Se andiamo a settembre 1979 era 17 mila km cubi, e qualche anno fa erano diventati 5
(diminuzione del 70%)
Questo cosa comporterà? Noi avremmo risposto che sarebbe aumentato il livello dei mari, ma
non è assolutamente vero; un litro di ghiaccio quando ghiaccia aumenta la densità, però la messa
e il peso restano li stesso. Quando quel litro,1 di ghiaccio di scioglie l’acqua che si genera torna
ad occupare il volume di un litro.
Quindi quel litro di acqua che diventa 1,1 litri di ghiaccio ma pesa sempre 1 kilo, lo mettete ad
flottare nell’acqua liquida e avete un litro di volume del ghiaccio sotto il livello dell’acqua lo 0,1
sopra il livello dell’acqua, perché 1,1 litri di ghiaccio pesano sempre un kilo, sposta un kilo di
acqua che è pari ad un litro di acqua, non 1,1.
Quando il ghiaccio si scioglie torna ad occupare il volume di un litro e con il livello dell’acqua
circostante resta uguale.
Quindi se si scioglie tutto il ghiaccio del polo nord il livello dei mari non subisce nessuna
variazione.
Il grosso pericolo è lo scioglimento dei ghiacci dell’antartico, perché li questo enorme volume di
ghiaccio (che è molto più grande di quello dell’Artico) sono sopra ad un continente. L’Antartide
non è un oceano, è un continente; e il ghiaccio che si scioglie scorre verso gli oceani e quindi è
destinato a farne aumentare il livello.
DI QUANTO?
Quindi l’aumento del livello dei mari dipende dai detriti e dalla diminuzione di densità dell’acqua e
quindi dal suo aumento di volume.
Ci sono delle stime poco precise su cosa succederà sull’aumento del livello dei mari quando
prima o poi si scioglierà tutto il ghiaccio dell’antartico; queste stime vanno da un aumento minimo
di 20 cm ad un massimo di 50. (rischio di inondazioni in paesi sul livello del mare)
Lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico è ininfluente sul livello dei mari, ma non è ininfluente sulla
temperatura globale. Perché? Per due fenomeni, uno fisico e uno chimico.
Quello fisico lo si vede dalla foto del 1985, dal satellite l’Artico è bianco nel 2016 il bianco è
diminuito e nel giro di pochi anni sarà blu. Cosa significa? Che a parità di radiazioni solare
incidente, quindi di quantità di raggi solari che arrivano sull’artico, se l’artico è bianco questi raggi
solari vengo riflessi nello spazio e si perdono oltre il 90%, se l’artico è blu oltre il 90% di queste
radiazioni solari penetrano nell’acqua e contribuiscono a riscaldarla; e ovviamente il
riscaldamento dell’acqua contribuisce al riscaldamento globale del pianeta.
Non c’è solo la calotta polare artica che è pericolosa, ma anche il ghiaccio sottoterra di tutte le
zone confinanti (Groenlandia, Canada, Alaska ecc); questi tipi di terreni vengono classificati con il
termine permafrost (terreni perennemente congelati). Questi permafrost nell’arco di milioni di anni
hanno accumulato e trattenuto quantità notevoli di CO2. Basta che si sciolgano anche per brevi
periodi e una parte notevole di questa CO2 verrebbe liberata sotto forma di bollicine
nell’atmosfera, andando a contribuire all’effetto serra.
Di chi è la colpa?
In questi conteggi ci sono gli ettari di foresta che vengono trasformati in campi coltivati o in
pascoli.
I paesi con maggiore responsabilità sono quelli ricchi e freddi, (Canada, Australia..) perché hanno i
soldi per acquistare combustibili fossili e li usano per il riscaldamento.
I paesi poveri non hanno i soldi per acquistare combustibili fossili (lo Zambia, Bolivia, Quatar ecc
sono paesi con reddito basso ma sono produttori di petrolio).
Idrogeno
Quasi 20 anni dopo la bomba di Hiroshima, dalla bomba atomica di è passiti alla bomba H,
bomba idrogeno. Dall’energia atomica all’energia nucleare.
Il processo è opposto: invece di prendere l’atomo più grande, l’uranio, e dividerlo in 2 per liberare
una grande quantità di energia, prendiamo il più piccolo, l’idrogeno, anzi ne prendiamo 2 e li
fondiamo in un nuovo atomo di elio. Questa fusione libera una grande quantità di energia
enormemente superiore delle scissione atomica.. ed è il tipo di energia che viene prodotta nel
sole, quindi la bomba H è ‘un piccolissimo sole’ gestito all’interno e creato dall’uomo.
Le esplosioni delle bombe H più pericolose sono state fatte sotto terra, potenzialmente è
un’energia pulita ed un energia quasi illimitata, peccato che nessuno è riuscito a farla in maniera
controllata.
-geotermica
IN ITALIA
-Americhe
-Africa
-Oceania
-Europa
-OZONO, non viene riportato l’effetto serra perché ha una vita brevissima (essendo instabile,
viene subito consumato)
-CFC-11 e CFC-12 sono due gas sintetici che non esistevano in natura (venivano usati negli
impianti refrigeranti), poi sono stati proibiti per l’impatto ambientale che avevano. Oggi sono
presenti in quantità limitata, ma sono 5-10mila volte più pericolosi della CO2.
Una cosa di cui ci si dimentica è l’ultima riga: LA DURATA NELL’ATMOSFERA. La CO2 vive
mediamente 200 anni nell’atmosfera.
L’impatto ambientale della CO2 è irreversibile, perché per quella che emettiamo oggi ci vorranno
secoli perché possa ridursi.
Il problema del metano è invece reversibile, se io oggi smetto di produrre metano, quel metano
che ho prodotto finora si dimezzerà ogni 12 anni. Quindi dall’inquinamento da metano si può
tornare indietro, dall’inquinamento da CO2 non si torna indietro (la co2 da combustibili fossili).
L’N20 è un problema più grosso del metano, dato che la sua durata è di 121 anni.
La carne di ruminanti è il principale imputato dell’emissione dei gas serra, poi l’acquacoltura, la
pesca, i monogastrici (maiali, pollo), produzione di latte, uova e prodotti vegetali.