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Laboratorio di disegno
PROF. MANUELA PISCITELLI
PROIEZIONI ORTOGONALI - PROSPETTO
PROSPETTO POSTERIORE
PROSPETTO LATERALE
SINISTRO
PROSPETTO LATERALE
DESTRO
PROSPETTO PRINCIPALE
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PROIEZIONI ORTOGONALI - PROSPETTO
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PROSPETTO PRINCIPALE PROSPETTO LATERALE
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Rappresentare i quattro prospetti di Casa de Blas, a partire dalla
pianta e considerando che:
- l’altezza del piano inferiore è 2,80 metri
- il solaio ha uno spessore di 30 cm.
- L’altezza del piano superiore è 2,20 m.
- La copertura del piano superiore ha uno spessore di 20 cm.
- Le porte hanno un’altezza di 2,20 m.
- Le finestre sono quadrate e allineate superiormente con la porta
- Il terreno è in pendenza, come si può notare dalle fotografie
PROIEZIONI ORTOGONALI
UNI 3971
“sezione è la rappresentazione, secondo il metodo delle
proiezioni ortogonali, di una delle due parti in cui viene
diviso l’oggetto da un taglio ideale eseguito secondo uno o
più piani o altre superfici”
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Sezionare un solido significa tagliarlo secondo una superficie ideale in modo da
mostrare il volume interno del solido stesso.
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PROIEZIONI ORTOGONALI
SEZIONE LONGITUDINALE
PROSPETTO PRINCIPALE
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PROIEZIONI ORTOGONALI
SEZIONE TRASVERSALE
PROSPETTO LATERALE
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Norma ISO 128-40
Traccia del piano di sezione: linea che indica la posizione del piano o dei piani di
sezione
La traccia dei piani di sezione deve essere rappresentata con linea mista fine
ingrossata alle estremità, con due frecce agli estremi indicanti il verso di
proiezione.
Ciascuna freccia deve (tranne casi particolari) essere contrassegnata da una
stessa lettera maiuscola.
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PROIEZIONI ORTOGONALI
A A
B
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PROIEZIONI ORTOGONALI
A A
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PROIEZIONI ORTOGONALI
A A
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PROIEZIONI ORTOGONALI
A A
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PROIEZIONI ORTOGONALI
A A
B
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PROIEZIONI ORTOGONALI
SEZIONE A-A
B SEZIONE B-B
A A
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Renzo Piano, progetto per la nuova sede della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, a Parigi, sezione
longitudinale.
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Zaha Hadid, Capital Hill, residenza per Vladislav Doronin, Barvikha (Mosca).
Sezione longitudinale
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Zaha Hadid, Capital Hill, residenza per Vladislav Doronin, Barvikha (Mosca).
Sezione trasversale.
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I COLLEGAMENTI VERTICALI
II P.
I P.
II P.
I P.
P.T.
P.T.
Le qualità possono essere riferite alla forma, alle dimensioni, ai colori, alla
struttura, alle sensazioni che si provano fruendoli, alla loro storia, alle
attività che con essi o in essi si possono svolgere. Qualunque rilievo, pertanto,
sarà caratterizzato dalla scelta e quindi dall’esclusione di molti aspetti, elementi,
funzioni.
Laboratorio di Disegno
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RILEVARE UN OGGETTO
Laboratorio di Disegno
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RILEVARE UN OGGETTO
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RILIEVO
• Studio e documentazione
• Conservazione e restauro
• Ristrutturazione
• Riorganizzazione degli spazi interni
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Le unità di misura da utilizzare nella quotatura sono:
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Le linee di misura hanno lo scopo di individuare una dimensione dell’oggetto, limitata
dalle linee di riferimento, definita dal valore numerico della quota.
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Le linee di misura debbono essere parallele alla direzione secondo cui si effettua la
misura ma non devono coincidere né con assi, né con linee di contorno e di riferimento;
inoltre devono riferirsi esclusivamente a dimensioni che risultano parallele al piano di
proiezione e quindi non relative a dimensioni di parti viste di scorcio.
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Vari tipi di frecce terminali:
i due tratti della freccia possono formare un angolo compreso tra 15° e 90°.
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In alternativa alle frecce è possibile adoperare:
• tratti obliqui, inclinati di 45° rispetto alla linea di misura;
• punto, quando non vi è spazio sufficiente per frecce terminali;
• circonferenza, con diametro di circa 3 mm, quando l'estremità è origine di un sistema
di riferimento.
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Le linee di misura devono essere poste
esternamente al disegno e, per quanto
possibile, non attraversare zone
sezionate né intersecarsi tra di loro
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Convenzioni particolari di quotatura per:
angoli,
archi,
corde
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Diametri: la quotatura di diametri di circonferenze rappresentate in pianta può
essere effettuata in uno dei due modi di figura
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Raggi: le quote di raggi sono precedute dal simbolo R; nel caso di raggi di raccordo non
viene indicato il centro dell’arco
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Sono possibili i seguenti sistemi di quotatura:
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Sono possibili i seguenti sistemi di quotatura:
– quotatura in parallelo: si usa quando più quote aventi uguale direzione hanno un’unica
origine di riferimento; con questo sistema si evita di sommare gli scostamenti delle
diverse quote, rimanendo la possibilità di stabilire tolleranze indipendenti
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Sono possibili i seguenti sistemi di quotatura:
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SCALE DI RAPPRESENTAZIONE
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Quando il progetto è composto da molti elaborati bisogna organizzarli per
facilitare la lettura.
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Sistemi di designazione indicati dalla norma UNI ISO 4157 per indicare fabbricati
singoli.
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Sistemi di designazione indicati dalla norma UNI ISO 4157 per indicare il piano.
Ogni piano viene numerato dal basso verso l’alto.
L’indicazione del livello si riferisce alla parte superiore del solaio portante.
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Preparare un elaborato grafico vuole dire mettere in combinazione una serie di
fattori:
• La scelta dell’impaginazione
• La selezione delle viste
• La preparazione del cartiglio
• L’inserimento di testi e simboli
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La norma UNI ISO 3098-0: Documentazione tecnica di prodotto. Scrittura dà
indicazioni sui requisiti delle scritte che corredano i disegni tecnici e il loro
proporzionamento.
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La norma UNI ISO 3098-0: Documentazione tecnica di prodotto. Scrittura dà
indicazioni sui requisiti delle scritte che corredano i disegni tecnici e il loro
proporzionamento.
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Formati unificati dei fogli da
disegno e loro rapporti
dimensionali.
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La norma UNI 938 indica i procedimenti di piegatura dei fogli. A piegatura
ultimata, tutti i fogli devono avere formato A4 e presentare il riquadro delle
iscrizioni ben visibile nella parte inferiore del frontespizio.
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Per il disegno della sezione valgono le stesse norme grafiche indicate per la
pianta: linee continue di spessore grosso per elementi sezionati e spessore fine
per elementi in vista. Campiture o riempimento pieno come per le piante (in
coerenza con la scelta rappresentativa per la pianta).
Il piano o i piani scelti devono generare una sezione facilmente leggibile e che non
generi equivoci.
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Nelle sezioni è importante disegnare
l’attacco al suolo e la linea di terra che
va interrotta con un segno tratto-punto.
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Le sezioni devono mostrare gli aspetti più significativi dell’edificio:
- se sono presenti elementi di collegamento verticale il piano di sezione deve
attraversarli, possibilmente disponendosi nel senso longitudinale delle rampe,
in modo da mostrare la forma dei gradini;
- stessa cosa per cortili, cavedi, etc.;
- i muri vanno preferibilmente sezionati in corrispondenza di porte e/o finestre
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SI NO
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1:50 1: 100
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Le norme grafiche variano in relazione alla scala di rappresentazione, come la simbologia, che
diventa sempre più astratta passando dalle medie scale alle più piccole.
Pianta 1:100
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Pianta 1:50
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SCALE DI RAPPRESENTAZIONE
Pianta 1:20
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Nella pianta in scala 1:50 la finestra deve riportare l’indicazione dell’infisso che fornisce anche
informazioni sul numero di ante.
La porta va disegnata con uno spessore e l’indicazione del telaio a muro
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Le piante dell’edificio possono contenere diverse informazioni, oltre a quelle di forma e
distribuzione degli ambienti.
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L’esecuzione della pianta arredata ha lo scopo di verificare il corretto dimensionamento degli
ambienti, riportando una possibile distribuzione degli elementi di arredo
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CONVENZIONI
GRAFICHE E
SIMBOLOGIE
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L’esecuzione della pianta arredata ha lo scopo di verificare il corretto dimensionamento degli
ambienti, riportando una possibile distribuzione degli elementi di arredo
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L’esecuzione della pianta arredata ha lo scopo di verificare il corretto dimensionamento degli
ambienti, riportando una possibile distribuzione degli elementi di arredo
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CONVENZIONI
GRAFICHE E
SIMBOLOGIE
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CONVENZIONI
GRAFICHE E
SIMBOLOGIE
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CONVENZION
I GRAFICHE E
SIMBOLOGIE
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IL PROGETTO
PROGETTO DI MASSIMA
PROGETTO ESECUTIVO
Piante, prospetti, sezioni quotate e tematizzate, che definiscono l’opera fin nei dettagli
e sono destinati al cantiere.
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La normativa italiana in materia di lavori pubblici DPR 554/99 distingue tre fasi della
progettazione:
Il progetto preliminare
Il progetto definitivo
Il progetto esecutivo
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IL PROGETTO PRELIMINARE
Si compone di:
• Relazione illustrativa
• Relazione tecnica
• Studio di prefattibilità ambientale
• Indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari
• Planimetria generale
• Calcolo sommario della spesa
• Piante, sezioni e prospetti
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IL PROGETTO DEFINITIVO
Il progetto definitivo «contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio della
concessione edilizia, dell’accertamento di conformità urbanistica o di altro atto
equivalente». È redatto sulla base delle indicazioni contenute nel progetto
preliminare, e delinea gli aspetti fondamentali del progetto esecutivo.
Si compone di:
• Relazione descrittiva
• Relazione geologica, geotecnica, idrologica, idraulica e sismica
• Relazioni tecniche specialistiche
• Rilievi planoaltimetrici e studio di inserimento urbanistico
• Elaborati grafici in pianta, prospetto, sezione
• Studio di impatto ambientale o di fattibilità ambientale
• Calcoli preliminari di strutture e impianti
• Piano particellare esproprio
• Computo metrico estimativo
• Quadro economico
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IL PROGETTO DEFINITIVO
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IL PROGETTO ESECUTIVO
Il progetto esecutivo deve prevedere tutti gli elementi atti a rendere costruibili gli
interventi previsti nelle precedenti fasi della progettazione, definendone le modalità
costruttive. È redatto sulla base delle direttive fornite dal progetto definitivo.
Si compone di:
• Relazione generale
• Elaborati grafici, compresi quelli relativi alle strutture e agli impianti
• Piani di manutenzione dell’opera
• Piano di sicurezza e coordinamento
• Computo metrico estimativo
• Cronoprogramma dei lavori
• Elenco dei prezzi unitari
• Schema di contratto e capitolato speciale di appalto
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IL PROGETTO DEFINITIVO
Gli elaborati esecutivi si differenziano dagli altri progetti per la loro definizione e di
conseguenza la scala grafica in cui sono redatti, che deve essere almeno doppia
rispetto al progetto definitivo e va da 1:50 al vero.
• Sviluppare nelle scale prescritte tutti gli elaborati grafici del progetto definitivo
• Consentire l’esecuzione di tutte le opere
• Contenere tutti i particolari costruttivi
• Illustrare le modalità esecutive di dettaglio
• Descrivere tutte le lavorazioni necessarie
• Definire le caratteristiche dimensionali, prestazionali e di assemblaggio dei
componenti prefabbricati
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IL PROGETTO ESECUTIVO
Non si evidenziano più i caratteri compositivi dell’edificio, ma solo i dati utili per la
corretta realizzazione.
ESECUTIVI ARCHITETTONICI
ESECUTIVI STRUTTURALI
ESECUTIVI TEMATICI
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IL PROGETTO ESECUTIVO
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IL PROGETTO ESECUTIVO
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IL PROGETTO ESECUTIVO
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IL PROGETTO ESECUTIVO
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IL PROGETTO ESECUTIVO
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Laboratorio di Disegno e Rilievo dell’Architettura
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I COLLEGAMENTI VERTICALI
4. il parapetto ( o ringhiera o
balaustra) chiude la scala verso
l'eventuale parte libera.
5. la freccia di direzione, tracciata in genere sulla mezzeria della scala in piano, e che indica
sempre il senso di salita della scala;
6. la numerazione dei gradini, ove utilizzata, è sempre a salire, dalla quota più bassa alla più
alta;
7. la gabbia o pozzo della scala, che è lo spazio vuoto nel quale è collocata la scala;
8. l'anima o tromba della scala, che è l'eventuale spazio vuoto tra le rampe della scala.
Tipologie di scale:
Tipologie di scale:
Allo scopo di rendere confortevole l'approccio ad una scala, il rapporto alzata/pedata deve
essere corretto.
A tutt'oggi la formula più comunemente usata, recepita anche dalla scarna legislazione
italiana, è la formula dell'architetto François Blondel, che risale all'anno 1675, ovvero:
2a + p = 62÷64 cm.
Applicando questa formula a quella che è generalmente considerata l'inclinazione ideale per
una scala domestica, otteniamo il seguente risultato:
cioè un'alzata di 17 cm. ed una pedata di 29 cm. ci forniscono una rampa inclinata esattamente
di 30°.
La prima cosa da stabilire è il numero delle alzate necessarie a superare il dislivello; tale
numero deve naturalmente essere intero
Nelle scale diritte è uso comune considerare come ultima pedata il pavimento di sbarco,
utilizzando lo spessore del solaio come ultima alzata: pertanto ad esempio a 15 alzate
corrispondono 14 pedate.
Moltiplicando il numero delle pedate da costruire per la profondità stabilita della pedata,
otteniamo la lunghezza totale della rampa da costruire.
La scala potrà non essere a rampa unica diritta: se lo spazio a disposizione è inferiore, sarà
necessario curvarla.
La larghezza della rampa dipende dal numero di persone che si ipotizza la utilizzeranno
contemporaneamente.
Rappresentazione di
un ascensore tipo in sezione