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VITA
Famiglia benestante. Il suo vero cognome era Rapagnetta, adotta d’Annunzio, cognome del
secondo marito della zia.
1879 esce il suo primo volume poetico “Primo vere”, su modello delle “Odi barbare” di Carducci.
Grazie a un amico di Carducci che lo recensisce positivamente ottiene un grande successo.
Sparge la voce di essere morto per avere maggiore risonanza.
1881 si trasferisce a Roma per frequentare la facoltà di Lettere, ma non si laureerà mai.
1883 sposa Maria Hardouin, dalla quale ha tre figli. Il matrimonio finisce con la separazione per i
troppi tradimenti.
1891 a Napoli incontra Maria Gravina, che per lui lascia il marito. Per tale motivo sono costretti ad
affrontare un processo.
1895 fonda la rivista “Il Convinto”, su cui pubblica il romanzo “La vergine delle rocce”, ispirato alle
riflessioni di Nietzsche. Parte per una vacanza in Grecia e ne rimane folgorato. A Venezia
s’innamora di Eleonora Duse, famosa attrice.
1898 Edita la sua prima tragedia teatrale “la città morta”. Scriverà altri copioni, tra cui “Francesca
da Rimini”, sulla Francesca dell’Inferno dantesco, e “la figlia di Iorio”.
1910 fugge in Francia per scampare ai debitori. Nonostante scriva numerose opere in francese,
mantiene i rapporti con l’Italia grazie alla collaborazione con il Corriere della Sera.
1919 dal momento che ritiene la vittoria mutilata, occupa Fiume e se ne autoproclama Duce. Nel
1920 il governo italiano manda delle truppe e libera la città.
1921 Si trasferisce al Vittoriale. Assicura a Mussolini, che lo teme a causa della sua popolarità e
del suo carisma, che non ha intenzione di perseguire un ruolo politico
1935 Sostiene la campagna di Etiopia e sconsiglia a Mussolini di allearsi con Hitler. Per sfuggire
alla vecchiaia fa uso di cocaina.
POESIA
Debitore formale di Carducci, dal quale prende il metro. Iper quanto riguarda i temi, insiste sulle
descrizioni della natura, viva e vitale, e sulla sensualità.
“Il verso è tutto” scrisse, indicando il suo tendere verso una tecnica versificatoria impeccabile
Poema paradisiaco
Raccolta di poesie dalla struttura attentamente calcolata.
Paradisiaco dall’accezione greca, παράδεισος, che significa giardino. I giardina infatti godono di
un ruolo centrale del poema
Il linguaggio, da aulico e magniloquente che era, diviene più familiare e più vicino al parlato, inoltre
d’Annunzio assume un atteggiamento più modesto.
Poeta vate d’Italia: con i suoi scritti orienta la vita politica nazionale.
Uno dei sette libri è l’Alcyone, nel quale si percepisce la capacità di “sentire la natura” di
d’Annunzio. Vi è inoltre una metamorfosi, o transizione, tra uomo e natura: la natura si fa umana e
viceversa, ma solo il poeta sa coglierlo. É una cronaca in poesia di un’estate a Fiesole (Versilia) ed
un ricordo dell’Abruzzo.
PROSA
Inizialmente è influenzato dal verismo di Verga e Capuana: le narrative sono infatti a sfondo locale,
regionale. Tuttavia mentre nei romanzi veristi il punto di vista è oggettivo ed esterno alle vicende,
in d’Annunzio i fatti si mescolano alle idee e al punto di vista del protagonista.
I suoi romanzi non sono caratterizzati da trame complicate, piuttosto da profondi studi del
carattere dei protagonista e dall’esposizione dell’opinione di quest’ultimo (che coincidono con
quelle di d’Annunzio). Ciò avviene con Andrea Sperelli, Giorno Aurispa o Claudio Cantelmo; questi
ultimi due riprendono la filosofia di Nietzsche, in particolare il concetto di superuomo.
La lingua, imparata a scuola e perseguita per tutta la vita, è colta, caratterizzata da vocaboli rari. È
ricca di toscanismi (era andato a scuola a Prato), latinismi, arcaismi, tecnicismi, al contrario di
Manzoni. Viene influenzato dagli autori trecenteschi italiani.
PIACERE
SPUGNA
Dal momento che era soppresso dalle difficoltà finanziarie, aveva la necessità di pubblicare molto
e le sue opere dovevano avere successo. Captava tempestivamente le novità e aveva polso dei
gusti del pubblico, per questo diventa uno straordinario imitatore. Tratta ed imita gli autori più in
voga in Europa, come Dostoevskij e Tolstoj.
DANDY
È colui che sensibilità estetica e personalità edonistica. È un uomo elegante, egocentrico che si
atteggia e si circonda di cose belle. Ama il bello e l’arte ed ha una cultura raffinata. Si distingue sia
dal popolo che dalla borghesia.
La fine di un dandy:
• Muore presto, nel bel mezzo del dandismo (Dorian Gray, Oscar Wilde)
• Si ritira giovanissimo
Il protagonista de “il Piacere”, Andrea Sperelli, è anche lui un dandy ed è ispirato a Floressas Des
Esseintes, protagonista del romanzo “A rebours”.
DANNUNZIANESIMO
Ha influenzato per anni gli scrittori italiani, ci sono voluti anni per superarlo, ogni italiano colto lo
aveva studiato.
Montale dirà di Gozzano che fu il primo dei poeti del Novecento a superare d’Annunzio.
ESTETISMO
Estetismo in crisi.
Dettami dell’estetismo: estensione del culto del bello all’esistenza (cfr. Dorian Gray)
Ha grande influenza sulla folla grazie alla sua grande abilità oratoria, comprende la società di
massa (folle oceaniche)