pubblicate nel 1613.

Esemplari perché: l’intento non è scrivere secondo l’impronta medievale degli “exempla”, ma
piuttosto di offrire degli anti modelli al lettore, cosicché possa evitarli. I modelli sono quelli della
novella sentimentale bizantina, picaresca e pastorale, ma Cervantes ne modifica profondamente i
sistemi e offre un testo che va oltre le coordinate di riferimento.

Gli schemi crollano: finzione e realtà si fondono in nuove regole, la sperimentazione è affiancata
dalla convinzione che i racconti devono distrarre piacevolmente, con moderazione e onestà.

L’autore chiarisce il concetto di “esemplarità” nel prologo e specifica i suoi intenti: le novelle erano
molto innovative x la capacità di divertire e insegnare lezioni di vita allo stesso tempo.

Affresco letterario e sociale: pittura d’intricate storie d’amore e testimonianze intessute su uno
schema sociale nell’Impero Asburgico in decadenza, fornendo un linguaggio adeguato a ogni
argomento.

Intrecci di eventi narrati con effetti a sorpresa. x es: amori non corrisposti poi ricambiati, conflitti di
religioni, amori spirituali, pazzia che rende liberi, critiche della doppiezza degli umani e della loro
crudeltà.

Amore espresso nella sua purezza, nel desiderio, nella gelosia. Messo alla prova, trova il suo
punto di arrivo dopo molto patire. Il sistema delle prove da superare si esplica in viaggi, prigionie,
insidie, inganni, tradimenti ecc…

Personaggi: illustrano la società seicentesca (nobili, picari, magistrati, mercanti, cattolici,


protestanti, emarginati, padroni…).

Il meccanismo di ambiguità si rivela nel cambio di polarità tra maschile e femminile: i personaggi
maschi si femminilizzano attraverso il sentimento amoroso, mentre le donne sono forti, audaci,
non si arrendono agli ostacoli e difendono la loro libertà.

Nell’epilogo: autodescrizione dell’autore.

VIAJE DEL PARNASO: RITRATTO DELL’ANZIANO ARTISTA


Tema allegorico burlesco in terzine, rima incatenata (ABA, BCB, CDC…). 8 capitoli.

Autore protagonista e voce narrante.

Racconta le peripezie dell’autore, esortato da Mercurio a compiere una spedizione nel Parnaso x
aiutare Apollo contro gli autori dozzinali che proliferavano in Spagna. L’autore lo aiuta a scegliere i
poeti + validi da condurre al Sacro Monte, in difesa del lume della poesia.

Viaggio: su una nave costruita di metri poetici (sonetti, terzine, stanze..) x raggiungere le singole
città abitate dai prescelti. Arrivati al Parnaso dopo molti incidenti i poeti validi sono onorati da
Apollo.

C’è una battaglia vinta dal nobile squadrone dei poeti e l’autore cade tra le braccia di Morfeo in un
sonno profondo, si sveglia a Napoli dove ricorda la sua giovinezza. Poi Francia, poi Madrid senza
capire come.

“Adjunta al Parnaso”: composiz in prosa che completa l’opera. Cervantes descrive l’incontro con
un suo ammiratore, il poeta Pancracio de Roncesvalles, che gli porta una lettera di Apollo con
delle regole x la salvaguardia della poesia spagnola.

Il Viaje è una parodia del mondo mitologico rinascimentale, ma è anche un progetto che grazie ai
riferimenti autobiografici può essere definito il testamento poetico di Cervantes.

Lo scrittore è spinto a scrivere dalla malinconia per la sua vita che volge al termine, e irritato per
come la vita l'ha trattato, disegna un giudizio per la sua scrittura e la sua personalità creativa.
Sceglie il genere grottesco-satirico E quindi rifiuta ogni pretesa didattica sostenendo, grazie al
tono burlesco, un messaggio dissacrante del codice letterario che promuove la scrittura.

La struttura del discorso in prima persona Mette in rilievo il carattere autopropositivo del discorso.
Numerose le anafore di “yo” che formalizzano l'espressione della coscienza personale. In molti
punti inserisci dichiarazioni personali intense che interrompono il tono satirico.

Quindi, il Viaje permette all’autore di rappresentare:

- il disegno della sua traiettoria vitale e artistica senza dover far ricorso allo statuto
memorialistico;

- il viaggio in cui si è allontanato volontariamente da Madrid all'inizio e il ritorno in quell'inferno


del presente (anche il paradiso perduto di Napoli);

- i poeti più lodati e il panorama letterario dell'epoca presentati da Mercurio il suo elenco
(espediente per sottrarsi ad ogni responsabilità sulle segnalazioni fatte).

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