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Cambiamento in Brasile

Attorno al 1919 nel paese avviene un cambiamento paragonabile a ragtime-jazz: dal tango brasileiro
si arriva alla chorinho, causato dalle influenze di USA, disco e radio.
Figura importante è Pixinguinha(1897-1973), flautista molto precoce e virtuoso, che si afferma
negli anni 20 decretandosi come improvvisatore impavido. In “Samba do Urubu” del 1919 è
accompagnato al banjo da Cavaquinho. Nel '29 incide “Segura Ele”, per flauto e chitarra, esempio
di Chorinho dotato di struttura pluri-tematica simile al ragtime. Negli anni '30 dirige un'orchestra
che mischia modello jazz orchestrale alla musica brasiliana, esempio del '33 è “Luiza No Frevo”.
Del '37 è “Carinhoso”, in cui Pixinguinha accompagna il cantante Orlando Silva, con giro armonico
avente forma A B C D e respiro melodico lunghissimo.

Heitor Villa-Lobos
Heitor è il fautore dell'avvicinamento del mondo accademico alla musica popolare brasiliana. Nato
a Rio nel 1887, la morte prematura del padre lo spinge a frequentare la strada, dove mischiandosi a
suonatori ambulanti sviluppa conoscenza di diversi strumenti, tra i quali violoncello e sax.
Successivamente studia musica, si erudisce, e le tecniche acquisite lo portano in un primo momento
a comporre opere tardo-romantiche, con musica ciclica dai temi ricorrenti. Successivamente
incomincia ad interessarsi alle scuole nazionali e, prefissatosi di divenire compositore nazionale del
Brasile, viaggia in tutto il paese, maturando una visione nitida della musica che vuole comporre: nel
'14 compone “Dancas caracteristicas africanas”, ispirata dalla cultura mista india-negra.
Successivamente si apre ad una visione più internazionale. Nel '22, per la settimana dell'arte
moderna di San Paolo, compone una serie di opere chiamate “Choros”, ispirate alla musica
popolare, serie di brani che vanno per sola chitarra a organico doppio orchestrale con coro e banda.
Choros no.7 assomiglia per costruzione a Rhapsody in Blue, e contiene una melodia degli indios del
rio delle amazzoni già sentita nel no.3, una specie di filo conduttore delle opere. La composizione è
per 7 strumenti.

Son Cubano
Negli anni '20 a Cuba emerge il son cubano, genere proveniente da Santiago de Cuba, diventato poi
famoso in tutto il mondo latino-americano. Fra le orchestre famose si ricorda il “Septeto Machin”
del cantante Antonio Machin, con mescolanza di strumenti a corda, percussioni (maracas e claves) e
tromba. Brano del gruppo è “Sazonado” del 1927, con la tromba che esegue melodia spagnola con
terze parallele e accenti in anticipo.
-Afrocubanismo in musica
Quando il son cubano conquista l'Havana, fiorisce nell'isola la musica classica cubana abbinata al
movimento dell'afrocubanismo, di cui compositori furono Amadeo Roldàn e Alejandro Garcìa
Caturla, il primo violinista mulatto, il secondo compositore bianco, entrambi morti giovani attorno
al 1940. Roldàn compone opere che abbracciano il modello nero, ispirate al son cubano, come in
“Rebambaramba”; la sua musica esprime positività. Al contrario invece Caturla esprime
nell'afrocubanismo la propia sofferenza, con musica dissonante e interesse agli aspetti esoterici; sue
opere sono “Danza del Tambon” del '27 e “Manita en el Suelo”, opera inconclusa prima del suo
omicidio, pensata per coro di sole voci maschili.

Esotismo
L'ultima forma afro-americana diffusasi in Europa è l'Habanera. Con la nascita del Romanticismo
dell'800, si arriva all'incoerente coesistenza di interesse per il volksgeist (ovvero le radici nazionali
di ogni popolo) e per l'universalismo, grazie al quale contributi musicali di ogni parte del mondo
influenzano la musica colta di ogni nazione. L'esotismo dunque conduce ad esempio nell'opera
lirica ad ambientazioni come Egitto (aida di Verdi) o isole dello Sri Lanka (I Pescatori di Perle di
Georges Bizet). In Europa attraverso l'esotismo entra la musica di derivazione nera.
Esempi sono l'italiano Giovanni Rinaldi, autore di pezzi per pianoforte tra i quali “Nenia di una
nefra”, o un habanera in 6\8; il violinista Luigi Arditi concepì una romanza, “Il Bacio” molto
famosa in america; il violinista Ernesto Sivori e Giovanni Bottesini composero a Cuba numerosi
brani non pervenutici.

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