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Capitoli: 11.1 - 11.2 - 12.1 - 14.1 - 14.

RAPPORTO MUSICISTA-MECENATE
il mecenate è un nobile che paga un musicista o artista per varie ragioni:

1) Per amore dell’arte


2) Per dimostrare alle altre corti che la propria era la migliore in quanto aveva i migliori artisti

Nella prima opzione allora l’artista veniva trattato alla pari del signore in quanto uomo libero, nella seconda
opzione invece il musicista generalmente veniva considerato come un servo, e di conseguenza doveva
sottomettersi al proprio signore.

Il fenomeno del mecenatismo è diviso in 2:

1) MECENATISMO UMANISTICO= i musicisti intrattengono i cortigiani con musica profana


(generalmente cantori virtuosi accompagnati dal liuto)
2) MECENATISMO ISTITUZIONALE= composizione sacra come mottetti celebrativi, serviva per
rappresentare la potenza della corte

Un esempio di sottomissione del musicista può essere quando anche il signore si dilettava nella musica, e
quando suonavano assieme il musicista doveva fare risaltare il signore come se fosse più bravo del
musicista

I ‘’trombettisti’’ di quell’epoca (1400) invece dovevano essere presenti ad ogni apparizione pubblica del
signore, in quanto come nel medioevo, più c’erano trombettisti più il signore era importante

Altri musicisti si trovavano invece nella ‘’alta cappella’’ (di sonorità acuta e squillante) formata da ‘’Pifferi’’
ovvero strumenti a fiato come le cennamelle, bombarde e tromboni. Questa sorta di ensemble veniva
utilizzata in balli, cerimonie e feste.

I musicisti più pagati invece rimanevano i cantori della cappella di corte, i quali venivano reclutati dalle
signorie in tutta Europa, e viceversa, poiché in Italia mote corti cercarono di emulare le grandi corti estere,
quindi assunsero diversi musicisti stranieri

IL RUOLO DELLA MUSICA NEL 1400


Poiché in questo periodo ci sono molti traduttori greci in quanto siamo in periodo umanistico, si scopre che
i filosofi greci ritenevano fondamentale l’insegnamento della musica nei giovani, di conseguenza molti
nobili iniziarono a studiare vari strumenti. Secondo il trattato più importante di questo periodo storico, i
nobili dovevano essere allo stesso livello dei musicisti di corte, grazie a questo trattato molti nobili si
dilettarono a suonare strumenti adatti per un signore e a cantare leggendo la musica.

Come nell’ars nova, la tradizione di improvvisare dei testi accompagnati dal proprio strumento va avanti
anche dopo l’invenzione della stampa musicale. Di conseguenza possiamo trovare poeti che si dilettano
nella musica e musicisti che si dilettano nella improvvisazione di testi. Le principali forme poetiche erano:
Aere per cantar ottave, sonetti, ode, capitoli, strambotti.

Un'altra caratteristica particolare di questa musica riguarda la metrica del testo, infatti in molti casi
qualunque testo poteva essere adattato alla musica, ad esempio la divina commedia, in quanto formata da
terzine potrebbe essere cantata su moltissimi brani dell’epoca

Per riassumere : i musicisti italiani arricchiscono la cultura polifonica, documentano la musica italiana
tradizionale con la stampa, sfruttano la bellezza delle melodie tradizionali mettendole nelle loro
composizioni polifoniche.
L’ultima grande innovazione del 1400 è la
FROTTOLA:

forma strofica, nella quale il testo è slegato dalla


musica, quindi ci sono diversi testi per la stessa
melodia.

formata da testi umoristici e satirici, cantati con


melodie popolari.

Struttura simile a quella della ballata

Essendo la melodia popolare, spesso la ritmica era omoritmica

Dopo un po’ iniziarono ad associare il testo alla ritmica (il grillo è bon cantore che tiene longo verso, sulla
parola ‘’verso’’ abbiamo una nota molto lunga)

Musica 1500
Le corti continuano a assumere musicisti esteri, i quali basano le proprie composizioni su un tenor (cantus
firmus, formato da note lunghe), e attorno ad esso sviluppano uno stile polifonico e contrappuntistico.

In quasi tutte le composizioni viene applicata la tecnica dell’isoritmia (ripetizione dello stesso pattern
ritmico, ma le note variano), o altre tecniche inerenti alla ritmica, come delle strutture palindrome (inizio e
fine ritmicamente identici), delle proporzioni, la sezione aurea come i pittori o la serie di Fibonacci (A+B=C,
B+C=D etc..).

Una peculiarità italiana che colpisce i musicisti esteri è la bellezza della musica popolare tramandata
oralmente dalla popolazione. Infatti moltissimi compositori si ‘’ispirano’’ alle melodie popolari e le mettono
all’interno di brani polifonici, mantenendo lo stile omoritmico (tutte le voci avevano la stessa ritmica)
tranne in pochi passaggi imitativi. Grazie a queste ‘’trascrizioni’’ possiamo sapere quale era la musica
cantata dalla popolazione in quel periodo storico

Un’altra forma molto importante che si sviluppa in questo periodo storico in Francia è la CHANSONA

Basata sul contrappunto imitativo alternato a sezioni omoritmiche, oltre a queste indicazioni generiche,
possiamo anche dire che generalmente iniziavano con un ritmo dattilico, ovvero una minima e 2
semiminime, generalmente erano in tempo binario con alcune sezioni specifiche in tempo ternario.

In Italia invece subisce diverse variazioni, infatti viene nominata ‘’Canzone da sonare/ chanson francese’’
essa è formata da 4 parti, MAI cantate, bensì suonate da quartetti formati dalle varie famiglie come archi,
flauti, trombe, tromboni, oppure clavicembalo o organo.

Oltre a questa differenza, anche la canzone suonata era in forma polifonico contrappuntistica, ricorreva
quindi spesso alla tecnica dell’imitazione, aveva anche essa un inizio dattilico, ma a differenza della
chanson, è che la canzone sonata era suddivisa per metro in 3 sezioni: binario-ternario-binario finale. In
alcuni casi particolari erano presenti più di 3 sezioni, ma l’alternanza tra binario e ternario era sempre
costante, l’unica differenza è che l’ultima parte binaria generalmente era più corta.

Gli ultimi generi che vengono inventati riguardano l’improvvisazione con degli strumenti come le tastiere o
il liuto

La TOCCATA, era una sorta di preludio a scopo virtuosistico


Il RICERCARE, stile alternato da sezioni libere (come la toccata) con altri stili più simili ai madrigali, quindi
contrappuntistici imitativi

Il madrigale

Testo non strofico, senza ripetizioni e schema fissi, i versi sono liberi e generalmente formati da
endecasillabi o settenari, a differenza della frottola, il testo viene scelto in base alla espressività del suono
delle parole.

La musica del madrigale non è dotata di ritornelli poiché ad ogni parola corrisponde una musica diversa.
Essa generalmente è formata da 4 voci, occasionalmente 5 o più (a differenza della frottola che
generalmente era composta da una voce solista accompagnata da strumenti)

Queste 4 parti venivano cantate da dilettanti di musica, che grazie alla stampa musicale potevano
permettersi ognuno la propria parte (non veniva mai stampata la partitura)

Generalmente i madrigali venivano composti per il piacere dei cantori, infatti non avevano nessun pubblico
coloro che li cantavano. Durante il 1500 pero si svilupparono dei circoli di intellettuali (le Accademie)

MADRIGALISMI:

nel 1500 si svilupparono anche i madrigalismi, ovvero delle illustrazioni del testo attraverso la musica

es: singhiozzi e sospiri vengono resi in musica da note singole alternate a pause.

quando il testo parla di una persona “sola” o “unica” canta una sola voce

- quando il testo parla di gioia e di felicità la musica ha un andamento allegro e veloce

Approfondimento 11.2
Tra il 1420 e il 1430 le opere italiane scritte sono molto poche rispetto al passato, quindi pensiamo che gli
autori italiani avessero smesso di comporre, ma in realtà semplicemente le opere polifoniche di quel tempo
non furono trascritte ma tramandate oralmente, ad esempio il canto modico accompagnato su strumenti a
corda. Soltanto a partire dagli ultimi decenni del 15 sec compaiono delle trascrizioni delle musiche che in
passato si trasmettevano oralmente. l’adozione della scrittura ha comportato dei cambiamenti nei modi e
nelle forme della tradizione non scritta

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