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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

"A. GEMELLI"-ROMA

Scuola Diretta a Fini Speciali per Tecnici Cosmetici


Anno Accademico 1998-99

TESI DI DIPLOMA

ASPETTI DERMATOTOSSICOLOGICI DEI


PRODOTTI PER CAPELLI parte 3

Relatore Correlatore
Prof. P. Amerio Prof. L. Celleno

Candidato
Graziano Oliva
matricola n. 237564
SOMMARIO

INTRODUZIONE ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.

Capitolo 1

DERMATOTOSSICOLOGIA DEL PRODOTTO COSMETICOERRORE. IL SEGNAL

1.1 Sviluppo della produzione di un prodotto cosmetico: ricerca


della sicurezza MostraTesto non
1.2 Sicurezza d'uso dei prodotti per capelli MostraTesto non
1.3 Penetrazione e tossicità del prodotto cosmetico MostraTesto non
1.4 Considerazioni sulla sicurezza d'uso del cosmetico MostraTesto non
1.5 Reazioni avverse ai prodotti cosmetici per capelli MostraTesto non
1.6 Rilevazione degli effetti indesiderati da prodotti cosmetici MostraTesto non

Capitolo 2

IL MERCATO DEI PRODOTTI PER CAPELLI IN ITALIAERRORE. IL SEG

3
Capitolo 3

ELENCO DEI PRINCIPALI PRODOTTI PER CAPELLI E


CUOIO CAPELLUTO ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.

3.1 Shampoo MostraTesto non


3.2 Condizionanti (Balsami) MostraTesto non
3.3 Prodotti Per L'acconciatura (Gommine, Brillantine, Gel,
Lozioni Fissanti, Mousses, Lacche) MostraTesto non
3.4 Prodotti Per La Colorazione MostraTesto non
3.5 Prodotti Per La Decolorazione MostraTesto non
3.6 Prodotti Per La Forma Permanente MostraTesto non
3.7 Lozioni Capillari MostraTesto non

Capitolo 4
PRINCIPI GENERALI DI ASSORBIMENTO PERCUTANEOERRORE. IL SEGN

4.1 Fattori influenzanti l'assorbimento percutaneo MostraTesto non


4.2 Fattori biologici MostraTesto non
4.3 Proprietà chimico-fisiche delle sostanze MostraTesto non
4.4 Condizioni operative MostraTesto non

Capitolo 5

PRODOTTI COSMETICI PER CAPELLI: PROBLEMATICHE


CONNESSE AL LORO USO 7

4
5.1 Shampoo 87
5.2 Condizionatori (balsami) e ristrutturanti per capelli 92
5.3 Spray per capelli 94
5.4 Tonici per capelli 96
5.5 Brillantine e gel 99
5.6 Prodotti per la forma permanente e per la stiratura dei
capelli 101
5.7 Decoloranti 105
5.8 Coloranti per capelli 108
5.9 Tinture permanenti: aspetti tossicologici 116
5.10 Effetti indesiderati dall'uso di cosmetici per capelli nei
parrucchieri 120

CONCLUSIONI 124

BIBLIOGRAFIA 126

5
6
Capitolo 5
I PRODOTTI COSMETICI PER CAPELLI: PROBLEMATICHE
CONNESSE AL LORO USO

In uno dei precedenti capitoli è stato affrontato il

problema della sicurezza d'uso del prodotto

cosmetico e dei possibili effetti collaterali da

esso derivanti, descrivendone le manifestazioni, le

cause ecc..

In questo capitolo analizzeremo quali prodotti

cosmetici destinati ad essere applicati sui capelli

e sul cuoio capelluto sono capaci di indurre le

reazioni avverse precedentemente descritte, in

relazione alle proprie caratteristiche formulative

ed applicative. Al termine del capitolo, a pag. 123,

proponiamo la tabella n. 8, riassuntiva dei

prodotti per capelli e degli effetti collaterali di

interesse dermatotossicologico da essi indotti.

7
5.1 Shampoo

Gli effetti collaterali derivanti dall'uso degli

shampoo sono principalmente connessi alla qualità e

concentrazione dei suoi principi attivi, ossia i

tensioattivi. Queste molecole, responsabili

dell'azione detergente di questa categoria di

prodotti, determinano sulla pelle una serie di

cambiamenti, come la variazione di pH della

superficie epidermica e l'alterazione della funzione

barriera, dovuti all'eccessiva asportazione del film

idrolipidico cutaneo, alla capacità estrattiva dei

tensioattivi nei confronti di componenti della cute

quali lipidi liberi, alla disorganizzazione dei

lipidi intercellulari delle cellule cornee, alla

dissoluzione di composti solubili a basso peso

molecolare aventi azione idrocoordinante

(amminoacidi ecc.)(42,43).

Tali danni si traducono in una aumentata capacità

penetrativa del tensioattivo, che condurrà ad un

danneggiamento delle cellule dell'epidermide vitale

inducendo una reazione irritativa, che sarà maggiore

8
quanto più elevato sarà il cambiamento di pH indotto

dalla sostanza (42).

Il potenziale irritativo dei tensioattivi varia in

funzione della classe di appartenenza e di parametri

chimici come la lunghezza della catena alchilica e

la presenza di gruppi polari.

I meno irritanti risultano essere i tensioattivi non

ionici, mentre quelli dotati di maggior potenziale

irritativo sono gli anionici, peraltro i più

comunemente usati negli shampoos. Tuttavia oggi é

abbastanza rara la possibilità dell'induzione di una

dermatite irritativa da contatto da parte degli

shampoos, in quanto ai tensioattivi più irritanti

vengono addizionati altri più tollerati dalla cute,

come gli anfoteri, e sostanze ad azione

antirritante(44).

I tensioattivi anfoteri e cationici possono essere

responsabili dell'induzione di dermatiti allergiche

da contatto; questi ultimi, ed in particolare i

composti dell'ammonio quaternario, sono riconosciuti

come potenti allergizzanti(32). Si registrano casi

di allergia provocati da shampoos contenenti coco-

9
betaina(33), in grado peraltro di determinare

sensibilizzazione crociata con la

cocamidopropilbetaina, uno dei tensioattivi

maggiormente presenti nelle formulazioni(1). Questa

molecola é stata recentemente inserita dal GIRDCA

(Gruppo Italiano Ricerca Dermatiti da Contatto ed

Ambientali) nell'elenco degli allergeni: il suo

potenziale allergizzante sarebbe dovuto però alla

presenza di impurità (prodotti non reagiti come la

dimetilpropilammina, sodio monocloroacetato ed

altre) oggi eliminate dai produttori(45). Si sono

osservati casi di soggetti testati positivi al

laurileteresolfato di sodio, il tensioattivo più

diffuso nelle formulazioni degli shampoos(33).

La presenza di principi attivi antiforfora,

anticaduta, antigrasso, di origine vegetale e

sintetica caratterizza gli shampoos speciali,

indirizzati al trattamento di anomalie del cuoio

capelluto. Non é raro che essi possono causare

dermatiti da contatto, come l'arnica, il più

frequente allergene derivato dalle piante, o i

piritioni(25).

10
Gli shampoo sono comunemente preservati con

formaldeide, sostanza frequentemente sensibilizzante

ed il cui uso é ristretto ai prodotti da risciacquo.

Oggi si tende ad eliminarla dai prodotti

cosmetici(24), sostituendola con i più sicuri

donatori di formaldeide, ma in passato ha provocato

dermatiti allergiche da contatto.

Uno shampoo può causare altre problematiche di

interesse dermatotossicologico: una formulazione

caratterizzata da un pH tendente ad una elevata

alcalinità ed eccessivamente delipidizzante può

provocare danni allo stelo del capello, modificando

i legami chimici della cheratina e alterandone la

resistenza chimica e meccanica, e può determinare il

cosiddetto "effetto rebound", una seborrea provocata

dall'irritazione indotta dallo shampoo come risposta

della ghiandola sebacea tesa a ripristinare il

mantello lipidico epicutaneo(46). L'aggressività dei

tensioattivi può provocare un'irritazione della

congiuntiva oculare nel caso di un contatto

accidentale, alquanto frequente nell'operazione di

detersione(21).

11
12
5.2 Condizionatori (balsami) e ristrutturanti per capelli

Considerando il ruolo di questa categoria di

prodotti per capelli, ossia di migliorare la

pettinabilità, la lucentezza, il "corpo" dei capelli

(qualità compromesse dai precedenti trattamenti

cosmetici) apportando sostanze filmogene

sostantivanti e abbassandone il pH, potremo dire di

essere di fronte a cosmetici particolarmente

"tranquilli". In effetti i rischi derivanti dall'uso

di questi prodotti sembrano esclusivamente provenire

dall'impiego come agente condizionante di derivati

dell'ammonio quaternario, tensioattivi cationici

conosciuti come allergizzanti. Questi prodotti sono

però destinati ad essere applicati sui capelli e

risciacquati dopo un brevissimo tempo, ed il

contatto con il cuoio capelluto può ritenersi

accidentale e di brevissima durata. In letteratura

si registra l'induzione da parte di una crema per

capelli contenente fenticlor, un principio attivo

antiforfora, di dermatiti da contatto e

fotodermatiti(21), mentre un ristrutturante per

13
capelli ha causato dermatite allergica da contatto

in 16 soggetti, colpendo il cuoio capelluto, collo,

zone retroauricolari, talvolta con caduta temporanea

di capelli; come responsabile di questi effetti

negativi fu individuata una resina sintetica, il

Merquat 100, un polidimetil-diallil ammonio cloruro,

che sostituita in seguito con un polimero

dell'ammonio quaternario polivinilpirrolidone(33).

14
5.3 Spray per capelli

Il meccanismo di erogazione dei flaconi spray

determina una distribuzione del prodotto

principalmente sui capelli, provocando un contatto

con il cuoio capelluto di natura occasionale; sono

quindi estremamente rari gli effetti collaterali

imputabili agli spray per capelli, dovuti in

maggioranza alla sensibilità individuale a resine o

sostanze simili come i polimeri ionici(25); una

resina di aldeide malica contenuta in uno spray ha

infatti causato sia dermatite che fotodermatite(21).

La modalità di erogazione può però facilitare

l'inalazione del prodotto, con conseguenti problemi

all'apparato respiratorio ed alterazioni della

funzionalità polmonare(20): l'etilendiammina e

l'esametilendiammina contenute negli spray hanno

infatti causato la comparsa di sintomi

respiratori(21); si registrano casi di tesaurismosi

polmonare dovuti all'inalazione di polimeri ed

alterazioni del tempo di sanguinamento da inalazione

di antiossidanti come il BHA e BHT(20). Da segnalare

15
inoltre la tossicità, specie a carico del sistema

nervoso, del cloruro di metilene, presente nelle

formulazioni prive di clorofluorocarburi per

compensarne la ridotta solubilità: se erogato in

spazi molto piccoli e per lunghi periodi

(eventualità facilmente verificabile nei saloni di

parrucchieri), potrebbe essere assorbito in elevate

quantità e provocare i danni già noti dall'uso di

questa sostanza nelle miscele per rimuovere le

vernici(30).

Gli spray possono determinare anche alterazioni del

fusto del capello: i polimeri in essi contenuti

possono provocare haircasts, ossia la formazione di

aggregati ovulari simili alle lendini del Pediculus

Humanus Capitis ed ispessimenti della cuticola(23).

16
5.4 Tonici per capelli

La formulazione di questi prodotti può prevedere

l'impiego di una ampia varietà di principi attivi,

atti a risolvere problematiche come la seborrea, la

pitiriasi, ma soprattutto sono indirizzati al

trattamento della caduta dei capelli

Le sostanze presenti nei tonici per capelli,

solubilizzate prevalentemente in veicoli

idroalcolici che, se caratterizzati da elevato

contenuto in alcool, possono causare essiccazione

del cuoio capelluto(25), sono potenzialmente in

grado di indurre dermatite irritativa ed allergica

da contatto, come documentato in letteratura(21,25).

Le dermatiti possono essere causate da un'eccessiva

iperemia indotta dai rubefacenti, o dalla proprietà

sensibilizzante delle sostanze presenti nella

formulazione(25). La manifestazione patologica

potrebbe essere favorita dal tipo di veicolo:

l'evaporazione della porzione alcolica decreta un

aumento della concentrazione locale della sostanza

favorendo l'insorgere della dermatite(20). Inoltre,

17
trattandosi in larga parte di prodotti destinati a

permanere sul cuoio capelluto senza essere

risciacquati, la quota assorbita risulta essere

abbastanza elevata(25). Del resorcinolo é stata

dimostrata la possibilità di essere assorbito dalla

cute in veicolo idroalcolico, ma non ancora una sua

sospetta capacità sensibilizzante(1). L'induzione di

dermatite allergica da contatto da parte della

lanolina e dei suoi derivati é molto scarsa: infatti

casi di sensibilizzazione si sono manifestati in

seguito all'uso di preparati farmaceutici contenenti

lanolina; pertanto solo un individuo già

precedentemente sensibilizzato può correre il

rischio di reagire al contatto con la lanolina

presente nei tonici capillari, rischio tuttavia

estremamente basso(1). L'acido salicilico, impiegato

nei cosmetici come conservante e nei tonici come

esfoliante, é sconsigliato nei trattamenti

prolungati del cuoio capelluto, in quanto viene

assorbito, determinando possibili effetti tossici

anche gravi; per questa ragione é anche vietato nei

prodotti per bambini(31).

18
Rame presente negli estratti vegetali può causare

una colorazione verdastra dei capelli(1), mentre una

pigmentazione del palmo delle mani, delle tempie e

del bordo dei capelli dopo l'impiego di un tonico

capillare é stata attribuita alla fotoattivazione di

fenoli e difenili, in esso presenti, che porta alla

formazione di composti chinonoidi colorati(21).

19
5.5 Brillantine e gel

Le brillantine rappresentano un prodotto ormai in

disuso: la moda impone infatti l'uso di forme

diverse di prodotti per l'acconciatura dei capelli,

come gel mousse, emulsioni siliconiche ecc.

Gli oli minerali usati nella formulazione delle

brillantine sono responsabili di provocare acne

cosmetica, che si manifesta con la formazione di

comedoni soprattutto nei soggetti di colore: sono

state infatti osservate diversità razziali nelle

risposte alle varie sostanze comedogeniche: nei

bianchi insorgono in primo luogo lesioni

infiammatorie, mentre nei neri il primo evento è

rappresentato dalla comparsa di comedoni(20). Altri

componenti delle brillantine come colofonia e

coloranti azoici possono causare dermatite allergica

da contatto(21).

Non si registrano effetti collaterali indotti da

altre forme cosmetiche di prodotti per il finishing,

ad eccezione di una dermatite allergica da contatto

indotta da un gel contenente diazolinidilurea, un

20
preservante appartenente alla categoria dei cessori

di formaldeide(24).

21
5.6 Prodotti per la forma permanente e per la stiratura dei capelli

I liquidi per la forma permanente, nei quali il

principio attivo è un agente riducente, di solito

acido tioglicolico od un suo sale, raramente

provocano sensibilizzazioni; sono tuttavia in grado

di indurre dermatite irritativa da contatto,

presumibilmente a causa della loro azione

cheratolitica. La sua insorgenza può essere favorita

da errori tecnici di esecuzione che possono

prolungare i tempi di contatto del liquido con il

cuoio capelluto. La dermatite si manifesta entro 2

giorni dall'applicazione con sintomi di prurito e

bruciore, con eritema, edema, vescicolazione e

formazione di croste nei casi più gravi, colpendo il

cuoio capelluto in modo irregolare, con alcune zone

più colpite di altre(21). L'induzione della

patologia è favorita dall'elevato pH delle

soluzioni, che può raggiungere valori di 8-10(1).

Per ovviare a questo inconveniente, si sono

commercializzate formulazioni ad un pH leggermente

acido, compreso tra 6,5 e 7, nelle quali è impiegato

22
come agente riducente un estere dell'acido

tioglicolico, il gliceril-tioglicolato; questo

principio attivo è però responsabile di indurre

dermatite allergica da contatto, sia nei

parrucchieri che nelle loro clienti: il gliceril-

tioglicolato infatti è un allergene in grado di

permanere a lungo nei capelli, favorendo la comparsa

di questa mannifestazione anche nei soggetti

sottoposti una sola volta al trattamento (i residui

della sostanza causano una fase di induzione

attraverso ripetuti contatti con la cute durante il

tempo di permanenza nei capelli, che è di circa tre

mesi), o il perdurare delle manifestazioni cliniche

nei soggetti già sensibilizzati(38).

Nei parrucchieri la dermatite si localizza alle

punte delle dita, estendendosi fino al dorso delle

dita ed a volte alle braccia. Uno studio ha rilevato

che il 5,6% di un gruppo di parrucchieri testati per

eczema alle mani era sensibilizzato al gliceril-

tioglicolato(38). Nelle clienti la dermatite si

manifesta al cuoio capelluto ed al dorso, orecchie e

collo, talvolta con edema delle palpebre(30).

23
Inoltre il gliceril-tioglicolato può essere causa di

sensibilizzazione crociata con il tioglicolato

d'ammonio, frequentemente usato nelle permanenti

alcaline(30).

Sono stati descritti casi di dermatite dovuti a

tinture composte di benzoino presenti come profumo

in soluzioni per permanenti(21).

I fenomeni irritativi sono più frequenti nelle

applicazioni di prodotti per la stiratura dei

capelli, dove l'alcalinità particolarmente elevata

si somma all'azione aggressiva dei componenti,

specie quando é impiegato l'idrossido di sodio;

questi prodotti possono raggiungere pH 13,

determinando così la comparsa di ustioni ed

alopecia(32); meno irritanti sono i prodotti nei

quali il principio attivo é il tioglicolato

d'ammonio(32).

E' stato riferito di un grave caso di necrosi al

cuoio capelluto in una donna a cui un parrucchiere,

per asportare una soluzione di tioglicolato

applicata per errore, aveva risciacquato la cute con

una soluzione neutralizzante a base di bromato: si

24
suppone che la liberazione di bromo con reazione

esotermica provocata dalla reciprocità dei liquidi

abbia provocato la necrosi del tessuto(21); é

comunque ben noto ai parrucchieri che la sostanza

riducente e quella ossidante (neutralizzante) non

debbono mai venire a contatto, come raccomandato

nell'etichettatura dei prodotti per uso

professionale dalle case produttrici.

25
5.7 Decoloranti

Molto usati per ottenere schiariture intense, i

decoloranti sono dei prodotti particolarmente

aggressivi nei confronti del capello, capaci di

recargli notevoli danni, lasciandolo opaco e

fragile. Per ottenere una schiaritura completa del

capello, é necessario che il prodotto sia applicato

anche sul cuoio capelluto, per cui non sono rari

effetti collaterali di notevole importanza.

I decoloranti svolgono la loro azione di schiaritura

grazie ad una miscela di ammoniaca e sali di per-

acidi, in particolare persolfati di ammonio, sodio e

potassio alla quale, al momento dell'uso, viene

aggiunta una soluzione a base di perossidi. Un

contatto prolungato di questa miscela (peraltro

caratterizzata da un elevato pH), con il cuoio

capelluto, può provocare una sensazione di bruciore

e un eritema del cuoio capelluto, progredendo verso

una dermatite acuta con essudazione e formazione di

croste sierose(21). Oltre a dermatiti irritative da

contatto, i decoloranti possono indurre altre

26
reazioni: l'ammonio persolfato é infatti

riconosciuto come agente sensibilizzante,

particolarmente nei parrucchieri: uno studio del

GIRDCA (Gruppo Italiano Ricerca Dermatiti da

Contatto ed Ambientali) ha evidenziato che 34

parrucchieri su 302 (11%) manifestano allergie a

questa sostanza. La conferma giunge da un altro

studio multicentrico europeo, nel quale l'8% dei

parrucchieri ha reagito positivamente ai test. Le

reazioni delle clienti al persolfato d'ammonio

sembrano invece essere più rare (2,7% dei casi)(34).

Più frequenti sono le reazioni di tipo orticariano

da contatto con persolfati: la più nota é quella da

persolfato d'ammonio, localizzata e fugace, talvolta

complicata da asma, rinite, congiuntivite, causata

dall'azione istamino-liberatrice della sostanza(23).

L'assorbimento transepidermico della sostanza può

causare la comparsa dell'orticaria anche in sedi

distanti da quella d'applicazione e nei casi più

gravi ha determinato shock anafilattico e coma,

senza peraltro dare esito fatale(21).

27
Si registra inoltre un caso di DAC indotta da

persolfato di potassio in una donna sottoposta a

decolorazione(34).

28
5.8 Coloranti per capelli

I coloranti per capelli rappresentano la categoria

di prodotti cosmetici caratterizzati dal maggior

incremento di vendite negli ultimi anni; il loro

successo assume un significato maggiore se

constatiamo il momento di stagnazione dell'intero

mercato, ed è determinato dalla crescente importanza

ricoperta dalla cura dell'aspetto fisico in una

società dove l'immagine svolge un ruolo di

comunicazione sempre più rilevante, come confermato

dalla tendenza dei personaggi femminili del mondo

dello spettacolo di modificare il colore dei propri

capelli, senz'altro l'operazione cosmetica che più

radicalmente incide sull'aspetto fisico. Questa

tendenza ha influito decisamente sull'opinione non

solo delle donne, ma, come è facile oggi osservare,

anche degli uomini: fino a qualche anno fa la

colorazione era vista semplicemente come un rimedio

contro il manifestarsi dei capelli bianchi, e quindi

le persone che vi ricorrevano erano in numero

esiguo, mentre oggi è stata trasformata dai mass-

29
media in un "must", un'operazione indispensabile sia

al fine di determinare una propria immagine, sia

come completamento di quelle pratiche cosmetologiche

finalizzate al mantenimento nel tempo della propria

bellezza.

Le colorazioni per capelli possono indurre orticaria

da contatto e dermatite sia irritativa che da

contatto; quest'ultima è la forma clinica che si

manifesta con maggiore frequenza(24). Al fine

comprendere con maggior precisione gli effetti

indesiderati dei coloranti per capelli, è doveroso

effettuare una loro classificazione sia in base

all'origine, sia in base alla formulazione.

In base alla loro origine possiamo considerare 3

gruppi di coloranti:

- coloranti vegetali;

- coloranti metallici;

- coloranti organici sintetici.

Questi ultimi sono disponibili in 3 diverse

formulazioni:

- colorazioni temporanee;

30
- colorazioni semipermanenti;

- colorazioni permanenti.

- Coloranti vegetali: oggi sono poco usati; tuttavia

una certa fascia di consumatori amanti del naturale

preferiscono colorarsi i capelli con henné (derivato

dalla Lawsonia Inermis), il cui principio attivo è

il lawsone(2-idrossi-1,4naftochinone), responsabile

di induzione di orticaria da contatto, rinite, asma,

congiuntivite, e di dermatite allergica da

contatto(21).

Il processo di colorazione dell'henné richiede tempi

abbastanza elevati: per ridurli, le donne sudanesi

aggiungevano al colorante una polvere nera

costituita da p-fenilendiammina: la combinazione

delle due sostanze costituisce una miscela tossica:

a Kartoum in 2 anni si sono riscontrati 20 casi di

intossicazione, con edema del volto, labbra,

glottide, faringe, collo e bronchi, seguito da asma

ed insufficienza renale; alcuni casi hanno dato

esito fatale dopo 3 giorni(20).

La camomilla é un'altra sostanza di derivazione

vegetale molto usata, soprattutto tra le

31
giovanissime. E' estratta dai fiori di Anthemis

Nobilis e Matricaria Chamomilla, il principio attivo

colorante é l'apigenina (4,5,7 triidrossiflavone).

E' responsabile dell'induzione di shock anafilattico

e DAC(38).

- Coloranti metallici: coloranti usati in prevalenza

dagli uomini per colorare gradualmente i capelli

grigi. Il principio attivo é l'acetato di piombo

accoppiato a zolfo colloidale, ed é stato

responsabile dell'induzione di dermatite allergica

da contatto in un uomo anziano, risultato poi

positivo ai test epicutanei.

- Coloranti sintetici organici temporanei: non sono

coloranti dotati di grosse potenzialità: hanno lo

scopo di ravvivare o correggere il colore naturale o

artificiale preesistente, con un effetto temporaneo

che permane al massimo fino allo shampoo successivo.

Sono costituiti da azoderivati, derivati azinici,

indoamine, indofenoli(38). Non sono noti particolari

casi di effetti indesiderati indotti da questi

prodotti.

32
- Coloranti sintetici organici semipermanenti: é una

colorazione deputata alla copertura dei primi

capelli bianchi ed a vivificare il colore naturale.

Chimicamente si tratta di coloranti nitrobenzenici,

azoici e antrachinonici. Sono dei composti dotati di

scarsa affinità col capello, reagiscono meno con le

proteine e quindi sono caratterizzati da un potere

allergenico basso. Tuttavia sono capaci di indurre

dermatite allergica da contatto e sensibilizzazione

crociata: infatti l' orto-nitro-p-fenilendiammina

può indurre una reazione allergica in soggetti

precedentemente sensibilizzati alla

parafenilendiammina(21). L'induzione di DAC sembra

essere comunque abbastanza rara: uno studio del

1980, durato 12 anni, riporta solo 5 casi di

sensibilizzazione all' orto-nitro-p-fenilendiammina:

3 in clienti e 2 in parrucchieri(39).

- Coloranti sintetici organici permanenti: si tratta

di tinture per ossidazione, ossia richiedono la

miscelazione con un agente ossidante prima dell'uso.

Donano un colore permanente e rappresentano l'80% di

tutte le tinture usate per i capelli(35).

33
Le tinture permanenti sono responsabili

dell'induzione di reazioni allergiche sia di tipo I

che di tipo IV. Il tipo I é una reazione di

ipersensibilità e risposta immediata (orticaria da

contatto): si sviluppa entro pochi minuti

dall'applicazione della tintura, con comparsa di

prurito del cuoio capelluto e di edema del volto e

delle palpebre. Può essere accompagnata da asma e

shock anafilattico.

Il tipo IV é una dermatite allergica da contatto,

che si manifesta diverse ore dopo l'applicazione,

nella forma più libera, con prurito del cuoio

capelluto con o senza eritema, vescicolazione e

desquamazione e, nella forma più grave, con notevole

edema, specialmente delle palpebre, eritema del

cuoio capelluto, del volto e del collo, che può

diffondersi fino alla parte alta del torace e del

dorso. A questa fase segue la comparsa di papule,

vescicole, croste che intrappolano i capelli. Di

solito il paziente resta sensibilizzato

permanentemente ai coloranti del gruppo "para" ed a

un'ampia gamma di sostanze chimiche per

34
sensibilizzazione crociata(21). La manifestazione

della dermatite allergica da contatto avviene dopo

un certo numero di applicazioni (circa 10), anche se

é possibile una reazione alla prima applicazione,

dovuta ad una sensibilizzazione interna in anticipo

da tinture semipermanenti, assunzione di

sulfonamidi, procaina, anestetici locali(25).

Uno studio condotto su pazienti affetti da dermatite

allergica da tintura per capelli ha evidenziato che

il 45% era positivo alla p-toluilendiammina ed il

94% alla p-fenilendiammina(21), sebbene

quest'ultima, una volta penetrata nel capello ed

ossidata, si trasformi nell'innocua p-benzochinone-

diammina; eventuali reazioni allergiche saranno

quindi indotte dalla presenza di p-fenilendiammina

non completamente ossidata, causata da una scorretta

miscelazione con la soluzione ossidante(1), evento

possibile nelle tinture eseguite a domicilio(38), e

che può provocare la rara "connubial contact

dermatitis": in letteratura ne sono riportati

quattro casi: tre in uomini per contatto con i

35
capelli tinti delle rispettive mogli, ed uno in una

igienista dentale da capelli tinti dei clienti(38).

Nel passato la p-fenilendiammina fu colpita da un

divieto di impiego nelle formulazioni coloranti in

Germania, Francia, Olanda, Danimarca e Svezia,

divieto poi rimosso dalla CEE, che autorizzò

l'impiego della molecola fino ad una concentrazione

del 6 %. Oggi le tinture permanenti sono da

considerarsi più sicure che in passato , grazie

all'alto grado di purezza della PPD impiegata,

all'impiego di perossido di idrogeno stabile (che

assicura l'efficacia della reazione durante

l'applicazione), alla precisione nella formulazione

(che permette un rapido consumo delle ammine), alla

vendita di confezioni pronte per l'uso (che

garantisce le corrette proporzioni delle sostanze

chimiche)(21).

36
5.9 Tinture permanenti: aspetti tossicologici

Sebbene questo lavoro si occupi di focalizzare gli

eventi di interesse dermatossicologico causati dai

prodotti cosmetici per capelli, ci sembra opportuno

volgere la nostra attenzione agli aspetti

tossicologici riguardanti le tinture permanenti,

valutandone i rischi che questi prodotti possono

presentare per la salute umana.

Nel corso degli ultimi anni sono stati condotti vari

studi sulle molecole coloranti impiegate nella

formulazione delle tinture ad ossidazione, nel campo

dell'epidemiologia, della penetrazione percutanea,

della genotossicità. Particolare importanza assumono

gli studi sulla penetrazione percutanea, eseguiti

sull'uomo in vivo, i quali hanno evidenziato che:

1) la qualità di penetrazione cutanea di coloranti

ad ossidazione varia tra lo 0,02% e lo 0,2% della

quantità di colorante applicata sulla pelle,

percentuali estremamente basse;

37
2) il capello capta una quantità di coloranti 100-

1000 volte più grande della quantità che penetra nel

cuoio capelluto;

3) la quantità di colorante assorbita dal capello é

il 10-20% della quantità applicata;

4) l'80-90% della quantità di coloranti applicata si

ritrova nell'acqua di risciacquo(41).

Questi dati assumono maggiore rilevanza se

consideriamo che una dose normalmente applicata di

crema colorante é di 50g di prodotto, il quale

contiene una quantità di intermedi oscillante tra lo

0,006 ed il 3,5%, a seconda della nuance. Inoltre é

stato anche dimostrato che i prodotti di reazione,

ossia i composti coloranti indoaminici derivati dai

precursori, non attraversano la pelle per la loro

elevata affinità per i capelli ed il loro peso

molecolare, 2-3 volte più alto di quello degli

intermedi(39).

Studi condotti sull'animale, al fine di analizzare

la cinetica dei coloranti, ossia la distribuzione,

l'escrezione e la potenziale fissazione a livello

dei vari tessuti, hanno evidenziato l'assenza di

38
sostanze coloranti nella tiroide dopo quattro giorni

e tracce dell'ordine di 1 ng nel fegato(40).

Dagli studi epidemiologici, comprendenti anche

sperimentazioni sull'uomo e volti a controllare i

possibili effetti cancerogeni e di tossicità

genetica, non é emersa fino ad ora alcuna

correlazione fra cancro e tinture per capelli. Gli

unici dati di cancerogenicità positiva discussi si

riferirebbero a molecole proibite in diversi paesi

(m-toluendiammina, 2-4-diamminofenetolo ed altre).

Nel luglio del 1992 é stato pubblicato negli USA uno

studio secondo il quale le tinture, in particolare

quelle di nuance più scure o rosse, aumenterebbero

di molto il rischio di linfomi, mieloma multiplo e

leucemia cronica. Lo studio é stato tuttavia

definito non valido dalla FDA(31).

Gli studi di genotossicità sono stati condotti sia

su animali di laboratorio sia su microorganismi

(Salmonella typhyum), non evidenziando alcun effetto

mutageno tramite il test di Ames, test che, come é

39
noto, rivela gli effetti mutageni nei fumatori, nè

in quelli sull'aberrazione cromosomica e lo scambio

di cromatidi gemelli(40). Nell'uomo i dati sono

invece molto scarsi; sono state tuttavia riscontrate

alterazioni citogenetiche in linfociti di soggetti

sottoposti a tintura permanente(39). Inoltre si

ipotizza che le tinture possono influenzare il

sistema immunitario: in letteratura infatti sono

riportati dei casi di sclerodermia e LES in

parrucchieri(21).

40
5.10 Effetti indesiderati dall'uso di cosmetici per capelli nei parrucchieri

Nella descrizione delle problematiche connesse

all'uso dei prodotti per capelli abbiamo considerato

che, in alcuni casi, gli effetti collaterali dei

cosmetici coinvolgevano maggiormente i lavoratori

appartenenti alla categoria dei parrucchieri, come

ad esempio nel caso della dermatite allergica da

contatto indotta dal persolfato d'ammonio, che

colpisce in misura maggiore i parrucchieri che le

loro clienti.

Ciò é dovuto alla comprensibile differenza di

esposizione ai prodotti alla quale sono sottoposti i

parrucchieri. Un acconciatore inizia il proprio

apprendistato intorno ai 15 anni, entrando in

contatto in modo considerevole con praticamente

tutta la gamma di prodotti per capelli, andando

incontro a problematiche come dermatiti irritative

da contatto, specie in questa fase, quando esegue

dai 20 ai 40 shampoo al giorno, e le mani sono

bagnate dai tensioattivi per lunghi periodi,

sviluppando una irritazione delle zone interdigitali

delle mani e della cute circostante; come dermatiti

41
allergiche da contatto, che mentre per una cliente

si risolvono evitando il contatto con la sostanza

responsabile, per il parucchiere possono significare

l'abbandono del lavoro. Purtroppo molto spesso

vengono ignorate anche dagli acconciatori più

preparati professionalmente le misure necessarie ad

evitare questi inconvenienti, come creme barriera e

guanti di protezione: é stato riscontrato che in un

gruppo di 107 persone che lavoravano in un grande

salone di parrucchiere, solo 9 indossavano guanti

protettivi(30). Le cause più ricorrenti di allergia

sono quella al già citato gliceril-tioglicolato,

alla p-fenilendiammina, ai decoloranti. Spesso un

parrucchiere ricorre ai guanti di protezione ad

induzione avvenuta, con peggioramento del quadro

clinico.

E' opportuno che chi si avvicina a questo lavoro

riceva fin dall'inizio le istruzioni su come evitare

l'incorrere in patologie che potrebbero costringere

all'abbandono dell'attività: é importante che gli

addetti allo shampoo proteggano le mani con creme

barriera e che i tinturisti e gli addetti ai lavori

tecnici, a contatto con sostanze particolarmente

42
aggressive, ricorrano alla protezione dei

guanti(30).

43
Tabella 8-Effetti collaterali di interesse
dermatotossicologico indotti dai prodotti per
capelli

44
Tipo di cosmetico DIC DA OC FD IO AC DS
C

Shampoo x x x x
Condizionatori x
Spray x x x
Brillantine x
Permanenti e x x x
stiranti
Tonici x x x
Decoloranti x x x x
Tinture x x x

DIC Dermatite irritativa da contatto

DAC Dermatite allergica da contatto

OC Orticaria da contatto

FD Fotodermatiti

IO Irritazione oculare

AC Acne cosmetica

DS Danni allo stelo del capello

45
CONCLUSIONI

In questo lavoro abbiamo trattato le varie

problematiche di carattere dermatotossicologico

derivanti dall'uso dei cosmetici per capelli;

nonostante la considerazione sulle possibilità di

indurre diversi effetti collaterali, possiamo

concludere che i prodotti per capelli, se

correttamente usati sia dal consumatore che

dall'operatore professionale, rappresentano una

categoria senz'altro a bassissimo rischio, alla cui

sicurezza d'uso concorrono sia l'impegno da parte

delle autorità competenti nella promozione di

normative tese a garantire l' innocuità degli

stessi, sia da parte delle industrie del settore

nell'adoperarsi per fornire un prodotto dalle

materie prime altamente selezionate, ad alto livello

di purezza, sottoposte ai più rigidi tests di

controllo tossicologico e microbiologico.

Auguriamo pertanto alla ricerca cosmetologica di

compiere quei progressi ancora necessari per il

46
raggiungimento di obbiettivi come quello di una

detersione sempre più delicata o di alternative più

sicure alle attuali colorazioni, al fine di

amplificare gli effetti positivi dei prodotti per

capelli, diminuendone ulteriormente i negativi.

47
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