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2. Cause
La prima rivoluzione industriale aveva, come centro l’Inghilterra e l’industria tessile, l’utilizzo del carbone e
la scoperta della macchina a vapore. Questa nuova Rivoluzione invece ha come centro tutta l’Europa
occidentale, l’acciaio, i prodotti chimici, l’utilizzo dell’elettricità e la scoperta di un motore a
combustione interna detto “a scoppio”. Questi sono anni di grandi scoperte tecniche e scientifiche, che
vengono utilizzate in campo industriale per migliorare la quantità e la qualità dei prodotti creati. Spesso sono
gli stessi imprenditori con il loro denaro a finanziare la ricerca, in questo modo si crea un circolo “a spirale”
cioè, più si fanno scoperte che migliorano la produzione e più si crea denaro da investire nella ricerca. Nasce
così una nuova mentalità imprenditoriale, molto simile a quella moderna. Lo sviluppo delle linee ferroviarie
causò sia lo sviluppo dell’industria pesante (meccanica, metallurgica, siderurgica) sia la crescita della
produzione generale poiché in questo periodo era più facile raggiungere mercati lontani;
3. Conseguenze
Questo periodo che potrebbe sembrare di grande “benessere” portò con sé quella che venne ricordata come la
grande depressione del XIX secolo, questo perché le industrie producevano beni in notevoli quantità e per
la prima volta nella storia si immettevano sul mercato più beni di quanto fosse in grado di assorbirne. Tutto
questo causò un abbassamento dei prezzi e di conseguenza minori guadagni e quindi minori possibilità di
investimento da parte degli imprenditori. Inoltre, la crisi dei “nuovi” paesi industrializzati era aggravata dalla
concorrenza estera di quelle nazioni, come ad esempio l’Inghilterra e l’America, che vantavano una
maggior tradizione industriale. Purtroppo, alcune fabbriche furono costrette a chiudere e questo colpì i ceti
più bassi della popolazione, molte persone rimaste disoccupate emigrarono in paesi più “ricchi” (America).
Fortunatamente però non si ebbe mai una paralisi dell’industria, ma solo un rallentamento della crescita,
questo diede la possibilità ai vari paesi di reagire. Venne attivato il “protezionismo” cioè: lo Stato protegge
le proprie industrie con le tariffe doganali e le sostiene con finanziamenti, inoltre si cercò di esportare i
propri prodotti nei mercati dei paesi ancora in via di sviluppo, si intensificarono infatti le espansioni
coloniali. L’arma vincente che portò all’uscita da questo periodo fu comunque il progresso.
4. Società di massa
seconda rivoluzione industriale fu la nascita della “società di massa”. I prodotti avevano un costo più basso
e quindi potevano essere acquistati da un numero maggiore di persone, la massa appunto, per fare questo era
necessario creare dei nuovi grandi negozi, i grandi magazzini, e soprattutto bisognava invogliare i
ELENA RE FRASCHINI, ANNA BAGGIO, ANTONELA SMAJLAJ
consumatori a comprare, ecco la nascita della pubblicità. Si crea così una società molto “uniforme” dove
tanti fanno gli stessi acquisiti e sembrano avere gli stessi gusti. Tutto questo comunque coinvolse
principalmente la classe borghese in quanto operai e contadini disponevano ancora di troppa poca ricchezza
per permettersi questo stile di vita
5. Le differenze
PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: si era concentrata nei paesi dell’Europa Occidentale e degli
Stati Uniti, si utilizzavano il carbone e la macchina a vapore, si sviluppa l’industria tessile e poi siderurgica
SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: si era concentrata in tutta Europa e anche in Giappone, si
utilizzava l’energia elettrica, il motore a scoppio e il petrolio, si sviluppa l’industria chimica