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ELENA RE FRASCHINI, ANNA BAGGIO, ANTONELA SMAJLAJ

Seconda Rivoluzione Industriale


1. Che cos’e, dove nasce e in che periodo si sviluppa
Durante l’800 e nel primo decennio del ‘900, l’economia dei paesi industrializzati, conosce una seconda
stagione di forte crescita, tanto che si è potuto parlare di una “seconda rivoluzione industriale”.
Quest’ultima si estese dall’Inghilterra verso altri paesi: nella prima metà del secolo furono interessate
soprattutto le aree dell’Europa nord-occidentale più ricche di risorse energetiche e più vicine alla Gran
Bretagna, (come il Belgio e alcune aree della Francia e della Germania), mentre il resto dell’Europa fu
coinvolto in misura limitata. Solo nella seconda metà del secolo il processo si estese al resto dell’Europa, al
Giappone e agli Stati uniti che in poco tempo divennero la principale potenza mondiale. L’Italia, divisa
politicamente e arretrata dal punto di vista economico ebbe un processo di industrializzazione molto più
lento e ritardato.

2. Cause
La prima rivoluzione industriale aveva, come centro l’Inghilterra e l’industria tessile, l’utilizzo del carbone e
la scoperta della macchina a vapore. Questa nuova Rivoluzione invece ha come centro tutta l’Europa
occidentale, l’acciaio, i prodotti chimici, l’utilizzo dell’elettricità e la scoperta di un motore a
combustione interna detto “a scoppio”. Questi sono anni di grandi scoperte tecniche e scientifiche, che
vengono utilizzate in campo industriale per migliorare la quantità e la qualità dei prodotti creati. Spesso sono
gli stessi imprenditori con il loro denaro a finanziare la ricerca, in questo modo si crea un circolo “a spirale”
cioè, più si fanno scoperte che migliorano la produzione e più si crea denaro da investire nella ricerca. Nasce
così una nuova mentalità imprenditoriale, molto simile a quella moderna.  Lo sviluppo delle linee ferroviarie
causò sia lo sviluppo dell’industria pesante (meccanica, metallurgica, siderurgica) sia la crescita della
produzione generale poiché in questo periodo era più facile raggiungere mercati lontani;

3. Conseguenze
Questo periodo che potrebbe sembrare di grande “benessere” portò con sé quella che venne ricordata come la
grande depressione del XIX secolo, questo perché le industrie producevano beni in notevoli quantità e per
la prima volta nella storia si immettevano sul mercato più beni di quanto fosse in grado di assorbirne. Tutto
questo causò un abbassamento dei prezzi e di conseguenza minori guadagni e quindi minori possibilità di
investimento da parte degli imprenditori. Inoltre, la crisi dei “nuovi” paesi industrializzati era aggravata dalla
concorrenza estera di quelle nazioni, come ad esempio l’Inghilterra e l’America, che vantavano una
maggior tradizione industriale. Purtroppo, alcune fabbriche furono costrette a chiudere e questo colpì i ceti
più bassi della popolazione, molte persone rimaste disoccupate emigrarono in paesi più “ricchi” (America).
Fortunatamente però non si ebbe mai una paralisi dell’industria, ma solo un rallentamento della crescita,
questo diede la possibilità ai vari paesi di reagire. Venne attivato il “protezionismo” cioè: lo Stato protegge
le proprie industrie con le tariffe doganali e le sostiene con finanziamenti, inoltre si cercò di esportare i
propri prodotti nei mercati dei paesi ancora in via di sviluppo, si intensificarono infatti le espansioni
coloniali. L’arma vincente che portò all’uscita da questo periodo fu comunque il progresso.

4. Società di massa
seconda rivoluzione industriale fu la nascita della “società di massa”. I prodotti avevano un costo più basso
e quindi potevano essere acquistati da un numero maggiore di persone, la massa appunto, per fare questo era
necessario creare dei nuovi grandi negozi, i grandi magazzini, e soprattutto bisognava invogliare i
ELENA RE FRASCHINI, ANNA BAGGIO, ANTONELA SMAJLAJ

consumatori a comprare, ecco la nascita della pubblicità. Si crea così una società molto “uniforme” dove
tanti fanno gli stessi acquisiti e sembrano avere gli stessi gusti. Tutto questo comunque coinvolse
principalmente la classe borghese in quanto operai e contadini disponevano ancora di troppa poca ricchezza
per permettersi questo stile di vita

5. Le differenze
PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: si era concentrata nei paesi dell’Europa Occidentale e degli
Stati Uniti, si utilizzavano il carbone e la macchina a vapore, si sviluppa l’industria tessile e poi siderurgica
SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: si era concentrata in tutta Europa e anche in Giappone, si
utilizzava l’energia elettrica, il motore a scoppio e il petrolio, si sviluppa l’industria chimica

6. Documento EXPO Parigi


Nel marzo del 1889 Parigi inaugura la grandiosa Tour Effel simbolo dell’Esposizione Universale dove la
Francia mostra nei propri padiglioni le meravigliose scoperte tecnico scientifiche degli ultimi decenni.
Le esposizioni non servivano solo a presentare ai visitatori i nuovi prodotti come delle mostre, ma
costituivano dei veri e propri mercati dove si vendevano telefoni, motori a scoppio, turbine, cannoni,
macchinari agricoli ecc.
L’ Archivio Storico di Banca Sella custodisce un interessante documento relativo all'”Esposizione
Universale di Parigi del 1889” costituito da un biglietto multiplo per 25 ingressi alla mostra, combinato con
un buono per estrazione di premi in denaro e rimborsi, emesso dal Crédit Foncier de France, con scadenze
che arrivano fino al 1964. Sul frontespizio, compaiono in basso le figure della Pace e del Lavoro, presentate
come i protettori dell´esposizione stessa, e quindi del progresso ormai certo per tutta l´Umanità. La
Fondazione Sella, a sua volta, conserva fra i documenti di Vittorio Sella una lettera che quest’ultimo invia
alla moglie alla quale racconta la sua visita all’esposizine :” «[...] Parigi è piena di gente e mi confonde
addirittura, per me solito a vivere a S. Gerolamo oppure sulle montagne è un vero caos. Tutto ciò che vedo nelle strade
attira la mia attenzione ed assorbe quasi tutti gli altri pensieri. Sono stato a vedere l'Esposizione. Questa poi è una
meraviglia dell'attività umana. Salii sulla torre Eiffel fino al secondo piano. Più oltre non è permesso ancora di salire.
La sua altezza di 300 metri essendo esile non impressiona molto. Mi aspettavo di vedere qualcosa di maggiore effetto.
[...] Nell'Esposizione degli Stati Uniti d'America vi sono molte cose interessanti. Oltre al fonografo di Edison che fa
grande chiasso, vi sono molte mostre utili a vedersi. [....]».

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