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Anomia
Durkheim fu il primo a studiare l'anomia, attraverso la sua opera de "Il Suicidio". L'anomia
fu ripresa da Merton per studiare la devianza e la criminalità.
Anomia etimologicamente è composta a- (alfa primativa di negazione) e -nomos (norma).
Quindi significa priva di norma. Nella spiegazione dei fenomeni sociali ciò significa che
nella società si indebolisce la condivisione di valori e norme che dovrebbero dare
condivisione all'interno della società.
In particolare Durkheim scoprì studiando le statistiche sui suicidi, che questi erano
maggiori laddove vi era una bassa pregnanza delle norme e della condivisione dei valori
nella società.
Merton invece utilizza l'anomia per studiare le cause della criminalità. La società in cui si
trovava Merton era caratterizzata dal sogno americano, ossia l'aspirazione diffusa nella
società che chiunque poteva raggiungere mete di successo. Essa era caratterizzata inoltre
da un forte squilibrio sociale.
In particolare tutti potevano aspirare alle mete più alte, ma in pochi riuscivano a
raggiungerle.
A livello di età culturale, siamo in pieno sviluppo del socialstrutturalismo, una corrente
sociologica votata allo studio della società e a come potesse influire sulle scelte e sui
comportamenti individuali.
- la conformità: per cui l'individuo accetta e condivide le mete però accettando anche i
mezzi legali.
- l'innovatore: che accetta le mete, ma attraverso l'utilizzo di mezzi illegali.
- il ritualismo: adattamento di chi rifiuta le mete, ma accetta i mezzi.
- la rinuncia: si rinuncia sia alle mete, sia ai mezzi.
- il ribelle: rifiuta le mete e rifiuta i mezzi, perché vuole sostituirle con altre mete e altri
mezzi.
La teoria di Merton è una teoria consensuale, perché si basa sull'idea che le mete siano
condivise dalla maggioranza della società, e una teoria strutturale.